Riassunti di Diritto Amministrativo Capitolo 1 La dimensione ultrastatale del diritto amministrativo 1. 2. 3. 4. 5. Il diritto amministrativo Le fonti del diritto europeo Gli effetti giuridici dell’Unione europea I rapporti tra diritto europeo e diritto interno: la prevalenza delle norme europee Le Regioni e l’Unione europea Capitolo 2 La funzione amministrativa 1. 2. La nozione di pubblica amministrazione Gli atti politici e gli atti di alta amministrazione Capitolo 3 Le fonti del diritto amministrativo 1. 2. 3. 4. Premessa Fonti di rango costituzionale e la Costituzione Le fonti primarie Fonti secondarie in generale A. Fonti secondarie e atti amministrativi. 5. I regolamenti governativi, ministeriali e i regolamenti degli enti locali 6. Impugnabilità e disapplicazione dei regolamenti. 7. Le ordinanze 8. Gli statuti degli enti pubblici 9. Testi unici e codici 10. La Consuetudine 11. Le norme interne della P.A. e la prassi amministrativa 1 Capitolo 4 La capacità di agire e la protezione degli incapaci 1. 2. 3. Le situazioni giuridiche soggettive I diritti soggettivi Gli interessi legittimi 3.1 Teoria dell’interesse occasionalmente protetto. 3.2 Teoria processualistica. 3.3 Teoria Normativa. 3.4 Classificazione degli interessi legittimi. Teoria tradizionale. 3.5 Caratteri. 4. Interessi Semplici 5. Interessi di Fatto 6. Interessi collettivi. 6.1 Caratteri interesse collettivo. 6.2 Le azioni di classe (class action). 6.2.1 La class action contro la P.A. Capitolo 5 Le strutture organizzative della P.A. e gli enti pubblici 1. Principi costituzionali in tema di organizzazione della P.A. A. Il principio democratico B. Autonomia e decentramento C. Il principio di responsabilità D. Sussidiarietà, differenziazione, adeguatezza e leale collaborazione E. L’organizzazione degli uffici pubblici 2. Organizzazione amministrativa 3. Gli enti pubblici 4. Gli enti pubblici autarchici 5. Gli enti pubblici economici 6. Organi e uffici 7. Rapporto organico e rapporto di servizio 8. La prorogatio degli organi 9. Rapporti interorganici 9.1 Gerarchia 9.2 Direzioni 9.3 Coordinamento 9.4 Controllo 10. La competenza di diritto amministrativo 11. Tipi di competenza 12. Il trasferimento dell’esercizio della competenza 2 Capitolo 6 Il rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche 1. 2. 3. 4. 5. Il pubblico impiego L’evoluzione storico-normativa della disciplina del lavoro pubblico. Il sistema delle fonti del pubblico impiego e la contrattazione collettiva Accesso al pubblico impiego ed organizzazione degli uffici La dirigenza pubblica 5.1 Accesso alla dirigenza 6. I doveri del pubblico dipendente e il nuovo codice di comportamento 7. I diritti del lavoratore pubblico 8. La responsabilità dell’impiegato : la responsabilità disciplinare. 9. Lo svolgimento del rapporto di impiego 9.1 La mobilità A. Mobilità individuale ed obbligatoria B. La mobilità collettiva 10. L’estinzione del rapporto di impiego Capitolo 7 L’amministrazione statale 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Il Governo e i Ministeri I Sottosegretari di Stato I Comitati di Ministri e i Comitati interministeriali Gli organi di rilievo costituzionale 4.1 Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. 4.2 Consiglio supremo di difesa. 4.3 Consiglio superiore della Magistratura. 4.4 Il Consiglio di Stato. 4.5 La Corte dei Conti. 4.5.1 Articolazione della struttura. 4.5.2 Funzioni di controllo. 4.5.3 Funzione consultiva. 4.5.4 Funzione giurisdizionale. Le Conferenze permanenti A. La conferenza Stato-Regioni B. La Conferenza Stato-città ed autonomie locali C. La Conferenza unificata L’avvocatura dello Stato L’organizzazione periferica dello Stato 7.1 Il prefetto Le autorità amministrative indipendenti 3 Capitolo 8 Gli enti territoriali 1. 2. 3. L’ordinamento regionale italiano L’autonomia delle Regioni Il sistema di governo regionale A. Il Consiglio regionale B. La Giunta regionale C. Il Presidente della Regione 4. La potestà statutaria e regolamentare degli enti locali 5. Il Comune A. Organi B. Funzioni 6. La Provincia A. Nozione e funzioni B. Organi 7. Il Segretario comunale o provinciale La Città metropolitana 8. A. Organi 9. Lo status di Roma capitale 10. Le Unioni di Comuni 11. Altre forme associative fra enti locali (1) La Convenzione. (2) I Consorzi. (3) Gli Accordi di programma. L’attività della P.A. Capitolo 9 Concetti generali sulla attività amministrativa 1. 2. 3. 4. 5. 6. L’attività amministrativa Attività amministrativa di diritto pubblico e di diritto privato Discrezionalità amministrativa Legittimità e merito dell’azione amministrativa La discrezionalità tecnica La cd. discrezionalità mista 4 Capitolo 10 Il procedimento amministrativo 1. 2. 3. Procedimento amministrativo Classificazione dei procedimenti Le fasi del procedimento amministrativo A. La fase d’iniziativa B. La fase istruttoria C. La fase decisoria D. La fase integrativa dell’efficacia 4. Partecipazione al procedimento e profili di semplificazione dell’azione amministrativa A. Il responsabile del procedimento B. La partecipazione al procedimento amministrativo e la comunicazione di avvio C. Il preavviso di rigetto D. Semplificazione dell’azione amministrativa 5. La conferenza di servizi 6. Il sistema dei controlli Capitolo 11 Atti e provvedimenti amministrativi 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. L’atto amministrativo Il provvedimento amministrativo 2.1 I caratteri del provvedimento amministrativo Efficacia del provvedimento amministrativo La coercizione dei provvedimenti amministrativi Gli atti amministrativi che non sono provvedimenti I pareri Gli atti propulsivi Capitolo 12 Elementi e requisiti degli atti amministrativi. Il silenzio amministrativo 1. 