SUPPLEMENTO AL PROSPETTO INFORMATIVO relativo all’Offerta Pubblica di azioni ordinarie di Sede legale in Via Carlo Carcano 6 - 24047 Treviglio (Bergamo) Sito internet: www.cassaruraletreviglio.it [email protected] PEC [email protected] Iscritta all’Albo delle Banche tenuto dalla Banca d’Italia al n. 3148 Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al n. A159210 Codice Fiscale - Partita IVA - Registro Imprese di Bergamo n. 00255130163 Repertorio Economico Amministrativo n. 6336 Bergamo Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGD) Aderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo (FGO) SUPPLEMENTO AL PROSPETTO INFORMATIVO RELATIVO ALL’OFFERTA PUBBLICA DI AZIONI ORDINARIE Il presente Supplemento è stato depositato presso la presso la CONSOB in data 08/08/2016 a seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota del 03/08/2016, protocollo n. 0072547/16. Il presente documento costituisce il Supplemento al Prospetto Informativo depositato presso CONSOB 18 febbraio 2016 a seguito di comunicazione dell’autorizzazione alla pubblicazione con nota del 17 febbraio 2016, protocollo n. 0013889/2016. L’adempimento di pubblicazione del presente Prospetto Informativo non comporta alcun giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il Prospetto Informativo è a disposizione del pubblico gratuitamente presso la Sede dell’Emittente in Via Carlo Carcano n. 6, Treviglio (BG) presso tutte le agenzie e le sedi distaccate della Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa, nonché sul sito internet www.cassaruraletreviglio.it. Si informano gli investitori che, ai sensi dell’articolo 95-bis , comma 2 , del D.Lgs. 58/1998, coloro che, a partire dal 1° aprile 2016 (terzo periodo di offerta) hanno già avanzato richiesta di adesione nell’ambito dell’Offerta delle azioni della Bcc di Treviglio oggetto del Prospetto Informativo, hanno il diritto di esercitare la revoca della sottoscrizione entro sette giorni lavorativi dalla data di pubblicazione del presente Supplemento, ovvero, se successiva, dalla pubblicazione dell’avviso previsto dall’articolo 9 del regolamento Consob n. 11971/1999, mediante comunicazione scritta da consegnare nelle filiali della Banca. Per coloro che hanno già ricevuto le azioni e che faranno richiesta di revoca la Banca provvederà all’annullamento delle azioni e alla restituzione degli importi corrisposti. 2 INDICE PARTE 1 - MOTIVAZIONE DEL SUPPLEMENTO ................................................................................................. 5 PERSONE RESPONSABILI .......................................................................................................................................... 6 MODIFICHE AL CAPITOLO III ............................................................................................................................... 10 MODIFICHE AI FATTORI DI RISCHIO - CAPITOLO IV ................................................................................... 10 MODIFICHE AL CAPITOLO IX - RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA ......................................................................................................................................................................................... 11 MODIFICHE AL CAPITOLO X - RISORSE FINANZIARIE ................................................................................ 11 MODIFICHE AL CAPITOLO XIII - PREVISIONI E STIME DEGLI UTILI ..................................................... 11 MODIFICHE AL CAPITOLO XIV - ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE O DI VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI ..................................................................................................................................................... 11 MODIFICHE AL CAPITOLO XII – INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE ................................ 11 MODIFICHE AL CAPITOLO XX - INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE .......... 11 MODIFICHE AL CAPITOLO XXI - INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI ...................................................... 11 MODIFICHE AL CAPITOLO XXIV - DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO ...................................... 11 MODIFICHE ALLA NOTA DI SINTESI................................................................................................................... 12 MODIFICHE ALL’ELEMENTO B4A DELLA NOTA DI SINTESI ...................................................................... 12 L’ELEMENTO B4A DELLA NOTA DI SINTESI È INTEGRATO COME SEGUE: .......................................... 12 MODIFICHE ALL’ELEMENTO D1 DELLA NOTA DI SINTESI......................................................................... 20 SEZIONE PRIMA ......................................................................................................................................................... 26 MODIFICHE AL CAPITOLO III – MODIFICATO E INTEGRATO COME SEGUE: ...................................... 27 INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE ................................................................................................. 27 CAPITOLO IV............................................................................................................................................................... 44 3 FATTORI DI RISCHIO ............................................................................................................................................... 44 CAPITOLO V ................................................................................................................................................................ 67 CAPITOLO VI - ATTIVITA’ DELL’EMITTENTE ............................................................................................... 68 MODIFICHE AL CAPITOLO IX RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA, LE TABELLE SONO STATE AGGIORNATE E I PARAGRAFI MODIFICATI E INTEGRATI COME SEGUE ......................................................................................................................................................................................... 76 CAPITOLO IX............................................................................................................................................................... 76 RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA ............................................................ 76 CAPITOLO X ................................................................................................................................................................ 89 RISORSE FINANZIARIE ............................................................................................................................................ 89 CAPITOLO XII ........................................................................................................................................................... 100 INFORMAZIONI SULLE TENDENZA PREVISTE .............................................................................................. 100 CAPITOLO XIV .......................................................................................................................................................... 101 ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE O DI VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI .................... 101 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE ............................................................................................................ 104 CAPITOLO XX ........................................................................................................................................................... 105 INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE ................................................................ 105 MODIFICHE AL CAPITOLO XXI- INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI, SONO MODIFICATI I PARAGRAFI COME SEGUE E LE TABELLE AGGIORNATE COME SEGUE ............................................. 127 CAPITOLO XXI .......................................................................................................................................................... 127 INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI..................................................................................................................... 127 MODIFICA AL CAPITOLO XXIV – DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO, SONO MODIFICATE LE DATE DEI DOCUMENTI DEGLI ESERCIZI DI BILANCIO ACCESSIBILI AL PUBBLICO ...................... 128 CAPITOLO XXIV ....................................................................................................................................................... 128 DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO ....................................................................................................... 128 4 Parte 1 - MOTIVAZIONE DEL SUPPLEMENTO Il presente Supplemento è stato predisposto al fine di integrare il Prospetto Informativo depositato presso la CONSOB in data 18 Febbraio 2016 a seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota del 17 febbraio 2016, protocollo numero 0013889/2016 (il “Prospetto Informativo“) per tenere conto: 1 - dei dati di bilancio di esercizio dell’Emittente al 31 dicembre 2015, approvato dell’Assemblea dei soci riunitasi in data 1° maggio 2016; 2 - della nomina di un nuovo consigliere di amministrazione e di un nuovo direttore generale; 3 – della necessità di correggere un errore nella tabella relativa ai dati di riconciliazione del rendiconto finanziario al 31 dicembre 2014 Il Presente Supplemento costituisce l’occasione per fornire, tra l’altro, informazioni aggiornate in merito: - ai requisiti patrimoniali, alla qualità del credito e agli indici di liquidità dell’Emittente al 31 marzo 2016 sulla base delle segnalazioni di vigilanza trasmesse dall’Emittente a Banca d’Italia; - alla Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, in data 14 aprile 2016, della legge 8 aprile 2016 n.49, di conversione del decreto legge n.18 del 14 febbraio 2016 recante disposizioni in materia di riforma delle banche di credito cooperativo Per effetto del Supplemento, qualsiasi riferimento al Prospetto Informativo deve intendersi al Prospetto Informativo come modificato e integrato dal presente Supplemento. Si precisa che i termini in maiuscolo non definiti nel presente Supplemento hanno il medesimo significato agli stessi attribuito nelle “Definizioni” e nel “Glossario” del Prospetto Informativo. I rinvii ai Capitolo e ai Paragrafi si riferiscono ai Capitali e ai Paragrafi del Prospetto Informativo. Si informano gli investitori che, ai sensi dell’articolo 95-bis, comma 2, del D.Lgs. 58/1998, coloro che a partire dal 1° aprile 2016 (terzo periodo di offerta) hanno già avanzato richiesta di adesione nell’ambito dell’Offerta delle azioni della Bcc di Treviglio oggetto del Prospetto Informativo, hanno il diritto di esercitare la revoca della sottoscrizione entro sette giorni lavorativi dalla data di pubblicazione del presente Supplemento, ovvero, se successiva, dalla pubblicazione dell’avviso previsto dall’ articolo 9 del regolamento Consob n. 11971/1999, mediante comunicazione scritta da consegnare nelle filiali della Banca. Per coloro che hanno già ricevuto le azioni e che faranno richiesta di revoca la Banca provvederà all’annullamento delle azioni e alla restituzione degli importi corrisposti. 5 PERSONE RESPONSABILI Indicazione delle persone responsabili La Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa, con sede legale in Via Carlo Carcano 6, 24047 Treviglio (BG), rappresentata legalmente dal Presidente del Consiglio di Amministrazione Giovanni Grazioli, munito dei necessari poteri, si assume la responsabilità della completezza e veridicità dei dati e delle informazioni contenute nel presente Supplemento al Prospetto Informativo. Dichiarazione di responsabilità La Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa, come sopra rappresentata, attesta che, essendo stata adottata tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, le informazioni contenute nel Prospetto Informativo, così come modificato dal presente Supplemento al Prospetto Informativo sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. 6 Parte 2 MODIFICHE AL FRONTESPIZIO DEL PROSPETTO INFORMATIVO Per effetto del presente Supplemento il frontespizio del Prospetto Informativo deve intendersi integralmente sostituito da quanto segue: PROSPETTO INFORMATIVO relativo all’Offerta Pubblica di azioni ordinarie di Sede legale in Via Carlo Carcano 6 - 24047 Treviglio (Bergamo) Sito internet: www.cassaruraletreviglio.it [email protected] PEC [email protected] Iscritta all’Albo delle Banche tenuto dalla Banca d’Italia al n. 3148 Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al n. A159210 Codice Fiscale - Partita IVA - Registro Imprese di Bergamo n. 00255130163 Repertorio Economico Amministrativo n. 6336 Bergamo Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGD) Aderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo (FGO) Il Prospetto Informativo è stato depositato presso CONSOB in data 18 febbraio 2016 a seguito di comunicazione dell’autorizzazione alla pubblicazione con nota del 17 febbraio 2016, protocollo n. 0013889/2016 e successivamente modificato ed integrato dal Supplemento approvato dalla CONSOB con nota n.[*] del [*] e pubblicato in data [*]. L’adempimento di pubblicazione del presente Prospetto Informativo non comporta alcun giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il Prospetto Informativo è a disposizione del pubblico gratuitamente presso la Sede dell’Emittente in Via Carlo Carcano n. 6, Treviglio (BG) presso tutte le agenzie e le sedi distaccate della Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio – Società Cooperativa, nonché sul sito internet www.cassaruraletreviglio.it. 7 MODIFICHE ALLE AVVERTENZE - Nelle Avvertenze il punto dell’elenco “Rischio relativo all’andamento economico della Banca nel periodo di riferimento” è modificato e integrato come segue Rischio relativo all’andamento economico della Banca nel periodo di riferimento La seguente Tabella evidenzia i risultati di esercizio al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014 Importi in migliaia di euro Utile (perdita) di periodo al netto delle imposte 31 dic. 2015 (24.283) 31 dic. 2014 287 L’Assemblea dei Soci tenutasi in data 1° maggio 2016 ha approvato il bilancio di Esercizio al 31 dicembre 2015 che evidenzia una perdita di esercizio pari a 24,283 milioni di euro e, pertanto, significativamente superiore rispetto al 31 dicembre 2014. La perdita di esercizio è dovuta principalmente all’incremento delle rettifiche di valore su crediti operate dalla Banca, pari a 51,43 milioni di euro nell’esercizio 2015 (23,11 milioni nell’esercizio 2014). Si vedano il Fattore di Rischio IV.1.1. e il Fattore di Rischio IV.1.3.1 del Capitolo IV della Sezione I. - Nelle Avvertenze il punto dell’elenco “Rischio connesso alle risultanze dei procedimenti ispettivi di Banca d’Italia” è modificato e integrato come segue Rischio connesso alle risultanze dei procedimenti ispettivi di Banca d’Italia Il 9 giugno 2016 si è tenuto un incontro tra esponenti dell’Emittente e funzionari di Banca d’Italia per una verifica sulla situazione aziendale. Nell’occasione è stato confermato dalla Banca d’Italia che in merito alle valutazioni effettuate con riferimento alla data del 30 giugno 2015, il giudizio assegnato alla Banca è “parzialmente sfavorevole”, in linea con quello del 31.12.2014. Si evidenzia che sulla base della nuova classificazione di Banca d’Italia tale giudizio equivale ad un giudizio “sfavorevole”. Con successiva comunicazione scritta del 22 giugno 2016 la Banca d’Italia ha richiamato l’Emittente, per quanto riguarda gli aspetti di debolezza che caratterizzano la situazione aziendale, ad adottare criteri di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti e a conferire maggiore concretezza alle operazioni straordinarie annunciate nel piano strategico del triennio 2015/2017 (in particolare cessioni di immobili e cessione di alcuni sportelli), volte a supportare la redditività aziendale e il rafforzamento patrimoniale. Si veda il Fattore di rischio IV 1.4.2 della Sezione I del Prospetto Informativo - Nelle Avvertenze il punto dell’elenco “Rischio relativo al deterioramento della qualità del credito dell’Emittente” è modificato e integrato come segue Rischio relativo al deterioramento della qualità del credito dell’Emittente La banca è esposta al rischio di subire perdite derivanti dall’insolvenza o dal deterioramento del merito creditizio delle controparti affidate ulteriori rispetto all’anno precedente. In particolare tra il 31 dicembre 2014 e il 31 dicembre 2015 l’ammontare complessivo dei crediti deteriorati lordi ha registrato un incremento di circa 76 milioni di euro ( 26%) passando da 296 8 milioni a 372 milioni. Nei primi tre mesi dell’anno 2016 i crediti deteriorati lordi hanno continuato a registrare un aumento, passando da euro 372 milioni (dato al 31 dicembre 2015) a euro 375 milioni (dati al 31 marzo 2016) con un incremento dello 0,9%. Le sofferenze sono pari a euro 268 milioni al 31 dicembre 2015 e a euro 274 milioni al 31 marzo 2016, entrambi i valori sono superiori al patrimonio netto. Gli indici di rischiosità del credito evidenziano un deterioramento al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016 rispetto al 31 dicembre 2014 e tali indici continuano ad essere peggiori rispetto sia all’intero sistema bancario italiano sia al sistema delle banche minori. L’Emittente continua a presentare gradi di copertura dei crediti deteriorati, nel loro complesso e nelle singole voci in cui questi si articolano, inferiori ai gradi di copertura relativi sia al sistema bancario italiano sia al sistema delle Banche minori. Al riguardo si evidenzia che sulla base del budget operativo, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016, sono previsti 21 milioni di euro di svalutazioni per deterioramento del credito nel corso dell’anno 2016, che avranno un impatto negativo sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Inoltre, tenuto conto che con una comunicazione scritta del 22 giugno 2016 la Banca d’Italia ha richiamato l’Emittente, per quanto riguarda gli aspetti di debolezza che caratterizzano la situazione aziendale, ad adottare criteri di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti, non può escludersi che si renda necessario, nell’intero esercizio 2016, procedere all’effettuazione di svalutazioni per deterioramento del credito in misura superiore all’ammontare di 21,6 milioni di euro previsto nel gennaio 2016. Si veda il fattore di rischio IV. 1.3.1 del capitolo IV della Sezione I del Supplemento al Prospetto Informativo. - Nelle Avvertenze, il punto “Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale” è stato inserito come segue: Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016 mostrano un andamento negativo rispetto al 31 dicembre 2014, pur mantenendosi sopra i limiti regolamentari. L’esiguità dei coefficienti patrimoniali rispetto ai limiti regolamentari, il trend negativo evidenziato negli ultimi due anni, nonché le svalutazioni per deterioramento di crediti previste per l’esercizio 2016 e la quota di contribuzione dell’Emittente al Fondo Temporaneo istituito da Federcasse per l’esercizio 2016 potrebbero in futuro compromettere il loro rispetto e, quindi, gli investitori potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori aumenti di capitale. Si veda il fattore di rischio IV. 1.3.4 del capitolo IV della Sezione I del Supplemento al Prospetto Informativo. - Nelle Avvertenze il punto dell’elenco “Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario” è modificato e integrato come segue Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 8 aprile 2016 n.49, di conversione del decreto legge n.18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di Credito Cooperativo. La Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio – Società Cooperativa non dispone di un patrimonio netto superiore a 200 milioni di euro e, secondo quanto previsto dalla menzionata riforma legislativa, dovrà aderire ad un Gruppo Bancario Cooperativo o, in alternativa deliberare la messa in liquidazione. Ai sensi dell’articolo 2 bis del Decreto Legge n.18 del 14 febbraio 2016, come risultante a seguito delle modifiche apportate dalla legge di conversione, durante la fase di costituzione di Gruppi Bancari Cooperativi e fino all’adesione ad un gruppo, le banche di credito cooperativo hanno l’obbligo di aderire ad un fondo temporaneo delle BCC, istituito in data 27 maggio 2016 dalla 9 Federazione Italiana delle Banche di credito cooperativo. L’Emittente ha aderito al Fondo temporaneo delle banche di credito cooperativo, con delibera del Consiglio di Amministrazione in data 14 giugno 2016; la contribuzione al fondo avviene su richiesta del fondo medesimo per un importo massimo annuale dello 0,2% dell’attivo patrimoniale della singola Banca; per l’Emittente, stante l’attivo patrimoniale attuale, si tratta di un impegno un massimo di 4,5 milioni di euro per l’anno 2016. Si evidenza infine che in data 15 luglio 2016 la Banca d’Italia ha pubblicato un documento di consultazione relativo alle Disposizioni di Vigilanza in materia di Gruppo Bancario Cooperativo, attuative degli artt. 37-bis, comma 7-bis e 37-ter del Testo Unico Bancario, introdotti dalla menzionata riforma. Ad oggi non essendo state emanate le disposizioni di attuazione della menzionata riforma da parte di Banca d’Italia, non è possibile prevedere con certezza quali effetti, in concreto, tale innovazione normativa sia destinata a produrre sull’Emittente. Si veda il Fattore di Rischio il IV.2.2 del Capitolo IV della Sezione I. Modifiche alla Nota di Sintesi - Nelle Nota di Sintesi l’elemento B4 “Descrizione delle principali tendenze recenti riguardanti l’emittente e i settori in cui opera” è integralmente modificato - Nella Nota di Sintesi l’elemento B7 “Informazioni finanziarie fondamentali selezionate” è integralmente modificato - Nella Nota di Sintesi l’elemento D1 “Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici e individuali per l’emittente o per il suo settore” è integralmente riformulato Modifiche alla SEZIONE PRIMA Modifiche al Capitolo III - Il Capitolo III è stato riformulato con i dati al 31 dicembre 2015 Modifiche ai Fattori di Rischio - Capitolo IV - Nel Paragrafo IV.1.1 la tabella relativa a “Rischio relativo all’andamento economico della Banca nel periodo di riferimento” è stata sostituita - Il Paragrafo IV.1.3.1 “Rischio di Credito” è modificato e integralmente sostituito - Il Paragrafo IV.1.3.2 “Rischio connesso all’andamento dei tassi di interesse” è modificato e integralmente sostituito - Il Paragrafo IV.1.3.3 “Rischio connesso all’esposizione verso il debito sovrano” è modificato e integralmente sostituito - Il Paragrafo IV.1.3.4 “Rischio connesso all’adeguatezza patrimoniale” è modificato e integralmente sostituito - Il Paragrafo IV.1.3.5 “Rischio liquidità” è modificato e integralmente sostituito - Il Paragrafo IV.1.3.6“Rischio di Mercato” è stato parzialmente modificato - Il Paragrafo IV.1.3.7 “Rischi relativi all’aumento delle imposte differite attive (DTA) è stato inserito - Il Paragrafo IV.1.4.1 “Rischio connesso alla variabilità degli utili e alla distribuzione di dividendi” è stato parzialmente modificato - Nel Paragrafo IV.1.6 “Rischio di concentrazione degli impieghi” è stata modificata la tabella 10 - Il Paragrafo IV.1.8 “Sanzioni applicate a esponenti aziendali” è stato rinominato in “IV.1.8 “Sanzioni applicate a esponenti aziendali e ad alti dirigenti” e integrato con ulteriori informazioni -Il Paragrafo IV.2.1 “Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema” è stato inserito - Il Paragrafo IV.2.2 “Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario” è stato inserito Modifiche al Capitolo IX - Resoconto della Situazione gestionale e finanziaria - I paragrafi del capitolo IX sono modificati e/o integralmente sostituiti, le tabelle sono aggiornate con i nuovi dati al 31 dicembre 2015 e raffrontati con i dati al 31 dicembre 2014. Modifiche al Capitolo X - Risorse Finanziarie - I paragrafi del capitolo X sono modificati e/o integralmente sostituiti, le tabelle sono aggiornate con i nuovi dati al 31 dicembre 2015 e raffrontati con i dati al 31 dicembre 2014. Modifiche al Capitolo XIII - Previsioni e stime degli utili - I paragrafi del capitolo XIII 13.1 e 13.2 sono modificati Modifiche al Capitolo XIV - Organi di Amministrazione, di Direzione o di Vigilanza e alti Dirigenti - Le informazioni del capitolo XIV sono stati modificati a seguito delle delibere del Consiglio di Amministrazione e dell’Assemblea dei soci del 1° maggio 2016. Modifiche al Capitolo XII – Informazioni sulle tendenze previste - Le informazioni del capitolo XII 12.1 sono stati modificati a seguito delle delibere del Consiglio di Amministrazione Modifiche al Capitolo XX - Informazioni finanziarie riguardanti le attività e le passività, la situazione finanziaria e i profitti e le perdite dell’Emittente - Le informazioni del capitolo XX sono state modificate Modifiche al Capitolo XXI - Informazioni Supplementari - Sono stati modificati parzialmente i paragrafi e le tabelle aggiornate Modifiche al Capitolo XXIV - Documenti accessibili al Pubblico - Sono modificate le date dei documenti degli esercizi di bilancio accessibili al pubblico. Modifiche alla SEZIONE SECONDA Modifiche al Capitolo 5.1.3 Il 5.3.1 Prezzo di Offerta e spese a carico del richiedente è stato integrato 11 Modifiche alla NOTA DI SINTESI Modifiche all’elemento B4a della Nota di Sintesi L’elemento B4a della Nota di Sintesi è integrato come segue: B4a Descrizione delle principali tendenze recenti riguardanti l’emittente e i settori in cui opera L’Emittente, incentrando la propria politica operativa nell’attività tipica bancaria di raccolta e di impiego è particolarmente esposta alle valutazioni sulla qualità del credito e all’andamento dei tassi di mercato che incidono in misura rilevante sulla dinamica del margine di interesse ed in ultima analisi sui risultati dell’Emittente. Inoltre, la recente evoluzione della regolamentazione del settore bancario, anche adottata in relazione alla situazione di crisi che ha colpito diversi istituti di credito in ambito comunitario può produrre impatti, anche significativi, sulla situazione patrimoniale ed economico-finanziaria della Banca. Con particolare riferimento alla qualità del credito si evidenzia che, nel 2015, il perdurare della situazione economica di crisi e l’adozione di criteri di valutazione interni adottati dalla Banca nell’ambito della revisione annuale della “Policy di valutazione dei crediti” hanno già inciso in senso negativo sul risultato di periodo. Le rettifiche di valore su crediti disposte dalla Banca nell’esercizio 2015 pari a 51,43 milioni di euro, hanno avuto un significativo impatto sul risultato dell’esercizio 2015; infatti, il bilancio al 31 dicembre 2015, approvato dall’Assemblea generale dei soci il 1° maggio 2016, e per il quale è stata rilasciata la relazione di revisione da parte della Società di Revisione in data 8 aprile 2016, presenta una perdita di esercizio al 31 dicembre 2015 pari a 24,28 milioni di euro. I coefficienti patrimoniali dell’Emittente al 31 dicembre 2015, inviati alla Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche segnalazioni di vigilanza, permangono comunque al di sopra dei minimi regolamentari. L’eventuale protrarsi del quadro di crisi economica potrebbe comportare ulteriori svalutazioni di crediti, con conseguente impatto negativo sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca. Si evidenzia il fatto che il 60% delle obbligazioni emesse dall’Emittente prevede una scadenza compresa tra il 2016 ed il 2017. A fronte delle suddette scadenze l’Emittente potrebbe procedere, come accaduto in passato, ad emettere nuove obbligazioni per un importo almeno pari a quelle in scadenza.Con riferimento alle recenti evoluzioni normative si segnalano in particolare riferimento la Direttiva "Bank Recovery and Resolution Directive" (BRRD), entrata in vigore in Italia il 1° gennaio 2016, come previsto dal D.Lgs. 180/2015 e la Direttiva "Deposit Guarantee Schemes Directive" 2014/49 del 16 aprile 2014 (c.d. DGSD). L’implementazione delle citate direttive e l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014) potranno comportare un impatto significativo sulla posizione economica e patrimoniale della Banca in quanto impongono l’obbligo di costituire specifici fondi con risorse finanziarie che dovranno essere fornite, a partire, dall’esercizio 2015, tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi. Con riferimento alle citate Direttive, si evidenzia che la Banca, nel 2015, ha versato la quota di contribuzione annua pari a 442.035 euro, oltre ad una contribuzione straordinaria pari a 1.326.106 euro, come disposta dal D.Lgs. 180/2015 e che, in attuazione delle previsioni della DGSD, ha effettuato un accantonamento sul bilancio al 31 dicembre 2015 pari a 516.846 Euro. L’importo accantonato potrà divergere anche significativamente da quello effettivamente richiesto, anche in funzione delle diverse interpretazioni riguardati la modalità di rilevazione contabile della fattispecie in esame. L’andamento negativo dei tassi di mercato ha caratterizzato, in buona sostanza, tutto il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie selezionate. Nella parte finale del 2014 e nel corso del 2015 si è verificata una ulteriore riduzione del livello dei tassi. Il perdurare della tendenza o un’eventuale ulteriore riduzione nel corso del 2016 potrebbe avere effetti negativi sulla dinamica del margine di interesse, con conseguenze negative anche sui risultati dell’Emittente, ove tale dinamica non risulti adeguatamente controbilanciata da dinamiche positive di altre voci del conto economico. Più in generale ed in riferimento al quadro economico, si segnala che la crisi del debito sovrano di Paesi europei ha generato forti tensioni nei mercati finanziari con conseguenze sui titoli di Stato italiani. Per quanto l’evoluzione più recente abbia evidenziato una dinamica di ripresa di fiducia nei confronti del debito sovrano, la menzionata crisi non può dirsi superata, anche alla luce dei recenti sviluppi della situazione relativa alla Grecia. Tali tendenze, possono produrre effetti negativi sul valore delle attività finanziarie detenute nel portafoglio dell’Emittente, caratterizzato nel complesso da una sensibile esposizione al Rischio Paese Italia, in relazione alla presenza di una elevata quota di investimenti costituiti da titoli di Stato italiani. Il portafoglio dell’Emittente, al 31 dicembre 2015, è composto in misura preponderante da titoli italiani di natura governativa. Si segnala che l’Emittente ha aderito ad alcune operazioni di rifinanziamento della Banca Centrale Europea, che hanno comportato un incremento della liquidità. Alla data del supplemento il totale delle operazioni di rifinanziamento e partecipazione ad asta TLTRO II 383,77 milioni (al 31 dicembre 2014 pari a euro 89,2 milioni) a fronte della concessione in garanzia di Titoli di Stato del proprio portafoglio. 12 In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 8 aprile 2016 n.49, di conversione del decreto legge n.18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di Credito Cooperativo. La Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio – Società Cooperativa non dispone di un patrimonio netto superiore a 200 milioni di euro e, secondo quanto previsto dalla menzionata riforma legislativa, l’Emittente dovrà aderire ad un Gruppo Bancario Cooperativo o, in alternativa deliberare la messa in liquidazione. In data 15 luglio 2016 la Banca d’Italia ha pubblicato un documento di consultazione relativo alle Disposizioni di Vigilanza in materia di Gruppo Bancario Cooperativo, attuative degli artt. 37-bis, comma 7-bis e 37-ter del Testo Unico Bancario, introdotti dalla menzionata riforma. Ad oggi non essendo state emanate le disposizioni di attuazione della menzionata riforma da parte di Banca d’Italia, non è possibile prevedere con certezza quali effetti, in concreto, tale innovazione normativa sia destinata a produrre sull’Emittente. Modifiche all’elemento B7 della Nota di Sintesi B.7 L’elemento B7 della nota di sintesi è interamente riformulato come segue: Informazioni finanziarie fondamentali selezionate Si riporta di seguito una sintesi dei dati e degli indicatori patrimoniali, economici e finanziari - su base individuale maggiormente significativi, tratti dal bilancio sottoposto a revisione legale dei conti degli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014. I Fondi Propri ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, tenendo conto degli aggiornamenti normativi introdotti dalla nuova normativa di Basilea 3 (Regolamento UE 575/2013, Direttiva UE 36/2013 e Circolare Banca d’Italia 285/2013). Principali dati di conto economico Principali dati di conto economico (migliaia di euro) Margine di interesse Commissioni nette Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette su crediti Risultato netto gestione finanziaria Costi operativi Utile (perdita) dell’operatività corr. al lordo imposte Imposte sul reddito esercizio dell’op.corr. Utile (perdita) di periodo 31/12/15 31.678 13.534 61.591 (51.438) 9.014 (37.766) (28.752) 4.468 (24.283) 31/12/14 28.437 12.721 60.502 (23.114) 36.759 (34.863) 1.897 (1.609) 287 Var 15/14 3.241 813 1.089 28.325 -27.746 2.903 -30.648 6.078 -23.996 % Var 11,40% 6,39% 1,80% 122,54 % -75,48% 8,33% -1.615,96% -377,69% -8.347,03% Principali dati di stato patrimoniale Principali dati patrimoniali (migliaia di euro) Raccolta diretta da clientela Raccolta indiretta Attività finanziarie di cui: Titoli di Stato Crediti verso la clientela Altre attività finanziarie Passività finanziarie (titoli in circolazione) Totale dell’attivo Patrimonio netto (compreso utile/perdita di periodo) Capitale Sociale Posizione interbancaria netta 31/12/2015 1.720.126 527.151 631.412 599.072 1.477.711 0 768.927 2.259.591 145.621 19.430 -289.987 31/12/2014 1.912.539 469.714 613.963 544.233 1.555.006 0 953.543 2.373.842 174.015 19.447 -117.457 Var Ass. -192.413 57.437 17.449 54.839 -77.295 0 -184.615 -114.251 -28.394 -17 -172.530 % Var -10,06% 12,23% 2,84% 10,08% -4,97% 0,00% -19,36% -4,81% -16,32 -0,09% -146,89% Indicatori patrimoniali e di vigilanza Nelle tabelle riportate di seguito sono riportate le informazioni sui Fondi propri e sull’adeguatezza patrimoniale dell’esercizio 2014, al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016, redatte sulla base delle regole di Basilea III. I dati al 31 marzo 2016, sono stati inviati a Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche segnalazioni di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione. Composizione Fondi Propri (in migliaia di euro) 31-mar 2015 31-dic 2015 31-dic 2014 13 Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) Totale fondi propri 145.316 145.316 12.129 157.445 145.021 145.021 12.601 157.622 173.674 168.130 6.089 174.219 La contrazione dei Fondi Propri al 31 dicembre 2015 rispetto al 31 dicembre 2014 è da imputarsi al risultato di esercizio 2015, che ha registrato una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro. Tra il 31 dicembre 2015 e il 31 marzo 2016 il totale del fondi propri è rimasto pressoché invariato. La tabella riporta la quantificazione in euro del delta percentuale tra i coefficienti patrimoniali dell’emittente al 31 marzo 2016 e i coefficienti minimi regolamentari. Coefficienti di Vigilanza Requisito minimo regolamentare Common Equity Tier 1 Capital Ratio Tier 1 Capital Ratio Total Capital Ratio 4.50% 2.50% Requisito minimo regolamentare + capital conservation buffer 7.00% 6% 8% 2.50% 2.50% 8.50% 10.50% Coefficienti di Vigilanza Common Equity Tier 1 Capital Ratio Capital Conservation Buffer Requisito minimo regolamentare + capital conservation buffer 7.00% Coeffic. Emittente 31/03/2016 Coeffic. Emittente 31/12/2015 Coeffic. Emittente 31/12/2014 11.43% 11.75% 12.26% 11.43% 12.38% 11.75% 12.78% 12.26 12.71% Coeffic. Emittente 31/03/2016 11.43% Delta Delta in euro percentuale +4.43% 56.297.090 Tier 1 Capital Ratio 8.50% 11.43% +2.93% 37.221.604 Total Capital Ratio 10.50% 12.38% +1.88% 23.916.840 Requisiti Prudenziali di Vigilanza Rischio di credito e di controparte Rischio di mercato Rischio operativo Attività di Rischio ponderate Capitale interno rischi I Pilastro Eccedenza di capitale RWA/Totale Attivo 31-mar 2016 97.037 0 4.698 1.271.698 101.736 55.709 53,46% 31-dic 2015 94.005 0 4.698 1.233.801 98.704 58.918 54,60% 31-dic 2014 101.555 0 4.676 1.327.893 106.231 64.828 55,96% * Il dato non include il rischio di aggiustamento credito di controparte (CVA); ove si tenesse conto dei rischi c.d. di secondo pilastro, l’eccedenza patrimoniale dell’Emittente risulterebbe pari a 65,8 milioni al 31 dicembre 2014 (computati nei fondi propri anche gli altri elementi patrimoniali per euro 306.740). La nuova normativa di Vigilanza prevede che a dicembre 2014 il Common Equity Tier 1 Ratio debba essere come minimo pari al 4,5%, il Tier 1 Ratio pari al 5,5% ed il Total Capital Ratio pari all’8%. Inoltre ai limiti normativi relativi ai coefficienti prudenziali è stato aggiunto il “Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale con l’obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito. A dicembre 2014 il CET 1 Ratio della Banca risulta pari a 12,66% (come il Tier 1 Ratio) mentre il Total Capital Ratio si attesta al 13,12%. 14 Principali indicatori di rischiosità creditizia La seguenti tabelle rappresentano gli indicatori di rischiosità del credito dell’Emittente e, ove disponibile, analogo dato del sistema bancario italiano e del sistema delle Banche Minori. Si propone l’informativa di raffronto al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014 in considerazione dell’indisponibilità, alla data del Supplemento dei dati di sistema al 31 marzo 2016. I dati dell’Emittente al 31 marzo 2016 sono tratti dalla segnalazione periodica di vigilanza inviata alla Banca d’Italia, come successivamente rettificata, e non sono stati assoggettati a revisione legale dei conti dell’Emittente. mar-16 Indicatori CRBCC CRBCC dic-14 Sistema CRBCC Sistema Treviglio Crediti deteriorati lordi /crediti lordi Crediti deteriorati netti /crediti netti % di copertura crediti deteriorati dic-15 Banche Minori Treviglio Sistema Sistema Banche Minori Treviglio 23,52% 23,04% 18,1%* 18,7%* 18,04% 17,7%*** 16,8%*** 16,54% 16,19% 10,8%** n.d 13,82% 10,8%**** 11,5% 35,83% 35,71% 45,4%* 40,8%* 27,43% 44,4%*** 36,5%*** Sofferenze lorde /crediti lordi 17,17% 16,63% 10,6%* 10,5%* 11,21% 10%*** 8,6%*** Sofferenze nette /crediti netti 10,68% 10,51% 4,8%** n.d 7,66% 4,5%**** 4,3% % di Copertura sofferenze 43,24% 42,23% 58,7%* 55,3%* 35,36% 58,7%*** 52,1%*** 4,15% 4,47% 6,9%** n.d 5,34% n.d.**** n.d 3,54% 3,66% 5,4%** n.d 4,64% n.d.**** n.d % copertura inadempienze probabili 22,22% 25,22% 27,5%** n.d 17,79% n.d.**** n.d Esposizioni scadute lorde /crediti lordi 2,20% 1,93% 0,7%** n.d 1,48% n.d.**** n.d Esposizioni scadute nette / crediti netti 2,32% 2,03% 0,6%** n.d 1,53% n.d.**** n.d % copertura esposizioni scadute 3,57% 3,90% 18,8%** n.d 2,15% n.d.**** n.d Rapporto Grandi Rischi (valore di bilancio)/ totale attivo (Totale impieghi + attività finanziarie disponibili per la vendita + crediti verso banche) (%) 32,66% 31,44% n.d. n.d. 31,22% n.d. n.d. Grandi rischi / impieghi netti 47,69% 48,19% n.d. n.d. 45,98% n.d. n.d. Sofferenze nette /patrimonio netto 107,11% 106,46% n.d. n.d. 68,41% 18,8% n.d. 0,22% 3,48% n.d. n.d. 1,49% n.d. n.d. Inadempienze probabili lorde / crediti lordi Inadempienze probabili nette / crediti netti Costo del rischio di credito * fonte Banca D'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2016 Aprile tav.4.1 pag.34. La fonte non reca dati disaggregati relativi alle categorie di crediti diversi dalle sofferenze. L’aggregato dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze presenta un’incidenza pari all’8,3% del totale degli impieghi lordi del sistema delle Banche Minori; il grado di copertura dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze del sistema delle Banche Minori è pari al 22,5%. ** fonte Banca D'Italia - Relazione Annuale Appendice 31/05/2016 - tav. a13.13 pag.118 *** fonte Banca D'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2015 Aprile tav.3.1 pag.21 **** fonte Banca D'Italia - Relazione Annuale Appendice 26/05/2015 - tav. a13.14 pag.118 non si sono inseriti i dati riferiti ai crediti deteriorati diversi dalle sofferenze, poiché nel 2014 era in vigore una diversa classificazione dei crediti deteriorati.. I rapporti Crediti deteriorati netti /crediti netti e Sofferenze nette /crediti netti relativi al sistema delle banche minori al 31 dicembre 2014 sono stati calcolati dall’Emittente assumendo a base di calcolo l’ammontare dei crediti indicati nel Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2015, tavola 3.1, mentre il rapporto Sofferenze nette /patrimonio netto relativo all’intero 15 sistema bancario al 31 dicembre 2014 è stato tratto da ABI Monthly Outlook - statistiche effettuate su base nazionale, dati “sistema bancario”. Nel corso del 2015 i crediti deteriorati lordi complessivi, pari al 23,04% del totale dei crediti lordi, sono cresciuti di 76 milioni di euro (+25,67%). Gli indicatori relativi all’Emittente risultano peggiori rispetto ai valori medi espressi dal sistema bancario per istituti aventi caratteristiche dimensionali omogenee, ed inoltre i rapporti di copertura risultano inferiori rispetto a quelli medi di sistema. Nelle successive tabelle viene evidenziato il dettaglio dei comparti dei crediti a clientela degli esercizi 2015 e 2014. A partire dal 1 gennaio 2015 ha trovato applicazione la nuova nozione di crediti deteriorati adottata dalla Banca d’Italia nel 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015 della Circolare 272 del 30 luglio 2008. Conseguentemente i crediti deteriorati sono stati ripartiti nelle categorie delle sofferenze; inadempienze probabili; esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, abrogando le precedenti nozioni di “incagli” e di “crediti ristrutturati”. Si segnala inoltre che l’Emittente ha adottato, in data 26 maggio 2015, una nuova, più rigorosa policy di valutazione dei crediti deteriorati che ha trovato applicazione dal 30 giugno 2015. Le sofferenze includono i relativi interessi di mora. a) Sofferenze b) Inadempienze probabili c) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati Totale crediti in bonis Totale Crediti a clienti al 31.03.2016 (migliaia di euro) Incidenza % Rettifiche di Crediti su totale valore Incidenza % su totale lordi crediti lordi complessive Crediti netti crediti netti 274.360 17,17% 118.636 155.724 10,68% 66.306 4,15% 14.736 51.570 3,54% 35.107 2,20% 1.255 33.852 2,32% 375.773 23,52% 134.627 241.146 16,54% 1.221.926 76,48% 4.853 1.217.073 83,46% 1.973.472 100,00% 274.107 1.699.365 100,00% a) Sofferenze b) Inadempienze probabili c) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati Totale crediti in bonis Totale Crediti a clienti al 31.12.2015 (migliaia di euro) Incidenza % Rettifiche di Crediti Crediti su totale valore lordi netti crediti lordi complessive 268.735 16,63% 113.474 155.261 72.233 4,47% 18.221 54.013 31.257 1,93% 1.219 30.037 372.225 23,04% 132.914 239.311 1.243.389 76,96% 4.989 1.238.401 1.615.614 100,00% 137.841 1.477.711 a) Sofferenze b) Inadempienze probabili c) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati Totale crediti in bonis Totale Crediti a clienti al 31.12.2014 (migliaia di euro) Incidenza % Rettifiche di Crediti su totale valore lordi crediti lordi complessive 184.155 11,21 % 65.110 87.739 5,34% 15.608 24.322 1,48% 523 296.217 18,04 % 81.241 1.345.896 81,96% 5.866 1.642. 