Abilità linguistiche e potenziamento educativo nella scuola materna: un’esperienza di screening per l’identificazione di bambini a rischio di un disturbo comunicativo-linguistico Bressanone 21-1-2016 Anna Chilosi [email protected] PROGETTO CCM 2013 ( CCM=CENTRO PER IL CONTROLLO E LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE DEL MINISTERO DELLA SALUTE Identificazione di bambini con disturbi del linguaggio e della comunicazione a rischio di sviluppare difficoltà di apprendimento della lingua scritta Coordinatore scientifico progetto: Dott.ssa Anna Chilosi IRCCS Fondazione Stella Maris Regione Capofila: Toscana- ASL 11 di Empoli Altre regioni coinvolte: Piemonte e Lombardia Persone coinvolte nel progetto Anna Chilosi Daniela Brizzolara Maria Chiara Di Lieto Paola Cristofani Chiara Pecini Marzia Fratti Valentina Corridoni Annalisa Monti Stefania Millepiedi Paolo Dirindelli Antonella Costantino Federica Doninselli Fulvio Guccione Beatrice Cacciola • Elevata incidenza di disturbi del linguaggio in età prescolare Importanza della rilevazione per prevenire eventuali difficoltà di apprendimento - Un aspetto problematico della diagnosi precoce interessa soprattutto quei bambini con disturbo meno grave del linguaggio e della comunicazione -> la rilevazione del disturbo può essere particolarmente difficile e quindi sfuggire alle maglie dell’ identificazione e della prevenzione Particolari criticità sono evidenti anche nel caso di bambini che apprendono l’italiano come seconda lingua per lo più consecutiva, e che provengono da contesti sociali, culturali e economici spesso svantaggiati. Inoltre nei disturbi pragmatico-comunicativi aspetti importanti del disturbo possono essere rilevabili da chi ha l’opportunità di osservare i bambini nei contesti comunicativi quotidiani, quali l’ambito familiare e scolastico. Gli strumenti di screening ci possono aiutare ad identificare questi gruppi di bambini Recentemente, è stato adattato e tarato sulla popolazione italiana di 561 bambini ( Di Sano et al., 2013) il CCC-2 (Children Comunication Checklist-second edition, 2003) un questionario creato da Dorothy Bishop che permette di ottenere informazioni sul livello di organizzazione linguistica e sulle abilità di comunicazione quotidiana in contesti sociali. Si tratta di uno strumento che può essere applicato su larga scala e compilato o dai genitori o dagli insegnanti a partire dalla scuola materna. La codifica e l’analisi dei questionari da parte di operatori opportunamente addestrati, fornisce un profilo evolutivo della funzione linguistica (eloquio, sintassi, semantica),comunicativa (linguaggio stereotipato, uso del contesto, comunicazione non verbale) e dell’interazione sociale (relazioni sociali e interessi). 70 ITEMS -> 10 SCALE -> CIACUNA DI 7 ITEMS -> 5 METTONO IN LUCE LE DIFFICOLTÀ E 2 I PUNTI DI FORZA LINGUAGGIO A eloquio Struttura del Aspetti foneticofonologici, vocabolario, abilità e B sintassi vocabolario linguaggio morfosintattiche e del discorso C semantica D coerenza E inizio inappropriato PRAGMATICA F linguaggio stereotipato Aspetti pragmatici della G uso in contesto comunicazione H comunicazione I relazioni sociali RELAZIONE Compromesse J interesse nel disturbo dello spettro autistico GCC Punteggio globale di comunicazione somma dei punteggi alle scale A-H SIDC Punteggio globale di discrepanza dell’interazione sociale (differenza tra somma scale E-H-I-J e la somma delle scale ABCD identificazione dei bambini a rischio FASI del progetto 1) Identificazione su larga scala di bambini a rischio di un disturbo della sfera comunicativo-linguistica nella fascia di età 46 anni Holland et al 2006 « Lo screening è la presunta identificazione di un disturbo o difetto non ancora riconosciuto, tramite l’applicazione di test, esami o altre procedure che possono essere eseguite rapidamente» FASI 2° percorso di potenziamento educativo del linguaggio e della comunicazione in ambiente ecologico al fine di potenziare le aree di rischio (effettuato su tutta la classe) un'ottica