Progetto Arte Cultura Territorio Associati 2008 - 2009 OPLA’ FISSO ALTROVE “Ma il paradiso è sprangato e il cherubino è dietro di noi. Dobbiamo fare un viaggio intorno al mondo e vedere se, forse, da dietro, da qualche parte, è aperto.” Heinrich Von Kleist, Sul teatro di marionette PACTA. dei Teatri è una compagnia, un organismo di produzione che si sta strutturando a gran velocità. Attorno al nucleo originario formatosi il 30 gennaio 2008 si sono aggiunti non solo professionisti nel campo artistico, promozionale, organizzativo e tecnologico ma anche giovani nuove leve. Tutti comunque tesi a sviluppare un’attività di comune interesse e passione, PACTA. dei Teatri, il cui primo obiettivo è stato andare “verso” il proprio pubblico, proponendo una forma di nomadismo culturale sul territorio. 2008/2009 Nuovo anno artistico di PACTA. L’arte vive di movimento, di rischio, di contaminazione e permeabilità. La moltiplicazione delle visioni del mondo, che la Società odierna ha comportato, esige una nuova capacità di relativizzare il proprio punto di vista e ascoltare invece quello dell’altro. Oggi l'uomo si trova come denudato di fronte agli eventi, senza alcuna sicurezza di poter dare alle cose un senso stabile, un uomo dislocato’. Questo comporta una continua opera di ridefinizione di sé entro il tessuto sociale e culturale nel quale vive e si muove, un tessuto che muta in continuazione. Accettare di assumere su di sé questo mutamento continuo e imprevedibile, vuol dire accettare le sfide dell’epoca attuale, che si fonda sulla piena adesione al divenire e richiede una condizione di totale elasticità e adattabilità al mutare delle cose. Lasciarsi contaminare, che significa non chiudersi al proprio interno, ma accettare di mettere in gioco la propria realtà culturale con quelle degli altri. Trovare i luoghi di incontro e di dialogo, certo, ma anche farsi trasformare, ‘sporcarsi’. In questo contesto, in cui le differenze diventano ricchezza, si materializza l’unico modo per una sintesi in avanti , che sia in grado anche di rinvenire valori nuovi o di reinterpretare quelli vecchi. . Un metodo : ‘ CAMPI DI RICERCA’ permeabili. Il cuore del nostro progetto è la messa in scena della drammaturgia contemporanea e la ricerca di una nuova modalità di scrittura. Lavorando su questi due aspetti principali, è evidente che , da un lato, il teatro ha bisogno di maggior permeabilità, proprietà importante per la trasformazione e la fertilità del linguaggio, dall’altro, che il pubblico, per avvicinarsi alla drammaturgia contemporanea, ha bisogno di essere stimolato. A tal fine, in sintonia con l’attuale moltiplicazione dei punti di vista, abbiamo individuato alcuni campi di ricerca: La Letteratura , Le Scienze, La Poesia, Il Sociale, La Musica, per poter meglio approfondire alcune discipline ancora troppo separate fra loro e cercare nuove possibilità di contaminazione. Per operare all’interno di ciascun campo di ricerca ed arricchirlo di tematiche, abbiamo scelto alcuni partner con i quali condividiamo linguaggi ed esperienze, ScenAperta/Polo teatrale dell’Alto milanese, Egumteatro, CETEC - Centro Europeo Teatro e Carcere, Osservatorio Astronomico di Brera, Zonemp , e con i quali stiamo sviluppando il progetto creativo. Il metodo di lavoro identificato si fonda principalmente sulla capacità di superare la rigidità di schemi e discipline in nome di una piena adesione al mutamento, per cercare di afferrare la struttura più autentica della realtà traducendola nel linguaggio del Teatro. Infine, abbiamo dato al campo di ricerca proposto la funzione di collettore che incanali e porti al pubblico , oltre lo spettacolo che è la tappa finale, tutto il materiale di approfondimento raccolto, che sono rapide informazioni, incontri e dibattiti, fotogrammi e filmati, esposizioni ed eventi performativi, secondo un percorso poetico che, come è nostra consuetudine, dal ‘900 porti ai giorni nostri. Due chiari esempi riguardanti il campo letterario, sociale e scientifico, oltre che novità di quest’anno, sono il Progetto MORAVIA e ScienzaInScena. Ad Alberto Moravia, figura importante del panorama letterario del ‘900, abile indagatore della vita sociale italiana, abbiamo dedicato ampio spazio con la messa in scena di due suoi testi, ‘Gli Indifferenti’ e ‘Beatrice Cenci’, correlati da serate speciali dove il cinema si incontra con il giornalismo. La matematica sarà invece il perno di ScienzaInScena con uno spettacolo ,‘Matematica con delitto’, ed altre iniziative culturali atte ad esplorare quanto la vita di tutti i giorni sia imbevuta di temi matematici. Nella convinzione che il teatro sia a tutt’oggi uno dei principali veicoli di comunicazione e di conoscenza e che la ragione del valore artistico della proposta risieda anche in questo fondo di totalità comunicativa, proponiamo al pubblico di seguirci nella nuova Stagione Teatrale 2008 2009 come seguirebbe, direbbe Calvino inseguendo un segno nello spazio, il percorso carico di ‘grazia’ di una cartolina postale sempre in viaggio : saluti dai teatri e dai luoghi storici della città!: Il Progetto Moravia al Teatro della Cooperativa, ScienzaInScena al Teatro Oscar e al Teatro Carcano, La Poesia al Teatro Olmetto, un appuntamento al Teatro Verdi per il sociale e infine, per la Festa del Teatro, al Carcano, sui treni della Stazione Garibaldi e all’Osservatorio Astronomico Brera. Per concludere, ma non ultimo, desideriamo ringraziare tutti coloro che ci hanno sostenuto, a partire da Comune di Milano, Provincia di Milano, Regione Lombardia , Agis Lombarda e i Teatri , milanesi e non. Importantissimo è stato per noi il riconoscimento che abbiamo ricevuto dalla Provincia di Milano-Settore Cultura e dai Teatri della città inserendoci eccezionalmente nell’abbonamento ‘Invito a teatro’ con un tagliando a noi intestato PACTA. dei Teatri. Un primo passo per salvaguardare la nostra storicità e garantirci la continuazione di un’attività da lungo tempo stimata . Annig Raimondi Direttore Artistico PACTA . dei Teatri ScienzaInScena “Nessuna umana investigazione si può demandare vera scienza se essa non passa per le matematiche dimostrazioni.” Leonardo ScienzaInScena è il titolo che abbiamo scelto per raccogliere una fitta rete di appuntamenti di vario genere che ‘attraversano’ da qualche anno le nostre stagioni teatrali e che intersecano da qualche parte i linguaggi delle Scienze. L’impulso è partito un po’ di anni fa da un’intuizione che nel corso degli anni si è rivelata molto felice, suscitando l’interesse di un folto pubblico e i consensi di tante istituzioni scientifiche in tutt’Italia: il Teatro in Matematica. E da lì è esplosa una serie di reazioni a catena: siamo inevitabilmente entrati in collisione con altre Scienze e con altri che, come noi orfani dell’antica inscindibile connessione tra cultura scientifica e cultura umanistica, hanno riconosciuto nel teatro la possibilità di rendere ‘vivente’ e visibile l’approccio scientifico all’interpretazione della realtà, e/o, per dirla con Calvino, di ‘scoprire un nuovo rapporto fra la fantomatica leggerezza delle idee e la pesantezza del mondo’. Non ci interessano gli aspetti , sensazionali, aneddotici e didattici, del mondo scientifico, non ci interessa la spettacolarizzazione della scienza, di questo si occupino i ‘divulgatori’, grazie a Dio in teatro non ci si preoccupa di ‘divulgazione’. Questo interesse a ‘perlustrare’ altri linguaggi nasce prima di tutto dalla nostra natura di esseri curiosi e mutanti, esseri pronti ad arrendersi alle visioni di chi ‘fissa altrove’ e che, una volta contaminati, s’industriano a evocarle e rivelarle con il linguaggio che gli appartiene, nel nostro caso, la scena. Così come ‘tradurre’ è trasporre, ricreare, ma anche tradire, contaminare è arricchire ma anche infettare, corrompere. Ma non c’è arte che si evolva, si rigeneri, si sedimenti, senza, traduzione, trasposizione, tradimento, contaminazione e corruzione. Anche il teatro non è esente da questo e noi che lo pratichiamo siamo dei chirurghi, operiamo continuamente dei trapianti. C’è il rischio di rigetto è vero, ma anche la possibilità di una vita nuova. I compagni di viaggio di ScienzaInScena sono tanti e il numero cresce in modo