ITIS GALILEO GALILEI AREZZO presenta
Arezzo Ieri e Oggi
Ovvero 150 anni di storia in 3D
INTRODUZIONE
Ormai si parla ampiamente di immagini 3D, stereoscopia, proiezioni
tridimensionali. Ma chi può dire di sapere esattamente di cosa si tratta? C’è un
alone di mistero che circonda le immagini stereografiche, dovuto ad
un’ignoranza diffusa sull’argomento. Il team di questo progetto intende non
solo colmare le lacune ancora esistenti, ma anche semplificare molti aspetti
tecnologici per rendere il tutto più accessibile anche a chi non ha conoscenze
specifiche sull’argomento, pur mantenendo un ottimo livello di qualità.
Il PROGETTO IN SINTESI
Abbiamo elaborato immagini stereografiche in movimento in cui
architetture e personaggi, che nascono da immagini reali (Fotografie
Stereoscopiche realizzate da noi), oppure virtuali (cioè realizzate con il pc
partendo da vecchie foto 2d forniteci dall’archivio Foto Club La Chimera), si
animano, dando vita a un modello completamente nuovo di comunicazione, in
cui reale e virtuale si fondono in una straordinaria e suggestiva forma di
rappresentazione. Il progetto finale consiste nella creazione di un filmato che
presenta foto 3D della città di Arezzo come era 150 anni fa, messe a confronto
con foto attuali 3D della città, e alcune stampe in 3D anaglifo.
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PARTNER
Oltre alla già citata fondazione Arte&Co.Scienza, la Provincia di
Arezzo ha finanziato alcune stampe che saranno messe a completamento
scenografico dei Video. Il Gruppo Euronics (Butali Arezzo), fornirà i suoi spazi
presso il centro Commerciale Setteponti, per visualizzare sui propri Monitor/TV
le immagini 3D, in occasione del loro Flyer in 3D, e il direttore della Galleria
Setteponti ha concesso tale ambiente per presentare i poster.
IL TEAM DI LAVORO
Il team è costituito dal coordinatore prof. Gallorini Massimo, dagli
studenti
dell’Istituto
Tecnico
Industriale
“Galileo
Galilei”,
con
l’aiuto
straordinario dei laureandi della Fondazione Arte & Coscienza, stagisti del
corso di laurea in Disegno Industriale dell’Università di Firenze, per quelle
modifiche che richiedevano SW e HW particolare.
Il lavoro è stato realizzato da noi studenti che siamo stati invitati dalla
fondazione Arte&Co.Scienza a sperimentare una sorta di contaminazione tra
l’immagine digitale e le nuove tecnologie, nonché a verificarne l’applicabilità in
ambito culturale.
L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
La prima fase è consistita nello studio di fattibilità sulla base
dell’Hardware e del Software a nostra disposizione. Dopo di che ci siamo
occupati di reperire le immagini 2D e 3D, di elaborarle e di realizzare i filmati e
le stampe per la presentazione finale.
Noi studenti abbiamo lavorato individualmente sulle immagini a noi affidate,
sia a casa che nei laboratori della scuola. Sono state utilizzate ore curriculari di
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laboratorio, e ore pomeridiane sia presso i nostri laboratori, sia presso i
laboratori esterni della Fondazione.
IL PRODOTTO
Il video finale rappresenta un’innovazione radicale tesa a far fuoriuscire
la tecnica della stereoscopia dall’alone di mistero che la circonda. Siamo
effettivamente riusciti a semplificare molti aspetti tecnologici mantenendo un
adeguato livello di qualità anche nelle stampe.
Le immagini stereoscopiche ottenute sono visibili in qualsiasi monitor
mediante l’uso degli occhialini anaglifi, oppure semplicemente sui monitor 3D
con l’uso degli appositi occhiali LCD attivi. Oltre quindi alle presentazioni in
circuiti scolastici selezionati, il progetto prevede anche la possibilità di
presentazioni presso mostre e convegni, con una particolare attenzione al
settore Entertainment, Edutainment specialmente per il settore museale e i
Beni Culturali.
La presentazione del Video del progetto è assolutamente una prima
esclusiva, mai vista e presentata precedentemente in altri ambiti. Abbiamo
inoltre in programma altri eventi durante i quali avremo la possibilità di
presentare il nostro lavoro con le stampe.
Anche se per il momento abbiamo realizzato tutto all'interno dei nostri
laboratori, con l'aiuto della già menzionata Fondazione, ci auspichiamo che i
risultati da noi ottenuti possano implementate l’uso di nuove tecnologie da
parte delle realtà Museali del nostro territorio, perché possano inserire e
diffondere nuovi contenuti.
