Supplemento al prospetto informativo

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SUPPLEMENTO
AL PROSPETTO INFORMATIVO
relativo all’Offerta Pubblica di azioni ordinarie di
Sede legale in Via Carlo Carcano 6 - 24047 Treviglio (Bergamo)
Sito internet: www.cassaruraletreviglio.it
[email protected]
PEC [email protected]
Iscritta all’Albo delle Banche tenuto dalla Banca d’Italia al n. 3148
Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al n. A159210
Codice Fiscale - Partita IVA - Registro Imprese di Bergamo n. 00255130163
Repertorio Economico Amministrativo n. 6336 Bergamo
Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGD)
Aderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo (FGO)
SUPPLEMENTO AL PROSPETTO INFORMATIVO RELATIVO
ALL’OFFERTA PUBBLICA DI AZIONI ORDINARIE
Il presente Supplemento è stato depositato presso la presso la CONSOB in data 08/08/2016 a
seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota del 03/08/2016, protocollo n.
0072547/16.
Il presente documento costituisce il Supplemento al Prospetto Informativo depositato presso
CONSOB 18 febbraio 2016 a seguito di comunicazione dell’autorizzazione alla pubblicazione
con nota del 17 febbraio 2016, protocollo n. 0013889/2016.
L’adempimento di pubblicazione del presente Prospetto Informativo non comporta alcun
giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati
e delle notizie allo stesso relativi.
Il Prospetto Informativo è a disposizione del pubblico gratuitamente presso la Sede
dell’Emittente in Via Carlo Carcano n. 6, Treviglio (BG) presso tutte le agenzie e le sedi
distaccate della Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa,
nonché sul sito internet www.cassaruraletreviglio.it.
Si informano gli investitori che, ai sensi dell’articolo 95-bis , comma 2 , del D.Lgs. 58/1998,
coloro che, a partire dal 1° aprile 2016 (terzo periodo di offerta) hanno già avanzato
richiesta di adesione nell’ambito dell’Offerta delle azioni della Bcc di Treviglio oggetto
del Prospetto Informativo, hanno il diritto di esercitare la revoca della sottoscrizione entro
sette giorni lavorativi dalla data di pubblicazione del presente Supplemento, ovvero, se
successiva, dalla pubblicazione dell’avviso previsto dall’articolo 9 del regolamento
Consob n. 11971/1999, mediante comunicazione scritta da consegnare nelle filiali della
Banca. Per coloro che hanno già ricevuto le azioni e che faranno richiesta di revoca la
Banca provvederà all’annullamento delle azioni e alla restituzione degli importi
corrisposti.
2
INDICE
PARTE 1 - MOTIVAZIONE DEL SUPPLEMENTO ................................................................................................. 5
PERSONE RESPONSABILI .......................................................................................................................................... 6
MODIFICHE AL CAPITOLO III ............................................................................................................................... 10
MODIFICHE AI FATTORI DI RISCHIO - CAPITOLO IV ................................................................................... 10
MODIFICHE AL CAPITOLO IX - RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA
......................................................................................................................................................................................... 11
MODIFICHE AL CAPITOLO X - RISORSE FINANZIARIE ................................................................................ 11
MODIFICHE AL CAPITOLO XIII - PREVISIONI E STIME DEGLI UTILI ..................................................... 11
MODIFICHE AL CAPITOLO XIV - ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE O DI VIGILANZA
E ALTI DIRIGENTI ..................................................................................................................................................... 11
MODIFICHE AL CAPITOLO XII – INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE ................................ 11
MODIFICHE AL CAPITOLO XX - INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE
PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE .......... 11
MODIFICHE AL CAPITOLO XXI - INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI ...................................................... 11
MODIFICHE AL CAPITOLO XXIV - DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO ...................................... 11
MODIFICHE ALLA NOTA DI SINTESI................................................................................................................... 12
MODIFICHE ALL’ELEMENTO B4A DELLA NOTA DI SINTESI ...................................................................... 12
L’ELEMENTO B4A DELLA NOTA DI SINTESI È INTEGRATO COME SEGUE: .......................................... 12
MODIFICHE ALL’ELEMENTO D1 DELLA NOTA DI SINTESI......................................................................... 20
SEZIONE PRIMA ......................................................................................................................................................... 26
MODIFICHE AL CAPITOLO III – MODIFICATO E INTEGRATO COME SEGUE: ...................................... 27
INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE ................................................................................................. 27
CAPITOLO IV............................................................................................................................................................... 44
3
FATTORI DI RISCHIO ............................................................................................................................................... 44
CAPITOLO V ................................................................................................................................................................ 67
CAPITOLO VI - ATTIVITA’ DELL’EMITTENTE ............................................................................................... 68
MODIFICHE AL CAPITOLO IX RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA, LE
TABELLE SONO STATE AGGIORNATE E I PARAGRAFI MODIFICATI E INTEGRATI COME SEGUE
......................................................................................................................................................................................... 76
CAPITOLO IX............................................................................................................................................................... 76
RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA ............................................................ 76
CAPITOLO X ................................................................................................................................................................ 89
RISORSE FINANZIARIE ............................................................................................................................................ 89
CAPITOLO XII ........................................................................................................................................................... 100
INFORMAZIONI SULLE TENDENZA PREVISTE .............................................................................................. 100
CAPITOLO XIV .......................................................................................................................................................... 101
ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE O DI VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI .................... 101
OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE ............................................................................................................ 104
CAPITOLO XX ........................................................................................................................................................... 105
INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE
FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE ................................................................ 105
MODIFICHE AL CAPITOLO XXI- INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI, SONO MODIFICATI I
PARAGRAFI COME SEGUE E LE TABELLE AGGIORNATE COME SEGUE ............................................. 127
CAPITOLO XXI .......................................................................................................................................................... 127
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI..................................................................................................................... 127
MODIFICA AL CAPITOLO XXIV – DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO, SONO MODIFICATE LE
DATE DEI DOCUMENTI DEGLI ESERCIZI DI BILANCIO ACCESSIBILI AL PUBBLICO ...................... 128
CAPITOLO XXIV ....................................................................................................................................................... 128
DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO ....................................................................................................... 128
4
Parte 1 - MOTIVAZIONE DEL SUPPLEMENTO
Il presente Supplemento è stato predisposto al fine di integrare il Prospetto Informativo depositato presso la
CONSOB in data 18 Febbraio 2016 a seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota del 17
febbraio 2016, protocollo numero 0013889/2016 (il “Prospetto Informativo“) per tenere conto:
1 - dei dati di bilancio di esercizio dell’Emittente al 31 dicembre 2015, approvato dell’Assemblea dei soci
riunitasi in data 1° maggio 2016;
2 - della nomina di un nuovo consigliere di amministrazione e di un nuovo direttore generale;
3 – della necessità di correggere un errore nella tabella relativa ai dati di riconciliazione del rendiconto
finanziario al 31 dicembre 2014
Il Presente Supplemento costituisce l’occasione per fornire, tra l’altro, informazioni aggiornate in merito:
- ai requisiti patrimoniali, alla qualità del credito e agli indici di liquidità dell’Emittente al 31 marzo
2016 sulla base delle segnalazioni di vigilanza trasmesse dall’Emittente a Banca d’Italia;
- alla Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, in data 14 aprile 2016, della legge 8 aprile 2016 n.49, di
conversione del decreto legge n.18 del 14 febbraio 2016 recante disposizioni in materia di riforma delle
banche di credito cooperativo
Per effetto del Supplemento, qualsiasi riferimento al Prospetto Informativo deve intendersi al Prospetto
Informativo come modificato e integrato dal presente Supplemento.
Si precisa che i termini in maiuscolo non definiti nel presente Supplemento hanno il medesimo significato agli
stessi attribuito nelle “Definizioni” e nel “Glossario” del Prospetto Informativo. I rinvii ai Capitolo e ai
Paragrafi si riferiscono ai Capitali e ai Paragrafi del Prospetto Informativo.
Si informano gli investitori che, ai sensi dell’articolo 95-bis, comma 2, del D.Lgs. 58/1998, coloro che a
partire dal 1° aprile 2016 (terzo periodo di offerta) hanno già avanzato richiesta di adesione nell’ambito
dell’Offerta delle azioni della Bcc di Treviglio oggetto del Prospetto Informativo, hanno il diritto di
esercitare la revoca della sottoscrizione entro sette giorni lavorativi dalla data di pubblicazione del
presente Supplemento, ovvero, se successiva, dalla pubblicazione dell’avviso previsto dall’ articolo 9 del
regolamento Consob n. 11971/1999, mediante comunicazione scritta da consegnare nelle filiali della
Banca. Per coloro che hanno già ricevuto le azioni e che faranno richiesta di revoca la Banca provvederà
all’annullamento delle azioni e alla restituzione degli importi corrisposti.
5
PERSONE RESPONSABILI
Indicazione delle persone responsabili
La Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa, con sede legale in
Via Carlo Carcano 6, 24047 Treviglio (BG), rappresentata legalmente dal Presidente del Consiglio di
Amministrazione Giovanni Grazioli, munito dei necessari poteri, si assume la responsabilità della
completezza e veridicità dei dati e delle informazioni contenute nel presente Supplemento al Prospetto
Informativo.
Dichiarazione di responsabilità
La Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa, come sopra
rappresentata, attesta che, essendo stata adottata tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, le
informazioni contenute nel Prospetto Informativo, così come modificato dal presente Supplemento al
Prospetto Informativo sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano
omissioni tali da alterarne il senso.
6
Parte 2 MODIFICHE AL FRONTESPIZIO DEL PROSPETTO INFORMATIVO
Per effetto del presente Supplemento il frontespizio del Prospetto Informativo deve intendersi integralmente
sostituito da quanto segue:
PROSPETTO INFORMATIVO
relativo all’Offerta Pubblica di azioni ordinarie di
Sede legale in Via Carlo Carcano 6 - 24047 Treviglio (Bergamo)
Sito internet: www.cassaruraletreviglio.it
[email protected]
PEC [email protected]
Iscritta all’Albo delle Banche tenuto dalla Banca d’Italia al n. 3148
Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al n. A159210
Codice Fiscale - Partita IVA - Registro Imprese di Bergamo n. 00255130163
Repertorio Economico Amministrativo n. 6336 Bergamo
Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGD)
Aderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo (FGO)
Il Prospetto Informativo è stato depositato presso CONSOB in data 18 febbraio 2016 a seguito
di comunicazione dell’autorizzazione alla pubblicazione con nota del 17 febbraio 2016,
protocollo n. 0013889/2016 e successivamente modificato ed integrato dal Supplemento
approvato dalla CONSOB con nota n.[*] del [*] e pubblicato in data [*].
L’adempimento di pubblicazione del presente Prospetto Informativo non comporta alcun
giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati
e delle notizie allo stesso relativi.
Il Prospetto Informativo è a disposizione del pubblico gratuitamente presso la Sede
dell’Emittente in Via Carlo Carcano n. 6, Treviglio (BG) presso tutte le agenzie e le sedi
distaccate della Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio – Società
Cooperativa, nonché sul sito internet www.cassaruraletreviglio.it.
7
MODIFICHE ALLE AVVERTENZE
- Nelle Avvertenze il punto dell’elenco “Rischio relativo all’andamento economico della Banca nel
periodo di riferimento” è modificato e integrato come segue

Rischio relativo all’andamento economico della Banca nel periodo di riferimento
La seguente Tabella evidenzia i risultati di esercizio al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014
Importi in migliaia di euro
Utile (perdita) di periodo al netto delle imposte
31 dic.
2015
(24.283)
31 dic.
2014
287
L’Assemblea dei Soci tenutasi in data 1° maggio 2016 ha approvato il bilancio di Esercizio al 31
dicembre 2015 che evidenzia una perdita di esercizio pari a 24,283 milioni di euro e, pertanto,
significativamente superiore rispetto al 31 dicembre 2014. La perdita di esercizio è dovuta
principalmente all’incremento delle rettifiche di valore su crediti operate dalla Banca, pari a 51,43
milioni di euro nell’esercizio 2015 (23,11 milioni nell’esercizio 2014).
Si vedano il Fattore di Rischio IV.1.1. e il Fattore di Rischio IV.1.3.1 del Capitolo IV della Sezione
I.
- Nelle Avvertenze il punto dell’elenco “Rischio
connesso alle risultanze dei procedimenti ispettivi di
Banca d’Italia” è modificato e integrato come segue

Rischio connesso alle risultanze dei procedimenti ispettivi di Banca d’Italia
Il 9 giugno 2016 si è tenuto un incontro tra esponenti dell’Emittente e funzionari di Banca d’Italia
per una verifica sulla situazione aziendale. Nell’occasione è stato confermato dalla Banca d’Italia
che in merito alle valutazioni effettuate con riferimento alla data del 30 giugno 2015, il giudizio
assegnato alla Banca è “parzialmente sfavorevole”, in linea con quello del 31.12.2014. Si evidenzia
che sulla base della nuova classificazione di Banca d’Italia tale giudizio equivale ad un giudizio
“sfavorevole”.
Con successiva comunicazione scritta del 22 giugno 2016 la Banca d’Italia ha richiamato
l’Emittente, per quanto riguarda gli aspetti di debolezza che caratterizzano la situazione aziendale,
ad adottare criteri di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti e a conferire maggiore
concretezza alle operazioni straordinarie annunciate nel piano strategico del triennio 2015/2017 (in
particolare cessioni di immobili e cessione di alcuni sportelli), volte a supportare la redditività
aziendale e il rafforzamento patrimoniale.
Si veda il Fattore di rischio IV 1.4.2 della Sezione I del Prospetto Informativo
- Nelle Avvertenze il punto dell’elenco “Rischio relativo al deterioramento della qualità del credito
dell’Emittente” è modificato e integrato come segue
 Rischio relativo al deterioramento della qualità del credito dell’Emittente
La banca è esposta al rischio di subire perdite derivanti dall’insolvenza o dal deterioramento del
merito creditizio delle controparti affidate ulteriori rispetto all’anno precedente.
In particolare tra il 31 dicembre 2014 e il 31 dicembre 2015 l’ammontare complessivo dei crediti
deteriorati lordi ha registrato un incremento di circa 76 milioni di euro ( 26%) passando da 296
8
milioni a 372 milioni. Nei primi tre mesi dell’anno 2016 i crediti deteriorati lordi hanno continuato
a registrare un aumento, passando da euro 372 milioni (dato al 31 dicembre 2015) a euro 375
milioni (dati al 31 marzo 2016) con un incremento dello 0,9%. Le sofferenze sono pari a euro 268
milioni al 31 dicembre 2015 e a euro 274 milioni al 31 marzo 2016, entrambi i valori sono superiori
al patrimonio netto.
Gli indici di rischiosità del credito evidenziano un deterioramento al 31 dicembre 2015 e al 31
marzo 2016 rispetto al 31 dicembre 2014 e tali indici continuano ad essere peggiori rispetto sia
all’intero sistema bancario italiano sia al sistema delle banche minori. L’Emittente continua a
presentare gradi di copertura dei crediti deteriorati, nel loro complesso e nelle singole voci in cui
questi si articolano, inferiori ai gradi di copertura relativi sia al sistema bancario italiano sia al
sistema delle Banche minori.
Al riguardo si evidenzia che sulla base del budget operativo, approvato dal Consiglio di
Amministrazione in data 26 gennaio 2016, sono previsti 21 milioni di euro di svalutazioni per
deterioramento del credito nel corso dell’anno 2016, che avranno un impatto negativo sulla
situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Inoltre, tenuto conto che con una
comunicazione scritta del 22 giugno 2016 la Banca d’Italia ha richiamato l’Emittente, per quanto
riguarda gli aspetti di debolezza che caratterizzano la situazione aziendale, ad adottare criteri di
classificazione e valutazione dei crediti più prudenti, non può escludersi che si renda necessario,
nell’intero esercizio 2016, procedere all’effettuazione di svalutazioni per deterioramento del
credito in misura superiore all’ammontare di 21,6 milioni di euro previsto nel gennaio 2016.
Si veda il fattore di rischio IV. 1.3.1 del capitolo IV della Sezione I del Supplemento al Prospetto
Informativo.
- Nelle Avvertenze,
il punto “Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale” è stato inserito come segue:
 Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale
I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016 mostrano un andamento
negativo rispetto al 31 dicembre 2014, pur mantenendosi sopra i limiti regolamentari. L’esiguità
dei coefficienti patrimoniali rispetto ai limiti regolamentari, il trend negativo evidenziato negli
ultimi due anni, nonché le svalutazioni per deterioramento di crediti previste per l’esercizio 2016
e la quota di contribuzione dell’Emittente al Fondo Temporaneo istituito da Federcasse per
l’esercizio 2016 potrebbero in futuro compromettere il loro rispetto e, quindi, gli investitori
potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori aumenti di capitale.
Si veda il fattore di rischio IV. 1.3.4 del capitolo IV della Sezione I del Supplemento al Prospetto
Informativo.
- Nelle Avvertenze il punto dell’elenco “Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del
settore bancario e finanziario” è modificato e integrato come segue

Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario
In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 8 aprile 2016 n.49, di
conversione del decreto legge n.18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma
delle Banche di Credito Cooperativo. La Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio
– Società Cooperativa non dispone di un patrimonio netto superiore a 200 milioni di euro e,
secondo quanto previsto dalla menzionata riforma legislativa, dovrà aderire ad un Gruppo Bancario
Cooperativo o, in alternativa deliberare la messa in liquidazione.
Ai sensi dell’articolo 2 bis del Decreto Legge n.18 del 14 febbraio 2016, come risultante a seguito
delle modifiche apportate dalla legge di conversione, durante la fase di costituzione di Gruppi
Bancari Cooperativi e fino all’adesione ad un gruppo, le banche di credito cooperativo hanno
l’obbligo di aderire ad un fondo temporaneo delle BCC, istituito in data 27 maggio 2016 dalla
9
Federazione Italiana delle Banche di credito cooperativo. L’Emittente ha aderito al Fondo
temporaneo delle banche di credito cooperativo, con delibera del Consiglio di Amministrazione in
data 14 giugno 2016; la contribuzione al fondo avviene su richiesta del fondo medesimo per un
importo massimo annuale dello 0,2% dell’attivo patrimoniale della singola Banca; per l’Emittente,
stante l’attivo patrimoniale attuale, si tratta di un impegno un massimo di 4,5 milioni di euro per
l’anno 2016. Si evidenza infine che in data 15 luglio 2016 la Banca d’Italia ha pubblicato un
documento di consultazione relativo alle Disposizioni di Vigilanza in materia di Gruppo Bancario
Cooperativo, attuative degli artt. 37-bis, comma 7-bis e 37-ter del Testo Unico Bancario, introdotti
dalla menzionata riforma. Ad oggi non essendo state emanate le disposizioni di attuazione della
menzionata riforma da parte di Banca d’Italia, non è possibile prevedere con certezza quali effetti,
in concreto, tale innovazione normativa sia destinata a produrre sull’Emittente.
Si veda il Fattore di Rischio il IV.2.2 del Capitolo IV della Sezione I.
Modifiche alla Nota di Sintesi
- Nelle Nota di Sintesi l’elemento B4 “Descrizione delle principali tendenze recenti riguardanti l’emittente e i settori
in cui opera” è integralmente modificato
- Nella Nota di Sintesi l’elemento B7 “Informazioni finanziarie fondamentali selezionate” è integralmente modificato
- Nella Nota di Sintesi l’elemento D1 “Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici e
individuali per l’emittente o per il suo settore” è integralmente riformulato
Modifiche alla SEZIONE PRIMA
Modifiche al Capitolo III
- Il Capitolo III è stato riformulato con i dati al 31 dicembre 2015
Modifiche ai Fattori di Rischio - Capitolo IV
- Nel Paragrafo IV.1.1 la tabella relativa a “Rischio relativo all’andamento economico della Banca nel periodo di
riferimento” è stata sostituita
- Il Paragrafo IV.1.3.1 “Rischio di Credito” è modificato e integralmente sostituito
- Il Paragrafo IV.1.3.2 “Rischio connesso all’andamento dei tassi di interesse” è modificato e integralmente sostituito
- Il Paragrafo IV.1.3.3 “Rischio connesso all’esposizione verso il debito sovrano” è modificato e integralmente sostituito
- Il Paragrafo IV.1.3.4 “Rischio connesso all’adeguatezza patrimoniale” è modificato e integralmente sostituito
- Il Paragrafo IV.1.3.5 “Rischio liquidità” è modificato e integralmente sostituito
- Il Paragrafo IV.1.3.6“Rischio di Mercato” è stato parzialmente modificato
- Il Paragrafo IV.1.3.7 “Rischi relativi all’aumento delle imposte differite attive (DTA) è stato inserito
- Il Paragrafo IV.1.4.1 “Rischio connesso alla variabilità degli utili e alla distribuzione di dividendi” è stato parzialmente
modificato
- Nel Paragrafo IV.1.6 “Rischio di concentrazione degli impieghi” è stata modificata la tabella
10
- Il Paragrafo IV.1.8 “Sanzioni applicate a esponenti aziendali” è stato rinominato in “IV.1.8 “Sanzioni applicate a
esponenti aziendali e ad alti dirigenti” e integrato con ulteriori informazioni
-Il Paragrafo IV.2.1 “Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema” è stato inserito
- Il Paragrafo IV.2.2 “Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario” è stato
inserito
Modifiche al Capitolo IX - Resoconto della Situazione gestionale e finanziaria
- I paragrafi del capitolo IX sono modificati e/o integralmente sostituiti, le tabelle sono aggiornate con i nuovi dati al 31
dicembre 2015 e raffrontati con i dati al 31 dicembre 2014.
Modifiche al Capitolo X - Risorse Finanziarie
- I paragrafi del capitolo X sono modificati e/o integralmente sostituiti, le tabelle sono aggiornate con i nuovi dati al 31
dicembre 2015 e raffrontati con i dati al 31 dicembre 2014.
Modifiche al Capitolo XIII - Previsioni e stime degli utili
- I paragrafi del capitolo XIII 13.1 e 13.2 sono modificati
Modifiche al Capitolo XIV - Organi di Amministrazione, di Direzione o di Vigilanza e alti Dirigenti
- Le informazioni del capitolo XIV sono stati modificati a seguito delle delibere del Consiglio di Amministrazione e
dell’Assemblea dei soci del 1° maggio 2016.
Modifiche al Capitolo XII – Informazioni sulle tendenze previste
- Le informazioni del capitolo XII 12.1 sono stati modificati a seguito delle delibere del Consiglio di Amministrazione
Modifiche al Capitolo XX - Informazioni finanziarie riguardanti le attività e le passività, la situazione
finanziaria e i profitti e le perdite dell’Emittente
- Le informazioni del capitolo XX sono state modificate
Modifiche al Capitolo XXI - Informazioni Supplementari
- Sono stati modificati parzialmente i paragrafi e le tabelle aggiornate
Modifiche al Capitolo XXIV - Documenti accessibili al Pubblico
- Sono modificate le date dei documenti degli esercizi di bilancio accessibili al pubblico.
Modifiche alla SEZIONE SECONDA
Modifiche al Capitolo 5.1.3
Il 5.3.1 Prezzo di Offerta e spese a carico del richiedente è stato integrato
11
Modifiche alla NOTA DI SINTESI
Modifiche all’elemento B4a della Nota di Sintesi
L’elemento B4a della Nota di Sintesi è integrato come segue:
B4a Descrizione delle principali tendenze recenti riguardanti l’emittente e i settori in cui opera
L’Emittente, incentrando la propria politica operativa nell’attività tipica bancaria di raccolta e di impiego è
particolarmente esposta alle valutazioni sulla qualità del credito e all’andamento dei tassi di mercato che incidono in
misura rilevante sulla dinamica del margine di interesse ed in ultima analisi sui risultati dell’Emittente.
Inoltre, la recente evoluzione della regolamentazione del settore bancario, anche adottata in relazione alla situazione di
crisi che ha colpito diversi istituti di credito in ambito comunitario può produrre impatti, anche significativi, sulla
situazione patrimoniale ed economico-finanziaria della Banca. Con particolare riferimento alla qualità del credito si
evidenzia che, nel 2015, il perdurare della situazione economica di crisi e l’adozione di criteri di valutazione interni
adottati dalla Banca nell’ambito della revisione annuale della “Policy di valutazione dei crediti” hanno già inciso in
senso negativo sul risultato di periodo.
Le rettifiche di valore su crediti disposte dalla Banca nell’esercizio 2015 pari a 51,43 milioni di euro, hanno avuto un
significativo impatto sul risultato dell’esercizio 2015; infatti, il bilancio al 31 dicembre 2015, approvato dall’Assemblea
generale dei soci il 1° maggio 2016, e per il quale è stata rilasciata la relazione di revisione da parte della Società di
Revisione in data 8 aprile 2016, presenta una perdita di esercizio al 31 dicembre 2015 pari a 24,28 milioni di euro. I
coefficienti patrimoniali dell’Emittente al 31 dicembre 2015, inviati alla Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche
segnalazioni di vigilanza, permangono comunque al di sopra dei minimi regolamentari.
L’eventuale protrarsi del quadro di crisi economica potrebbe comportare ulteriori svalutazioni di crediti, con conseguente impatto
negativo sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca. Si evidenzia il fatto che il 60% delle obbligazioni
emesse dall’Emittente prevede una scadenza compresa tra il 2016 ed il 2017. A fronte delle suddette scadenze l’Emittente
potrebbe procedere, come accaduto in passato, ad emettere nuove obbligazioni per un importo almeno pari a quelle in
scadenza.Con riferimento alle recenti evoluzioni normative si segnalano in particolare riferimento la Direttiva "Bank
Recovery and Resolution Directive" (BRRD), entrata in vigore in Italia il 1° gennaio 2016, come previsto dal D.Lgs.
180/2015 e la Direttiva "Deposit Guarantee Schemes Directive" 2014/49 del 16 aprile 2014 (c.d. DGSD).
L’implementazione delle citate direttive e l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n.
806/2014 del 15 luglio 2014) potranno comportare un impatto significativo sulla posizione economica e patrimoniale
della Banca in quanto impongono l’obbligo di costituire specifici fondi con risorse finanziarie che dovranno essere
fornite, a partire, dall’esercizio 2015, tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi. Con riferimento alle citate
Direttive, si evidenzia che la Banca, nel 2015, ha versato la quota di contribuzione annua pari a 442.035 euro, oltre ad
una contribuzione straordinaria pari a 1.326.106 euro, come disposta dal D.Lgs. 180/2015 e che, in attuazione delle
previsioni della DGSD, ha effettuato un accantonamento sul bilancio al 31 dicembre 2015 pari a 516.846 Euro.
L’importo accantonato potrà divergere anche significativamente da quello effettivamente richiesto, anche in funzione
delle diverse interpretazioni riguardati la modalità di rilevazione contabile della fattispecie in esame.
L’andamento negativo dei tassi di mercato ha caratterizzato, in buona sostanza, tutto il periodo cui si riferiscono le
informazioni finanziarie selezionate. Nella parte finale del 2014 e nel corso del 2015 si è verificata una ulteriore
riduzione del livello dei tassi. Il perdurare della tendenza o un’eventuale ulteriore riduzione nel corso del 2016 potrebbe
avere effetti negativi sulla dinamica del margine di interesse, con conseguenze negative anche sui risultati
dell’Emittente, ove tale dinamica non risulti adeguatamente controbilanciata da dinamiche positive di altre voci del
conto economico.
Più in generale ed in riferimento al quadro economico, si segnala che la crisi del debito sovrano di Paesi europei ha
generato forti tensioni nei mercati finanziari con conseguenze sui titoli di Stato italiani. Per quanto l’evoluzione più
recente abbia evidenziato una dinamica di ripresa di fiducia nei confronti del debito sovrano, la menzionata crisi non
può dirsi superata, anche alla luce dei recenti sviluppi della situazione relativa alla Grecia. Tali tendenze, possono
produrre effetti negativi sul valore delle attività finanziarie detenute nel portafoglio dell’Emittente, caratterizzato nel
complesso da una sensibile esposizione al Rischio Paese Italia, in relazione alla presenza di una elevata quota di
investimenti costituiti da titoli di Stato italiani. Il portafoglio dell’Emittente, al 31 dicembre 2015, è composto in misura
preponderante da titoli italiani di natura governativa. Si segnala che l’Emittente ha aderito ad alcune operazioni di
rifinanziamento della Banca Centrale Europea, che hanno comportato un incremento della liquidità. Alla data del
supplemento il totale delle operazioni di rifinanziamento e partecipazione ad asta TLTRO II 383,77 milioni (al 31
dicembre 2014 pari a euro 89,2 milioni) a fronte della concessione in garanzia di Titoli di Stato del proprio portafoglio.
12
In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 8 aprile 2016 n.49, di conversione del decreto
legge n.18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di Credito Cooperativo. La
Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio – Società Cooperativa non dispone di un patrimonio netto
superiore a 200 milioni di euro e, secondo quanto previsto dalla menzionata riforma legislativa, l’Emittente dovrà
aderire ad un Gruppo Bancario Cooperativo o, in alternativa deliberare la messa in liquidazione. In data 15 luglio 2016
la Banca d’Italia ha pubblicato un documento di consultazione relativo alle Disposizioni di Vigilanza in materia di
Gruppo Bancario Cooperativo, attuative degli artt. 37-bis, comma 7-bis e 37-ter del Testo Unico Bancario, introdotti
dalla menzionata riforma. Ad oggi non essendo state emanate le disposizioni di attuazione della menzionata riforma
da parte di Banca d’Italia, non è possibile prevedere con certezza quali effetti, in concreto, tale innovazione normativa
sia destinata a produrre sull’Emittente.
Modifiche all’elemento B7 della Nota di Sintesi
B.7
L’elemento B7 della nota di sintesi è interamente riformulato come segue:
Informazioni finanziarie fondamentali selezionate
Si riporta di seguito una sintesi dei dati e degli indicatori patrimoniali, economici e finanziari - su base individuale maggiormente significativi, tratti dal bilancio sottoposto a revisione legale dei conti degli esercizi chiusi al 31 dicembre
2015 e al 31 dicembre 2014. I Fondi Propri ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori
patrimoniali e del risultato economico determinati con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS,
tenendo conto degli aggiornamenti normativi introdotti dalla nuova normativa di Basilea 3 (Regolamento UE 575/2013,
Direttiva UE 36/2013 e Circolare Banca d’Italia 285/2013).
Principali dati di conto economico
Principali dati di conto economico (migliaia di euro)
Margine di interesse
Commissioni nette
Margine di intermediazione
Rettifiche/riprese di valore nette su crediti
Risultato netto gestione finanziaria
Costi operativi
Utile (perdita) dell’operatività corr. al lordo imposte
Imposte sul reddito esercizio dell’op.corr.
Utile (perdita) di periodo
31/12/15
31.678
13.534
61.591
(51.438)
9.014
(37.766)
(28.752)
4.468
(24.283)
31/12/14
28.437
12.721
60.502
(23.114)
36.759
(34.863)
1.897
(1.609)
287
Var 15/14
3.241
813
1.089
28.325
-27.746
2.903
-30.648
6.078
-23.996
% Var
11,40%
6,39%
1,80%
122,54 %
-75,48%
8,33%
-1.615,96%
-377,69%
-8.347,03%
Principali dati di stato patrimoniale
Principali dati patrimoniali (migliaia di euro)
Raccolta diretta da clientela
Raccolta indiretta
Attività finanziarie
di cui: Titoli di Stato
Crediti verso la clientela
Altre attività finanziarie
Passività finanziarie (titoli in circolazione)
Totale dell’attivo
Patrimonio netto (compreso utile/perdita di periodo)
Capitale Sociale
Posizione interbancaria netta
31/12/2015
1.720.126
527.151
631.412
599.072
1.477.711
0
768.927
2.259.591
145.621
19.430
-289.987
31/12/2014
1.912.539
469.714
613.963
544.233
1.555.006
0
953.543
2.373.842
174.015
19.447
-117.457
Var Ass.
-192.413
57.437
17.449
54.839
-77.295
0
-184.615
-114.251
-28.394
-17
-172.530
% Var
-10,06%
12,23%
2,84%
10,08%
-4,97%
0,00%
-19,36%
-4,81%
-16,32
-0,09%
-146,89%
Indicatori patrimoniali e di vigilanza
Nelle tabelle riportate di seguito sono riportate le informazioni sui Fondi propri e sull’adeguatezza patrimoniale
dell’esercizio 2014, al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016, redatte sulla base delle regole di Basilea III. I dati al 31
marzo 2016, sono stati inviati a Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche segnalazioni di vigilanza e non sono stati
sottoposti a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione.
Composizione Fondi Propri (in migliaia di euro)
31-mar 2015
31-dic 2015
31-dic 2014
13
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1)
Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)
Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2)
Totale fondi propri
145.316
145.316
12.129
157.445
145.021
145.021
12.601
157.622
173.674
168.130
6.089
174.219
La contrazione dei Fondi Propri al 31 dicembre 2015 rispetto al 31 dicembre 2014 è da imputarsi al risultato di esercizio
2015, che ha registrato una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro. Tra il 31 dicembre 2015 e il 31 marzo 2016
il totale del fondi propri è rimasto pressoché invariato.
La tabella riporta la quantificazione in euro del delta percentuale tra i coefficienti patrimoniali dell’emittente al 31
marzo 2016 e i coefficienti minimi regolamentari.
Coefficienti di
Vigilanza
Requisito
minimo
regolamentare
Common Equity
Tier 1 Capital Ratio
Tier 1 Capital Ratio
Total Capital Ratio
4.50%
2.50%
Requisito
minimo
regolamentare
+ capital
conservation
buffer
7.00%
6%
8%
2.50%
2.50%
8.50%
10.50%
Coefficienti di Vigilanza
Common Equity Tier 1 Capital Ratio
Capital
Conservation
Buffer
Requisito
minimo
regolamentare + capital
conservation buffer
7.00%
Coeffic.
Emittente
31/03/2016
Coeffic.
Emittente
31/12/2015
Coeffic.
Emittente
31/12/2014
11.43%
11.75%
12.26%
11.43%
12.38%
11.75%
12.78%
12.26
12.71%
Coeffic.
Emittente
31/03/2016
11.43%
Delta
Delta in euro
percentuale
+4.43%
56.297.090
Tier 1 Capital Ratio
8.50%
11.43%
+2.93%
37.221.604
Total Capital Ratio
10.50%
12.38%
+1.88%
23.916.840
Requisiti Prudenziali di Vigilanza
Rischio di credito e di controparte
Rischio di mercato
Rischio operativo
Attività di Rischio ponderate
Capitale interno rischi I Pilastro
Eccedenza di capitale
RWA/Totale Attivo
31-mar 2016
97.037
0
4.698
1.271.698
101.736
55.709
53,46%
31-dic 2015
94.005
0
4.698
1.233.801
98.704
58.918
54,60%
31-dic 2014
101.555
0
4.676
1.327.893
106.231
64.828
55,96%
* Il dato non include il rischio di aggiustamento credito di controparte (CVA); ove si tenesse conto dei rischi c.d. di secondo pilastro, l’eccedenza
patrimoniale dell’Emittente risulterebbe pari a 65,8 milioni al 31 dicembre 2014 (computati nei fondi propri anche gli altri elementi patrimoniali
per euro 306.740).
La nuova normativa di Vigilanza prevede che a dicembre 2014 il Common Equity Tier 1 Ratio debba essere come
minimo pari al 4,5%, il Tier 1 Ratio pari al 5,5% ed il Total Capital Ratio pari all’8%. Inoltre ai limiti normativi
relativi ai coefficienti prudenziali è stato aggiunto il “Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un
cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale con l’obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata
qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare
interruzioni nel processo di erogazione del credito. A dicembre 2014 il CET 1 Ratio della Banca risulta pari a 12,66%
(come il Tier 1 Ratio) mentre il Total Capital Ratio si attesta al 13,12%.
14
Principali indicatori di rischiosità creditizia
La seguenti tabelle rappresentano gli indicatori di rischiosità del credito dell’Emittente e, ove disponibile, analogo dato
del sistema bancario italiano e del sistema delle Banche Minori. Si propone l’informativa di raffronto al 31 dicembre
2015 e al 31 dicembre 2014 in considerazione dell’indisponibilità, alla data del Supplemento dei dati di sistema al 31
marzo 2016. I dati dell’Emittente al 31 marzo 2016 sono tratti dalla segnalazione periodica di vigilanza inviata alla
Banca d’Italia, come successivamente rettificata, e non sono stati assoggettati a revisione legale dei conti dell’Emittente.
mar-16
Indicatori
CRBCC
CRBCC
dic-14
Sistema
CRBCC
Sistema
Treviglio
Crediti deteriorati lordi /crediti
lordi
Crediti deteriorati netti /crediti
netti
% di copertura crediti
deteriorati
dic-15
Banche
Minori
Treviglio
Sistema
Sistema
Banche
Minori
Treviglio
23,52%
23,04%
18,1%*
18,7%*
18,04%
17,7%***
16,8%***
16,54%
16,19%
10,8%**
n.d
13,82%
10,8%****
11,5%
35,83%
35,71%
45,4%*
40,8%*
27,43%
44,4%***
36,5%***
Sofferenze lorde /crediti lordi
17,17%
16,63%
10,6%*
10,5%*
11,21%
10%***
8,6%***
Sofferenze nette /crediti netti
10,68%
10,51%
4,8%**
n.d
7,66%
4,5%****
4,3%
% di Copertura sofferenze
43,24%
42,23%
58,7%*
55,3%*
35,36%
58,7%***
52,1%***
4,15%
4,47%
6,9%**
n.d
5,34%
n.d.****
n.d
3,54%
3,66%
5,4%**
n.d
4,64%
n.d.****
n.d
% copertura inadempienze
probabili
22,22%
25,22%
27,5%**
n.d
17,79%
n.d.****
n.d
Esposizioni scadute lorde
/crediti lordi
2,20%
1,93%
0,7%**
n.d
1,48%
n.d.****
n.d
Esposizioni scadute nette /
crediti netti
2,32%
2,03%
0,6%**
n.d
1,53%
n.d.****
n.d
% copertura esposizioni
scadute
3,57%
3,90%
18,8%**
n.d
2,15%
n.d.****
n.d
Rapporto Grandi Rischi (valore
di bilancio)/ totale attivo
(Totale impieghi + attività
finanziarie disponibili per la
vendita + crediti verso banche)
(%)
32,66%
31,44%
n.d.
n.d.
31,22%
n.d.
n.d.
Grandi rischi / impieghi netti
47,69%
48,19%
n.d.
n.d.
45,98%
n.d.
n.d.
Sofferenze nette /patrimonio
netto
107,11%
106,46%
n.d.
n.d.
68,41%
18,8%
n.d.
0,22%
3,48%
n.d.
n.d.
1,49%
n.d.
n.d.
Inadempienze probabili lorde /
crediti lordi
Inadempienze probabili nette /
crediti netti
Costo del rischio di credito
* fonte Banca D'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2016 Aprile tav.4.1 pag.34. La fonte non reca dati disaggregati relativi
alle categorie di crediti diversi dalle sofferenze. L’aggregato dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze presenta un’incidenza
pari all’8,3% del totale degli impieghi lordi del sistema delle Banche Minori; il grado di copertura dei crediti deteriorati diversi
dalle sofferenze del sistema delle Banche Minori è pari al 22,5%.
** fonte Banca D'Italia - Relazione Annuale Appendice 31/05/2016 - tav. a13.13 pag.118
*** fonte Banca D'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2015 Aprile tav.3.1 pag.21
**** fonte Banca D'Italia - Relazione Annuale Appendice 26/05/2015 - tav. a13.14 pag.118 non si sono inseriti i dati riferiti ai
crediti deteriorati diversi dalle sofferenze, poiché nel 2014 era in vigore una diversa classificazione dei crediti deteriorati..
I rapporti Crediti deteriorati netti /crediti netti e Sofferenze nette /crediti netti relativi al sistema delle banche minori al 31 dicembre
2014 sono stati calcolati dall’Emittente assumendo a base di calcolo l’ammontare dei crediti indicati nel Rapporto sulla stabilità
finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2015, tavola 3.1, mentre il rapporto Sofferenze nette /patrimonio netto relativo all’intero
15
sistema bancario al 31 dicembre 2014 è stato tratto da ABI Monthly Outlook - statistiche effettuate su base nazionale, dati “sistema
bancario”.
Nel corso del 2015 i crediti deteriorati lordi complessivi, pari al 23,04% del totale dei crediti lordi, sono cresciuti di 76
milioni di euro (+25,67%).
Gli indicatori relativi all’Emittente risultano peggiori rispetto ai valori medi espressi dal sistema bancario per istituti
aventi caratteristiche dimensionali omogenee, ed inoltre i rapporti di copertura risultano inferiori rispetto a quelli medi
di sistema.
Nelle successive tabelle viene evidenziato il dettaglio dei comparti dei crediti a clientela degli esercizi 2015 e 2014. A
partire dal 1 gennaio 2015 ha trovato applicazione la nuova nozione di crediti deteriorati adottata dalla Banca d’Italia
nel 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015 della Circolare 272 del 30 luglio 2008. Conseguentemente i crediti deteriorati
sono stati ripartiti nelle categorie delle sofferenze; inadempienze probabili; esposizioni scadute e/o sconfinanti
deteriorate, abrogando le precedenti nozioni di “incagli” e di “crediti ristrutturati”.
Si segnala inoltre che l’Emittente ha adottato, in data 26 maggio 2015, una nuova, più rigorosa policy di valutazione
dei crediti deteriorati che ha trovato applicazione dal 30 giugno 2015.
Le sofferenze includono i relativi interessi di mora.
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
Crediti a clienti al 31.03.2016 (migliaia di euro)
Incidenza % Rettifiche di
Crediti
su totale
valore
Incidenza % su totale
lordi
crediti lordi
complessive Crediti netti
crediti netti
274.360
17,17%
118.636
155.724
10,68%
66.306
4,15%
14.736
51.570
3,54%
35.107
2,20%
1.255
33.852
2,32%
375.773
23,52%
134.627
241.146
16,54%
1.221.926
76,48%
4.853
1.217.073
83,46%
1.973.472
100,00%
274.107
1.699.365
100,00%
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
Crediti a clienti al 31.12.2015 (migliaia di euro)
Incidenza %
Rettifiche di
Crediti
Crediti
su totale
valore
lordi
netti
crediti lordi
complessive
268.735
16,63%
113.474
155.261
72.233
4,47%
18.221
54.013
31.257
1,93%
1.219
30.037
372.225
23,04%
132.914
239.311
1.243.389
76,96%
4.989
1.238.401
1.615.614
100,00%
137.841
1.477.711
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
Crediti a clienti al 31.12.2014 (migliaia di euro)
Incidenza %
Rettifiche di
Crediti
su totale
valore
lordi
crediti lordi
complessive
184.155
11,21 %
65.110
87.739
5,34%
15.608
24.322
1,48%
523
296.217
18,04 %
81.241
1.345.896
81,96%
5.866
1.642. 113
100,00 %
87.107
Crediti
netti
119.046
72.131
23.799
214.976
1.340.030
1.555.006
Incidenza % su
totale crediti netti
10,51%
3,66%
2,03%
16,19%
83,81%
100,00%
Incidenza % su
totale crediti netti
7,66%
4,64%
1,53%
13,82%
86,18%
100,00%
16
Le seguenti tabelle indicano, alla data del 31 dicembre 2015 e alla data del 31 marzo 2016, l’ammontare dei crediti
considerati come deteriorati a seguito dell’applicazione della definizione di forbearance delle esposizioni da parte
dell’EBA nonché le consistenze delle “performing exposures” e “non performing exposures”.
Crediti forborne deteriorati (in unità di euro)
31 dicembre 2015
31 marzo 2016
INADEMP. PROB.
-41.867.493
-39.598.955
SCADUTO
-13.932.785
-15.527.849
0
0
-55.800.278
-55.106.604
SOFFERENZA
Totale complessivo
Crediti forborne performing e non performing
Esposizioni deteriorate
(non-performing exposures with forbearance measures)
Altre esposizioni oggetto di concessione
(forborne performing exposures)
Totale (unità di euro)
31 dicembre 2015
-55.800.278
31 marzo 2016
-55.106.604
-118.077.029
-114.962.413
-173.877.307
-170.069.017
La seguente tabella riporta le posizioni relative ai Grandi Rischi al 31 marzo 2016, 31 dicembre 2015 e al 31
dicembre 2014. Sono indicate il numero di posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” e l’importo, in
migliaia di euro, degli impieghi nei confronti delle stesse.
Grandi rischi
N.posizioni
Stato Italiano
Gruppo iccrea Holding S.p.A.
Banca Popolare di Vicenza
Valore di bilancio
Valore ponderato
31.03.2016 31.12.2015
3
2
614.733
643.939
53.984
68.939
27.143
0
695.860
712.128
104.830
92.785
31.12.2014
3
570.110
124.565
20.318
714.993
160.934
Nessuna delle posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” si riferisce ad una parte correlata.
La Banca al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015 non ha grandi esposizioni nei confronti della clientela. I due
soggetti che rientrano nel perimetro dei Grandi Rischi al 31 dicembre 2015 sono rappresentati dallo Stato Italiano e da
ICCREA Holding S.p.A.. L’esposizione nei confronti di ciascuno di tali soggetti, ponderata in base ai coefficienti di
rischiosità stabiliti dalla normativa di Vigilanza, è inferiore al limite del 25% dei Fondi Propri previsto dalla normativa
stessa. Il peso complessivo dell’esposizione nominale che l’Emittente ha nei confronti di tali clienti al 31 dicembre
2015 è pari al 30,76% (29,34% al 31 dicembre 2014) del totale attività di rischio. L’esposizione ponderata al 31
dicembre 2015 è pari al 7,52% (11,74% al 31 dicembre 2014). L’esposizione nominale è fortemente influenzata dai
titoli dello Stato Italiano detenuti nel portafoglio dell’Emittente a cui viene assegnata una ponderazione pari allo 0%.