2. L’atto amministrativo Il silenzio amministrativo: il cd. obbligo di provvedere della P.A. 5 Capitolo 13 I poteri amministrativi 1. 2. 3. 4. 5. 6. Il potere autorizzatorio La segnalazione certificata di inizio attività o Scia. Il silenzio assenso Il potere concessorio Principali categorie di concessioni Figure similari alla concessione A. La delega B. Le ammissioni C. La concessione di costruzione di opere pubbliche 7. Gli ordini 8. Il potere ablatorio Capitolo 14 Il principio di trasparenza e il diritto di accesso ai documenti amministrativi 1. 2. 3. Il principio di trasparenza Il diritto di accesso come garanzia di imparzialità e trasparenza La tutela del diritto di accesso A. Il ricorso giurisdizionale avverso il diniego di ostensione B. L’accesso in pendenza di giudizio C. Il ricorso al difensore civico 4. L’accesso civico 5. Gli uffici per le relazioni con il pubblico (URP) 6. La riservatezza e l’accesso Capitolo 15 La trasparenza digitale 1. 2. 3. 4. Il Codice dell’amministrazione digitale P.A. digitale e diritti dei cittadini e delle imprese Gli strumenti della P.A. digitale La posta elettronica certificata (PEC) 6 Capitolo 16 Patologia dell’atto amministrativo 1. 2. 3. 4. Patologia e vizi dell’atto amministrativo La nullità L’annullabilità L’incompetenza (tratto “Insegnamento di diritto amministrativo lezione II L’organizzazione della P.A. – Prof.ssa Ivana Musio – Unipegaso) 4.1 L’eccesso di potere 4.1.1 Differenza tra eccesso di potere e vizio di merito. 4.1.2 Differenza tra eccesso di potere ed incompetenza 5. Effetti giuridici 6. I rimedi contro gli atti illegittimi e inopportuni 7. L’annullamento d’ufficio 8. Autoannullamento (d’ufficio) discrezionale e doveroso 9. Atti annullabili d’ufficio 10. La revoca 10.1 Presupposti della revoca 10.2 Atti irrevocabili 11. L’abrogazione (tratto da “Patologia dell’atto Amministrativo” – prof. Giovanni Sabbato – Università telematica Pegaso) 12. Pronuncia di decadenza 13. Il mero ritiro 14. Convalescenza dell’atto amministrativo 14.1 La convalida 14.2 La ratifica 14.3 Sanatoria 15. Conservazione dell’atto amministrativo A. Il principio del raggiungimento dello scopo B. La consolidazione (o inoppugnabilità) C. L’acquiescenza D. La conversione E. La conferma F. La rettifica Capitolo 17 L’attività negoziale e consensuale della P.A. 1. 2. L’attività negoziale della P.A.. Classificazione dei contratti della P.A. 7 3. 4. 5. 6. Regime giuridico e la formazione dei contratti La deliberazione a contrarre Soggetti ammessi a partecipare e presentazione dell’offerta Lo svolgimento della gara 6.1 La scelta del contraente 6.2 L’aggiudicazione della gara 7. La conclusione del contratto 8. Approvazione del contratto 9. La tutela 9.1 Tutela stragiudiziale 9.2 La tutela giurisdizionale 10. I contratti ad oggetto pubblico 11. Contratti accessivi Capitolo 18 I beni pubblici 1. 2. 3. 4. 5. I beni pubblici 1.2 Distinzioni I beni demaniali 2.1 Classificazione 2.2 Regime giuridico I beni patrimoniali indisponibili Tutela dei beni pubblici I beni patrimoniali disponibili Capitolo 19 La proprietà privata e il governo del territorio 1. 2. 3. 4. 5. 6. Il regime amministrativo della proprietà privata Il governo del territorio Pianificazione urbanistica e strumenti urbanistici: il piano regolatore L’edilizia e il regolamento edilizio L’attività edilizia. I titoli edilizi 6.1 Il permesso di costruire 6.2 La segnalazione certificata di inizio attività 8 Capitolo 20 Il potere ablatorio della P.A. e l’espropriazione 1. 2. 3. 4. 5. 6. Gli atti ablatori 1.1 L’espropriazione per pubblica utilità Gli elementi del rapporto espropriativo 2.1 Le parti 2.2 L’oggetto 2.3 L’indennizzo La retrocessione Acquisto della proprietà a seguito di utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di interesse pubblico Gli atti ablativi di urgente necessità 5.1 Occupazione di urgenza 5.2 La requisizione di urgenza 5.3 Gli ordini di distruzione di beni, provvedimenti similari La confisca e il sequestro Capitolo 21 I compiti della P.A.: i servizi pubblici 1. 2. 3. 4. Funzioni pubbliche e pubblici servizi La gestione dei servizi pubblici locali Gestione in house Le norme in materia di giurisdizione Capitolo 22 La responsabilità della P.A. verso terzi 1. 2. 3. 4. La responsabilità La responsabilità civile della P.A. La responsabilità extracontrattuale della P.A. La responsabilità contrattuale della P.A. 4.1 La responsabilità contrattuale da contratto qualificato 5. La responsabilità precontrattuale della P.A. 9 Capitolo 23 La responsabilità dei pubblici dipendenti verso la P.A 1. 2. La responsabilità nei confronti della P.A. L’illecito amministrativo Capitolo 24 Principi generali sulla giustizia amministrativa 1. 2. 3. 4. 5. La giustizia amministrativa Il Codice del processo amministrativo L’attività correttiva del legislatore e le novità del 2014 Il riparto della giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo Il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo (T.A.R.) adito Capitolo 25 Tutela in sede amministrativa 1. 2. 3. 4. I ricorsi amministrativi (VIRGA) Regime dei ricorsi amministrativi Ricorso in opposizione Ricorso gerarchico 4.1 Presupposti per la proposizione 4.2 Contraddittorio 4.3 Silenzio-rigetto 4.4 Decisione 4.5 Ricorso gerarchico improprio 5. Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica 5.1 Caratteri distintivi rispetto al ricorso giurisdizionale 5.2 Atti impugnabili 5.3 Trasposizione in sede giurisdizionale 5.4 Termine 5.5 Forma e contenuto 5.6 Procedimento 5.7 Attività sollecitatoria del ricorrente 5.8 Impugnativa della decisione 5.9 Esecuzione della decisione 10 Capitolo 26 Tutela giurisdizionale ordinaria 1. 2. 3. 