GLI ASPETTI INNOVATIVI
I vantaggi del nostro prodotto possiamo esprimerli in termini di
applicabilità, in quanto non ci siamo limitati a una nicchia di settore ma
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abbiamo verificato la possibilità di spaziare in atri ambiti, potendo riprodurre in
3D anche oggetti di altro genere, ottenendo così un prodotto molto versatile.
Con il sistema della stereoscopia le presentazioni standard di eventi tramite
monitor tradizionali, teche espositive, installazioni video 2D troveranno solo
vantaggi. Un po’ come il passaggio dal cinema B/N muto a quello surround a
colori in alta definizione. Basterà noleggiare/acquisire il nuovo sistema e
godersi lo spettacolo.
I punti di forza sono praticamente coincidenti con le caratteristiche di
innovazione, già menzionate, in quanto siamo stati i primi ad utilizzare
strumenti "poveri" (come i sistemi di ripresa costruiti artigianalmente dalla
Fondazione), che hanno permesso di ottenere un ottimo prodotto/servizio in
termini di rapporto qualità/prezzo.
LE FASI DI LAVORO IN DETTAGLIO
Per realizzare il nostro prodotto, è stato necessario un grande impegno
sia da parte di noi studenti che, ovviamente, del docente coordinatore e dalla
Fondazione Arte & Coscienza che ha appoggiato il lavoro.
Siamo partiti da zero, non avendo conoscenze pregresse sull’argomento.
Prima di tutto abbiamo imparato a usare appositi programmi per realizzare
un’immagine 3D a partire da una 2D, lavorando prima su immagini di altro
genere più semplici (come il nostro scoiattolo mascotte) per poi passare a
immagini più complesse e ricche di dettagli.
Principalmente è stato utilizzato il programma Photoshop, esercitandoci
per lungo tempo per prendere confidenza con i comandi raggiungendo
risultati più che soddisfacenti. Il lavoro è stato svolto prima esclusivamente nei
laboratori scolastici, e in seguito, una volta presa confidenza con i programmi,
anche nelle nostre abitazioni.
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Ci siamo divisi in due gruppi, corrispondenti alle classi 3a e 4a ElettronicoInformatico.
Il primo si è impegnato a elaborare al computer le immagini 2D per
trasformarle in 3D; si tratta per lo più di immagini in B/N di Arezzo come era
150 anni fa, peraltro di qualità piuttosto scarsa. Per questo gruppo erano
previste due ore settimanali di progetto curricolari che sono state spese in
laboratorio col docente per modificare, correggere e migliorare le foto. Ogni
studente ha avuto la responsabilità di lavorare individualmente su almeno una
foto, così che tutti hanno avuto la possibilità di apprendere le tecniche e di
applicarle. Elaborando le immagini stereoscopiche in bianco e nero si è visto
che la loro qualità non risultava adeguata; provando a trasformarle da B/N al
color seppia, si è visto che in quest’ultima modalità l’effetto stereoscopico
risulta nettamente migliore. Quindi le foto inserite e scelte per il progetto
finale sono principalmente in “seppia”.
Gli studenti della classe quarta, invece, hanno fatto un lavoro diverso.
Hanno individuato tutti i posti della città che erano nelle foto a cui lavoravano
gli studenti di terza, e durante le ore curriculari sono andati in tali luoghi per
effettuare le nuove foto 3D. Per queste hanno riprodotto la stessa inquadratura
delle foto di 100- 150 anni fa, per far si che le due immagini messe a confronto
risultassero sovrapponibili, Le foto sono state scattate utilizzando la
fotocamera realizzata appositamente presso la Fondazione Arte & Co.Scienza,
formata da due macchine fotografiche, una sinistra e una destra, solidali fra
loro, ognuna delle quali scatta una foto. In seguito, grazie ad appositi
programmi si crea digitalmente la foto stereoscopica. I risultati ottenuti sono
davvero notevoli in termini di qualità.
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SPECIFICHE TECNICHE
Stereophoto Maker è un programma scaricabile gratuitamente online,
dal facile e intuitivo utilizzo, che permette di avere risultati soddisfacenti in
tempi brevi. A differenza di altri programmi analoghi questo permette di
ottenere dei file stereoscopici (e quindi salvati in uno dei tanti formati
disponibili per le stereo coppie in unico file, da qui il nome di maker), che poi
possono essere rielaborati con questo stesso programma o con altri in grado
di leggerne il formato.