L’esposizione complessiva verso Grandi Rischi, al 31 marzo 2016 ammonta a 695 milioni di euro, in leggera
diminuzione rispetto a 712 milioni del 31 dicembre 2015; con un peso ponderato di 104,83 milioni di euro al 31 marzo
2016 rispetto ai 92,8 milioni di euro del 31 dicembre 2015. Parte preponderante di tale esposizione è costituita da titoli
di debito emessi dal Ministero del Tesoro, Stato Italiano (il peso ponderato dei titoli di Stato è pari a zero).
Indicatore di Leva Finanziaria
L’indicatore Leverage Ratio al 31 dicembre 2014 risultava pari a 6,94%. Alla data del 31 dicembre 2015, la Banca
presenta un Leverage Ratio pari al 6,04%. Il Leverage Ratio è calcolato dalla Banca come rapporto tra il Tier 1, e
l’attivo non ponderato comprensivo delle poste fuori bilancio. L’indicatore si rileva a partire dal 1° gennaio del 2015.
Indicatori di liquidità
Di seguito si riportano, oltre che l’indicatore Loan to Deposit ratio, gli indicatori LCR e NFSR della Banca.
17
Data di riferimento
Soglia
Minima
31/12/2014
31/12/2015
31/03/2016
Indice LCR (1)
60%
287,07%
465,31%
253,26%
Indice NFSR (2)
100%
146,53%
148,98%
144,76%
0%
81,31%
85,87%
90,04%
Loan to Deposit Ratio (3)
(1) Valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, 70% dal 01 gennaio 2016 e 100% dal 01 gennaio 2018 come
definite dal Regolamento UE 575/2013 (CRR).
(2) Alla data del Prospetto non è stata ancora definita una soglia minima regolamentare ma nell’ambito del Comitato
di Basilea è stata proposta una soglia minima del 100%.
(3) Non essendo un indicatore regolamentare non è prevista una soglia minima.
Alla data del supplemento la Banca ha in essere operazioni di finanziamento collateralizzati e aste BCE Tltro II per il
tramite dell’Istituto Centrale di Categoria ICCREA Banca S.p.A. . L’ammontare dei finanziamenti è pari a 383,77
milioni di euro, come riportato in dettaglio nella tabella seguente:
Tipo Strum
TLTRO II BCE
Nozionale
Interessi
Impiego
Decorrenza
Scadenza
Divisa
Tasso
133.770.000,00
243.461,40
134.013.461
29/06/2019
24/06/2020
EUR
0,045%
50.000.000,00
-22.791,67
49.977.208,33
14/09/2015
14/03/2017
EUR
-0,03%
50.000.000,00
-11.395,83
49.988.604,17
29/10/2015
28/04/2017
EUR
-0,015%
Finanziamenti
Collateralizzati
Finanziamenti
Collateralizzati
Finanziamenti
Collateralizzati
Finanziamenti
Collateralizzati
50.000.000,00
-40.444,44
49.959.555,56
20/01/2016
20/07/2016
EUR
-0,255%
100.000.000,00
-127.141,67
99.872.858,33
26/05/2016
21/12/2016
EUR
-0,219%
TOTALE
383.770.000,00
In data 10 maggio 2016 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato di sostituire le aste TLTRO (Target
long term rifinancing operation) per l’intero importo di euro 133,770 milioni con nuove aste quadriennali TLTRO II
con scadenza 24 giugno 2020. La nuove aste TLTRO II hanno costi di rifinanziamento inferiori alle precedenti aste
target TLTRO (le nuove aste hanno un costo di rifinanziamento che va da zero a -0,40%); inoltre le nuove aste TLTRO
II offrono la possibilità di ottenere liquidità a tasso fisso ai costi precedentemente indicati, per un periodo di tempo di
quattro anni (con la facoltà data alla Banca di rimborsarle trascorsi due anni).
A fronte di tali operazioni, è stata concessa una garanzia costituita su titoli di Stato in portafoglio dell’Emittente, per
408,88 milioni di euro. Tali operazioni comportano la mancata disponibilità dei titoli posti a garanzia per tutta la durata
dell’operazione e conseguentemente l’eventuale difficoltà di restituire la liquidità ottenuta qualora l’impiego della
stessa venisse effettuato per periodi di tempo più lunghi rispetto alle scadenze delle operazioni di rifinanziamento e/o
in attività che presuppongano il rischio di non recuperare le somme investite. Si segnala inoltre, con riferimento alle
operazioni effettuate con ICCREA Banca S.p.A., che tale controparte richiede delle garanzie aggiuntive per fronteggiare
situazioni di difficoltà generate dall’eventuale peggioramento del rating del debito sovrano e/o di superiori svalutazioni
(haircut); infatti, a fronte di circa 383,77 milioni di euro di operazioni di rifinanziamento, l’Emittente ha depositato
complessivamente presso ICCREA Banca S.p.A. 409,46 milioni di euro di titoli di Stato.
L’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate a garanzia di finanziamenti sia sul
mercato sia nell’ambito di operazioni di rifinanziamento con la BCE è pari a 170.540.000,00 euro alla data del 23
maggio 2016.
18
Esposizioni verso il debito sovrano
La Banca al 31 dicembre 2015 ha un’esposizione sul debito dello Stato italiano per un valore nominale di complessive
593.438 migliaia di euro (538.000 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) che rappresenta il 94,88% delle attività
finanziarie dell’Emittente ed il 26,51% dell’attivo. La Banca non ha esposizioni su debiti sovrani di altri Stati.
Nelle tabelle che seguono sono riportate le informazioni relative all’esposizione dell’Emittente al debito sovrano al 31
dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014, con indicazione dello stato sovrano emittente e con indicazione del relativo
rating, della classificazione dei titoli in bilancio, del valore nominale, del valore di bilancio e del fair value dei titoli
stessi. Secondo le indicazioni dell’Autorità di Vigilanza europea, per "debito sovrano" devono intendersi i titoli
obbligazionari emessi dai Governi centrali e locali e dagli Enti governativi, nonché i prestiti agli stessi erogati. Tutti i
valori sono espressi in migliaia di euro.
31/12/2015
Valore
Governi e Categoria
rating
IAS
Nominale
Italia/BBBTotale
AFS
593.438
593.439
Val. di
Bilancio
599.072
599.072
31/12/2014
Fair
Value
Governi e
rating
599.072 Italia/BBB599.072 Totale
Categori
a
IAS
AFS
Valore
Nominale
Val. di
Bilancio
538.000
538.000
Fair
Value
544.233 544.233
544.233 544.233
Alla data del 23 maggio 2016 l’esposizione in titoli di debito sovrano è pari a 584.195 migliaia di euro.
La seguente tabella riporta l’esposizione in titoli di debito sovrano suddivisi per vita residua alla data del 23 maggio
2016:
Scadenza
entro 1 anno
tra 1 e 3 anni
tra 3 anni e 5 anni
tra 5 anni e 10 anni
oltre 10 anni
Totale
Valori
274.831.413,15
4.563.200,00
145.124.000,00
42.007.184,00
114.670.085,59
584.195.882,74
Si specifica in proposito che l’incidenza dell’utile da cessione o riacquisto di attività disponibili per la vendita sul
margine di intermediazione è stata pari al 32,13% al 31 dicembre 2014 e pari al 25,92% alla data del 31 dicembre 2015.
La seguente tabella rappresenta l’andamento dello spread tra BTP decennale e Bund tedesco (espresso in punti base,
ossia in centesimi di punto percentuale) dal 2012 alla data del Supplemento Informativo.
31.12.2012
316
31.12.2013
212
31.12.2014
134
30.06.2015
156
31.12.2015
96
23.05.2016
130
Esposizione del portafoglio dell’Emittente ai rischi di mercato (dati in migliaia di Euro)*
31.12.2015
VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato
relativamente al portafoglio di negoziazione (TRADING BOOK)
VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato
relativamente al portafoglio bancario (BANKING BOOK)
0
31.12.2014
0
6.776
2.970
* Si specifica che, ai fini del calcolo dei requisiti per gli assorbimenti patrimoniali a fronte dei rischi di
Mercato l’Emittente adotta il metodo standard.
** Il Value at Risk (VaR) è una misura di rischio applicata agli investimenti finanziari. Tale misura indica la perdita
potenziale di una posizione di investimento in un orizzonte temporale pari a 10 giorni, con un livello di confidenza pari
19
a 99%. È una tecnica comunemente usata da banche d'investimento per misurare il rischio di mercato delle attività che
detengono in portafoglio.
Cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’emittente dalla data dell’ultimo bilancio
In data 1° maggio 2016 l’Assemblea generale dei soci ha approvato il bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31
dicembre 2015, che presenta una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro. La Società di Revisione ha rilasciato
la relazione di revisione relativa all’esercizio 2015 in data 8 aprile 2016.
Il perdurare della situazione economica di crisi ed il conseguente deterioramento della qualità del credito imporrà
ulteriori accantonamenti, previsti nel corso del 2016 a fronte di dubbi esiti che potranno incidere significativamente
sul risultato economico dell’esercizio in corso.
Cambiamenti significativi della situazione finanziaria o commerciale dell’emittente
Il perdurare della situazione di crisi dei mercati del credito, il deterioramento delle condizioni dei mercati dei capitali
e il rallentamento dell’economia globale potrebbero determinare ulteriori effetti negativi sulla capacità della clientela
bancaria di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un significativo peggioramento della
qualità del credito nei settori di attività dell’Emittente e, in ultima analisi, comportare effetti negativi sulla situazione
economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Inoltre, una diminuzione della redditività potrà determinare
una minore capacità di autofinanziamento, con conseguenti possibili effetti sulla situazione patrimoniale e finanziaria
dell’Emittente. Al riguardo si evidenzia che l’ammontare delle riprese di valore nette per deterioramento credito
stimate dall’emittente nel budget operativo approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016 è
pari a 21 milioni di euro per l’anno 2016.
Modifiche all’elemento D1 della Nota di Sintesi
All’elemento D1 della Nota di Sintesi “Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici e individuali
per l’emittente e per il suo settore”, i paragrafi appresso riportati sono stati è modificati e integrati ovvero introdotti ex
novo (paragrafi “IV.1.3.7 Rischi relativi all’aumento delle imposte differite attive (DTA)” e “IV.2.6 Rischi connessi alla
riduzione del supporto alla liquidità del sistema”) come segue:
Elemento
D1 Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici e individuali per l’emittente o per il suo settore
IV.1.RISCHI RELATIVI ALL’ATTIVITÀ DELL’EMITTENTE
IV.1.1 Rischio relativo all’andamento economico della Banca nel periodo di riferimento.
In data 26 gennaio 2016 il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente ha approvato la situazione economica relativa
all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 e approvato dall’Assemblea generala dei soci il 1° maggio 2016. Il risultato
economico della Banca per l’esercizio 2015 ha visto una perdita pari a 24,28 milioni di euro.
Il deterioramento della qualità del credito ha imposto l’effettuazione, nel corso dell’esercizio 2015, di rilevanti ulteriori
accantonamenti a fronte di dubbi esiti che hanno inciso significativamente sul risultato economico dell’esercizio 2015.
Nel corso del 2015 i crediti deteriorati lordi complessivi, pari al 23,04% del totale dei crediti lordi, sono cresciuti di 76
milioni di euro (+25,67%).
IV.1.2 Rischio connesso alle risultanze dei procedimenti ispettivi di Banca d’Italia
Lo scorso 9 giugno si è tenuto un incontro con gli esponenti dell’Emittente e in funzionari di Banca d’Italia per una
verifica sulla situazione aziendale. Con una comunicazione scritta del 22 giugno 2016 la Banca d’Italia ha richiamato
20
l’Emittente, per quanto riguarda gli aspetti di debolezza che caratterizzano la situazione aziendale, ad adottare criteri
di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti, e aa conferire maggiore concretezza alle operazioni
straordinarie annunciate nel piano strategico del triennio 2015/2017 (in particolare cessioni di immobili e cessione di
alcuni sportelli), volti a supportare la redditività aziendale e il rafforzamento patrimoniale.
IV.1.3.1. Rischio di credito
L’Emittente è esposto al rischio di credito consistente nel rischio di subire perdite derivanti dall’insolvenza o dal
deterioramento del merito creditizio delle controparti affidate. Al 31 dicembre 2015 si riscontra un aumento dei crediti
deteriorati lordi rispetto al 31 dicembre 2014, che passano dal 18,04% al 23,04% sul totale del crediti;
conseguentemente i crediti in bonis decrescono dall’81,96% del 31 dicembre 2014 al 76,96% del 31 dicembre 2015. I
dati al 31 marzo 2016 sono pressoché invariati rispetto al 31 dicembre 2015. Il totale crediti in bonis al 31 marzo 2016
è pari al 76,48% del totale crediti mentre i crediti deteriorati sono pari al 23,52%. Si evidenza che sulla base del budget
operativo approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016, si prevedono riprese di valore nette
per deterioramento di crediti stimate per tutto il 2016 in 21 milioni di euro
IV.1.3.2 Rischio connesso all’andamento dei tassi di interesse
Il rischio di tasso di interesse rappresenta il rischio connesso alla possibilità di subire minori ricavi o perdite in
conseguenza di uno sfavorevole andamento dei tassi d’interesse, sia in termini di riduzione del margine di interesse
che in termini di contrazione del valore del patrimonio della Banca. La dinamica di riduzione dei tassi si è evidenziata
nell’esercizio 2014 ma soprattutto nel 2015. Questa dinamica è stata tuttavia parzialmente controbilanciata dalla
favorevole dinamica delle commissioni attive generate dalla raccolta indiretta.
Tale tendenza, pur in presenza di una riduzione del costo della raccolta che si è mostrata costante, potrebbe avere effetti
negativi sulla dinamica del margine di interesse, con conseguenze negative anche sui risultati dell’Emittente, ove tale
dinamica non risulti adeguatamente controbilanciata da dinamiche positive di altre voci del conto economico.
IV.1.3.3 Rischio connesso all’esposizione verso il debito sovrano
L’attività di investimento in strumenti finanziari con risorse proprie comporta un rischio di effetti negativi in termini
di possibili minusvalenze sugli investimenti effettuati e conseguentemente sulla situazione economico-patrimoniale e
finanziaria dell’Emittente. La Banca al 31 dicembre 2015 ha un’esposizione sul debito dello Stato italiano per un valore
nominale di complessive 593.438 migliaia di euro che rappresenta il 94,88% delle attività finanziarie dell’Emittente
ed il 26,51% dell’attivo (538.000 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). La Banca non ha esposizioni su debiti sovrani
di altri Stati.
IV.1.3.4. Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale
La contrazione dei Fondi Propri al 31 dicembre 2015 rispetto al 31 dicembre 2014 è da imputarsi al risultato di
esercizio 2015, che ha registrato una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro. Tra il 31 dicembre 2015 e il 31
marzo 2016 il totale del fondi propri è rimasto pressoché invariato. Al 31 dicembre 2014, così come al 31 dicembre
2015 e al 31 marzo 2016 l’Emittente presenta coefficienti (Common Equity Tier 1 Capital Ratio, Tier 1 Capital Ratio
e Total Capital Ratio) al di sopra dei minimi regolamentari inclusivi del “Buffer di Conservazione del Capitale” che
rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale. Inoltre, non può escludersi che in futuro
possano sorgere ulteriori necessità di rafforzamento patrimoniale dell’Emittente per cui gli investitori potrebbero
essere chiamati a sottoscrivere ulteriori aumenti di capitale sociale. Dalla data del 2 novembre 2015 ad oggi la Banca
non è stata assoggettata ad altri processi SREP da parte di Banca D’Italia.
IV.1.3.5 Rischio di liquidità
Il rischio di liquidità è il rischio di non essere in grado di far fronte ai propri impegni di cassa nei tempi richiesti e a
costi sostenibili. Nonostante la Banca adotti misure volte a contenere e/o neutralizzare l’esposizione a tale rischio, non
si può escludere che il verificarsi di eventi che determinino l’aumento dei costi di finanziamento dell’Emittente e/o
limitino il suo accesso ad alcune tradizionali fonti di raccolta incidano negativamente sulla liquidità e possano avere
un impatto negativo, anche rilevante, sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente.
Gli indicatori di liquidità, LCR, NSFR, e il Loan to deposit ratio, hanno tutti subito tra il dicembre 2014, 31 dicembre
2015 e il 31 marzo 2016 una variazione negativa. La riduzione maggiore si è avuta essenzialmente per l’indicatore
LCR. Come già visto e riportato nel presente supplemento, l’andamento negativo della raccolta diretta e della raccolta
interbancaria, durante il periodo analizzato, hanno contribuito negativamente sulle voci attività liquide e sui deflussi
di cassa netti, voci che concorrono a costituire l’indicatore LCR.
IV.1.3.6. Rischio di mercato
Consiste nel rischio connesso all’operatività nei mercati finanziari, nell’ambito della gestione del proprio portafoglio
di investimento. Nel quadro della turbolenza che ha interessato i mercati finanziari, il rischio di mercato è riferibile
anche a strumenti tradizionalmente caratterizzati da un più basso profilo di aleatorietà (obbligazioni emesse da Stati,
enti sovranazionali, Banche di Credito Cooperativo e organismi centrali del credito cooperativo), dei quali si
21
compone, nella sua interezza, il portafoglio dell’Emittente. Tuttavia, nel periodo 2012-2015 e fino alla data del
Supplemento la Banca ha mantenuto sospesa l’operatività del portafoglio di negoziazione e, pertanto, non si
configurano in tale arco di tempo assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio di mercato. La Banca non detiene
titoli nei portafogli HFT e HTM pertanto il calcolo del VaR viene effettuato sul portafoglio attività disponibili per la
vendita (AFS). Alla data del Supplemento, il VaR sul portafoglio AFS composto da titoli obbligazionari governativi
UE (per un controvalore di mercato di euro 619.074.000) è pari a euro 5.346.000.
Il Paragrafo IV.1.3.7 “Rischi relativi all’aumento delle imposte differite attive (DTA)” è stato inserito come
segue:
IV.1.3.7 “Rischi relativi all’aumento delle imposte differite attive (DTA)
La Legge 214/2011 ha previsto, in particolare, la trasformazione in credito d’imposta delle DTA riferite a svalutazioni
e perdite su crediti, nonché di quelle relative al valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali (c.d. DTA
trasformabili) nel caso in cui la società rilevi nel proprio bilancio individuale una perdita d’esercizio. La
trasformazione in credito d’imposta opera con riferimento alle DTA iscritte nel bilancio in cui si rileva la perdita
civilistica e per una frazione delle stesse pari al rapporto tra l’ammontare della perdita e il patrimonio netto della
società. La Legge 214/2011 ha previsto, inoltre, la trasformazione delle DTA anche in presenza di una perdita fiscale
su base individuale; in tale circostanza la trasformazione opera sulle DTA iscritte in bilancio a fronte della perdita
fiscale, per la quota della perdita medesima generata dalla deduzione delle componenti di reddito negative sopra
descritte (svalutazioni e perdite su crediti, avviamenti e altre attività immateriali). In tale contesto normativo, quindi,
il recupero delle DTA trasformabili risulta garantito in capo all’Emittente anche nel caso in cui quest’ultimo non
dovesse generare adeguati redditi imponibili futuri in grado di assorbire ordinariamente le deduzioni corrispondenti
alle DTA iscritte. La disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, come affermato nel Documento Banca
d’Italia/CONSOB/ISVAP (attuale IVASS) “Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge
214/2011” n. 5 del 15 maggio 2012, nel conferire “certezza” al recupero delle DTA trasformabili, incide in particolare
sul test di recuperabilità previsto dal principio contabile IAS12, rendendolo di fatto automaticamente soddisfatto.
Anche la normativa regolamentare prevede un trattamento più favorevole per le DTA trasformabili rispetto alle altre
tipologie di DTA; le prime infatti, ai fini dei requisiti di adeguatezza patrimoniale cui è soggetto la Banca, non
costituiscono elementi negativi del patrimonio e sono incluse nelle Attività Ponderate per il Rischio (le “RWA”) con
una ponderazione del 100%.
IV.1.4.1 Rischio connesso alla variabilità degli utili e alla distribuzione di dividendi
Si evidenzia che, tenuto conto dei risultati del bilancio di esercizio 2015, approvato dall’Assemblea generale dei soci
in data 1° maggio 2016, sul quale la Società di Revisione ha rilasciato la relativa relazione in data 8 aprile 2016, e il
collegio sindacale in data 11 aprile 2016 ha rilasciato “la relazione del collegio sindacale”, non sussistono i presupposti
per la distribuzione di dividendi.
IV.1.6 Rischio di concentrazione degli impieghi
È una sottocategoria del rischio di credito determinato da una concentrazione delle attività di impiego della Banca in
favore di un numero limitato di beneficiari. Nessuna delle posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” si riferisce
ad una parte correlata.
IV.1.8 “Sanzioni applicate a esponenti aziendale e ad alti dirigenti”
Con provvedimento emesso in data 25 giugno 2013, la Banca d’Italia – Vigilanza Bancaria e Finanziaria, sede di Milano, ha
irrogato a Riccardo Marciò una sanzione amministrativa pecuniaria dell’importo di euro 16.000, in relazione all’incarico di
Direttore Generale ricoperto presso Non Performing Loans SpA, attualmente cessato.
IV.1.9. Rischi connessi con l’operatività verso soggetti collegati
Per rischio inerente le operazioni con soggetti collegati, si intende il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri
decisionali della Banca possa compromettere l’oggettività e l’imparzialità delle decisioni relative alla concessione di
finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con possibili distorsioni nel processo di
allocazione delle risorse, esposizione della Banca a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, nonché potenziali
danni per depositanti e azionisti. Al 31 dicembre 2015, l’ammontare complessivo degli impegni e garanzie rilasciate a
parti correlate ammonta a zero, mentre l’ammontare delle garanzie ricevute ammonta a 11,12 milioni di euro, di cui
10,52 nei confronti di amministratori, sindaci e dirigenti. Si precisa che nessuna delle parti correlate risulta presentare
esposizioni superiori ai limiti prudenziali stabiliti dalla normativa di vigilanza.
22
IV.1.10. Rischio derivante da investimenti partecipativi in imprese non finanziarie
La disciplina delle partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari è diretta a contenere il rischio di un
eccessivo immobilizzo dell’attivo derivante da investimenti partecipativi in imprese finanziarie e non finanziarie; con
specifico riferimento a queste ultime, mira altresì a promuovere una gestione dei rischi e dei conflitti di interesse
conforme al criterio della sana e prudente gestione. Relativamente a tale tipologia di rischio al 31 dicembre 2015 si
rileva la presenza di 7 partecipazioni in imprese non finanziarie. L’esposizione complessiva al 31 dicembre 2015
ammonta a 2,35 milioni di euro (1,49% dei Fondi Propri) mentre la maggiore esposizione, è pari a 1,9 milioni di euro
(1,21% dei fondi propri) relativa a Autostrade Lombarde S.p.A
IV.1.11. Rischio di leva finanziaria eccessiva
Il rischio di leva finanziaria eccessiva rappresenta il rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato
rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la banca vulnerabile, determinando l’adozione di misure correttive al
proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare
rettifiche di valore anche sulle restanti attività. . La Banca ha adottato un sistema di limiti per assicurare che variazioni
rilevanti nel rischio leva finanziaria eccessiva vengano prontamente evidenziate all’attenzione degli opportuni livelli
di responsabilità. Alla data del 31 dicembre 2015, la Banca presenta un indice di leva finanziaria pari al 6,04%.
IV.2 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AI SETTORI DI ATTIVITA’ E AI MERCATI IN CUI OPERA
L’EMITTENTE E IL GRUPPO DELL’EMITTENTE
IV.2.2 Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario
In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 8 aprile 2016 n.49, di conversione del decreto
legge n.18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di Credito Cooperativo.
Alla data del supplemento è in corso la procedura di pubblica consultazione avviata dalla Banca d’Italia delle
normativa di attuazione della citata riforma; la consultazione si concluderà il 13 settembre 2016.
Ad oggi non essendo state emanate le disposizioni di attuazione della menzionata riforma da parte di Banca d’Italia,
non è possibile prevedere con certezza quali effetti, in concreto, tale innovazione normativa sia destinata a produrre
sull’Emittente. Si specifica che, in ogni caso la Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio – Società
Cooperativa non dispone di un patrimonio netto superiore a 200 milioni di euro e, secondo quanto previsto dalla
menzionata riforma legislativa, l’Emittente dovrà aderire ad un Gruppo Bancario Cooperativo o, in alternativa
deliberare la messa in liquidazione. Alla data del supplemento la BCC di Treviglio ha intenzione di aderire ad un
gruppo bancario, tuttavia alla data del supplemento il Gruppo Bancario Cooperativo non è ancora stato costituito e
quindi non è possibile formulare indicazioni in ordine a possibili impatti derivanti dall’adesione dell’Emittente al
Gruppo Bancario Cooperativo sulla operatività e sulla situazione economica finanziaria e patrimoniale dell’Emittente.
Alla data del supplemento non è possibile prevedere quali possano essere, nel dettaglio, i contenuti del contratto di
coesione previsto dal decreto legislativo n.18 del 2016 che disciplinerà tra l’altro i poteri di direzione e coordinamento
esercitabili dalla capogruppo con riguardo agli indirizzi strategici e agli obiettivi delle BCC nonché gli accordi con
cui le banche aderenti garantiscono in solido i creditori esterni e si forniscono reciproco sostegno per preservare la
solvibilità e liquidità di ciascuna banca del gruppo.
Come previsto dall’art.2-bis del decreto legge 18 del 2016 come modificato dalla legge di conversione la Banca il 14
giugno 2016 ha aderito al Fondo Temporaneo delle Banche di Credito Cooperativo istituito dalla Federazione Italiana
delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali ed Artigiane il 27 maggio 2016. Il fondo temporaneo opererà per
un periodo di tempo limitato ovvero fino alla data di adesione al Gruppo Bancario Assicurativo. Il fondo opera in
piena autonomia decisionale quale strumento mutualistico-assicurativo e può favorire, in base a quanto definito dal
proprio statuto, processi di consolidamento e di concentrazione delle banche di credito cooperativo.
Gli interventi al fondo sono forniti dalla Banche consorziate, l’importo massimo di contribuzione è pari allo 0,2%
l’anno dell’attivo patrimoniale che per la Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio l’ammontare
massimo corrisponde, stante l’attivo patrimoniale attuale, a circa 4,5 milioni di euro all’anno .
IV.2.6 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema
La crisi dei mercati finanziari, che ha comportato la riduzione della liquidità a disposizione degli operatori,
l’incremento del premio per il rischio, la crescita delle tensioni legate al debito sovrano di alcuni Paesi e l’innalzamento
dei requisiti patrimoniali e di liquidità previsti da Basilea 3 e, più recentemente, connessi ai risultati del Comprehensive
Assessment, hanno generato la necessità di articolate iniziative a supporto del sistema creditizio che hanno visto
23
direttamente coinvolti sia Stati (anche attraverso l’intervento diretto nel capitale di alcune banche) sia banche centrali
(inizialmente in misura prevalente attraverso operazioni di rifinanziamento dietro presentazione di idonei titoli in
garanzia e, in un secondo momento, anche attraverso interventi di riacquisto sui mercati finanziari). A partire dalla
metà del 2011 si è assistito ad un intervento rilevante da parte delle autorità competenti (in particolare la BCE) volto
ad assicurare al sistema bancario adeguate condizioni di liquidità, al fine di superare le fasi più acute della crisi che ha
interessato l’Eurozona. Si fa in particolare riferimento alle operazioni di finanziamento garantite da titoli ed attivi,
utilizzate in maniera rilevante dalle banche dei paesi dell’Eurozona. Nel 2014 il Consiglio Direttivo della BCE ha
deciso di condurre per un periodo di due anni una serie mirata di operazioni di finanziamento a più lungo termine
(Targeted Long Term Refinancing Operation, o TLTRO che sostituivano le operazioni LTRO – Long Term
Refinancing Operation introdotte nel corso del 2012). Inoltre, nel marzo 2016, la BCE ha annunciato nuove misure di
finanziamento (TLTRO II), concedendo alle banche la possibilità di estendere la scadenza del funding a medio lungo
termine fino al marzo 2021.
Alla data del supplemento il totale delle operazioni di rifinanziamento e partecipazione ad asta TLTRO II 383,77
milioni (al 31 dicembre 2014 pari a euro 89,2 milioni) a fronte della concessione in garanzia di Titoli di Stato del
proprio portafoglio.
Con riferimento alle operazioni di finanziamento con la BCE si segnala che in data 10 maggio 2016 il Consiglio di
Amministrazione della Banca ha preso la delibera di sostituire le aste TLTRO per l’intero nominale di euro 133.770
con nuove aste quadriennali TLTRO II scadenza 24 giugno 2020 per l’intero importo.
24
Modifiche all’elemento D3 della Nota di Sintesi
All’elemento D3 della Nota di Sintesi “Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici per gli
strumenti finanziari”, il paragrafo appresso riportato è modificato e integrato come segue:
Elemento
D3 Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici per gli strumenti finanziari
IV.3.3 Rischio relativo alle modalità di determinazione del prezzo
La Tabella che segue illustra il raffronto tra i rapporti di P/E e di P/BV dell’Emittente, con riferimento al valore nominale
delle Azioni aumentato del sovrapprezzo, con quello di altre banche, quotate e non quotate comparabili ad esso, in
quanto costituite in forma cooperativa e operanti secondo un analogo modello di business, al 31 dicembre 2014 e al 31
dicembre 2015.
31/12/2015
P/E
NG
BCC di Treviglio
31/12/2014
P/BV
0,136
P/E
65,75
P/BV
0,11
Banche Cooperative Quotate
Banco Popolare
4,8
0,25
NG
0,58
UBI Banca
26,2
0,31
NG
0,58
Banca Popolare di Milano
9,5
0,60
17,55
0,90
Banca Popolare di Sondrio
11,2
0,56
16,44
0,79
Banca popolare dell’Emilia Romagna
10,8
0,46
232,50
0,71
Media Banche Cooperative Quotate*
12,5
0,436
16,99
0,71
Banche Cooperative Non Quotate
Banca Popolare di Bari (1)
n.d.
n.d.
44,97
1,01
Chiantibanca – Credito Cooperativo (2)
BCC San Giorgio Quinto Valle Agno (3)
Banca Popolare Etica (4)
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
4,45
61,42
17,10
0,167
0,18
0,72
Banca Popolare di Puglia e Basilicata (5)
n.d.
n.d.
NG
0,84
BCC di Roma (6)
n.d.
n.d.
7,97
0,28
n.d.
n.d.
27,18
0,53
Media Banche
Quotate
Cooperative
Non
La dicitura NG indica che il dato è negativo.
* Il dato della media del P/E delle Banche Cooperative Quotate al 31 dicembre 2014 è stato calcolato escludendo il P/E
relativo alla Banca popolare dell’Emilia Romagna, atteso il valore estremamente elevato dello stesso, che potrebbe condurre
a valutazioni fuorvianti (la media aritmetica del P/E includendo il dato di tale banca risulta, infatti, pari a 88,83 al 31 dicembre
2014). Si evidenzia al riguardo anche che il dato relativo alla media del P/E relativo al campione delle banche quotate è
connotato da scarsa rappresentatività stante il limitato numero di multipli disponibili delle banche prese a riferimento. I dati
di P/E e P/BV al 31 dicembre 2015 sono stati rilevati data 21 luglio 2016.
Le banche del campione sono state selezionate dall’Emittente in considerazione dei dati disponibili al
31 dicembre 2014 relativi a banche cooperative. I valori medi sono calcolati come media aritmetica dei
dati delle banche ricomprese nel campione, non tenendo conto dei valori negativi. Per la fonte dei dati
si veda il paragrafo 5.3.1. della Sezione Seconda
25
SEZIONE PRIMA
26
Modifiche al CAPITOLO III – Modificato e integrato come segue:
INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE
Di seguito sono riportate le principali informazioni finanziarie selezionate dall’Emittente relative agli
esercizi annuali chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014.
Le informazioni finanziarie relative all’Emittente al 31 dicembre 2015 sono state estratte dal bilancio
d’esercizio al 31 dicembre 2015 della Banca, approvato dall’Assemblea dei soci il 1° maggio 2016,
predisposto in conformità agli IAS/IFRS adottati dall’Unione Europea, facendo riferimento a quanto
stabilito da Banca d’Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005, e assoggettato a revisione
contabile dalla Società di Revisione che ha emesso la propria relazione, senza rilievi, in data 8 aprile 2016,
ai sensi degli artt. 14 e 16 del D.Lgs. 27.1.2010 n. 39.
Le informazioni finanziarie di seguito riportate devono essere lette congiuntamente ai Capitoli IX, X e
XX della Sezione I del Prospetto Informativo e ai corrispondenti capitoli del presente Supplemento.
I dati riportati nel presente capitolo sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente specificato.
3.1 INFORMAZIONI SELEZIONATE RELATIVE AGLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2015,
E 2014
Le tabelle che seguono riportano sinteticamente i principali dati patrimoniali, finanziari ed economici
riferiti agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014.
Principali dati patrimoniali
(migliaia di euro)
Debiti verso banche
Raccolta diretta da clientela
Raccolta indiretta
Mezzi di terzi amministrati
Crediti verso la clientela
Crediti verso Banche
Altre attività finanziarie
Totale dell’attivo
Patrimonio netto (compreso
utile di periodo)
Dati per azione: Patrimonio
netto per azione (unità di euro)
31-dic
2015
347.738
1.720.126
527.151
0
1.477.711
57.751
0
2.259.591
31-dic
2014
238.545
1.912.539
469.714
0
1.555.006
121.088
0
2.373.842
Var 15/14
109.193
-192.413
57.437
0
-77.295
63.337
0
-114.251
145.621
174.017
-28.394
-16,32%
19,34
23,09
-3,75
-16,24%
% Var
45,77
-10,06%
12,23%
0,00%
-4,97%
-52,30
0,00%
-4,81%
Al 31 dicembre 2015 il patrimonio netto si è ridotto del 16,32% rispetto al 2014, per effetto della perdita
d’esercizio di euro 24,28 milioni. Ciò è causa anche della riduzione del patrimonio netto per azione
La raccolta diretta da clientela al 31 dicembre 2015 evidenzia un decremento del 10,06% rispetto al
precedente esercizio. Il decremento lo si deve principalmente alla politica della Banca tesa a ridurre i
tassi di raccolta e di conseguenza il costo della stessa, al fine di migliorare il margine di intermediazione.
Questa scelta ha comportato la perdita di masse di raccolta di clientela privata ma soprattutto clientela
istituzionale, tesorerie di Banche o di Cooperative, che ricercava per la propria liquidità elevati tassi di
remunerazione con operazioni di breve durata. Pertanto nell’anno 2015, si è assistito ad una
trasformazione di masse importanti, da raccolta diretta a raccolta indiretta che è incrementata del
12.23%. Quanto ai rapporti verso banche, i debiti sono cresciuti nell’esercizio 2015 del 45,77% rispetto
27
all’esercizio precedente per l’incremento delle Aste effettuate con la BCE attraverso rifinanziamenti
collateralizzati,. Queste operazioni consentono di accedere e ottenere nuova liquidità con operazioni
garantite dal collaterale, ossia titoli eleggibili presso la BCE: nel caso dell’Emittente titoli dello Stato
Italiano. L'operazione contrattuale consiste nel sottoporre a vincolo uno specifico asset (collaterale) per
ricevere in cambio liquidità; Per maggiori informazioni si veda Capitolo X.
Si riportano di seguito i principali dati di conto economico relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015
e 2014.
Principali dati di conto economico
Principali dati di conto economico (migliaia di euro)
Margine di interesse
Commissioni nette
Margine di intermediazione
Rettifiche/riprese di valore nette su crediti
Risultato netto gestione finanziaria
Costi operativi
Utile (perdita) dell’operatività corr. al lordo imposte
Imposte sul reddito esercizio dell’op.corr.
Utile (perdita) di periodo
31/12/15
31.678
13.534
61.591
(51.438)
9.014
(37.766)
(28.752)
4.468
(24.283)
31/12/14
28.437
12.721
60.502
(23.114)
36.759
(34.863)
1.897
(1.609)
287
Var 15/14
% Var
3.241
11,40%
813
6,39%
1.089
1,80%
28.325
122,54 %
-27.746
-75,48%
2.903
8,33%
-30.648 -1.615,96%
6.078
-377,69%
-23.996 -8.347,03%
L’esercizio 2015 si è chiuso con una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro, rispetto all’utile netto di
esercizio pari a 287 migliaia di euro registrato nel 2014. Sul risultato economico dell’esercizio 2015 hanno
inciso in maniera assolutamente preponderante le rettifiche di valore nette totali, pari a 52,57 milioni di euro
rispetto a 23,74 milioni dell’anno precedente, dovute al deterioramento di crediti per euro 51,4 milioni ed altre
operazioni finanziarie per euro circa 1,1 milioni.
Nello specifico le Rettifiche di valore sono relative a:
 Deterioramento del Credito
Le rettifiche di valore per il deterioramento di crediti si sono attestate a 51,4 milioni di euro con un
incremento del 122,54% rispetto all’esercizio precedente (23,1 milioni al 31 dicembre 2014).
 Svalutazione delle partecipazioni
L’Emittente ha proceduto alla svalutazione della partecipazione in Autostrade bergamasche S.p.A. per
un valore di euro 15.062,00 a seguito della svalutazione durevole a fronte di ripianamento perdite della stessa
Autostrade Bergamasche S.p.a.
 Rettifiche di valore
Le rettifiche di valore per deterioramento di altre operazioni finanziarie, pari a 1,1 milioni di euro, sono
in crescita di 495,6 migliaia di euro rispetto all’esercizio precedente. Le rettifiche di valore sono il
risultato della stima degli impegni della Banca verso il fondo di Garanzia dei Depositanti. Il Fondo
tutela i depositanti delle Banche di Credito Cooperativo, al fondo aderiscono tutte le Banche di Credito
Cooperativo operanti in Italia. La Banca nel 2015 è stata chiamata, per la sua parte di sua competenza,
a far fronte a interventi operati e deliberati dal Fondo di Garanzia dei depositanti del Credito
Cooperativo, a sostegno delle consorelle in difficoltà.
Il margine di interesse ha raggiunto a fine anno i 31,68 milioni di euro, con un incremento di 3,24 milioni di
euro rispetto all’esercizio 2014 (+ 11,40%). L’incremento del margine di interesse è stato determinato da una
diminuzione degli interessi passivi (- 12,5 milioni di euro) superiore alla diminuzione degli interessi attivi
(-9,3 milioni di euro). Il decremento degli interessi attivi è riconducibile in misura significativa al comparto
dei flussi cedolari sugli investimenti in strumenti finanziari, rappresentati in larghissima parte da titoli di stato.
28
Le commissioni nette da servizi si sono attestate, a fine 2015, a 13,5 milioni di euro, con una crescita in termini
assoluti di 812,8 migliaia di euro (+6,39 per cento rispetto al 2014), derivante dalla somma algebrica
dell’incremento delle provvigioni attive, pari a 547,37 migliaia euro (+3,72%), che si sono attestate a 15,26
milioni di euro, e del decremento delle commissioni passive per 265,45 migliaia di euro (-13,36%),
rendicontate complessivamente in 1,72 milioni di euro.
Il risultato netto della gestione finanziaria, è pari a 9,0 milioni di euro, in sensibile decrescita di 27,7 milioni
in valore assoluto e del 75,48 per cento, rispetto al 2014. Tale dinamica è legata in particolare all’andamento
delle rettifiche di valore nette sui crediti sopra riportati.
RENDICONTO FINANZIARIO
Metodo indiretto
Importo
(unità di euro)
31.12.2015
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione
30.120.468
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
52.591.332
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
(83.862.969)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
(1.151.168)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1.033.985
1. Liquidità generata da
2. Liquidità assorbita da
(482.284)
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d'investimento
551.701
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
(260.643)
LIQUIDITA'
NETTA
GENERATA/ASSORBITA
(860.109)
NELL'ESERCIZIO
RICONCILIAZIONE
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio
8.884.271
8.024.162
31.12.2014
35.113.709
(76.774.103)
37.259.792
(4.400.602)
10
(92.565)
(92.555)
(226.808)
(4.719.965)
13.604.236
8.884.271
Nell’esercizio 2015 la liquidità netta assorbita dall’attività operativa è stata pari a euro 1,15 milioni ed è la
risultante in particolare di:
 Liquidità generata dalle gestione per euro 30,1 milioni derivante principalmente da:
Liquidità assorbita da risultato di esercizio per -24,28 milioni di euro
Liquidità generata da rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento +54,31 milioni di euro
Liquidità generata da rettifiche/riprese dei valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali +1,9
milioni di euro
Liquidità generata da accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi +1,2 milioni di euro
Liquidità generata da imposte, tasse e crediti di imposta non liquidati per 782 mila euro
 Liquidità generata dalle attività finanziarie per euro 52,5 milioni, derivante da:
Liquidità assorbita da attività finanziarie valutate al fai value -24,53 milioni di euro
Liquidità generata da crediti verso banche a vista +17,86 milioni di euro
Liquidità generata da crediti verso banche (altri crediti) + 45,23 milioni di euro
Liquidità generata da crediti verso clientela +22,99 milioni
 Liquidità assorbita dalle passività finanziarie per euro 83,8 milioni derivante da:
Liquidità generata da debiti verso banche a vista +109,19 milioni di euro
Liquidità assorbita da debiti verso clientela -7,70 milioni di euro
Liquidità assorbita da titoli in circolazione -184,76 milioni di euro
Per il dettaglio del rendiconto finanziario si rinvia alla Sezione I, Capitolo X, Paragrafi 10.2 e 10.4.
29
La tabella è aggiornata come segue:
Dati per azione
(migliaia di euro)
31/12
2015
Numero azioni che compongono il Capitale Sociale
31/12
2014
Var
15/14
7.530.832 7.537.513
Dividendo per azione (unità di €)
Utile per aumento gratuito
Valore nominale azioni
Utile per futuro aumento del capitale sociale
-6.681 -0,00088%
0
0
2,58
0
0
2,58
n.s.
0
0
0
-24.283
0
0
Utile (perdita) d’esercizio
Patrimonio netto (compreso utile di periodo)
Patrimonio netto per azione (unità di €)
n.s.
0
0,00%
0
-23.996 8.347,03%
287
Utile (perdita) d’esercizio per azione (unità di €)
% Var
-3,75
0,04
-3,71
-9.475%
145.621
174.015
-2.015
-1,14 %
19,34
23,09
0,1
0,04%
3.3 INDICATORI DI RISCHIO
Patrimonio di vigilanza, requisiti patrimoniali a fronte dei vari rischi e coefficienti prudenziali
Il Paragrafo è modificato e integrato come segue:
Nelle tabelle riportate di seguito sono riportate le informazioni sui Fondi propri e sull’adeguatezza
patrimoniale dell’esercizio 2014, al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016, redatte sulla base delle regole di
Basilea III. I dati al 31 marzo 2016, sono stati inviati a Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche segnalazioni
di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione.
Composizione Fondi Propri (in migliaia di euro)
31-mar 2015
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 145.316
CET 1)
Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier
145.316
1 - CET1)
Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2)
12.129
Totale fondi propri
157.445
31-dic 2015
145.021
31-dic 2014
173.674
145.021
168.130
12.601
6.089
157.622
174.219
La contrazione dei Fondi Propri al 31 dicembre 2015 rispetto al 31 dicembre 2014 è da imputarsi al risultato
di esercizio 2015, che ha registrato una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro. Tra il 31 dicembre
2015 e il 31 marzo 2016 il totale del fondi propri è rimasto pressoché invariato.
La seguente tabella riporta la quantificazione in euro del delta percentuale tra i coefficienti patrimoniali
dell’emittente alla data del 31 marzo 2016 e i coefficienti minimi regolamentari.
Coefficienti di Vigilanza
Requisito
minimo
regolamentare
Capital
Conservation
Buffer
Requisito
minimo
regolamentare
Coeffic.
Emittente
31/03/2016
Coeffic.
Emittente
31/12/2015
Coeffic.
Emittente
31/12/2014
30
Common Equity Tier 1
Capital Ratio
Tier 1 Capital Ratio
Total Capital Ratio
Coefficienti di Vigilanza
Common Equity Tier
Capital Ratio
Tier 1 Capital Ratio
1
4.50%
2.50%
6%
8%
2.50%
2.50%
Requisito
minimo
regolamentare
+
capital conservation
buffer
7.00%
Total Capital Ratio
Requisiti Prudenziali di Vigilanza
Rischio di credito e di controparte
Rischio di mercato
Rischio operativo
Attività di Rischio ponderate
Capitale interno rischi I Pilastro
Eccedenza di capitale
RWA/Totale Attivo
+ capital
conservation
buffer
7.00%
8.50%
10.50%
Coeffic.
Emittente
31/03/2016
11.43%
11.75%
12.26%
11.43%
12.38%
11.75%
12.78%
12.26
12.71%
Delta
percentuale
Delta in euro
11.43%
+4.43%
56.297.090
8.50%
11.43%
+2.93%
37.221.604
10.50%
12.38%
+1.88%
23.916.840
31-mar 2016
97.037
0
4.698
1.271.698
101.736
55.709
53,46%
31-dic 2015
94.005
0
4.698
1.233.801
98.704
58.918
54,60%
31-dic 2014
101.555
0
4.676
1.327.893
106.231
64.828
55,96%
Al 31 dicembre 2014, così come al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016 l’Emittente presenta coefficienti
(Common Equity Tier 1 Capital Ratio, Tier 1 Capital Ratio e Total Capital Ratio) al di sopra dei minimi
regolamentari inclusivi del “Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un ulteriore cuscinetto
(pari al 2,5%) a presidio del capitale.