4. Ambito della giurisdizione del giudice ordinario I poteri del G.O. in ordine all’atto amministrativo Il criterio della causa petendi Le azioni ammissibili nei confronti della P.A. innanzi al G.O. 4.1 In generale 4.2 Azioni dichiarative 4.3 Azioni costitutive 4.4 Azioni risarcitorie ed azioni reintegratorie 4.5 Azioni possessorie 5. L’esecuzione forzata nei confronti della P.A. Capitolo 27 Tutela giurisdizionale amministrativa 1. La tutela giurisdizionale amministrativa 1.1 Il sistema della doppia giurisdizione 1.2 L’oggetto della tutela giurisdizionale amministrativa 2. Gli organi della giustizia amministrativa 2.1 I Tribunali Amministrativi Regionali (TAR) 2.2 Il Consiglio di Stato 3. Le tipologie di giurisdizione amministrativa e di giudizio innanzi al G.A. 3.1 Tipologie di giurisdizione del giudice amministrativo 3.2 Tipologie di giudizio 4. 5. 6. 7. 8. 9. La giurisdizione generale di legittimità 4.1 Casi in cui il G.A. conosce dei diritti soggettivi La giurisdizione esclusiva La giurisdizione di merito Il sistema delle azioni di cognizione esperibili innanzi al G.A. L’azione di annullamento L’azione di condanna ed il risarcimento degli interessi legittimi 9.1 La disciplina dell’azione risarcitoria nel Codice Capitolo 28 Il processo amministrativo 11 1. 2. Il processo amministrativo Le parti del giudizio 2.1 La legittimazione 3. La competenza dei TT.AA.RR. 3.1 La competenza territoriale inderogabile 3.2 La competenza funzionale inderogabile 3.3 Rilievo dell’incompetenza e regolamento di competenza 4. L’istaurazione del giudizio ed il thema decidendum 5. Costituzione delle parti in giudizio 5.1 Il ricorso incidentale 5.2 L’intervento in giudizio 6. Lo svolgimento del giudizio 7. La tutela cautelare 8. L’attività istruttoria 9. La decisione del ricorso 10. Il giudizio di ottemperanza 11. Le impugnazioni 11.1 L’appello 11.2 Revocazione 11.3 L’opposizione di terzo 11.4 Ricorso per Cassazione ~ Capitolo 1 | La dimensione ultrastatale del diritto amministrativo 1. Il diritto amministrativo Il diritto amministrativo è un ramo del diritto pubblico e definisce un complesso di norme che regolano l’organizzazione della pubblica amministrazione nonché i mezzi e le forme con cui essa persegue i suoi fini. Dunque il diritto amministrativo regola l’attività amministrativa fra Stato e enti pubblici per la realizzazione degli interessi pubblici. Il diritto amministrativo è: Diritto pubblico interno perché deriva dalla volontà dello Stato e regola rapporti in cui uno dei soggetti è necessariamente lo Stato Diritto autonomo perché ha dei propri principi e regole diverse da quelle di altre branche del diritto; 12 Diritto comune in quanto si rivolge a tutti i soggetti appartenenti all’ordinamento; Diritto ad oggetto variabile la P.A. persegue fini differenti per ogni epoca storica, inserendo o eliminando settori dalla propria gestione. Diritto amministrativo comunitario (europeo) è quel complesso di regole comuni ai vari diritti amministrativi degli Stati membri istituite da fonti dell’Unione (integrazione tra ordinamento comunitario e ordinamento nazionale); L’attuazione del diritto europeo, può avvenire secondo 2 modalità: - Tramite atti di diritto derivato che svolgono direttamente la funzione esecutiva - Mediante l’attività collaborativa delle istituzioni nazionali Proprio perché nella seconda ipotesi è l’Unione che fa fare, anziché fare direttamente, tale sistema ha dato vita ad un sistema amministrativo di tipo composto c.d. coamministrazione. 2. Le fonti del diritto europeo Il diritto comunitario si distingue in: - Diritto europeo Originario: comprende i Trattati dell’Unione, a partire da quelli istitutivi delle Comunità europee, nonché gli atti successivi che ne hanno operato una modifica o li hanno completati. A questi atti, che vanno a formare, insieme al diritto europeo derivato, il diritto europeo scritto, che costituiscono il diritto europeo non scritto; - Derivato: insieme di norme giuridiche emanate dagli organi comunitari per la realizzazione degli obiettivi definiti dai trattati (fonte di secondo grado). Esso comprende i Trattati: i cd. atti tipici, che comprendono regolamenti, direttive, decisioni e pareri, e i cd atti atipici, quali ad es., atti interni con i quali le istituzioni regolano il proprio funzionamento, proposte, richieste dichiarazioni etc., che si sono sviluppati nella prassi. Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona del 1° dicembre 2009 i Trattati in vigore con lo stesso valore giuridico sono: - Trattato sull’Unione europea TUE; - Trattato sul funzionamento dell’Unione europea TFUE (ex TCE). Unione europea unico soggetto giuridico di riferimento. 3. Gli atti giuridici dell’Unione europea Gli atti normativi dell’UE si possono distinguere in quelli vincolanti e quelli giuridicamente non vincolanti. Gli atti normativi vincolanti sono: - Regolamenti sono quegli atti a portata generale, obbligatori in tutti i loro elementi e direttamente applicabili in ciascuno degli Stati membri. 13 La sussidiarietà verticale esprime la modalità d’intervento – sussidiario – degli enti territoriali superiori rispetto a quelli minori. • In forza del principio di sussidiarietà gli organismi superiori intervengono solo se l’esercizio delle funzioni da parte dell’organismo inferiore sia inadeguato per il raggiungimento degli obiettivi. La sussidiarietà orizzontale invece, si svolge nell’ambito del rapporto tra autorità e libertà e si basa sul presupposto secondo cui alla cura dei bisogni collettivi e alle attività di interesse generale provvedono direttamente i privati cittadini. • i pubblici poteri invece intervengono in funzione ‘sussidiaria’, di programmazione, di coordinamento ed eventualmente di gestione. Il conferimento delle funzioni amministrative deve, inoltre, tener conto delle diverse caratteristiche strutturali, organizzative, demografiche e associative dei diversi livelli di governo e adeguarsi alle effettive capacità organizzative dell’amministrazione cui le funzioni e i compiti sono attribuiti (differenziazione ed adeguatezza). Il principio di leale collaborazione, infine, non riguarda direttamente i rapporti amministrazione pubblica-cittadini, bensì le relazioni organizzative fra amministrazioni pubbliche. E. L’organizzazione degli uffici pubblici L’art. 95 comma 3 della Costituzione stabilisce che la legge provvede all’ordinamento della Presidenza del Consiglio e determina il numero, le attribuzioni e l’organizzazione dei ministeri; L’art. 97 comma 2 della Costituzione stabilisce che i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. 