esponenziale: a parte il pool scientifico del Teatro in Matematica, Alberto Colorni, Renato Betti, Tullia Norando, Roberto Lucchetti, del Politecnico di Milano, citiamo Stefano Sandrelli dell’Osservatorio Astronomico di Brera, responsabile nazionale Didattica & Divulgazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Marina Forlizzi curatrice della collana i blu della scienza di Springer-Verlag, Franco Pastrone dell’Università di Torino, presidente della Subalpina Mathesis. E tante sono anche le collaborazioni con le principali organizzazioni di divulgazione scientifica: il Festival della Matematica di Roma di Piergiorgio Odifreddi, il Festival delle Scienze di Genova, la rassegna Pianeta Galileo della Fondazione Toscana Spettacolo, la SISSA di Trieste, ecc. Gli appuntamenti a Milano: - a ottobre due appuntamenti per la Festa del Teatro, Non senza qualche meraviglia, all’Osservatorio Astronomico di Brera e Per l’universo? Terza strada a sinistra poi sempre dritto, sul treno, prodromi di due progetti che si svilupperanno nella prossima Stagione Teatrale - a dicembre e gennaio: gli spettacoli del Teatro in Matematica per i giovani, inseriti nelle ‘Iniziative culturali’ della Stagione Teatrale del Teatro Carcano - a febbraio lo spettacolo Matematica con delitto al Teatro Oscar, che costituisce l’appuntamento centrale di ScienzaInScena, attorno al quale, come è nostra buona abitudine si svilupperanno incontri, scontri e confronti in diversi luoghi della città e fuori: - a novembre al Teatro Duse di Genova per il Festival della Scienza 2008 e in tournèe in vari teatri toscani per la rassegna Pianeta Galileo della Fondazione Toscana Spettacolo, nella primavera del 2009 a Torino per il Festival Matematico promosso dalla Subalpina Mathesis, con il Progetto Teatro in Matematica. Maria Eugenia D’Aquino OPLA’ FISSO ALTROVE Stagione Teatrale 20082009 Ouverture venerdì 17 ottobre - ore 21.00 al Teatro Verdi - via Pastrengo 16, Milano per Lombardia Edge Festival - Le arti del Sociale - a cura del CETEC NO KISSING Reading teatrale di un testo inedito di un ex detenuto musicista e un’attrice irlandesi - prodotto nelle due lingue italiano e inglese Festa del Teatro – ScienzaInScena 25 e 26 ottobre - ore 20.30 e ore 22.00 all’ Osservatorio Astronomico di Brera – INAF Palazzo Brera - Via Brera 28,Milano tel. 02 72320.304 - 02 72320.33 email: [email protected] NON SENZA QUALCHE MERAVIGLIA dalla luna e altri mondi progetto a cura di Stefano Sandrelli, Annig Raimondi e Maria Eugenia D’Aquino regia Annig Raimondi con Marino Campanaro,Maria Eugenia D’Aquino,Annig Raimondi produzione PACTA . dei Teatri - INAF Osservatorio Astronomico di Brera Evento teatrale itinerante con visione del cielo. Un viaggio in uno dei luoghi storici più affascinanti di Milano, la più antica istituzione di ricerca lombarda, in cui le parole e le visioni di Galileo, gli scritti ‘inediti’ del nostro grande scienziato Giovanni Schiaparelli, Leopardi, Ariosto, Montale e Calvino guidano il pubblico all’esplorazione del cielo con telescopi installati per l’occasione sui tetti dell’Osservatorio e in collegamento remoto. Festa del Teatro – ScienzaInScena sabato 25 ottobre Spettacoli in treno treno n° 5339 Legnano - Milano P.ta Garibaldi ore 11.03 treno n° 5360 Milano P.ta Garibaldi - Legnano ore 15.30 PER L’UNIVERSO? TERZA STRADA A SINISTRA POI SEMPRE DRITTO progetto di Riccardo Magherini liberamente dedicato a Douglas Adams con Riccardo Magherini e Serena Marrone musiche originali Maurizio Pisati - immagini Ino Lucia produzione PACTA . dei Teatri – Nel nostro piccolo mondo verde e azzurro, siamo davvero al primo posto, tra le creature viventi? Uno spaccato esilarante dell’uomo nell’universo, un universo del tutto diverso da quello che conosciamo, un uomo rimasto orfano di Terra, girovago, suo malgrado, tra fenomeni incomprensibili, esseri di cui mai avrebbe sospettato l’esistenza, aggredito da una intensa nostalgia della pizza Margherita. Festa del teatro domenica 26 Ottobre 2008 - ore 11:30 Teatro Carcano - Corso di Porta Romana 63, Milano L’OMOSESSUALE O LA DIFFICOLTÀ DI ESPRIMERSI di Copi traduzione di Luca Coppola e Giancarlo Prati regia di Annalisa Bianco e Virginio Liberti con Massimo Loreto,Annig Raimondi,Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini,Vladimir Todisco Grande luci Fulvio Michelazzi - scene Horacio de Figuereido - costumi Marco Caboni produzione PACTA .dei Teatri - Egumteatro - Santarcangelo dei teatri – Regione Toscana Un gioiello di scrittura e di ironia: in una Siberia fantasmagorica, popolata da lupi, cani da slitta, militari sovietici, prigionieri politici, cosacchi, si agita un’umanità reduce da vorticosi cambi di sesso e da viaggi fra Cina, Egitto e ovviamente Casablanca. Un’umanità che brucia tra sensualità e sessualità, un pensiero che ha fame, che vuole ballare, che ride e piange… Un inno alla vita. Teatro di Poesia 28/10/2008 - 02/11/2008 al Teatro Olmetto Via Olmetto 8/A, Milano Info e Prenotazioni:Tel/Fax: +39.02.72021503 - mail: [email protected] Acquisto on line su:www.teatrolmetto.com oppure www.vivaticket.it VENERE E ADONE Shakespeare e l'opera poetica di William Shakespeare, traduzione di Roberto Sanesi, adattamento e regia di Riccardo Magherini. con Riccardo Magherini, Nicola Lanni,Gabriele Palimento musiche dal vivo di Nicola Lanni - scenografia di Max Falsetta Spina voci registrate di Maria Eugenia D’Aquino,Vladimir Todisco Grande, Francesca Lolli - produzione PACTA . dei Teatri. Un poemetto di stile “alto”, il cui soggetto è la natura del desiderio sessuale, raccolto in un bel “vestito” per arrivare negli ambienti giusti e dare soddisfazione a quelle angosciose aspirazioni “colte”. Uno spettacolo coinvolgente fra la tradizione del cunto siciliano, l'affabulazione, colpi di scena circensi, effettacci di magia e musica dal vivo. Inserito nell'abbonamento "INVITO A TEATRO" tagliando PACTA . dei Teatri Martedì,Mercoledì,Venerdì e Sabato ore 21.00 - Giovedì ore 19.30 - Domenica ore 16.00 Progetto Moravia al Teatro della Cooperativa - Via Hermada 8, Milano Info e Prenotazioni tel.02.64749997 - mail: [email protected] (solo info) Acquisto on line su:www.teatrodellacooperativa.it oppure www.vivaticket.it PROGETTO MORAVIA Spettacoli, incontri, film Un’idea di PACTA in collaborazione con ScenAperta/Polo teatrale dell’Alto milanese, Villaggio Barona,Coop.Chico Mendes,Teatro della Cooperativa, Fondazione Cineteca Italiana. 09/12/2008 - 20/12/2008 GLI INDIFFERENTI alla prova dal romanzo ‘Gli Indifferenti’ di ALBERTO MORAVIA progetto e regia Annig Raimondi. con Marino Campanaro,Maria Eugenia D'Aquino,Marco Pezza, Annig Raimondi, Serena Marrone musiche Maurizio Pisati - spazio scenico e luci Fulvio Michelazzi - assistenti regia Marco Pezza, Lisa Moras produzione PACTA . dei Teatri Una favola contemporanea in cui Sesso e Denaro la fanno da padroni. Il soggetto si sviluppa in un ristretto ambiente borghese familiare: gli Ardengo - la madre Mariagrazia, il figlio Michele, la figlia Carla, l'affarista Leo Merumeci e l'amica di tutti Lisa. Il rapporto con la realtà emerge dal continuo incrociarsi dei punti di vista. Sullo sfondo, si compone l’affresco di una società borghese in rovina che si autoesalta in chiacchere stereotipate e siparietti comici. 