Italiano Luigi Pirandello Gabriele Russo 5°C Industriale 1 Luigi Pirandello La vita e le opere Pirandello nasce il 28 giugno 1867 presso Girgenti, l'attuale Agrigento. Figlio di Stefano Pirandello e di Caterina Ricci Gramitto. Viene educato in casa e legge moltissimo ed in particolare ebbe un precoce amore per il teatro. Nel 1886 finisce il liceo e successivamente si iscrive alla facoltà di Lettere di Roma. Però a causa di un conflitto con il rettore, si dovette laureare all'università di Bonn in Germania. Ritornato in patria, sposò Antonietta Portulano con la quale avrà tre figli. Trasferito a Roma pubblica il suo primo romanzo, L'esclusa e nel '97 comincia a comporre drammi per il teatro. Nel 1903 cominciò un periodo nero per Luigi, infatti dopo il fallimento della miniera di zolfo del padre, con la conseguente crisi finanziaria familiare, Antonietta fu colpita da una crisi nervoso che diventò malattia mentale. L'umorismo Il saggio è stato scritto nel 1908 si divide in due parti: una storicolinguistica e una più propriamente teorica, estetica. Nella prima parte che è suddivisa in sei capitoli, Pirandello espone la storia della parola umorismo. Nella seconda parte del volume, che si sviluppa in un unico capitolo, Pirandello chiarisce la propria poetica e le ragioni di un'arte che intende essere disarmonica per aderire alle caratteristiche di un mondo percepito come contraddittorio, cioè senza logica e scopo. L'umorismo non è quindi una variante del comico, ma una forma artistica che si distingue da tutte le altre e che Pirandello ritiene sia l'unica adeguata al proprio tempo. Uno dei passi più importanti è “Il sentimento del contrario”: incentrato su una vecchia signora che si trucca pesantemente come se fosse una giovane donna. Gabriele Russo 5°C Industriale 2 Vedendola per strada non possiamo fare altro che ridere,ed è questa risata che Pirandello intende come avvertimento del contrario che è alla base del comico. Però se andiamo al di là delle apparenze e riflettiamo un po' e cerchiamo di capire perchè questa donna si veste in maniera così giovanile ed esagerata, capiamo che molto probabilmente ha un marito più giovane e di conseguenza per non farselo sfuggire si veste in questa maniera per potergli piacere. A questo punto entra in gioco la riflessione, ovvero il sentimento del contrario. Il fu Mattia Pascal Fu pubblicato a puntate sulla Nuova Antologia di Roma dall'aprile al giugno del 1904. E' un'opera di piacevole lettura e al tempo stesso molto innovativa nella quale Pirandello esprime una poetica antinaturalistica e pessimistica, che vede l'uomo perso in un cosmo insensato che può essere schiacciato in qualunque momento senza alcun motivo. Il fu Mattia Pascal narra di un uomo che è incastrato in un matrimonio infelice perchè costretto a sposarsi con una ragazza che ha messo incinta e a causa della sopravvenuta miseria. Un giorno Mattia compie una piccola fuga recandosi al casinò. Qui vince una buona somma di denaro, ma nel tornare a casa legge sul giornale che in quei giorni era stato ritrovato il cadavere di Mattia Pascal. Decide quindi di sfruttare la sua morte per crearsi una nuova vita grazie alla vincita del casinò. Così diventa Adriano Meis. Va a vivere a Roma dove si innamora di Adriana, però si accorge che non si può sposare perchè privo di identità. Per risolvere questa situazione, mette in scena il suicidio di Adriano e torna a casa, ma una volta tornato trova la moglie risposata e nessuno lo riconosceva visto che si era operato all'occhio. Mattia Pascal quindi vivrà in una specie di limbo civile. La lanterninosofia Dopo la vincita al casinò ed il trasferimento a Roma, Mattia Pascal decide di riconquistare la sua normalità operandosi all'occhio strabico , pensando che questo sarebbe bastato a cancellare il suo passato e a ritrovare pienamente l'integrazione con la società. Gabriele Russo 5°C Industriale 3 Dopo l'operazione deve rimanere a casa per quaranta giorni disteso al buio, ed il padrone di casa, Anselmo Paleari, lo intrattiene esponendogli le sue profonde considerazioni filosofiche. Paleari paragona la visione del mondo di ciascun individuo a un lanternino che tenta di rischiarare al buio dell'esistenza. L'aspetto più importante della lanterninosofia è il relativismo, cioè la negazione della possibilità di attingere a una verità assoluta. Il lanternino, infatti, ci fornisce un'ideologia che ci permette di vivere, un criterio in base al quale orientare il nostro comportamento e nel frattempo proietta attorno a noi un cerchio di luce che ci fa rendere conto del buio che c'è attorno a noi e ci rivela la nostra debolezza e pochezza, la relatività delle nostre opinioni. Gabriele Russo 5°C Industriale 4 Storia Seconda Guerra Mondiale Gabriele Russo 5°C Industriale 5 Prima fase della guerra:l’asse all’attacco Il 1° Settembre del 1939 Hitler ordinò l'invasione della Polonia, l’attacco vide l’utilizzo dei Panzer e della sua flotta aerea. Il 3 Settembre, il Regno Unito e la Francia dichiararono guerra alla Germania, ma nel frattempo Hitler, grazie alla guerra lampo, conquistò tutto il territorio polacco con la presa della città di Varsavia nel Settembre del 1939. Contemporaneamente, l’Unione Sovietica attaccò la Finlandia, inizialmente cercò di resistere all'armata sovietica, ma venne sopraffatta. La Germania nel frattempo invase la Danimarca e la Norvegia dove si assicurò delle basi per attaccare il Regno Unito. Nel Maggio 1940 i tedeschi conquistarono l’Olanda e il Belgio. In sole 3 settimane arrivarono sul canale della Manica. Quindi gli alleati organizzarono un'operazione di salvataggio per portare al sicuro in Regno Unito 230 mila soldati inglesi e 110mila tra francesi e belgi. Intanto i tedeschi sfondarono le difese francesi e arrivarono a Parigi, dove entrarono il 14 giugno. Philippe Pétain, presidente del consiglio era convinto che la resistenza fosse troppo devole così Hitler ottenne il 22 giugno la Capitolazione della Francia. Mussolini, stupito dalla forza dell’armata tedesca, decise di entrare in guerra (10 Giugno 1940) contro la Francia e il Regno Unito. Sul piano navale l’Italia subì due importanti sconfitte nelle battaglie di Punta Stilo e di Capo Teulada da parte degli inglesi, che affermavano la loro supremazia marittima. Sconfitta la Francia, Hitler voleva un trattato di pace con il Regno Unito, che fu rifiutato da Wiston