113 100,00 % 87.107 Crediti netti 119.046 72.131 23.799 214.976 1.340.030 1.555.006 Incidenza % su totale crediti netti 10,51% 3,66% 2,03% 16,19% 83,81% 100,00% Incidenza % su totale crediti netti 7,66% 4,64% 1,53% 13,82% 86,18% 100,00% 16 Le seguenti tabelle indicano, alla data del 31 dicembre 2015 e alla data del 31 marzo 2016, l’ammontare dei crediti considerati come deteriorati a seguito dell’applicazione della definizione di forbearance delle esposizioni da parte dell’EBA nonché le consistenze delle “performing exposures” e “non performing exposures”. Crediti forborne deteriorati (in unità di euro) 31 dicembre 2015 31 marzo 2016 INADEMP. PROB. -41.867.493 -39.598.955 SCADUTO -13.932.785 -15.527.849 0 0 -55.800.278 -55.106.604 SOFFERENZA Totale complessivo Crediti forborne performing e non performing Esposizioni deteriorate (non-performing exposures with forbearance measures) Altre esposizioni oggetto di concessione (forborne performing exposures) Totale (unità di euro) 31 dicembre 2015 -55.800.278 31 marzo 2016 -55.106.604 -118.077.029 -114.962.413 -173.877.307 -170.069.017 La seguente tabella riporta le posizioni relative ai Grandi Rischi al 31 marzo 2016, 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014. Sono indicate il numero di posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” e l’importo, in migliaia di euro, degli impieghi nei confronti delle stesse. Grandi rischi N.posizioni Stato Italiano Gruppo iccrea Holding S.p.A. Banca Popolare di Vicenza Valore di bilancio Valore ponderato 31.03.2016 31.12.2015 3 2 614.733 643.939 53.984 68.939 27.143 0 695.860 712.128 104.830 92.785 31.12.2014 3 570.110 124.565 20.318 714.993 160.934 Nessuna delle posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” si riferisce ad una parte correlata. La Banca al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015 non ha grandi esposizioni nei confronti della clientela. I due soggetti che rientrano nel perimetro dei Grandi Rischi al 31 dicembre 2015 sono rappresentati dallo Stato Italiano e da ICCREA Holding S.p.A.. L’esposizione nei confronti di ciascuno di tali soggetti, ponderata in base ai coefficienti di rischiosità stabiliti dalla normativa di Vigilanza, è inferiore al limite del 25% dei Fondi Propri previsto dalla normativa stessa. Il peso complessivo dell’esposizione nominale che l’Emittente ha nei confronti di tali clienti al 31 dicembre 2015 è pari al 30,76% (29,34% al 31 dicembre 2014) del totale attività di rischio. L’esposizione ponderata al 31 dicembre 2015 è pari al 7,52% (11,74% al 31 dicembre 2014). L’esposizione nominale è fortemente influenzata dai titoli dello Stato Italiano detenuti nel portafoglio dell’Emittente a cui viene assegnata una ponderazione pari allo 0%. L’esposizione complessiva verso Grandi Rischi, al 31 marzo 2016 ammonta a 695 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto a 712 milioni del 31 dicembre 2015; con un peso ponderato di 104,83 milioni di euro al 31 marzo 2016 rispetto ai 92,8 milioni di euro del 31 dicembre 2015. Parte preponderante di tale esposizione è costituita da titoli di debito emessi dal Ministero del Tesoro, Stato Italiano (il peso ponderato dei titoli di Stato è pari a zero). Indicatore di Leva Finanziaria L’indicatore Leverage Ratio al 31 dicembre 2014 risultava pari a 6,94%. Alla data del 31 dicembre 2015, la Banca presenta un Leverage Ratio pari al 6,04%. Il Leverage Ratio è calcolato dalla Banca come rapporto tra il Tier 1, e l’attivo non ponderato comprensivo delle poste fuori bilancio. L’indicatore si rileva a partire dal 1° gennaio del 2015. Indicatori di liquidità Di seguito si riportano, oltre che l’indicatore Loan to Deposit ratio, gli indicatori LCR e NFSR della Banca. 17 Data di riferimento Soglia Minima 31/12/2014 31/12/2015 31/03/2016 Indice LCR (1) 60% 287,07% 465,31% 253,26% Indice NFSR (2) 100% 146,53% 148,98% 144,76% 0% 81,31% 85,87% 90,04% Loan to Deposit Ratio (3) (1) Valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, 70% dal 01 gennaio 2016 e 100% dal 01 gennaio 2018 come definite dal Regolamento UE 575/2013 (CRR). (2) Alla data del Prospetto non è stata ancora definita una soglia minima regolamentare ma nell’ambito del Comitato di Basilea è stata proposta una soglia minima del 100%. (3) Non essendo un indicatore regolamentare non è prevista una soglia minima. Alla data del supplemento la Banca ha in essere operazioni di finanziamento collateralizzati e aste BCE Tltro II per il tramite dell’Istituto Centrale di Categoria ICCREA Banca S.p.A. . L’ammontare dei finanziamenti è pari a 383,77 milioni di euro, come riportato in dettaglio nella tabella seguente: Tipo Strum TLTRO II BCE Nozionale Interessi Impiego Decorrenza Scadenza Divisa Tasso 133.770.000,00 243.461,40 134.013.461 29/06/2019 24/06/2020 EUR 0,045% 50.000.000,00 -22.791,67 49.977.208,33 14/09/2015 14/03/2017 EUR -0,03% 50.000.000,00 -11.395,83 49.988.604,17 29/10/2015 28/04/2017 EUR -0,015% Finanziamenti Collateralizzati Finanziamenti Collateralizzati Finanziamenti Collateralizzati Finanziamenti Collateralizzati 50.000.000,00 -40.444,44 49.959.555,56 20/01/2016 20/07/2016 EUR -0,255% 100.000.000,00 -127.141,67 99.872.858,33 26/05/2016 21/12/2016 EUR -0,219% TOTALE 383.770.000,00 In data 10 maggio 2016 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato di sostituire le aste TLTRO (Target long term rifinancing operation) per l’intero importo di euro 133,770 milioni con nuove aste quadriennali TLTRO II con scadenza 24 giugno 2020. La nuove aste TLTRO II hanno costi di rifinanziamento inferiori alle precedenti aste target TLTRO (le nuove aste hanno un costo di rifinanziamento che va da zero a -0,40%); inoltre le nuove aste TLTRO II offrono la possibilità di ottenere liquidità a tasso fisso ai costi precedentemente indicati, per un periodo di tempo di quattro anni (con la facoltà data alla Banca di rimborsarle trascorsi due anni). A fronte di tali operazioni, è stata concessa una garanzia costituita su titoli di Stato in portafoglio dell’Emittente, per 408,88 milioni di euro. Tali operazioni comportano la mancata disponibilità dei titoli posti a garanzia per tutta la durata dell’operazione e conseguentemente l’eventuale difficoltà di restituire la liquidità ottenuta qualora l’impiego della stessa venisse effettuato per periodi di tempo più lunghi rispetto alle scadenze delle operazioni di rifinanziamento e/o in attività che presuppongano il rischio di non recuperare le somme investite. Si segnala inoltre, con riferimento alle operazioni effettuate con ICCREA Banca S.p.A., che tale controparte richiede delle garanzie aggiuntive per fronteggiare situazioni di difficoltà generate dall’eventuale peggioramento del rating del debito sovrano e/o di superiori svalutazioni (haircut); infatti, a fronte di circa 383,77 milioni di euro di operazioni di rifinanziamento, l’Emittente ha depositato complessivamente presso ICCREA Banca S.p.A. 409,46 milioni di euro di titoli di Stato. L’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate a garanzia di finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazioni di rifinanziamento con la BCE è pari a 170.540.000,00 euro alla data del 23 maggio 2016. 18 Esposizioni verso il debito sovrano La Banca al 31 dicembre 2015 ha un’esposizione sul debito dello Stato italiano per un valore nominale di complessive 593.438 migliaia di euro (538.000 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) che rappresenta il 94,88% delle attività finanziarie dell’Emittente ed il 26,51% dell’attivo. La Banca non ha esposizioni su debiti sovrani di altri Stati. Nelle tabelle che seguono sono riportate le informazioni relative all’esposizione dell’Emittente al debito sovrano al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014, con indicazione dello stato sovrano emittente e con indicazione del relativo rating, della classificazione dei titoli in bilancio, del valore nominale, del valore di bilancio e del fair value dei titoli stessi. Secondo le indicazioni dell’Autorità di Vigilanza europea, per "debito sovrano" devono intendersi i titoli obbligazionari emessi dai Governi centrali e locali e dagli Enti governativi, nonché i prestiti agli stessi erogati. Tutti i valori sono espressi in migliaia di euro. 31/12/2015 Valore Governi e Categoria rating IAS Nominale Italia/BBBTotale AFS 593.438 593.439 Val. di Bilancio 599.072 599.072 31/12/2014 Fair Value Governi e rating 599.072 Italia/BBB599.072 Totale Categori a IAS AFS Valore Nominale Val. di Bilancio 538.000 538.000 Fair Value 544.233 544.233 544.233 544.233 Alla data del 23 maggio 2016 l’esposizione in titoli di debito sovrano è pari a 584.195 migliaia di euro. La seguente tabella riporta l’esposizione in titoli di debito sovrano suddivisi per vita residua alla data del 23 maggio 2016: Scadenza entro 1 anno tra 1 e 3 anni tra 3 anni e 5 anni tra 5 anni e 10 anni oltre 10 anni Totale Valori 274.831.413,15 4.563.200,00 145.124.000,00 42.007.184,00 114.670.085,59 584.195.882,74 Si specifica in proposito che l’incidenza dell’utile da cessione o riacquisto di attività disponibili per la vendita sul margine di intermediazione è stata pari al 32,13% al 31 dicembre 2014 e pari al 25,92% alla data del 31 dicembre 2015. La seguente tabella rappresenta l’andamento dello spread tra BTP decennale e Bund tedesco (espresso in punti base, ossia in centesimi di punto percentuale) dal 2012 alla data del Supplemento Informativo. 31.12.2012 316 31.12.2013 212 31.12.2014 134 30.06.2015 156 31.12.2015 96 23.05.2016 130 Esposizione del portafoglio dell’Emittente ai rischi di mercato (dati in migliaia di Euro)* 31.12.2015 VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato relativamente al portafoglio di negoziazione (TRADING BOOK) VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato relativamente al portafoglio bancario (BANKING BOOK) 0 31.12.2014 0 6.776 2.970 * Si specifica che, ai fini del calcolo dei requisiti per gli assorbimenti patrimoniali a fronte dei rischi di Mercato l’Emittente adotta il metodo standard. ** Il Value at Risk (VaR) è una misura di rischio applicata agli investimenti finanziari. Tale misura indica la perdita potenziale di una posizione di investimento in un orizzonte temporale pari a 10 giorni, con un livello di confidenza pari 19 a 99%. È una tecnica comunemente usata da banche d'investimento per misurare il rischio di mercato delle attività che detengono in portafoglio. Cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’emittente dalla data dell’ultimo bilancio In data 1° maggio 2016 l’Assemblea generale dei soci ha approvato il bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, che presenta una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro. La Società di Revisione ha rilasciato la relazione di revisione relativa all’esercizio 2015 in data 8 aprile 2016. Il perdurare della situazione economica di crisi ed il conseguente deterioramento della qualità del credito imporrà ulteriori accantonamenti, previsti nel corso del 2016 a fronte di dubbi esiti che potranno incidere significativamente sul risultato economico dell’esercizio in corso. Cambiamenti significativi della situazione finanziaria o commerciale dell’emittente Il perdurare della situazione di crisi dei mercati del credito, il deterioramento delle condizioni dei mercati dei capitali e il rallentamento dell’economia globale potrebbero determinare ulteriori effetti negativi sulla capacità della clientela bancaria di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un significativo peggioramento della qualità del credito nei settori di attività dell’Emittente e, in ultima analisi, comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Inoltre, una diminuzione della redditività potrà determinare una minore capacità di autofinanziamento, con conseguenti possibili effetti sulla situazione patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Al riguardo si evidenzia che l’ammontare delle riprese di valore nette per deterioramento credito stimate dall’emittente nel budget operativo approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016 è pari a 21 milioni di euro per l’anno 2016. Modifiche all’elemento D1 della Nota di Sintesi All’elemento D1 della Nota di Sintesi “Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici e individuali per l’emittente e per il suo settore”, i paragrafi appresso riportati sono stati è modificati e integrati ovvero introdotti ex novo (paragrafi “IV.1.3.7 Rischi relativi all’aumento delle imposte differite attive (DTA)” e “IV.2.6 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema”) come segue: Elemento D1 Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici e individuali per l’emittente o per il suo settore IV.1.RISCHI RELATIVI ALL’ATTIVITÀ DELL’EMITTENTE IV.1.1 Rischio relativo all’andamento economico della Banca nel periodo di riferimento. In data 26 gennaio 2016 il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente ha approvato la situazione economica relativa all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 e approvato dall’Assemblea generala dei soci il 1° maggio 2016. Il risultato economico della Banca per l’esercizio 2015 ha visto una perdita pari a 24,28 milioni di euro. Il deterioramento della qualità del credito ha imposto l’effettuazione, nel corso dell’esercizio 2015, di rilevanti ulteriori accantonamenti a fronte di dubbi esiti che hanno inciso significativamente sul risultato economico dell’esercizio 2015. Nel corso del 2015 i crediti deteriorati lordi complessivi, pari al 23,04% del totale dei crediti lordi, sono cresciuti di 76 milioni di euro (+25,67%). IV.1.2 Rischio connesso alle risultanze dei procedimenti ispettivi di Banca d’Italia Lo scorso 9 giugno si è tenuto un incontro con gli esponenti dell’Emittente e in funzionari di Banca d’Italia per una verifica sulla situazione aziendale. Con una comunicazione scritta del 22 giugno 2016 la Banca d’Italia ha richiamato 20 l’Emittente, per quanto riguarda gli aspetti di debolezza che caratterizzano la situazione aziendale, ad adottare criteri di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti, e aa conferire maggiore concretezza alle operazioni straordinarie annunciate nel piano strategico del triennio 2015/2017 (in particolare cessioni di immobili e cessione di alcuni sportelli), volti a supportare la redditività aziendale e il rafforzamento patrimoniale. IV.1.3.1. Rischio di credito L’Emittente è esposto al rischio di credito consistente nel rischio di subire perdite derivanti dall’insolvenza o dal deterioramento del merito creditizio delle controparti affidate. Al 31 dicembre 2015 si riscontra un aumento dei crediti deteriorati lordi rispetto al 31 dicembre 2014, che passano dal 18,04% al 23,04% sul totale del crediti; conseguentemente i crediti in bonis decrescono dall’81,96% del 31 dicembre 2014 al 76,96% del 31 dicembre 2015. I dati al 31 marzo 2016 sono pressoché invariati rispetto al 31 dicembre 2015. Il totale crediti in bonis al 31 marzo 2016 è pari al 76,48% del totale crediti mentre i crediti deteriorati sono pari al 23,52%. Si evidenza che sulla base del budget operativo approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016, si prevedono riprese di valore nette per deterioramento di crediti stimate per tutto il 2016 in 21 milioni di euro IV.1.3.2 Rischio connesso all’andamento dei tassi di interesse Il rischio di tasso di interesse rappresenta il rischio connesso alla possibilità di subire minori ricavi o perdite in conseguenza di uno sfavorevole andamento dei tassi d’interesse, sia in termini di riduzione del margine di interesse che in termini di contrazione del valore del patrimonio della Banca. La dinamica di riduzione dei tassi si è evidenziata nell’esercizio 2014 ma soprattutto nel 2015. Questa dinamica è stata tuttavia parzialmente controbilanciata dalla favorevole dinamica delle commissioni attive generate dalla raccolta indiretta. Tale tendenza, pur in presenza di una riduzione del costo della raccolta che si è mostrata costante, potrebbe avere effetti negativi sulla dinamica del margine di interesse, con conseguenze negative anche sui risultati dell’Emittente, ove tale dinamica non risulti adeguatamente controbilanciata da dinamiche positive di altre voci del conto economico. IV.1.3.3 Rischio connesso all’esposizione verso il debito sovrano L’attività di investimento in strumenti finanziari con risorse proprie comporta un rischio di effetti negativi in termini di possibili minusvalenze sugli investimenti effettuati e conseguentemente sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. La Banca al 31 dicembre 2015 ha un’esposizione sul debito dello Stato italiano per un valore nominale di complessive 593.438 migliaia di euro che rappresenta il 94,88% delle attività finanziarie dell’Emittente ed il 26,51% dell’attivo (538.000 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). La Banca non ha esposizioni su debiti sovrani di altri Stati. IV.1.3.4. Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale La contrazione dei Fondi Propri al 31 dicembre 2015 rispetto al 31 dicembre 2014 è da imputarsi al risultato di esercizio 2015, che ha registrato una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro. Tra il 31 dicembre 2015 e il 31 marzo 2016 il totale del fondi propri è rimasto pressoché invariato. Al 31 dicembre 2014, così come al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016 l’Emittente presenta coefficienti (Common Equity Tier 1 Capital Ratio, Tier 1 Capital Ratio e Total Capital Ratio) al di sopra dei minimi regolamentari inclusivi del “Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale. Inoltre, non può escludersi che in futuro possano sorgere ulteriori necessità di rafforzamento patrimoniale dell’Emittente per cui gli investitori potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori aumenti di capitale sociale. Dalla data del 2 novembre 2015 ad oggi la Banca non è stata assoggettata ad altri processi SREP da parte di Banca D’Italia. IV.1.3.5 Rischio di liquidità Il rischio di liquidità è il rischio di non essere in grado di far fronte ai propri impegni di cassa nei tempi richiesti e a costi sostenibili. Nonostante la Banca adotti misure volte a contenere e/o neutralizzare l’esposizione a tale rischio, non si può escludere che il verificarsi di eventi che determinino l’aumento dei costi di finanziamento dell’Emittente e/o limitino il suo accesso ad alcune tradizionali fonti di raccolta incidano negativamente sulla liquidità e possano avere un impatto negativo, anche rilevante, sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Gli indicatori di liquidità, LCR, NSFR, e il Loan to deposit ratio, hanno tutti subito tra il dicembre 2014, 31 dicembre 2015 e il 31 marzo 2016 una variazione negativa. La riduzione maggiore si è avuta essenzialmente per l’indicatore LCR. Come già visto e riportato nel presente supplemento, l’andamento negativo della raccolta diretta e della raccolta interbancaria, durante il periodo analizzato, hanno contribuito negativamente sulle voci attività liquide e sui deflussi di cassa netti, voci che concorrono a costituire l’indicatore LCR. IV.1.3.6. Rischio di mercato Consiste nel rischio connesso all’operatività nei mercati finanziari, nell’ambito della gestione del proprio portafoglio di investimento. Nel quadro della turbolenza che ha interessato i mercati finanziari, il rischio di mercato è riferibile anche a strumenti tradizionalmente caratterizzati da un più basso profilo di aleatorietà (obbligazioni emesse da Stati, enti sovranazionali, Banche di Credito Cooperativo e organismi centrali del credito cooperativo), dei quali si 21 compone, nella sua interezza, il portafoglio dell’Emittente. Tuttavia, nel periodo 2012-2015 e fino alla data del Supplemento la Banca ha mantenuto sospesa l’operatività del portafoglio di negoziazione e, pertanto, non si configurano in tale arco di tempo assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio di mercato. La Banca non detiene titoli nei portafogli HFT e HTM pertanto il calcolo del VaR viene effettuato sul portafoglio attività disponibili per la vendita (AFS). Alla data del Supplemento, il VaR sul portafoglio AFS composto da titoli obbligazionari governativi UE (per un controvalore di mercato di euro 619.074.000) è pari a euro 5.346.000. Il Paragrafo IV.1.3.7 “Rischi relativi all’aumento delle imposte differite attive (DTA)” è stato inserito come segue: IV.1.3.7 “Rischi relativi all’aumento delle imposte differite attive (DTA) La Legge 214/2011 ha previsto, in particolare, la trasformazione in credito d’imposta delle DTA riferite a svalutazioni e perdite su crediti, nonché di quelle relative al valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali (c.d. DTA trasformabili) nel caso in cui la società rilevi nel proprio bilancio individuale una perdita d’esercizio. La trasformazione in credito d’imposta opera con riferimento alle DTA iscritte nel bilancio in cui si rileva la perdita civilistica e per una frazione delle stesse pari al rapporto tra l’ammontare della perdita e il patrimonio netto della società. La Legge 214/2011 ha previsto, inoltre, la trasformazione delle DTA anche in presenza di una perdita fiscale su base individuale; in tale circostanza la trasformazione opera sulle DTA iscritte in bilancio a fronte della perdita fiscale, per la quota della perdita medesima generata dalla deduzione delle componenti di reddito negative sopra descritte (svalutazioni e perdite su crediti, avviamenti e altre attività immateriali). In tale contesto normativo, quindi, il recupero delle DTA trasformabili risulta garantito in capo all’Emittente anche nel caso in cui quest’ultimo non dovesse generare adeguati redditi imponibili futuri in grado di assorbire ordinariamente le deduzioni corrispondenti alle DTA iscritte. La disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, come affermato nel Documento Banca d’Italia/CONSOB/ISVAP (attuale IVASS) “Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011” n. 5 del 15 maggio 2012, nel conferire “certezza” al recupero delle DTA trasformabili, incide in particolare sul test di recuperabilità previsto dal principio contabile IAS12, rendendolo di fatto automaticamente soddisfatto. Anche la normativa regolamentare prevede un trattamento più favorevole per le DTA trasformabili rispetto alle altre tipologie di DTA; le prime infatti, ai fini dei requisiti di adeguatezza patrimoniale cui è soggetto la Banca, non costituiscono elementi negativi del patrimonio e sono incluse nelle Attività Ponderate per il Rischio (le “RWA”) con una ponderazione del 100%. IV.1.4.1 Rischio connesso alla variabilità degli utili e alla distribuzione di dividendi Si evidenzia che, tenuto conto dei risultati del bilancio di esercizio 2015, approvato dall’Assemblea generale dei soci in data 1° maggio 2016, sul quale la Società di Revisione ha rilasciato la relativa relazione in data 8 aprile 2016, e il collegio sindacale in data 11 aprile 2016 ha rilasciato “la relazione del collegio sindacale”, non sussistono i presupposti per la distribuzione di dividendi. IV.1.6 Rischio di concentrazione degli impieghi È una sottocategoria del rischio di credito determinato da una concentrazione delle attività di impiego della Banca in favore di un numero limitato di beneficiari. Nessuna delle posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” si riferisce ad una parte correlata. IV.1.8 “Sanzioni applicate a esponenti aziendale e ad alti dirigenti” Con provvedimento emesso in data 25 giugno 2013, la Banca d’Italia – Vigilanza Bancaria e Finanziaria, sede di Milano, ha irrogato a Riccardo Marciò una sanzione amministrativa pecuniaria dell’importo di euro 16.000, in relazione all’incarico di Direttore Generale ricoperto presso Non Performing Loans SpA, attualmente cessato. IV.1.9. Rischi connessi con l’operatività verso soggetti collegati Per rischio inerente le operazioni con soggetti collegati, si intende il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della Banca possa compromettere l’oggettività e l’imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, esposizione della Banca a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, nonché potenziali danni per depositanti e azionisti. Al 31 dicembre 2015, l’ammontare complessivo degli impegni e garanzie rilasciate a parti correlate ammonta a zero, mentre l’ammontare delle garanzie ricevute ammonta a 11,12 milioni di euro, di cui 10,52 nei confronti di amministratori, sindaci e dirigenti. Si precisa che nessuna delle parti correlate risulta presentare esposizioni superiori ai limiti prudenziali stabiliti dalla normativa di vigilanza. 22 IV.1.10. Rischio derivante da investimenti partecipativi in imprese non finanziarie La disciplina delle partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari è diretta a contenere il rischio di un eccessivo immobilizzo dell’attivo derivante da investimenti partecipativi in imprese finanziarie e non finanziarie; con specifico riferimento a queste ultime, mira altresì a promuovere una gestione dei rischi e dei conflitti di interesse conforme al criterio della sana e prudente gestione. Relativamente a tale tipologia di rischio al 31 dicembre 2015 si rileva la presenza di 7 partecipazioni in imprese non finanziarie. L’esposizione complessiva al 31 dicembre 2015 ammonta a 2,35 milioni di euro (1,49% dei Fondi Propri) mentre la maggiore esposizione, è pari a 1,9 milioni di euro (1,21% dei fondi propri) relativa a Autostrade Lombarde S.p.A IV.1.11. Rischio di leva finanziaria eccessiva Il rischio di leva finanziaria eccessiva rappresenta il rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la banca vulnerabile, determinando l’adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività. . La Banca ha adottato un sistema di limiti per assicurare che variazioni rilevanti nel rischio leva finanziaria eccessiva vengano prontamente evidenziate all’attenzione degli opportuni livelli di responsabilità. Alla data del 31 dicembre 2015, la Banca presenta un indice di leva finanziaria pari al 6,04%. IV.2 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AI SETTORI DI ATTIVITA’ E AI MERCATI IN CUI OPERA L’EMITTENTE E IL GRUPPO DELL’EMITTENTE IV.2.2 Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 8 aprile 2016 n.49, di conversione del decreto legge n.18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di Credito Cooperativo. Alla data del supplemento è in corso la procedura di pubblica consultazione avviata dalla Banca d’Italia delle normativa di attuazione della citata riforma; la consultazione si concluderà il 13 settembre 2016. Ad oggi non essendo state emanate le disposizioni di attuazione della menzionata riforma da parte di Banca d’Italia, non è possibile prevedere con certezza quali effetti, in concreto, tale innovazione normativa sia destinata a produrre sull’Emittente. Si specifica che, in ogni caso la Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio – Società Cooperativa non dispone di un patrimonio netto superiore a 200 milioni di euro e, secondo quanto previsto dalla menzionata riforma legislativa, l’Emittente dovrà aderire ad un Gruppo Bancario Cooperativo o, in alternativa deliberare la messa in liquidazione. Alla data del supplemento la BCC di Treviglio ha intenzione di aderire ad un gruppo bancario, tuttavia alla data del supplemento il Gruppo Bancario Cooperativo non è ancora stato costituito e quindi non è possibile formulare indicazioni in ordine a possibili impatti derivanti dall’adesione dell’Emittente al Gruppo Bancario Cooperativo sulla operatività e sulla situazione economica finanziaria e patrimoniale dell’Emittente. Alla data del supplemento non è possibile prevedere quali possano essere, nel dettaglio, i contenuti del contratto di coesione previsto dal decreto legislativo n.18 del 2016 che disciplinerà tra l’altro i poteri di direzione e coordinamento esercitabili dalla capogruppo con riguardo agli indirizzi strategici e agli obiettivi delle BCC nonché gli accordi con cui le banche aderenti garantiscono in solido i creditori esterni e si forniscono reciproco sostegno per preservare la solvibilità e liquidità di ciascuna banca del gruppo. Come previsto dall’art.2-bis del decreto legge 18 del 2016 come modificato dalla legge di conversione la Banca il 14 giugno 2016 ha aderito al Fondo Temporaneo delle Banche di Credito Cooperativo istituito dalla Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali ed Artigiane il 27 maggio 2016. Il fondo temporaneo opererà per un periodo di tempo limitato ovvero fino alla data di adesione al Gruppo Bancario Assicurativo. Il fondo opera in piena autonomia decisionale quale strumento mutualistico-assicurativo e può favorire, in base a quanto definito dal proprio statuto, processi di consolidamento e di concentrazione delle banche di credito cooperativo. Gli interventi al fondo sono forniti dalla Banche consorziate, l’importo massimo di contribuzione è pari allo 0,2% l’anno dell’attivo patrimoniale che per la Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio l’ammontare massimo corrisponde, stante l’attivo patrimoniale attuale, a circa 4,5 milioni di euro all’anno . IV.2.6 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema La crisi dei mercati finanziari, che ha comportato la riduzione della liquidità a disposizione degli operatori, l’incremento del premio per il rischio, la crescita delle tensioni legate al debito sovrano di alcuni Paesi e l’innalzamento dei requisiti patrimoniali e di liquidità previsti da Basilea 3 e, più recentemente, connessi ai risultati del Comprehensive Assessment, hanno generato la necessità di articolate iniziative a supporto del sistema creditizio che hanno visto 23 direttamente coinvolti sia Stati (anche attraverso l’intervento diretto nel capitale di alcune banche) sia banche centrali (inizialmente in misura prevalente attraverso operazioni di rifinanziamento dietro presentazione di idonei titoli in garanzia e, in un secondo momento, anche attraverso interventi di riacquisto sui mercati finanziari). A partire dalla metà del 2011 si è assistito ad un intervento rilevante da parte delle autorità competenti (in particolare la BCE) volto ad assicurare al sistema bancario adeguate condizioni di liquidità, al fine di superare le fasi più acute della crisi che ha interessato l’Eurozona. Si fa in particolare riferimento alle operazioni di finanziamento garantite da titoli ed attivi, utilizzate in maniera rilevante dalle banche dei paesi dell’Eurozona. Nel 2014 il Consiglio Direttivo della BCE ha deciso di condurre per un periodo di due anni una serie mirata di operazioni di finanziamento a più lungo termine (Targeted Long Term Refinancing Operation, o TLTRO che sostituivano le operazioni LTRO – Long Term Refinancing Operation introdotte nel corso del 2012). Inoltre, nel marzo 2016, la BCE ha annunciato nuove misure di finanziamento (TLTRO II), concedendo alle banche la possibilità di estendere la scadenza del funding a medio lungo termine fino al marzo 2021. Alla data del supplemento il totale delle operazioni di rifinanziamento e partecipazione ad asta TLTRO II 383,77 milioni (al 31 dicembre 2014 pari a euro 89,2 milioni) a fronte della concessione in garanzia di Titoli di Stato del proprio portafoglio. Con riferimento alle operazioni di finanziamento con la BCE si segnala che in data 10 maggio 2016 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha preso la delibera di sostituire le aste TLTRO per l’intero nominale di euro 133.770 con nuove aste quadriennali TLTRO II scadenza 24 giugno 2020 per l’intero importo. 24 Modifiche all’elemento D3 della Nota di Sintesi All’elemento D3 della Nota di Sintesi “Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici per gli strumenti finanziari”, il paragrafo appresso riportato è modificato e integrato come segue: Elemento D3 Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici per gli strumenti finanziari IV.3.3 Rischio relativo alle modalità di determinazione del prezzo La Tabella che segue illustra il raffronto tra i rapporti di P/E e di P/BV dell’Emittente, con riferimento al valore nominale delle Azioni aumentato del sovrapprezzo, con quello di altre banche, quotate e non quotate comparabili ad esso, in quanto costituite in forma cooperativa e operanti secondo un analogo modello di business, al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015. 31/12/2015 P/E NG BCC di Treviglio 31/12/2014 P/BV 0,136 P/E 65,75 P/BV 0,11 Banche Cooperative Quotate Banco Popolare 4,8 0,25 NG 0,58 UBI Banca 26,2 0,31 NG 0,58 Banca Popolare di Milano 9,5 0,60 17,55 0,90 Banca Popolare di Sondrio 11,2 0,56 16,44 0,79 Banca popolare dell’Emilia Romagna 10,8 0,46 232,50 0,71 Media Banche Cooperative Quotate* 12,5 0,436 16,99 0,71 Banche Cooperative Non Quotate Banca Popolare di Bari (1) n.d. n.d. 44,97 1,01 Chiantibanca – Credito Cooperativo (2) BCC San Giorgio Quinto Valle Agno (3) Banca Popolare Etica (4) n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 4,45 61,42 17,10 0,167 0,18 0,72 Banca Popolare di Puglia e Basilicata (5) n.d. n.d. NG 0,84 BCC di Roma (6) n.d. n.d. 7,97 0,28 n.d. n.d. 27,18 0,53 Media Banche Quotate Cooperative Non La dicitura NG indica che il dato è negativo. * Il dato della media del P/E delle Banche Cooperative Quotate al 31 dicembre 2014 è stato calcolato escludendo il P/E relativo alla Banca popolare dell’Emilia Romagna, atteso il valore estremamente elevato dello stesso, che potrebbe condurre a valutazioni fuorvianti (la media aritmetica del P/E includendo il dato di tale banca risulta, infatti, pari a 88,83 al 31 dicembre 2014). Si evidenzia al riguardo anche che il dato relativo alla media del P/E relativo al campione delle banche quotate è connotato da scarsa rappresentatività stante il limitato numero di multipli disponibili delle banche prese a riferimento. I dati di P/E e P/BV al 31 dicembre 2015 sono stati rilevati data 21 luglio 2016. Le banche del campione sono state selezionate dall’Emittente in considerazione dei dati disponibili al 31 dicembre 2014 relativi a banche cooperative. I valori medi sono calcolati come media aritmetica dei dati delle banche ricomprese nel campione, non tenendo conto dei valori negativi. Per la fonte dei dati si veda il paragrafo 5.3.1. della Sezione Seconda 25 SEZIONE PRIMA 26 Modifiche al CAPITOLO III – Modificato e integrato come segue: INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE Di seguito sono riportate le principali informazioni finanziarie selezionate dall’Emittente relative agli esercizi annuali chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014. Le informazioni finanziarie relative all’Emittente al 31 dicembre 2015 sono state estratte dal bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2015 della Banca, approvato dall’Assemblea dei soci il 1° maggio 2016, predisposto in conformità agli IAS/IFRS adottati dall’Unione Europea, facendo riferimento a quanto stabilito da Banca d’Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005, e assoggettato a revisione contabile dalla Società di Revisione che ha emesso la propria relazione, senza rilievi, in data 8 aprile 2016, ai sensi degli artt. 14 e 16 del D.Lgs. 27.1.2010 n. 39. Le informazioni finanziarie di seguito riportate devono essere lette congiuntamente ai Capitoli IX, X e XX della Sezione I del Prospetto Informativo e ai corrispondenti capitoli del presente Supplemento. I dati riportati nel presente capitolo sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente specificato. 3.1 INFORMAZIONI SELEZIONATE RELATIVE AGLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2015, E 2014 Le tabelle che seguono riportano sinteticamente i principali dati patrimoniali, finanziari ed economici riferiti agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014. Principali dati patrimoniali (migliaia di euro) Debiti verso banche Raccolta diretta da clientela Raccolta indiretta Mezzi di terzi amministrati Crediti verso la clientela Crediti verso Banche Altre attività finanziarie Totale dell’attivo Patrimonio netto (compreso utile di periodo) Dati per azione: Patrimonio netto per azione (unità di euro) 31-dic 2015 347.738 1.720.126 527.151 0 1.477.711 57.751 0 2.259.591 31-dic 2014 238.545 1.912.539 469.714 0 1.555.006 121.088 0 2.373.842 Var 15/14 109.193 -192.413 57.437 0 -77.295 63.337 0 -114.251 145.621 174.017 -28.394 -16,32% 19,34 23,09 -3,75 -16,24% % Var 45,77 -10,06% 12,23% 0,00% -4,97% -52,30 0,00% -4,81% Al 31 dicembre 2015 il patrimonio netto si è ridotto del 16,32% rispetto al 2014, per effetto della perdita d’esercizio di euro 24,28 milioni. Ciò è causa anche della riduzione del patrimonio netto per azione La raccolta diretta da clientela al 31 dicembre 2015 evidenzia un decremento del 10,06% rispetto al precedente esercizio. Il decremento lo si deve principalmente alla politica della Banca tesa a ridurre i tassi di raccolta e di conseguenza il costo della stessa, al fine di migliorare il margine di intermediazione. Questa scelta ha comportato la perdita di masse di raccolta di clientela privata ma soprattutto clientela istituzionale, tesorerie di Banche o di Cooperative, che ricercava per la propria liquidità elevati tassi di remunerazione con operazioni di breve durata. Pertanto nell’anno 2015, si è assistito ad una trasformazione di masse importanti, da raccolta diretta a raccolta indiretta che è incrementata del 12.23%. Quanto ai rapporti verso banche, i debiti sono cresciuti nell’esercizio 2015 del 45,77% rispetto 27 all’esercizio precedente per l’incremento delle Aste effettuate con la BCE attraverso rifinanziamenti collateralizzati,. Queste operazioni consentono di accedere e ottenere nuova liquidità con operazioni garantite dal collaterale, ossia titoli eleggibili presso la BCE: nel caso dell’Emittente titoli dello Stato Italiano. L'operazione contrattuale consiste nel sottoporre a vincolo uno specifico asset (collaterale) per ricevere in cambio liquidità; Per maggiori informazioni si veda Capitolo X. Si riportano di seguito i principali dati di conto economico relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014. Principali dati di conto economico Principali dati di conto economico (migliaia di euro) Margine di interesse Commissioni nette Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette su crediti Risultato netto gestione finanziaria Costi operativi Utile (perdita) dell’operatività corr. al lordo imposte Imposte sul reddito esercizio dell’op.corr. Utile (perdita) di periodo 31/12/15 31.678 13.534 61.591 (51.438) 9.014 (37.766) (28.752) 4.468 (24.283) 31/12/14 28.437 12.721 60.502 (23.114) 36.759 (34.863) 1.897 (1.609) 287 Var 15/14 % Var 3.241 11,40% 813 6,39% 1.089 1,80% 28.325 122,54 % -27.746 -75,48% 2.903 8,33% -30.648 -1.615,96% 6.078 -377,69% -23.996 -8.347,03% L’esercizio 2015 si è chiuso con una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro, rispetto all’utile netto di esercizio pari a 287 migliaia di euro registrato nel 2014. Sul risultato economico dell’esercizio 2015 hanno inciso in maniera assolutamente preponderante le rettifiche di valore nette totali, pari a 52,57 milioni di euro rispetto a 23,74 milioni dell’anno precedente, dovute al deterioramento di crediti per euro 51,4 milioni ed altre operazioni finanziarie per euro circa 1,1 milioni. Nello specifico le Rettifiche di valore sono relative a: Deterioramento del Credito Le rettifiche di valore per il deterioramento di crediti si sono attestate a 51,4 milioni di euro con un incremento del 122,54% rispetto all’esercizio precedente (23,1 milioni al 31 dicembre 2014). Svalutazione delle partecipazioni L’Emittente ha proceduto alla svalutazione della partecipazione in Autostrade bergamasche S.p.A. per un valore di euro 15.062,00 a seguito della svalutazione durevole a fronte di ripianamento perdite della stessa Autostrade Bergamasche S.p.a. Rettifiche di valore Le rettifiche di valore per deterioramento di altre operazioni finanziarie, pari a 1,1 milioni di euro, sono in crescita di 495,6 migliaia di euro rispetto all’esercizio precedente. Le rettifiche di valore sono il risultato della stima degli impegni della Banca verso il fondo di Garanzia dei Depositanti. Il Fondo tutela i depositanti delle Banche di Credito Cooperativo, al fondo aderiscono tutte le Banche di Credito Cooperativo operanti in Italia. La Banca nel 2015 è stata chiamata, per la sua parte di sua competenza, a far fronte a interventi operati e deliberati dal Fondo di Garanzia dei depositanti del Credito Cooperativo, a sostegno delle consorelle in difficoltà. Il margine di interesse ha raggiunto a fine anno i 31,68 milioni di euro, con un incremento di 3,24 milioni di euro rispetto all’esercizio 2014 (+ 11,40%). L’incremento del margine di interesse è stato determinato da una diminuzione degli interessi passivi (- 12,5 milioni di euro) superiore alla diminuzione degli interessi attivi (-9,3 milioni di euro). Il decremento degli interessi attivi è riconducibile in misura significativa al comparto dei flussi cedolari sugli investimenti in strumenti finanziari, rappresentati in larghissima parte da titoli di stato. 28 Le commissioni nette da servizi si sono attestate, a fine 2015, a 13,5 milioni di euro, con una crescita in termini assoluti di 812,8 migliaia di euro (+6,39 per cento rispetto al 2014), derivante dalla somma algebrica dell’incremento delle provvigioni attive, pari a 547,37 migliaia euro (+3,72%), che si sono attestate a 15,26 milioni di euro, e del decremento delle commissioni passive per 265,45 migliaia di euro (-13,36%), rendicontate complessivamente in 1,72 milioni di euro. Il risultato netto della gestione finanziaria, è pari a 9,0 milioni di euro, in sensibile decrescita di 27,7 milioni in valore assoluto e del 75,48 per cento, rispetto al 2014. Tale dinamica è legata in particolare all’andamento delle rettifiche di valore nette sui crediti sopra riportati. RENDICONTO FINANZIARIO Metodo indiretto Importo (unità di euro) 31.12.2015 A. ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione 30.120.468 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 52.591.332 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (83.862.969) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (1.151.168) B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 1.033.985 1. Liquidità generata da 2. Liquidità assorbita da (482.284) Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d'investimento 551.701 C. ATTIVITA' DI PROVVISTA Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (260.643) LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA (860.109) NELL'ESERCIZIO RICONCILIAZIONE Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 8.884.271 8.024.162 31.12.2014 35.113.709 (76.774.103) 37.259.792 (4.400.602) 10 (92.565) (92.555) (226.808) (4.719.965) 13.604.236 8.884.271 Nell’esercizio 2015 la liquidità netta assorbita dall’attività operativa è stata pari a euro 1,15 milioni ed è la risultante in particolare di: Liquidità generata dalle gestione per euro 30,1 milioni derivante principalmente da: Liquidità assorbita da risultato di esercizio per -24,28 milioni di euro Liquidità generata da rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento +54,31 milioni di euro Liquidità generata da rettifiche/riprese dei valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali +1,9 milioni di euro Liquidità generata da accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi +1,2 milioni di euro Liquidità generata da imposte, tasse e crediti di imposta non liquidati per 782 mila euro Liquidità generata dalle attività finanziarie per euro 52,5 milioni, derivante da: Liquidità assorbita da attività finanziarie valutate al fai value -24,53 milioni di euro Liquidità generata da crediti verso banche a vista +17,86 milioni di euro Liquidità generata da crediti verso banche (altri crediti) + 45,23 milioni di euro Liquidità generata da crediti verso clientela +22,99 milioni Liquidità assorbita dalle passività finanziarie per euro 83,8 milioni derivante da: Liquidità generata da debiti verso banche a vista +109,19 milioni di euro Liquidità assorbita da debiti verso clientela -7,70 milioni di euro Liquidità assorbita da titoli in circolazione -184,76 milioni di euro Per il dettaglio del rendiconto finanziario si rinvia alla Sezione I, Capitolo X, Paragrafi 10.2 e 10.4. 