08/01/2009 - 18/01/2009 BEATRICE CENCI di Alberto Moravia progetto e regia Annig Raimondi. con Massimo Loreto,Maria Eugenia D’Aquino,Marino Campanaro, Annig Raimondi - con la partecipazione di Gianni Mantesi musiche Maurizio Pisati - scene Ernesto Jannini - costumi Nir Lagziel - spazio luci Fulvio Michelazzi - assistente regia Serena Marrone produzione PACTA . dei Teatri - CETEC L’argomento risale ad una vicenda di cronaca vera dell’Italia del ‘500. Francesco Cenci, padre di Beatrice, è oppresso dalla noia, rinchiude nella Rocca di Petrella sua figlia e la seconda moglie; si crede un dandy ma è sanguigno, prepotente, crudele. Beatrice, con la complicità del suo amante Olimpo, uccide Francesco, ma, compiuto l’omicidio, Olimpo fugge mentre alla Rocca di Petrella arriva la giustizia per indagare. Beatrice viene decapitata l’11 settembre 1599. Entrambi gli spettacoli del Progetto Moravia sono inseriti nell’Abbonamento “INVITO A TEATRO” tagliando PACTA . dei Teatri. Orari di spettacolo: Martedì - Sabato ore 21.00 - Domenica ore 16.30 (Sabato 13 / 12 / 2008 riposo) ScienzaInScena 12/02/2009 - 22/02/2009 al Teatro Oscar - Via Lattanzio 58/A, Milano Info e prenotazioni tel.02 36503740 - mail [email protected] Acquisto on line su:www.tieffeteatro.it oppure www.vivaticket.it MATEMATICA CON DELITTO: Il dilemma del prigioniero e I 7 ponti progetto Teatro in Matematica a cura di Maria Eugenia D'Aquino. testi di Riccardo Mini regia di Valentina Colorni con Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini,Marco Pezza e Vladimir Todisco Grande musiche originali di Maurizio Pisati - spazio scenico Riccardo Magherini - luci di Fulvio Michelazzi - video e immagini di Ino Lucia - costumi di Maria Eugenia D’Aquino – consulenza scientifica dei proff. Alberto Colorni e Roberto Lucchetti del Politecnico di Milano produzione PACTA . dei Teatri in collaborazione con INAF-Osservatorio Astronomico di Brera,Collana i blu della scienza di Springer-Verlag e Politecnico di Milano. Continua l’affascinante esplorazione teatrale del consolidato Progetto Teatro in Matematica con un nuovissimo appuntamento composto dai due atti unici Il dilemma del prigioniero e I 7 ponti. Sono due importanti teorie matematiche che si fronteggiano in un’unica serata. Due spettacoli avvincenti, uno tragico e l’altro comico, entrambi gialli. Due diversi modelli matematici della realtà, la Teoria dei Giochi e la Teoria dei Grafi, le quali ci svelano i loro segreti. Inserito nell'abbonamento "INVITO A TEATRO" tagliando PACTA . dei Teatri Martedì,Giovedì,Venerdì e Sabato ore 21.00 - Mercoledì ore 19.30 - Domenica ore 17.00 Teatro di Poesia 24/03/2009 - 29/03/2009 al Teatro Olmetto - Via Olmetto 8/A ,Milano Info e Prenotazioni:Tel/Fax: +39.02.72021503 - mail: [email protected] Acquisto on line su:www.teatrolmetto.com oppure www.vivaticket.it LA TERRA DESOLATA - The waste land di T.S. Eliot - nella traduzione di Roberto Sanesi progetto di e con Annig Raimondi. scenografia e luci Fulvio Michelazzi - costumi Nir Lagziel - musiche Maurizio Pisati, La Cruz, Antonio Scarano, Richard Wagner produzione PACTA . dei Teatri. Un spettacolo 'cult' giunto al quattordicesimo anno di repliche. Roberto Sanesi ha scritto: “Si intuisce, nella rapidità del montaggio delle varie scene, nel suo procedere per stacchi, spostamenti di tempo e luogo, riprese del leit-motiv, una drammatizzazione del testo poetico che approfitta indifferentemente dei congegni del teatro elisabettiano, del music-hall popolare, della poesia ‘metafisica’, della scrittura automatica, della costruzione allegorica, del nonsense ironico come della suggestione simbolista.” Inserito nell'abbonamento "INVITO A TEATRO" tagliando PACTA . dei Teatri Martedì,Mercoledì,Venerdì e Sabato ore 21.00 - Giovedì ore 19.30 - Domenica ore 16.00 ScienzaInScena al Teatro Carcano per la serie delle ‘Iniziative culturali ‘ Corso di Porta Romana 63, 20122 Milano - Info e Prenotazioni tel.0255181377 - 0255181362 - www.teatrocarcano.com PROGETTO TEATRO IN MATEMATICA a cura di Maria Eugenia D'Aquino 10 dicembre 2008 ore 11:00 e 15:00 I NUMERI PRIMI E LA CRITTOGRAFIA con Maria Eugenia D’Aquino,Vladimir Todisco Grande, Riccardo Magherini - drammaturgia a cura di Riccardo Mini - consulenza matematica del prof.Alberto Colorni del Politecnico di Milano - regia di Valentina Colorni - produzione PACTA . dei Teatri. La maggior parte di noi sa che cosa siano i numeri primi, pochi però conoscono la loro storia, le applicazioni che hanno nella vita di tutti i giorni e soprattutto il loro lato enigmatico. Nello spettacolo vengono sviscerati tutti gli aspetti più affascinanti e curiosi di questa famiglia di numeri particolari e le molteplici implicazioni che hanno nella vita di tutti i giorni. 21 gennaio 2009 ore 11:00 e 15:00 I 7 PONTI E IL MISTERO DEI GRAFI con Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini,Marco Pezza, Vladimir Todisco Grande drammaturgia a cura di Riccardo Mini - consulenza matematica del prof.Alberto Colorni del Politecnico di Milano - regia di Valentina Colorni - produzione PACTA .dei Teatri. Lo spettacolo sotto forma di un giallo, è ambientato nella città di Königsberg, dove nel 1736 nacque la teoria dei grafi ad opera di Leonardo Eulero. Una serie di misteri alla cui soluzione un impavido detective giungerà, dopo aver tentato varie strade, proprio grazie all’aiuto di un grafo. Una Königsberg, la nostra, che non è quella reale, ma un’altra, immaginata, astratta, quasi stilizzata. Una serie di punti e di linee: o per meglio dire un grafo, appunto. 28 gennaio2009 ore 11:00 e 15:00 PARALLELISMI: GEOMETRIE EUCLIDEE E NON con Maria Eugenia D’Aquino,Annig Raimondi,Vladimir Todisco Grande – drammaturgia a cura di Riccardo Mini - consulenza matematica del prof.Renato Betti del Politecnico di Milano - regia di Valentina Colorni - PACTA . dei Teatri. Una struttura scenica divisa in tre momenti teatrali che seguono il filo dei parallelismi. Alla base c’è l’idea di indagare in varie forme le analogie, tra il concetto di geometria non euclidee e il teatro come spazio vuoto. L’incontro prevede tre momenti propriamente “drammatici”, come tre microatti unici, alternati a due momenti più esplicativi in cui vengono forniti i concetti geometrici fondamentali. La Commedia Umana del teatro, della poesia L'idea di realizzare una “storia dal vivo” che illustrasse i drammi che la vita sociale determina mi venne qualche anno fa : fondere tutti gli spettacoli in un'unica opera, facendo riapparire in nuove vicende gli stessi personaggi-attori delle opere precedenti e organizzando i vari lavori in modo da presentarli come parti autonome ma complementari di un unico quadro che dovesse essere «rappresentazione dei costumi della società moderna» e «fisiologia generale del destino umano». Lo spunto mi venne fornito dal progetto UN’ESTATE PER LE ESCLUSE, che stavo realizzando in collaborazione con il Villaggio Barona e la Fondazione Cassoni . L’intenso lavoro su un testo di Pirandello con gli attori della compagnia e le ragazze –madri ospiti nei centri del Villaggio mi permise di tentare un prima piccola fase di questo progetto, che intende dipingere il modo di agire e di pensare degli uomini della nostra epoca, dominati dagli impulsi fondamentali dell'amore e dell'ambizione, del sesso e del denaro. Alcuni degli aspetti fondamentali attorno a cui ruota il progetto sono : - rinnovare il linguaggio teatrale avvicinandosi con maggior spirito di analisi alle manifestazioni più ‘oscure’ della società - privilegiare la messa in scena di grandi autori italiani contemporanei, o, meglio ancora, dei nostri ‘portavoce della modernità’. In questo caso era doveroso un omaggio ad Alberto MORAVIA, importante autore italiano, ultimamente poco frequentato. - attingere materiali dal teatro come dalla letteratura e dalla cronaca, valorizzando il potere della lingua e della parola. - scandagliare tutte quelle storie e quelle situazioni che possano riflettere gli umori, i sentimenti e le problematiche della collettività dei nostri giorni. PROGETTO MORAVIA di Annig Raimondi spettacoli, incontri, letture, proiezioni in collaborazione con CETEC, Scena aperta, ZONEmp, Chico Mendez, Cooperativa Chico Mendes - AltroMercato, Cineteca Italiana Nel panorama letterario italiano, permane l'opera di uno scrittore che divenne nel corso dei decenni un lucido fustigatore della decadenza della classe borghese alla quale lui stesso apparteneva: Alberto Moravia. Giornalista, saggista. romanziere prolifico e di grande successo ma anche autore di teatro. Il suo sottile indagare e sferzare la vita sociale, politica ma anche sessuale dei suoi personaggi fa di lui uno scomodo interprete di più di 50 anni di vita italiana. I temi della sua prosa oscillano tra indifferenza e noia, passando attraverso i sensi e la sensualità, presunti strumenti di liberazione. Con il Progetto Alberto MORAVIA intendo affrontare una parte del vasto mondo di Moravia : la messa in scena di due suoi testi , uno letterario, GLI INDIFFERENTI alla prova (tratto dal celebre romanzo) e uno teatrale, BEATRICE CENCI. Sono due opere solo all’apparenza diverse fra loro, ma, in realtà , se il raffronto viene posto