ALTILIA
Teatro d’Estate
30 LUGLIO 2016
FORO E TEATRO ROMANO
DICHIARO GUERRA AL TEMPO
da I Sonetti di William Shakespeare
con Manuela Kustermann e Melania Giglio
musiche Pink Floyd, David Bowie, Queen, Rolling Stones, Joni
Mitchell, Peter Gabriel
a cura di Daniele Salvo
produzione
Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell’Attore – Teatro
Vascello (Roma)
Festival La Versiliana
Due donne giacciono sprofondate negli abissi del tempo. Una
in epoca elisabettiana, l’altra in epoca moderna.
Abitano la stessa stanza. Non si vedono, non si parlano direttamente, ma sicuramente si percepiscono.
La stanza è la stanza della memoria. Ovunque, manoscritti,
versi, perpetue parole, spartiti musicali. I versi appartengono
a William Shakespeare.
Nella stanza dell’immaginario del grande poeta ci si può anche
smarrire. Là ci sono pochi oggetti, lo spazio è denso, percorso
da sussurri e voci dimenticate, memorie di antiche interpretazioni, ombre in transito e riflessi di luce abbaglianti. Il poeta è
testimone instancabile di un mondo che non c’è più, una realtà
costruita con dedizione, fede, potenza espressiva, serietà, competenza e valori indiscutibili.
Il poeta frequenta il futuro nella vita di ogni giorno, si batte per la verità, cade in deliquio, trema, sviene per un istante
e in quell’istante elabora universi, sogna l’infinito e tenta di
decifrarne la grammatica. Così è la scrittura di Shakespeare,
scrittura “vivente”, tracciata nell’inconscio dei suoi interpreti.
Così è la sua Poesia.
Questo viaggiatore dell’illusione e del sogno parla una lingua
di cristallo, si misura con ogni possibile realtà, ogni forma di
tradimento e, come dal fondo di un pozzo, si affanna a parlare
a tutti gli uomini ancora “vivi”, tramite versi che ci parlano
delle paure di un vecchio, degli incubi notturni di un Re lasciato solo dalle figlie, delle notti d’amore di una Regina, degli
affanni di un giovane principe, dei pensieri di un grande condottiero... La stanza che ospita quest’uomo ha grandi pareti
di fumo che soffrono dell’instabilità propria dei sogni e quindi
mutano continuamente.
Proprio perché è “strumento divino”, proprio perché dialoga
con gli angeli, il Poeta non deve solo divertirci (di-vertere =
distrarre da), ma ha la possibilità di aiutarci a ritrovare la nostra grazia perduta, la nostra innocenza, a lungo vagheggiata
e rimpianta, cancellata inesorabilmente dal cinismo e dalla superficialità della nostra vita quotidiana.
Così le due donne iniziano un dialogo senza fine, dove, da due
diverse dimensioni, si interrogano ancora e ancora sulla vera
natura dell’amore. Sul confine tra amore e amicizia.
In che cosa differiscono l’amore passionale e quello ideale?
Quando possiamo parlare di affinità elettive?
Shakespeare nei suoi sonetti indaga tutti i possibili aspetti
dell’amore. E l’amore stesso diviene così lo strumento d’eccellenza per conoscere se stessi, l’altro, il mondo, la poesia, la
bellezza e la caducità.
Una conversazione infinita, dove il gioco dei sentimenti è
vissuto fino in fondo e porta le due donne ad osservare con
dolcissima compassione la fatale caducità del nostro tempo
terreno .
Perché è proprio il Tempo, con il suo inganno, il suo orrore, il
suo splendore, a rappresentare il vero grande tema dei Sonetti
di Shakespeare. Amore e Tempo. Entrambi caduchi. Entrambi
infiniti.
E noi sempre in guerra. Con entrambi.
ALTILIA
1 e 2 AGOSTO 2016
FORO E TEATRO ROMANO
Stefano Sabelli
RE LEAR di William Shakespeare
con
Pasquale Arteritano, Domenico Florio, Giulio Maroncelli, Bianca
Mastromonaco, Andrea Ortis, Barbara Petti, Fabrizio Russo, Eva
Sabelli
con la partecipazione di Claudio Botosso
regia Stefano Sabelli
musiche dal vivo della Fanfara balcanica di
Riserva MOAC
A quattrocento anni dalla morte del Bardo, in un’atmosfera balcanica da frantumazione di frontiere, nello scenario di Altilia Re
Lear, che dopo Saul, compone il secondo capitolo del focus che
la Compagnia del LOTO dedica alla decomposizione della Famiglia, alla Follia senile e alla caducità di Re e Regni.
Il lavoro, nella nuova versione dell’opera tradotta da Alessandro
Serpieri, sarà presentato come studio attivo e itinerante, teatra-
Teatro d’Estate
lizzando in tre distinte aree del parco archeologico, tre grandi
corpi e temi di questa versione del capolavoro di Shakespeare:
Famiglia/Festa gitana, Tempesta/Catarsi, Follia/Ricongiungimento.
Lear, stanco Re zingaro, divide il suo Regno e il suo bel Carro gitano, fra due figlie adulatrici che, come in un concorso di bellezza, si fanno incoronare con civettuolo cinismo Miss di Regioni,
ormai divise.
Sentenziando che “dal Nulla nasce Nulla”, il vecchio Re, ripudia
però la terza figlia, quella più amata, che “nulla” aveva chiesto
in dote, rifiutando lo show e le lusinghe interessate delle sorelle.
È l’inizio della fine! Tutto si decompone mentre esplodono ritmate fanfare Gipsy che annunciano l’implosione del Regno.
Edmund, figlio illegittimo del vecchio Gloucester, lancia le sue
calunnie contro il fratellastro Edgar e contro Lear, cosa che lo
rende carne assai seducente per l’avida lussuria di Gonneril e
Regan, che se ne litigano le attenzioni.
Lear, nel frattempo, più pazzo del suo Pazzo, non trova più luogo e sosta per il suo debordante ed invadente carrozzone da
giostraio.
Mentre barbarie e cecità travolgono tutto, il Grecale annuncia
la tempesta in un’ampolla di vetro che scardina le menti e il nomadismo del vecchio Re perde, col Regno, la sua Rosa dei venti.
