Comunicato Padiglione Islanda

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MUSEO D’ARTE
CONTEMPORANEA
VILLA CROCE
COMUNICATO STAMPA
Villa Croce
presenta il progetto di Katrín Sigurdardóttir
per il Padiglione Islanda alla Biennale di Venezia
mercoledí 30 ottobre,
in occasione della visita a Genova dell’artista islandese Katrin Sigurdardottir,
il Museo di Villa Croce, in collaborazione con l’Accademia Ligustica di Belle Arti, organizza due incontri:
ore 11.00
incontro rivolto agli studenti negli spazi dell’Accademia Ligustica di Belle Arti
modera Anna Orlando, storica dell’arte
ore18.00
conferenza aperta al pubblico presso il Museo di Villa Croce
Ilaria Bonacossa co-curatrice del padiglione e curatrice del Museo e Katrin Sigurdardottir
racconteranno la genesi di questo ambizioso progetto
Per il Padiglione Islanda alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte - Biennale di Venezia del 2013 (visitabile fino al
25 Novembre), Katrín Sigurdardóttir ha realizzato un intervento scultureo su larga scala nella Lavanderia di Palazzo Zenobio.
L’artista ha progettato una piattaforma sospesa di circa 90 metri quadri e l’ha rivestita con un motivo decorativo
di ispirazione barocca. Riprendendo la classica forma di un padiglione settecentesco, la struttura architettonica attraversa
gli ambienti interni ed esterni dell’edificio di servizio situato nei giardini del Palazzo ed è dotata di due rampe di scale
che permettono l’accesso ai visitatori. Questo progetto è l’ultima tappa di un percorso che da anni porta l’artista ad
esplorare i modi in cui distanza e memoria si iscrivono nell’architettura, nell’urbanistica, nella cartografia e nel paesaggio.
Il lavoro di Sigurdardóttir comporta spesso il rifacimento dettagliato, benché sempre con un fattore di sopresa, di luoghi
reali o immaginari. L’opera sarà esposta nell’Art Museum di Reykjavík e, successivamente, nello SculptureCenter di Long
Island City, New York. L’artista adatterà di volta in volta la scultura alle architetture ospitanti conservando, però, sia
l’impronta originaria che la memoria degli adeguamenti alle strutture parietarie incontrate di volta in volta.
Museo d’Arte Contemporanea
di Villa Croce
via Jacopo Ruffini 3, 16128 Genova
t +39 010 580069/585772
[email protected]
Per fruire l’opera, i visitatori dovranno salire le scale che dal giardino conducono alla piattaforma e piegarsi per passare
attraverso le porte mozzate dell’edificio. La scultura si estenderà oltre i muri della Lavanderia su tre lati, consentendo
al pubblico di muoversi sia negli interni che negli esterni. I lavori di Sigurdardóttir giocano spesso con le alterazioni
in scala e anche in questo caso la dimensione dell’installazione architettonica provocherà un effetto di restringimento
del palazzo. L’assenza di un Padiglione Islanda nei Giardini proietta un significato particolare sulla scultura sospesa
e incorporea di Sigurdardóttir la cui sagoma diventa metafora dello spazio nazionale.
Attraverso l’introduzione di una superficie sospesa ed intensamente decorata nella Lavanderia, Sigurdardóttir riesce
a fondere due edifici dall’identità contrastante: il padiglione, simbolo dell’ozio e dell’opulenza del propietario, e la lavanderia
stessa, legata alla sfera del lavoro fisico. La superficie della piattaforma è rivestita di formelle realizzate a mano
dall’artista e dal suo team con tecniche artigianali. Con la scelta di impiegare materiali artistici invece che rivestimenti
ordinari per pavimenti, Sigurdardóttir intende sottolineare la natura scultorea della superficie sulla quale i visitatori
camminarenno consumandola ad ogni passo.
Come spiega Katrín Sigurdardóttir: “Quest’opera riguarda il disegno, il lavoro manuale, e l’immersione nello spazio.
Volevo creare un’opera cui si potesse accedere da più parti, un lavoro da percorrere in tanti modi e da osservare sotto
diversi aspetti in maniera tale che il visitatore si trovi dentro il opera e, contemporaneamente, si possa osservare in
quella posizione. Nel mio percorso questo lavoro è insieme classico e innovativo. Classico perché innesca una doppia
percezione – fare un’esperienza e osservarsi mentre la si vive -, uno stratagemma esistenzialista cui ho fatto ricorso
anche in lavori precedenti. Innovativo perché è la prima volta che interpreto un’architettura in scala reale”.