29 La tabella è aggiornata come segue: Dati per azione (migliaia di euro) 31/12 2015 Numero azioni che compongono il Capitale Sociale 31/12 2014 Var 15/14 7.530.832 7.537.513 Dividendo per azione (unità di €) Utile per aumento gratuito Valore nominale azioni Utile per futuro aumento del capitale sociale -6.681 -0,00088% 0 0 2,58 0 0 2,58 n.s. 0 0 0 -24.283 0 0 Utile (perdita) d’esercizio Patrimonio netto (compreso utile di periodo) Patrimonio netto per azione (unità di €) n.s. 0 0,00% 0 -23.996 8.347,03% 287 Utile (perdita) d’esercizio per azione (unità di €) % Var -3,75 0,04 -3,71 -9.475% 145.621 174.015 -2.015 -1,14 % 19,34 23,09 0,1 0,04% 3.3 INDICATORI DI RISCHIO Patrimonio di vigilanza, requisiti patrimoniali a fronte dei vari rischi e coefficienti prudenziali Il Paragrafo è modificato e integrato come segue: Nelle tabelle riportate di seguito sono riportate le informazioni sui Fondi propri e sull’adeguatezza patrimoniale dell’esercizio 2014, al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016, redatte sulla base delle regole di Basilea III. I dati al 31 marzo 2016, sono stati inviati a Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche segnalazioni di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione. Composizione Fondi Propri (in migliaia di euro) 31-mar 2015 Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 145.316 CET 1) Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 145.316 1 - CET1) Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) 12.129 Totale fondi propri 157.445 31-dic 2015 145.021 31-dic 2014 173.674 145.021 168.130 12.601 6.089 157.622 174.219 La contrazione dei Fondi Propri al 31 dicembre 2015 rispetto al 31 dicembre 2014 è da imputarsi al risultato di esercizio 2015, che ha registrato una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro. Tra il 31 dicembre 2015 e il 31 marzo 2016 il totale del fondi propri è rimasto pressoché invariato. La seguente tabella riporta la quantificazione in euro del delta percentuale tra i coefficienti patrimoniali dell’emittente alla data del 31 marzo 2016 e i coefficienti minimi regolamentari. Coefficienti di Vigilanza Requisito minimo regolamentare Capital Conservation Buffer Requisito minimo regolamentare Coeffic. Emittente 31/03/2016 Coeffic. Emittente 31/12/2015 Coeffic. Emittente 31/12/2014 30 Common Equity Tier 1 Capital Ratio Tier 1 Capital Ratio Total Capital Ratio Coefficienti di Vigilanza Common Equity Tier Capital Ratio Tier 1 Capital Ratio 1 4.50% 2.50% 6% 8% 2.50% 2.50% Requisito minimo regolamentare + capital conservation buffer 7.00% Total Capital Ratio Requisiti Prudenziali di Vigilanza Rischio di credito e di controparte Rischio di mercato Rischio operativo Attività di Rischio ponderate Capitale interno rischi I Pilastro Eccedenza di capitale RWA/Totale Attivo + capital conservation buffer 7.00% 8.50% 10.50% Coeffic. Emittente 31/03/2016 11.43% 11.75% 12.26% 11.43% 12.38% 11.75% 12.78% 12.26 12.71% Delta percentuale Delta in euro 11.43% +4.43% 56.297.090 8.50% 11.43% +2.93% 37.221.604 10.50% 12.38% +1.88% 23.916.840 31-mar 2016 97.037 0 4.698 1.271.698 101.736 55.709 53,46% 31-dic 2015 94.005 0 4.698 1.233.801 98.704 58.918 54,60% 31-dic 2014 101.555 0 4.676 1.327.893 106.231 64.828 55,96% Al 31 dicembre 2014, così come al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016 l’Emittente presenta coefficienti (Common Equity Tier 1 Capital Ratio, Tier 1 Capital Ratio e Total Capital Ratio) al di sopra dei minimi regolamentari inclusivi del “Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale. Si evidenzia che il mancato rispetto, anche solo del Capital Conservation Buffer, comporta la sottoposizione dell’Emittente alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare di Banca d’Italia 285 del 17 dicembre 2013, e successive modifiche e integrazioni, che prevedono, tra le altre misure, anche una limitazione alla distribuzione dei dividendi. Inoltre non è possibile escludere che, ad esito dei futuri processi di revisione e valutazione prudenziale, l’Autorità di Vigilanza prescriva alla Banca, inter alia, il mantenimento di standard di adeguatezza patrimoniale superiori rispetto a quelli previsti dalla normativa prudenziale e a quelli già imposti all’Emittente in ragione della relativa rischiosità. Dalla data del 2 novembre 2015 ad oggi la Banca non è stata assoggettata ad altri processi SREP da parte di Banca d’Italia Si evidenza che il Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) è svolto dalla Banca d’Italia con periodicità almeno annuale (fermi restando in ogni caso i poteri e le prerogative di vigilanza proprie di quest’ultima esercitabili su base continuativa durante il corso dell’anno) allo scopo di accertare che la Banca sia dotata di presidi di natura patrimoniale, organizzativa e di gestione della liquidità appropriati rispetto ai rischi assunti, anche in scenari di stress, assicurando il complessivo equilibrio gestionale. Pertanto, non è possibile escludere che, ad esito dei futuri SREP, l’Autorità di Vigilanza, in ragione della rischiosità della Banca, anche prospettica, prescriva all’Emittente, inter alia, il mantenimento di standard di adeguatezza patrimoniale superiori a quelli attualmente applicabili. In tali circostanze, l’Emittente potrebbe trovarsi nella necessità di ricorrere a ulteriori interventi di rafforzamento patrimoniale ai fini del raggiungimento di detti standard, per cui gli azionisti potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori aumenti di capitale sociale, e/o la Banca potrebbe subire degli interventi, anche invasivi, nella gestione della Banca, quali, ad esempio, 31 l’imposizione di restrizioni o limitazioni dell’attività e/o la cessione di attività che presentano rischi eccessivi per la solidità della Banca o meccanismi di risanamento e risoluzione delle crisi d’impresa come il bail-in. La nuova disciplina prevede che la Banca deve detenere altresì la riserva di conservazione di capitale anticiclica (counter cyclical capital buffer). Tale riserva ha lo scopo di proteggere il settore bancario nelle fasi di eccessiva crescita del credito; la sua imposizione, infatti, consente di accumulare, durante fasi di surriscaldamento del ciclo del credito, capitale primario di classe 1 che sarà poi destinato ad assorbire le perdite nelle fasi discendenti del ciclo. A differenza della riserva di conservazione del capitale, la riserva di capitale anticiclica è imposta soltanto nei periodi di crescita del credito ed è calcolata secondo determinati criteri. Si evidenzia che tale riserva, calcolata secondo le modalità previste dalla circolare 285 di Banca d’Italia, dovrà essere costituita da capitale primario di classe 1. La Banca d’Italia con comunicati stampa ha fissato per il primo e per il secondo trimestre 2016 il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB) allo zero per cento. Pertanto, alla data del supplemento al prospetto, l’Autorità di Vigilanza non ha ancora definito l’ammontare di tale riserva. Sebbene alla data del Supplemento al Prospetto, l’Emittente presenti coefficienti al di sopra dei minimi regolamentari, si rappresenta che sulla base del budget operativo, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016, sono previsti 21 milioni di euro di svalutazioni per deterioramento del credito nel corso dell’anno 2016. Tale valore è stato determinato sulla base degli accantonamenti previsti per innalzare il livello di copertura sul credito deteriorato come indicato da Banca d’Italia e per tenere conto di eventi straordinari. Pertanto, l’esigenza di provvedere alle menzionate svalutazioni, anche alla luce del fatto che la Banca d’Italia in data 22 giugno 2016 ha richiamato l’Emittente, per quanto riguarda gli aspetti di debolezza che caratterizzano la situazione aziendale, ad adottare criteri di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti, potrà rendere necessari interventi volti al rafforzamento della dotazione patrimoniale della Banca, al fine di garantire il permanere del rispetto dei requisiti patrimoniali di vigilanza vigenti. Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione I, Capitolo IX e capitolo XII. Indicatori relativi al rischio di credito e di concentrazione Nelle successive tabelle si espone l’articolazione dei crediti a clientela con profili di rischio al 31 marzo 2016, al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014. In dette tabelle sono riportate le consistenze lorde, le rettifiche di valore, le consistenze nette nonché la loro incidenza percentuale sul comparto e le relative dinamiche registrate. I dati al 31 marzo 2016 sono stati inviati a Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche segnalazioni di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione. A partire dal 1° gennaio 2015 ha trovato applicazione la nuova nozione di crediti deteriorati adottata dalla Banca d’Italia nel 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015 della Circolare 272 del 30 luglio 2008. Conseguentemente i crediti deteriorati sono stati ripartiti nelle categorie delle sofferenze; inadempienze probabili; esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, abrogando le precedenti nozioni di “incagli” e di “crediti ristrutturati”. Pertanto i crediti deteriorati al 31 dicembre 2014 sono stati riclassificati sulla base delle predette nuove categorie al fine di permettere raffronto con i dati relativi ai crediti deteriorati dell’Emittente al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016. Si segnala inoltre che l’Emittente ha adottato, in data 26 maggio 2015, una nuova, più rigorosa policy di valutazione dei crediti deteriorati che ha trovato applicazione dal 30 giugno 2015. 32 Crediti a clienti al 31.03.2016 (migliaia di euro) Crediti lordi a) Sofferenze b) Inadempienze probabili c) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati Totale crediti in bonis Totale Rettifiche di valore Crediti netti complessive 118.636 155.724 14.736 51.570 1.255 33.852 134.627 241.146 4.853 1.217.073 274.107 1.699.365 Incidenza % su totale crediti lordi 274.360 66.306 35.107 375.773 1.221.926 1.973.472 17,17% 4,15% 2,20% 23,52% 76,48% 100,00% Incidenza % su totale crediti netti 10,68% 3,54% 2,32% 16,54% 83,46% 100,00% Crediti a clienti al 31.12.2015 (migliaia di euro) Crediti lordi a) Sofferenze b) Inadempienze probabili c) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati Totale crediti in bonis Totale Rettifiche di valore Crediti netti complessive 113.474 155.261 18.221 54.013 1.219 30.037 132.914 239.311 4.989 1.238.401 137.841 1.477.711 Incidenza % su totale crediti lordi 268.735 72.233 31.257 372.225 1.243.389 1.615.614 16,63% 4,47% 1,93% 23,04% 76,96% 100,00% Incidenza % su totale crediti netti 10,51% 3,66% 2,03% 16,19% 83,81% 100,00% Crediti a clienti al 31.12.2014 (migliaia di euro)) Crediti lordi a) Sofferenze b) Inadempienze probabili c) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati Totale crediti in bonis Totale Rettifiche di valore Crediti netti complessive 65.110 119.046 15.608 72.131 523 23.799 81.241 214.976 5.866 1.340.030 87.107 1.555.006 Incidenza % su totale crediti lordi 184.155 87.739 24.322 296.217 1.345.896 1.642. 113 11,21 % 5,34% 1,48% 18,04 % 81,96% 100,00 % Incidenza % su totale crediti netti 7,66% 4,64% 1,53% 13,82% 86,18% 100,00% La seguente tabella contiene la sintesi delle informazioni sui crediti deteriorati dell’Emittente al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016, confrontate con i corrispondenti dati di sistema, ove disponibili. Il raffronto include sia i dati relativi all’intero sistema bancario nazionale, sia i dati riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella dell’Emittente secondo le classificazioni adottate dalla Banca d’Italia (la categoria “Banche Minori” comprende le banche appartenenti a gruppi o indipendenti con totale dei fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di euro). I dati al 31 marzo 2016 sono tratti dalla segnalazione periodica di vigilanza inviata alla Banca d’Italia, come successivamente rettificata, e non sono stati assoggettati a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione. mar-16 Indicatori CRBCC CRBCC dic-14 Sistema CRBCC Sistema Treviglio Crediti deteriorati lordi /crediti lordi dic-15 23,52% Treviglio 23,04% Banche Minori 18,1%* Sistema Sistema 18,7%* Treviglio 18,04% Banche Minori 17,7%*** 16,8%*** 33 Crediti deteriorati netti /crediti netti 16,54% 16,19% 10,8%** n.d % di copertura crediti deteriorati 35,83% 35,71% 45,4%* 40,8%* 27,43% 44,4%*** 36,5%*** Sofferenze lorde /crediti lordi 17,17% 16,63% 10,6%* 10,5%* 11,21% 10%*** 8,6%*** Sofferenze nette /crediti netti 10,68% 10,51% 4,8%** n.d 7,66% 4,5%**** 4,3% % di Copertura sofferenze 43,24% 42,23% 58,7%* 55,3%* 35,36% 58,7%*** 52,1%*** 4,15% 4,47% 6,9%** n.d 5,34% n.d.**** n.d 3,54% 3,66% 5,4%** n.d 4,64% n.d.**** n.d % copertura inadempienze probabili 22,22% 25,22% 27,5%** n.d 17,79% n.d.**** n.d Esposizioni scadute lorde /crediti lordi 2,20% 1,93% 0,7%** n.d 1,48% n.d.**** n.d Esposizioni scadute nette / crediti netti 2,32% 2,03% 0,6%** n.d 1,53% n.d.**** n.d % copertura esposizioni scadute 3,57% 3,90% 18,8%** n.d 2,15% n.d.**** n.d Rapporto Grandi Rischi (valore di bilancio)/ totale attivo (Totale impieghi + attività finanziarie disponibili per la vendita + crediti verso banche) (%) 32,66% 31,44% n.d. n.d. 31,22% n.d. n.d. Grandi rischi / impieghi netti 47,69% 48,19% n.d. n.d. 45,98% n.d. n.d. Sofferenze nette /patrimonio netto 107,11% 106,46% n.d. n.d. 68,41% 18,8% n.d. 0,22% 3,48% n.d. n.d. 1,49% n.d. n.d. Inadempienze probabili lorde / crediti lordi Inadempienze probabili nette / crediti netti Costo del rischio di credito 13,82% 10,8%**** 11,5% * fonte Banca D'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2016 Aprile tav.4.1 pag.34. La fonte non reca dati disaggregati relativi alle categorie di crediti diversi dalle sofferenze. L’aggregato dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze presenta un’incidenza pari all’8,3% del totale degli impieghi lordi del sistema delle Banche Minori; il grado di copertura dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze del sistema delle Banche Minori è pari al 22,5%. ** fonte Banca D'Italia - Relazione Annuale Appendice 31/05/2016 - tav. a13.13 pag.118 *** fonte Banca D'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2015 Aprile tav.3.1 pag.21 **** fonte Banca D'Italia - Relazione Annuale Appendice 26/05/2015 - tav. a13.14 pag.118 non si sono inseriti i dati riferiti ai crediti deteriorati diversi dalle sofferenze, poiché nel 2014 era in vigore una diversa classificazione dei crediti deteriorati. I rapporti Crediti deteriorati netti /crediti netti e Sofferenze nette /crediti netti relativi al sistema delle banche minori al 31 dicembre 2014 sono stati calcolati dall’Emittente assumendo a base di calcolo l’ammontare dei crediti indicati nel Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2015, tavola 3.1, mentre il rapporto Sofferenze nette /patrimonio netto relativo all’intero sistema bancario al 31 dicembre 2014 è stato tratto da ABI Monthly Outlook - statistiche effettuate su base nazionale, dati “sistema bancario”. Si evidenzia che, in tutti i casi in cui è possibile effettuare un raffronto, l’Emittente presenta gradi di copertura dei crediti deteriorati nel loro complesso, e delle singole voci in cui questi si articolano, inferiori sia ai corrispondenti gradi di copertura relativi all’intero sistema bancario italiano, sia ai corrispondenti gradi di copertura relativi all’intero sistema italiano delle Banche Minori. Parimenti, con riferimento agli altri indicatori della qualità del credito, emerge un generale peggioramento della qualità del credito dell’Emittente sia rispetto all’intero sia sistema bancario italiano sia rispetto alle Banche Minori . L’ammontare complessivo dei crediti deteriorati netti a fine 2015 è pari a 239,31 milioni di euro, con un incremento del 11,3% rispetto al 2014, ed in particolare con un aumento delle sofferenze del 30,4%. L’ammontare complessivo delle esposizioni deteriorate, ha registrato un incremento di 24,33 milioni di euro in valore assoluto, corrispondente ad una crescita percentuale del 11,32 per cento. 34 Nello scorso esercizio sono stati ulteriormente rafforzati gli uffici dedicati al controllo del credito per seguire le posizioni in difficoltà e per presidiare e prevenire il deterioramento del credito in essere. Rispetto al totale dei crediti netti di bilancio, l’incidenza degli crediti deteriorati, si attesta al 16,19 per cento, rispetto al 13,82 per cento del precedente esercizio. Le partite in sofferenza sono contabilizzate a bilancio al netto di fondi svalutativi a fronte di dubbi esiti analitici, pari a 102,54 milioni di euro e di fondi di attualizzazione pari a 10,94 milioni di euro; la copertura complessiva dei fondi svalutazione è pari al 42,23 per cento rispetto all’esposizione lorda nominale, ammontante a 268,73 milioni di euro, in crescita rispetto al 35,36 per cento di fine 2014. L’incidenza delle sofferenze lorde sul totale dei crediti lordi a fine 2015 è pari al 16,63 per cento (all’11,21 per cento a fine 2014); il rapporto a valori netti, è del 10,51 per cento, rispetto al 7,66 per cento riferito al precedente esercizio. Relativamente alle inadempienze probabili il saldo di bilancio è iscritto al netto di fondi svalutazione analitici e collettivi, per complessivi 18,22 milioni di euro. L’incidenza delle inadempienze probabili lordi sui crediti lordi è pari a fine esercizio 2015 al 4,47 per cento, rispetto al 5,34 per cento di fine 2014, riferito agli incagli; il rapporto a valori netti risulta del 3,66 per cento, rispetto al 4,64 per cento inerente gli incagli del precedente esercizio. In merito ai crediti scaduti/sconfinanti deteriorati, l’importo di bilancio è scritturato al netto di svalutazioni pari a 1,22 milioni di euro di euro. L’incidenza di tale categoria di crediti in difficoltà è pari, a valori lordi ed a valori netti a fine 2015, rispettivamente all’1,93 per cento ed al 2,03 per cento, contro l’1,48 per cento a valori lordi ed l’1,53 a valori netti di fine 2014. Le seguenti tabelle indicano, alla data del 31 dicembre 2015 e alla 31 marzo 2016, l’ammontare dei crediti considerati come deteriorati a seguito dell’applicazione della definizione di forbearance delle esposizioni da parte dell’EBA alla data del Prospetto Informativo nonché le consistenze delle “performing exposures” e “non performing exposures”. 31 dicembre 2015 Crediti forborne deteriorati (in unità di euro) 31 marzo 2016 INADEMP. PROB. -41.867.493 -39.598.955 SCADUTO -13.932.785 -15.527.849 0 0 -55.800.278 -55.106.604 31 dicembre 2015 -55.800.278 31 marzo 2016 -55.106.604 -118.077.029 -114.962.413 -173.877.307 -170.069.017 SOFFERENZA Totale complessivo Crediti forborne performing e non performing Esposizioni deteriorate (non-performing exposures with forbearance measures) Altre esposizioni oggetto di concessione (forborne performing exposures) Totale (unità di euro) Crediti oggetto di concessione al 31/12/2015 Sofferenze Inadempienze probabili Crediti scaduti/sconfinanti deteriorati Esposizione lorda Rettifiche di valore Esposizione netta 0 0 0 41.868 10.546 31.322 13.933 504 13.429 35 Altre esposizioni oggetto di concessione (forborne performing exposures) TOTALE Dati in migliaia di euro 118.077 173.878 859 11.909 117.218 161.969 L’Emittente ritiene che l’applicazione della nuova definizione di forbearance dell’EBA non determinerà un aumento delle rettifiche di valore sui crediti, analitiche e collettive, di valore significativo. Si evidenzia, tuttavia, che sulla base del budget operativo, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016, la Banca prevede di dover effettuare svalutazioni per deterioramento del credito nel corso dell’anno 2016 per complessivi 21 milioni di euro. Tale valore è stato determinato sulla base degli accantonamenti previsti per innalzare il livello di copertura sul credito deteriorato come indicato da Banca d’Italia e per tenere conto di eventi straordinari. Per informazioni di dettaglio si rimanda alla Sezione I, Capitolo IX e Capitolo XII. La seguente tabella indica l’evoluzione nel biennio 2014/2015 e al 31 marzo 2016 e del numero di posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” e dell’importo, in migliaia di euro, degli impieghi nei confronti delle stesse. Grandi rischi N.posizioni 31.03.2016 31.12.2015 31.12.2014 3 2 3 Stato Italiano Gruppo iccrea Holding S.p.A. 614.733 643.939 570.110 53.984 68.939 124.565 Banca Popolare di Vicenza 27.143 0 20.318 Valore di bilancio 695.860 712.128 714.993 Valore ponderato 104.830 92.785 160.934 Nessuna delle posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” si riferisce ad una parte correlata. L’esposizione complessiva verso Grandi Rischi, al 31 marzo 2016 ammonta a 695 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto a 712 milioni del 31 dicembre 2015; con un peso ponderato di 104,83 milioni di euro al 31 marzo 2016 rispetto ai 92,8 milioni di euro del 31 dicembre 2015. Parte preponderante di tale esposizione è costituita da titoli di debito emessi dal Ministero del Tesoro, Stato Italiano (il peso ponderato dei titoli di Stato è pari a zero). Il rischio di concentrazione verso controparti o gruppi di controparti connesse, definito rischio di concentrazione “single name”, risulta, inoltre, gestito tramite l’adozione del sistema di deleghe previsto per le erogazioni degli affidamenti verso la clientela che limita l’esposizione complessiva verso il singolo prenditore. Tale fattispecie di rischio di concentrazione è misurata tramite un modello di calcolo fornito dalla Banca d’Italia e utilizzato dalla generalità delle Banche. Sebbene, negli ultimi anni, si riscontri una stabilità delle posizioni qualificabili come Grandi Rischi, e la Banca abbia adottato misure per la gestione di detto rischio, non si può escludere un rischio di concentrazione degli impieghi in capo all’Emittente che potrebbe avere effetti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria. La seguente tabella fornisce indicazioni relative al grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per settore di attività in riferimento alle date del 31 dicembre 2015 e 31 dicembre 2014 (importi in migliaia di euro): 36 2015 SEZIONE Utilizzi % Utilizzi Agricoltura, silvicoltura e pesca 181.899 0,01% Estrazione di minerali da cave e miniere 4.785 0,00% Attività manifatturiere 268.099 0,02% Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 4.751 0,00% Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 12.542 0,00% Costruzioni 254.002 0,02% Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 151.501 0,01% Trasporto e magazzinaggio 19.447 0,00% Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 36.861 0,00% Servizi di informazione e comunicazione 9.549 0,00% Attività finanziarie e assicurative 3.359 0,00% Attività immobiliari 167.795 0,01% Attività professionali, scientifiche e tecniche 18.996 0,00% Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 11.277 0,00% Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 103 Istruzione 6.604 0,00% Sanità e assistenza sociale 10.440 0,00% Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 2.723 0,00% Altre attività di servizi 17.146 0,00% Posizioni senza codice Ateco 456.339 0,03% Totale complessivo 1.638.217 0,10% Importi in migliaia di euro. Sono comprese le garanzie rilasciate. % Utilizzi 0,01% 0,00% 0,02% 5.115 0,00% -7,13% 11.619 256.387 0,00% 0,02% 7,94% -0,93% 150.099 20.955 34.886 11.269 3.424 186.058 22.558 0,01% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,01% 0,00% 0,93% -7,19% 5,66% -15,26% -1,90% -9,82% -15,79% 11.434 0,00% -1,37% 43 6.992 8.888 0,00% 0,00% -5,55% 17,47% 3.085 18.774 465.135 1.669.603 0,00% 0,00% 0,03% 0,10% -11,71% -8,67% -1,89% -1,88% Utilizzi 5.686 444.215 548 % Utilizzi 0,00% 0,03% 0,00% Utilizzi 6.653 451.694 201 % Utilizzi 0,00% 0,03% 0,00% Variazione (2015 su 2014) -14,53% -1,66% 172,53% 5.889 0 456.339 0,00% 0,00% 0,03% 6.586 0 465.135 0,00% 0,00% 0,03% -10,57% -100,00% -1,89% 2015 SETTORE-SOTTOSETTORE Amministrazioni pubbliche Famiglie consumatrici (60) Resto del mondo Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie Unità non classificabili e non classificate Totale complessivo Utilizzi 172.937 6.285 273.662 Variazione (2015 su 2014) 5,18% -23,87% -2,03% 2014 2014 37 Indicatori relativi al rischio di interesse e di mercato L’Emittente è esposto al rischio sull’andamento dei tassi di interesse e al rischio Paese Italia. In particolare si specifica che, sia al 31 dicembre 2014, sia al 31 dicembre 2015, il valore di bilancio delle esposizioni sovrane dell’Emittente rappresentate da “titoli di debito” è interamente concentrato sul paese Italia, ovvero il 100% del totale delle esposizioni su debiti sovrani. Al 31 dicembre 2014 l’assorbimento patrimoniale a fronte del rischio operativo (calcolato considerando la media triennale dell’indicatore rilevante, ai sensi dell’art. 316 del Regolamento 575/2013 - CRR) è pari a 4,6 milioni di euro. Al 31 dicembre 2015, il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo determinato secondo la medesima metodologia è pari a euro 5,0 milioni. Infine si evidenzia che l’Emittente non deteneva, al 31 dicembre 2015, e non detiene, alla data del Supplemento informativo, titoli strutturati nel portafoglio titoli di proprietà. Per ulteriori informazioni si rimanda al Capitolo X. Per determinare il capitale interno relativo al rischio di tasso d’interesse, la Banca utilizza la metodologia semplificata descritta nell’allegato C della Circolare Banca d’Italia 285/2013 (“supervisory test”) che consente di determinare la variazione del valore economico del portafoglio bancario a fronte di uno shock di tasso pari a +/-200 punti base (con l’applicazione del “vincolo di non negatività dei tassi sullo “scenario al ribasso”). La metodologia prevede che tutte le attività e passività siano classificate in fasce temporali in base alla loro vita residua. All’interno di ciascuna fascia viene calcolata l’esposizione netta, ottenuta dalla compensazione tra posizioni attive e passive, secondo l’analisi dei relativi cash flow. Le esposizioni nette vengono in seguito moltiplicate per i fattori di ponderazione ottenuti dal prodotto tra una variazione ipotetica dei tassi di +/-200 punti base ed un’approssimazione della duration modificata relativa a ciascuna fascia definita dalla Banca d’Italia. DESCRIZIONE Variazione Valore Economico -200 pb con vinc.di non negatività dei tassi Fondi propri/patrimonio di vigilanza INDICE DI RISCHIOSITA’ (soglia di attenzione =20%) 31/12/2014 € € % 31/03/2015 30/06/2015 31/12/2015 31/03/2016 - 4.654 8.8 5.045 197 174.219.364 182.803.889 172.642.965 157.622.660 157.445.242 0,00% 0,00% 0,01% 0,03% 0,00% La tabella evidenzia come la Banca presenti uno sbilancio sul passivo (in quanto le passività a tasso fisso a medio/lungo termine superano le attività di pari genere), che la rende sensibile (in termini di rischio) a shock negativi sui tassi di interesse. Esposizione del portafoglio dell’Emittente ai rischi di mercato (dati in migliaia di Euro)* 31.12.2015 VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato relativamente al portafoglio di negoziazione (TRADING BOOK) VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato relativamente al portafoglio bancario (BANKING BOOK) 0 31.12.2014 0 6.776 2.970 * Si specifica che, ai fini del calcolo dei requisiti per gli assorbimenti patrimoniali a fronte dei rischi di Mercato l’Emittente adotta il metodo standard. ** Il Value at Risk (VaR) è una misura di rischio applicata agli investimenti finanziari. Tale misura indica la perdita potenziale di una posizione di investimento in un orizzonte temporale pari a 10 giorni, con un livello di confidenza pari a 99%. È una tecnica comunemente usata da banche d'investimento per misurare il rischio di mercato delle attività che detengono in portafoglio. Indicatori relativi al rischio di liquidità 38 In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento UE 575/2013 – CRR, al 31 marzo 2016 , al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014, la Banca ha calcolato l’indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR), costituito dal rapporto tra le attività liquide e i flussi di cassa netti calcolati in condizioni di stress, e l’indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR), costituito dal rapporto tra le fonti di provvista stabili e le attività medio/lungo termine. I dati al 31 marzo 2016 sono stati inviati in Banca d’Italia e non sono ancora stati revisionati Data di riferimento Soglia Minima 31/12/2014 31/12/2015 31/03/2016 Indice LCR (1) 60% 287,07% 465,31% 253,26% Indice NFSR (2) 100% 146,53% 148,98% 144,76% Loan to Deposit Ratio (3) 0% 81,31% 85,87% 90,04% (1) Valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, 70% dal 01 gennaio 2016 e 100% dal 01 gennaio 2018 come definite dal Regolamento UE 575/2013 (CRR). (2) Alla data del Prospetto non è stata ancora definita una soglia minima regolamentare ma nell’ambito del Comitato di Basilea è stata proposta una soglia minima del 100%. (3) Non essendo un indicatore regolamentare non è prevista una soglia minima. Gli indicatori LCR e NFSR riportati nella tabella sopraesposta hanno subito una variazione negativa. La riduzione maggiore si è avuta essenzialmente per l’indicatore LCR. Come già visto e riportato nel presente supplemento, l’andamento negativo della raccolta diretta e della raccolta interbancaria, durante il periodo analizzato, hanno contribuito negativamente sulle voci attività liquide e sui deflussi di cassa netti, voci che concorrono a costituire l’indicatore LCR. Dal 31 dicembre 2014, il Loan to Deposit Ratio, dopo un periodo di sostanziale stabilità, inizia una fase di incremento, riconducibile a un maggior decremento degli impieghi rispetto alla raccolta diretta. Al 31 dicembre 2015, il Loan to Deposit Ratio si mantiene sostanzialmente stabile, attestandosi all’85,87%. Al 31 marzo 2016 il decremento della raccolta diretta nei primi tre mesi dell’anno, pari a -5,66%, rispetto al decremento degli impieghi sempre nei primi tre mesi dell’anno, pari a -1,26%, porta il Loan to Deposit Ratio ad un valore di 90,04%. L’indice LCR è passato dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 da un indice di 287,07% al valore 253,26%. La significativa riduzione intervenuta a marzo 2016 è legata al decremento delle attività liquide e dall’incremento del deflussi di cassa netti. L’indice NFSR (Net Stable Funding Ratio) è passato dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 da un indice di 146,53% al valore di 144,76% l’indice si è mantenuto pressoché costante. I valori dell’LCR (Liquidity Coverage Ratio) e dell’NFSR (Net Stable Funding Ratio) al 31 marzo 2016 risultano superiori agli obiettivi minimi fully-phased fissati da Basilea 3. Dato il profilo di liquidità dell’Emittente, né il funding liquidity risk né il market liquidity risk configurano rischi apprezzabili. Nello specifico, per quanto riguarda il primo, l’Emittente presenta un elevato grado di indipendenza dal mercato interbancario in quanto dispone di un’ampia raccolta diretta da clientela retail nonché di raccolta da BCE. Invece, con riferimento al market liquidity risk l’Emittente presenta un’ampia disponibilità di attività stanziabili non vincolate (170,540 milioni di euro). 39 Con riferimento ai prestiti obbligazionari emessi dalla Banca, in circolazione alla data del 23 Maggio 2016, si rappresenta nella tabella seguente il relativo profilo di scadenza (Valori in migliaia di euro): Anno di scadenza Debito residuo 138.188 173.954 159.056 72.800 21.245 8.500 3.000 1.500 578.243 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2025 TOTALI % su totale debito residuo 23,90% 30,08% 27,51% 12,59% 3,67% 1,47% 0,52% 0,26% 100,00% Si evidenzia che nell’arco degli anni 2016 e 2017 scadranno obbligazioni emesse dalla Banca per un debito residuo di 312,1 milioni di euro, pari al 53,98% del totale delle obbligazioni emesse. A fronte delle suddette scadenze, anche in vista del reperimento delle risorse da utilizzare per il rimborso dei prestiti in scadenza, l’Emittente potrebbe procedere, come accaduto in passato, ad emettere nuove obbligazioni per un importo almeno pari a quelle in scadenza. Inoltre, alla data del supplemento, la Banca ha in essere alcune significative operazioni di rifinanziamento della Banca Centrale Europea realizzate indirettamente con ICCREA Banca S.p.A. e finanziamenti collateralizzati con ICCREA Banca S.p.A., come riportato in dettaglio nella tabella seguente: Tipo Strum TLTRO II BCE Nozionale Interessi Impiego Decorrenza Scadenza Divisa Tasso 133.770.000,00 243.461,40 134.013.461 29/06/2016 24/06/2020 EUR 0,045% 50.000.000,00 -22.791,67 49.977.208,33 14/09/2015 14/03/2017 EUR -0,03% 50.000.000,00 -11.395,83 49.988.604,17 29/10/2015 28/04/2017 EUR -0,015% Finanziamenti Collateralizzati Finanziamenti Collateralizzati Finanziamenti Collateralizzati Finanziamenti Collateralizzati 50.000.000,00 -89.250,00 49.910.750,00 20/07/2016 29/03/2016 EUR -0,255% 100.000.000,00 -127.141,67 99.872.858,33 26/05/2016 21/12/2016 EUR -0,219% TOTALE 383.770.000,00 In data 10 maggio 2016 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha preso la delibera di sostituire le aste TLTRO (Target long term rifinancing operation) per l’intero importo di euro 133,770 milioni con nuove aste quadriennali TLTRO II con scadenza 24 giugno 2020. La nuove aste TLTRO II hanno costi di rifinanziamento inferiori alle precedenti aste target TLTRO (le nuove aste hanno un costo di rifinanziamento che va da zero a -0,40%); inoltre le nuove aste TLTRO II offrono la possibilità di ottenere liquidità a tasso fisso ai costi precedentemente indicati, per un periodo di tempo di quattro anni (con la facoltà data alla Banca di rimborsarle trascorsi due anni). 40 Tali operazioni comportano la mancata disponibilità dei titoli a garanzia per tutta la durata dell’operazione e conseguentemente l’eventuale difficoltà di restituire la liquidità ottenuta qualora l’impiego della stessa venisse effettuato per periodi di tempo più lunghi rispetto alle scadenze delle operazioni di rifinanziamento e/o in attività che presuppongano il rischio di non recuperare le somme investite. Si segnala inoltre, con riferimento alle operazioni effettuate con ICCREA Banca S.p.A., che tale controparte richiede delle garanzie aggiuntive per fronteggiare situazioni di difficoltà generate dall’eventuale peggioramento del rating del debito sovrano e/o di superiori svalutazioni (haircut); infatti, a fronte di circa 383,77 milioni di euro di operazioni di rifinanziamento, l’Emittente ha depositato complessivamente presso ICCREA Banca S.p.A. 409,46 milioni di euro di titoli di Stato. L’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate a garanzia di finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazioni di rifinanziamento con la BCE è pari a 170.540.000,00 euro alla data del 23 maggio 2016. La seguente tabella evidenzia la distribuzione delle attività e delle passività della Banca per scadenze contrattuali e la relativa posizione netta al 31 marzo 2016. I dati sono riportati in unità di euro. maturity ladder 31 marzo 2016 FASCIA DESCRIZIONE A Vista e A Revoca ATTIVITA' PASSIVITA' POSIZIONE NETTA 169.200.535 877.465.784 Da oltre 1 giorno a 7 giorno 3.272.415 2.721.792 -550.623 Da oltre 7 giorni a 15 giorni 4.226.107 9.810.109 5.584.002 Da oltre 15 giorni a 1 mese 28.856.374 5.698.975 -23.157.399 Da oltre 1 mesi a 2 mesi 15.020.261 28.037.586 13.017.325 Da oltre 2 mesi a 3 mesi 43.452.207 62.594.252 19.142.045 Da oltre 3 mesi a 6 mesi 54.855.117 116.830.456 61.975.339 Da oltre 6 mesi a 1 anno 110.315.376 153.547.439 43.232.063 Da oltre 1 anno a 18 mesi 112.224.209 57.330.096 -54.894.113 Da oltre 18 mesi a 2 anni 708.265.249 98.033.500 86.919.750 -11.113.750 Da oltre 2 anni a 3 anni 200.322.636 196.304.787 -4.017.849 Da oltre 3 anni a 4 anni 89.098.763 4.486.000 -84.612.763 Da oltre 4 anni a 5 anni 77.680.228 25.260.000 -52.420.228 510.409.458 4.625.362 -505.784.096 94.387.554 94.387.554 1.631.632.388 114.665.202 Oltre 5 anni AVANZO REGOLA 1 (patrimonio – immobili e partecipazioni) TOTALI 1.516.967.186 Nell’analisi della liquidità strutturale, la Banca ha assunto a riferimento anche il modello di “Mismatching”, per la misurazione e gestione del rischio di liquidità. Dall’analisi riportata sulla distribuzione delle attività e delle passività della Banca per scadenze contrattuali si evidenzia come al 31 marzo 2016 lo sbilancio di breve/medio periodo rimanga contenuto. L’indicatore prudenziale di leva finanziaria, calcolata come rapporto fra lo sbilancio della posizione netta oltre 5 anni e l’avanzo della regola 1 (patrimonio meno immobili e partecipazioni) si determina in 5,51, mantenendosi sui livelli consolidati dell’anno 2015. In generale, nonostante la Banca adotti misure volte a contenere e/o neutralizzare l’esposizione ai suddetti rischi, non si può escludere che il verificarsi di eventi che determinino l’aumento dei costi di finanziamento 41 dell’Emittente e/o limitino il suo accesso ad alcune tradizionali fonti di raccolta aggravino il rischio di liquidità possano avere un impatto negativo, anche rilevante, sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Informazioni relative all’esposizione verso titoli di debito sovrano L’attività di investimento in strumenti finanziari con risorse proprie comporta un rischio di effetti negativi in termini di possibili minusvalenze sugli investimenti effettuati e conseguentemente sulla situazione economicopatrimoniale e finanziaria dell’Emittente. La Banca al 31 dicembre 2015 ha un’esposizione sul debito dello Stato italiano per un valore nominale di complessive 593.438 migliaia di euro che rappresenta il 94,88% delle attività finanziarie dell’Emittente ed il 26,51% dell’attivo (538.000 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). La Banca non ha esposizioni su debiti sovrani di altri Stati. Le recenti incertezze sull’evoluzione delle politiche monetarie della BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, con la conseguente alea in ordine al posizionamento degli investitori internazionali determinano il riacuirsi dei profili di rischio afferenti alla gestione del portafoglio di investimento dell’Emittente, connessi all’esposizione dell’Emittente all’andamento delle quotazioni, ai rischi di controparte e alla solvibilità degli emittenti gli strumenti finanziari detenuti in portafoglio. I futuri sviluppi di tale scenario potrebbero pertanto determinare significativi effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente. La seguente tabella illustra l’indicazione del valore nominale, del valore in bilancio e del fair value dei titoli italiani di natura governativa in migliaia di euro al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014. 31/12/2015 Governi e Categoria rating IAS Italia/BBBAFS Totale Valore Nominale 593.438 593.439 Val. di Bilancio 599.072 599.072 31/12/2014 Governi e rating 599.072 Italia/BBB599.072 Totale Fair Value Categoria IAS AFS Valore Nominale 538.000 538.000 Val. di Fair Bilancio Value 544.233 544.233 544.233 544.233 Alla data del 23 maggio 2016 l’esposizione in titoli di debito sovrano è pari a 584.195 migliaia di euro. La seguente tabella riporta l’esposizione in titoli di debito sovrano suddivisi per vita residua alla data del 23 maggio 2016: Scadenza Entro 1 anno Tra 1 e 3 anni Tra 3 anni e 5 anni Tra 5 anni e 10 anni Oltre 10 anni Totale Valori 274.831.413,15 4.563.200,00 145.124.000,00 42.007.184,00 114.670.085,59 584.195.882,74 Alla data del 31 dicembre 2015, e alla data del presente Supplemento, la Banca non detiene strumenti finanziari strutturati emessi dagli Stati Sovrani e non sono in essere finanziamenti erogati dall’Emittente verso Governi. Inoltre, si specifica che l’Emittente, alla data del 31 dicembre 2015, e alla data del presente Supplemento, non detiene nel proprio portafoglio di attività finanziarie titoli di Stato greci o di altri Paesi “periferici”. 42 Si evidenzia che l’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate a garanzia di finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazioni di rifinanziamento con la BCE è pari a 170.540.000,00 euro alla data del Supplemento Informativo. Si specifica in proposito che l’incidenza dell’utile da cessione o riacquisto di attività disponibili per la vendita sul margine di intermediazione è stata pari al 32,13% al 31 dicembre 2014 e pari al 25,92% alla data del 31 dicembre 2015. La seguente tabella rappresenta l’andamento dello spread tra BTP decennale e Bund tedesco (espresso in punti base, ossia in centesimi di punto percentuale) dal 2012 alla data del Supplemento Informativo. 31.12.2012 316 31.12.2013 212 31.12.2014 134 30.06.2015 156 31.12.2015 96 23.05.2016 130 43 FATTORI DI RISCHIO CAPITOLO IV FATTORI DI RISCHIO L’operazione descritta nel presente Prospetto Informativo presenta gli elementi di rischio tipici di un investimento in azioni. Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a valutare gli specifici fattori di rischio relativi all’Emittente, al settore di attività in cui esso opera, nonché agli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta. I fattori di rischio devono essere letti congiuntamente alle informazioni contenute nel Prospetto Informativo. IV.1 RISCHI RELATIVI ALL’ATTIVITÀ DELL’EMITTENTE Il Paragrafo IV.1.1 “Rischio relativo all’andamento economico della Banca nel periodo di riferimento” è integrato con le seguenti informazioni IV.1.1. Rischio relativo all’andamento economico della Banca nel periodo di riferimento La seguente Tabella evidenzia i principali dati di conto economico e i risultati di esercizio dell’Emittente al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014 Principali dati di conto economico (migliaia di euro) Margine di interesse Commissioni nette Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette su crediti Risultato netto gestione finanziaria Costi operativi Utile (perdita) dell’operatività corr. al lordo imposte Imposte sul reddito esercizio dell’op.corr. Utile (perdita) di periodo 31/12/15 31.678 13.534 61.591 (51.438) 9.014 (37.766) (28.752) 4.468 (24.283) 31/12/14 28.437 12.721 60.502 (23.114) 36.759 (34.863) 1.897 (1.609) 287 Var 15/14 3.241 813 1.089 28.325 -27.746 2.903 -30.648 6.078 -23.996 % Var 11,40% 6,39% 1,80% 122,54 % -75,48% 8,33% -1.615,96% -377,69% -8.347,03% In data 1° maggio 2016 l’Assemblea generale dei soci ha approvato il bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, che presenta una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro. Il deterioramento della qualità del credito ha imposto l’effettuazione, nel corso dell’esercizio 2015, di rilevanti ulteriori accantonamenti a fronte di dubbi esiti per 51,4 milioni di euro (e analoghi accantonamenti per 23,1 milioni nel 2014) che hanno inciso significativamente sul risultato economico dell’esercizio 2015 e sul risultato dell’esercizio 2014. Per maggiori informazioni si veda il Capitolo IX, Paragrafo 9.1.1 44 FATTORI DI RISCHIO IV.1.2. Rischio connesso alle risultanze dei procedimenti ispettivi di Banca d’Italia Banca d’Italia ha effettuato l’ultima ispezione nel periodo dal 18 marzo 2013 al 24 maggio 2013, non sono intervenute ad oggi ulteriori verifiche ispettive. Lo scorso 9 giugno si è tenuto un incontro tra esponenti dell’Emittente e funzionari di Banca d’Italia per una verifica sulla situazione aziendale. Nell’occasione è stato confermato da Banca d’Italia che in merito alle valutazioni effettuate con riferimento alla data del 30.06.2015, il giudizio assegnato alla Banca è “parzialmente sfavorevole”, in linea con quello del 31.12.2014. Sulla base della nuova classificazione di Banca d’Italia tale giudizio equivale ad un giudizio “sfavorevole”. Nel corso del citato incontro gli esponenti aziendali hanno presentato a Banca d’Italia il nuovo organigramma approvato e adottato che conferisce maggiori autonomie alle funzioni aziendali, che prevede anche il cambio al vertice dell’esecutivo e la nomina del nuovo direttore generale Rag. Roberto Nicelli. Il direttore generale uscente Dott. Franco Riz, ha assunto la carica di responsabile della Direzione crediti anomali e monitoraggio andamentale del credito. Nell’incontro gli esponenti aziendali hanno confermato gli impegni presi: Con riferimento agli indicatori patrimoniali la Banca ha ribadito i propri obiettivi da completare entro il 31 dicembre 2016: ▪ Riduzione della partecipazione ICCREA di ulteriori 3,5 milioni di euro, dopo la cessione di 1,5 milioni di euro; ▪ Completamento delle iniziative volte a ridurre gli assorbimenti patrimoniali; ▪ Incremento del capitale sociale, con l’aumento di capitale in corso Con riferimento al miglioramento della redditività la Banca ha ribadito quanto già ipotizzato nel piano strategico 2015/2017 ▪ Chiusura di 4 filiali ▪ Cessione di immobili ▪ Cartolarizzazione delle sofferenze Per quanto riguarda l’obiettivo del recupero delle coperture rispetto ai dati del sistema delle BCC-CR, è stato ribadito l’impegno dell’Emittente nel triennio 2015/2017 del piano strategico. Con una comunicazione scritta del 22 giugno 2016 la Banca d’Italia ha richiamato l’Emittente, per quanto riguarda gli aspetti di debolezza che caratterizzano la situazione aziendale, ad adottare criteri di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti (con riferimento in particolare al valore di realizzo atteso ad esito delle procedure esecutive o di transazioni private complesse e alla valutazione delle inadempienze probabili), e a conferire maggiore concretezza alle operazioni straordinarie annunciate nel piano strategico del triennio 2015/2017 (in particolare cessioni di immobili e cessione di alcuni sportelli), volti a supportare la redditività aziendale e il rafforzamento patrimoniale. Il Collegio Sindacale ha partecipato all’incontro tenutosi presso la sede di Banca d’Italia il 9 giugno scorso, ha preso nota dei contenuti della comunicazione del 22 giugno 2016 di Banca d’Italia. La Banca con l’ausilio del collegio sindacale entro il termine del 15 settembre 2016 dovrà fornire a Banca Italia un aggiornamento sul completamento degli interventi sopra descritti. Per maggiori informazioni in merito si rinvia alla Sezione I, Capitolo V. 45 FATTORI DI RISCHIO Il Paragrafo IV.1.3.1 “Rischio di credito” è modificato e integrato come segue: IV.1.3.1. Rischio di credito Il rischio di credito è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall’insolvenza o dal deterioramento del merito creditizio delle controparti affidate. Nelle successive tabelle viene evidenziato il dettaglio dei comparti dei crediti a clientela per gli 2014 e 2015 e al 31 marzo 2016. A partire dal 1 gennaio 2015 ha trovato applicazione la nuova nozione di crediti deteriorati adottata dalla Banca d’Italia nel 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015 della Circolare 272 del 30 luglio 2008. Conseguentemente i crediti deteriorati sono stati ripartiti nelle categorie delle sofferenze; inadempienze probabili; esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, abrogando le precedenti nozioni di “incagli” e di “crediti ristrutturati”. Pertanto i crediti deteriorati al 31 dicembre 2014 sono stati riclassificati sulla base delle predette nuove categorie al fine di permettere un raffronto con i dati relativi ai crediti deteriorati dell’Emittente al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016. Si segnala inoltre che l’Emittente ha adottato, in data 26 maggio 2015, una nuova, più rigorosa policy di valutazione dei crediti deteriorati che ha trovato applicazione dal 30 giugno 2015. Le sofferenze includono i relativi interessi di mora. Crediti lordi a) Sofferenze b) Inadempienze probabili c) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati Totale crediti in bonis Totale 274.360 66.306 35.107 375.773 1.221.926 1.973.472 Crediti lordi a) Sofferenze b) Inadempienze probabili c) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati Totale crediti in bonis Totale 268.735 72.233 31.257 372.225 1.243.389 1.615.614 Crediti a clienti al 31.03.2016 (migliaia di euro) Rettifiche di Incidenza % su Incidenza % su valore Crediti netti totale crediti totale crediti lordi complessive netti 17,17% 118.636 155.724 10,68% 4,15% 14.736 51.570 3,54% 2,20% 1.255 33.852 2,32% 23,52% 134.627 241.146 16,54% 76,48% 4.853 1.217.073 83,46% 100,00% 274.107 1.699.365 100,00% Crediti a clienti al 31.12.2015 (migliaia di euro) Rettifiche di Incidenza % su Incidenza % su valore Crediti netti totale crediti totale crediti lordi complessive netti 16,63% 113.474 155.261 10,51% 4,47% 18.221 54.013 3,66% 1,93% 1.219 30.037 2,03% 23,04% 132.914 239.311 16,19% 76,96% 4.989 1.238.401 83,81% 100,00% 137.841 1.477.711 100,00% Crediti a clienti al 31.12.2014 (migliaia di euro)) a) Sofferenze b) Inadempienze probabili c) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati Totale crediti in bonis Totale Crediti lordi Incidenza % su totale crediti lordi 184.155 87.739 24.322 296.217 1.345.896 1.642. 113 11,21 % 5,34% 1,48% 18,04 % 81,96% 100,00 % Rettifiche di Incidenza % su valore Crediti netti totale crediti complessive netti 65.110 119.046 7,66% 15.608 72.131 4,64% 523 23.799 1,53% 81.241 214.976 13,82% 5.866 1.340.030 86,18% 87.107 1.555.006 100,00% 46 FATTORI DI RISCHIO Al 31 dicembre 2015 si riscontra un aumento dei crediti deteriorati lordi rispetto al 31 dicembre 2014, che passano dal 18,04% al 23,04% sul totale del crediti; conseguentemente i crediti in bonis decrescono dall’81,96% del 31 dicembre 2014 al 76,96% del 31 dicembre 2015. I dati al 31 marzo 2016 sono pressoché invariati rispetto al 31 dicembre 2015. Il totale crediti in bonis al 31 marzo 2016 è pari al 76,48% del totale crediti mentre i crediti deteriorati sono pari al 23,52%. La seguente tabella contengono il confronto tra i crediti deteriorati dell’emittente con i crediti deteriorati del sistema bancario italiano e delle banche minori al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016. I dati dell’Emittente al 31 marzo 2016 sono tratti dalle segnalazioni periodiche di vigilanza, come successivamente rettificate, e non sono stati assoggettati a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione. Il raffronto include sia i dati relativi all’intero sistema bancario nazionale, sia i dati riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella dell’Emittente secondo le classificazioni adottate dalla Banca d’Italia (la categoria “Banche Minori” comprende le banche appartenenti a gruppi o indipendenti con totale dei fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di euro). Gli indici di rischiosità del credito evidenziano un deterioramento al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016 rispetto al 31 dicembre 2014 e tali indici continuano ad essere peggiori rispetto sia all’intero sistema bancario italiano sia al sistema delle banche minori. L’Emittente continua a presentare gradi di copertura dei crediti deteriorati, nel loro complesso e nelle singole voci in cui questi si articolano, inferiori ai gradi di copertura relativi sia al sistema bancario italiano sia al sistema delle banche minori. mar-16 Indicatori CRBCC dic-15 CRBCC dic-14 Sistema CRBCC Sistema Treviglio Banche Minori Treviglio Sistema Sistema Banche Minori Treviglio Crediti deteriorati lordi /crediti lordi 23,52% 23,04% 18,1%* 18,7%* 18,04% 17,7%*** 16,8%*** Crediti deteriorati netti /crediti netti 16,54% 16,19% 10,8%** n.d 13,82% 10,8%**** 11,5% % di copertura crediti deteriorati 35,83% 35,71% 45,4%* 40,8%* 27,43% 44,4%*** 36,5%*** Sofferenze lorde /crediti lordi 17,17% 16,63% 10,6%* 10,5%* 11,21% 10%*** 8,6%*** Sofferenze nette /crediti netti 10,68% 10,51% 4,8%** n.d 7,66% 4,5%**** 4,3% % di Copertura sofferenze 43,24% 42,23% 58,7%* 55,3%* 35,36% 58,7%*** 52,1%*** Inadempienze probabili lorde / crediti lordi 4,15% 4,47% 6,9%** n.d 5,34% n.d.**** n.d Inadempienze probabili nette / crediti netti 3,54% 3,66% 5,4%** n.d 4,64% n.d.**** n.d 25,22% 27,5%** % copertura inadempienze probabili n.d 17,79% n.d.**** n.d Esposizioni scadute lorde /crediti lordi 2,20% 1,93% 0,7%** n.d 1,48% n.d.**** n.d Esposizioni scadute nette / crediti netti 2,32% 2,03% 0,6%** n.d 1,53% n.d.**** n.d % copertura esposizioni scadute Rapporto Grandi Rischi (valore di bilancio)/ totale attivo (Totale impieghi + attività finanziarie disponibili per la vendita + crediti verso banche) (%) Grandi rischi / impieghi netti 3,57% 3,90% 18,8%** n.d 2,15% n.d.**** n.d Sofferenze nette /patrimonio netto Costo del rischio di credito 22,22% 32,66% 31,44% n.d. n.d. 31,22% n.d. n.d. 47,69% 48,19% n.d. n.d. 45,98% n.d. n.d. 107,11% 106,46% n.d. n.d. 68,41% 18,8% n.d. 0,22% 3,48% n.d. n.d. 1,49% n.d. n.d. 47 FATTORI DI RISCHIO * fonte Banca d'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2016 Aprile tav.4.1 pag.34 La fonte non reca dati disaggregati relativi alle categorie di crediti diversi dalle sofferenze. L’aggregato dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze presenta un’incidenza pari all’8,3% del totale degli impieghi lordi del sistema delle Banche Minori; il grado di copertura dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze del sistema delle Banche Minori è pari al 22,5%. ** fonte Banca d'Italia - Relazione Annuale Appendice 31/05/2016 - tav. a13.13 pag.118 *** fonte Banca d'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2015 Aprile tav.3.1 pag.21 **** fonte Banca d'Italia - Relazione Annuale Appendice 26/05/2015 - tav. a13.14 pag.118 non si sono inseriti i dati riferiti ai crediti deteriorati diversi dalle sofferenze, poiché nel 2014 era in vigore una diversa classificazione dei crediti deteriorati.. I rapporti Crediti deteriorati netti /crediti netti e Sofferenze nette /crediti netti relativi al sistema delle banche minori al 31 dicembre 2014 sono stati calcolati dall’Emittente sono stati calcolati dall’Emittente assumendo a base di calcolo l’ammontare dei crediti indicati nel Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2015, tavola 3.1, mentre il rapporto Sofferenze nette /patrimonio netto relativo all’intero sistema bancario al 31 dicembre 2014 è stato tratto da ABI Monthly Outlook - statistiche effettuate su base nazionale, dati “sistema bancario”. Le seguenti tabelle indicano, alla data del 31 dicembre 2015 e alla data del 31 marzo 2016, l’ammontare dei crediti considerati come deteriorati a seguito dell’applicazione della definizione di forbearance delle esposizioni da parte dell’EBA nonché le consistenze delle “performing exposures” e “non performing exposures”. 31 dicembre 2015 Crediti forborne deteriorati (in unità di euro) 31 marzo 2016 INADEMP. PROB. -41.867.493 -39.598.955 SCADUTO -13.932.785 -15.527.849 0 0 -55.800.278 -55.106.604 SOFFERENZA Totale complessivo Crediti forborne performing e non performing Esposizioni deteriorate (non-performing exposures with forbearance measures) Altre esposizioni oggetto di concessione (forborne performing exposures) Totale (unità di euro) Crediti oggetto di concessione al 31/12/2015 Sofferenze Inadempienze probabili Crediti scaduti/sconfinanti deteriorati Altre esposizioni oggetto di concessione (forborne performing exposures) TOTALE 31 dicembre 2015 -55.800.278 31 marzo 2016 -55.106.604 -118.077.029 -114.962.413 -173.877.307 -170.069.017 Esposizione lorda Rettifiche di valore Esposizione netta 0 0 0 41.868 10.546 31.322 13.933 504 13.429 118.077 173.878 859 11.909 117.218 161.969 Dati in migliaia di euro L’Emittente ritiene che l’applicazione della nuova definizione di forbearance dell’EBA non determinerà un aumento delle rettifiche di valore sui crediti, analitiche e collettive, di valore significativo. Malgrado l’Emittente adotti misure per contenere il rischio di credito, il perdurare della situazione di crisi dei mercati del credito, il deterioramento delle condizioni dei mercati dei capitali e il rallentamento dell’economia globale potrebbero determinare ulteriori effetti negativi sulla capacità della clientela bancaria di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un significativo peggioramento della qualità del credito nei settori di attività dell’Emittente e, in ultima analisi, comportare effetti negativi 48 FATTORI DI RISCHIO sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Un peggioramento della qualità del credito espone l’Emittente al rischio di un possibile incremento delle “Rettifiche nette di valore su esposizioni deteriorate” con conseguente impatto negativo sui risultati di esercizio. Inoltre, una diminuzione della redditività potrà determinare una minore capacità di autofinanziamento, con conseguenti possibili effetti sulla situazione patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Si evidenzia che sulla base del budget operativo approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016, si prevedono riprese di valore nette per deterioramento di crediti stimate per tutto il 2016 in 21 milioni di euro. Tale valore è stato determinato sulla base degli accantonamenti previsti per innalzare il livello di copertura sul credito deteriorato come indicato da Banca d’Italia e per tenere conto di eventi straordinari. Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione I, Capitolo IX e capitolo XII. Il Paragrafo IV.1.3.2 “Rischio connesso all’andamento dei tassi di interesse” è modificato e integrato come segue: IV. 1.3.2. Rischio connesso all’andamento dei tassi di interesse Il rischio di tasso di interesse rappresenta il rischio connesso alla possibilità di subire minori ricavi o perdite in conseguenza di uno sfavorevole andamento dei tassi d’interesse (consistente ad esempio in una forte discesa dei tassi di interesse o in una dinamica dei tassi contraria rispetto a quella attesa o contraria rispetto alle strategie gestionali), sia in termini di riduzione del margine di interesse (per effetto di disallineamenti tra gli interessi attivi degli impieghi e quelli passivi riferiti alle operazioni di raccolta) che in termini di contrazione del valore del patrimonio della Banca. La Banca calcola l’esposizione al rischio margine di interesse attraverso il modello semplificato di cui all’allegato C alla Circolare Banca d’Italia n.285/2013, che consente di determinare la variazione del valore economico del portafoglio bancario a fronte di uno shock di tasso pari a +/-200 punti base (con l’applicazione del “vincolo di non negatività dei tassi sullo “scenario al ribasso”). La metodologia prevede che tutte le attività e passività siano classificate in fasce temporali in base alla loro vita residua. All’interno di ciascuna fascia viene calcolata l’esposizione netta, ottenuta dalla compensazione tra posizioni attive e passive, secondo l’analisi dei relativi cash flow. Le esposizioni nette vengono in seguito moltiplicate per i fattori di ponderazione ottenuti dal prodotto tra una variazione ipotetica dei tassi di +/-200 punti base ed un’approssimazione della duration modificata relativa a ciascuna fascia definita dalla Banca d’Italia. La dinamica di riduzione dei tassi si è evidenziata nell’esercizio 2014 ma soprattutto nel 2015. Questa dinamica è stata tuttavia parzialmente controbilanciata dalla favorevole dinamica delle commissioni attive generate dalla raccolta indiretta. Tale tendenza, pur in presenza di una riduzione del costo della raccolta che si è mostrata costante, potrebbe avere effetti negativi sulla dinamica del margine di interesse, con conseguenze negative anche sui risultati dell’Emittente, ove tale dinamica non risulti adeguatamente controbilanciata da dinamiche positive di altre voci del conto economico. Descrizione VARIAZIONE VALORE ECONOMICO -200pb con vincolo di non negatività dei tassi Fondi propri/Patrimonio di vigilanza Indice di rischiosità (soglia di attenzione =20%) 31/03/2016 euro 197 euro % 157.445.242 0,00% 31/12/2015 31/12/2014 5.045 157.622.660 174.219.364 0,03% 0,00% 49 FATTORI DI RISCHIO La tabella evidenzia come la Banca presenti uno sbilancio sul passivo (in quanto le passività a tasso fisso a medio/lungo termine superano le attività di pari genere), che la rende sensibile (in termini di rischio) a shock negativi sui tassi di interesse. Per quanto l’Emittente, nell’ambito della propria politica operativa di raccolta e di impiego, monitori e gestisca il rischio di tasso di interesse, di fatto, risulta esposto all’andamento dei tassi di mercato. Si segnala al riguardo che l’Emittente non ha in essere contratti derivati di copertura dei tassi di interesse. La fluttuazione dei tassi di mercato, infatti, può essere generata da cambiamenti nel generale andamento dell’economia e dei mercati finanziari nazionali e internazionali, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, nonché da eventi politici a livello sia locale che internazionale ovvero da conflitti bellici e atti di terrorismo. Inoltre, l’attuale situazione economico-finanziaria generale si connota per il riproporsi di tensioni sui mercati finanziari internazionali e per i recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia, dai quali possono derivare fenomeni di avversione verso il rischio relativo ai debiti sovrani, tra cui anche quello italiano. In tale scenario, potrebbero verificarsi rialzi dei tassi di interesse sul mercato dei titoli di Stato italiani, con eventuale peggioramento dello spread dei titoli di Stato italiani rispetto ai titoli di stato benchmark (tipicamente, i Bund tedeschi). Il verificarsi di tali eventualità, il verificarsi di eventi inattesi o l’inadeguatezza delle procedure adottate potrebbero avere un impatto negativo, anche rilevante , sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente, pregiudicandone la redditività. Al 31 dicembre 2015, l’assorbimento patrimoniale del rischio di tasso calcolato sul portafoglio bancario, ossia sul totale delle esposizioni della Banca al netto del portafoglio di negoziazione di vigilanza, ha consistenza pari a 5,045 milioni di euro, mentre al 31 marzo 2016 l’assorbimento è pari a 197 mila euro. La Banca, coerentemente ai principi cui la sua attività si ispira, non fa ricorso a strumenti derivati per la copertura dei rischi finanziari inerenti il portafoglio di proprietà. Per maggiori informazioni si veda il Capitolo X Il Paragrafo IV.1.3.3 “Rischio connesso all’esposizione verso il debito sovrano” è modificato e integrato come segue: IV.1.3.3 Rischio connesso all’esposizione verso il debito sovrano L’attività di investimento in strumenti finanziari con risorse proprie comporta un rischio di effetti negativi in termini di possibili minusvalenze sugli investimenti effettuati e conseguentemente sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. La Banca al 31 dicembre 2015 ha un’esposizione sul debito dello Stato italiano per un valore nominale di complessive 593.438 migliaia di euro che rappresenta il 94,88% delle attività finanziarie dell’Emittente ed il 26,51% dell’attivo (538.000 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). La Banca non ha esposizioni su debiti sovrani di altri Stati. Le recenti incertezze sull’evoluzione delle politiche monetarie della BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, con la conseguente alea in ordine al posizionamento degli investitori internazionali determinano il riacuirsi dei profili di rischio afferenti alla gestione del portafoglio di investimento dell’Emittente, connessi all’esposizione dell’Emittente all’andamento delle quotazioni, ai rischi di controparte e alla solvibilità degli emittenti gli strumenti finanziari detenuti in portafoglio. I futuri sviluppi di tale scenario potrebbero pertanto determinare significativi effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente. 50 FATTORI DI RISCHIO Le seguenti tabelle illustrano l’indicazione del valore nominale, del valore in bilancio e del fair value dei titoli italiani di natura governativa in migliaia di euro al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014. 31/12/2015 Valore Governi e Categoria rating IAS Nominale Italia/BBBTotale AFS 593.438 593.439 Val. di Bilancio 599.072 599.072 31/12/2014 Fair Value Governi e rating 599.072 Italia/BBB599.072 Totale Categori a IAS AFS Valore Nominale Val. di Bilancio 538.000 538.000 Fair Value 544.233 544.233 544.233 544.233 Alla data del 23 maggio 2016 l’esposizione in titoli di debito sovrano è pari a 584.195 migliaia di euro. La seguente tabella riporta l’esposizione in titoli di debito sovrano suddivisi per vita residua alla data del 23 maggio 2016: Scadenza entro 1 anno tra 1 e 3 anni tra 3 anni e 5 anni tra 5 anni e 10 anni oltre 10 anni Totale Valori 274.831.413,15 4.563.200,00 145.124.000,00 42.007.184,00 114.670.085,59 584.195.882,74 Alla data del 31 dicembre 2015, così come alla data del supplemento, la Banca non detiene strumenti finanziari strutturati emessi dagli Stati Sovrani e non sono in essere finanziamenti erogati dall’Emittente verso Governi. Inoltre, si specifica che l’Emittente, alla data del 31 dicembre 2015, così come alla data del Supplemento, non detiene nel proprio portafoglio di attività finanziarie titoli di Stato greci o di altri Paesi “periferici”. La gestione dei titoli di stato ha un impatto sul margine di intermediazione, e sul risultato netto di esercizio della Banca. In particolare le voci di conto economico direttamente interessate dall’andamento dei titoli di debito sovrano sono gli interessi attivi e gli utili (perdite) da negoziazione, essendo il portafoglio delle attività disponibili per la vendita composto in misura largamente preponderante da titoli di stato italiani. Si specifica in proposito che l’incidenza dell’utile da cessione o riacquisto di attività disponibili per la vendita sul margine di intermediazione è stata pari al 32,13% al 31 dicembre 2014 e pari al 25,92% alla data del 31 dicembre 2015. La seguente tabella rappresenta l’andamento dello spread tra BTP decennale e Bund tedesco (espresso in punti base, ossia in centesimi di punto percentuale) dal 2012 alla data del Supplemento Informativo. 31.12.2012 316 31.12.2013 212 31.12.2014 134 30.06.2015 156 31.12.2015 96 23.05.2016 130 51 FATTORI DI RISCHIO Nel valutare i dati riportati, si deve anche considerare che nel 2014 si è registrato un aumento consistente delle quotazioni dei Titoli di Stato italiani ed una discesa dei relativi rendimenti con effetti positivi su portafoglio dei titoli governativi. Tale tendenza è peraltro proseguita nel corso di tutto il 2015. Alla data del 29 giugno 2016, il rating assegnato allo Stato Italia dalle principali società di rating era: · Baa2 da Moody’s · BBB- da Standard&Poor’s · BBB+ da Fitch I recenti sviluppi della crisi del debito sovrano della Grecia hanno determinato il riprodursi delle forti tensioni nei mercati finanziari, già manifestatesi in passato. Il fenomeno in questione, occasionato dalle incertezze in merito alla futura evoluzione della situazione della Grecia e sulla capacità di tale Stato di far fronte alle scadenze dei finanziamenti ricevuti in ambito internazionale, è alimentato anche dai possibili rischi di contagio tra i mercati dei debiti sovrani dei diversi paesi, tra i quali anche quello italiano. Allo stato, non è da escludere la possibilità che tale situazione produca un nuovo scenario di avversione al rischio potenzialmente suscettibile di estensione anche al debito sovrano italiano italiani, con l’effetto che possa venire a vanificarsi la ripresa di fiducia manifestatasi tra il 2013, il 2014 e nel corso del 2015 ed i titoli di stato italiani possano essere penalizzati da forti vendite, con conseguente ridimensionamento dei relativi corsi e significativi rialzi dei relativi rendimenti. Ugualmente non si può neppure escludere che dall’eventuale realizzarsi di un siffatto scenario possano derivare declassamenti dei titoli di Stato italiani da parte delle principali agenzie di rating. Tali circostanze avrebbero la conseguenza di produrre effetti negativi sul valore delle attività finanziarie detenute nel portafoglio dell’Emittente, caratterizzato nel complesso da una sensibile esposizione al Rischio Paese Italia, in relazione alla presenza di una elevata quota di investimenti costituiti da titoli di Stato italiani. Potrebbero, quindi, prodursi effetti negativi, anche rilevanti, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. In uno scenario estremo, alcuni Paesi dell’Eurozona potrebbero uscire dall’Unione Monetaria o, addirittura, si potrebbe pervenire all’ipotesi di un dissolvimento dell’Unione Monetaria stessa, con conseguenze, in entrambi i casi, allo stato, imprevedibili e, comunque, con possibili effetti negativi, anche rilevanti, sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione I, Capitolo X. Il Paragrafo IV.1.3.4. Rischi Connessi all’adeguatezza patrimoniale è modificato e integrato come segue IV.1.3.4. Rischi Connessi all’adeguatezza patrimoniale L’Emittente è esposto al rischio di non conformità ai requisiti di adeguatezza patrimoniale previsti dalla normativa vigente. Nella tabelle riportate di seguito sono riportate le informazioni sui Fondi propri e sull’adeguatezza patrimoniale dell’esercizio 31 dicembre 2014, e al 31 dicembre 2015 e 31 marzo 2016 , redatte sulla base delle regole di Basilea III. I dati al 31 marzo 2016, sono stati inviati a Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche segnalazioni di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione. 52 FATTORI DI RISCHIO Composizione Fondi Propri (in migliaia di euro) 31-mar 2016 Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 145.316 CET 1) Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 145.316 1 - CET1) Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) 12.129 Totale fondi propri 157.445 31-dic 2015 145.021 31-dic 2014 173.674 145.021 168.130 12.601 6.089 157.622 174.219 La contrazione dei Fondi Propri al 31 dicembre 2015 rispetto al 31 dicembre 2014 è da imputarsi al risultato di esercizio 2015, che ha registrato una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro. Tra il 31 dicembre 2015 e il 31 marzo 2016 il totale del fondi propri è rimasto pressoché invariato. Coefficienti di Vigilanza Requisito minimo regolamentare Capital Conservat ion Buffer Common Equity Tier 1 Capital Ratio Tier 1 Capital Ratio Total Capital Ratio 4.50% 2.50% Requisito minimo regolamentare + capital conservation buffer 7.00% 6% 2.50% 8% 2.50% Coeffic. Emittente 31/03/2016 Coeffic. Emittente 31/12/2015 Coeffic. Emittente 31/12/2014 11.43% 11.75% 12.26% 8.50% 11.43% 11.75% 12.26 10.50% 12.38% 12.78% 12.71% La seguente tabella riporta la quantificazione in euro del delta percentuale tra i coefficienti patrimoniali dell’emittente alla data del 31 marzo 2016 e i coefficienti minimi regolamentari Coefficienti di Vigilanza Common Equity Tier Capital Ratio Tier 1 Capital Ratio 1 Requisito minimo regolamentare + capital conservation buffer 7.00% Total Capital Ratio Requisiti Prudenziali di Vigilanza Rischio di credito e di controparte Rischio di mercato Rischio operativo Attività di Rischio ponderate Capitale interno rischi I Pilastro Eccedenza di capitale RWA/Totale Attivo Coeffic. Emittente 31/03/2016 Delta percentuale Delta in euro 11.43% +4.43% 56.297.090 8.50% 11.43% +2.93% 37.221.604 10.50% 12.38% +1.88% 23.916.840 31-mar 2016 97.037 0 4.698 1.271.698 101.736 55.709 53,46% 31-dic 2015 94.005 0 4.698 1.233.801 98.704 58.918 54,60% 31-dic 2014 101.555 0 4.676 1.327.893 106.231 64.828 55,96% 53 FATTORI DI RISCHIO Al 31 dicembre 2014, così come al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016 l’Emittente presenta coefficienti (Common Equity Tier 1 Capital Ratio, Tier 1 Capital Ratio e Total Capital Ratio) al di sopra dei minimi regolamentari inclusivi del “Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale. Si precisa peraltro che l’eventualità in cui dovesse verificarsi il mancato rispetto del capital conservation buffer comporterebbe la sottoposizione dell’Emittente alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, e successive modificazioni e integrazioni, che prevedono, tra le altre misure, anche una limitazione alla distribuzione di dividendi. Inoltre, non può escludersi che in futuro possano sorgere ulteriori necessità di rafforzamento patrimoniale dell’Emittente per cui gli investitori potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori aumenti di capitale sociale. Si evidenzia che il mancato rispetto, anche solo del Capital Conservation Buffer, comporta la sottoposizione dell’Emittente alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare di Banca d’Italia 285 del 17 dicembre 2013, e successive modifiche e integrazioni, che prevedono, tra le altre misure, anche una limitazione alla distribuzione dei dividendi. Inoltre non è possibile escludere che, ad esito dei futuri processi di revisione e valutazione prudenziale, l’Autorità di Vigilanza prescriva alla Banca, inter alia, il mantenimento di standard di adeguatezza patrimoniale superiori rispetto a quelli previsti dalla normativa prudenziale e a quelli già imposti all’Emittente in ragione della relativa rischiosità. Dalla data del 2 novembre 2015 ad oggi la Banca non è stata assoggettata ad altri processi SREP da parte di Banca D’Italia Si evidenza che il Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) è svolto dalla Banca d’Italia con periodicità almeno annuale (fermi restando in ogni caso i poteri e le prerogative di vigilanza proprie di quest’ultima esercitabili su base continuativa durante il corso dell’anno) allo scopo di accertare che la Banca sia dotata di presidi di natura patrimoniale, organizzativa e di gestione della liquidità appropriati rispetto ai rischi assunti, anche in scenari di stress, assicurando il complessivo equilibrio gestionale. Pertanto, non è possibile escludere che, ad esito dei futuri SREP, l’Autorità di Vigilanza, in ragione della rischiosità della Banca, anche prospettica, prescriva all’Emittente, inter alia, il mantenimento di standard di adeguatezza patrimoniale superiori a quelli attualmente applicabili. In tali circostanze, l’Emittente potrebbe trovarsi nella necessità di ricorrere a ulteriori interventi di rafforzamento patrimoniale ai fini del raggiungimento di detti standard, per cui gli azionisti potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori aumenti di capitale sociale, e/o la Banca potrebbe subire degli interventi, anche invasivi, nella gestione della Banca, quali, ad esempio, l’imposizione di restrizioni o limitazioni dell’attività e/o la cessione di attività che presentano rischi eccessivi per la solidità della Banca o meccanismi di risanamento e risoluzione delle crisi d’impresa come il bail-in. La nuova disciplina prevede che la Banca deve detenere altresì la riserva di conservazione di capitale anticiclica (counter cyclical capital buffer). Tale riserva ha lo scopo di proteggere il settore bancario nelle fasi di eccessiva crescita del credito; la sua imposizione, infatti, consente di accumulare, durante fasi di surriscaldamento del ciclo del credito, capitale primario di classe 1 che sarà poi destinato ad assorbire le perdite nelle fasi discendenti del ciclo. A differenza della riserva di conservazione del capitale, la riserva di capitale anticiclica è imposta soltanto nei periodi di crescita del credito ed è calcolata secondo determinati criteri. Si evidenzia che tale riserva, calcolata secondo le modalità previste dalla circolare 285 di Banca d’Italia, dovrà essere costituita da capitale primario di classe 1. 54 FATTORI DI RISCHIO La Banca d’Italia con comunicati stampa ha fissato per il primo e per il secondo trimestre 2016 il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB) allo zero per cento. Pertanto, alla data del Supplemento al Prospetto, l’Autorità di Vigilanza non ha ancora definito l’ammontare di tale riserva. Sebbene alla data del Supplemento al Prospetto l’Emittente presenti coefficienti al di sopra dei minimi regolamentari, si rappresenta che sulla base del budget operativo, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016, sono previsti 21 milioni di euro di svalutazioni per deterioramento del credito nel corso dell’anno 2016. Tale valore è stato determinato sulla base degli accantonamenti previsti per innalzare il livello di copertura sul credito deteriorato come indicato da Banca d’Italia e per tenere conto di eventi straordinari. Pertanto, l’esigenza di provvedere alle menzionate svalutazioni, anche alla luce del fatto che la Banca d’Italia in data 22 giugno 2016 ha richiamato l’Emittente ad adottare criteri di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti, potrà rendere necessari interventi volti al rafforzamento della dotazione patrimoniale della Banca, al fine di garantire il permanere del rispetto dei requisiti patrimoniali di vigilanza vigenti. Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione I, Capitolo IX. Il Paragrafo IV.1.3.5 “Rischio di liquidità” è modificato e integrato come segue IV.1.3.5 Rischio di liquidità Il rischio di liquidità è il rischio di non essere in grado di far fronte ai propri impegni di cassa nei tempi richiesti e a costi sostenibili; questa tipologia di rischio si articola in due diverse forme, note come Funding Liquidity Risk e Market Liquidity Risk: ▪ Il Funding Liquidity Risk è il rischio che la Banca non sia in grado di far fronte in modo efficiente, senza compromettere la propria ordinaria operatività e il proprio equilibrio finanziario, a deflussi di cassa attesi e inattesi (legati al rimborso di passività, al rispetto di impegni ad erogare fondi o alla richiesta, da parte dei suoi creditori, di accrescere le garanzie reali fornite a fronte di finanziamenti ricevuti); ▪ Il Market (o Asset) Liquidity Risk è invece il rischio che una banca, al fine di monetizzare una consistente posizione in attività finanziarie, finisca per influenzarne sfavorevolmente e in misura significativa il prezzo, a causa dell’insufficiente capacità di assorbimento del mercato finanziario in cui tale attività sono scambiate, o di un suo temporaneo malfunzionamento. Considerata la rilevanza del rischio in questione la Banca ha adottato sistemi e tecniche di analisi descritti nel documento “Policy di liquidità”. In aderenza alle Disposizioni di Vigilanza, nel documento sono specificate soglie di tolleranza, limiti per la gestione della liquidità operativa, criteri per la liquidità strutturale, modalità di attivazione e gestione del piano di emergenza in caso di crisi (Contingency Funding Plan). L’Emittente effettua un controllo del rischio di liquidità, conformandosi alle previsioni dell’Autorità di Vigilanza. Nel marzo del 2013, la Banca ha integrato le proprie attività di controllo anche mediante il monitoraggio degli indicatori LCR (Liquidity Coverage Ratio, che esprime il rapporto tra le attività prontamente monetizzabili e lo sbilancio progressivo cumulato a 1 mese) e NSFR (Net Stable Funding Ratio, che misura la parte di impieghi stabili finanziati da raccolta non volatile e viene calcolato quantificando le due masse mediante l’applicazione di coefficienti di ponderazione). Di seguito si riportano gli indicatori LCR e NFSR della Banca, dall’analisi dei quali emerge una situazione di eccedenza di liquidità rispetto ai fabbisogni di liquidità sia a breve sia a medio termine. Si fornisce anche il dato relativo all’indicatore Loan to Deposit Ratio. I dati al 31 marzo 2016 sono stati inviati a 55 FATTORI DI RISCHIO Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche segnalazioni di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione Data di riferimento Indice LCR (1) Indice NFSR (2) Loan to Deposit Ratio (3) Soglia Minima 31/12/2014 31/12/2015 31/03/2016 60% 287,07% 465,31% 253,26% 100% 146,53% 148,98% 144,76% 0% 81,31% 85,87% 90,04% (1) Valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, 70% dal 01 gennaio 2016 e 100% dal 01 gennaio 2018 come definite dal Regolamento UE 575/2013 (CRR). (2) Alla data del Prospetto non è stata ancora definita una soglia minima regolamentare ma nell’ambito del Comitato di Basilea è stata proposta una soglia minima del 100%. (3) Non essendo un indicatore regolamentare non è prevista una soglia minima. Gli indicatori LCR e NFSR, come evidenziato nella tabella sopraesposta hanno subito una variazione negativa. La riduzione maggiore si è avuta essenzialmente per l’indicatore LCR. Come già visto e riportato nel presente supplemento, l’andamento negativo della raccolta diretta e della raccolta interbancaria, durante il periodo analizzato, hanno contribuito negativamente sulle voci attività liquide e sui deflussi di cassa netti, voci che concorrono a costituire l’indicatore LCR. Dal 31 dicembre 2014, il Loan to Deposit Ratio, dopo un periodo di sostanziale stabilità, inizia una fase di incremento, riconducibile a un maggior decremento degli impieghi rispetto alla raccolta diretta. Al 31 dicembre 2015, il Loan to Deposit Ratio si mantiene sostanzialmente stabile, attestandosi all’85,87%. Al 31 marzo 2016 il decremento della raccolta diretta nei primi tre mesi dell’anno, pari a -5,66%, rispetto al decremento degli impieghi sempre nei primi tre mesi dell’anno, pari a -1,26%, porta il Loan to Deposit Ratio ad un valore di 90,04%. L’indice LCR è passato dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 da un indice di 287,07% al valore 253,26%. La significativa riduzione intervenuta a marzo 2016 è legata al decremento delle attività liquide e dall’incremento del deflussi di cassa netti. L’indiceNFSR (Net Stable Funding Ratio) è passato dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 da un indice di 146,53% al valore di 144,76% l’indice si è mantenuto pressochè costante. I valori dell’LCR (Liquidity Coverage Ratio) e dell’NFSR (Net Stable Funding Ratio) al 31 marzo 2016 risultano superiori agli obiettivi minimi fully-phased fissati da Basilea 3. In ogni caso, non è possibile escludere che, in futuro, il protrarsi di tale dinamica di incremento della percentuale dei volumi impiegati rispetto ai volumi della raccolta, cui eventualmente si aggiunga un incremento dei costi gestionali dell’Emittente, possa rendere più significativo il rischio di liquidità. Si segnala, inoltre, che, alla data del Supplemento la Banca ha in essere alcune significative operazioni di rifinanziamento della Banca Centrale Europea realizzate indirettamente con ICCREA Banca S.p.A. e finanziamenti collateralizzati con ICCREA Banca S.p.A. per 383,77 milioni di euro. Tali operazioni comportano la mancata disponibilità dei titoli posti a garanzia per tutta la durata dell’operazione e l’eventuale difficoltà di restituire la liquidità ottenuta qualora l’impiego della stessa 56 FATTORI DI RISCHIO venisse effettuato per periodi di tempo più lunghi rispetto alle scadenze delle operazioni di rifinanziamento e/o in attività che presuppongano il rischio di non recuperare le somme investite. Tipo Strum TLTRO II BCE Nozionale Interessi Impiego Decorrenza Scadenza Divisa Tasso 133.770.000,00 243.461,40 134.013.461 29/06/2019 24/06/2020 EUR 0,045% 50.000.000,00 -22.791,67 49.977.208,33 14/09/2015 14/03/2017 EUR -0,03% 50.000.000,00 -11.395,83 49.988.604,17 29/10/2015 28/04/2017 EUR -0,015% Finanziamenti Collateralizzati Finanziamenti Collateralizzati Finanziamenti Collateralizzati Finanziamenti Collateralizzati 50.000.000,00 -40.444,44 49.959.555,56 20/01/2016 20/07/2016 EUR -0,255% 100.000.000,00 -127.141,67 99.872.858,33 26/05/2016 21/12/2016 EUR -0,219% TOTALE 383.770.000,00 L’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate a garanzia di finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazioni di rifinanziamento con la BCE è pari a 170.540.000,00 euro alla data del Prospetto Informativo. Con riferimento ai prestiti obbligazionari emessi dalla Banca, in circolazione alla data del 23 Maggio 2016, si rappresenta nella tabella seguente il relativo profilo di scadenza (Valori in migliaia di euro): Anno di scadenza 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2025 TOTALI Debito residuo 138.188 173.954 159.056 72.800 21.245 8.500 3.000 1.500 578.243 % su totale debito residuo 23,90% 30,08% 27,51% 12,59% 3,67% 1,47% 0,52% 0,26% 100,00% Si evidenzia che nell’arco degli anni 2016 e 2017 scadranno obbligazioni emesse dalla Banca per un debito residuo di 312,1 milioni di euro, pari al 53,98% del totale delle obbligazioni emesse. A fronte delle suddette scadenze, anche in vista del reperimento delle risorse da utilizzare per il rimborso dei prestiti in scadenza, l’Emittente potrebbe procedere, come accaduto in passato, ad emettere nuove obbligazioni per un importo almeno pari a quelle in scadenza. La seguente tabella evidenzia la distribuzione delle attività e delle passività della Banca per scadenze contrattuali e la relativa posizione netta al 31 marzo 2016. I dati sono riportati in unità di euro. 57 FATTORI DI RISCHIO maturity ladder FASCIA DESCRIZIONE A Vista e A Revoca ATTIVITA' PASSIVITA' POSIZIONE NETTA 169.200.535 877.465.784 708.265.249 Da oltre 1 giorno a 7 giorno 3.272.415 2.721.792 -550.623 Da oltre 7 giorni a 15 giorni 4.226.107 9.810.109 5.584.002 Da oltre 15 giorni a 1 mese 28.856.374 5.698.975 -23.157.399 Da oltre 1 mesi a 2 mesi 15.020.261 28.037.586 13.017.325 Da oltre 2 mesi a 3 mesi 43.452.207 62.594.252 19.142.045 Da oltre 3 mesi a 6 mesi 54.855.117 116.830.456 61.975.339 Da oltre 6 mesi a 1 anno 110.315.376 153.547.439 43.232.063 Da oltre 1 anno a 18 mesi 112.224.209 57.330.096 -54.894.113 Da oltre 18 mesi a 2 anni 98.033.500 86.919.750 -11.113.750 Da oltre 2 anni a 3 anni 200.322.636 196.304.787 -4.017.849 Da oltre 3 anni a 4 anni 89.098.763 4.486.000 -84.612.763 Da oltre 4 anni a 5 anni 77.680.228 25.260.000 -52.420.228 510.409.458 4.625.362 -505.784.096 94.387.554 94.387.554 1.631.632.388 114.665.202 Oltre 5 anni AVANZO REGOLA 1 (patrimonio – immobili e partecipazioni) TOTALI 1.516.967.186 Nell’analisi della liquidità strutturale, la Banca ha assunto a riferimento anche il modello di “Mismatching”, per la misurazione e gestione del rischio di liquidità. Dall’analisi riportata sulla distribuzione delle attività e delle passività della Banca per scadenze contrattuali si evidenzia come al 31 marzo 2016 lo sbilancio di breve/medio periodo rimanga contenuto. L’indicatore prudenziale di leva finanziaria, calcolata come rapporto fra lo sbilancio della posizione netta oltre 5 anni e l’avanzo della regola 1 (patrimonio meno immobili e partecipazioni) si determina in 5,51, mantenendosi sui livelli consolidati dell’anno 2015. In generale, nonostante la Banca adotti misure volte a contenere e/o neutralizzare l’esposizione ai suddetti rischi, non si può escludere che il verificarsi di eventi che determinino l’aumento dei costi di finanziamento dell’Emittente e/o limitino il suo accesso ad alcune tradizionali fonti di raccolta aggravino il rischio di liquidità possano avere un impatto negativo, anche rilevante, sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo X. Il Paragrafo IV.1.3.6 “Rischio di mercato” è stato parzialmente modificato come segue IV.1.3.6 Rischio di mercato Il rischio di mercato è il rischio che il valore di un’attività o passività finanziaria vari a causa dell’andamento di fattori di mercato, quali i corsi azionari, il tasso di inflazione, i tassi di interesse, i tassi di cambio e la loro volatilità, etc. L’Emittente è, quindi, esposto a potenziali cambiamenti del valore degli strumenti finanziari da esso detenuti, riconducibili a fluttuazioni dei tassi di interesse, dei tassi di cambio e/o valute, dei prezzi dei mercati azionari, dei prezzi delle materie prime oppure degli spread di credito e/o altri rischi. 