Il FAI – Fondo per l`Ambiente Italiano

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CROCUS: SCHEDA TECNICA
Nome comune: croco. Il nome botanico deriva dalla parola greca krokos, con cui si indicava la pianta
che dà lo zafferano (oggi chiomata Crocus sativus).
Famiglia: Iridaceae.
Poche bulbose a fioritura molto precoce sono usate così in massa come i crocus. Con i tulipani, i giacinti
e i narcisi, queste sono le piante da bulbo più presenti in giardini e parchi. Le specie conosciute sono più
di 100, ma quelle coltivate sono solo una trentina. Alcuni rari crocus fioriscono in autunno. I più diffusi
sono quelli che non assomigliano agli antenati selvatici. Sono simili ai Colchicum, con i quali sono
lontanamente imparentati. Per distinguerli bisogna contare gli stami: i crocus ne hanno 3, i colchici 6.
Molte specie provengono dalle aree del bacino del Mediterraneo.
Colore dei fiori: giallo, bianco, viola, variegato e bronzo
Periodo di fioritura: marzo - aprile
Altezza media della pianta: 7,5-12,5 cm
Profondità di piantagione della base dei bulbo: 12,5cm
Distanza fra i bulbi: 2,5 cm
Esigenze di luminosità: da pieno sole ad ombra parziale
Usi nel paesaggio: bordure, in tappeti verdi, sotto alberi e arbusti, per la forzatura in casa.
L'effetto dei crocus è migliore quando sono piantati in grandi quantità. Per un effetto di massa servono
100-150 cormi. Un'importante condizione è il suolo ben drenato. I bulbi di crocus lasciati nel terreno
fioriscono sempre un po' prima di quelli piantati nell'autunno precedente. I fiori a forma di calice si
aprono solo quando c'è il sole o comunque molta luce; si chiudono con la pioggia e di notte. Stanno bene
nei prati e nelle bordure di perenni, dove annunciano l'arrivo della primavera con le altre essenze a
fioritura molto precoce. Hanno foglie strette con una striscia grigio-argento nel mezzo.
Consigli per la coltivazione
I crocus sono una presenza irrinunciabile in ogni giardino: con i bucaneve, gli Eranthis e la chionodoxa
sono i primi messaggeri della primavera. Quelli a fiore giallo brillante sono considerati il primo "caldo"
dell'anno nuovo. Un uso comune dei crocus è quello nei prati, dove bisognerebbe cercare di ottenere un
effetto il più naturale possibile. Una tecnica consiste nello spargere i cormi sul prato e poi interrarli dove
cadono. Per un effetto di massa occorrono 125-150 cormi per metro quadro. Per quanto riguarda i colori,
sono tutti adatti allo scopo, anche se il blu e il viola sono i meno vistosi; il giallo è sempre molto usato,
così come i colori misti. Ecco le proporzioni da rispettare per un miscuglio di varietà a fiore grande: 50%
di crocus blu e viola, 25% gialli, 15% bianchi e 10% variegati. Per assicurarsi una copiosa fioritura
nell'anno seguente, il prato non va rasato se non dopo 6 settimane dalla fioritura dei crocus.
Se coltivati nella bordura di perenni, fioriranno per primi. I più piccoli possono essere accostati a molte
perenni precoci come Pulmonaria, Helleborus, Hepatica, Primula e Pulsatilla.
Lo zafferano
In origine, lo zafferano era prodotto facendo seccare sul fuoco gli stimmi del Crocus sativus. Questa
spezia è conosciuta sin da tempi remoti (antico Egitto e Medio Oriente) come preziosa medicina e tintura.
Come colorante, è tuttora usato nelle cerimonie di matrimonio in India. A lungo è stato un materiale
costoso, spesso usato come merce di scambio. Nella prima metà del XX secolo la Spagna produceva
50mila chili di zafferano l’anno. Sapendo che i pistilli di 150mila fiori danno 1 chilo di spezia, si può
immaginare l'enorme quantità di crocus necessaria a produrne così tanto. Il crocus sativus (il nome
significa "molto buono da usare"), è una specie a fioritura autunnale.
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