G.B. CRAIGHERO ERBE E PIANTE SELVATICHE IN CUCINA, MEDICINALI ed AROMATICHE NOTA BIOGRAFICA G.B. Craighero (1948-2003), nasce a Ligosullo (UD), scopre giovanissimo la passione per le scienze naturali, in particolare micologia e botanica cui dedica la maggior parte del tempo libero. Era iscritto a diverse associazioni che si prefiggono la tutela e la salvaguardia dell’ambiente naturale. E' stato vice presidente dell' A.C.P.A.N.F. (Ass.cult. per la protezione dell’ambiente nat. del F.V.G.) e Socio del G.R.E.F. (Gruppo Regionale Esplorazione Floristica del F.V.G.) con cui collaborava all’aggiornamento “dell’atlante corollogico delle piante vascolari del F.V.G.” Ha già realizzato : “Antichi nomi di piante eduli e medicinali della Val Pontaiba e Alta Val del Bût”. Si ringrazia per la preziosa collaborazione : Beltrame Martina Fontanive Massimiliano Ortis Giacomo Plazzotta Luciano A mia moglie Anita… 3 LA BLAUDÌGNE Clematide Clematis vitalba L. (Ranunculaceae) DESCRIZIONE : Arbusto da 15 a 20 cm, fusto rampicante, legnoso, angoloso, vigoroso, si aggrappa mediante i piccioli delle foglie; foglie verdi opposte, pennate, con 3-9 foglioline, dentate o crenate, ovali, appuntite o a cuore; fiori bianchi, senza petali, 4 sepali infeltriti sulle due facce, disposti a croce, stami numerosi disposti in pannocchie; poliachenio peloso, munito di larghe appendici piumose. Odore gradevole, leggero, simile a quello del Biancospino; sapore piccante, acre . HABITAT : Diffusa nei terreni calcarei, azotati, nei boschi, nelle macchie, in pianura o in montagna fino a 1500 m. FIORITURA : Giugno - agosto . CONTIENE : Saponina, alcaloidi, protoanemonina. PROPRIETA’ : Revulsivo . EPOCA DI RACCOLTA : Le cime dei fusti, appena sviluppati, in primavera . 5 IN CUCINA : - Le punte vanno raccolte precocemente in primavera, quando ancora non contengono principi irritanti e si consumano lesse come gli asparagi in abbondante acqua salata. 6 LA BURÀLGE Carlina Carlina acaulis L. (compositae) DESCRIZIONE : Pianta con fusto quasi mancante, terminata da un unico capolino grande; foglie tutte in rosetta, pennatifide a segmenti spinoso – dentati; squame involucrali raggianti di colore argentino, lineari fin oltre la metà della loro lamina e lanceolate all’apice. HABITAT : Frequente in luoghi erbosi, asciutti; pascoli alpini. FIORITURA : Estate. CONTIENE : Olio essenziale, inulina, tannino, resina e una sostanza antibiotica. PROPRIETA’ : Cicatrizzante, colagogo, detergente, diuretico, stomachico, sudorifero EPOCA DI RACCOLTA : Primavera. 7 IN CUCINA : - Verdure cotte : Si utilizzano i capolini ben mondati come i fondi dei carciofi, stufati in padella con olio, prezzemolo ed aglio. - Risotto alla Carlina : 2 hg. di fondi di Carlina 3 cucchiai d’olio 2 spicchi d’aglio intero Una manciata di prezzemolo tritato 300 g. di riso Parmigiano grattugiato Brodo (anche di dado) Sale Rosolate dolcemente nell’olio gli spicchi d’aglio interi, senza che si colorino; unite i fondi di Carlina ed il prezzemolo tritato. Fate appassire a fuoco basso, salando a Vs. gusto. Aggiungete il riso, rosolandolo bene e poi versando a poco a poco il brodo bollente fino a cottura. Spenta la fiamma, unite una noce di burro e parmigiano grattugiato, mescolando ben bene. - Carlina in tegame 8 : ½ kg. di capolini di Carlina 2 cucchiai di cipolla ben tritata 1 bicchiere di vino bianco 1 mestolo di brodo 1 cucchiaio di farina Olio e burro 1 spicchio d’aglio Sale e pepe Rosolate i capolini in olio e burro unendo la cipolla e l’aglio senza far colorare. Aggiungete il vino bianco e dopo che sarà evaporato, incorporate i sapori e spolverate con la farina. Man mano che il sugo si addenserà, diluite con il brodo portando a cottura. IL CONFENÒN Rosolaccio Papaver rhoeas L. (papaveraceae) DESCRIZIONE : Pianta annuale da 25 a 80cm., fusto eretto, peloso, ramificato con lattice biancastro, foglie pennato – partite (o bipennato), villose, quelle inferiori ancor più suddivise; fiori rossi, spesso con macchie nere, solitari, sorretti da un lungo peduncolo, effimeri, calice a 2 sepali, corolla a 4 grandi petali, stami nero – bluastri; capsula corta, ovoidale, glabra che si apre sotto una specie di coperchio segnato da stimmi; semi neri numerosi. Odore debole, nauseante; sapore amaro HABITAT : In tutte le pianure; presente in terreni sciolti e radure erbose delle zone submontane; fino a 1500 m. FIORITURA : Maggio – luglio. CONTIENE : Tracce di alcaloidi, anticianina. PROPRIETA’ : Antispasmatico, emolliente, ipnotico, sedativo. EPOCA DI RACCOLTA : Inizio primavera. 9 IN CUCINA : 10 - Insalate crude : Quando la rosetta basale del Rosolaccio è giovane e tenera si può mangiare in insalata, da sola o mista ad altre verdure, condita nel modo preferito. - Verdure cotte : Si può anche lessare in poca acqua come gli spinaci: si consuma poi in insalata o insaporita in padella con burro o olio. - Minestra di Rosolaccio : 150 g. di rosette basali di Rosolaccio, ben lavate 1 patata media 1 foglia verde di cipolla 2 cucchiai d’olio ½ cucchiaio di farina bianca 1 litro di brodo (anche di dado) 4 pugnetti di riso Fate rosolare accuratamente la cipolla tritata finissima ed il Rosolaccio ben tagliato nell’olio; unite la patata a dadini e cucinate a fiamma bassa. Allungate con il brodo bollente e dopo ¼ d’ora aggiungete il riso dopo averlo accuratamente mescolato con la farina bianca. Aggiustate di sale e servite, a vs. gusto con il parmigiano grattugiato. IL CRESSO’ Crescione Nasturtium officinale L. (cruciferae) DESCRIZIONE : Pianta da 10 a 80 cm., perenne, fusto prostrato, rotondo, carnoso, glabro, parte inferiore strisciante nell’acqua; foglie verde scuro, carnose, glabre, pennate, a 6 foglioline arrotondate o ovali, quelle terminali spesso più grandi; fiori bianchi, piccoli in grappoli densi, 4 sepali uguali, 4 petali a croce, 4 stami lunghi e 2 corti; siliqua corta contenente 4 file di semi; radici avventizie sulle parti striscianti dei fusti. Odore piccante, sapore piccante. HABITAT : In acqua limpida e ferma, nei ruscelli e corsi d’acqua scorrenti lentamente; fino a circa 2000 m. FIORITURA : Maggio – settembre. CONTIENE : Fosfati, ferro, iodio, vitamine A,B,C,E,PP, glucoside solforato, calcio. PROPRIETA’ : Depurativo, diuretico, febbrifugo, stimolante. EPOCA DI RACCOLTA : Le foglie in primavera. 11 IN CUCINA : - 12 Il Crescione è il migliore depurativo vegetale e va lavato con grande cura. Le foglie raccolte devono stare a bagno almeno mezz’ora in acqua acidulata per evitare di ingerire microrganismi che potrebbero provocare disturbi intestinali. - Insalate crude : Il Crescione è ottimo in insalata da solo o mescolato con Cicoria selvatica e Tarassaco, di cui esalta il sapore. Le foglie possono essere condite, oltre che con l’olio e l’aceto, anche con pezzetti di formaggio latteria stagionato (grattugiato grossolanamente). - Verdure cotte : Le foglie lessate, tritate e insaporite nel burro e nell’olio, sono un ottimo contorno al pesce lesso. - Minestra di Crescione : 2 hg. di foglie di Crescione 1 patata media Brodo (anche di dado) 3-4 pugnetti di riso ½ cucchiaio di farina bianca 1 uovo intero Formaggio grattugiato Sale e pepe Mescolate le foglie tritate del Crescione con una patata di media grossezza grattugiata. Fate rosolare pian piano con poco burro, e dopo aver unito il brodo bollente lasciate cucinare. Aggiungete il riso ben mescolato con la farina bianca e a fine cottura versare la minestra in una zuppiera dove avete battuto l’uovo intero con il parmigiano. - Frittata di Crescione : 200 g. di foglie di Crescione tritate fini 2 cucchiai d’olio 4 uova 100 g. di fontina tagliata a dadini Un pizzico di noce moscata Sale Soffriggere il Crescione in poco olio equando è ben appassito unite le 4 uova battute con il sale, la noce moscata e la fontina, come per una frittata LA FLÀURIE Fragola Fragaria vesca L. (rosaceae) DESCRIZIONE : Pianta perenne, fusto corto, peloso; foglie verde tenero, lucide sopra, più chiare e lanuginose sotto, trifogliate, dentate picciolate; fiori bianchi, calice raddoppiato da un calicetto, 5 petali ravvicinati, numerosi stami gialli; carpelli, che ricoprono il falso frutto(fragola); sapore astringente(rizoma, foglie), profumato, zuccherino(fragola). HABITAT : Nei boschi, a ridosso delle siepi, nei luoghi erbosi. FIORITURA : Primavera – estate . CONTIENE : Vitamina C, sali minerali, glucidi, proteine, tannino. PROPRIETA’ : Astringente, calmante, depurativo, diuretico, tonico. EPOCA DI RACCOLTA : Le foglie in primavera. 13 IN CUCINA : - Minestre - 14 : Le foglie giovani mescolate a quelle d’ortica, sono ottime nella minestra. Minestra di foglie di Fragola : 2 manciate di foglie di Fragola 150 g. di riso 2 spicchi d’aglio Un dado Una noce di burro Un litro d’acqua Sale Tritate fini le foglie di Fragola, accuratamente lavate, e bollite in acqua insaporita con il dado, due spicchi d’aglio (che alla fine toglierete) e la noce di burro. Aggiungete il riso e quando è quasi cotto, salate a piacere, In sostituzione dell’aglio si può utilizzare qualche foglia di Alliaria, tritata fine ed aggiunta poco prima di servire. IL GUSELÀR Borsa del Pastore Capsella bursa-pastoris Medic. (cruciferae) DESCRIZIONE : Pianta annuale da 8 a 50 cm.; fusto fiorifero eretto, che continua a crescere durante la fioritura; fiori basali a rosetta, aderenti al suolo, quelle caulinari quasi intere , sessili, inguainanti; fiori bianchi grappoli radi; siliquetta triangolare. Odore quasi nullo; sapore poco salato. HABITAT : In tutta Italia quasi infestante, nelle coltivazione, nei giardini, lungo i vecchi muri, ai margini dei viottoli, tra i ruderi e le macerie. FIORITURA : Tutto l’anno. CONTIENE : Una saponina, tannino, potassio, acido malico, acetico, citrico, fumarico. PROPRIETA’ : Emostatico, tonico, astringente. EPOCA DI RACCOLTA : Primavera. 15 IN CUCINA : - Insalate crude : Le giovani foglie della rosetta basale hanno un sapore che ricorda quello delle foglie di cavolo; si possono utilizzare crude in insalata sempre mescolate ad altre verdure di cui esaltano il sapore. - Minestre : Le foglie entrano nella minestra di verdure miste primaverili, cui conferiscono sapore fresco e penetrante. - Borsa del Pastore in purea : ½ kg. di foglie di Borsa del pastore 1 cucchiaio di farina bianca 1 cipolla piccola 1 bicchiere di latte 20 g. di burro Una manciata di formaggio grattugiato Sale Lessate le foglie di Borsa del pastore in acqua salata e passatele al setaccio. In una casseruola rosolate la cipolla tritata fine nel burro, aggiungete la farina e lasciate insaporire pian piano. Unite il latte, diluite e mescolate la verdura. Lasciate rapprendere a fuoco basso aggiustando il sale e unendo alla fine il formaggio grattugiato. E’ un ottimo contorno per le carni lesse o arrosto. 16 LA JERBE MARSINE (JERBE TAJADORIE) Millefoglie Achillea millefolium L. (Compositae) DESCRIZIONE : Pianta perenne, alta da 30 a 70 cm., fusto eretto duro, foglie pelose, lunghe, molli, segmenti finemente divisi; fiori bianchi o rosa, in corimbi densi, quelli del centro a tubo, 4 – 5 ligule larghe, corte; acheni biancastri; fusto strisciante; Sapore agro, amaro. HABITAT : Praterie, margini di viottoli e delle ferrovie; fino a 2500 m. FIORITURA : Maggio – ottobre. CONTIENE : Olio essenziale, resina, tannino, alcaloidi, glucosidi, acidi organici, fosforo, potassio, sostanza azotate. PROPRIETA’ : Astringente, antisettico, antispasmodico, carminativo, diuretico, cicatrizzante, emostatico, tonico, vulnerario. EPOCA DI RACCOLTA : Le foglioline in primavera. 17 IN CUCINA : 18 - Insalate crude : La pianta ha un odore molto penetrante, ed un sapore aromatico e gradevole, per cui è meglio usarla mista ad altre verdure di sapore più banale, insaporite, anche con uno spicchio d’aglio. - Verdure cotte : Le foglie mescolate ad altre verdure, si preparano lessate e stufate in padella con olio e burro. LA JÈRBE DAL SORÈLI Barba di becco Tragopogon pratensis L. (compositae) DESCRIZIONE : Pianta biennale da 30 a 80 cm.; fusto eretto, semplice o ramoso, glabro; foglie diritte , lungo lo stelo, strette, incavate, nella parte inferiore inguainanti, lungamente appuntite; fiori gialli, ligulati in capolini solitari sul peduncolo, poco rigonfi sotto l’involucro, involucro con lunghe brattee su un rango; achenio quasi liscio sormontato da un becco dotato di un piumetto; radice principale fittonante , fusiforme, forte, bruno chiaro, lattice bianco. Odore nullo; sapore gradevole, un poco amaro. HABITAT : Nei prati umidi, nelle regioni subalpine e pascoli alpini; fino a 2000 m. FIORITURA : Maggio – luglio. CONTIENE : Glucidi, protidi, lipidi. PROPRIETA’ : Depurativo, diuretico, sudorifero. EPOCA DI RACCOLTA : Le foglioline in primavera e le radici dopo la fioritura. 19 IN CUCINA : - Insalate crude : I giovani getti tagliati a pezzetti e conditi con sale, aceto ed olio ricordano il sapore dei cuori di Cicoria. - Verdure cotte : Le radici, pulite e lessate in abbondante acqua si condiscono con olio e limone. L’acqua di cottura può essere utilizzata per preparare zuppe e risotti. - Minestre 20 : Con la radice di Barba di becco al posto della Scorzonera, si può preparare la crema di Pastinaca e Barba di becco. 1 hg. di Pastinaca passata al setaccio fine, dopo lessata ½ radice di Barba di becco preparata allo stesso modo 1 cucchiaio di farina bianca 1 noce di burro Brodo Crostini di pane tostati nel burro Sale Riducete le radici in purea. Rosolate la farina nel burro, diluite con il brodo e incorporate il passato. Lasciate addensare e servite con crostini di pane e, se piace, una manciata di parmigiano. Il gusto dolce della Pastinaca è attenuato da quello amaro della Barba di becco. IL LATISÛL Crespino comune Sonchus oleraceus L. (compositae) DESCRIZIONE : Pianta con radice fusiforme; fusto alto fino a 1 m.; foglie assai variabili: da indivise a roncinato-pennatifide o a margini con denti acuminati, talora quasi spinosi, stili e stimmi nerastri. Le foglie superiori abbraccianti, orecchiette patenti, acumiNate; acheni compressi, con rugosità traversali e finemente dentellati nel margine. HABITAT : Nei coltivati e lungo le strade.. FIORITURA : Dalla primavera all’autunno. EPOCA DI RACCOLTA : La rosetta basale in primavera . 