Si evidenzia che il mancato rispetto, anche solo del Capital Conservation Buffer, comporta la sottoposizione
dell’Emittente alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare di Banca d’Italia 285 del 17
dicembre 2013, e successive modifiche e integrazioni, che prevedono, tra le altre misure, anche una limitazione
alla distribuzione dei dividendi. Inoltre non è possibile escludere che, ad esito dei futuri processi di revisione
e valutazione prudenziale, l’Autorità di Vigilanza prescriva alla Banca, inter alia, il mantenimento di standard
di adeguatezza patrimoniale superiori rispetto a quelli previsti dalla normativa prudenziale e a quelli già
imposti all’Emittente in ragione della relativa rischiosità.
Dalla data del 2 novembre 2015 ad oggi la Banca non è stata assoggettata ad altri processi SREP da parte di
Banca d’Italia
Si evidenza che il Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) è svolto dalla Banca d’Italia con
periodicità almeno annuale (fermi restando in ogni caso i poteri e le prerogative di vigilanza proprie di
quest’ultima esercitabili su base continuativa durante il corso dell’anno) allo scopo di accertare che la Banca
sia dotata di presidi di natura patrimoniale, organizzativa e di gestione della liquidità appropriati rispetto ai
rischi assunti, anche in scenari di stress, assicurando il complessivo equilibrio gestionale. Pertanto, non è
possibile escludere che, ad esito dei futuri SREP, l’Autorità di Vigilanza, in ragione della rischiosità della
Banca, anche prospettica, prescriva all’Emittente, inter alia, il mantenimento di standard di adeguatezza
patrimoniale superiori a quelli attualmente applicabili. In tali circostanze, l’Emittente potrebbe trovarsi nella
necessità di ricorrere a ulteriori interventi di rafforzamento patrimoniale ai fini del raggiungimento di detti
standard, per cui gli azionisti potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori aumenti di capitale sociale,
e/o la Banca potrebbe subire degli interventi, anche invasivi, nella gestione della Banca, quali, ad esempio,
31
l’imposizione di restrizioni o limitazioni dell’attività e/o la cessione di attività che presentano rischi eccessivi
per la solidità della Banca o meccanismi di risanamento e risoluzione delle crisi d’impresa come il bail-in.
La nuova disciplina prevede che la Banca deve detenere altresì la riserva di conservazione di capitale
anticiclica (counter cyclical capital buffer). Tale riserva ha lo scopo di proteggere il settore bancario nelle fasi
di eccessiva crescita del credito; la sua imposizione, infatti, consente di accumulare, durante fasi di
surriscaldamento del ciclo del credito, capitale primario di classe 1 che sarà poi destinato ad assorbire le perdite
nelle fasi discendenti del ciclo. A differenza della riserva di conservazione del capitale, la riserva di capitale
anticiclica è imposta soltanto nei periodi di crescita del credito ed è calcolata secondo determinati criteri. Si
evidenzia che tale riserva, calcolata secondo le modalità previste dalla circolare 285 di Banca d’Italia, dovrà
essere costituita da capitale primario di classe 1.
La Banca d’Italia con comunicati stampa ha fissato per il primo e per il secondo trimestre 2016 il coefficiente
della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB) allo zero per cento. Pertanto, alla
data del supplemento al prospetto, l’Autorità di Vigilanza non ha ancora definito l’ammontare di tale riserva.
Sebbene alla data del Supplemento al Prospetto, l’Emittente presenti coefficienti al di sopra dei minimi
regolamentari, si rappresenta che sulla base del budget operativo, approvato dal Consiglio di Amministrazione
in data 26 gennaio 2016, sono previsti 21 milioni di euro di svalutazioni per deterioramento del credito nel
corso dell’anno 2016. Tale valore è stato determinato sulla base degli accantonamenti previsti per innalzare il
livello di copertura sul credito deteriorato come indicato da Banca d’Italia e per tenere conto di eventi
straordinari.
Pertanto, l’esigenza di provvedere alle menzionate svalutazioni, anche alla luce del fatto che la Banca d’Italia
in data 22 giugno 2016 ha richiamato l’Emittente, per quanto riguarda gli aspetti di debolezza che
caratterizzano la situazione aziendale, ad adottare criteri di classificazione e valutazione dei crediti più
prudenti, potrà rendere necessari interventi volti al rafforzamento della dotazione patrimoniale della Banca, al
fine di garantire il permanere del rispetto dei requisiti patrimoniali di vigilanza vigenti.
Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione I, Capitolo IX e capitolo XII.
Indicatori relativi al rischio di credito e di concentrazione
Nelle successive tabelle si espone l’articolazione dei crediti a clientela con profili di rischio al 31 marzo 2016,
al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014.
In dette tabelle sono riportate le consistenze lorde, le rettifiche di valore, le consistenze nette nonché la loro
incidenza percentuale sul comparto e le relative dinamiche registrate. I dati al 31 marzo 2016 sono stati inviati
a Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche segnalazioni di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione
legale dei conti da parte della Società di Revisione.
A partire dal 1° gennaio 2015 ha trovato applicazione la nuova nozione di crediti deteriorati adottata dalla
Banca d’Italia nel 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015 della Circolare 272 del 30 luglio 2008.
Conseguentemente i crediti deteriorati sono stati ripartiti nelle categorie delle sofferenze; inadempienze
probabili; esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, abrogando le precedenti nozioni di “incagli” e di
“crediti ristrutturati”. Pertanto i crediti deteriorati al 31 dicembre 2014 sono stati riclassificati sulla base delle
predette nuove categorie al fine di permettere raffronto con i dati relativi ai crediti deteriorati dell’Emittente
al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016. Si segnala inoltre che l’Emittente ha adottato, in data 26 maggio
2015, una nuova, più rigorosa policy di valutazione dei crediti deteriorati che ha trovato applicazione dal 30
giugno 2015.
32
Crediti a clienti al 31.03.2016 (migliaia di euro)
Crediti lordi
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
Rettifiche di
valore
Crediti netti
complessive
118.636
155.724
14.736
51.570
1.255
33.852
134.627
241.146
4.853
1.217.073
274.107
1.699.365
Incidenza % su
totale crediti lordi
274.360
66.306
35.107
375.773
1.221.926
1.973.472
17,17%
4,15%
2,20%
23,52%
76,48%
100,00%
Incidenza %
su totale
crediti netti
10,68%
3,54%
2,32%
16,54%
83,46%
100,00%
Crediti a clienti al 31.12.2015 (migliaia di euro)
Crediti lordi
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
Rettifiche di
valore
Crediti netti
complessive
113.474
155.261
18.221
54.013
1.219
30.037
132.914
239.311
4.989
1.238.401
137.841
1.477.711
Incidenza % su
totale crediti lordi
268.735
72.233
31.257
372.225
1.243.389
1.615.614
16,63%
4,47%
1,93%
23,04%
76,96%
100,00%
Incidenza %
su totale
crediti netti
10,51%
3,66%
2,03%
16,19%
83,81%
100,00%
Crediti a clienti al 31.12.2014 (migliaia di euro))
Crediti lordi
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
Rettifiche di
valore
Crediti netti
complessive
65.110
119.046
15.608
72.131
523
23.799
81.241
214.976
5.866
1.340.030
87.107
1.555.006
Incidenza % su
totale crediti lordi
184.155
87.739
24.322
296.217
1.345.896
1.642. 113
11,21 %
5,34%
1,48%
18,04 %
81,96%
100,00 %
Incidenza %
su totale
crediti netti
7,66%
4,64%
1,53%
13,82%
86,18%
100,00%
La seguente tabella contiene la sintesi delle informazioni sui crediti deteriorati dell’Emittente al 31 dicembre
2014, al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016, confrontate con i corrispondenti dati di sistema, ove
disponibili. Il raffronto include sia i dati relativi all’intero sistema bancario nazionale, sia i dati riferiti alla
classe dimensionale comparabile a quella dell’Emittente secondo le classificazioni adottate dalla Banca
d’Italia (la categoria “Banche Minori” comprende le banche appartenenti a gruppi o indipendenti con totale
dei fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di euro). I dati al 31 marzo 2016 sono tratti dalla segnalazione
periodica di vigilanza inviata alla Banca d’Italia, come successivamente rettificata, e non sono stati
assoggettati a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione.
mar-16
Indicatori
CRBCC
CRBCC
dic-14
Sistema
CRBCC
Sistema
Treviglio
Crediti deteriorati lordi /crediti
lordi
dic-15
23,52%
Treviglio
23,04%
Banche Minori
18,1%*
Sistema
Sistema
18,7%*
Treviglio
18,04%
Banche Minori
17,7%***
16,8%***
33
Crediti deteriorati netti /crediti
netti
16,54%
16,19%
10,8%**
n.d
% di copertura crediti deteriorati
35,83%
35,71%
45,4%*
40,8%*
27,43%
44,4%***
36,5%***
Sofferenze lorde /crediti lordi
17,17%
16,63%
10,6%*
10,5%*
11,21%
10%***
8,6%***
Sofferenze nette /crediti netti
10,68%
10,51%
4,8%**
n.d
7,66%
4,5%****
4,3%
% di Copertura sofferenze
43,24%
42,23%
58,7%*
55,3%*
35,36%
58,7%***
52,1%***
4,15%
4,47%
6,9%**
n.d
5,34%
n.d.****
n.d
3,54%
3,66%
5,4%**
n.d
4,64%
n.d.****
n.d
% copertura inadempienze
probabili
22,22%
25,22%
27,5%**
n.d
17,79%
n.d.****
n.d
Esposizioni scadute lorde
/crediti lordi
2,20%
1,93%
0,7%**
n.d
1,48%
n.d.****
n.d
Esposizioni scadute nette /
crediti netti
2,32%
2,03%
0,6%**
n.d
1,53%
n.d.****
n.d
% copertura esposizioni scadute
3,57%
3,90%
18,8%**
n.d
2,15%
n.d.****
n.d
Rapporto Grandi Rischi (valore
di bilancio)/ totale attivo (Totale
impieghi + attività finanziarie
disponibili per la vendita +
crediti verso banche) (%)
32,66%
31,44%
n.d.
n.d.
31,22%
n.d.
n.d.
Grandi rischi / impieghi netti
47,69%
48,19%
n.d.
n.d.
45,98%
n.d.
n.d.
Sofferenze nette /patrimonio
netto
107,11%
106,46%
n.d.
n.d.
68,41%
18,8%
n.d.
0,22%
3,48%
n.d.
n.d.
1,49%
n.d.
n.d.
Inadempienze probabili lorde /
crediti lordi
Inadempienze probabili nette /
crediti netti
Costo del rischio di credito
13,82% 10,8%****
11,5%
* fonte Banca D'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2016 Aprile tav.4.1 pag.34. La fonte non reca dati disaggregati relativi
alle categorie di crediti diversi dalle sofferenze. L’aggregato dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze presenta un’incidenza
pari all’8,3% del totale degli impieghi lordi del sistema delle Banche Minori; il grado di copertura dei crediti deteriorati diversi dalle
sofferenze del sistema delle Banche Minori è pari al 22,5%.
** fonte Banca D'Italia - Relazione Annuale Appendice 31/05/2016 - tav. a13.13 pag.118
*** fonte Banca D'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2015 Aprile tav.3.1 pag.21
**** fonte Banca D'Italia - Relazione Annuale Appendice 26/05/2015 - tav. a13.14 pag.118 non si sono inseriti i dati riferiti ai
crediti deteriorati diversi dalle sofferenze, poiché nel 2014 era in vigore una diversa classificazione dei crediti deteriorati.
I rapporti Crediti deteriorati netti /crediti netti e Sofferenze nette /crediti netti relativi al sistema delle banche minori al 31 dicembre
2014 sono stati calcolati dall’Emittente assumendo a base di calcolo l’ammontare dei crediti indicati nel Rapporto sulla stabilità
finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2015, tavola 3.1, mentre il rapporto Sofferenze nette /patrimonio netto relativo all’intero
sistema bancario al 31 dicembre 2014 è stato tratto da ABI Monthly Outlook - statistiche effettuate su base nazionale, dati “sistema
bancario”.
Si evidenzia che, in tutti i casi in cui è possibile effettuare un raffronto, l’Emittente presenta gradi di copertura
dei crediti deteriorati nel loro complesso, e delle singole voci in cui questi si articolano, inferiori sia ai
corrispondenti gradi di copertura relativi all’intero sistema bancario italiano, sia ai corrispondenti gradi di
copertura relativi all’intero sistema italiano delle Banche Minori. Parimenti, con riferimento agli altri
indicatori della qualità del credito, emerge un generale peggioramento della qualità del credito dell’Emittente
sia rispetto all’intero sia sistema bancario italiano sia rispetto alle Banche Minori .
L’ammontare complessivo dei crediti deteriorati netti a fine 2015 è pari a 239,31 milioni di euro, con un
incremento del 11,3% rispetto al 2014, ed in particolare con un aumento delle sofferenze del 30,4%.
L’ammontare complessivo delle esposizioni deteriorate, ha registrato un incremento di 24,33 milioni di euro
in valore assoluto, corrispondente ad una crescita percentuale del 11,32 per cento.
34
Nello scorso esercizio sono stati ulteriormente rafforzati gli uffici dedicati al controllo del credito per seguire
le posizioni in difficoltà e per presidiare e prevenire il deterioramento del credito in essere.
Rispetto al totale dei crediti netti di bilancio, l’incidenza degli crediti deteriorati, si attesta al 16,19 per cento,
rispetto al 13,82 per cento del precedente esercizio.
Le partite in sofferenza sono contabilizzate a bilancio al netto di fondi svalutativi a fronte di dubbi esiti
analitici, pari a 102,54 milioni di euro e di fondi di attualizzazione pari a 10,94 milioni di euro; la copertura
complessiva dei fondi svalutazione è pari al 42,23 per cento rispetto all’esposizione lorda nominale,
ammontante a 268,73 milioni di euro, in crescita rispetto al 35,36 per cento di fine 2014.
L’incidenza delle sofferenze lorde sul totale dei crediti lordi a fine 2015 è pari al 16,63 per cento (all’11,21
per cento a fine 2014); il rapporto a valori netti, è del 10,51 per cento, rispetto al 7,66 per cento riferito al
precedente esercizio.
Relativamente alle inadempienze probabili il saldo di bilancio è iscritto al netto di fondi svalutazione analitici
e collettivi, per complessivi 18,22 milioni di euro.
L’incidenza delle inadempienze probabili lordi sui crediti lordi è pari a fine esercizio 2015 al 4,47 per cento,
rispetto al 5,34 per cento di fine 2014, riferito agli incagli; il rapporto a valori netti risulta del 3,66 per cento,
rispetto al 4,64 per cento inerente gli incagli del precedente esercizio.
In merito ai crediti scaduti/sconfinanti deteriorati, l’importo di bilancio è scritturato al netto di svalutazioni
pari a 1,22 milioni di euro di euro. L’incidenza di tale categoria di crediti in difficoltà è pari, a valori lordi ed
a valori netti a fine 2015, rispettivamente all’1,93 per cento ed al 2,03 per cento, contro l’1,48 per cento a
valori lordi ed l’1,53 a valori netti di fine 2014.
Le seguenti tabelle indicano, alla data del 31 dicembre 2015 e alla 31 marzo 2016, l’ammontare dei crediti
considerati come deteriorati a seguito dell’applicazione della definizione di forbearance delle esposizioni da
parte dell’EBA alla data del Prospetto Informativo nonché le consistenze delle “performing exposures” e “non
performing exposures”.
31 dicembre 2015
Crediti forborne deteriorati (in unità di euro)
31 marzo 2016
INADEMP. PROB.
-41.867.493
-39.598.955
SCADUTO
-13.932.785
-15.527.849
0
0
-55.800.278
-55.106.604
31 dicembre 2015
-55.800.278
31 marzo 2016
-55.106.604
-118.077.029
-114.962.413
-173.877.307
-170.069.017
SOFFERENZA
Totale complessivo
Crediti forborne performing e non performing
Esposizioni deteriorate
(non-performing exposures with forbearance measures)
Altre esposizioni oggetto di concessione
(forborne performing exposures)
Totale (unità di euro)
Crediti oggetto di concessione al 31/12/2015
Sofferenze
Inadempienze probabili
Crediti scaduti/sconfinanti deteriorati
Esposizione
lorda
Rettifiche di valore Esposizione netta
0
0
0
41.868
10.546
31.322
13.933
504
13.429
35
Altre esposizioni oggetto di concessione
(forborne performing exposures)
TOTALE
Dati in migliaia di euro
118.077
173.878
859
11.909
117.218
161.969
L’Emittente ritiene che l’applicazione della nuova definizione di forbearance dell’EBA non determinerà un
aumento delle rettifiche di valore sui crediti, analitiche e collettive, di valore significativo.
Si evidenzia, tuttavia, che sulla base del budget operativo, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data
26 gennaio 2016, la Banca prevede di dover effettuare svalutazioni per deterioramento del credito nel corso
dell’anno 2016 per complessivi 21 milioni di euro. Tale valore è stato determinato sulla base degli
accantonamenti previsti per innalzare il livello di copertura sul credito deteriorato come indicato da Banca
d’Italia e per tenere conto di eventi straordinari.
Per informazioni di dettaglio si rimanda alla Sezione I, Capitolo IX e Capitolo XII.
La seguente tabella indica l’evoluzione nel biennio 2014/2015 e al 31 marzo 2016 e del numero di posizioni
qualificabili come “Grandi Rischi” e dell’importo, in migliaia di euro, degli impieghi nei confronti delle stesse.
Grandi rischi
N.posizioni
31.03.2016 31.12.2015
31.12.2014
3
2
3
Stato Italiano
Gruppo iccrea Holding
S.p.A.
614.733
643.939
570.110
53.984
68.939
124.565
Banca Popolare di Vicenza
27.143
0
20.318
Valore di bilancio
695.860
712.128
714.993
Valore ponderato
104.830
92.785
160.934
Nessuna delle posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” si riferisce ad una parte correlata.
L’esposizione complessiva verso Grandi Rischi, al 31 marzo 2016 ammonta a 695 milioni di euro, in leggera
diminuzione rispetto a 712 milioni del 31 dicembre 2015; con un peso ponderato di 104,83 milioni di euro al
31 marzo 2016 rispetto ai 92,8 milioni di euro del 31 dicembre 2015. Parte preponderante di tale esposizione
è costituita da titoli di debito emessi dal Ministero del Tesoro, Stato Italiano (il peso ponderato dei titoli di
Stato è pari a zero).
Il rischio di concentrazione verso controparti o gruppi di controparti connesse, definito rischio di
concentrazione “single name”, risulta, inoltre, gestito tramite l’adozione del sistema di deleghe previsto per le
erogazioni degli affidamenti verso la clientela che limita l’esposizione complessiva verso il singolo prenditore.
Tale fattispecie di rischio di concentrazione è misurata tramite un modello di calcolo fornito dalla Banca
d’Italia e utilizzato dalla generalità delle Banche.
Sebbene, negli ultimi anni, si riscontri una stabilità delle posizioni qualificabili come Grandi Rischi, e la Banca
abbia adottato misure per la gestione di detto rischio, non si può escludere un rischio di concentrazione degli
impieghi in capo all’Emittente che potrebbe avere effetti negativi sulla propria situazione economica,
patrimoniale e finanziaria.
La seguente tabella fornisce indicazioni relative al grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per
settore di attività in riferimento alle date del 31 dicembre 2015 e 31 dicembre 2014 (importi in migliaia di
euro):
36
2015
SEZIONE
Utilizzi
% Utilizzi
Agricoltura, silvicoltura e pesca
181.899
0,01%
Estrazione di minerali da cave e miniere
4.785
0,00%
Attività manifatturiere
268.099
0,02%
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e
aria condizionata
4.751
0,00%
Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di
gestione dei rifiuti e risanamento
12.542
0,00%
Costruzioni
254.002
0,02%
Commercio all'ingrosso e al dettaglio;
riparazione di autoveicoli e motocicli
151.501
0,01%
Trasporto e magazzinaggio
19.447
0,00%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
36.861
0,00%
Servizi di informazione e comunicazione
9.549
0,00%
Attività finanziarie e assicurative
3.359
0,00%
Attività immobiliari
167.795
0,01%
Attività professionali, scientifiche e tecniche
18.996
0,00%
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di
supporto alle imprese
11.277
0,00%
Amministrazione
pubblica
e
difesa;
assicurazione sociale obbligatoria
103
Istruzione
6.604
0,00%
Sanità e assistenza sociale
10.440
0,00%
Attività
artistiche,
sportive,
di
intrattenimento e divertimento
2.723
0,00%
Altre attività di servizi
17.146
0,00%
Posizioni senza codice Ateco
456.339
0,03%
Totale complessivo
1.638.217
0,10%
Importi in migliaia di euro. Sono comprese le garanzie rilasciate.
% Utilizzi
0,01%
0,00%
0,02%
5.115
0,00%
-7,13%
11.619
256.387
0,00%
0,02%
7,94%
-0,93%
150.099
20.955
34.886
11.269
3.424
186.058
22.558
0,01%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,01%
0,00%
0,93%
-7,19%
5,66%
-15,26%
-1,90%
-9,82%
-15,79%
11.434
0,00%
-1,37%
43
6.992
8.888
0,00%
0,00%
-5,55%
17,47%
3.085
18.774
465.135
1.669.603
0,00%
0,00%
0,03%
0,10%
-11,71%
-8,67%
-1,89%
-1,88%
Utilizzi
5.686
444.215
548
% Utilizzi
0,00%
0,03%
0,00%
Utilizzi
6.653
451.694
201
% Utilizzi
0,00%
0,03%
0,00%
Variazione
(2015 su
2014)
-14,53%
-1,66%
172,53%
5.889
0
456.339
0,00%
0,00%
0,03%
6.586
0
465.135
0,00%
0,00%
0,03%
-10,57%
-100,00%
-1,89%
2015
SETTORE-SOTTOSETTORE
Amministrazioni pubbliche
Famiglie consumatrici (60)
Resto del mondo
Istituzioni senza scopo di lucro al servizio
delle famiglie
Unità non classificabili e non classificate
Totale complessivo
Utilizzi
172.937
6.285
273.662
Variazione
(2015 su
2014)
5,18%
-23,87%
-2,03%
2014
2014
37
Indicatori relativi al rischio di interesse e di mercato
L’Emittente è esposto al rischio sull’andamento dei tassi di interesse e al rischio Paese Italia. In particolare si
specifica che, sia al 31 dicembre 2014, sia al 31 dicembre 2015, il valore di bilancio delle esposizioni sovrane
dell’Emittente rappresentate da “titoli di debito” è interamente concentrato sul paese Italia, ovvero il 100% del
totale delle esposizioni su debiti sovrani. Al 31 dicembre 2014 l’assorbimento patrimoniale a fronte del rischio
operativo (calcolato considerando la media triennale dell’indicatore rilevante, ai sensi dell’art. 316 del
Regolamento 575/2013 - CRR) è pari a 4,6 milioni di euro. Al 31 dicembre 2015, il requisito patrimoniale a
fronte del rischio operativo determinato secondo la medesima metodologia è pari a euro 5,0 milioni.
Infine si evidenzia che l’Emittente non deteneva, al 31 dicembre 2015, e non detiene, alla data del Supplemento
informativo, titoli strutturati nel portafoglio titoli di proprietà.
Per ulteriori informazioni si rimanda al Capitolo X.
Per determinare il capitale interno relativo al rischio di tasso d’interesse, la Banca utilizza la metodologia
semplificata descritta nell’allegato C della Circolare Banca d’Italia 285/2013 (“supervisory test”) che consente
di determinare la variazione del valore economico del portafoglio bancario a fronte di uno shock di tasso pari
a +/-200 punti base (con l’applicazione del “vincolo di non negatività dei tassi sullo “scenario al ribasso”).
La metodologia prevede che tutte le attività e passività siano classificate in fasce temporali in base alla loro
vita residua. All’interno di ciascuna fascia viene calcolata l’esposizione netta, ottenuta dalla compensazione
tra posizioni attive e passive, secondo l’analisi dei relativi cash flow. Le esposizioni nette vengono in seguito
moltiplicate per i fattori di ponderazione ottenuti dal prodotto tra una variazione ipotetica dei tassi di +/-200
punti base ed un’approssimazione della duration modificata relativa a ciascuna fascia definita dalla Banca
d’Italia.
DESCRIZIONE
Variazione Valore Economico -200 pb
con vinc.di non negatività dei tassi
Fondi propri/patrimonio di vigilanza
INDICE DI RISCHIOSITA’ (soglia di
attenzione =20%)
31/12/2014
€
€
%
31/03/2015
30/06/2015
31/12/2015
31/03/2016
-
4.654
8.8
5.045
197
174.219.364
182.803.889
172.642.965
157.622.660
157.445.242
0,00%
0,00%
0,01%
0,03%
0,00%
La tabella evidenzia come la Banca presenti uno sbilancio sul passivo (in quanto le passività a tasso fisso a
medio/lungo termine superano le attività di pari genere), che la rende sensibile (in termini di rischio) a shock
negativi sui tassi di interesse.
Esposizione del portafoglio dell’Emittente ai rischi di mercato (dati in migliaia di Euro)*
31.12.2015
VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato
relativamente al portafoglio di negoziazione (TRADING BOOK)
VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato
relativamente al portafoglio bancario (BANKING BOOK)
0
31.12.2014
0
6.776
2.970
* Si specifica che, ai fini del calcolo dei requisiti per gli assorbimenti patrimoniali a fronte dei rischi di
Mercato l’Emittente adotta il metodo standard.
** Il Value at Risk (VaR) è una misura di rischio applicata agli investimenti finanziari. Tale misura indica la perdita
potenziale di una posizione di investimento in un orizzonte temporale pari a 10 giorni, con un livello di confidenza pari
a 99%. È una tecnica comunemente usata da banche d'investimento per misurare il rischio di mercato delle attività che
detengono in portafoglio.
Indicatori relativi al rischio di liquidità
38
In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento UE 575/2013 – CRR, al 31 marzo 2016 , al 31 dicembre
2015 e al 31 dicembre 2014, la Banca ha calcolato l’indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR), costituito dal
rapporto tra le attività liquide e i flussi di cassa netti calcolati in condizioni di stress, e l’indicatore Net Stable
Funding Ratio (NSFR), costituito dal rapporto tra le fonti di provvista stabili e le attività medio/lungo termine.
I dati al 31 marzo 2016 sono stati inviati in Banca d’Italia e non sono ancora stati revisionati
Data di riferimento
Soglia
Minima
31/12/2014 31/12/2015 31/03/2016
Indice LCR (1)
60%
287,07%
465,31%
253,26%
Indice NFSR (2)
100%
146,53%
148,98%
144,76%
Loan to Deposit
Ratio (3)
0%
81,31%
85,87%
90,04%
(1) Valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, 70% dal 01 gennaio 2016 e 100% dal 01 gennaio 2018 come
definite dal Regolamento UE 575/2013 (CRR).
(2) Alla data del Prospetto non è stata ancora definita una soglia minima regolamentare ma nell’ambito del Comitato di
Basilea è stata proposta una soglia minima del 100%.
(3) Non essendo un indicatore regolamentare non è prevista una soglia minima.
Gli indicatori LCR e NFSR riportati nella tabella sopraesposta hanno subito una variazione negativa. La
riduzione maggiore si è avuta essenzialmente per l’indicatore LCR. Come già visto e riportato nel presente
supplemento, l’andamento negativo della raccolta diretta e della raccolta interbancaria, durante il periodo
analizzato, hanno contribuito negativamente sulle voci attività liquide e sui deflussi di cassa netti, voci che
concorrono a costituire l’indicatore LCR.
Dal 31 dicembre 2014, il Loan to Deposit Ratio, dopo un periodo di sostanziale stabilità, inizia una fase di
incremento, riconducibile a un maggior decremento degli impieghi rispetto alla raccolta diretta. Al 31
dicembre 2015, il Loan to Deposit Ratio si mantiene sostanzialmente stabile, attestandosi all’85,87%. Al 31
marzo 2016 il decremento della raccolta diretta nei primi tre mesi dell’anno, pari a -5,66%, rispetto al
decremento degli impieghi sempre nei primi tre mesi dell’anno, pari a -1,26%, porta il Loan to Deposit Ratio
ad un valore di 90,04%.
L’indice LCR è passato dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 da un indice di 287,07% al valore 253,26%.
La significativa riduzione intervenuta a marzo 2016 è legata al decremento delle attività liquide e
dall’incremento del deflussi di cassa netti.
L’indice NFSR (Net Stable Funding Ratio) è passato dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 da un indice di
146,53% al valore di 144,76% l’indice si è mantenuto pressoché costante.
I valori dell’LCR (Liquidity Coverage Ratio) e dell’NFSR (Net Stable Funding Ratio) al 31 marzo 2016
risultano superiori agli obiettivi minimi fully-phased fissati da Basilea 3.
Dato il profilo di liquidità dell’Emittente, né il funding liquidity risk né il market liquidity risk configurano
rischi apprezzabili. Nello specifico, per quanto riguarda il primo, l’Emittente presenta un elevato grado di
indipendenza dal mercato interbancario in quanto dispone di un’ampia raccolta diretta da clientela retail
nonché di raccolta da BCE. Invece, con riferimento al market liquidity risk l’Emittente presenta un’ampia
disponibilità di attività stanziabili non vincolate (170,540 milioni di euro).
39
Con riferimento ai prestiti obbligazionari emessi dalla Banca, in circolazione alla data del 23 Maggio 2016, si
rappresenta nella tabella seguente il relativo profilo di scadenza (Valori in migliaia di euro):
Anno di scadenza
Debito residuo
138.188
173.954
159.056
72.800
21.245
8.500
3.000
1.500
578.243
2016
2017
2018
2019
2020
2021
2022
2025
TOTALI
% su totale debito
residuo
23,90%
30,08%
27,51%
12,59%
3,67%
1,47%
0,52%
0,26%
100,00%
Si evidenzia che nell’arco degli anni 2016 e 2017 scadranno obbligazioni emesse dalla Banca per un debito
residuo di 312,1 milioni di euro, pari al 53,98% del totale delle obbligazioni emesse.
A fronte delle suddette scadenze, anche in vista del reperimento delle risorse da utilizzare per il rimborso dei
prestiti in scadenza, l’Emittente potrebbe procedere, come accaduto in passato, ad emettere nuove obbligazioni
per un importo almeno pari a quelle in scadenza.
Inoltre, alla data del supplemento, la Banca ha in essere alcune significative operazioni di rifinanziamento
della Banca Centrale Europea realizzate indirettamente con ICCREA Banca S.p.A. e finanziamenti
collateralizzati con ICCREA Banca S.p.A., come riportato in dettaglio nella tabella seguente:
Tipo Strum
TLTRO II BCE
Nozionale
Interessi
Impiego
Decorrenza
Scadenza
Divisa
Tasso
133.770.000,00
243.461,40
134.013.461
29/06/2016
24/06/2020
EUR
0,045%
50.000.000,00
-22.791,67
49.977.208,33
14/09/2015
14/03/2017
EUR
-0,03%
50.000.000,00
-11.395,83
49.988.604,17
29/10/2015
28/04/2017
EUR
-0,015%
Finanziamenti
Collateralizzati
Finanziamenti
Collateralizzati
Finanziamenti
Collateralizzati
Finanziamenti
Collateralizzati
50.000.000,00
-89.250,00
49.910.750,00
20/07/2016
29/03/2016
EUR
-0,255%
100.000.000,00
-127.141,67
99.872.858,33
26/05/2016
21/12/2016
EUR
-0,219%
TOTALE
383.770.000,00
In data 10 maggio 2016 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha preso la delibera di sostituire le aste
TLTRO (Target long term rifinancing operation) per l’intero importo di euro 133,770 milioni con nuove aste
quadriennali TLTRO II con scadenza 24 giugno 2020. La nuove aste TLTRO II hanno costi di rifinanziamento
inferiori alle precedenti aste target TLTRO (le nuove aste hanno un costo di rifinanziamento che va da zero a
-0,40%); inoltre le nuove aste TLTRO II offrono la possibilità di ottenere liquidità a tasso fisso ai costi
precedentemente indicati, per un periodo di tempo di quattro anni (con la facoltà data alla Banca di rimborsarle
trascorsi due anni).
40
Tali operazioni comportano la mancata disponibilità dei titoli a garanzia per tutta la durata dell’operazione e
conseguentemente l’eventuale difficoltà di restituire la liquidità ottenuta qualora l’impiego della stessa venisse
effettuato per periodi di tempo più lunghi rispetto alle scadenze delle operazioni di rifinanziamento e/o in
attività che presuppongano il rischio di non recuperare le somme investite. Si segnala inoltre, con riferimento
alle operazioni effettuate con ICCREA Banca S.p.A., che tale controparte richiede delle garanzie aggiuntive
per fronteggiare situazioni di difficoltà generate dall’eventuale peggioramento del rating del debito sovrano
e/o di superiori svalutazioni (haircut); infatti, a fronte di circa 383,77 milioni di euro di operazioni di
rifinanziamento, l’Emittente ha depositato complessivamente presso ICCREA Banca S.p.A. 409,46 milioni di
euro di titoli di Stato.
L’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate a garanzia di
finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazioni di rifinanziamento con la BCE è pari a
170.540.000,00 euro alla data del 23 maggio 2016.
La seguente tabella evidenzia la distribuzione delle attività e delle passività della Banca per scadenze
contrattuali e la relativa posizione netta al 31 marzo 2016. I dati sono riportati in unità di euro.
maturity ladder 31 marzo 2016
FASCIA
DESCRIZIONE
A Vista e A Revoca
ATTIVITA'
PASSIVITA'
POSIZIONE NETTA
169.200.535
877.465.784
Da oltre 1 giorno a 7 giorno
3.272.415
2.721.792
-550.623
Da oltre 7 giorni a 15 giorni
4.226.107
9.810.109
5.584.002
Da oltre 15 giorni a 1 mese
28.856.374
5.698.975
-23.157.399
Da oltre 1 mesi a 2 mesi
15.020.261
28.037.586
13.017.325
Da oltre 2 mesi a 3 mesi
43.452.207
62.594.252
19.142.045
Da oltre 3 mesi a 6 mesi
54.855.117
116.830.456
61.975.339
Da oltre 6 mesi a 1 anno
110.315.376
153.547.439
43.232.063
Da oltre 1 anno a 18 mesi
112.224.209
57.330.096
-54.894.113
Da oltre 18 mesi a 2 anni
708.265.249
98.033.500
86.919.750
-11.113.750
Da oltre 2 anni a 3 anni
200.322.636
196.304.787
-4.017.849
Da oltre 3 anni a 4 anni
89.098.763
4.486.000
-84.612.763
Da oltre 4 anni a 5 anni
77.680.228
25.260.000
-52.420.228
510.409.458
4.625.362
-505.784.096
94.387.554
94.387.554
1.631.632.388
114.665.202
Oltre 5 anni
AVANZO REGOLA 1 (patrimonio – immobili e
partecipazioni)
TOTALI
1.516.967.186
Nell’analisi della liquidità strutturale, la Banca ha assunto a riferimento anche il modello di “Mismatching”,
per la misurazione e gestione del rischio di liquidità. Dall’analisi riportata sulla distribuzione delle attività e
delle passività della Banca per scadenze contrattuali si evidenzia come al 31 marzo 2016 lo sbilancio di
breve/medio periodo rimanga contenuto.
L’indicatore prudenziale di leva finanziaria, calcolata come rapporto fra lo sbilancio della posizione netta oltre
5 anni e l’avanzo della regola 1 (patrimonio meno immobili e partecipazioni) si determina in 5,51,
mantenendosi sui livelli consolidati dell’anno 2015.
In generale, nonostante la Banca adotti misure volte a contenere e/o neutralizzare l’esposizione ai suddetti
rischi, non si può escludere che il verificarsi di eventi che determinino l’aumento dei costi di finanziamento
41
dell’Emittente e/o limitino il suo accesso ad alcune tradizionali fonti di raccolta aggravino il rischio di liquidità
possano avere un impatto negativo, anche rilevante, sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria
dell’Emittente.
Informazioni relative all’esposizione verso titoli di debito sovrano
L’attività di investimento in strumenti finanziari con risorse proprie comporta un rischio di effetti negativi in
termini di possibili minusvalenze sugli investimenti effettuati e conseguentemente sulla situazione economicopatrimoniale e finanziaria dell’Emittente.
La Banca al 31 dicembre 2015 ha un’esposizione sul debito dello Stato italiano per un valore nominale di
complessive 593.438 migliaia di euro che rappresenta il 94,88% delle attività finanziarie dell’Emittente ed il
26,51% dell’attivo (538.000 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).
La Banca non ha esposizioni su debiti sovrani di altri Stati.
Le recenti incertezze sull’evoluzione delle politiche monetarie della BCE, nell’area Euro, e della FED,
nell’area del dollaro, con la conseguente alea in ordine al posizionamento degli investitori internazionali
determinano il riacuirsi dei profili di rischio afferenti alla gestione del portafoglio di investimento
dell’Emittente, connessi all’esposizione dell’Emittente all’andamento delle quotazioni, ai rischi di controparte
e alla solvibilità degli emittenti gli strumenti finanziari detenuti in portafoglio. I futuri sviluppi di tale scenario
potrebbero pertanto determinare significativi effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e
finanziaria dell’Emittente.
La seguente tabella illustra l’indicazione del valore nominale, del valore in bilancio e del fair value dei titoli
italiani di natura governativa in migliaia di euro al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014.
31/12/2015
Governi e Categoria
rating
IAS
Italia/BBBAFS
Totale
Valore
Nominale
593.438
593.439
Val. di
Bilancio
599.072
599.072
31/12/2014
Governi e
rating
599.072 Italia/BBB599.072 Totale
Fair Value
Categoria
IAS
AFS
Valore
Nominale
538.000
538.000
Val. di
Fair
Bilancio Value
544.233 544.233
544.233 544.233
Alla data del 23 maggio 2016 l’esposizione in titoli di debito sovrano è pari a 584.195 migliaia di euro.
La seguente tabella riporta l’esposizione in titoli di debito sovrano suddivisi per vita residua alla data del 23
maggio 2016:
Scadenza
Entro 1 anno
Tra 1 e 3 anni
Tra 3 anni e 5 anni
Tra 5 anni e 10 anni
Oltre 10 anni
Totale
Valori
274.831.413,15
4.563.200,00
145.124.000,00
42.007.184,00
114.670.085,59
584.195.882,74
Alla data del 31 dicembre 2015, e alla data del presente Supplemento, la Banca non detiene strumenti finanziari
strutturati emessi dagli Stati Sovrani e non sono in essere finanziamenti erogati dall’Emittente verso Governi.
Inoltre, si specifica che l’Emittente, alla data del 31 dicembre 2015, e alla data del presente Supplemento, non
detiene nel proprio portafoglio di attività finanziarie titoli di Stato greci o di altri Paesi “periferici”.
42
Si evidenzia che l’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate a garanzia
di finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazioni di rifinanziamento con la BCE è pari a
170.540.000,00 euro alla data del Supplemento Informativo.
Si specifica in proposito che l’incidenza dell’utile da cessione o riacquisto di attività disponibili per la vendita
sul margine di intermediazione è stata pari al 32,13% al 31 dicembre 2014 e pari al 25,92% alla data del 31
dicembre 2015.
La seguente tabella rappresenta l’andamento dello spread tra BTP decennale e Bund tedesco (espresso in punti
base, ossia in centesimi di punto percentuale) dal 2012 alla data del Supplemento Informativo.
31.12.2012
316
31.12.2013
212
31.12.2014
134
30.06.2015
156
31.12.2015
96
23.05.2016
130
43
FATTORI DI RISCHIO
CAPITOLO IV
FATTORI DI RISCHIO
L’operazione descritta nel presente Prospetto Informativo presenta gli elementi di rischio tipici di un
investimento in azioni.
Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a valutare
gli specifici fattori di rischio relativi all’Emittente, al settore di attività in cui esso opera, nonché agli
strumenti finanziari oggetto dell’Offerta.
I fattori di rischio devono essere letti congiuntamente alle informazioni contenute nel Prospetto
Informativo.
IV.1 RISCHI RELATIVI ALL’ATTIVITÀ DELL’EMITTENTE
Il Paragrafo IV.1.1 “Rischio relativo all’andamento economico della Banca nel periodo di
riferimento” è integrato con le seguenti informazioni
IV.1.1. Rischio relativo all’andamento economico della Banca nel periodo di riferimento
La seguente Tabella evidenzia i principali dati di conto economico e i risultati di esercizio dell’Emittente
al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014
Principali dati di conto economico (migliaia di euro)
Margine di interesse
Commissioni nette
Margine di intermediazione
Rettifiche/riprese di valore nette su crediti
Risultato netto gestione finanziaria
Costi operativi
Utile (perdita) dell’operatività corr. al lordo imposte
Imposte sul reddito esercizio dell’op.corr.
Utile (perdita) di periodo
31/12/15
31.678
13.534
61.591
(51.438)
9.014
(37.766)
(28.752)
4.468
(24.283)
31/12/14
28.437
12.721
60.502
(23.114)
36.759
(34.863)
1.897
(1.609)
287
Var 15/14
3.241
813
1.089
28.325
-27.746
2.903
-30.648
6.078
-23.996
% Var
11,40%
6,39%
1,80%
122,54 %
-75,48%
8,33%
-1.615,96%
-377,69%
-8.347,03%
In data 1° maggio 2016 l’Assemblea generale dei soci ha approvato il bilancio relativo all’esercizio chiuso
al 31 dicembre 2015, che presenta una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro.
Il deterioramento della qualità del credito ha imposto l’effettuazione, nel corso dell’esercizio 2015, di
rilevanti ulteriori accantonamenti a fronte di dubbi esiti per 51,4 milioni di euro (e analoghi
accantonamenti per 23,1 milioni nel 2014) che hanno inciso significativamente sul risultato economico
dell’esercizio 2015 e sul risultato dell’esercizio 2014.
Per maggiori informazioni si veda il Capitolo IX, Paragrafo 9.1.1
44
FATTORI DI RISCHIO
IV.1.2. Rischio connesso alle risultanze dei procedimenti ispettivi di Banca d’Italia
Banca d’Italia ha effettuato l’ultima ispezione nel periodo dal 18 marzo 2013 al 24 maggio 2013, non
sono intervenute ad oggi ulteriori verifiche ispettive. Lo scorso 9 giugno si è tenuto un incontro tra
esponenti dell’Emittente e funzionari di Banca d’Italia per una verifica sulla situazione aziendale.
Nell’occasione è stato confermato da Banca d’Italia che in merito alle valutazioni effettuate con
riferimento alla data del 30.06.2015, il giudizio assegnato alla Banca è “parzialmente sfavorevole”, in
linea con quello del 31.12.2014. Sulla base della nuova classificazione di Banca d’Italia tale giudizio
equivale ad un giudizio “sfavorevole”.
Nel corso del citato incontro gli esponenti aziendali hanno presentato a Banca d’Italia il nuovo
organigramma approvato e adottato che conferisce maggiori autonomie alle funzioni aziendali, che
prevede anche il cambio al vertice dell’esecutivo e la nomina del nuovo direttore generale Rag. Roberto
Nicelli. Il direttore generale uscente Dott. Franco Riz, ha assunto la carica di responsabile della Direzione
crediti anomali e monitoraggio andamentale del credito.
Nell’incontro gli esponenti aziendali hanno confermato gli impegni presi:
Con riferimento agli indicatori patrimoniali la Banca ha ribadito i propri obiettivi da completare entro il
31 dicembre 2016:
▪ Riduzione della partecipazione ICCREA di ulteriori 3,5 milioni di euro, dopo la cessione di 1,5
milioni di euro;
▪ Completamento delle iniziative volte a ridurre gli assorbimenti patrimoniali;
▪ Incremento del capitale sociale, con l’aumento di capitale in corso
Con riferimento al miglioramento della redditività la Banca ha ribadito quanto già ipotizzato nel piano
strategico 2015/2017
▪ Chiusura di 4 filiali
▪ Cessione di immobili
▪ Cartolarizzazione delle sofferenze
Per quanto riguarda l’obiettivo del recupero delle coperture rispetto ai dati del sistema delle BCC-CR, è
stato ribadito l’impegno dell’Emittente nel triennio 2015/2017 del piano strategico.
Con una comunicazione scritta del 22 giugno 2016 la Banca d’Italia ha richiamato l’Emittente, per quanto
riguarda gli aspetti di debolezza che caratterizzano la situazione aziendale, ad adottare criteri di
classificazione e valutazione dei crediti più prudenti (con riferimento in particolare al valore di realizzo
atteso ad esito delle procedure esecutive o di transazioni private complesse e alla valutazione delle
inadempienze probabili), e a conferire maggiore concretezza alle operazioni straordinarie annunciate nel
piano strategico del triennio 2015/2017 (in particolare cessioni di immobili e cessione di alcuni sportelli),
volti a supportare la redditività aziendale e il rafforzamento patrimoniale.
Il Collegio Sindacale ha partecipato all’incontro tenutosi presso la sede di Banca d’Italia il 9 giugno
scorso, ha preso nota dei contenuti della comunicazione del 22 giugno 2016 di Banca d’Italia. La Banca
con l’ausilio del collegio sindacale entro il termine del 15 settembre 2016 dovrà fornire a Banca Italia un
aggiornamento sul completamento degli interventi sopra descritti.
Per maggiori informazioni in merito si rinvia alla Sezione I, Capitolo V.
45
FATTORI DI RISCHIO
Il Paragrafo IV.1.3.1 “Rischio di credito” è modificato e integrato come segue:
IV.1.3.1. Rischio di credito
Il rischio di credito è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall’insolvenza o dal
deterioramento del merito creditizio delle controparti affidate.
Nelle successive tabelle viene evidenziato il dettaglio dei comparti dei crediti a clientela per gli 2014 e
2015 e al 31 marzo 2016.
A partire dal 1 gennaio 2015 ha trovato applicazione la nuova nozione di crediti deteriorati adottata dalla
Banca d’Italia nel 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015 della Circolare 272 del 30 luglio 2008.