Ilaria Bonacossa, co-curatrice del Padiglione Islandese e curatrice del Museo di Villa Croce: “Negli ultimi anni Sigurdardóttir
ha ottenuto importanti consensi sulla scena dell’arte nazionale ed internazionale dove i suoi progetti, sempre più elaborati,
vengono molto apprezzati. È un’artista che ricopre un ruolo speciale in Islanda, in particolare grazie alle solide basi
concettuali delle sue sculture e installazioni”.
La poetessa e critica Americana Eva Heisler scrive nel catalogo della mostra: “il pavimento rialzato che si estende in tutto
lo spazio e si proietta all’esterno dell’edifico sembra sezionare la Lavenderia. Guardando in basso dal tetto, i visitatori
possono osservare la piattaforma rivestita di formelle affacciarsi su tre lati... quasi una diretta emanazione degli interni.
La piattaforma di Sigurdardóttir non si limita ad offrire un punto di vista, è essa stessa oggetto di osservazione. Mentre
si attraversa la superficie decorata si è portati a riflettere, con la costante distrazione del motivo ornamentale, sul senso
dell’alterazione delle proporzioni dello stabile, il che acuisce la consapevolezza della relazione fra il proprio corpo e lo
spazio circostante”.
Nella realizzazione di questa mostra l’artista ha lavorato con due curatrici, Mary Ceruti e Ilaria Bonacossa.
Mary Ceruti è direttrice esecutiva e curatrice dello ScuptureCenter di Long Island City (New York), centro dedicato alla
promozione di scultura contemporanea innovativa e sperimentale. Ha curato diversi special projects, mostre personali
e collettive, e commissionato opere ad artisti affermati ed emergenti. Ilaria Bonacossa è direttrice di Villa Croce - Museo
di Arte Contemporanea di Genova dal 2012. Dopo aver lavorato per 10 anni come curatrice alla Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo di Torino, ha fondato Art at Work, un collettivo costituito nel 2009 che commissiona e sviluppa progetti di
arte contemporanea attraverso una piattaforma operativa di confronto con istituzioni pubbliche e private, enti commenciali
e realtà non-profit. Scrive per istituzioni e riviste internazionali.
Villa Croce inaugura un innovativo
modello di gestione pubblico-privato
grazie alla collaborazione tra il
Comune di Genova, Palazzo Ducale
Fondazione per la Cultura e un gruppo
di privati il cui supporto finanziario
permette la programmazione artistica
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La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato di 140 pagine prodotto dall’Art Museum di ReykjavÍk in edizione
bilingue, inglese e islandese. Fra i testi figurano i saggi di Eva Heisler e Kristín Ómarsdottir, interventi di Hafthór Yngvason
(direttore del Reykjavík Art Museum e curatore del catalogo), Dorothée Kirch (direttrice dell’Icelandic Art Center), Katrín
Jakobsdóttir (Ministro della Cultura e dell’Istruzione in Islanda), Ilaria Bonacossa e Mary Ceruti (co-curatrici), e un’intervista
dell’artista con le curatrici.
Katrín Sigurdardóttir
Nata a Reykjavík nel 1967, negli ultimi 25 anni ha vissuto e lavorato fra Islanda e Stati Uniti.
A partire dalla sua prima personale, avvenuta a San Francisco nel 1992, le sue opere sono state esposte in Europa
e America e fanno parte di numerose collezioni sia pubbliche che private. Fra le mostre personali si segnalano quelle
al Metropolitan Museum of Art, New York (2010); MoMA PS1, New York (2006); FRAC Bourgogne, Dijon, Francia (2006);
Sala Siqueiros, Mexico City (2005); Fondazione Sandretto, Torino (2004); The Reykjavík Museum of Art (2004, 2000).
Padiglione Islanda
Il Padiglione Islanda alla Biennale di Venezia è gestito dall’Icelandic Art Center in collaborazione con il Reykjavík Art
Museum che ospiterà il progetto di Sigurdardóttir in Islanda subito dopo la Biennale. La giuria di esperti che ha selezionato
l’artista chiamato a rappresentare l’Islanda alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte - Biennale di Venezia è composta
da Dorothée Kirch, Direttrice dell’Icelandic Art Center, Ólöf Kristín Sigurdardóttir, Direttore di The Hafnarfjordur Centre
of Culture and Fine Art, e Hildur Bjarnadóttir, artista. Membri aggiunti del comitato sono Ragnar Kjartansson, artista, and
Ólafur Gíslason, storico dell’arte.
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di privati il cui supporto finanziario
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