ALTILIA Teatro d’Estate 30 LUGLIO 2016 FORO E TEATRO ROMANO DICHIARO GUERRA AL TEMPO da I Sonetti di William Shakespeare con Manuela Kustermann e Melania Giglio musiche Pink Floyd, David Bowie, Queen, Rolling Stones, Joni Mitchell, Peter Gabriel a cura di Daniele Salvo produzione Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello (Roma) Festival La Versiliana Due donne giacciono sprofondate negli abissi del tempo. Una in epoca elisabettiana, l’altra in epoca moderna. Abitano la stessa stanza. Non si vedono, non si parlano direttamente, ma sicuramente si percepiscono. La stanza è la stanza della memoria. Ovunque, manoscritti, versi, perpetue parole, spartiti musicali. I versi appartengono a William Shakespeare. Nella stanza dell’immaginario del grande poeta ci si può anche smarrire. Là ci sono pochi oggetti, lo spazio è denso, percorso da sussurri e voci dimenticate, memorie di antiche interpretazioni, ombre in transito e riflessi di luce abbaglianti. Il poeta è testimone instancabile di un mondo che non c’è più, una realtà costruita con dedizione, fede, potenza espressiva, serietà, competenza e valori indiscutibili. Il poeta frequenta il futuro nella vita di ogni giorno, si batte per la verità, cade in deliquio, trema, sviene per un istante e in quell’istante elabora universi, sogna l’infinito e tenta di decifrarne la grammatica. Così è la scrittura di Shakespeare, scrittura “vivente”, tracciata nell’inconscio dei suoi interpreti. Così è la sua Poesia. Questo viaggiatore dell’illusione e del sogno parla una lingua di cristallo, si misura con ogni possibile realtà, ogni forma di tradimento e, come dal fondo di un pozzo, si affanna a parlare a tutti gli uomini ancora “vivi”, tramite versi che ci parlano delle paure di un vecchio, degli incubi notturni di un Re lasciato solo dalle figlie, delle notti d’amore di una Regina, degli affanni di un giovane principe, dei pensieri di un grande condottiero... La stanza che ospita quest’uomo ha grandi pareti di fumo che soffrono dell’instabilità propria dei sogni e quindi mutano continuamente. Proprio perché è “strumento divino”, proprio perché dialoga con gli angeli, il Poeta non deve solo divertirci (di-vertere = distrarre da), ma ha la possibilità di aiutarci a ritrovare la nostra grazia perduta, la nostra innocenza, a lungo vagheggiata e rimpianta, cancellata inesorabilmente dal cinismo e dalla superficialità della nostra vita quotidiana. Così le due donne iniziano un dialogo senza fine, dove, da due diverse dimensioni, si interrogano ancora e ancora sulla vera natura dell’amore. Sul confine tra amore e amicizia. In che cosa differiscono l’amore passionale e quello ideale? Quando possiamo parlare di affinità elettive? Shakespeare nei suoi sonetti indaga tutti i possibili aspetti dell’amore. E l’amore stesso diviene così lo strumento d’eccellenza per conoscere se stessi, l’altro, il mondo, la poesia, la bellezza e la caducità. Una conversazione infinita, dove il gioco dei sentimenti è vissuto fino in fondo e porta le due donne ad osservare con dolcissima compassione la fatale caducità del nostro tempo terreno . Perché è proprio il Tempo, con il suo inganno, il suo orrore, il suo splendore, a rappresentare il vero grande tema dei Sonetti di Shakespeare. Amore e Tempo. Entrambi caduchi. Entrambi infiniti. E noi sempre in guerra. Con entrambi. ALTILIA 1 e 2 AGOSTO 2016 FORO E TEATRO ROMANO Stefano Sabelli RE LEAR di William Shakespeare con Pasquale Arteritano, Domenico Florio, Giulio Maroncelli, Bianca Mastromonaco, Andrea Ortis, Barbara Petti, Fabrizio Russo, Eva Sabelli con la partecipazione di Claudio Botosso regia Stefano Sabelli musiche dal vivo della Fanfara balcanica di Riserva MOAC A quattrocento anni dalla morte del Bardo, in un’atmosfera balcanica da frantumazione di frontiere, nello scenario di Altilia Re Lear, che dopo Saul, compone il secondo capitolo del focus che la Compagnia del LOTO dedica alla decomposizione della Famiglia, alla Follia senile e alla caducità di Re e Regni. Il lavoro, nella nuova versione dell’opera tradotta da Alessandro Serpieri, sarà presentato come studio attivo e itinerante, teatra- Teatro d’Estate lizzando in tre distinte aree del parco archeologico, tre grandi corpi e temi di questa versione del capolavoro di Shakespeare: Famiglia/Festa gitana, Tempesta/Catarsi, Follia/Ricongiungimento. Lear, stanco Re zingaro, divide il suo Regno e il suo bel Carro gitano, fra due figlie adulatrici che, come in un concorso di bellezza, si fanno incoronare con civettuolo cinismo Miss di Regioni, ormai divise. Sentenziando che “dal Nulla nasce Nulla”, il vecchio Re, ripudia però la terza figlia, quella più amata, che “nulla” aveva chiesto in dote, rifiutando lo show e le lusinghe interessate delle sorelle. È l’inizio della fine! Tutto si decompone mentre esplodono ritmate fanfare Gipsy che annunciano l’implosione del Regno. Edmund, figlio illegittimo del vecchio Gloucester, lancia le sue calunnie contro il fratellastro Edgar e contro Lear, cosa che lo rende carne assai seducente per l’avida lussuria di Gonneril e Regan, che se ne litigano le attenzioni. Lear, nel frattempo, più pazzo del suo Pazzo, non trova più luogo e sosta per il suo debordante ed invadente carrozzone da giostraio. Mentre barbarie e cecità