58 FATTORI DI RISCHIO Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale oppure da conflitti bellici o atti terroristici. Nel quadriennio 2012-2015 e fino alla data del Supplemento Informativo la Banca ha mantenuto sospesa l’operatività del portafoglio di negoziazione. Pertanto, posto che la rilevazione quantitativa del capitale interno per il rischio di mercato fa riferimento al solo portafoglio di negoziazione di vigilanza, non si configurano, nel periodo di riferimento, assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio di mercato. In ogni caso il rischio di mercato, nelle sue diverse configurazioni è monitorato giornalmente attraverso misure di massima perdita potenziale, ottenute mediante l’applicazione della metodologia VaR che indica la perdita potenziale di una posizione di investimento in un certo orizzonte temporale. La valutazione della Banca è fondata sui seguenti criteri: a) l’orizzonte temporale di riferimento in cui il rischio è valutato, chiamato tecnicamente holding period, è fissato in 10 giorni; b) il livello di confidenza, indice del grado di avversione al rischio della Banca, è pari al 99%; c) la distribuzione dei rendimenti del periodo, che per le metodologie VaR di tipo varianza - covarianza è ipotizzata di tipo normale. Poiché la Banca non detiene titoli negli altri portafogli (HFT, HTM), il calcolo del VaR viene effettuato sul portafoglio attività disponibili per la vendita (AFS). Alla data del Supplemento, il VaR sul portafoglio AFS composto da titoli obbligazionari governativi UE (per un controvalore di mercato di euro 619.074.000) è pari a euro 5.346.000. Alla data del 31 marzo 2016, il VaR sul portafoglio AFS composto da titoli obbligazionari governativi UE (per un controvalore di mercato di euro 579.952.000) è pari a euro 4.229.000. Alla data del 31 dicembre 2015, il VaR sul portafoglio AFS composto da titoli obbligazionari governativi UE (per un controvalore di mercato di euro 631.400.000) è pari a euro 6.780.000. Alla data del 31 dicembre 2014 il VaR sul portafoglio AFS composto da titoli obbligazionari governativi UE (per un controvalore di mercato di euro 544.179.441) è pari a euro 2.970.209. Si specifica che il valore di bilancio delle esposizioni sovrane dell’Emittente rappresentate da “titoli di debito” - interamente concentrate sul paese Italia – ammontava al 31 dicembre 2015 a 599,1 milioni, ammontava al 31 dicembre 2014 a 544,2 milioni di euro. Esposizione del portafoglio dell’Emittente ai rischi di mercato (dati in migliaia di Euro)* 31.12.2015 VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato relativamente al portafoglio di negoziazione (TRADING BOOK) VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato relativamente al portafoglio bancario (BANKING BOOK) 0 31.12.2014 0 6.776 2.970 * Si specifica che, ai fini del calcolo dei requisiti per gli assorbimenti patrimoniali a fronte dei rischi di Mercato l’Emittente adotta il metodo standard. ** Il Value at Risk (VaR) è una misura di rischio applicata agli investimenti finanziari. Tale misura indica la perdita potenziale di una posizione di investimento in un orizzonte temporale pari a 10 giorni, con un livello di confidenza 59 FATTORI DI RISCHIO pari a 99%. È una tecnica comunemente usata da banche d'investimento per misurare il rischio di mercato delle attività che detengono in portafoglio. Il Paragrafo IV.1.3.7 “Rischi relativi all’aumento delle imposte differite attive (DTA)” è stato inserito come segue: IV.1.3.7 “Rischi relativi all’aumento delle imposte differite attive (DTA) Al 31 dicembre 2015 le imposte differite attive (le “DTA”) ammontavano complessivamente a 23,98 milioni di euro (rispetto ai 18,10 milioni di euro al 31dicembre 2014), di cui 20,26 milioni di euro (rispetto ai 16,01 milioni di euro al 31 dicembre 2014) trasformabili in credito d’imposta ai sensi della Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la “Legge 214/2011”). Il rilevante ammontare delle DTA iscritte nell’attivo dello stato patrimoniale della Banca è principalmente imputabile al trattamento fiscale previsto dalla normativa italiana vigente per le svalutazioni e perdite su crediti fino al 31 dicembre 2014. La Legge 214/2011 ha previsto, in particolare, la trasformazione in credito d’imposta delle DTA riferite a svalutazioni e perdite su crediti, nonché di quelle relative al valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali (c.d. DTA trasformabili) nel caso in cui la società rilevi nel proprio bilancio individuale una perdita d’esercizio. La trasformazione in credito d’imposta opera con riferimento alle DTA iscritte nel bilancio in cui si rileva la perdita civilistica e per una frazione delle stesse pari al rapporto tra l’ammontare della perdita e il patrimonio netto della società. La Legge 214/2011 ha previsto, inoltre, la trasformazione delle DTA anche in presenza di una perdita fiscale su base individuale; in tale circostanza la trasformazione opera sulle DTA iscritte in bilancio a fronte della perdita fiscale, per la quota della perdita medesima generata dalla deduzione delle componenti di reddito negative sopra descritte (svalutazioni e perdite su crediti, avviamenti e altre attività immateriali). In tale contesto normativo, quindi, il recupero delle DTA trasformabili risulta garantito in capo all’Emittente anche nel caso in cui quest’ultimo non dovesse generare adeguati redditi imponibili futuri in grado di assorbire ordinariamente le deduzioni corrispondenti alle DTA iscritte. La disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, come affermato nel Documento Banca d’Italia/CONSOB/ISVAP (attuale IVASS) “Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011” n. 5 del 15 maggio 2012, nel conferire “certezza” al recupero delle DTA trasformabili, incide in particolare sul test di recuperabilità previsto dal principio contabile IAS12, rendendolo di fatto automaticamente soddisfatto. Anche la normativa regolamentare prevede un trattamento più favorevole per le DTA trasformabili rispetto alle altre tipologie di DTA; le prime infatti, ai fini dei requisiti di adeguatezza patrimoniale cui è soggetto la Banca, non costituiscono elementi negativi del patrimonio e sono incluse nelle Attività Ponderate per il Rischio (le “RWA”) con una ponderazione del 100%. Si segnala che, in data 7 aprile 2015 la Commissione europea ha inviato una lettera ai governi di alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, con la richiesta di informazioni in merito al trattamento, a livello nazionale, delle DTA ai fini del calcolo dei requisiti di solidità patrimoniale, in esito alla quale potrebbe valutare la possibilità di aprire un’indagine formale per violazione della disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato. Qualora, ad esito di tale indagine, dovesse essere accertata la natura di aiuti di Stato della norma in questione, potrebbe non risultare più applicabile alle DTA trasformabili l’attuale trattamento più favorevole ai fini prudenziali e, conseguentemente, potrebbero manifestarsi effetti negativi, anche rilevanti, sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca. A tal proposito, un recente provvedimento, ovvero, il Decreto Legge n. 83 del 27 giugno 2015 ha modificato il regime fiscale delle perdite e svalutazioni su crediti a partire dall’esercizio 2015, prevedendo la deduzione integrale nell’esercizio dei suddetti componenti di reddito (il regime transitorio prevede che per il 2015 le svalutazioni e le perdite su crediti siano deducibili al 75%) evitando quindi la generazione di nuove DTA. In particolare è stato previsto che: 60 FATTORI DI RISCHIO 1. a decorrere dall’esercizio 2015, le svalutazioni e le perdite su crediti sono integralmente deducibili nell’esercizio in cui vengono imputate a conto economico (e non già in 5 anni, come nel regime previgente); 2. le DTA relative alle svalutazioni e alle perdite su crediti in essere al 31 dicembre 2014, vengono ricompattate in un unico stock pregresso indistinto deducibile in 10 anni a decorrere dal 2016. Tale novità legislativa persegue una finalità di stabilizzazione del gettito fiscale nel passaggio dal vecchio al nuovo regime, per evitare negative ricadute sulle entrate fiscali del Tesoro Si segnala che qualora l’esito dell’indagine della Commissione europea dovesse accertare la natura degli aiuti di Stato della normativa relativa alle DTA l’importo di 20,26 milioni di euro iscritto nel bilancio 2015 perderebbe il beneficio di un trattamento più favorevole ai fini prudenziali e dovrebbe essere trattato come elemento negativo dal patrimonio di vigilanza, con un indicatore di CET 1 che scenderebbe, quindi, all’11,47% a dicembre 2015. L’art. 11 del decreto Banche (D.L. n. 59/2016) tende a superare le critiche mosse dalla Commissione europea in relazione alla legittimità, sotto il profilo della compatibilità con la disciplina europea degli aiuti di Stato, della disposizione che consente la conversione di DTA “qualificate” - relative cioè a rettifiche di valore su crediti, avviamento ed altre attività immateriali - in crediti d’imposta. L’opzione per il pagamento di un canone annuo dell’1,5% con riferimento ai periodi d’imposta 20152029 consente di assicurarsi il diritto al credito d’imposta da conversione di DTA. L’opzione, irrevocabile, deve essere esercitata entro il 31 luglio 2016, secondo modalità che verranno definite dall’Agenzia delle Entrate. Il Paragrafo IV.1.4.1 “Rischio connesso alla variabilità degli utili e alla distribuzione di dividendi” è stato parzialmente modificato come segue IV.1.4.1 Rischio connesso alla variabilità degli utili e alla distribuzione di dividendi Si evidenzia che, tenuto conto della perdita risultante dal bilancio di esercizio 2015, approvato dall’Assemblea generale dei soci in data 1° maggio 2016, non sussistono i presupposti per la distribuzione di dividendi. Nel Paragrafo IV.1.6 “Rischio di concentrazione degli impieghi” è stata modificata la tabella come segue IV.1.6. Rischio di concentrazione degli impieghi Il rischio di concentrazione costituisce una sottocategoria del rischio di credito determinato da una concentrazione delle attività di impiego della Banca in favore di un numero limitato di beneficiari. La seguente tabella riporta le posizioni relative ai Grandi Rischi al 31 marzo 2016, 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014. Sono indicate il numero di posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” e l’importo, in migliaia di euro, degli impieghi nei confronti delle stesse. Grandi rischi N.posizioni Stato Italiano Gruppo iccrea Holding S.p.A. Banca Popolare di Vicenza Valore di bilancio Valore ponderato 31.03.2016 31.12.2015 3 2 614.733 643.939 53.984 68.939 27.143 0 695.860 712.128 104.830 92.785 31.12.2014 3 570.110 124.565 20.318 714.993 160.934 61 FATTORI DI RISCHIO Nessuna delle posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” si riferisce ad una parte correlata. L’esposizione complessiva verso Grandi Rischi, al 31 marzo 2016 ammonta a 695 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto a 712 milioni del 31 dicembre 2015; con un peso ponderato di 104,83 milioni di euro al 31 marzo 2016 rispetto ai 92,8 milioni di euro del 31 dicembre 2015. Parte preponderante di tale esposizione è costituita da titoli di debito emessi dal Ministero del Tesoro, Stato Italiano (il peso ponderato dei titoli di Stato è pari a zero). Sebbene, negli ultimi anni, si riscontri una stabilità delle posizioni qualificabili come Grandi Rischi, e la Banca abbia adottato misure per la gestione di detto rischio, non si può escludere un rischio di concentrazione degli impieghi in capo all’Emittente che potrebbe avere effetti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria. Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrafo 6.2.1 Il Paragrafo IV.1.8 “Sanzioni applicate agli esponenti aziendali” è stato integrato come segue: IV.1.8 “Sanzioni applicate a esponenti aziendali e ad alti dirigenti” Con provvedimento emesso in data 25 giugno 2013, la Banca d’Italia – Vigilanza Bancaria e Finanziaria, sede di Milano, ha irrogato a Riccardo Marciò, Dirigente Responsabile Direzione credito e contenzioso della Banca, una sanzione amministrativa pecuniaria dell’importo di euro 16.000, in relazione all’incarico di Direttore Generale ricoperto presso Non Performing Loans SpA, attualmente cessato. La sanzione è stata irrogata ai componenti del Consiglio di Amministrazione e al Direttore Generale per “carenze nella gestione, governo e controllo dei rischi", in violazione dell'art.107, comma 2, d.lgs. 385/1993 e della circolare BI n. 216/1996, parte I, cap.VI, contenente le istruzioni di vigilanza sugli intermediari iscritti nell’elenco speciale. A fronte dell’irrogazione della sanzione, l’intermediario finanziario e gli esponenti aziendali hanno proposto ricorso avanti la Corte d’Appello di Roma, presso la quale, in data 3 luglio 2017, è fissata l’udienza di discussione. Per ulteriori informazioni si rimanda al capitolo XIV, Paragrafi 14.1.1 e 14.1.3 IV.1.9. Rischi connessi con l’operatività verso soggetti collegati Per rischio inerente le operazioni con soggetti collegati, si intende il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della Banca possa compromettere l’oggettività e l’imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, esposizione della Banca a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, nonché potenziali danni per depositanti e azionisti. Al 31 dicembre 2015, l’ammontare complessivo degli impegni e garanzie rilasciate a parti correlate ammonta a zero, mentre l’ammontare delle garanzie ricevute ammonta a 11,12 milioni di euro, di cui 10,52 nei confronti di amministratori, sindaci e dirigenti; in pari data, il totale dell’attivo relativo a operazioni con soggetti collegati ammonta a 7,95 milioni di euro, mentre il totale del passivo ammonta a 1,99 milioni di euro. Si precisa che nessuna delle parti correlate risulta presentare esposizioni superiori ai limiti prudenziali stabiliti dalla normativa di vigilanza. Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione I, Capitolo XIX IV.1.10. Rischio derivante da investimenti partecipativi in imprese non finanziarie La disciplina delle partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari è diretta a contenere il rischio di un eccessivo immobilizzo dell’attivo derivante da investimenti partecipativi in imprese finanziarie e non finanziarie; con specifico riferimento a queste ultime, mira altresì a promuovere una gestione dei rischi e dei conflitti di interesse conforme al criterio della sana e prudente gestione. 62 FATTORI DI RISCHIO Relativamente a tale tipologia di rischio al 31 dicembre 2015 si rileva la presenza di 7 partecipazioni in imprese non finanziarie. L’esposizione complessiva al 31 dicembre 2015 ammonta a 2,35 milioni di euro (1,49% dei Fondi Propri) mentre la maggiore esposizione, è pari a 1,9 milioni di euro (1,21% dei fondi propri) relativa a Autostrade Lombarde S.p.A Tale partecipazione risulta eccedente rispetto alla soglia di vigilanza stabilita dalla Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, come successivamente modificata e integrata, pari, per le Banche di Credito Cooperativo, quale è l’Emittente, all’1,0% dei Fondi Propri per singola partecipazione. L’eccedenza è venuta a determinarsi per cause indipendenti dalla volontà dell’Emittente in relazione alla consistenza patrimoniale dello stesso al 31 dicembre 2015. In ottemperanza all’obbligo, previsto dalla menzionata Circolare, di ricondurre la consistenza di tale partecipazione entro i limiti “nel più breve tempo possibile”, la Banca ha deliberato, già in data 28/10/2014 di alienare 300.000 azioni del valore di euro 1,00 al fine di ripristinare il rispetto di detto limite. In ottemperanza agli obblighi di comunicazione previsti dalla Circolare n. 285/2013, l’Emittente ha provveduto ad informare in proposito la Banca d’Italia in data 14 novembre 2014. Alla Data del Supplemento Informativo tale partecipazione non è ancora stata alienata a causa della mancanza di controparti interessate all’acquisto della stessa. Si specifica in proposito che la menzionata Circolare non reca previsioni sanzionatorie per l’ipotesi in cui la riconduzione delle partecipazioni eccedenti entro i limiti non si realizzi. IV.1.11. Rischio di leva finanziaria eccessiva Il rischio di leva finanziaria eccessiva rappresenta il rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la banca vulnerabile, determinando l’adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività. La Banca procede, con cadenza trimestrale al monitoraggio dell’indicatore di leva finanziaria previsto da Basilea III; in proposito si specifica che il Comitato di Basilea III continuerà a sperimentare un requisito minimo del 3% per l’indice di leva finanziaria durante il periodo dal 1° gennaio 2013 al 1° gennaio 2017. La Banca ha adottato un sistema di limiti per assicurare che variazioni rilevanti nel rischio leva finanziaria eccessiva vengano prontamente evidenziate all’attenzione degli opportuni livelli di responsabilità. Alla data del 31 dicembre 2015, la Banca presenta un indice di leva finanziaria pari al 6,04%. IV.2 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AI SETTORI DI ATTIVITA’ E AI MERCATI IN CUI OPERA L’EMITTENTE E IL GRUPPO DELL’EMITTENTE Il Paragrafo IV.2.2 “Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario” è stato integrato come segue IV.2.2 Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario In data 8 marzo 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il d.lgs. n. 30/2016 che dà attuazione nel diritto interno alle disposizioni della Direttiva2014/49/UE (c.d. Deposit Guarantee Schemes Directive – DGSD) che istituisce lo schema unico di garanzia dei depositi, con previsione dell’obbligo di costituire, ove non già presenti, Fondi nazionali che devono essere alimentati tramite contributi delle banche specificamente volti a tutelare i depositi bancari entro il limite di 100.000 euro. L’Emittente ha effettuato un accantonamento sul bilancio al 31 dicembre 2015 pari a 516.846 euro. 63 FATTORI DI RISCHIO In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 8 aprile 2016 n.49, di conversione del decreto legge n.18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di Credito Cooperativo. La Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio – Società Cooperativa non dispone di un patrimonio netto superiore a 200 milioni di euro e, secondo quanto previsto dalla menzionata riforma legislativa, l’Emittente dovrà aderire ad un Gruppo Bancario Cooperativo o, in alternativa deliberare la messa in liquidazione. Alla date del supplemento la BCC di Treviglio ha intenzione di aderire ad un gruppo bancario, tuttavia alla data del supplemento il Gruppo Bancario Cooperativo non è ancora stato costituito e quindi non è possibile formulare indicazioni in ordine a possibili impatti derivanti dall’adesione dell’Emittente al Gruppo Bancario Cooperativo sulla operatività, sull’attivazione economica finanziaria economica patrimoniale dell’emittente. In data 15 luglio 2016 la Banca d’Italia ha pubblicato un documento di consultazione relativo alle Disposizioni di Vigilanza in materia di Gruppo Bancario Cooperativo, attuative degli artt. 37-bis, comma 7-bis e 37-ter del Testo Unico Bancario, introdotti dalla menzionata riforma. Tale procedura di consultazione si concluderà il 13 settembre 2016. Ad oggi non essendo state emanate le disposizioni di attuazione della menzionata riforma da parte di Banca d’Italia, non è possibile prevedere con certezza quali effetti, in concreto, tale innovazione normativa sia destinata a produrre sull’Emittente. Alla data del supplemento non è possibile prevedere quali possano essere, nel dettaglio, i contenuti del contratto di coesione previsto dal decreto legislativo n.18 del 2016 che disciplinerà tra l’altro i poteri di direzione e coordinamento esercitabili dalla capogruppo con riguardo agli indirizzi strategici e agli obiettivi delle BCC nonché gli accordi con cui le banche aderenti garantiscono in solido i creditori esterni e si forniscono reciproco sostegno per preservare la solvibilità e liquidità di ciascuna banca del gruppo. Come previsto dall’art.2-bis del decreto legge 18 del 2016 come modificato dalla legge di conversione la Banca il 14 giugno 2016 ha aderito al Fondo Temporaneo delle Banche di Credito Cooperativo istituito dalla Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali ed Artigiane il 27 maggio 2016. Il fondo temporaneo opererà per un periodo di tempo limitato ovvero fino alla data di adesione al Gruppo Bancario Assicurativo. Il fondo opera in piena autonomia decisionale quale strumento mutualistico-assicurativo e può favorire, in base a quanto definito dal proprio statuto, processi di consolidamento e di concentrazione delle banche di credito cooperativo. Gli apporti necessari per gli interventi del fondo sono forniti dalla Banche consorziate; l’importo massimo annuo di contribuzione è pari allo 0,2% dell’attivo patrimoniale di ciascuna banca consorziata alla chiusura dell’esercizio precedente. Per la Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio l’ammontare massimo per l’esercizio 2016 corrisponde, stante l’attivo patrimoniale al 31 dicembre 2015, a circa 4,5 milioni di euro all’anno. Per maggiori dettagli si rinvia alla Sezione I, Capitolo VI, paragrafo 6.1.1.5 Il paragrafo IV.2.6 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema è stato inserito come segue : La crisi dei mercati finanziari, che ha comportato la riduzione della liquidità a disposizione degli operatori, l’incremento del premio per il rischio, la crescita delle tensioni legate al debito sovrano di alcuni Paesi e l’innalzamento dei requisiti patrimoniali e di liquidità previsti da Basilea 3 e, più recentemente, connessi ai risultati del Comprehensive Assessment, hanno generato la necessità di articolate iniziative a supporto del sistema creditizio che hanno visto direttamente coinvolti sia Stati (anche attraverso l’intervento diretto nel capitale di alcune banche) sia banche centrali (inizialmente in misura prevalente attraverso operazioni di rifinanziamento dietro presentazione di idonei titoli in garanzia e, in un secondo momento, anche attraverso interventi di riacquisto sui mercati finanziari). A partire dalla metà del 2011 si è assistito ad un 64 FATTORI DI RISCHIO intervento rilevante da parte delle autorità competenti (in particolare la BCE) volto ad assicurare al sistema bancario adeguate condizioni di liquidità, al fine di superare le fasi più acute della crisi che ha interessato l’Eurozona. Si fa in particolare riferimento alle operazioni di finanziamento garantite da titoli ed attivi, utilizzate in maniera rilevante dalle banche dei paesi dell’Eurozona. Nel 2014 il Consiglio Direttivo della BCE ha deciso di condurre per un periodo di due anni una serie mirata di operazioni di finanziamento a più lungo termine (Targeted Long Term Refinancing Operation, o TLTRO che sostituivano le operazioni LTRO – Long Term Refinancing Operation introdotte nel corso del 2012). La Banca d’Italia ha emanato a seguito di tale annuncio, le modalità tecniche per la partecipazione del sistema bancario italiano a tali misure. Nel gennaio 2015 il Consiglio Direttivo della BCE ha avviato misure volte al miglioramento del meccanismo di funzionamento della politica monetaria sostenendo il processo di erogazione del credito bancario all’economia reale tramite il meccanismo del Quantitative Easing rappresentato dall’acquisto di Titoli di Stato da parte di BCE entro specifici limiti di debito dei Paesi e di taglio dei titoli. Inoltre, nel marzo 2016, la BCE ha annunciato nuove misure di finanziamento (TLTRO II), concedendo alle banche la possibilità di estendere la scadenza del funding a medio lungo termine fino al marzo 2021 Alla data del supplemento il totale delle operazioni di rifinanziamento e partecipazione ad asta TLTRO II 383,77 milioni di euro (al 31 dicembre 2014 pari a euro 89,2 milioni) a fronte della concessione in garanzia di Titoli di Stato del proprio portafoglio. Con riferimento alle operazioni di finanziamento con la BCE si segnala che in data 10 maggio 2016 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha preso la delibera di sostituire le aste TLTRO per l’intero nominale di euro 133,77 milioni di euro con nuove aste quadriennali TLTRO II scadenza 24 giugno 2020 per l’intero importo. Non è possibile prevedere la durata e l’intensità con cui tali operazioni di sostegno alla liquidità potranno essere riproposte in futuro, con la conseguenza che non è possibile escludere una riduzione, o persino un annullamento di tali supporti. Ciò determinerebbe la necessità per le banche di cercare fonti di provvista alternative, senza escludere la difficoltà di tale ricerca nonché il rischio che i relativi costi possano essere più elevati. La situazione descritta potrebbe quindi incidere negativamente sull’attività, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per completezza si segnala inoltre che il 9 novembre 2015 il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato la versione finale del requisito di Total Loss Absorbency Capacity (“TLAC”) delle “global sistematically important banks” (G-SIBs). Il TLAC ha l’obiettivo di assicurare l’assorbimento delle perdite conseguenti alla risoluzione e di preservare il capitale necessario a consentire lo svolgimento delle funzioni critiche della banca. Il TLAC individua l’ammontare minimo di passività (e Fondi Propri) assoggettabili al bail-in in caso di risoluzione delle banche identificate come sistemicamente rilevanti dal Financial Stability Board (Globally Systemically Important Banks - G-SIBs). IV.3 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE AZIONI OGGETTO DELL’OFFERTA IV.3.3 Rischio relativo alle modalità di determinazione del prezzo La Tabella che segue illustra il raffronto tra i rapporti di P/E e di P/BV dell’Emittente, con riferimento al valore nominale delle Azioni aumentato del sovrapprezzo, con quello di altre banche, quotate e non quotate comparabili ad esso, in quanto costituite in forma cooperativa e operanti secondo un analogo modello di business, al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015. 65 FATTORI DI RISCHIO 31/12/2015 P/E NG BCC di Treviglio 31/12/2014 P/BV 0,136 P/E 65,75 P/BV 0,11 Banche Cooperative Quotate Banco Popolare 4,8 0,25 NG 0,58 UBI Banca 26,2 0,31 NG 0,58 Banca Popolare di Milano 9,5 0,60 17,55 0,90 Banca Popolare di Sondrio 11,2 0,56 16,44 0,79 Banca popolare dell’Emilia Romagna 10,8 0,46 232,50 0,71 Media Banche Cooperative Quotate* 12,5 0,436 16,99 0,71 Banche Cooperative Non Quotate Banca Popolare di Bari (1) n.d. n.d. 44,97 1,01 Chiantibanca – Credito Cooperativo (2) BCC San Giorgio Quinto Valle Agno (3) Banca Popolare Etica (4) n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 4,45 61,42 17,10 0,167 0,18 0,72 Banca Popolare di Puglia e Basilicata (5) n.d. n.d. NG 0,84 BCC di Roma (6) n.d. n.d. 7,97 0,28 n.d. n.d. 27,18 0,53 Media Banche Quotate Cooperative Non La dicitura NG indica che il dato è negativo. * Il dato della media del P/E delle Banche Cooperative Quotate al 31 dicembre 2014 è stato calcolato escludendo il P/E relativo alla Banca popolare dell’Emilia Romagna, atteso il valore estremamente elevato dello stesso, che potrebbe condurre a valutazioni fuorvianti (la media aritmetica del P/E includendo il dato di tale banca risulta, infatti, pari a 88,83 al 31 dicembre 2014). Si evidenzia al riguardo anche che il dato relativo alla media del P/E relativo al campione delle banche quotate è connotato da scarsa rappresentatività stante il limitato numero di multipli disponibili delle banche prese a riferimento. I dati di P/E e P/BV al 31 dicembre 2015 sono stati rilevati data 21 luglio 2016. Le banche del campione sono state selezionate dall’Emittente in considerazione dei dati disponibili al 31 dicembre 2014 relativi a banche cooperative. I valori medi sono calcolati come media aritmetica dei dati delle banche ricomprese nel campione, non tenendo conto dei valori negativi. Per la fonte dei dati si veda il paragrafo 5.3.1. della Sezione Seconda 66 CAPITOLO V 5.1.5 INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE 5.1.5.1. Verifiche ispettive e rapporti con Banca d’Italia è integrato come segue Banca d’Italia ha effettuato l’ultima ispezione nel periodo dal 18 marzo 2013 al 24 maggio 2013, non sono intervenute ad oggi ulteriori verifiche ispettive. Lo scorso 9 giugno si è tenuto un incontro tra esponenti dell’Emittente e funzionari di Banca d’Italia per una verifica sulla situazione aziendale. Nell’occasione è stato confermato da Banca d’Italia che in merito alle valutazioni effettuate con riferimento alla data del 30.06.2015, il giudizio assegnato alla Banca è “parzialmente sfavorevole”, in linea con quello del 31.12.2014. Sulla base della nuova classificazione di Banca d’Italia tale giudizio equivale ad un giudizio “sfavorevole”. Nel corso dell’incontro, gli esponenti aziendali hanno presentato il nuovo organigramma (successivamente adottato con delibera del Consiglio di Amministrazione assunta in data 14 giugno 2016) che conferisce maggiori autonomie alle funzioni aziendali, e prevede anche il cambio al vertice dell’esecutivo e la nomina del nuovo direttore generale Rag. Roberto Nicelli. Il direttore generale uscente Dott. Franco Riz, ha assunto la carica di responsabile della Direzione crediti anomali e monitoraggio andamentale del credito. Nell’incontro gli esponenti aziendali hanno confermato alla Banca d’Italia gli impegni presi: Con riferimento agli indicatori patrimoniali la Banca ha ribadito i propri obiettivi da completare entro il 31 dicembre 2016: ▪ Riduzione della partecipazione ICCREA di ulteriori 3,5 milioni di euro, dopo la cessione di 1,5 milioni di euro; ▪ Completamento delle iniziative volte a ridurre gli assorbimenti patrimoniali; ▪ Incremento del capitale sociale, con l’aumento di capitale in corso Con riferimento al miglioramento della redditività la Banca ha ribadito quanto già ipotizzato nel piano strategico 2015/2017 ▪ Chiusura di 4 filiali ▪ Cessione di immobili ▪ Cartolarizzazione delle sofferenze Per quanto riguarda l’obiettivo del recupero delle coperture rispetto ai dati del sistema delle BCC-CR, è stato ribadito l’impegno dell’Emittente nel triennio 2015/2017 del piano strategico. Con una successiva comunicazione scritta del 22 giugno 2016 la Banca d’Italia ha richiamato l’Emittente, per quanto riguarda gli aspetti di debolezza che caratterizzano la situazione aziendale, ad adottare criteri di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti (con riferimento in particolare al valore di realizzo atteso ad esito delle procedure esecutive o di transazioni private complesse e alla valutazione delle inadempienze probabili), e a conferire maggiore concretezza alle operazioni straordinarie annunciate nel piano strategico del triennio 2015/2017 (in particolare cessioni di immobili e cessione di alcuni sportelli), volte a supportare la redditività aziendale e il rafforzamento patrimoniale. Si evidenza inoltre che la Banca d’Italia ha comunicato all’Emittente di avere apprezzato le iniziative adottate a livello gestionale (nuovo organigramma). Il Collegio Sindacale ha partecipato all’incontro tenutosi presso la sede di Banca d’Italia il 9 giugno scorso, e ha preso nota dei contenuti della comunicazione del 22 giugno 2016 di Banca d’Italia. La Banca, con l’ausilio del collegio sindacale, entro il termine del 15 settembre 2016 dovrà fornire un aggiornamento sul completamento degli interventi sopra descritti. 5.1.5.2. Osservazioni e rilievi da parte del Collegio Sindacale - inserito ex novo. Dalla data di approvazione del prospetto alla data del presente supplemento, il Collegio Sindacale non ha formulato osservazioni o rilievi. 67 Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) Dalla data del 2 novembre 2015 ad oggi Banca non è stata assoggettata ad altri processi SREP da parte di Banca d’Italia. Si evidenza che il Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) è svolto dalla Banca d’Italia con periodicità almeno annuale (fermi restando in ogni caso i poteri e le prerogative di vigilanza proprie di quest’ultima esercitabili su base continuativa durante il corso dell’anno) allo scopo di accertare che la Banca sia dotata di presidi di natura patrimoniale, organizzativa e di gestione della liquidità appropriati rispetto ai rischi assunti, anche in scenari di stress, assicurando il complessivo equilibrio gestionale. Pertanto, non è possibile escludere che, ad esito dei futuri SREP, l’Autorità di Vigilanza, in ragione della rischiosità della Banca, anche prospettica, prescriva all’Emittente, inter alia, il mantenimento di standard di adeguatezza patrimoniale superiori a quelli attualmente applicabili. In tali circostanze, l’Emittente potrebbe trovarsi nella necessità di ricorrere a ulteriori interventi di rafforzamento patrimoniale ai fini del raggiungimento di detti standard, per cui gli azionisti potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori aumenti di capitale sociale, e/o la Banca potrebbe subire degli interventi, anche invasivi, nella gestione della Banca, quali, ad esempio, l’imposizione di restrizioni o limitazioni dell’attività e/o la cessione di attività che presentano rischi eccessivi per la solidità della Banca o meccanismi di risanamento e risoluzione delle crisi d’impresa come il bail-in. CAPITOLO VI - ATTIVITA’ DELL’EMITTENTE 6.1.1.4 Modello Organizzativo è stato modificato e integrato come segue Nella seduta del 14 giugno 2016 il Consiglio di Amministrazione ha rivisto la macrostruttura organizzativa al fine di renderla maggiormente rispondente al logiche di efficienza gestionale garantendo al contempo un miglio presidio dei rischi. La struttura organizzativa della Banca è articolata in: Direzione Generale (un Direttore Generale) 6 Direzioni (affidate a 6 Responsabili di Direzione) 2 aree territoriali 44 filiali Di seguito si riporta la macrostruttura della Banca 68 6.1.1.5 Normativa di Riferimento è stato modificato e integrato come segue Disciplina della risoluzione delle crisi di impresa di cui alla Direttiva BRRD ed alla Direttiva DGSD. Il c.d. bail in. In data 8 marzo 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il d.lgs. n. 30/2016 che dà attuazione nel diritto interno alle disposizioni della Direttiva 2014/49/UE (c.d. Deposit Guarantee Schemes Directive – DGSD) che istituisce lo schema unico di garanzia dei depositi, con previsione dell’obbligo di costituire, ove non già presenti, Fondi nazionali che devono essere alimentati tramite contributi delle banche specificamente volti a tutelare i depositi bancari entro il limite di 100.000 euro. L’Emittente ha effettuato un accantonamento sul bilancio al 31 dicembre 2015 pari a 516.846 euro. 69 Recenti modifiche al quadro normativo relativo alle Banche di Credito Cooperativo In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 8 aprile 2016 n.49, di conversione del decreto legge n.18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di Credito Cooperativo. La riforma del settore del credito cooperativo prevede: Obbligo per le BCC di aderire ad un gruppo bancario cooperativo che abbia come capogruppo una società per azioni con un patrimonio non inferiore a 1 miliardo di euro. L’adesione ad un gruppo bancario è la condizione per il rilascio, da parte della Banca d’Italia, dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in forma di banca di credito cooperativo; la BCC che non intende aderire ad un gruppo bancario, può farlo a condizione che abbia patrimonio netto al 31 dicembre 2015 superiore a 200 milioni e versi un’imposta straordinaria del 20 per cento sul patrimonio netto medesimo. Non può però continuare ad operare come banca di credito cooperativo e deve deliberare il conferimento dell’azienda bancaria in una società per azioni autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria anche di nuova costituzione. In alternativa è prevista la liquidazione; (“cosidetta way out”); la società capogruppo, secondo quanto previsto, svolgerà attività di direzione e di coordinamento sulle BCC in base ad accordi contrattuali chiamati ‘’contratti di coesione’’. Il contratto di coesione dovrà indicare disciplina e poteri della capogruppo sulla singola banca. I poteri saranno più o meno stringenti a seconda del grado di rischiosità della singola banca misurato sulla base di parametri oggettivamente individuati; la maggioranza del capitale della capogruppo è detenuto dalle BCC del gruppo. Il resto del capitale potrà essere detenuto da soggetti omologhi (gruppi cooperativi bancari europei, fondazioni) o destinato al mercato dei capitali; al fine di favorire la patrimonializzazione delle singole BCC è stato elevato il limite massimo dell’investimento in azioni di una banca di credito cooperativo e il numero minimo dei soci; La capogruppo potrà sottoscrivere azioni di finanziamento (di cui all’art. 2526 del codice civile) per contribuire al rafforzamento patrimoniale delle BCC anche in situazioni diverse dall’inadeguatezza patrimoniale e dall’amministrazione straordinaria; le disposizioni transitorie prevedono che il contratto di coesione è stipulato entro 90 giorni dalla conclusione degli accertamenti di Banca d’Italia e sono previsti 60 mesi dall’entrata in vigore della legge per l’adeguamento da parte delle BCC al nuovo numero minimo dei soci. Alla data del supplemento i termini per la “Way out” sono scaduti. L’Emittente alla data del 31 dicembre 2015 non possedeva i requisiti per esercitare la “Way out” e pertanto aderirà al Gruppo Bancario Cooperativo se unico o valuterà a quale Gruppo Bancario Cooperativo, aderire se più di uno. L’art.2-bis della legge ha previsto la costituzione di un Fondo Temporaneo delle Banche di Credito Cooperativo. Durante la fase di costituzione dei gruppi bancari cooperativi, e fino alla data di adesione al gruppo bancario cooperativo, è fatto obbligo alla Banche di Credito Cooperativo di aderire la Fondo temporaneo delle banche di credito cooperativo, promosso dalla Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali ed Artigiane mediante strumento di natura privatistica. Il fondo opera in piena autonomia decisionale quale strumento mutualistico-assicurativo e può favorire, in base a quanto definito dal proprio statuto, processi di consolidamento e di concentrazione delle banche di credito cooperativo. Il fondo è stato costituito il 27 maggio, e vi ha aderito tutto il sistema delle banche di credito cooperativo ad eccezione di tre banche (Cassa Padana, Banca di Cambiano e Chianti Banca) che hanno esercitato la Way Out. La contribuzione al fondo, cui ciascuna banca aderente è chiamata, ha un ammontare massimo annuo pari allo 0,2% dell’attivo patrimoniale alla chiusura del bilancio di esercizio dell’anno precedente. La Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio ha aderito al Fondo temporaneo delle banche di credito cooperativo, con delibera del Consiglio di Amministrazione in data 14 giugno 2016, l’impegno della Banca, stante l’attivo patrimoniale attuale è per un massimo di 4,5 milioni di euro all’anno. 70 Ad oggi non è stata emanata da parte della Banca d’Italia la normativa di attuazione della menzionata riforma legislativa; tuttavia, in data 15 luglio 2016 la Banca d’Italia ha avviato la procedura di consultazione (che si chiuderà il 13 settembre 2016) relativa alla normativa secondaria di attuazione della riforma delle banche di credito cooperativo approvata, come detto in precedenza, dal Parlamento nell’aprile scorso (decreto-legge 14 febbraio 2016, n. 18, convertito con legge 8 aprile 2016, n. 49). L’obiettivo delle disposizioni che la Banca d’Italia sottopone a consultazione pubblica è di consentire la creazione di gruppi bancari caratterizzati da unità di direzione strategica e operativa, integrazione della governance e coesione patrimoniale, e perciò capaci di rispettare le regole prudenziali europee, di soddisfare gli standard di supervisione del Meccanismo di Vigilanza Unico e di risolvere autonomamente eventuali difficoltà di singole banche del gruppo. Al contempo, la disciplina proposta è rispettosa delle finalità mutualistiche delle BCC e dà attuazione al principio di proporzionalità dei poteri della capogruppo rispetto alla rischiosità delle banche affiliate, in conformità a quanto previsto dalle nuove norme del TUB. Sebbene, allo stato, non si abbia la certezza che la normativa regolamentare della Banca d’Italia entrerà in vigore nel medesimo testo posto in consultazione, si dà evidenza dei contenuti maggiormente rilevanti di quest’ultimo. Composizione del gruppo e società capogruppo Il gruppo bancario cooperativo sarà composto: a) dalla capogruppo, che deve essere in possesso dei prescritti requisiti; b) dalle banche di credito cooperativo e altre società bancarie che, avendo aderito al previsto contratto di coesione e avendo adottato le necessarie clausole statutarie, saranno soggette all’attività di direzione e coordinamento della capogruppo; c) dalle altre banche, società finanziarie e strumentali controllate dalla capogruppo; d) da eventuali “sottogruppi territoriali”. La capogruppo del gruppo bancario cooperativo dovrà essere costituita in forma di società per azioni, avere sede legale e direzione in Italia, essere autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria ai sensi dell’art. 14 TUB, avere un capitale detenuto, per oltre il 50 per cento, dalle banche di credito cooperativo appartenenti al gruppo nonché avere un patrimonio netto di almeno 1 miliardo di euro. La capogruppo dovrà disporre di strutture operative e assetti organizzativi in grado di: i. assicurare l’accesso, anche in via indiretta, delle banche affiliate ai mercati interbancari domestici e internazionali; ii.fornire servizi di natura operativo-contabile mediante i quali le banche affiliate possono effettuare lo scambio e il regolamento di incassi e pagamenti sui sistemi di clearing domestici e internazionali; iii.fornire servizi tecnologici e infrastrutturali per l’accesso delle banche affiliate alle procedure interbancarie nazionali ed europee; iv.intermediare i flussi finanziari e gestire il collateral delle banche affiliate per la partecipazione alle operazioni di politica monetaria e per l’assolvimento in via indiretta degli obblighi di riserva presso la Banca Centrale; v.esercitare l’attività di direzione e coordinamento sulle banche affiliate, svolgendo i relativi poteri, controlli e interventi direttamente con le proprie strutture ed eventualmente tramite proprie articolazioni territoriali e, limitatamente a compiti di supporto operativo, società del gruppo. Le attività che rientrano nell’esclusiva responsabilità della capogruppo in qualità di soggetto a cui spettano i poteri di direzione e coordinamento delle banche affiliate e a cui è attribuita la responsabilità per la stabilità e la sana e prudente gestione del gruppo, non possono essere esternalizzate o delegate a soggetti 71 diversi dalla capogruppo. A titolo di esempio, rientrano in tale novero le attività di definizione ed emanazione delle disposizioni della capogruppo, le prerogative della capogruppo in materia di nomina e revoca degli organi delle banche affiliate, il monitoraggio e la classificazione delle banche affiliate, l’individuazione e l’attuazione di misure correttive e interventi sanzionatori, l’approvazione di operazioni di rilievo strategico. Fermo restando quanto sopra, l’esternalizzazione di funzioni aziendali da parte della capogruppo e delle banche affiliate è consentita nel rispetto delle disposizioni di vigilanza di carattere generale in materia Faranno parte del gruppo bancario cooperativo, oltre alle banche che avranno aderito al contratto di coesione e adottato le conseguenti modifiche statutarie, anche le altre banche, diverse da banche di credito cooperativo, su cui la capogruppo abbia il controllo ai sensi dell’art. 23 del TUB e le società strumentali controllate dalla capogruppo medesima. Contenuto minimo del contratto di coesione Con il contratto di coesione le banche di credito cooperativo