ALTILIA
Teatro d’Estate
3 AGOSTO 2016
FORO E TEATRO ROMANO
LO STUPRO DI LUCREZIA
uno spettacolo di Valter Malosti
interpreti Valter Malosti, Alice Spisa, Jacopo Squizzato
suono e programmazione luci G.U.P. Alcaro
costumi Federica Genovesi
cura del movimento Alessio Maria Romano
versione italiana e adattamento di Valter Malosti
dalla traduzione di Gilberto Sacerdoti
foto di scena Giulia Caira
macchinista Matteo Lainati
assistente alla regia Elena Serra
La lunga frequentazione di Valter Malosti con l’opera in versi di
Shakespeare ha prodotto nelle passate stagioni piccoli gioielli
teatrali come Venere e Adone, premio Associazione Nazionale
Critici di Teatro 2009. Lo Stupro di Lucrezia venne pubblicato
nel 1594, l’anno successivo alla stampa del poemetto gemello
Venere e Adone (committente e dedicatario il medesimo Southampton).
I due poemetti sembrano formare una specie di dittico simmetricamente contrappuntato, in cui la seconda tavola rovescia la
prima: dallo sfondo giorgionesco del primo con conigli cani, cavalli e cinghiali si passa ad un tragico notturno, immerso in una
livida oscurità caravaggesca squarciata dalla luce di una torcia.
Per il grande poeta inglese Ted Hughes, autore di un visionario e misterico saggio/poema Shakespeare and The Goddess of
Complete Being, questi poemetti, scritti quando i teatri londinesi erano chiusi per la peste, sono la base in cui individuare
idealmente tutta la strategia poetica e i fondamenti metafisici
dell’intera opera shakespeariana. La storia di come Tarquinio
stupri Lucrezia, invasato di lei dopo le lodi del marito Collatino
all’interno di una bizzarra gara tra generali, e di come il suicidio
della vittima spinga il popolo romano a ribellarsi e a liberarsi dal
giogo della tirannia monarchica era stata succintamente narrata
da Tito Livio e Ovidio e poi da Chaucer.
In Shakespeare la voce della donna si dilata e diviene uno dei
più alti esempi di meditazione sulle conseguenze dello stupro
visto dalla parte di una donna, attraverso un’ardita serie di lamentazioni, introspezioni, allegorie, invettive: contro il Tempo, la
Notte, l’Occasione; e in una ekphrasis che è capolavoro assoluto
: la descrizione di un quadro di argomento troiano memore forse
di Giulio Romano e di Mantova, in cui il sacco della città diviene
la sua propria violazione.
Non è un caso che Lucrezia e il suo suicidio provocarono vibranti
polemiche e contrapposizione sul giudizio morale da dare a questa figura esemplare all’interno del mondo cristiano, vera “causa
celebre” della casistica (vedi Agostino: “ammazzando sé stessa
ha ammazzato un’innocente”). Shakespeare qui dispiega la sua
potentissima lingua e la capacità geniale di mescolare l’orrore
all’anti-tragica parodia, con una specie di equilibrio incantatore
che ci inghiotte nella musica delle parole senza concederci una
qualche sospensione liberatoria. Una lingua tesa, turgida che
sarà resa in italiano attraverso la versione teatrale di Valter Malosti tratta e adattata dalla recente traduzione in endecasillabi
di Gilberto Sacerdoti.
ALTILIA
Teatro d’Estate
5 AGOSTO 2016
FORO E TEATRO ROMANO
SIMONE SALA PLAYS SHAKESPEARE
Simone Sala rivisita al piano le più belle colonne sonore dei film shakespeariani, a partire da quella meravigliosa di Nino Rota del Romeo
e Giulietta di Zeffirelli, o di Alberto Barberis di Othello di Orson Welles,
come pure partiture classiche ispirate all’opera di Shakespeare, come
quella tratta da Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn.
Le esecuzioni saranno inframezzate da Stefano Sabelli che legge i sonetti ed alcuni dei più bei monologhi shakespiriani.
a seguire
OTHELLO – ORSON WELLES - FILM
IlIl moro Otello, generale della Serenissima, ama Desdemona,
nobile donzella veneziana, che ricambia il suo affetto. Malgrado l’opposizione del padre di Desdemona, i due innamorati si
sposano. Mentre la sposa viene condotta a Cipro, Otello affronta e batte la flotta ottomana. Sbarcato nell’isola festeggia
la vittoria delle sue armate e il coronamento del suo sogno
d’amore. Il perfido Jago, che gode la fiducia del generale, accomuna nel suo odio Otello e Cassio, giovane ufficiale, nominato
governatore. L’odio e l’ambizione insoddisfatta suggeriscono a
Jago un piano diabolico. Con arte subdola riesce ad insinuare
il sospetto nell’animo buono ed ingenuo d’Otello, facendogli
credere che Cassio corteggi Desdemona e che essa gradisca le
sue attenzioni. Un fazzoletto, che Jago ha rubato a Desdemona
e messo in mano a Cassio, sembrerà ad Otello, fremente di gelosia, una prova sicura del tradimento, così fa uccidere Cassio
e soffoca la sua sposa innocente nel suo letto. Venuto a conoscenza della verità dopo avendo avuto le prove dell’innocenza
di Desdemona, Otello, disperato, si uccide. Jago sconterà con
la vita il suo tradimento.
ALTILIA
6 e 7 AGOSTO 2016
FORO O TEATRO ROMANO
LA LOCANDIERA
o l’Arte per Vincere
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Stefano Sabelli
con
SILVIA GALLERANO Mirandolina
CLAUDIO BOTOSSO Cavaliere di Ripafratta
Giorgio Careccia Conte di Albafiorita - Andrea Ortis Marchese
di Forlipopoli - Chiara Cavalieri Ortensia
Eva Sabelli Dejanira - Diego Florio Fabrizio - Giulio Maroncelli
il Servo - Piero Ricci il Fisarmonicista muto
scene Lara Carissimi - Michelangelo Tomaro
costumi Martina Eschini disegno luci Daniele Passeri
aiuto regia Giulio Maroncelli
Compagnia del Teatro del LOTO
In collaborazione con ASTI TEATRO 38
Dopo il felice e acclamato debutto nazionale nell’ambito
del Festival Asti Teatro 38, viene per la prima volta presentata in Molise quest’originale versione del Capolavoro
di Goldoni.