travolgono tutto, il Grecale annuncia la tempesta in un’ampolla di vetro che scardina le menti e il nomadismo del vecchio Re perde, col Regno, la sua Rosa dei venti. ALTILIA Teatro d’Estate 3 AGOSTO 2016 FORO E TEATRO ROMANO LO STUPRO DI LUCREZIA uno spettacolo di Valter Malosti interpreti Valter Malosti, Alice Spisa, Jacopo Squizzato suono e programmazione luci G.U.P. Alcaro costumi Federica Genovesi cura del movimento Alessio Maria Romano versione italiana e adattamento di Valter Malosti dalla traduzione di Gilberto Sacerdoti foto di scena Giulia Caira macchinista Matteo Lainati assistente alla regia Elena Serra La lunga frequentazione di Valter Malosti con l’opera in versi di Shakespeare ha prodotto nelle passate stagioni piccoli gioielli teatrali come Venere e Adone, premio Associazione Nazionale Critici di Teatro 2009. Lo Stupro di Lucrezia venne pubblicato nel 1594, l’anno successivo alla stampa del poemetto gemello Venere e Adone (committente e dedicatario il medesimo Southampton). I due poemetti sembrano formare una specie di dittico simmetricamente contrappuntato, in cui la seconda tavola rovescia la prima: dallo sfondo giorgionesco del primo con conigli cani, cavalli e cinghiali si passa ad un tragico notturno, immerso in una livida oscurità caravaggesca squarciata dalla luce di una torcia. Per il grande poeta inglese Ted Hughes, autore di un visionario e misterico saggio/poema Shakespeare and The Goddess of Complete Being, questi poemetti, scritti quando i teatri londinesi erano chiusi per la peste, sono la base in cui individuare idealmente tutta la strategia poetica e i fondamenti metafisici dell’intera opera shakespeariana. La storia di come Tarquinio stupri Lucrezia, invasato di lei dopo le lodi del marito Collatino all’interno di una bizzarra gara tra generali, e di come il suicidio della vittima spinga il popolo romano a ribellarsi e a liberarsi dal giogo della tirannia monarchica era stata succintamente narrata da Tito Livio e Ovidio e poi da Chaucer. In Shakespeare la voce della donna si dilata e diviene uno dei più alti esempi di meditazione sulle conseguenze dello stupro visto dalla parte di una donna, attraverso un’ardita serie di lamentazioni, introspezioni, allegorie, invettive: contro il Tempo, la Notte, l’Occasione; e in una ekphrasis che è capolavoro assoluto : la descrizione di un quadro di argomento troiano memore forse di Giulio Romano e di Mantova, in cui il sacco della città diviene la sua propria violazione. Non è un caso che Lucrezia e il suo suicidio provocarono vibranti polemiche e contrapposizione sul giudizio morale da dare a questa figura esemplare all’interno del mondo cristiano, vera “causa celebre” della casistica (vedi Agostino: “ammazzando sé stessa ha ammazzato un’innocente”). Shakespeare qui dispiega la sua potentissima lingua e la capacità geniale di mescolare l’orrore all’anti-tragica parodia, con una specie di equilibrio incantatore che ci inghiotte nella musica delle parole senza concederci una qualche sospensione liberatoria. Una lingua tesa, turgida che sarà resa in italiano attraverso la versione teatrale di Valter Malosti tratta e adattata dalla recente traduzione in endecasillabi di Gilberto Sacerdoti. ALTILIA Teatro d’Estate 5 AGOSTO 2016 FORO E TEATRO ROMANO SIMONE SALA PLAYS SHAKESPEARE Simone Sala rivisita al piano le più belle colonne sonore dei film shakespeariani, a partire da quella meravigliosa di Nino Rota del Romeo e Giulietta di Zeffirelli, o di Alberto Barberis di Othello di Orson Welles, come pure partiture classiche ispirate all’opera di Shakespeare, come quella tratta da Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn. Le esecuzioni saranno inframezzate da Stefano Sabelli che legge i sonetti ed alcuni dei più bei monologhi shakespiriani. a seguire OTHELLO – ORSON WELLES - FILM IlIl moro Otello, generale della Serenissima, ama Desdemona, nobile donzella veneziana, che ricambia il suo affetto. Malgrado l’opposizione del padre di Desdemona, i due innamorati si sposano. Mentre la sposa viene condotta a Cipro, Otello affronta e batte la flotta ottomana. Sbarcato nell’isola festeggia la vittoria delle sue armate e il coronamento del suo sogno d’amore. Il perfido Jago, che gode la fiducia del generale, accomuna nel suo odio Otello e Cassio, giovane ufficiale, nominato governatore. L’odio e l’ambizione insoddisfatta suggeriscono a Jago un piano diabolico. Con arte subdola riesce ad insinuare il sospetto nell’animo buono ed ingenuo d’Otello, facendogli credere che Cassio corteggi Desdemona e che essa gradisca le sue attenzioni. Un fazzoletto, che Jago ha rubato a Desdemona e messo in mano a Cassio, sembrerà ad Otello, fremente di gelosia, una prova sicura del tradimento, così fa uccidere Cassio e soffoca la sua sposa innocente nel suo letto. Venuto a conoscenza della verità dopo avendo avuto le prove dell’innocenza di Desdemona, Otello, disperato, si uccide. Jago sconterà con la vita il suo tradimento. ALTILIA 6 e 7 AGOSTO 2016 FORO O TEATRO ROMANO LA LOCANDIERA o l’Arte per Vincere di Carlo Goldoni adattamento e regia Stefano Sabelli con SILVIA GALLERANO Mirandolina CLAUDIO BOTOSSO Cavaliere di Ripafratta Giorgio Careccia Conte di Albafiorita - Andrea Ortis Marchese di Forlipopoli - Chiara Cavalieri Ortensia Eva