LIFE + 2012 SeResto
LIFE12 NAT/IT/000331
Agenda Kick Off Meeting
Auditorium Campo Santa Margherita
27 Gennaio 2014
Sono Massimo Parravicini, Presidente dell’associazione Laguna Venexiana
Onlus. Associazione ambientalista nata dalla volontà di un gruppo di
cacciatori e pescatori amatoriali, consapevoli che queste categorie, più di
altre, hanno il dovere di prendersi cura e salvaguardare l’ambiente in cui
esercitano e vivono.
Questo dovere lo si ha nei confronti delle generazioni future, a cui
consegnare un patrimonio ambientale che è stato tramandato anche a
noi , ed è un dovere anche per noi stessi, perché è scientificamente
provato che in un ambiente sano si migliora la qualità della vita e si
creano le condizioni per una buona riproduzione della fauna e si
garantisce il mantenimento delle biodiversità. Ecco perché i cacciatori e i
pescatori hanno il dovere fisico e morale di intervenire per la cura
dell’ambiente, tralasciando le accuse di chi criminalizza le attività di
queste categorie che hanno, però, permesso l’insediamento, la vita e lo
sviluppo delle isole.
Questa Associazione nasce nel 2003 quando ci fu un disastro in Laguna
Nord che portò alla quasi totale scomparsa della Zostera noltii. Un
disastro che, ancora oggi, non ha una risposta certa sulle cause reali
dell’accaduto.
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Come tutte le sere mi recavo in Canal Grande di Murano per pescare a
branzini e come esca usavo dei gamberetti raccolti con una volega che
passavo sulle alghe lungo le fondamenta. Tutte le sere pescavo con la
canna a galleggio e una sera mi accorsi subito che l’acqua era cambiata di
colore, era diventata verde scuro e non si riusciva a vedere in profondità.
I granchi erano attaccati sulle fondamenta ma sopra la superficie
dell’acqua e non riuscivo a sentire la resistenza delle alghe che
impedivano l’avanzamento della volega lungo la fondamenta. La volega,
una volta issata, era completamente vuota: priva di gamberi e priva di
alghe. Da quando vado a pesca, fin da bambino, quella sera dovetti
rinunciare a farlo perché non riuscii a prendere un solo gambero da usare
come esca.
L’indomani mattina andai al lavoro e guardando le paline, le briccole e le
fondamenta, mi accorsi che tutte le cozze erano aperte. Tutte morte.
Sparito tutto. Più passava la giornata, più arrivavano tristi notizie da tutta
la Laguna Nord di morie di tutte le specie di pesci che vivono in Laguna e
dello strano colore dell’acqua.
L’acqua cominciò a schiarirsi solo un mese dopo e da vari sopralluoghi, mi
accorsi che i fondali dei laghi erano diventati un deserto senza più alghe e
piante acquatiche, che erano rimaste solo in vicinanza delle bocche di
porto.
Oltre alla fauna ittica, anche la fauna acquatica ne risentì, perché nei
periodi invernali a seguire dal luglio 2003 non si potevano più ammirare le
migliaia di esemplari di fischioni ed altre anatre di superficie, che erano
solite volare sopra la Palude Maggiore, per recarsi nelle praterie della
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Zostera noltii al fine di mangiarne le radici o per trovarvi da mangiare a
seconda della specie di anatre.
Non si poterono più trovare i caragoi, scomparsi assieme alle praterie e
quindi scomparvero i caragolanti che li vendevano già cucinati a Burano, o
i bisati che catturavo con la pesca a faiarotto praticata sopra le praterie
di fanerogame. Questa è una pesca spettacolare che ti permette di
ammirare il fondale dei laghi delle paludi e delle bellezze che lo
compongono.
Da subito cercammo di sensibilizzare il mondo politico a questo disastro,
e a scuoterlo. Con la disponibilità del ministero all’ambiente
organizzammo un congresso a Jesolo a cui partecipò l’allora Ministro
dell’Ambiente Matteoli.