Churchill. Il Fuhrer ideò allora il piano leone marino, che prevedeva l’invasione delle isole britanniche attraverso il canale della Manica. Inizialmente l’attacco tedesco fu molto pesante,ma il Regno Unito riuscì a respingere l’attacco tedesco. Da quel momento in poi, Hitler continuò ad attaccare le flotte Inglesi con lo scopo di bloccare i Gabriele Russo 5°C Industriale 6 rifornimenti che giungevano dal Commonwealth e dagli Stati Uniti. Sul fronte del Mediterraneo l’Italia perse l’Eritrea, la Somalia, l’Etiopia e la Cirenaica, così che la Germania dovette intervenire in aiuto dell’Italia e riportò l’asse all’attacco. Il 27 settembre del 1940 Mussolini firmò il patto tripartito con la Germania e il Giappone. Il 28 ottobre Mussolini attaccò la Grecia senza avvertire Hitler e subì una strenua resistenza da parte del popolo balcanico dalle armate britanniche. Quindi, per salvare ancora una volta l’Italia, la Germania fu costretta ad intervenire e assumere il controllo completo della penisola balcanica. Seconda fase:apogeo dell’Asse e intervento americano Hitler cercò di invadere l’Unione Sovietica, così il 22 Giugno del 1941 scattò l’Operazione Barbarossa. Le armate tedesche si lanciarono in direzione di Leningrado, Mosca e riuscirono a penetrare velocemente nei territori sovietici. Ma nei pressi di Mosca le truppe tedesche si arrestarono, sconfitte dalla lunga campagna e dal freddo russo, così l’armata dovette ripiegare. In Estremo Oriente il Giappone cercava di estendere il suo controllo nell’Indocina francese, ma, grazie all’intervento tempestivo del Regno Unito e degli Stati Uniti, furono tagliati i rifornimenti di materie prime verso Tokyo ed il popolo giapponese dovette retrocedere. Più tardi, nel dicembre del 1941, il Giappone attaccò la base navale americana di Pearl Harbour nelle isole Hawaii, distruggendo in poche ore quasi tutta la flotta statunitense. L'america entra in Guerra. Nel 1942 le potenze del Patto tripartito raggiunsero la loro massima espansione, il Giappone minacciava l’India e l’Australia. In Africa Settentrionale le truppe italotedesche comandate da Rommel entrarono in Egitto, mettendo a rischio i possedimenti inglesi in Medio Oriente. In Unione Sovietica, Hitler decise di attaccare Stalingrado e i campi petroliferi del Caucaso. La Germania appariva dunque padrona di quasi tutta l’Europa Occidentale. Gabriele Russo 5°C Industriale 7 Svolta e crollo dell’Italia Se nel 1942, l’asse aveva raggiunto la sua massima potenza, però nei mesi successivi l’alleanza cominciò una forte e decisa ripresa. Nel Pacifico, l’attacco Giapponese fu fermato dagli Americani con le battaglie del Mar dei Coralli e delle isole Midway. Nell’Atlantico gli alleati cominciarono a contrastare i sottomarini tedeschi, grazie all’uso di nuove bombe e di sonar sofisticati in grado di individuare gli U-Boote nascosti sotto la superficie, infatti tra il 1943 e 45 furono affondati ben 630 sottomarini tedeschi. In Africa Settentrionale le truppe italo-tedesche furono attaccate dall'armata inglese e costrette a capitolare il 13 maggio 1943. Il 19 Novembre i sovietici accerchiarono le truppe tedesche attorno a Stalingrado e li costrinsero alla resa nel Gennaio del 1943. Da quel momento in poi la Germania cominciò a ritirarsi. Dopo la resa della Germania a Stalingrado Churchill pensò bene di effettuare uno sbarco in Italia meridionale. Contemporaneamente Roosevelt e Churchill decisero di colpire la Germania bombardandola a tappeto per indebolirla ed entrare in Italia. Nella notte fra il 9 e il 10 Luglio del 1943, gli anglo-americani sbarcarono in Sicilia, incontrando una debole resistenza. Dopo i vari esiti negativi in Grecia ed Africa, lo spirito del popolo italiano non era più lo stesso nei confronti del regime. Vedevano il Duce come responsabile delle sconfitte. Nel pomeriggio del 25 luglio, Mussolini fu convocato da Vittorio Emanuele III, che lo invitò a rassegnare le dimissioni e poi lo fece arrestare, così l’incarico passò nelle mani di Pietro Badoglio. Questo comportò la chiusura del Partito nazionale fascista. Con l'annuncio della caduta di Mussolini, il popolo italiano scese in strada e reclamò la fine della guerra, ma Badoglio annunciò che la guerra continuava, però successivamente venne sottoscritta l'armistizio con gli alleati il 3 settembre del 1943. L’8 settembre, dopo la notizia dell’armistizio il paese precipitò nel caos. Badoglio non aveva dato alcuna istruzione sulla predisposizione delle difese di Roma e della penisola dai tedeschi. La fuga del re e del governo verso Brindisi, per farsi difendere dagli alleati appena sbarcati, fu vista Gabriele Russo 5°C Industriale 8 come un tradimento. Immediatamente Roma cadde nelle mani dei nazisti. Dopo l’8 settembre l’Italia era divisa in due parti, i tedeschi a nord e gli alleati al sud, a settentrione il fascismo risorse nella Repubblica di Salò. Mussolini fu liberato il 12 Settembre 1943 e diede vita alla Repubblica Sociale Italiana (RSI) e al Partito Fascista Repubblicano (PFR) nell’intento di combattere i traditori e creare una nuova patria. Nel Centro-Nord ci fu una guerra civile fra italiani. Intanto al Sud, il governo Badoglio, dichiarò guerra Contemporaneamente alla era Germania. rinato il Comitato di liberazione Nazionale. Il Cln non collaborò con Badoglio, anzi reclamò l’abdicazione del re e propose il popolo sovrano. Il leader comunista Palmiro Togliatti riuscì a far nascere un Governo di Unità Nazionale che costrinse Emanuele III ad abdicare il 4 Giugno 1944. Nello stesso momento Badoglio si dimise e venne sostituito dal socialista Ivanoe Bonomi (presidente del Cln). Dopo l’8 settembre le forze tedesche opposero una strenua resistenza contro gli anglo-americani, però si videro costretti ad abbandonare Napoli a seguito di una rivolta popolare e si arrestarono sulla Linea Gustav riuscendo a rallentare le truppe alleate. Alla fine di Maggio le armate tedesche furono sconfitte e Roma venne liberata, quindi i tedeschi si ritirarono sulla Linea Gotica che attraversava gli Appennini, dove avevano resistito solo per qualche mese. Infine il 28 aprile le forze armate tedesche in Italia si arresero e nello stesso giorno Mussolini venne giustiziato. Il contributo della Resistenza europea e italiana Il duro regime che era stato imposto dal Reich nazista all’Europa aveva suscitato nelle popolazioni assoggettate un odio contro