Silvia Gallerano, l’attrice italiana più premiata a livello
internazionale degli ultimi anni è Mirandolina, la donna
moderna che verrà, in questa edizione da“Riso amaro”
del capolavoro di Goldoni, prodotto dal Teatro del Loto.
Lo spettacolo diretto da Stefano Sabelli “traghetta”, infatti, la vicenda da Firenze al Delta del Po, in un’atmosfera
acquitrinosa anni ’50, fra Conti, Marchesi e Cavalieri che
diventano, spiantati melomani, misantropi gagà e misogini di fiume, dediti al gioco.
Nei panni di Ripafratta, Claudio Botosso, attore piemontese, fra i volti più noti del Cinema italiano d’autore. Il
cast è completato dal talento dei giovani attori molisani
Teatro d’Estate
cresciuti nella Compagnia del LOTO, già distintisi, tra palco e schermo, in molte importanti produzioni.
Piero Ricci, musicista di fama internazionale, completa
con la sua fisarmonica questa produzione, dove convivono passator cortesi e bracconieri dediti a facili contrabbandi, attratti dal liscio intonato, senza tempo e ritmo,
da “lucciole” di varietà, in cerca di clienti di frontiera, in
attesa che la Giostra giri e il nuovo mondo arrivi.
TERMOLI
1 AGOSTO 2016
TEATRO VERDE
MILES GLORIOSUS
Teatro Europeo Plautino – Sarsina
presenta
Ettore Bassi e Corrado Tedeschi
in
MILES GLORIOSUS
di Tito Maccio Plauto
e con
Justine Mattera
Regia di Cristiano Roccamo
Il “Miles Gloriosus” è la commedia di Plauto più lunga a noi
giunta. La trama è ricca e articolata e ruota intorno a un soldato vanesio e fanfarone, Pirgopolinice. Il soldato rapisce, portandola con sè a Efeso, una giovane cortigiana, Filocomasia,
amante di Pleusicle, lontano da Atene in quel momento.
Il furbo schiavo del giovane, Palestrione, si mette sulle tracce
di Pirgopolinice. Dopo una serie di disavventure, lo schiavo riesce a raggiungere il soldato e a far chiamare il suo padrone. I
due sono ospiti del vecchio Periplectomeno, vicino di casa del
soldato. Palestrione escogita un piano per salvare Filocomasia,
facendo credere a Pirgopolinice che la ricca moglie di Periplectomeno sia innamorata di lui. Ulteriore beffa è quella ordita
da Palestrione nei confronti dello schiavo del soldato, Sceledro. Sceledro, infatti, vede Filocomasia e Pleusicle baciarsi, e
Palestrione, per evitare che Pirgopolinice lo scopra, fa credere
all’altro schiavo che il giovane non sta baciando Filocomasia,
ma la sorella gemella.
Quello del doppio è un espediente molto utilizzato nelle commedie latine, soprattutto da Plauto.
Teatro d’Estate
TERMOLI
Teatro d’Estate
3 AGOSTO 2016
TEATRO VERDE
FLAVIO INSINNA e La Sua Piccola
Orchestra in
LA MACCHINA DELLA FELICITA’
Il mio amico e manager Arturo mi minaccia con il suo sorriso
gigante: “Flavio, sono settimane, mesi che te lo chiedo… Scrivimi dieci righe per presentare lo spettacolo! Come lo propongo? Dai, su, ti prego!”
“Va bene Arturo, stanotte scrivo…”
E allora eccomi qua per fare subito chiarezza. Pardon, confusione.
“La macchina della Felicità” non è uno spettacolo. Non è una
presentazione, una lettura, un incontro, un reading, non è
una…non è un…Ma allora che cosa è? E’…TROVATO! E’ la
ricreazione. Come a scuola. Suona la campanella e si comincia.
Salperete con il sottoscritto e la sua piccola orchestra verso
“L’isola che c’è”, perché la felicità, nonostante tutto, può esistere, esiste, e la si può raggiungere. Il patto fra me, i musicisti e
i passeggeri è chiaro: far saltare tutti gli schemi, abbandonarsi
al piacere del viaggio e scatenarsi, come da bambini durante
la nostra ricreazione. E ora che ci penso, il suono della campanella che interrompeva lo scorrere delle lezioni, è stata una
delle prime dimostrazioni concrete che la felicità può esistere.
Le pagine del mio piccolo romanzo, le canzoni della mia piccola orchestra, le domande del pubblico, gli improvvisi cambi di
rotta dettati dalle suggestioni esterne, la lettura dei messaggi
di chi vuole spiegarci il proprio concetto di felicità, una poesia inattesa che salta fuori dal mio cilindro… Una signora che
dalla prima fila si alza e mi offre un panino fatto da lei, perché
la ricreazione prevede anche la merenda (è successo davvero
giuro!), probabilmente tutto questo non ci renderà felici, ma
forse, se saremo fortunati, La Felicità, scivolando via leggiadra
fra il palco e le poltrone, ci farà un sorriso. Se abbiamo la voglia
e il coraggio di impegnarci, l’impossibile può diventare possi-
bile. E a forza di sognare sai dove si arriva? Alla Realtà. Perdonate la rima: Questo viene a dirvi “La macchina della Felicità”.
Scusatemi, ho già parlato e scritto troppo. Driiiiinnnnnnn: suona la campanella. Che la ricreazione abbia inizio!
