SORDITA’ - UDITO - PERCEZIONE UDITIVAi
COME IL SUONO
DIVENTA
ASCOLTO
Fig. 1: schema dell’orecchio
L’orecchio è l’organo di senso dell’udito in grado di trasformare l’energia meccanica acustica (che
proviene dal mondo di suoni e rumori dell’ambiente esterno) in una serie di impulsi nervosi o stimoli
uditivi.
L’orecchio è costituito principalmente da tre parti (fig. 1):
 l’orecchio esterno, che ha la funzione di raccogliere e amplificare i suoni e i rumori. Le parti che
lo compongono sono: il padiglione auricolare e il condotto uditivo esterno. Il padiglione
auricolare raccoglie le onde sonore provenienti dal mondo esterno e le convoglia verso il canale
uditivo esterno; quest’ultimo a sua volta, amplifica suoni e rumori e li invia verso la membrana
del timpano, mettendola in vibrazione;
 l’orecchio medio è in grado di amplificare i suoni e i rumori di circa 40 volte. È costituito dalla
membrana del timpano e dalla catena degli ossicini (il martello, l’incudine e la staffa). Entrano in
vibrazione insieme alla membrana timpanica amplificando e trasmettendo gli stimoli all’orecchio
interno. Altra componente dell’orecchio medio è la tuba di Eustachio che rappresenta l’unica via
di comunicazione tra la cassa del timpano e l’ambiente esterno; dalla sua corretta attività
dipendono il benessere e la buona funzionalità dell’orecchio medio. In particolare, un suo
corretto funzionamento impedisce che si formino delle infezioni a livello dell’orecchio medio
(chiamate otiti siero-mucose o tubotimpaniti) che possono causare sordità dette “trasmissive”.
 l’orecchio interno: vi è contenuta la coclea o chiocciola, struttura a forma di spirale che è il vero
e proprio organo sensoriale dell’udito ed è il punto in cui i suoni e i rumori vengono trasformati in
una serie di impulsi nervosi.
Giornata Europea della Logopedia,6 Marzo 2011 “(Lo) Senti chi parla?”
“SORDITA’- UDITO –PERCEZIONE UDITIVA”.
Documento a cura di: Gisoldi L.
IL PERCORSO
DEL SUONO
ovvero
L’orecchio
NON è l’udito
L’apparato uditivo è costituito da due parti: la parte periferica o orecchio, che trasforma i suoni e i
rumori in stimoli nervosi, e la parte centrale, che elabora quanto viene trasformato dall’orecchio.
Seguiamo il percorso delle onde sonore dal mondo esterno, attraverso l’orecchio, fino al sistema
nervoso centrale (fig. 2):
1. Il suono che proviene dal mondo esterno viene captato dal padiglione auricolare e, tramite il
condotto uditivo, arriva al timpano
2. Le onde sonore passano quindi dal timpano alla catena degli ossicini (detti martello, incudine e
staffa) dell’orecchio medio
3. I suoni, attraversando la catena degli ossicini, vengono amplificati e trasmessi alla chiocciola.
Siamo arrivati nell’orecchio interno.
4. L’endolinfa presente nella chiocciola (o coclea), viene messa in movimento dalle onde sonore e
stimola così le cellule ciliate.
5. Le cellule cigliate trasformano questi stimoli meccanici in impulsi elettrici che, attraverso il nervo
acustico e le vie nervose centrali…
6. raggiungono il cervello dove gli stimoli elettici condotti dalle vie nervose acustiche vengono
riconosciuti come suoni.
Fig. 2: il percorso del suono
Il processo fin qui descritto va sotto il nome di traduzione dei suoni. Il passaggio successivo di
fondamentale importanza è rappresentato dalla percezione che è costituita dall’elaborazione da parte
del cervello del suono e dall’individuazione degli elementi essenziali di uno stimolo in modo da
garantirne il riconoscimento. Si tratta di un processo molto complesso che coinvolge tutto il cervello.
Giornata Europea della Logopedia,6 Marzo 2011 “(Lo) Senti chi parla?”
“SORDITA’- UDITO –PERCEZIONE UDITIVA”.
Documento a cura di: Gisoldi L.
L'orecchio è solo la porta
di ingresso dell'UDITO
Possiamo dire semplicemente che l’orecchio è la porta di ingresso che permette ai suoni ed ai rumori di
entrare nell’ organismo per essere trasformati in segnali nervosi in grado di fornire informazioni e
messaggi del mondo sonoro.
Suoni e rumori, infatti, dopo essere stati trasformati in segnali nervosi devono essere trasportati in varie
parti del cervello (e del cervelletto) per essere scelti o scartati, per essere confrontati con i ricordi, per
causare delle reazioni, per fornire vari tipi di informazione: infatti il mondo ci offre molte più informazioni
sonore di quelle che siamo in grado di valutare. Ogni secondo arrivano all'orecchio centinaia di miliardi
di informazioni ma il cervello può prenderne in considerazione solo qualche centinaia al secondo: per
questo motivo la stragrande maggioranza delle informazioni che giungono all'orecchio devono essere
scartate per lasciar posto a quelle pochissime che sono importanti per tutti gli uomini o che sono
importanti per quella data persona.
L'uso che facciamo delle informazioni uditive che arrivano all'orecchio è molto diversificato: come
abbiamo detto la maggioranza delle informazioni cade ed è scartata, molte producono conseguenze
automatiche ed inconsce (per esempio i riflessi muscolari), altre vengono semplicemente memorizzate,
altre ancora determinano complesse conseguenze coscienti (ragionamento, reazioni, soluzioni di
problemi o anche la semplice conversazione).
In conclusione si può dire che le informazioni uditive servono a due grandi finalità (collegate fra loro):
- conoscenza del mondo;
- scambio di informazioni con gli altri (o comunicazione).
LA P E R C E Z I O N E
UDITIVA
Importante per tutti i bambini
PARAMETRI per tutti i bambini
1. Coord uditivo- motoria
2. Separazione figura-sfondo
3. Costanza timbrica
4. Dinamica melodica
5.Dinamica prosodica
6. Separaz. silenzio-sonorità
7. Separazione suono-rumore
8. Separaz. continuo-impulsivo
9. Separaz. continuo-ripetuto
PARAMETRI utili per i bambini
sordi
1. Detezione
(c’è - non c’è)
2. Discriminazione
(uguale/ diverso)
3. Identificazione
(in set chiuso)
4. Riconoscimento
(in set aperto)
6
i
tratto da “Piccola guida pratica della protesi acustica e dell’impianto coclearie” a cura di Dr. M. Spadola Bisetti,
Dr. M. Penna, Dr. E. Bavero, SCU Audiologia e Foniatria AOU San Giovanni Battista - Torino
Giornata Europea della Logopedia,6 Marzo 2011 “(Lo) Senti chi parla?”
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Documento a cura di: Gisoldi L.