i tedeschi, che spesso sfociò in moti di ribellione. In Unione Sovietica l’occupazione tedesca venne respinta dall’esercito e la Resistenza fu un Gabriele Russo 5°C Industriale 9 sostegno di forze civile volontarie. Al Nord, come in Belgio e Danimarca, prevalse l’istanza patriottica. In Francia, nel maggio del 1943, De Gaulle guidò la France Libre alla liberazione del paese. Un caso molto particolare fu in Polonia, occupata dalla Germania e dall'Unione Sovietica, dove nel febbraio del 1942 l’Armata dell’Interno raggiunse circa 300 mila soldati e organizzò l’anno successivo l'insurrezione di Varsavia. In Jugoslavia, nacquero due movimenti di resistenza subito in lotta tra loro, uno filo monarchico guidato da Mihajlovic, l’altro comunista guidato da Tito. Prevalsero i titini, i quali furono l’unica Resistenza a contribuire significativamente alla sconfitta delle forze dell’Asse. In Germania ogni opposizione era stata messa a tacere con la forza e con la manipolazione delle informazioni, tuttavia i segni della crisi o di ribellione cominciarono a manifestarsi negli studenti del gruppo della Rosa Bianca di Monaco, scoperto e annientato nel febbraio del 1943. Infine, la ribellione dei militari, culminata nel fallito attentato a Hitler del 20 luglio 1944. Dal 9 settembre del 1943, il Comitato di Liberazione Nazionale invitò gli italiani a lottare contro i tedeschi e i fascisti. I partigiani in Italia erano 82mila nell’estate del 1944 e circa 200 mila al momento dell’insurrezione nella primavera del 1945. I partigiani agirono prevalentemente in montagna e nelle campagne, mentre nelle città operavano piccole formazioni come i Gruppi di Azione Patriottica. Inizialmente gli Alleati ebbero degli atteggiamenti insicuri nei confronti della Resistenza, specialmente nei confronti dei comunisti, che aumentavano sempre di più ed erano in continuo contrasto con formazioni di diverso orientamento. Anche per questo il generale britannico Alexander invitò i partigiani a sospendere le operazioni su vasta scala. La Resistenza si rifiutò di smobilitare, il (Clain) Comitato di Liberazione dell’Alta Italia fu riconosciuto dal governo Bonomi come suo rappresentante nei territori occupati. La rivolta che condusse la Resistenza italiana fu una guerra di liberazione contro i tedeschi, una guerra civile tra italiani ed infine una guerra di classe, i rappresentanti di sinistra ebbero l’occasione per una rivoluzione dei rapporti sociali. Verso la fine:il crollo della Germania e del Giappone A metà del 1943 il conflitto entrava nella sua ultima fase, fu una guerra totale perché tutte la nazioni utilizzarono tutti i mezzi di distruzioni possibili, dai bombardamenti aerei, ai campi di Gabriele Russo 5°C Industriale 10 concentramento fino alla bomba atomica. Nonostante i giganteschi sforzi tedeschi di riarmare l’esercito per continuare la guerra, era nulla perchè la capacità industriale di Stati Uniti,Regno Unito e Unione Sovietica era superiore di tre volte e mezzo superiore a quella dell’Asse. Sconfitto il fascismo mussoliniano, la caduta del Reich era ormai vicina e gli Alleati dovevano solo decidere la strategia migliore per ottenere nella maniera più rapida e conveniente la resa della Germania. Alla fine del 1943, Stalin, Roosevelt e Churchill, incontratisi a Teheran pianificarono un nuovo piano d’attacco (Piano Overlord), così il 6 Giugno 1944 gli Alleati approdarono sulle spiagge della Normandia. Dopo aver preceduto le mosse di Hitler, gli Alleati riuscirono a penetrare in Germania grazie a continui bombardamenti Hitler fu costretto a retrocedere ma ordinò una resistenza a oltranza. Così, dopo aver accerchiato Hitler, il 25 Agosto fu liberata Parigi e in autunno il Belgio. Dopo aver sconfitto le truppe tedesche in Italia e Francia, l’armata rossa espulse i tedeschi dall’Unione Sovietica. La Germania era sul punto di crollare. Per cercare di ristabilire l’ordine Hitler ordinò due attacchi, che non ebbero risvolto positivo. Contemporaneamente, gli Alleati discutevano sulla spartizione dei territori una volta finita la guerra. Successivamente, nel febbraio 1945, Roosevelt, Churchill e Stalin si incontrarono a Jalta e decisero una resa incondizionata da parte della Germania e stabilirono per il futuro il suo disarmo e la divisione del paese in quattro zone. La conferenza di Jalta è stata inoltre vista come la nascita della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Nello stesso anno Hitler decise di resistere a ogni costo e questo porto gli Alleati a dei bombardamenti a tappeto sul territorio tedesco, l’Unione Sovietica inviò un’armata a Berlino e successivamente si impossessò della città di Brema e altre città vicine, fino ad arrivare alla conquista di Vienna. Gabriele Russo 5°C Industriale 11 Hitler non si arrese e continuò a resistere, nominò un suo successore e poi si uccise prima che il suo impero crollasse, così al generale Donitz non restava che arrendersi agli Alleati e il 9 maggio del 1945 finirono le ostilità in campo Europeo. In Estremo Oriente il Giappone era ormai da tempo sulla difensiva e grazie ad una seria di massicci attacchi gli Stati Uniti riconquistarono i territori dell’Oceano Pacifico. La flotta nipponica però non si arrese e fece esplodere dei Kamikaze sulle navi americane per testimoniare la loro volontà di resistere. Fu in questo momento che Harry Truman decise di utilizzare le bombe atomiche. Il 6 e il 9 Agosto vennero sganciati due ordigni nucleari sulle rispettive città ci Hiroshima e Nagasaki, provocando più di 150mila morti e la distruzione delle città. Pochi giorni più tardi l’imperatore Hirohito firmò il 2 Settembre 1945 la resa senza condizioni . La seconda guerra mondiale era finita. Gabriele Russo 5°C Industriale 12 Inglese Network Computer Languages Gabriele Russo 5°C Industriale 13 NETWORK There are several types of Networks: Geographical area: LAN (Loca Area Network) covers a building, MAN (Metropolitan Area Networks) covers cities, WAN (Wide Area Networks) covers a country or a continent. Architecture: The Client-Server architecture consists in a computer that acts as a server and distribuites information to the other nodes. In a Peer-to-Peer network, all computers have the same capabilities. Topology: There is the Bus network where all PCs are connected to a main cable or a bus. In a Star network, all data flows through a central hub, which