Sabelli Dejanira - Diego Florio Fabrizio - Giulio Maroncelli il Servo - Piero Ricci il Fisarmonicista muto scene Lara Carissimi - Michelangelo Tomaro costumi Martina Eschini disegno luci Daniele Passeri aiuto regia Giulio Maroncelli Compagnia del Teatro del LOTO In collaborazione con ASTI TEATRO 38 Dopo il felice e acclamato debutto nazionale nell’ambito del Festival Asti Teatro 38, viene per la prima volta presentata in Molise quest’originale versione del Capolavoro di Goldoni. Silvia Gallerano, l’attrice italiana più premiata a livello internazionale degli ultimi anni è Mirandolina, la donna moderna che verrà, in questa edizione da“Riso amaro” del capolavoro di Goldoni, prodotto dal Teatro del Loto. Lo spettacolo diretto da Stefano Sabelli “traghetta”, infatti, la vicenda da Firenze al Delta del Po, in un’atmosfera acquitrinosa anni ’50, fra Conti, Marchesi e Cavalieri che diventano, spiantati melomani, misantropi gagà e misogini di fiume, dediti al gioco. Nei panni di Ripafratta, Claudio Botosso, attore piemontese, fra i volti più noti del Cinema italiano d’autore. Il cast è completato dal talento dei giovani attori molisani Teatro d’Estate cresciuti nella Compagnia del LOTO, già distintisi, tra palco e schermo, in molte importanti produzioni. Piero Ricci, musicista di fama internazionale, completa con la sua fisarmonica questa produzione, dove convivono passator cortesi e bracconieri dediti a facili contrabbandi, attratti dal liscio intonato, senza tempo e ritmo, da “lucciole” di varietà, in cerca di clienti di frontiera, in attesa che la Giostra giri e il nuovo mondo arrivi. TERMOLI 1 AGOSTO 2016 TEATRO VERDE MILES GLORIOSUS Teatro Europeo Plautino – Sarsina presenta Ettore Bassi e Corrado Tedeschi in MILES GLORIOSUS di Tito Maccio Plauto e con Justine Mattera Regia di Cristiano Roccamo Il “Miles Gloriosus” è la commedia di Plauto più lunga a noi giunta. La trama è ricca e articolata e ruota intorno a un soldato vanesio e fanfarone, Pirgopolinice. Il soldato rapisce, portandola con sè a Efeso, una giovane cortigiana, Filocomasia, amante di Pleusicle, lontano da Atene in quel momento. Il furbo schiavo del giovane, Palestrione, si mette sulle tracce di Pirgopolinice. Dopo una serie di disavventure, lo schiavo riesce a raggiungere il soldato e a far chiamare il suo padrone. I due sono ospiti del vecchio Periplectomeno, vicino di casa del soldato. Palestrione escogita un piano per salvare Filocomasia, facendo credere a Pirgopolinice che la ricca moglie di Periplectomeno sia innamorata di lui. Ulteriore beffa è quella ordita da Palestrione nei confronti dello schiavo del soldato, Sceledro. Sceledro, infatti, vede Filocomasia e Pleusicle baciarsi, e Palestrione, per evitare che Pirgopolinice lo scopra, fa credere all’altro schiavo che il giovane non sta baciando Filocomasia, ma la sorella gemella. Quello del doppio è un espediente molto utilizzato nelle commedie latine, soprattutto da Plauto. Teatro d’Estate TERMOLI Teatro d’Estate 3 AGOSTO 2016 TEATRO VERDE FLAVIO INSINNA e La Sua Piccola Orchestra in LA MACCHINA DELLA FELICITA’ Il mio amico e manager Arturo mi minaccia con il suo sorriso gigante: “Flavio, sono settimane, mesi che te lo chiedo… Scrivimi dieci righe per presentare lo spettacolo! Come lo propongo? Dai, su, ti prego!” “Va bene Arturo, stanotte scrivo…” E allora eccomi qua per fare subito chiarezza. Pardon, confusione. “La macchina della Felicità” non è uno spettacolo. Non è una presentazione, una lettura, un incontro, un reading, non è una…non è un…Ma allora che cosa è? E’…TROVATO! E’ la ricreazione. Come a scuola. Suona la campanella e si comincia. Salperete con il sottoscritto e la sua piccola orchestra verso “L’isola che c’è”, perché la felicità, nonostante tutto, può esistere, esiste, e la si può raggiungere. Il patto fra me, i musicisti e i passeggeri è chiaro: far saltare tutti gli schemi, abbandonarsi al piacere del viaggio e scatenarsi, come da bambini durante la nostra ricreazione. E ora che ci penso, il suono della campanella che interrompeva lo scorrere delle lezioni, è stata una delle prime dimostrazioni concrete che la felicità può esistere. Le pagine del mio piccolo romanzo, le canzoni della mia piccola orchestra, le domande del pubblico, gli improvvisi cambi di rotta dettati dalle suggestioni esterne, la lettura dei messaggi di chi vuole spiegarci il proprio concetto di felicità, una poesia inattesa che salta fuori dal mio cilindro… Una signora che dalla prima fila si alza e mi offre un panino fatto da lei, perché la ricreazione prevede anche la merenda (è successo davvero giuro!), probabilmente tutto questo non ci renderà felici, ma forse, se saremo fortunati, La Felicità, scivolando via leggiadra fra il palco e le poltrone, ci farà un sorriso. Se abbiamo la voglia e il coraggio di impegnarci, l’impossibile può diventare possi- bile. E a forza di sognare sai dove si arriva? Alla Realtà. Perdonate la rima: Questo viene a dirvi “La macchina della Felicità”. Scusatemi, ho già parlato e scritto troppo. Driiiiinnnnnnn: suona la campanella. Che la ricreazione abbia inizio! Flavio Insinna Line Up Angelo Nigro: Direzione Musicale e Pianoforte Letizia Liberati: Voce Vincenzo Presta: Sax Giuseppe Venezia: Contrabbasso Saverio Petruzzellis: Batteria TERMOLI 9 AGOSTO 