L`APPRENDIMENTO DELLA LINGUA STRANIERA NEGLI ALUNNI

L’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA STRANIERA NEGLI
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Antonella Ammirati
Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione, Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive,
UniTrento
AZIONIASUPPORTODELPIANO“TRENTINOTRILINGUE”
SviluppodellerisorseprofessionaliepredisposizionedistrumenBdi
apprendimentoevalutazione
cod.2015_3_1034_IP.01
QuestainiziaBvaèrealizzatanell’ambitodelProgrammaoperaBvoFSE
2014-2020dellaProvinciaautonomadiTrentograziealsostegno
finanziariodelFondosocialeeuropeo,delloStatoitalianoedella
ProvinciaautonomadiTrento
LaCommissioneeuropeaelaProvinciaautonomadiTrentodeclinanoogniresponsabilitàsull’usochepotràesserefaXodelle
informazionicontenuteneipresenBmateriali
I DISTURBI NEUROCOGNITIVI
§ 
§ 
§ 
Sono alterazioni delle cosiddette “funzioni alte” (intelligenza, attenzione, memoria, scrittura,
lettura).
Sono generalmente funzioni connesse ad aree specifiche del cervello, a percorsi neurali o a reti
corticali.
Le alterazioni possono accadere in conseguenza alterazione del funzionamento neurobiologico,
che può essere presente dalla nascita (congenito) o presentarsi durante il corso dello sviluppo.
I principali disturbi neuro-cognitivi dello sviluppo
sono :
§  i disturbi dello spettro autistico (ASD- Autism
Spectrum Disorder)
§  i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)
§  le disabilità intellettive
§  i deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD Attention Deficit Hyperactivity Disorder)
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
§ 
§ 
BES (2005, Ianes) = insieme delle situazioni di funzionamento problematico per la persona che le
impediscono di dare risposte soddisfacenti ai propri bisogni (carattere dinamico, anche
transitorio).
Comprensione del funzionamento secondo il modello bio - psico-sociale = fattori biologici,
competenze personali e partecipazione sociale, fattori di contesto ambientale facilitano \
ostacolano il funzionamento.
§ 
BES = ALUNNI CON DISABILITA’, DSA, ALTRE DIFFICOLTA’ (ambientali e socio – economiche)
§ 
aspetti positivi:
§ 
§ 
§ 
§ 
§ 
§ 
MAGGIOR EQUITA’ NELLA LETTURA DEI BISOGNI DEGLI ALUNNI
MAGGIOR RESPONSABILITA’ PEDAGOGICA A DISPETTO A UNA DELEGA BIOMEDICA
CORRESPONSABILIZZAZIONE TRA DOCENTI CURRICOLARI E DI SOSTEGNO
MAGGIOR INCLUSIVITA’ DELLA DIDATTICA
RETI TERRITORIALI
DM 27 dicembre 2012 (Strumenti di intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica) e CM n°8 del 6 marzo 2013 (indicazioni
operative per l’attuazione).
IL CONCETTO DI NEURODIVERSITA’
NEURODIVERSITA’
ossia l’ idea che le variazioni dello sviluppo cerebrale e delle sue funzioni
dovrebbero essere accettate e apprezzate come le altre forme di variabilità fisica
interindividuale.
Questo concetto dal punto di vista neuropsicopedagogico implica la considerazione che esistono
delle differenze individuali nell’organizzazione e nel funzionamento cognitivo che rispecchiano
differenze di personalità, genetiche ed esperienziali e che caratterizzano la persona anche nei suoi
atteggiamenti, nel modo di relazionarsi o di reagire alle situazioni.
STILI COGNITIVI: modalità preferenziali con cui gli individui elaborano l’informazione e si
approcciano al compito a prescindere dalle sue caratteristiche (globale\analitico, intuitivo
\sistematico, impulsivo\riflessivo).