21 IN CUCINA : - Insalate crude : La rosetta basale ha consistenza appena carnosa ed è molto gradevole da consumare cruda in insalata condita con sale, aceto ed olio. - Verdure cotte : Le foglie basali si possono servire dopo lessate in acqua salata, in insalate cotte, condite con olio d’oliva e limone. Si presta per lo più ad essere mescolata con altre verdure. - Minestre : Una manciata di foglie entra nella composizione della minestra di verdure primaverili. - 22 Uova alle verdure selvatiche : 2 manciate di Crespino 2 manciate di Tarassaco ½ cucchiaio di farina bianca ½ bicchiere di latte 4 uova Noce moscata Sale e pepe Mondate e lessate in acqua salata le verdure; scolatele e tagliuzzatele minutamente, facendole poi rosolare con una noce di burro ed incorporandovi la farina e lentamente il latte. Completate l’impasto con una grattatina di noce moscata, una manciata di formaggio grattugiato, sale e pepe. Scavate quattro fossette e rompete un uovo in ciascuna. Salate, coprite con il coperchio e fate rapprendere a fiamma bassissima. LA MORE (Cernicule) Mirtillo Vaccinium myrtillus L. (ericaceae) DESCRIZIONE : Arbusto alto da 30 a 60 cm., fusti ramificati, verdi, leggermente alati; foglie caduche, ovali, finemente dentate, poco picciolate; fiori rosa tenero, con il calice ridotto a 5 denti, corolla orciolata inclinata, solitari oppure a due all’ascella delle foglie; bacca globosa, succosa, un poco depressa alla sommità, nero-violaceo, pruinosa con numerosi semi bruni; rizoma con numerosi fusti sottili. HABITAT : Boschi delle Alpi, in terreni silicei e ricchi di humus da 500 a 2500 m. FIORITURA : Primavera – estate. CONTIENE : Pigmenti antocianici, sali minerali, tannino, vitamine A e C, acido citrico e acido malico. PROPRIETA’ : Antidiarroico, antiemorragico, antisettico, ipoglicemizzante, astringente. EPOCA DI RACCOLTA : I frutti in luglio e agosto. 23 IN CUCINA : - Gnocchi di Mirtilli : 500 g. di farina bianca 50 g. di burro Mirtilli sani, macerati con zucchero Un uovo intero 200 g. di lievito di birra ¼ di litro di acqua tiepida Buccia grattugiata di un limone Sale Preparare la pasta con farina, sale, uovo, burro fuso, lievito sciolto in acqua, buccia di limone e acqua tiepida. Porre a lievitare al caldo e lontano dalle correnti d’aria. Quando avrà quasi raddoppiato il volume, formare con la pasta gnocchi della grossezza di un cucchiaio. Lasciarli un po’ lievitare sulla tavola, poi praticare con il manico del cucchiaio un foro incui si infilano 10 Mirtilli neri zuccherati. Chiudere accuratamente e far bollire gli gnocchi in acqua salata per circa 10 minuti. Dopo averli scolati, si fanno rotolare in pane grattugiato rosolato nel burro fuso si servono cosparsi di zucchero a velo. - Sotto grappa : Mirtilli Grappa per coprire Pochi cucchiai di zucchero Riempire di Mirtilli un vaso fino a due dita dall’orlo; aggiungere (per un vaso da ½ litro) 4 cucchiai colmi di zucchero. Coprire con la grappa, lasciando maturare due mesi prima di utilizzare. La quantità di zucchero non è rigorosa, varierà in rapporto al gusto ed eventualmente si può omettere. - Si possono preparare secondo le ricette generali anche : “marmellata”,”sciroppo”, “rumtopf”,”macedonia”,”crostata”,”soufflè”,”omelettes”. 24 LA MUJEE Lampone Rubus idaeus L. (rosaceae) DESCRIZIONE : Pianta con foglie in parte con 3 foglioline, in parte imparipennate con 5-7 foglioline, verdi chiare di sopra, quasi sempre tomentose di sotto; fiori bianchi, piuttosto piccoli, in pochi su brevi racemi; frutti rossi, pubescenti, formati da numerose drupeole dolci e profumate. HABITAT : Al margine e nelle radure dei boschi dopo il taglio degli alberi e su pendii sassoso-cespugliosi. FIORITURA : Primavera – estate. CONTIENE : Acido citrico, vitamina C, zucchero, sali minerali. PROPRIETA’ : Astringente, diuretico, aperitivo, antiscorbutico, depurativo, tonico, emmenagogo, lassativo, rinfrescante, sudorifero. EPOCA DI RACCOLTA : I frutti in luglio e agosto. 25 IN CUCINA : - Confettura di Lamponi : 1 kg. di Lamponi ¼ di vino rosso 2 scorze di cannella 500 g. di zucchero Pulire la frutta sgocciolata con cura e dopo avervi unito gli altri ingredienti, lasciarla macerare 24 ore. Porla allora sul fuoco, portandola ad ebollizione e lasciarla bollire finchè si addensa. Invasare a caldo come di consueto. La grande quantità di semi (in realtà noccioli delle piccole Drupe) può non essere gradita, è però indicata per gli intestini pigri. - Sotto grappa : Lamponi Grappa per coprire Pochi cucchiai di zucchero Riempire di Lamponi un vaso fino a due dita dall’orlo; aggiungere (per un vaso da ½ litro) 4 cucchiai colmi di zucchero. Coprire con la grappa, lasciando maturare due mesi prima di utilizzare. La quantità di zucchero non è rigorosa, varierà in rapporto al gusto ed eventualmente si può omettere. - Si possono preparare secondo le ricette generali anche : “marmellata”,”sciroppo”, “rumtopf”,”macedonia”,”crostata”,”soufflè”,”omelettes”. 26 IL PAN CUCC Acetosa Rumex acetosa L. (poligonaceae) DESCRIZIONE : Pianta perenne, fusto rossastro, striato, cavo, ramificato; foglie grandi, verdi scuro sopra, glauche sotto, di forma astata, inguainanti, dotate di orecchiette, stipole saldate formanti una guaina, quelle basali con lunghe piccioli; fiori verdi o rossastri, piccoli e dioici, in grappoli composti, 6 sepali segnati da striature rosse, in 2 verticilli, 6 stami penduli, 3 stili, stimma a pennello; rizoma bruno-nerastro. Sapore acidulo. HABITAT : Nei prati fino a 2000 m. FIORITURA : Primavera – estate. CONTIENE : Ossalato di potassio, acido ossalico, ferro, clorofilla, vitamina C. PROPRIETA’ : Antiscorbutico, aperitivo, depurativo, digestivo, diuretico, tonico, emmenagogo, lassativo, rinfrescante. EPOCA DI RACCOLTA : Le foglie basali in primavera. 27 IN CUCINA : - Insalate crude : Una manciata di foglie giovani mescolate all’insalata, le conferisce un sapore fresco e acidulo. Questo sapore spiccato può non essere gradito, comunque, per i suoi contenuti in sali, è preferibile non abusarne. Anche gli apici dei fusti, prima della fioritura, quando sono teneri, possono avere la stessa utilizzazione. - Verdure cotte : * Lessare le foglie giovani, come gli spinaci, e condirle con olio e limone. * Le foglie tritate entrano nella componente della miscela di verdure selvatiche per la minestra o la frittata. - Risotto di Pancucco : 1 manciata di foglie di Acetosa 1 manciata di foglie di Piantaggine 200 g. di riso ½ bicchiere di vino bianco secco Brodo (anche di dado) Burro, olio Parmigiano grattugiato Sale Rosolate in poco burro le foglie tagliuzzate finemente; salate e unite il riso. Fate stufare pian piano e “spegnete” con il vino bianco. Quando è evaporato, allungate con il brodo bollente e portate a cottura, sempre mescolando. Servire con il parmigiano grattugiato. 28 IL PÊL DI MUS Buon Enrico Chenopodium bonus Henricus L. (chenopodiaceae) DESCRIZIONE : Pianta perenne alta da 20 a 60 cm. Fusto verde, glabro, scanalato di bruno e rossastro, foglioso; foglie verdi grandi, carnose, intere, picciolate, triangolari con sommità appuntita, base a forma di freccia, margini ondulati, foglie giovani farinose sotto, un poco vischiose, fiori verdastri, piccoli, numerosi, in grappoli terminali a forma di spiga conica; frutto che racchiude un seme lucido. Inodore e insapore. HABITAT : Presso le case rurali, lungo le strade, nelle malghe. FIORITURA : Da maggio ad agosto. CONTIENE : Saponina, sali minerali (ferro), vitamina C. PROPRIETA’ : Depurativo, emolliente, lassativo. EPOCA DI RACCOLTA : Le foglie in primavera e gli steli prima della fioritura. 29 IN CUCINA : 30 - Verdure cotte : Le foglie si consumano lessate in pochissima acqua salata e servite come gli spinaci. La pianta è ricca di ferro e di vitamine ed è nota fin dall’antichità per i suoi usi alimentari. Gli steli giovani, carnosetti, si servono come gli asparagi, dopo averli pelati e lessati. - Gnocchetti : 1 kg. di foglie di Buon Enrico Ricotta fresca 1 uovo intero 1 grattatina di noce moscata 1 cucchiaio abbondante di farina bianca Formaggio grattugiato Sale Lessate le foglie, unitevi la ricotta ( circa metà del peso delle foglie lessate) e passate il composto al setaccio. Salate, mescolate all’uovo, alla noce moscata e alla farina, regolando la consistenza con eventuali aggiunte di quest’ultima. Fatene gnocchetti tondi che tufferete nell’acqua bollente. Man mano che vengono a galla, scolateli e serviteli con burro fuso e formaggio grattugiato. IL PLANTÀGN Piantaggine Plantago lanceolata L. (plantaginaceae) DESCRIZIONE : Pianta perenne alta da 10 a 60 cm.; stelo fiorale sporgente sopra le foglie; foglie nervate alla base, lanceolate, picciolate, gracili; fiori in spiga; corolla biancastra. Odore nullo. HABITAT : Dal mare alla montagna fino a 2000 m. Prati asciutti, lungo i viottoli; terreni aridi e campi coltivati. FIORITURA : Da aprile a novembre. CONTIENE : Mucillagine, tannino, sali minerali, glucidi. PROPRIETA’ : Astringente, cicatrizzante, depurativo, diuretico, emolliente, espettorante. EPOCA DI RACCOLTA : In primavera. 31 IN CUCINA : 32 - Insalate crude : Le foglie basali si possono mangiare in insalata crude solo se sono molto giovani e tenere, altrimenti si presentano piuttosto fibrose. - Insalata selvatica alla “Vinaigrette” : Rosette tenere di Stellaria, Tarassaco, Piantaggine e Rucola selvatica Un cucchiaio di aceto bianco 3 cucchiai di olio d’oliva 2 cucchiai di trito di prezzemolo e basilico Sale e pepe Preparate le verdure lavate, asciugate e tagliate a piacere. Sciogliete in un bicchiere il sale nell’aceto, unite il pepe ed il trito d’erbe; mescolate con cura e dopo aver lasciato riposare qualche momento, condite l’insalata. - Minestre : Una manciata di foglie tritate entra nella minestra di verdure miste. IL RADÌC DI MONT Cicerbita azzurra Cicerbita alpina L. (compositae) DESCRIZIONE : Pianta perenne con fusto alto fino a 1,5 m., fistolato; foglie inferiori assai grandi, lirato-roncinate, con lobo terminale pure grande, triangolare; capolini in racemi o pannocchie, portati da peduncoli peloso-glandolosi. HABITAT : In luoghi ombrosi ed umidi, tra i cespugli, specialmente su terreno calcareo. FIORITURA : Luglio – agosto. EPOCA DI RACCOLTA : Primavera (primi di maggio). 33 IN CUCINA : 34 - Ricetta “Albergo Roma” : 1 kg. di Radicchio di montagna 1 litro di vino bianco 5 dl di aceto bianco ½ stecca di cannella 5 chiodi di garofano Sale grosso ½ dl di olio extra vergine d’oliva In una pentola portare ad ebollizione il vino e l’aceto salati ed aromatizzati con la cannella ed i chiodi di garofano; immergervi i germogli ben mondati e lavati; appena riprende il bollore, scolateli e poneteli ad asciugare per 12 ore in un panno. Sistemateli quindi in un vaso a chiusura ermetica ricoperti con l’olio: conservateli in frigorifero. Ottimi per accompagnare la carne “salada”, il prosciutto di capriolo, lo speck ed il prosciutto di Sauris affumicati al ginepro. - Ricetta “Muina” : 1 kg. di Radicchio già curato e preparato 2 cucchiaini di zucchero Sale grosso ¾ di litro di aceto 1 litro di vino bianco Chiodi di garofano Pepe in grani Alloro Olio di oliva Portare ad ebollizione dell’acqua salata aggiungendo un cucchiaino di zucchero, immergere il Radicchio ed al primo bollore scolare. Mettere sul fuoco l’aceto, il vino, un cucchiaino di zucchero, sale e quando bolle immergere il Radicchio; far bollire pochissimo. Scolarlo e lasciarlo asciugare. Metterlo nei vasi aggiungendo olio d’oliva, chiodi di garofano, pepe, alloro. (Se non è vecchio di luna, far sterilizzare i vasi per circa 20 minuti.) - Ricetta “Don Bepi” : 1 kg. di Radicchio 2 bicchieri di aceto bianco 1 bicchiere di olio “Cuore” Salvia e basilico Portare ad ebollizione dell’acqua salata, immergere il Radicchio ed al primo bollore scolare e mettere ad asciugare disteso. Mettere sul fuoco l’aceto, l’olio unendo a piacere salvia e basilico; immergere il Radicchio e lasciar bollire insieme per 3-4 minuti controllando che il Radicchio rimanga al dente. Mettere nei vasi coprendo con lo stesso liquido ancora bollente e chiudere i vasi a caldo. IL RADÌC DI PRÂT Cicoria Cichorium intybus L. (compositae) DESCRIZIONE : Pianta annuale, biennale o perenne da 30 cm. a 1 m.; fusto rigido angoloso, peloso, con numerose ramificazioni, divergenti spesso alla base; foglie inferiori profondamente incise a denti acuti, quelle superiori piccole, allungate, inguainanti il fusto, pubescenti a lobi profondi; fiori di un colore celeste vivo, ligulati, raccolti in grandi capolini; acheni senza pappo contornati da minuscole scaglie; radice fittonante, lattice bianco. Sapore molto amaro. HABITAT : Nei terreni calcarei, argillosi, asciutti e nei campi incolti. FIORITURA : Da luglio a settembre. CONTIENE : Sali minerali, glucidi, lipidi, protidi, vitamine B,C,P,K, aminoacidi, inulina, un glucoside amaro. PROPRIETA’ : Aperitivo, colagogo, coleretico, depurativo, diuretico, febbrifugo, lassativo, stomachico, tonico. EPOCA DI RACCOLTA : In primavera prima della fioritura. 35 IN CUCINA : - Insalate crude : Una manciata delle foglie più tenere, tagliate a pezzetti, si può aggiungere alle insalate miste, condite come di consueto. - Verdure cotte : Le foglie, lessate in acqua bollente, si possono stufare con olio, burro ed uno spicchio d’aglio in padella; il sapore è particolarmente amaro. - Minestra di cuori di Cicoria : 300 g. di cuori e foglie tenere di Cicoria 50 g. di pancetta 2 uova 2 cucchiai di aceto bianco 3 cucchiai di parmigiano 1 litro di brodo (anche di dado) 4 pugni di riso 2 cucchiai d’olio Sale e pepe Tagliuzzate le foglie di cicoria e lessatele in acqua salata e scolatele. Intanto soffriggete la pancetta a dadini in un tegame con l’olio, unite l’aceto e fate ben evaporare. Diluite con il brodo e appena bolle gettatevi la cicoria ed il riso. Quando il riso si è cotto, versate la minestra nella zuppiera sulle uova intere sbattute con il parmigiano ed il pepe. 36 IL SAUDÂR Sambuco Sambucus nigra L. (caprifoliaceae) DESCRIZIONE : Pianta perenne erbacea, fetida, con fusto non più alto di 2 m.; foglie a 5-9 foglioline; fiori bianchi, in infiorescenze corimbose, a 3 raggi principali; antere porporine; frutti neri. HABITAT : Boschi radi, lungo fossi e siepi; fino a 1000-1200 m. Usata anche come pianta ornamentale nei giardini. FIORITURA : Maggio – luglio. CONTIENE : Nitrato di potassio, olio essenziale, un alcaloide, vitamina C, tannino, mucillagine, pigmenti flavonici, antocianici, un glucoside. PROPRIETA’ : Depurativo, diuretico, emolliente, lassativo, sudorifero. EPOCA DI RACCOLTA : I fiori durante la fioritura che si prolunga fin nell’estate. I frutti a maturità in settembre. 