aderiscono al gruppo bancario cooperativo e accettano di essere sottoposte all’attività di direzione e coordinamento della capogruppo e ai poteri e controlli della stessa; la capogruppo assume verso le banche affiliate i doveri e le responsabilità connessi al proprio ruolo di direzione strategica e operativa del gruppo e di interlocutore dell’autorità di vigilanza. In conformità dell’articolo 37-bis del TUB, l’adesione al contratto di coesione e, quindi, l’appartenenza al gruppo bancario cooperativo non pregiudicano il perseguimento delle finalità mutualistiche delle banche di credito cooperativo. Nel contratto di coesione è data concreta attuazione al principio di proporzionalità dei poteri di direzione e coordinamento della capogruppo rispetto alla rischiosità delle banche aderenti, stabilito dall’art. 37-bis del TUB, attraverso l’adozione di un sistema di indicatori di “early warning” e la stretta correlazione dell’azione di controllo, intervento e sanzione della capogruppo all’andamento di tali indicatori (oltre che alle risultanze della complessiva attività di controllo e ai risultati degli interventi già posti in essere). Il contratto di coesione indica i poteri della capogruppo sulle banche affiliate, che riguardano – per i profili rilevanti sul piano prudenziale e di vigilanza – almeno le seguenti aree: - il governo societario del gruppo e delle sue componenti (compresi i processi di nomina e revoca dei componenti degli organi di amministrazione e controllo delle banche affiliate), i controlli interni e i sistemi informativi del gruppo, funzionali ai compiti della capogruppo di individuazione e attuazione degli indirizzi strategici e degli obiettivi operativi del gruppo e ad assicurare l’unitarietà ed efficacia dei sistemi di gestione e controllo a livello consolidato; - le attività di controllo e intervento della capogruppo sulle banche affiliate; - il rispetto dei requisiti prudenziali, degli obblighi segnaletici e delle altre disposizioni in materia bancaria e finanziaria applicabili al gruppo e ai suoi componenti; - il ruolo della capogruppo nelle decisioni di rilievo strategico delle banche affiliate; - le sanzioni applicabili dalla capogruppo nel caso di violazioni degli obblighi previsti dal contratto, ivi inclusa l’esclusione dal gruppo; - i doveri e le responsabilità della capogruppo, nonché criteri di compensazione e di equilibrata distribuzione dei vantaggi derivanti dall’attività comune. Per l’esercizio dei relativi poteri, la capogruppo emana disposizioni a carattere vincolante nei confronti delle banche affiliate e delle altre società del gruppo bancario, ne verifica il rispetto da parte delle banche affiliate, dispone di strumenti di intervento adeguati a ripristinare la conformità alle proprie disposizioni e a dare esecuzione alle istruzioni impartite dall’autorità competente nell’interesse della stabilità del gruppo. Le disposizioni a carattere vincolante sono emanate dagli organi della capogruppo con funzioni di supervisione strategica, di gestione e di controllo, nonché dall’alta direzione della capogruppo, e sono indirizzate ai corrispondenti organi e funzioni delle banche affiliate. Il contratto di coesione indica i criteri e le condizioni di adesione, diniego dell’adesione e recesso dal contratto, nonché di esclusione dal gruppo, avendo riguardo alla sana e prudente gestione del gruppo e 72 delle singole banche affiliate e ai principi di non discriminazione e solidarietà stabiliti dalla legge; l’efficacia delle decisioni concernenti l’entrata nel gruppo o l’uscita dal gruppo è subordinata all’autorizzazione dell’autorità competente. Il contratto di coesione prevede, inoltre, la garanzia in solido tra la capogruppo e le banche affiliate, disciplinandola nell’ambito del medesimo contratto o facendo rinvio a un atto separato che costituisce però parte integrante del contratto di coesione. La partecipazione all’accordo di garanzia in solido costituisce, in ogni caso, condizione imprescindibile per l’adesione al contratto di coesione e, quindi, al gruppo bancario cooperativo. Accordo di garanzia in solido. La garanzia fra la capogruppo e le banche affiliate è reciproca (cross-guarantee), ovverosia la capogruppo garantisce tutte le banche affiliate per le obbligazioni da queste assunte e ciascuna banca affiliata garantisce la capogruppo e le altre banche affiliate per le obbligazioni di queste. La garanzia deve essere disciplinata contrattualmente in modo da produrre l’effetto di qualificare le passività della capogruppo e delle banche affiliate come obbligazioni in solido di tutte le banche aderenti all’accordo. Inoltre, essa deve rimuovere ogni ostacolo giuridico o di fatto al rapido trasferimento di fondi propri e mezzi finanziari nell’ambito del gruppo, per garantire il tempestivo adempimento delle obbligazioni di ciascun altro aderente. L’obbligazione di garanzia di ciascuna banca aderente sarà commisurata all’entità dei mezzi patrimoniali disponibili, entro il limite delle risorse patrimoniali eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale e restando impregiudicato il rispetto di tali requisiti da parte delle singole banche affiliate e della capogruppo. Per requisiti obbligatori a livello individuale si intende la somma dei seguenti: - il requisito di cui all’art. 92, par. 1, lett. a), CRR (requisito di primo pilastro); - l’eventuale requisito specifico imposto dall’autorità competente ai sensi della Parte Prima, Titolo III, Capitolo 1, Sezione III, par. 5, della Circolare n. 285 (requisito specifico di secondo pilastro); - il requisito combinato di riserva di capitale di cui alla Parte Prima, Titolo II, Capitolo 1, della Circolare n. 285. In coerenza con le sue finalità, l’accordo di garanzia prevede: a) un obbligo di garanzia con efficacia esterna in favore dei creditori delle banche aderenti, per effetto del quale ciascun aderente assume in solido, entro il limite sopra indicato dell’obbligo di garanzia individuale, le obbligazioni di ogni altro aderente che si rendesse inadempiente verso i propri creditori (garanzia esterna); b) meccanismi di sostegno finanziario intra-gruppo con cui le banche aderenti si forniscono il sostegno finanziario necessario per assicurare la loro solvibilità e liquidità, in particolare per il rispetto dei requisiti prudenziali e delle richieste dell’autorità di vigilanza, nonché per evitare, ove necessario, l’assoggettamento alle procedure di risoluzione di cui al d.lgs. n. 180/2015 o alla procedura di liquidazione coatta amministrativa di cui all’art. 80 e ss. del TUB, tenendo conto delle risultanze del sistema di early warning (sostegno intra-gruppo). Gli interventi di sostegno a favore delle banche affiliate, sia di capitale sia di liquidità, sono effettuati soltanto dalla capogruppo, anche quando le relative risorse finanziarie siano messe a disposizione dalle banche affiliate in esecuzione dell’accordo di garanzia. In particolare, negli interventi di ripatrimonializzazione di una banca di credito cooperativo affiliata, la sottoscrizione di azioni di finanziamento o di altri strumenti di capitale è riservata alla capogruppo. Allo stesso modo, sono effettuati dalla capogruppo tutti gli interventi di liquidità, garanzia, fornitura di collateral, etc. L’accordo di garanzia deve, altresì, conformarsi all’ art. 4, n. 127, CRR che reca la definizione del crossguarantee scheme ai fini del CRR (in particolare l’art. 84, par. 6, concernente il computo degli interessi di minoranza nei fondi propri consolidati in un gruppo di banche affiliate a un organismo centrale). A tali fini, l’accordo di garanzia deve prevede, fra l’altro: 73 1. l’attribuzione alla capogruppo dei compiti di cui all’art. 113, par. 7, lettere c), d) ed e), ovverosia: il monitoraggio e la classificazione dei rischi delle banche aderenti e del sistema nel suo complesso con corrispondenti capacità di influenza, l’analisi dei rischi e la sua comunicazione alle banche aderenti, la preparazione del bilancio consolidato; 2. gli obblighi e i meccanismi volti a garantire la capacità di fornire prontamente i mezzi finanziari (capitale e liquidità) necessari per le finalità del meccanismo di sostegno intra-gruppo. In particolare, l’accordo di garanzia stabilisce il criterio di ripartizione dei mezzi finanziari prontamente disponibili tra una quota precostituita ex ante presso la capogruppo e una quota che può essere richiamata dalla capogruppo in caso di necessità (quota ex post); la quota ex ante presso la capogruppo può essere costituita in una delle seguenti forme o in una combinazione delle medesime: - la sottoscrizione di azioni emesse dalla capogruppo computabili come capitale di migliore qualità (CET1); - la creazione di fondi dedicati, patrimonialmente separati dagli altri fondi e riserve della capogruppo e delle altre società del gruppo, utilizzabili esclusivamente per interventi di sostegno intra-gruppo. 3. L’ammontare della sottoscrizione di CET1 della capogruppo o della contribuzione ai fondi dedicati richiesto a ciascuna banca affiliata è determinato in misura proporzionale alle esposizioni ponderate per il rischio di ciascuna banca, con un limite minimo fisso ed entro il limite massimo delle risorse patrimoniali eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale; 4. in caso di recesso o esclusione di una banca dal gruppo, la permanenza per almeno 10 anni degli obblighi reciproci di garanzia esterna in capo alla banca uscente e alle altre banche che rimangono nel gruppo, relativamente alle passività garantite esistenti al momento dell’uscita. Il contratto di garanzia deve stabilire, inoltre, i criteri per la prestazione di sostegno finanziario sotto forma di sottoscrizione, da parte della capogruppo, di azioni di finanziamento emesse dalle banche di credito cooperativo affiliate e computabili come CET1 della banca emittente. Tali criteri prevedono almeno: i) l’obbligo per le banche di credito cooperativo affiliate di emettere e per la capogruppo di sottoscrivere le azioni di finanziamento quando si verifichino o si prevedano violazioni dei requisiti patrimoniali obbligatori e come misura di attuazione del piano di risanamento di gruppo o, se presente, del piano di risanamento individuale di una banca affiliata, anche su richiesta dell’autorità di vigilanza ai sensi dell’art. 69-noviesdecies del TUB; ii) la predisposizione, da parte della banca di credito cooperativo sovvenuta, di un piano condiviso e approvato dalla capogruppo, in cui è stabilito l’orizzonte temporale dell’intervento e sono individuate le misure che la banca sovvenuta deve adottare, senza che da ciò possano derivare aspettative di rimborso dello strumento di capitale; iii) l’attribuzione alla capogruppo, in qualità di socio finanziatore, di diritti di voto nella banca di credito cooperativo sovvenuta proporzionati al capitale sottoscritto o al numero delle azioni emesse, in deroga al principio del voto capitario e ai limiti civilistici, con l’effetto, di norma, di acquisire la maggioranza dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria dei soci o, comunque, esercitare il controllo ai sensi dell’art. 2359, primo comma, nn. 1) e 2), del codice civile. Ai sensi dell’art. 2-bis del D.L: 18/2016, come risultante a seguito delle modifiche apportate dalla legge di conversione, durante la fase di costituzione di gruppi bancari cooperativi e fino alla adesione della banca di credito cooperativo ad un gruppo, le banche di credito cooperativo hanno l’obbligo di aderire ad un Fondo temporaneo delle BCC. L’Emittente, in data 14 giugno 2016, ha deliberato la propria adesione al Fondo temporaneo istituito in data 27 maggio 2016 dalla Federazione italiana delle banche di credito cooperativo-casse rurali ed artigiane (Federcasse). Il Fondo temporaneo opererà - per un periodo di tempo limitato - in piena autonomia decisionale come strumento mutualistico-assicurativo, con lo scopo di favorire, in base a quanto definito nel proprio statuto, processi di consolidamento e di concentrazione delle banche di credito cooperativo. Sono definiti nello statuto il sistema contributivo, il limite massimo di impegno per singolo intervento nonché il limite massimo al richiamo di fondi dalle banche aderenti. 74 Al momento dell'adesione della banca di credito cooperativo al gruppo bancario cooperativo, i pregressi impegni, le attività in corso e i rapporti giuridici in essere derivanti dalla gestione del Fondo vengono assunti dalle banche capogruppo e dal gruppo di riferimento, sulla base degli impegni di competenza verso lo stesso Fondo in precedenza assunti da ciascuna banca aderente. Gli interventi del Fondo possono essere accordati qualora il piano industriale di fusione o il progetto di acquisizione delle attività e delle passività di una banca di credito cooperativo dimostri la necessità dell’intervento stesso e non sia stato possibile individuare soluzioni aggregative alternative a condizioni non onerose per le banche aderenti al fondo. Gli interventi possono riguardare anche operazioni di consolidamento tecnico-prudenziale della banca aderente al fondo nella prospettiva di una successiva operazione aggregativa. Le risorse necessarie per effettuare gli interventi e per coprire gli oneri e le spese connessi agli interventi medesimi sono fornite dalle banche aderenti al fondo. L’ammontare massimo delle risorse che le banche aderenti si impegnano a mettere a disposizione non può superare, su base annua, lo 0,20% del totale attivo di bilancio dell’esercizio al 31 dicembre dell’anno precedente. Le risorse da destinare agli interventi, nel limite complessivo massimo di cui sopra, sono messe a disposizione dalle banche aderenti su richiesta del Fondo, in relazione alle modalità e ai tempi dei singoli interventi. Per ciascun intervento riferibile ad una banca aderente l’ammontare massimo di risorse richiamabili annualmente è pari al 20% della dotazione di cui sopra, fatta salva la possibilità del Comitato di gestione del Fondo di derogare a tale limite con apposita delibera motivata sulla base di oggettive condizioni di necessità ma senza poter comunque eccedere la misura del 40% della dotazione predetta. La ripartizione delle quote ordinarie delle Banche consorziate è determinata seguendo gli stessi criteri stabiliti per le contribuzioni obbligatorie al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Fermo restando quanto sopra, alla data del supplemento non è possibile prevedere nel dettaglio quali possano essere i contenuti del contratto di coesione previsto dal decreto legge n.18 del 2016 6.1.3.1 Rischio di Credito il paragrafo è modificato e integrato come segue In data 26 maggio 2015, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la nuova “Policy per la valutazione dei crediti deteriorati”, elaborata sulla base di uno schema predisposto dalla Federazione Lombarda, al fine di recepire le più recenti disposizioni dell’Autorità di Vigilanza (ad esempio la nuova definizione di Attività Deteriorate in vigore dal 1° gennaio 2015), uniformare i parametri adottati dalla Banche di Credito Cooperativo in vista dell’autoriforma, e accogliere le indicazioni fornite da Banca d’Italia Di seguito le principali indicazioni inserite nella Policy per la valutazione dei crediti deteriorati. L’analisi del portafoglio crediti deteriorati della banca viene effettuata con cadenza almeno semestrale, ovvero con riferimento alle date del 30 giugno e del 31 dicembre di ogni anno. Vengono inoltre effettuate delle verifiche trimestrali al 31.03 ed al 30.09 relativamente alle posizioni già classificate come credito deteriorato, al fine di riconfermare o modificare le classificazioni stesse. Per quanto riguarda le sofferenze in linea generale, la valutazione viene effettuata in maniera analitica e, nella determinazione dell’eventuale perdita di valore, fondamentale rilevanza ha la presenza, nonché la tipologia, delle garanzie sottostanti alla posizione oggetto di analisi. In caso di crediti garantiti da ipoteca, la svalutazione dipende dal valore di mercato del bene ridotto di un opportuno scarto e dall’importo del credito. La decurtazione del valore del bene ipotecato dipende dalle tipologie dei beni. Mentre, in caso di ipoteca di grado inferiore al primo, il valore recuperabile dall'immobile, stimato sulla base dei criteri di seguito individuati, dove essere decurtato di un importo pari alla stima del montante ipotecario che precede il grado della banca. Ai fini della valutazione del credito in bilancio, devono essere considerate le valutazioni più attendibili di cui dispone la banca, coincidenti generalmente con quelle più aggiornate, quali: Ai fini della valutazione del credito in bilancio, devono essere considerate le valutazioni più attendibili di cui dispone la banca, coincidenti generalmente con quelle più aggiornate, quali: 75 comunicazione del prezzo base d’asta da parte del Tribunale valutazione effettuata dal Consulente Tecnico d’Ufficio nominato nell’ambito di una procedura legale (CTU) perizia di un esperto indipendente rilasciata alla banca nel corso dei 3 anni precedenti la valutazione (laddove la perizia ha un’anzianità superiore ai 3 anni, il valore viene ridotto percentualmente come da Policy interna). In caso di assenza di valutazione ritenuta attendibile, verrà fatto riferimento alle quotazioni immobiliari dell’Osservatorio del Mercato immobiliare. Nella policy vengono illustrati nel dettaglio gli scarti proposti per la determinazione dell’entità della svalutazione dei crediti garantiti. Per quanto riguarda invece la valutazione delle esposizioni classificate come “inadempienze probabili” la stessa viene aggiornata mensilmente. Il criterio guida proposto per la determinazione delle svalutazioni dei rapporti consiste nell’analisi individuale di ciascuna posizione. Tuttavia, in ragione della numerosità dei rapporti riconducibili all’aggregato, la banca applica un metodo di svalutazione analitico con metodologia forfettaria limitatamente alle posizioni con esposizione lorda pari o inferiore a euro 200.000,00. Le inadempienze probabili che presentano invece un'esposizione lorda superiore alla soglia sopra identificata, sono assoggettate a valutazione analitica specifica. Da ultimo, le posizioni classificate tra gli “scaduti” -di norma- sono oggetto di valutazione analitica con metodologia forfettaria. In data 14 giugno 2016 il Consiglio di Amministrazione ha aggiornato la policy per la valutazione dei crediti deteriorati, sopra descritta, in riferimento alle esposizioni in bonis oggetto di misure di forbearance recependo i criteri di svalutazione che erano già stati utilizzati per i dati al 31 dicembre 2015, non ancora accolti nella policy. Tali crediti, caratterizzati per definizione da un più elevato livello di rischio rispetto a quello attribuibile alle ordinarie esposizioni in bonis, vengono assoggettati ad una svalutazione collettiva determinata, applicando una percentuale del cento per cento superiore rispetto alla media quinquennale riferita al complessivo comparto dei crediti in bonis stessi. Resta invariata la policy in oggetto per le restanti previsioni in materia di crediti deteriorati così come sopra esposto. Modifiche al capitolo IX RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA, le tabelle sono state aggiornate e i paragrafi modificati e integrati come segue CAPITOLO IX RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA 9.1 SITUAZIONE FINANZIARIA Nel presente capitolo sono fornite le informazioni finanziarie ed i commenti dei risultati economici e patrimoniali relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014. 9.1.1 Analisi dell’andamento patrimoniale e finanziario dell’Emittente per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014. Le tabelle che seguono riportano sinteticamente i principali dati patrimoniali, finanziari ed economici riferiti agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014. 76 Voci dell'attivo Cassa e disponibilità liquide 31/12/2015 31/12/2014 variazioni assolute variazioni % 8.024.162 8.884.271 -860.109 -9,68% 631.411.986 613.963.333 17.448.653 2,84% 57.751.002 121.088.895 -63.337.893 -52,31% 1.477.711.392 1.555.006.252 -77.294.860 -4,97% Derivati di copertura 14.160 248.385 -234.225 -94,30% Partecipazioni 13.200 13.200 0 0,00% 36.939.526 37.930.271 -990.745 -2,61% 32.653 50.560 -17.907 -35,42% 39.939.006 15.955.168 25.876.710 7.772.498 14.062.296 8.182.670 54,34% 105,28% 23.983.838 18.104.212 5.879.626 32,48% 4.252.773 26,57% Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività materiali Attività immateriali Attività fiscali a) correnti b) anticipate b1) di cui alla Legge 214/2011 20.260.825 16.008.052 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.328.571 2.114.810 -786.239 -37,18% Altre attività 6.425.570 8.665.282 -2.239.712 -25,85% 2.259.591.228 2.373.841.969 Totale dell'attivo Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2015 31/12/2014 variazioni assolute variazioni % Debiti verso banche 347.738.226 238.545.817 109.192.409 45,77% Debiti verso clientela 951.198.518 958.996.193 -7.797.675 -0,81% Titoli in circolazione 768.927.094 953.542.554 -184.615.460 -19,36% Derivati di copertura 13.502 49.128 -35.626 -72,52% 1.687.906 5.571.116 -3.883.210 -69,70% a) correnti 0 3.032.750 -3.032.750 -100,00% b) differite 1.687.906 2.538.366 -850.460 -33,50% Altre passività 38.226.589 36.198.787 2.027.802 5,60% Trattamento di fine rapporto del personale 4.853.334 5.363.341 -510.007 -9,51% Fondi per rischi e oneri 1.325.453 1.560.048 -234.595 -15,04% 1.325.453 1.560.048 -234.595 -15,04% (3.595.428) 974.351 -4.569.779 -469,01% 154.056.778 153.769.216 287.562 0,19% 13.134 4.236 8.898 210,07% 19.429.547 19.446.784 -17.237 -0,09% 0 (467.081) 467.081 -100,00% Passività fiscali b) altri fondi Riserve da valutazione Riserve Sovrapprezzi di emissione Capitale Azioni proprie (-) 77 Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto (24.283.425) 287.479 2.259.591.228 2.373.841.969 -24.570.904 -8547,02% La voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita” a fine esercizio ammonta a 631,41 milioni di euro, con un incremento di 17,45 milioni di euro ed una crescita del 2,84 per cento rispetto al consuntivo del precedente esercizio. La Banca ha deciso di investire parte della liquidità a disposizione e depositata su conti interbancari in attività finanziarie disponibili per la vendita in condizioni di mercato favorevoli. Nelle attività finanziarie disponibili per la vendita, la cui componente preponderante, pari a 599,07 milioni di euro in termini assoluti ed un incidenza dell’94,88 per cento, risulta essere rappresentata da titoli di stato, sono ricomprese obbligazioni bancarie per 5,09 milioni di euro e partecipazioni azionarie non qualificabili come partecipazioni di controllo. Tali partecipazioni riguardano organismi del Credito Cooperativo, Onlus ed altre società presenti e radicate nei nostri territori ed ammontano a 20,36 milioni di Euro. Quelle più rilevanti riguardano le partecipazioni in ICCREA Holding S.p.A., pari a 17,62 milioni di euro, ed in Autostrade Lombarde S.p.A. per 1,93 milioni di euro. A fine 2015, la vita residua media dei titoli di debito classificati tra le attività disponibili per la vendita risulta essere pari a 6,14 anni. La valutazione del complessivo comparto delle attività disponibili per la vendita, a fine 2015, evidenzia un ammontare di minusvalenze nette, appostate a specifica riserva di patrimonio, pari a 2,80 milioni di euro. La voce di bilancio Titoli in circolazione si riduce tra il 31 dicembre 2014 e il 31 dicembre 2015 di 184,6 milioni. La contrazione è dovuta alle scelta della Banca di ridurre la presenza di obbligazione di propria emissione nei portafogli delle clientela retail, per abbassare il rischio di concentrazione orientando la clientela verso diverse forme di investimento. A fine 2015 il totale delle attività finanziarie (voce di bilancio Attività finanziare disponibili per la vendita) e degli investimenti sull’interbancario (voce di bilancio Crediti verso Banche) ammonta a 689,16 milioni di euro in diminuzione di 45,89 milioni di Euro in valore assoluto, pari al 6,24 per cento rispetto all’esercizio precedente. Nel perdurare di una situazione di forte incertezza e tensione nei mercati finanziari nazionali ed internazionali, la nostra Cassa ha mantenuto elevata l’attenzione sulla liquidità, monitorando giornalmente le poste e rendicontando gli organi sociali sulle consistenze delle medesime. L’operatività è stata costantemente indirizzata a garantire un’adeguata performance del portafoglio ed a mantenere un adeguato saldo dei titoli prontamente liquidabili, allo scopo di poter fronteggiare, nell’ambito di una visione integrata dei rischi, eventuali “utilizzi” eccezionali di liquidità. Si riportano nella seguente tabella, in unità di euro, gli utili (perdite) per azione e i dividendi per azione dell’Emittente per gli anni 2015, 2014. Dati per azione (in euro) Utili (Perdite) Dividendi 2015 2014 Variazioni ass. % -3,22 0,04 -3,26 -122,00% 0* 0 n.a. n.a. * La Banca ha chiuso l’esercizio 2015 in perdita 78 Attività di Impiego dell’Emittente Impieghi per forma tecnica 31-dic 31-dic 2015 2014 (in migliaia di euro) Conti correnti Variazioni ass. % 208.562 239.566 -81.181 -33,89% 0 0 0 0,00% 1.185.462 1.217.850 -220.754 -18,13% 8.253 12.530 -4.729 -37,74% 0 0 0 0,00% 75.434 85.009 -85.009 -100,00% Titoli di debito 0 51 -51 -100,00% Attività deteriorate 0 0 0 0,00% Attività cedute non cancellate 0 0 0 0,00% 1.477.711 1.555.006 -77.295 -4,97% PCT attivi Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Locazione finanziaria Altre operazioni TOTALE CREDITI CLIENTELA VS Gli impieghi della Banca sono passati da 1.555,01 milioni di euro di fine 2014 a 1.477,71 milioni di euro a fine dicembre 2015, con un decremento del 4,97 per cento rispetto all’esercizio precedente. Va sottolineato come il decremento degli impieghi a valori di bilancio, espressi al netto dei complessivi fondi rettificativi analitici e di portafoglio, sia stato determinato anche dal sensibile incremento dei medesimi fondi, con conseguente aumento delle percentuali di copertura, alimentato dagli ingenti accantonamenti effettuati nel corso dell’esercizio, meglio dettagliati nel Paragrafo dedicato al risultato economico. A valori lordi infatti, gli impieghi per cassa registrano un decremento sensibilmente inferiore, pari all’1,61 per cento rispetto a fine 2014, sostanzialmente in linea con le Banche di Credito Cooperativo delle Lombardia (-1,57 per cento) ed in controtendenza rispetto alla crescita dell’1,1 per cento dell’industria bancaria nel suo complesso e delle BCC-CR a livello nazionale, che hanno incrementato i finanziamenti dello 0,8 per cento. Crediti vs clientela per settore di attività economica (in migliaia di euro) Governi Altri enti pubblici 31-dic 31-dic 2015 2014 Variazioni ass. % 0 0 0 5.575 5.922 -347 -5,86% 1.011.795 1.081.211 -69.416 -6,42% 7.160 3.081 4.079 132,39% 0 0 0 - altri emittenti: imprese non finanziarie imprese finanziarie Assicurazioni 79 Altre TOTALE CREDITI CLIENTELA VS 453.181 464.792 -11.611 -2,50% 1.477.711 1.555.006 -77.295 -4,97% Nelle successive tabelle viene evidenziato il dettaglio dei comparti dei crediti a clientela. Le sofferenze includono i relativi interessi di mora. A partire dal 1° gennaio 2015 ha trovato applicazione la nuova nozione di crediti deteriorati adottata dalla Banca d’Italia nel 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015 della Circolare 272 del 30 luglio 2008. Conseguentemente i crediti deteriorati sono stati ripartiti nelle categorie delle sofferenze; inadempienze probabili; esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, abrogando le precedenti nozioni di “incagli” e di “crediti ristrutturati”. Pertanto i crediti deteriorati al 31 dicembre 2014 sono stati riclassificati sulla base delle predette nuove categorie al fine di permettere un raffronto con i dati relativi ai crediti deteriorati dell’Emittente al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016. I dati dell’Emittente al 31 marzo 2016 sono tratti dalle segnalazioni periodiche di vigilanza e non sono stati assoggettati a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione. Crediti a clienti al 31.03.2016 (migliaia di euro) a) Sofferenze b) Inadempienze probabili c) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati Totale crediti in bonis Totale Crediti lordi Incidenza % su totale crediti lordi 274.360 66.306 35.107 375.773 1.221.926 1.973.472 17,17% 4,15% 2,20% 23,52% 76,48% 100,00% Rettifiche di Incidenza % valore Crediti netti su totale complessive crediti netti 118.636 155.724 10,68% 14.736 51.570 3,54% 1.255 33.852 2,32% 134.627 241.146 16,54% 4.853 1.217.073 83,46% 274.107 1.699.365 100,00% Crediti a clienti al 31.12.2015 (migliaia di euro) Crediti lordi a) Sofferenze b) Inadempienze probabili c) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati Totale crediti in bonis Totale 268.735 72.233 31.257 372.225 1.243.389 1.615.614 Incidenza % su totale crediti lordi 16,63% 4,47% 1,93% 23,04% 76,96% 100,00% Rettifiche di Incidenza % valore Crediti netti su totale complessive crediti netti 113.474 155.261 10,51% 18.221 54.013 3,66% 1.219 30.037 2,03% 132.914 239.311 16,19% 4.989 1.238.401 83,81% 137.841 1.477.711 100,00% Crediti a clienti al 31.12.2014 (migliaia di euro)) a) Sofferenze b) Inadempienze probabili c) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati Crediti lordi Incidenza % su totale crediti lordi 184.155 87.739 24.322 296.217 11,21 % 5,34% 1,48% 18,04 % Rettifiche di Incidenza % valore Crediti netti su totale complessive crediti netti 65.110 119.046 7,66% 15.608 72.131 4,64% 523 23.799 1,53% 81.241 214.976 13,82% 80 Totale crediti in bonis Totale 1.345.896 1.642. 113 81,96% 100,00 % 5.866 87.107 1.340.030 1.555.006 86,18% 100,00% L’ammontare complessivo dei crediti deteriorati netti a fine 2015 è pari a 239,31 milioni di euro, con un incremento del 11,3% rispetto al 2014, ed in particolare con un aumento delle sofferenze nette del 30,4%. Nel corso del 2015 i crediti deteriorati lordi complessivi, pari al 23,04% del totale dei crediti lordi, sono cresciuti di 76 milioni di euro (+25,67%). Per recuperare il divario rispetto ai valori medi del resto del sistema bancario del tasso di copertura del credito deteriorato è stato deciso di adottare una nuova policy di valutazione del credito anomalo che prevede criteri molto più rigorosi, soprattutto per quanto concerne i crediti legati al mercato immobiliare. Il solo adeguamento alla nuova policy delle posizioni anomale pregresse presenti al 31 dicembre del 2014, ha comportato maggiori rettifiche sul bilancio 2015 per 12,1 milioni di euro. Per tutto quanto sopra descritto complessivamente gli accantonamenti sui crediti deteriorati sono passati da 23,1 milioni di euro a 51,4 milioni di euro. Tutto ciò ha consentito di aumentare l’indice di copertura sulle sofferenze che è passato dal 35,4% al 42,2%. Come si evince dalle tabella seguente gli indicatori relativi all’Emittente risultano peggiori rispetto ai valori medi espressi dal sistema bancario per istituti aventi caratteristiche dimensionali omogenee, ed inoltre i rapporti di copertura risultano inferiori rispetto a quelli medi di sistema. La seguente tabella contiene il confronto tra alcuni indicatori relativi ai crediti deteriorati dell’Emittente al 31 marzo 2016 e al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014 e i corrispondenti dati del sistema bancario italiano e del sistema delle banche minori. I dati dell’Emittente al 31 marzo 2016 sono tratti dalle segnalazioni periodiche di vigilanza, come successivamente rettificate, e non sono stati assoggettati a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione. mar-16 Indicatori CRBCC dic-15 CRBCC dic-14 Sistema CRBCC Sistema Treviglio Treviglio Sistema Sistema Banche Minori Treviglio 18,04% Banche Minori Crediti deteriorati lordi /crediti lordi 23,52% 23,04% 18,1%* 18,7%* 17,7%*** 16,8%*** Crediti deteriorati netti /crediti netti 16,54% 16,19% 10,8%** n.d 13,82% 10,8%**** 11,5% % di copertura crediti deteriorati 35,83% 35,71% 45,4%* 40,8%* 27,43% 44,4%*** 36,5%*** Sofferenze lorde /crediti lordi 17,17% 16,63% 10,6%* 10,5%* 11,21% 10%*** 8,6%*** Sofferenze nette /crediti netti 10,68% 10,51% 4,8%** n.d 7,66% 4,5%**** 4,3%d % di Copertura sofferenze 43,24% 42,23% 58,7%* 55,3%* 35,36% 58,7%*** 52,1%*** Inadempienze probabili lorde / crediti lordi 4,15% 4,47% 6,9%** n.d 5,34% n.d.**** n.d Inadempienze probabili nette / crediti netti 3,54% 3,66% 5,4%** n.d 4,64% n.d.**** n.d % copertura inadempienze probabili 22,22% 25,22% 27,5%** n.d 17,79% n.d.**** n.d Esposizioni scadute lorde /crediti lordi 2,20% 1,93% 0,7%** n.d 1,48% n.d.**** n.d Esposizioni scadute nette / crediti netti 2,32% 2,03% 0,6%** n.d 1,53% n.d.**** n.d 81 % copertura esposizioni scadute 3,57% 3,90% 18,8%** n.d 2,15% n.d.**** n.d Rapporto Grandi Rischi (valore di bilancio)/ totale attivo (Totale impieghi + attività finanziarie disponibili per la vendita + crediti verso banche) (%) 32,66% 31,44% n.d. n.d. 31,22% n.d. n.d. Grandi rischi / impieghi netti 47,69% 48,19% n.d. n.d. 45,98% n.d. n.d. 107,11% 106,46% n.d. n.d. 68,41% 18,8% n.d. 0,22% 3,48% n.d. n.d. 1,49% n.d. n.d. Sofferenze nette /patrimonio netto Costo del rischio di credito * fonte Banca d'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2016 Aprile tav.4.1 pag.34. La fonte non reca dati disaggregati relativi alle categorie di crediti diversi dalle sofferenze. L’aggregato dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze presenta un’incidenza pari all’8,3% del totale degli impieghi lordi del sistema delle Banche Minori; il grado di copertura dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze del sistema delle Banche Minori è pari al 22,5%. ** fonte Banca d'Italia - Relazione Annuale Appendice 31/05/2016 - tav. a13.13 pag.118 *** fonte Banca d'Italia - Rapporto sulla Stabilità Finanziaria 1/2015 Aprile tav.3.1 pag.21 **** fonte Banca d'Italia - Relazione Annuale Appendice 26/05/2015 - tav. a13.14 pag.118 non si sono inseriti i dati riferiti ai crediti deteriorati diversi dalle sofferenze, poiché nel 2014 era in vigore una diversa classificazione dei crediti deteriorati. I rapporti Crediti deteriorati netti /crediti netti e Sofferenze nette /crediti netti relativi al sistema delle banche minori al 31 dicembre 2014 sono stati calcolati dall’Emittente sono stati calcolati dall’Emittente assumendo a base di calcolo l’ammontare dei crediti indicati nel Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2015, tavola 3.1, mentre il rapporto Sofferenze nette /patrimonio netto relativo all’intero sistema bancario al 31 dicembre 2014 è stato tratto da ABI Monthly Outlook - statistiche effettuate su base nazionale, dati “sistema bancario”. Si evidenzia che, in tutti i casi in cui è possibile effettuare un raffronto, l’Emittente presenta gradi di copertura dei crediti deteriorati nel loro complesso, e delle singole voci in cui questi si articolano, inferiori sia ai corrispondenti gradi di copertura relativi all’intero sistema bancario italiano, sia ai corrispondenti gradi di copertura relativi all’intero sistema italiano delle Banche Minori. Parimenti, con riferimento agli altri indicatori della qualità del credito, dal raffronto con i corrispondenti indicatori emerge un generale peggioramento della qualità del credito dell’Emittente sia rispetto all’intero sistema bancario italiano, sia (seppur in misura inferiore) rispetto al sistema delle Banche Minori. Relativamente al rapporto di copertura delle sofferenze (42,23% a fine dicembre 2015 e 43,24% a fine marzo 2016) l’Emittente applica delle percentuali inferiori rispetto alla media del sistema delle Banche Minori (55,30%) e al sistema bancario nazionale (58,7%). Il grado di copertura dei crediti deteriorati dell’Emittente (35,71%) è anch’esso complessivamente inferiore rispetto alla media di sistema delle Banche Minori (40,80%) e del sistema bancario nazionale (45,4%). Per tutto il periodo di riferimento, la percentuale delle attività deteriorate dell’Emittente risulta essere superiore rispetto alla media di settore; il grado di copertura delle attività deteriorate dell’Emittente risulta inoltre in crescita rispetto al passato. Con l’acuirsi della crisi finanziaria ed economica la Banca ha avviato una politica maggiormente prudenziale sia riguardo al grado di copertura delle sofferenze sia riguardo alla classificazione delle partite incagliate. Questo processo ha determinato, in particolare negli ultimi due esercizi, un incremento sensibile del grado di copertura complessivo delle partite deteriorate della Banca (27,43% a fine 2014, 35,71% a fine 2015 e 35,83% a marzo 2016) 82 Si specifica che il costo del rischio riferito all’Emittente, calcolato come rapporto tra le Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento dei crediti (Voce 130a del Conto Economico) e i Crediti verso clientela (Voce 70 dell'Attivo dello Stato Patrimoniale) che al 31 dicembre 2014 era pari all’1,49%, a fine 2015 lo stesso dato era pari a 3,48%). Attività di raccolta Diretta e Indiretta esercizio 2015 e 2014 Voci Conti correnti passivi Depositi a Risparmio Obbligazioni proprie Certificati di deposito Pronti contro Termine Altra raccolta (*) Raccolta diretta 31/12/2015 910.850 31.320 663.400 105.530 1.950 7.080 1.720.130 31/12/2014 917.227 31.129 792.604 160.938 7.621 3.020 1.912.539 Var assoluta -6.377 191 -129.204 -55.408 -5.671 4.060 -192.409 Var % -0,70% 0,61% -16,30% -34,43% -74,41% 134,44% -10,06% Voci - Raccolta indiretta amministrata - Raccolta indiretta gestita (al netto liquidità) - Fondi comuni - Comparto Assicurativo Raccolta indiretta 31/12/2015 31/12/2014 Var assoluta Var % Situazione interbancaria netta (in migliaia di euro) 247.210 270.160 279.939 194.054 80.162 527.150 199.555 130.253 64.122 469.714 Var. Ass. -22.950 -8,49% 80.384 40,28% 63.801 16.040 57.436 48,98% 25,01% 12,23% 31/12/2015 31/12/2014 Var. % Crediti verso banche 57.751 121.089 -63.338 -52,31 Debiti verso banche Sbilancio posizione interbancaria -347.738 -238.546 109.192 45,77 -289.987 -117.457 Per quanto riguarda i commenti sull’attività di raccolta diretta, indiretta e posizione interbancaria si rimanda al capitolo X “Risorse finanziarie” Fondi per rischi ed oneri Fondi per rischi e oneri: composizione (in migliaia di euro) Totale 31.12.2015 Totale 31.12.2014 Var Ass. 1 Fondi di quiescenza aziendali - - - 2. Altri fondi per rischi ed oneri 1.325 1.560 235 15,06% 24 437 -413 -94,51% 2.2 oneri per il personale 698 983 285 28,99% 2.3 altri 603 140 1.325 1.560 Voci/Componenti 2.1 controversie legali Totale Var. % - -463 -330,71% 235 15,06% 83 Il “Fondo oneri futuri per controversie legali” tutela la Banca da probabili esiti negativi derivanti dalle cause passive e dai reclami in corso; in dettaglio accoglie accantonamenti per di 516,85 migliaia di euro relativi allo stanziamento per il nuovo Fondo Europeo di Tutela dei Depositanti e per 463,20 migliaia di euro all’accantonamento per l’impegno contrattuale certo di liquidazione della società partecipata Agripromo SRL, al netto di 30 migliaia di euro di insussistenza del passivo derivante dal venir meno di rischi di rischi legali preventivati e coperti in esercizi precedenti. L’importo accantonato per contenziosi e per reclami al 31 dicembre 2015 è pari a 24 mila euro. Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione I, Paragrafo 20.6. Il Paragrafo “Patrimonio Netto” è stato modificato e integralmente sostituito Patrimonio netto Le tabelle di variazione del patrimonio netto relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 e 2015 sono riportate nel Paragrafo 20.1.1. del Presente Supplemento Informativo. Al 31 dicembre 2015 il patrimonio netto, comprensivo della perdita di esercizio ammontava a 145,62 milioni di euro e risulta decrementato di 28,3 milioni di euro il valore assoluto e dello 16,32 per cento rispetto all’esercizio precedente. Nelle riserve da valutazione figurano, inoltre, le riserve derivanti dalla valutazione attuariale dei piani previdenziali a benefici definiti, aventi un saldo negativo pari a 792,87 migliaia euro. Le “Riserve” includono le Riserve di utili già esistenti (riserva legale) per 155,34 milioni di euro, la riserva acquisto azioni proprie per 1,3 milioni di euro, la riserva da ristorno per 22,88 migliaia di euro, nonché le riserve positive e negative connesse agli effetti di transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS non rilevate nelle “riserve da valutazione”. Il Paragrafo “Patrimonio di Vigilanza ” è stato modificato e sostituito come segue e le tabelle aggiornate come segue Patrimonio di Vigilanza Nella tabelle riportate di seguito sono riportate le informazioni sui Fondi propri e sull’adeguatezza patrimoniale al 31 dicembre 2014 , al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016, redatte sulla base delle regole di Basilea III. I dati al 31 marzo 2016, sono stati inviati a Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche segnalazioni di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione. Composizione Fondi Propri (in migliaia di euro) Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) Totale fondi propri 31-mar 2016 145.316 145.316 12.129 157.445 31-dic 2015 145.021 145.021 12.601 157.622 31-dic 2014 173.674 168.130 6.089 174.219 La contrazione dei Fondi Propri al 31 dicembre 2015 rispetto al 31 dicembre 2014 è da imputarsi al risultato di esercizio 2015, che ha registrato una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro. Tra il 31 dicembre 2015 e il 31 marzo 2016 il totale del fondi propri è rimasto pressoché invariato. Coefficienti di Vigilanza Requisito Capital Requisito minimo Coeffic. minimo Conservation regolamentare + Emittente regolamentare Buffer capital conservation 31-mar buffer 2016 Coeffic. Emittente 31-dic 2015 Coeffic. Emittente 31-dic 2014 84 Common Equity Tier 1 Capital Ratio Tier 1 Capital Ratio 4,5% 2,5% 7,0% 11,43% 11,75% 12,26 % 6,0% 2,5% 8,5% 11,43% 11,75% 12,26 % Total Capital Ratio 8,0% 2,5% 10,5% 12,38% 12,78% 12,71% La seguente tabella riporta la quantificazione in euro del delta percentuale tra i coefficienti patrimoniali dell’emittente alla data del 31 marzo 2016 e i coefficienti minimi regolamentari. Coefficienti di Vigilanza Common Equity Tier 1 Capital Ratio Requisito minimo regolamentare + capital conservation buffer 7.00% Coeffic. Emittente 31/03/2016 Delta percentuale Delta in euro 11.43% +4.43% 56.297.090 Tier 1 Capital Ratio 8.50% 11.43% +2.93% 37.221.604 Total Capital Ratio 10.50% 12.38% +1.88% 23.916.840 Requisiti Prudenziali di Vigilanza Rischio di credito e di controparte Rischio di mercato Rischio operativo Attività di Rischio ponderate Capitale interno rischi I Pilastro Eccedenza di capitale RWA/Totale Attivo 31-mar 2016 97.037 0 4.698 1.271.698 101.736 55.709 53,46% 31-dic 2015 94.005 0 4.698 1.233.801 98.704 58.918 54,60% 31-dic 2014 101.555 0 4.676 1.327.893 106.231 64.828 55,96% Al 31 dicembre 2014, così come al 30 giugno 2015 ed al 31 dicembre 2015 l’Emittente presenta coefficienti (Common Equity Tier 1 Capital Ratio, Tier 1 Capital Ratio e Total Capital Ratio) al di sopra dei minimi regolamentari inclusivi del “Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale. Si evidenzia che il mancato rispetto, anche solo del Capital Conservation Buffer, comporta la sottoposizione dell’Emittente alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare di Banca d’Italia 285 del 17 dicembre 2013, e successive modifiche e integrazioni, che prevedono, tra le altre misure, anche una limitazione alla distribuzione dei dividendi. Inoltre non è possibile escludere che, ad esito dei futuri processi di revisione e valutazione prudenziale, l’Autorità di Vigilanza prescriva alla Banca, inter alia, il mantenimento di standard di adeguatezza patrimoniale superiori rispetto a quelli previsti dalla normativa prudenziale e a quelli già imposti all’Emittente in ragione della relativa rischiosità. Dalla data del 2 novembre 2015 ad oggi la Banca non è stata assoggettata ad altri processi SREP da parte di Banca D’Italia. Si evidenza che il Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) è svolto dalla Banca d’Italia con periodicità almeno annuale (fermi restando in ogni caso i poteri e le prerogative di vigilanza proprie di quest’ultima esercitabili su base continuativa durante il corso dell’anno) allo scopo di accertare che la Banca sia dotata di presidi di natura patrimoniale, organizzativa e di gestione della liquidità appropriati rispetto ai rischi assunti, anche in scenari di stress, assicurando il complessivo equilibrio gestionale. 