STILE DI APPRENDIMENTO: strategie e canali di apprendimento attivati in maniera preferenziale
(verbale, visuale, cinestesico).
DAL DEFICIT ALLA NEURODIVERSITA’
E’ FONDAMENTALE DARE LA POSSIBILITA’ AGLI INDIVIDUI DI ACCEDERE ALLA COMPRENSIONE DEL
PROPRIO FUNZIONAMENTO
(self - awareness).
Griffin e Pollak (2009) hanno dimostrato che quando uno studente ha imparato a definire la propria
caratteristica come un aspetto della neuro diversità e non più come deficit ha maggior desiderio di
proiettarsi nel futuro.
CONOSCENZA DI SE’ (punti di forza\debolezza, coscienza della propria condizione, capacità di non essere definito solo
dalle proprie difficoltà ma di vedere questa solo come uno dei propri aspetti).
ADOPERARSI ATTIVAMENTE (coinvolgimento attivo nel mondo circostante, credere nella possibilità di influire sul proprio
destino)
PERSEVERANZA (persistere nonostante le difficoltà, avere flessibilità nell’alternare strategie per raggiungere un
obbiettivo)
FISSARE METE (individuare mete specifiche, sottobbiettivi in maniera flessibile )
SISTEMI DI SUPPORTO SOCIALE EFFICACI (ricercare e utilizzare l’aiuto degli altri senza esserne dipendenti)
STABILITA’ EMOZIONALE (sviluppare strategie per ridurre stress e frustrazione)
Sono considerati fattori di successo aggiuntivi a quello costituito dalle conoscenze scolastiche
(documento “Charting the course” della National Collaborative on Workforce for Disability, 2010).
APPRENDIMENTO SOCIALE
Ognuno ha margini di miglioramento, ognuno, come dice Vygotsky,
ha la propria zona di sviluppo prossimale, ognuno cioè ha la possibilità
di sviluppare al massimo le proprie qualità grazie all'intervento
collaborativo degli altri.
§  laboratorio..anche solo delle idee
§ favorire i momenti di condivisione
§  gruppi di lavoro e per livello
§  stimolare alla condivisione e allo
scambio del materiale (ANCHE PER I
DOCENTI)
FOCUS METACOGNITIVO
Per metacognizione si intende la
consapevolezza del soggetto rispetto ai propri
processi cognitivi e il controllo esercitato su
questi.
La didattica metacognitiva sviluppa nell’alunno
consapevolezza di quello che sta facendo, del
perché lo fa, di quando è più opportuno farlo
ancora e in quali condizioni.
§ riflessione sul tempo impiegato a, oppure
fare e verificare previsioni
§  organizzazione del materiale e
dell’ambiente
§  planning settimanale
QUALI SONO I VANTAGGI COGNITIVI
NELL’ ESSERE PLURILINGUE?
§  maggior conoscenza della struttura del linguaggio
§  decentramento cognitivo
§  maggior controllo selettivo dell’attenzione ed evitamento delle interferenze
§  maggior competenza semiotica (= codificare, decodificare e transcodificare segni usando
linguaggi diversi, ad esempio: verbale, iconico, visivo, mimico..)
§ 
maggiore flessibilità mentale (= capacità di adattabilità del pensiero al mutare delle
situazioni ambientali)
§  maggiori capacità nel problem solving
§  rallentamento del decadimento cognitivo legato all’età
PERCHÉ È OPPORTUNO ESPORRE I PIÙ
PICCOLI ALLE LINGUE IN ETÀ PRECOCE? • 
La maturazione del cervello nei primi anni di vita è caratterizzata dalla plasticità
cerebrale (= capacità di formare un numero elevato di connessioni sinaptiche e gruppi
neuronali specifici in relazione ad esperienze di apprendimento.
• 
I primi anni di vita coincidono con i periodi critici per l’acquisizione linguistica.
• 
Nell’ infanzia c’è la massima recettività neurosensoriale.