Conseguentemente i crediti deteriorati sono stati ripartiti nelle categorie delle sofferenze; inadempienze
probabili; esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, abrogando le precedenti nozioni di “incagli” e
di “crediti ristrutturati”. Pertanto i crediti deteriorati al 31 dicembre 2014 sono stati riclassificati sulla base
delle predette nuove categorie al fine di permettere un raffronto con i dati relativi ai crediti deteriorati
dell’Emittente al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016.
Si segnala inoltre che l’Emittente ha adottato, in data 26 maggio 2015, una nuova, più rigorosa policy di
valutazione dei crediti deteriorati che ha trovato applicazione dal 30 giugno 2015.
Le sofferenze includono i relativi interessi di mora.
Crediti lordi
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
274.360
66.306
35.107
375.773
1.221.926
1.973.472
Crediti lordi
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
268.735
72.233
31.257
372.225
1.243.389
1.615.614
Crediti a clienti al 31.03.2016 (migliaia di euro)
Rettifiche di
Incidenza % su
Incidenza % su
valore
Crediti netti totale crediti
totale crediti lordi
complessive
netti
17,17%
118.636
155.724
10,68%
4,15%
14.736
51.570
3,54%
2,20%
1.255
33.852
2,32%
23,52%
134.627
241.146
16,54%
76,48%
4.853
1.217.073
83,46%
100,00%
274.107
1.699.365
100,00%
Crediti a clienti al 31.12.2015 (migliaia di euro)
Rettifiche di
Incidenza % su
Incidenza % su
valore
Crediti netti totale crediti
totale crediti lordi
complessive
netti
16,63%
113.474
155.261
10,51%
4,47%
18.221
54.013
3,66%
1,93%
1.219
30.037
2,03%
23,04%
132.914
239.311
16,19%
76,96%
4.989
1.238.401
83,81%
100,00%
137.841
1.477.711
100,00%
Crediti a clienti al 31.12.2014 (migliaia di euro))
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
Crediti lordi
Incidenza % su
totale crediti lordi
184.155
87.739
24.322
296.217
1.345.896
1.642. 113
11,21 %
5,34%
1,48%
18,04 %
81,96%
100,00 %
Rettifiche di
Incidenza % su
valore
Crediti netti totale crediti
complessive
netti
65.110
119.046
7,66%
15.608
72.131
4,64%
523
23.799
1,53%
81.241
214.976
13,82%
5.866
1.340.030
86,18%
87.107
1.555.006
100,00%
46
FATTORI DI RISCHIO
Al 31 dicembre 2015 si riscontra un aumento dei crediti deteriorati lordi rispetto al 31 dicembre 2014,
che passano dal 18,04% al 23,04% sul totale del crediti; conseguentemente i crediti in bonis decrescono
dall’81,96% del 31 dicembre 2014 al 76,96% del 31 dicembre 2015. I dati al 31 marzo 2016 sono
pressoché invariati rispetto al 31 dicembre 2015. Il totale crediti in bonis al 31 marzo 2016 è pari al
76,48% del totale crediti mentre i crediti deteriorati sono pari al 23,52%.
La seguente tabella contengono il confronto tra i crediti deteriorati dell’emittente con i crediti deteriorati
del sistema bancario italiano e delle banche minori al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2015 e al 31
marzo 2016. I dati dell’Emittente al 31 marzo 2016 sono tratti dalle segnalazioni periodiche di vigilanza,
come successivamente rettificate, e non sono stati assoggettati a revisione legale dei conti da parte della
Società di Revisione.
Il raffronto include sia i dati relativi all’intero sistema bancario nazionale, sia i dati riferiti alla classe
dimensionale comparabile a quella dell’Emittente secondo le classificazioni adottate dalla Banca d’Italia
(la categoria “Banche Minori” comprende le banche appartenenti a gruppi o indipendenti con totale dei
fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di euro).
Gli indici di rischiosità del credito evidenziano un deterioramento al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016
rispetto al 31 dicembre 2014 e tali indici continuano ad essere peggiori rispetto sia all’intero sistema
bancario italiano sia al sistema delle banche minori. L’Emittente continua a presentare gradi di copertura
dei crediti deteriorati, nel loro complesso e nelle singole voci in cui questi si articolano, inferiori ai gradi
di copertura relativi sia al sistema bancario italiano sia al sistema delle banche minori.
mar-16
Indicatori
CRBCC
dic-15
CRBCC
dic-14
Sistema
CRBCC
Sistema
Treviglio
Banche
Minori
Treviglio
Sistema
Sistema
Banche
Minori
Treviglio
Crediti deteriorati lordi /crediti lordi
23,52%
23,04%
18,1%*
18,7%*
18,04%
17,7%***
16,8%***
Crediti deteriorati netti /crediti netti
16,54%
16,19% 10,8%**
n.d
13,82% 10,8%****
11,5%
% di copertura crediti deteriorati
35,83%
35,71%
45,4%*
40,8%*
27,43%
44,4%***
36,5%***
Sofferenze lorde /crediti lordi
17,17%
16,63%
10,6%*
10,5%*
11,21%
10%***
8,6%***
Sofferenze nette /crediti netti
10,68%
10,51%
4,8%**
n.d
7,66%
4,5%****
4,3%
% di Copertura sofferenze
43,24%
42,23%
58,7%*
55,3%*
35,36%
58,7%***
52,1%***
Inadempienze probabili lorde / crediti lordi
4,15%
4,47%
6,9%**
n.d
5,34%
n.d.****
n.d
Inadempienze probabili nette / crediti netti
3,54%
3,66%
5,4%**
n.d
4,64%
n.d.****
n.d
25,22% 27,5%**
% copertura inadempienze probabili
n.d
17,79%
n.d.****
n.d
Esposizioni scadute lorde /crediti lordi
2,20%
1,93%
0,7%**
n.d
1,48%
n.d.****
n.d
Esposizioni scadute nette / crediti netti
2,32%
2,03%
0,6%**
n.d
1,53%
n.d.****
n.d
% copertura esposizioni scadute
Rapporto Grandi Rischi (valore di bilancio)/
totale attivo (Totale impieghi + attività
finanziarie disponibili per la vendita + crediti
verso banche) (%)
Grandi rischi / impieghi netti
3,57%
3,90% 18,8%**
n.d
2,15%
n.d.****
n.d
Sofferenze nette /patrimonio netto
Costo del rischio di credito
22,22%
32,66%
31,44%
n.d.
n.d.
31,22%
n.d.
n.d.
47,69%
48,19%
n.d.
n.d.
45,98%
n.d.
n.d.
107,11%
106,46%
n.d.
n.d.
68,41%
18,8%
n.d.
0,22%
3,48%
n.d.
n.d.
1,49%
n.d.
n.d.
47
FATTORI DI RISCHIO
* fonte Banca d'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2016 Aprile tav.4.1 pag.34 La fonte non reca dati disaggregati
relativi alle categorie di crediti diversi dalle sofferenze. L’aggregato dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze presenta
un’incidenza pari all’8,3% del totale degli impieghi lordi del sistema delle Banche Minori; il grado di copertura dei crediti
deteriorati diversi dalle sofferenze del sistema delle Banche Minori è pari al 22,5%.
** fonte Banca d'Italia - Relazione Annuale Appendice 31/05/2016 - tav. a13.13 pag.118
*** fonte Banca d'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2015 Aprile tav.3.1 pag.21
**** fonte Banca d'Italia - Relazione Annuale Appendice 26/05/2015 - tav. a13.14 pag.118 non si sono inseriti i dati riferiti
ai crediti deteriorati diversi dalle sofferenze, poiché nel 2014 era in vigore una diversa classificazione dei crediti deteriorati..
I rapporti Crediti deteriorati netti /crediti netti e Sofferenze nette /crediti netti relativi al sistema delle banche minori al 31
dicembre 2014 sono stati calcolati dall’Emittente sono stati calcolati dall’Emittente assumendo a base di calcolo l’ammontare
dei crediti indicati nel Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2015, tavola 3.1, mentre il rapporto
Sofferenze nette /patrimonio netto relativo all’intero sistema bancario al 31 dicembre 2014 è stato tratto da ABI Monthly
Outlook - statistiche effettuate su base nazionale, dati “sistema bancario”.
Le seguenti tabelle indicano, alla data del 31 dicembre 2015 e alla data del 31 marzo 2016, l’ammontare
dei crediti considerati come deteriorati a seguito dell’applicazione della definizione di forbearance delle
esposizioni da parte dell’EBA nonché le consistenze delle “performing exposures” e “non performing
exposures”.
31 dicembre 2015
Crediti forborne deteriorati (in unità di euro)
31 marzo 2016
INADEMP. PROB.
-41.867.493
-39.598.955
SCADUTO
-13.932.785
-15.527.849
0
0
-55.800.278
-55.106.604
SOFFERENZA
Totale complessivo
Crediti forborne performing e non performing
Esposizioni deteriorate
(non-performing exposures with forbearance measures)
Altre esposizioni oggetto di concessione
(forborne performing exposures)
Totale (unità di euro)
Crediti oggetto di concessione al 31/12/2015
Sofferenze
Inadempienze probabili
Crediti scaduti/sconfinanti deteriorati
Altre esposizioni oggetto di concessione
(forborne performing exposures)
TOTALE
31 dicembre 2015
-55.800.278
31 marzo 2016
-55.106.604
-118.077.029
-114.962.413
-173.877.307
-170.069.017
Esposizione
lorda
Rettifiche di valore Esposizione netta
0
0
0
41.868
10.546
31.322
13.933
504
13.429
118.077
173.878
859
11.909
117.218
161.969
Dati in migliaia di euro
L’Emittente ritiene che l’applicazione della nuova definizione di forbearance dell’EBA non determinerà
un aumento delle rettifiche di valore sui crediti, analitiche e collettive, di valore significativo.
Malgrado l’Emittente adotti misure per contenere il rischio di credito, il perdurare della situazione di crisi
dei mercati del credito, il deterioramento delle condizioni dei mercati dei capitali e il rallentamento
dell’economia globale potrebbero determinare ulteriori effetti negativi sulla capacità della clientela
bancaria di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un significativo peggioramento
della qualità del credito nei settori di attività dell’Emittente e, in ultima analisi, comportare effetti negativi
48
FATTORI DI RISCHIO
sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Un peggioramento della qualità del
credito espone l’Emittente al rischio di un possibile incremento delle “Rettifiche nette di valore su
esposizioni deteriorate” con conseguente impatto negativo sui risultati di esercizio. Inoltre, una
diminuzione della redditività potrà determinare una minore capacità di autofinanziamento, con
conseguenti possibili effetti sulla situazione patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Si evidenzia che
sulla base del budget operativo approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016, si
prevedono riprese di valore nette per deterioramento di crediti stimate per tutto il 2016 in 21 milioni di
euro. Tale valore è stato determinato sulla base degli accantonamenti previsti per innalzare il livello di
copertura sul credito deteriorato come indicato da Banca d’Italia e per tenere conto di eventi straordinari.
Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione I, Capitolo IX e capitolo XII.
Il Paragrafo IV.1.3.2 “Rischio connesso all’andamento dei tassi di interesse” è modificato e
integrato come segue:
IV. 1.3.2. Rischio connesso all’andamento dei tassi di interesse
Il rischio di tasso di interesse rappresenta il rischio connesso alla possibilità di subire minori ricavi o
perdite in conseguenza di uno sfavorevole andamento dei tassi d’interesse (consistente ad esempio in una
forte discesa dei tassi di interesse o in una dinamica dei tassi contraria rispetto a quella attesa o contraria
rispetto alle strategie gestionali), sia in termini di riduzione del margine di interesse (per effetto di
disallineamenti tra gli interessi attivi degli impieghi e quelli passivi riferiti alle operazioni di raccolta) che
in termini di contrazione del valore del patrimonio della Banca. La Banca calcola l’esposizione al rischio
margine di interesse attraverso il modello semplificato di cui all’allegato C alla Circolare Banca d’Italia
n.285/2013, che consente di determinare la variazione del valore economico del portafoglio bancario a
fronte di uno shock di tasso pari a +/-200 punti base (con l’applicazione del “vincolo di non negatività dei
tassi sullo “scenario al ribasso”).
La metodologia prevede che tutte le attività e passività siano classificate in fasce temporali in base alla
loro vita residua. All’interno di ciascuna fascia viene calcolata l’esposizione netta, ottenuta dalla
compensazione tra posizioni attive e passive, secondo l’analisi dei relativi cash flow. Le esposizioni nette
vengono in seguito moltiplicate per i fattori di ponderazione ottenuti dal prodotto tra una variazione
ipotetica dei tassi di +/-200 punti base ed un’approssimazione della duration modificata relativa a ciascuna
fascia definita dalla Banca d’Italia.
La dinamica di riduzione dei tassi si è evidenziata nell’esercizio 2014 ma soprattutto nel 2015. Questa
dinamica è stata tuttavia parzialmente controbilanciata dalla favorevole dinamica delle commissioni attive
generate dalla raccolta indiretta.
Tale tendenza, pur in presenza di una riduzione del costo della raccolta che si è mostrata costante, potrebbe
avere effetti negativi sulla dinamica del margine di interesse, con conseguenze negative anche sui risultati
dell’Emittente, ove tale dinamica non risulti adeguatamente controbilanciata da dinamiche positive di altre
voci del conto economico.
Descrizione
VARIAZIONE VALORE ECONOMICO -200pb con vincolo
di
non negatività dei tassi
Fondi propri/Patrimonio di vigilanza
Indice di rischiosità (soglia di attenzione =20%)
31/03/2016
euro
197
euro
%
157.445.242
0,00%
31/12/2015
31/12/2014
5.045 157.622.660 174.219.364
0,03%
0,00%
49
FATTORI DI RISCHIO
La tabella evidenzia come la Banca presenti uno sbilancio sul passivo (in quanto le passività a tasso
fisso a medio/lungo termine superano le attività di pari genere), che la rende sensibile (in termini di
rischio) a shock negativi sui tassi di interesse.
Per quanto l’Emittente, nell’ambito della propria politica operativa di raccolta e di impiego, monitori e
gestisca il rischio di tasso di interesse, di fatto, risulta esposto all’andamento dei tassi di mercato. Si
segnala al riguardo che l’Emittente non ha in essere contratti derivati di copertura dei tassi di interesse.
La fluttuazione dei tassi di mercato, infatti, può essere generata da cambiamenti nel generale andamento
dell’economia e dei mercati finanziari nazionali e internazionali, da politiche monetarie e fiscali, dalla
liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di
rating, nonché da eventi politici a livello sia locale che internazionale ovvero da conflitti bellici e atti di
terrorismo. Inoltre, l’attuale situazione economico-finanziaria generale si connota per il riproporsi di
tensioni sui mercati finanziari internazionali e per i recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano
della Grecia, dai quali possono derivare fenomeni di avversione verso il rischio relativo ai debiti sovrani,
tra cui anche quello italiano. In tale scenario, potrebbero verificarsi rialzi dei tassi di interesse sul mercato
dei titoli di Stato italiani, con eventuale peggioramento dello spread dei titoli di Stato italiani rispetto ai
titoli di stato benchmark (tipicamente, i Bund tedeschi). Il verificarsi di tali eventualità, il verificarsi di
eventi inattesi o l’inadeguatezza delle procedure adottate potrebbero avere un impatto negativo, anche
rilevante , sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente,
pregiudicandone la redditività.
Al 31 dicembre 2015, l’assorbimento patrimoniale del rischio di tasso calcolato sul portafoglio bancario,
ossia sul totale delle esposizioni della Banca al netto del portafoglio di negoziazione di vigilanza, ha
consistenza pari a 5,045 milioni di euro, mentre al 31 marzo 2016 l’assorbimento è pari a 197 mila euro.
La Banca, coerentemente ai principi cui la sua attività si ispira, non fa ricorso a strumenti derivati per la
copertura dei rischi finanziari inerenti il portafoglio di proprietà.
Per maggiori informazioni si veda il Capitolo X
Il Paragrafo IV.1.3.3 “Rischio connesso all’esposizione verso il debito sovrano” è modificato e
integrato come segue:
IV.1.3.3 Rischio connesso all’esposizione verso il debito sovrano
L’attività di investimento in strumenti finanziari con risorse proprie comporta un rischio di effetti negativi
in termini di possibili minusvalenze sugli investimenti effettuati e conseguentemente sulla situazione
economico-patrimoniale e finanziaria dell’Emittente.
La Banca al 31 dicembre 2015 ha un’esposizione sul debito dello Stato italiano per un valore nominale di
complessive 593.438 migliaia di euro che rappresenta il 94,88% delle attività finanziarie dell’Emittente
ed il 26,51% dell’attivo (538.000 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).
La Banca non ha esposizioni su debiti sovrani di altri Stati.
Le recenti incertezze sull’evoluzione delle politiche monetarie della BCE, nell’area Euro, e della FED,
nell’area del dollaro, con la conseguente alea in ordine al posizionamento degli investitori internazionali
determinano il riacuirsi dei profili di rischio afferenti alla gestione del portafoglio di investimento
dell’Emittente, connessi all’esposizione dell’Emittente all’andamento delle quotazioni, ai rischi di
controparte e alla solvibilità degli emittenti gli strumenti finanziari detenuti in portafoglio. I futuri sviluppi
di tale scenario potrebbero pertanto determinare significativi effetti negativi sulla situazione patrimoniale,
economica e finanziaria dell’Emittente.
50
FATTORI DI RISCHIO
Le seguenti tabelle illustrano l’indicazione del valore nominale, del valore in bilancio e del fair value dei
titoli italiani di natura governativa in migliaia di euro al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014.
31/12/2015
Valore
Governi e Categoria
rating
IAS
Nominale
Italia/BBBTotale
AFS
593.438
593.439
Val. di
Bilancio
599.072
599.072
31/12/2014
Fair
Value
Governi e
rating
599.072 Italia/BBB599.072 Totale
Categori
a
IAS
AFS
Valore
Nominale
Val. di
Bilancio
538.000
538.000
Fair
Value
544.233 544.233
544.233 544.233
Alla data del 23 maggio 2016 l’esposizione in titoli di debito sovrano è pari a 584.195 migliaia di euro.
La seguente tabella riporta l’esposizione in titoli di debito sovrano suddivisi per vita residua alla data del
23 maggio 2016:
Scadenza
entro 1 anno
tra 1 e 3 anni
tra 3 anni e 5 anni
tra 5 anni e 10 anni
oltre 10 anni
Totale
Valori
274.831.413,15
4.563.200,00
145.124.000,00
42.007.184,00
114.670.085,59
584.195.882,74
Alla data del 31 dicembre 2015, così come alla data del supplemento, la Banca non detiene strumenti
finanziari strutturati emessi dagli Stati Sovrani e non sono in essere finanziamenti erogati dall’Emittente
verso Governi. Inoltre, si specifica che l’Emittente, alla data del 31 dicembre 2015, così come alla data
del Supplemento, non detiene nel proprio portafoglio di attività finanziarie titoli di Stato greci o di altri
Paesi “periferici”.
La gestione dei titoli di stato ha un impatto sul margine di intermediazione, e sul risultato netto di esercizio
della Banca. In particolare le voci di conto economico direttamente interessate dall’andamento dei titoli
di debito sovrano sono gli interessi attivi e gli utili (perdite) da negoziazione, essendo il portafoglio delle
attività disponibili per la vendita composto in misura largamente preponderante da titoli di stato italiani.
Si specifica in proposito che l’incidenza dell’utile da cessione o riacquisto di attività disponibili per la
vendita sul margine di intermediazione è stata pari al 32,13% al 31 dicembre 2014 e pari al 25,92% alla
data del 31 dicembre 2015.
La seguente tabella rappresenta l’andamento dello spread tra BTP decennale e Bund tedesco (espresso in
punti base, ossia in centesimi di punto percentuale) dal 2012 alla data del Supplemento Informativo.
31.12.2012
316
31.12.2013
212
31.12.2014
134
30.06.2015
156
31.12.2015
96
23.05.2016
130
51
FATTORI DI RISCHIO
Nel valutare i dati riportati, si deve anche considerare che nel 2014 si è registrato un aumento consistente
delle quotazioni dei Titoli di Stato italiani ed una discesa dei relativi rendimenti con effetti positivi su
portafoglio dei titoli governativi.
Tale tendenza è peraltro proseguita nel corso di tutto il 2015.
Alla data del 29 giugno 2016, il rating assegnato allo Stato Italia dalle principali società di rating era:
· Baa2 da Moody’s
· BBB- da Standard&Poor’s
· BBB+ da Fitch
I recenti sviluppi della crisi del debito sovrano della Grecia hanno determinato il riprodursi delle forti
tensioni nei mercati finanziari, già manifestatesi in passato. Il fenomeno in questione, occasionato dalle
incertezze in merito alla futura evoluzione della situazione della Grecia e sulla capacità di tale Stato di
far fronte alle scadenze dei finanziamenti ricevuti in ambito internazionale, è alimentato anche dai
possibili rischi di contagio tra i mercati dei debiti sovrani dei diversi paesi, tra i quali anche quello italiano.
Allo stato, non è da escludere la possibilità che tale situazione produca un nuovo scenario di avversione
al rischio potenzialmente suscettibile di estensione anche al debito sovrano italiano italiani, con l’effetto
che possa venire a vanificarsi la ripresa di fiducia manifestatasi tra il 2013, il 2014 e nel corso del 2015
ed i titoli di stato italiani possano essere penalizzati da forti vendite, con conseguente ridimensionamento
dei relativi corsi e significativi rialzi dei relativi rendimenti.
Ugualmente non si può neppure escludere che dall’eventuale realizzarsi di un siffatto scenario possano
derivare declassamenti dei titoli di Stato italiani da parte delle principali agenzie di rating. Tali circostanze
avrebbero la conseguenza di produrre effetti negativi sul valore delle attività finanziarie detenute nel
portafoglio dell’Emittente, caratterizzato nel complesso da una sensibile esposizione al Rischio Paese
Italia, in relazione alla presenza di una elevata quota di investimenti costituiti da titoli di Stato italiani.
Potrebbero, quindi, prodursi effetti negativi, anche rilevanti, sui risultati operativi e sulla situazione
economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. In uno scenario estremo, alcuni Paesi dell’Eurozona
potrebbero uscire dall’Unione Monetaria o, addirittura, si potrebbe pervenire all’ipotesi di un
dissolvimento dell’Unione Monetaria stessa, con conseguenze, in entrambi i casi, allo stato, imprevedibili
e, comunque, con possibili effetti negativi, anche rilevanti, sulle attività e sulla situazione economica,
patrimoniale e finanziaria dell’Emittente.
Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione I, Capitolo X.
Il Paragrafo IV.1.3.4. Rischi Connessi all’adeguatezza patrimoniale è modificato e integrato come
segue
IV.1.3.4. Rischi Connessi all’adeguatezza patrimoniale
L’Emittente è esposto al rischio di non conformità ai requisiti di adeguatezza patrimoniale previsti dalla
normativa vigente. Nella tabelle riportate di seguito sono riportate le informazioni sui Fondi propri e
sull’adeguatezza patrimoniale dell’esercizio 31 dicembre 2014, e al 31 dicembre 2015 e 31 marzo 2016
, redatte sulla base delle regole di Basilea III. I dati al 31 marzo 2016, sono stati inviati a Banca d’Italia
nell’ambito delle periodiche segnalazioni di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione legale dei
conti da parte della Società di Revisione.
52
FATTORI DI RISCHIO
Composizione Fondi Propri (in migliaia di euro)
31-mar 2016
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 145.316
CET 1)
Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier
145.316
1 - CET1)
Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2)
12.129
Totale fondi propri
157.445
31-dic 2015
145.021
31-dic 2014
173.674
145.021
168.130
12.601
6.089
157.622
174.219
La contrazione dei Fondi Propri al 31 dicembre 2015 rispetto al 31 dicembre 2014 è da imputarsi al
risultato di esercizio 2015, che ha registrato una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro. Tra il 31
dicembre 2015 e il 31 marzo 2016 il totale del fondi propri è rimasto pressoché invariato.
Coefficienti di
Vigilanza
Requisito
minimo
regolamentare
Capital
Conservat
ion Buffer
Common
Equity Tier 1
Capital Ratio
Tier 1 Capital
Ratio
Total Capital
Ratio
4.50%
2.50%
Requisito minimo
regolamentare +
capital conservation
buffer
7.00%
6%
2.50%
8%
2.50%
Coeffic.
Emittente
31/03/2016
Coeffic.
Emittente
31/12/2015
Coeffic.
Emittente
31/12/2014
11.43%
11.75%
12.26%
8.50%
11.43%
11.75%
12.26
10.50%
12.38%
12.78%
12.71%
La seguente tabella riporta la quantificazione in euro del delta percentuale tra i coefficienti patrimoniali
dell’emittente alla data del 31 marzo 2016 e i coefficienti minimi regolamentari
Coefficienti di Vigilanza
Common Equity Tier
Capital Ratio
Tier 1 Capital Ratio
1
Requisito
minimo
regolamentare
+
capital conservation
buffer
7.00%
Total Capital Ratio
Requisiti Prudenziali di Vigilanza
Rischio di credito e di controparte
Rischio di mercato
Rischio operativo
Attività di Rischio ponderate
Capitale interno rischi I Pilastro
Eccedenza di capitale
RWA/Totale Attivo
Coeffic.
Emittente
31/03/2016
Delta
percentuale
Delta in euro
11.43%
+4.43%
56.297.090
8.50%
11.43%
+2.93%
37.221.604
10.50%
12.38%
+1.88%
23.916.840
31-mar 2016
97.037
0
4.698
1.271.698
101.736
55.709
53,46%
31-dic 2015
94.005
0
4.698
1.233.801
98.704
58.918
54,60%
31-dic 2014
101.555
0
4.676
1.327.893
106.231
64.828
55,96%
53
FATTORI DI RISCHIO
Al 31 dicembre 2014, così come al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016 l’Emittente presenta
coefficienti (Common Equity Tier 1 Capital Ratio, Tier 1 Capital Ratio e Total Capital Ratio) al di sopra
dei minimi regolamentari inclusivi del “Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un ulteriore
cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale.
Si precisa peraltro che l’eventualità in cui dovesse verificarsi il mancato rispetto del capital conservation
buffer comporterebbe la sottoposizione dell’Emittente alle misure di conservazione del capitale previste
dalla Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, e successive modificazioni e integrazioni, che
prevedono, tra le altre misure, anche una limitazione alla distribuzione di dividendi.
Inoltre, non può escludersi che in futuro possano sorgere ulteriori necessità di rafforzamento patrimoniale
dell’Emittente per cui gli investitori potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori aumenti di capitale
sociale.
Si evidenzia che il mancato rispetto, anche solo del Capital Conservation Buffer, comporta la
sottoposizione dell’Emittente alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare di Banca
d’Italia 285 del 17 dicembre 2013, e successive modifiche e integrazioni, che prevedono, tra le altre
misure, anche una limitazione alla distribuzione dei dividendi. Inoltre non è possibile escludere che, ad
esito dei futuri processi di revisione e valutazione prudenziale, l’Autorità di Vigilanza prescriva alla
Banca, inter alia, il mantenimento di standard di adeguatezza patrimoniale superiori rispetto a quelli
previsti dalla normativa prudenziale e a quelli già imposti all’Emittente in ragione della relativa
rischiosità.
Dalla data del 2 novembre 2015 ad oggi la Banca non è stata assoggettata ad altri processi SREP da parte
di Banca D’Italia
Si evidenza che il Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) è svolto dalla Banca d’Italia con
periodicità almeno annuale (fermi restando in ogni caso i poteri e le prerogative di vigilanza proprie di
quest’ultima esercitabili su base continuativa durante il corso dell’anno) allo scopo di accertare che la
Banca sia dotata di presidi di natura patrimoniale, organizzativa e di gestione della liquidità appropriati
rispetto ai rischi assunti, anche in scenari di stress, assicurando il complessivo equilibrio gestionale.
Pertanto, non è possibile escludere che, ad esito dei futuri SREP, l’Autorità di Vigilanza, in ragione della
rischiosità della Banca, anche prospettica, prescriva all’Emittente, inter alia, il mantenimento di standard
di adeguatezza patrimoniale superiori a quelli attualmente applicabili. In tali circostanze, l’Emittente
potrebbe trovarsi nella necessità di ricorrere a ulteriori interventi di rafforzamento patrimoniale ai fini del
raggiungimento di detti standard, per cui gli azionisti potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori
aumenti di capitale sociale, e/o la Banca potrebbe subire degli interventi, anche invasivi, nella gestione
della Banca, quali, ad esempio, l’imposizione di restrizioni o limitazioni dell’attività e/o la cessione di
attività che presentano rischi eccessivi per la solidità della Banca o meccanismi di risanamento e
risoluzione delle crisi d’impresa come il bail-in.
La nuova disciplina prevede che la Banca deve detenere altresì la riserva di conservazione di capitale
anticiclica (counter cyclical capital buffer). Tale riserva ha lo scopo di proteggere il settore bancario nelle
fasi di eccessiva crescita del credito; la sua imposizione, infatti, consente di accumulare, durante fasi di
surriscaldamento del ciclo del credito, capitale primario di classe 1 che sarà poi destinato ad assorbire le
perdite nelle fasi discendenti del ciclo. A differenza della riserva di conservazione del capitale, la riserva
di capitale anticiclica è imposta soltanto nei periodi di crescita del credito ed è calcolata secondo
determinati criteri. Si evidenzia che tale riserva, calcolata secondo le modalità previste dalla circolare 285
di Banca d’Italia, dovrà essere costituita da capitale primario di classe 1.
54
FATTORI DI RISCHIO
La Banca d’Italia con comunicati stampa ha fissato per il primo e per il secondo trimestre 2016 il
coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB) allo zero per cento.
Pertanto, alla data del Supplemento al Prospetto, l’Autorità di Vigilanza non ha ancora definito
l’ammontare di tale riserva.
Sebbene alla data del Supplemento al Prospetto l’Emittente presenti coefficienti al di sopra dei minimi
regolamentari, si rappresenta che sulla base del budget operativo, approvato dal Consiglio di
Amministrazione in data 26 gennaio 2016, sono previsti 21 milioni di euro di svalutazioni per
deterioramento del credito nel corso dell’anno 2016. Tale valore è stato determinato sulla base degli
accantonamenti previsti per innalzare il livello di copertura sul credito deteriorato come indicato da Banca
d’Italia e per tenere conto di eventi straordinari. Pertanto, l’esigenza di provvedere alle menzionate
svalutazioni, anche alla luce del fatto che la Banca d’Italia in data 22 giugno 2016 ha richiamato
l’Emittente ad adottare criteri di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti, potrà rendere
necessari interventi volti al rafforzamento della dotazione patrimoniale della Banca, al fine di garantire il
permanere del rispetto dei requisiti patrimoniali di vigilanza vigenti.
Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione I, Capitolo IX.
Il Paragrafo IV.1.3.5 “Rischio di liquidità” è modificato e integrato come segue
IV.1.3.5 Rischio di liquidità
Il rischio di liquidità è il rischio di non essere in grado di far fronte ai propri impegni di cassa nei tempi
richiesti e a costi sostenibili; questa tipologia di rischio si articola in due diverse forme, note come Funding
Liquidity Risk e Market Liquidity Risk:
▪ Il Funding Liquidity Risk è il rischio che la Banca non sia in grado di far fronte in modo efficiente,
senza compromettere la propria ordinaria operatività e il proprio equilibrio finanziario, a deflussi di
cassa attesi e inattesi (legati al rimborso di passività, al rispetto di impegni ad erogare fondi o alla
richiesta, da parte dei suoi creditori, di accrescere le garanzie reali fornite a fronte di finanziamenti
ricevuti);
▪ Il Market (o Asset) Liquidity Risk è invece il rischio che una banca, al fine di monetizzare una
consistente posizione in attività finanziarie, finisca per influenzarne sfavorevolmente e in misura
significativa il prezzo, a causa dell’insufficiente capacità di assorbimento del mercato finanziario in
cui tale attività sono scambiate, o di un suo temporaneo malfunzionamento.
Considerata la rilevanza del rischio in questione la Banca ha adottato sistemi e tecniche di analisi descritti
nel documento “Policy di liquidità”. In aderenza alle Disposizioni di Vigilanza, nel documento sono
specificate soglie di tolleranza, limiti per la gestione della liquidità operativa, criteri per la liquidità
strutturale, modalità di attivazione e gestione del piano di emergenza in caso di crisi (Contingency
Funding Plan).
L’Emittente effettua un controllo del rischio di liquidità, conformandosi alle previsioni dell’Autorità di
Vigilanza.
Nel marzo del 2013, la Banca ha integrato le proprie attività di controllo anche mediante il monitoraggio
degli indicatori LCR (Liquidity Coverage Ratio, che esprime il rapporto tra le attività prontamente
monetizzabili e lo sbilancio progressivo cumulato a 1 mese) e NSFR (Net Stable Funding Ratio, che
misura la parte di impieghi stabili finanziati da raccolta non volatile e viene calcolato quantificando le due
masse mediante l’applicazione di coefficienti di ponderazione).
Di seguito si riportano gli indicatori LCR e NFSR della Banca, dall’analisi dei quali emerge una situazione
di eccedenza di liquidità rispetto ai fabbisogni di liquidità sia a breve sia a medio termine. Si fornisce
anche il dato relativo all’indicatore Loan to Deposit Ratio. I dati al 31 marzo 2016 sono stati inviati a
55
FATTORI DI RISCHIO
Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche segnalazioni di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione
legale dei conti da parte della Società di Revisione
Data di riferimento
Indice LCR (1)
Indice NFSR (2)
Loan to Deposit Ratio (3)
Soglia
Minima
31/12/2014 31/12/2015 31/03/2016
60%
287,07%
465,31%
253,26%
100%
146,53%
148,98%
144,76%
0%
81,31%
85,87%
90,04%
(1) Valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, 70% dal 01 gennaio 2016 e 100% dal 01 gennaio 2018
come definite dal Regolamento UE 575/2013 (CRR).
(2) Alla data del Prospetto non è stata ancora definita una soglia minima regolamentare ma nell’ambito del Comitato
di Basilea è stata proposta una soglia minima del 100%.
(3) Non essendo un indicatore regolamentare non è prevista una soglia minima.
Gli indicatori LCR e NFSR, come evidenziato nella tabella sopraesposta hanno subito una variazione
negativa. La riduzione maggiore si è avuta essenzialmente per l’indicatore LCR. Come già visto e riportato
nel presente supplemento, l’andamento negativo della raccolta diretta e della raccolta interbancaria,
durante il periodo analizzato, hanno contribuito negativamente sulle voci attività liquide e sui deflussi di
cassa netti, voci che concorrono a costituire l’indicatore LCR.
Dal 31 dicembre 2014, il Loan to Deposit Ratio, dopo un periodo di sostanziale stabilità, inizia una fase
di incremento, riconducibile a un maggior decremento degli impieghi rispetto alla raccolta diretta. Al 31
dicembre 2015, il Loan to Deposit Ratio si mantiene sostanzialmente stabile, attestandosi all’85,87%. Al
31 marzo 2016 il decremento della raccolta diretta nei primi tre mesi dell’anno, pari a -5,66%, rispetto al
decremento degli impieghi sempre nei primi tre mesi dell’anno, pari a -1,26%, porta il Loan to Deposit
Ratio ad un valore di 90,04%.
L’indice LCR è passato dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 da un indice di 287,07% al valore
253,26%. La significativa riduzione intervenuta a marzo 2016 è legata al decremento delle attività liquide
e dall’incremento del deflussi di cassa netti.
L’indiceNFSR (Net Stable Funding Ratio) è passato dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 da un indice
di 146,53% al valore di 144,76% l’indice si è mantenuto pressochè costante.
I valori dell’LCR (Liquidity Coverage Ratio) e dell’NFSR (Net Stable Funding Ratio) al 31 marzo 2016
risultano superiori agli obiettivi minimi fully-phased fissati da Basilea 3.
In ogni caso, non è possibile escludere che, in futuro, il protrarsi di tale dinamica di incremento della
percentuale dei volumi impiegati rispetto ai volumi della raccolta, cui eventualmente si aggiunga un
incremento dei costi gestionali dell’Emittente, possa rendere più significativo il rischio di liquidità.
Si segnala, inoltre, che, alla data del Supplemento la Banca ha in essere alcune significative operazioni di
rifinanziamento della Banca Centrale Europea realizzate indirettamente con ICCREA Banca S.p.A. e
finanziamenti collateralizzati con ICCREA Banca S.p.A. per 383,77 milioni di euro.
Tali operazioni comportano la mancata disponibilità dei titoli posti a garanzia per tutta la durata
dell’operazione e l’eventuale difficoltà di restituire la liquidità ottenuta qualora l’impiego della stessa
56
FATTORI DI RISCHIO
venisse effettuato per periodi di tempo più lunghi rispetto alle scadenze delle operazioni di
rifinanziamento e/o in attività che presuppongano il rischio di non recuperare le somme investite.
Tipo Strum
TLTRO II BCE
Nozionale
Interessi
Impiego
Decorrenza
Scadenza
Divisa
Tasso
133.770.000,00
243.461,40
134.013.461
29/06/2019
24/06/2020
EUR
0,045%
50.000.000,00
-22.791,67
49.977.208,33
14/09/2015
14/03/2017
EUR
-0,03%
50.000.000,00
-11.395,83
49.988.604,17
29/10/2015
28/04/2017
EUR
-0,015%
Finanziamenti
Collateralizzati
Finanziamenti
Collateralizzati
Finanziamenti
Collateralizzati
Finanziamenti
Collateralizzati
50.000.000,00
-40.444,44
49.959.555,56
20/01/2016
20/07/2016
EUR
-0,255%
100.000.000,00
-127.141,67
99.872.858,33
26/05/2016
21/12/2016
EUR
-0,219%
TOTALE
383.770.000,00
L’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate a garanzia di
finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazioni di rifinanziamento con la BCE è pari a
170.540.000,00 euro alla data del Prospetto Informativo.
Con riferimento ai prestiti obbligazionari emessi dalla Banca, in circolazione alla data del 23 Maggio
2016, si rappresenta nella tabella seguente il relativo profilo di scadenza (Valori in migliaia di euro):
Anno di scadenza
2016
2017
2018
2019
2020
2021
2022
2025
TOTALI
Debito residuo
138.188
173.954
159.056
72.800
21.245
8.500
3.000
1.500
578.243
% su totale debito
residuo
23,90%
30,08%
27,51%
12,59%
3,67%
1,47%
0,52%
0,26%
100,00%
Si evidenzia che nell’arco degli anni 2016 e 2017 scadranno obbligazioni emesse dalla Banca per un
debito residuo di 312,1 milioni di euro, pari al 53,98% del totale delle obbligazioni emesse.
A fronte delle suddette scadenze, anche in vista del reperimento delle risorse da utilizzare per il rimborso
dei prestiti in scadenza, l’Emittente potrebbe procedere, come accaduto in passato, ad emettere nuove
obbligazioni per un importo almeno pari a quelle in scadenza.
La seguente tabella evidenzia la distribuzione delle attività e delle passività della Banca per scadenze
contrattuali e la relativa posizione netta al 31 marzo 2016. I dati sono riportati in unità di euro.
57
FATTORI DI RISCHIO
maturity ladder
FASCIA
DESCRIZIONE
A Vista e A Revoca
ATTIVITA'
PASSIVITA'
POSIZIONE NETTA
169.200.535
877.465.784
708.265.249
Da oltre 1 giorno a 7 giorno
3.272.415
2.721.792
-550.623
Da oltre 7 giorni a 15 giorni
4.226.107
9.810.109
5.584.002
Da oltre 15 giorni a 1 mese
28.856.374
5.698.975
-23.157.399
Da oltre 1 mesi a 2 mesi
15.020.261
28.037.586
13.017.325
Da oltre 2 mesi a 3 mesi
43.452.207
62.594.252
19.142.045
Da oltre 3 mesi a 6 mesi
54.855.117
116.830.456
61.975.339
Da oltre 6 mesi a 1 anno
110.315.376
153.547.439
43.232.063
Da oltre 1 anno a 18 mesi
112.224.209
57.330.096
-54.894.113
Da oltre 18 mesi a 2 anni
98.033.500
86.919.750
-11.113.750
Da oltre 2 anni a 3 anni
200.322.636
196.304.787
-4.017.849
Da oltre 3 anni a 4 anni
89.098.763
4.486.000
-84.612.763
Da oltre 4 anni a 5 anni
77.680.228
25.260.000
-52.420.228
510.409.458
4.625.362
-505.784.096
94.387.554
94.387.554
1.631.632.388
114.665.202
Oltre 5 anni
AVANZO REGOLA 1 (patrimonio – immobili e
partecipazioni)
TOTALI
1.516.967.186
Nell’analisi della liquidità strutturale, la Banca ha assunto a riferimento anche il modello di
“Mismatching”, per la misurazione e gestione del rischio di liquidità. Dall’analisi riportata sulla
distribuzione delle attività e delle passività della Banca per scadenze contrattuali si evidenzia come al 31
marzo 2016 lo sbilancio di breve/medio periodo rimanga contenuto.
L’indicatore prudenziale di leva finanziaria, calcolata come rapporto fra lo sbilancio della posizione netta
oltre 5 anni e l’avanzo della regola 1 (patrimonio meno immobili e partecipazioni) si determina in 5,51,
mantenendosi sui livelli consolidati dell’anno 2015.
In generale, nonostante la Banca adotti misure volte a contenere e/o neutralizzare l’esposizione ai suddetti
rischi, non si può escludere che il verificarsi di eventi che determinino l’aumento dei costi di
finanziamento dell’Emittente e/o limitino il suo accesso ad alcune tradizionali fonti di raccolta aggravino
il rischio di liquidità possano avere un impatto negativo, anche rilevante, sulla situazione economica,
patrimoniale e finanziaria dell’Emittente.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo X.
Il Paragrafo IV.1.3.6 “Rischio di mercato” è stato parzialmente modificato come segue
IV.1.3.6 Rischio di mercato
Il rischio di mercato è il rischio che il valore di un’attività o passività finanziaria vari a causa
dell’andamento di fattori di mercato, quali i corsi azionari, il tasso di inflazione, i tassi di interesse, i tassi
di cambio e la loro volatilità, etc. L’Emittente è, quindi, esposto a potenziali cambiamenti del valore degli
strumenti finanziari da esso detenuti, riconducibili a fluttuazioni dei tassi di interesse, dei tassi di cambio
e/o valute, dei prezzi dei mercati azionari, dei prezzi delle materie prime oppure degli spread di credito
e/o altri rischi.
58
FATTORI DI RISCHIO
Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale andamento dell’economia, dalla
propensione all’investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati
su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi
politici a livello sia locale sia internazionale oppure da conflitti bellici o atti terroristici.
Nel quadriennio 2012-2015 e fino alla data del Supplemento Informativo la Banca ha mantenuto sospesa
l’operatività del portafoglio di negoziazione. Pertanto, posto che la rilevazione quantitativa del capitale
interno per il rischio di mercato fa riferimento al solo portafoglio di negoziazione di vigilanza, non si
configurano, nel periodo di riferimento, assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio di mercato.
In ogni caso il rischio di mercato, nelle sue diverse configurazioni è monitorato giornalmente attraverso
misure di massima perdita potenziale, ottenute mediante l’applicazione della metodologia VaR che indica
la perdita potenziale di una posizione di investimento in un certo orizzonte temporale.
La valutazione della Banca è fondata sui seguenti criteri:
a) l’orizzonte temporale di riferimento in cui il rischio è valutato, chiamato tecnicamente holding period,
è fissato in 10 giorni;
b) il livello di confidenza, indice del grado di avversione al rischio della Banca, è pari al 99%;
c) la distribuzione dei rendimenti del periodo, che per le metodologie VaR di tipo varianza - covarianza è
ipotizzata di tipo normale.
Poiché la Banca non detiene titoli negli altri portafogli (HFT, HTM), il calcolo del VaR viene effettuato
sul portafoglio attività disponibili per la vendita (AFS).
Alla data del Supplemento, il VaR sul portafoglio AFS composto da titoli obbligazionari governativi UE
(per un controvalore di mercato di euro 619.074.000) è pari a euro 5.346.000.
Alla data del 31 marzo 2016, il VaR sul portafoglio AFS composto da titoli obbligazionari governativi
UE (per un controvalore di mercato di euro 579.952.000) è pari a euro 4.229.000.
Alla data del 31 dicembre 2015, il VaR sul portafoglio AFS composto da titoli obbligazionari governativi
UE (per un controvalore di mercato di euro 631.400.000) è pari a euro 6.780.000.
Alla data del 31 dicembre 2014 il VaR sul portafoglio AFS composto da titoli obbligazionari governativi
UE (per un controvalore di mercato di euro 544.179.441) è pari a euro 2.970.209.
Si specifica che il valore di bilancio delle esposizioni sovrane dell’Emittente rappresentate da “titoli di
debito” - interamente concentrate sul paese Italia – ammontava al 31 dicembre 2015 a 599,1 milioni,
ammontava al 31 dicembre 2014 a 544,2 milioni di euro.
Esposizione del portafoglio dell’Emittente ai rischi di mercato (dati in migliaia di Euro)*
31.12.2015
VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato
relativamente al portafoglio di negoziazione (TRADING BOOK)
VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato
relativamente al portafoglio bancario (BANKING BOOK)
0
31.12.2014
0
6.776
2.970
* Si specifica che, ai fini del calcolo dei requisiti per gli assorbimenti patrimoniali a fronte dei rischi di
Mercato l’Emittente adotta il metodo standard.
** Il Value at Risk (VaR) è una misura di rischio applicata agli investimenti finanziari. Tale misura indica la perdita
potenziale di una posizione di investimento in un orizzonte temporale pari a 10 giorni, con un livello di confidenza
59
FATTORI DI RISCHIO
pari a 99%. È una tecnica comunemente usata da banche d'investimento per misurare il rischio di mercato delle
attività che detengono in portafoglio.