2016 TEATRO VERDE LELLO ARENA Parenti serpenti di Carmine Amoroso con Giorgia Trasselli e con (in o. a.) Andrea de Goyzueta, Marco Mario De Notaris, Carla Ferraro, Autilia Ranieri, Annarita Vitolo, Fabrizio Vona regia di Luciano Melchionna scene Roberto Crea costumi Milla musiche Stag assistente alla regia Sara Esposito produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro e Bon Voyage Produzioni in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi Un Natale in famiglia, nel paesino d’origine, come ogni anno da tanti anni. Un Natale pieno di ricordi e di regali da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravviare i legami famigliari, come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano, ancora oggi, per scaldare la casa: un braciere pericoloso ma rassicurante come tutte le abitudini e le tradizioni. Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti, e andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti in cui tutti noi possiamo riconoscerci, le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi. Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni del papà – interpretato da Panelli nel film di Monicelli – mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo, come quello di un bambino, intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano, in quei giorni di santissima festività: è un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuol vedere più la realtà e si diverte Teatro d’Estate a trasformarla e a provocare tutti? Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle pause di neve e palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi spensierato, affettuoso e risolto. All’improvviso però, i genitori, fino ad allora autonomi punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia… a chi toccherà? All’improvviso, dunque, un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre lo stesso e in via di spegnimento, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento. Verità? Paradosso? Spesso, come si è soliti dire, la realtà supera la fantasia. Ciò mi ha spronato ad affrontare questo testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza, magari scoprendo – per contrasto – la possibilità di una maggior coerenza nei rapporti e negli affetti, così da ricordarsi le meravigliose responsabilità che un cordone ombelicale come quello tra genitori e figli impone. Viviamo in un’epoca in cui i valori, primo fra tutti il rispetto, stanno pian piano sparendo e l’egoismo sta prendendo decisamente il sopravvento sulla carità umana e sulla semplice, fondamentale, empatia. Prima o poi saremo tutti dei vecchi bambini bisognosi di cure, perché trasformarci in soprammobili polverosi, inutili e ingombranti? In quest’epoca in cui tutto e il contrario di tutto sono la stessa cosa ormai, con questa commedia passeremo dalle risate a crepapelle per il tratteggio grottesco, e a tratti surreale, dei personaggi al più turpe cambiamento di quegli esseri che – chi di noi non ne ha conosciuto almeno uno? – da umani si trasformeranno negli animali più pericolosi e subdoli: i serpenti. Luciano Melchionna TERMOLI Teatro d’Estate 12 AGOSTO 2016 TEATRO VERDE AMBROGIO SPARAGNA TARANTA D’AMORE AMBROGIO SPARAGNA & ORCHESTRA POPOLARE ITALIANA DELL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DI ROMA Finisterre Con Taranta d’Amore, la notte del Gran Ballo Festa-Concerto di serenate e balli della tradizione popolare italiana, Ambrogio Sparagna torna nel Molise. Sarà una grande festa spettacolo: gighe, saltarelli, ballarelle, pizziche, tammurriate e soprattutto tarantelle, la danza matrice di tante tradizioni musicali delle nostre regioni. Al centro della scena Sparagna, sostenuto dalla straordinaria energia e bravura dei musicisti dell’Orchestra, dà vita ad una grande festa spettacolo che riesce ad animare la piazza, la fa saltare al ritmo vorticoso dei nostri balli popolari, tra organetti, chitarre, ciaramelle e tamburelli. Nel corso dello spettacolo il pubblico diventa ‘protagonista della festa’ e si lascia piano piano travolgere dalla forza della musica abbandonandosi agli inviti del Maestro a ballare, battere le mani, sorridere e fischiare una melodia, cantare un ritornello e sorridere per un numero ad effetto. Così stregati dall’energia del ritmo ed affascinati dalla varietà ed originalità dei suoni degli strumenti popolari e dalla forza delle voci che cantano tanti dialetti diversi, tutti si ritrovano a rivivere suggestioni ed emozioni straordinarie tipiche delle antiche feste contadine italiane. L’Orchestra Popolare Italiana, diretta da Ambrogio Sparagna, è un ensemble di voci, organetti, percussioni e altri strumenti tradizionali che propone un variegato repertorio che abbraccia diverse regioni d’Italia attraverso progetti originali che prevedono spesso la partecipazione di ospiti speciali. Numerosi gli spettacoli in Festival, ma anche interventi musicali e teatrali per animare piazze e interi paesi, che hanno sempre catturato l’attenzione e l’entusiasta partecipazione del pubblico. Il gruppo vanta una ampia e qualificata esperienza, in Italia e all’estero. TERMOLI Teatro d’Estate 17 AGOSTO 2016 TEATRO VERDE TI AMO O QUALCOSA DEL GENERE con ROBERTO CIUFOLI, TIZIANA FOSCHI, FRANCESCA NUNZI, DIEGO RUIZ scritto e diretto da