• 
Processi psicolinguistici peculiari e acquisizione linguistica per innata spinta alla
socializzazione.
• 
Vantaggio derivato dall’utilizzo della memoria implicita.
• 
Formazione di un sistema concettuale unico.
QUALI COMPETENZE IN AMBITO
LINGUISTICO?
COMPETENZALINGUISTICA
• ComponenBbasedellinguaggio(fonologia,semanBca,morfosintassi).
• AbilitàlinguisBche(ascolto,interazione,produzioneecomprensione
scriXaeorale).
COMPETENZESOCIO-PRAGMATICHE
• Usodellalinguacomestrumentodiazione(puntodiforzaperidislessici
chehannodifficoltàsullacomponentelinguisBcaemeta-linguisBca).
COMPETENZEMETA-LINGUISTICHE
• Analisifonologica
• Conversionegrafema–fonema
• Analisivisiva
COMPETENZAEXTRA-LINGUISTICA
• Prossemica
• Gestemica
COME AVVIENE L’APPRENDIMENTO
LINGUISTICO NEI BAMBINI? LAD (Language Acquisition Device) - Noam Chomsky :
§ Osservazione dell’input ricevuto e compreso (preferibilmente multisensoriale come
avviene per la LM)
§ Creazione di ipotesi su quanto osservato (es. due persone che si stringono la mano e
dicono la stessa cosa = saluto à ipotesi pragmatica basata sulla nostra conoscenza
del mondo, copioni di comportamento sociale. Lo stesso meccanismo si applica
anche alle varie regole della grammatica es. amare-io amo\andare- io ando, oppure in
inglese goed invece di went).
§ Verifica di ipotesi (l’ambiente esterno conferma o disconferma le ipotesi linguistiche,
insegnante come LASS-Language Acquisition Support System).
§ Fissazione delle regole attraverso l’esercizio ripetitivo.
§ Riflessione (per rendere esplicito l’apprendimento e consentire la sistematizzazione
es. tutte le parole che finiscono in –i e –u sono femminili, tranne quelle di origine
stranierà: menù, taxi, tabù, sci).
LE LINGUE NEL CERVELLO
§  Il cervello è costituito da miliardi di neuroni interconnessi che hanno il compito di
trasportare, scambiare ed elaborare continuamente le informazioni per governare le
attività umane sia a livello di funzionamento di organi sia a livello funzionale.
§  Questo si realizza sottoforma di segnali elettrici che attraverso l’assone giungono
ai punti di interconnessione con un altro neurone (SINAPSI).
§ I neuroni si organizzano in gruppi cellulari (MODULI NEUROFUNZIONALI) che si
specializzano per una funzione precisa (per fattori genetici es. pianto o per input
ambientale es. sviluppo del linguaggio).
§ L’apprendimento di una lingua straniera dipende dall’esperienza (grado di
esposizione alla lingua, figure di riferimento che sostengono la crescita linguistica,
opportunità di utilizzo della lingua) facendo leva su alcuni processi genetici
(capacità di discriminare i suoni, imitazione, uso della sensorialità per esplorare
l’ambiente) à esperienza che amplifica le rappresentazioni neuronali es. violinista.
MODULI NEURO - FUNZIONALI
§  COPETENZA LINGUISTICA (localizzata in area di Broca per la produzione e area di
Wernicke per la comprensione, si elaborano le dimensioni morfosintattica, semanticolessicale e fonologica, sistema di memoria coinvolto è quello implicito).
§ C OMPETENZA METALINGUISTICA (conoscenza esplicita delle regole di
funzionamento di una lingua, sistema di memoria coinvolto è quello dichiarativo).
§ PRAGMATICA (lingua come strumento di azione e di interpretazione delle regole sociocomunicative del mondo, localizzata nell’emisfero destro).
§ DINAMICHE EMOTIVE E MOTIVAZIONALI (sistema limbico).