di prevenzione degli outcome sfavorevoli dei disturbi del linguaggio e della comunicazione. Linee guida del MIUR del 12 Luglio 2011 relative alla legge 170 invitano il mondo della scuola a collaborare nella prevenzione dei DSA. Attualmente sono ancora pochi gli studi di sperimentazione d’intervento pubblicati (Zago e Fanzago, 2015) Potenziamento E’ stato appositamente creato un protocollo di potenziamento con materiale ad hoc 5 aree di potenziamento: area fonologica e meta-fonologica, area semantico-lessicale, morfosintattica, narrativa e pragmatica strutturate in 12 attività (alcune articolate in più sotto-attività), che le insegnanti propongono nelle classi. Il Protocollo di potenziamento educativo ha previsto un impegno di un'ora giornaliera per 5 giorni la settimana (1 ora di attività per ciascun area) per 12 settimane, per un totale di 60 ore in 3 mesi Il kit del materiale illustrato è costituito da 5 raccoglitori relativi alle 5 aree per un totale di 1250 pagine, da cartelloni e accessori necessari alla strutturazione delle singole attività. Logopediste insieme alle quali è stato creato il materiale di potenziamento : Renata Salvadorini, Barbara Cerri, Roberta Nencioli, Lisa Diridoni, Bianca Dasso, Beatrice Franchi SETTIMANA 1 Fonologia/metafonologia data Lessico/semantica data Morfosintassi data Narrazione data Pragmatica data SETTIMANA 2 Fonologia/metafonologia data Lessico/semantica data Morfosintassi data Narrazione data Pragmatica data Attività 1 L M M G V Commenti dell’insegnante 4 aa Ruba Parola 5 aa Coppie Minime Mettiamo insieme e…deciamo cos’è! Sintassi comprensione Sintassi produzione Cappuccetto Rosso Il quaderno del lunedì Indovina cosa ho in testa Attività 2 4 aa Pappagallo 5 aa Caccia alla parola Uguali o diversi? Mettiamo insieme e…deciamo cos’è! Morfologia comprensione Morfologia produzione I tre porcellini Indovina la domanda L M M G V Commenti insegnante SETTIMANA 3 Attività 3 L M M G V Commenti dell’insegnante 4 aa Chi ha Fonologia/metafonologia ragione? data 5 aa Chi ha ragione? Mettiamo Lessico/semantica insieme data e…deciamo cos’è! Sintassi Morfosintassi comprensione data Sintassi produzione Io Narrazione protagonista data Ascolta e capisci Indovina le Pragmatica emozioni data Gioco dei mimi SETTIMANA 4 Attività 4 4 aa Indovina cosa Fonologia/metafonologia sto pensando data 5 aa A tutto ritmo! Mettiamo Lessico/semantica insieme.…deciamo data cos’è! Morfologia Morfosintassi comprensione data Morfologia produzione Narrazione Io protagonista 2 data Ascolta e capisci 2 Pragmatica Ascolta e riconosci data L M M G V Commenti dell’insegnante FASI 3° Rivalutazione delle competenze linguistiche e comunicative dopo 3 mesi di potenziamento 4° Valutazione diretta dei bambini risultati a rischio dopo il potenziamento e avvio Teleriabilitazione con programma « Run the RAN» nei bambini risultati con profilo di rischio DSL 1° Individuazione dei bambini a rischio: Analisi questionari compilati NOVARA Dei 557, 33 questionari non risultano validi al “Controllo di coerenza” (6% non coerenti) 524 QUESTIONARI INTERPRETABILI 101 bambini nel gruppo di controllo EMPOLI Dei 794, 48 questionari non risultano validi al “Controllo di coerenza” (6% non coerenti) Altri 37 non interpretabili 707 QUESTIONARI INTERPRETABILI 423 bambini nel gruppo sperimentale TOTALE 1231 questionari + 330 di Milano in corso di analisi 1231 questionari Anno di frequenza a scuola sesso Sesso 599 2 anno 49% 51% M 3 anno 47% 53% F Range età 4 anni 5 anni 6 anni 1% 613 bambini di 4 anni 57% 42% 567 bambini di 5 anni 51 bambini di 6 anni Età media 4,9 (ds ±0,59) 1231 questionari Lingua parlata in famiglia Italiano altra lingua oltre l'italiano 18% 152 152 82% 215 bambini parlano l’Italiano come L2 550 In 7 questionari non riferita la lingua parlata a casa il 2% dei bambini risulta già segnalati ai servizi territoriali per diverso motivo E’ stato successivamente calcolato il numero di bambini risultati a rischio secondo i dati normativi italiani della CCC-2 e successivamente