is a common connection point. In the Ring network all PC are connected to one in a continuous loop. Network protocol: This is the language or set of rules used by the computer to comunicate. Networks uses different protocols. For internet they use the TCP/IP A modem router is a device that connects your computer or home LAN to the Internet. To connect it: You have to plug the phone line with the phone jack and connect the other in the ADSL Port; Plug one end of the ethernet cable into your computer's network port; Turn on your computer and configure the router with the ISP parameters. To log in, you need your username and password. Once you are online, you can navigate on internet to read emails or newsletters and other. Wired networks are linked by Ethernet cables, phone lines and high-speed fiber optic cables. They use electromagnetic waves. Here there are the main types of wireless networks: Satellites: For long distances WiMAX: For connecting Wi-Fi Hotspots Wi-Fi: For medium distances Bluetooth: For short distances Gabriele Russo 5°C Industriale 14 GSM: For mobile phones To set up a home wireless LAN you need a computer with a wireless adapter, a wireless router and internet connection. The wired LANs are more difficult to install, but they're the best because they're cheaper, faster and more reliable. They let you move, or roam, from one access point to another but they're less secure and subject to interference. COMPUTER LANGUAGES. The computer uses the binary code language made of the numbers 1 and 0. The machine code was semplified using symbolic languages to communicate like the Assembly. It uses abbreviations of some words like ADD or SUB To say something to the machine. This is called Low-level language becouse it's closer to the hardware. To make programs easier to write, software developers created high-level languages wich are closer to the english language. There are several languages : FORTRAN was developed by IBM in 1954 and is still used for scietific applications; COBOL was developed in 1959 and is used for business application; BASIC used in microcomputer programming. Visual BASIC is a modern version and it can create graphical elements, such as buttons; PASCAL used in universities to teach the fundamentals of programming; C used to write system software, graphics and commercial applications. C++ incorporates objectoriented programming; JAVA is used to run on the web and provide animation and interactive features. Now is used to build Android APP. Programs have to be translated by a compiler or an interpreter and they translate the source into object code that converts the entire program into machine code. Gabriele Russo 5°C Industriale 15 To create web documents you can use the Markup languages with markup tags. Some examples are: HTML, XML (EXtensible Markup Language). Sistemi Il Cablaggio Gabriele Russo 5°C Industriale 16 Il cablaggio Per poter condividere informazioni, risorse e comunicare fra computer e computer, è necessario creare una rete, quindi creare il nostro cablaggio. Per poterlo realizzare abbiamo di bisogno di diversi elementi, alcuni fisici, altri no. Cominciamo col parlare di tutti quei dispositivi che servono per creare la nostra rete. Hub L'Hub è il dispositivo di rete più semplice, serve a smistare dati e a mettere in collegamento broadcast tutti i nodi a lui collegati. E' in grado di creare un solo domino di collisione, di conseguenza non è capace di creare sottoreti. Switch Questo dispositivo consente di mettere in comunicazione due o più nodi ed è in grado di creare sottoreti perchè riesce a creare più domini di collisione, per far ciò ha al suo interno una tabella di mappa con i relativi indirizzi MAC dei dispositivi collegati. Può creare solo reti omogenee, quindi per reti con stesso software. Gabriele Russo 5°C Industriale 17 Bridge E' fondamentalmente uguale allo switch però è in grado di creare sottoreti non omogenee, quindi per reti con software diverso. Router Il Router permette di far comunicare una LAN verso l'esterno, mette quindi in comunicazione una LAN con INTERNET o comunque con una rete esterna. Si occupa dell'instradamento dei dati suddivisi in pacchetti. Access Point Access Point L’A.P. è un dispositivo che permette di collegarsi ad una rete wireless direttamente tramite il nostro dispositivo, esso è dotato di due interfacce di rete, una verso la rete wireless e una verso la rete cablata. Cavi usati Per poter collegare i nodi con i dispositivi elencati precedentemente abbiamo di bisogno di specifici cavi. I cavi usati principalmente sono gli UTP (Unshielded Twisted Pair) di categoria 5. Questi cavi comunemente chiamati cavi ethernet, non sono schermati, e sono intrecciati in modo da ridurre la diafonia, cioè il rumore esterno causato da un campo elettromagnetico che va a disturbare i fili accanto. Altre volte vengono anche usati i cavi coassiale o le fibre ottiche. Gabriele Russo 5°C Industriale 18 Inoltre, è da specificare che per collegare un dispositivo di aggregazione con un nodo è necessario usare i cavi dritti (parallelo) o comunemente chiamati patch cord, invece per collegare due pc fra di loro o due hub/switch, serve usare il cavo incrociato. Tipologie di reti Ovviamente abbiamo diversi tipi di reti, che possono essere benissimo classificati in diversi modi. Per tecnologia di trasmissione: Point to Point: la trasmissione avviene in maniera diretta da un nodo all'altro. Broadcast: la trasmissione avviene su tutti i nodi della rete. Gabriele Russo 5°C Industriale 19 Multicast: la trasmissione avviene soltanto fra un gruppo di nodi. Per dimensione: LAN: Reti locali, di dimensioni ridotte. MAN: Reti a livello cittadino, per una città o paese. WAN: è la rete più grane perchè può coprire l'intero pianeta. Per topologia: BUS/Albero: E' costituito da un cavo coassiale e da un terminatore (resistore) in modo da non far disperdere il segnale. Ha un'architettura distribuita e una messaggistica broadcast, ha una discreta affidabilità perchè solo la rottura del cavo coassiale può mandare in crash la rete. Gabriele Russo 5°C Industriale 20 Anello: Realizzata con un cavo coassiale, è la meno affidabile di tutti perchè con la rottura del cavo o di un nodo, la rete va in crash. Ha una messaggistica broadcast. Stella/Stella gerarchica: E' una rete con un'architettura di tipo Client/Server e ha una messaggistica