Flavio Insinna
Line Up
Angelo Nigro: Direzione Musicale e Pianoforte
Letizia Liberati: Voce
Vincenzo Presta: Sax
Giuseppe Venezia: Contrabbasso
Saverio Petruzzellis: Batteria
TERMOLI
9 AGOSTO 2016
TEATRO VERDE
LELLO ARENA
Parenti serpenti
di Carmine Amoroso
con Giorgia Trasselli e con (in o. a.) Andrea de Goyzueta, Marco
Mario De Notaris, Carla Ferraro, Autilia Ranieri, Annarita Vitolo, Fabrizio Vona
regia di Luciano Melchionna
scene Roberto Crea
costumi Milla
musiche Stag
assistente alla regia Sara Esposito
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro e Bon Voyage Produzioni
in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi
Un Natale in famiglia, nel paesino d’origine, come ogni anno da
tanti anni. Un Natale pieno di ricordi e di regali da scambiare, in
questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare
di ravviare i legami famigliari, come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano, ancora oggi, per scaldare la casa: un braciere
pericoloso ma rassicurante come tutte le abitudini e le tradizioni.
Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno
quel momento per rivedere i figli cresciuti, e andati a lavorare in
altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che
si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti in cui tutti noi possiamo
riconoscerci, le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono
ormai intrisi.
Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei
panni del papà – interpretato da Panelli nel film di Monicelli –
mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo
sguardo, come quello di un bambino, intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano, in quei
giorni di santissima festività: è un genitore davvero in demenza
senile o è un uomo che non vuol vedere più la realtà e si diverte
Teatro d’Estate
a trasformarla e a provocare
tutti? Andando via di casa,
diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti
con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio
orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità,
ma in quelle pause di neve e
palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi spensierato,
affettuoso e risolto. All’improvviso però, i genitori, fino ad allora
autonomi punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà
ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia… a chi toccherà?
All’improvviso, dunque, un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre lo stesso e in via
di spegnimento, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a
prendere il sopravvento. Verità? Paradosso? Spesso, come si è soliti
dire, la realtà supera la fantasia. Ciò mi ha spronato ad affrontare
questo testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato
di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può
far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza
una profonda amarezza, magari scoprendo – per contrasto – la
possibilità di una maggior coerenza nei rapporti e negli affetti, così
da ricordarsi le meravigliose responsabilità che un cordone ombelicale come quello tra genitori e figli impone. Viviamo in un’epoca
in cui i valori, primo fra tutti il rispetto, stanno pian piano sparendo
e l’egoismo sta prendendo decisamente il sopravvento sulla carità
umana e sulla semplice, fondamentale, empatia. Prima o poi saremo tutti dei vecchi bambini bisognosi di cure, perché trasformarci
in soprammobili polverosi, inutili e ingombranti?
In quest’epoca in cui tutto e il contrario di tutto sono la stessa cosa
ormai, con questa commedia passeremo dalle risate a crepapelle
per il tratteggio grottesco, e a tratti surreale, dei personaggi al più
turpe cambiamento di quegli esseri che – chi di noi non ne ha conosciuto almeno uno? – da umani si trasformeranno negli animali
più pericolosi e subdoli: i serpenti.
Luciano Melchionna
TERMOLI
Teatro d’Estate
12 AGOSTO 2016
TEATRO VERDE
AMBROGIO SPARAGNA
TARANTA D’AMORE
AMBROGIO SPARAGNA & ORCHESTRA POPOLARE ITALIANA
DELL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DI ROMA
Finisterre
Con Taranta d’Amore, la notte del Gran Ballo Festa-Concerto
di serenate e balli della tradizione popolare italiana, Ambrogio Sparagna torna nel Molise.
Sarà una grande festa spettacolo: gighe, saltarelli, ballarelle,
pizziche, tammurriate e soprattutto tarantelle, la danza matrice di tante tradizioni musicali delle nostre regioni.
Al centro della scena Sparagna, sostenuto dalla straordinaria energia e bravura dei musicisti dell’Orchestra, dà vita ad
una grande festa spettacolo che riesce ad animare la piazza,
la fa saltare al ritmo vorticoso dei nostri balli popolari, tra
organetti, chitarre, ciaramelle e tamburelli. Nel corso dello
spettacolo il pubblico diventa ‘protagonista della festa’ e si
lascia piano piano travolgere dalla forza della musica abbandonandosi agli inviti del Maestro a ballare, battere le mani,
sorridere e fischiare una melodia, cantare un ritornello e sorridere per un numero ad effetto. Così stregati dall’energia
del ritmo ed affascinati dalla varietà ed originalità dei suoni
degli strumenti popolari e dalla forza delle voci che cantano
tanti dialetti diversi, tutti si ritrovano a rivivere suggestioni
ed emozioni straordinarie tipiche delle antiche feste contadine italiane.
L’Orchestra Popolare Italiana, diretta da Ambrogio Sparagna,
è un ensemble di voci, organetti, percussioni e altri strumenti
tradizionali che propone un variegato repertorio che abbraccia diverse regioni d’Italia attraverso progetti originali che
prevedono spesso la partecipazione di ospiti speciali.
Numerosi gli spettacoli in Festival, ma anche interventi musicali e teatrali per animare piazze e interi paesi, che hanno
sempre catturato l’attenzione e l’entusiasta partecipazione
del pubblico. Il gruppo vanta una ampia e qualificata esperienza, in Italia e all’estero.
TERMOLI
Teatro d’Estate
17 AGOSTO 2016
TEATRO VERDE
TI AMO O QUALCOSA DEL GENERE
con ROBERTO CIUFOLI, TIZIANA FOSCHI, FRANCESCA
NUNZI, DIEGO RUIZ
scritto e diretto da Diego Ruiz
La tavola è apparecchiata per due, le candele sono accese, la
luna e le stelle sono particolarmente luminose e anche le zanzare non si sono fatte vedere per non rovinare quello che si
prepara a essere il più romantico dei tète a tète.
Non c’è bisogno di essere poliglotti per sapere che un tète a
tète è un incontro a due, no? Allora che c’entra l’arrivo dell’amica di lui e, ancora peggio, che ci fa il fidanzato di lei?!
Ma soprattutto: chi è gay? E lui? Di chi è innamorato? Di lei o
dell’altra? E lei? Ama lui o preferisce quell’altro? Ma scusate,
non c’era un gay? Anzi due?
Insomma, qual è la morale ? Che in amore bisogna essere sempre sinceri? O che le bugie dette a fin di bene possono essere
considerate del tutto innocenti? Forse sono comunque dei piccoli tradimenti?