37 IN CUCINA : 38 - Frittelle di fiori di Sambuco : Lavare delicatamente le infiorescenze di Sambuco, badando che i fiori non si stacchino. Asciugarle su un panno pulito e dividerle in più pezzi. Immergere ogni parte tenendola per il gambo nella pastella preparata secondo la ricetta generale “frittelle povere”. Si servono calde, dopo averle fritte in olio non troppo bollente, cosparse di zucchero a velo. - Marmellata di frutti di Sambuco : 1 kg. di bacche di Sambuco 1 kg. di mele acide Scorza e succo di un limone 1 kg. di zucchero Bollire i frutti nel loro succo, passarli al setaccio; si unisce lo zucchero alla massa insieme al limone, si porta ad ebollizione e si procede nel solito modo (ricette generali). - Altre preparazioni secondo le “ricette generali” : “gelatina”, ”sciroppo”, ”sotto alcool”. Per i fiori ancora “sorbetto”. - Birra di Sambuco : 250 g. di aceto bianco di vino 8 fiori di media dimensione di Sambuco 1 kg. di zucchero 4 limoni spremuti e tagliati a pezzi 10 litri d’acqua Lasciare fermentare il tutto al sole in un recipiente di vetro o terracotta per 8 giorni circa. Filtrare ed imbottigliare. N.B. : Attenzione nell’aprire! IL SCOPITT Strigoli Silene vulgaris (Moench) Garcke (caryophyllaceae) DESCRIZIONE : Pianta alta fino a 40 cm., perenne, calice ovoidale, rigonfio con 20-30 nervature e reticolato tra le stesse; petali bianchi; fusto alto con foglie da ovali a lineari, glauche. HABITAT : Nei campi e nei prati. FIORITURA : Aprile – agosto. EPOCA DI RACCOLTA : Primavera. 39 IN CUCINA : - Insalate crude : I giovani getti dall’ultimo nodo all’apice, si consumano freschi in insalata. Per il loro gusto particolare andrebbero mescolati ad altre erbe cui conferiscono sapore stimolante. - Verdure cotte : Si lessano e si servono condite con olio e limone. - Risotto di Sclopit : 300 g. di cime di Strigoli 2 foglie di salvia 20 g. di burro 300 g. di riso Brodo bollente quanto basta Formaggio grattugiato Sale Fate appassire lentamente le foglie degli Strigoli nel burro caldo in cui avete rosolato la salvia. Unite il riso e mescolate a lungo ed accuratamente, perché si insaporisca bene. Aggiungete un po’ di brodo alla volta, sempre mescolando. Quando è cotto, togliete dal fuoco e condite con una noce di burro e una manciata di formaggio grattugiato. Si usa anche per "spegnere" il riso prima di aggiungere il brodo con ½ mezzo bicchiere di vino bianco secco. Procedere poi regolarmente. -Frittata di Sclopit 40 : 2 etti di Sclopit 4 uova 1 piccola cipolla tritata finissima Poco olio e burro Noce moscata (una grattatina) 50 g. di formaggio fresco a dadini Sale Soffriggete nel burro e nell’olio la cipolla e fatevi poi appassire le cime di Strigoli tagliuzzate; intanto preparate le uova sbattute con il sale e la noce moscata. Unite la verdura già cotta ed il formaggio, incorporando molto bene. Versate nella padella del fritto e fate dorare da entrambe le parti. IL SPARC (ROSE DI SAN GIUAN) Barba di capra Aruncus dioicus Fernold Sin. Spiraea aruncus (rosaceae) DESCRIZIONE : Pianta alta anche 1 m., perenne, foglie grandi fino a 50 cm., 2 volte pennatosette, formate da foglioline ovali, acute e finemente seghettate al margine. Infiorescenze a grappolo, vistose, grandi più di 50 cm., formate da numerosissimi fiorellini bianchi. HABITAT : Nei boschi tra altri cespugli , in affossamenti umidi, lungo i corsi d’acqua. FIORITURA : Giugno – luglio. EPOCA DI RACCOLTA : I giovani getti in primavera (maggio). 41 IN CUCINA : 42 - Verdure cotte : I giovani getti fogliari, raccolti in maggio, lessati in acqua bollente salata e serviti come gli asparagi, hanno un sapore insolito, selvatico, ma gradevole. - Minestra di Barba di capra : Un mazzetto di cime di Barba di capra tagliato a pezzetti Una patata media tagliata a dadini 2 cucchiai d’olio Brodo ½ cucchiai d’olio 3 manciate di riso Sale A fiamma bassa rosolate nell’olio la patata, le cime e la farina; aggiungete il brodo bollente e cucinate finchè tutto è cotto. Unite il riso e a fine cottura aggiustate il sale. LA TALE Tarassaco Taraxacum officinale L. (compositae) DESCRIZIONE : Pianta perenne, foglie a rosetta, tutte radicali, folte, glabre, lunghe, incise; fiori giallo vivo, ligulati, a forma di grande capolino su un lungo peduncolo radicale, liscio e cavo. Rizoma spesso, grossa radice fittonante, bruno nerastra, biancastra al taglio, latice bianco. Odore erbaceo; sapore amaro. HABITAT : Diffuso in tutta Italia fino a circa 2000 m. Pianta comunissima nei prati, campi e lungo i sentieri dal mare alle zone montane. FIORITURA : Dalla primavera all’autunno. CONTIENE : Un alcaloide, olio essenziale, inulina, tannino, glucidi, sali minerali, provitamina A, vitamine B e C. PROPRIETA’ : Antiscorbutico, aperitivo, coleretico, depurativo, diuretico, tonico, lassativo, stomachico. EPOCA DI RACCOLTA : Inizio primavera. 43 IN CUCINA : - Insalate crude : * Le foglie e i capolini (fiori) appena formati si condiscono con sale, aceto e olio e si servono con fette di pane strofinate con aglio, tostate ed eventualmente cosparse con un filo d’olio di oliva. * Le foglie si preparano condite con lardo e aceto : 2 hg. di rosette basali ti Tarassaco pulite ½ hg. di lardo 3 cucchiai di aceto bianco 1 cucchiaio di olio Sale q.b. Uno spicchio d’aglio schiacciato (se gradito) Si prepara il lardo battuto finemente e si fa rosolare in poco olio finchè diventa croccante; si “spegne” con l’aceto e si usa come condimento della verdura, che va mangiata immediatamente, prima che appassisca troppo. Molto indicata se viene presentata assieme alla polenta calda. - Verdure cotte : * Le foglie si lessano in acqua bollente salata, si scolano e dopo averle tritate grossolanamente, si passano in padella con burro, olio ed uno spicchio d’aglio. * Le foglie lessate si condiscono semplicemente con olio e limone. 44 - Radici : Le radici bianche, allungate, si fanno lessare e, benchè amare, possono essere gradevoli; in effetti sono toniche e stimolanti per la digestione. Si tagliano a rondelle e si insaporiscono nel tegame con sale poco olio. - Capolini : E’ possibile utilizzare anche i capolini in boccio, chiusi e sodi, preparandoli come capperi, sotto sale e aceto. Si eliminano le brattee verdi più dure che circondano i “fiori”, che si stratificano in un vasetto con sale grosso, comprimendoli delicatamente. Alla fine si riempie con buon aceto, aromatizzato con un chiodo di garofano e qualche grano di pepe nero. Si chiude ermeticamente. IN CUCINA: - Rotolo di patate al Tarassaco : Questa ricetta, un po’ complessa da realizzare, garantisce un risultato squisito e di effetto (dosi per 6 persone circa). 1 kg. di patate 600 g. di Tarassaco 200 g. di farina bianca 100 g. di formaggio latteria 100 g. di Emmenthal 60 g. di burro 1 cipolla media 2 uova intere 3 cucchiai di pane grattugiato 1 dl di latte o panna sale q.b. Lessate le patate, passatele allo schiacciapatate e mescolatele con farina, uova e sale, impastandole come per preparare gli gnocchi. Intanto lessate il Tarassaco, scolatelo e tritatelo finissimo. Nella padella rosolate la cipolla senza che prenda colore. Unite il Tarassaco, ½ cucchiaio di farina ed un dl di latte (che si può sostituire con panna). Fate stufare piano piano ed aggiustate il sale. Su un tovagliolo ben infarinato, stendete l’impasto di patate fino ad 1 cm.e ½ di spessore, distribuite il formaggio a fettine, il Tarassaco ed una generosa presa di sale. Arrotolate l’impasto con il telo e, avendolo ben legato, fatelo cuocere in acqua bollente e salata per 45 minuti. Sgocciolatelo, toglietelo dal telo e servitelo tagliato a fette, cosparso di burro fuso e pane tostato. - Omelettes al Tarassaco : Con lo stesso ripieno del rotolo di patate realizzate ricetta: 2 uova 3 cucchiai di farina ½ litro circa di latte Una noce di burro ammorbidito Sale Preparate la pastella per omelettes sbattendo i tuorli delle uova con il sale, il burro ammorbidito e aggiungendo poco per volta la farina ed il latte fino ad ottenere una pasta filante. Incorporate dolcemente gli albumi montati a neve ferma e preparate le omelettes, friggendole nella padella bassa. Rivoltatele e farcitele con il ripieno di Tarassaco preparato come per il rotolo di patate. Avvolgete e servite ben caldo con formaggio grattugiato. 45 IN CUCINA: - Marmellata di Tarassaco 46 : 400 g. circa di capolini di Tarassaco 200 g. di zucchero 100 g. di acqua succo di un limone e scorza grattugiata Togliere ai capolini solo i fiori gialli, pestarli finissimi per ottenere 150 g. di pasta morbida. Preparare lo sciroppo con acqua e zucchero, e quando comincia a bollire si uniscono i fiori pestati ed il succo di un limone e poca buccia tritata fine. Quando si rassoda, invasare caldo. Il sapore risulterà decisamente inconsueto. L’ URTICIÒN Luppolo Humulus lupulus L. (cannabaceae) DESCRIZIONE : Pianta perenne, dioica con fusto striato, ramoso, coperto da peli rigidi e ricurvi. Fiori maschili con 5 stami in infiorescenze simili a pannocchie, i femminili appaiati nell’ascella di brattee membranacee formanti degli amenti ovoidali, simili a minuscole pine biancastre; il frutto è un piccolo achenio. HABITAT : Comune nelle siepi, presso le rive dei corsi d’acqua, in luoghi incolti. FIORITURA : In primavera. CONTIENE : Olio essenziale, estrogeni. PROPRIETA’ : Antalgico, antisettico, antispasmodico, aperitivo, digestivo e sedativo EPOCA DI RACCOLTA : Gli apici dei fusti all’inizio primavera. 47 IN CUCINA : - Verdure cotte : * Si lessano gli apici in abbondante acqua salata e si servono come gli asparagi. * Si tagliano a pezzetti e si fanno soffriggere dolcemente con olio lardo battuto fine, una piccola cipolla tritata e sale. Con questa base si ottiene un’ottima frittata. - 48 Risotto con cime di Luppolo : 2 manciate di cime di Luppolo 300 g. di riso 1 piccola cipolla 2 cucchiai d’olio 1 litro di brodo Formaggio grattugiato 1 noce di burro 1 cucchiaio di prezzemolo tritato Sale Rosolate nell’olio la cipolla tritata finissima, aggiungete le cime del luppolo tagliate a pezzetti. Fate stufare pian piano dopo unite il riso, lasciandolo tostare a fiamma bassa. “Spegnete” con ½ bicchiere di vino bianco e quando sarà evaporato aggiungete a poco a poco il brodo bollente, sempre mescolando. Aggiustate il sale e a cottura ultimata unite la noce di burro, il formaggio grattugiato ed il prezzemolo. L’ URTIE Ortica Urtica dioica L. (Urticaceae) DESCRIZIONE : Pianta alta da 50 cm a 1,5 m., perenne, fusto eretto semplice; foglie opposte, stipolate, ovali, a cuore, a denti triangolari, pelose, picciolate; fiori verdi, dioici, in grappoli ramificati, minuscoli, 4 sepali, 4 stami o 1 ovario(14 petali racchiudono i 4 stami nei fiori maschili e l’ovario nei fiori femminili); stimma a pennello; achenio ovoidale, 1 seme; rizoma strisciante. Sapore astringente, acidulo. HABITAT : Vicino alle case, lungo i viottoli, nei boschi; fino a 2500 m. FIORITURA : Da giugno ad ottobre . CONTIENE : Acetilcolina, istamina, acido formico e gallico, carotene, vitamina C, clorofilla, tannino, potassio, calcio, ferro, manganese, silicio . PROPRIETA’ : Antianemico, antidiabetico, astringete, depurativo, diuretico, emostatico, galattogogo, revulsivo. EPOCA DI RACCOLTA : I giovani getti in primavera. 49 IN CUCINA : - Verdure cotte : * Le ortiche, dopo lessate e tritate, si preparano in vari modi. Si possono utilizzare nel ripieno dei ravioli che si ottiene così: 200g di ortiche, 200g di ricotta fresca, 1 uovo intero, 1 pugno di parmigiano grattugiato, un pizzico di noce moscata e sale. Lo stesso ripieno, mescolato a 100g di prosciutto tritato si può utilizzare nei cannelloni al forno. * Le foglie si utilizzano nella minestra e nelle frittate. - Zuppa di steli di ortica - Risotto con le ortiche 50 : 300g di steli interi di ortica tagliati a pezzetti 30g di pancetta 2 cucchiai di olio 1 piccola cipolla 1 patata media brodo ( anche di dado) sale Soffriggete nella casseruola la pancetta con l’olio e la cipolla tritata, a fuoco molto amabile, affinchè non colorino. Aggiungete la patata grattugiata e dopo 5 minuti gli steli di ortica. Diluite con il brodo e salate, cuocendo a pentola coperta e, se serve, allungando con acqua bollente, senza diluire troppo. Si serve con crostini rosolati nel burro e una spolverata di parmigiano. : 300g di foglie di ortica 20g di burro 2 cucchiai d’olio 1 piccola cipolla tritata brodo ( anche di dado) parmigiano grattugiato sale Soffriggete le foglie di ortica tagliate finissime nel condimento, lasciandole appassire, insieme alla cipolla tritata. Aggiungete il riso mescolando per far ben insaporire. Unite il brodo a poco a poco finchè il riso è cotto, togliete allora dal fuoco e completate con una noce di burro e parmigiano grattugiato . 51 METODI TRADIZIONALI PER CURARSI CON LE ERBE INFUSI : Si fa scaldare l’acqua fino ad un momento prima dell’ebollizione, si versa la droga e si copre, lasciando infondere fin tanto che il liquido sia sceso di temperatura (tra il tiepido e il freddo). DECOTTI : Si fa bollire l’acqua assieme alla droga per circa 10-20 minuti, si cola e si lascia raffreddare fino a quando va bene da bere. TINTURE : Si fa estrarre i principi attivi delle erbe tramite macerazione alcolica. Esempio: si prende 200 gr. di fiori secchi di Biancospino (crataegus monogjna) e si versano in un contenitore di vetro a bocca larga in 500 gr. di alcool a 60°, si lascia macerare a contenitore chiuso per 5 giorni; dopodichè si aggiunge altri 500 gr. di alcool sempre a 60° e si richiude il tutto e si lascia macerare per altri 2 giorni sempre al buio. Ultimata questa seconda fase siamo certi che l’alcool è riuscito ad estrarre completamente tutti i principi attivi dei fiori di Biancospino, quindi si filtra il tutto e la tintura è pronta. 