effettuato il confronto tra la prima (pre-) e seconda (post-) somministrazione. Per identificare i soggetti a rischio, 2 punteggi da tenere in considerazione: - -il punteggio globale di comunicazione (GCC) - - il punteggio globale di discrepanza dell’interazione sociale (SIDC), che può aiutare a identificare bambini con un profilo comunicativo caratteristico del disturbo pragmatico e dello spettro autistico. PUNTEGGIO GLOBALE DI COMUNICAZIONE (GCC) Scale: Eloquio Sintassi Semantica Coerenza Inizio inappropiato Linguaggio stereotipato Uso del contesto Comunicazione non-verbale © Copyright - IRCCS Stella Maris PUNTEGGIO GLOBALE DI DISCREPANZA DELL’INTERAZIONE SOCIALE (SIDC) Differenza tra: E. H. I. J. Inizio inappropriato Comunicazione non-verbale Relazioni sociali Interessi A. - B. C. D. Eloquio Sintassi Semantica Coerenza © Copyright - IRCCS Stella Maris 1231 questionari IDENTIFICAZIONE BAMBINI A RISCHIO 195 (16%) in base a: Punteggio Globale di Comunicazione (GCC) GCC <55 Identificati 144 bambini a rischio (12%) 12% valore soglia (<55) 88% SIDC ≤ -15 SIDC (punteggio globale di discrepanza dell’interazione sociale ) ≤ -15 Identificati 51 bambini a rischio (4%) 144 Bambini a rischio GCC<55 12% 52 58 30% 27% 25% 20% Italiano 86= 8% del campione totale L1 Italiano come II° lingua (L2) 57:215 L2 =27% 15% 10% 8% 5% 0% L1 L2 144 bambini a rischio: GCC significativamente più basso nei bambini a rischio esposti a una lingua diversa da italiano (χ2=55,6, p<.0001) 120 * 100 t(1222)=-9.5, p<.00001 86,1 L1 80 70,5 L2 60 40 20 0 GCC 144 Bambini a rischio (GCC<55) 90 Punteggio Globale di Comunicazione (144) 6,8%: Tot 80 70 60 50 40 30 2,1%: Tot 2,7%: Tot 20 10 58% 18% 24% 0 Deficit (<3°) Esposti a lingua diversa oltre all’italiano L2 15/26 Deficit Lieve (5°-3°) 10/34 Area Limite (10°-5°) 32/84 144 Bambini a rischio (GCC<55) Profili comunicativi caratteristici - 101 (8% di 1231) bambini a rischio DSL [SIDC≥9] L1=56 (5,5% campione globale L1 56:1.016 ); (χ2=55.4, p<.0001) L2=45( (20% campione globale L2 45:215) - 11 (0.9% di 1231 ) bambini a rischio -dist. pragmatico del linguaggio o (χ2=1.08, p=NS) -dist. dello spettro autistico [SIDC≤0] -L1=7 (0,3% L1) ; L2=4 (1,8% L2); - 32 (2% di 1231) immaturità generale - [no discrepanza significativa (χ2=2.5, p=NS) -indici pragmatici e linguistici] L1=23 (2,2% del campione L1 globale) ; L2=9 (4,1% campione L2 Fasi del progetto CCM 2) percorso di potenziamento educativo del linguaggio e della comunicazione in ambiente ecologico 3) Rivalutazione delle competenze linguistiche e comunicative dopo 3 mesi di potenziamento Al momento i questionari completi e risultati interpretabili nelle due somministrazioni, dei gruppi che hanno fatto il potenziamento, sono 902, di questi 541 sono stati raccolti nella provincia di Empoli e 361 nella provincia di Novara. Non ancora avviata la fase 4 di valutazione diretta e teleriabilitazione ASL 11 EMPOLI: 541 b.ni sesso F anno frequenza scuola M 2 anno 3 anno 40% 48% 60% 52% anni 4 anni 5 anni 6 anni 2% Età media 4,8 (ds ±0,6) 41% 57% ASL 11 EMPOLI: 541 b.ni Lingua parlata in famiglia Italiano altra lingua oltre l'italiano 20% 152 110 431 80% Un punteggio inferiore a 55 al GCC, indica una situazione di rischio per disturbo della comunicazione globale GCC pre- post- potenziamento Pre 16%- Post 9% Χ2=11.9, p=.001 T0= 84 b punteggio a rischio T1 47 MIGLIORAMENTO SIGNIFICATIVO SIA NEI BAMBINI L1 (t(430)=-9.3, p<.0001) CHE L2 (t(109)=-5.5, p<.0001). 