Giuseppe Verdi

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GIUSEPPE VERDI
Giuseppe Verdi nacque il 10 Ottobre 1813 a Roncole di Busseto.
Suo padre, Carlo Verdi, gestiva un'osteria, la
madre, Luisa Uttini, integrava il bilancio
famigliare con la coltivazione dei bachi da
seta. Impara a leggere e a scrivere in
parrocchia e prende anche lezioni di musica
dal parroco don Pietro Baistrocchi.
All'età di 10 anni diventa l'organista ufficiale
della parrocchia delle Roncole.
A 11 anni va a Busseto per continuare
gli studi al ginnasio dei Gesuiti.
Gli viene proposta la carriera
sacerdotale.
Conosce Ferdinando Provesi che era
maestro del coro e della banda di
Busseto.
Prende lezioni di musica e ben presto
diventa il direttore di un gruppo di
musicisti dilettanti, capeggiati da
Antonio Barezzi:
IFilarmonici di Busseto.
Aiutato dal suo benefattore, Antonio Barezzi, e
sorretto dai consigli del maestro Ferdinando
Provesi, il ragazzo decide di dedicarsi
interamente alla musica.
A seguito dell'uccisione di un ricco
commerciante ebreo che abitava non lontano
dalla famiglia Barezzi,
viene chiesto al giovane Verdi di trasferirsi in
casa Barezzi per dare man forte al signor
Antonio in caso di bisogno.
Dopo il ritrovamento di una lettera amorosa
trovata dalla signora Barezzi ed indirizzata alla figlia, Margherita, il
ragazzo viene mandato a studiare a Milano, per poter continuare in
grande stile i suoi studi musicali e anche per separare i due ragazzi prima
che scoppiasse uno scandalo in paese.
All'esame di ammissione il ragazzo viene bocciato per tre motivi:
- La posizione della mano era scorretta in quanto i primi insegnamenti
glieli aveva impartiti il parroco delle Roncole.
- Aveva 18 anni e l'età massima consentita era 14.
- Proveniva dal Ducato di Parma e il Conservatorio era nel regno
Lombardo Veneto e quindi era straniero.
Inizia a prendere lezioni private, pagate da Barezzi, da Vincenzo
Lavigna, maestro concertatore della Scala di Milano e, quando concorre
per il posto di organista per Busseto, essendo morto nel frattempo
Ferdinando Provesi, lo vince ottenendo quel posto per il quale si erano
battuti tutti gli abitanti della cittadina.
Il 4 Maggio 1836 sposa Margherita Barezzi.
Si stabiliscono a Busseto dove
Barezzi ha preparato loro un
appartamento.
Nasce Virginia e dopo un
anno Icilio.
Verdi capisce che il suo posto
come musicista non può
essere Busseto e, d'accordo
con Margherita,
decidono, di trasferirsi a Milano ma un fatto tragico cambia tutti i loro
piani: la morte di Virginia che avviene senza apparenti cause.
Dopo la morte della figlia, Verdi da le dimissioni da maestro di musica di
Busseto, e parte per Milano.
Riallacciando alcune amicizie riesce a conoscere il librettista Antonio
Piazza che gli consegna il libretto da musicare: Rochester che andrà in
scena con il titolo di Oberto Conte di San Bonifacio il 17 Novembre
1839. Quest'opera avrà un buon esito con 14 serate di replica e con un
contratto stipulato con Giulio Ricordi per il diritto d'autore.
Come seconda opera gli viene proposto: Un giorno di regno. Opera
buffa che sarà fischiata perchè composta in un momento molto triste
della vita del musicista che viene colpito profondamente dalle morti del
piccolo Icilio e da quella della moglie Margherita.
Demoralizzato dall'insuccesso e profondamente colpito dai lutti decide di
non comporre mai più. Abbandona l'appartamento dove aveva vissuto
con la sua famiglia e si ritira in un vecchio stabile di Milano vivendo con
quei quattro soldi che gli aveva fruttato l'opera data l'anno prima
cercando di chiedere meno soldi possibile al suo suocero Antonio.
Una sera Verdi incontra l'impresario della Scala Bartolomeo Merelli il
quale gli consegna il libretto, del Nabucco. Verdi non vuole leggerlo ma,
vista l'insistenza dell'impresario, lo ritira e si reca verso casa.
