ordine: istituito un fondo di solidarieta` per i colleghi iscritti all` albo in

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Anno III – Numero 515
AVVISO
Ordine
1. Campagna
antinfluenzale 20142015
2. Crisi occupazionale:
Istituito un fondo di
solidarietà per i colleghi
iscritti all’ albo in stato
di disoccupazione
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Un unico intervento
per poter dire addio agli
occhiali
4. Oki da sniffare: che
cosa c'è di vero
5. Chemioterapia, la
svolta delle “capsule
impiantabili”

Prevenzione e
Salute
6. Endometriosi per il 710% delle donne,
bisturi contro il rischio
sterilità
7. Salute: bere acqua
regolarmente nel tempo
riduce rischi
iperglicemia

Alimenti e Salute
8. Un drink alcolico
ingrassa quanto un
cheesburger
Venerdì 07 Novembre 2014, S. Ernesto, Carina
Proverbio di oggi………..
Ognuno tira ll' acqua p' 'o mulino sujo
ORDINE: ISTITUITO UN FONDO DI
SOLIDARIETA’ PER I COLLEGHI ISCRITTI
ALL’ ALBO IN STATO DI DISOCCUPAZIONE
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico
agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione
involontaria e in temporanea difficoltà economica, ha
approvato nel Consiglio del 29 Ottobre u.s. uno specifico
“Fondo di solidarietà” da mettere a bilancio nel 2015.
Entro la fine dell’anno sarà approvato il Regolamento che prevede, per l’anno
2015, l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro
capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi
inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nell’approvazione del
regolamento saranno chiariti i requisiti per la partecipazione, l’importo del
fondo di solidarietà e le modalità di partecipazione. Successivamente
all’approvazione del regolamento da parte del Consiglio Direttivo dell’Ordine,
l’iniziativa passerà al vaglio dell’Assemblea Ordinaria degli iscritti.
UN UNICO INTERVENTO PER POTER DIRE
ADDIO AGLI OCCHIALI
Disponibile al Centro Diagnostico Italiano di Milano (CDI): è
un nuovo utilizzo del laser a femtosecondi che consente di
correggere contemporaneamente due difetti della vista,
presbiopia e miopia, ipermetropia o astigmatismo.
In questo modo il paziente non ha più necessità degli occhiali, nè per vedere gli
oggetti vicini nè quelli lontani. "Il laser a femtosecondi è il bisturi più preciso al
mondo: ha, infatti, una sensibilità nanometrica, pari cioè a un milionesimo di
millimetro. La novità risiede nel correggere due difetti visivi insieme grazie al
fatto che il laser interviene sulla superficie del centro della cornea per creare
una sorta di 'lente multifocale', in modo da permettere la messa a fuoco
durante la lettura senza dover utilizzare occhiali dedicati". (Agi)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 515
OKI DA SNIFFARE: CHE COSA C'È DI VERO
Sempre più giovani si affidano a nuove droghe fai-da-te in cerca di sballo. Ma
l'effetto è illusorio e le conseguenze possono essere dannose.
È facile da reperire, non costa molto e "promette" un po' di sballo.
Sempre più ragazzi si fanno incuriosire dalla possibilità di sniffare
l'Oki, un farmaco molto comune: un antidolorifico, antifiammatorio
e antipiretico non steroideo (FANS), con effetti simili alla
conosciutissima aspirina.
La frontiera delle nuove sostanze stupefacenti passa dunque anche
(e sempre di più) da "droghe" che si possono trovare anche in casa,
nell'armadietto delle medicine, perché a differenza di altre cosiddette smart drugs come le
metanfetamine, i farmaci (o a volte persino i detersivi) non devono essere sintetizzati, sono più facili
da trovare e molti più economici. In molti casi, poi, si possono acquistare anche se si è minorenni e
senza ricetta medica. Ma quali effetti collaterali possono avere?
E davvero possono dare sensazioni forti a ragazzi in cerca di brividi?
Panorama.it, ora ne ha parlato con M. Cantoni, segretario dell'Ordine dei Farmacisti di Milano.
