Dada rilancia sui domini «social

annuncio pubblicitario
[email protected]
DELLE
24
www.corrierecomunicazioni.it
n°8. 12 maggio 2014
Aziende&Mercati
à
NEWBUSINESS • STRATEGIE • FINANZA
Dada rilancia sui domini «social»
► La sfida è proporre luoghi di presenza e promozione online che si integrino sì con i social network
ma che riescano a crearsi una propria «indipendenza». L’Ad Corbetta: «Serve una presenza duratura»
domenicoaliperto
Parola d’ordine: autonomia. Sia
nell’offerta sia nelle strategie di sviluppo.
Specialmente ora che l’Icann ha dato il via
all’assegnazione dei nuovi domini, la sfida è proporre tramite Register.it luoghi di
presenza e promozione online che si integrino con gli immancabili social network.
Provando però, al tempo stesso, a rendere
i clienti indipendenti dalle logiche di Facebook & co. Mentre sul fronte della pubblicità, le nuove regole imposte da Google
al mercato a partire dal 2012 hanno spinto
Dada a cercare differenti margini d’azione. Così il gruppo sta mettendo a frutto la
non semplice transizione del 2013, che ha
visto i ricavi consolidati contrarsi del 9,5%
a 75,3 milioni. “Ulteriori specializzazioni?
Non escludiamo acquisizioni dopo il 2014,
quando torneremo a crescere, anche grazie
alle potenzialità che offre un investitore del
calibro di Orascom”, dice al Corriere delle
Comunicazioni l’Ad Claudio Corbetta.
Ha ancora senso puntare su un sito istituzionale quando l’identità di un
brand si gioca perlopiù sui social network?
È su questo tema che concentriamo
la nostra mission: il sito è una proprietà
dell’azienda, o del privato, e la gestisce
indipendentemente dalle azioni intraprese
da un provider. I social network sono diventati uno dei canali principali di comu-
nicazione, d’accordo. E il marketing deve
sfruttarli al massimo, integrandoli nelle
proprie strategie. Per noi però è quasi patologico il fatto che oggi persino le realtà più
importanti decidano di affidare il proprio
posizionamento a qualcun altro. Spesso chi
cerca sul Web informazioni su un marchio
trova per prima cosa la pagina Facebook o
Twitter. Questa è un’aberrazione del concetto di presenza online. Sì a una vetrina
anche per quel tipo di utenza, ma poi si sviluppi una presenza duratura e indipendente
su un’area di competenza esclusiva.
Su cosa dovete lavorare per trasmettere questa consapevolezza?
Dipende dal grado di maturità dei mer-
claudio
corbetta
ad di Dada
cati. Uk e Italia sono, tra i sei Paesi europei
in cui operiamo, quelli più emblematici. Se
lungo lo Stivale c’è ancora poca educazione rispetto a quel che offre un sito proprietario, l’utente medio inglese ha le idee più
chiare. Sa cosa sviluppare e quali servizi
acquistare. Ma subito dopo, la richiesta è:
come faccio a farmi trovare?
Il fatturato 2013, in perdita sul 2012,
è ripartito per l’80% sulle attività di
Register.it, tra domini e hosting, e per
il restante 20% sulla pubblicità, che ha
conosciuto il calo più vistoso. Come evolverà la proporzione tra le due voci?
Il mercato adv ha subito l’impatto dei
cambiamenti che Google ha apportato rispetto alle modalità operative con le quali gli inserzionisti comprano traffico sul
Dopo il 2014 si apre
l’ipotesi acquisizioni
in chiave di crescita
network. Stiamo rimodulando il business
su nuovi modelli, cercando da una parte
di allinearci con le politiche di Google,
dall’altra di identificare classified sostenibili e nicchie per svincolarci dal monopolista: puntiamo a filiere più verticalizzate,
come per esempio gli aggregatori di offerte
di lavoro, i siti di shopping-comparison e
quelli dedicati al travel. Per rispondere alla
sua domanda, la percentuale sarà ancora
più sbilanciata a favore del core business,
per sviluppare il quale, oltre alle nostre
competenze e infrastrutture, ci affidiamo
a partner specializzati negli ambiti che
completano la proposizione, dalla creatività alle funzioni di e-commerce. In questo
senso abbiamo appena offerto ai clienti la
webmail di Open-Xchange.