Diego Ruiz La tavola è apparecchiata per due, le candele sono accese, la luna e le stelle sono particolarmente luminose e anche le zanzare non si sono fatte vedere per non rovinare quello che si prepara a essere il più romantico dei tète a tète. Non c’è bisogno di essere poliglotti per sapere che un tète a tète è un incontro a due, no? Allora che c’entra l’arrivo dell’amica di lui e, ancora peggio, che ci fa il fidanzato di lei?! Ma soprattutto: chi è gay? E lui? Di chi è innamorato? Di lei o dell’altra? E lei? Ama lui o preferisce quell’altro? Ma scusate, non c’era un gay? Anzi due? Insomma, qual è la morale ? Che in amore bisogna essere sempre sinceri? O che le bugie dette a fin di bene possono essere considerate del tutto innocenti? Forse sono comunque dei piccoli tradimenti? Una cosa è certa: che bisogna disporre di tanti escamotage per far sopravvivere un sentimento ai continui naufragi della vita quotidiana! Un’altra divertente commedia di Diego Ruiz con le sue appassionanti e ironiche ricerche sulla qualità dei rapporti di coppia, visti però, questa volta, attraverso la lente spietata dell’amicizia. Sì, perché un amico alcune volte, più o meno involontariamente, può mettere i bastoni tra le ruote alla storia d’amore dell’altro.Se poi il tuo migliore amico, in realtà è un’amica, il pericolo è dietro l’angolo. Esiste l’amicizia tra uomo e donna? Oppure c’è un’attrazione latente? Uno spettacolo divertentissimo e sorprendente, che ha debuttato la prima volta nel 2007 con enorme successo, conquistando migliaia di spettatori romani. Questa volta in una veste rin- novata , pronto per affrontare un tour nazionale. I quattro protagonisti danno vita a una girandola di equivoci e di fraintendimenti impossibili creando un groviglio inestricabile di bugie e mezze verità. Tra mille risate, situazioni imbarazzanti e gags esilaranti, tutti i nodi verranno al pettine e sarà l’amore a trionfare su tutto… o forse no? Diego Ruiz ROCCAVIVARA 10 AGOSTO 2016 SANTUARIO MADONNA DEL CANNETTO MAURIZIO SANTILLI IO ADORO LA SINTESI, SARÒ BRE... E’ un viaggio semiserio nell’umorismo del ‘900 da Petrolini a Campanile, assando per Ennio Flaiano e Marcello Marchesi. “Io adoro la sintesi, sarò bre...” è il titolo intrigante e provocatorio che racconta tra aforismi e freddure la nostra cultura nell’ ultimo secolo. E’ un percorso in un’Italia che Santilli ama definire di “spessore”, grazie a intuizioni culturali e dialettiche che hanno condizionato la nostra formazione. Chi è l’umorista? Non è il comico la cui battuta è fine a se stessa, ma, come dice Pirandello, è un tragico che prende la vita con ironia. La battuta dell’ umorista, invece, figlia di una intuizione culturale, apre la mente allo spettatore conducendolo per mano a riflessioni sulle condizioni del genere umano mai esplorate prima. Teatro d’Estate ROCCAVIVARA 13 AGOSTO 2016 SANTUARIO MADONNA DEL CANNETTO NOVAMUSA CONCERTO PER ZAMPOGNA PIERO RICCI – zampogna e fisarmonica ERNEST CARRACILLO – organetto MORRIS CAPONE - contrabasso ANTONELLO IANNOTTA - percussioni PAOLO ZAMPOGNA - fagotto EMILIA AKHTYAMOVA - pianoforte Novamusa è il nome scelto dal Gruppo per evocare la magia del passato e fonderla in una costruzione musicale che attinge alle dolci novene di zampogne itineranti e si spinge in concerti veri e propri dove ogni strumento della tradizione si confronta alla pari con quelli della cultura classica dando vita ad un repertorio davvero unico, interamente dedicato alle genti e alla terra di origine. Novamusa nasce in Molise ed è formato da nomi ben conosciuti nell’ambito della musica classica e popolare. Teatro d’Estate ROCCAVIVARA Teatro d’Estate 17 AGOSTO 2016 SANTUARIO MADONNA DEL CANNETTO PALMA SPINA LA CANDIDATA Testo e regia: Palma Spina. Voci: Alessia Filiberti e Francesco Vitale. Scene: Francesco Niro. Suoni: Roberto Faccenda Produzione Targhe Alterne. “Lo spettacolo è LA CANDIDATA, ultimo nato in casa Spina, lo spettacolo che più di altri mi diverte e mi emoziona perchè si è prima spettatori di uno spettacolo, poi si decide se proporlo al pubblico. In occasione dell’imminente campagna elettorale (ce n’è sempre una alle porte) metto in scena alcuni personaggi noti (la casalinga barese, l’impiegata napoletana, l’ingenua romana) e ne introduco di nuovi (la stralunata veneta e l’attrice impegnata). I riferimenti a politici della scena locale molisana e di quella nazionale non sono velati, come satira richiede. E si ride, si ride. Purtroppo, si ride. Cinque candidate presentano il loro programma e la loro personalissima ricetta per uscire dalla palude economico-sociale e dal degrado morale del paese. La candidata romana è un’ex starletta di Non è la Rai che vive la sua avventura politica come un nuovo programma televisivo. La candidata napoletana stila il suo programma dal suo osservatorio, l’ufficio postale dove serve pen- sionati e precari. La candidata veneta è inviata dalla Lega al Sud per prendere voti e cela le sue origini meridionali. L’attrice di prosa si prepara a scendere in politica con il metodo Stocansky appreso in Accademia. La candidata barese, sostenuta da Vendola, propone la sua soluzione alla crisi economica rivolgendosi alla comunità gay. Cinque donne, ma potrebbero essere anche uomini, che sono lo specchio di come è intesa