LA VERA STORIA DI UN ALBERO Lisa CARNEVALINI, Federica

LA VERA STORIA DI UN ALBERO
IL CILIEGIO, SCIENTIFICAMENTE CHIAMATO PLUMUS AVIUM.
Ciliegio
Fiori di ciliegio
Classificazione scientifica
Dominio
Eukaryota
Regno
Plantae
Divisione
Magnoliophyta
Classe
Magnoliopsida
Ordine
Rosales
Famiglia
Rosaceae
Genere
Prunus
Specie
Prunus avium
Nomenclatura binomiale
IL CILIEGIO CHE ABBIAMO ANALIZZATO HA CIRCA 36 ANNI.
ESSO SI RIPRODUCE DA MAGGIO A SETTEMBRE FACENDO PRIMA IL FIORE BIANCO (riportato nella
figura sopra) E IN SEGUITO IL FRUTTO: LA CILIEGIA.
MODO DI RIPRODUZIONE :
1) IL POLLINE (prodotto dalla parte maschile : gli stami )
2) FECONDAZIONE DELL’OVULO
3) L’OVULO DIVENTA FRUTTO
4) IMPOLLINAZIONE : insetti,uccelli e vento che succhiano e spargono il polline o nettare
PARTICOLARI
Il genere Prunus è composto da numerose essenze che è difficile a volte differenziare. Il ciliegio si
riconosce senza errore grazie a due o tre nettari (piccole ghiandole nettarifere rosse) situate alla base
delle foglie caduche oblunghe, dentate e pubescenti al di sotto.
Si tratta di un albero deciduo che cresce dai 15 ai 32 m di altezza. Gli alberi giovani mostrano una
forte dominanza apicale con un tronco dritto e una corona conica simmetrica, che diviene
arrotondata ed irregolare negli alberi più vecchi. Vive circa 100 anni ed è molto esigente di luce.
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La corteccia è levigata porpora-marrone con prominenti lenticelle orizzontali grigio-marrone
negli alberi giovani, che diventano scure più spesse e fessurate negli alberi più vecchi.
Le foglie sono alternate, ovoidali acute semplici, lunghe 7-14 cm e larghe 4-7 cm, glabre di
un verde pallido o brillante nella parte superiore, che varia finemente nella parte inferiore,
hanno un margine serrato e una punta acuminata, con un picciolo lungo 2–3,5 cm che porta
da due a cinque piccole ghiandole rosse. Anche la punta di ogni foglia porta delle ghiandole
rosse. In autunno le foglie diventano arancioni, rosa o rosse prima di cadere.
I fiori bianchi peduncolati sono disposti in corimbi di due-sei assieme, ogni fiore pendente
su di un peduncolo di 2–5 cm, del diametro di 2,5–3,5 cm, con cinque petali bianchi, stami
gialli, ed un ovario supero; i fiori sono ermafroditi e vengono impollinati dalle api. La
fioritura ha luogo all'inizio della primavera contemporaneamente alla produzione di nuove
foglie.
Il frutto è una drupa carnosa (ciliegia) di 1–2 cm di diametro (più larga in alcune selezioni
coltivate), di un rosso brillante fino ad un viola scuro quando matura a metà estate. Il frutto
commestibile ha un gusto da dolce ad abbastanza astringente e amaro da mangiarsi fresco;
esso contiene un singolo nocciolo lungo 8–12 mm, ampio 7–10 mm e spesso 6–8 mm, il
seme dentro al guscio è lungo 6–8 mm.
Nel corso della sua vita l’albero ha vissuto cambiamenti del territorio circostante con la costruzione o
demolizione di edifici e l’effetto serra. Vide anche che l’uomo sviluppò nuove tecniche di costruzione,
agricole e tecnologiche che portarono alla chiusura dell’anima delle persone e che la forma di governo
invece che migliorare, peggiorò. Purtroppo la sua vita è disturbata dall’inquinamento acustico
(aerei,macchine,fabbriche,persone,animali…) e anche da agenti atmosferici che lo hanno attraversato nel
tempo come: vento,temporali,neve…
I SUOI ABITANTI
Il nostro albero è abitato da formiche,insetti e coleotteri che gli prendono il polline dal fiore. Alcuni
roditori, e alcuni uccelli rompono il guscio e mangiano il seme che sta al suo interno. Tutte le parti della
pianta eccetto il frutto sono tossici perché contengono glicosidi cianogenetici.
Lanari Federica,Carnevalini Lisa e Modesti Aurora.
Classe II B “M. Montessori”.