85 Pertanto, non è possibile escludere che, ad esito dei futuri SREP, l’Autorità di Vigilanza, in ragione della rischiosità della Banca, anche prospettica, prescriva all’Emittente, inter alia, il mantenimento di standard di adeguatezza patrimoniale superiori a quelli attualmente applicabili. In tali circostanze, l’Emittente potrebbe trovarsi nella necessità di ricorrere a ulteriori interventi di rafforzamento patrimoniale ai fini del raggiungimento di detti standard, per cui gli azionisti potrebbero essere chiamati a sottoscrivere ulteriori aumenti di capitale sociale, e/o la Banca potrebbe subire degli interventi, anche invasivi, nella gestione della Banca, quali, ad esempio, l’imposizione di restrizioni o limitazioni dell’attività e/o la cessione di attività che presentano rischi eccessivi per la solidità della Banca o meccanismi di risanamento e risoluzione delle crisi d’impresa come il bail-in. La nuova disciplina prevede che la Banca deve detenere altresì la riserva di conservazione di capitale anticiclica (counter cyclical capital buffer). Tale riserva ha lo scopo di proteggere il settore bancario nelle fasi di eccessiva crescita del credito; la sua imposizione, infatti, consente di accumulare, durante fasi di surriscaldamento del ciclo del credito, capitale primario di classe 1 che sarà poi destinato ad assorbire le perdite nelle fasi discendenti del ciclo. A differenza della riserva di conservazione del capitale, la riserva di capitale anticiclica è imposta soltanto nei periodi di crescita del credito ed è calcolata secondo determinati criteri. Si evidenzia che tale riserva, calcolata secondo le modalità previste dalla circolare 285 di Banca d’Italia, dovrà essere costituita da capitale primario di classe 1. La Banca d’Italia con comunicati stampa ha fissato per il primo e per il secondo trimestre 2016 il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB) allo zero per cento. Pertanto, alla data del Supplemento al Prospetto, l’Autorità di Vigilanza non ha ancora definito l’ammontare di tale riserva. Sebbene alla data del Supplemento al Prospetto, l’Emittente presenti coefficienti al di sopra dei minimi regolamentari, si rappresenta che sulla base del budget operativo, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016, sono previsti 21 milioni di euro di svalutazioni per deterioramento del credito nel corso dell’anno 2016. Pertanto, l’esigenza di provvedere alle menzionate svalutazioni, anche alla luce del fatto che la Banca d’Italia in data 22 giugno 2016 ha richiamato l’Emittente ad adottare criteri di classificazione e valutazione dei crediti più prudenti, potrà rendere necessari interventi volti al rafforzamento della dotazione patrimoniale della Banca, al fine di garantire il permanere del rispetto dei requisiti patrimoniali di vigilanza vigenti. La tabella evidenzia come la Banca presenti uno sbilancio sul passivo (in quanto le passività a tasso fisso a medio/lungo termine superano le attività di pari genere), che la rende sensibile (in termini di rischio) a shock negativi sui tassi di interesse Descrizione VARIAZIONE VALORE ECONOMICO -200pb con vincolo di non negatività dei tassi Fondi propri/Patrimonio di vigilanza Indice di rischiosità (soglia di attenzione =20%) 31/03/2016 31/12/2015 31/12/2014 euro 197 5.045 - euro % 157.445.242 157.622.660 174.219.364 0,00% 0,03% 0,00% Il Paragrafo “Grandi Rischi” è stato modificato come segue e le tabelle aggiornate come segue Grandi Rischi La seguente tabella indica l’evoluzione nel biennio 2014/2015 e a fine marzo 2016 del numero di posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” e dell’importo, in migliaia di euro, degli impieghi nei confronti delle stesse. 86 Grandi rischi 31.03.2016 31.12.2015 N.posizioni 31.12.2014 3 2 3 Stato Italiano 614.733 643.939 570.110 Gruppo iccrea Holding S.p.A. 53.984 68.939 124.565 Banca Popolare di Vicenza 27.143 0 20.318 Valore di bilancio 695.860 712.128 714.993 Valore ponderato 104.830 92.785 160.934 Nessuna delle posizioni qualificabili come “Grandi Rischi” si riferisce ad una parte correlata. L’esposizione complessiva verso Grandi Rischi, al 31 marzo 2016 ammonta a 695 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto a 712 milioni del 31 dicembre 2015; con un peso ponderato di 104,83 milioni di euro al 31 marzo 2016 rispetto ai 92,8 milioni di euro del 31 dicembre 2015. Parte preponderante di tale esposizione è costituita da titoli di debito emessi dal Ministero del Tesoro, Stato Italiano (il peso ponderato dei titoli di Stato è pari a zero). Sebbene, negli ultimi anni, si riscontri una stabilità delle posizioni qualificabili come Grandi Rischi, e la Banca abbia adottato misure per la gestione di detto rischio, non si può escludere un rischio di concentrazione degli impieghi in capo all’Emittente che potrebbe avere effetti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria 9.2 Gestione Operativa Conto Economico (in migliaia di euro) Interessi attivi e proventi assimilati 31/12/2015 31/12/2014 var ass var % 55.882.339 65.187.947 (9.305.608) (14,28) (24.204.236) (36.750.924) 12.546.688 (34,14) Margine di interesse 31.678.103 28.437.023 3.241.080 11,40 Commissioni attive 15.255.590 14.708.216 547.373 3,72 Commissioni passive (1.721.449) (1.986.900) 265.451 (13,36) Commissioni nette 13.534.141 12.721.316 812.824 6,39 Dividendi e proventi simili 243.650 0 243.650 Risultato netto dell'attività di negoziazione 123.866 81.029 42.837 52,87 Risultato netto dell'attività di copertura (25.562) (196.376) 170.814 (86,98) 16.036.976 19.458.710 (3.421.734) (17,58) 10 39 (29) (75,26) 15.968.718 19.441.433 (3.472.715) (17,86) 68.248 17.238 51.010 295,92 61.591.174 60.501.702 1.089.472 1,80 (52.577.560) (23.742.280) (28.835.280) 121,45 Interessi passivi e oneri assimilati Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) passività finanziarie Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: / 87 a) crediti (51.438.228) (23.113.648) (28.324.580) (15.062) 0 (15.062) (1.124.270) (628.632) (495.638) 78,84 9.013.614 36.759.422 (27.745.808) (75,48) Spese amministrative: (40.944.599) (39.192.747) (1.751.852) 4,47 a) spese per il personale (22.189.302) (21.639.775) (549.527) 2,54 b) altre spese amministrative (18.755.297) (17.552.972) (1.202.325) 6,85 (950.046) (684.099) (265.947) 38,88 (2.271.740) (1.967.856) (303.884) 15,44 (27.367) (23.168) (4.199) 18,12 6.428.230 7.004.876 (576.646) (8,23) (37.765.522) (34.862.994) (2.902.528) 8,33 53 184 (131) (71,24) (28.751.855) 1.896.612 4.468.430 (1.609.133) (24.283.425) 287.479 (24.570.905) (8.547,02) (24.283.425) 287.479 (24.570.905) (8.547,02) b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Accantonamenti netti a fondi per rischi ed oneri Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (Perdite) da cessione di investimenti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) d'esercizio 122,54 / (30.648.467) (1.615,96) 6.077.563 (377,69) L’esercizio 2015 si è chiuso con una perdita di esercizio pari a 24,28 milioni di euro, rispetto all’utile netto di esercizio pari a 287 migliaia di euro registrato nel 2014. Sul risultato economico dell’esercizio 2015 hanno inciso in maniera assolutamente preponderante le rettifiche di valore nette totalE, pari a 52,57 milioni di euro rispetto a 23,74 milioni dell’anno precedente, dovute al deterioramento di crediti per euro 51,4 milioni ed altre operazioni finanziarie per euro circa 1,1 milioni. Nello specifico le Rettifiche di valore sono relative a: Deterioramento del Credito Le rettifiche di valore per il deterioramento di crediti si sono attestate a 51,4 milioni di euro con un incremento del 122,54% rispetto all’esercizio precedente (23,1 milioni al 31 dicembre 2014). Svalutazione delle partecipazioni L’Emittente ha proceduto alla svalutazione della partecipazione in Autostrade bergamasche S.p.A. per un valore di euro 15.062,00 a seguito della svalutazione durevole a fronte di ripianamento perdite della stessa Autostrade Bergamasche S.p.a. Rettifiche di valore Le rettifiche di valore per deterioramento di altre operazioni finanziarie, pari a 1,1 milioni di euro, sono in crescita di 495,6 migliaia di euro rispetto all’esercizio precedente. Le rettifiche di valore sono il risultato della stima degli impegni della Banca verso il fondo di Garanzia dei Depositanti. Il Fondo tutela i depositanti delle Banche di Credito Cooperativo, al fondo aderiscono tutte le Banche di Credito Cooperativo operanti in Italia. La Banca nel 2015 è stata chiamata, per la sua parte di sua competenza, a far fronte a interventi operati e deliberati dal Fondo di Garanzia dei depositanti del Credito Cooperativo, a sostegno delle consorelle in difficoltà. 88 Il margine di interesse ha raggiunto a fine anno i 31,68 milioni di euro, con un incremento di 3,24 milioni di euro rispetto all’esercizio 2014 (+ 11,40%). L’incremento del margine di interesse è stato determinato da una diminuzione degli interessi passivi (- 12,5 milioni di euro) superiore alla diminuzione degli interessi attivi (-9,3 milioni di euro). Il decremento degli interessi attivi è riconducibile in misura significativa al comparto dei flussi cedolari sugli investimenti in strumenti finanziari, rappresentati in larghissima parte da titoli di stato. Le commissioni nette da servizi si sono attestate, a fine 2015, a 13,5 milioni di euro, con una crescita in termini assoluti di 812,8 migliaia di euro (+6,39 per cento rispetto al 2014), derivante dalla somma algebrica dell’incremento delle provvigioni attive, pari a 547,37 migliaia euro (+3,72%), che si sono attestate a 15,26 milioni di euro, e del decremento delle commissioni passive per 265,45 migliaia di euro (-13,36%), rendicontate complessivamente in 1,72 milioni di euro. Il risultato netto della gestione finanziaria, è pari a 9,0 milioni di euro, in sensibile decrescita di 27,7 milioni in valore assoluto e del 75,48 per cento, rispetto al 2014. Tale dinamica è legata in particolare all’andamento delle rettifiche di valore nette sui crediti sopra riportati. I costi operativi si sono incrementati di 2,9 milioni di euro. Le voci di variazione negativa più rilevanti hanno riguardato le spese del personale e altre spese amministrative. Le spese del personale si sono attestate a 22,19 milioni di euro, con un incremento di 549,53 migliaia di euro in termini assoluti ed una crescita del 2,54 per cento rispetto all’esercizio precedente. La lieve crescita del costo del personale è riconducibile in misura preponderante alla voce di costo inerente gli oneri sociali, dal momento che nel 2014 la Cassa aveva beneficiato di circa 385 migliaia di euro di minori contributi derivanti dal finanziamento da parte del Fondo di Solidarietà dell’attività formativa riferita all’anno 2012. Le altre spese amministrative sono risultate pari a 18,76 milioni di euro, in crescita di 1,20 milioni di euro rispetto al precedente esercizio (+6,85 per cento). Tuttavia, allo scopo di effettuare un confronto omogeneo con l’esercizio precedente, va rammentato che tra le altre spese amministrative è ricompreso l’importo di 1,77 milioni derivante dalla contribuzione ordinaria e straordinaria di pertinenza della Cassa riferita al nuovo Fondo Unico di Risoluzione delle Crisi Bancarie. CAPITOLO X RISORSE FINANZIARIE I paragrafi e le tabelle sono stati Aggiornati ai dati di bilancio 31 12 2015 10.1 RISORSE FINANZIARIE DELL’EMITTENTE La Banca ottiene le risorse necessarie al finanziamento delle proprie attività, normalmente attraverso la Raccolta Diretta e la Raccolta interbancaria. Le seguenti tabelle illustrano l’andamento della raccolta e la posizione interbancaria netta dell’Emittente alla chiusura degli esercizi 2015 e 2014. Andamento raccolta diretta esercizi 2015- 2014 Conti correnti passivi Depositi a Risparmio Obbligazioni proprie Certificati di deposito Pronti contro Termine Altra raccolta Raccolta diretta 31/12/2015 910.850 31.320 663.400 105.530 1.950 7.080 1.720.130 31/12/2014 917.227 31.129 792.604 160.938 7.621 3.020 1.912.539 89 Situazione interbancaria netta (in migliaia di euro) 31/12/2015 31/12/2014 Var. Ass. Var. % Crediti verso banche 57.751 121.089 -63.338 -52,31 Debiti verso banche Sbilancio posizione interbancaria -347.738 -238.546 109.192 45,77 -289.987 -117.457 Per analisi di maggior dettaglio voci delle tabelle si rimanda al paragrafo 10.3 “Fabbisogno e struttura di finanziamento dell’emittente” 10.2 DESCRIZIONE DEI FLUSSI DI CASSA PER GLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2015 e 2014. La tabella che segue mostra il rendiconto finanziario dell’Emittente per il biennio 2014 e 2015. RENDICONTO FINANZIARIO Metodo indiretto Importo (migliaia di euro) 31.12.2015 A. ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione - risultato d'esercizio (+/-) - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 31.12.2014 30.120.468 (24.283.425) 35.113.709 287.479 0 0 0 54.318.908 0 24.526.098 - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 1.906.840 1.991.024 - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) - imposte e tasse non liquidate (+) - rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) - altri aggiustamenti (+/-) 1.237.745 782.540 2.516.308 2.655.974 0 0 (3.842.140) 3.136.826 52.591.332 0 0 (24.530.491) 17.860.026 45.234.217 22.991.014 (8.963.434) (76.774.103) (67.289) 0 (37.038.788) 299.467 (27.721.589) (13.081.279) 835.375 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie valutate al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti verso banche: a vista - crediti verso banche: altri crediti - crediti verso clientela - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - debiti verso banche: a vista - debiti verso banche: altri debiti - debiti verso clientela - titoli in circolazione - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value - altre passività (83.862.969) 109.192.409 0 (7.797.675) (184.761.989) 0 0 (495.714) 37.259.792 6.009.172 0 92.591.608 (48.785.903) 0 0 (12.555.085) 90 Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da incasso dividendi 1. vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 1. vendite di attività materiali 2. Liquidità assorbita da acquisti Partecipazioni 2. Liquidità assorbita da acquisto att. Materiali/immateriali Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 1.151.168 (4.400.602) 243.650 0 790.335 0 (482.284) 551.701 0 0 10 0 (92.565) (92.555) (8.338) 0 (252.305) (260.643) (860.109) (226.808) 0 0 (226.808) (4.719.965) RICONCILIAZIONE Voci di bilancio importo 31/12/2015 8.884.271 (860.109) Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio Flussi di cassa (in migliaia di euro) Liquidità generata (assorbita) dalle attività di gestione Liquidità generata (assorbita) dalle attività finanziarie Liquidità generata (assorbita) dalle passività finanziarie Liquidità generata (assorbita) dall’attività operativa Liquidità generata (assorbita) dalle attività di investimento Liquidità generata (assorbita) dalle attività di provvista Liquidità generata (assorbita) nell’esercizio 0 8.024.162 anno 2015 31/12/2014 13.604.236 (4.719.965) 0 8.884.271 anno 2014 30.120.468 35.113.709 52.591.332 (83.862.969 (1.151.168) 551.701 (260.643) (76.774.103) 37.259.792 (4.400.602) (92.555) (226.808) (860.109) (4.719.965) Nell’esercizio 2015 la liquidità netta assorbita dall’attività operativa è stata pari a euro 1,15 milioni ed è la risultante in particolare di: Liquidità generata dalle gestione per euro 30,1 milioni derivante principalmente da: Liquidità assorbita da risultato di esercizio per -24,28 milioni di euro; Liquidità generata da rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento +54,31 milioni di euro; Liquidità generata da rettifiche/riprese dei valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali +1,9 milioni di euro; Liquidità generata da accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi +1,2 milioni di euro; Liquidità generata da imposte, tasse e crediti di imposta non liquidati per 782 mila euro; Liquidità generata dalle attività finanziarie per euro 52,5 milioni, derivante da: Liquidità assorbita da attività finanziarie valutate al fair value -24,53 milioni di euro; Liquidità generata da crediti verso banche a vista +17,86 milioni di euro; Liquidità generata da crediti verso banche (altri crediti) + 45,23 milioni di euro; Liquidità generata da crediti verso clientela +22,99 milioni; Liquidità assorbita dalle passività finanziarie per euro 83,8 milioni derivante da: 91 Liquidità generata da debiti verso banche a vista +109,19 milioni di euro; Liquidità assorbita da debiti verso clientela -7,70 milioni di euro; Liquidità assorbita da titoli in circolazione -184,76 milioni di euro. La liquidità generata dalle attività finanziarie per euro 52,5 milioni deriva principalmente dall’attività di investimento in titoli di Stato italiani; la liquidità generata dalle attività di gestione per euro 30,1 milioni deriva principalmente dal risultato di esercizio e dalle rettifiche di valore; la liquidità assorbita dalle passività finanziarie per euro 83,8 milioni deriva principalmente dall’attività di raccolta diretta dalla clientela. In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento UE 575/2013 – CRR, al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016, la Banca ha calcolato l’indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR), costituito dal rapporto tra le attività liquide e i flussi di cassa netti calcolati in condizioni di stress, e l’indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR), costituito dal rapporto tra le fonti di provvista stabili e le attività medio/lungo termine. I dati al 31 marzo 2016, sono stati inviati a Banca d’Italia nell’ambito delle periodiche segnalazioni di vigilanza e non sono stati sottoposti a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione. Data di riferimento Soglia Minima 31/12/2014 31/12/2015 31/03/2016 Indice LCR (1) 60% 287,07% 465,31% 253,26% Indice NFSR (2) 100% 146,53% 148,98% 144,76% 0% 81,31% 85,87% 90,04% Loan to Deposit Ratio (3) (1) Valore minimo del 60% a partire dal 1° ottobre 2015, del 70% dal 1° gennaio 2016 e del 100% dal 1° gennaio 2018 come definite dal Regolamento UE 575/2013 (CRR). (2) Alla data del Prospetto non è stata ancora definita una soglia minima regolamentare ma nell’ambito del Comitato di Basilea è stata proposta una soglia minima del 100%. (3) Non essendo un indicatore regolamentare non è prevista una soglia minima. Gli indicatori LCR e NFSR riportati nella tabella sopraesposta hanno subito una variazione negativa. La riduzione maggiore si è avuta essenzialmente per l’indicatore LCR. Come già visto e riportato nel presente supplemento, l’andamento negativo della raccolta diretta e della raccolta interbancaria, durante il periodo analizzato, hanno contribuito negativamente sulle voci attività liquide e sui deflussi di cassa netti, voci che concorrono a costituire l’indicatore LCR. Dal 31 dicembre 2014, il Loan to Deposit Ratio, dopo un periodo di sostanziale stabilità, inizia una fase di incremento, riconducibile a un maggior decremento degli impieghi rispetto alla raccolta diretta. Al 31 dicembre 2015, il Loan to Deposit Ratio si mantiene sostanzialmente stabile, attestandosi all’85,87%. Al 31 marzo 2016 il decremento della raccolta diretta nei primi tre mesi dell’anno, pari a -5,66%, rispetto al decremento degli impieghi sempre nei primi tre mesi dell’anno, pari a -1,26%, porta il Loan to Deposit Ratio ad un valore di 90,04%. L’indice LCR è passato dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 da un indice di 287,07% al valore 253,26%. La significativa riduzione intervenuta a marzo 2016 è legata al decremento delle attività liquide e dall’incremento del deflussi di cassa netti. L’indice NFSR (Net Stable Funding Ratio) è passato dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 da un indice di 146,53% al valore di 144,76% l’indice si è mantenuto pressochè costante. 92 I valori dell’LCR (Liquidity Coverage Ratio) e dell’NFSR (Net Stable Funding Ratio) al 31 marzo 2016 risultano superiori agli obiettivi minimi fully-phased fissati da Basilea 3. Dato il profilo di liquidità dell’Emittente, né il funding liquidity risk né il market liquidity risk configurano rischi apprezzabili. Nello specifico, per quanto riguarda il primo, l’Emittente presenta un elevato grado di indipendenza dal mercato interbancario in quanto dispone di un’ampia raccolta diretta da clientela retail nonché di raccolta da BCE. Invece, con riferimento al market liquidity risk l’Emittente presenta un’ampia disponibilità di attività stanziabili non vincolate (170,540 milioni di euro). Esposizione del portafoglio dell’Emittente ai rischi di mercato (dati in migliaia di Euro)* 31.12.2015 VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato relativamente al portafoglio di negoziazione (TRADING BOOK) VALUE AT RISK** dell’esposizione al rischio di mercato relativamente al portafoglio bancario (BANKING BOOK) 0 31.12.2014 0 6.776 2.970 * Si specifica che, ai fini del calcolo dei requisiti per gli assorbimenti patrimoniali a fronte dei rischi di Mercato l’Emittente adotta il metodo standard. ** Il Value at Risk (VaR) è una misura di rischio applicata agli investimenti finanziari. Tale misura indica la perdita potenziale di una posizione di investimento in un orizzonte temporale pari a 10 giorni, con un livello di confidenza pari a 99%. È una tecnica comunemente usata da banche d'investimento per misurare il rischio di mercato delle attività che detengono in portafoglio. 10.3 FABBISOGNO E STRUTTURA DI FINANZIAMENTO DELL’EMITTENTE La tabella è stata aggiornata come segue: 10.3.1 Posizione interbancaria netta La seguente tabella illustra la posizione interbancaria netta dell’Emittente al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015. Situazione interbancaria netta 31/12/2015 31/12/2014 Crediti verso banche 57.751 121.089 -63.338 -52,31 Debiti verso banche -347.738 -238.546 109.192 45,77 Sbilancio posizione interbancaria -289.987 -117.457 (in migliaia di euro) Var. Ass. Var. % I crediti della Banca verso altre Istituzioni Creditizie ammontano a fine 2015 a 57,75 milioni di euro, in decremento di 63,34 milioni di euro, corrispondenti ad una contrazione del 52,31 per cento rispetto al 2014. La contrazione dei crediti verso banche sono la conseguenza dell’andamento della raccolta diretta che nelle stesso periodo, 2015, è scesa di 192 milioni di euro pari al 10,06% della raccolta totale. I crediti verso banche, che per la totalità dell’importo è costituita di depositi interbancari, sono diminuiti in seguito ai tiraggi negativi di raccolta diretta a cui la Banca è stata sottoposta nel 2015. La voce crediti verso banche al 31 dicembre 2015 è composta da depositi interbancari attivi pari a 44,14 milioni di euro e 2,09 milioni di euro per rapporti sull’estero, dal deposito vincolato a fronte degli obblighi di riserva obbligatoria, per 10,55 milioni di euro, da prestiti subordinati, riclassificati nel portafoglio di finanziamenti e crediti (loans and receivable), emessi da Banche di Credito Cooperativo, per 600,22 93 migliaia di euro, nonché da quattro mutui in pool erogati nell’ambito di un’iniziativa del Movimento del Credito Cooperativo a sostegno di Istituzioni Creditizie appartenenti al sistema del Credito Cooperativo, per complessivi 371,41 mila euro. In riferimento ai prestiti subordinati la Banca alla data del supplemento, ha nel proprio portafoglio di proprietà un prestito subordinato emesso dalla BCC Laudense in scadenza il 16 maggio 2018, descrizione BCC LODI 08/16.05.18 TV% EUR 'SUBORDINATO', per un importo nominale di 400.000,00 euro, per un tasso in corso di 0,15% lordo. Al 31 dicembre 2015 i debiti verso Banche ammontano a 347,74 milioni di euro a fronte dei 238,55 milioni di euro al 31 dicembre 2014, con un incremento in valore assoluto di 109,19 milioni di euro, corrispondente al 45,77 per cento. I debiti verso banche al 31 dicembre 2015 sono pari a 347,73 milioni di euro e sono composti per il 96,05% da partecipazioni ad aste delle BCE per il tramite dell’Istituto Centrale di Categoria ICCREA Banca S.p.A. e da operazioni di finanziamento collateralizzati, sempre per il tramite di Iccrea Banca. Alla data del supplemento l’ammontare dei finanziamenti è pari a 383,77 milioni di euro, ci cui 133,77 milioni rappresentati da finanziamenti T-LTRO II con la BCE. Nella tabella seguente sono riportate alla data del supplemento le operazioni di rifinanziamento della Banca Centrale Europea realizzate indirettamente con ICCREA Banca S.p.A. e finanziamenti collateralizzati con ICCREA Banca S.p.A. Tipo Strum TLTRO II BCE Nozionale Interessi Impiego Decorrenza Scadenza Divisa Tasso 133.770.000,00 243.461,40 134.013.461 29/06/2016 24/06/2020 EUR 0,045% 50.000.000,00 -22.791,67 49.977.208,33 14/09/2015 14/03/2017 EUR -0,03% 50.000.000,00 -11.395,83 49.988.604,17 29/10/2015 28/04/2017 EUR -0,015% Finanziamenti Collateralizzati Finanziamenti Collateralizzati Finanziamenti Collateralizzati Finanziamenti Collateralizzati 50.000.000,00 -89.250,00 49.910.750,00 20/07/2016 29/03/2016 EUR -0,255% 100.000.000,00 -127.141,67 99.872.858,33 26/05/2016 21/12/2016 EUR -0,219% TOTALE 383.770.000,00 Con riferimento alle operazioni di finanziamento con la BCE si segnala che in data 10 maggio 2016 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha preso la delibera di sostituire le aste TLTRO per l’intero nominale di euro 133.770 con nuove aste quadriennali TLTRO II scadenza 24 giugno 2020 per l’intero importo. La nuove aste TLTRO II hanno costi di rifinanziamento inferiori alle precedenti aste target TLTRO (le nuove aste hanno un costo di rifinanziamento che va da zero a -0,40%); inoltre le nuove aste TLTRO II offrono la possibilità di ottenere liquidità a tasso fisso ai costi precedentemente indicati, per un periodo di tempo di quattro anni (con la facoltà data alla Banca di rimborsarle trascorsi due anni). Tali operazioni comportano la mancata disponibilità dei titoli posti a garanzia per tutta la durata dell’operazione e conseguentemente l’eventuale difficoltà di restituire la liquidità ottenuta qualora l’impiego della stessa venisse effettuato per periodi di tempo più lunghi rispetto alle scadenze delle operazioni di rifinanziamento e/o in attività che presuppongano il rischio di non recuperare le somme investite. Si segnala inoltre, con riferimento alle operazioni effettuate con ICCREA Banca S.p.A., che tale controparte richiede delle garanzie aggiuntive per fronteggiare situazioni di difficoltà generate dall’eventuale peggioramento del rating del debito sovrano e/o di superiori svalutazioni (haircut); infatti, a fronte di circa 383,77 milioni di euro di operazioni di rifinanziamento, l’Emittente ha depositato complessivamente presso ICCREA Banca S.p.A. 409,46 milioni di euro di titoli di Stato. 94 L’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate a garanzia di finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazioni di rifinanziamento con la BCE è pari a 170.540.000,00 euro alla data del 23 maggio 2016. Le seguenti tabelle riportano la composizione della raccolta e degli impieghi rappresentati da crediti verso la clientela per ogni periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie incluse nel Supplemento al prospetto: Attività di raccolta Diretta e Indiretta esercizio 2015 e 2014 Voci Conti correnti passivi Depositi a Risparmio Obbligazioni proprie Certificati di deposito Pronti contro Termine Altra raccolta (*) Raccolta diretta 31/12/2015 910.850 31.320 663.400 105.530 1.950 7.080 1.720.130 31/12/2014 917.227 31.129 792.604 160.938 7.621 3.020 1.912.539 Var assoluta -6.377 191 -129.204 -55.408 -5.671 4.060 -192.409 Var % -0,70% 0,61% -16,30% -34,43% -74,41% 134,44% -10,06% Voci - Raccolta indiretta amministrata - Raccolta indiretta gestita (al netto liquidità) - Fondi comuni - Comparto Assicurativo Raccolta indiretta 31/12/2015 31/12/2014 Var assoluta Var % 247.210 270.160 279.939 194.054 80.162 527.150 199.555 130.253 64.122 469.714 Andamento impieghi esercizio 2015 e esercizio 2014 Crediti verso clientela 31/12/2015 31/12/2014 Conti correnti 208.502 239.566 Mutui 1.185.462 1.217.850 Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 8.254 12.530 Altre operazioni 75.434 85.009 Impieghi economici a clientela deteriorati 239.311 214.976 Impieghi economici a clientela 1.477.712 1.554.955 Titoli di debito 0 51 Titoli di debito deteriorati 0 0 Crediti verso clientela 1.477.712 1.555.006 -22.950 -8,49% 80.384 40,28% 63.801 16.040 57.436 48,98% 25,01% 12,23% Var Assoluta -31.064 -32.388 Var % -12,97% -2,66% -4.276 -9.575 -34,13% -11,26% 24.335 11,32% -77.243 -51 0 -77.294 -4,97% -100,00% 0 -4,97% La raccolta diretta da clientela al 31 dicembre 2015 evidenzia un decremento del 10,06% rispetto al precedente esercizio. Il decremento è dovuto principalmente alla politica della Banca tesa a ridurre i tassi di raccolta e di conseguenza il costo della stessa, al fine di migliorare il margine di intermediazione. Questa scelta ha comportato la perdita di masse di raccolta di clientela privata ma soprattutto clientela istituzionale, tesorerie di Banche o di Cooperative, che ricercava per la propria liquidità elevati tassi di 95 remunerazione con operazioni di breve durata. Inoltre nell’anno 2015, sempre con il fine di ridurre il costo della raccolta diretta e incrementare il margine da commissioni, si è assistito ad una trasformazione di masse importanti, da raccolta diretta a raccolta indiretta, che è aumentata del 12,23%. Nello stesso periodo gli impieghi della Banca sono passati da 1.555,01 milioni di euro di fine 2014 a 1.477,71 milioni di euro a fine dicembre 2015, con un decremento del 4,97 per cento rispetto all’esercizio precedente. Le fonti finanziarie, diverse dai mezzi propri, utilizzate dalla Banca al fine di sviluppare la propria attività risultano così articolate per scaglione temporale: 31 dicembre 2015 A vista Raccolta vinc.e obbl a tasso fisso Fino a 3 mesi Da 3 a 12 mesi da 1 a 5 anni oltre i 5 anni 4.306.653 102.395.106 203.579.359 943.428 79.848.000 17.469.000 Raccolta in c/c e deposti 236.152.160 35.422.824 106.268.472 566.765.184 Raccolta intercreditizia 15.023.979 95.367 114.937.654 233.770.000 6.335 0 0 731.540 0 257.164.095 217.761.297 Raccolta vinc.e obbl a tasso ind. Altra provvista a tasso fisso altra provvista a tasso indicizzato totale passività per cassa 334.233.930 Totale 1.724.741 646.239.789 0 98.260.428 0 944.608.640 11.500.000 375.327.001 0 0 6.335 0 0 0 731.540 442.254.485 1.134.769.114 13.224.741 2.065.173.732 La seguente tabella evidenzia la distribuzione delle attività e delle passività della Banca per scadenze contrattuali e la relativa posizione netta al 31 marzo 2016. I dati sono riportati in unità di euro. Nell'analisi della liquidità strutturale, la Banca ha assunto a riferimento anche il modello di “Mismatching”, per la misurazione e gestione del rischio di liquidità. Dati al 31 marzo 2016: maturity ladder FASCIA DESCRIZIONE A Vista e A Revoca ATTIVITA' PASSIVITA' POSIZIONE NETTA 169.200.535 877.465.784 Da oltre 1 giorno a 7 giorno 3.272.415 2.721.792 -550.623 Da oltre 7 giorni a 15 giorni 4.226.107 9.810.109 5.584.002 Da oltre 15 giorni a 1 mese 28.856.374 5.698.975 -23.157.399 Da oltre 1 mesi a 2 mesi 15.020.261 28.037.586 13.017.325 Da oltre 2 mesi a 3 mesi 43.452.207 62.594.252 19.142.045 Da oltre 3 mesi a 6 mesi 54.855.117 116.830.456 61.975.339 Da oltre 6 mesi a 1 anno 110.315.376 153.547.439 43.232.063 Da oltre 1 anno a 18 mesi 112.224.209 57.330.096 -54.894.113 Da oltre 18 mesi a 2 anni 708.265.249 98.033.500 86.919.750 -11.113.750 Da oltre 2 anni a 3 anni 200.322.636 196.304.787 -4.017.849 Da oltre 3 anni a 4 anni 89.098.763 4.486.000 -84.612.763 Da oltre 4 anni a 5 anni 77.680.228 25.260.000 -52.420.228 Oltre 5 anni 510.409.458 AVANZO REGOLA 1 (patrimonio – immobili e partecipazioni) 4.625.362 -505.784.096 94.387.554 94.387.554 1.631.632.388 114.665.202 TOTALI 1.516.967.186 Dall’analisi riportata sulla distribuzione delle attività e delle passività della Banca per scadenze contrattuali si evidenzia come al 31 marzo 2016 lo sbilancio di breve/medio periodo rimanga contenuto. 96 L’indicatore prudenziale di leva finanziaria, calcolata come rapporto fra lo sbilancio della posizione netta oltre 5 anni e l’avanzo della regola 1 (patrimonio meno immobili e partecipazioni) si determina in 5,51, mantenendosi sui livelli consolidati dell’anno 2015. La dinamica di riduzione dei tassi si è evidenziata nell’esercizio 2014 ma soprattutto nel 2015. Questa dinamica è stata tuttavia parzialmente controbilanciata dalla favorevole dinamica delle commissioni attive generate dalla raccolta indiretta. Tale tendenza, pur in presenza di una riduzione del costo della raccolta che si è mostrata costante, potrebbe avere effetti negativi sulla dinamica del margine di interesse, con conseguenze negative anche sui risultati dell’Emittente, ove tale dinamica non risulti adeguatamente controbilanciata da dinamiche positive di altre voci del conto economico. Descrizione VARIAZIONE VALORE ECONOMICO -200pb con vincolo di non negatività dei tassi Fondi propri/Patrimonio di vigilanza Indice di rischiosità (soglia di attenzione =20%) 31/03/2016 euro 197 euro % 157.445.242 0,00% 31/12/2015 31/12/2014 5.045 - 157.622.660 174.219.364 0,03% 0,00% La tabella evidenzia come la Banca presenti uno sbilancio sul passivo (in quanto le passività a tasso fisso a medio/lungo termine superano le attività di pari genere), che la rende sensibile (in termini di rischio) a shock negativi sui tassi di interesse 10.3.2 Prestiti obbligazionari di propria emissione non ancora scaduti alla data del Supplemento al prospetto Informativo Codice Isin Data Scad Ammontare obbligazioni in circolazione sulla clientela netto riacquisti Tasso € 5.466.000,00 FISSO Ultima Cedola indicizzazione futura IT0005039976 05/08/2016 IT0004960107 16/09/2016 IT0005046971 23/09/2016 € 24.349.000,00 FISSO 1,50% IT0005066797 22/11/2016 € 15.000.000,00 FISSO 1,25% IT0004549595 15/12/2016 € 1.800.000,00 FISSO 4,50% SUBORDINATO IT0004874332 17/12/2016 € 2.770.000,00 Tasso Misto 0,50% Euribor 6 mesi + 50 € 896.000,00 Tasso Misto 1,50% Euribor 6 mesi + 1,02% 100 € 50.281.000,00 € 7.594.000,00 Tasso Misto IT0004883283 11/01/2017 IT0005082760 28/01/2017 IT0004992563 17/02/2017 IT0004992530 17/02/2017 € 29.294.000,00 FISSO 2,00% IT0004811235 16/04/2017 € 6.700.000,00 FISSO 4,00% IT0004966484 06/05/2017 € 14.502.000,00 FISSO 2,50% IT0004844640 16/08/2017 € 2.900.000,00 FISSO 4,50% € 29.501.000,00 FISSO € 3.675.000,00 Tasso Misto 0,54% Euribor 6 mesi + 50 1,00% Euribor 6 mesi + 1,04% 100 97 € 3.912.000,00 Variabile IT0004274285 14/09/2017 IT0004850787 17/09/2017 € 30.000.000,00 FISSO 4,50% IT0004855083 08/10/2017 € 30.000.000,00 FISSO 4,00% IT0004650872 02/11/2017 € 1.343.000,00 FISSO 3,00% poi 4% IT0005108003 12/11/2017 € 6.041.000,00 Variabile 0,54% Euribor 6 mesi + 50 cedola futura 3,20% IT0004977051 20/12/2017 € 17.393.000,00 FISSO 0,11% Euribor flat 2,70% € 182.855.000,00 IT0004986755 17/01/2018 € 16.532.000,00 FISSO cedola futura 2,20% 2,25% / 3% IT0004315005 31/01/2018 € 11.119.000,00 Variabile 0,05% Euribor flat IT0005161887 16/02/2018 € 9.310.000,00 FISSO IT0005108029 12/05/2018 € 19.488.000,00 FISSO IT0004920598 20/05/2018 € 24.911.000,00 FISSO IT0005022402 20/05/2018 € 20.862.000,00 FISSO IT0005185480 21/05/2018 € 8.770.000,00 FISSO 1.00% IT0004939564 15/07/2018 € 2.243.000,00 FISSO cedola futura 3,00% 3,50% / 4% IT0004738131 26/07/2018 € 3.003.000,00 FISSO 4,30% IT0005039984 04/08/2018 € 7.717.000,00 FISSO IT0005046989 22/09/2018 € 14.336.000,00 FISSO IT0005142853 19/11/2018 € 7.810.000,00 FISSO IT0004977069 20/12/2018 € 3.002.000,00 Tasso Misto 2,20% 0.75% 0,75% cedola futura 1% cedola futura 3,5% 3,00% / 4% cedola futura 2,25% 2,50% cedola futura 2% / 1,75% 2,25% cedola futura 1,50% 1,75% / 2,25% 1,00% In collocamento cedola futura Euribor a 6 mesi + 100 € 149.103.000,00 IT0005090169 16/03/2019 € 48.950.000,00 Tasso Misto IT0004992555 17/02/2019 € 25.000.000,00 FISSO cedola futura Euribor a 6 mesi + 1% 70 cedola futura 2,25% 2,75% 7 3% € 73.950.000,00 IT0005082778 IT0005009631 IT0005137937 IT0005185597 27/01/2020 € 4.486.000,00 Tasso Misto cedola futura Euribor a 6 mesi + 1% 70 15/04/2020 € 10.000.000,00 FISSO 3% 30/10/2020 € 6.860.000,00 FISSO 2,50% 20/05/2020 € 220.000,00 FISSO 3,00% € 21.566.000,00 IT0005003352 17/03/2021 € 8.500.000,00 FISSO 5% SUBORDINATO € 8.500.000,00 IT0005144438 15/12/2022 € 3.000.000,00 FISSO 4,25% SUBORDINATO € 3.000.000,00 98 IT0003819494 01/04/2025 € 2.065.000,00 FISSO IT0003819452 01/04/2025 € 1.126.000,00 FISSO 4,80% 4,80% € 3.191.000,00 Al 31 dicembre del 2014 le obbligazioni in circolazione emessa dalla Banca sono pari a 779 milioni di euro (a valore nominale) rispetto ad un dato al 31 dicembre 2015 di 657 milioni di euro. Il decremento è spiegato da minori emissioni di nuovi prestiti obbligazionari nell’anno 2015 rispetto alle scadenze nello stesso periodo: a fronte di 263 milioni di euro in scadenza nel 2015 la banca ha emesso nuovi prestiti per 153 milioni. Inoltre durante l’anno 2015 la banca ha riacquistato un proprio prestito obbligazionario per un controvalore di 10 milioni. Inoltre il 14 marzo del 2016 la Banca, dopo aver ricevuto l’autorizzazione della Banca d’Italia, ha avviato una offerta pubblica di acquisto volontaria al valore nominale di emissione, sul totale dell’emissione di 15 milioni del prestito subordinato IT0004549595 BCC TREVIGLIO 09/15.12.2016 4.5% EUR 'SUBORDINATO' 229^, collocato nel 2009 a clientela retail. Il 18 aprile 2016, al termine dell’offerta pubblica di acquisto la banca ha provveduto al regolamento delle adesione, riacquistando 13,2 milioni di euro del prestito subordinato in oggetto. Alla data del supplemento le obbligazioni in circolazione ammontano a 492,44 milioni di euro. Le emissioni a tasso fisso sono pari a 400 milioni di euro, quelle a tasso misto sono pari a 71,44 milioni di euro e quelle a tasso variabile sono pari a 21 milioni di euro. Si evidenzia che nell’arco degli anni 2016 e 2017 scadranno obbligazioni emesse dalla Banca per un debito residuo di 312,10 milioni di euro, pari al 53,98% del totale delle obbligazioni emesse. Il Paragrafo “Informazioni relative all’esposizione verso titoli di debito sovrano” è modificato e sostituito come segue e le tabelle aggiornate come segue Informazioni relative all’esposizione verso titoli di debito sovrano La Banca al 31 dicembre 2015 ha un’esposizione sul debito dello Stato italiano per un valore nominale di complessive 593.438 migliaia di euro che rappresenta il 94,88% delle attività finanziarie dell’Emittente ed il 26,51% dell’attivo (538.000 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). La Banca non ha esposizioni su debiti sovrani di altri Stati. Le recenti incertezze sull’evoluzione delle politiche monetarie della BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, con la conseguente alea in ordine al posizionamento degli investitori internazionali determinano il riacuirsi dei profili di rischio afferenti alla gestione del portafoglio di investimento dell’Emittente, connessi all’esposizione dell’Emittente all’andamento delle quotazioni, ai rischi di controparte e alla solvibilità degli emittenti gli strumenti finanziari detenuti in portafoglio. I futuri sviluppi di tale scenario potrebbero pertanto determinare significativi effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente. Le seguenti tabelle illustrano l’indicazione del valore nominale, del valore in bilancio e del fair value dei titoli italiani di natura governativa in migliaia di euro al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014. 31/12/2015 Governi e Categoria rating IAS Italia/BBBAFS Totale Valore Nominale 593.438 593.439 Val. di Bilancio 599.072 599.072 31/12/2014 Governi e rating 599.072 Italia/BBB599.072 Totale Fair Value Categoria IAS AFS Valore Nominale 538.000 538.000 Val. di Fair Bilancio Value 544.233 544.233 544.233 544.233 Alla data del 23 maggio 2016 l’esposizione in titoli di debito sovrano è pari a 584.195 migliaia di euro. 99 La seguente tabella riporta l’esposizione in titoli di debito sovrano suddivisi per vita residua alla data del 23 maggio 2016: Scadenza Entro 1 anno Tra 1 e 3 anni Tra 3 anni e 5 anni Tra 5 anni e 10 anni Oltre 10 anni Totale Valori 274.831.413,15 4.563.200,00 145.124.000,00 42.007.184,00 114.670.085,59 584.195.882,74 Alla data del 31 dicembre 2015, e alla data del presente Supplemento, la Banca non detiene strumenti finanziari strutturati emessi dagli Stati Sovrani e non sono in essere finanziamenti erogati dall’Emittente verso Governi. Inoltre, si specifica che l’Emittente, alla data del 31 dicembre 2015, e alla data del presente Supplemento, non detiene nel proprio portafoglio di attività finanziarie titoli di Stato greci o di altri Paesi “periferici”. Si evidenzia che l’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate a garanzia di finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazioni di rifinanziamento con la BCE è pari a 170.540.000,00 euro alla data del Supplemento Informativo. Si specifica in proposito che l’incidenza dell’utile da cessione o riacquisto di attività disponibili per la vendita sul margine di intermediazione è stata pari al 32,13% al 31 dicembre 2014 e pari al 25,92% alla data del 31 dicembre 2015. La seguente tabella rappresenta l’andamento dello spread tra BTP decennale e Bund tedesco (espresso in punti base, ossia in centesimi di punto percentuale) dal 2012 alla data del Supplemento Informativo. 31.12.2012 316 31.12.2013 212 31.12.2014 134 30.06.2015 156 31.12.2015 96 23.05.2016 130 Modifiche al Capitolo XII – il capitolo XII è stato modificato e integrato come segue: CAPITOLO XII INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 12.1 TENDENZE RECENTI SULL’ANDAMENTO DELL’ATTIVITÀ DELL’EMITTENTE. Con riferimento all’andamento della Banca dalla chiusura dell’ultimo esercizio alla data del Supplemento, le evidenze gestionali (dati contabili non assoggettati a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione) segnalano quanto segue. Gli impieghi sono passati da un ammontare di 1.608,8 milioni di euro di inizio 2016 ad un ammontare di 1.563,4 milioni di euro alla data del Supplemento, presentando quindi una contrazione pari al 2,82% (-45,4 milioni di euro). 100 La raccolta diretta da clientela è passata da un ammontare di 1.711,8 milioni di euro di inizio 2016 ad un ammontare di 1.603,9 milioni di euro alla data del Supplemento, presentando quindi una contrazione pari al 6,3% (-107,8 milioni di euro). Le sofferenze lorde sono passate da un ammontare di 268,5 milioni di euro di inizio 2016 ad un ammontare di 289,8 milioni di euro, presentando quindi un incremento pari al 7,9% (+21,3 milioni di euro). Riguardo ai costi operativi (spese amministrative e spese per il personale), l’Emittente non ha, alla data del Supplemento, evidenza di discostamenti significativi rispetto all’analogo periodo del precedente esercizio. 