2. Organizzazione amministrativa L’art. 114 Cost. indica i vari livelli di governo --> a ciascuno corrisponde un livello di amministrazione. Livelli di amministrazione: 1) statale 2) regionale 3) locale: comunale, provinciale, metropolitana 3. Gli enti pubblici Il più importante soggetto attivo dell’ordinamento è lo Stato-amministrazione, ossia lo Stato come ente pubblico. Il termine ente indica le persone giuridiche pubbliche e private ed i gruppi organizzati che l’ordinamento considera titolari di situazioni giuridiche. 29 E’ stato approvato con D.P.R. 62/2013 il codice di comportamento dei pubblici dipendenti, il quale definisce i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare. Inoltre, i dipendenti pubblici non potranno chiedere, sollecitare ed accettare regali o altre utilità, per compiere atti del proprio ufficio (fatta eccezione per quelli di modico valore) 7. I diritti del lavoratore pubblico il più importante è quello alla retribuzione la quale è commisurata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto dall’impiegato. Poi vi sono altri diritti non patrimoniali tra cui: - Il diritto all’ufficio, inteso come diritto alla permanenza nel rapporto di lavoro; - Il diritto allo svolgimento delle mansioni (cd. diritto alla funzione), in base al quale il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o alle mansioni equivalenti - Il cd. diritto alla progressione - Il diritto al riposo 8. La responsabilità dell’impiegato : la responsabilità disciplinare. La responsabilità dell’impiegato per l’inosservanza di norme giuridiche può essere: - Penale; - Civile, - Amministrativa; In questa sede tratteremo specificamente della responsabilità disciplinare. La responsabilità disciplinare deriva dalla violazione dei doveri inerenti al rapporto d’impiego da parte del dipendente. Al fine di integrare un illecito disciplinare occorre un’azione od omissione, compiuta in violazione di legge, di regolamento o di contratto e, in particolare, dei doveri previsti da quest’ultimo. La materia è stata profondamente innovata a seguito della riforma Brunetta, che prevede le seguenti statuizioni: - Alcune tipologie di infrazioni e sanzioni sono previste per legge; quelle residuali restano definite dai contratti collettivi; - La semplificazione dei procedimenti disciplinari e l’incremento della loro funzionalità; - La definizione di una serie di infrazioni particolarmente gravi assoggettate al licenziamento, elenco che potrà essere ampliato, ma non diminuito dalla contrattazione collettiva; 9. Lo svolgimento del rapporto di impiego Il rapporto di pubblico impiego può subire nel corso del tempo modificazioni che possono investire sia la P.A. , che i contenuti della prestazione lavorativa. 38 L’amministrazione dello Stato si avvale anche dell’opera di enti pubblici strumentali e di diversi uffici amministrativi distribuiti sul territorio nazionale. Questi organi, hanno competenza territoriale limitata e costituiscono l’amministrazione periferica dello Stato. Uno degli organi più importanti dell’amministrazione statale periferica è il Prefetto. 7.1 Il prefetto Il prefetto è un organo burocratico posto alla diretta dipendenza del Ministero dell’Interno, con compiti di rappresentanza generale del Governo sul territorio e di garanzia istituzionale a tutela dell’ordinamento giuridico. Il prefetto è preposto a un ufficio complesso che fino al 1999 era denominato prefettura; il D. Lgs. n. 29/2004 ne ha mutato il nome in prefettura - ufficio territoriale del Governo. A ciascuno di questi uffici sono assegnati vice prefetti e vice prefetti aggiunti, preposti alle unità organizzative in cui si articolano; inoltre, a un vice prefetto (detto vice prefetto vicario) sono attribuite le funzioni vicarie del prefetto. Il D.P.R. 180/2006 definisce i compiti del Prefetto in sede di rappresentanza generale del Governo sul territorio. La sua azione si esplica in ambiti molto vari e complessi: • l’ambito socio‐economico monitoraggio delle situazioni di disagio e delle problematiche sociali a livello locale; interventi di mediazione per crisi occupazionali e vertenze sindacali; • potere di precettazione in caso di sciopero nei servizi essenziali; • l’ambito della sicurezza ordine e sicurezza pubblica; protezione civile; emergenze ambientali; • l’ambito istituzionale, quale riferimento in periferia per gli altri uffici statali periferici, le autonomie locali, le altre istituzioni pubbliche e private La Prefettura – UTG (Ufficio territoriale del Governo), deve assicurare: - Il coordinamento della attivite amministrative degli uffici periferici dello Stato sul territorio; - La leale collaborazione degli uffici periferici dello Stato con i diversi livelli di governo esistenti sul territorio; - La collaborazione dei propri uffici per l’esercizio delle funzioni delle altre amministrazioni dello Stato. 8. Le autorità amministrative indipendenti Nel nostro ordinamento manca una nozione generale di autorità amministrativa indipendente, che consente di inquadrare giuridicamente tale figura. 