nei termini fondamentali di natura e storia, , risultano essere complementari e gettano le coordinate per scoprire il particolare sogno innocente che si nasconde dietro ad ogni esistenza raccontata da Moravia. Altri eventi collaterali, che PACTA ha organizzato in collaborazione con diversi organismi di città e provincia, collegano il cinema al giornalismo e al teatro, seguendo il percorso poetico compiuto da un uomo solitario davanti alla sua macchina da scrivere, ma anche da un infaticabile viaggiatore e un vitalissimo biografo dell’anima. Dal 9 al 20 dicembre 2008 al Teatro della Cooperativa GLI INDIFFERENTI alla prova Dal romanzo ‘Gli Indifferenti’ di ALBERTO MORAVIA Progetto Moravia - La vecchia e la nuova società si raccontano progetto e regia Annig Raimondi attori Marino Campanaro, Maria Eugenia D'Aquino, Marco Pezza, Annig Raimondi, Serena Marrone musiche Maurizio Pisati spazio scenico e luci Fulvio Michelazzi assistenti regia Marco Pezza, Lisa Moras produzione PACTA . dei Teatri Quando Alberto Pincherle, in arte Alberto Moravia, scrisse il suo primo romanzo, Gli indifferenti, non aveva ancora compiuto diciotto anni. Erano i tempi cupi del fascismo. L'opera, inizialmente censurata, fu in seguito un successo e divenne il manifesto di una generazione. Il sottotitolo potrebbe recitare: "Corruzione e caduta di una famiglia borghese". Il soggetto si sviluppa, secondo un'operazione di 'smascheramento', in un ristretto ambiente borghese con soli cinque personaggi: gli Ardengo - la madre Mariagrazia, il figlio Michele, la figlia Carla, l'affarista Leo Merumeci e l'amica di tutti Lisa. La storia è presto detta. Carla è insidiata dal libertino Leo, amante della madre, il quale mira ad impadronirsi del patrimonio di famiglia. Egli è facilitato dalla particolare situazione in cui si trova Carla, desiderosa di uscire da un'esistenza mediocre, contrassegnata da una decadenza e una corruzione insostenibili. Leo, dopo molti tentativi, riesce a portare Carla a casa sua. La madre Mariagrazia, eccitata da false ambizioni e preoccupata solo del decoro sociale, non si accorge del mondo che frana intorno a lei. L'oscura tresca viene scoperta da Lisa, ex amante di Leo e amica di Mariagrazia, che rivela tutto a Michele, il fratello, di cui lei è innamorata. Il giovane Michele, soggiogato dall'apatia morale, incline a una vita fondata più sui sogni e le fantasticherie che su un'effettiva partecipazione agli eventi concreti della vita, tenta di ribellarsi affrontando ripetutamente Leo. Alla fine, la 'sudicia avventura' pare capovolgersi... Gli Indifferenti alla prova è una favola contemporanea in cui Sesso e Denaro la fanno da padroni. Seguendo le regole di una partita a carte scoperte, ciascun personaggio cerca una 'lealtà di visione sviluppando il soggetto in continuo dialogo con l’autore/narratore. Nello spettacolo, questa particolare figura ha un ruolo quasi "polifonico", "dialogico", in cui cioè la sua 'voce' si confronta, con la 'voce' autonoma dei personaggi , cosicché il rapporto - aperto, conoscitivo - con la realtà emerge dal continuo incrociarsi dei punti di vista dei vari personaggi e del narratore. Avvolta dai miasmi, l’aggrovigliata situazione famigliare narrata (e giocata) vuole anche rifarsi alle grandi tragedie shakespeariane e dostoievskiane, ma, di fatto e per 'forza di storia', finisce in farsa. Sullo sfondo, si compone l’affresco di una società borghese in rovina che si autoesalta in chiacchere stereotipate e siparietti comici. Annig Raimondi Dal 8 al 18 gennaio 2009 al Teatro della Cooperativa BEATRICE CENCI di Alberto Moravia Progetto Moravia - La vecchia e la nuova società si raccontano progetto e regia Annig Raimondi con Massimo Loreto, Marino Campanaro, Annig Raimondi, Maria Eugenia D’Aquino e con la partecipazione di Gianni Mantesi Assistente regia Serena Marrone musiche Maurizio Pisati – scene Ernesto Jannini Spazio luci Fulvio Michelazzi Produzione PACTA . dei teatri - CETEC “BEATRICE CENCI” è il primo testo teatrale di Moravia scritto direttamente in forma drammatica, senza cioè passare dalla riduzione di un precedente materiale narrativo. L’argomento risale ad una vicenda di cronaca vera dell’Italia del ‘500. Correva l’anno 1599, in una Roma giunta all’apice dello splendore, grazie ai papi mecenati che avevano reclutato i più grandi artisti per rendere splendida la città eterna, si celebrò uno dei processi più famosi della storia. Protagonista della vicenda fu una giovane romana, Beatrice Cenci, la cui figura, narrata da grandi scrittori, tra cui Stendhal, e storici e immortalata nel celebre dipinto attribuito a Guido Reni, ha oltrepassato la storia per entrare a far parte della leggenda. I fatti riportati da Moravia risalgono a prima del processo, presso la rocca di famiglia di Petrella Salto, in territorio abruzzese e narrano delle riflessioni nonché degli accadimenti che portarono al parricidio. Francesco Cenci, padre di Beatrice e di quattro figli maschi, proprietario di numerosi latifondi nell’Agro Romano e di un ricco patrimonio accumulato in gran parte illecitamente e sperperato tra debiti e pagamento di accuse di reati, era un uomo brutale e violento .In seconde nozze Francesco aveva sposato una Lucrezia Petroni Velli, una vedova. Segregate prima nel palazzo romano e poi nella Rocca di Petrella, Beatrice e Lucrezia conducono una vita di stenti e di privazioni e Beatrice, obbligata a carcerarsi, sogna una vita sfarzosa. Alla rocca può contare solo sull’aiuto del castellano Olimpio Calvetti , innamorato di lei, e di un contadino scelto come intrattenitore, Marzio Catalano. Francesco Cenci , particolarmente oppresso dalla noia , raggiunge le donne nella Rocca di Petrella; gli piace impersonare il vizio e l’innocenza. Beatrice, con la complicità del suo amante Olimpo, il 9 settembre 1958 uccide Francesco. Ma quell’amore nato dentro tanto odio non supera il giorno dell’omicidio. Così Olimpo fugge mentre, alla Rocca di Petrella, arriva la giustizia per indagare… L’ampia documentazione pervenuta deriva dagli atti del processo per parricidio che riportano, fra l’altro, che Marzio Catalano fu il primo a confessare di avere partecipato al delitto e diede la sua versione dei fatti dichiarando ai giudici che, a causa delle vessazioni che subiva, Beatrice gli aveva chiesto di trovare qualcuno disposto ad uccidere il padre. Dopo atroci torture, anche gli altri furono costretti a confessare. Beatrice fu dichiarata colpevole e condannata alla decapitazione. La leggenda vuole che ogni anno, l’11 settembre, giorno in cui fu decapitata, il fantasma di Beatrice aleggi proprio nei luoghi in cui fu giustiziata; leggenda o meno, il mito di Beatrice resta, perché simbolo in generale per tutti gli uomini che si oppongono alle sopraffazioni, in particolare per le donne, che si ribellano alla violenza e ai soprusi, in ri/conquista della libertà e della dignità personale. La novità del testo di Moravia è che questi personaggi, nati da una potente urgenza passionale, si presentano qui presi da un principio di riflessione e si immergono in uno dei più affascinanti enigmi della storia: chiedersi con gli occhi di oggi, la ragione dell’episodio ‘sconvolgente’ di ieri. dal 28 ottobre al 2 novembre 2008 presso il Teatro Olmetto Inserito nell’abbonamento Invito a Teatro VENERE E ADONE SHAKESPEARE E L’OPERA POETICA di William Shakespeare traduzione di Roberto Sanesi adattamento e regia di Riccardo Magherini con Riccardo Magherini, Nicola Lanni, Gabriele Palimento musiche dal vivo di Nicola Lanni scenografia di Max Falsetta Spina voci registrate di Maria Eugenia D’Aquino, Vladimir Todisco Grande, Francesca Lolli produzione PACTA . dei Teatri La storia è molto semplice, è parte integrante delle reminiscenze scolastiche di un po’ tutti noi, è stata raccontata da molti ed in molti modi. Eccola qui: Venere, involontariamente ferita da una freccia di Cupido, figlio prediletto, cade in amore per un ragazzo: Adone. Tenterà di sedurlo invano. Adone è cresciuto tra le Naiadi ed è cacciatore e, nonostante le preghiere della dea, porterà a compimento il progetto di andare a caccia del cinghiale e in quel frangente sarà mortalmente ferito. E da quel sangue versato da così giovane vita