e fraintesa oggi la politica” (P.S.) ROCCAVIVARA 18 e 20 AGOSTO 2016 SANTUARIO MADONNA DEL CANNETTO STILNOVO ENSEMBLE J. S. BACH: INTEGRALE DELLE SUITE PER VIOLONCELLO E VIOLA SOLO Interpreti Remo Ianniruberto (violoncello) Paolo Castellitto (viola) Coreografie Scuola di Danza Scarpette Rosse di Francesca Sara Spallone Composte nel periodo (1717-1723) trascorso da Bach, in qualità di maestro di cappella alla corte di Köthen in Sassonia, furono eseguite per la prima volta dall’eccellente Kammermusikus Christian Bernhard Linigke, primo violoncello dell’Orchestra di Corte. Rese celebri in epoca moderna da Pablo Casals, chiamato a confrontarsi con una scrittura di inedita difficoltà, sono considerate opere di straordinario virtuosismo e testimoniano l’instancabile spirito di ricerca che animò lungo tutta la vita l’attività compositiva del Maestro di Eisenach. Il termine suite, nell’ambito della musica barocca, comporta uno stretto legame con la danza; designa infatti un genere costituito, interamente o in larga misura, da una successione ordinata di danze stilizzate, vale a dire non più destinate al ballo. Teatro d’Estate PIETRABBONDANTE 2 AGOSTO 2016 TEATRO SANNITA Teatro d’Estate pevole o innocente? Nessuno può saperlo perché nessuno può entrare nell’anima altrui. Il palcoscenico è l’anima di una donna incinta, in preda alle sue ansie, ai suoi dubbi, alle sue incertezze. Le figure cui si relaziona in questo momento delicato della sua LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO con vita (l’amica, il dolore, la dottoressa, i suoi genitori, il padre del futuro bambino) avranno l’arduo compito di essedi Oriana Fallaci con Franco Oppini, Adriana Palmisano, Rita Pasqualoni e re i rappresentanti di una giuria popolare che pronuncerà il verdetto finale in merito alla morte del feto: colpeMariella Gravinese vole o innocente? Antares Roma Il testo “Lettera a un bambino mai nato” di Oriana Fallaci è lo spunto per riflettere sulle contraddizioni umane, il pregiudizio. E’ meglio nascere uomo o donna? Non ha importanza. Quello che conta è essere una persona. Col- PIETRABBONDANTE 6 AGOSTO 2016 TEATRO SANNITA FERMATA PARADISO Con Romano Talevi, Rita Pasqualoni, Federico Melis Regia di Barbara Amodio Checko Theater Company Roma Parigi, ai giorni nostri. Una coppia di comici, marito e moglie, viene convocata per una audizione presso il teatro “Al Paradiso”. Attraverso una serie di gag, vita vissuta e numeri di varietà giungono alla consapevolezza di essere imprigionati all’interno di un vecchio teatro abbandonato, dal quale non possono più uscire, essendo tutte le vie di uscita sbarrate o murate. Perché sono lì? Chi li ha convocati? Uno scherzo, o qualcosa di più? Domande che avranno una risposta nell’ epi- Teatro d’Estate logo finale che ci svelerà il mistero di “Fermata Paradiso”. Una commedia dai risvolti psicologici ironici, a volte amari, che strizza l’occhio all’ Arte del Varietà, con delle rapide sortite nell’ Avanspettacolo e contaminazioni rock. A memoria di un mondo ormai quasi dimenticato, ma non così troppo lontano da noi, che ancora affascina e può far sognare. Un mondo vissuto in un tempo che ha visto due guerre e che sempre ha avuto le sue vittime, purtroppo anche recenti come quelle del Bataclan, per la cecità di chi considera l’Arte e la Cultura elementi rivoluzionari, quindi da cancellare. E se fare teatro è un atto rivoluzionario, allora “Viva la Rivoluzione!” PIETRABBONDANTE Teatro d’Estate 10 AGOSTO 2016 TEATRO SANNITA ELENA DI EURIPIDE con ADRIANA PALMISANO e GIPETO, MARIELLA GRAVINESE, e gli AMICI del TEATRO di Pietrabbondante Versione, Adattamento e Regia LIVIO GALASSI Prosegue nell’estate 2016, per il quarto anno consecutivo, il lavoro sul territorio con l’Associazione Amici del Teatro di Pietrabbondante - sotto la Direzione Artistica e la guida sapiente di Mario Baldini - che coinvolge di volta in volta artisti professionisti, che si distinguono nell’ambito della prosa a livello nazionale, e i giovani e anche meno giovani, presenti sul territorio molisano. Una ricorrente sperimentazione formativa sul territorio, riproposta ogni anno nel periodo estivo, che si sviluppa attraverso la progettazione, la preparazione e la messa in scena di un spettacolo, diretto e coadiuvato dall’interpretazione di alcuni artisti professionisti della scena nazionale, ai quali vengono affidati perlopiù i ruoli principali, i quali mettono a disposizione le proprie capacità strutturali e professionali. Si tratta di una vera e propria rivoluzione dell’idea di teatro come privilegio e delle dimensioni sociali e culturali ai quali siamo abituati, attraverso una struttura modulare e trasversale che si occupa di formare un pubblico sempre più attento e incuriosito alle proposte culturali e offrire un’importante opportunità a coloro che intendono sperimentare le proprie attitudini e scoprire il proprio talento, confrontandosi direttamente con un teatro professionale. Catalizzatore sinergico che stimola tali progetti, naturalmente la presenza sul territorio del meraviglioso scenario del Teatro Sannitico dove questi spettacoli debuttano in prima nazionale. Quest’anno è la volta di “ELENA” di Euripide, un opera classica dell’antica Grecia che può definirsi un esempio di tragicommedia “originalissima