multicast, le trasmissioni vengono gestite da uno Switch o un hub. Maglia: Utilizza una connessione Point to Point Protocol, quindi ogni nodo è collegato a tutti gli altri. Ha un'architettura di tipo distribuita e messaggistica broadcast. Gabriele Russo 5°C Industriale 21 Inoltre possiamo collegare i nostri dispositivi in altri modi: Punto a punto Ad Hoc: avviene fra un gruppo di pc che si scambiano informazioni direttamente fra loro. Punto-Multipunto (Access point): avviene tramite un access point che funge da aggregatore, quindi attraverso uno switch (wireless) e tutte le comunicazioni passano da lui. Andiamo a vedere come poter collegare un Access Point: Access Point: in questo caso l’A.P. funge da gateway tra rete cablata e wireless: i client wireless stabiliscono una connessione con l’A.P. e questo stabilisce la connessione con la rete cablata. Gabriele Russo 5°C Industriale 22 Bridge punto-punto: la comunicazione può avvenire solo con un altro A.P. Bridge multipunto: comunica solo con altri A.P. ma non necessariamente con LAN cablata WDS/ripetitore: ha funzionalità di Access Point per il collegamento alla cablata e di bridge multipunto; i client possono comunicare con tutti gli altri nodi, anche se appartenenti ad A.P. Diversi Gabriele Russo 5°C Industriale 23 Per motivi di sicurezza gli A.P. devono essere configurati: Indirizzo ip Modalità (elencate di sopra) SSID (Service Set ID) e canale radio Fatto ciò ogni A.P. ha un menù anche per la sicurezza dove è possibile: impostare delle chiavi d’accesso tra cui WEP, WPA, WEP2, PSK ecc… Lista di accessi (MAC) Per le reti wireless, abbiamo diversi standard che variano in base alla velocità e alla distanza di trasmissione: 802.11a: Questo standard utilizza lo spazio di frequenze intorno ai 5 GHz e opera con una velocità massima di 54 Mb/s in teoria, in pratica la velocità diminuisce perchè incontra ostacoli vari e di conseguenza la velocità scende a 20 Mb/s. La teorica è valida solo in campo aperto e in assenza di disturbi. 802.11b: Frequenze intorno ai 2,4 GHz, velocità max 11Mb/s. Sia la a che la b hanno un raggio di azione di circa 20 metri. Gabriele Russo 5°C Industriale 24 802.11g: Frequenza a 2,4 Ghz, fornisce una banda teorica di 54 Mb/s che nella realtà si riduce in a 24,7 Mb/s, simile a quella dello standard 802.11a, cambia solo il raggio d’azione che arriva fino ai 100 metri circa. 802.11n: Ne abbiamo di due tipi, la standard a 100 Mb/s con raggio d'azione di 300 metri e la draft con velocità massima 300Mb/s e raggio d'azione 150 metri. 802.11ac: Frequenza a 5,4 GHz, velocità max 3,6 Gbps/s raggio di azione 300 metri. Indirizzi Ip Vista la parte fisica di un cablaggio, andiamo a vedere come determinare gli ip delle nostre sottoreti. Innanzitutto spieghiamo cosa sono gli indirizzi IP: essi identificano in maniera univoca un nodo all'interno di una LAN, questi indirizzi sono formati da 4 gruppi di 8 bit per un totale di 32 bit. Se l'IP fa parte di una rete locale, cioè privata non deve fuoriuscire da un determinato range: Classe A da: 10.0.0.0 a 10.255.255.255; Classe B da: a 172.31.255.255; 172.16.0.0 Gabriele Russo 5°C Industriale 25 Classe C da: 192.168.0.0 a 192.168.255.255; Con le relative Subnet Mask: Classe A: 255.0.0.0 Classe B: 255.255.0.0 Classe C: 255.255.255.0 Adesso per determinare l'IP dobbiamo seguire un determinato procedimento: 1. Individuare i bit necessari per gestire le sotto-reti trami questa formula: 2B-2>=n; 2. Scegliere la classe di IP opportuna attraverso la somma dei bit degli Host ed i bit della sottorete. 3. Determinare la subnet mask della classe scelta, mettendo a 1 tutti i bit della porzione rete e sottorete. 4. Assegare i range IP alle varie sottoreti mettendo come configurazione minima tutti i bit a 0 tranne l'ultimo ad 1 e come massima tutti i bit a 1 trann l'ultimo che verrà messo a 0. Esempio: Gabriele Russo 5°C Industriale 26 Con questo metodo ci accorgiamo che sprechiamo molti bit, quindi per poterli risparmiare ricorriamo al Subnetting. Si procede più o meno nella stessa maniera, solo che quando andiamo a mettere gli 1 della rete, ma dopo i bit degli host, cioè mettiamo a 0 tutti i bit degli host partendo da destra, finiti i bit degli host cominciamo a mettere a 1 i bit della rete. Esempio: Gabriele Russo 5°C Industriale 27 Come ben vediamo con gli stessi bit abbiamo un range più piccolo, solo per il nostro stretto indispensabile così da poter creare più reti. Così abbiamo già creato la nostra LAN, ma ovviamente la possiamo espandere e migliorare in termini di sicurezza inserendo determinati protocolli e dispositivi di sicurezza come: DHCP FIREWALL DNS SERVER PROXY DMZ DHCP E' un protocollo che serve ad associare in maniera automatica un indirizzo IP di una LAN. In Gabriele Russo 5°C Industriale 28 maniera alternativa, l'IP può essere assegnato dall'amministratore di rete. Nel primo caso l'IP può variare ogni volta che il nodo si presenta nella rete, quindi è dinamico, nel secondo caso invece è fisso e rimane sempre quello, quindi è statico. Il nodo che contiene questo protocollo, viene chiamato Server DHCP. Per ogni dominio avrò il Server DHCP che avrà range massimo e minimo per quella sottorete. Firewall Il Firewall è un dispositivo che serve a filtrare o meglio ancora a gestire, il traffico da e verso l’esterno, di una LAN. Esistono due tipi di firewall: 1. Network Firewall (Hardware detto anche Perimetrale) 2. Personal Firewall (Software) Il primo, si trova all'interno di un dispositivo. Oggi si trova direttamente nei router, ma può anche essere un serve. Il secondo, viene installato nel sistema operativo perchè è un programma vero e proprio. In ogni caso di qualunque tipo si tratti, il firewall per funzionare, possiede le così dette porte; è proprio tramite queste che posso regolare quali protocolli e pacchetti fare uscire e/o entrare. In genere i pacchetti che vengono presi in considerazione sono: TCP e UDP. DNS (Domain Name System) E’ un servizio di risoluzione dei nomi, usato per associare i nomi degli host ad indirizzi IP. Gabriele Russo 5°C Industriale 29 Questo in genere risiede nel così detto server DNS, quindi un PC. Il nome di ogni nodo è diviso in due parti: il nome dell’host e il dominio di appartenenza. Server Proxy Un proxy server è un software che risiede in un computer specifico chiamato appunto Server Proxy e permette di gestire gli accessi