sboccerà un fiore delicato che Venere terrà a battesimo. La dea dolente, dunque, tornerà tra gli abitatori dell’Olimpo ma non prima di averci lasciato in eredità la sua maledizione, un terribile anatema che segnerà per sempre il doloroso destino degli amanti di tutte le epoche. Tanti l’hanno raccontata, si diceva, ma pochi l’hanno fatto bene come Shakespeare. Vale la pena di sapere che: tra l’agosto del 1592 e il marzo del 1594 a Londra impera la peste. Si decide di tenere chiusi i teatri. Non c’è scampo, Shakespeare è destinato a rimanere disoccupato e con lui la maggior parte degli attori, drammaturghi ed impresari. Poco male. Potrebbe sopravvivere, senza troppi crucci, all’avversa fortuna…Ma qualcosa di più sottile ed impalpabile lo tormenta.. Non rimarrà inattivo. In questo concentrato e relativamente breve lasso di tempo produrrà la gran parte di quella che noi conosciamo come la sua opera poetica: due poemetti (“Venus and Adonis” e “The rape of Lucrece”), una buona parte dei sonetti (prevalentemente quelli così detti “matrimoniali”) ed il breve poemetto sentimentale “The lover’s complaint”. Improvviso furore poetico? Un forte bisogno di esprimere un Io nascosto? Si è innamorato? No, niente di tutto ciò. Affari. A Shakespeare occorre, necessariamente, una patente di Poeta, occorre dar mostra di talento, rispondere ai vari Ben Johnson… Non basta essere ricchi, scrivere drammi di successo, per sentirsi al sicuro in una società dagli umori così mutevoli. E dunque? Ecco nascere “Venus and Adonis” e “Lucrece”: due poemetti di stile “alto”, scritti “alla moda dei tempi” , il cui soggetto è la natura del desiderio sessuale, raccolti in un bel “vestito” per arrivare negli ambienti giusti e dare soddisfazione a quelle angosciose aspirazioni “colte”. Tutto questo è sufficiente a rendere i sopraccitati poemetti così avvincenti da volerli, forzatamente, portare là dove il Bardo non intendeva proprio che finissero, sul palcoscenico? Si, se teniamo conto che una tale mostra di virtuosismo porta con sé tutta la potenza evocativa, la maturità, la capacità dialettica e (William non me ne voglia) tutta la teatralità del grande drammaturgo. Dunque, noi, ultimi nella lista dei narratori, racconteremo di Venere e Adone, come vuole Shakespeare servendoci della poesia di Roberto Sanesi - meraviglioso tramite tra noi ed il Bardo - che porta con sè, nella sonorità della nostra lingua, tutto l’umorismo e la vitalità del verso originale. Racconteremo dell’amore, del dolore e della morte in uno spettacolo semplice con intensi momenti di poesia alternati a situazioni grottesche, pieno di umorismo ed effettacci di magia da baraccone dal sapore di una cosa d’altri tempi, con una forte prevalenza della musica, eseguita dal vivo. Uno spettacolo che si potrebbe definire “da camera”. Tre persone in scena: due musicisti polistrumentisti, ed un affabulatore tuttofare che da vita e voce a due pupi-feticci, bellissimi ed inquietanti allo stesso tempo. Perciò, in seno alla più nobile tradizione dei cantastorie di questa nostra terra, usando solo noi stessi, la nostra voce, la nostra musica, ci accingiamo a ricalcare un sentiero da Shakespeare precedentemente tracciato, come , del resto, egli già fece a sua volta, appropriandosi di ciò che Publio Ovidio Nasone ebbe, illo tempore, a narrare. Dal 24 al 29 marzo 2009 al Teatro Olmetto LA TERRA DESOLATA di T.S. Eliot nella traduzione di Roberto Sanesi progetto di e con Annig Raimondi scenografia e luci Fulvio Michelazzi costumi Nir Lagziel musiche Maurizio Pisati, La Cruz, Antonio Scarano, Richard Wagner produzione PACTA . dei Teatri Giunto al quattordicesimo anno di repliche, torna uno degli spettacoli ‘cult’ di Annig Raimondi: “La Terra desolata” di T.S. Eliot, nella bellissima traduzione di Roberto Sanesi. T.S. Eliot pubblicò LA TERRA DESOLATA nel 1922. Il poemetto, dedicato a Ezra Pound (“Il miglior fabbro”), è suddiviso in cinque sezioni ed è fondato, secondo le note dichiarazioni del poeta, sul mito della ricerca del Graal e sui riti della vegetazione. Nella sua struttura frammentaria, divagante, spericolatamente giocata su una molteplicità analogica, associativa, “La terra desolata” si presenta come testo di straordinario interesse per una esecuzione in forma teatrale. Si intuisce, nella rapidità del montaggio delle varie scene, nel suo procedere per stacchi, spostamenti di tempo e luogo, riprese del leit-motiv, variazioni di tono e di linguaggio, una drammatizzazione del testo poetico che approfitta indifferentemente dei congegni del teatro elisabettiano, del music-hall popolare, della poesia ‘metafisica’, della scrittura automatica, della sacra rappresentazione medioevale, della costruzione allegorica, del nonsense ironico o infantile come della suggestione simbolista. La protagonista, chiusa in uno spazio/tempo geometrico, subisce continue metamorfosi:.....e, attraversando una galleria di eccentrici ritratti, si moltiplica e si spersonalizza nella variazione dei registri e dei timbri, sottolineando, in questo modo, la condizione di crisi sociale in cui verte l’uomo moderno che, sentendo di aver perduto la propria centralità, tenta di recuperarsi assumendo voci altre e diverse. Questa lunga riflessione sull’aridità della storia umana “è teatro anche per questa ragione: che per rappresentare un IO che non si riconosce lo affonda nella storia e lo smembra in persone e azioni in grado di riflettere la sua molteplicità come unità.” Roberto Sanesi Dal 12 al 22 febbraio 2009 al Teatro Oscar Inserito nell’abbonamento Invito a Teatro MATEMATICA CON DELITTO: “IL DILEMMA DEL PRIGIONIERO” e “I 7 PONTI” Progetto Teatro in Matematica di Maria Eugenia D’Aquino testo di Riccardo Mini regia di Valentina Colorni con Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini, Marco Pezza, Vladimir Todisco Grande musiche originali di Maurizio Pisati - spazio scenico Riccardo Magherini - luci di Fulvio Michelazzi video e immagini di Ino Lucia - costumi di Maria Eugenia D’Aquino consulenza scientifica dei proff. Alberto Colorni e Roberto Lucchetti del Politecnico di Milano produzione PACTA . dei Teatri Mettete insieme un’attrice, una regista, un drammaturgo e un matematico: il risultato di una delle equazioni possibili è un’ulteriore conferma che Arte e Scienza non viaggiano su binari separati. In scena, la matematica perde la dimensione di scienza austera e accessibile solo a pochi iniziati; emerge con forza la bellezza e il fascino che le sono propri e diventa materia esplorabile e comprensibile a tutti, rendendoci partecipi di un linguaggio universale. In unica serata due importanti teorie matematiche si fronteggiano. Due diversi modelli matematici della realtà, la Teoria dei Grafi e la Teoria dei Giochi, rivelate con differenti linguaggi teatrali, svelano i loro segreti. Due spettacoli, Il dilemma del prigioniero e I 7 ponti, uno tragico e l’altro comico, entrambi gialli, per accorgersi con divertimento e suspense che la matematica ci accompagna nella vita di tutti i giorni. Il dilemma del prigioniero s’ispira ad una delle più famose formulazioni della Teoria dei Giochi. Nata dalla mente di un matematico, Von Neumann, e di un economista, Morgenstern, e approfondita dal premio Nobel John Forbes Nash jr (a cui è stato dedicato il film A Beautiful Mind), la Teoria dei Giochi è divenuta la scienza del prendere decisioni in un ambiente competitivo, una raccolta di modelli con regole semplificate delle più grandi competizioni quotidiane. Una vicenda densa di mistero. I temi centrali introdotti dal geniale matematico, la cooperazione e il conflitto tra i due concorrenti, ben si prestano ad una elaborazione teatrale. I due contendenti hanno due alternative: cooperare tra loro, cioè convivere pacificamente, o combattersi mantenendo così la scissione. Lo scontro tra le due parti lascia dietro di sé anche alcune vittime. Cosa è successo veramente in quella casa in montagna? Ludovico ed Emma avevano deciso di prendersi una vacanza per riprendersi dal dolore per la perdita del figlio, ma ben presto erano rimasti bloccati dalla neve. E cose strane avevano cominciato ad accadere… Era davvero un fantasma quello che si aggirava per casa? O c’era qualcun altro ancora, nascosto in