Una cosa è certa: che bisogna disporre di tanti escamotage per
far sopravvivere un sentimento ai continui naufragi della vita
quotidiana!
Un’altra divertente commedia di Diego Ruiz con le sue appassionanti e ironiche ricerche sulla qualità dei rapporti di coppia,
visti però, questa volta, attraverso la lente spietata dell’amicizia. Sì, perché un amico alcune volte, più o meno involontariamente, può mettere i bastoni tra le ruote alla storia d’amore
dell’altro.Se poi il tuo migliore amico, in realtà è un’amica, il
pericolo è dietro l’angolo. Esiste l’amicizia tra uomo e donna?
Oppure c’è un’attrazione latente?
Uno spettacolo divertentissimo e sorprendente, che ha debuttato la prima volta nel 2007 con enorme successo, conquistando migliaia di spettatori romani. Questa volta in una veste rin-
novata , pronto per affrontare un tour nazionale.
I quattro protagonisti danno vita a una girandola di equivoci e
di fraintendimenti impossibili creando un groviglio inestricabile di bugie e mezze verità. Tra mille risate, situazioni imbarazzanti e gags esilaranti, tutti i nodi verranno al pettine e sarà
l’amore a trionfare su tutto… o forse no?
Diego Ruiz
ROCCAVIVARA
10 AGOSTO 2016
SANTUARIO MADONNA DEL
CANNETTO
MAURIZIO SANTILLI
IO ADORO LA SINTESI, SARÒ BRE...
E’ un viaggio semiserio nell’umorismo del ‘900 da Petrolini a Campanile, assando per Ennio Flaiano e Marcello Marchesi.
“Io adoro la sintesi, sarò bre...” è il titolo intrigante e provocatorio che racconta tra aforismi e freddure la nostra cultura nell’
ultimo secolo. E’ un percorso in un’Italia che Santilli ama definire
di “spessore”, grazie a intuizioni culturali e dialettiche che hanno
condizionato la nostra formazione.
Chi è l’umorista? Non è il comico la cui battuta è fine a se stessa, ma, come dice Pirandello, è un tragico che prende la vita con
ironia.
La battuta dell’ umorista, invece, figlia di una intuizione culturale,
apre la mente allo spettatore conducendolo per mano a riflessioni
sulle condizioni del genere umano mai esplorate prima.
Teatro d’Estate
ROCCAVIVARA
13 AGOSTO 2016
SANTUARIO MADONNA DEL
CANNETTO
NOVAMUSA
CONCERTO PER ZAMPOGNA
PIERO RICCI – zampogna e fisarmonica
ERNEST CARRACILLO – organetto
MORRIS CAPONE - contrabasso
ANTONELLO IANNOTTA - percussioni
PAOLO ZAMPOGNA - fagotto
EMILIA AKHTYAMOVA - pianoforte
Novamusa è il nome scelto dal Gruppo per evocare la magia del
passato e fonderla in una costruzione musicale che attinge alle
dolci novene di zampogne itineranti e si spinge in concerti veri e
propri dove ogni strumento della tradizione si confronta alla pari
con quelli della cultura classica dando vita ad un repertorio davvero unico, interamente dedicato alle genti e alla terra di origine.
Novamusa nasce in Molise ed è formato da nomi ben conosciuti
nell’ambito della musica classica e popolare.
Teatro d’Estate
ROCCAVIVARA
Teatro d’Estate
17 AGOSTO 2016
SANTUARIO MADONNA DEL
CANNETTO
PALMA SPINA
LA CANDIDATA
Testo e regia: Palma Spina.
Voci: Alessia Filiberti e Francesco Vitale.
Scene: Francesco Niro.
Suoni: Roberto Faccenda
Produzione Targhe Alterne.
“Lo spettacolo è LA CANDIDATA, ultimo nato in casa Spina, lo
spettacolo che più di altri mi diverte e mi emoziona perchè si è
prima spettatori di uno spettacolo, poi si decide se proporlo al
pubblico. In occasione dell’imminente campagna elettorale (ce n’è
sempre una alle porte) metto in scena alcuni personaggi noti (la
casalinga barese, l’impiegata napoletana, l’ingenua romana) e ne
introduco di nuovi (la stralunata veneta e l’attrice impegnata). I riferimenti a politici della scena locale molisana e di quella nazionale non sono velati, come satira richiede. E si ride, si ride. Purtroppo,
si ride. Cinque candidate presentano il loro programma e la loro
personalissima ricetta per uscire dalla palude economico-sociale
e dal degrado morale del paese. La candidata romana è un’ex
starletta di Non è la Rai che vive la sua avventura politica come un
nuovo programma televisivo. La candidata napoletana stila il suo
programma dal suo osservatorio, l’ufficio postale dove serve pen-
sionati e precari. La candidata veneta è inviata dalla Lega al Sud
per prendere voti e cela le sue origini meridionali. L’attrice di prosa
si prepara a scendere in politica con il metodo Stocansky appreso
in Accademia. La candidata barese, sostenuta da Vendola, propone la sua soluzione alla crisi economica rivolgendosi alla comunità
gay. Cinque donne, ma potrebbero essere anche uomini, che sono
lo specchio di come è intesa e fraintesa oggi la politica” (P.S.)
ROCCAVIVARA
18 e 20 AGOSTO 2016
SANTUARIO MADONNA DEL
CANNETTO
STILNOVO ENSEMBLE
J. S. BACH: INTEGRALE DELLE SUITE
PER VIOLONCELLO E VIOLA SOLO
Interpreti
Remo Ianniruberto (violoncello)
Paolo Castellitto (viola)
Coreografie Scuola di Danza Scarpette Rosse di Francesca Sara
Spallone
Composte nel periodo (1717-1723) trascorso da Bach, in qualità
di maestro di cappella alla corte di Köthen in Sassonia, furono eseguite per la prima volta dall’eccellente Kammermusikus Christian
Bernhard Linigke, primo violoncello dell’Orchestra di Corte. Rese
celebri in epoca moderna da Pablo Casals, chiamato a confrontarsi con una scrittura di inedita difficoltà, sono considerate opere
di straordinario virtuosismo e testimoniano l’instancabile spirito
di ricerca che animò lungo tutta la vita l’attività compositiva del
Maestro di Eisenach.