Il Paragrafo IV.1.3.7 “Rischi relativi all’aumento delle imposte differite attive (DTA)” è stato
inserito come segue:
IV.1.3.7 “Rischi relativi all’aumento delle imposte differite attive (DTA)
Al 31 dicembre 2015 le imposte differite attive (le “DTA”) ammontavano complessivamente a 23,98
milioni di euro (rispetto ai 18,10 milioni di euro al 31dicembre 2014), di cui 20,26 milioni di euro
(rispetto ai 16,01 milioni di euro al 31 dicembre 2014) trasformabili in credito d’imposta ai sensi della
Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la “Legge 214/2011”). Il rilevante ammontare delle DTA iscritte
nell’attivo dello stato patrimoniale della Banca è principalmente imputabile al trattamento fiscale
previsto dalla normativa italiana vigente per le svalutazioni e perdite su crediti fino al 31 dicembre 2014.
La Legge 214/2011 ha previsto, in particolare, la trasformazione in credito d’imposta delle DTA riferite
a svalutazioni e perdite su crediti, nonché di quelle relative al valore degli avviamenti e delle altre attività
immateriali (c.d. DTA trasformabili) nel caso in cui la società rilevi nel proprio bilancio individuale una
perdita d’esercizio. La trasformazione in credito d’imposta opera con riferimento alle DTA iscritte nel
bilancio in cui si rileva la perdita civilistica e per una frazione delle stesse pari al rapporto tra l’ammontare
della perdita e il patrimonio netto della società. La Legge 214/2011 ha previsto, inoltre, la trasformazione
delle DTA anche in presenza di una perdita fiscale su base individuale; in tale circostanza la
trasformazione opera sulle DTA iscritte in bilancio a fronte della perdita fiscale, per la quota della perdita
medesima generata dalla deduzione delle componenti di reddito negative sopra descritte (svalutazioni e
perdite su crediti, avviamenti e altre attività immateriali). In tale contesto normativo, quindi, il recupero
delle DTA trasformabili risulta garantito in capo all’Emittente anche nel caso in cui quest’ultimo non
dovesse generare adeguati redditi imponibili futuri in grado di assorbire ordinariamente le deduzioni
corrispondenti alle DTA iscritte. La disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, come affermato
nel Documento Banca d’Italia/CONSOB/ISVAP (attuale IVASS) “Trattamento contabile delle imposte
anticipate derivante dalla Legge 214/2011” n. 5 del 15 maggio 2012, nel conferire “certezza” al recupero
delle DTA trasformabili, incide in particolare sul test di recuperabilità previsto dal principio contabile
IAS12, rendendolo di fatto automaticamente soddisfatto. Anche la normativa regolamentare prevede un
trattamento più favorevole per le DTA trasformabili rispetto alle altre tipologie di DTA; le prime infatti,
ai fini dei requisiti di adeguatezza patrimoniale cui è soggetto la Banca, non costituiscono elementi
negativi del patrimonio e sono incluse nelle Attività Ponderate per il Rischio (le “RWA”) con una
ponderazione del 100%.
Si segnala che, in data 7 aprile 2015 la Commissione europea ha inviato una lettera ai governi di alcuni
Stati membri, tra cui l’Italia, con la richiesta di informazioni in merito al trattamento, a livello nazionale,
delle DTA ai fini del calcolo dei requisiti di solidità patrimoniale, in esito alla quale potrebbe valutare la
possibilità di aprire un’indagine formale per violazione della disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato.
Qualora, ad esito di tale indagine, dovesse essere accertata la natura di aiuti di Stato della norma in
questione, potrebbe non risultare più applicabile alle DTA trasformabili l’attuale trattamento più
favorevole ai fini prudenziali e, conseguentemente, potrebbero manifestarsi effetti negativi, anche
rilevanti, sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca. A tal
proposito, un recente provvedimento, ovvero, il Decreto Legge n. 83 del 27 giugno 2015 ha modificato
il regime fiscale delle perdite e svalutazioni su crediti a partire dall’esercizio 2015, prevedendo la
deduzione integrale nell’esercizio dei suddetti componenti di reddito (il regime transitorio prevede che
per il 2015 le svalutazioni e le perdite su crediti siano deducibili al 75%) evitando quindi la generazione
di nuove DTA. In particolare è stato previsto che:
60
FATTORI DI RISCHIO
1. a decorrere dall’esercizio 2015, le svalutazioni e le perdite su crediti sono integralmente deducibili
nell’esercizio in cui vengono imputate a conto economico (e non già in 5 anni, come nel regime
previgente);
2. le DTA relative alle svalutazioni e alle perdite su crediti in essere al 31 dicembre 2014, vengono
ricompattate in un unico stock pregresso indistinto deducibile in 10 anni a decorrere dal 2016. Tale novità
legislativa persegue una finalità di stabilizzazione del gettito fiscale nel passaggio dal vecchio al nuovo
regime, per evitare negative ricadute sulle entrate fiscali del Tesoro
Si segnala che qualora l’esito dell’indagine della Commissione europea dovesse accertare la natura degli
aiuti di Stato della normativa relativa alle DTA l’importo di 20,26 milioni di euro iscritto nel bilancio
2015 perderebbe il beneficio di un trattamento più favorevole ai fini prudenziali e dovrebbe essere trattato
come elemento negativo dal patrimonio di vigilanza, con un indicatore di CET 1 che scenderebbe, quindi,
all’11,47% a dicembre 2015.
L’art. 11 del decreto Banche (D.L. n. 59/2016) tende a superare le critiche mosse dalla Commissione
europea in relazione alla legittimità, sotto il profilo della compatibilità con la disciplina europea degli
aiuti di Stato, della disposizione che consente la conversione di DTA “qualificate” - relative cioè a
rettifiche di valore su crediti, avviamento ed altre attività immateriali - in crediti d’imposta.
L’opzione per il pagamento di un canone annuo dell’1,5% con riferimento ai periodi d’imposta 20152029 consente di assicurarsi il diritto al credito d’imposta da conversione di DTA. L’opzione,
irrevocabile, deve essere esercitata entro il 31 luglio 2016, secondo modalità che verranno definite
dall’Agenzia delle Entrate.
Il Paragrafo IV.1.4.1 “Rischio connesso alla variabilità degli utili e alla distribuzione di dividendi”
è stato parzialmente modificato come segue
IV.1.4.1 Rischio connesso alla variabilità degli utili e alla distribuzione di dividendi
Si evidenzia che, tenuto conto della perdita risultante dal bilancio di esercizio 2015, approvato
dall’Assemblea generale dei soci in data 1° maggio 2016, non sussistono i presupposti per la distribuzione
di dividendi.
Nel Paragrafo IV.1.6 “Rischio di concentrazione degli impieghi” è stata modificata la tabella come
segue
IV.1.6. Rischio di concentrazione degli impieghi
Il rischio di concentrazione costituisce una sottocategoria del rischio di credito determinato da una
concentrazione delle attività di impiego della Banca in favore di un numero limitato di beneficiari.
La seguente tabella riporta le posizioni relative ai Grandi Rischi al 31 marzo 2016, 31 dicembre 2015 e al
31 dicembre 2014. Sono indicate il numero di posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” e l’importo,
in migliaia di euro, degli impieghi nei confronti delle stesse.
Grandi rischi
N.posizioni
Stato Italiano
Gruppo iccrea Holding S.p.A.
Banca Popolare di Vicenza
Valore di bilancio
Valore ponderato
31.03.2016 31.12.2015
3
2
614.733
643.939
53.984
68.939
27.143
0
695.860
712.128
104.830
92.785
31.12.2014
3
570.110
124.565
20.318
714.993
160.934
61
FATTORI DI RISCHIO
Nessuna delle posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” si riferisce ad una parte correlata.
L’esposizione complessiva verso Grandi Rischi, al 31 marzo 2016 ammonta a 695 milioni di euro, in
leggera diminuzione rispetto a 712 milioni del 31 dicembre 2015; con un peso ponderato di 104,83 milioni
di euro al 31 marzo 2016 rispetto ai 92,8 milioni di euro del 31 dicembre 2015. Parte preponderante di
tale esposizione è costituita da titoli di debito emessi dal Ministero del Tesoro, Stato Italiano (il peso
ponderato dei titoli di Stato è pari a zero). Sebbene, negli ultimi anni, si riscontri una stabilità delle
posizioni qualificabili come Grandi Rischi, e la Banca abbia adottato misure per la gestione di detto
rischio, non si può escludere un rischio di concentrazione degli impieghi in capo all’Emittente che
potrebbe avere effetti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria. Per maggiori
informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrafo 6.2.1
Il Paragrafo IV.1.8 “Sanzioni applicate agli esponenti aziendali” è stato integrato come segue:
IV.1.8 “Sanzioni applicate a esponenti aziendali e ad alti dirigenti”
Con provvedimento emesso in data 25 giugno 2013, la Banca d’Italia – Vigilanza Bancaria e Finanziaria,
sede di Milano, ha irrogato a Riccardo Marciò, Dirigente Responsabile Direzione credito e contenzioso
della Banca, una sanzione amministrativa pecuniaria dell’importo di euro 16.000, in relazione all’incarico
di Direttore Generale ricoperto presso Non Performing Loans SpA, attualmente cessato. La sanzione è
stata irrogata ai componenti del Consiglio di Amministrazione e al Direttore Generale per “carenze nella
gestione, governo e controllo dei rischi", in violazione dell'art.107, comma 2, d.lgs. 385/1993 e della
circolare BI n. 216/1996, parte I, cap.VI, contenente le istruzioni di vigilanza sugli intermediari iscritti
nell’elenco speciale. A fronte dell’irrogazione della sanzione, l’intermediario finanziario e gli esponenti
aziendali hanno proposto ricorso avanti la Corte d’Appello di Roma, presso la quale, in data 3 luglio 2017,
è fissata l’udienza di discussione.
Per ulteriori informazioni si rimanda al capitolo XIV, Paragrafi 14.1.1 e 14.1.3
IV.1.9. Rischi connessi con l’operatività verso soggetti collegati
Per rischio inerente le operazioni con soggetti collegati, si intende il rischio che la vicinanza di taluni
soggetti ai centri decisionali della Banca possa compromettere l’oggettività e l’imparzialità delle
decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi
soggetti, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, esposizione della Banca a
rischi non adeguatamente misurati o presidiati, nonché potenziali danni per depositanti e azionisti.
Al 31 dicembre 2015, l’ammontare complessivo degli impegni e garanzie rilasciate a parti correlate
ammonta a zero, mentre l’ammontare delle garanzie ricevute ammonta a 11,12 milioni di euro, di cui
10,52 nei confronti di amministratori, sindaci e dirigenti; in pari data, il totale dell’attivo relativo a
operazioni con soggetti collegati ammonta a 7,95 milioni di euro, mentre il totale del passivo ammonta
a 1,99 milioni di euro.
Si precisa che nessuna delle parti correlate risulta presentare esposizioni superiori ai limiti prudenziali
stabiliti dalla normativa di vigilanza.
Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione I, Capitolo XIX
IV.1.10. Rischio derivante da investimenti partecipativi in imprese non finanziarie
La disciplina delle partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari è diretta a contenere il
rischio di un eccessivo immobilizzo dell’attivo derivante da investimenti partecipativi in imprese
finanziarie e non finanziarie; con specifico riferimento a queste ultime, mira altresì a promuovere una
gestione dei rischi e dei conflitti di interesse conforme al criterio della sana e prudente gestione.
62
FATTORI DI RISCHIO
Relativamente a tale tipologia di rischio al 31 dicembre 2015 si rileva la presenza di 7 partecipazioni in
imprese non finanziarie. L’esposizione complessiva al 31 dicembre 2015 ammonta a 2,35 milioni di euro
(1,49% dei Fondi Propri) mentre la maggiore esposizione, è pari a 1,9 milioni di euro (1,21% dei fondi
propri) relativa a Autostrade Lombarde S.p.A
Tale partecipazione risulta eccedente rispetto alla soglia di vigilanza stabilita dalla Circolare Banca
d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, come successivamente modificata e integrata, pari, per le Banche
di Credito Cooperativo, quale è l’Emittente, all’1,0% dei Fondi Propri per singola partecipazione.
L’eccedenza è venuta a determinarsi per cause indipendenti dalla volontà dell’Emittente in relazione alla
consistenza patrimoniale dello stesso al 31 dicembre 2015. In ottemperanza all’obbligo, previsto dalla
menzionata Circolare, di ricondurre la consistenza di tale partecipazione entro i limiti “nel più breve
tempo possibile”, la Banca ha deliberato, già in data 28/10/2014 di alienare 300.000 azioni del valore di
euro 1,00 al fine di ripristinare il rispetto di detto limite. In ottemperanza agli obblighi di comunicazione
previsti dalla Circolare n. 285/2013, l’Emittente ha provveduto ad informare in proposito la Banca
d’Italia in data 14 novembre 2014.
Alla Data del Supplemento Informativo tale partecipazione non è ancora stata alienata a causa della
mancanza di controparti interessate all’acquisto della stessa. Si specifica in proposito che la menzionata
Circolare non reca previsioni sanzionatorie per l’ipotesi in cui la riconduzione delle partecipazioni
eccedenti entro i limiti non si realizzi.
IV.1.11. Rischio di leva finanziaria eccessiva
Il rischio di leva finanziaria eccessiva rappresenta il rischio che un livello di indebitamento
particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la banca vulnerabile, determinando
l’adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con
contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.
La Banca procede, con cadenza trimestrale al monitoraggio dell’indicatore di leva finanziaria previsto
da Basilea III; in proposito si specifica che il Comitato di Basilea III continuerà a sperimentare un
requisito minimo del 3% per l’indice di leva finanziaria durante il periodo dal 1° gennaio 2013 al 1°
gennaio 2017. La Banca ha adottato un sistema di limiti per assicurare che variazioni rilevanti nel rischio
leva finanziaria eccessiva vengano prontamente evidenziate all’attenzione degli opportuni livelli di
responsabilità. Alla data del 31 dicembre 2015, la Banca presenta un indice di leva finanziaria pari al
6,04%.
IV.2 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AI SETTORI DI ATTIVITA’ E AI MERCATI IN CUI
OPERA L’EMITTENTE E IL GRUPPO DELL’EMITTENTE
Il Paragrafo IV.2.2 “Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e
finanziario” è stato integrato come segue
IV.2.2 Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario
In data 8 marzo 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il d.lgs. n. 30/2016 che dà attuazione nel
diritto interno alle disposizioni della Direttiva2014/49/UE (c.d. Deposit Guarantee Schemes Directive –
DGSD) che istituisce lo schema unico di garanzia dei depositi, con previsione dell’obbligo di costituire,
ove non già presenti, Fondi nazionali che devono essere alimentati tramite contributi delle banche
specificamente volti a tutelare i depositi bancari entro il limite di 100.000 euro. L’Emittente ha effettuato
un accantonamento sul bilancio al 31 dicembre 2015 pari a 516.846 euro.
63
FATTORI DI RISCHIO
In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 8 aprile 2016 n.49, di conversione
del decreto legge n.18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di
Credito Cooperativo. La Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio – Società Cooperativa
non dispone di un patrimonio netto superiore a 200 milioni di euro e, secondo quanto previsto dalla
menzionata riforma legislativa, l’Emittente dovrà aderire ad un Gruppo Bancario Cooperativo o, in
alternativa deliberare la messa in liquidazione. Alla date del supplemento la BCC di Treviglio ha
intenzione di aderire ad un gruppo bancario, tuttavia alla data del supplemento il Gruppo Bancario
Cooperativo non è ancora stato costituito e quindi non è possibile formulare indicazioni in ordine a
possibili impatti derivanti dall’adesione dell’Emittente al Gruppo Bancario Cooperativo sulla operatività,
sull’attivazione economica finanziaria economica patrimoniale dell’emittente.
In data 15 luglio 2016 la Banca d’Italia ha pubblicato un documento di consultazione relativo alle
Disposizioni di Vigilanza in materia di Gruppo Bancario Cooperativo, attuative degli artt. 37-bis, comma
7-bis e 37-ter del Testo Unico Bancario, introdotti dalla menzionata riforma. Tale procedura di
consultazione si concluderà il 13 settembre 2016.
Ad oggi non essendo state emanate le disposizioni di attuazione della menzionata riforma da parte di
Banca d’Italia, non è possibile prevedere con certezza quali effetti, in concreto, tale innovazione
normativa sia destinata a produrre sull’Emittente.
Alla data del supplemento non è possibile prevedere quali possano essere, nel dettaglio, i contenuti del
contratto di coesione previsto dal decreto legislativo n.18 del 2016 che disciplinerà tra l’altro i poteri di
direzione e coordinamento esercitabili dalla capogruppo con riguardo agli indirizzi strategici e agli
obiettivi delle BCC nonché gli accordi con cui le banche aderenti garantiscono in solido i creditori esterni
e si forniscono reciproco sostegno per preservare la solvibilità e liquidità di ciascuna banca del gruppo.
Come previsto dall’art.2-bis del decreto legge 18 del 2016 come modificato dalla legge di conversione
la Banca il 14 giugno 2016 ha aderito al Fondo Temporaneo delle Banche di Credito Cooperativo istituito
dalla Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali ed Artigiane il 27 maggio
2016. Il fondo temporaneo opererà per un periodo di tempo limitato ovvero fino alla data di adesione al
Gruppo Bancario Assicurativo. Il fondo opera in piena autonomia decisionale quale strumento
mutualistico-assicurativo e può favorire, in base a quanto definito dal proprio statuto, processi di
consolidamento e di concentrazione delle banche di credito cooperativo.
Gli apporti necessari per gli interventi del fondo sono forniti dalla Banche consorziate; l’importo
massimo annuo di contribuzione è pari allo 0,2% dell’attivo patrimoniale di ciascuna banca consorziata
alla chiusura dell’esercizio precedente. Per la Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio
l’ammontare massimo per l’esercizio 2016 corrisponde, stante l’attivo patrimoniale al 31 dicembre 2015,
a circa 4,5 milioni di euro all’anno.
Per maggiori dettagli si rinvia alla Sezione I, Capitolo VI, paragrafo 6.1.1.5
Il paragrafo IV.2.6 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema è stato inserito
come segue :
La crisi dei mercati finanziari, che ha comportato la riduzione della liquidità a disposizione degli operatori,
l’incremento del premio per il rischio, la crescita delle tensioni legate al debito sovrano di alcuni Paesi e
l’innalzamento dei requisiti patrimoniali e di liquidità previsti da Basilea 3 e, più recentemente, connessi
ai risultati del Comprehensive Assessment, hanno generato la necessità di articolate iniziative a supporto
del sistema creditizio che hanno visto direttamente coinvolti sia Stati (anche attraverso l’intervento diretto
nel capitale di alcune banche) sia banche centrali (inizialmente in misura prevalente attraverso operazioni
di rifinanziamento dietro presentazione di idonei titoli in garanzia e, in un secondo momento, anche
attraverso interventi di riacquisto sui mercati finanziari). A partire dalla metà del 2011 si è assistito ad un
64
FATTORI DI RISCHIO
intervento rilevante da parte delle autorità competenti (in particolare la BCE) volto ad assicurare al sistema
bancario adeguate condizioni di liquidità, al fine di superare le fasi più acute della crisi che ha interessato
l’Eurozona. Si fa in particolare riferimento alle operazioni di finanziamento garantite da titoli ed attivi,
utilizzate in maniera rilevante dalle banche dei paesi dell’Eurozona. Nel 2014 il Consiglio Direttivo della
BCE ha deciso di condurre per un periodo di due anni una serie mirata di operazioni di finanziamento a
più lungo termine (Targeted Long Term Refinancing Operation, o TLTRO che sostituivano le operazioni
LTRO – Long Term Refinancing Operation introdotte nel corso del 2012). La Banca d’Italia ha emanato
a seguito di tale annuncio, le modalità tecniche per la partecipazione del sistema bancario italiano a tali
misure. Nel gennaio 2015 il Consiglio Direttivo della BCE ha avviato misure volte al miglioramento del
meccanismo di funzionamento della politica monetaria sostenendo il processo di erogazione del credito
bancario all’economia reale tramite il meccanismo del Quantitative Easing rappresentato dall’acquisto di
Titoli di Stato da parte di BCE entro specifici limiti di debito dei Paesi e di taglio dei titoli.
Inoltre, nel marzo 2016, la BCE ha annunciato nuove misure di finanziamento (TLTRO II), concedendo
alle banche la possibilità di estendere la scadenza del funding a medio lungo termine fino al marzo 2021
Alla data del supplemento il totale delle operazioni di rifinanziamento e partecipazione ad asta TLTRO II
383,77 milioni di euro (al 31 dicembre 2014 pari a euro 89,2 milioni) a fronte della concessione in garanzia
di Titoli di Stato del proprio portafoglio.
Con riferimento alle operazioni di finanziamento con la BCE si segnala che in data 10 maggio 2016 il
Consiglio di Amministrazione della Banca ha preso la delibera di sostituire le aste TLTRO per l’intero
nominale di euro 133,77 milioni di euro con nuove aste quadriennali TLTRO II scadenza 24 giugno 2020
per l’intero importo.
Non è possibile prevedere la durata e l’intensità con cui tali operazioni di sostegno alla liquidità potranno
essere riproposte in futuro, con la conseguenza che non è possibile escludere una riduzione, o persino un
annullamento di tali supporti. Ciò determinerebbe la necessità per le banche di cercare fonti
di provvista alternative, senza escludere la difficoltà di tale ricerca nonché il rischio che i relativi costi
possano essere più elevati. La situazione descritta potrebbe quindi incidere negativamente sull’attività, sui
risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente.
Per completezza si segnala inoltre che il 9 novembre 2015 il Financial Stability Board (FSB) ha
pubblicato la versione finale del requisito di Total Loss Absorbency Capacity (“TLAC”) delle “global
sistematically important banks” (G-SIBs). Il TLAC ha l’obiettivo di assicurare l’assorbimento delle
perdite conseguenti alla risoluzione e di preservare il capitale necessario a consentire lo svolgimento delle
funzioni critiche della banca. Il TLAC individua l’ammontare minimo di passività (e Fondi Propri)
assoggettabili al bail-in in caso di risoluzione delle banche identificate come sistemicamente rilevanti dal
Financial Stability Board (Globally Systemically Important Banks - G-SIBs).
IV.3 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE AZIONI OGGETTO DELL’OFFERTA
IV.3.3 Rischio relativo alle modalità di determinazione del prezzo
La Tabella che segue illustra il raffronto tra i rapporti di P/E e di P/BV dell’Emittente, con riferimento al valore
nominale delle Azioni aumentato del sovrapprezzo, con quello di altre banche, quotate e non quotate comparabili
ad esso, in quanto costituite in forma cooperativa e operanti secondo un analogo modello di business, al 31
dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015.
65
FATTORI DI RISCHIO
31/12/2015
P/E
NG
BCC di Treviglio
31/12/2014
P/BV
0,136
P/E
65,75
P/BV
0,11
Banche Cooperative Quotate
Banco Popolare
4,8
0,25
NG
0,58
UBI Banca
26,2
0,31
NG
0,58
Banca Popolare di Milano
9,5
0,60
17,55
0,90
Banca Popolare di Sondrio
11,2
0,56
16,44
0,79
Banca popolare dell’Emilia Romagna
10,8
0,46
232,50
0,71
Media Banche Cooperative Quotate*
12,5
0,436
16,99
0,71
Banche Cooperative Non Quotate
Banca Popolare di Bari (1)
n.d.
n.d.
44,97
1,01
Chiantibanca – Credito Cooperativo (2)
BCC San Giorgio Quinto Valle Agno (3)
Banca Popolare Etica (4)
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
4,45
61,42
17,10
0,167
0,18
0,72
Banca Popolare di Puglia e Basilicata (5)
n.d.
n.d.
NG
0,84
BCC di Roma (6)
n.d.
n.d.
7,97
0,28
n.d.
n.d.
27,18
0,53
Media Banche
Quotate
Cooperative
Non
La dicitura NG indica che il dato è negativo.
* Il dato della media del P/E delle Banche Cooperative Quotate al 31 dicembre 2014 è stato calcolato escludendo il
P/E relativo alla Banca popolare dell’Emilia Romagna, atteso il valore estremamente elevato dello stesso, che potrebbe
condurre a valutazioni fuorvianti (la media aritmetica del P/E includendo il dato di tale banca risulta, infatti, pari a
88,83 al 31 dicembre 2014). Si evidenzia al riguardo anche che il dato relativo alla media del P/E relativo al campione
delle banche quotate è connotato da scarsa rappresentatività stante il limitato numero di multipli disponibili delle
banche prese a riferimento. I dati di P/E e P/BV al 31 dicembre 2015 sono stati rilevati data 21 luglio 2016.
Le banche del campione sono state selezionate dall’Emittente in considerazione dei dati disponibili
al 31 dicembre 2014 relativi a banche cooperative. I valori medi sono calcolati come media
aritmetica dei dati delle banche ricomprese nel campione, non tenendo conto dei valori negativi.
Per la fonte dei dati si veda il paragrafo 5.3.1. della Sezione Seconda
66
CAPITOLO V
5.1.5 INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE
5.1.5.1. Verifiche ispettive e rapporti con Banca d’Italia è integrato come segue
Banca d’Italia ha effettuato l’ultima ispezione nel periodo dal 18 marzo 2013 al 24 maggio 2013, non
sono intervenute ad oggi ulteriori verifiche ispettive. Lo scorso 9 giugno si è tenuto un incontro tra
esponenti dell’Emittente e funzionari di Banca d’Italia per una verifica sulla situazione aziendale.
Nell’occasione è stato confermato da Banca d’Italia che in merito alle valutazioni effettuate con
riferimento alla data del 30.06.2015, il giudizio assegnato alla Banca è “parzialmente sfavorevole”, in
linea con quello del 31.12.2014. Sulla base della nuova classificazione di Banca d’Italia tale giudizio
equivale ad un giudizio “sfavorevole”.
Nel corso dell’incontro, gli esponenti aziendali hanno presentato il nuovo organigramma
(successivamente adottato con delibera del Consiglio di Amministrazione assunta in data 14 giugno 2016)
che conferisce maggiori autonomie alle funzioni aziendali, e prevede anche il cambio al vertice
dell’esecutivo e la nomina del nuovo direttore generale Rag. Roberto Nicelli. Il direttore generale uscente
Dott. Franco Riz, ha assunto la carica di responsabile della Direzione crediti anomali e monitoraggio
andamentale del credito.
Nell’incontro gli esponenti aziendali hanno confermato alla Banca d’Italia gli impegni presi:
Con riferimento agli indicatori patrimoniali la Banca ha ribadito i propri obiettivi da completare entro il
31 dicembre 2016:
▪ Riduzione della partecipazione ICCREA di ulteriori 3,5 milioni di euro, dopo la cessione di 1,5
milioni di euro;
▪ Completamento delle iniziative volte a ridurre gli assorbimenti patrimoniali;
▪ Incremento del capitale sociale, con l’aumento di capitale in corso
Con riferimento al miglioramento della redditività la Banca ha ribadito quanto già ipotizzato nel piano
strategico 2015/2017
▪ Chiusura di 4 filiali
▪ Cessione di immobili
▪ Cartolarizzazione delle sofferenze
Per quanto riguarda l’obiettivo del recupero delle coperture rispetto ai dati del sistema delle BCC-CR, è
stato ribadito l’impegno dell’Emittente nel triennio 2015/2017 del piano strategico.
Con una successiva comunicazione scritta del 22 giugno 2016 la Banca d’Italia ha richiamato l’Emittente,
per quanto riguarda gli aspetti di debolezza che caratterizzano la situazione aziendale, ad adottare criteri
di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti (con riferimento in particolare al valore di realizzo
atteso ad esito delle procedure esecutive o di transazioni private complesse e alla valutazione delle
inadempienze probabili), e a conferire maggiore concretezza alle operazioni straordinarie annunciate nel
piano strategico del triennio 2015/2017 (in particolare cessioni di immobili e cessione di alcuni sportelli),
volte a supportare la redditività aziendale e il rafforzamento patrimoniale. Si evidenza inoltre che la Banca
d’Italia ha comunicato all’Emittente di avere apprezzato le iniziative adottate a livello gestionale (nuovo
organigramma).
Il Collegio Sindacale ha partecipato all’incontro tenutosi presso la sede di Banca d’Italia il 9 giugno
scorso, e ha preso nota dei contenuti della comunicazione del 22 giugno 2016 di Banca d’Italia. La Banca,
con l’ausilio del collegio sindacale, entro il termine del 15 settembre 2016 dovrà fornire un aggiornamento
sul completamento degli interventi sopra descritti.
5.1.5.2. Osservazioni e rilievi da parte del Collegio Sindacale - inserito ex novo.
Dalla data di approvazione del prospetto alla data del presente supplemento, il Collegio Sindacale non ha
formulato osservazioni o rilievi.
67
Supervisory Review and Evaluation Process (SREP)
Dalla data del 2 novembre 2015 ad oggi Banca non è stata assoggettata ad altri processi SREP da parte di
Banca d’Italia.
Si evidenza che il Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) è svolto dalla Banca d’Italia con
periodicità almeno annuale (fermi restando in ogni caso i poteri e le prerogative di vigilanza proprie di
quest’ultima esercitabili su base continuativa durante il corso dell’anno) allo scopo di accertare che la
Banca sia dotata di presidi di natura patrimoniale, organizzativa e di gestione della liquidità appropriati
rispetto ai rischi assunti, anche in scenari di stress, assicurando il complessivo equilibrio gestionale.
Pertanto, non è possibile escludere che, ad esito dei futuri SREP, l’Autorità di Vigilanza, in ragione della
rischiosità della Banca, anche prospettica, prescriva all’Emittente, inter alia, il mantenimento di standard
di adeguatezza patrimoniale superiori a quelli attualmente applicabili. In tali circostanze, l’Emittente
potrebbe trovarsi nella necessità di ricorrere a ulteriori interventi di rafforzamento patrimoniale ai fini del
raggiungimento di detti standard, per cui gli azionisti potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori
aumenti di capitale sociale, e/o la Banca potrebbe subire degli interventi, anche invasivi, nella gestione
della Banca, quali, ad esempio, l’imposizione di restrizioni o limitazioni dell’attività e/o la cessione di
attività che presentano rischi eccessivi per la solidità della Banca o meccanismi di risanamento e
risoluzione delle crisi d’impresa come il bail-in.
CAPITOLO VI - ATTIVITA’ DELL’EMITTENTE
6.1.1.4 Modello Organizzativo è stato modificato e integrato come segue
Nella seduta del 14 giugno 2016 il Consiglio di Amministrazione ha rivisto la macrostruttura
organizzativa al fine di renderla maggiormente rispondente al logiche di efficienza gestionale garantendo
al contempo un miglio presidio dei rischi.
La struttura organizzativa della Banca è articolata in:
Direzione Generale (un Direttore Generale)
6 Direzioni (affidate a 6 Responsabili di Direzione)
2 aree territoriali
44 filiali
Di seguito si riporta la macrostruttura della Banca
68
6.1.1.5 Normativa di Riferimento è stato modificato e integrato come segue
Disciplina della risoluzione delle crisi di impresa di cui alla Direttiva BRRD ed alla Direttiva DGSD. Il c.d.
bail in.
In data 8 marzo 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il d.lgs. n. 30/2016 che dà attuazione nel diritto
interno alle disposizioni della Direttiva 2014/49/UE (c.d. Deposit Guarantee Schemes Directive – DGSD) che
istituisce lo schema unico di garanzia dei depositi, con previsione dell’obbligo di costituire, ove non già
presenti, Fondi nazionali che devono essere alimentati tramite contributi delle banche specificamente volti a
tutelare i depositi bancari entro il limite di 100.000 euro. L’Emittente ha effettuato un accantonamento sul
bilancio al 31 dicembre 2015 pari a 516.846 euro.
69
Recenti modifiche al quadro normativo relativo alle Banche di Credito Cooperativo
In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 8 aprile 2016 n.49, di conversione
del decreto legge n.18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di
Credito Cooperativo.
La riforma del settore del credito cooperativo prevede:
 Obbligo per le BCC di aderire ad un gruppo bancario cooperativo che abbia come capogruppo
una società per azioni con un patrimonio non inferiore a 1 miliardo di euro. L’adesione ad un
gruppo bancario è la condizione per il rilascio, da parte della Banca d’Italia, dell’autorizzazione
all’esercizio dell’attività bancaria in forma di banca di credito cooperativo;
 la BCC che non intende aderire ad un gruppo bancario, può farlo a condizione che abbia
patrimonio netto al 31 dicembre 2015 superiore a 200 milioni e versi un’imposta straordinaria del
20 per cento sul patrimonio netto medesimo. Non può però continuare ad operare come banca di
credito cooperativo e deve deliberare il conferimento dell’azienda bancaria in una società per
azioni autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria anche di nuova costituzione. In alternativa è
prevista la liquidazione; (“cosidetta way out”);
 la società capogruppo, secondo quanto previsto, svolgerà attività di direzione e di coordinamento
sulle BCC in base ad accordi contrattuali chiamati ‘’contratti di coesione’’. Il contratto di
coesione dovrà indicare disciplina e poteri della capogruppo sulla singola banca. I poteri saranno
più o meno stringenti a seconda del grado di rischiosità della singola banca misurato sulla base
di parametri oggettivamente individuati;
 la maggioranza del capitale della capogruppo è detenuto dalle BCC del gruppo. Il resto del
capitale potrà essere detenuto da soggetti omologhi (gruppi cooperativi bancari europei,
fondazioni) o destinato al mercato dei capitali;
 al fine di favorire la patrimonializzazione delle singole BCC è stato elevato il limite massimo
dell’investimento in azioni di una banca di credito cooperativo e il numero minimo dei soci;
 La capogruppo potrà sottoscrivere azioni di finanziamento (di cui all’art. 2526 del codice civile)
per contribuire al rafforzamento patrimoniale delle BCC anche in situazioni diverse
dall’inadeguatezza patrimoniale e dall’amministrazione straordinaria;
 le disposizioni transitorie prevedono che il contratto di coesione è stipulato entro 90 giorni dalla
conclusione degli accertamenti di Banca d’Italia e sono previsti 60 mesi dall’entrata in vigore
della legge per l’adeguamento da parte delle BCC al nuovo numero minimo dei soci.
Alla data del supplemento i termini per la “Way out” sono scaduti. L’Emittente alla data del 31 dicembre
2015 non possedeva i requisiti per esercitare la “Way out” e pertanto aderirà al Gruppo Bancario
Cooperativo se unico o valuterà a quale Gruppo Bancario Cooperativo, aderire se più di uno. L’art.2-bis
della legge ha previsto la costituzione di un Fondo Temporaneo delle Banche di Credito Cooperativo.
Durante la fase di costituzione dei gruppi bancari cooperativi, e fino alla data di adesione al gruppo
bancario cooperativo, è fatto obbligo alla Banche di Credito Cooperativo di aderire la Fondo temporaneo
delle banche di credito cooperativo, promosso dalla Federazione Italiana delle Banche di Credito
Cooperativo-Casse Rurali ed Artigiane mediante strumento di natura privatistica. Il fondo opera in piena
autonomia decisionale quale strumento mutualistico-assicurativo e può favorire, in base a quanto definito
dal proprio statuto, processi di consolidamento e di concentrazione delle banche di credito cooperativo.
Il fondo è stato costituito il 27 maggio, e vi ha aderito tutto il sistema delle banche di credito cooperativo
ad eccezione di tre banche (Cassa Padana, Banca di Cambiano e Chianti Banca) che hanno esercitato la
Way Out. La contribuzione al fondo, cui ciascuna banca aderente è chiamata, ha un ammontare massimo
annuo pari allo 0,2% dell’attivo patrimoniale alla chiusura del bilancio di esercizio dell’anno precedente.
La Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio ha aderito al Fondo temporaneo delle banche
di credito cooperativo, con delibera del Consiglio di Amministrazione in data 14 giugno 2016, l’impegno
della Banca, stante l’attivo patrimoniale attuale è per un massimo di 4,5 milioni di euro all’anno.
70
Ad oggi non è stata emanata da parte della Banca d’Italia la normativa di attuazione della menzionata
riforma legislativa; tuttavia, in data 15 luglio 2016 la Banca d’Italia ha avviato la procedura di
consultazione (che si chiuderà il 13 settembre 2016) relativa alla normativa secondaria di attuazione della
riforma delle banche di credito cooperativo approvata, come detto in precedenza, dal Parlamento
nell’aprile scorso (decreto-legge 14 febbraio 2016, n. 18, convertito con legge 8 aprile 2016, n. 49).
L’obiettivo delle disposizioni che la Banca d’Italia sottopone a consultazione pubblica è di consentire la
creazione di gruppi bancari caratterizzati da unità di direzione strategica e operativa, integrazione della
governance e coesione patrimoniale, e perciò capaci di rispettare le regole prudenziali europee, di
soddisfare gli standard di supervisione del Meccanismo di Vigilanza Unico e di risolvere
autonomamente eventuali difficoltà di singole banche del gruppo. Al contempo, la disciplina proposta è
rispettosa delle finalità mutualistiche delle BCC e dà attuazione al principio di proporzionalità dei poteri
della capogruppo rispetto alla rischiosità delle banche affiliate, in conformità a quanto previsto dalle
nuove norme del TUB.
Sebbene, allo stato, non si abbia la certezza che la normativa regolamentare della Banca d’Italia entrerà
in vigore nel medesimo testo posto in consultazione, si dà evidenza dei contenuti maggiormente rilevanti
di quest’ultimo.
Composizione del gruppo e società capogruppo
Il gruppo bancario cooperativo sarà composto:
a) dalla capogruppo, che deve essere in possesso dei prescritti requisiti;
b) dalle banche di credito cooperativo e altre società bancarie che, avendo aderito al previsto contratto
di coesione e avendo adottato le necessarie clausole statutarie, saranno soggette all’attività di direzione
e coordinamento della capogruppo;
c) dalle altre banche, società finanziarie e strumentali controllate dalla capogruppo;
d) da eventuali “sottogruppi territoriali”.
La capogruppo del gruppo bancario cooperativo dovrà essere costituita in forma di società per azioni,
avere sede legale e direzione in Italia, essere autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria ai sensi dell’art.
14 TUB, avere un capitale detenuto, per oltre il 50 per cento, dalle banche di credito cooperativo
appartenenti al gruppo nonché avere un patrimonio netto di almeno 1 miliardo di euro.
La capogruppo dovrà disporre di strutture operative e assetti organizzativi in grado di:
i. assicurare l’accesso, anche in via indiretta, delle banche affiliate ai mercati interbancari domestici e
internazionali;
ii.fornire servizi di natura operativo-contabile mediante i quali le banche affiliate possono effettuare lo
scambio e il regolamento di incassi e pagamenti sui sistemi di clearing domestici e internazionali;
iii.fornire servizi tecnologici e infrastrutturali per l’accesso delle banche affiliate alle procedure
interbancarie nazionali ed europee;
iv.intermediare i flussi finanziari e gestire il collateral delle banche affiliate per la partecipazione alle
operazioni di politica monetaria e per l’assolvimento in via indiretta degli obblighi di riserva presso la
Banca Centrale;
v.esercitare l’attività di direzione e coordinamento sulle banche affiliate, svolgendo i relativi poteri,
controlli e interventi direttamente con le proprie strutture ed eventualmente tramite proprie
articolazioni territoriali e, limitatamente a compiti di supporto operativo, società del gruppo.
Le attività che rientrano nell’esclusiva responsabilità della capogruppo in qualità di soggetto a cui spettano
i poteri di direzione e coordinamento delle banche affiliate e a cui è attribuita la responsabilità per la
stabilità e la sana e prudente gestione del gruppo, non possono essere esternalizzate o delegate a soggetti
71
diversi dalla capogruppo. A titolo di esempio, rientrano in tale novero le attività di definizione ed
emanazione delle disposizioni della capogruppo, le prerogative della capogruppo in materia di nomina e
revoca degli organi delle banche affiliate, il monitoraggio e la classificazione delle banche affiliate,
l’individuazione e l’attuazione di misure correttive e interventi sanzionatori, l’approvazione di operazioni
di rilievo strategico. Fermo restando quanto sopra, l’esternalizzazione di funzioni aziendali da parte della
capogruppo e delle banche affiliate è consentita nel rispetto delle disposizioni di vigilanza di carattere
generale in materia
Faranno parte del gruppo bancario cooperativo, oltre alle banche che avranno aderito al contratto di
coesione e adottato le conseguenti modifiche statutarie, anche le altre banche, diverse da banche di credito
cooperativo, su cui la capogruppo abbia il controllo ai sensi dell’art. 23 del TUB e le società strumentali
controllate dalla capogruppo medesima.
Contenuto minimo del contratto di coesione
Con il contratto di coesione le banche di credito cooperativo aderiscono al gruppo bancario cooperativo e
accettano di essere sottoposte all’attività di direzione e coordinamento della capogruppo e ai poteri e
controlli della stessa; la capogruppo assume verso le banche affiliate i doveri e le responsabilità connessi
al proprio ruolo di direzione strategica e operativa del gruppo e di interlocutore dell’autorità di vigilanza.
In conformità dell’articolo 37-bis del TUB, l’adesione al contratto di coesione e, quindi, l’appartenenza
al gruppo bancario cooperativo non pregiudicano il perseguimento delle finalità mutualistiche delle
banche di credito cooperativo.
Nel contratto di coesione è data concreta attuazione al principio di proporzionalità dei poteri di direzione
e coordinamento della capogruppo rispetto alla rischiosità delle banche aderenti, stabilito dall’art. 37-bis
del TUB, attraverso l’adozione di un sistema di indicatori di “early warning” e la stretta correlazione
dell’azione di controllo, intervento e sanzione della capogruppo all’andamento di tali indicatori (oltre che
alle risultanze della complessiva attività di controllo e ai risultati degli interventi già posti in essere).
Il contratto di coesione indica i poteri della capogruppo sulle banche affiliate, che riguardano – per i profili
rilevanti sul piano prudenziale e di vigilanza – almeno le seguenti aree:
- il governo societario del gruppo e delle sue componenti (compresi i processi di nomina e revoca dei
componenti degli organi di amministrazione e controllo delle banche affiliate), i controlli interni e i
sistemi informativi del gruppo, funzionali ai compiti della capogruppo di individuazione e attuazione
degli indirizzi strategici e degli obiettivi operativi del gruppo e ad assicurare l’unitarietà ed efficacia
dei sistemi di gestione e controllo a livello consolidato;
- le attività di controllo e intervento della capogruppo sulle banche affiliate;
- il rispetto dei requisiti prudenziali, degli obblighi segnaletici e delle altre disposizioni in materia
bancaria e finanziaria applicabili al gruppo e ai suoi componenti;
- il ruolo della capogruppo nelle decisioni di rilievo strategico delle banche affiliate;
- le sanzioni applicabili dalla capogruppo nel caso di violazioni degli obblighi previsti dal contratto,
ivi inclusa l’esclusione dal gruppo;
- i doveri e le responsabilità della capogruppo, nonché criteri di compensazione e di equilibrata
distribuzione dei vantaggi derivanti dall’attività comune.
Per l’esercizio dei relativi poteri, la capogruppo emana disposizioni a carattere vincolante nei confronti
delle banche affiliate e delle altre società del gruppo bancario, ne verifica il rispetto da parte delle banche
affiliate, dispone di strumenti di intervento adeguati a ripristinare la conformità alle proprie disposizioni
e a dare esecuzione alle istruzioni impartite dall’autorità competente nell’interesse della stabilità del
gruppo. Le disposizioni a carattere vincolante sono emanate dagli organi della capogruppo con funzioni
di supervisione strategica, di gestione e di controllo, nonché dall’alta direzione della capogruppo, e sono
indirizzate ai corrispondenti organi e funzioni delle banche affiliate.
Il contratto di coesione indica i criteri e le condizioni di adesione, diniego dell’adesione e recesso dal
contratto, nonché di esclusione dal gruppo, avendo riguardo alla sana e prudente gestione del gruppo e
72
delle singole banche affiliate e ai principi di non discriminazione e solidarietà stabiliti dalla legge;
l’efficacia delle decisioni concernenti l’entrata nel gruppo o l’uscita dal gruppo è subordinata
all’autorizzazione dell’autorità competente.
Il contratto di coesione prevede, inoltre, la garanzia in solido tra la capogruppo e le banche affiliate,
disciplinandola nell’ambito del medesimo contratto o facendo rinvio a un atto separato che costituisce
però parte integrante del contratto di coesione. La partecipazione all’accordo di garanzia in solido
costituisce, in ogni caso, condizione imprescindibile per l’adesione al contratto di coesione e, quindi, al
gruppo bancario cooperativo.
Accordo di garanzia in solido.
La garanzia fra la capogruppo e le banche affiliate è reciproca (cross-guarantee), ovverosia la capogruppo
garantisce tutte le banche affiliate per le obbligazioni da queste assunte e ciascuna banca affiliata
garantisce la capogruppo e le altre banche affiliate per le obbligazioni di queste.
La garanzia deve essere disciplinata contrattualmente in modo da produrre l’effetto di qualificare le
passività della capogruppo e delle banche affiliate come obbligazioni in solido di tutte le banche aderenti
all’accordo. Inoltre, essa deve rimuovere ogni ostacolo giuridico o di fatto al rapido trasferimento di fondi
propri e mezzi finanziari nell’ambito del gruppo, per garantire il tempestivo adempimento delle
obbligazioni di ciascun altro aderente.