quella soffitta? Una storia gotica, in cui è impossibile capire se chi ci sta davanti è un amico da proteggere o un nemico da eliminare. Quartetto del dilemma è il titolo delle musiche originali dello spettacolo composte da Maurizio Pisati. Quattro oggetti sonori concreti - telefono, radio, tempesta, rumori in soffitta - vengono elaborati elettronicamente, indagando le variabili offerte dalla Teoria dei Giochi e, più precisamente, da quello che è noto come il dilemma del prigioniero. Le trasformazioni del suono appaiono dapprima concatenate alle sole necessità teatrali. Strada facendo danno invece origine a un teatro parallelo quasi indipendente: sequenze di suoni si ritrovano in una sorta di super-dilemma a quattro soggetti, che origina un quartetto di intrecci musicali e infinite soluzioni possibili. I 7 ponti. Cosa hanno in comune il trasporto degli alunni, il Sudoku, l’organizzazione dei voli di una compagnia aerea, la pulizia della strade di una città, la metropolitana di Londra, una formula chimica, la colorazione delle carte geografiche, la rete Internet? Apparentemente nulla, in realtà uno dei più potenti strumenti che la matematica ha creato per rappresentare, studiare, risolvere i suoi problemi: i grafi. Lo spettacolo viaggia nel mondo dei grafi sotto forma di un giallo, ambientato nella città di Konigsberg, dove nel 1736 nacque la teoria dei grafi ad opera del grande matematico svizzero Leonardo Eulero, che qui viveva. Una serie di misteri alla cui soluzione un impavido detective giungerà, dopo aver tentato varie strade, proprio grazie all’aiuto di un grafo. Una Konigsberg, la nostra, che non è quella reale, ma un’altra, immaginata, astratta, quasi stilizzata. Una serie di punti e di linee: o per meglio dire un grafo, appunto. Un modo divertente di esplorare un affascinante ramo della matematica che va sotto il nome di "teoria dei grafi" e che, dietro un nome all’apparenza misterioso, nasconde il segreto per trovare la “via maestra”, la via più breve, la via più ambita e ricercata da tutti gli uomini, dalla notte dei tempi ad oggi. Attraverso la matematica e per mezzo dei grafi potremmo non smarrirci più per vie traverse, sperperare tempo e danaro, prendere direzioni sbagliate senza poter tornare indietro. Il dilemma del prigioniero, uno dei due atti unici di ‘Matematica con delitto’, il 14 marzo 2008 è stato presentato con successo a Roma, al Festival della Matematica di Piergiorgio Odifreddi, alla presenza del premio nobel John Forbes Nash. Dicembre 08 – Gennaio 09 Al Teatro Carcano, inserito nella sezione ‘Iniziative culturali’ all’interno della Stagione Teatrale 2008/2009 Tatr0inMatmatica a cura di Maria Eugenia D’Aquino regia di Valentina Colorni drammaturgia di Riccardo Mini consulenza matematica: prof. Alberto Colorni, prof. Renato Betti, prof.ssa Tullia Norando, prof. Roberto Lucchetti del Politecnico di Milano produzione PACTA . dei Teatri Iniziativa patrocinata dal Politecnico di Milano, Effediesse, Provincia di Milano “ Da diversi anni ormai l’esperimento “Teatro in Matematica” curato da Maria Eugenia D’Aquino si svolge con successo sui palcoscenici italiani. Come tutti gli esperimenti che si rispettino, si basa su una solida e accurata progettazione, una minuziosa esecuzione e una continua rielaborazione. La direttrice artistica del progetto ha creato un eccellente gruppo di ricerca nel quale compaiono tutte le competenze necessarie in campo scientifico e teatrale. E questo lavorare su tutti i fronti ha portato alla realizzazione di diversi spettacoli ricchi di piani di lettura e pieni di valenza artistica oltre che matematica..” Francesca E. Magni , giornalista scientifica “All’origine dell’avventura qui presentata c'è un "strano" quartetto formato da un'attrice con propensione alla matematica, due giovani professionisti di teatro, un docente "curioso" del Politecnico. Ad essi man mano si sono aggiunti, divertendosi, altri soggetti, tra cui altri professori del Politecnico. Teatro in Matematica è un'iniziativa unica nel suo genere perchè i linguaggi dell'arte, del teatro e della matematica si compenetrano e si completano a vicenda; nasce in teatro; lo ritengo un tentativo riuscito di ripristinare l'antica inscindibile unione tra cultura scientifica e cultura umanistica, con ovvi vantaggi per entrambe. Teatro in Matematica può quindi essere considerato un tassello di un più generale progetto di diffusione della cultura scientifica con gli strumenti della cultura umanistica; per questa ragione vede l’interesse delle istituzioni scolastiche e di tutti coloro che si occupano di stimolare i giovani a considerare la possibilità intraprendere il loro cammino universitario iscrivendosi a una laurea scientifica. “ Giulio Ballio, Rettore del Politecnico di Milano Il progetto Teatro in Matematica nasce a Milano nel 2002 da una felice intuizione di Maria Eugenia D’Aquino, che, con la regista Valentina Colorni, il drammaturgo Riccardo Mini e il Prof. Alberto Colorni, del Politecnico di Milano, ha dato il via a un’originale iniziativa, unica nel suo genere suscitando l’interesse di un folto pubblico e di illustri esponenti del mondo matematico. Oggi il riuscito esperimento viene citato e incoraggiato da diverse pubblicazioni scientifiche e dai dipartimenti di matematica di diverse università italiane. Nel marzo 2008 Teatro in Matematica è stato rappresentato a Roma al Festival della Matematica di Piergiorgio Odifreddi, alla presenza del Premio Nobel John Forbes Nash. Gli spettacoli: Mercoledì 10 Dicembre 2008 h 11:00 e 15:00 I numeri primi e la crittografia di Riccardo Mini - regia Valentina Colorni - con Maria Eugenia D'Aquino e Vladimir Todisco Grande - consulenza matematica del prof. Alberto Colorni, docente di Ricerca Operativa al Politecnico di Milano La maggior parte di noi sa che cosa siano i numeri primi, pochi però conoscono la loro storia, le applicazioni che hanno nella vita di tutti i giorni e soprattutto il loro lato enigmatico. Nello spettacolo vengono sviscerati tutti gli aspetti più affascinanti e curiosi di questa famiglia di numeri particolari considerati a ragione come i mattoni su cui si costruisce tutta la matematica e le molteplici implicazioni che hanno nella vita di tutti i giorni. Mercoledì 21 Gennaio 2009 h 11:00 e 15:00 I 7 ponti e il mistero dei grafi di Riccardo Mini - regia Valentina Colorni - con Maria Eugenia D'Aquino, Riccardo Magherini, Vladimir Todisco Grande - consulenza matematica del prof. Alberto Colorni, docente di Ricerca Operativa al Politecnico di Milano Lo spettacolo viaggia nel mondo dei grafi sotto forma di un giallo, ambientato nella città di Konigsberg, dove nel 1736 nacque la teoria dei grafi ad opera di Eulero, che qui viveva. Una serie di misteri alla cui soluzione un impavido detective giungerà, dopo aver tentato varie strade, proprio grazie all’aiuto di un grafo. Una Konigsberg, la nostra, che non è quella reale, ma un’altra, immaginata, astratta, quasi stilizzata. Una serie di punti e di linee: o per meglio dire un grafo, appunto. Mercoledì 28 Gennaio 2009 h 11:00 e 15:00 Parallelismi: geometrie euclidee e non di Riccardo Mini - regia Valentina Colorni - con Maria Eugenia D'Aquino, Annig Raimondi, Vladimir Todisco Grande - consulenza matematica del prof.Renato Betti, docente di Geometria al Politecnico di Milano Euclide, un nome che incarna la Geometria. Un nome e un libro: Euclide e gli Elementi. Scritto nel 300 a.C. ancor oggi affascina, stupisce, fa discutere. E da qui nasce una storia, nascono mille storie, nasce una visione del mondo. Nasce lo spettacolo delle geometrie. Tre momenti teatrali indagano le insospettabili analogie con il linguaggio teatrale: 1. due killer in missione falliscono un attentato perché non considerano che il pianeta terra è uno spazio non euclideo; 2. un vecchio scienziato e un giovane allievo alle prese con una scottante scoperta: uno sguardo alla storia e all’avvincente odissea del quinto postulato di Euclide; 3. l’Amleto shakespeariano scopre, dietro il fantasma del padre, un messaggero giunto a rivelargli le differenze tra terza e quarta dimensione, tra vita letteraria e vita reale. PACTA ALLA FESTA DEL TEATRO 2008 Evento teatrale itinerante con visione del cielo Sabato 