a internet, da parte di un nodo o di un'intera LAN. Il software del nodo, nel caso di accesso al web, deve essere configurato in modo tale da inviare le richieste al proxy, l'uso del proxy permette anche di controllare le richieste dei singoli nodi. Infine il proxy offre maggiore sicurezza, perché nasconde lo schema di indirizzi della rete interna e quindi rende più difficoltoso l'ingresso agli intrusi. Le reti esterne vedono quindi solo l'indirizzo IP del proxy e tutte le conversazioni tra LAN interna e reti esterne vengono gestite dal proxy. DMZ (DeMilitarized Zone) Chiamata pure Zona demilitarizzata, viene creata per motivi di sicurezza nei confronti del resto della LAN, in pratica dall’esterno viene vista solo la DMZ ma non si ha la visibilità della LAN, infatti nella DMZ vengono messi solo i nodi che vogliamo che si vedano pubblicamente verso l’esterno, come server WEB, server DNS, server SMTP ecc... Gabriele Russo 5°C Industriale 30 Elettronica Le Fibre Ottiche Gabriele Russo 5°C Industriale 31 LE FIBRE OTTICHE Introduzione alle Fibre Ottiche Cos’è una Fibra Ottica Le fibre ottiche sono dei fili sottilissimi di materiale vetroso o plastico in grado di trasportare particolari radiazioni con lunghezze d'onda comprese nell'infrarosso. Luce Monocromatica e Policromatica La luce che passa attraverso la fibra ottica può essere di due tipi: Monocromatica e Policromatica. Monocromatica è composta idealmente da una sola lunghezza d'onda, quindi un solo colore, però c'è da dire che è impossibile che passi una sola frequenza, infatti passa un range di frequenze piccolissime e molto vicine. Policromatica invece passano più frequenze, quindi più colori. Pro e Contro Nelle fibre ottiche abbiamo diversi pro e contro, che variano sempre visto la sua continua evoluzione. Pro: Può trasportare tantissime informazioni, infatti presenta una banda dell'ordine dei Ghz; Presenta un'attenuazione bassissima, fino a 0,2 dB/km; Meno ingombranti rispetto ad altri cavi; Sono esenti da rumore esterno dovuto ai campi magnetici generati da altri cavi; Maggior sicurezza visto che passando solo luce all'interno, non c'è pericolo di incendio, cortocircuito o di altri malfunzionamenti; Minore probabilità di corrosione poiché il vetro non si corrode; Contro: Prezzi elevati; Alta attenuazione nella giunzione di due fibre ottiche (che fortunatamente rimase sempre bassa); Gabriele Russo 5°C Industriale 32 Trasmettitori e Ricevitori Il trasmettitore è composto da un modulatore, da un foto-emettitore e dal connettore. Il segnale d'ingresso elettrico viene modulato ed inviato all'interno della fibra attraverso il foto-emettitore che può essere o un diodo LED o un diodo Laser. Dopo aver attraversato tutta la fibra, arriva al ricevitore composto da un fotodiodo ed il segnale viene riconvertito e de-modulato. Propagazione della Luce in Sostanze con Diversa Densità In questa parte andremo a capire come si comprata un fascio di luce quando attraversa sostanze con diversa densità,, noi per capire il concetto useremo l'aria ed il vetro. Riflessione e Trasmissione Quando un raggio di luce viene proiettato su una lastra di vetro trasparente, esso viene in parte riflesso ed in parte attraversa il vetro cambiando però la sua direzione. Possiamo osservare che, se il raggio luminoso passa da un mezzo meno denso (aria) ad uno più denso (vetro), l'angolo di trasmissione θt è più piccolo dell'angolo di incidenza θi [Img 2]. Al contrario invece, se il raggio passa da un mezzo più denso a uno meno denso, l'angolo di trasmissione θt è più grande dell'angolo di incidenza θi [Img 3]. Gabriele Russo 5°C Industriale 33 Da meno denso a più denso: Da più denso a meno denso: Leggi dell’Ottica Geometrica Gabriele Russo 5°C Industriale 34 Legge della Riflessione θr= θi Secondo la legge della Riflessione, qualunque raggio riflesso ha lo stesso angolo del raggio incidente. Legge della Trasmissione (o Legge di Snell): nt senθt=ni sen θi Da questa possiamo determinare l'angolo di trasmissione grazie ad un passaggio matematico inverso. Indice di Rifrazione n=c/Vp L'indice di rifrazione è il rapporto tra la velocità della luce e la velocità di propagazione della luce nel mezzo considerato. Quindi possiamo dedurre che l'indice di rifrazione è tanto maggiore, tanto maggiore è la densità del mezzo. Di solito indichiamo gli indici di rifrazione con la lettera “n” seguita da un numero o da una lettera. Riflessione Totale Quando abbiamo gli indici di rifrazione nincidente > ntrasmissione, il raggio oltre ad essere riflesso, viene trasmesso, con un angolo maggiore rispetto a quello incidente perchè la densità del materiale diminuisce, se aumentiamo l'angolo del raggio incidente θi, ad un certo punto arriveremo ad un angolo per la quale il raggio viene trasmesso in maniera quasi orizzontale sfiorando la superficie di separazione. Superato quell'angolo che viene chiamato θlim, non ci sarà più trasmissione. Quindi quando θi>θlim, avremo riflessione totale [Img 4]. Gabriele Russo 5°C Industriale 35 Propagazione di un Raggio Luminoso in una Fibra Ottica Quando abbiamo θi<θlim, avremo una riflessione pari a θi ed una trasmissione maggiore di θi, però con questo metodo, una parte della luce viene persa a causa della trasmissione ed il segnale in poche riflessioni comincia a disperdersi nel mantello così da non arrivare a destinazione [Img 5]. Invece se avremo θi>θlim, avremo sempre la riflessione pari a θi, però non avremo trasmissione, quindi il segnale nella fibra non viene perso, ma verrà riflesso sempre [Img 6]. Gabriele Russo 5°C Industriale 36 Struttura di una Fibra Ottica La fibra ottica è composta da un filo di materiale vetroso o plastico di forma cilindrica con indice di rifrazione n1 chiamato core [1], è circondato da un mantello concentrico chiamato anche cladding [2] formato sempre da un materiale plastico/vetroso con indice di rifrazione Gabriele Russo 5°C Industriale 37 n2 leggermente inferiore a n1. Questi due strati sono ricoperti da un rivestimento protettivo in plastica chiamato jacket [3] che ha il compito di evitare abrasioni e di aumentare la resistenza della Fibra ottica ed infine il tutto è rivestito da un'ulteriore guaina protettiva [4]. Il core ha un diametro che varia dai 4µm ai 50µm, a seconda del tipo di fibra, il mantello invece ha un diametro di 125µm, infine il jacket di 250µm. Parametri di una Fibra Ottica Quando