47 giuridici, bensì scientifici (propri, ad esempio, della fisica, della medicina, dell’estetica, dell’ingegneria etc.). La peculiarità di tale discrezionalità, che la distingue dalla discrezionalità amministrativa, è data dalla presenza di un’istruttoria, attraverso la quale si procede all’analisi dei fatti, supportata dalle regole tecniche di volta in volta interessate. Quanto al sindacato del giudice amministrativo, in dottrina non vi è stata, in passato, univocità di orientamenti. Il problema della sindacabilità da parte del giudice amministrativo della discrezionalità tecnica è stato superato con l’introduzione della consulenza tecnica d’ufficio nel processo amministrativo, attribuendo, cioè, al giudice un mezzo che gli consente di valutare la correttezza intrinseca dei giudizi tecnici. 6. La cd. discrezionalità mista Con l’espressione discrezionalità mista si è soliti fare riferimento a quelle ipotesi in cui la P.A. risulti disporre al contempo di discrezionalità tecnica e di discrezionalità amministrativa. In tal caso, effettuata la verifica tecnica (es.: valutazione in termini di pericolosità di una certa infezione, quale l’influenza aviaria), l’autorità procedente non è vincolata nell’atto da adottare, ma ha il potere di scegliere l’atto più idoneo alla cura dell’interesse pubblico. Quanto ai profili di tutela dei privati, l’orientamento tradizionale riconduce la discrezionalità mista, al pari di quella tecnica, nell’ambito del merito amministrativo, con la conseguenza di affermarne la insindacabilità. Capitolo 10 | Il procedimento amministrativo 1. Procedimento amministrativo Affinché un atto amministrativo sia perfetto ed efficace , cioè idoneo a produrre gli effetti giuridici del tipo al quale l’atto appartiene, esso deve essere emanato dopo aver seguito un particolare iter, comprendente più atti ed operazioni che nel loro complesso prendono il nome di procedimento amministrativo. IL procedimento amm.vo è dunque l’insieme di una pluralità di atti susseguenti e diversi fra loro, che nonostante la loro eterogeneità e la loro relativa autonomia, sono preordinati allo stesso fine e cioè alla produzione degli effetti giuridici propri di una determinata fattispecie. Procedimento amm.vo alla luce della L. 241/90: questa normativa non pretende di codificare la struttura e il funzionamento del procedimento amm.vo, ma si limita a fissare in armonia con il dettato costituzionale (97), talune regole ispirate ai seguenti principi : 58 1. L’atto amministrativo Un atto amministrativo è: - unilaterale, in quanto ha efficacia indipendentemente dalla volontà del soggetto cui è destinato (a cui può anche essere imposto); - esterno, dato che non sono considerati atti amministrativi quegli atti posti in essere dall'autorità amministrativa nei confronti di sé stessa (detti atti meramente interni, come le circolari). - nominativo, in quanto ciascuna tipologia di atto è prevista nominativamente dalla legge. Esso infine è sempre emanato da un'autorità amministrativa nell'esercizio delle sue funzioni amministrative. L’atto amministrativo è costituito dai seguenti elementi: (1) Intestazione indica l'autorità che emana l'atto; (2) Preambolo contiene le norme di legge e gli articoli in base ai quali l'atto è stato adottato; (3) Motivazione valuta comparativamente gli interessi, indicando le ragioni per le quali si preferisce soddisfare un interesse in luogo di un altro; (4) Dispositivo è la parte precettiva, che costituisce l'atto di volontà della Pubblica Amministrazione; (5) Luogo; (6) Data; (7) Sottoscrizione contiene la firma dell'autorità che emana l'atto o di quella delegata Rispetto al contenuto dell'atto amministrativo si distinguono gli elementi (essenziali, accidentali e naturali) e i requisiti: La mancanza di un elemento essenziale determina la nullità dell'atto amministrativo, mentre la mancanza di un requisito determina l'annullabilità dell'atto amministrativo, cioè la possibilità che sia annullato, su istanza di parte o d'ufficio da parte della Pubblica Amministrazione. Gli elementi accidentali, invece negoziali. si possono applicare soltanto agli atti amministrativi Gli elementi accidentali devono essere possibili e leciti. Gli elementi accidentali illeciti o impossibili non comportano la nullità o l'annullabilità dell'atto amministrativo, ma si considerano come non apposti. Gli elementi naturali sono quegli elementi che si considerano sempre inseriti nell'atto, anche se non apposti espressamente, in quanto previsti dalla legge per il tipo astratto di atto. Sono elementi essenziali dell'atto amministrativo: (1) la capacità del soggetto che emana l'atto 68 Diritto al domicilio digitale Ogni cittadino ha la facoltà di indicare alla P.A. un proprio indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) quale domicilio digitale; ciò al fine di facilitare il più possibile le comunicazioni tra uffici e soggetti privati. Diritto alla partecipazione al procedimento informatico e all’accesso Cittadini e imprese hanno il diritto di accedere a tutti gli atti che li riguardano e di partecipare a tutti i procedimenti in cui sono coinvolti tramite le moderne tecnologie informatiche e telematiche. Le amministrazioni devono, pertanto, rendere disponibili agli interessati documenti, atti e procedimenti in formato digitale. Diritto di effettuare qualsiasi pagamento con modalità informatiche Le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi, nei rapporti con l’utenza, sono tenuti, ad accettare i pagamenti ad esse spettanti, a qualsiasi titolo dovuti, anche con l’uso delle tecnologie informatiche. Partecipazione democratica elettronica Le pubbliche amministrazioni favoriscono ogni forma di uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini, anche residenti all’estero. 