Forme della socialità e comportamenti politici in Europa fra `500 e `600

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STORIA MODERNA A
Forme della socialità e comportamenti politici in
Europa fra ‘500 e ‘600
Lezione prima
Lezione prima
Che cosa è la Storia moderna ?
• non è storia antica, medievale e
contemporanea
• inizia nel 1492
• termina nel 1815
• abbraccia tre secoli (XVI, XVII e XVIII)
• ha radici nel Quattrocento
• ha il suo epilogo nell’Ottocento
Periodizzazione
• definizione: scansione cronologica che individua
cesure temporali e periodi che possono essere
ritenuti omogenei in base a criteri determinati
• Terminus a quo: 1492. Perché la scoperta
dell’America?
• Terminus ad quem: 1815. Perché il Congresso
di Vienna?
• Possiamo individuare articolazioni interne?
1492: Colombo sbarca nelle Antille
- una data simbolica, frutto di uno sguardo
retrospettivo
- ma succede altro “vicino” a questa data?
la stampa a caratteri mobili (1450 circa)
l’Umanesimo (Valla 1440)
la crisi religiosa e la Riforma (1517)
la conquista turca di Costantinopoli (1453)
l’inizio delle esplorazioni, seguite dalla colonizzazione
dell’Asia e del Nuovo Mondo (1456)
1815: fine dell’impero Napoleonico
- un evento politico
- ma è successo altro in prossimità di questa data?
cambia il regime demografico
l’economia inizia a assumere forme nuove
Illuminismo: affermazione di una mentalità secolarizzata e critica
nascono gli Stati Uniti
in Francia finiscono assolutismo e particolarismo giuridico;
si instaura Stato costituzionale e rappresentativo
Periodizzazione classica dell’età moderna
• Quali sono le sue origini e le sue ragioni?
• Chi ha inventato la “Storia moderna”?
• Esistono alternative?
Etimologia
Che cosa significa moderno? Recente
• dall’avverbio latino modo = or ora;
• l’aggettivo in uso nella tarda latinità
• assume nel tempo valore positivo
Quando e chi adotta il concetto?
• Voltaire, Saggio sui costumi e lo spirito delle
nazioni, 1756
• Francia, inizio dell’Ottocento: in coincidenza con
la fine dell’”età moderna”
• un evento simbolico: l’istituzione della prima
cattedra di Histoire moderne (Università
Sorbona, Parigi 1812)
• docente è François Guizot
Voltaire, Saggio sui costumi e lo spirito delle
nazioni, 1756
“Vorrei che si incominciasse un serio studio della storia nel tempo in cui
essa diviene veramente interessante per noi: mi sembra che questo
avvenga alla fine del XV secolo. La stampa, che allora fu inventata,
contribuisce a renderla meno incerta. L’Europa cambia faccia; i
Turchi, nella loro espansione, cacciano le belle lettere da
Costantinopoli; esse fioriscono in Italia, si stabiliscono in Francia,
ingentiliscono la Germania e il settentrione. Una nuova religione
sottrae metà dell’Europa all’obbedienza del papa. Un nuovo sistema
politico si stabilisce. Si fa, con l’aiuto della bussola, la
circumnavigazione dell’Africa; si commercia più facilmente con la
Cina, che da Parigi a Madrid. Si scopre l’America; si sottomette un
nuovo mondo e il nostro è cambiato quasi completamente; l’Europa
cristiana diviene una specie di repubblica immensa, nella quale la
bilancia del potere è meglio stabilita di quanto non lo fosse nella
Grecia antica… Ecco la storia che tutti devono conoscere”.
François Guizot
Corso di Storia moderna
a.a. 1828
«Giungiamo alla soglia della storia moderna
propriamente detta, alla soglia di questa società
che è la nostra, di cui le istituzioni, le opinioni, i
costumi erano, quarant’anni fa, quelli della
Francia, sono ancora quelli dell’Europa, ed
esercitano ancora su di noi, malgrado la
metamorfosi che la nostra rivoluzione ci ha fatto
subire, un influsso tanto potente. E’ nel XVI
secolo … che comincia veramente la società
moderna» [F. Guizot].
Dunque
• La storia moderna si distingueva perché:
- non era antica, né medievale
- era il PASSATO PROSSIMO di chi la studiava
Ciò è assolutamente vero?
