COMUNICATO STAMPA
Cariatidi Marta Dell’Angelo
opening: venerdì 25 gennaio 2013, ore 18
cariàtide s. f. [dal lat. caryatis –˘ıdis, gr. Καρυᾶτις-ιδος «donna di Carie»]. –
1. Figura femminile scolpita, usata in luogo di colonna o pilastro a sostegno di sovrastanti membrature
architettoniche; il nome (deriva dalle donne di Carie, antica città greca della Laconia, fatte schiave
dagli Ateniesi e raffigurate dagli scultori greci in funzione di colonne)… www.treccani.it
Lo scalone di Villa Croce prende vita con 5000 fogli appesi singolarmente a ricostruire un fregio tridimensionale; una
teoria di ‘cariatidi’ contemporanee, donne nude di diverse età, la cui immagine, fotografata, disegnata o trovata dall’artista Marta Dell’Angelo, è stata montata in una successione quasi cinematografica. I corpi composti dalla sovrapposizione
di decine di frammenti di fogli A4, (il formato burocratico della nostra vita quotidiana: bollette, certificati, documenti), che
stampati e fotocopiati, creano una pelle squamosa in perenne movimento. Un filtro che reagisce agli spostamenti d’aria
creati dal passaggio del pubblico per le scale, svolazzando in onde di movimento che negano la bidimensionalità del foglio
e della parete. Le immagini in bianco e nero, con improvvisi dettagli di colore, si sgretolano in astratte campiture tonali
quando visti da vicino, mettendo in moto una forma di cubismo al contrario, che, citando formalmente le fotografie di E. J.
Muybridge (1830-1904) Woman Walking Downstairs, strizza l’occhio a un capolavoro della storia dell’arte contemporanea come il Nudo che scende le scale n. 2 di Marcel Duchamp (1887-1968), per raccontare la frammentata percezione
del nostro corpo teorizzata da Jaques Lacan (1901-81). Queste cariatidi si ribellano virtualmente al peso dell’elemento
architettonico marmoreo, che segna la quota del primo piano, non sono colonne umane, prigioniere del peso dell’architettura, ma figure libere che balzano, danzano, si tuffano, fanno la verticale, la spaccata, le capriole, si inginocchiano, si
girano, si alzano in punta di piedi, sfuggendo alla rigida geometria dello spazio. Questi corpi sembrano partecipare a un
rito pagano, un baccanale contemporaneo in cui il corpo femminile nudo è rivendicazione di libertà, e di azione, una forma
visiva di écriture féminine.
Marta Dell’Angelo (1970), appassionata di antropologia e neuroscienze crea installazioni, video, performance, oltre
ad opere su carta e su tela per riflettere sui codici sociali e psicologici, che imprigionano il corpo femminile in posizioni
stereotipate. Diplomata all’accademia di Brera, vince nel 2002 il Premio New York. Il suo lavoro è stato presentato
in numerosi musei come Museion, Bolzano; la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino e il Museo del Novecento,
Milano e il MAMbo di Bologna.
Museo d’Arte Contemporanea
di Villa Croce
via Jacopo Ruffini 3, 16128 Genova
t +39 010 580069/585772
[email protected]
ore 18:30 la conferenza
Arte pubblica o arte per il pubblico?
Come vediamo e viviamo lo spazio urbano? Che ruolo può avere l’arte ‘pubblica’ nella vita delle città?
Opinioni divergenti si scontrano nel mondo internazionale dell’arte. Chi sostiene che gli artisti abbiano il diritto di occupare lo spazio urbano con i loro interventi e che i cittadini dimostrano un ‘ritardo’ anche decennale nel comprendere il
valore di questi interventi. In quest’ ottica lo spazio urbano è ostile e la città è un fondale ‘neutro’ su cui l’arte può e deve
intervenire, per renderla più ‘vivibile’ per i cittadini. Al contrario importanti progetti europei come Noveaux Commandataires si sviluppano a partire dall’idea che solo una committenza partecipata e condivisa con i cittadini possa creare
opere veramente ‘pubbliche’. In Italia recenti episodi di scultura pubblica come l’opera di Maurizio Cattelan davanti alla
borsa di Milano, o l’intervento di Alberto Garutti alla stazione Garibaldi hanno reso questo dibattito attuale. A Genova? le
opere di Matteo Negri e di Serena Porrati hanno interpretato l’idea di spazio pubblico in maniera diametralmente opposta.
Interverranno: Ilaria Bonacossa (curatrice Museo di Villa Croce, Genova), Cristina Baldacci (storica dell’arte),
Francesca Comisso (atitolo, direttrice CESAC, Torino), Marta dell’Angelo (artista), Marina Pugliese (direttrice Museo
del ‘900, Milano) Serena Porrati (artista).
In occasione della conferenza verrà presentato il catalogo della mostra personale Supporto di Serena Porrati, edito da
CHAN - Contemporary Art Association
UFFICIO STAMPA
Genova Palazzo Ducale
Fondazione per la Cultura – Ufficio Stampa
telefono +39 010.5574012/4047/4826
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Villa Croce inaugura un innovativo
modello di gestione pubblico-privato
grazie alla collaborazione tra il
Comune di Genova, Palazzo Ducale
Fondazione per la Cultura e un gruppo
di privati il cui supporto finanziario
permette la programmazione artistica
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