3. Gli strumenti della P.A. digitale Nella P.A. digitale i diritti sopra enunciati sono garantiti dalla disponibilità dei seguenti strumenti innovativi. a) Le firme elettroniche e i documenti informatici Il Codice dell’amministrazione digitale prevede quattro firme: elettronica, elettronica avanzata, elettronica qualificata e digitale In particolare: − La firma elettronica: è un insieme dei dati in forma elettronica, allegati oppure connessi tramite associazione logica ad altri dati elettronici, utilizzati come metodo di identificazione informatica. E’ la forma più debole di firma in quanto non prevede meccanismi di autenticazione del firmatario o di integrità del dato firmato valore probatorio: il Giudice valuta l’efficacia probatoria caso per caso; − La firma elettronica avanzata è l’insieme di dati in forma elettronica allegati oppure connessi a un documento informatico che consentono l’identificazione del firmatario del documento e garantiscono la connessione univoca al firmatario stesso Tipico esempio è la firma su tablet valore probatorio: efficacia probatoria della scrittura privata; − La firma digitale, invece, è un particolare tipo di firma elettronica avanzata basata su un certificato qualificato e su sistema di chiavi crittografiche, una pubblica e una privata, correlata tra loro, che consente al titolare tramite la chiave privata e al 78 La seconda fase attiene, invece, alla formazione del contratto ed alla sua esecuzione e si conclude, di norma, con il collaudo. Questa seconda fase – a differenza della precedente – è retta dalle ordinarie disposizioni di diritto comune, fatti salvi i correttivi e le deroghe introdotti dal legislatore, in considerazione del fatto che una delle parti è un’amministrazione e che, conseguentemente, attraverso il contratto viene comunque perseguito un fine pubblico. Tornando al procedimento di “evidenza pubblica”, può essere scomposto in quattro momenti principali 1°. La cd. deliberazione a contrarre; 2°. La fase di scelta del contraente; 3°. La conclusione del contratto; 4°. L’approvazione del contratto. 4. La deliberazione a contrarre La realizzazione di qualsiasi negozio da parte della P.A. deve essere preceduta dalla deliberazione a contrarre. Con tale dichiarazione, la P.A. deve dichiarare lo scopo da perseguire ed il modo con cui intende realizzarlo. Sulla base della delibera a contrarre, ha luogo la predisposizione e successiva pubblicazione del bando di gara, che contiene la disciplina speciale regolante la singola procedura concorsuale e costituisce, pertanto, la lex specialis della procedura. Il bando di gara, al fine di consentire la scelta del contraente migliore, deve essere sottoposto alle forme di pubblicità ritenute idonee dal legislatore. Difatti è prevista una pubblicazione sovranazionale nella GUCE ed una pubblicazione in ambito nazionale. Accanto al bando di gara, il legislatore, ha previsto che gli appaltanti possano approntare dei capitolati che individuano, più analiticamente, la disciplina tecnica e di dettaglio dei contratti che si intendono porre in essere. I capitolati generali contengono le condizioni da applicare indistintamente ad un determinato genere di lavoro, appalto o contratto e le forme da seguire per le relative gare, allo scopo di garantire l’uniformità di comportamento da parte delle amministrazioni dello Stato e il rispetto di esigenze considerate meritevoli. I capitolati speciali riguardano le condizioni che si riferiscono all’oggetto specifico del singolo contratto e sono in genere predisposti con il privato contraente. Natura giuridica: capitolati generali = carattere normativo erga omnes, mentre quelli speciali è pacifica la loro natura contrattuale. 5. Soggetti ammessi a partecipare e presentazione dell’offerta 89 Dapprima si procede all’aggiudicazione provvisoria della gara al miglior offerente e, solo a seguito dei controlli opportuni e dell’approvazione dell’organo competente dell’amministrazione pubblica, si formalizza l’aggiudicazione definitiva. Tale aggiudicazione, tuttavia, è subordinata alla verifica del possesso dei requisiti prescritti in capo all’aggiudicatario; solo in caso di esito positivo, essa diviene efficace. L’atto di aggiudicazione definitiva è un provvedimento amministrativo, che deve essere comunicato tempestivamente e comunque entro un termine non superiore a 5 giorni: − All’aggiudicatario; − Al concorrente che segue nella graduatoria; − A tutti i candidati che hanno presentato un’offerta ammessa in gara; − A coloro la cui candidatura o offerta siano state escluse, se hanno proposto impugnazione avverso l’esclusione, o sono in termini per presentare dette impugnazioni; − A coloro che hanno impugnato il bando o la lettera di invito, se dette impugnazioni non siano state ancora respinte con pronuncia giurisdizionale definitiva. 7. La conclusione del contratto La stipula del contratto deve avvenire entro 60 gg. da quando è divenuta efficace l’aggiudicazione definitiva. La stipulazione consiste nella redazione per iscritto del contratto. Il contratto stipulato è sottoposto alla condizione sospensiva dell’esito dei controlli stabiliti dalle stazioni appaltanti. 8. Approvazione del contratto Il passaggio del contratto alla fase esecutiva e quindi operativa è condizionato alla sua approvazione. Il controllo si sostanzia in un atto interno, che assume la forma di un atto amministrativo e si sostanzia in una verifica di merito e di legittimità. I decreti di approvazione dei contratti delle amministrazioni statali sono sottoposti ad ulteriori controlli da parte di organi diversi dall’amministrazione procedente: • in particolare, devono essere trasmessi alla Ragioneria Generale dello Stato e alla Corte dei Conti (nei casi previsti dalla legge) per gli adempimenti di rispettiva competenza. Inoltre, tutti i lavori e tutti i beni resi ad un soggetto pubblico debbono essere collaudati. Il collaudo è volto alla verifica della corretta esecuzione dell’opera e del rispetto di quanto stabilito nel contratto e nel capitolato. 