53 TABELLA PER LA DILUIZIONE DELL’ALCOOL A 95° Preparazione del peso Preparazione del volume Alcool a: 54 Alcool a 95° Acqua Alcool a 95° Acqua 90° 927 73 931 69 85° 860 140 883 117 80° 796 204 828 172 75° 735 265 773 227 70° 676 324 719 281 65° 619 381 666 334 60° 565 435 614 386 55° 511 489 562 438 50° 460 540 511 489 45° 410 590 460 540 40° 361 639 410 590 35° 313 687 359 641 30° 267 733 309 691 25° 221 779 259 741 20° 176 824 208 792 L’ ANSIÀNE Genziana maggiore Gentiana lutea L. (gentianaceae) DESCRIZIONE : Pianta con fusto alto fino a 60 cm con corolla gialla a punteggiature di un viola-cupo; foglie basali ellittiche, larghe, le superiori abbraccianti il fusto. Poiché la pianta non in fiore somiglia al “Veratrum”, che è velenoso, è bene ricordare che la Genziana ha foglie opposte e penninervie, mentre il “Veratrum” le ha alternate e parallelinervie. HABITAT : Nei pascoli, zone torbose delle Alpi fino a 2500 m. FIORITURA : Estate. CONTIENE : Essenza, un alcaloide, pigmenti, vitamina C, pectine, glucosidi amari. PROPRIETA’ : Aperitivo, febbrifugo, stomachico, tonico, vermifugo. 55 IL BARBÁÇ Farfara Tussilago farfara L. (compositae) DESCRIZIONE : Pianta perenne, da 10 a 25 cm, fusto fiorifero, eretto, cotonoso, ricoperto di brattee, tinteggiato di rosso; foglie a rosetta, picciolate larghe, spesse, poligonali con margini sinuosi, dentati, verde sopra, bianche sotto; fiori giallo oro in capolini solitari, quelli al centro maschili e tubolosi, quelli estremi femminili e numerosi con lunghe ligule strette; achenio bruno con piumetto setoso; rizoma carnoso. odore pepato; sapore amaro. HABITAT : Terreni argillosi, calcarei, umidi, fino a 2400-2600 m. FIORITURA : Da febbraio ad aprile. CONTIENE : Mucillagine, inulina, pigmenti colorati, olio essenziale, sali minerali, (potassio, calcio e ferro.). PROPRIETA’ 56 : Calmante, depurativo, emoliente, espettorante, sudorifero IL BEDÒI Betulla Betula alba L. (betulaceae) DESCRIZIONE : Albero alto da 15 a 25 m con il tronco slanciato, rami flessibili, quelli più giovani ricadenti; corteccia liscia, bruno dorato poi bianca e satinata; dopo una ventina d’anni si screpola e si stacca in strisce al piede; foglie glabre, brillanti e più scure sopra, triangolari o a losanga, dentate alla sommità con nervature distanziate; caduche, gli amenti maschile che appaiono in aprile-maggio sono gialloarancione, lunghi; gli amenti femminili sono peduncolati, corti, stigmi rossi, penduli alla maturità; achenio piccolo, alato. Odore aromatico; sapore amaro. HABITAT : Nei boschi fino a 2000 m. FIORITURA : Da aprile ad maggio. CONTIENE : PROPRIETA’ : Saponina, tannino, resina, olio essenziale, glucosidi. Antisettico, cicatrizzante, coleretico, depurativo, diuretico, stimolante, sudorifero. 57 IL CAPORÂL Arnica Arnica montana L. (compositae) DESCRIZIONE : Pianta villoso-glandolosa con fusto alto in media 30 cm. (fino a 60 cm.); foglie intere, le radicali disposte a rosetta; capolini grandi, giallo-aranciati, in numero di 1-5. HABITAT : In pascoli montani ed alpini. FIORITURA : Estate . CONTIENE : PROPRIETA’ 58 : Tannino, resina, olio essenziale, una saponina, acido malico, cera, gomma, silicio, pigmenti. Astringente, cicatrizzante, starnutorio, sudorifero. Attenzione: L’uso interno dell’arnica può, specialmente se prolungato, procurare disturbi di vario genere (vomito, vertigini). LA CAVÒCE Zucca Cucurbita pepo L. (cucurbitaceae) DESCRIZIONE : Lobi delle foglie acuti; peduncoli fiorali a spigoli ottusi. HABITAT : Pianta coltivata, originaria dell’America centrale. FIORITURA : Tarda primavera - estate. VARIETA’ : La zucca presenta un gran numero di varietà e forme strane del frutto: “Cucurbita cucurbitella” (zucchino) “Cucurbita maxima” (zucca) mangereccia “Cucurbita neapolitana” a frutto schiacciato, assai grosso e con polpa soda, giallo-arancioe e mangereccio, si coltiva sotto il nome di zucca marina. CONTIENE : Vitamina A e C, enzimi e numerosi oligoelementi. PROPRIETA’ : Lassativo, sedativo, vermifugo. La zucca ha scarso valore nutritivo, perché povera di protidi e lipidi, oltre che poco zuccherina. I semi sono tossici a vermi piatti, come la Tenia e gli Ascaridi e innocui all’uomo. 59 LA CODE DI MUSS Coda cavallina Equisetum arvense L. (equisetaceae) DESCRIZIONE : Pianta perenne da 20 a 65 cm , sul medesimo ceppo, in marzo-aprile, fusti sporiferi lunghi 10-25 cm , semplici, rossastri, con guaine brune, aperte, con 6-12 denti sorreggenti una spiga, gialla-brunastra, che scompare in estate, poi, da maggio a luglio, fusti sterili verdi, solcati con verticilli di rametti semplici e gracili, verde chiaro, ruvidi, articolati; sporangi raggruppati sotto le scaglie a scudo della spiga; spore con elateri, filamenti elastici arrotolati che si srotolano quando l’aria è secca; ceppo sotterraneo profondo. Odore nullo. HABITAT : Fossi, scarpate, fino a 2500 m. FIORITURA : Da marzo ad aprile. CONTIENE : Sali minerali, glucosidi, tannino, acidi organici, un principio amaro. PROPRIETA’ 60 : Astringente, cicatrizzante, diuretico, emostatico, remineralizzante . IL ÇEDRI Crespino Berberis vulgaris L. (berberidaceae) DESCRIZIONE : Arbusto da 1 a 3 m; eretto, corteccia grigia; rami scanalati, legno duro e giallo; foglie verde chiaro, rigide, ineguali, obovali, bordate di ciglia spinose, venate sotto, riunite a livello di una spina formata da 3 aculei; fiori gialli costituiti da 6 fasci comprendenti sepali, petali e stami attorno a un carpello sormontato da un disco stimmatico e persistente, riuniti in grappoli penduli più lunghi delle foglie; bacche corallo, ovoidali (5 mm) e 2-3 semi. Odore nullo, sapore molto acidulo (bacca), amaro (scorza). HABITAT : Nei boschi, lungo le siepi fino a 1900 m. FIORITURA : Da maggio ad giugno. CONTIENE : Alcaloidi, vitamina C. PROPRIETA’ : Aperitivo, colagogo, diuretico, lassativo, stomachico, tonico. 61 IL FELÈT Felce Dryopteris filis-mas L. (polipodiaceae) 62 DESCRIZIONE : Pianta perenne, alta da 1 a 1,40 m., fronde lunghe, che raggiungono 1 m.e più, a ciuffi, durante il primo stadio vegetativo ripiegate a ricciolo, divise due volte in pinnule ottuse, poco dentate, lanceolate, terminanti a punta; sori, sulla pagina inferiore, disposti a due ranghi, vicino alla nervatura; ceppo, rizoma brunastro,biancastro all’interno, orizzontale, spesso, da cui si dipartono radici nere. Odore caratteristico. HABITAT : Nei boschi, nelle vallette, in zone ombrose e nei terreni umidi e freschi; fino a 1600 m. FIORITURA : Giugno – settembre. CONTIENE : Filicina. PROPRIETA’ : Antiparassitario, detergente, vermifugo. IL GRIGNÓ Erica Calluna vulgaris L. (ericaceae) DESCRIZIONE : Pianta alta da 20 a 100 cm. Suffrutice legnoso, tortuoso che può vivere anche una quarantina di anni; foglie persistenti, opposte su 4 file, lineari, sessili, prolungate alla base in due orecchiette; fiori rosa violetti, in grappoli un poco unilaterali, corolla campanulata, a 4 lobi, più corta della metà del calice petaloide, dotato alla base di piccole brattee verdi. HABITAT : Terreni acidi o silicei, radure di pinete e abetaie, torbiere, terreni erbosi magri sulle Alpi fino a 2500 m. FIORITURA : Da luglio ad ottobre. CONTIENE : Arbutina, resina (ericolina), olio (ericinolo), tannino, acidi (fumarico e citrico), carotene, amido, gomma . PROPRIETA’ : Antisettico, astringente, diuretico. 63 L’ IMPERATÒRIE Imperatoria Peucedanum ostruthium Koch (umbelliferae) 64 DESCRIZIONE : Pianta perenne, alta da 30 a 1 m., fusto verde, eretto, cilindrico, striato, cavo, foglioso; foglie verdi su ambedue le pagine, spesso un poco più pallide e vellutate sotto, molli, quelle inferiori a 3 – 9 segmenti larghi, triangolari, lobati, dentati, quelle superiori più piccole, a placchette gonfie e spesso rossastre; fiori bianchi o rosa; in grandi ombrelle piatte, con 20 – 42 raggi disuguali e gracili, senza involucro; frutto corto, largamente alato, ristretto alle due estremità; rizoma con rigonfiamenti ad anelli, bruno, stolonifero, succo latteo. Odore aromatico, penetrante; sapore acre, aromatico. HABITAT : Terreni silicei, boschi e prati umidi delle Alpi, fino a 2200 m. FIORITURA : Giugno - agosto. CONTIENE : Olio essenziale, gomma, resina, una sostanza cumarinica. PROPRIETA’ : Aperitivo, espettorante, stomachico, sudorifero. LA JERBE DAL COP Alchemilla Alchemilla vulgaris L. (rosacee) DESCRIZIONE : Pianta perenne alta da 10 a 30 cm., fusto verde chiaro sfumato di rossastro, debole; foglie grandi, quasi circolari, 7 – 11 lobi dentellati piegati, stipolati; fiori verde chiaro, minuscoli in cime corimbiformi espanse, senza petali, calice a 4 sepali che simulano una corolla, calicetto a 4 denti, 4 stami corti, uno stilo; frutto racchiuso nel calice, un seme; rizoma nerastro, vigoroso, che da origine a parecchi fusti. Inodore; sapore acidulo, aspro. HABITAT : Soprattutto in regioni montuose, praterie, radure; fino a 2600 m. FIORITURA : Maggio – ottobre. CONTIENE : Acidi organici, tannino, lipidi, glucidi, una saponina, resina. PROPRIETA’ : Antinfiammatorio, astringente, cicatrizzante, sedativo, stomachico, vulnerario. 65 LA JERBE DI SAN ZUÀN Iperico Hypericum perforatum L. (ipericaceae) DESCRIZIONE : Pianta da 30 a 80 cm, perenne, fusto rossastro, rotondo, a due coste salienti su tutta la lunghezza, molto ramificato; foglie opposte, sessili, glauche sotto, cribrose, con innumerevoli punti traslucidi e picchiettate di nero; grandi fiori, in grandi infiorescenze cimose, 5 sepali, 5 petali gialli asimmetrici, punteggiati di nero, stami in tre fascetti; capsula ovoidale, a 3 logge; ceppo con stoloni fogliosi. HABITAT : Terreni abbandonati, boschi radi, radure, prati asciutti, vecchi muri, fino a 1600 m. FIORITURA : Giugno – settembre. CONTIENE : Olio essenziale, ipericina, resina, tannino, Vitamina C. PROPRIETA’ : 66 Antisettico, astringente, cicatrizzante, diuretico, sedativo, vermifugo, vulnerario. IL LAT DI STRÍE Celidonia Chelidonium majus L. (papaveraceae) DESCRIZIONE : Pianta perenne, da 20cm a 1 m, fusto ramificato cilindrico, villoso, fragile, che si spezza facilmente, nodoso, succo lattiginoso gialloarancio; foglie pennate, lobi come le foglie della quercia, verde tenero sopra, glauche sotto, molli; fiori giallo dorato, 4 petali arrotolati nel bocciolo, poi disposti in croce e distesi, raggruppati in ombrelle rade, numerosi stami, 2 sepali gialli, caduchi; siliqua stretta (3-4 cm)che si apre dalla base verso l’alto; rizoma spesso con molti fusti. Odore nauseabondo; sapore acre, amaro. HABITAT : Comune, lungo le siepi, sulle macerie, nei luoghi freschi e ombrosi fino a 1500 m. FIORITURA : Da maggio ad settembre. CONTIENE : Alcaloidi, una saponina, pigmenti, acidi. PROPRIETA’ : Coleretico, ipotensivo, purgativo . 67 IL LAVAÇ DAI LECÀIS Bardana Arctium lappa L. (compositae) DESCRIZIONE : Pianta biennale, da 50 cm a 2 m, fusto robusto, scanalato; foglie verdi sopra, bianco grigiastre e vellutate sotto, a cuore, grandi, dentate, picciolate, le caulinari superiori più piccole, sovente sessili; fiori rosa-porpora, raggruppati in corimbi espansi di grandi capolini peduncolati , sferici, contornati da brattee verdi, a punta; achenio bruno-rossiccio chiaro, a piumetto; radice lunga, fittonante, carnosa, esterno bruno, interno bianco. Inodore; sapore amaro, dolciastro. HABITAT : Un po’ ovunque fino a 1800 m. FIORITURA : Da luglio ad settembre. CONTIENE : Resina, olio essenziale, potassio, un glucoside, un principio antibiotico. PROPRIETA’ 68 : Sudorifero, diuretico, depurativo, coleretico, antisettico, antidiarroico LA MALVE Malva Malva silvestris L. (malvaceae) DESCRIZIONE : Pianta alta da 20 cm a 70 cm ; biennale, ma a volte annua, fusto in parte eretto, si divide a raggiera dal ceppo centrale, pubescente; foglie lungamente picciolate, palminervie, con peli ruvidi; fiori lilla venati di rosa, grandi , da 2 a 4, calice a cinque lobi, calicetto a 3 foglioline strette, 5 petali bilobati all’apice, numerosi stami, saldati per mezzo dei loro filamenti, 12 stimmi; 12 carpelli che si tramutano in 12 acheni reniformi. Sapore scipito. HABITAT : Diffusa in Italia dalle regioni mediterranee fino alle zone montane, presente anche nelle Isole maggiori; fino a 1300 m. FIORITURA : Da maggio ad agosto . CONTIENE : Mucillagine, antociani . PROPRIETA’ : Calmante, emolliente, lassativo . 69 IL MALVÓN Altea Althaea officinalis L. (malvaceae) DESCRIZIONE : Pianta alta da 60 cm a 1,5 m; perenne, fusto robusto, cilindrico, vellutato, poco ramificato; foglie verde-biancastre, picciolate, larghe, spesse, lobate, ovali, appuntite; fiori bianchi o rosa, disposti a 3 all’ascella delle foglie sulla parte alta del fusto, peduncolati, calice a 5 sepali, raddoppiato da un calicetto corto, corolla di 5 petali a cuore, numerosi stami; poliachenio vellutato, seme bruno, radice fittonante, lunga e carnosa. Odore dolciastro; sapore di mucillagine . HABITAT : Nei luoghi umidi, freschi e lungo i corsi d’acqua, fino a 500 m . FIORITURA : Da giugno ad settembre . CONTIENE : Mucillagine, sali minerali, glucidi, vitamina C . PROPRIETA’ 70 : Bechico, emolliente . IL MELÉSS Sorbo degli uccellatori Sorbus aucuparia L. (rosaceae) DESCRIZIONE : Albero alto fino a 15 m., a quote elevate pianta a livello di arbusto. Gemme tomentose, non vischiose; foglioline intere verso la base per un tratto più lungo che nella specie del “Sorbus domestica”; stili 3-4; frutti sferici piccoli, rosso scarlatti, acidulo-amari, non commestibili. HABITAT : Frequente su pendii sassosi, boschivo-cespugliosi di montagna, ma presente anche a quote di poche centinaia di m , inoltre piantato sovente nelle vicinanze di boghi o villaggi di montagna per alberare strade. FIORITURA : Da maggio ad luglio. CONTIENE : Acido parasorbico, malico citrico e tartarico, uno zucchero, pectine, vitamina C, tannino. PROPRIETA’ : Antiemorragico, antiscorbutico, astringente, diuretico, emmenagogo e lassativo. I frutti si possono utilizzare per fare l’aceto e anche acquavite o liquore 71 IL NOJÂR Noce Juglans regia L. (juglandaceae) DESCRIZIONE : Albero tipico del sud-est europeo, alto fino a 25 metri, con foglie pennate, per lo più con sette foglioline ovali-acute a margine intero; fiori maschili in amenti lunghi circa 10 cm; fiori femminili solitari in gruppi di 2-3; frutti una specie di drupa verde ovoidale. Il noce viene coltivato per i suoi frutti mangerecci; infatti la noce è uno dei frutti secchi più nutrienti e ricco di olio. FIORITURA : In primavera . CONTIENE : Glucidi, protidi, sali minerali, zinco, rame, vitamine A-B1-B2-PP-B5. PROPRIETA’ : Ricostituente, vermifugo . L’olio è consigliato come ricostituente ai convalescenti, ai bambini e ai vecchi; è considerato un efficace vermifugo. 