L’obbligazione di garanzia di ciascuna banca aderente sarà commisurata all’entità dei mezzi patrimoniali
disponibili, entro il limite delle risorse patrimoniali eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale e
restando impregiudicato il rispetto di tali requisiti da parte delle singole banche affiliate e della
capogruppo. Per requisiti obbligatori a livello individuale si intende la somma dei seguenti:
- il requisito di cui all’art. 92, par. 1, lett. a), CRR (requisito di primo pilastro);
- l’eventuale requisito specifico imposto dall’autorità competente ai sensi della Parte Prima, Titolo III,
Capitolo 1, Sezione III, par. 5, della Circolare n. 285 (requisito specifico di secondo pilastro);
- il requisito combinato di riserva di capitale di cui alla Parte Prima, Titolo II, Capitolo 1, della Circolare
n. 285.
In coerenza con le sue finalità, l’accordo di garanzia prevede:
a) un obbligo di garanzia con efficacia esterna in favore dei creditori delle banche aderenti, per effetto
del quale ciascun aderente assume in solido, entro il limite sopra indicato dell’obbligo di garanzia
individuale, le obbligazioni di ogni altro aderente che si rendesse inadempiente verso i propri creditori
(garanzia esterna);
b) meccanismi di sostegno finanziario intra-gruppo con cui le banche aderenti si forniscono il sostegno
finanziario necessario per assicurare la loro solvibilità e liquidità, in particolare per il rispetto dei
requisiti prudenziali e delle richieste dell’autorità di vigilanza, nonché per evitare, ove necessario,
l’assoggettamento alle procedure di risoluzione di cui al d.lgs. n. 180/2015 o alla procedura di
liquidazione coatta amministrativa di cui all’art. 80 e ss. del TUB, tenendo conto delle risultanze del
sistema di early warning (sostegno intra-gruppo).
Gli interventi di sostegno a favore delle banche affiliate, sia di capitale sia di liquidità, sono effettuati
soltanto dalla capogruppo, anche quando le relative risorse finanziarie siano messe a disposizione dalle
banche affiliate in esecuzione dell’accordo di garanzia. In particolare, negli interventi di
ripatrimonializzazione di una banca di credito cooperativo affiliata, la sottoscrizione di azioni di
finanziamento o di altri strumenti di capitale è riservata alla capogruppo. Allo stesso modo, sono effettuati
dalla capogruppo tutti gli interventi di liquidità, garanzia, fornitura di collateral, etc.
L’accordo di garanzia deve, altresì, conformarsi all’ art. 4, n. 127, CRR che reca la definizione del crossguarantee scheme ai fini del CRR (in particolare l’art. 84, par. 6, concernente il computo degli interessi
di minoranza nei fondi propri consolidati in un gruppo di banche affiliate a un organismo centrale). A tali
fini, l’accordo di garanzia deve prevede, fra l’altro:
73
1. l’attribuzione alla capogruppo dei compiti di cui all’art. 113, par. 7, lettere c), d) ed e), ovverosia: il
monitoraggio e la classificazione dei rischi delle banche aderenti e del sistema nel suo complesso con
corrispondenti capacità di influenza, l’analisi dei rischi e la sua comunicazione alle banche aderenti, la
preparazione del bilancio consolidato;
2. gli obblighi e i meccanismi volti a garantire la capacità di fornire prontamente i mezzi finanziari
(capitale e liquidità) necessari per le finalità del meccanismo di sostegno intra-gruppo. In particolare,
l’accordo di garanzia stabilisce il criterio di ripartizione dei mezzi finanziari prontamente disponibili tra
una quota precostituita ex ante presso la capogruppo e una quota che può essere richiamata dalla
capogruppo in caso di necessità (quota ex post); la quota ex ante presso la capogruppo può essere costituita
in una delle seguenti forme o in una combinazione delle medesime:
- la sottoscrizione di azioni emesse dalla capogruppo computabili come capitale di migliore qualità
(CET1);
- la creazione di fondi dedicati, patrimonialmente separati dagli altri fondi e riserve della capogruppo
e delle altre società del gruppo, utilizzabili esclusivamente per interventi di sostegno intra-gruppo.
3. L’ammontare della sottoscrizione di CET1 della capogruppo o della contribuzione ai fondi dedicati
richiesto a ciascuna banca affiliata è determinato in misura proporzionale alle esposizioni ponderate per
il rischio di ciascuna banca, con un limite minimo fisso ed entro il limite massimo delle risorse
patrimoniali eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale;
4. in caso di recesso o esclusione di una banca dal gruppo, la permanenza per almeno 10 anni degli
obblighi reciproci di garanzia esterna in capo alla banca uscente e alle altre banche che rimangono nel
gruppo, relativamente alle passività garantite esistenti al momento dell’uscita.
Il contratto di garanzia deve stabilire, inoltre, i criteri per la prestazione di sostegno finanziario sotto forma
di sottoscrizione, da parte della capogruppo, di azioni di finanziamento emesse dalle banche di credito
cooperativo affiliate e computabili come CET1 della banca emittente. Tali criteri prevedono almeno:
i) l’obbligo per le banche di credito cooperativo affiliate di emettere e per la capogruppo di sottoscrivere
le azioni di finanziamento quando si verifichino o si prevedano violazioni dei requisiti patrimoniali
obbligatori e come misura di attuazione del piano di risanamento di gruppo o, se presente, del piano di
risanamento individuale di una banca affiliata, anche su richiesta dell’autorità di vigilanza ai sensi dell’art.
69-noviesdecies del TUB;
ii) la predisposizione, da parte della banca di credito cooperativo sovvenuta, di un piano condiviso e
approvato dalla capogruppo, in cui è stabilito l’orizzonte temporale dell’intervento e sono individuate le
misure che la banca sovvenuta deve adottare, senza che da ciò possano derivare aspettative di rimborso
dello strumento di capitale;
iii) l’attribuzione alla capogruppo, in qualità di socio finanziatore, di diritti di voto nella banca di credito
cooperativo sovvenuta proporzionati al capitale sottoscritto o al numero delle azioni emesse, in deroga al
principio del voto capitario e ai limiti civilistici, con l’effetto, di norma, di acquisire la maggioranza dei
diritti di voto nell’assemblea ordinaria dei soci o, comunque, esercitare il controllo ai sensi dell’art. 2359,
primo comma, nn. 1) e 2), del codice civile.
Ai sensi dell’art. 2-bis del D.L: 18/2016, come risultante a seguito delle modifiche apportate dalla legge
di conversione, durante la fase di costituzione di gruppi bancari cooperativi e fino alla adesione della
banca di credito cooperativo ad un gruppo, le banche di credito cooperativo hanno l’obbligo di aderire ad
un Fondo temporaneo delle BCC. L’Emittente, in data 14 giugno 2016, ha deliberato la propria adesione
al Fondo temporaneo istituito in data 27 maggio 2016 dalla Federazione italiana delle banche di credito
cooperativo-casse rurali ed artigiane (Federcasse).
Il Fondo temporaneo opererà - per un periodo di tempo limitato - in piena autonomia decisionale come
strumento mutualistico-assicurativo, con lo scopo di favorire, in base a quanto definito nel proprio statuto,
processi di consolidamento e di concentrazione delle banche di credito cooperativo. Sono definiti nello
statuto il sistema contributivo, il limite massimo di impegno per singolo intervento nonché il limite
massimo al richiamo di fondi dalle banche aderenti.
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Al momento dell'adesione della banca di credito cooperativo al gruppo bancario cooperativo, i pregressi
impegni, le attività in corso e i rapporti giuridici in essere derivanti dalla gestione del Fondo vengono
assunti dalle banche capogruppo e dal gruppo di riferimento, sulla base degli impegni di competenza verso
lo stesso Fondo in precedenza assunti da ciascuna banca aderente.
Gli interventi del Fondo possono essere accordati qualora il piano industriale di fusione o il progetto di
acquisizione delle attività e delle passività di una banca di credito cooperativo dimostri la necessità
dell’intervento stesso e non sia stato possibile individuare soluzioni aggregative alternative a condizioni
non onerose per le banche aderenti al fondo. Gli interventi possono riguardare anche operazioni di
consolidamento tecnico-prudenziale della banca aderente al fondo nella prospettiva di una successiva
operazione aggregativa.
Le risorse necessarie per effettuare gli interventi e per coprire gli oneri e le spese connessi agli interventi
medesimi sono fornite dalle banche aderenti al fondo. L’ammontare massimo delle risorse che le banche
aderenti si impegnano a mettere a disposizione non può superare, su base annua, lo 0,20% del totale attivo
di bilancio dell’esercizio al 31 dicembre dell’anno precedente.
Le risorse da destinare agli interventi, nel limite complessivo massimo di cui sopra, sono messe a
disposizione dalle banche aderenti su richiesta del Fondo, in relazione alle modalità e ai tempi dei singoli
interventi.
Per ciascun intervento riferibile ad una banca aderente l’ammontare massimo di risorse richiamabili
annualmente è pari al 20% della dotazione di cui sopra, fatta salva la possibilità del Comitato di gestione
del Fondo di derogare a tale limite con apposita delibera motivata sulla base di oggettive condizioni di
necessità ma senza poter comunque eccedere la misura del 40% della dotazione predetta.
La ripartizione delle quote ordinarie delle Banche consorziate è determinata seguendo gli stessi criteri
stabiliti per le contribuzioni obbligatorie al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo.
Fermo restando quanto sopra, alla data del supplemento non è possibile prevedere nel dettaglio quali
possano essere i contenuti del contratto di coesione previsto dal decreto legge n.18 del 2016
6.1.3.1 Rischio di Credito il paragrafo è modificato e integrato come segue
In data 26 maggio 2015, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la nuova “Policy per la valutazione
dei crediti deteriorati”, elaborata sulla base di uno schema predisposto dalla Federazione Lombarda, al
fine di recepire le più recenti disposizioni dell’Autorità di Vigilanza (ad esempio la nuova definizione di
Attività Deteriorate in vigore dal 1° gennaio 2015), uniformare i parametri adottati dalla Banche di Credito
Cooperativo in vista dell’autoriforma, e accogliere le indicazioni fornite da Banca d’Italia Di seguito le
principali indicazioni inserite nella Policy per la valutazione dei crediti deteriorati.
L’analisi del portafoglio crediti deteriorati della banca viene effettuata con cadenza almeno semestrale,
ovvero con riferimento alle date del 30 giugno e del 31 dicembre di ogni anno. Vengono inoltre effettuate
delle verifiche trimestrali al 31.03 ed al 30.09 relativamente alle posizioni già classificate come credito
deteriorato, al fine di riconfermare o modificare le classificazioni stesse.
Per quanto riguarda le sofferenze in linea generale, la valutazione viene effettuata in maniera analitica e,
nella determinazione dell’eventuale perdita di valore, fondamentale rilevanza ha la presenza, nonché la
tipologia, delle garanzie sottostanti alla posizione oggetto di analisi.
In caso di crediti garantiti da ipoteca, la svalutazione dipende dal valore di mercato del bene ridotto di un
opportuno scarto e dall’importo del credito. La decurtazione del valore del bene ipotecato dipende dalle
tipologie dei beni. Mentre, in caso di ipoteca di grado inferiore al primo, il valore recuperabile
dall'immobile, stimato sulla base dei criteri di seguito individuati, dove essere decurtato di un importo
pari alla stima del montante ipotecario che precede il grado della banca.
Ai fini della valutazione del credito in bilancio, devono essere considerate le valutazioni più attendibili
di cui dispone la banca, coincidenti generalmente con quelle più aggiornate, quali:
Ai fini della valutazione del credito in bilancio, devono essere considerate le valutazioni più attendibili di
cui dispone la banca, coincidenti generalmente con quelle più aggiornate, quali:
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 comunicazione del prezzo base d’asta da parte del Tribunale
 valutazione effettuata dal Consulente Tecnico d’Ufficio nominato nell’ambito di una procedura
legale (CTU)
 perizia di un esperto indipendente rilasciata alla banca nel corso dei 3 anni precedenti la valutazione
(laddove la perizia ha un’anzianità superiore ai 3 anni, il valore viene ridotto percentualmente come
da Policy interna).
In caso di assenza di valutazione ritenuta attendibile, verrà fatto riferimento alle quotazioni immobiliari
dell’Osservatorio del Mercato immobiliare.
Nella policy vengono illustrati nel dettaglio gli scarti proposti per la determinazione dell’entità
della svalutazione dei crediti garantiti.
Per quanto riguarda invece la valutazione delle esposizioni classificate come “inadempienze probabili” la
stessa viene aggiornata mensilmente. Il criterio guida proposto per la determinazione delle svalutazioni
dei rapporti consiste nell’analisi individuale di ciascuna posizione.
Tuttavia, in ragione della numerosità dei rapporti riconducibili all’aggregato, la banca applica un metodo
di svalutazione analitico con metodologia forfettaria limitatamente alle posizioni con esposizione lorda
pari o inferiore a euro 200.000,00.
Le inadempienze probabili che presentano invece un'esposizione lorda superiore alla soglia sopra
identificata, sono assoggettate a valutazione analitica specifica.
Da ultimo, le posizioni classificate tra gli “scaduti” -di norma- sono oggetto di valutazione analitica
con metodologia forfettaria.
In data 14 giugno 2016 il Consiglio di Amministrazione ha aggiornato la policy per la valutazione dei
crediti deteriorati, sopra descritta, in riferimento alle esposizioni in bonis oggetto di misure di forbearance
recependo i criteri di svalutazione che erano già stati utilizzati per i dati al 31 dicembre 2015, non ancora
accolti nella policy.
Tali crediti, caratterizzati per definizione da un più elevato livello di rischio rispetto a quello attribuibile
alle ordinarie esposizioni in bonis, vengono assoggettati ad una svalutazione collettiva determinata,
applicando una percentuale del cento per cento superiore rispetto alla media quinquennale riferita al
complessivo comparto dei crediti in bonis stessi. Resta invariata la policy in oggetto per le restanti
previsioni in materia di crediti deteriorati così come sopra esposto.
Modifiche al capitolo IX RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA,
le tabelle sono state aggiornate e i paragrafi modificati e integrati come segue
CAPITOLO IX
RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA
9.1 SITUAZIONE FINANZIARIA
Nel presente capitolo sono fornite le informazioni finanziarie ed i commenti dei risultati economici e
patrimoniali relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014.
9.1.1 Analisi dell’andamento patrimoniale e finanziario dell’Emittente per gli esercizi chiusi al
31 dicembre 2015 e 2014.
Le tabelle che seguono riportano sinteticamente i principali dati patrimoniali, finanziari ed economici
riferiti agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014.
76
Voci dell'attivo
Cassa e disponibilità liquide
31/12/2015
31/12/2014
variazioni assolute
variazioni %
8.024.162
8.884.271
-860.109
-9,68%
631.411.986
613.963.333
17.448.653
2,84%
57.751.002
121.088.895
-63.337.893
-52,31%
1.477.711.392
1.555.006.252
-77.294.860
-4,97%
Derivati di copertura
14.160
248.385
-234.225
-94,30%
Partecipazioni
13.200
13.200
0
0,00%
36.939.526
37.930.271
-990.745
-2,61%
32.653
50.560
-17.907
-35,42%
39.939.006
15.955.168
25.876.710
7.772.498
14.062.296
8.182.670
54,34%
105,28%
23.983.838
18.104.212
5.879.626
32,48%
4.252.773
26,57%
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Attività materiali
Attività immateriali
Attività fiscali
a) correnti
b) anticipate
b1) di cui alla Legge 214/2011
20.260.825
16.008.052
Attività non correnti e gruppi di attività in via
di dismissione
1.328.571
2.114.810
-786.239
-37,18%
Altre attività
6.425.570
8.665.282
-2.239.712
-25,85%
2.259.591.228
2.373.841.969
Totale dell'attivo
Voci del passivo e del patrimonio netto
31/12/2015
31/12/2014
variazioni assolute
variazioni %
Debiti verso banche
347.738.226
238.545.817
109.192.409
45,77%
Debiti verso clientela
951.198.518
958.996.193
-7.797.675
-0,81%
Titoli in circolazione
768.927.094
953.542.554
-184.615.460
-19,36%
Derivati di copertura
13.502
49.128
-35.626
-72,52%
1.687.906
5.571.116
-3.883.210
-69,70%
a) correnti
0
3.032.750
-3.032.750
-100,00%
b) differite
1.687.906
2.538.366
-850.460
-33,50%
Altre passività
38.226.589
36.198.787
2.027.802
5,60%
Trattamento di fine rapporto del personale
4.853.334
5.363.341
-510.007
-9,51%
Fondi per rischi e oneri
1.325.453
1.560.048
-234.595
-15,04%
1.325.453
1.560.048
-234.595
-15,04%
(3.595.428)
974.351
-4.569.779
-469,01%
154.056.778
153.769.216
287.562
0,19%
13.134
4.236
8.898
210,07%
19.429.547
19.446.784
-17.237
-0,09%
0
(467.081)
467.081
-100,00%
Passività fiscali
b) altri fondi
Riserve da valutazione
Riserve
Sovrapprezzi di emissione
Capitale
Azioni proprie (-)
77
Utile (Perdita) d'esercizio (+/-)
Totale del passivo e del patrimonio netto
(24.283.425)
287.479
2.259.591.228
2.373.841.969
-24.570.904
-8547,02%
La voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita” a fine esercizio ammonta a 631,41 milioni di euro,
con un incremento di 17,45 milioni di euro ed una crescita del 2,84 per cento rispetto al consuntivo del
precedente esercizio. La Banca ha deciso di investire parte della liquidità a disposizione e depositata su
conti interbancari in attività finanziarie disponibili per la vendita in condizioni di mercato favorevoli.
Nelle attività finanziarie disponibili per la vendita, la cui componente preponderante, pari a 599,07 milioni
di euro in termini assoluti ed un incidenza dell’94,88 per cento, risulta essere rappresentata da titoli di
stato, sono ricomprese obbligazioni bancarie per 5,09 milioni di euro e partecipazioni azionarie non
qualificabili come partecipazioni di controllo. Tali partecipazioni riguardano organismi del Credito
Cooperativo, Onlus ed altre società presenti e radicate nei nostri territori ed ammontano a 20,36 milioni
di Euro.
Quelle più rilevanti riguardano le partecipazioni in ICCREA Holding S.p.A., pari a 17,62 milioni di euro,
ed in Autostrade Lombarde S.p.A. per 1,93 milioni di euro.
A fine 2015, la vita residua media dei titoli di debito classificati tra le attività disponibili per la vendita
risulta essere pari a 6,14 anni.
La valutazione del complessivo comparto delle attività disponibili per la vendita, a fine 2015, evidenzia
un ammontare di minusvalenze nette, appostate a specifica riserva di patrimonio, pari a 2,80 milioni di
euro.
La voce di bilancio Titoli in circolazione si riduce tra il 31 dicembre 2014 e il 31 dicembre 2015 di 184,6
milioni. La contrazione è dovuta alle scelta della Banca di ridurre la presenza di obbligazione di propria
emissione nei portafogli delle clientela retail, per abbassare il rischio di concentrazione orientando la
clientela verso diverse forme di investimento.
A fine 2015 il totale delle attività finanziarie (voce di bilancio Attività finanziare disponibili per la vendita)
e degli investimenti sull’interbancario (voce di bilancio Crediti verso Banche) ammonta a 689,16 milioni
di euro in diminuzione di 45,89 milioni di Euro in valore assoluto, pari al 6,24 per cento rispetto
all’esercizio precedente. Nel perdurare di una situazione di forte incertezza e tensione nei mercati
finanziari nazionali ed internazionali, la nostra Cassa ha mantenuto elevata l’attenzione sulla liquidità,
monitorando giornalmente le poste e rendicontando gli organi sociali sulle consistenze delle medesime.
L’operatività è stata costantemente indirizzata a garantire un’adeguata performance del portafoglio ed a
mantenere un adeguato saldo dei titoli prontamente liquidabili, allo scopo di poter fronteggiare,
nell’ambito di una visione integrata dei rischi, eventuali “utilizzi” eccezionali di liquidità.
Si riportano nella seguente tabella, in unità di euro, gli utili (perdite) per azione e i dividendi per azione
dell’Emittente per gli anni 2015, 2014.
Dati per azione
(in euro)
Utili (Perdite)
Dividendi
2015
2014
Variazioni
ass.
%
-3,22
0,04
-3,26
-122,00%
0*
0
n.a.
n.a.
* La Banca ha chiuso l’esercizio 2015 in perdita
78
Attività di Impiego dell’Emittente
Impieghi per forma tecnica
31-dic
31-dic
2015
2014
(in migliaia di euro)
Conti correnti
Variazioni
ass.
%
208.562
239.566
-81.181
-33,89%
0
0
0
0,00%
1.185.462
1.217.850
-220.754
-18,13%
8.253
12.530
-4.729
-37,74%
0
0
0
0,00%
75.434
85.009
-85.009
-100,00%
Titoli di debito
0
51
-51
-100,00%
Attività deteriorate
0
0
0
0,00%
Attività cedute non cancellate
0
0
0
0,00%
1.477.711
1.555.006
-77.295
-4,97%
PCT attivi
Mutui
Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del quinto
Locazione finanziaria
Altre operazioni
TOTALE
CREDITI
CLIENTELA
VS
Gli impieghi della Banca sono passati da 1.555,01 milioni di euro di fine 2014 a 1.477,71 milioni di euro
a fine dicembre 2015, con un decremento del 4,97 per cento rispetto all’esercizio precedente.
Va sottolineato come il decremento degli impieghi a valori di bilancio, espressi al netto dei complessivi
fondi rettificativi analitici e di portafoglio, sia stato determinato anche dal sensibile incremento dei
medesimi fondi, con conseguente aumento delle percentuali di copertura, alimentato dagli ingenti
accantonamenti effettuati nel corso dell’esercizio, meglio dettagliati nel Paragrafo dedicato al risultato
economico.
A valori lordi infatti, gli impieghi per cassa registrano un decremento sensibilmente inferiore, pari all’1,61
per cento rispetto a fine 2014, sostanzialmente in linea con le Banche di Credito Cooperativo delle
Lombardia (-1,57 per cento) ed in controtendenza rispetto alla crescita dell’1,1 per cento dell’industria
bancaria nel suo complesso e delle BCC-CR a livello nazionale, che hanno incrementato i finanziamenti
dello 0,8 per cento.
Crediti vs clientela per settore di
attività economica
(in migliaia di euro)
Governi
Altri enti pubblici
31-dic
31-dic
2015
2014
Variazioni
ass.
%
0
0
0
5.575
5.922
-347
-5,86%
1.011.795
1.081.211
-69.416
-6,42%
7.160
3.081
4.079
132,39%
0
0
0
- altri emittenti:
imprese non finanziarie
imprese finanziarie
Assicurazioni
79
Altre
TOTALE
CREDITI
CLIENTELA
VS
453.181
464.792
-11.611
-2,50%
1.477.711
1.555.006
-77.295
-4,97%
Nelle successive tabelle viene evidenziato il dettaglio dei comparti dei crediti a clientela. Le sofferenze
includono i relativi interessi di mora.
A partire dal 1° gennaio 2015 ha trovato applicazione la nuova nozione di crediti deteriorati adottata dalla
Banca d’Italia nel 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015 della Circolare 272 del 30 luglio 2008.
Conseguentemente i crediti deteriorati sono stati ripartiti nelle categorie delle sofferenze; inadempienze
probabili; esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, abrogando le precedenti nozioni di “incagli” e
di “crediti ristrutturati”. Pertanto i crediti deteriorati al 31 dicembre 2014 sono stati riclassificati sulla base
delle predette nuove categorie al fine di permettere un raffronto con i dati relativi ai crediti deteriorati
dell’Emittente al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016. I dati dell’Emittente al 31 marzo 2016 sono tratti
dalle segnalazioni periodiche di vigilanza e non sono stati assoggettati a revisione legale dei conti da parte
della Società di Revisione.
Crediti a clienti al 31.03.2016 (migliaia di euro)
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
Crediti lordi
Incidenza % su
totale crediti lordi
274.360
66.306
35.107
375.773
1.221.926
1.973.472
17,17%
4,15%
2,20%
23,52%
76,48%
100,00%
Rettifiche di
Incidenza %
valore
Crediti netti
su totale
complessive
crediti netti
118.636
155.724
10,68%
14.736
51.570
3,54%
1.255
33.852
2,32%
134.627
241.146
16,54%
4.853
1.217.073
83,46%
274.107
1.699.365
100,00%
Crediti a clienti al 31.12.2015 (migliaia di euro)
Crediti lordi
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
268.735
72.233
31.257
372.225
1.243.389
1.615.614
Incidenza % su
totale crediti lordi
16,63%
4,47%
1,93%
23,04%
76,96%
100,00%
Rettifiche di
Incidenza %
valore
Crediti netti
su totale
complessive
crediti netti
113.474
155.261
10,51%
18.221
54.013
3,66%
1.219
30.037
2,03%
132.914
239.311
16,19%
4.989
1.238.401
83,81%
137.841
1.477.711
100,00%
Crediti a clienti al 31.12.2014 (migliaia di euro))
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
Crediti lordi
Incidenza % su
totale crediti lordi
184.155
87.739
24.322
296.217
11,21 %
5,34%
1,48%
18,04 %
Rettifiche di
Incidenza %
valore
Crediti netti
su totale
complessive
crediti netti
65.110
119.046
7,66%
15.608
72.131
4,64%
523
23.799
1,53%
81.241
214.976
13,82%
80
Totale crediti in bonis
Totale
1.345.896
1.642. 113
81,96%
100,00 %
5.866
87.107
1.340.030
1.555.006
86,18%
100,00%
L’ammontare complessivo dei crediti deteriorati netti a fine 2015 è pari a 239,31 milioni di euro, con un
incremento del 11,3% rispetto al 2014, ed in particolare con un aumento delle sofferenze nette del 30,4%.
Nel corso del 2015 i crediti deteriorati lordi complessivi, pari al 23,04% del totale dei crediti lordi, sono
cresciuti di 76 milioni di euro (+25,67%).
Per recuperare il divario rispetto ai valori medi del resto del sistema bancario del tasso di copertura del
credito deteriorato è stato deciso di adottare una nuova policy di valutazione del credito anomalo che
prevede criteri molto più rigorosi, soprattutto per quanto concerne i crediti legati al mercato immobiliare.
Il solo adeguamento alla nuova policy delle posizioni anomale pregresse presenti al 31 dicembre del 2014,
ha comportato maggiori rettifiche sul bilancio 2015 per 12,1 milioni di euro. Per tutto quanto sopra
descritto complessivamente gli accantonamenti sui crediti deteriorati sono passati da 23,1 milioni di euro
a 51,4 milioni di euro. Tutto ciò ha consentito di aumentare l’indice di copertura sulle sofferenze che è
passato dal 35,4% al 42,2%.
Come si evince dalle tabella seguente gli indicatori relativi all’Emittente risultano peggiori rispetto ai
valori medi espressi dal sistema bancario per istituti aventi caratteristiche dimensionali omogenee, ed
inoltre i rapporti di copertura risultano inferiori rispetto a quelli medi di sistema.
La seguente tabella contiene il confronto tra alcuni indicatori relativi ai crediti deteriorati dell’Emittente
al 31 marzo 2016 e al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014 e i corrispondenti dati del sistema bancario
italiano e del sistema delle banche minori.
I dati dell’Emittente al 31 marzo 2016 sono tratti dalle segnalazioni periodiche di vigilanza, come
successivamente rettificate, e non sono stati assoggettati a revisione legale dei conti da parte della Società
di Revisione.
mar-16
Indicatori
CRBCC
dic-15
CRBCC
dic-14
Sistema
CRBCC
Sistema
Treviglio
Treviglio
Sistema
Sistema
Banche Minori
Treviglio
18,04%
Banche Minori
Crediti deteriorati lordi /crediti lordi
23,52%
23,04%
18,1%*
18,7%*
17,7%***
16,8%***
Crediti deteriorati netti /crediti netti
16,54%
16,19%
10,8%**
n.d
13,82% 10,8%****
11,5%
% di copertura crediti deteriorati
35,83%
35,71%
45,4%*
40,8%*
27,43%
44,4%***
36,5%***
Sofferenze lorde /crediti lordi
17,17%
16,63%
10,6%*
10,5%*
11,21%
10%***
8,6%***
Sofferenze nette /crediti netti
10,68%
10,51%
4,8%**
n.d
7,66%
4,5%****
4,3%d
% di Copertura sofferenze
43,24%
42,23%
58,7%*
55,3%*
35,36%
58,7%***
52,1%***
Inadempienze probabili lorde /
crediti lordi
4,15%
4,47%
6,9%**
n.d
5,34%
n.d.****
n.d
Inadempienze probabili nette / crediti
netti
3,54%
3,66%
5,4%**
n.d
4,64%
n.d.****
n.d
% copertura inadempienze probabili
22,22%
25,22%
27,5%**
n.d
17,79%
n.d.****
n.d
Esposizioni scadute lorde /crediti
lordi
2,20%
1,93%
0,7%**
n.d
1,48%
n.d.****
n.d
Esposizioni scadute nette / crediti
netti
2,32%
2,03%
0,6%**
n.d
1,53%
n.d.****
n.d
81
% copertura esposizioni scadute
3,57%
3,90%
18,8%**
n.d
2,15%
n.d.****
n.d
Rapporto Grandi Rischi (valore di
bilancio)/ totale attivo (Totale
impieghi + attività finanziarie
disponibili per la vendita + crediti
verso banche) (%)
32,66%
31,44%
n.d.
n.d.
31,22%
n.d.
n.d.
Grandi rischi / impieghi netti
47,69%
48,19%
n.d.
n.d.
45,98%
n.d.
n.d.
107,11%
106,46%
n.d.
n.d.
68,41%
18,8%
n.d.
0,22%
3,48%
n.d.
n.d.
1,49%
n.d.
n.d.
Sofferenze nette /patrimonio netto
Costo del rischio di credito
* fonte Banca d'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2016 Aprile tav.4.1 pag.34. La fonte non reca dati
disaggregati relativi alle categorie di crediti diversi dalle sofferenze. L’aggregato dei crediti deteriorati diversi dalle
sofferenze presenta un’incidenza pari all’8,3% del totale degli impieghi lordi del sistema delle Banche Minori; il
grado di copertura dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze del sistema delle Banche Minori è pari al 22,5%.
** fonte Banca d'Italia - Relazione Annuale Appendice 31/05/2016 - tav. a13.13 pag.118
*** fonte Banca d'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2015 Aprile tav.3.1 pag.21
**** fonte Banca d'Italia - Relazione Annuale Appendice 26/05/2015 - tav. a13.14 pag.118 non si sono inseriti i
dati riferiti ai crediti deteriorati diversi dalle sofferenze, poiché nel 2014 era in vigore una diversa classificazione
dei crediti deteriorati.
I rapporti Crediti deteriorati netti /crediti netti e Sofferenze nette /crediti netti relativi al sistema delle banche minori
al 31 dicembre 2014 sono stati calcolati dall’Emittente sono stati calcolati dall’Emittente assumendo a base di
calcolo l’ammontare dei crediti indicati nel Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2015,
tavola 3.1, mentre il rapporto Sofferenze nette /patrimonio netto relativo all’intero sistema bancario al 31 dicembre
2014 è stato tratto da ABI Monthly Outlook - statistiche effettuate su base nazionale, dati “sistema bancario”.
Si evidenzia che, in tutti i casi in cui è possibile effettuare un raffronto, l’Emittente presenta gradi di
copertura dei crediti deteriorati nel loro complesso, e delle singole voci in cui questi si articolano, inferiori
sia ai corrispondenti gradi di copertura relativi all’intero sistema bancario italiano, sia ai corrispondenti
gradi di copertura relativi all’intero sistema italiano delle Banche Minori. Parimenti, con riferimento agli
altri indicatori della qualità del credito, dal raffronto con i corrispondenti indicatori emerge un generale
peggioramento della qualità del credito dell’Emittente sia rispetto all’intero sistema bancario italiano, sia
(seppur in misura inferiore) rispetto al sistema delle Banche Minori.
Relativamente al rapporto di copertura delle sofferenze (42,23% a fine dicembre 2015 e 43,24% a fine
marzo 2016) l’Emittente applica delle percentuali inferiori rispetto alla media del sistema delle Banche
Minori (55,30%) e al sistema bancario nazionale (58,7%).
Il grado di copertura dei crediti deteriorati dell’Emittente (35,71%) è anch’esso complessivamente
inferiore rispetto alla media di sistema delle Banche Minori (40,80%) e del sistema bancario nazionale
(45,4%).
Per tutto il periodo di riferimento, la percentuale delle attività deteriorate dell’Emittente risulta essere
superiore rispetto alla media di settore; il grado di copertura delle attività deteriorate dell’Emittente risulta
inoltre in crescita rispetto al passato. Con l’acuirsi della crisi finanziaria ed economica la Banca ha avviato
una politica maggiormente prudenziale sia riguardo al grado di copertura delle sofferenze sia riguardo alla
classificazione delle partite incagliate. Questo processo ha determinato, in particolare negli ultimi due
esercizi, un incremento sensibile del grado di copertura complessivo delle partite deteriorate della Banca
(27,43% a fine 2014, 35,71% a fine 2015 e 35,83% a marzo 2016)
82
Si specifica che il costo del rischio riferito all’Emittente, calcolato come rapporto tra le Rettifiche/riprese
di valore nette per deterioramento dei crediti (Voce 130a del Conto Economico) e i Crediti verso clientela
(Voce 70 dell'Attivo dello Stato Patrimoniale) che al 31 dicembre 2014 era pari all’1,49%, a fine 2015 lo
stesso dato era pari a 3,48%).
Attività di raccolta Diretta e Indiretta esercizio 2015 e 2014
Voci
Conti correnti passivi
Depositi a Risparmio
Obbligazioni proprie
Certificati di deposito
Pronti contro Termine
Altra raccolta (*)
Raccolta diretta
31/12/2015
910.850
31.320
663.400
105.530
1.950
7.080
1.720.130
31/12/2014
917.227
31.129
792.604
160.938
7.621
3.020
1.912.539
Var assoluta
-6.377
191
-129.204
-55.408
-5.671
4.060
-192.409
Var %
-0,70%
0,61%
-16,30%
-34,43%
-74,41%
134,44%
-10,06%
Voci
- Raccolta indiretta
amministrata
- Raccolta indiretta gestita
(al netto liquidità)
- Fondi comuni
- Comparto Assicurativo
Raccolta indiretta
31/12/2015
31/12/2014
Var assoluta
Var %
Situazione interbancaria
netta
(in migliaia di euro)
247.210
270.160
279.939
194.054
80.162
527.150
199.555
130.253
64.122
469.714
Var. Ass.
-22.950
-8,49%
80.384
40,28%
63.801
16.040
57.436
48,98%
25,01%
12,23%
31/12/2015
31/12/2014
Var. %
Crediti verso banche
57.751
121.089
-63.338
-52,31
Debiti verso banche
Sbilancio posizione
interbancaria
-347.738
-238.546
109.192
45,77
-289.987
-117.457
Per quanto riguarda i commenti sull’attività di raccolta diretta, indiretta e posizione interbancaria si
rimanda al capitolo X “Risorse finanziarie”
Fondi per rischi ed oneri
Fondi per rischi e oneri:
composizione
(in migliaia di euro)
Totale
31.12.2015
Totale
31.12.2014
Var Ass.
1 Fondi di quiescenza aziendali
-
-
-
2. Altri fondi per rischi ed oneri
1.325
1.560
235
15,06%
24
437
-413
-94,51%
2.2 oneri per il personale
698
983
285
28,99%
2.3 altri
603
140
1.325
1.560
Voci/Componenti
2.1 controversie legali
Totale
Var. %
-
-463 -330,71%
235
15,06%
83
Il “Fondo oneri futuri per controversie legali” tutela la Banca da probabili esiti negativi derivanti dalle
cause passive e dai reclami in corso; in dettaglio accoglie accantonamenti per di 516,85 migliaia di euro
relativi allo stanziamento per il nuovo Fondo Europeo di Tutela dei Depositanti e per 463,20 migliaia di
euro all’accantonamento per l’impegno contrattuale certo di liquidazione della società partecipata
Agripromo SRL, al netto di 30 migliaia di euro di insussistenza del passivo derivante dal venir meno di
rischi di rischi legali preventivati e coperti in esercizi precedenti.
L’importo accantonato per contenziosi e per reclami al 31 dicembre 2015 è pari a 24 mila euro. Per
maggiori informazioni si rinvia alla Sezione I, Paragrafo 20.6.
Il Paragrafo “Patrimonio Netto” è stato modificato e integralmente sostituito
Patrimonio netto
Le tabelle di variazione del patrimonio netto relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 e 2015 sono
riportate nel Paragrafo 20.1.1. del Presente Supplemento Informativo.
Al 31 dicembre 2015 il patrimonio netto, comprensivo della perdita di esercizio ammontava a 145,62
milioni di euro e risulta decrementato di 28,3 milioni di euro il valore assoluto e dello 16,32 per cento
rispetto all’esercizio precedente.
Nelle riserve da valutazione figurano, inoltre, le riserve derivanti dalla valutazione attuariale dei piani
previdenziali a benefici definiti, aventi un saldo negativo pari a 792,87 migliaia euro.
Le “Riserve” includono le Riserve di utili già esistenti (riserva legale) per 155,34 milioni di euro, la riserva
acquisto azioni proprie per 1,3 milioni di euro, la riserva da ristorno per 22,88 migliaia di euro, nonché le
riserve positive e negative connesse agli effetti di transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS
non rilevate nelle “riserve da valutazione”.
Il Paragrafo “Patrimonio di Vigilanza ” è stato modificato e sostituito come segue e le tabelle
aggiornate come segue
Patrimonio di Vigilanza
Nella tabelle riportate di seguito sono riportate le informazioni sui Fondi propri e sull’adeguatezza
patrimoniale al 31 dicembre 2014 , al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016, redatte sulla base delle
regole di Basilea III. I dati al 31 marzo 2016, sono stati inviati a Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche
segnalazioni di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione legale dei conti da parte della Società di
Revisione.
Composizione Fondi Propri (in migliaia di euro)
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1)
Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)
Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2)
Totale fondi propri
31-mar 2016
145.316
145.316
12.129
157.445
31-dic 2015
145.021
145.021
12.601
157.622
31-dic 2014
173.674
168.130
6.089
174.219
La contrazione dei Fondi Propri al 31 dicembre 2015 rispetto al 31 dicembre 2014 è da imputarsi al
risultato di esercizio 2015, che ha registrato una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro.
Tra il 31 dicembre 2015 e il 31 marzo 2016 il totale del fondi propri è rimasto pressoché invariato.
Coefficienti di Vigilanza
Requisito
Capital
Requisito minimo
Coeffic.
minimo
Conservation regolamentare +
Emittente
regolamentare
Buffer
capital conservation
31-mar
buffer
2016
Coeffic.
Emittente
31-dic
2015
Coeffic.
Emittente
31-dic
2014
84
Common Equity Tier 1
Capital Ratio
Tier 1 Capital Ratio
4,5%
2,5%
7,0%
11,43%
11,75%
12,26 %
6,0%
2,5%
8,5%
11,43%
11,75%
12,26 %
Total Capital Ratio
8,0%
2,5%
10,5%
12,38%
12,78%
12,71%
La seguente tabella riporta la quantificazione in euro del delta percentuale tra i coefficienti patrimoniali
dell’emittente alla data del 31 marzo 2016 e i coefficienti minimi regolamentari.
Coefficienti di Vigilanza
Common Equity Tier 1 Capital Ratio
Requisito
minimo
regolamentare
+
capital conservation
buffer
7.00%
Coeffic.
Emittente
31/03/2016
Delta
percentuale
Delta in euro
11.43%
+4.43%
56.297.090
Tier 1 Capital Ratio
8.50%
11.43%
+2.93%
37.221.604
Total Capital Ratio
10.50%
12.38%
+1.88%
23.916.840
Requisiti Prudenziali di Vigilanza
Rischio di credito e di controparte
Rischio di mercato
Rischio operativo
Attività di Rischio ponderate
Capitale interno rischi I Pilastro
Eccedenza di capitale
RWA/Totale Attivo
31-mar 2016
97.037
0
4.698
1.271.698
101.736
55.709
53,46%
31-dic 2015
94.005
0
4.698
1.233.801
98.704
58.918
54,60%
31-dic 2014
101.555
0
4.676
1.327.893
106.231
64.828
55,96%
Al 31 dicembre 2014, così come al 30 giugno 2015 ed al 31 dicembre 2015 l’Emittente presenta
coefficienti (Common Equity Tier 1 Capital Ratio, Tier 1 Capital Ratio e Total Capital Ratio) al di sopra
dei minimi regolamentari inclusivi del “Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un ulteriore
cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale.
Si evidenzia che il mancato rispetto, anche solo del Capital Conservation Buffer, comporta la
sottoposizione dell’Emittente alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare di Banca
d’Italia 285 del 17 dicembre 2013, e successive modifiche e integrazioni, che prevedono, tra le altre
misure, anche una limitazione alla distribuzione dei dividendi. Inoltre non è possibile escludere che, ad
esito dei futuri processi di revisione e valutazione prudenziale, l’Autorità di Vigilanza prescriva alla
Banca, inter alia, il mantenimento di standard di adeguatezza patrimoniale superiori rispetto a quelli
previsti dalla normativa prudenziale e a quelli già imposti all’Emittente in ragione della relativa
rischiosità.
Dalla data del 2 novembre 2015 ad oggi la Banca non è stata assoggettata ad altri processi SREP da parte
di Banca D’Italia.
Si evidenza che il Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) è svolto dalla Banca d’Italia con
periodicità almeno annuale (fermi restando in ogni caso i poteri e le prerogative di vigilanza proprie di
quest’ultima esercitabili su base continuativa durante il corso dell’anno) allo scopo di accertare che la
Banca sia dotata di presidi di natura patrimoniale, organizzativa e di gestione della liquidità appropriati
rispetto ai rischi assunti, anche in scenari di stress, assicurando il complessivo equilibrio gestionale.
85
Pertanto, non è possibile escludere che, ad esito dei futuri SREP, l’Autorità di Vigilanza, in ragione della
rischiosità della Banca, anche prospettica, prescriva all’Emittente, inter alia, il mantenimento di standard
di adeguatezza patrimoniale superiori a quelli attualmente applicabili. In tali circostanze, l’Emittente
potrebbe trovarsi nella necessità di ricorrere a ulteriori interventi di rafforzamento patrimoniale ai fini del
raggiungimento di detti standard, per cui gli azionisti potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori
aumenti di capitale sociale, e/o la Banca potrebbe subire degli interventi, anche invasivi, nella gestione
della Banca, quali, ad esempio, l’imposizione di restrizioni o limitazioni dell’attività e/o la cessione di
attività che presentano rischi eccessivi per la solidità della Banca o meccanismi di risanamento e
risoluzione delle crisi d’impresa come il bail-in.
La nuova disciplina prevede che la Banca deve detenere altresì la riserva di conservazione di capitale
anticiclica (counter cyclical capital buffer). Tale riserva ha lo scopo di proteggere il settore bancario nelle
fasi di eccessiva crescita del credito; la sua imposizione, infatti, consente di accumulare, durante fasi di
surriscaldamento del ciclo del credito, capitale primario di classe 1 che sarà poi destinato ad assorbire le
perdite nelle fasi discendenti del ciclo. A differenza della riserva di conservazione del capitale, la riserva
di capitale anticiclica è imposta soltanto nei periodi di crescita del credito ed è calcolata secondo
determinati criteri. Si evidenzia che tale riserva, calcolata secondo le modalità previste dalla circolare 285
di Banca d’Italia, dovrà essere costituita da capitale primario di classe 1.
La Banca d’Italia con comunicati stampa ha fissato per il primo e per il secondo trimestre 2016 il
coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB) allo zero per cento.
Pertanto, alla data del Supplemento al Prospetto, l’Autorità di Vigilanza non ha ancora definito
l’ammontare di tale riserva.
Sebbene alla data del Supplemento al Prospetto, l’Emittente presenti coefficienti al di sopra dei minimi
regolamentari, si rappresenta che sulla base del budget operativo, approvato dal Consiglio di
Amministrazione in data 26 gennaio 2016, sono previsti 21 milioni di euro di svalutazioni per
deterioramento del credito nel corso dell’anno 2016. Pertanto, l’esigenza di provvedere alle menzionate
svalutazioni, anche alla luce del fatto che la Banca d’Italia in data 22 giugno 2016 ha richiamato
l’Emittente ad adottare criteri di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti, potrà rendere
necessari interventi volti al rafforzamento della dotazione patrimoniale della Banca, al fine di garantire il
permanere del rispetto dei requisiti patrimoniali di vigilanza vigenti.
La tabella evidenzia come la Banca presenti uno sbilancio sul passivo (in quanto le passività a tasso fisso
a medio/lungo termine superano le attività di pari genere), che la rende sensibile (in termini di rischio) a
shock negativi sui tassi di interesse
Descrizione
VARIAZIONE VALORE ECONOMICO -200pb
con vincolo di non negatività dei tassi
Fondi propri/Patrimonio di vigilanza
Indice di rischiosità (soglia di attenzione =20%)
31/03/2016
31/12/2015
31/12/2014
euro
197
5.045
-
euro
%
157.445.242
157.622.660
174.219.364
0,00%
0,03%
0,00%
Il Paragrafo “Grandi Rischi” è stato modificato come segue e le tabelle aggiornate come segue
Grandi Rischi
La seguente tabella indica l’evoluzione nel biennio 2014/2015 e a fine marzo 2016 del numero di posizioni
qualificabili come “Grandi Rischi” e dell’importo, in migliaia di euro, degli impieghi nei confronti delle
stesse.
86
Grandi rischi
31.03.2016 31.12.2015
N.posizioni
31.12.2014
3
2
3
Stato Italiano
614.733
643.939
570.110
Gruppo iccrea Holding S.p.A.
53.984
68.939
124.565
Banca Popolare di Vicenza
27.143
0
20.318
Valore di bilancio
695.860
712.128
714.993
Valore ponderato
104.830
92.785
160.934
Nessuna delle posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” si riferisce ad una parte correlata.
