Sulle orme di Gengis Khan. Una terra affascinante dove gli spazi non finiscono mai. Il programma proposto è da considerarsi indicativo e può essere integrato e/o modificato sulla base delle singole esigenze. 01°gg : Italia/Ulaan Baatar Ritrovo dei Sigg.ri partecipanti presso l’aeroporto prescelto e partenza per Ulaan Baatar con volo di linea. Pasti e pernottamento a bordo. 02°gg : Ulaan Baatar Arrivo in mattinata. Incontro con il nostro rappresentante e trasferimento in hotel. Visita alla città: l'imponente piazza Suhbaatar in cui si trova il Palazzo del Parlamento, in marmo nero, le grandi strade del centro e l’interessante Museo Nazionale di Storia Naturale che custodisce, tra l'altro, gli scheletri di alcuni giganteschi dinosauri trovati nel deserto del Gobi. Cena e pernottamento in hotel. 03°gg : Ulaan Baatar/Parco Hustain Nuruu/Karakorum Prima colazione in hotel e partenza verso ovest percorrendo la strada principale che attraversa il paese da ovest ad est. Appena fuori dalla città appare subito il tipico ambiente della Mongolia: infinite praterie che si srotolano su dolci colline, nessun albero e nessuna casa fino all’orizzonte. Visitiamo il Parco Nazionale di Hustain Nuruu, in un bell’ambiente di colline selvagge dove con un po’ di fortuna potremo vedere i cavalli selvaggi della razza Przewaski (dal nome dell’esploratore polacco che li scoprì), di cui sono rimasti al mondo meno di un centinaio di esemplari, quasi tutti in questo Parco e che sono considerati i progenitori di tutti i cavalli. Dopo il pranzo nella struttura del Parco dove si trova anche un piccolo ma interessante museo, proseguiamo ancora verso Ovest fino a raggiungere Karakorum antica capitale dell’impero mongolo. Karakorum, potente e splendida ai tempi di Gengis Khan, fu costruita nel 13° sec proprio sulle sponde del fiume Orkhon. Cena e pernottamento in campo di gher-yurte. (il termine yurte più comune in occidente è però di origine russa, non mongola). Le gher sono le tipiche abitazioni dei nomadi della steppa dell'Asia centrale; assomigliano più a vere e proprie abitazioni che a delle tende perché hanno la struttura in legno, rivestita di feltro e il pavimento di stuoie, molto ampie si sta comodamente in piedi e sono dotate di letti, materassi, coperte, lenzuola e una stufa centrale. Sono generalmente molto pulite e permettono di assaporare fino in fondo l'atmosfera e la cultura dei nomadi della Mongolia. Ogni gher è dotata di 4 letti; le docce e le toilette sono in comune. 04°gg :Karakorum/Orkhon Valley/Monastero di Erdene Zuu La visita più interessante a Karakorum è sicuramente quella a Erdene Zuu, suggestivo monastero circondato da possenti mura interrotte da 108 bianche "suburga" (stupa), tante quanti sono i grani del rosario buddista; all'interno delle mura vi sono un grande stupa e numerosi templi buddisti ricchi di preziosi affreschi, statue e oggetti di culto. I templi di Erdene Zuu si sono miracolosamente salvati dalla distruzione del periodo stalinista (quasi tutti i monasteri furono distrutti e migliaia di monaci furono uccisi o deportati. Un monastero in stile tibetano è ora attivo e potremo assistere alle cerimonie religiose e alle preghiere che i monaci della setta dei “berretti rossi” tengono continuamente. Si prosegue poi in una zona montagnosa di origine vulcanica, attraverso una strada panoramica che corre in verdi vallate selvagge, guadando fiumi in un’area ricca di tombe dell’età del bronzo per raggiungere la vallata di Orkhon. La valle, culla della civiltà mongola, è caratterizzata da rocce nere, prati verdissimi e dal fiume omonimo che la attraversa e che forma anche una bella cascata. Lungo il percorso si incontreranno numerosi accampamenti di nomadi che vivono con i loro greggi di yak in questa regione. Ci