72 IL PESTELÀCH Primula Primula vulgaris L. (primulaceae) DESCRIZIONE : Fiori solitari, spuntati alla base della pianta, grandi, giallosolfini, con peduncoli lanuginosi; foglie obovate-bislunghe, gradatamente alternate verso la base. HABITAT : In luoghi erbosi e piuttosto umidi . FIORITURA : Da febbraio ad aprile. CONTIENE : Pigmenti flavonici, glucosidi, enzimi, vitamina C, una saponina, sali minerali. PROPRIETA’ : Antispasmodico, calmante, diuretico, espettorante, febbrifugo . Aprile-maggio si usano i fiori con il loro calice; in inverno, foglieradice e rizoma essiccate all’ombra 73 IL PETEGNO Erba Roberta Geranium Robertianum L. (geraniaceae) DESCRIZIONE : Pianta annuale da 10 a 40 cm; fusto rossastro, debole, rigonfio ai nodi, specialmente alla base, pubescente, ramoso, a ciuffi; foglie verde chiaro triangolari, palmate a 3-5 segmenti lobati; fiori rosa-lilla violacei, 2 su ogni peduncolo, 5 sepali eretti, 5 petali interi striati , 10 stami con antere arancione, pistillo a 5 carpelli, 5 stimmi porporini all’estremità di un becco (uncino); frutti composti da 5 acheni contenente un seme che viene espulso per la brusca scissione del becco; radice biancastra, gracile, fittonante; odore forte, acre; sapore amaro, astringente. HABITAT : Sui muri e sulle rocce, nel sottobosco in luoghi ombrosi; fino a 1800 m . FIORITURA : Da aprile a settembre. CONTIENE : PROPRIETA’ 74 : Tannino, resina, olio essenziale, una sostanza amara, vitamina C . Diuretico. tonico, vulnerario, emostatico, ipoglicemizzante, antispasmodico. IL PISSECHAN Olivello spinoso Hippofae rhamnoides L. (eleagnaceae) DESCRIZIONE : Arbusto da 1 a 3.5 m, tronco spinoso a rami fitti, bruno scuro; Foglie alterne quasi sessili, allungate, verde spento sulla parte superiore, argentate e cosparse di squamette rossastre su quella inferiore; fiori verdastri, piccoli, disposti alla base dei rami giovani, e che compaiono prima delle foglie, dioici, quelli maschili amenti laterali a 4 stami sessili all’ascella delle squame, quelli femminili, singoli a 1stilo; frutti subglobosi, giallo-arancione, e con un seme avviluppato da un calice carnoso; stoloni sotterranei con numerosi ricacci. Il frutto ha sapore acido . HABITAT : Terreni sabbiosi, alluvionali, lungo i grandi corsi d’acqua; fino a 1800 m. FIORITURA : Da marzo ad maggio. CONTIENE : Acidi organici, glucosidi flavonici, provitamina A, vitamine B1-B2B6-E-C. PROPRIETA’ : Antisettico, antiscorbutico, astringente, tonico. 75 LA RADÎS DOLCE Polipodio Polypodium vulgare L. (polypodiaceae) DESCRIZIONE : Pianta perenne, fronde inizialmente arrotolate come la cima del pastorale, un poco coriacee, allungate e triangolari, a picciolo articolato sul rizoma orizzontale, spesso carnoso, strisciante, ricoperto da scaglie rosse verdastro al taglio. Odore sgradevole tuttavia il sapore agrodolce simile alla liquirizia. HABITAT : In luoghi ombrosi, sulle rocce, sui muri, al piede di alberi fino a 2000 m . FIORITURA : Estate. CONTIENE : PROPRIETA’ 76 : Essenza, lipidi, tannino, resina, una saponina, mucillagine, sali minerali . Colagogo, espettorante, lassativo, vermifugo LA SCHALUTE Tragoselino maggiore Pimpinella magna L. (umbelliferae) DESCRIZIONE : Pianta perenne da 30 cm a 1 m, fusto eretto, ramoso, incavato, foglioso; foglie impari pennate, 1-9 foglioline, larghe, ovali a denti irregolari, quelle alla base della pianta a rosetta; fiori bianchi o rosei, in ombrelle, senza involucro né involucello, 5 petali stretti, caduchi, ovario a due stili molto lunghi; frutto un poco rugoso; ceppo spesso. Odore di capra (il ceppo); sapore acre. HABITAT : Prati, pascoli, boschi, colline e montagne fino a 1800 m. FIORITURA : Da giugno ad agosto. CONTIENE : PROPRIETA’ : Tannino, resina, olio essenziale, una saponina, principio amaro. Aperitivo, emmenagogo, emolliente, espettorante, sedativo, sudorifero, vulnerario, galattogogo. 77 LA TÈGNE Lichene Cetraria islandica L. (cetrariaceae) 78 DESCRIZIONE : Tallo diritto, diviso in lamine piatte, divise a loro volta in numerosi lobi frangiati ai margini; lobi verde-oliva o verde-bruno chiaro sotto con picchiettature biancastre, base e bordi tendenti al rossiccio; frutto in forma di escrescenza arrotondata, rossastro, posto alla estremità dei lobi terminali. Odore debole di alga, sapore amaro. HABITAT : Nelle torbiere, nelle foreste, sulle rocce e sui tronchi di alberi, fino a 2600 m. CONTIENE : Acidi, idrati di carbonio, un principio amaro, mucillagine. PROPRIETA’ : Antiemetico, antisettico, antispasmodico, emolliente, espettorante, tonico. L’ URTÌE MATE Ortica bianca Lamium album L. (labiate) DESCRIZIONE : Pianta perenne alta da 20 a 60 cm., fusto rigido, peloso, cavo; foglie ovali, a cuore, dentate, pubescenti, picciolate; fiori bianco-giallastri, da 5 a 8 in verticilli all’ascella delle foglie, calice a 5 denti lunghi, corolla arcuata con labbro superiore peloso, a elmo, labbro inferiore a due lobi, 4 stami con antere pubescenti, brune; tetrachenio piatto; rizoma stolonifero biancastro. Odore forte che ricorda quello del miele; sapore poco amaro. HABITAT : Lungo i viottoli e nelle radure delle zone umide e fresche; fino a 2200 m. FIORITURA : Aprile – settembre. CONTIENE : Mucillagine, tannino, glucidi, aminoacidi, olio essenziale, potassio. PROPRIETA’ : Antinfiammatorio, astringente, depurativo, emostatico, espettorante, risolvente, vulnerario. 79 LA VIDÌDULE Vilucchio Convolvulus sepium L. (convolvulaceae) 80 DESCRIZIONE : Pianta perenne, fusto volubile, destrorso, rampicante, glabro, angoloso; foglie grandi, a cuore, orecchiette angolose, lunghi piccioli; fiori bianchi, ascellari, solitari, 2 stimmi, calice a 5 sepali, nascosto da due brattee opposte, larghe, corolla quattro volte più lunga, a forma di un grande imbuto con 5 pieghe, capsula subglobosa, contenente da 3 o 4 semi, rizoma lungo, bianco, carnoso, grosso come il fusto aereo. HABITAT : Lungo le siepi, nei campi e nei giardini, nelle macchie, ovunque fino a 1500 m. FIORITURA : Dalla primavera all’autunno. CONTIENE : Resina, tannino, sali minerali, glucosidi. PROPRIETA’ : Coleretico, lassativo. LA VÒDRIE Polmonaria Pulmonaria officinalis L. (borraginaceae) DESCRIZIONE : Pianta perenne, fusto semplice e peloso, foglie macchiate di bianco, più chiare sotto, quelle radicali picciolate, pelose, ruvide, ovali acute o a cuore, quelle caulinari sessili, ovali, pelose, un poco decorrenti; fiori con corolla rossa in boccio, poi azzurro-violacea, riuniti in cime terminali unilaterali, calice a 5 lobi, corolla tubolare a 5 petali. HABITAT : In luoghi ombrosi, al margine dei boschi, specialmente di latifoglie, presso i ruscelli. FIORITURA : Primavera ed inizio estate. CONTIENE : Mucillagine, tannino, sali minerali, una saponina. PROPRIETA’ : Astringente, diuretico, emolliente, espettorante, sudorifero. 81 IL VUÂRN Orniello Fraxinus ornus L. (oleaceae) 82 DESCRIZIONE : Albero alto fino a 15 m., con foglie pennate, di 5-9 foglioline ellittiche, ovate ed ovali-lanceolate. Più o meno acuminate e oscuramente crenato-seghettate; fiori schiacciati dopo lo sviluppo delle prime foglie, bianco-giallognoli, odorosi, con calice e corolla; frutto: una samara lunga 2-3 cm. e lungamente alata all’apice. HABITAT : Nei boschi cedui dei colli e fin verso i 900 m.; si rinviene però anche a maggior altitudine (1300 m.). FIORITURA : In primavera. CONTIENE : Zuccheri, resina, glucosidi, acido malico, vitamine C e P, tannino, sali minerali. PROPRIETA’ : Diuretico, lassativo, sudorifero, tonico. 83 IL CIVIDÒCC Colchico Colchicum autumnale L. (liliaceae) DESCRIZIONE : Pianta con tubero sotterraneo; foglie lanceolate o lanceolate-lineari, lunghe 20-40 cm. e larghe fino a 6 cm., tutte basali, presenti soltanto in primavera e al principio dell’estate e mancanti al tempo della fioritura; segmenti esterni del perigonio obovato-bislungo stimmi allungati; frutto: una capsula della grossezza di una piccola noce, maturante nella primavera ad estate successiva alla fioritura. HABITAT : Nei prati specialmente in montagna . FIORITURA : Autunno. Pianta assai velenosa in tutte le sue parti, che non viene mangiata né dai bovini né dai cavalli, mentre è tollerata in piccole quantità dalle pecore e dalle capre, il cui latte però diventa velenoso. Questa specie va pertanto estirpata dai prati e dai boschi, nei quali viene diffusa proprio dagli animali pascolanti , ai cui zoccoli aderiscono i semi attaccaticci. Questi trovano impiego in medicina contro i dolori derivati dalla gotta, ma anche per esperienze di genetica. La sostanza velenosa contenuta nella pianta è stata denominata Colchicina. 85 IL GERVÒI Veratro Veratrum album L. (liliaceae) DESCRIZIONE : Pianta velenosa con fiori bianco-verdognoli, più lunghi dei loro peduncoli; foglie pubescenti di sotto. HABITAT : Nei prati di montagna, specialmente se umidi. FIORITURA : Tarda primavera – estate. Tutta la pianta è velenosa, in particolare la radice. Pianta facilmente confusa con la Genziana maggiore, quando non è in fiore. Bisogna fare molta attenzione alla disposizione delle foglie sul fusto; alternate nel Veratro, opposte due a due nella Genziana. 86 LA LÌLIE Mughetto Convallaria majalis L. (liliaceae) DESCRIZIONE : Pianta perenne con rizoma stolonifero e due sole foglie basali, ovali-lanceolate; fiori in racemo unilaterale, pendenti, bianchi, perigonio subgloboso-campanulato; frutto : una bacca rossa a maturità. HABITAT : In luoghi boschivi e nel sottobosco di faggete e castagneti; fino a 2000 m. FIORITURA : In primavera. CONTIENE : Saponina, glucosidi (convallotossina). PROPRIETA’ : Antispasmodico, cardiotonico, diuretico, purgativo, emetico. Pianta velenosa, contiene una sostanza che agisce sul cuore. 87 IL PE CORVÍN Ranuncolo Ranunculus acris L. (ranunculaceae) DESCRIZIONE : Pianta con fusto e foglie abbondantemente coperti di peli patenti; foglie radicali e cauline inferiori palmato-lobate; a segmenti larghi, obovati-cuneati, inciso-dentati, le superiori a segmenti ablungolanceolati; fiori grandi; frutto con rostro arricciato, lungo circa la metà dell’achenio; pianta alta fino a 70 cm. HABITAT : Nei prati e in luoghi erbosi. FIORITURA : Primavera, estate, autunno. Pianta velenosa e invadente dei prati, tanto che questi ultimi al tempo della fioritura appaiono costellati dei suoi fiori giallo-dorati . 88 L’UVE DI VOLP Uva di volpe Paris quadrifolia L. (liliaceae) DESCRIZIONE : Pianta con fusto eretto, alta fino a 40 cm , portante poco sotto l’unico fiore e 4 foglie obovate-cuneate, disposte a croce; perigonio formato da 4 tepali esterni, lanceolati e verdi e da 4 interni, strettamente lineari e gialli; una bacca nero-bluastra a maturità. HABITAT : Nei boschi , in luoghi ombrosi. FIORITURA : In primavera. Pianta velenosa 89 91 L’ ARSÌNÇ Assenzio Artemisia absinthium L. (compositae) DESCRIZIONE : Pianta alta da 40 cm. a 1 m., perenne, fusto verde argenteo, lanuginoso, eretto, scanalato; foglie : pagina superiore grigio – verdastro, pagina inferiore bianca, setosa; picciolate, profondamente incise (pennatosette); fiori gialli, tubolari, in piccoli capolini, globosi, penduli, raggruppati in pannocchie fogliose; achenio liscio. Odore fortemente aromatico; sapore molto amaro. HABITAT : Terreni incolti, aridi; fino a 2000 m. FIORITURA : Luglio – settembre. CONTIENE : Olio essenziale, molto attivo e tossico, absintina, resine, tannino, acidi, nitrati. PROPRIETA’ : Antisettico, digestivo, emmenagogo, stimolante, tonico, vermifugo. … felix ille qui ex auctorum artemisis se feliciter extricaverit … (Scopoli) 93 L’ ARSÌNÇ DI MONT Assenzio alpino Achillea clavenae L. (compositae) DESCRIZIONE : Pianta alta fino a 40 cm.; bianco- sericea (raramente glabra); foglie a contorno ablungo-cuneato, pennatosette, a lacinie ottuse, intere o con 2-3 denti. Odore forte, sapore aromatico. HABITAT : In luoghi sassosi dei monti calcarei e dolomitici . FIORITURA : Estate . Ottima nella grappa a cui da sapore e colore caratteristico. 94 IL CARNUVÍCC Ginepro Juniperus communis L. (cupressaceae) DESCRIZIONE : Arbusto o alberello alto da 50 cm a 6 m; tronco della corteccia rugoso, grigiastro, branche a fasci eretti, giovani rami a sezione triangolare; foglie verde glauco e biancastre, aghiformi e pungenti inserite a tre a tre; fiori giallastri, dioici, poco visibili, raggruppati in piccoli amenti all’ascella delle foglie; bacche verdi (il primo anno) poi blu-nerastro (il secondo anno, a piena maturazione), ricoperte da una pruina opaca, portanti in cima una fessura a forma di stella, 3 semi triangolari. Odore resinoso; sapore dolciastro. HABITAT : Ovunque; fino a 2500 m. FIORITURA : Da aprile ad maggio . CONTIENE : Olio essenziale, resina, glucidi, acidi organici . PROPRIETA’ : Aperitivo, carminativo, depurativo, diuretico, emmenagogo, rubefascente . 95 IL CUMÌN Cumino dei prati Carum carvi L. (umbelliferae) 96 DESCRIZIONE : Pianta biennale alta da 30 a 60 cm.; fusto eretto, ramificato alla base, glabro, scanalato longitudinalmente; foglie pennatosette con segmenti ancora divisi in lacinie strrette, quelle inferiori picciolate, quelle superiori sessili; fiori bianchi a ombrelle con 6-12 raggi molto ineguali; radice fusiforme; frutto ovoidale, brunastro. Odore molto aromatico; sapore piccante. HABITAT : abbastanza diffuso nell’Italia settentrionale, nelle praterie e lungo i viottoli di montagna; fino a 2100 m. FIORITURA : Maggio – luglio. CONTIENE : Olio essenziale contenente carvone e limonene, acidi grassi, protidi, glucidi, tannino, cellulosa. PROPRIETA’ : Carminativo, digestivo, emmenagogo, galattogogo. IL FENÒLI Finocchio selvatico Foeniculum vulgare Mill (umbelliferae) DESCRIZIONE : Pianta alta da 80 cm. a 2 m, perenne, fusto ramificato, verde striato di bluastro, lucido, pieno; foglie verde-blu scuro, brillanti, picciolate, guaina larga, alta sul fusto, più lunga delle foglie divise in lacinie filiformi, capillari, fiori gialli, piccoli, raccolti in grandi ombrelle terminali; frutti grigio scuri, glabri, cilindrici-affusolati, striati, 2 stili corti; guaina della base carnosa, su ceppo legnoso, forte. Odore aromatico; sapore piccante . HABITAT : Dalle regioni costiere fino alle regioni submontane . FIORITURA : Da giugno ad agosto . CONTIENE : Olio essenziale, sali minerali, vitamine A-B-C . PROPRIETA’ : Antispasmodico, aperitivo, digestivo, diuretico, emmenagogo, espettorante, galattogogo, tonico, vermifugo, vulnerario. 