APPRENDIMENTO DI UNA SECONDA
LINGUA
§ Durante l’apprendimento di una seconda lingua entro questi moduli si
formino dei sottosistemi neuronali che processano in modo specifico il nuovo
codice linguistico.
L’efficienza e la velocità di attivazione di questi sistemi dipende da:
§ Età iniziale di apprendimento della nuova lingua
§ Frequenza di esposizione e possibilità d’uso
§ Coinvolgimento emotivo
§ Correttezza dell’input linguistico
§ Coincidenza della modalità di input con il canale preferenziale di
apprendimento.
COME FUNZIONANO I MODULI NEURO –
FUNZIONALI?
§ 
Hanno una SOGLIA DI ATTIVAZIONE LINGUISTICA (il modulo si attiva dietro una quantità
sufficiente di impulso neurale che spinge per essere processato. Si può abbassare la
soglia per la seconda lingua aumentando la frequenza d’uso, diminuendo il tempo
trascorso dall’ultima attivazione della lingua e incentivando il coinvolgimento emotivo).
§ 
Se si apprende la seconda lingua entro i 7\8 anni l’accesso ai sub-sistemi e diretto, senza
incorrere in fenomeni di traduzione come avviene per gli apprendimenti tardivi. Alcuni
autori ipotizzano la possibilità di CONVERGENZA ossia che inizialmente le aree di
elaborazione del nuovo codice siano diverse da quelle materne ma che tramite la
frequenza d’uso e la motivazione, le aree della seconda lingua convergano su quelle della
LM.
§ 
Il lessico della lingua madre e il lessico della seconda lingua si trovano in magazzini
distinti, il sistema concettuale è unico. Nel bilingue tardivo l’accesso al sistema
concettuale non è diretto ma mediato dal passaggio per la lingua materna. Il bilingue
precoce accede direttamente al sistema concettuale attraverso due lingue diverse.
COSA SUCCEDE IN CASO DI
DISLESSIA?
A livello neuropsicologico si distinguono:
§ 
§ 
§ 
DISLESSIA FONOLOGICA (conversione grafema fonema).
DISLESSIA SUPERFICIALE (connessione tra forma grafica, significato e forma
linguistica).
DISLESSIA PROFONDA (comprende entrambe le precedenti e compromette
una lettura fluente ed accurata; si associano errori semantici es. malato
invece di infermo).
L’apprendimento linguistico nei bambini con DSA avviene mediante gli
stessi circuiti cerebrali dei bambini senza DSA ma con delle differenze di
attivazione neurobiologica.
§ 
Le aree del linguaggio dove possono emergere delle differenze significative sono:
§ 
§ 
§ 
§ 
§ 
Comprensione e uso del linguaggio orale (non per deficit linguistico ma per forma dell’input linguistico es.
segmentare le unità di significato nel flusso comunicativo oppure difficoltà nell’articolare \ ripetere alcuni
suoni o parole non familiari).
Comprensione scritta per iperinvestimento sulla conversione grafema-fonema.
Ampiezza del lessico.
Motivazione all’apprendimento e ansia linguistica.
Le proprietà di una lingua influenzano la manifestazione della dislessia, in particolare i
sistemi ortografici.
PRINCIPIO DI AFFINITA’ (italiano –spagnolo\italiano –francese) E DI
(relazione tra sistema fonetico e grafico)
TRASPARENZA
TRASPARENZA
FONOLOGIA
MORFOSINTASSI
LESSICO
inglese
bassa
media
media
tedesco
bassa
bassa
bassa
spagnolo
alta
alta
alta
IMPLICAZIONI METODOLOGICHE PER
ALUNNI CON BES
§ 
Prevalenza della dimensione formativa dell’apprendimento e culturale della
lingua rispetto alla competenza linguistica.
§ 
Nell’ambito della dimensione linguistica l’oralità è prioritaria rispetto alle
abilità scritte e l’efficacia comunicativa è prioritaria rispetto ad accuratezza e
fluenza, la comprensione globale è prioritaria rispetto all’analisi e
quest’ultima deve riguardare il contenuto piuttosto che la forma del
messaggio.