si deve creare un collegamento con le fibre ottiche, dobbiamo tener conto di alcuni parametri importanti per far si che possa avvenire la trasmissione dei fasci luminosi all'interno della fibra ottica. I principali sono: Apertura Numerica, Dispersione, Banda Passante e Attenuazione. Apertura Numerica Quando il raggio luminoso deve passare dalla sorgente alla fibra, deve passare da una zona intermedia che può essere composta da aria o gel. Supponiamo innanzitutto che la fibra sia tagliata perfettamente in maniera perpendicolare, il raggio viene riflesso con un angolo θi, quindi perdiamo già una piccola parte del segnale a causa della riflessione. Visto che stiamo passando da una densità minore a una maggiore avremo un angolo di trasmissione θt minore a quello θi. Una volta entrato il raggio sbatterà nella superficie di separazione tra il core ed il cladding così da avere un nuovo angolo incidente θ'i e per potersi riflettere senza avere la trasmissione, quindi perdita di segnale, dobbiamo avere l'angolo θ'i maggiore di quello limite: θ'i>θlim. Per far si che questo avvenga dobbiamo avere il raggio di luce che Gabriele Russo 5°C Industriale 38 entra nella fibra angolo θi minore di θmax (che corrisponde al nostro θlim). Quindi possiamo affermare che: Se θi cresce, θt cresce pure → θ'i diminuisce → se θ'i < θlim → No propagazione L'apertura numerica ci da l'angolo massimo “θmax” che il segnale incidente può assumere purché esso riesca ad entrare nella fibra ottica e riesca a propagarsi ed è dato dalla seguente formula: NA=n0*senθm Dispersione Quando si invia all'interno di una fibra ottica un segnale impulsivo di una certa ampiezza e durata è probabile che questo impulso all'uscita della fibra risulta degradato, cioè allargato, appiattito e sovrapposto. Dispersione Modale Gabriele Russo 5°C Industriale 39 Come abbiamo già visto, la luce si propaga all'interno della fibra tramite riflessioni successive, generando vari modi di propagazione. Quando un impulso luminoso entra nella fibra, si scompone in vari raggi ognuno dei quali segue un percorso diverso all'interno della fibra arrivando a destinazione in tempi diversi. Questo fascio di luce risulterà leggermente deformato e scomposto in vari impulsi, cioè degradato. Dispersione Cromatica E' dovuta ad altre due dispersioni: Dispersione di guida d'onda e dispersione del materiale. La dispersione di guida d'onda è determinata dal fatto che parte del raggio luminoso si propaga anche nel mantello e visto che la velocità della luce nel mantello è minore di quella del nucleo, si ha un effetto di dispersione dell'impulso. Nella dispersione del materiale dobbiamo ricordarci che la velocità di propagazione nel mezzo e l'indice di rifrazione di quest'ultimo, dipendono dalla lunghezza d'onda e che una sorgente monocromatica presenta sempre più frequenze, quindi i raggi che si propagano nella stessa direzione avranno velocità diverse. Gabriele Russo 5°C Industriale 40 Banda Passante La banda passante è legata alle dispersioni modali e cromatiche. Se la distanza degli impulsi è piccola, a destinazione gli impulsi saranno accavallati e quindi non si riuscirà a distinguerli. Quindi la banda passante è quel range di frequenze dove il segnale riesce a passare senza subire una dispersione ed è dato dalla seguente formula: Attenuazione L'attenuazione è la perdita di potenza che subisce un segnale nel percorrere una fibra Gabriele Russo 5°C Industriale 41 ottica. Attenuazione per Diffusione Questa attenuazione è data dalle micro-disomogeneità presenti all'interno della fibra che fanno disperdere il segnale nel mantello determinando una perdita di potenza. Attenuazione per Assorbimento Avviene quando parte della luce viene assorbita da molecole della sostanza e si trasforma in calore. L'assorbimento è causato dalla presenza di ioni ossidrili. Attenuazione per Irradiazione Avviene a causa delle micro-curvature della fibra, infatti i raggi incidenti cambiano angolazione e si disperdono nel mantello provocando una perdita di potenza. Gabriele Russo 5°C Industriale 42 Attenuazione nelle Giunture E' determinata dalla differenza di apertura numerica tra i due tratti di fibra, dalla differenza di diametro del core e da una probabile differenza di indici di rifrazione del core. Gabriele Russo 5°C Industriale 43 Tipi di Fibre Ottiche Esistono diversi tipi di fibre, in base al modo di propagazione e all'indice di rifrazione del core. Fibre Monomodali e Multimodali Le fibre monomodali si propagano in un solo modo, cioè non ci stanno più raggi al suo interno. Il core ha il diametro dai 4 µm ai 10 µm, ed il mantello è di 125 µm. L'apertura numerica è piccola quindi l'emettitore deve essere un diodo laser e il prodotto bandadistanza è maggiore ai 10 Ghz ed ha un'attenuazione di 0,5 dB/km. La fibra multimodale invece ha più angoli di propagazione, cioè entrano più raggi luminosi. Il core ha il diametro dai 50 µm fino ai 100 µm. A differenza del monomodale, ha un'apertura numerica elevata quindi può usare un diodo led come emettitore, però ha un'attenuazione di 100 dB/km. Gabriele Russo 5°C Industriale 44 Fibre Step Index e Graded Index Questi tipi di fibre vengono determinate dal loro indice di rifrazione. La Step Index ha un indice costante per tutta la lunghezza della fibra, la Graded Index invece, come dice la parola stessa, è graduata, cioè l'indice di rifrazione diminuisce gradualmete dal centro del core fino alla superficie di separazione e rimane costante nel cladding. Fibre Monomodali Step Index Questo tipo di fibra viene usato maggiormente per lunghe distanze o per avere un'ottima qualità in fattore di trasmissione, questo perchè essendo monomodale ha un solo modo di propagazione all'interno della fibra,quindi non presenta dispersione modale. Ha una bassissima attenuazione 0,5dB/Km, e una larghezza di banda maggiore ai 10 Ghz/Km. L'unico svantaggio si ha quando si devono unire due fibre, infatti a causa del core troppo piccolo, si ha difficoltà nell'eseguire le giunture. Data la sua elevata efficienza, ha un prezzo alto rispetto le alte tipologie. Fibre Multimodali Step Index Questo tipo di fibra ottica viene usato per brevissime distanze, perchè avendo più modi di propagazione, e avendo un solo indice di rifrazione nel core, avrà un'alta dispersione Gabriele Russo 5°C Industriale 45 modale, quindi i raggi luminosi arriveranno a destinazione