97 LA NÈTE (Negrecur) Menta selvatica Mentha spicata L. (labiatae) 98 DESCRIZIONE : Pianta perenne, aromatica; fiori in verticillastri formanti infiorescenze spiciformi all’estremità del fusto e dei rami, calice a 5 denti, corolla regolare, a 4 lobi uguali o quasi uguali, 4 stami diritti, uguali, divergenti; ceppo stolonifero. Odore caratteristico, sapore rinfrescante. HABITAT : Predilige luoghi umidi, prati e campi. FIORITURA : Estate. CONTIENE : Mentolo, mentone, tannino. PROPRIETA’ : analgesico, anestetico locale, antisettico, antispasmodico, carminativo, digestivo, stimolante, tonico. LA RUDE Ruta Ruta graveolens L. (rutaceae) DESCRIZIONE : Pianta alta fino a 1 m , lignificata in basso, ramosa; foglie glauche; bi-tripennatosette, ha lacinie variamente foggiate, ottuse; fiori in corimbi; frutto: una capsula. HABITAT : In luoghi caldi e sassosi, nei vigneti e qui e là coltivata negli orti. FIORITURA : Primavera - estate . La ruta ha goduto in passato gran fama come pianta medicinale contro le più svariate malattie (raffreddori, mal d’occhi e di orecchie, vermi intestinali, ecc.). E la sua rinomanza si mantiene in parte tuttora presso il popolo. La medicina propriamente detta invece l’ha quasi abbandonata, anche in considerazione dei molteplici disturbi che il suo uso spesso produce. 99 IL SELENÒN Levistico Levisticum officinale K. (umbelliferae) DESCRIZIONE : Pianta perenne, da 1 a 2 m., fusto diritto, cavo, robusto; foglie verdi, lucide, grandi alla base dei rami, triangolari, frastagliate 2 – 3 volte in foglioline a losanghe, incise; fiori giallastri, in ombrelle con 8 – 15 raggi, con involucro e involucello rovesciati; frutto ovale a 10 coste alate; radice grigio-bruna, corteccia spessa. Odore forte di sedano. HABITAT : Poco diffuso, si trova nelle praterie e nei terreni incolti; fino a 1800 m. FIORITURA : Luglio – agosto. CONTIENE : Olio essenziale, gomme, resina, amido, tannino, cumarina, vitamina C. PROPRIETA’ : Diuretico, carminativo, digestivo. * Si può usare in cucina al posto del Sedano. 100 GLOSSARIO A a : prefisso privativo. acaule : pianta con fusto aereo brevissimo. Le foglie sono generalmente ravvicinate e addossate al suolo; solo i peduncoli fiorali sono eretti. Una pianta acaule può avere un fusto sotterraneo. Es. : margheritina, tarassaco. achenio : frutto secco indeiscente, che non si apre spontaneamente. Es. : achenio di fragola. aciculari : si dice di fusti ricoperti, sull’epidermide, da piccole spine corte e tenere. Es. : rosa canina. aculeo : escrescenza acutissima, pungente, dritta o ricurva, che si trova sui fusti di alcune piante. L’aculeo, diversamente dalla spina, si stacca facilmente, avendo origine dall’epidermide e da altri tessuti superficiali. Es. : aculeo della rosa. acuminato : si dice di organo che termina improvvisamente con una punta acuminata e flessibile. Es. : foglia di olmo. acuta : si dice di sommità che si restringe impercettibilmente a punta, al contrario di acuminato, ove il restringimento è improvviso. Es.: foglia di Plantago lanceolata L. aderente : che non si lascia staccare da altri organi vicini. Si dice, in particolare, degli ovari di alcune piante, immersi in un ingrossamento del fusto o ricettacolo. Es. : melo, nespolo, pero, rosa canina. aghi : foglie di molte conifere. Es. : pino silvestre. ala : a) nome dato ai petali laterali dei fiori delle Papilionacee. Es. : ginestra; b)lembo verde a lato del picciolo o del fusto come proseguimento della lamina della foglia. Es. : consolida maggiore. alato : si dice di fusto o di picciolo bordato da un’ala. albero : termine convenzionale che definisce un pianta perenne, legnosa, con fusto diritto, colonnare, che solo a qualche metro di altezza porta rami o un ciuffo di grandi foglie. Es. :betulla, quercia. alterno : il disporsi delle foglie sul fusto inserite ciascuna a livelli differenti; se, come accade sovente, le foglie si trovano su due file longitudinali, sono anterne-distiche. alveolata : superficie disseminata da piccole depressioni irregolari denominate alveoli. Es. : tegumento dei seme di rosolaccio. 101 amento : infiorescenza complessa; talvolta è semplificata sino a costituire una spiga semplice, generalmente pendula, spesso formata da fiori unisessuati. Es. : amenti maschili del nocciolo, amenti maschili e femminili del salice bianco. amplessicaule: o avvolgente; lamina di foglia, o di stipola, o di petalo che avvolge il fusto al punto di inserzione. androceo : il complesso degli organi maschili (stami, dal greco stémon : filo) di un fiore. androgino : si dice di infiorescenza a spiga, con fiori maschili e femminili sullo stesso peduncolo. angiosperme : piante dotate di un ovario che racchiude gli organi. Il frutto deriva dall’ovario o da altre parti del fiore. I semi, racchiusi nel frutto, derivano dagli ovuli e rimangono protetti nel frutto fino alla loro maturazione. Es. : ciliegio, melone, pero, pesco. annuale : si dice di pianta la cui vita dura un solo anno: nascita, sviluppo, fioritura, fruttificazione e morte. La riproduzione avviene soltanto attraverso i semi. antera : apice rigonfio dello stame. L’antera contiene le cellule generatrici dei granelli di polline, che formeranno i gameti maschili. È divisa internamente da 4 sacche polliniche che formano poi 2 logge, per confluenza. antesi : sinonimo di fioritura: il bocciolo fiorale si apre, i petali si spiegano, gli stami e il carpello crescono, si verifica la fecondazione. Quest’ultima fase può avvenire prima dell’antesi. apetalo : a) fiore sprovvisto di petali; e tetto anche “monoclamide”; b) sottoclasse comprendente nove famiglie dette anche monoclamidi. Es. : betulla, castagno, noce, nocciolo. apicolato : si dice apicolato un organo vegetale che termina con una punta corta, morbida, non pungente. Es. : il baccello del fagiolo. : prolungamento secondario di alcuni organi vegetali. Es. :lo sperone che prolunga la corolla dell’aquilegia, della speronella o della viola mammola. appendice appendicolato: provvisto di appendice. arbusto : termine convenzionale che definisce una pianta perenne, legnosa, ramificata per lo più fin dalla base. Negli arbusti la massa dei rami predomina sull’asse principale, il fusto primario può non superare in dimensioni i fusti secondari e la pianta assume aspetto cespuglioso. Es. : bosso, ligustro, mirtillo, ribes. articolo : porzione di organo vegetale distinta da altre parti simili contigue per mezzo di una strozzatura. Es. : fusti e rami di garofano, rizoma di sigillo di Salomone. ascella : angolo interno formato tra il picciolo e il fusto o tra un ramo e una branca. All’ascella della foglie si forma sovente una gemma, la gemma ascellare. 102 ascellare : organo il cui punto di inserzione è collocato all’ascella. Es. : un fiore, se è posto all’ascella di una foglia è detto ascellare, mentre se viene a trovarsi al termine di un ramo, è detto terminale. ascendente : si dice di un organo, generalmente di un fusto, quando da orizzontale si innalza in posizione quasi verticale. Es. : ballotta. asse : parte di un vegetale, generalmente verticale, che porta le ramificazioni: asse caulinare, o fusto principale; asse di una spiga , o rachide. auricolato : provvisto di orecchiette, che sono espansioni della foglia che avvolgono il fusto. Es. : coclearia. austori : organi di alcune piante rampicanti. Servono per attaccarsi al sostegno, ma soprattutto per nutrirsi: infatti, permettono di succhiare la linfa della pianta che fa da supporto. Es. : cuscuta. avventizia : ha un doppio significato: si dice di pianta che cresce nelle culture come infestante, oppure di pianta che pure estranea a una determinata regione vi si è installata, ma non vi resisterà. avventizie : si dice di radici che si sviluppano sul fusto o alla sella delle foglie. Hanno una doppia funzione : di sostegno e di nutrimento. B bacca : frutto carnoso indeiscente con semi sparsi entro la polpa. Es. mirtillo, ribes. baccello : frutto secco deiscente che si apre mediante due fenditure. balsamico : a) che possiede un odore paragonabile ad un aroma (balsamo). Es.: balsamita; b)particolare aceto italiano, prodotto in provincia di Modena, profumato, sciropposo, denso, che viene tenuto per molti anni ad invecchiare. basale : in senso anatomico, parte di un organo che nasce alla base della pianta, cioè vicino al colletto. becco : prolungamento di un organo, più o meno consistente e appuntito. bi : prefisso che significa due volte o doppio. biennale : pianta che compie il suo sviluppo entro due anni. Nel primo anno di nascita e sviluppo; nel secondo fruttificazione e morte. Es.: carota. bifido : diviso in due parti da uno spacco abbastanza profondo. Le foglie e i petali sono molto spesso bifidi. Es.: i petali di alcune cariofillacee. 103 bipennata : foglia formata di divisioni pennate, a loro volta costituite da foglioline pennate. bipennatosette: foglie a divisioni pennatosette a loro volta pennatosette; le frastagliature raggiungono la nervatura centrale di ciascun lobo. Questi lobi sono disposti come i denti di un pettine. brattea : foglia più o meno modificata alla cui ascella nasce il fiore. In alcuni casi, le brattee sono molto grandi, diventano coriacee e sono dette spate. Es.: mais. bratteole : foglioline portate dal peduncolo fiorale. bulbilli : bulbi molto piccoli che hanno origine non nel terreno, come i veri bulbi, ma che si formano all’ascella delle foglie di alcune specie di giglio, o al posto dei fiori, come avviene nell’aglio. bulbo : germoglio molto raccorciato, con l’aspetto di una grossa gemma di forma spesso ovata, tipicamente sotterraneo. Le foglie modificate che lo fasciano contengono sostanze nutritive di riserva. C caduco : si dice, generalmente, del fogliame, ma anche di parti del fiore che cadono una volta assolta la loro funzione; è il contrario di persistente. La corolla è sempre caduca, il calice spesso è persistente. calice : il più esterno degli involucri fiorali, composto dai sepali. calicetto : insieme di brattee molto ravvicinate, alla base di un capolino, con portamento di piccoli sepali, costituenti una specie di calice supplementare. caliculato : provvisto di calicetto. Es.: calcitrapa. callo : a) deposito di una sostanza, la callosi, che ostruisce, in inverno, i vasi conduttori della linfa elaborata; b) callo cicatriziale formato da un ammasso di cellule ai bordi di una ferita di un albero. calloso : (corpo calloso); insieme di callosità, cioè di protuberanze localizzate, separate le une dalle altre da piccole depressioni. campanulato : si dice di calice o corolla a forma di campana, eretta o rovesciata. Possono essere campanulate soltanto le corolle gamopetale. Es.:belladonna, consolida maggiore. canalicolato : segnato da incavi più o meno profondi, o da una specie di canale longitudinale a forma di gronda. Le foglie di alcuni garofani hanno un picciolo canalicolato. capillare 104 : con la forma e la dimensione di un capello, molto fine e allungato. Es.: foglie di asparago. capolino : infiorescenza molto fitta costituita da fiori sessili, inseriti direttamente su un rigonfiamento del fusto detto ricettacolo. Tutte le piante della famiglia delle Composite hanno fiori a capolino, di forma e di dimensioni molto varie. capsula : frutto secco deiscente con un certo numero di logge interne, che si aprono per liberare i semi sia dai fori (es.: rosolaccio) sia dalle valve (es.:aquilegia). carena : a) petalo del fiore delle Papilionacee, a forma di chiglia di nave. Es.: ginestrino; b) protuberanza a forma di chiglia che compare su taluni organi. cariosside : frutto secco indeiscente la cui parete è internamente saldata all’unico seme. carpello : organo femminile del fiore. caulescente : fornito di caule (fusto) aereo ben visibile. caulinare : che ha rapporto con il fusto aereo. Le foglie caulinari sono quelle che si sviluppano lungo il fusto, mentre le foglie radicali sono inserite sul colletto, a rosetta. ceppo : parte sotterranea del fusto delle piante perenni. Dal ceppo si dipartono spesso dei ricacci che assicurano la sopravvivenza delle piante. ciglia : peli costituiti da una o più cellule e disposti ai bordi di un organo, come le ciglia delle palpebre. Es.: drosera. cigliato : dotato di ciglia, distribuite spesso in frange marginali. cima : infiorescenza in cui tutti i peduncoli sono ramificati e terminano con un solo fiore. citoplasma : materia vivente contenuta nella membrana cellulare a esclusione del nucleo. cladodio : fusto o ramo che ha la funzione delle foglie; può avere forma caulinare (asparago), o essere appiattito (fico d’India), o avere aspetto fogliforme (pungitopo). colagogo : che attiva il deflusso biliare. composite : a) formate da più elementi distinti, come le foglioline di una foglia composta. Es.: robinia; b) grande famiglia botanica caratterizzata dai fiori raggruppati in capolini. concettacolo : la cavità del tallo in cui sono riuniti gli organi maschili e femminili di alcune alghe. Es.: laminaria. cono : fiore carpellifero delle Conifere che nei pini, negli abeti e in altri generi ha forma conica quando contiene i semi. Ogni seme è protetto da una scaglia, che può essere molto dura o membranosa. corimbo : infiorescenza ombrelliforme, con peduncoli di diverse lunghezze. corolla : insieme dei petali di un fiore. corona : forma di escrescenze poste sulla pagina interna o gola di petali congiunti. 