25 - Domenica 26 ottobre - ore 20.30 e ore 22.00 presso Osservatorio Astronomico di Brera PACTA . dei Teatri – INAF Osservatorio Astronomico di Brera NON SENZA QUALCHE MERAVIGLIA della luna e di altri mondi progetto a cura di Stefano Sandrelli, Annig Raimondi e Maria Eugenia D’Aquino regia Annig Raimondi con Marino Campanaro, Maria Eugenia D’Aquino, Annig Raimondi Un viaggio tra teatro e scienza, in uno dei luoghi storici più affascinanti di Milano, la più antica istituzione di ricerca lombarda. Fondato intorno al 1760, nel contesto multiculturale di Palazzo Brera, che in quegli stessi anni vedeva la fondazione dell’Accademia delle Belle Arti, l’Osservatorio Astronomico di Brera ha mantenuto, nelle sue proposte per il grande pubblico, una forte vocazione interculturale, che utilizza al meglio la componente interdisciplinare della disciplina astronomica. Arti visive, musica, filosofia, letteratura sono solo alcuni dei settori che hanno da sempre incrociato i propri percorsi conoscitivi ed esplorativi con l’astronomia, che si propone quindi come filo rosso della conoscenza umana e del complesso rapporto tra l’Uomo e la Natura. Cogliendo l’occasione della Festa del Teatro, che, oltre alla fitta programmazione nei teatri, vede anche la riscoperta e la rivisitazione di altri luoghi della città, PACTA e l’OAB hanno ideato questo evento speciale come prima tappa di un percorso astroteatrale che culminerà nel 2009-2010 con la realizzazione di uno spettacolo dedicato a Giovanni Virginio Schiapparelli, in occasione dell’Anno dell’Astronomia e del 1° centenario della scomparsa del grande scienziato. Partendo dalla galleria degli strumenti situata al primo piano dell’Osservatorio il pubblico viene accolto da un’insolita conversazione notturna tra la Terra e la Luna (da Dialogo della Terra e della Luna di Giacomo Leopardi – Operette Morali), cui fanno da contrappunto alcuni stralci delle prime lettere di Galileo ad Antonio de’ Medici (1610). Considerato da Italo Calvino “il più grande scrittore della letteratura italiana di ogni secolo”, qui Galileo “divulga” in italiano le sue scoperte astronomiche: era la prima volta che l’uomo utilizzava uno strumento, il telescopio, per aumentare la portata dei propri sensi. E dalla Luna di Galileo, salendo sulla Cupola a Fiore, accompagnati dal Viaggio di Astolfo sulla Luna di Ludovico Ariosto ci spostiamo su Marte, con le parole tratte dagli scritti originali ‘inediti’ di Schiaparelli: le visoni e le scoperte di un grande osservatore, allora direttore dell’Osservatorio di Brera. Salendo sul tetto della cupola, con un lungo salto tra le stelle, le galassie e gli anni-luce, lasciando riecheggiare la trasposizione poetica e letteraria di Montale e Calvino, il viaggio si conclude ancora più in alto con un’esplorazione del cielo grazie ai telescopi installati per l’occasione sui tetti dell’Osservatorio e in collegamento remoto. La Cupola a Fiore si trova al IV piano di un edificio non provvisto di ascensore. Per ragioni di sicurezza, il numero spettatori è limitato a un massimo di 35. Sabato 25 ottobre Spettacoli in treno: treno n° 5339 Legnano-Milano P.ta Garibaldi ore 11.03 treno n° 5360 Milano P.ta Garibaldi – Legnano ore 15.30 PACTA . dei Teatri PER L’UNIVERSO? TERZA STRADA A SINISTRA POI SEMPRE DRITTO progetto di Riccardo Magherini (liberamente dedicato a Douglas Adams) con Riccardo Magherini e Serena Marrone musiche originali Maurizio Pisati immagini Ino Lucia Uno studio di Riccardo Magherini Qui attorno, nell'universo, siamo soli e i soli intelligenti, noi nel nostro piccolo mondo verde e azzurro? Abitiamo davvero su un pianeta? Siamo stati creati? Lasciandoci guidare a trecentosessanta gradi dalle affascinanti intuizioni e dall’umorismo di Duglas Adams, finiamo per non essere più così certi di tutto. Cercando di ricalcare l’Universo di Adams si propone qui uno spaccato esilarante dell’uomo nell’infinito mondo ultraceleste, uno scherzoso argomentare smatematico come ama dire l' amico Maurizio Pisati, per provare ad intuire altre strade e intanto alleggerire il percorso. Un uomo rimasto orfano di Terra, girovago, suo malgrado, tra fenomeni ed esseri di cui mai avrebbe sospettata l’esistenza, aggredito da una intensa nostalgia di una Margherita. Pizza, fiore, signorina. L'attore acustico - primi pensieri di Maurizio Pisati Nel viaggio, o in scena, che non è poi tanto diverso, spuntano suoni e musiche originate da idee e suggestioni smatematiche. Non esiste una giusta definizione di cosa sia l’agglomerato di lettere che abbiamo identificato come un'idea smatematica, ma penso che la parola stessa porti il lettore nella giusta direzione di deviazione da un senso, nell'assoluta libertà di interpretazione e perciò in un campo di estrema autoresponsabilizzazione: smatematici sì, quindi, ma responsabili. Anche se, diciamola tutta, è poco probabile un senso di responsabilità smatematico. Eppure, proprio qui dove di calcolo dell'improbabilità si parla, può avere un senso. Ben consci di quanto andiamo dicendo, responsabilmente calcoliamo in suoni la smatematica dell'improbabilità: spuntano suoni vaganti, musiche in forme diverse, songs dai testi minimi che potrebbero essere parentesi o cancellature di altri testi, tutto perso nello spazio di un calcolo. Eppure, alla fine, sarà una musica di proporzioni adeguate, in spazi non privi d'aria, non sospesi nel vuoto, in viaggio -di nuovo:in scena- nelle infinite dimensioni della vibrazione sonora. In due parole:un'acustica che recita, per un Attore acustico. Domenica 26 ottobre ore 11.30 Teatro Carcano PACTA . dei Teatri – Egumteatro in collaborazione con Santarcangelo dei Teatri e Regione Toscana L’OMOSESSUALE O LA DIFFICOLTÀ DI ESPRIMERSI di Copi regia di Annalisa Bianco e Virginio Liberti traduzione di Luca Coppola e Giancarlo Prati con Massimo Loreto, Annig Raimondi, Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini, Vladimir Todisco Grande luci Fulvio Michelazzi scene Horacio de Figuereido costumi Marco Caboni suono Otto Rankerlott Le opere di Raoul Damonte Taborda, in arte Copi (1939-1987), sono state oggetto negli ultimi anni di una continua ripresa e riscoperta da parte di molti registi e compagnie in tutta Italia. L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi, uno dei testi più celebri dello scrittore franco-argentino, è un vero gioiello di scrittura e di ironia: siamo in una Siberia fantasmagorica, popolata da branchi di lupi, mute di cani da slitta, militari sovietici, prigionieri politici, cosacchi e tanti transessuali, reduci da vorticosi cambi di sesso e da viaggi fra Cina, Egitto e ovviamente Casablanca. Un’umanità che brucia, un pensiero che ha fame, sensualità, sessualità, che si stanca di essere pensiero, che vuole ballare, che ride e piange… un inno alla vita. I testi di Copi ci sorprendono continuamente e ci invitano a dubitare delle certezze, dei dogmi, del vociferare troppo convinto di una forma teatrale che si propone come unica, nuova, definitiva. I testi di Copi sono così …un ballo con la morte…e un picnic in mezzo ai morti viventi. UNA FESTA! Presentato al Festival di Santarcangelo nel 2005, e riproposto con successo a Milano e in tournée nelle stagioni successive, questo lavoro trova la sua origine il suo punto di forza nella collaborazione davvero feconda tra due compagnie per molti versi eterogenee: Egumteatro e la Compagnia PACTA . dei Teatri. Due percorsi diversi, ma complementari, che si sono uniti in funzione di un discorso comune, portato avanti con coerenza da un gruppo di creazione forte, compatto, anche in virtù della particolare affinità dei suoi componenti. Teatro Carcano www.teatrocarcano.com Pacta per il Lombardia Edge Festival dal 17 al 20 ottobre - Al Teatro Verdi Solo il 17 ottobre alle ore 21,00 NO KISSING di Mike Diamond e Sally Elsbury Con Mike Diamond e Sally Elsbury (versine inglese) , Annig Raimondi e Antonio Rosti (versione italiana) diretto da Donatella Massimilla co-produzione CETEC in collaborazione a Prison Art Foundation, Will2dream - LSW di Londra e Pacta.dei teatri. Uno studio. Il primo Lombardia Edge Festival, diretto dal Centro Europeo Teatro e Carcere, si terrà al Teatro Verdi di Milano dal 17 al 20 ottobre 2008. Ad aprire