in tempi diversi ed il segnale risulterà molto degradato. Questi tipi di fibre non vengono quasi mai usati. Fibre Multimodali Graded Index Questo tipo di fibra è migliore della precedente, questo perchè avendo un core graduato fa ridurre nettamente la dispersione modale. I vari raggi di luce arriveranno quasi tutti nello stesso istante, anche quei raggi che percorrono una distanza maggiore rispetto a quelli centrali, questo avviene perchè passando maggiormente in un indice di rifrazione minore, hanno una velocità maggiore rispetto agli altri che passando per quello centrale che lo ha più elevato, vanno a una velocità minore. Gabriele Russo 5°C Industriale 46 Calcolo Verifica delle Ipotesi Gabriele Russo 5°C Industriale 47 Calcolo e Statistica Problemi di verifica delle ipotesi Si parla di problemi di verifica delle ipotesi quando si formula un’ipotesi sulle caratteristiche dell’universo e si vuole verificare se tale ipotesi può essere accettata o deve essere respinta. Qualsiasi problema di verifica delle ipotesi passa attraverso le seguenti 3 fasi: Viene formulata un’ipotesi sull’universo; Si estrae un campione dall’universo; Si analizza il campione estratto e si verifica l’ipotesi. Inoltre, si fa distinzione a seconda che l’ipotesi formulata riguarda un parametro oppure il modo in cui l’universo si distribuisce, rispettivamente si parla di ipotesi parametriche, nel secondo di ipotesi funzionali. Verifica di una ipotesi Per verificare l’ipotesi formulata eseguiamo un test : Si estrae dall’universo considerato un campione per il quale si calcola il valore di θ c di θ. Si confronta θ c con θ0 e sulla base di questo confronto si decide se l’ipotesi formulata può essere accettata o deve essere rifiutata. Dove con θ si indica la frequenza relativa, con θ0 il valore ipotizzato per la frequenza relativa dell’universo e con θ c il valore della frequenza relativa riscontrata nel campione estratto Se avremo: θ c = θ0, si può ritenere che l’ipotesi fatta sia valida e può essere accettata.(caso raro) Nel caso di: θ c ≠ θ0, si hanno due opzioni: Se la differenza fra θ0 e θc è così grande da poterla ritenere significativa l’ipotesi viene rifiutata. Se, invece, la differenza tra θ0 e θc è così piccola da poterla ritenere non-significativa l’ipotesi viene accettata. Ipotesi nulla e ipotesi alternativa Formuliamo l’ipotesi “θ assume il valore di θ0”. Essa viene indicata nel seguente modo: H0: θ = θ0 e viene detta ipotesi nulla. In sostanza l’ipotesi nulla H0 è quella che si vuole verificare. Ai fini della verifica l’ipotesi nulla H0 viene contrapposta l’ipotesi alternativa H1 , definita come quell’ipotesi che nega la validità dell’ipotesi nulla per cui: H1 è vera quando H0 è falsa e viceversa Gabriele Russo 5°C Industriale 48 L’ipotesi alternativa può assumere tre configurazioni diverse: 3. H1: θ ≠ θ0 , Ipotesi alternativa bilaterale. 4. H1: θ < θ0 , Ipotesi alternativa unilaterale sinistra. 5. H1: θ > θ0 , Ipotesi alternativa unilaterale destra. Gabriele Russo 5°C Industriale 49 Zona di accettazione e zona di rifiuto Abbiamo detto che l’ipotesi nulla H0 viene accettata quando θc = θ0 o quando, la differenza fra θc e θ0 è talmente contenuta da non comportarne un rifiuto. Allora ci si chiede: quanto deve essere la Gabriele Russo 5°C Industriale 50 differenza fra θ0 e θc in in modo tale che l’ipotesi nulla H0 possa non venga rifiutata? Distinguiamo allora due zone: Zona di rifiuto, che corrisponde ai valori delle differenze che hanno probabilità bassa di verificarsi quando l’ipotesi nulla H0 è vera. Zona di accettazione, che corrisponde ai valori delle differenze che stanno al di fuori della zona di rifiuto. Fissato un livello di significatività(probabilità α) si determina, in corrispondenza, un intervallo di estremi –z(α) e +z(α) che definisce la zona di accettazione. Se la differenza fra θ0 e θc cade dentro l’intervallo di accettazione l’ipotesi nulla H0 viene accettata, in caso contrario viene rifiutata. Errori e loro tipologia Precedentemente, abbiamo accennato che, pur essendo vera l’ipotesi H0, essa può essere rifiutata se la differenza tra θ0 e θc è elevata in dipendenza dal fatto che θc è relativo ad un campione raro. Quindi, la decisione è corretta quando: L’ipotesi nulla H0 che è vera, viene accettata. L’ipotesi nulla H0 che è falsa, viene rifiutata. La decisione è errata quando: L’ipotesi nulla H0 che è vera, viene rifiutata. L’ipotesi nulla H0 che è falsa, viene accettata. In particolare: l’errore si dice di prima specie quando si rifiuta un’ipotesi alternativa nulla vera; l’errore si dice di seconda specie quando si accetta un’ipotesi alternativa nulla falsa. Verifica di ipotesi sulla media nel caso di grandi campioni Per un dato universo consideriamo il parametro: θ = media =M Essendo M non nota formuliamo l’ipotesi che essa sia uguale a M0. Vogliamo verificare l’ipotesi nulla: H0 : M = M0 , alla quale viene contrapposta l’ipotesi alternativa bilaterale: H1: M ≠ M0 A tale scopo: 1. Fissiamo il livello di significatività α e il livello di confidenza(o significatività) 1- α. 2. Determiniamo i valori –z(α) e +z(α) definendo la zona di accettazione e quella di rifiuto. Gabriele Russo 5°C Industriale 51 3. Estraiamo da un campione casuale la media (M) e lo scarto quadratico medio (σ). 4. Essendo lo scarto quadratico medio dell’universo non noto assumiamo al suo posto lo scarto quadratico medio corretto del campione (ŝ) 5. Si confronta z(x) con z(α) e procediamo come segue: a) Se z(x) cade nella zona di rifiuto, cioè : z(x) < - z(α) oppure : z(x) > + z(α), si rifiuta l’ipotesi nulla. b) Se z(x) cade nella zona di accettazione, cioè : -z(α) < z(x) < +z(α), non si può rifiutare l’ipotesi nulla. Verifica di ipotesi sulla media nel caso di piccoli campioni Nel caso di piccoli campioni distinguiamo due casi: Se σ è noto si procede, come nel caso di grandi campioni in base alla distribuzione gaussiana standardizzata. Se σ non è noto si procede in base alla distribuzione di Student con n-1 gradi di libertà. In questo caso si ha: Verifica delle ipotesi nel caso della frequenza relativa Consideriamo il parametro : θ = frequenza relativa = p. Vogliamo verificare l’ipotesi nulla: H0: p = p0 , alla quale viene contrapposta l’ipotesi alternativa H0: p ≠ p0 ragionando in modo analogo a quanto fatto per la verifica delle ipotesi sulla media si trova: Gabriele Russo 5°C Industriale 52