91 9. La tutela 9.1 Tutela stragiudiziale Il legislatore ha individuato, accanto ai rimedi giurisdizionali, alcuni strumenti stragiudiziali di definizione delle liti. La transazione è ammessa per questioni aventi ad oggetto diritti soggettivi derivanti dall’esecuzione dei contratti pubblici di lavori, servizi, forniture, nel rispetto delle disposizioni del codice civile. La transazione, per essere valida e produrre dunque effetti giuridici, deve essere redatta in forma scritta a pena di nullità. Tra gli strumenti previsti, si segnala anche la possibilità per la stazione appaltante di inserire, all’interno del contratto, una c.d. clausola compromissoria, anche se deve essere previamente inserita nel bando o nell’avviso con cui viene indetta la gara. Nel caso di procedure senza bando, la P.A. deve indicare se il contratto conterrà o meno la detta clausola; L’aggiudicatario, per contro, può ricusare la clausola compromissoria (che in tal caso si ha per non inserita), dandone comunicazione alla stazione appaltante entro 20 giorni dalla conoscenza dell’aggiudicazione. Un altro strumento previsto dal legislatore con il D.Lgs. 53/2010, consiste nell’informativa in ordine all’intento di proporre ricorso giurisdizionale. • Nelle procedure di affidamento, coloro i quali intendono proporre un ricorso giurisdizionale devono informare la stazione appaltante, indicando, i presunti vizi di illegittimità ed i motivi di ricorso che si intendono articolare in giudizio. Scopo comunicazione consentire all’amm.ne di sanare in autotutela i vizi. 9.2 La tutela giurisdizionale Sono devolute al G.A. in sede di giurisdizione esclusiva, le seguenti materie: pubblico impiego; appalti e forniture; servizi pubblici; urbanistica ed edilizia; ambiente; espropriazione. In materia contrattualistica è bene precisare che per quanto concerne le vicende antecedenti alla conclusione del contratto è competente in via esclusiva il G.A. Invece, per tutte le questioni sorte successivamente alla stipula del contratto e, comunque, concernenti la fase esecutiva del rapporto, la giurisdizione appartiene al G.O. 10. I contratti ad oggetto pubblico 92 e altri specificamente previsti dalla legge. 4. Tutela dei beni pubblici Spetta all’autorità amministrativa la tutela dei beni che fanno parte del demanio pubblico. L’autorità amm.va può procedere sia in via amministrativa (attraverso lo strumento dell’autotutela), sia di avvalersi dei mezzi ordinari a difesa della proprietà e del possesso, agendo dinanzi all’autorità giudiziaria, previsti dal codice civile. 5. I beni patrimoniali disponibili Fanno parte del patrimonio disponibile dello Stato tutti i beni diversi da quelli demaniali e da quelli patrimoniali indisponibili. Di norma, i beni facenti parte del patrimonio disponibile, sono produttivi di reddito per l’ente. Tali beni si distinguono in: 1ª Beni corporali: in genere beni immobili; 2ª Beni incorporali: ad es., diritti reali su cose altrui e diritti di credito; 3ª Titoli di credito: titoli dello Stato, azioni etc.; 4ª Danaro che l’ente incassa, a qualsiasi titolo. I beni patrimoniali disponibili sono soggetti alle comuni regole del diritto privato, eccetto l’alienazione, che deve sempre avvenire nelle forme del diritto pubblico. Capitolo 19 | La proprietà privata e il governo del territorio 1. Il regime amministrativo della proprietà privata Il diritto di proprietà imposti dalla legge. consiste nel potere di usare, fruire e disporre di una cosa nei limiti La proprietà può essere pubblica o privata e la legge ne specifica i modi di acquisto, di godimento ed i limiti, al fine di assicurarne la funzione sociale. Alla proprietà privata possono essere imposti limiti negativi per diversi fini. Ad esempio: Limiti nell’interesse della proprietà pubblica; Limiti nell’interesse della difesa militare; Limiti di interesse urbanistico; 95 − La retrocessione è parziale se è stata realizzata l’opera pubblica o di pubblica utilità, ma parte del bene non è stata utilizzata. Di questa parte l’espropriato che ne era proprietario può chiedere la restituzione. 4. Acquisto della proprietà a seguito di utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di interesse pubblico L’art. 43 D.P.R. 327/2001 attribuisce alla pubblica amministrazione il potere discrezionale di acquisire in sanatoria, con atto ablativo formale, la proprietà delle aree occupate nell’interesse pubblico in carenza di titolo. Con sentenza n. 293 dell’8 ottobre 2010, la Corte costituzionale ha, tuttavia, dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 43 citato. • Secondo i giudici della Consulta, infatti, tale articolo appare connotato da un eccesso di delega, ponendosi, pertanto, in contrasto con l’art. 76 della Costituzione. Il legislatore, proprio a seguito della censura operata dalla Corte Costituzionale, ha inserito l’art. 42bis, nel T.U. del 2001, prevedendo che, il bene può essere acquisito previa valutazione degli interessi in conflitto e dietro corresponsione al proprietario di un indennizzo per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale subìto. - Quest’ultimo viene forfettariamente determinato dal legislatore nella misura del dieci per cento del valore del bene. 5. Gli atti ablativi di urgente necessità Tali atti sono legittimi solo nei casi tassativi previsti dalla legge. 