105 corteccia : o scorza; rivestimento protettivo di radici, fusti e rami. E’ vivente nei soggetti giovani, ma si trasforma in legno o in sughero dopo qualche anno. costa : o costola; linea in rilievo; per esempio, sulla superficie di un frutto. Se le coste sono parallele formano delle scanalature incavate e l’organo è detto scanalato. cotiledoni : le prime foglie, già formate dentro il seme, che spunteranno alla germinazione; spesso sono colme di sostanze di riserva e perciò inadatte alle funzioni delle vere foglie. crenato : tipo di margine della lamina fogliare, quando le dentellature sono larghe e arrotondate e non formano veri e propri lobi. La differenza fra crenato e lobato sta appunto nella diversa profondità delle dentellature marginali. : piante senza fiori né semi, la cui riproduzione avviene mediante spore asessuate che generano i protalli, o organismi intermedi portatori di gameti maschili e di gameti femminili. crittogame culmo : fusto aereo delle Graminacee, nodoso, scavato (vuoto) fuorchè ai nodi. Es.: frumento. cuneiforme : tutti gli organi a forma di cuneo, simile a quello adoperato per fendere il legno. cupula : escrescenza assiale incurvata a coppa che racchiude la base di alcuni frutti. D decorrente : lamina di foglia o di fogliolina che, anziché interrompersi nettamente, si prolunga sul picciolo e sul fusto in due ali laterali. Es.: consolida maggiore. deiscente : frutto secco che si apre a maturazione. dentati : foglia, petalo, sepalo con margine segnato da frastagliature ad angolo acuto, poco profonde. L’angolo acuto, o la sua ristrettezza, distingue un organo dentato da uno crenato. dentellato : o seghettato; organo dentato molto finemente, come una sega. diachenio : acheni abbinati sorretti da un peduncolo comune, biforcuto all’estremità, come nella maggior parte delle Ombrellifere. diadelfe : piante con stami saldati per mezzo di filamenti e raggruppati in due gruppi. Es.: fiore del ginestrino, che ha nove stami saldati e uno libero. dialipetalo : o dialisepalo; fiore i cui petali sono indipendenti gli uni dagli altri. La stessa espressione è usata per i sepali del calice. 106 dicotiledone : pianta la cui plantula possiede due cotiledoni. Tutte queste piante formano una classe in cui rientra la maggior parte delle piante a fiore. dicotomia : ramificazione apicale in cui l’apice di un ramo o di una radice si divide in due apici, i quali continuano l’accrescimento originando due assi secondari, i quali possono a loro volta biforcarsi una o più volte nello stesso modo. digitato : disposto allo stesso modo delle dita di una mano. dioico : pianta che possiede fiori maschili, con stami, e fiori femminili, con carpelli, su individui separati. La fecondazione non può quindi avvenire se non per mezzo del vento o tramite gli insetti. disco : ispessimento (circolare o a cuscinetto) nettarifero, situato in punti diversi del fiore. Es.: il fiore dell’edera rampicante. discolore : si dice di organo che presenta due colori distinti, allo stato normale, su tutta la sua ampiezza. Es.: foglia con pagina superiore verde e pagina inferiore bianca. distico : si dice di tutti gli organi vegetativi disposti, con i suoi simili, su due lati di un asse comune o in due posizioni regolari. drupa : frutto carnoso con seme racchiuso in un involucro lignificato, duro e resistente, detto nocciolo. Es.: ciliegia, mandorla, pesca. drupeola : drupa molto piccola, elemento di un frutto multiplo. Es.: more di rovo. E ellittico : a forma di ellisse o di ovale, a grandi coste, quasi rettilinee e parallele. Es.: la foglia del mughetto. erbaceo : che ha l’aspetto e la consistenza dell’erba. E’ l’opposto di legnoso o lignificato. eretto : posizione quasi verticale che può assumere un fusto o un’infiorescenza. ermafrodita : si dice di un fiore che porta sia gli organi maschili (stami) sia quelli femminili (pistilli). F famiglia : insieme di generi vegetali con caratteri comuni. È una suddivisione di una classe. 107 fibroso : si dice di organo ricco di fibre, cioè di cellule allungate, più o meno lignificate. Es : fusto di ortica. Le radici sono dette fibrose quando formano un ciuffo di filamenti semplici o poco ramificati. filamento : peduncolo dello stame che sorregge l’antera. filiforme : sottile ed allungato come un filo. Possono essere filiformi una foglia, un organo qualunque o una pianta intera. flosculo : (dal latino flosculus = fiorellino) il singolo fiore del capolino delle Composite; può avere corolla tubulosa oppure ridotta a una lamina appiattita (ligula). fiore : organo della riproduzione dei vegetali superiori, le fanerogame. fiorifero : che produce fiori. fittonante : si dice di radice che presenta un fittone centrale perfettamente sviluppato. foglia : organo vegetativo con funzione di respirazione e di sintesi clorofilliana. fogliolina : segmento di una foglia composta, che ha una sua lamina fogliare attaccata mediante un peduncolo al picciolo principale. Le foglioline si distinguono dalle foglie per la mancanza di gemma ascellare all’ascella del peduncolo. follicolo : frutto secco deiscente, che si apre a maturazione con una sola fenditura longitudinale; si differenzia dal baccello che ha due fenditure e dalla siliqua che ne ha quattro. fronda : a) ramo con foglie; b) foglia delle felci e delle palme. fruttifero : è la parte di un vegetale su cui sono inseriti i frutti; ramo fruttifero, contrario di ramo sterile. frutto : parte del vegetale derivato dal fiore e contenente i semi. fusiforme : avente la forma di un fuso, rigonfio nella parte mediana, assottigliato alle due estremità. fusto : parte aerea di un vegetale da cui si dipartono le foglie. G gamopetalo, gamosepalo : a petali saldati per formare una corolla intera; a sepali saldati per formare il calice. La saldatura può essere soltanto su una parte della lunghezza dei petali o dei sepali, dalla base verso l’alto. 108 gemma : primordi di asse vegetativo; il suo sviluppo può dare origine solo a fiori (gemma fiore), solo a rami (gemma legno) a rami e fiori (gemma mista). Ricoperta di scaglie protettive e talvolta, di cera o di lanugine, può resistere ai rigori invernali senza gelare. gineceo : sinonimo di pistillo. E’ l’insieme dei carpelli di un fiore. glabrescente : non del tutto glabro, ricoperto di pochi peli. glabro : senza peli né ciglia. E’ l’opposto di vellutato, lanoso o lanuginoso e pubescente. Es.: foglia del mughetto e della pervinca. glandola : organo di secrezione, costituito da una o più cellule, la cui funzione è di produrre e di immagazzinare un olio essenziale, spesso profumato (es.: lavanda, menta), talvolta irritante (es.: ortica). glandulifero : provvisto di glandole o con peli provvisti di glandola all’estremità. Es.: drosera. glauco : di colore verde-azzurrognolo, dovuto a pigmenti interni, ma anche alla polvere fine e cerosa, la pruina, sparsa sull’epidermide delle foglie o dei frutti. gola : è così chiamato l’orifizio di una corolla gamopetala o di un calice gamosepalo. gomma : sostanza plastica e appiccicosa, composta, in maggioranza, da diversi zuccheri. E’ una secrezione delle ferite di alcuni alberi. Es.: ciliegio, limone, pesco. granuloso : si dice di un organo dotato di tubercoli con la forma di piccoli semi. Es.: sassifraga. grappolo : infiorescenza i cui fiori, con corti peduncoli, sono inseriti lungo l’asse principale. guaina : prolungamento del picciolo o della lamina che avvolge il fusto come una custodia fino al nodo, punto di inserzione della foglia. I ibrido : soggetto derivato dall’incrocio di specie sia di generi diversi sia del medesimo genere. Questi ibridi sono raramente fecondi e stabili, ma quando lo sono danno origine a una nuova specie. imparipennata : foglia pennata con numero dispari di foglioline; la rachide presenta sulla lunghezza foglioline accoppiate e all’estremità una fogliolina terminale. Es.: frassino, robinia. infero : ovario nascosto nel ricettacolo e perciò sovrastato da tutte le parti fiorali. infiorescenza : gruppo di fiori riuniti in un determinato modo su un asse variamente conformato 109 inguainante : il termine è riferito, in particolare, alle graminacee: la lamina della foglia si prolunga come una guaina attorno al fusto coprendolo così, fino al nodo ove si inserisce la foglia stessa, nella regione inferiore della guaina. involucello : corona di brattee nelle infiorescenze a ombrella e alla base di tutte le suddivisioni delle infiorescenze stesse. involucro : corona di brattee posta alla base dell’ombrella. Possono avere un involucro anche un fiore unico o un capolino; in quest’ultimo caso le brattee possono essere disposte in più strati e sovrapporsi come le tegole di un tetto. irregolare : asimmetria bilaterale in rapporto ad un piano; fiore irregolare. L labello : petalo inferiore del fiore di orchidea. E’ largo, talvolta molto allungato e pendulo; è di diversi colori. labiato : a forma di labbra. Il fiore della salvia ha un petalo con la forma del labbro superiore ed uno con la forma del labbro inferiore; pertanto si dice bilabiato. laciniato : con bordi solcati da frastagliature sottili come frange, più o meno lunghe. lamina : parte allargata della foglia o del petalo. Sinonimo di lembo. lanceolato : a forma di lancia, appuntito alle due estremità e più largo nella parte mediana. Es.: foglia di piantaggine (plantago lanceolata). lanuginoso : si dice di organo vegetale coperto di peli folti e sottili tanto da sembrare ricoperto da bambagia. Es.: foglie del verbasco. latice : sostanza organica secreta dai canali lattiferi, per esempio dell’hevea o del ficus, con cui si fabbrica il caucciù. In senso lato, è il prodotto della secrezione che taluni vegetali emettono da punti di lacerazione. Es.: celidonia. Non ha nulla a che vedere con la linfa. lesiniforme : a forma di lesina (strumento acuminato per forare il cuoio). Si dice di organi vegetali appuntiti. Es.: foglie del ginepro comune. ligneo : o legnoso; detto di piante dotate di consistenza legnosa. E’ l’opposto di erbaceo. ligula : piccola linguetta membranosa, il più delle volte incolore, situata nel punto di congiunzione della lamina e dell’apice della guaina nelle graminacee. lineare : è detto di un organo, generalmente di una foglia, che è molto lungo e stretto, senza, tuttavia, essere filiforme. Es.: foglie dei garofani e delle graminacee. 110 linfa : liquido nutritivo circolante nei vegetali. Si distinguono : la linfa bruta, o ascendente, o grezza, composta di acqua e di sali minerali disciolti, che dalla radice sale attraverso i vasi alle foglie; la linfa elaborata, o discendente, che contiene i prodotti ternari e quaternari ottenuti con sintesi clorofilliana. lirata : è detto di foglia con frastagliature profonde che determinano dei lobi sempre più grandi via via che si avvicinano all’estremità superiore della lamina fogliare. Es.: lassana. lobato : diviso in lobi. lobo : parte di una lamina o di un petalo determinata da due frastagliature ravvicinate. loggia : scomparto della cavità interna dell’ovario o del frutto. Se questa cavità non ha setti, ha quindi un solo loculo. Un setto determina due loculi. M margine : bordo esterno di un organo. Quando è originato dalla continuazione della lamina lungo il picciolo o il fusto, prende il nome di ala. Alcuni frutti, come quelli dell’acetosa, sono contornati da un margine che offre presa al vento. membranoso : che ha l’aspetto e la consistenza di una membrana, specie di pellicola, sottile e fragile, che ha sovente la funzione di setto. mericarpo : frutto delle Ombrellifere, che ha origine da due carpelli monospermi. Es.: finocchio selvatico. monoico : vegetale che porta sullo stesso fusto fiori maschili e fiori femminili; non è tuttavia detto che questi si feconderanno tra loro. monopetalo,monosepalo : è il fiore i cui petali sono saldati tra loro per formare una sola parte fiorale. La sutura talvolta lascia un accenno di divisione alla sommità dei petali. La stessa espressione si usa per i sepali del calice. monospermi : frutti con un solo seme, o pistilli con un solo ovulo. mucronato : dotato di mucrone, cioè di una piccola punta sporgente e appuntita, alla fine di un organo. Talvolta è quasi invisibile, nel “meliloto” è situata in fondo alle frastagliature della lamina. 111 N nauseabondo : si dice di un odore molto sgradevole. nervatura : prolungamento attraverso la lamina fogliare dei vasi conduttori della linfa proveniente dal fusto. nocciolo : involucro legnoso, formato dalla parete del frutto, che racchiude il seme con il suo tegumento, al centro di una drupa. nodo : a) rigonfiamento del fusto nel punto di inserzione di una foglia; b) formazione lignea estremamente densa che si produce nel mezzo del legno. O oblungo : più lungo che largo, 2/3 per 1/3, e arrotondato alle estremità. obovale : o ovale; si dice di una foglia la cui lamina ha la parte superiore nettamente più larga della base, al punto di inserzione. ombrella : infiorescenza semplice o doppia i cui peduncoli fiorali partono tutti dal medesimo punto e sono di eguale lunghezza. opposto : posizione di due organi situati l’uno di fronte all’altro sullo stesso nodo. ottuso : il contrario di acuto o appuntito; la sommità arrotondata è quasi larga come la base. ovoidale : o ovoide; di forma abbastanza simile a quella ovata. Es.: foglie di bosso. ovario : organo formato da uno o più carpelli e che racchiude uno o più ovuli. L’ovario, avvenuta la fecondazione, si evolve in frutto, secco o carnoso; l’ovulo si evolve in seme. ovato : avente la forma di un uovo; la parte più allargata è alla base, al punto di intersezione. Nella situazione contraria si dice obovale. P palmata 112 : si dice di nervatura divisa in più segmenti disposti come le dita divaricate di una mano. pannocchia : grande infiorescenza molto ramificata e lassa. papille : piccole protuberanze coniche distribuite sulla superficie di un organo (dal latino papilla, bollicina, diminutivo di papula). pappo : insieme di peli o setole, più o meno ramificati, situato all’apice dei frutti di alcune specie, in particolare di quelli delle famiglie delle Composite e delle Valerianacee. Il vento trasporta facilmente il pappo, facilitando la dispersione dei semi. Es.: tarassaco, valeriana. paripennate : foglie composto-pennate a foglioline accoppiate, senza fogliolina terminale. Es.: senna. pedicellato : si dice di fiore sorretto da un pedicello. Contrario di sessile. pedicello : ramificazione di un picciolo, collega ogni fiore all’asse comune dell’infiorescenza. peduncolo : piccola ramificazione di un fusto, terminante con un fiore. pennatosetta : si dice di foglia che presenta frastagliature che raggiungono la nervatura centrale e sono disposte da un parte e dall’altra sulla lunghezza di detta nervatura. perenne : pianta che vive più di due anni. perianzio : è l’insieme più esterno del fiore, formato da calice e corolla. pericarpo : è sinonimo di frutto; deriva dalla parete dell’ovario; è costituito dall’epicarpo (buccia), dal mesocarpo (polpa) e dall’endocarpo (involucro membranoso dei semi). Es.: mela. petalo : elemento della corolla, secondo involucro fiorale. Oltre a svolgere funzione di protezione degli organi interni del fiore, i petali aiutano la fecondazione, attirando con i loro colori (funzione vessillifera) ed il loro nettare gli insetti pronubi. L’impollinazione ottenuta tramite gli insetti si dice entomofila o zoofila. petaloide : si dice di sepalo che ha aspetto e colore tali da farlo assomigliare ad un petalo. picciolato : si dice di foglia munita di picciolo. Contrario di sessile. piccioletto : picciolo di una fogliolina o ramificazione di un picciolo principale in una foglia composta. picciolo : parte della foglia che unisce la lamina al fusto. piriforme : a forma di pera. pistillo : insieme degli organi femminili di un fiore. piumoso : dotato di peli o di barbe come una piuma di uccello. 