Si procede sempre da una coppia stereoscopica di foto. Si inseriscono
nel form di lavoro le due immagini (la vista destra e la vista sinistra), di norma
jpeg, tramite il menu File - open left/right image. In questo modo è possibile
creare le immagini stereoscopiche, come vedremo in seguito. Prima
“dell’assemblaggio” della coppia stereoscopica in un file .jps o similare, è
possibile apportare anche delle aggiunte, come scritte o altro, similmente a
quanto riportato nell’esempio.
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Bisogna fare attenzione a che la scritta sia alla stessa altezza nei due
fotogrammi mentre l’eventuale, lieve, scostamento orizzontale determinerà la
profondità di visione finale rispetto al piano dello schermo. Con tale tecnica
sono state fatte le scritte nelle foto di Arezzo.
Per seguire il tutorial useremo il nostro scoiattolo-mascotte.
La coppia di foto può essere realizzata sia con due macchine
fotografiche opportunamente sincronizzate e montate su di un unico
supporto, sia con una sola macchina fotografica con la quale ottenere i due
scatti. Noi abbiamo usato due macchine montate a 10 – 50 cm. di distanza per
ottenere delle riprese iperstereo di soggetti (che ovviamente erano ad una
distanza molto maggiore dello scostamento). Nel caso di due scatti bisogna
assicurarsi che il soggetto non subisca alcun tipo di spostamento o movimento
(in un panorama le nuvole spostate dal vento o una macchina in movimento in
lontananza possono essere di forte disturbo e allora le due macchine devono
essere con gli scatti sincronizzati). E’ proprio con questa tecnica che abbiamo
fatto le foto di Arezzo oggi, leggermente iperstereo ma sincronizzate.
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Vediamo ora come abbiamo ottenuto una foto in anaglifo per occhialini
rosso/ciano (fra i più usati e indicati per le immagini stereo a colori). Dal menù
Stereo scegliere Color Anaglif, poi ottimizzare l’immagine con il menù Adjust
dove sono presenti una serie di opzioni per l’allineamento delle immagini,
molto utili e talvolta necessarie specialmente se trattasi di doppio scatto con
fotocamera singola.
Abbiamo
poi
provato
i
vari
tipi
di
settaggio
per
immagini
stereoscopiche, da visualizzare con occhiali 3D rosso e ciano, e quindi si sceglie
il più adatto alle nostre esigenze ottenendo l’anaglifo!
Parte dei montaggi e la creazione delle immagini stereoscopiche di
Arezzo oggi mediante l’uso di questi programmi, è stata effettuata anche dagli
studenti del corso di laurea in Disegno Industriale dell’Università di Firenze,
stagisti presso la fondazione Arte&Co.Scienza.
L’immagine finale deve essere guardata solo con l’ausilio di occhiali 3D
per
immagini
stereoscopiche
del
colore
predisposto
all’inizio
del
procedimento. Il software da noi utilizzato è ricchissimo di opzioni e scelte, e
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ovviamente permette la realizzazione di immagini “side by side” da vedere con
gli occhialini attivi ad es. tipo Nvidia, con un’ottima resa cromatica e profondità
di campo.
Una volta realizzate tutte le immagini in 3D (sia quelle di 150 anni fa, sia
quelle attuali) si è passati al montaggio del video, mettendo a confronto la foto
di 150 anni fa con la rispettiva foto di come è adesso.
Per il montaggio è stato utilizzato Pinnacle Ultimate Studio 14 che è un
prodotto con un ottimo rapporto qualità/prezzo, ma di base, quindi consente
ugualmente di effettuare un buon lavoro, ma con occorre usare pazienza e vari
accorgimenti. In seguito occorre utilizzare un software tipo Stereo Video
Maker* per creare un unico file video, in quanto Pinnacle non consente
direttamente l’editing di file stereoscopici. Altri prodotti Avid più performanti
sono di utilizzo professionale e permettono molte più opzioni, il loro costo
però li colloca in una fascia non prettamente consumer e quindi non abbiamo
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voluto utilizzarli in quanto lo spirito del lavoro era di ottenere un ottimo
prodotto con una spesa contenuta.
Per
ottenere
video
stereoscopici
non
è
necessario
utilizzare
esclusivamente videocamere in quanto molte fotocamere permettono la
realizzazione delle immagini che montate danno dei video di buona/ottima
qualità.