Dottor Cantoni, innanzitutto facciamo chiarezza: chiunque può acquistare un farmaco
come l'Oki, senza ricetta medica?
L'Oki, che è a base di Ketoprofene (simile all'ibuprofene), si può acquistare in farmacia dietro ricetta
medica, ma questa non può essere ripetibile. In realtà esiste una tipologia di questo farmaco, l'Okitask,
che è di libera vendita: non serve alcuna ricetta perché è un farmaco da banco.
Ma quindi un minorenne può acquistare Oki senza doverlo neppure prendere
dall'armadietto delle medicine di casa? Esattamente, nella sua versione di Oki Task, come detto.
D'altro canto l'unica limitazione è per ciò che sia assimilabile a sostanze stupefacenti.
Ma come farmacisti sapete che dell'uso "improprio" che viene fatto di questo farmaco,
soprattutto da parte di giovani e giovanissimi in cerca di "sballo"? In tutta onestà no, o
almeno non fino ad ora. Però vorrei chiarire che non esiste alcuna evidenza scientifica che indichi in
questo tipo di farmaco effetti analoghi a quelli di sostanze stupefacenti. Più che dare realmente
"sballo", è l'idea che possa farlo che potrebbe spingere i ragazzi a provare a sniffarlo, proprio come
anni fa si riteneva che sciogliere dell'aspirina C nella Coca Cola potesse dare chissà quali effetti.
Ma quali sono le reali indicazioni del farmaco: a cosa serve, ma soprattutto quali possono
essere gli effetti collaterali negativi, dovuti all'assunzione impropria?
Questo farmaco, a base di Ketoprofene, ha la triplice azione di antinfiammatorio, antidolorifico e
antipiretico, al pari dell'aspirina, anche se con più o meno efficacia a seconda delle indicazioni. Gli
effetti collaterali negativi sono, proprio come l'aspirina, a livello gastrico: dal momento che inibisce la
formazione di quella pellicola che protegge le pareti dello stomaco dai succhi gastrici, può provocare
ulcera. Effetti più importanti, in caso di abuso, si possono avere anche in pazienti che hanno già altre
patologie, come in malati cronici di insufficienza renale o con patologie epatiche, ma si tratta - di
soggetti particolari. In realtà, in persone normali o anche in ragazzi, se sniffato non è provato che abbia
alcun effetto, se non un'eventuale irritazione della mucosa nasale.
Quindi l'idea che possa dare effetti di euforia o simili ad altre sostanze stupefacenti non è
fondata? Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche no. In passato è capitato solo un caso, di un
noto sedativo per la tosse, che unito ad altri "artifici" poteva essere assimilato a una sostanza
stupefacente, ma il caso era differente: il principio attivo agiva a livelli di sistema nervoso centrale,
come per le droghe, e venne ritirato dal commercio, mentre nel caso dell'Oki viene interessato solo il
sistema periferico e in modo differente. (Salute, Panorama)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 515
SCIENZA E SALUTE
CHEMIOTERAPIA, LA SVOLTA DELLE “CAPSULE
IMPIANTABILI”
Innovativa tecnica messa a punto dai ricercatori del MIT di Boston e della Johns
Hopkins University di Baltimora. Il rilascio graduale di farmaco direttamente nel
cervello potrebbe essere l’arma vincente nelle metastasi.
Un approccio che potrebbe rivoluzionare il trattamento delle metastasi cerebrali.
Il segreto? Piccole capsule impiantabili a livello cerebrale a lento rilascio di chemioterapico.
E’ questa l’innovativa tecnica messa a punto dai
ricercatori del MIT di Boston e della Johns Hopkins
University di Baltimora (Stati Uniti). I promettenti
risultati dello studio, per ora effettuato in modelli
animali di laboratorio, sono stati da pubblicati sulle
pagine della prestigiosa rivista Pnas.
PERICOLO METASTASI: Prima degli Anni 60 l’unica
soluzione nella lotta al cancro era rappresentata dalla
chirurgia.
Un approccio fondamentale ancora oggi ma che non
aveva la minima efficacia quando il tumore si era diffuso nei tessuti circostanti. Una situazione di
impotenza durata sino agli anni ’60 con la scoperta dei primi farmaci chemioterapici.