Rientrato nell'appartamento incomincia a leggere il testo e la sua mente
inizia a produrre le melodie che sosterranno il testo dell'opera. Si ritrova
cos di nuovo al lavoro ma, quando l'opera ultimata, l'impresario della
Scala che tanto aveva insistito, si rifiuta di metterla in scena.
Il musicista cerca di aggirare l'ostacolo ricorrendo ai cantanti.
Si presenta alla prima soprano della Scala, Giuseppina Strepponi, la quale,
appena sentite le varie parti dell'opera, lo accompagna dal baritono
Ronconi ed insieme si recano da Merelli per obbligarlo a mettere l'opera
in scena subito. L'impresario accetta e cos l'opera viene data con enorme
successo.
Verdi viene presentato ai componenti del salotto della contessa Maffei
dove, per la prima volta, vede che la sua musica viene usata e capita in un
modo che lui non aveva mai supposto.
Dopo il Nabucco Verdi compone per la Scala di Milano: I Lombardi
alla prima crociata; opera che ottenne grande successo anche se meno
insperato e proprio per fuggire da questa certezza di successo
si reca a Venezia per comporre l'opera: Ernani su libretto di Francesco
Maria Piave.
Ritorna a Milano e accetta di far lezione ad un ragazzo raccomandatogli
da Barezzi che sarà l'unico suo allievo: Emanuele Muzio.
Ben presto il ragazzo lo aiuterà a trascrivere le parti orchestrali sollevando
il maestro da ore di copiatura di partiture.
Questo periodo di grande lavoro, Verdi li chiamerà anni di galera perchè
nello spazio di due anni compone cinque opere: Attila, I Masnadieri,
I Due Foscari, Alzira e Giovanna D'Arco.
Verdi inizia ad investire i soldi fatti con le sue opere comprando terra a
Busseto.
Compone il Macbeth e lo dedica a suo suocero Barezzi per ringraziarlo
di quanto fatto per lui. In questo periodo convive con Giuseppina
Strepponi a Parigi, città che piace molto al maestro perchè, essendo
grande, nessuno bada al loro rapporto irregolare;
per in questo periodo Verdi non compone più niente, quasi che la
lontananza da Busseto e da Milano lo impoverisse musicalmente.
A seguito dei motti rivoluzionari scoppiati
dapprima in Francia e poi in Italia, Verdi
ritorna in patria e si stabilisce a Busseto dove
aveva comperato un palazzo dei conti Cavalli
situato proprio nel centro della cittadina.
Il paese pettegolo e la loro relazione
sentimentale sulla bocca di tutti; nonostante
tutto Verdi riesce a trovare la concentrazione
per scrivere per il teatro San Carlo di Napoli la
Luisa Miller.
Per assistere alle prove Verdi si reca a Napoli e
porta con se anche Barezzi.
L'opera successiva il Rigoletto che si chiamava in origine Triboletto ma
la censura interviene e chiede cambiamenti in altri tre punti:
1. il buffone non doveva essere gobbo perchè era disgustoso per il
pubblico.
2. il re non poteva essere ammazzato e quindi si doveva cambiare
personaggio
3. il sacco contente il corpo della ragazza morta doveva essere tolto
ma questo punto venne mantenuto perchè indispensabile per la
realizzazione della scena.
A seguito dei contrasti con il padre manda i
suoi genitori a vivere in un casolare a
Vidalenzo che dista due chilometri da
Sant'Agata.
In uno dei viaggi a Parigi, Verdi e Giuseppina,
assistono ad una rappresentazione della
Signora delle Camelie dalla quale, su libretto
di Piave, Verdi comporr la Traviata.
Quest'opera sarà fischiata perchè la gente non accetterà di vedere gli
attori e i cantanti vestiti come gli spettatori parlare di argomenti attuali dei
quali tutti erano a conoscenza ma di cui nessuno voleva parlare.
Il tema trattato in quest'opera l'amore e la prostituzione e del come una
persona, innamorata, possa cambiare il suo stile di vita e possa essere
perdonata da Dio ma difficilmente dagli uomini.
In questo periodo mentre Verdi sta lavorando al Trovatore muore sua
madre e il musicista ne rimane profondamente colpito al punto di inserire
questa figura femminile (l’unica madre nelle opere verdine)
che si alza prepotente su tutte le altre: Azucena.