No, dipende dai valori di riferimento
I valori di riferimento del concetto classico di modernità:
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la ragione
la laicità
il progresso culturale e civile
la libertà personale
la libertà economica
la crescita economica
lo sviluppo sociale
la nazione
la buona amministrazione
lo stato di diritto
la sovranità popolare
Critica dell’idea storiografica di modernità
Limiti concettuali
• approccio eurocentrico
• rischio di storicismo
• paradigma progressivo e dunque selettivo
Crisi storica
• In conseguenza degli eventi traumatici del Novecento
(guerre mondiali, colonialismo, razzismo, stati totalitari, crisi del capitalismo, disastri
ambientali, conflitti sociali, svolta libertaria anni Sessanta),
• cadono i valori di riferimento,
• tramonta l’idea del progresso storico,
• la modernità perde significato, oppure acquista una connotazione
negativa.
Alternative
• reazionaria:
reazionaria nostalgia del passato
→ negazione del cambiamento,
revisionismo regressivo
• multidisciplinare:
multidisciplinare apertura alle nuove scienze
sociali [sociologia; economia; demografia; geografia; antropologia]
→ reimpostazione degli studi
Come vengono reimpostati gli studi?
allargamento della tematica
rilievo degli aspetti strutturali
[Marx, De Saussure, Levy-Strauss]
svalutazione della diacronia e esaltazione della
sincronia
disinteresse per gli eventi e attenzione alla
lunga durata
[F. Braudel, La Méditerranée et le monde méditerranéen à l’époque
de Philippe II, 1949]
revisione della periodizzazione
Nuove periodizzazioni
• si affievolisce la discontinuità fra Quattro
e Cinquecento
• si ipotizza un lungo Medioevo
(Levy-Bruhl, La mentalità primitiva, 1922; M. Bloch, I re taumaturghi, 1924;
L. Febvre, La religione di Rabelais, 1942; C. Geertz, Il senso comune come
sistema culturale, in Id., Antropologia interpretativa, 1975)
• si posticipa l’avvio del MODERNO
Quando inizia allora la modernità secondo la
storiografia attuale?
a. mai
b. Nella seconda metà del XVIII secolo e con la
Rivoluzione francese; perché?
- la spia linguistica
- impatto dei mutamenti economici
- mutamento del regime demografico
- scoperta e rifondazione della politica
c. nella seconda metà del Seicento
d. dipende dagli aspetti e dagli ambiti geopolitici
Proposta di periodizzazione interna: cesura
alla metà del XVII secolo (1648)
• evita una visione eccessivamente statica,
ma rileva il cambiamento;
• è utile ad articolare l’arco temporale
• riflette l’autopercezione dei contemporanei
(v. VOLTAIRE, Il secolo…)
• è sperimentata dalla storiografia
anglosassone
La periodizzazione interna incentrata sul
1648
Quali elementi rileva?
la pace di Westfalia e la fine delle guerre di religione
inizio dei processi di secolarizzazione
la crisi della coscienza europea (Hazard)
il decollo dei commerci internazionali
l’incremento della lettura e della circolazione del libro
il razionalismo
il giusnaturalismo
Inghilterra: primo esempio di stato costituzionale
fine dell’egemonia Asburgica e inizio di quella franco-inglese
l’instaurarsi della politica internazionale dell’equilibrio
accentuazione della volontà disciplinare all’interno degli Stati e della
realtà sociale
La modernità come controllo e
coercizione
• Marx: il lavoro in fabbrica, la coercizione del lavoro, l’alienazione, il
dominio di classe
• la storia sociale, storia dei ceti subalterni ecc
• Freud: la civiltà come repressione dell’istinto e la nevrosi (Il disagio
della civiltà, 1929)
• Marcuse e scuola di Francoforte: la critica libertaria
• Foucault: la storia come storia degli strumenti repressivi
(Storia della follia nell’età classica, 1961; Sorvegliare e punire,
1975)
• Elias: il controllo dei comportamenti
(La società di corte, 1980, e La civiltà delle buone maniere, 1982)
• Oestreich e Prodi: il disciplinamento come ascesi di matrice stoica
e cristiana
Il cambiamento: immagini a
confronto
a. Piero della Francesca, Sacra Conversazione,
1472 circa [Pinacoteca di Brera, Milano]
b. Jacques-Louis David, Incoronazione di
Napoleone, 1806-07 [Musei del Louvre, Parigi]
Bibliografia
R. Bizzocchi, Guida allo studio della storia moderna, Roma-Bari,
Laterza, 2002
P. Prodi, Introduzione allo studio della storia moderna, Bologna, il
Mulino, 1999
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