Grazie all’aiuto della Regione Veneto, del Magistrato alle acque e del
Consorzio Venezia Nuova, potemmo intervenire con piccole
sperimentazioni di trapianto di Zostera noltii e di Zostera marina. Queste
piantumazioni, se pur limitate, diedero i loro frutti e cominciarono a
svilupparsi. La cosa importantissima è che attorno a queste si rigenerò
nuovamente la vita per molte specie animali.
La paura di perdere tutto ciò e di perdere per sempre la cultura della
civiltà lagunare, ci ha portato a tentare di impedire il ripetersi di questi
gravi episodi che hanno portato disastri all’ambiente, ed a cercare di
lavorare sulla ricreazione degli habitat.
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Questi sono i motivi che portarono alla nascita dell’associazione Laguna
Venexiana, che ha come primo obbiettivo, previsto dallo statuto, la
ricollocazione delle fanerogame dove sono sempre esistite.
Io penso che per la prima volta questo progetto avvicini due mondi che
erano molto lontani tra loro ma che sono imprescindibili per una giusta
cura dell’ambiente : il mondo scientifico ed “il mondo tecnico” cioè quel
mondo che vive in laguna e la vive.
Credo che questa nuova collaborazione porterà con gli anni alla
realizzazione di importanti progetti di una bellezza unica, non solo al di
sopra dell’acqua ma anche al di sotto, in tutta la nostra laguna. Questo
comporterà il miglioramento della qualità della vita per chi ci vive, porterà
un grosso sviluppo economico che dipende dalle migliori qualità
dell’ambiente e bloccherà l’esodo dalle isole. Questi sono progetti per la
salvezza della laguna e non certo per la sua mummificazione.
Il Progetto SERESTO nasce proprio dalla volontà di riportare queste
piante, essenziali per moltissime specie di fauna autoctona, proprio nei
luoghi dove scomparvero nel 2003.
Altre attività che l’Associazione ha svolto e svolge, oltre alla
piantumazione delle fanerogame, sono:
-il sostegno agli agricoltori che utilizzano metodi di coltivazione biologica
o l’uso di tecniche a lotta integrata.
- Ripopolamento di specie ittiche inserite dall’Unione Europea nella lista
rossa di specie da salvaguardare.
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- Sensibilizzazione agli enti competenti per le immissione di acque dolci,
controlli e verifiche degli habitat circostanti e delle specie animali nelle
aree sperimentate all’immissione.
- Sensibilizzazione per la conservazione e la cura dell’ambiente durante le
feste per la Cultura Rurale e Lagunare, alle quali partecipano centinaia di
bambini assieme alle loro famiglie per conoscere il mondo della civiltà
lagunare e rurale.
- Opere di raccolta d’immondizia e materiali inquinanti abbandonati nella
laguna e nella sua gronda.
- Immissione di acque dolci e controllo di queste zone (Sile).
Queste sono alcune delle opere che l’associazione svolge. Abbiamo anche
tanti altri progetti per portare la Laguna in ottime condizioni ed
indubbiamente le valli di caccia e pesca sono un esempio di cosa
potremmo fare e come vorremmo la Laguna.
Rappresento, in qualità di Presidente dei Cacciatori Veneti e dei pescatori
amatoriali I Vagantivi, un mondo ricco di antiche culture, tradizioni e
saperi che, assieme ad un ambiente tenuto in ottime condizioni, potranno
diventare un immenso patrimonio per lo sviluppo economico in cui la
ricchezza viene data mantenendo l’ottimo stato di salute delle singole
specie animali con la sostenibilità del territorio.
Il mondo della scienza è fondamentale per la gestione di un grande centro
di educazione ambientale, dove far diventare lo studio e la ricerca il fulcro
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per una corretta gestione del territorio. Ed è anche per questo che
auspico una continua collaborazione tra di noi.
Massimo Parravicini
Presidente Laguna Venexiana Onlus