L’esposizione complessiva verso Grandi Rischi, al 31 marzo 2016 ammonta a 695 milioni di euro, in
leggera diminuzione rispetto a 712 milioni del 31 dicembre 2015; con un peso ponderato di 104,83 milioni
di euro al 31 marzo 2016 rispetto ai 92,8 milioni di euro del 31 dicembre 2015. Parte preponderante di
tale esposizione è costituita da titoli di debito emessi dal Ministero del Tesoro, Stato Italiano (il peso
ponderato dei titoli di Stato è pari a zero).
Sebbene, negli ultimi anni, si riscontri una stabilità delle posizioni qualificabili come Grandi Rischi, e la
Banca abbia adottato misure per la gestione di detto rischio, non si può escludere un rischio di
concentrazione degli impieghi in capo all’Emittente che potrebbe avere effetti negativi sulla propria
situazione economica, patrimoniale e finanziaria
9.2 Gestione Operativa
Conto Economico (in migliaia di euro)
Interessi attivi e proventi assimilati
31/12/2015
31/12/2014
var ass
var %
55.882.339
65.187.947
(9.305.608)
(14,28)
(24.204.236)
(36.750.924)
12.546.688
(34,14)
Margine di interesse
31.678.103
28.437.023
3.241.080
11,40
Commissioni attive
15.255.590
14.708.216
547.373
3,72
Commissioni passive
(1.721.449)
(1.986.900)
265.451
(13,36)
Commissioni nette
13.534.141
12.721.316
812.824
6,39
Dividendi e proventi simili
243.650
0
243.650
Risultato netto dell'attività di negoziazione
123.866
81.029
42.837
52,87
Risultato netto dell'attività di copertura
(25.562)
(196.376)
170.814
(86,98)
16.036.976
19.458.710
(3.421.734)
(17,58)
10
39
(29)
(75,26)
15.968.718
19.441.433
(3.472.715)
(17,86)
68.248
17.238
51.010
295,92
61.591.174
60.501.702
1.089.472
1,80
(52.577.560)
(23.742.280)
(28.835.280)
121,45
Interessi passivi e oneri assimilati
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) passività finanziarie
Margine di intermediazione
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
/
87
a) crediti
(51.438.228)
(23.113.648)
(28.324.580)
(15.062)
0
(15.062)
(1.124.270)
(628.632)
(495.638)
78,84
9.013.614
36.759.422
(27.745.808)
(75,48)
Spese amministrative:
(40.944.599)
(39.192.747)
(1.751.852)
4,47
a) spese per il personale
(22.189.302)
(21.639.775)
(549.527)
2,54
b) altre spese amministrative
(18.755.297)
(17.552.972)
(1.202.325)
6,85
(950.046)
(684.099)
(265.947)
38,88
(2.271.740)
(1.967.856)
(303.884)
15,44
(27.367)
(23.168)
(4.199)
18,12
6.428.230
7.004.876
(576.646)
(8,23)
(37.765.522)
(34.862.994)
(2.902.528)
8,33
53
184
(131)
(71,24)
(28.751.855)
1.896.612
4.468.430
(1.609.133)
(24.283.425)
287.479
(24.570.905) (8.547,02)
(24.283.425)
287.479
(24.570.905) (8.547,02)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) altre operazioni finanziarie
Risultato netto della gestione finanziaria
Accantonamenti netti a fondi per rischi ed oneri
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
Costi operativi
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle
imposte
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle
imposte
Utile (Perdita) d'esercizio
122,54
/
(30.648.467) (1.615,96)
6.077.563
(377,69)
L’esercizio 2015 si è chiuso con una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro, rispetto all’utile
netto di esercizio pari a 287 migliaia di euro registrato nel 2014. Sul risultato economico dell’esercizio
2015 hanno inciso in maniera assolutamente preponderante le rettifiche di valore nette totalE, pari a 52,57
milioni di euro rispetto a 23,74 milioni dell’anno precedente, dovute al deterioramento di crediti per euro
51,4 milioni ed altre operazioni finanziarie per euro circa 1,1 milioni.
Nello specifico le Rettifiche di valore sono relative a:
 Deterioramento del Credito
Le rettifiche di valore per il deterioramento di crediti si sono attestate a 51,4 milioni di euro con
un incremento del 122,54% rispetto all’esercizio precedente (23,1 milioni al 31 dicembre 2014).
 Svalutazione delle partecipazioni
L’Emittente ha proceduto alla svalutazione della partecipazione in Autostrade bergamasche S.p.A.
per un valore di euro 15.062,00 a seguito della svalutazione durevole a fronte di ripianamento
perdite della stessa Autostrade Bergamasche S.p.a.
 Rettifiche di valore
Le rettifiche di valore per deterioramento di altre operazioni finanziarie, pari a 1,1 milioni di euro,
sono in crescita di 495,6 migliaia di euro rispetto all’esercizio precedente. Le rettifiche di valore
sono il risultato della stima degli impegni della Banca verso il fondo di Garanzia dei Depositanti.
Il Fondo tutela i depositanti delle Banche di Credito Cooperativo, al fondo aderiscono tutte le
Banche di Credito Cooperativo operanti in Italia. La Banca nel 2015 è stata chiamata, per la sua
parte di sua competenza, a far fronte a interventi operati e deliberati dal Fondo di Garanzia dei
depositanti del Credito Cooperativo, a sostegno delle consorelle in difficoltà.
88
Il margine di interesse ha raggiunto a fine anno i 31,68 milioni di euro, con un incremento di 3,24 milioni
di euro rispetto all’esercizio 2014 (+ 11,40%). L’incremento del margine di interesse è stato determinato
da una diminuzione degli interessi passivi (- 12,5 milioni di euro) superiore alla diminuzione degli
interessi attivi (-9,3 milioni di euro). Il decremento degli interessi attivi è riconducibile in misura
significativa al comparto dei flussi cedolari sugli investimenti in strumenti finanziari, rappresentati in
larghissima parte da titoli di stato.
Le commissioni nette da servizi si sono attestate, a fine 2015, a 13,5 milioni di euro, con una crescita in
termini assoluti di 812,8 migliaia di euro (+6,39 per cento rispetto al 2014), derivante dalla somma
algebrica dell’incremento delle provvigioni attive, pari a 547,37 migliaia euro (+3,72%), che si sono
attestate a 15,26 milioni di euro, e del decremento delle commissioni passive per 265,45 migliaia di euro
(-13,36%), rendicontate complessivamente in 1,72 milioni di euro.
Il risultato netto della gestione finanziaria, è pari a 9,0 milioni di euro, in sensibile decrescita di 27,7
milioni in valore assoluto e del 75,48 per cento, rispetto al 2014. Tale dinamica è legata in particolare
all’andamento delle rettifiche di valore nette sui crediti sopra riportati.
I costi operativi si sono incrementati di 2,9 milioni di euro. Le voci di variazione negativa più rilevanti
hanno riguardato le spese del personale e altre spese amministrative. Le spese del personale si sono
attestate a 22,19 milioni di euro, con un incremento di 549,53 migliaia di euro in termini assoluti ed una
crescita del 2,54 per cento rispetto all’esercizio precedente. La lieve crescita del costo del personale è
riconducibile in misura preponderante alla voce di costo inerente gli oneri sociali, dal momento che nel
2014 la Cassa aveva beneficiato di circa 385 migliaia di euro di minori contributi derivanti dal
finanziamento da parte del Fondo di Solidarietà dell’attività formativa riferita all’anno 2012.
Le altre spese amministrative sono risultate pari a 18,76 milioni di euro, in crescita di 1,20 milioni di euro
rispetto al precedente esercizio (+6,85 per cento). Tuttavia, allo scopo di effettuare un confronto
omogeneo con l’esercizio precedente, va rammentato che tra le altre spese amministrative è ricompreso
l’importo di 1,77 milioni derivante dalla contribuzione ordinaria e straordinaria di pertinenza della Cassa
riferita al nuovo Fondo Unico di Risoluzione delle Crisi Bancarie.
CAPITOLO X
RISORSE FINANZIARIE
I paragrafi e le tabelle sono stati Aggiornati ai dati di bilancio 31 12 2015
10.1 RISORSE FINANZIARIE DELL’EMITTENTE
La Banca ottiene le risorse necessarie al finanziamento delle proprie attività, normalmente attraverso la
Raccolta Diretta e la Raccolta interbancaria.
Le seguenti tabelle illustrano l’andamento della raccolta e la posizione interbancaria netta dell’Emittente alla
chiusura degli esercizi 2015 e 2014.
Andamento raccolta diretta esercizi 2015- 2014
Conti correnti passivi
Depositi a Risparmio
Obbligazioni proprie
Certificati di deposito
Pronti contro Termine
Altra raccolta
Raccolta diretta
31/12/2015
910.850
31.320
663.400
105.530
1.950
7.080
1.720.130
31/12/2014
917.227
31.129
792.604
160.938
7.621
3.020
1.912.539
89
Situazione interbancaria
netta
(in migliaia di euro)
31/12/2015
31/12/2014
Var. Ass.
Var. %
Crediti verso banche
57.751
121.089
-63.338
-52,31
Debiti verso banche
Sbilancio posizione
interbancaria
-347.738
-238.546
109.192
45,77
-289.987
-117.457
Per analisi di maggior dettaglio voci delle tabelle si rimanda al paragrafo 10.3 “Fabbisogno e struttura
di finanziamento dell’emittente”
10.2 DESCRIZIONE DEI FLUSSI DI CASSA PER GLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE
2015 e 2014.
La tabella che segue mostra il rendiconto finanziario dell’Emittente per il biennio 2014 e 2015.
RENDICONTO FINANZIARIO
Metodo indiretto
Importo
(migliaia di euro)
31.12.2015
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione
- risultato d'esercizio (+/-)
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su
attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
31.12.2014
30.120.468
(24.283.425)
35.113.709
287.479
0
0
0
54.318.908
0
24.526.098
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-)
1.906.840
1.991.024
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
- imposte e tasse non liquidate (+)
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto
dell'effetto fiscale (+/-)
- altri aggiustamenti (+/-)
1.237.745
782.540
2.516.308
2.655.974
0
0
(3.842.140)
3.136.826
52.591.332
0
0
(24.530.491)
17.860.026
45.234.217
22.991.014
(8.963.434)
(76.774.103)
(67.289)
0
(37.038.788)
299.467
(27.721.589)
(13.081.279)
835.375
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie valutate al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita
- crediti verso banche: a vista
- crediti verso banche: altri crediti
- crediti verso clientela
- altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
- debiti verso banche: a vista
- debiti verso banche: altri debiti
- debiti verso clientela
- titoli in circolazione
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività
(83.862.969)
109.192.409
0
(7.797.675)
(184.761.989)
0
0
(495.714)
37.259.792
6.009.172
0
92.591.608
(48.785.903)
0
0
(12.555.085)
90
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da incasso dividendi
1. vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
1. vendite di attività materiali
2. Liquidità assorbita da acquisti Partecipazioni
2. Liquidità assorbita da acquisto att. Materiali/immateriali
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO
1.151.168
(4.400.602)
243.650
0
790.335
0
(482.284)
551.701
0
0
10
0
(92.565)
(92.555)
(8.338)
0
(252.305)
(260.643)
(860.109)
(226.808)
0
0
(226.808)
(4.719.965)
RICONCILIAZIONE
Voci di bilancio
importo
31/12/2015
8.884.271
(860.109)
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio
Flussi di cassa
(in migliaia di euro)
Liquidità generata (assorbita) dalle attività di gestione
Liquidità generata (assorbita) dalle attività finanziarie
Liquidità generata (assorbita) dalle passività finanziarie
Liquidità generata (assorbita) dall’attività operativa
Liquidità generata (assorbita) dalle attività di investimento
Liquidità generata (assorbita) dalle attività di provvista
Liquidità generata (assorbita) nell’esercizio
0
8.024.162
anno 2015
31/12/2014
13.604.236
(4.719.965)
0
8.884.271
anno 2014
30.120.468
35.113.709
52.591.332
(83.862.969
(1.151.168)
551.701
(260.643)
(76.774.103)
37.259.792
(4.400.602)
(92.555)
(226.808)
(860.109)
(4.719.965)
Nell’esercizio 2015 la liquidità netta assorbita dall’attività operativa è stata pari a euro 1,15 milioni ed
è la risultante in particolare di:
 Liquidità generata dalle gestione per euro 30,1 milioni derivante principalmente da:
Liquidità assorbita da risultato di esercizio per -24,28 milioni di euro;
Liquidità generata da rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento +54,31 milioni di euro;
Liquidità generata da rettifiche/riprese dei valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali
+1,9 milioni di euro;
Liquidità generata da accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi +1,2 milioni
di euro;
Liquidità generata da imposte, tasse e crediti di imposta non liquidati per 782 mila euro;
 Liquidità generata dalle attività finanziarie per euro 52,5 milioni, derivante da:
Liquidità assorbita da attività finanziarie valutate al fair value -24,53 milioni di euro;
Liquidità generata da crediti verso banche a vista +17,86 milioni di euro;
Liquidità generata da crediti verso banche (altri crediti) + 45,23 milioni di euro;
Liquidità generata da crediti verso clientela +22,99 milioni;
 Liquidità assorbita dalle passività finanziarie per euro 83,8 milioni derivante da:
91
Liquidità generata da debiti verso banche a vista +109,19 milioni di euro;
Liquidità assorbita da debiti verso clientela -7,70 milioni di euro;
Liquidità assorbita da titoli in circolazione -184,76 milioni di euro.
La liquidità generata dalle attività finanziarie per euro 52,5 milioni deriva principalmente dall’attività di
investimento in titoli di Stato italiani; la liquidità generata dalle attività di gestione per euro 30,1 milioni
deriva principalmente dal risultato di esercizio e dalle rettifiche di valore; la liquidità assorbita dalle
passività finanziarie per euro 83,8 milioni deriva principalmente dall’attività di raccolta diretta dalla
clientela.
In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento UE 575/2013 – CRR, al 31 dicembre 2014, al 31
dicembre 2015 e al 31 marzo 2016, la Banca ha calcolato l’indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR),
costituito dal rapporto tra le attività liquide e i flussi di cassa netti calcolati in condizioni di stress, e
l’indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR), costituito dal rapporto tra le fonti di provvista stabili e le
attività medio/lungo termine. I dati al 31 marzo 2016, sono stati inviati a Banca d’Italia nell’ambito delle
periodiche segnalazioni di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione legale dei conti da parte della
Società di Revisione.
Data di riferimento
Soglia Minima
31/12/2014 31/12/2015 31/03/2016
Indice LCR (1)
60%
287,07%
465,31%
253,26%
Indice NFSR (2)
100%
146,53%
148,98%
144,76%
0%
81,31%
85,87%
90,04%
Loan to Deposit Ratio (3)
(1) Valore minimo del 60% a partire dal 1° ottobre 2015, del 70% dal 1° gennaio 2016 e del 100% dal 1° gennaio
2018 come definite dal Regolamento UE 575/2013 (CRR).
(2) Alla data del Prospetto non è stata ancora definita una soglia minima regolamentare ma nell’ambito del Comitato
di Basilea è stata proposta una soglia minima del 100%.
(3) Non essendo un indicatore regolamentare non è prevista una soglia minima.
Gli indicatori LCR e NFSR riportati nella tabella sopraesposta hanno subito una variazione negativa. La
riduzione maggiore si è avuta essenzialmente per l’indicatore LCR. Come già visto e riportato nel presente
supplemento, l’andamento negativo della raccolta diretta e della raccolta interbancaria, durante il periodo
analizzato, hanno contribuito negativamente sulle voci attività liquide e sui deflussi di cassa netti, voci
che concorrono a costituire l’indicatore LCR.
Dal 31 dicembre 2014, il Loan to Deposit Ratio, dopo un periodo di sostanziale stabilità, inizia una fase
di incremento, riconducibile a un maggior decremento degli impieghi rispetto alla raccolta diretta. Al 31
dicembre 2015, il Loan to Deposit Ratio si mantiene sostanzialmente stabile, attestandosi all’85,87%. Al
31 marzo 2016 il decremento della raccolta diretta nei primi tre mesi dell’anno, pari a -5,66%, rispetto al
decremento degli impieghi sempre nei primi tre mesi dell’anno, pari a -1,26%, porta il Loan to Deposit
Ratio ad un valore di 90,04%.
L’indice LCR è passato dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 da un indice di 287,07% al valore
253,26%. La significativa riduzione intervenuta a marzo 2016 è legata al decremento delle attività liquide
e dall’incremento del deflussi di cassa netti.
L’indice NFSR (Net Stable Funding Ratio) è passato dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 da un indice
di 146,53% al valore di 144,76% l’indice si è mantenuto pressochè costante.
92
I valori dell’LCR (Liquidity Coverage Ratio) e dell’NFSR (Net Stable Funding Ratio) al 31 marzo 2016
risultano superiori agli obiettivi minimi fully-phased fissati da Basilea 3.
Dato il profilo di liquidità dell’Emittente, né il funding liquidity risk né il market liquidity risk configurano
rischi apprezzabili. Nello specifico, per quanto riguarda il primo, l’Emittente presenta un elevato grado di
indipendenza dal mercato interbancario in quanto dispone di un’ampia raccolta diretta da clientela retail
nonché di raccolta da BCE. Invece, con riferimento al market liquidity risk l’Emittente presenta un’ampia
disponibilità di attività stanziabili non vincolate (170,540 milioni di euro).
Esposizione del portafoglio dell’Emittente ai rischi di mercato (dati in migliaia di Euro)*
31.12.2015
VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato
relativamente al portafoglio di negoziazione (TRADING BOOK)
VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato
relativamente al portafoglio bancario (BANKING BOOK)
0
31.12.2014
0
6.776
2.970
* Si specifica che, ai fini del calcolo dei requisiti per gli assorbimenti patrimoniali a fronte dei rischi di
Mercato l’Emittente adotta il metodo standard.
** Il Value at Risk (VaR) è una misura di rischio applicata agli investimenti finanziari. Tale misura indica la perdita
potenziale di una posizione di investimento in un orizzonte temporale pari a 10 giorni, con un livello di confidenza
pari a 99%. È una tecnica comunemente usata da banche d'investimento per misurare il rischio di mercato delle
attività che detengono in portafoglio.
10.3 FABBISOGNO E STRUTTURA DI FINANZIAMENTO DELL’EMITTENTE
La tabella è stata aggiornata come segue:
10.3.1 Posizione interbancaria netta
La seguente tabella illustra la posizione interbancaria netta dell’Emittente al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre
2015.
Situazione interbancaria netta
31/12/2015
31/12/2014
Crediti verso banche
57.751
121.089
-63.338
-52,31
Debiti verso banche
-347.738
-238.546
109.192
45,77
Sbilancio posizione interbancaria
-289.987
-117.457
(in migliaia di euro)
Var. Ass.
Var. %
I crediti della Banca verso altre Istituzioni Creditizie ammontano a fine 2015 a 57,75 milioni di euro, in
decremento di 63,34 milioni di euro, corrispondenti ad una contrazione del 52,31 per cento rispetto al
2014. La contrazione dei crediti verso banche sono la conseguenza dell’andamento della raccolta diretta
che nelle stesso periodo, 2015, è scesa di 192 milioni di euro pari al 10,06% della raccolta totale. I crediti
verso banche, che per la totalità dell’importo è costituita di depositi interbancari, sono diminuiti in seguito
ai tiraggi negativi di raccolta diretta a cui la Banca è stata sottoposta nel 2015.
La voce crediti verso banche al 31 dicembre 2015 è composta da depositi interbancari attivi pari a 44,14
milioni di euro e 2,09 milioni di euro per rapporti sull’estero, dal deposito vincolato a fronte degli obblighi
di riserva obbligatoria, per 10,55 milioni di euro, da prestiti subordinati, riclassificati nel portafoglio di
finanziamenti e crediti (loans and receivable), emessi da Banche di Credito Cooperativo, per 600,22
93
migliaia di euro, nonché da quattro mutui in pool erogati nell’ambito di un’iniziativa del Movimento del
Credito Cooperativo a sostegno di Istituzioni Creditizie appartenenti al sistema del Credito Cooperativo,
per complessivi 371,41 mila euro. In riferimento ai prestiti subordinati la Banca alla data del supplemento,
ha nel proprio portafoglio di proprietà un prestito subordinato emesso dalla BCC Laudense in scadenza il
16 maggio 2018, descrizione BCC LODI 08/16.05.18 TV% EUR 'SUBORDINATO', per un importo
nominale di 400.000,00 euro, per un tasso in corso di 0,15% lordo.
Al 31 dicembre 2015 i debiti verso Banche ammontano a 347,74 milioni di euro a fronte dei 238,55 milioni
di euro al 31 dicembre 2014, con un incremento in valore assoluto di 109,19 milioni di euro,
corrispondente al 45,77 per cento.
I debiti verso banche al 31 dicembre 2015 sono pari a 347,73 milioni di euro e sono composti per il 96,05%
da partecipazioni ad aste delle BCE per il tramite dell’Istituto Centrale di Categoria ICCREA Banca S.p.A.
e da operazioni di finanziamento collateralizzati, sempre per il tramite di Iccrea Banca. Alla data del
supplemento l’ammontare dei finanziamenti è pari a 383,77 milioni di euro, ci cui 133,77 milioni
rappresentati da finanziamenti T-LTRO II con la BCE.
Nella tabella seguente sono riportate alla data del supplemento le operazioni di rifinanziamento della
Banca Centrale Europea realizzate indirettamente con ICCREA Banca S.p.A. e finanziamenti
collateralizzati con ICCREA Banca S.p.A.
Tipo Strum
TLTRO II BCE
Nozionale
Interessi
Impiego
Decorrenza
Scadenza
Divisa
Tasso
133.770.000,00
243.461,40
134.013.461
29/06/2016
24/06/2020
EUR
0,045%
50.000.000,00
-22.791,67
49.977.208,33
14/09/2015
14/03/2017
EUR
-0,03%
50.000.000,00
-11.395,83
49.988.604,17
29/10/2015
28/04/2017
EUR
-0,015%
Finanziamenti
Collateralizzati
Finanziamenti
Collateralizzati
Finanziamenti
Collateralizzati
Finanziamenti
Collateralizzati
50.000.000,00
-89.250,00
49.910.750,00
20/07/2016
29/03/2016
EUR
-0,255%
100.000.000,00
-127.141,67
99.872.858,33
26/05/2016
21/12/2016
EUR
-0,219%
TOTALE
383.770.000,00
Con riferimento alle operazioni di finanziamento con la BCE si segnala che in data 10 maggio 2016 il
Consiglio di Amministrazione della Banca ha preso la delibera di sostituire le aste TLTRO per l’intero
nominale di euro 133.770 con nuove aste quadriennali TLTRO II scadenza 24 giugno 2020 per l’intero
importo.
La nuove aste TLTRO II hanno costi di rifinanziamento inferiori alle precedenti aste target TLTRO (le
nuove aste hanno un costo di rifinanziamento che va da zero a -0,40%); inoltre le nuove aste TLTRO II
offrono la possibilità di ottenere liquidità a tasso fisso ai costi precedentemente indicati, per un periodo di
tempo di quattro anni (con la facoltà data alla Banca di rimborsarle trascorsi due anni).
Tali operazioni comportano la mancata disponibilità dei titoli posti a garanzia per tutta la durata
dell’operazione e conseguentemente l’eventuale difficoltà di restituire la liquidità ottenuta qualora
l’impiego della stessa venisse effettuato per periodi di tempo più lunghi rispetto alle scadenze delle
operazioni di rifinanziamento e/o in attività che presuppongano il rischio di non recuperare le somme
investite. Si segnala inoltre, con riferimento alle operazioni effettuate con ICCREA Banca S.p.A., che tale
controparte richiede delle garanzie aggiuntive per fronteggiare situazioni di difficoltà generate
dall’eventuale peggioramento del rating del debito sovrano e/o di superiori svalutazioni (haircut); infatti,
a fronte di circa 383,77 milioni di euro di operazioni di rifinanziamento, l’Emittente ha depositato
complessivamente presso ICCREA Banca S.p.A. 409,46 milioni di euro di titoli di Stato.
94
L’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate a garanzia di
finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazioni di rifinanziamento con la BCE è pari a
170.540.000,00 euro alla data del 23 maggio 2016.
Le seguenti tabelle riportano la composizione della raccolta e degli impieghi rappresentati da crediti
verso la clientela per ogni periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie incluse nel Supplemento
al prospetto:
Attività di raccolta Diretta e Indiretta esercizio 2015 e 2014
Voci
Conti correnti passivi
Depositi a Risparmio
Obbligazioni proprie
Certificati di deposito
Pronti contro Termine
Altra raccolta (*)
Raccolta diretta
31/12/2015
910.850
31.320
663.400
105.530
1.950
7.080
1.720.130
31/12/2014
917.227
31.129
792.604
160.938
7.621
3.020
1.912.539
Var assoluta
-6.377
191
-129.204
-55.408
-5.671
4.060
-192.409
Var %
-0,70%
0,61%
-16,30%
-34,43%
-74,41%
134,44%
-10,06%
Voci
- Raccolta indiretta
amministrata
- Raccolta indiretta gestita
(al netto liquidità)
- Fondi comuni
- Comparto Assicurativo
Raccolta indiretta
31/12/2015
31/12/2014
Var assoluta
Var %
247.210
270.160
279.939
194.054
80.162
527.150
199.555
130.253
64.122
469.714
Andamento impieghi esercizio 2015 e esercizio 2014
Crediti verso clientela
31/12/2015
31/12/2014
Conti correnti
208.502
239.566
Mutui
1.185.462
1.217.850
Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del
quinto
8.254
12.530
Altre operazioni
75.434
85.009
Impieghi economici a
clientela deteriorati
239.311
214.976
Impieghi economici a
clientela
1.477.712
1.554.955
Titoli di debito
0
51
Titoli di debito deteriorati
0
0
Crediti verso clientela
1.477.712
1.555.006
-22.950
-8,49%
80.384
40,28%
63.801
16.040
57.436
48,98%
25,01%
12,23%
Var Assoluta
-31.064
-32.388
Var %
-12,97%
-2,66%
-4.276
-9.575
-34,13%
-11,26%
24.335
11,32%
-77.243
-51
0
-77.294
-4,97%
-100,00%
0
-4,97%
La raccolta diretta da clientela al 31 dicembre 2015 evidenzia un decremento del 10,06% rispetto al
precedente esercizio. Il decremento è dovuto principalmente alla politica della Banca tesa a ridurre i tassi
di raccolta e di conseguenza il costo della stessa, al fine di migliorare il margine di intermediazione.
Questa scelta ha comportato la perdita di masse di raccolta di clientela privata ma soprattutto clientela
istituzionale, tesorerie di Banche o di Cooperative, che ricercava per la propria liquidità elevati tassi di
95
remunerazione con operazioni di breve durata. Inoltre nell’anno 2015, sempre con il fine di ridurre il
costo della raccolta diretta e incrementare il margine da commissioni, si è assistito ad una trasformazione
di masse importanti, da raccolta diretta a raccolta indiretta, che è aumentata del 12,23%. Nello stesso
periodo gli impieghi della Banca sono passati da 1.555,01 milioni di euro di fine 2014 a 1.477,71 milioni
di euro a fine dicembre 2015, con un decremento del 4,97 per cento rispetto all’esercizio precedente.
Le fonti finanziarie, diverse dai mezzi propri, utilizzate dalla Banca al fine di sviluppare la propria attività
risultano così articolate per scaglione temporale:
31 dicembre 2015
A vista
Raccolta vinc.e obbl a tasso fisso
Fino a 3 mesi
Da 3 a 12 mesi
da 1 a 5 anni
oltre i 5 anni
4.306.653
102.395.106
203.579.359
943.428
79.848.000
17.469.000
Raccolta in c/c e deposti
236.152.160
35.422.824
106.268.472
566.765.184
Raccolta intercreditizia
15.023.979
95.367
114.937.654
233.770.000
6.335
0
0
731.540
0
257.164.095
217.761.297
Raccolta vinc.e obbl a tasso ind.
Altra provvista a tasso fisso
altra provvista a tasso indicizzato
totale passività per cassa
334.233.930
Totale
1.724.741
646.239.789
0
98.260.428
0
944.608.640
11.500.000
375.327.001
0
0
6.335
0
0
0
731.540
442.254.485
1.134.769.114
13.224.741 2.065.173.732
La seguente tabella evidenzia la distribuzione delle attività e delle passività della Banca per scadenze
contrattuali e la relativa posizione netta al 31 marzo 2016. I dati sono riportati in unità di euro.
Nell'analisi della liquidità strutturale, la Banca ha assunto a riferimento anche il modello di
“Mismatching”, per la misurazione e gestione del rischio di liquidità. Dati al 31 marzo 2016:
maturity ladder
FASCIA
DESCRIZIONE
A Vista e A Revoca
ATTIVITA'
PASSIVITA'
POSIZIONE NETTA
169.200.535
877.465.784
Da oltre 1 giorno a 7 giorno
3.272.415
2.721.792
-550.623
Da oltre 7 giorni a 15 giorni
4.226.107
9.810.109
5.584.002
Da oltre 15 giorni a 1 mese
28.856.374
5.698.975
-23.157.399
Da oltre 1 mesi a 2 mesi
15.020.261
28.037.586
13.017.325
Da oltre 2 mesi a 3 mesi
43.452.207
62.594.252
19.142.045
Da oltre 3 mesi a 6 mesi
54.855.117
116.830.456
61.975.339
Da oltre 6 mesi a 1 anno
110.315.376
153.547.439
43.232.063
Da oltre 1 anno a 18 mesi
112.224.209
57.330.096
-54.894.113
Da oltre 18 mesi a 2 anni
708.265.249
98.033.500
86.919.750
-11.113.750
Da oltre 2 anni a 3 anni
200.322.636
196.304.787
-4.017.849
Da oltre 3 anni a 4 anni
89.098.763
4.486.000
-84.612.763
Da oltre 4 anni a 5 anni
77.680.228
25.260.000
-52.420.228
Oltre 5 anni
510.409.458
AVANZO REGOLA 1 (patrimonio – immobili e
partecipazioni)
4.625.362
-505.784.096
94.387.554
94.387.554
1.631.632.388
114.665.202
TOTALI
1.516.967.186
Dall’analisi riportata sulla distribuzione delle attività e delle passività della Banca per scadenze
contrattuali si evidenzia come al 31 marzo 2016 lo sbilancio di breve/medio periodo rimanga contenuto.
96
L’indicatore prudenziale di leva finanziaria, calcolata come rapporto fra lo sbilancio della posizione netta
oltre 5 anni e l’avanzo della regola 1 (patrimonio meno immobili e partecipazioni) si determina in 5,51,
mantenendosi sui livelli consolidati dell’anno 2015.
La dinamica di riduzione dei tassi si è evidenziata nell’esercizio 2014 ma soprattutto nel 2015. Questa
dinamica è stata tuttavia parzialmente controbilanciata dalla favorevole dinamica delle commissioni attive
generate dalla raccolta indiretta.
Tale tendenza, pur in presenza di una riduzione del costo della raccolta che si è mostrata costante, potrebbe
avere effetti negativi sulla dinamica del margine di interesse, con conseguenze negative anche sui risultati
dell’Emittente, ove tale dinamica non risulti adeguatamente controbilanciata da dinamiche positive di altre
voci del conto economico.
Descrizione
VARIAZIONE VALORE ECONOMICO -200pb
con vincolo di non negatività dei tassi
Fondi propri/Patrimonio di vigilanza
Indice di rischiosità (soglia di attenzione =20%)
31/03/2016
euro
197
euro
%
157.445.242
0,00%
31/12/2015
31/12/2014
5.045
-
157.622.660 174.219.364
0,03%
0,00%
La tabella evidenzia come la Banca presenti uno sbilancio sul passivo (in quanto le passività a tasso
fisso a medio/lungo termine superano le attività di pari genere), che la rende sensibile (in termini di
rischio) a shock negativi sui tassi di interesse
10.3.2 Prestiti obbligazionari di propria emissione non ancora scaduti alla data del Supplemento al
prospetto Informativo
Codice Isin
Data Scad
Ammontare
obbligazioni in
circolazione sulla
clientela netto
riacquisti
Tasso
€ 5.466.000,00 FISSO
Ultima Cedola
indicizzazione
futura
IT0005039976
05/08/2016
IT0004960107
16/09/2016
IT0005046971
23/09/2016
€ 24.349.000,00 FISSO
1,50%
IT0005066797
22/11/2016
€ 15.000.000,00 FISSO
1,25%
IT0004549595
15/12/2016
€ 1.800.000,00 FISSO
4,50% SUBORDINATO
IT0004874332
17/12/2016
€ 2.770.000,00 Tasso Misto
0,50% Euribor 6 mesi + 50
€ 896.000,00 Tasso Misto
1,50%
Euribor 6 mesi +
1,02% 100
€ 50.281.000,00
€ 7.594.000,00 Tasso Misto
IT0004883283
11/01/2017
IT0005082760
28/01/2017
IT0004992563
17/02/2017
IT0004992530
17/02/2017
€ 29.294.000,00 FISSO
2,00%
IT0004811235
16/04/2017
€ 6.700.000,00 FISSO
4,00%
IT0004966484
06/05/2017
€ 14.502.000,00 FISSO
2,50%
IT0004844640
16/08/2017
€ 2.900.000,00 FISSO
4,50%
€ 29.501.000,00 FISSO
€ 3.675.000,00 Tasso Misto
0,54% Euribor 6 mesi + 50
1,00%
Euribor 6 mesi +
1,04% 100
97
€ 3.912.000,00 Variabile
IT0004274285
14/09/2017
IT0004850787
17/09/2017
€ 30.000.000,00 FISSO
4,50%
IT0004855083
08/10/2017
€ 30.000.000,00 FISSO
4,00%
IT0004650872
02/11/2017
€ 1.343.000,00 FISSO
3,00% poi 4%
IT0005108003
12/11/2017
€ 6.041.000,00 Variabile
0,54% Euribor 6 mesi + 50
cedola
futura
3,20%
IT0004977051
20/12/2017
€ 17.393.000,00 FISSO
0,11% Euribor flat
2,70%
€ 182.855.000,00
IT0004986755
17/01/2018
€ 16.532.000,00 FISSO
cedola
futura
2,20% 2,25% / 3%
IT0004315005
31/01/2018
€ 11.119.000,00 Variabile
0,05% Euribor flat
IT0005161887
16/02/2018
€ 9.310.000,00 FISSO
IT0005108029
12/05/2018
€ 19.488.000,00 FISSO
IT0004920598
20/05/2018
€ 24.911.000,00 FISSO
IT0005022402
20/05/2018
€ 20.862.000,00 FISSO
IT0005185480
21/05/2018
€ 8.770.000,00 FISSO
1.00%
IT0004939564
15/07/2018
€ 2.243.000,00 FISSO
cedola
futura
3,00% 3,50% / 4%
IT0004738131
26/07/2018
€ 3.003.000,00 FISSO
4,30%
IT0005039984
04/08/2018
€ 7.717.000,00 FISSO
IT0005046989
22/09/2018
€ 14.336.000,00 FISSO
IT0005142853
19/11/2018
€ 7.810.000,00 FISSO
IT0004977069
20/12/2018
€ 3.002.000,00 Tasso Misto 2,20%
0.75%
0,75% cedola futura 1%
cedola futura 3,5%
3,00% / 4%
cedola
futura
2,25% 2,50%
cedola futura 2% /
1,75% 2,25%
cedola
futura
1,50% 1,75% / 2,25%
1,00% In collocamento
cedola
futura
Euribor a 6 mesi +
100
€ 149.103.000,00
IT0005090169
16/03/2019
€ 48.950.000,00 Tasso Misto
IT0004992555
17/02/2019
€ 25.000.000,00 FISSO
cedola
futura
Euribor a 6 mesi +
1% 70
cedola
futura
2,25% 2,75% 7 3%
€ 73.950.000,00
IT0005082778
IT0005009631
IT0005137937
IT0005185597
27/01/2020
€ 4.486.000,00 Tasso Misto
cedola
futura
Euribor a 6 mesi +
1% 70
15/04/2020
€ 10.000.000,00 FISSO
3%
30/10/2020
€ 6.860.000,00 FISSO
2,50%
20/05/2020
€ 220.000,00 FISSO
3,00%
€ 21.566.000,00
IT0005003352
17/03/2021
€ 8.500.000,00 FISSO
5% SUBORDINATO
€ 8.500.000,00
IT0005144438
15/12/2022
€ 3.000.000,00 FISSO
4,25% SUBORDINATO
€ 3.000.000,00
98
IT0003819494
01/04/2025
€ 2.065.000,00 FISSO
IT0003819452
01/04/2025
€ 1.126.000,00 FISSO
4,80%
4,80%
€ 3.191.000,00
Al 31 dicembre del 2014 le obbligazioni in circolazione emessa dalla Banca sono pari a 779 milioni di
euro (a valore nominale) rispetto ad un dato al 31 dicembre 2015 di 657 milioni di euro. Il decremento è
spiegato da minori emissioni di nuovi prestiti obbligazionari nell’anno 2015 rispetto alle scadenze nello
stesso periodo: a fronte di 263 milioni di euro in scadenza nel 2015 la banca ha emesso nuovi prestiti per
153 milioni. Inoltre durante l’anno 2015 la banca ha riacquistato un proprio prestito obbligazionario per
un controvalore di 10 milioni.
Inoltre il 14 marzo del 2016 la Banca, dopo aver ricevuto l’autorizzazione della Banca d’Italia, ha avviato
una offerta pubblica di acquisto volontaria al valore nominale di emissione, sul totale dell’emissione di
15 milioni del prestito subordinato IT0004549595 BCC TREVIGLIO 09/15.12.2016 4.5% EUR
'SUBORDINATO' 229^, collocato nel 2009 a clientela retail. Il 18 aprile 2016, al termine dell’offerta
pubblica di acquisto la banca ha provveduto al regolamento delle adesione, riacquistando 13,2 milioni di
euro del prestito subordinato in oggetto.
Alla data del supplemento le obbligazioni in circolazione ammontano a 492,44 milioni di euro. Le
emissioni a tasso fisso sono pari a 400 milioni di euro, quelle a tasso misto sono pari a 71,44 milioni di
euro e quelle a tasso variabile sono pari a 21 milioni di euro.
Si evidenzia che nell’arco degli anni 2016 e 2017 scadranno obbligazioni emesse dalla Banca per un
debito residuo di 312,10 milioni di euro, pari al 53,98% del totale delle obbligazioni emesse.
Il Paragrafo “Informazioni relative all’esposizione verso titoli di debito sovrano” è modificato
e sostituito come segue e le tabelle aggiornate come segue
Informazioni relative all’esposizione verso titoli di debito sovrano
La Banca al 31 dicembre 2015 ha un’esposizione sul debito dello Stato italiano per un valore nominale di
complessive 593.438 migliaia di euro che rappresenta il 94,88% delle attività finanziarie dell’Emittente
ed il 26,51% dell’attivo (538.000 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).
La Banca non ha esposizioni su debiti sovrani di altri Stati.
Le recenti incertezze sull’evoluzione delle politiche monetarie della BCE, nell’area Euro, e della FED,
nell’area del dollaro, con la conseguente alea in ordine al posizionamento degli investitori internazionali
determinano il riacuirsi dei profili di rischio afferenti alla gestione del portafoglio di investimento
dell’Emittente, connessi all’esposizione dell’Emittente all’andamento delle quotazioni, ai rischi di
controparte e alla solvibilità degli emittenti gli strumenti finanziari detenuti in portafoglio. I futuri sviluppi
di tale scenario potrebbero pertanto determinare significativi effetti negativi sulla situazione patrimoniale,
economica e finanziaria dell’Emittente.
Le seguenti tabelle illustrano l’indicazione del valore nominale, del valore in bilancio e del fair value dei
titoli italiani di natura governativa in migliaia di euro al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014.
31/12/2015
Governi e Categoria
rating
IAS
Italia/BBBAFS
Totale
Valore
Nominale
593.438
593.439
Val. di
Bilancio
599.072
599.072
31/12/2014
Governi e
rating
599.072 Italia/BBB599.072 Totale
Fair Value
Categoria
IAS
AFS
Valore
Nominale
538.000
538.000
Val. di
Fair
Bilancio Value
544.233 544.233
544.233 544.233
Alla data del 23 maggio 2016 l’esposizione in titoli di debito sovrano è pari a 584.195 migliaia di euro.
99
La seguente tabella riporta l’esposizione in titoli di debito sovrano suddivisi per vita residua alla data del
23 maggio 2016:
Scadenza
Entro 1 anno
Tra 1 e 3 anni
Tra 3 anni e 5 anni
Tra 5 anni e 10 anni
Oltre 10 anni
Totale
Valori
274.831.413,15
4.563.200,00
145.124.000,00
42.007.184,00
114.670.085,59
584.195.882,74
Alla data del 31 dicembre 2015, e alla data del presente Supplemento, la Banca non detiene strumenti
finanziari strutturati emessi dagli Stati Sovrani e non sono in essere finanziamenti erogati dall’Emittente
verso Governi. Inoltre, si specifica che l’Emittente, alla data del 31 dicembre 2015, e alla data del presente
Supplemento, non detiene nel proprio portafoglio di attività finanziarie titoli di Stato greci o di altri Paesi
“periferici”.
Si evidenzia che l’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate a
garanzia di finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazioni di rifinanziamento con la BCE è
pari a 170.540.000,00 euro alla data del Supplemento Informativo.
Si specifica in proposito che l’incidenza dell’utile da cessione o riacquisto di attività disponibili per la
vendita sul margine di intermediazione è stata pari al 32,13% al 31 dicembre 2014 e pari al 25,92% alla
data del 31 dicembre 2015.
La seguente tabella rappresenta l’andamento dello spread tra BTP decennale e Bund tedesco (espresso in
punti base, ossia in centesimi di punto percentuale) dal 2012 alla data del Supplemento Informativo.
31.12.2012
316
31.12.2013
212
31.12.2014
134
30.06.2015
156
31.12.2015
96
23.05.2016
130
Modifiche al Capitolo XII – il capitolo XII è stato modificato e integrato come segue:
CAPITOLO XII
INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE
12.1 TENDENZE RECENTI SULL’ANDAMENTO DELL’ATTIVITÀ DELL’EMITTENTE.
Con riferimento all’andamento della Banca dalla chiusura dell’ultimo esercizio alla data del Supplemento, le
evidenze gestionali (dati contabili non assoggettati a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione)
segnalano quanto segue.
Gli impieghi sono passati da un ammontare di 1.608,8 milioni di euro di inizio 2016 ad un ammontare di 1.563,4
milioni di euro alla data del Supplemento, presentando quindi una contrazione pari al 2,82% (-45,4 milioni di
euro).
100
La raccolta diretta da clientela è passata da un ammontare di 1.711,8 milioni di euro di inizio 2016 ad un
ammontare di 1.603,9 milioni di euro alla data del Supplemento, presentando quindi una contrazione pari al 6,3%
(-107,8 milioni di euro).
Le sofferenze lorde sono passate da un ammontare di 268,5 milioni di euro di inizio 2016 ad un ammontare di
289,8 milioni di euro, presentando quindi un incremento pari al 7,9% (+21,3 milioni di euro).
Riguardo ai costi operativi (spese amministrative e spese per il personale), l’Emittente non ha, alla data del
Supplemento, evidenza di discostamenti significativi rispetto all’analogo periodo del precedente esercizio.
12.2 TENDENZE, INCERTEZZE, RICHIESTE, IMPEGNI O FATTI NOTI CHE POTREBBERO
RAGIONEVOLMENTE AVERE RIPERCUSSIONI SIGNIFICATIVE SULLE PROSPETTIVE
DELL’EMITTENTE ALMENO PER L’ESERCIZIO IN CORSO.
Il Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016 ha deliberato il budget operativo dell’istituto nel quale
si prevedono riprese di valore nette per deterioramento di crediti stimate per tutto il 2016 in 21 milioni di euro.
Tale valore è stato determinato sulla base degli accantonamenti previsti per innalzare il livello di copertura sul
credito deteriorato come indicato da Banca d’Italia e per tenere conto di eventi straordinari. L’Emittente ritiene
che, a seguito della effettuazione delle sopra menzionate svalutazioni, i propri coefficienti patrimoniali di
vigilanza continueranno ad essere superiori ai requisiti patrimoniali minimi previsti dalla vigente normativa.
Modifiche al Capitolo XIV – il capitolo XIV è stato modificato e integrato come segue:
CAPITOLO XIV
ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE O DI VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI
14.1. ORGANI SOCIALI E ALTI DIRIGENTI
14.1.1 Consiglio di Amministrazione
In data 1° maggio 2016 l’Assemblea dei soci ha nominato un nuovo Consigliere Marco Invernizzi che succede
al consigliere uscente Giuseppe Jamoletti. La medesima assemblea ha confermato nella carica i consiglieri in
scadenza Stefano Carminati, Gatti Renato Lino e Elena Fontana e ha nominato i due consiglieri in precedenza
cooptati (Massimo Lena e Marco Daniele Ferri).
Alla data del Supplemento al Prospetto Informativo, il Consiglio di Amministrazione della Banca è composto
dai seguenti membri, tutti domiciliati per la carica presso la sede legale della Cassa Rurale - Banca di Credito
Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa, Via Carlo Carcano 6, Treviglio (BG).