Si reca a Parigi per comporre i Vespri Siciliani per l'inaugurazione
dell'esposizione mondiale.
A partire dal 1850 troviamo la figura del direttore d'orchestra che
sostituisce il primo violino che fino allora aveva dato gli attacchi agli
orchestrali. Il primo in Italia fu Angelo Mariani.
Per il teatro San Carlo di Napoli Verdi compone Un ballo in maschera
che racconta come durante un ballo mascherato
venga ucciso il re. Naturalmente la censura interviene ma stavolta l'opera
non viene cambiata ma ritirata per poi essere data a Roma dove la censura
era pi permissiva.
Nel 1859 Verdi e Giuseppina si sposano e per la cerimonia scelgono un
paesino dell'alta Savoia dove il matrimonio religioso aveva anche valore
civile. Probabilmente Verdi si sposa perché vuole adottare una bambina e
per farlo gli serve un certificato di matrimonio.
Verdi viene eletto deputato nel primo parlamenti italiano con sede a
Torino.
Nel 1862 si reca in Russia per la messa in scena della Forza del destino
su libretto di Piave. Quest'opera, alla prima, viene fischiata dai giovani
che aderivano alle scuole nazionali mentre l'aristocrazia applaudiva perchè
vedeva in Verdi il massimo rappresentante dell'opera italiana.
Per il teatro di Parigi Verdi compone il Don
Carlos, opera molto triste che parla di un re che
per motivi politici sposa la fidanzata di suo figlio
trascorrendo cos il resto della sua vita
amareggiandosi per il suo destino.
E' questo un periodo molto triste per il musicista che, dopo i fischi
ricevuti in Russia, si sente vecchio e non più capace di comporre.
Verdi adotta una bambina di nome Filomena Maria, figlia di un suo
cugino, che diventerà sua erede universale.
Muore Barezzi, suo padre adottivo, ma muore anche suo padre naturale
Carlo Verdi.
Il musicista riesce a superare questo triste momento tuffandosi nei
progetti di nuovi lavori.
Muore Rossini e Verdi, per onorare la morte del suo amico e collega,
propone a tutti i musicisti italiani di comporre ciascuno un brano per una
Messa funebre da eseguire a Bologna, dove il musicista aveva lavorato,
un anno dopo la morte di Rossini. Il comune di Pesaro, dove Rossini era
nato, decide di fare una manifestazione, simile a quella programmata da
Bologna, anticipandone la data di tre mesi per celebrare onomastico del
musicista scomparso. A dirigere viene chiamato Angelo Mariani. La
manifestazione di Bologna viene sospesa e Verdi si arrabbia moltissimo
soprattutto con Mariani.
Muore il librettista Francesco Maria Piave e Verdi si rivolge, per il libretto
di Aida, al poeta Antonio Ghislanzoni.
Muore Alessandro Manzoni e Verdi completa, da solo, tutta la Messa
funebre e la dirige a Milano un anno dopo la scomparsa del grande poeta.
A seguito dell'alluvione del Polesine, Verdi accetta di dirigere
gratuitamente la Messa funebre per raccogliere soldi da devolvere alle
famiglie che avevano perso raccolto, animali e casa.
I musicisti, per ringraziare Verdi, si portano con gli strumenti sotto le
finestre dell'albergo che ospita il musicista, e gli suonano l'ouverture della
Traviata.
La gente applaude e Ricordi decide di far incontrare Verdi e Arrigo Boito,
un giovane musicista che si era fatto notare per alcune opere date alla
Scala di Milano. (Mefistofele)
Da questo incontro scaturir una nuova opera dal titolo: Otello.
A 80 anni, quasi per sfida, verdi compone un' opera buffa sempre con
Boito come se volesse prendersi una rivincita per quel Giorno di regno
che gli avevano fischiato in gioventù, dal titolo Falstaff.
Durante la sua vita, il musicista, non si
limitato a produrre musiche e lavori
teatrali, ma ha edificato un ospedale
ed una casa di riposo per musicisti a
Milano.
A 84 muore Giuseppina e tre anni
dopo il 27 gennaio 1901 muore Verdi a
87 anni. Vengono sepolti nel cimitero di Milano per poi essere trasferiti
nella chiesa della casa di riposo per musicisti a Milano.
Teatro “Verdi” a Busseto
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