34 b.ni 14 L2 12 b.ni 5 L2 2 b.ni 0 L2 48 19 L2 36 19 L2 21 8 L2 26 13 L2 17 b.ni 7 L2 9 b.ni 7 L2 10 b.ni 5 L2 NORMA Alto rischio (<5°) Nel confronto alle singole scale, i punteggi risultano significativamente incrementati (p<.0001) sia nel gruppo L1 che L2 in tutte le scale (Eloquio, Sintassi, Semantica, Coerenza, Inizio Inappropriato, Uso del contesto, Linguaggio stereotipato, Comunicazione non verbale, Relazioni Sociali) ad eccezione interessi ristretti I bambini L2 hanno punteggi significativamente più bassi in tutte le scale, con punteggi francamente deficitari nella scala della sintassi La scala Interessi ristretti non evidenzia modificazioni significative nel confronto pre- post- potenziamento in nessuno dei due gruppi. Incremento al GCC nel gruppo L1 e L2 * L1: t(430)=-9.3, p<.0001 L2: t(109)=-5.5, p<.0001 * 100 90 84,4 80 70 67,3 91,2 * * 75 GCC 60 L1 (431) 50 L2 (110) 40 30 20 10 0 pre post ASL 11 EMPOLI: 541 b.ni 11 10 9 8 7 6 5 4 * 9,5 SCALA ELOQUIO SCALA SINTASSI * 10,4 * 8,2 * 7,1 pre L1 (431) L2 (110) punteggi ponderati (10±3) punteggi ponderati (10±3) Incremento alle singole scale nel gruppo L1 e L2 post 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 * 9,1 pre * p<.0001 11,5 10,5 8,4 L1 (431) * L1 (431) L2 (110) * 6,5 post SCALA COERENZA * * 10,1 pre 9,2 post L2 (110) punteggi ponderati (10±3) punteggi ponderati (10±3) * * 5,2 SCALA SEMANTICA 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 * 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 * 10,8 8,2 pre * * 11,8 * L1 (431) 9,2 post L2 (110) ASL 11 EMPOLI: 541 b.ni Incremento alle singole scale nel gruppo L1 e L2 SCALA LINGUAGGIO STEREOTIPATO 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 * * * * 12,1 11,1 12,9 11,8 L1 (431) L2 (110) pre punteggi ponderati (10±3) punteggi ponderati (10±3) SCALA INIZIO INAPPROPIATO 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 * 9,6 8,9 pre * p<.0001 11,7 post L1 (431) L2 (110) punteggi ponderati (10±3) punteggi ponderati (10±3) 10,7 * * 11,2 * 9,9 L1 (431) L2 (110) 8,7 post SCALA COMUNICAZIONE NON VERBALE * * 10,5 * pre post SCALA USO DEL CONTESTO 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 * 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 * 11,1 9,5 pre * * * 11,6 10,5 L1 (431) L2 (110) post ASL 11 EMPOLI: 541 b.ni Incremento alle singole scale nel gruppo L1 e L2 punteggi ponderati (10±3) SCALA INTERESSI RISTRETTI 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 12,6 12,4 13,5 12,8 L1 (431) L2 (110) pre post punteggi ponderati (10±3) SCALA RELAZIONI SOCIALI 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 * 8,6 6,9 pre * p<.0001 * L1 (431) * * 9,2 8,1 post L2 (110) All’interno del gruppo con GCC<55 PROFILI COMUNICATIVI CARATTERISTICI profili comunicativi di rilievo clinico pre post 26 23 20 21 14 6 rischio dist.spettro autistico SIDC≤-15 rischio DSL rischio dist.pragmatico GCC<55 GCC<55 SIDC≥9 SIDC ≤ 0 Immaturità generale (GCC<55 e SIDC 0-9) Pre 6,7% del campione totale Post 4,8% campione totale SIDC≤-15 PROFILI COMUNICATIVI CARATTERISTICI: RISCHIO d.spettro autistico 100 GCC: t(22)=-.1, p=NS 80 SIDC: t(22)=-3.7, p=.001 60 40 pre post 20 GCC = SIDC= somma(E,H,I,J)-somma(A-D) 0 SIDC -20 punteggi ponderati (10±3) -40 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 * p<.05 * * * * pre post A eloquio B C D sintassi semantica coerenza E F inizio linguaggio inappropiato stereotipato G H I uso del comunicaizone relazioni contesto non verbale sociali J interessi GCC<55 SIDC≥9 26 b.ni PROFILI COMUNICATIVI CARATTERISTICI: RISCHIO DSL 70 GCC: t(25)=-4.6, p<.0001 60 50 SIDC: t(25)=3.7, p=.001 40 pre post 30 20 SIDC= somma(E,H,I,J)-somma(A-D) 10 0 punteggi ponderati (10±3) GCC 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 * p<.05 SIDC * * * * * pre post * A eloquio * B C D sintassi semantica coerenza E F inizio linguaggio inappropiato stereotipato G H I uso del comunicaizone relazioni contesto non verbale sociali J interessi GCC<55 20 b.ni SIDC ≤ 0 PROFILI COMUNICATIVI CARATTERISTICI: RISCHIO d.pragmatico 70 GCC: t(19)=-2.7, p=.01 60 50 SIDC: t(19)=-1.6, p=NS 40 pre 30 post 20 = 10 SIDC= somma(E,H,I,J)-somma(A-D) 0 GCC punteggi ponderati (10±3) -10 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 * p<.05 SIDC * * * A eloquio * * pre * post B C D sintassi semantica coerenza E F inizio linguaggio inappropiato stereotipato G H I uso del comunicaizone relazioni contesto non verbale sociali J interessi • Prevalenza del rischio di un disturbo delle competenze strutturali del linguaggio in età prescolare pari al 5,5% nei bambini L1 • IL 20% dei bambini