e sconcertante per la singolarità dell’intreccio e per il suo inconsueto svolgimento – dice il regista Livio Galassi il quale cura anche l’adattamento - costruita su una ipotesi scherzosa e sottilmente irriverente che ha cadenze tragicomiche e l’andamento rapinoso di una fiaba: la decennale guerra di Troia combattuta per conquistare un’aerea nuvola. Non la bella Elena quindi, da strappare a Paride ma un fantasma creato dagli dei per preservare dall’adulterio, la casa di Menelao…”. Il ruolo di “Elena” è interpretato da Adriana Palmisano, interprete di numerosi spettacoli classici e contemporanei di circuitazione nazionale e internazionale, particolarmente nota e apprezzata in Molise per i suoi contributi artistici e organizzativi sul territorio. Il ruolo di “Menelao” è affidato a gipeto (rigorosamente con la “g” minuscola) noto interprete dei più importanti musical rappresentanti nel mondo e attore dei Teatri di Pietra. Mariella Gravinese, attrice e psicologa nel ruolo della “Corifea”, si rivela un valido supporto per il progetto e Gian Domenico Sale, attore professionista molisano, interpreta l’affascinante ruolo del “Messaggero egizio”. Interpretano gli altri ruoli e il coro, gli Amici del Teatro di Pietrabbondante provenienti da varie zone del Molise: Aldo Cutone, Doriana Di Ciocco, Antonio Di Schiavi, Chiara Greco, Gesilda Manno (Presidente dell’Associazione), Alessia Tesone, Arianna Tesone, Ermanno Vairano. Quest’anno la regia viene affidata al noto regista Livio Galassi il quale ha diretto, durante la sua carriera, tutti più grandi artisti del nostro panorama teatrale in numerosissimi spettacoli sempre presenti nei più importanti cartelloni e festival nazionali. PIETRABBONDANTE 12 AGOSTO 2016 TEATRO SANNITA BRANCALEONE E LA SUA ARMATA Autore: Pippo Franco Regia: Giacomo Zito Associazione Teatroper Roma La vera crociata di Brancaleone è una crociata del tutto personale. Al limite della terza età, dopo aver vissuto un’esistenza dedicata soltanto alle avventure guerresche, il nobile di Norcia, rimasto sempre nobile nell’animo tanto da somigliare a Don Chiscotte per la purezza interiore e il senso della giustizia, si trova a trarre le conclusioni della sua vita che gli appare fallimentare. Non ha mai conosciuto l’amore, se non quello di Dolcemea che gli viene sovrana dal suo legittimo marito redivivo il giorno del suo matrimonio ed è decisamente bipolare perché passa da un’euforia sfrenata ad una tristezza abissale e tragicomica. La sua compagnia di guitti divenuti guerrieri che gli hanno salvato la vita proprio nel momento in cui Astragalo stava per ucciderlo, Teatro d’Estate è la cosa più cara che gli è rimasta e vorrebbe fare della sua piccola armata un’armata di blasonati. Colombello,suo generale arguto e colto, lo segue e lo indirizza in tutto ciò che accade, compresa la conclusione della vicenda che vede Brancaleone conquistare di nuovo Dolcemea e, soprattutto, conquistare il castello di Bellafonte senza far rischiare la vita ai suoi per una peste fortuita che gli era stata annunciata dall’Angelo della Morte e che ha fatto strage di Macellone e di tutti i suoi feroci guerrieri. Il desiderio di stabilire un contatto con la parte spirituale dell’uomo o, se vogliamo, del sé superiore dell’individuo, è il tema costante di tutta la commedia che racconta la ricerca della propria vera identità, il desiderio di ciò che è giusto e il desiderio del divino attraverso la cultura e la simbologia di un’epoca di straordinario fascino. Per Brancaleone gli ultimi devono essere i primi e, soprattutto, devono avere titoli nobiliari pur essendo parecchio cialtroni e alquanto ignoranti. Cosa che avverrà puntualmente, con la benedizione del Pontefice. PIETRABBONDANTE 14 AGOSTO 2016 TEATRO SANNITA VERSO IL GOLGOTA TRAGEDIA DI UN PERSONAGGIO di Henry Géon e Jacopone da Todi adattamento e regia di Ugo Ciarfeo LALTHROTEATRO di Ugo Ciarfeo - Termoli In occasione del Giubileo della Misericordia Una rappresentazione sacra tratta da un testo suggestivo e denso di spiritualità, del francese convertito Henri Ghéon, con la complicità tragica di Jacopone da Todi. Teatro d’Estate La regia di Ugo Ciarfeo, con gli attori de Laltrotheatro, conferisce alla rappresentazione una sacralità lontana dai facili eccessi pietistici, mediante un ritmo incalzante della recitazione e della gestualità. PIETRABBONDANTE 16 AGOSTO 2016 TEATRO SANNITA ROCCO PAPALEO LIVE Associazione Teatroper Roma Un successo previsto, quello di Rocco Papaleo. Della sua umanità e della sua cifra artistica miscelate con leggerezza e ironia al cinema come nella musica e sul palco. D’altra parte il suo teatro-canzone è anche vita di memoria e movimento, realismo poetico e armoniosa sensualità. Note e parole con un ritmo che accarezza e poi sollecita, con garbo. E’ una formula ‘magica’, quella di Rocco Papaleo. Che canta Sinatra, avvicina tutti alla potenza e agli orizzonti della musica, avvolge nel tepore del pane e frittata di sua madre che è la culla emotiva delle nostre specificità, si avventura a piedi per riappropriarsi del tempo, fa l’amore o guarda all’amore che se ne và, Teatro d’Estate abbraccia i piaceri di Bertold Brecht fino al sublime messaggio della gentilezza. “Un esperimento di teatro canzone, come un diario da sfogliare a