5.1 Occupazione di urgenza Le occupazioni d'urgenza possono essere giustificate da cause di forza maggiore e, in tale caso, sono strumentali all'esecuzione di un'opera pubblica. Vi sono, poi, le occupazioni necessarie per la realizzazione di opere dichiarate indifferibili e urgenti. In tal caso, dunque, l'occupazione d'urgenza è preceduta dalla dichiarazione d'indifferibilità e si pone all'interno di una procedura espropriativa. Con riferimento all'occupazione d'urgenza è dovuta al proprietario un'indennità. Il decreto che dispone l'occupazione d'urgenza diventa inefficace qualora non venga emanato il decreto di esproprio nel termine di cinque anni da quando sia divenuto efficace il provvedimento implicante la dichiarazione di pubblica utilità. 5.2 La requisizione di urgenza La requisizione è un atto attraverso il quale una Pubblica Amministrazione può privare una persona del suo diritto di proprietà o di possesso di un bene; 102 (3) Presentazione delle deduzioni: I controinteressati possono depositare le loro deduzioni entro 60 giorni dalla notificazione del ricorso. Tuttavia, anche se tali deduzioni siano tardive, l’autorità investita dell’istruttoria dovrà tenerne conto se nel momento in cui pervengono non sia già stata conclusa l’istruttoria con l’emissione del parere del Consiglio di Stato. I controinteressati possono, entro lo stesso termine di 60 giorni, proporre anche un ricorso incidentale e cioè chiedere che l’atto venga annullato in una parte o per motivi diversi da quelli per i quali è stato chiesto l’annullamento da parte del ricorrente principale. L’autorità che ha emanato l’atto è tenuta a fornire le deduzioni al ricorso. Il ricorrente, può esercitare il diritto di accesso al fine di prendere visione ed ottenere copia delle deduzioni avversarie, al fine di presentare eventuali memorie di replica; (4) Istruttoria da parte del ministero competente : il ricorso viene istruito dal ministero “competente”; nel caso in cui difetti uno specifico collegamento con la competenza di un determinato ministero, l’istruttoria viene devoluta alla presidenza del consiglio. Il ministro deve nominare un responsabile del procedimento, il cui nominativo dovrà, su richiesta, essere comunicato alle parti. La durata massima dell’istruttoria è fissata in 180 giorni ed entro tale termine il responsabile del procedimento dovrà redigere una relazione, che dovrà essere trasmessa al Consiglio di Stato. (5) Eventuale sospensiva del provvedimento impugnato : Il provvedimento impugnato con il ricorso straordinario può essere sospeso, su domanda del ricorrente. La sospensione è disposta con provvedimento motivato del ministro competente, su parere conforme del Consiglio di Stato. (6) Parere del Consiglio di Stato : Conclusa l’istruttoria, il ministero competente deve trasmettere gli atti e i documenti, unitamente alla relazione, al Consiglio di Stato per il prescritto parere. Una volta che il parere sia stato emesso e trasmesso al ministro competente, il Consiglio di Stato consuma il proprio potere consultivo e non potrà più riesaminare il proprio parere. (7) Decisione : il ricorso straordinario viene deciso con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del ministro competente in base al parere del Consiglio di Stato. Il parere del Consiglio di Stato è non solo obbligatorio, ma anche parzialmente vincolante, nel senso che se il ministro competente intenda proporre una decisione difforme, egli dovrà investire della questione il Consiglio dei Ministri e solo a seguito di deliberazione conforme di quest’ultimo, il Presidente della Repubblica potrà disattendere il parere del Consiglio di Stato. 115 Invece, il D.L. 90/2014 ha disposto la soppressione delle sezioni staccate di tribunale amministrativo regionale aventi sede in Comuni che non sono sedi di Corte d’Appello, ad eccezione della sezione autonoma per la provincia di Bolzano, a decorrere dal luglio 2015. I Tribunali Amministrativi Regionali esercitano: Una giurisdizione generale di legittimità; Una giurisdizione di merito nelle materie tassativamente determinate dal legislatore; Una giurisdizione esclusiva, anch’essa nelle materie tassativamente determinate dal legislatore. Una competenza a conoscere i ricorsi in materia elettorale. 2.2 Il Consiglio di Stato Il Consiglio di Stato è organo di ultimo grado della giurisdizione amministrativa (art. 6 c.p.a.). Il Consiglio di Stato è un organo complesso con funzioni consultive generali in materia giuridico-amministrativa e funzioni giurisdizionali amministrative di secondo grado e, per determinate materie, esclusive. Sono organi interni del Consiglio di Stato: Il Consiglio di Presidenza; Il Presidente; Il Presidente aggiunto; Il Segretario generale; L’Adunanza generale; L’Adunanza plenaria. Il Consiglio di Stato si articola in sei sezioni con funzioni consultive e giurisdizionali, alle quali si aggiunge una sezione consultiva. L’art. 6 del Codice prevede che avverso le pronunce del Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia si propone appello al Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana. 3. Le tipologie di giurisdizione amministrativa e di giudizio innanzi al G.A. 3.1 Tipologie di giurisdizione del giudice amministrativo Il Codice del processo amministrativo individua il contenuto delle tre diverse tipologie in cui la giurisdizione del G.A. può articolarsi e precisamente: 1. Giurisdizione generale di legittimità: il giudice valuta la sola legittimità dell’atto e la sua immunità dai tre vizi di legittimità (eccesso di potere, incompetenza e violazione di legge). 2. Giurisdizione esclusiva: il giudice, in deroga al principio del riparto delle giurisdizioni, ha cognizione anche in materia di diritti soggettivi; 3. Giurisdizione di merito: il giudice può, non solo annullare l’atto amministrativo, ma sindacare anche l’opportunità o la convenienza dello stesso, e, conseguentemente, sostituirsi all’amministrazione. 3.2 Tipologie di giudizio Il giudizio innanzi all’autorità giurisdizionale amministrativa può essere: 120