esposti all’Italiano come seconda lingua ha difficoltà linguistiche con punteggi nella fascia di rischio per DSL • Disturbi dello spettro autistico 4% e rischio pragmatico 4% Dopo un intensivo potenziamento delle aree del linguaggio e della comunicazione si osserva una significativa riduzione dei bambini a rischio DSL Nei bambini con rischio per disturbi dello spettro autistico e pragmatico non si assiste a una significativa riduzione dopo potenziamento. Migliora comunque significativamente la scala dell’interazione sociale probabile effetto di un lavoro di gruppo con gli altri bambini Alcuni punti positivi di questa esperienza in progress: • - ampio numero di bambini coinvolti • -formazione degli insegnanti con aumentata conoscenza e sensibilità verso le caratteristiche linguistiche e comunicative dei bambini • forte interesse degli operatori scolastici al progetto in corso la rilevazione di questionari di gradimento . materiale di potenziamento usufruibile anche in futuro dagli insegnati con possibilità di allargare ‘esperienza - Riduzione significativa dei bambini a rischio (previste analisi su campioni di controlli appaiati Immaturità generale (GCC<55 e SIDC 0-9) Pre 6,7% del campione totale Post 4,8% campione totale ASL 13 NOVARA 53 b.ni L1 gruppo di potenziamento VS 53 b.ni L1 gruppo di controllo Matching 1:1 per età, sesso, GCC e anno di frequenza a scuola Confronto GCC pre- e post- potenziamento 96 94 92 90 94 91 pre 88 88 87 86 84 82 potenziamento controllo post GIUDIZIO SUL COMPORTAMENTO LINGUISTICO-COMUNICATIVO DEL BAMBINO ATTRIBUZIONE DEI PUNTEGGI Per ogni item bisogna valutare se l’affermazione che contiene 0 = MAI => Meno di una volta a settimana 1= QUALCHE VOLTA=> almeno una volta alla settimana, ma non ogni giorno 2 = SPESSO = >Una o due volte al giorno 3 = SEMPRE = >diverse volte (più di 2) al giorno Bisogna scrivere questo punteggio nella casella corrispondente ad ogni items, scegliendo la risposta che descrive meglio il comportamento del bambino - Leggere attentamente ciascun items non lasciare le caselle in bianco, ma cercare di rispondere. Nel caso non fosse proprio possibile rispondere segnare una X nella La checklist non può cogliere perfettamente tutti i comportamenti del bambino quindi non bisogna preoccuparsi se nessuna delle risposte alternative sembra esattamente corrispondere al comportamento del bambino. Quindi bisogna scegliere l’affermazione che sembra più vicina al suo comportamento e, se necessario, aggiungere spiegazione di commento 70 ITEMS -> 10 SCALE LINGUAGGIO A eloquio Struttura del Struttura del vocabolario, delle capacità e B sintassi vocabolario linguaggio morfosintattiche e del discorso C semantica compromesse DSL e nei bambini con D coerenza italiano come II° lingua E inizio inappropriato PRAGMATICA F linguaggio stereotipato Aspetti pragmatici della G uso in contesto comunicazione H comunicazione I relazioni sociali RELAZIONE Compromesse J interesse nel disturbo dello spettro autistico GCC Punteggio globale di comunicazione scale A-H SIDC Punteggio globale di discrepanza dell’interazione sociale (differenza tra somma scale E-H-I-J e la somma delle scale ABCD identificazione dei bambini a rischio Le informazioni negli item da 1 a 50 riguardano le difficoltà presentate dai bambini (prime 2 pagine del questionario) Quelle contenute negli items da 51 a 70 riguardano i punti di forza nella comunicazione (3° pagina) Va usato sempre il punteggio da 0 a 3 ma in questo caso 0 vuol dire che al bambino manca quel punto di forza e 3 una buona capacità comunicativa Ad esempio per gli items: 2. Semplifica le parole tralasciando qualche suono, ad esempio dice “amadio” al posto di armadio oppure “coccodillo” al posto di coccodrillo=> 0 se non lo fa mai e pronuncia sempre bene le parole e 3 se ha difficoltà e pronuncia male le parole INVECE 51. Articola bene le parole in modo che esse risultano comprensibili anche alle persone che non lo conoscono molto bene=> 0 se non lo fa mai cioè ha difficoltà di pronuncia e 3 se lo fa