Oggi, a distanza di 50 anni, la medicina ha fatto passi da gigante e accanto alla classica chemioterapia
sono nati nuovi farmaci biologici ancor più efficaci.
Nonostante i successi le metastasi continuano però, seppur in maniera minore, a fare paura. Come il
caso di quelle cerebrali dove la difficoltà consiste nel fare arrivare il farmaco, iniettato per via
endovenosa, in quantità sufficienti a livello cerebrale.
Ecco perché, una soluzione a rilascio mirato direttamente sulle metastasi, potrebbe essere una buona
strategia nella lotta al tumore e nella riduzione degli effetti collaterali.
LO STUDIO: Partendo da questa idea i ricercatori statunitensi hanno sviluppato delle capsule, piccoli
cilindri contenenti circa 2 millilitri di farmaco, facilmente impiantabili a livello cerebrale in prossimità
delle metastasi e capaci di dispensare gradualmente il chemioterapico.
In particolare, nello studio pubblicato su Pnas, la molecola somministrata è stata la temozolomide, un
vecchio chemioterapico sviluppato sul finire degli anni ’90.
Dai risultati è emerso che i topi, sottoposti a questo innovativo approccio, presentavano una riduzione
delle metastasi cerebrali significativamente superiore rispetto a quelli trattati tramite la via di
somministrazione classica.
PROSPETTIVE FUTURE: Risultati importanti che fanno ben sperare e che potrebbero aprire nuove
ed interessanti prospettive nella lotta alle metastasi.
Un esempio? Secondo gli autori dello studio l’approccio delle capsule impiantabili potrebbe essere
integrato alla chirurgia. In sede di operazione, dopo la rimozione del tumore, il dispositivo potrebbe
garantire l’eliminazione di eventuali cellule tumorali residue sfuggite al chirurgo.
(Salute, La Stampa)
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Anno III – Numero 515
PREVENZIONE E SALUTE
UN DRINK ALCOLICO INGRASSA QUANTO UN
CHEESBURGER
Birra, vino e cocktail contengono molte calorie ma poche persone ci prestano
attenzione. La proposta Uk: scrivere le calorie delle bevande sul menù per
facilitare scelte consapevoli.
Birra, vino e cocktail contengono molte calorie ma poche persone ci prestano attenzione.
La proposta Uk: scrivere le calorie delle bevande sul menù per facilitare scelte consapevoli.
Scongiuriamo i chili di troppo rinunciando spesso a pizza e a spaghetti.
Ma ci dimentichiamo, complice la moda degli happy hour che non accenna a tramontare, che anche un
semplice bicchiere di vino o un cocktail colorato
sono delle vere e proprie 'bombe' caloriche.
A ricordarcelo è però la britannica Royal Society
for Public Health che sottolinea come, da un punto
di vista delle calorie, bere un bicchiere di vino
bianco e mangiare un trancio di pizza siano
praticamente la stessa cosa: ciascuno apporta 180
kcal.
Un soft drink, a base di un superalcolico e acqua
tonica, 'pesa' nel conteggio calorico quanto un
bignè.
Ma il risultato più sorprendente è che un cocktail come la pina colada, preparato con frutta e liquori,
con le sue 450 calorie, è deleterio per il girovita quanto un cheeseburger.
Secondo i risultati della ricerca, realizzata su 2.117 persone, il 10% dell'apporto calorico quotidiano
per gli adulti è legato proprio al consumo di alcol.
Ma ben l'80% dei britannici che assume vino sottostima le quantità di calorie assunte.
Fra gli appassionati di birra a bassa fermentazione la percentuale di coloro che ignorano il conto
calorico è un po’ più bassa, il 60%, ma desta comunque attenzione.
Per questo, secondo l'associazione britannica per la promozione della salute pubblica, l'Unione
europea dovrebbe studiare una direttiva ad hoc perché le calorie degli alcolici siano chiaramente
indicate sui menù di ristoranti e bar. E non siano più così 'sotto traccia'.