la prima serata di spettacoli, dedicata a teatro e carcere in Europa, sarà la presentazione di un nuovo work in progress teatrale nato dalla collaborazione fra il CETEC, Pacta.dei teatri e l’Edge Network: la novità assoluta intitolata “No Kissing” . La rappresentazione è uno studio sul testo, qui prodotto e recitato in due lingue, scritto da un ex detenuto di Belfast e coprodotto dal CETEC in collaborazione a Prison Art Foundation, Will2dream - LSW di Londra, in collaborazione a Pacta.dei teatri. ”No kissing”, diretto da Donatella Massimilla, interpretato da Annig Raimondi, Antonio Rosti, Mike Diamond e Sally Elsbury racconta una storia surreale e poetica di una prostituta, di un clown che la tormenta in sogno, di uno strano e misterioso cliente. Ad introdurre la nuova coproduzione italo/inglese, David Grant del Dipartimento di Teatro e Cinema dell’Università Queens College di Belfast. L’Edge Network si è sviluppato a partire dagli Edge Festival di Cambridge e di Roma grazie alla collaborazione fra il CETEC ed Escape Artists , compagnie di attori ex detenuti che, fin dall'inizio degli anni Novanta, hanno condiviso esperienze artistiche e sociali nei luoghi del disagio sia in Italia che in Europa. In Italia all'attività di Rete, coordinata dal CETEC, collaborano diverse realtà artistiche e culturali tra cui l' associazione Le Sirene, CinemAvvenire, City Hide Project di Roma, il MalaFestival di Torino, Teatro delle Ariette, nella Regione Lombardia in particolare Pacta.dei Teatri, Scarlattine Teatro, Trasgressione.net, il Teatro Verdi. PARTNER DI PACTA 2008-2009 SCENAPERTA – POLO TEATRALE DELL'ALTOMILANESE Il Polo Teatrale dell'Altomilanese nasce nella stagione 1999/2000 come uno dei Metropoli della Provincia di Milano per gestire in modo integrato le attività culturali di un territorio omogeneo. Nel 2004 diviene Circuito Teatrale Lombardo e oggi aggrega 12 comuni per un bacino di oltre 200 mila abitanti. La prima stagione di ScenAperta su base territoriale determina una svolta sostanziale nella programmazione teatrale nell'area del legnanese: dalle stagioni tradizionali si passa a una proposta più organica e articolata, nel tentativo di assicurare un teatro più vicino ai bisogni di rinnovamento e qualità e una circuitazione del pubblico fra i comuni aderenti. Il circuito è produttore in collaborazione con alcune tra le principali realtà teatrali e culturali milanesi e i vicini Circuiti Teatrali di Lecco e Monza. Nascono così: Progetto Sartre e il percorso su Céline e Artaud che sviluppano la collaborazione con il gruppo di artisti, diretto da Annig Raimondi, che ha poi dato vita a PACTA. dei Teatri; la produzione su Camus; una scuola di teatro e iniziative ad con l'intenzione di offrire “servizi integrati per lo spettacolo” nell'Altomilanese. EGUMTEATRO La compagnia Egumteatro, fondata nel 1994 da Annalisa Bianco e Virginio Liberti, propone un teatro inteso come ricerca, un viaggio all'interno delle forme drammaturgiche. Oltre alla messa in scena di testi di Molière, Rilke, Ostroviskj, Michel De Ghelderode, Kafka, Weedekind, Heiner Muller, Copi, Koltès e Fassbinder, Egumteatro ha istituito un premio di drammaturgia e ha dato vita ai “Quaderni di Teatro di Egum”, con interviste inedite ad importanti registi europei . La collaborazione artistica fra le due compagnie, Egumteatro e PACTA, nata da una particolare affinità dei suoi componenti, porta avanti un discorso comune sulla nuova drammaturgia e si concentra sulle infinite possibili variazioni offerte dal testo. CETEC Il CETEC, compagnia teatrale che integra attori ex detenuti e non, è nato nel 1999 dall’esperienza portata avanti da Donatella Massimilla con Ticvin Teatro all’interno del carcere di San Vittore; inoltre insieme ad altre compagnie europee e l’Università City College di Manchester ha fondato il Prison Art Network. Il teatro del CETEC è da sempre caratterizzato da tematiche sociali forti e da un legame con le situazioni liminali, quali il carcere, le periferie delle città, il disagio psichiatrico, giovanile, la migrazione, l’handicap. Dal 2005 il CETEC ha portato in Italia l'Edge Festival – le Arti nel sociale, nato a Cambridge. Promuove una serie di incontri e meeting tra festival e realtà che ora aderiscono ad un vero e proprio Edge Network, dando valore e dignità artistica ad esperienze teatrali e artistiche europee di integrazione, ricerca della memoria e inclusione sociale. La scelta di una coproduzione CETEC – Pacta . dei Teatri, ‘BEATRICE CENCI’ di Alberto Moravia, nasce da un comune interesse rivolto alla drammaturgia e alla riscrittura scenica contemporanea e dalla necessità di una maggior contaminazione fra elementi più puramente teatrali con elementi fortemente sociali. INAF – OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI BRERA – MILANO La consolidata collaborazione di PACTA. dei Teatri con Stefano Sandrelli, astrofisico, responsabile nazionale Didattica & Divulgazione dell’ Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e collaboratore dell’Agenzia Spaziale Europea, prevede un importante evento per il 2009, l’anno dell’Astronomia. Fondato intorno al 1760, l’Osservatorio Astronomico di Brera è la più antica istituzione di ricerca della Lombardia e istituto di ricerca leader a livello mondiale. Nato nel contesto multiculturale di Palazzo Brera, l’OAB ha mantenuto, nelle sue proposte per il grande pubblico e le scuole, una forte vocazione interculturale, che utilizza al meglio la componente interdisciplinare della disciplina astronomica. Arti visive, musica, filosofia, letteratura sono solo alcuni dei settori che hanno da sempre incrociato i propri percorsi conoscitivi ed esplorativi con l’astronomia, che si propone quindi come filo rosso della conoscenza umana e del complesso rapporto tra l’uomo e la Natura. ZONEmauriziopisatimusica ZONE incontra PACTA dei Teatri: ZONE è un progetto e un gruppo in continua evoluzione attorno al mondo di invenzione di Maurizio Pisati. Si muove negli ambiti della musica contemporanea e dell'improvvisazione, opere radiofoniche, video, dal teatro musicale alla poesia contemporanea. Le opere sono pubblicate da Casa Ricordi, in cd con etichette dalla Victor Japan a Stradivarius. Dalla prima suggestione della Zona di Tarkovsky in Stalker al concetto di nomadismo il passo è breve, ZONE è al lavoro al Teatro Studio di Milano, al Judith Wright Center di Brisbane, alla Biennale di Venezia o alla Merkin Concert Hall di New York, AVFestival di Middlesbrough e APHIDS di Melbourne, in interazioni con musicisti, attori, danzatori e maestri di arti marziali, con le voci dei poeti Sanesi e Vilhjalmsson nella Giornata Internazionale di Poesia dell'Unesco e nella stagione Myrkir Musik Dagar di Reykjavik, sino all'incontro col teatro profondo di Pacta, con cui stiamo percorrendo i testi più alti, poetici e forti della drammaturgia contemporanea. E' ormai un'esperienza di vita con artisti che vivono attivamente il pensiero del nostro tempo e che, sparsi un po’ ovunque, percorrono le ZONE. FONDATORI Annig Raimondi, Maria Eugenia D'Aquino, Fulvio Michelazzi, Riccardo Magherini STAFF ORGANIZZAZIONE STAMPA AMMINISTRAZIONE Claudia Galli, Andrea Labanca, Giacomo Del Corvo, Studio Veronese, COLLABORANO Rosa Anzaldi, Renato Betti, Annalisa Bianco, Paolo Bignamini Marino Campanaro, Marco Caboni, Valentina Colorni, Alberto Colorni, Marco D’Amico, Max Falsetta Spina, Carlo Grassi, Ernesto Jannini, Nir Lagziel, Nicola Lanni, Bernardo Lanzetti, Virginio Liberti, Francesca Lolli, Massimo Loreto, Roberto Lucchetti, Ino Lucia, Gianni Mantesi, Serena Marrone, Donatella Massimilla, Cristiana Minoletti Luca Molina, Lisa Moras, Riccardo Mini, Gabriele Palimento, Marco Pezza, Maurizio Pisati, Francesca Raimondi, Alba Rizzi, Stefano Sandrelli, Vladimir Todisco Grande, Franco Vazzoler COMITATO D'ONORE Mila Barletta , Andrea Bonessa, Laura Canesi, Adriana Carluccio, Anna Clerici, Carla e Giorgio D'Aquino, Giulia Farina, Fiorella Gasparro, Sandro Gorli, Rita Grandori, Elisa e Giuseppe Grandori,Valeria Mazzoletti, Mirko Menconi, Marilde Motta, Sandro Pizzoccaro, Paolo Pototschnig, Antonella Raimondi, Marco ed Elisabetta Raimondi, Susanna Raimondi, Chiara Vaccarino, Anna Vedda, Daniele Zannoni