sempre, cioè produce sempre bene le parole SCHEDA ANAGRAFICA Nome o numero del bambino………………………………………………………… Genere ………… Data di compilazione ………………………………………………………………... Nome della persona che ha compilato la scala di valutazione La sua relazione con il bambino……………………........................................... Da quando conosce il bambino ……………………………………………………. data di nascita………………………………………………. Al bambino è mai stato mai diagnosticata una perdita di udito permanente SI □ NO □ Se S fornisca ulteriori dettagli…………………………………….. Il bambino ha un handicap fisico permanente o malattia cronica SI □ NO □* La lingua parlata a casa è l’Italiano? SI □ Se No, per favore fornisca ulteriori dettagli** …………………………………….. Il bambino è in grado di combinare le parole per formare frasi? SI NO □ □ NO Informazioni aggiuntive……………….. Sarebbe utile specificare Anno di frequenza della scuola dell’infanzia Ultimo □ Penultimo □ *Se è già segnalato ai servizi Nazionalità padre……………....Nazionalità madre ……………….. Il bimbo/a è nato in Italia? Si □ NO □ Se No da quanto tempo è in Italia **Lingua parlata a casa Italiano □ Altra lingua parlata da entrambi i genitori □ I genitori parlano lingue diverse Specificare le lingue Sarebbero utili informazioni sullo stato sociale dei genitori. Possibilità di fornire un piccolo questionario anonimo con iniziali o codice del bambino POSSIBILI INFORMAZIONI AGGIUNTIVE Madre ……Elementari - Livello di scolarità Medie Padre Superiori Università Attività lavorativa: lavora solo il padre…………. lavora solo la madre………….. lavorano entrambi………….. Tipo di occupazione del padre………………………. Tipo di occupazione della madre …………………... Nucleo familiare Madre ….. Padre …… Fratelli Qualcuno ha avuto problemi di linguaggio in famiglia? 70 ITEMS -> 10 SCALE -> CIASCUNA DI 7 ITEMS -> 5 METTONO IN LUCE LE DIFFICOLTÀ E 2 I PUNTI DI FORZA LINGUAGGIO A) ELOQUIO: MODALITÀ IMMATURE DI PRONUNCIA DELLE PAROLE 2. Semplifica le parole tralasciando qualche suono, ad esempio dice “amadio” al posto di armadio oppure “coccodillo” al posto di coccodrillo. 24. Pronuncia le parole in modo infantile come “ibuto” per imbuto o “copeta” per coperta. 29. Tralascia l’inizio o la fine delle parole oppure le sillabe intermedie, ad esempio dice “nana” invece di banana oppure “talo” al posto di tavolo 38. Compie errori per pronunciare parole lunghe, ad esempio dice “mattamondo” al posto di mappamondo o “amadio” al posto di armadio, «dodoro» al posto di «pomodoro» 44. Pronuncia erroneamente /l/ per /r/ o /t/ per /s/. Ad esempio dice “lana” per rana o “tapone” per sapone. ------------------------------------------------------------------------------------------ 51. Articola bene le parole in modo che esse risultano comprensibili anche alle persone che non lo conoscono molto bene. 58. Parla in modo fluente e chiaro producendo tutti i suoni linguistici in modo accurato e senza alcuna esitazione. LINGUAGGIO B) SINTASSI ERRORI MORFOLOGICI E SINTATTICI 1. Si confonde tra lui/lei, così che può dire lui quando parla di una ragazza o lei quando parla di un ragazzo. Usa erroneamente il maschile e il femminile nell’uso dei pronomi ad es. «me lo mangio per riferirsi ad una mela» 17. Si confonde tra io/me o tu/ti, così può dire: “ti stai lavorando” invece di tu stai lavorando o “me ho un dolce” invece di io ho un dolce. Si confonde nell’uso dei pronomi Ad esempio nei pronomi dice «te do un pugno» 27. Produce frasi che suonano infantili perché sono lunghe 2 o 3 parole, quali: “me preso palla” al posto di io ho preso la palla o “dà bambola” al posto di dammi la bambola. 36. Sbaglia l’uso nel tempo passato dei verbi, omette l’ausiliare (“ieri andato a scuola”) o usa il tempo presente (“ieri mangio una pizza”) 43. Tralascia «è» o «ha» e così dice: “papà andato a lavorare” invece di papà è andato a lavorare o può dire “il ragazzo grande” invece di il ragazzo è grande. ------------------------------------------------------------------------------------------------------- 55. Produce frasi lunghe e complicate, quali: “quando siamo andati al parco ho fatto un giro sull’altalena” oppure “ho visto quest’uomo mentre stava in piedi all’angolo”. 