Quando si passa al montaggio l’accorgimento principale da mettere in
atto è quello di “caricare” le immagini sulle due tracce disponibili, lasciare solo
una traccia audio (tanto l’altra è equivalente e appesantirebbe solo le fasi di
modifica), controllare che i due video siano realmente sincronizzati e inizino
nello stesso istante.
Inoltre, abbiamo aggiunto a questa sequenza di foto, anche un
sottofondo musicale, creato appositamente per l’occasione, mediante
programmi specifici, da alcuni studenti di terza che hanno la passione della
musica,.
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Il nostro lavoro ha riguardato le immagini della nostra città, ma è allo
stesso tempo esportabile per qualsiasi altra città; inoltre può spaziare in
qualsiasi altro campo.
Per il nostro progetto abbiamo avuto anche la possibilità di scegliere un
periodo storico particolarmente importante che ci ha permesso di abbinare il
nostro lavoro ai festeggiamenti dei 150 anni dell’unità d’ Italia.
Lavorando con tanti studenti e in un ambiente pubblico ci siamo
preoccupati anche delle salute…
Basta digitare in internet le parole “nausea, occhialini 3D” per trovare
centinaia di pagine a favore o contro il loro uso, un esempio: “…Il
tridimensionale fa male, almeno ai più piccoli. Ne è convinto il Ministero della
salute che ha diramato una circolare sull’utilizzo degli occhiali 3D per la visione
degli spettacoli cinematografici: provocherebbero danni di ordine funzionale ai
bambini al di sotto dei sei anni. La Società Oftalmologica Italiana (SOI), però,
smentisce, sostenendo che gli occhiali 3D non provochino alcun danno
all’apparato visivo… La motivazione principale della SOI sta nel fatto che la
visione binoculare si sviluppa a 4 mesi di età e di conseguenza i bambini di 3
anni hanno una capacità di messa a fuoco addirittura di 10 volte maggiore
rispetto ad un ventunenne. La SOI, quindi, rassicura i genitori sull’utilizzo degli
occhiali e raccomanda piuttosto almeno una volta all’anno visite oculistiche…”.
La nostra esperienza personale ci dimostra che la visione di immagini 3D
ben fatte è un’esperienza naturale come la libera visione binoculare di quanto
ci circonda… e quindi molto raramente (salvo difetti di vista particolari), si
hanno disturbi. E’ chiaro altresì che occhialini difettosi, immagini mal costruite
etc. possano arrecare disturbi, ma del resto questo accade anche con l’uso di
un paio di occhiali da vista della gradazione errata. Pensiamo quindi che il
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buon senso sia sempre da seguire e se si presenta un inizio di disturbo
interrompere la visione, capire le motivazioni e decidere di conseguenza.
Questo avvertimento è particolarmente importante per chi in autonomia si
“costruisce” i propri video/foto stereoscopiche con la possibilità di sbagliare le
regolazioni, gli occhialini, etc. Fortunatamente con le foto ben fatte il problema
è molto ridotto, quasi inesistente, ma attenti ai video amatoriali girati senza
cavalletto e senza “stabile dimora”…
NB: I tutorial non riportano le immagini di Arezzo perché sono stati fatti prima
per poter imparare e ora a maggio inoltrato non abbiamo avuto il tempo di
sostituire le foto …
Seguono in allegato, in stampa anaglifa, alcune delle foto che saranno
presentate nel video e nei poster stampati.
ITIS GALILEO GALILEI AREZZO
Arezzo Ieri e Oggi, Ovvero 150 anni di storia in 3D
Classe 4Bei: Cavallini Stefano, Sadikaj Greseld, Tavino Andrea, Tonelli Rodolfo,
Valentini Lorenzo.
Classe 3Bei: Amato Nicola, Bejenaru Diana, Bellaveglia Jacopo, Bernacchioni
Gian Marco, Bezhin Daniel Luovich, Bianchi Daniele, Cancarè Lorenzo,
Capaccioli Daniele, Capogreco Francesco, Cerofolini Michele, Civitelli Enrico, di
Masi Luca, Diallo Mactar Corka, Ezzarouali Sara, Jannarone Francesco,
Lorenzoni Matteo, Mazzetti Gioele, Patrussi Valerio, Petti Fred, Pollini Nicolò,
Riaz Muhammad Ariz Dad, Sereni Daniele, Tagliaferri Stefano, Tonveronachi
David, Vannini Raffaele, Varignani Luca, Vasai Costanza, Vasarri Matteo.
Coordinatore prof. Gallorini Massimo; Collaborazione straordinaria prof. Caterina Romano
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