caso, che raccoglie pensieri di giorni di erenti. Brevi annotazioni, rime lasciate a metà, parole che cercavano una musica, storielle divertenti che tali mi appaiono nel rileggerle ora. Non è che un diario racchiuda una vita, ma di certo, dentro, trovi cose che ci appartengono, e nel mio caso l’azzardo che su alcune di quelle pagine valesse la pena di farci orecchiare, per riaprirle ogni sera a chi ha voglia di ascoltare. Fin qui, il senso della piccola impresa. A renderla meridionale, ci pensa l’anagrafe, mia e della band che tiene il tempo. Ma sarebbe meglio dire, il controtempo, visto che il sud, di solito, scorre a un ritmo diverso. La questione meridionale in fondo è tutta qui: uno scarto di fuso orario, un jet lag della contemporaneità che spesso intorpidisce le nostre ambizioni. Del corpo sociale, siamo gli arti periferici, dita e unghie. Il cuore pulsante batte altrove, mentre a noi, tutt’al più spetta la manicure. Dunque, un teatro a portata di mano, col desiderio, a ben vedere, solo di stringerne altre.” COMUNE DI CASACALENDA Flavio Brunetti Casacalenda che fu immagini tratte da NON APRIRE CHE ALL'OSCURO La vita i sogni la morte nel mistero della fotografia Palazzo Municipale CASACALENDA (CB) 1 AGOSTO • 25 SETTEMBRE Teatro d’Estate ROCCAVIVARA SANTUARIO MADONNA DEL CANNETO 10 AGOSTO 2016 MAURIZIO SANTILLI IO ADORO LA SINTESI, SARÒ BRE... Vaggio semiserio nell’umorismo del ‘900 da Petrolini a Campanile, passando per Ennio Flaiano e Marcello Marchesi 13 AGOSTO 2016 NOVAMUSA CONCERTO PER ZAMPOGNA PIERO RICCI – zampogna e isarmonica, ERNEST CARRACILLO – organetto, MORRIS CAPONE - contrabasso, ANTONELLO IANNOTTA - percussioni, PAOLO ZAMPOGNA - fagotto, EMILIA AKHTYAMOVA - pianoforte 17 AGOSTO 2016 PALMA SPINA LA CANDIDATA Cinque candidate presentano il loro programma e la loro personalissima ricetta per uscire dalla palude economico-sociale e dal degrado morale del paese. 18 e 20 AGOSTO 2016 STILNOVO ENSEMBLE J. S. BACH: INTEGRALE DELLE SUITE PER VIOLONCELLO E VIOLA SOLO Interpreti: Remo Ianniruberto (violoncello) Paolo Castellitto (viola) Coreograie Scuola di Danza Scarpette Rosse di Francesca Sara Spallone Teatro d’Estate TERMOLI TEATRO VERDE 1 AGOSTO 2016 CORRADO TEDESCHI - ETTORE BASSI Teatro Europeo Plautino – Sarsina presenta MILES GLORIOSUS di Tito Maccio Plauto e con Justine Mattera Regia di Cristiano Roccamo 3 AGOSTO 2016 FLAVIO INSINNA e la Sua Piccola Orchestra in LA MACCHINA DELLA FELICITA’ Angelo Nigro: Direzione Musicale e Pianoforte Letizia Liberati: Voce Vincenzo Presta: Sax Giuseppe Venezia: Contrabbasso Saverio Petruzzellis: Batteria 9 AGOSTO 2016 LELLO ARENA PARENTI SERPENTI di Carmine Amoroso con Giorgia Trasselli e con Andrea de Goyzueta, Marco Mario De Notaris, Carla Ferraro, Autilia Ranieri, Annarita Vitolo, Fabrizio Vona regia di Luciano Melchionna 12 AGOSTO 2016 AMBROGIO SPARAGNA TARANTA D’AMORE AMBROGIO SPARAGNA & ORCHESTRA POPOLARE ITALIANA DELL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DI ROMA Finisterre 17 AGOSTO 2016 ROBERTO CIUFOLI TI AMO O QUALCOSA DEL GENERE con Tiziana Foschi, Francesca Nunzi, Diego Ruiz scritto e diretto da Diego Ruiz Teatro d’Estate Altilia Samnium Festival SHAKESPEARANDO, e non solo! ALTILIA BASILICA FORO E TEATRO ROMANO 30 LUGLIO 2016 La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello e Festival La Versiliana Manuela Kustermann - Melania Giglio DICHIARO GUERRA AL TEMPO Tratto da I Sonetti di William Shakespeare 1 e 2 AGOSTO 2016 Compagnia del Teatro del LOTO Stefano Sabelli Looking for KING LEAR di William Shakespeare studio attivo itinerante: famiglia, tempesta e follia tradotto da Alessandro Serpieri Adattamento e regia Stefano Sabelli 3 AGOSTO 2016 Teatro di Dioniso col sostegno del Sistema Teatro Torino Valter Malosti LO STUPRO DI LUCREZIA di William Shakespeare traduzione di Gilberto Sacerdoti 5 AGOSTO 2016 Simone Sala SALA plays SHAKESPEARE con la partecipazione di Stefano Sabelli a seguire La Cineteca Nazionale presenta la versione restaurata di OTHELLO di Orson Welles 6 e 7 AGOSTO 2016 Compagnia del Teatro del LOTO In collaborazione con ASTI TEATRO 38 Silvia Gallerano - Claudio Botosso LA LOCANDIERA o, l’Arte per Vincere di Carlo Goldoni adattamento e regia Stefano Sabelli Teatro d’Estate Sannita Teatro Festival - XLII Edizione PIETRABBONDANTE TEATRO SANNITA 2 AGOSTO 2016 Franco Oppini LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO di Oriana Fallaci Regia di Mariella Gravinese Antares associazione artistico-culturale Roma 6 AGOSTO 2016 FERMATA PARADISO Regia di Barbara Amodio Checko heater Company Roma 12 AGOSTO 2016 PIPPO FRANCO LA CROCIATA BRANCALEONE Autore Pippo Franco Regia di Giacomo Zito Associazione Teatroper Roma 10 AGOSTO 2016 Adriana Palmisano e Gipeto ELENA DI EURIPIDE regia di Livio Galassi Associazione Amici del teatro di Pietrabbondante 14 AGOSTO 2016 VERSO IL GOLGOTA TRAGEDIA DI UN PERSONAGGIO di Henry Géon e Jacopone da Todi adattamento e regia di Ugo Ciarfeo Lalthroteatro di Ugo Ciarfeo - Termoli 11 AGOSTO 2016 STELLE CADENTI, NOTTE AL TEATRO ARTE E FOLLIA coordinamento artistico IVANA MONTI Dalle 3.00 della notte all’alba in sacco a pelo per ammirare le stelle cadenti tra teatro, musica e arte 16 AGOSTO 2016 ROCCO PAPALEO ROCCO PAPALEO LIVE Associazione Teatroper Roma