Il Progetto LBT: ”Large Binocular Telescope” Il progetto del Grande Telescopio Binoculare, che entrerà in operazione nell’estate 2004 su Monte Graham in Arizona, è una collaborazione internazionale cui l’Italia partecipa dal 1986 con una quota del 25%. Partners con pari quota sono: un consorzio di Università dello Stato dell’Arizona ed un consorzio di istituti di ricerca tedeschi. Altri due partners, L’università di Stato dell’Ohio e la Research Corporation (rappresentante varie Figura 1: Il telescopio LBT università americane) partecipano con quote del 12.5%. L’investimento complessivo per la realizzazione del progetto, compresa la strumentazione astronomica, è di circa 120 milioni di dollari USA ed i costi operativi sono previsti in circa 5 miloni di dollari l’anno. LBT ha caratteristiche uniche rispetto agli altri grandi telescopi dell’ultima generazione della classe 8-10 metri (VLT, Keck, Gemini, Subaru, GTC): o Con i suoi due specchi da 8,4 m di diametro su un’unica montatura sarà, per qualche tempo, il più grande telescopio del mondo, equivalente in area degli specchi ad un telescopio convenzionale da 12 m di diametro (il più grande è attualmente Keck, da 10 m). o Per la sua configurazione binoculare può ottenere immagini comparabili per risoluzione angolare a quelle di un telescopio da 23 metri di diametro. Questa caratteristica rende LBT il precursore della prossima generazione di telescopi da 30-100 metri. o Per poter sfruttare appieno le sue peculiarità è il primo telescopio in cui l’ Ottica Adattiva è stata concepita e sviluppata come parte integrante del telescopio stesso. Per LBT sono stati progettati e sviluppati specchi secondari adattivi a tecnologia completamente nuova che, correggendo in tempo reale le perturbazioni subite dalla luce nell’attraversare l’atmosfera terrestre, consentono di ottenere immagini della stessa nitidezza di quelle ottenute dallo spazio. Grazie alle sue caratteristiche, che lo rendono circa dieci volte più potente del telescopio spaziale Hubble Space Telescope, LBT potrà rispondere a molte domande fondamentali dell’astrofisica contemporanea, specialmente per ciò che riguarda: o l’evoluzione dell’universo, dalla sua prima infanzia all’età attuale, o la formazione di sistemi planetari simili al nostro, o lo studio dettagliato dei corpi maggiori e minori del nostro Sistema Solare, inclusa la metereologia e vulcanologia planetaria, di grande importanza anche per la compensione degli analoghi Figura 2: L'edificio rotante di LBT su fenomeni terrestri. Monte Graham (Arizona). L’Italia ha svolto fin dall’inizio un ruolo di primo piano nella concezione e nello sviluppo dell’intero progetto, attraverso la sezione italiana dell’ufficio del progetto con base all’Osservatorio di Arcetri (Firenze) e, per ciò che riguarda la strumentazione, con la partecipazione di altri Osservatori dell’INAF. I principali contributi italiani sono: o Progettazione e costruzione, da parte dell’industria italiana, dell’intera Figura 3: La struttura meccanica di LBT struttura meccanica del telescopio pre-montata all'Ansaldo-Camozzi di Milano (Figura 3) nell'estate 2001 o Progettazione di massima dell’edificio rotante che ospita il telescopio (Figura 2) e costruzione, da parte dell’industria italiana, delle principali parti meccaniche di movimento dell’edificio (carrelliere, carri ponte) o Concezione, sperimentazione e realizzazione (da parte dell’industria italiana) dell’intero sistema di Ottica Adattiva (specchi secondari adattivi, sensori di fronte d’onda), la parte di gran lunga più innovativa dell’intero progetto. o Progettazione e costruzione della Large Binocular Camera, uno strumento per ottenera immagini estremamente profonde ed a grande campo nelle bande visibili e nel vicino infrarosso. Lo strumento è sviluppato dagli Osservatori dell’INAF di Roma, Padova e Trieste con partecipazione dell’industria Italiana. o Progettazione e costruzione, in collaborazione fra l’Osservatorio di Arcetri ed il Max Plank Institut fur Astronomie di Heidelberg, dello strumento interferometrico NIRVANA, il più ambizioso dell’intero progetto, che permetterà di ottenere nel vicino infrarosso e nel visibile sia una risoluzione angolare che una sensibilità dieci volte maggiore dello Hubble Space Telescope. La stretta collaborazione della ricerca con l’industria per LBT ha prodotto, già prima del completamento del progetto, un ritorno di diversi milioni di dollari in contratti industriali da altri istituti astronomici stranieri (GTC, MMT, Magellan). Le industrie interessate si aspettano ulteriori ritorni dal settore astronomico nel prossimo decennio per molte volte l’ammontare dei contratti di LBT. Più in generale la partecipazione ad LBT pone l’Italia in posizione di punta nel campo delle tecnologie dell’ Ottica Adattiva che sono di interesse non solo astronomico e militare (campi in cui sono state sviluppate inizialmente), ma anche per applicazioni nel campo dei laser di alta potenza per processi industriali e fusione nucleare controllata ed in quello della trasmissione ottica di dati a larghissima banda. Le tecnologie sviluppate per LBT pongono i ricercatori e l’industria italiana in prima fila negli studi europei relativi all’European Large Telescope, che saranno effettuati nel quadro del Sixth Framework Program per realizzare nel decennio successivo (2007-2017) un telescopio europeo da 50-100 m di diametro. Figura 4: Un secondario adattivo di LBT, capace di correggere in tempo reale gli effetti della turbolenza atmosferica sulle immagini.