Il termine suite, nell’ambito della musica barocca, comporta uno
stretto legame con la danza; designa infatti un genere costituito, interamente o in larga misura, da una successione ordinata di
danze stilizzate, vale a dire non più destinate al ballo.
Teatro d’Estate
PIETRABBONDANTE
2 AGOSTO 2016
TEATRO SANNITA
Teatro d’Estate
pevole o innocente? Nessuno può saperlo perché nessuno può entrare nell’anima altrui.
Il palcoscenico è l’anima di una donna incinta, in preda
alle sue ansie, ai suoi dubbi, alle sue incertezze. Le figure
cui si relaziona in questo momento delicato della sua
LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO con
vita (l’amica, il dolore, la dottoressa, i suoi genitori, il padre del futuro bambino) avranno l’arduo compito di essedi Oriana Fallaci
con Franco Oppini, Adriana Palmisano, Rita Pasqualoni e re i rappresentanti di una giuria popolare che pronuncerà
il verdetto finale in
merito alla morte del feto: colpeMariella Gravinese
vole o innocente?
Antares Roma
Il testo “Lettera a un bambino mai nato” di Oriana Fallaci
è lo spunto per riflettere sulle contraddizioni umane, il
pregiudizio. E’ meglio nascere uomo o donna? Non ha
importanza. Quello che conta è essere una persona. Col-
PIETRABBONDANTE
6 AGOSTO 2016
TEATRO SANNITA
FERMATA PARADISO
Con Romano Talevi, Rita Pasqualoni, Federico Melis
Regia di Barbara Amodio
Checko Theater Company Roma
Parigi, ai giorni nostri. Una coppia di comici, marito e moglie,
viene convocata per una audizione presso il teatro “Al Paradiso”. Attraverso una serie di gag, vita vissuta e numeri di
varietà giungono alla consapevolezza di essere imprigionati
all’interno di un vecchio teatro abbandonato, dal quale non
possono più uscire, essendo tutte le vie di uscita sbarrate o
murate. Perché sono lì? Chi li ha convocati? Uno scherzo, o
qualcosa di più? Domande che avranno una risposta nell’ epi-
Teatro d’Estate
logo finale che ci svelerà il mistero di “Fermata Paradiso”.
Una commedia dai risvolti psicologici ironici, a volte amari,
che strizza l’occhio all’ Arte del Varietà, con delle rapide sortite
nell’ Avanspettacolo e contaminazioni rock. A memoria di un
mondo ormai quasi dimenticato, ma non così troppo lontano da noi, che ancora affascina e può far sognare. Un mondo
vissuto in un tempo che ha visto due guerre e che sempre ha
avuto le sue vittime, purtroppo anche recenti come quelle del
Bataclan, per la cecità di chi considera l’Arte e la Cultura elementi rivoluzionari, quindi da cancellare.
E se fare teatro è un atto rivoluzionario, allora “Viva la Rivoluzione!”
PIETRABBONDANTE
Teatro d’Estate
10 AGOSTO 2016
TEATRO SANNITA
ELENA
DI EURIPIDE
con ADRIANA PALMISANO e GIPETO, MARIELLA GRAVINESE,
e gli AMICI del TEATRO di Pietrabbondante
Versione, Adattamento e Regia LIVIO GALASSI
Prosegue nell’estate 2016, per il quarto anno consecutivo, il
lavoro sul territorio con l’Associazione Amici del Teatro di Pietrabbondante - sotto la Direzione Artistica e la guida sapiente
di Mario Baldini - che coinvolge di volta in volta artisti professionisti, che si distinguono nell’ambito della prosa a livello nazionale, e i giovani e anche meno giovani, presenti sul territorio
molisano.
Una ricorrente sperimentazione formativa sul territorio, riproposta ogni anno nel periodo estivo, che si sviluppa attraverso la
progettazione, la preparazione e la messa in scena di un spettacolo, diretto e coadiuvato dall’interpretazione di alcuni artisti
professionisti della scena nazionale, ai quali vengono affidati
perlopiù i ruoli principali, i quali mettono a disposizione le proprie capacità strutturali e professionali. Si tratta di una vera e
propria rivoluzione dell’idea di teatro come privilegio e delle
dimensioni sociali e culturali ai quali siamo abituati, attraverso
una struttura modulare e trasversale che si occupa di formare
un pubblico sempre più attento e incuriosito alle proposte culturali e offrire un’importante opportunità a coloro che intendono sperimentare le proprie attitudini e scoprire il proprio talento, confrontandosi direttamente con un teatro professionale.
Catalizzatore sinergico che stimola tali progetti, naturalmente
la presenza sul territorio del meraviglioso scenario del Teatro
Sannitico dove questi spettacoli debuttano in prima nazionale.
Quest’anno è la volta di “ELENA” di Euripide, un opera classica
dell’antica Grecia che può definirsi un esempio di tragicommedia “originalissima e sconcertante per la singolarità dell’intreccio e per il suo inconsueto svolgimento – dice il regista Livio
Galassi il quale cura anche l’adattamento - costruita su una
ipotesi scherzosa e sottilmente irriverente che ha cadenze tragicomiche e l’andamento rapinoso di una fiaba: la decennale
guerra di Troia combattuta per conquistare un’aerea nuvola.
Non la bella Elena quindi, da strappare a Paride ma un fantasma creato dagli dei per preservare dall’adulterio, la casa di
Menelao…”.
Il ruolo di “Elena” è interpretato da Adriana Palmisano, interprete di numerosi spettacoli classici e contemporanei di circuitazione nazionale e internazionale, particolarmente nota e apprezzata in Molise per i suoi contributi artistici e organizzativi
sul territorio.
Il ruolo di “Menelao” è affidato a gipeto (rigorosamente con
la “g” minuscola) noto interprete dei più importanti musical
rappresentanti nel mondo e attore dei Teatri di Pietra.