CARICA
Presidente
Vice Presidente Vicario
Vice Presidente
Consigliere
Consigliere
Consigliere
NOMINATIVO
Giovanni Grazioli*
Ivan Giovanni Arzilli*
Renato Lino Gatti*
Stefano Carminati*
Luigi Moro*
Anna
Maria
Grazia
Variato
Consigliere Indipendente Elena Fontana
Sostituto
Consigliere
Marco Daniele Ferri
Consigliere
Massimo Lena
Consigliere
Marco Invernizzi
LUOGO DI NASCITA
Fara Gera d’Adda (BG)
Caravaggio (BG)
Treviglio (BG)
Bergamo (BG)
Treviglio (BG)
Valbondione (BG)
DATA DI
NASCITA
09/10/1963
02/04/1957
21/07/1971
29/01/1971
28/05/1947
15/08/1967
Vailate (CR)
05/09/1954
Treviglio (BG)
Bergamo (BG)
Cassano D’Adda (MI)
04/09/1970
03/05/1966
25/08/1979
101
CARICA
NOMINATIVO
LUOGO DI NASCITA
Consigliere Indipendente
Dario Gibellini
Treviglio (BG)
DATA DI
NASCITA
22/11/1975
* Componenti del Comitato Esecutivo
Nome e cognome
Data di Prima Nomina
Scadenza dalla carica
Giovanni Grazioli
Ivan Arzilli
Renato Lino Gatti
Stefano Carminati
Elena Fontana
Massimo Lena
Marco Daniele Ferri
Luigi Moro
Anna Maria Variato
Marco Invernizzi
Dario Gibellini
17 maggio 2009
15 maggio 2011
16 maggio 2010
16 maggio 2010
4 agosto 2015 (cooptazione)
14 dicembre 2015 (cooptazione)
14 dicembre 2015 (cooptazione)
11 maggio 2003
11 maggio 2014
1° maggio 2016
6 dicembre 2011
Assemblea approvazione bilancio 2017
Assemblea approvazione bilancio 2016
Assemblea approvazione bilancio 2018
Assemblea approvazione bilancio 2018
Assemblea approvazione bilancio 2018
Assemblea approvazione bilancio 2016
Assemblea approvazione bilancio 2016
Assemblea approvazione bilancio 2017
Assemblea approvazione bilancio 2016
Assemblea approvazione bilancio 2018
Assemblea approvazione bilancio 2016
Marco Invernizzi (Consigliere), nato a Cassano D’Adda (MI) il 25/08/1979, è residente in Truccazzano (MI)
in Via Fontanile 7. Laureato in Sociologia presso l’Università di Trento. E’ responsabile dell’attività di
produzione e commercializzazione dei prodotti alimentari/caseari dell’Az. AGR Cascina Cortenuova.
Le seguenti tabelle indicano la denominazione di tutte le società di capitali o di persone di cui i membri del
Consiglio di Amministrazione siano stati membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza o
socio in qualsiasi momento nei cinque anni precedenti.
(i) Denominazione di tutte le società di capitali o di persone, diverse dall’Emittente, di cui il consigliere Marco
Invernizzi sia stato membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza nei cinque anni
precedenti.
NOMINATIVO
Marco Invernizzi
Denominazione di tutte le società di capitali o di persone, diverse
dall’Emittente, di cui i componenti del Consiglio di
Amministrazione siano stati componenti degli organi di
amministrazione, di direzione o di vigilanza nei cinque anni
precedenti
Presidente del Consiglio di Amministrazione di:
Spaccio Cortenuova S.r.l.
IN ESSERE/
CESSATA
In essere
(ii) Le società di capitali o di persone, diverse dall’Emittente, di cui il consigliere Marco Invernizzi sia socio alla
data del Prospetto Informativo o sia stato socio nei cinque anni precedenti.
NOMINATIVO
Marco Invernizzi
DENOMINAZIONE SOCIETA'
Società Agricola Oltremuzza S.a.s.
Allevamenti Manzella S.n.c.
Gestioni Contadine S.r.l.
STATO DELLA
PARTECIPAZIONE
(ATTUALE/CESSATA)
Attuale
Cessata
Cessata
102
Informazioni su condanne e insolvenze.
Il Consigliere Marco Invernizzi non ha riportato sanzioni e/o condanne in relazione a reati di frode, né è stato
associato, nell’ambito dell’assolvimento dei propri incarichi, ad eventi di bancarotta, amministrazione controllata
o liquidazione, né, infine, è stato oggetto di incriminazioni ufficiali e/o sanzioni da parte di autorità pubbliche o
di regolamentazione (comprese le associazioni professionali designate) e di interdizioni, da parte di un tribunale,
dalla carica di membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza dell’Emittente o dallo
svolgimento di attività di direzione o di gestione di qualsiasi emittente.
Nessun rapporto di parentela con esponenti della Cassa
14.1.3 Alti Dirigenti nell’ambito dell’Emittente
La seguente tabella indica gli Alti Dirigenti dell’Emittente domiciliati per la carica presso la sede legale della
Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa, Via Carlo Carcano 6,
Treviglio (BG).
Nella riunione tenutasi in data martedì 14 giugno 2016, il Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa ha deliberato con decorrenza 4 luglio 2016
di nominare Direttore Generale il Rag. Roberto Nicelli che ricopriva la carica di Vice Direttore.
Nella stessa riunione il Consiglio di Amministrazione ha approvato un nuovo organigramma aziendale con
l’intento di conferire maggior autonomia alle funzioni aziendali. La nuova struttura sarà suddivisa in direzioni.
Le funzioni di controllo di secondo livello sono poste in staff con il Consiglio di Amministrazione. Il Direttore
uscente, Franco Riz, ricopre nella nuova struttura il Responsabile della Direzione Crediti anomali e monitoraggio.
CARICA
NOMINATIVO
Direttore Generale
Roberto Nicelli
LUOGO
NASCITA
Broni (PV)
DI DATA
DI
NASCITA
15/06/1966
Vice Direttore
Responsabile Direzione Operativa e
Affari Societari
Dirigente Responsabile Direzione
Credito e Contenzioso
Dirigente Responsabile Direzione
Pianificazione e Bilancio
Dirigente Responsabile Direzione
Crediti Anomali e Monitoraggio
Andamentale del Credito
Dirigente Responsabile del Servizio
Conformità e Antiriciclaggio
Flavio Panzera
Cassano d’Adda (MI)
05/08/1965
Riccardo Marciò
La Spezia (SP)
22/11/1965
Massimo Brusoni
Pavia (PV)
05/08/1967
Franco Riz
Canazei (BZ)
16/02/1958
Claudio Alberto
Albertini
Treviglio (BG)
03/02/1960
Dalla data del 4 luglio 2016 il dott. Riccardo Marciò ha assunto la carica di Dirigente responsabile Direzione
credito e contenzioso.
Riccardo Marciò (Dirigente Responsabile Direzione Credito e Contenzioso), nato a La Spezia (SP) il
22/11/1965 e residente a Milano. Laureato in Giurisprudenza presso l’università degli studi di Firenze. Il 5 ottobre
2015 è stato assunto dalla Banca con incarico di Responsabile Area Legale e Affari Istituzionali. Dalla data del
4 luglio 2016 ha assunto la carica di Dirigente responsabile Direzione credito e contenzioso.
Le seguenti tabelle indicano la denominazione di tutte le società di capitali o di persone di cui il Dott. Riccardo
Marciò sia stati membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza o socio in qualsiasi momento
nei cinque anni precedenti.
103
(i) Denominazione di tutte le società di capitali o di persone, diverse dall’Emittente, di cui il Dott. Riccardo
Marciò sia stato membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza nei cinque anni precedenti.
NOMINATIVO
Riccardo Marciò
Denominazione di tutte le società di capitali o di persone, Attuale/cessata
diverse dall’Emittente, di cui gli Alti Dirigenti siano stati
componenti degli organi di amministrazione, di direzione o
di vigilanza nei cinque anni precedenti
Financial Recovery SpA Milano
Cessata
Non Performing Loans SpA in liquidazione volontaria
Cessata
(ii) Le società di capitali o di persone, diverse dall’Emittente, di cui il Dott. Riccardo Marciò sia socio alla data
del Prospetto Informativo o sia stato socio nei cinque anni precedenti.
NOMINATIVO
DENOMINAZIONE SOCIETA'
Finalcial Recovery S.p.A.
STATO DELLA
PARTECIPAZIONE
(ATTUALE/CESSATA)
Cessata
Riccardo Marciò
Informazioni su condanne e insolvenze
Con provvedimento emesso in data 25 giugno 2013, la Banca d’Italia – Vigilanza Bancaria e Finanziaria, sede
di Milano, ha irrogato a Riccardo Marciò una sanzione amministrativa pecuniaria dell’importo di euro 16.000,
in relazione all’incarico di Direttore Generale ricoperto presso Non Performing Loans SpA, attualmente cessato.
La sanzione è stata irrogata ai componenti del Consiglio di Amministrazione e al Direttore Generale per “carenze
nella gestione, governo e controllo dei rischi", in violazione dell'art.107, comma 2, d.lgs. 385/1993 e della
circolare BI n. 216/1996, parte I, cap.VI, contenente le istruzioni di vigilanza sugli intermediari iscritti nell’elenco
speciale. A fronte dell’irrogazione della sanzione, l’intermediario finanziario e gli esponenti aziendali hanno
proposto ricorso avanti la Corte d’Appello di Roma, presso la quale, in data 3 luglio 2017, si terrà udienza di
discussione.
Nessun rapporto di parentela con esponenti della Cassa
CAPITOLO XIX
OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
Le tipologie di Parti Correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per Banca sono:
- le società controllate;
- le società collegate;
- gli amministratori, i sindaci ed i dirigenti con responsabilità strategiche, i loro familiari stretti e le
società dai medesimi controllate.
I rapporti attivi sono composti da: aperture di credito in conto corrente; mutui; prestiti personali;
anticipi e sconti su documenti.
I rapporti passivi sono composti da: conti correnti passivi; depositi a risparmio; pronti contro
termine; obbligazioni e certificati di deposito della Banca.
Le Garanzie Rilasciate sono composte principalmente da fidejussioni rilasciate dalla Banca in favore delle
parti correlate.
104
Le Garanzie Ricevute comprendono tutte quelle garanzie personali e reali richieste alle parti correlate
principalmente in occasione della concessione di finanziamenti.
I ricavi sono composti da interessi attivi, commissioni attive e altre componenti positive connesse alla
gestione caratteristica nei rapporti con le parti correlate.
I costi sono composti da interessi e commissioni passive e altre componenti negative connesse alla
gestione caratteristica nei rapporti con le parti correlate. Tale voce, con riferimento ad amministratori,
sindaci e dirigenti include i compensi corrisposti a tali parti correlate nell’esercizio di riferimento.
Rapporti con parti correlate al 31 DICEMBRE 2015 (in migliaia di euro):
Attivo
Controllate
Collegate
Amministratori,
Sindaci e dirigenti
Altre parti correlate
Totale
Passivo
Garanzie
Rilasciate
Garanzie
Ricevute
Ricavi
Costi
410
0
2.057
432
0
1.191
0
0
0
0
0
10.517
24
0
53
3
0
9
5.482
7.951
372
1.994
0
0
599
11.116
259
336
5
10
Dalla data del Prospetto Informativo alla data del supplemento non sono state poste in essere operazioni
con parti correlate a condizioni diverse da quelle normali di mercato.
Dal 31 dicembre 2015 alla data del supplemento non vi sono state variazioni significative nei soggetti
e nelle entità identificate come parti correlate e non sono state poste in essere operazioni significative
con parti correlate.
Modifiche al Capitolo XX – il capitolo XX è stato modificato e integrato come segue
CAPITOLO XX
INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA
SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE
20.1 INFORMAZIONI FINANZIARIE RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI
20.1.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014
Di seguito vengono riportate le informazioni finanziarie dell’Emittente relative agli esercizi annuali
chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014. Dati in migliaia di euro. La relazione di revisione al 31 dicembre
2015 è allegata al presente Paragrafo.
Voci dell'attivo
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
31/12/2015
31/12/2014
8.024.162
8.884.271
631.411.986
613.963.333
57.751.002
121.088.895
1.477.711.392
1.555.006.252
105
Derivati di copertura
14.160
248.385
Partecipazioni
13.200
13.200
36.939.526
37.930.271
32.653
50.560
39.939.006
15.955.168
25.876.710
7.772.498
23.983.838
18.104.212
Attività materiali
Attività immateriali
Attività fiscali
a) correnti
b) anticipate
b1) di cui alla Legge 214/2011
20.260.825
16.008.052
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
1.328.571
2.114.810
Altre attività
6.425.570
8.665.282
2.259.591.228
2.373.841.969
Totale dell'attivo
Conto Economico (in migliaia di euro)
Interessi attivi e proventi assimilati
31/12/2015
31/12/2014
var ass
var %
55.882.339
65.187.947
(9.305.608)
(14,28)
(24.204.236)
(36.750.924)
12.546.688
(34,14)
Margine di interesse
31.678.103
28.437.023
3.241.080
11,40
Commissioni attive
15.255.590
14.708.216
547.373
3,72
Commissioni passive
(1.721.449)
(1.986.900)
265.451
(13,36)
Commissioni nette
13.534.141
12.721.316
812.824
6,39
Dividendi e proventi simili
243.650
0
243.650
Risultato netto dell'attività di negoziazione
123.866
81.029
42.837
52,87
Risultato netto dell'attività di copertura
(25.562)
(196.376)
170.814
(86,98)
16.036.976
19.458.710
(3.421.734)
(17,58)
10
39
(29)
(75,26)
15.968.718
19.441.433
(3.472.715)
(17,86)
68.248
17.238
51.010
295,92
61.591.174
60.501.702
1.089.472
1,80
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
(52.577.560)
(23.742.280)
(28.835.280)
121,45
a) crediti
(51.438.228)
(23.113.648)
(28.324.580)
122,54
(15.062)
0
(15.062)
(1.124.270)
(628.632)
(495.638)
78,84
9.013.614
36.759.422
(27.745.808)
(75,48)
Spese amministrative:
(40.944.599)
(39.192.747)
(1.751.852)
4,47
a) spese per il personale
(22.189.302)
(21.639.775)
(549.527)
2,54
b) altre spese amministrative
(18.755.297)
(17.552.972)
(1.202.325)
6,85
Interessi passivi e oneri assimilati
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) passività finanziarie
Margine di intermediazione
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) altre operazioni finanziarie
Risultato netto della gestione finanziaria
/
/
106
Accantonamenti netti a fondi per rischi ed oneri
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
Costi operativi
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle
imposte
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle
imposte
Utile (Perdita) d'esercizio
Prospetto della redditività complessiva
Utile (Perdita) d'esercizio
(950.046)
(684.099)
(265.947)
38,88
(2.271.740)
(1.967.856)
(303.884)
15,44
(27.367)
(23.168)
(4.199)
18,12
6.428.230
7.004.876
(576.646)
(8,23)
(37.765.522)
(34.862.994)
(2.902.528)
8,33
53
184
(131)
(71,24)
(28.751.855)
1.896.612
4.468.430
(1.609.133)
(24.283.425)
287.479
(24.570.905) (8.547,02)
(24.283.425)
287.479
(24.570.905) (8.547,02)
31/12/2015
(30.648.467) (1.615,96)
6.077.563
(377,69)
31/12/2014
(24.283.425)
287.479
351.611
(527.419)
Attività disponibili per la vendita
(4.644.093)
(1.379.448)
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
(4.292.482)
(1.906.867)
(28.575.907)
(1.619.388)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
senza rigiro a conto economico
Piani a benefici definiti
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
con rigiro a conto economico
Redditività complessiva
107
19 .4 4 6 .7 8 3
19.446.783
4 .2 3 6
15 3 .7 6 9 .2 16
153.124.809
644.407
-
9 7 4 .3 5 2
(4 6 7 .0 8 1)
2 8 7 .4 7 9
17 4 .0 14 .9 8 5
-
153.124.809
644.407
15 3 .7 6 9 .2 16
-
8 .7 0 7
-
-
-
-
Variazione strumenti di capitale
-
-
-
-
(4 .5 6 9 .7 8 0 )
- 2 4 .2 8 3 .4 2 5
- 3 .5 9 5 .4 2 8
-
0
(2 4 .2 8 3 .4 2 5 )
153.412.371
644.407
15 4 .0 5 6 .7 7 8
13 .13 5
0
19.429.546
19 .4 2 9 .5 4 6
Patrimonio netto al 31.12.2015
14 5 .6 2 0 .6 0 6
Redditività complessiva al 31.12.2015
- (2 8 .8 5 3 .2 0 5 )
-
Stock options
-
Derivati su proprie azioni
Variazioni dell'esercizio
-
467.081
4 6 7 .0 8 1
Distribuzione straordinaria dividendi
Operazioni sul patrimonio netto
(17 . 2 3 7 )
(17.237)
8 .8 9 9
-
(8 .3 3 8 )
Acquisto azioni proprie
Allocazione risultato esercizio
precedente
-
-
8 .7 0 7
-
-
8.707
Variazioni di riserve
-
(2 7 8 .8 5 5 ) (8 .6 2 4 )
Dividendi e altre destinazioni
2 8 7 .4 7 9
-
278.855
-
2 7 8 .8 5 5
Riserve
- (8 .6 2 4 )
(4 6 7 .0 8 1)
-
-
-
9 7 4 .3 5 2
Modifica saldi apertura
-
4 .2 3 6
-
19.446.783
19 .4 4 6 .7 8 3
Esistenze al 1.1.2015
17 4 .0 14 .9 8 5
Emissione nuove azioni
P ROS P ETTO DELLE VARIAZIONI DEL P ATRIMONIO NETTO a l 3 1/12 /2 0 15
Capitale:
a) azioni ordinarie
b) altre azioni
Sovrapprezzi di emissione
Riserve:
a) di utili
b) altre
Riserve da valutazione:
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio
Patrimonio netto
Esistenze al 31.12.2014
108
RENDICONTO FINANZIARIO
Metodo indiretto
(migliaia di euro)
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione
- risultato d'esercizio (+/-)
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione
e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e
immateriali (+/-)
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
- imposte e tasse non liquidate (+)
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di
dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-)
- altri aggiustamenti (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie valutate al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita
- crediti verso banche: a vista
- crediti verso banche: altri crediti
- crediti verso clientela
- altre attività
Importo
31.12.2015
31.12.2014
30.120.468
(24.283.425)
35.113.709
287.479
0
0
0
54.318.908
0
24.526.098
1.906.840
1.991.024
1.237.745
782.540
2.516.308
2.655.974
0
0
(3.842.140)
3.136.826
52.591.332
0
0
(24.530.491)
17.860.026
45.234.217
22.991.014
(8.963.434)
(76.774.103)
(67.289)
0
(37.038.788)
299.467
(27.721.589)
(13.081.279)
835.375
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
(83.862.969)
- debiti verso banche: a vista
109.192.409
- debiti verso banche: altri debiti
0
- debiti verso clientela
(7.797.675)
- titoli in circolazione
(184.761.989)
- passività finanziarie di negoziazione
0
- passività finanziarie valutate al fair value
0
- altre passività
(495.714)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
1.151.168
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
243.650
1. Liquidità generata da incasso dividendi
0
1. vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
790.335
1. vendite di attività materiali
2. Liquidità assorbita da acquisti Partecipazioni
0
2. Liquidità assorbita da acquisto att. Materiali/immateriali
(482.284)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
551.701
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
(8.338)
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
0
- distribuzione dividendi e altre finalità
(252.305)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
(260.643)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO
(860.109)
37.259.792
6.009.172
0
92.591.608
(48.785.903)
0
0
(12.555.085)
(4.400.602)
0
0
10
0
(92.565)
(92.555)
(226.808)
0
0
(226.808)
(4.719.965)
Principi Contabili
109
I Principi contabili riferiti al bilancio chiuso al 31 dicembre 2015
Il Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 Dicembre 2015 è stato redatto in conformità ai principi contabili
internazionali - International Accounting Standards (IAS) e International Financial Reporting
Standards (IFRS) - emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e alle relative
interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati
dalla Commissione Europea e in vigore alla data di riferimento del bilancio.
L’applicazione degli IAS/IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al “quadro sistematico per
la preparazione e presentazione del bilancio” (c.d. framework), con particolare riguardo al principio
fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza
e significatività dell’informazione.
Oltre alle istruzioni contenute nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 “Il
bilancio bancario: schemi e regole di compilazione” 4° Aggiornamento del 15 dicembre 2015, si è
tenuto conto, sul piano interpretativo, dei documenti sull’applicazione degli IAS/IFRS in Italia
predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.). Nella predisposizione del bilancio di
esercizio sono stati osservati gli schemi e le regole di compilazione di cui alla Circolare della Banca
d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005, 4° Aggiornamento del 15 dicembre 2015.
Inoltre sono state fornite le informazioni complementari ritenute opportune a integrare la
rappresentazione dei dati di bilancio, ancorché non specificatamente prescritte dalla normativa.
Gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il
prospetto delle variazioni del patrimonio netto e il rendiconto finanziario sono redatti in unità di euro.
I criteri adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio sono rimasti invariati rispetto a quelli
utilizzati per il bilancio dell’esercizio precedente.
Tabelle relative alle principali voci
Nella Tabelle che seguono sono riportati i dettagli delle principali voci dell’attivo e del passivo al 31
dicembre 2015 confrontati con il 31 dicembre 2014.
A. Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value
Attività/Passività misurate al fair value
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
4. Derivati di copertura
5. Attività materiali
6. Attività immateriali
Totale
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione
2. Passività finanziarie valutate al fair value
3. Derivati di copertura
Totale
L1
Totale 31.12.2015
L2
L3
L1
Totale 31.12.2014
L2
L3
604.159
14
1.394
25.859
558.786
50
33.229
198
21.948
604.173
1.394
25.859
558.836
33.427
21.948
14
14
49
49
Legenda:
L1 = Livello 1 - quotati in mercati attivi
L2 = Livello 2 - non quotati in mercati attivi, osservabilità di dati di mercato
L3 = Livello 3 - non quotati, valutazione interna
Crediti verso banche: composizione merceologica (in migliaia di euro)
110
Tipologia operazioni/Valori
A. Crediti verso Banche Centrali
1. Depositi vincolati
2. Riserva obbligatoria
3. Pronti contro termine
4. Altri
B. Crediti verso banche
1. Finanziamenti
1.1 Conti correnti e depositi
liberi
1.2 Depositi vincolati
1.3 Altri finanziamenti:
- Pronti contro termine attivi
- Leasing finanziario
- Altri
2. Titoli di debito
2.1 Titoli strutturati
2.2 Altri titoli di debito
Totale
VB
Totale al 31.12.2015
FV
Livello 1 Livello 2
X
X
X
X
57.751
57.151
46.183
10.597
371
371
600
600
57.751
X
X
X
X
Livello 3
VB
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
57.185
121.089
120.288
64.086
55.780
422
422
801
801
121.089
Totale al 31.12.2014
FV
Livello 1 Livello 2
Livello 3
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
1.252
X
X
119.875
111
Crediti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia
operazioni/Valori
Finanziamenti
1. Conti correnti
2. Pronti contro
termine attivi
3. Mutui
4. Carte di credito,
prestiti personali e
cessioni del quinto
5. Leasing finanziario
6. Factoring
7. Altri finanziamenti
Titoli di debito
8. Titoli strutturati
9. Altri titoli di debito
Totale 31.12.2015
Valore di Bilancio
Deteriorati
Non
L1
deteriorati Acquistati Altri
1.238.401
239.311
158.385
50.177 X
X
L2
L3
X
X
X
X
997.096
7.801
188.366 X
453 X
X
X
X
X
75.119
X
X
315 X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
1.238.401
Totale 31.12.2014
Valore di Bilancio
Deteriorati
Non
L1
deteriorati Acquistati Altri
1.339.979
214.976
182.303
57.263 X
X
FairValue
239.311
1.070.371
11.263
76.042
51
X
X
51
1.378.798 1.340.030
FairValue
L2
L3
X
X
X
X
147.479 X
1.267 X
X
X
X
X
X
X
8.967 X
X
X
X
X
X
X
X
X
214.976
X
X
X
X
1.200.845 293.757
Totale
Titoli in circolazione: composizione merceologica
Tipologia titoli/Valori
A. Titoli
1. Obbligazioni
1.1 strutturate
1.2 altre
2. Altri titoli
2.1 strutturati
2.2 altri
Totale
Valore
bilancio
Totale 31.12.2015
Fair value
Livello 1
Livello 2
663.398
664.140
663.398
105.529
664.140
105.529
768.927
664.140
Valore
bilancio
Livello 3
Totale 31.12.2014
Fair value
Livello 1
Livello 2
792.604
792.604
792.604
160.938
792.604
106.112
106.112
106.112
160.938
953.542
Livello 3
162.470
792.604
162.470
162.470
Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
Attività/Valori
1. Attività di proprietà
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
2. Attività acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
Totale
Totale
31.12.2015
30.383
3.159
24.726
2.100
395
4
Totale
31.12.2014
31.794
3.159
25.626
2.586
418
5
30.383
31.794
Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo
112
Attività/Valori
1. Attività di proprietà
a) terreni
b) fabbricati
2. Attività acquisite in leasing
finanziario
a) terreni
b) fabbricati
Totale
Totale 31.12.2015
Fair value
Valore di
Bilancio
L1
L2
6.556
1.193
5.363
6.556
Totale 31.12.2014
Fair value
Valore di
Bilancio
L3
L1
L2
8.210
6.136
1.173
1.193
7.037
4.943
L3
7.790
1.173
6.617
8.210
7.790
6.136
113
Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
Attività/Valori
A.1 Avviamento
A.2 Altre attività immateriali
A.2.1 Attività valutate al costo:
a) Attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
A.2.2 Attività valutate al fair value:
a) Attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
Totale
Totale 31.12.2015
Durata
Durata
definita
indefinita
X
33
33
Totale 31.12.2014
Durata
Durata
definita
indefinita
X
51
51
33
51
33
51
Altre attività: composizione
Voci
Ratei attivi
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi non separabili
Altre attività
Valori diversi e valori bollati
Assegni di c/c tratti su terzi
Partite in corso di lavorazione
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio
Risconti attivi non riconducibili a voce propria
Effetti di terzi al protesto
Ammanchi, malversazioni, rapine ed altre insussistenze
Fatture da emettere e da incassare
Altre partite attive
Totale
Totale
31.12.2015
56
6.369
14
1.693
1.982
20
147
1.717
3
253
540
6.426
Totale
31.12.2014
186
27
8.453
13
1.911
2.621
30
173
2.284
3
255
1.163
8.665
Debiti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
2.1 Conti correnti e depositi liberi
2.2 Depositi vincolati
2.3 Finanziamenti
2.3.1 Pronti contro termine passivi
2.3.2 Altri
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
2.5 Altri debiti
Totale
Fair value – livello 1
Fair value – livello 2
Fair value – livello 3
Totale fair value
Totale
31.12.2015
Totale
31.12.2014
347.738
13.034
133
333.987
238.546
16.554
163
221.240
333.987
221.240
584
347.738
589
238.546
347.738
347.738
238.546
238.546
114
Debiti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Finanziamenti
3.1 Pronti contro termine passivi
3.2 Altri
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
5. Altri debiti
Totale
Fair value – livello 1
Fair value – livello 2
Fair value – livello 3
Fair value
Totale
31.12.2015
942.168
5.471
2.253
1.947
306
Totale
31.12.2014
929.847
18.509
8.540
7.621
919
1.306
951.198
2.101
958.997
1.937
949.252
951.189
7.595
951.375
958.970
Fondi per rischi e oneri: composizione
Voci/Valori
Totale
31.12.2015
1 Fondi di quiescenza aziendali
2. Altri fondi per rischi ed oneri
2.1 controversie legali
2.2 oneri per il personale
2.3 altri
Totale
Totale
31.12.2014
1.325
24
698
603
1.325
1.560
437
983
140
1.560
Altre passività: composizione
Voci
Altre passività
Debiti verso enti previdenziali e fondi pensione esterni
Debiti verso fornitori per beni e servizi non finanziari
Debiti verso dipendenti, amministratori e sindaci
Debiti verso l'Erario per l'attività di riscossione imposte e/o come sostituto
d'imposta
Debiti verso il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo.
Partite in corso di lavorazione
Risconti passivi non riconducibili a voce propria
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio
Somme a disposizione di terzi
Altre partite passive
Totale
Totale
31.12.2015
38.226
774
1.072
319
5.329
Totale
31.12.2014
36.200
759
1.306
420
5.024
1.312
22.178
223
6.276
733
10
38.226
1.118
19.068
250
7.815
431
9
36.200
Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
115
Voci/Forme tecniche
Titoli di
debito
1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Derivati di copertura
8. Altre attività
Totale
Finanziamenti
Altre
operazioni
4.081
4
1
280
51.401
4.086
X
X
51.681
X
X
72
44
116
Totale
31.12.2015
Totale
31.12.2014
4.081
7.306
284
51.402
1.291
55.801
72
44
55.883
742
49
65.189
Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
1.Debiti verso banche centrali
2.Debiti verso banche
3.Debiti verso clientela
4.Titoli in circolazione
5.Passività finanziarie di
negoziazione
6.Passività finanziarie valutate al
fair value
7.Altre passività e fondi
8.Derivati di copertura
Totale
Debiti
Titoli
Altre
operazioni
Totale
31.12.2015
Totale
31.12.2014
(458)
(4.380)
X
X
X
X
(19.366)
(458)
(4.380)
(19.366)
(723)
(8.640)
(27.388)
X
X
(4.838)
X
X
(19.366)
(24.204)
(36.751)
Commissioni attive: composizione
116
Tipologia servizi/Valori
a) garanzie rilasciate
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli
3.1. individuali
3.2. collettive
4. custodia e amministrazione di titoli
5. banca depositaria
6. collocamento di titoli
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini
8. attività di consulenza
8.1. in materia di investimenti
8.2. in materia di struttura finanziaria
9. distribuzione di servizi di terzi
9.1. gestioni di portafogli
9.1.1. individuali
9.1.2. collettive
9.2. prodotti assicurativi
9.3. altri prodotti
d) servizi di incasso e pagamento
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
f) servizi per operazioni di factoring
g) esercizio di esattorie e ricevitorie
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio
i) tenuta e gestione dei conti correnti
j) altri servizi
Totale
Totale
31.12.2015
385
Totale
31.12.2014
413
2.848
14
152
2.252
14
158
146
138
1.470
426
995
388
640
559
588
52
4.907
2
533
26
4.781
9
6.068
1.045
15.255
6.256
997
14.708
117
Commissioni passive: composizione
Servizi/Valori
a) garanzie ricevute
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione e intermediazione:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli:
3.1 proprie
3.2 delegate da terzi
4. custodia e amministrazione di titoli
5. collocamento di strumenti finanziari
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi
d) servizi di incasso e pagamento
e) altri servizi
Totale
Totale
31.12.2015
(5)
Totale
31.12.2014
(387)
(102)
(12)
(109)
(1)
(29)
(90)
(79)
(1.541)
(73)
(1.721)
(1.400)
(92)
(1.988)
Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione
Operazioni / Componenti reddituali
1. Attività finanziarie di negoziazione
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R.
1.4 Finanziamenti
1.5 Altre
2. Passività finanziarie di negoziazione
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti
2.3 Altre
3. Attività e passività finanziarie: differenze di
cambio
4. Strumenti derivati
4.1 Derivati finanziari:
- Su titoli di debito e tassi di
interesse
- Su titoli di capitale e indici azionari
- Su valute e oro
- Altri
4.2 Derivati su crediti
Totale
Plusvalenze
(A)
Utili da
Minusvalenze
negoziazione
(C)
(B)
351
Perdite da
Risultato
negoziazione netto [(A+B) (D)
(C+D)]
(244)
107
350
(244)
X
X
X
X
X
X
X
X
351
107
17
(244)
124
Risultato netto dell'attività di copertura: composizione
118
Totale
31.12.2015
Componenti reddituali/Valori
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
A.5 Attività e passività in valuta
Totale proventi dell'attività di copertura (A)
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
B.5 Attività e passività in valuta
Totale oneri dell'attività di copertura (B)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B)
Totale
31.12.2014
46
555
46
555
(72)
(751)
(72)
(26)
(751)
(196)
Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
Totale 31.12.2015
Voci/Componenti reddituali
Attività finanziarie
1.Crediti verso banche
2.Crediti verso clientela
3.Attività finanziarie disponibili per la vendita
3.1 Titoli di debito
3.2 Titoli di capitale
3.3 Quote di O.I.C.R.
3.4 Finanziamenti
4.Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
Totale attività
Passività finanziarie
1.Debiti verso banche
2.Debiti verso clientela
3.Titoli in circolazione
Totale passività
Utili
Perdite
Totale 31.12.2014
Risultato
netto
Utili
Perdite
(525)
(525)
Risultato
netto
16.762
16.482
15
265
(793)
(659)
(5)
(129)
15.969
15.823
9
136
19.966
19.894
16.762
(793)
15.969
19.966
(525)
19.441
174
174
(106)
(106)
68
68
167
167
(150)
(150)
17
17
72
19.441
19.370
72
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
119
A. Crediti verso banche
- Finanziamenti
- Titoli di debito
B. Crediti verso clientela
Crediti deteriorati
acquistati
- Finanziamenti
- Titoli di debito
Altri Crediti
- Finanziamenti
- Titoli di debito
C. Totale
(635)
Altre
Operazioni/ Componenti
reddituali
Cancellazioni
Rettifiche di valore
Specifiche
Di
portafoglio
(31.781)
(23.638)
(635)
(635)
(31.781)
(31.781)
X
X
(23.638)
(23.638)
(635)
(31.781)
(23.638)
Riprese di valore
Specifiche
Di portafoglio
A
B
A
2.866
B
Totale
Totale
31.12.2015 31.12.2014
1.749
(51.439)
(23.114)
2.866
2.866
X
X
1.749
1.749
(51.439)
(51.439)
(23.114)
(23.114)
2.866
1.749
(51.439)
(23.114)
X
X
120
Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori
1) Personale dipendente
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali
i) altri benefici a favore dei dipendenti
2) Altro personale in attività
3) Amministratori e sindaci
4) Personale collocato a riposo
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società
Totale
Totale
31.12.2015
(21.897)
(15.003)
(3.848)
(152)
Totale
31.12.2014
(21.364)
(14.841)
(3.287)
(148)
(1.053)
(1.040)
(703)
(703)
(698)
(698)
(1.138)
(3)
(310)
(1.350)
(24)
(263)
21
12
(22.189)
(21.640)
121
Altre spese amministrative: composizione
Tipologia
(1) Spese di amministrazione
Spese informatiche
- elaborazione e trasmissione dati
- manutenzione ed assistenza EAD
Spese per beni immobili e mobili
- fitti e canoni passivi
- spese di manutenzione
Spese per l'acquisto di beni e servizi non professionali
- rimborsi spese viaggi e soggiorni analitici e documentati
- rimborsi chilometrici analitici e documentati
- visite di check-up in sede di assunzione e obbligatorie per
legge
- pulizia
- vigilanza
- trasporto
- stampati, cancelleria, materiale EDP
- giornali, riviste e pubblicazioni
- telefoniche
- postali
- energia elettrica, acqua, gas
- servizio archivio
- servizi vari CED
- trattamento dati
- lavorazione e gestione contante
- informazioni e visure (senza accesso a banche dati)
- altre
Prestazioni professionali
- legali e notarili
- consulenze
- certificazione e revisione di bilancio
- altre
Premi assicurativi
Spese pubblicitarie
Altre spese
- contributi associativi/altri
- rappresentanza
- altre
(2) Imposte indirette e tasse
Imposta unica comunale (IMU/TASI/TARI)
Imposta di bollo
Imposta sostitutiva
Contributi ai fondi di risoluzione
Altre imposte
TOTALE
Totale
31.12.2015
(12.372)
(1.875)
(1.875)
Totale
31.12.2014
(12.606)
(1.957)
(1.957)
(2.216)
(1.665)
(551)
(4.329)
(1)
(2.046)
(1.462)
(584)
(4.649)
(538)
(75)
(375)
(116)
(19)
(621)
(469)
(630)
(550)
(81)
(398)
(34)
(18)
(618)
(555)
(651)
(877)
(131)
(78)
(1.055)
(138)
(97)
(398)
(1.182)
(891)
(225)
(455)
(902)
(731)
(129)
(66)
(287)
(89)
(2.394)
(466)
(7)
(1.921)
(6.383)
(362)
(3.742)
(191)
(1.768)
(320)
(18.755)
(43)
(283)
(267)
(2.501)
(456)
(76)
(1.969)
(4.947)
(370)
(3.982)
(291)
(304)
(17.553)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione
122
Controversie
Revocatorie
legali
A. Aumenti
A.1 Accantonamento dell'esercizio
A.2 Variazioni dovute al passare del tempo
A.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di
sconto
A.4 Altre variazioni in aumento
B. Diminuzioni
B.1 Variazioni dovute a modifiche del tasso di
sconto
B.2 Altre variazioni in diminuzione
Accantonamento netto
Altre
(980)
(980)
Totale al
31.12.2015
(980)
(980)
30
30
30
30
30
(950)
(980)
123
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione
Componenti reddituali/Valori
1.
Imposte correnti (-)
2.
Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-)
3.
Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+)
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla L
n.214/2011 (+)
4.
Variazione delle imposte anticipate (+/-)
5.
Variazione delle imposte differite (+/-)
6.
Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5)
Totale
Totale
31.12.2015 31.12.2014
(43)
(6.716)
55
76
4.456
4.468
5.022
9
(1.609)
124
125
126
20.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali
Alla Data del Supplemento e nei dodici mesi precedenti non vi sono in corso, né sono previsti,
procedimenti amministrativi, giudiziari o arbitrali (compresi eventuali procedimenti di questo tipo in
corso o previsti di cui l'Emittente sia a conoscenza) nei confronti della Cassa Rurale - Banca di Credito
Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa che possano avere, o abbiano avuto nel recente passato,
rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria o sulla redditività dell'Emittente.
Il fondo rischi specificatamente accantonato per controversie legali ammonta alla data del supplemento
a 205 migliaia di euro (24 migliaia di euro al 31 dicembre 2015). L’Emittente ritiene congruo
l’accantonamento effettuato, che copre complessivamente il rischio di totale soccombenza della Banca
in relazione al contenzioso che presenta maggiori rischi.
Non vi sono stati inoltre, nel triennio cui si riferiscono le informazioni finanziarie contenute nel
Prospetto Informativo e nel supplemento, né sono in corso, procedimenti di alcun tipo né la Banca ha
mai ricevuto reclami in merito ad aumenti di capitale effettuati e al collocamento dei relativi strumenti
finanziari.
Le valutazioni sugli accantonamenti, sui conteziosi e sui reclami sono determinate con il supporto di
consulenti legali della Cassa. L’ammontare relativo al petitum è pari a 4,5 milioni di euro.
L’ammontare è così suddiso:
 richieste di restituzione somme a procedure concorsuali per € 1,2 mln (petitum), di cui € 0,89
mln., pari al 73,5% del petitum, chiuse nel corso del 2016 senza esborso (pende l’appello);
 Altre cause passive collegate a sofferenze per € 136 mila (petitum), di cui € 112 mila, pari
all’82,4% del petitum, con consulenza tecnica d’ufficio (CTU) già depositata in corso di causa,
favorevole alla Cassa.
 Reclami da clienti in bonis o ex clienti contenenti richieste di rimborso per usura/anatocismo
per € 2,5 mln (petitum) per n. 28 posizioni (pari ad un petitum medio di € 89 mila cad.).
Si segnala che l’Emittente è parte attiva in procedimenti giudiziari volti al recupero di crediti in
sofferenza.
Modifiche al Capitolo XXI- Informazioni supplementari, sono modificati i paragrafi come
segue e le tabelle aggiornate come segue
CAPITOLO XXI
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
21.1 CAPITALE SOCIALE
21.1.1 Capitale sociale sottoscritto e versato
Il capitale sociale della Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa,
in quanto società cooperativa, è variabile.
Alla data del 31 dicembre 2015, il capitale sociale, sottoscritto ed interamente versato, è pari ad euro
19.429.547 ed è costituito da n. 7.530.832 azioni ordinarie del valore nominale di euro 2,58 ciascuna.
21.1.7 Evoluzione del capitale sociale
La Tabella seguente indica l’ammontare del capitale sociale dell’Emittente ed il numero di azioni
emesse:
Data
Capitale Sociale
Numero di Azioni emesse
127
31/12/2014
31/12/2015
31/03/2016
19.446.784
19.429.547
19.522.894
7.537.513
7.530.832
7.567.013
Nel periodo dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 si verifica un lieve incremento delle azioni e del
capitale sociale a dimostrazione di una compagine sociale stabile. L’incremento è dovuto a nuovi soci
o a vecchi soci che hanno incrementato la loro partecipazione; i numeri tengono anche conto di
esclusioni, recessi e/o riacquisti e successivo annullamento di azioni.
La Banca ha in corso un aumento di capitale sociale tramite offerta pubblica di azioni ordinarie
autorizzato con prospetto informativo dalla Consob il 17 febbraio 2016.
Modifica al capitolo XXIV – Documenti Accessibili al Pubblico, sono modificate le date dei
documenti degli esercizi di bilancio accessibili al pubblico
CAPITOLO XXIV
DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO
Per la durata di validità del Prospetto Informativo sarà accessibile al pubblico copia dei seguenti
documenti:
-
Prospetto Informativo;
-
Statuto Sociale dell’Emittente;
Bilanci dell’Emittente per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015, 31 dicembre 2014, 2013, e
2012 e relazioni finanziarie semestrali al 30 giugno 2015, 30 giugno 2014;
Relazioni della Società di Revisione per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015, 31 dicembre
2014, 2013, e 2012, relazioni di revisione contabile limitata relative alla relazioni finanziarie
semestrali al 30 giugno 2015, al 30 giugno 2014;
Regolamento Assembleare ed elettorale della Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di
Treviglio - Società Cooperativa.
Tali documenti saranno disponibili sul sito internet: www.cassaruraletreviglio.it e, in formato cartaceo,
presso la sede sociale della Banca.
128
SEZIONE II
CAPITOLO V
5.3.1 Prezzo di Offerta e spese a carico del richiedente
La Tabella che segue illustra il raffronto tra i rapporti di P/E e di P/BV dell’Emittente, con riferimento al valore
nominale delle Azioni aumentato del sovrapprezzo, con quello di altre banche, quotate e non quotate
comparabili ad esso, in quanto costituite in forma cooperativa e operanti secondo un analogo modello di
business, al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015.
31/12/2015
P/E
NG
BCC di Treviglio
31/12/2014
P/BV
0,136
P/E
65,75
P/BV
0,11
Banche Cooperative Quotate
Banco Popolare
4,8
0,25
NG
0,58
UBI Banca
26,2
0,31
NG
0,58
Banca Popolare di Milano
9,5
0,60
17,55
0,90
Banca Popolare di Sondrio
11,2
0,56
16,44
0,79
Banca popolare dell’Emilia Romagna
10,8
0,46
232,50
0,71
Media Banche Cooperative Quotate*
12,5
0,436
16,99
0,71
Banche Cooperative Non Quotate
Banca Popolare di Bari (1)
n.d.
n.d.
44,97
1,01
Chiantibanca – Credito Cooperativo (2)
BCC San Giorgio Quinto Valle Agno (3)
Banca Popolare Etica (4)
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
4,45
61,42
17,10
0,167
0,18
0,72
Banca Popolare di Puglia e Basilicata (5)
n.d.
n.d.
NG
0,84
BCC di Roma (6)
n.d.
n.d.
7,97
0,28
n.d.
n.d.
27,18
0,53
Media Banche
Quotate
Cooperative
Non
La dicitura NG indica che il dato è negativo.
* Il dato della media del P/E delle Banche Cooperative Quotate al 31 dicembre 2014 è stato calcolato escludendo
il P/E relativo alla Banca popolare dell’Emilia Romagna, atteso il valore estremamente elevato dello stesso, che
potrebbe condurre a valutazioni fuorvianti (la media aritmetica del P/E includendo il dato di tale banca risulta,
infatti, pari a 88,83 al 31 dicembre 2014). Si evidenzia al riguardo anche che il dato relativo alla media del P/E
relativo al campione delle banche quotate è connotato da scarsa rappresentatività stante il limitato numero di
multipli disponibili delle banche prese a riferimento. I dati di P/E e P/BV al 31 dicembre 2015 sono stati rilevati
data 21 luglio 2016.
Le banche del campione sono state selezionate dall’Emittente in considerazione dei dati
disponibili al 31 dicembre 2014 relativi a banche cooperative. I valori medi sono calcolati come
media aritmetica dei dati delle banche ricomprese nel campione, non tenendo conto dei valori
negativi. Per la fonte dei dati si veda il paragrafo 5.3.1. della Sezione Seconda.
Fonte dei dati: Banche Cooperative Quotate: i multipli relativi alle banche quotate riferiti al 31 dicembre 2014
sono tratti da Il Sole 24 Ore del 31 dicembre 2015, i multipli relativi alle banche quotare riferiti al 31 dicembre 2015 sono
stati tratti dal sito internet del Sole 24 Ore (http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/) in data 21 luglio 2016
Banche Cooperative Non Quotate: (1) prospetto informativo depositato presso Consob in data 22 maggio 2015, a
129
seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota n. 0040976/15 del 21 maggio 2015. (2) nota
informativa depositata presso Consob in data 7 agosto 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest’ultima
con nota n. 0064699/15 del 7 agosto 2015. (3) nota informativa depositata presso Consob in data 17 luglio 2015, a
seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota n. 0057221/15 del 15 luglio 2015. (4 ) Per i dati al 31
dicembre 2013, prospetto informativo depositato presso Consob in data 12 giugno 2014 a seguito di approvazione
comunicata con nota del 12 giugno 2014 protocollo n. 0049469/14. Per i dati al 31 dicembre 2014, prospetto
informativo depositato presso Consob in data 29 giugno 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest’ultima
con nota n. 0051765/15 del 26 giugno 2015. (5)Per i dati al 31 dicembre 2013, prospetto informativo depositato
presso Consob in data 18 luglio 2014 a seguito di approvazione comunicata con nota del 17 luglio 2014 protocollo
n. 0060150/14. Per i dati al 31 dicembre 2014, nota informativa depositata presso Consob in data 3 luglio 2015, a
seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota n. 0053421/15 del 2 luglio 2015. (6) prospetto
informativo depositato presso Consob in data 5 settembre 2014, a seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con
nota n. 0070009/15 del 4 settembre 2015.
130
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