69. produce frasi che contengono la parola “perché”: “ Giovanni ha ricevuto una torta perché era il suo compleanno”. LINGUAGGIO C)SEMANTICA : VOCABOLARIO NON APPROPRIATO O RISTRETTO ERRORI NELL’USO DELLE PAROLE 4. Compie false partenze e sembra cercare le parole giuste; ad esempio può dire: “posso-posso-posso-posso-mangiare-un gelato” Sembra avere difficoltà nell’esprimere il contenuto di ciò che vuol dire 6. Dimentica le parole che conosce. Ad esempio invece di rinoceronte può dire: “l’animale col corno sul naso”. Non gli vengono in mente le parole 12. Confonde parole con significato simile: «cane» invece di «gatto» o cacciavite invece di martello. Al posto della parola giusta usa parole che appartengono alla stessa area di significato 32. Confonde parole che suonano in modo simile. Ad esempio può dire «telefono» per «televisione» o «pastore» per «pittore». Quindi sostituisce il termine appropriato con parole che non appartengono alla stessa area semantica, ma suonano in modo simile 46. E’ impreciso nella scelta delle parole rendendo poco chiaro quello di cui si sta parlando. Ad esempio dice “la cosa” invece di dire la «caffettiera». --------------------------------------------------------------------------------------------------------- 64. Usa parole astratte che si riferiscono a concetti generali piuttosto che a qualcosa che si può vedere; ad esempio conoscenza, politica, coraggio. 66. Usa parole che si riferiscono a classi intere di oggetti piuttosto che ad elementi specifici. Ad esempio si riferisce al tavolo, alla sedia e al comò come mobili o a mele, banane e pere come frutta. LINGUAGGIO D) COERENZA: NON SEGUE LE REGOLE DELLA CONVERSAZIONE NON ESPLICITA ADEGUATAMENTE O USA TERMINI GENERICI O SI RIFERISCE A EVENTI SCONOSCIUTI ALL’INFORMATORE 10. Usa termini come lui/lei o quello senza rendere chiaro quello di cui si sta parlando. Ad esempio, quando parla di un film può dire “lui è davvero magnifico” senza spiegare chi è lui. 25. Può essere difficile capire se sta parlando di qualcosa di reale o di immaginario. 40. Confonde l’ordine degli eventi quando racconta una storia o descrive un evento recente. Ad esempio se parla di un film può parlare del finale prima di parlare dell’inizio. 48. Non spiega quello di cui sta parlando quando parla di persone che non condividono la sua esperienza. Ad esempio può parlare di Giovanni senza spiegare chi sia. 50. E’ difficile dare un senso a quello che dice (anche quando la pronuncia delle parole è chiara). ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 53. Parla in modo chiaro di ciò che ha intenzione di fare in futuro (ad esempio, cosa farà domani o i progetti per le vacanze) 68. Spiega in modo chiaro eventi passati, ad esempio cosa ha fatto a scuola o cosa è accaduto durante la partita di calcio. PRAGMATICA E) INIZIO INAPPROPRIATO: LINGUAGGIO NON DERENTE AL CONTESTO 5. Parla ripetutamente di cose a cui nessuno è interessato. 21. E’ fin troppo sollecito nell’iniziare una conversazione. Ad esempio inizia una conversazione con uno sconosciuto senza alcun incoraggiamento. 35. E’ difficile farlo smettere di parlare. 37. Dice alle persone cose che già sanno. 45. Pone domande anche quando è già stata data la risposta. ------------------------------------------------------------------------------------ 59. Rimane in silenzio quando qualcun altro sta cercando di parlare e concentrarsi (ad esempio quando qualcuno guarda la tv o in occasioni formali quali un’assemblea scolastica o una cerimonia religiosa). 70. Parla con altri dei loro interessi piuttosto che dei propri. PRAGMATICA F) LINGUAGGIO STEREOTIPATO 11. Dice cose che non sembra comprendere del tutto (può sembrare che ripeta cose sentite dagli adulti, ad esempio un bambino di 5 anni può dire di un’insegnate: “gode di un’ottima reputazione”) 18. Usa particolari espressioni, frasi o sequenze più lunghe in contesti inappropriati. Ad esempio può dire “all’improvviso” invece di poi, come in: “andammo al parco e all’improvviso facemmo un pic-nic” o può iniziare le frasi con “comunque”. 