12.2 TENDENZE, INCERTEZZE, RICHIESTE, IMPEGNI O FATTI NOTI CHE POTREBBERO RAGIONEVOLMENTE AVERE RIPERCUSSIONI SIGNIFICATIVE SULLE PROSPETTIVE DELL’EMITTENTE ALMENO PER L’ESERCIZIO IN CORSO. Il Consiglio di Amministrazione in data 26 gennaio 2016 ha deliberato il budget operativo dell’istituto nel quale si prevedono riprese di valore nette per deterioramento di crediti stimate per tutto il 2016 in 21 milioni di euro. Tale valore è stato determinato sulla base degli accantonamenti previsti per innalzare il livello di copertura sul credito deteriorato come indicato da Banca d’Italia e per tenere conto di eventi straordinari. L’Emittente ritiene che, a seguito della effettuazione delle sopra menzionate svalutazioni, i propri coefficienti patrimoniali di vigilanza continueranno ad essere superiori ai requisiti patrimoniali minimi previsti dalla vigente normativa. Modifiche al Capitolo XIV – il capitolo XIV è stato modificato e integrato come segue: CAPITOLO XIV ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE O DI VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI 14.1. ORGANI SOCIALI E ALTI DIRIGENTI 14.1.1 Consiglio di Amministrazione In data 1° maggio 2016 l’Assemblea dei soci ha nominato un nuovo Consigliere Marco Invernizzi che succede al consigliere uscente Giuseppe Jamoletti. La medesima assemblea ha confermato nella carica i consiglieri in scadenza Stefano Carminati, Gatti Renato Lino e Elena Fontana e ha nominato i due consiglieri in precedenza cooptati (Massimo Lena e Marco Daniele Ferri). Alla data del Supplemento al Prospetto Informativo, il Consiglio di Amministrazione della Banca è composto dai seguenti membri, tutti domiciliati per la carica presso la sede legale della Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa, Via Carlo Carcano 6, Treviglio (BG). CARICA Presidente Vice Presidente Vicario Vice Presidente Consigliere Consigliere Consigliere NOMINATIVO Giovanni Grazioli* Ivan Giovanni Arzilli* Renato Lino Gatti* Stefano Carminati* Luigi Moro* Anna Maria Grazia Variato Consigliere Indipendente Elena Fontana Sostituto Consigliere Marco Daniele Ferri Consigliere Massimo Lena Consigliere Marco Invernizzi LUOGO DI NASCITA Fara Gera d’Adda (BG) Caravaggio (BG) Treviglio (BG) Bergamo (BG) Treviglio (BG) Valbondione (BG) DATA DI NASCITA 09/10/1963 02/04/1957 21/07/1971 29/01/1971 28/05/1947 15/08/1967 Vailate (CR) 05/09/1954 Treviglio (BG) Bergamo (BG) Cassano D’Adda (MI) 04/09/1970 03/05/1966 25/08/1979 101 CARICA NOMINATIVO LUOGO DI NASCITA Consigliere Indipendente Dario Gibellini Treviglio (BG) DATA DI NASCITA 22/11/1975 * Componenti del Comitato Esecutivo Nome e cognome Data di Prima Nomina Scadenza dalla carica Giovanni Grazioli Ivan Arzilli Renato Lino Gatti Stefano Carminati Elena Fontana Massimo Lena Marco Daniele Ferri Luigi Moro Anna Maria Variato Marco Invernizzi Dario Gibellini 17 maggio 2009 15 maggio 2011 16 maggio 2010 16 maggio 2010 4 agosto 2015 (cooptazione) 14 dicembre 2015 (cooptazione) 14 dicembre 2015 (cooptazione) 11 maggio 2003 11 maggio 2014 1° maggio 2016 6 dicembre 2011 Assemblea approvazione bilancio 2017 Assemblea approvazione bilancio 2016 Assemblea approvazione bilancio 2018 Assemblea approvazione bilancio 2018 Assemblea approvazione bilancio 2018 Assemblea approvazione bilancio 2016 Assemblea approvazione bilancio 2016 Assemblea approvazione bilancio 2017 Assemblea approvazione bilancio 2016 Assemblea approvazione bilancio 2018 Assemblea approvazione bilancio 2016 Marco Invernizzi (Consigliere), nato a Cassano D’Adda (MI) il 25/08/1979, è residente in Truccazzano (MI) in Via Fontanile 7. Laureato in Sociologia presso l’Università di Trento. E’ responsabile dell’attività di produzione e commercializzazione dei prodotti alimentari/caseari dell’Az. AGR Cascina Cortenuova. Le seguenti tabelle indicano la denominazione di tutte le società di capitali o di persone di cui i membri del Consiglio di Amministrazione siano stati membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza o socio in qualsiasi momento nei cinque anni precedenti. (i) Denominazione di tutte le società di capitali o di persone, diverse dall’Emittente, di cui il consigliere Marco Invernizzi sia stato membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza nei cinque anni precedenti. NOMINATIVO Marco Invernizzi Denominazione di tutte le società di capitali o di persone, diverse dall’Emittente, di cui i componenti del Consiglio di Amministrazione siano stati componenti degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza nei cinque anni precedenti Presidente del Consiglio di Amministrazione di: Spaccio Cortenuova S.r.l. IN ESSERE/ CESSATA In essere (ii) Le società di capitali o di persone, diverse dall’Emittente, di cui il consigliere Marco Invernizzi sia socio alla data del Prospetto Informativo o sia stato socio nei cinque anni precedenti. NOMINATIVO Marco Invernizzi DENOMINAZIONE SOCIETA' Società Agricola Oltremuzza S.a.s. Allevamenti Manzella S.n.c. Gestioni Contadine S.r.l. STATO DELLA PARTECIPAZIONE (ATTUALE/CESSATA) Attuale Cessata Cessata 102 Informazioni su condanne e insolvenze. Il Consigliere Marco Invernizzi non ha riportato sanzioni e/o condanne in relazione a reati di frode, né è stato associato, nell’ambito dell’assolvimento dei propri incarichi, ad eventi di bancarotta, amministrazione controllata o liquidazione, né, infine, è stato oggetto di incriminazioni ufficiali e/o sanzioni da parte di autorità pubbliche o di regolamentazione (comprese le associazioni professionali designate) e di interdizioni, da parte di un tribunale, dalla carica di membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza dell’Emittente o dallo svolgimento di attività di direzione o di gestione di qualsiasi emittente. Nessun rapporto di parentela con esponenti della Cassa 14.1.3 Alti Dirigenti nell’ambito dell’Emittente La seguente tabella indica gli Alti Dirigenti dell’Emittente domiciliati per la carica presso la sede legale della Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa, Via Carlo Carcano 6, Treviglio (BG). Nella riunione tenutasi in data martedì 14 giugno 2016, il Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa ha deliberato con decorrenza 4 luglio 2016 di nominare Direttore Generale il Rag. Roberto Nicelli che ricopriva la carica di Vice Direttore. Nella stessa riunione il Consiglio di Amministrazione ha approvato un nuovo organigramma aziendale con l’intento di conferire maggior autonomia alle funzioni aziendali. La nuova struttura sarà suddivisa in direzioni. Le funzioni di controllo di secondo livello sono poste in staff con il Consiglio di Amministrazione. Il Direttore uscente, Franco Riz, ricopre nella nuova struttura il Responsabile della Direzione Crediti anomali e monitoraggio. CARICA NOMINATIVO Direttore Generale Roberto Nicelli LUOGO NASCITA Broni (PV) DI DATA DI NASCITA 15/06/1966 Vice Direttore Responsabile Direzione Operativa e Affari Societari Dirigente Responsabile Direzione Credito e Contenzioso Dirigente Responsabile Direzione Pianificazione e Bilancio Dirigente Responsabile Direzione Crediti Anomali e Monitoraggio Andamentale del Credito Dirigente Responsabile del Servizio Conformità e Antiriciclaggio Flavio Panzera Cassano d’Adda (MI) 05/08/1965 Riccardo Marciò La Spezia (SP) 22/11/1965 Massimo Brusoni Pavia (PV) 05/08/1967 Franco Riz Canazei (BZ) 16/02/1958 Claudio Alberto Albertini Treviglio (BG) 03/02/1960 Dalla data del 4 luglio 2016 il dott. Riccardo Marciò ha assunto la carica di Dirigente responsabile Direzione credito e contenzioso. Riccardo Marciò (Dirigente Responsabile Direzione Credito e Contenzioso), nato a La Spezia (SP) il 22/11/1965 e residente a Milano. Laureato in Giurisprudenza presso l’università degli studi di Firenze. Il 5 ottobre 2015 è stato assunto dalla Banca con incarico di Responsabile Area Legale e Affari Istituzionali. Dalla data del 4 luglio 2016 ha assunto la carica di Dirigente responsabile Direzione credito e contenzioso. Le seguenti tabelle indicano la denominazione di tutte le società di capitali o di persone di cui il Dott. Riccardo Marciò sia stati membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza o socio in qualsiasi momento nei cinque anni precedenti. 103 (i) Denominazione di tutte le società di capitali o di persone, diverse dall’Emittente, di cui il Dott. Riccardo Marciò sia stato membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza nei cinque anni precedenti. NOMINATIVO Riccardo Marciò Denominazione di tutte le società di capitali o di persone, Attuale/cessata diverse dall’Emittente, di cui gli Alti Dirigenti siano stati componenti degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza nei cinque anni precedenti Financial Recovery SpA Milano Cessata Non Performing Loans SpA in liquidazione volontaria Cessata (ii) Le società di capitali o di persone, diverse dall’Emittente, di cui il Dott. Riccardo Marciò sia socio alla data del Prospetto Informativo o sia stato socio nei cinque anni precedenti. NOMINATIVO DENOMINAZIONE SOCIETA' Finalcial Recovery S.p.A. STATO DELLA PARTECIPAZIONE (ATTUALE/CESSATA) Cessata Riccardo Marciò Informazioni su condanne e insolvenze Con provvedimento emesso in data 25 giugno 2013, la Banca d’Italia – Vigilanza Bancaria e Finanziaria, sede di Milano, ha irrogato a Riccardo Marciò una sanzione amministrativa pecuniaria dell’importo di euro 16.000, in relazione all’incarico di Direttore Generale ricoperto presso Non Performing Loans SpA, attualmente cessato. La sanzione è stata irrogata ai componenti del Consiglio di Amministrazione e al Direttore Generale per “carenze nella gestione, governo e controllo dei rischi", in violazione dell'art.107, comma 2, d.lgs. 385/1993 e della circolare BI n. 216/1996, parte I, cap.VI, contenente le istruzioni di vigilanza sugli intermediari iscritti nell’elenco speciale. A fronte dell’irrogazione della sanzione, l’intermediario finanziario e gli esponenti aziendali hanno proposto ricorso avanti la Corte d’Appello di Roma, presso la quale, in data 3 luglio 2017, si terrà udienza di discussione. Nessun rapporto di parentela con esponenti della Cassa CAPITOLO XIX OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE Le tipologie di Parti Correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per Banca sono: - le società controllate; - le società collegate; - gli amministratori, i sindaci ed i dirigenti con responsabilità strategiche, i loro familiari stretti e le società dai medesimi controllate. I rapporti attivi sono composti da: aperture di credito in conto corrente; mutui; prestiti personali; anticipi e sconti su documenti. I rapporti passivi sono composti da: conti correnti passivi; depositi a risparmio; pronti contro termine; obbligazioni e certificati di deposito della Banca. Le Garanzie Rilasciate sono composte principalmente da fidejussioni rilasciate dalla Banca in favore delle parti correlate. 104 Le Garanzie Ricevute comprendono tutte quelle garanzie personali e reali richieste alle parti correlate principalmente in occasione della concessione di finanziamenti. I ricavi sono composti da interessi attivi, commissioni attive e altre componenti positive connesse alla gestione caratteristica nei rapporti con le parti correlate. I costi sono composti da interessi e commissioni passive e altre componenti negative connesse alla gestione caratteristica nei rapporti con le parti correlate. Tale voce, con riferimento ad amministratori, sindaci e dirigenti include i compensi corrisposti a tali parti correlate nell’esercizio di riferimento. Rapporti con parti correlate al 31 DICEMBRE 2015 (in migliaia di euro): Attivo Controllate Collegate Amministratori, Sindaci e dirigenti Altre parti correlate Totale Passivo Garanzie Rilasciate Garanzie Ricevute Ricavi Costi 410 0 2.057 432 0 1.191 0 0 0 0 0 10.517 24 0 53 3 0 9 5.482 7.951 372 1.994 0 0 599 11.116 259 336 5 10 Dalla data del Prospetto Informativo alla data del supplemento non sono state poste in essere operazioni con parti correlate a condizioni diverse da quelle normali di mercato. Dal 31 dicembre 2015 alla data del supplemento non vi sono state variazioni significative nei soggetti e nelle entità identificate come parti correlate e non sono state poste in essere operazioni significative con parti correlate. Modifiche al Capitolo XX – il capitolo XX è stato modificato e integrato come segue CAPITOLO XX INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE 20.1 INFORMAZIONI FINANZIARIE RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI 20.1.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014 Di seguito vengono riportate le informazioni finanziarie dell’Emittente relative agli esercizi annuali chiusi al 31 dicembre 2015 e 2014. Dati in migliaia di euro. La relazione di revisione al 31 dicembre 2015 è allegata al presente Paragrafo. Voci dell'attivo Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso clientela 31/12/2015 31/12/2014 8.024.162 8.884.271 631.411.986 613.963.333 57.751.002 121.088.895 1.477.711.392 1.555.006.252 105 Derivati di copertura 14.160 248.385 Partecipazioni 13.200 13.200 36.939.526 37.930.271 32.653 50.560 39.939.006 15.955.168 25.876.710 7.772.498 23.983.838 18.104.212 Attività materiali Attività immateriali Attività fiscali a) correnti b) anticipate b1) di cui alla Legge 214/2011 20.260.825 16.008.052 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.328.571 2.114.810 Altre attività 6.425.570 8.665.282 2.259.591.228 2.373.841.969 Totale dell'attivo Conto Economico (in migliaia di euro) Interessi attivi e proventi assimilati 31/12/2015 31/12/2014 var ass var % 55.882.339 65.187.947 (9.305.608) (14,28) (24.204.236) (36.750.924) 12.546.688 (34,14) Margine di interesse 31.678.103 28.437.023 3.241.080 11,40 Commissioni attive 15.255.590 14.708.216 547.373 3,72 Commissioni passive (1.721.449) (1.986.900) 265.451 (13,36) Commissioni nette 13.534.141 12.721.316 812.824 6,39 Dividendi e proventi simili 243.650 0 243.650 Risultato netto dell'attività di negoziazione 123.866 81.029 42.837 52,87 Risultato netto dell'attività di copertura (25.562) (196.376) 170.814 (86,98) 16.036.976 19.458.710 (3.421.734) (17,58) 10 39 (29) (75,26) 15.968.718 19.441.433 (3.472.715) (17,86) 68.248 17.238 51.010 295,92 61.591.174 60.501.702 1.089.472 1,80 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (52.577.560) (23.742.280) (28.835.280) 121,45 a) crediti (51.438.228) (23.113.648) (28.324.580) 122,54 (15.062) 0 (15.062) (1.124.270) (628.632) (495.638) 78,84 9.013.614 36.759.422 (27.745.808) (75,48) Spese amministrative: (40.944.599) (39.192.747) (1.751.852) 4,47 a) spese per il personale (22.189.302) (21.639.775) (549.527) 2,54 b) altre spese amministrative (18.755.297) (17.552.972) (1.202.325) 6,85 Interessi passivi e oneri assimilati Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) passività finanziarie Margine di intermediazione b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria / / 106 Accantonamenti netti a fondi per rischi ed oneri Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (Perdite) da cessione di investimenti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) d'esercizio Prospetto della redditività complessiva Utile (Perdita) d'esercizio (950.046) (684.099) (265.947) 38,88 (2.271.740) (1.967.856) (303.884) 15,44 (27.367) (23.168) (4.199) 18,12 6.428.230 7.004.876 (576.646) (8,23) (37.765.522) (34.862.994) (2.902.528) 8,33 53 184 (131) (71,24) (28.751.855) 1.896.612 4.468.430 (1.609.133) (24.283.425) 287.479 (24.570.905) (8.547,02) (24.283.425) 287.479 (24.570.905) (8.547,02) 31/12/2015 (30.648.467) (1.615,96) 6.077.563 (377,69) 31/12/2014 (24.283.425) 287.479 351.611 (527.419) Attività disponibili per la vendita (4.644.093) (1.379.448) Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (4.292.482) (1.906.867) (28.575.907) (1.619.388) Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico Piani a benefici definiti Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico Redditività complessiva 107 19 .4 4 6 .7 8 3 19.446.783 4 .2 3 6 15 3 .7 6 9 .2 16 153.124.809 644.407 - 9 7 4 .3 5 2 (4 6 7 .0 8 1) 2 8 7 .4 7 9 17 4 .0 14 .9 8 5 - 153.124.809 644.407 15 3 .7 6 9 .2 16 - 8 .7 0 7 - - - - Variazione strumenti di capitale - - - - (4 .5 6 9 .7 8 0 ) - 2 4 .2 8 3 .4 2 5 - 3 .5 9 5 .4 2 8 - 0 (2 4 .2 8 3 .4 2 5 ) 153.412.371 644.407 15 4 .0 5 6 .7 7 8 13 .13 5 0 19.429.546 19 .4 2 9 .5 4 6 Patrimonio netto al 31.12.2015 14 5 .6 2 0 .6 0 6 Redditività complessiva al 31.12.2015 - (2 8 .8 5 3 .2 0 5 ) - Stock options - Derivati su proprie azioni Variazioni dell'esercizio - 467.081 4 6 7 .0 8 1 Distribuzione straordinaria dividendi Operazioni sul patrimonio netto (17 . 2 3 7 ) (17.237) 8 .8 9 9 - (8 .3 3 8 ) Acquisto azioni proprie Allocazione risultato esercizio precedente - - 8 .7 0 7 - - 8.707 Variazioni di riserve - (2 7 8 .8 5 5 ) (8 .6 2 4 ) Dividendi e altre destinazioni 2 8 7 .4 7 9 - 278.855 - 2 7 8 .8 5 5 Riserve - (8 .6 2 4 ) (4 6 7 .0 8 1) - - - 9 7 4 .3 5 2 Modifica saldi apertura - 4 .2 3 6 - 19.446.783 19 .4 4 6 .7 8 3 Esistenze al 1.1.2015 17 4 .0 14 .9 8 5 Emissione nuove azioni P ROS P ETTO DELLE VARIAZIONI DEL P ATRIMONIO NETTO a l 3 1/12 /2 0 15 Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione: Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio netto Esistenze al 31.12.2014 108 RENDICONTO FINANZIARIO Metodo indiretto (migliaia di euro) A. ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione - risultato d'esercizio (+/-) - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) - imposte e tasse non liquidate (+) - rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) - altri aggiustamenti (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie valutate al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti verso banche: a vista - crediti verso banche: altri crediti - crediti verso clientela - altre attività Importo 31.12.2015 31.12.2014 30.120.468 (24.283.425) 35.113.709 287.479 0 0 0 54.318.908 0 24.526.098 1.906.840 1.991.024 1.237.745 782.540 2.516.308 2.655.974 0 0 (3.842.140) 3.136.826 52.591.332 0 0 (24.530.491) 17.860.026 45.234.217 22.991.014 (8.963.434) (76.774.103) (67.289) 0 (37.038.788) 299.467 (27.721.589) (13.081.279) 835.375 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (83.862.969) - debiti verso banche: a vista 109.192.409 - debiti verso banche: altri debiti 0 - debiti verso clientela (7.797.675) - titoli in circolazione (184.761.989) - passività finanziarie di negoziazione 0 - passività finanziarie valutate al fair value 0 - altre passività (495.714) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 1.151.168 B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 243.650 1. Liquidità generata da incasso dividendi 0 1. vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 790.335 1. vendite di attività materiali 2. Liquidità assorbita da acquisti Partecipazioni 0 2. Liquidità assorbita da acquisto att. Materiali/immateriali (482.284) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento 551.701 C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie (8.338) - emissioni/acquisti di strumenti di capitale 0 - distribuzione dividendi e altre finalità (252.305) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (260.643) LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (860.109) 37.259.792 6.009.172 0 92.591.608 (48.785.903) 0 0 (12.555.085) (4.400.602) 0 0 10 0 (92.565) (92.555) (226.808) 0 0 (226.808) (4.719.965) Principi Contabili 109 I Principi contabili riferiti al bilancio chiuso al 31 dicembre 2015 Il Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 Dicembre 2015 è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali - International Accounting Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards (IFRS) - emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e alle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea e in vigore alla data di riferimento del bilancio. L’applicazione degli IAS/IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al “quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio” (c.d. framework), con particolare riguardo al principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza e significatività dell’informazione. Oltre alle istruzioni contenute nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione” 4° Aggiornamento del 15 dicembre 2015, si è tenuto conto, sul piano interpretativo, dei documenti sull’applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.). Nella predisposizione del bilancio di esercizio sono stati osservati gli schemi e le regole di compilazione di cui alla Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005, 4° Aggiornamento del 15 dicembre 2015. Inoltre sono state fornite le informazioni complementari ritenute opportune a integrare la rappresentazione dei dati di bilancio, ancorché non specificatamente prescritte dalla normativa. Gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il prospetto delle variazioni del patrimonio netto e il rendiconto finanziario sono redatti in unità di euro. I criteri adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio sono rimasti invariati rispetto a quelli utilizzati per il bilancio dell’esercizio precedente. Tabelle relative alle principali voci Nella Tabelle che seguono sono riportati i dettagli delle principali voci dell’attivo e del passivo al 31 dicembre 2015 confrontati con il 31 dicembre 2014. A. Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value Attività/Passività misurate al fair value 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Derivati di copertura 5. Attività materiali 6. Attività immateriali Totale 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value 3. Derivati di copertura Totale L1 Totale 31.12.2015 L2 L3 L1 Totale 31.12.2014 L2 L3 604.159 14 1.394 25.859 558.786 50 33.229 198 21.948 604.173 1.394 25.859 558.836 33.427 21.948 14 14 49 49 Legenda: L1 = Livello 1 - quotati in mercati attivi L2 = Livello 2 - non quotati in mercati attivi, osservabilità di dati di mercato L3 = Livello 3 - non quotati, valutazione interna Crediti verso banche: composizione merceologica (in migliaia di euro) 110 Tipologia operazioni/Valori A. Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine 4. Altri B. Crediti verso banche 1. Finanziamenti 1.1 Conti correnti e depositi liberi 1.2 Depositi vincolati 1.3 Altri finanziamenti: - Pronti contro termine attivi - Leasing finanziario - Altri 2. Titoli di debito 2.1 Titoli strutturati 2.2 Altri titoli di debito Totale VB Totale al 31.12.2015 FV Livello 1 Livello 2 X X X X 57.751 57.151 46.183 10.597 371 371 600 600 57.751 X X X X Livello 3 VB X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 57.185 121.089 120.288 64.086 55.780 422 422 801 801 121.089 Totale al 31.12.2014 FV Livello 1 Livello 2 Livello 3 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 1.252 X X 119.875 111 Crediti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori Finanziamenti 1. Conti correnti 2. Pronti contro termine attivi 3. Mutui 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 5. Leasing finanziario 6. Factoring 7. Altri finanziamenti Titoli di debito 8. Titoli strutturati 9. Altri titoli di debito Totale 31.12.2015 Valore di Bilancio Deteriorati Non L1 deteriorati Acquistati Altri 1.238.401 239.311 158.385 50.177 X X L2 L3 X X X X 997.096 7.801 188.366 X 453 X X X X X 75.119 X X 315 X X X X X X X X X X X 1.238.401 Totale 31.12.2014 Valore di Bilancio Deteriorati Non L1 deteriorati Acquistati Altri 1.339.979 214.976 182.303 57.263 X X FairValue 239.311 1.070.371 11.263 76.042 51 X X 51 1.378.798 1.340.030 FairValue L2 L3 X X X X 147.479 X 1.267 X X X X X X X 8.967 X X X X X X X X X 214.976 X X X X 1.200.845 293.757 Totale Titoli in circolazione: composizione merceologica Tipologia titoli/Valori A. Titoli 1. Obbligazioni 1.1 strutturate 1.2 altre 2. Altri titoli 2.1 strutturati 2.2 altri Totale Valore bilancio Totale 31.12.2015 Fair value Livello 1 Livello 2 663.398 664.140 663.398 105.529 664.140 105.529 768.927 664.140 Valore bilancio Livello 3 Totale 31.12.2014 Fair value Livello 1 Livello 2 792.604 792.604 792.604 160.938 792.604 106.112 106.112 106.112 160.938 953.542 Livello 3 162.470 792.604 162.470 162.470 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo Attività/Valori 1. Attività di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre 2. Attività acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale Totale 31.12.2015 30.383 3.159 24.726 2.100 395 4 Totale 31.12.2014 31.794 3.159 25.626 2.586 418 5 30.383 31.794 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo 112 Attività/Valori 1. Attività di proprietà a) terreni b) fabbricati 2. Attività acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati Totale Totale 31.12.2015 Fair value Valore di Bilancio L1 L2 6.556 1.193 5.363 6.556 Totale 31.12.2014 Fair value Valore di Bilancio L3 L1 L2 8.210 6.136 1.173 1.193 7.037 4.943 L3 7.790 1.173 6.617 8.210 7.790 6.136 113 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Attività/Valori A.1 Avviamento A.2 Altre attività immateriali A.2.1 Attività valutate al costo: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività A.2.2 Attività valutate al fair value: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività Totale Totale 31.12.2015 Durata Durata definita indefinita X 33 33 Totale 31.12.2014 Durata Durata definita indefinita X 51 51 33 51 33 51 Altre attività: composizione Voci Ratei attivi Migliorie e spese incrementative su beni di terzi non separabili Altre attività Valori diversi e valori bollati Assegni di c/c tratti su terzi Partite in corso di lavorazione Rettifiche per partite illiquide di portafoglio Risconti attivi non riconducibili a voce propria Effetti di terzi al protesto Ammanchi, malversazioni, rapine ed altre insussistenze Fatture da emettere e da incassare Altre partite attive Totale Totale 31.12.2015 56 6.369 14 1.693 1.982 20 147 1.717 3 253 540 6.426 Totale 31.12.2014 186 27 8.453 13 1.911 2.621 30 173 2.284 3 255 1.163 8.665 Debiti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 Pronti contro termine passivi 2.3.2 Altri 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Altri debiti Totale Fair value – livello 1 Fair value – livello 2 Fair value – livello 3 Totale fair value Totale 31.12.2015 Totale 31.12.2014 347.738 13.034 133 333.987 238.546 16.554 163 221.240 333.987 221.240 584 347.738 589 238.546 347.738 347.738 238.546 238.546 114 Debiti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Finanziamenti 3.1 Pronti contro termine passivi 3.2 Altri 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti Totale Fair value – livello 1 Fair value – livello 2 Fair value – livello 3 Fair value Totale 31.12.2015 942.168 5.471 2.253 1.947 306 Totale 31.12.2014 929.847 18.509 8.540 7.621 919 1.306 951.198 2.101 958.997 1.937 949.252 951.189 7.595 951.375 958.970 Fondi per rischi e oneri: composizione Voci/Valori Totale 31.12.2015 1 Fondi di quiescenza aziendali 2. Altri fondi per rischi ed oneri 2.1 controversie legali 2.2 oneri per il personale 2.3 altri Totale Totale 31.12.2014 1.325 24 698 603 1.325 1.560 437 983 140 1.560 Altre passività: composizione Voci Altre passività Debiti verso enti previdenziali e fondi pensione esterni Debiti verso fornitori per beni e servizi non finanziari Debiti verso dipendenti, amministratori e sindaci Debiti verso l'Erario per l'attività di riscossione imposte e/o come sostituto d'imposta Debiti verso il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Partite in corso di lavorazione Risconti passivi non riconducibili a voce propria Rettifiche per partite illiquide di portafoglio Somme a disposizione di terzi Altre partite passive Totale Totale 31.12.2015 38.226 774 1.072 319 5.329 Totale 31.12.2014 36.200 759 1.306 420 5.024 1.312 22.178 223 6.276 733 10 38.226 1.118 19.068 250 7.815 431 9 36.200 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione 115 Voci/Forme tecniche Titoli di debito 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Derivati di copertura 8. Altre attività Totale Finanziamenti Altre operazioni 4.081 4 1 280 51.401 4.086 X X 51.681 X X 72 44 116 Totale 31.12.2015 Totale 31.12.2014 4.081 7.306 284 51.402 1.291 55.801 72 44 55.883 742 49 65.189 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche 1.Debiti verso banche centrali 2.Debiti verso banche 3.Debiti verso clientela 4.Titoli in circolazione 5.Passività finanziarie di negoziazione 6.Passività finanziarie valutate al fair value 7.Altre passività e fondi 8.Derivati di copertura Totale Debiti Titoli Altre operazioni Totale 31.12.2015 Totale 31.12.2014 (458) (4.380) X X X X (19.366) (458) (4.380) (19.366) (723) (8.640) (27.388) X X (4.838) X X (19.366) (24.204) (36.751) Commissioni attive: composizione 116 Tipologia servizi/Valori a) garanzie rilasciate b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli 3.1. individuali 3.2. collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 5. banca depositaria 6. collocamento di titoli 7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 8. attività di consulenza 8.1. in materia di investimenti 8.2. in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione di servizi di terzi 9.1. gestioni di portafogli 9.1.1. individuali 9.1.2. collettive 9.2. prodotti assicurativi 9.3. altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio i) tenuta e gestione dei conti correnti j) altri servizi Totale Totale 31.12.2015 385 Totale 31.12.2014 413 2.848 14 152 2.252 14 158 146 138 1.470 426 995 388 640 559 588 52 4.907 2 533 26 4.781 9 6.068 1.045 15.255 6.256 997 14.708 117 Commissioni passive: composizione Servizi/Valori a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli: 3.1 proprie 3.2 delegate da terzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi Totale Totale 31.12.2015 (5) Totale 31.12.2014 (387) (102) (12) (109) (1) (29) (90) (79) (1.541) (73) (1.721) (1.400) (92) (1.988) Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione Operazioni / Componenti reddituali 1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari: - Su titoli di debito e tassi di interesse - Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro - Altri 4.2 Derivati su crediti Totale Plusvalenze (A) Utili da Minusvalenze negoziazione (C) (B) 351 Perdite da Risultato negoziazione netto [(A+B) (D) (C+D)] (244) 107 350 (244) X X X X X X X X 351 107 17 (244) 124 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione 118 Totale 31.12.2015 Componenti reddituali/Valori A. Proventi relativi a: A.1 Derivati di copertura del fair value A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari A.5 Attività e passività in valuta Totale proventi dell'attività di copertura (A) B. Oneri relativi a: B.1 Derivati di copertura del fair value B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari B.5 Attività e passività in valuta Totale oneri dell'attività di copertura (B) C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) Totale 31.12.2014 46 555 46 555 (72) (751) (72) (26) (751) (196) Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Totale 31.12.2015 Voci/Componenti reddituali Attività finanziarie 1.Crediti verso banche 2.Crediti verso clientela 3.Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti 4.Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale attività Passività finanziarie 1.Debiti verso banche 2.Debiti verso clientela 3.Titoli in circolazione Totale passività Utili Perdite Totale 31.12.2014 Risultato netto Utili Perdite (525) (525) Risultato netto 16.762 16.482 15 265 (793) (659) (5) (129) 15.969 15.823 9 136 19.966 19.894 16.762 (793) 15.969 19.966 (525) 19.441 174 174 (106) (106) 68 68 167 167 (150) (150) 17 17 72 19.441 19.370 72 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione 119 A. Crediti verso banche - Finanziamenti - Titoli di debito B. Crediti verso clientela Crediti deteriorati acquistati - Finanziamenti - Titoli di debito Altri Crediti - Finanziamenti - Titoli di debito C. Totale (635) Altre Operazioni/ Componenti reddituali Cancellazioni Rettifiche di valore Specifiche Di portafoglio (31.781) (23.638) (635) (635) (31.781) (31.781) X X (23.638) (23.638) (635) (31.781) (23.638) Riprese di valore Specifiche Di portafoglio A B A 2.866 B Totale Totale 31.12.2015 31.12.2014 1.749 (51.439) (23.114) 2.866 2.866 X X 1.749 1.749 (51.439) (51.439) (23.114) (23.114) 2.866 1.749 (51.439) (23.114) X X 120 Spese per il personale: composizione Tipologia di spese/Valori 1) Personale dipendente a) salari e stipendi b) oneri sociali c) indennità di fine rapporto d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - a contribuzione definita - a benefici definiti g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - a contribuzione definita - a benefici definiti h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti 2) Altro personale in attività 3) Amministratori e sindaci 4) Personale collocato a riposo 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società Totale Totale 31.12.2015 (21.897) (15.003) (3.848) (152) Totale 31.12.2014 (21.364) (14.841) (3.287) (148) (1.053) (1.040) (703) (703) (698) (698) (1.138) (3) (310) (1.350) (24) (263) 21 12 (22.189) (21.640) 121 Altre spese amministrative: composizione Tipologia (1) Spese di amministrazione Spese informatiche - elaborazione e trasmissione dati - manutenzione ed assistenza EAD Spese per beni immobili e mobili - fitti e canoni passivi - spese di manutenzione Spese per l'acquisto di beni e servizi non professionali - rimborsi spese viaggi e soggiorni analitici e documentati - rimborsi chilometrici analitici e documentati - visite di check-up in sede di assunzione e obbligatorie per legge - pulizia - vigilanza - trasporto - stampati, cancelleria, materiale EDP - giornali, riviste e pubblicazioni - telefoniche - postali - energia elettrica, acqua, gas - servizio archivio - servizi vari CED - trattamento dati - lavorazione e gestione contante - informazioni e visure (senza accesso a banche dati) - altre Prestazioni professionali - legali e notarili - consulenze - certificazione e revisione di bilancio - altre Premi assicurativi Spese pubblicitarie Altre spese - contributi associativi/altri - rappresentanza - altre (2) Imposte indirette e tasse Imposta unica comunale (IMU/TASI/TARI) Imposta di bollo Imposta sostitutiva Contributi ai fondi di risoluzione Altre imposte TOTALE Totale 31.12.2015 (12.372) (1.875) (1.875) Totale 31.12.2014 (12.606) (1.957) (1.957) (2.216) (1.665) (551) (4.329) (1) (2.046) (1.462) (584) (4.649) (538) (75) (375) (116) (19) (621) (469) (630) (550) (81) (398) (34) (18) (618) (555) (651) (877) (131) (78) (1.055) (138) (97) (398) (1.182) (891) (225) (455) (902) (731) (129) (66) (287) (89) (2.394) (466) (7) (1.921) (6.383) (362) (3.742) (191) (1.768) (320) (18.755) (43) (283) (267) (2.501) (456) (76) (1.969) (4.947) (370) (3.982) (291) (304) (17.553) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione 122 Controversie Revocatorie legali A. Aumenti A.1 Accantonamento dell'esercizio A.2 Variazioni dovute al passare del tempo A.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto A.4 Altre variazioni in aumento B. Diminuzioni B.1 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.2 Altre variazioni in diminuzione Accantonamento netto Altre (980) (980) Totale al 31.12.2015 (980) (980) 30 30 30 30 30 (950) (980) 123 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione Componenti reddituali/Valori 1. Imposte correnti (-) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla L n.214/2011 (+) 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5) Totale Totale 31.12.2015 31.12.2014 (43) (6.716) 55 76 4.456 4.468 5.022 9 (1.609) 124 125 126 20.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali Alla Data del Supplemento e nei dodici mesi precedenti non vi sono in corso, né sono previsti, procedimenti amministrativi, giudiziari o arbitrali (compresi eventuali procedimenti di questo tipo in corso o previsti di cui l'Emittente sia a conoscenza) nei confronti della Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa che possano avere, o abbiano avuto nel recente passato, rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria o sulla redditività dell'Emittente. Il fondo rischi specificatamente accantonato per controversie legali ammonta alla data del supplemento a 205 migliaia di euro (24 migliaia di euro al 31 dicembre 2015). L’Emittente ritiene congruo l’accantonamento effettuato, che copre complessivamente il rischio di totale soccombenza della Banca in relazione al contenzioso che presenta maggiori rischi. Non vi sono stati inoltre, nel triennio cui si riferiscono le informazioni finanziarie contenute nel Prospetto Informativo e nel supplemento, né sono in corso, procedimenti di alcun tipo né la Banca ha mai ricevuto reclami in merito ad aumenti di capitale effettuati e al collocamento dei relativi strumenti finanziari. Le valutazioni sugli accantonamenti, sui conteziosi e sui reclami sono determinate con il supporto di consulenti legali della Cassa. L’ammontare relativo al petitum è pari a 4,5 milioni di euro. L’ammontare è così suddiso: richieste di restituzione somme a procedure concorsuali per € 1,2 mln (petitum), di cui € 0,89 mln., pari al 73,5% del petitum, chiuse nel corso del 2016 senza esborso (pende l’appello); Altre cause passive collegate a sofferenze per € 136 mila (petitum), di cui € 112 mila, pari all’82,4% del petitum, con consulenza tecnica d’ufficio (CTU) già depositata in corso di causa, favorevole alla Cassa. Reclami da clienti in bonis o ex clienti contenenti richieste di rimborso per usura/anatocismo per € 2,5 mln (petitum) per n. 28 posizioni (pari ad un petitum medio di € 89 mila cad.). Si segnala che l’Emittente è parte attiva in procedimenti giudiziari volti al recupero di crediti in sofferenza. Modifiche al Capitolo XXI- Informazioni supplementari, sono modificati i paragrafi come segue e le tabelle aggiornate come segue CAPITOLO XXI INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 21.1 CAPITALE SOCIALE 21.1.1 Capitale sociale sottoscritto e versato Il capitale sociale della Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa, in quanto società cooperativa, è variabile. Alla data del 31 dicembre 2015, il capitale sociale, sottoscritto ed interamente versato, è pari ad euro 19.429.547 ed è costituito da n. 7.530.832 azioni ordinarie del valore nominale di euro 2,58 ciascuna. 21.1.7 Evoluzione del capitale sociale La Tabella seguente indica l’ammontare del capitale sociale dell’Emittente ed il numero di azioni emesse: Data Capitale Sociale Numero di Azioni emesse 127 31/12/2014 31/12/2015 31/03/2016 19.446.784 19.429.547 19.522.894 7.537.513 7.530.832 7.567.013 Nel periodo dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2016 si verifica un lieve incremento delle azioni e del capitale sociale a dimostrazione di una compagine sociale stabile. L’incremento è dovuto a nuovi soci o a vecchi soci che hanno incrementato la loro partecipazione; i numeri tengono anche conto di esclusioni, recessi e/o riacquisti e successivo annullamento di azioni. La Banca ha in corso un aumento di capitale sociale tramite offerta pubblica di azioni ordinarie autorizzato con prospetto informativo dalla Consob il 17 febbraio 2016. Modifica al capitolo XXIV – Documenti Accessibili al Pubblico, sono modificate le date dei documenti degli esercizi di bilancio accessibili al pubblico CAPITOLO XXIV DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO Per la durata di validità del Prospetto Informativo sarà accessibile al pubblico copia dei seguenti documenti: - Prospetto Informativo; - Statuto Sociale dell’Emittente; Bilanci dell’Emittente per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015, 31 dicembre 2014, 2013, e 2012 e relazioni finanziarie semestrali al 30 giugno 2015, 30 giugno 2014; Relazioni della Società di Revisione per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015, 31 dicembre 2014, 2013, e 2012, relazioni di revisione contabile limitata relative alla relazioni finanziarie semestrali al 30 giugno 2015, al 30 giugno 2014; Regolamento Assembleare ed elettorale della Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio - Società Cooperativa. Tali documenti saranno disponibili sul sito internet: www.cassaruraletreviglio.it e, in formato cartaceo, presso la sede sociale della Banca. 128 SEZIONE II CAPITOLO V 5.3.1 Prezzo di Offerta e spese a carico del richiedente La Tabella che segue illustra il raffronto tra i rapporti di P/E e di P/BV dell’Emittente, con riferimento al valore nominale delle Azioni aumentato del sovrapprezzo, con quello di altre banche, quotate e non quotate comparabili ad esso, in quanto costituite in forma cooperativa e operanti secondo un analogo modello di business, al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015. 31/12/2015 P/E NG BCC di Treviglio 31/12/2014 P/BV 0,136 P/E 65,75 P/BV 0,11 Banche Cooperative Quotate Banco Popolare 4,8 0,25 NG 0,58 UBI Banca 26,2 0,31 NG 0,58 Banca Popolare di Milano 9,5 0,60 17,55 0,90 Banca Popolare di Sondrio 11,2 0,56 16,44 0,79 Banca popolare dell’Emilia Romagna 10,8 0,46 232,50 0,71 Media Banche Cooperative Quotate* 12,5 0,436 16,99 0,71 Banche Cooperative Non Quotate Banca Popolare di Bari (1) n.d. n.d. 44,97 1,01 Chiantibanca – Credito Cooperativo (2) BCC San Giorgio Quinto Valle Agno (3) Banca Popolare Etica (4) n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 4,45 61,42 17,10 0,167 0,18 0,72 Banca Popolare di Puglia e Basilicata (5) n.d. n.d. NG 0,84 BCC di Roma (6) n.d. n.d. 7,97 0,28 n.d. n.d. 27,18 0,53 Media Banche Quotate Cooperative Non La dicitura NG indica che il dato è negativo. * Il dato della media del P/E delle Banche Cooperative Quotate al 31 dicembre 2014 è stato calcolato escludendo il P/E relativo alla Banca popolare dell’Emilia Romagna, atteso il valore estremamente elevato dello stesso, che potrebbe condurre a valutazioni fuorvianti (la media aritmetica del P/E includendo il dato di tale banca risulta, infatti, pari a 88,83 al 31 dicembre 2014). Si evidenzia al riguardo anche che il dato relativo alla media del P/E relativo al campione delle banche quotate è connotato da scarsa rappresentatività stante il limitato numero di multipli disponibili delle banche prese a riferimento. I dati di P/E e P/BV al 31 dicembre 2015 sono stati rilevati data 21 luglio 2016. Le banche del campione sono state selezionate dall’Emittente in considerazione dei dati disponibili al 31 dicembre 2014 relativi a banche cooperative. I valori medi sono calcolati come media aritmetica dei dati delle banche ricomprese nel campione, non tenendo conto dei valori negativi. Per la fonte dei dati si veda il paragrafo 5.3.1. della Sezione Seconda. Fonte dei dati: Banche Cooperative Quotate: i multipli relativi alle banche quotate riferiti al 31 dicembre 2014 sono tratti da Il Sole 24 Ore del 31 dicembre 2015, i multipli relativi alle banche quotare riferiti al 31 dicembre 2015 sono stati tratti dal sito internet del Sole 24 Ore (http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/) in data 21 luglio 2016 Banche Cooperative Non Quotate: (1) prospetto informativo depositato presso Consob in data 22 maggio 2015, a 129 seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota n. 0040976/15 del 21 maggio 2015. (2) nota informativa depositata presso Consob in data 7 agosto 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota n. 0064699/15 del 7 agosto 2015. (3) nota informativa depositata presso Consob in data 17 luglio 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota n. 0057221/15 del 15 luglio 2015. (4 ) Per i dati al 31 dicembre 2013, prospetto informativo depositato presso Consob in data 12 giugno 2014 a seguito di approvazione comunicata con nota del 12 giugno 2014 protocollo n. 0049469/14. Per i dati al 31 dicembre 2014, prospetto informativo depositato presso Consob in data 29 giugno 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota n. 0051765/15 del 26 giugno 2015. (5)Per i dati al 31 dicembre 2013, prospetto informativo depositato presso Consob in data 18 luglio 2014 a seguito di approvazione comunicata con nota del 17 luglio 2014 protocollo n. 0060150/14. Per i dati al 31 dicembre 2014, nota informativa depositata presso Consob in data 3 luglio 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota n. 0053421/15 del 2 luglio 2015. (6) prospetto informativo depositato presso Consob in data 5 settembre 2014, a seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota n. 0070009/15 del 4 settembre 2015. 130