«Le etichette con il contenuto calorico sono state introdotte con successo per un ampio numero di
alimenti e vi è ora l’esigenza di estendere queste informazioni anche agli alcolici per aiutare le
persone a fare scelte consapevoli», si legge in una nota dell’associazione britannica che ha condotto
un piccolo esperimento in un pub durante il quale sono state osservate le reazioni degli avventori a
questo tipo di informazioni.
«Riteniamo che molte persone possano trovare nell’etichettatura delle bevande alcoliche informazioni
più facilmente adattabili alla vita quotidiana».
(OK, Salute)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 515
PREVENZIONE E SALUTE
ENDOMETRIOSI PER IL 7-10% DELLE DONNE,
BISTURI CONTRO IL RISCHIO STERILITÀ
L'endometriosi è una patologia ginecologica cronica che
interessa il 7-10% delle donne in età produttiva.
Si stima che dal 30 al 50 % delle donne con colpite sia sterile. In caso di
endometriosi associata a sterilità la terapia medica "non è efficace nel
migliorare i tassi di gravidanza e pertanto non è raccomandata.
Il trattamento chirurgico nell’endometriosi moderata e lieve porta a
tassi di gravidanza superiori rispetto a laparoscopia diagnostica senza
trattamento". E' quanto affermano gli esperti riuniti a Roma per il
congresso internazionale 'Adenomyosis Deep Endometriosis Ovarian Reserve'.
Negli stadi più avanzati di endometriosi (stadio 3 e 4 o moderata e severa) la terapia chirurgica
aumenta le possibilità di gravidanza dal 5% e dal 20% rispettivamente nell’endometriosi moderata e
severa al 50% dopo il trattamento.
"L’endometriosi - spiegano i professori Riccardo Marana, Sebastiano Campo e Fiorenzo De Cicco
Nardone - vede la presenza ectopica di tessuto endometriale in sede diverse dalla cavità uterina.
Recentemente sono state sollevate alcune perplessità sul trattamento chirurgico della cisti
endometriosica - continuano - in quanto l’asportazione della capsula della cisti endometriosica
determinerebbe anche l’asportazione di tessuto ovarico sano.
Studi recenti supportano invece l’ipotesi che la maggior parte del danno all’ovaio dopo chirurgia sia già
presente prima dell’intervento essendo legato alla presenza stessa della cisti endometriosica che causa
danno al patrimonio follicolare dell’ovaio attraverso meccanismi di stress ossidativo”.
Fino ad oggi l'approccio all’endometriosi ovarica è stato prettamente chirurgico.
Dopo un periodo di indiscriminata rimozione di tutte le cisti ovariche endometriosiche, di recente il
trattamento chirurgico è stato messo in discussione. Negli ultimi anni si è cominciato a capire che è
importante essere più conservativi in quanto l'asportazione chirurgica può comportare un rischio per
la fertilità. L'asportazione chirurgica delle cisti, anche se effettuata dai chirurghi più esperti, provoca
comunque una perdita di follicoli.
"Un ginecologo deve considerare molteplici fattori prima di decidere se sottoporre o meno a chirurgia
una paziente con endometriosi ovarica e, specie per le donne giovani o in cerca di una gravidanza, è
importante fare la scelta giusta", concludono gli esperti. (Adnkronos Salute)
SALUTE: BERE ACQUA REGOLARMENTE NEL TEMPO
RIDUCE RISCHI IPERGLICEMIA
Adottare buone abitudini alimentari è importante anche contro il rischio diabete.
Uno studio condotto su oltre tremila americani con livelli normali di zucchero nel sangue ha verificato
che chi ha bevuto 4-5 bicchieri di acqua al giorno aveva il 21% di probabilità in meno di sviluppare
iperglicemia nei nove anni successivi, rispetto a chi si limita a 2 bicchieri. A descrivere la ricerca è In a
Bottle (www.inabottle.it), in un focus su idratazione e diabete.
Lo studio su 3.165 uomini e donne con livelli normali di zucchero nel sangue ha dimostrato i vantaggi
dell'acqua per la prevenzione dell'iperglicemia. L'analisi ha preso in considerazione altri fattori che
possono influenzare il rischio di alta glicemia come l'attività fisica, il peso e l'età.
(AdnKronos Salute)
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