§ 
Motivazione (revisione di quanto appreso, esplicitazione di contenuti e
obbiettivi didattici).
Piacevolezza (accostamento ludico per riduzione dell’ansia linguistica).
Accessibilità dell’input (decelerato, ridondante, multisensoriale e segmentato)
e accomodamento alla modalità di apprendimento preferenziale dello
studente.
Funzionalità (sviluppo delle dimensioni della lingua meno difficoltose per lo
studente).
§ 
§ 
§ 
LINEE GUIDA DM5669 12 LUGLIO 2011
ACCESSIBILITA’ DEI MATERIALI
• Cogliere la ricorsività della struttura dei materiali
• Chiarire gli obbiettivi
• Utilizzo di schemi e dizionari visuali
• Filmati fruibili dallo studente correlati all’argomento
• Promuovere lavori in gruppi sia misti sia di livello o anche per stile di apprendimento
• Preferire brevi e frequenti momenti di valutazione
IMPIANTO DELLA
• Verificare con un processo isomorfo a come è stato veicolato l’apprendimento
DIDATTICA
• Promuovere autovalutazione e metacognizione
UNITA’
DIDATTICHE
• Ipotizzare gli obbiettivi se non esplicitati con gli alunni
• Brainstorming e collegamento al noto
• Schema riassuntivo del percorso svolto
• Utilizzo di parole chiave e glossari
• Fornire esempio di item svolto
• Lavorare sull’analisi della consegna
• Chiarezza, gradualità e ridondanza delle proposte
• Favorire la comprensione del testo attraverso domande guida che si riferiscono a specifici
paragrafi, promuovere la suddivisione in sequenze e titolarle.
• Utilizzare lessico ad alta frequenza, concreto e contestualizzato.
• Uso di immagini chiare e pertinenti.
• Inserire un esempio chiarificatore della consegna e tipologie familiari di esercizio.
• Usare font leggibili (Arial, Times New Roman, Verdana) dimensione 14, interlinea 1.5 e non
ORGANIZZAZIONE giustificato.
• Se il foglio è scritto a mano usare lo stampato maiuscolo.
GRAFICO –
STILISTICA E DEL • Fogli per scrivere (a colori pastello - utilizzo del contrasto/tipologia quadretti-griglie)
TESTO
• Per facilitare la comprensione del testo dividerlo in paragrafi visivamente chiari.
• Usare il grassetto per evidenziare le parole chiave (comprensione del testo e consegne).
RIFLESSIONE SULLA
LINGUA
• Prima di introdurre una regola grammaticale valutare i prerequisiti
• Analisi di un elemento grammaticale per volta
• Favorire la corrispondenza visiva (es.mattoncini Lego)
• Analisi comparativa di quell’elemento nelle diverse lingue studiate
• Utilizzare colori per evidenziare la nomenclatura
• Schema di sintesi della regola
• Evitare attività prettamente mnemoniche
• Fare esempi concreti
• Limitare numero e lunghezza degli item
• Momento di riflessione sulla regola attraverso creazione di uno schema personale
• Creare una cartella condivisa (es Drive)
• Rendere i testi in formato accessibile per la sintesi vocale (altrimenti software OCR)
•  Usare formati universali (esempio: non .odt ma .doc)
• Dedicare parte della lezione al navigare sul materiale condiviso per far orientare gli studenti
• Inviare link a materiali se online e non fotocopie
MATERIALE DIGITALE • Nel caso delle letture suggerire testi con audiolibro o ebook
• Utilizzare immagini di buona qualità
CONTATTI
Dott.ssa Antonella Ammirati, ODFLAB
Via Matteo del Ben 5\B (terzo piano TRADE
CENTER), Rovereto
Tel.: 0464\808115
Mail: [email protected]