fermeremo in uno di questi accampamenti, generalmente allevatori di cavalli dove sarà possibile godere dell'ospitalità delle popolazioni nomadi mongole e conoscere il loro modo di vivere Cena e pernottamento in campi di gher. 05°gg : Valle di Orkhon/Monastero di Ongiin Hiid Ci dirigiamo verso Sud, percorrendo gli estesi e spettacolari paesaggi di dolci colline e praterie che danno la sensazione di muoversi in ambienti primordiali di grande libertà percorrendo semplici piste sterrate dove sono frequenti gli incontri con i cavalieri della steppa sui loro cavalli, unico mezzo di trasporto dei nomadi mongoli con cui si spostano nelle immense distese dell’altopiano Si raggiunge poi Ongiin Hiiddove, in una valle nascosta tra le montagne, si trovano le rovine di un antico monastero buddista distrutto negli anni ’30 e che ora la devozione popolare sta ricostruendo. Cena e pernottamento in gher. 06° gg : Ongiin Hidd/Bayan Zag Il territorio diventa lentamente desertico fino ad arrivare a Bayan Zag che letteralmente significa “rupi fiammeggianti” per il colore rosso che assumono al tramonto. Il luogo è famoso perché nel 1921 il ricercatore americano Roy Chapman Andrews, scoprì durante una spedizione scientifica, il più grande e più importante giacimento paleontologico al mondo di scheletri e di uova di dinosauri (attualmente esposti al Museo Nazionale di Storia Naturale di Ulaan Bataar). Cena e pernottamento in gher. 07°/08°gg: Deserto del Gobi Si prosegue verso sud-est in un ambiente sempre più desertico caratterizzato da colline con lo sfondo di grandi montagne nere. È una regione davvero remota dove si incontrano solo alcuni nomadi che con i loro cammelli si spostano nel deserto. Raggiungiamo quindi le più alte dune di sabbia del Gobi (anche 200 m): è l'affascinante regione di Khongoriin Els, un ondulato e spettacolare cordone di dune che si stende per oltre un centinaio di chilometri. Effettueremo varie escursioni in auto e a piedi in quest’affascinante area per ammirare il paesaggio dall’alto di queste dune alla cui base si trova un inaspettato laghetto. Cene e pernottamenti in gher. 09° gg : Khongoriin Els/Valle di Yol Costeggiando le montagne che delimitano il deserto di Gobi, raggiunge la valle di Yol, chiamata la valle delle aquile per via della notevole quantità di rapaci che vi nidificano. Questa valle non è altro che un profondo canyon di origine vulcanica che si apre improvvisamente nella sconfinata piana del deserto; oltre alle aquile si possono osservare capre selvatiche, numerose marmotte, yak. Una breve passeggiata a piedi permetterà di scoprire a distanza ravvicinata la fauna e l'ambiente di questo angolo selvaggio di deserto, dove incredibilmente fino a pochi anni fa si potevano vedere gli ultimi resti di un ghiacciaio. Interessante all’ingresso del parco il piccolo museo. Cene e pernottamento in campo di gher. 10°gg : Dalanzagad – Ulaan Baatar In mattinata imbarco sul volo per Ulaan Baatar. All’arrivo, trasferimento in hotel e sistemazione nelle camere riservate.Nel pomeriggio visita ad uno degli interessanti musei della città e tempo libero per lo shopping. Cena e pernottamento in hotel. 11°gg : Ulaan Baatar Prima colazione in hotel. Mattina dedicata alla visita della città: il Monastero di Gandan (il più grande e visitato centro del buddismo della Mongolia con una enorme statua di Buddah alta ben 26 metri) il monastero di Choijin Lama (uno dei più begli esempi di architettura in stile cinese con stupende maschere della danza Tcham e affreschi religiosi). Nel pomeriggio tempo per shopping e visita ad uno spaccio per la vendita del cashmere. Cena e pernottamento in hotel. 12°gg : Ulaan Baatar/Italia Al mattino presto trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo per l’Italia. Arrivo in serata.