Mariella Gravinese, attrice e psicologa nel ruolo della “Corifea”, si rivela un valido supporto per il progetto e Gian Domenico Sale, attore professionista molisano, interpreta l’affascinante
ruolo del “Messaggero egizio”.
Interpretano gli altri ruoli e il coro, gli Amici del Teatro di Pietrabbondante provenienti da varie zone del Molise: Aldo Cutone, Doriana Di Ciocco, Antonio Di Schiavi, Chiara Greco, Gesilda
Manno (Presidente dell’Associazione), Alessia Tesone, Arianna
Tesone, Ermanno Vairano.
Quest’anno la regia viene affidata al noto regista Livio Galassi
il quale ha diretto, durante la sua carriera, tutti più grandi artisti
del nostro panorama teatrale in numerosissimi spettacoli sempre presenti nei più importanti cartelloni e festival nazionali.
PIETRABBONDANTE
12 AGOSTO 2016
TEATRO SANNITA
BRANCALEONE E LA SUA ARMATA
Autore:
Pippo Franco
Regia:
Giacomo Zito
Associazione Teatroper Roma
La vera crociata di Brancaleone è una crociata del tutto personale. Al limite della terza età, dopo aver vissuto un’esistenza
dedicata soltanto alle avventure guerresche, il nobile di Norcia,
rimasto sempre nobile nell’animo tanto da somigliare a Don
Chiscotte per la purezza interiore e il senso della giustizia, si trova a trarre le conclusioni della sua vita che gli appare fallimentare. Non ha mai conosciuto l’amore, se non quello di Dolcemea
che gli viene sovrana dal suo legittimo marito redivivo il giorno
del suo matrimonio ed è decisamente bipolare perché passa da
un’euforia sfrenata ad una tristezza abissale e tragicomica. La
sua compagnia di guitti divenuti guerrieri che gli hanno salvato
la vita proprio nel momento in cui Astragalo stava per ucciderlo,
Teatro d’Estate
è la cosa più cara che gli è rimasta e vorrebbe fare della sua
piccola armata un’armata di blasonati. Colombello,suo generale
arguto e colto, lo segue e lo indirizza in tutto ciò che accade, compresa la conclusione della vicenda che vede Brancaleone conquistare di nuovo Dolcemea e, soprattutto, conquistare
il castello di Bellafonte senza far rischiare la vita ai suoi per
una peste fortuita che gli era stata annunciata dall’Angelo della
Morte e che ha fatto strage di Macellone e di tutti i suoi feroci
guerrieri. Il desiderio di stabilire un contatto con la parte spirituale dell’uomo o, se vogliamo, del sé superiore dell’individuo,
è il tema costante di tutta la commedia che racconta la ricerca
della propria vera identità, il desiderio di ciò che è giusto e il
desiderio del divino attraverso la cultura e la simbologia di un’epoca di straordinario fascino. Per Brancaleone gli ultimi devono
essere i primi e, soprattutto, devono avere titoli nobiliari pur essendo parecchio cialtroni e alquanto ignoranti. Cosa che avverrà
puntualmente, con la benedizione del Pontefice.
PIETRABBONDANTE
14 AGOSTO 2016
TEATRO SANNITA
VERSO IL GOLGOTA
TRAGEDIA DI UN PERSONAGGIO
di Henry Géon e Jacopone da Todi
adattamento e regia di Ugo Ciarfeo
LALTHROTEATRO di Ugo Ciarfeo - Termoli
In occasione del Giubileo della Misericordia
Una rappresentazione sacra tratta da un testo suggestivo e denso di spiritualità, del francese convertito Henri Ghéon, con la
complicità tragica di Jacopone da Todi.
Teatro d’Estate
La regia di Ugo Ciarfeo, con gli attori de Laltrotheatro, conferisce alla rappresentazione una sacralità lontana dai facili eccessi
pietistici, mediante un ritmo incalzante della recitazione e della
gestualità.
PIETRABBONDANTE
16 AGOSTO 2016
TEATRO SANNITA
ROCCO PAPALEO LIVE
Associazione Teatroper Roma
Un successo previsto, quello di Rocco Papaleo. Della sua umanità e della sua cifra artistica miscelate con leggerezza e ironia
al cinema come nella musica e sul palco. D’altra parte il suo
teatro-canzone è anche vita di memoria e movimento, realismo
poetico e armoniosa sensualità. Note e parole con un ritmo che
accarezza e poi sollecita, con garbo.
E’ una formula ‘magica’, quella di Rocco Papaleo. Che canta Sinatra, avvicina tutti alla potenza e agli orizzonti della musica,
avvolge nel tepore del pane e frittata di sua madre che è la culla
emotiva delle nostre specificità, si avventura a piedi per riappropriarsi del tempo, fa l’amore o guarda all’amore che se ne và,
Teatro d’Estate
abbraccia i piaceri di Bertold Brecht fino al sublime messaggio
della gentilezza.
“Un esperimento di teatro canzone, come un diario da sfogliare
a caso, che raccoglie pensieri di giorni di erenti. Brevi annotazioni, rime lasciate a metà, parole che cercavano una musica,
storielle divertenti che tali mi appaiono nel rileggerle ora. Non è
che un diario racchiuda una vita, ma di certo, dentro, trovi cose
che ci appartengono, e nel mio caso l’azzardo che su alcune di
quelle pagine valesse la pena di farci orecchiare, per riaprirle
ogni sera a chi ha voglia di ascoltare. Fin qui, il senso della
piccola impresa. A renderla meridionale, ci pensa l’anagrafe, mia
e della band che tiene il tempo. Ma sarebbe meglio dire, il controtempo, visto che il sud, di solito, scorre a un ritmo diverso.
La questione meridionale in fondo è tutta qui: uno scarto di fuso
orario, un jet lag della contemporaneità che spesso intorpidisce
le nostre ambizioni. Del corpo sociale, siamo gli arti periferici,
dita e unghie. Il cuore pulsante batte altrove, mentre a noi,
tutt’al più spetta la manicure. Dunque, un teatro a portata di
mano, col desiderio, a ben vedere, solo di stringerne altre.”