23. Pronuncia le parole in maniera eccessivamente precisa. L’accento (l’intonazione) può suonare impostato e affettato, come se il bambino sta imitando una personalità della tv, invece di parlare come quelli intorno a lui. 30. Ripete quello che gli altri hanno appena detto. Ad esempio alla domanda: cosa hai mangiato? Può rispondere: “cosa ho mangiato?” 42. Include informazioni eccessivamente precise nelle conversazioni (ad esempio la data e l’ora esatta). Alla domanda: quando sei andato in vacanza? Può rispondere: “il 13 luglio 1965”, invece che quest’estate. ----------------------------------------------------------------------------------------------------- 61. Quando risponde ad una domanda fornisce informazioni sufficienti senza sembrare eccessivamente preciso. 62. Si può avere una conversazione piacevole ed interessante con lui. PRAGMATICA G) USO DEL CONTESTO 15. Non comprende barzellette e i giochi di parole (benché possa trovare divertente l’umorismo grossolano delle torte in faccia). 19. Fa confusione quando una parola è usata con significato differente da quello usuale: può non riuscire a comprendere se una persona poco amichevole viene descritta come fredda (pensa che abbia freddo e che stia rabbrividendo). 28. L’abilità di comunicare varia da situazione a situazione. Ad esempio, può cavarsela bene nella conversazione uno a uno con adulto familiare, ma avare difficoltà ad esprimersi in un gruppo di bambini. 34. Considera solo una o due parole nella frase così fraintende quanto è stato detto. Ad esempio se qualcuno dice: “voglio andare a pattinare la prossima settimana”, può pensare che sia già andato a pattinare o che voglia andarci ora. 41. E’ troppo letterale, a volte con esiti umoristici non intenzionali. Come il bambino che alla domanda: “Trovi difficile alzarti la mattina?” replicò: “No, tiro una gamba fuori dal letto e poi tiro fuori l’altra.” Un altro bambino al quale è stato detto: “Sono stato sulle spine mentre ti aspettavo.”, può pensare che il parlante si sia seduto sulle spine mentre aspettava. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 54. Apprezza l’umorismo espresso dall’ironia. Può risultare divertito invece che confuso, se qualcuno dice: “E’ proprio una bella giornata questa mattina…”, quando piove a dirotto. 60. Si rende conto della necessità di essere cortese. Ad esempio, può fingere di essere contento quando riceve un regalo che non gradisce ed evita di fare commenti personali su estranei. PRAGMATICA H) COMUNICAZIONE NON VERBALE 8. Mostra un’espressione indifferente in situazioni nelle quali la maggior parte dei bambini mostrerebbe un’espressione facciale chiara, ad esempio quando è arrabbiato, spaventato o felice. 14. Non guarda la persona con cui sta parlando. 20. Sta troppo vicino alle altre persone quando parla con loro. 31. Ignora le iniziative conversazionali degli altri (ad esempio alla domanda: “Cosa stai facendo?” Non solleva lo sguardo e continua tranquillamente la sua attività) 39. Non riconosce quando le persone sono tristi o arrabbiate. --------------------------------------------------------------------------------- 56. Usa in modo appropriato i gesti per comunicare le proprie intenzioni. 65. Sorride in modo appropriato quando parla con le persone. RELAZIONE I) RELAZIONI SOCIALI ED INTERESSI 3. Appare ansioso in compagnia di altri bambini. 7. Con adulti familiari sembra disattento, distante o preoccupato. 13. E’ trattato come un bambino (più piccolo della sua età), preso in giro oppure oggetto di prepotenze da parte degli altri bambini. 16. Viene escluso dagli altri bambini nello svolgimento delle attività di gruppo. 33. Offende o disturba gli altri bambini senza volerlo. -------------------------------------------------------------------- 57. Si preoccupa quando gli altri sono tristi. 67. Parla dei suoi amici e mostra interesse per quello che dicono e fanno.