113 polline : complesso di spore emesso dalle antere delle Fanerogame. All’interno delle singole spore (granuli pollinici) si producono in modo complesso i gameti maschili. polloni : rami che provengono da gemme radicali. Es.: prugnolo. prostrato : si dice dei fusti che non si elevano da terra. pruina : strato ceroso, glauco, che ricopre l’epidermide di certi organi, e in particolare dei frutti. Molto delicata, la sua integrità dimostra che il frutto non è stato manipolato. La pruina contiene ottimi fermenti, sia per la digestione, sia per la fermentazione. pubescente : ricoperto di peli corti e semplici. La pubescenza è spesso una difesa dalla siccità o dal freddo. R rachide : picciolo su cui si saldano le foglioline delle foglie composte, oppure, asse principale di alcune infiorescenze. radicale : che è originato dalla radice. Organo, foglia o fiore che hanno il punto di intersezione direttamente sul colletto, punto di congiunzione tra il fusto e la radice. Es.: tarassaco. Le foglie e i fiori delle piante acauli sono radicali. radicante : punto dei fusti prostrati che emette radici. radice : organo sotterraneo che sostiene e nutre la pianta. rad.primaria : parte dell’embrione di un seme che, dopo l germinazione, produrrà la radice. Questo primo abbozzo di radice può scomparire dopo la crescita di altre radici. radichette : sottili radici secondarie. raggio : a) peduncolo e pedicello delle Ombrellifere. Es.: l’ombrella del finocchio marino possiede da 10 a 20 raggi; b) falso flosculo o fiori a linguetta al bordo dei capolini delle Composite. rampicante : si dice di fusto che aderisce ad un supporto mediante cirri o radici avventizie. regolare : a simmetria assiale. Se un asse passa al centro di un fiore e le parti fiorali si ritrovano in posizione identica le une alle altre attorno a questo asse, il fiore è regolare. Es.: il fiore del melo. reniforme : a forma di rene. Es.: il seme del fagiolo. resta : prolungamento filiforme di un organo. Es.: le glumette dell’orzo o i carpelli della vitalba e della pulsatilla. 114 reticolato : superficie segnata da nervature che si incrociano in tutte le direzioni, e formano un reticolo simile alle maglie di una rete. ricaccio : o getto; giovane ramo che si diparte dal ceppo o dalla radice di una pianta vivace; esso radica e forma pianta perfetta e autonoma. Queste piante sono prolifere e invadenti. ricettacolo : rigonfiamento della sommità del peduncolo o del ramo fiorifero, sul quale alloggiano le diverse parti fiorali. rizoma : fusto sotterraneo vivace (perenne). rosetta : disposizione in tondo delle foglie radicali, aderenti al suolo. Es.: borsa del pastore, tarassaco. S samara : frutto secco indeiscente, dotato di un’ala. scanalato : segnato da coste prominenti e parallele, separate da solchi regolari. I frutti di numerose Ombrellifere sono scanalati. Es.: imperatoria. segmento : divisione di una foglia saldata alla nervatura centrale. seme : elemento finale delle fasi di riproduzione sessuata delle piante a fiore. Contiene il germe della futura pianta: uno o due cotiledoni e sostanza di riserva. Il tutto è racchiuso da un doppio tegumento. semplice : non composto né multiplo né ramificato né diviso. Si fa una distinzione tra semplice e intero: la foglia semplice è quella la cui lamina non è divisa in lobi. La foglia intera è quella il cui margine non presenta nessuna piccola dentellatura. sepalo : parte del calice, primo involucro fiorale. sessile : inserito direttamente sul ramo: senza peduncolo, fiore sessile; oppure senza picciolo, foglia sessile. Talvolta fiori e foglie sono soltanto subsessili, cioè sorretti da un peduncolo o da un picciolo impercettibile. setole : peli vegetali abbastanza rigidi e lunghi, generalmente costituiti da più cellule sovrapposte. siliqua : frutto secco deiscente; è una capsula formata da due carpelli, che si apre in quattro fenditure. Ha due valve e un setto mediano. Es.: celidonia. siliquetta : siliqua corta e spesso allargata. 115 sommità fiorale : parte superiore di una pianta ove sono riuniti i fiori e, alle volte, alcune foglie. Es.: la parte alta del fusto del verbasco. soro : termine proprio delle felci: gruppo di sporangi ricoperti da una speciale membranella detta indusio, visibile al rovescio delle fronde come macchie gialle o nere, inizialmente separate e, poi, talvolta confluenti. I sori costituiscono la fruttificazione delle felci. spadice : infiorescenza molto particolare che ha la spiga avvolta da una grande brattea, la spata. spata : grande brattea che avvolge alcune spighe. Es.: mais. spatola : si dice di foglia appiattita e allargata a forma di spatola. specie : gruppo di piante originate da genitori comuni, con tratti comuni, anatomici e istologici, più numerosi che in tutte le altre piante, e tali da poter essere denominate con lo stesso nome. Es.: serpillo, specie del genere timo. sperone : prolungamento tubolare della corolla o del calice; può essere più o meno appuntito e più o meno ricurvo. Es.: fiore di aquilegia, di viola mammola. spiciforme : si dice quando l’aspetto esteriore ricorda quello di una spiga. spiga : infiorescenza ove tutti i fiori sono inseriti, senza peduncolo, lungo un’asse centrale detto rachide. La spiga può essere semplice, cioè con asse unico, o composta, con asse ramificato. : piccola spiga di fiori. Le spighette, a loro volta, possono essere disposte a spiga oppure a pannocchia. spighetta spina : punta dritta e acuta, che fa parte del fusto oppure dei rami, da cui si stacca soltanto con una lacerazione delle fibre. spontanea : pianta che cresce senza alcun intervento dell’uomo, quindi né importata né coltivata. spora : elemento riproduttore asessuato. Dalle spore, nelle Crittogame vascolari e nelle Fanerogame, originano i protalli, più o meno complessi, che producono i gameti maschili e femminili. sporangio : organo produttore di spore. squame : o scaglie; termini che hanno numerosi significati. Generalmente, sono foglie modificate, coriacee, raramente verdi, con funzione protettiva: rivestimento di rizomi, di bulbi, di gemme; protezione di fiori privi di corolla e di calice (amenti del nocciolo); sostegno dei semi nei coni delle resinose. Nel caso particolare dei bulbi, se le squame circondano il bulbo prendono il nome di tunica. stame : organo maschile del fiore. 116 staminifero : si dice di un fiore provvisto soltanto di stami, quindi maschio. Es.: gli amenti dei noccioli sono composti da fiori staminiferi. Se porta anche dei carpelli, il fiore è detto ermafrodita. stelo : peduncolo spoglio che si diparte dal colletto e sorregge uno o più fiori. Es.: primula. Talvolta qualche foglia è intercalata ai fiori. Es.: genziana maggiore. stilo : prolungamento verticale dell’ovario, a forma di colonna, sormontato da uno stimma. stimma : regione dell’ovario che raccoglie e trattiene i granuli pollinici. Lo stimma è spesso ricoperto di papille secernenti un liquido zuccherino, che facilita la cattura e la germinazione del granello di polline. stipole : foglie, generalmente rudimentali e sessili, che si sviluppano alla crescita di una vera foglia. In alcuni casi le stipole sono più grandi delle foglioline. Es.: pisello. stolone : fusto strisciante, aereo o sotterraneo, non provvisto di elementi di riserva, che emette radici dai nodi e riproduce così la pianta. Es.: fragola. stolonifera : pianta che produce stoloni. Le piante stolonifere sono generalmente piante tappezzanti; la loro moltiplicazione vegetativa è più rapida di quella per seme. Da una pianta di fragola si ottengono, durante una stagione, anche più di 100 piantine. strisciante : si dice di fusto e di radice che si distendono sul terreno o che si sviluppano orizzontalmente a piccola profondità; emettono ricacci in diverse direzioni. sub : prefisso che significa “circa” oppure “un poco”; subsessile significa : quasi senza picciolo. subspontanea: si dice di pianta che cresce soltanto per coltura e che, infatti, non sopravvive quando la coltura è abbandonata. succo : liquido emesso da uno degli organi del vegetale e solitamente accumulato nei frutti carnosi o nelle foglie delle piante grasse. Da non confondersi né con la linfa né con il latice. suffrutice : termine, in progressivo disuso, che indica vegetale vivace e legnoso che non supera i 25 – 50 cm di altezza. Es.: mirtillo. supero : si dice di ovario libero, non contenuto nella profondità del ricettacolo, e contornato dalle altre parti fiorali, inserite al suo livello. E’ il contrario di ovario infero. T tallo : apparato vegetativo di alghe, funghi e licheni, che sostituisce fusto e foglie. Non vi 117 si distinguono le strutture di fusto, foglie e radici e non ha canali conduttori. tessuto : insieme di cellule differenziate preposte ad una medesima funzione: tessuto clorofilliano della lamina fogliare, tessuto conduttore, tessuto di sostegno, ecc.. tetrachenio : achenio quadruplo. tetragono : a quattro angoli. Es.: gli steli delle Labiate. tomentoso : coperto da una peluria fine e fitta, che dà al vegetale l’aspetto del velluto. Il termine non va scambiato, nell’uso, con lanoso o cotonoso. trifogliata : si dice di foglia composta da tre foglioline. trigono : a tre angoli. trilobato : si dice di petalo o di foglia la cui lamina è divisa in tre lobi. Es. anemone epatica. tubercolo : rigonfiamento sotterraneo di un fusto o di una radice, ricolmo di sostanze di riserva. Es. patata. tuberosa : o tubercolare; si dice di pianta provvista dei rigonfiamenti sotterranei detti tubercoli. turione : giovane fusto cresciuto dal ceppo di piante vivaci le cui parti aeree muoiono ogni autunno. Es. asparago. U uncinata : foglia con bordo segnato da grandi frastagliature a forma di aculeo, con la punta ripiegata verso la base. Es.: la foglia del tarassaco. V varietà : l’insieme dei soggetti di una determinata specie i cui caratteri specifici hanno subito le stesse alterazioni di minima importanza. I caratteri delle varietà non sono sempre stabili. vascolare : si dice di un vegetale il cui tessuto comporta canali, in contrasto a un tessuto che ne è privo. venato : segnato da venature o nervature ramificate, in rilievo o semplicemente colorate come nei petali in alcuni fiori. Es.: giusquiamo. 118 verticillo : insieme di foglie o di fiori inseriti in circolo allo stesso livello del fusto. vescicoloso : o vescicolare; gonfio come una vescica piena d’aria. Es.: frutto della colutea. viticcio : o cirro; parte terminale filiforme o fogliolina filiforme della nervatura principale di una lamina, atta ad avvolgersi ad un supporto. Altri viticci sono rametti con foglie molto piccole, come i cirri della vite. Sono il mezzo di sostegno dei fusti rampicanti che non sono né volubili né spinosi. volubile : si dice di un fusto rampicante che si avvolge attorno al suo supporto. 119 BIBLIOGRAFIA G. Dalla Fior, “La nostra flora”, G.B. Monauni editore, Trento 1985 S. Pignatti, “Flora d’Italia”, Edagricole, Bologna 1982 G. Simonetti, M. Watschinger, “Verdure selvatiche in cucina”, Lorenzini ed., 1984 Selez. dal Reader’s Digest, “Segreti e virtù delle piante medicinali”, Milano 1984 121 INDICE ERBE E PIANTE SELVATICHE IN CUCINA……… Blaudìgne………………………………………………… Buràlge…………………………………………………… Confenòn………………………………………………… Cressó…………………………………………………… Flàurie…………………………………………………… Guselâr…………………………………………………… Jerbe Marsine..…………………………………………… Jerbe dal soreli…………………………………………… Latisiul……………………………………………………. More…….………………………………………………… Mujee………………………………………………...…… Pan cucc…………………………………………………… Pel di muss………………………………………………… Plantàgn…………………………………………………… Radìc di mont…………………………………………… Radic di prat………………………………………………… Saudar…………………………………………………… Sclopit…………………………………………………… Sparc………………………………………………… Tale…………………………………………………… Urticion……………………………………………………… Urtije…………………………………………………………. ERBE E PIANTE SELVATICHE MEDICINALI…… Metodi tradizionali per curarsi con le erbe………………… Tabella per la diluizione dell’alcool……………………….. Ansiàne…………………………………………………….. Barbáç……………………………………………………… Bedoi ……………………………………………………… Caporal…………..…………………………………………. Cavoce……………………………………………………… Code di Muss…….………………………………………… Cedri…..…………………………………………………… Felètt….…………………………………………………… “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 47 49 pag. 51 “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 123 Grignò…………………………………………………… Imperatorie……………………………………………… Jerbe dal còp…………………………………………….. Jerbe di S. Zuàn…………………………………………. Lat di strie……………………………………………….. Lavaç dai lecàis………………………………………….. Malve…………………………………………………….. Malvon…………………………………………………… Melèss………………………………………………. Nojar………………………………………………….. Pesteàch…………………………………………….. Petegnò………………………………………………. Pisseçhan……………………………………………….. Radis dolce……………………………………………… Sçhalute………………………………………………….. Tègne……………………………………………….. Urtije màte……………………………………………….. Vididule…………………………………………………. Vòdrie………………………………………………… Vuàrn………………………………………………….. “ 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 ERBE E PIANTESELVATICHE TOSSICHE E VELENOSE………………………………………………. “ 83 Cividòcc………...……………………………………………. Gervoi…………...…………………………………………… Lilie….………………………………………………….…… Pe corvin…………………………………………………….. Uve di volp………………………………………………….. “ “ “ “ “ 85 86 87 88 89 “ 91 ERBE E PIANTE SELVATICHE AROMATICHE.. Arsìnç……………………………………………………. Arsìnç di mont…………………………………………… Carnuvicc………………………………………………… Cumin…………………………………………………. Fenôli…………………………………………………….. Nète………………………………………………………. Rude……………………………………………………… Selenòn………………………………………………… 124 “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ 93 “ 94 “ 95 “ 96 “ 97 “ 98 “ 99 “ 100 GLOSSARIO…………………………………………………….. “ 101 BIBLIOGRAFIA…………………………………………………. “ 121 INDICE……………………………………………………………. “ 123 2016 - Libro mai stato pubblicato dall'autore. Un ringraziamento sincero a Giorgio Gherlinzoni per la maniacale cura, ricerca e pazienza nella realizzazione in digitale. A mio padre Fausto Craighero