COMUNE
DI CASACALENDA
Flavio Brunetti
Casacalenda
che fu
immagini tratte da
NON APRIRE
CHE ALL'OSCURO
La vita i sogni la morte
nel mistero della fotografia
Palazzo Municipale
CASACALENDA (CB)
1 AGOSTO • 25 SETTEMBRE
Teatro d’Estate
ROCCAVIVARA
SANTUARIO MADONNA DEL CANNETO
10 AGOSTO 2016
MAURIZIO SANTILLI
IO ADORO LA SINTESI, SARÒ BRE...
Vaggio semiserio nell’umorismo del ‘900 da
Petrolini a Campanile, passando per Ennio
Flaiano e Marcello Marchesi
13 AGOSTO 2016
NOVAMUSA
CONCERTO PER ZAMPOGNA
PIERO RICCI – zampogna e isarmonica,
ERNEST CARRACILLO – organetto,
MORRIS CAPONE - contrabasso,
ANTONELLO IANNOTTA - percussioni,
PAOLO ZAMPOGNA - fagotto,
EMILIA AKHTYAMOVA - pianoforte
17 AGOSTO 2016
PALMA SPINA
LA CANDIDATA
Cinque candidate presentano il loro
programma e la loro personalissima ricetta
per uscire dalla palude economico-sociale e
dal degrado morale del paese.
18 e 20 AGOSTO 2016
STILNOVO ENSEMBLE
J. S. BACH: INTEGRALE DELLE
SUITE PER VIOLONCELLO E VIOLA
SOLO
Interpreti: Remo Ianniruberto
(violoncello) Paolo Castellitto (viola)
Coreograie Scuola di Danza Scarpette
Rosse di Francesca Sara Spallone
Teatro d’Estate
TERMOLI TEATRO VERDE
1 AGOSTO 2016
CORRADO TEDESCHI - ETTORE BASSI
Teatro Europeo Plautino – Sarsina
presenta
MILES GLORIOSUS
di Tito Maccio Plauto
e con Justine Mattera
Regia di Cristiano Roccamo
3 AGOSTO 2016
FLAVIO INSINNA e la Sua Piccola Orchestra in
LA MACCHINA DELLA FELICITA’
Angelo Nigro: Direzione Musicale e Pianoforte
Letizia Liberati: Voce
Vincenzo Presta: Sax
Giuseppe Venezia: Contrabbasso
Saverio Petruzzellis: Batteria
9 AGOSTO 2016
LELLO ARENA
PARENTI SERPENTI
di Carmine Amoroso
con Giorgia Trasselli e con Andrea de Goyzueta, Marco
Mario De Notaris, Carla Ferraro, Autilia Ranieri,
Annarita Vitolo, Fabrizio Vona
regia di Luciano Melchionna
12 AGOSTO 2016
AMBROGIO SPARAGNA
TARANTA D’AMORE
AMBROGIO SPARAGNA & ORCHESTRA POPOLARE
ITALIANA
DELL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DI ROMA
Finisterre
17 AGOSTO 2016
ROBERTO CIUFOLI
TI AMO O QUALCOSA DEL GENERE
con Tiziana Foschi, Francesca Nunzi, Diego Ruiz
scritto e diretto da Diego Ruiz
Teatro d’Estate
Altilia Samnium Festival
SHAKESPEARANDO, e non solo!
ALTILIA
BASILICA FORO E TEATRO ROMANO
30 LUGLIO 2016
La Fabbrica dell’Attore
Teatro Vascello e Festival La Versiliana
Manuela Kustermann - Melania Giglio
DICHIARO GUERRA AL TEMPO
Tratto da I Sonetti di William Shakespeare
1 e 2 AGOSTO 2016
Compagnia del Teatro del LOTO
Stefano Sabelli
Looking for KING LEAR
di William Shakespeare
studio attivo itinerante: famiglia, tempesta e follia
tradotto da Alessandro Serpieri
Adattamento e regia Stefano Sabelli
3 AGOSTO 2016
Teatro di Dioniso col sostegno del Sistema Teatro Torino
Valter Malosti
LO STUPRO DI LUCREZIA
di William Shakespeare
traduzione di Gilberto Sacerdoti
5 AGOSTO 2016
Simone Sala
SALA plays SHAKESPEARE
con la partecipazione di Stefano Sabelli
a seguire
La Cineteca Nazionale
presenta la versione restaurata di
OTHELLO di Orson Welles
6 e 7 AGOSTO 2016
Compagnia del Teatro del LOTO
In collaborazione con ASTI TEATRO 38
Silvia Gallerano - Claudio Botosso
LA LOCANDIERA
o, l’Arte per Vincere
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Stefano Sabelli
Teatro d’Estate
Sannita Teatro Festival - XLII Edizione
PIETRABBONDANTE
TEATRO SANNITA
2 AGOSTO 2016
Franco Oppini
LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO
di Oriana Fallaci
Regia di Mariella Gravinese
Antares associazione artistico-culturale Roma
6 AGOSTO 2016
FERMATA PARADISO
Regia di Barbara Amodio
Checko heater Company Roma
12 AGOSTO 2016
PIPPO FRANCO
LA CROCIATA BRANCALEONE
Autore Pippo Franco
Regia di Giacomo Zito
Associazione Teatroper Roma
10 AGOSTO 2016
Adriana Palmisano e Gipeto
ELENA
DI EURIPIDE
regia di Livio Galassi
Associazione Amici del teatro di Pietrabbondante
14 AGOSTO 2016
VERSO IL GOLGOTA
TRAGEDIA DI UN PERSONAGGIO
di Henry Géon e Jacopone da Todi adattamento e regia
di Ugo Ciarfeo
Lalthroteatro di Ugo Ciarfeo - Termoli
11 AGOSTO 2016
STELLE CADENTI, NOTTE AL TEATRO
ARTE E FOLLIA
coordinamento artistico IVANA MONTI
Dalle 3.00 della notte all’alba in sacco a pelo per
ammirare le stelle cadenti tra teatro, musica e arte
16 AGOSTO 2016
ROCCO PAPALEO
ROCCO PAPALEO LIVE
Associazione Teatroper Roma