I nuovi domini: Icann ha messo a disposizione 700 estensioni per altrettante
categorie tematiche e merceologiche.
Come significa per voi e come se ne avvantaggeranno le imprese italiane?
L’Icann ha creato un sistema di controllo che previene gli atti di vandalismo
digitale, ma ciò nonostante gli attacchi non
si placano. Noi aiutiamo le aziende a recuperare i domini strategici in mercati dove
non esistono regole precise sulla materia,
mentre dove c’è una legislazione più forte interveniamo con la nostra area legale.
Circa l’80% dei grandi brand italiani opera
con noi su questo fronte. Credo che i nuovi
domini, specialmente quelli che si riferiscono al .food e .wine possano essere una
grande occasione per l’e-commerce tricolore. Paradossalmente sui mercati internazionali hanno molta più facilità d’ingresso
i prodotti locali. Quel che resta da fare, ora,
è passare dalla teoria alla pratica.
Attacchi ai sistemi industriali: ecco come difendersi
Un’analisi costante delle reti e delle tattiche cyber criminali per una difesa efficace
N
el settore degli impianti industriali le reti di
automazione sono sempre più connesse con
le infrastrutture IP. Questo ha trasformato le industrie nei nuovi obiettivi del cyber crimine organizzato
e le ripercussioni possono essere molto dannose. Se
si considerano quelle aziende che producono materiali
pericolosi, come ad esempio composti chimici, le falle
nei sistemi potrebbero essere utilizzate non solo per le
operazioni di furto dati, ma anche per atti di terrorismo.
E le catastrofi sarebbero molteplici.
Spesso gli impianti industriali sono privi di adeguati
strumenti di difesa. Una delle criticità maggiori in questi
sistemi, ad esempio, è che solitamente il fabbisogno
di connettività è risolto utilizzando le reti gestionali
esistenti. Queste reti sono caratterizzate da esigenze
significativamente diverse rispetto a quelle di fabbrica
e dispongono di soluzioni di sicurezza specifiche, che
si rivelano però inefficaci o inutilizzabili in un ambiente
produttivo. Emblematica, ad esempio, è la necessità
di aggiornare periodicamente il software di protezione
o di controllare specifici file prima della loro apertura.
In questi casi, come sa bene qualunque utente, il
computer ritarda di qualche secondo l’esecuzione di
un comando. Una situazione priva di ripercussioni significative sull’attività quotidiana. Un altro esempio che
si può citare riguarda il caso dell’installazione di una
nuova patch, che chiede di riavviare il computer.
Anche questa esigenza in ambito gestionale rappresenta semplicemente una perdita di tempo, in ambito industriale risulta però inaccettabile. I sistemi di
automazione, infatti, sono deterministici, ovvero ogni
evento deve avvenire in un istante preciso e prefissato,
senza nessun ritardo casuale.
Un ritardo, anche in termini di frazioni di secondo,
potrebbe avere effetti devastanti. Problematiche
gastone nencini,
Country Manager
Trend Micro Italia
ancora più complesse si hanno nelle produzioni a ciclo
continuo, dove gli impianti non vengono mai arrestati.
In queste condizioni, come si può immaginare, risulta
impossibile qualunque aggiornamento e il computer
incaricato del controllo non puoi mai essere spento.
Per contrastare queste azioni maligne, un nostro team
di esperti studia costantemente i siti in cui i cyber
criminali si scambiano informazioni, effettuano test
per verificare l’efficacia dei sistemi difensivi e vendono
informazioni riservate. Questa attività permette agli
specialisti di Trend Micro di conoscere in anticipo
l’evoluzione delle modalità di attacco e di predisporre
adeguate contromisure.
Sulla scorta dell’esperienza maturata dai nostri
laboratori, abbiamo così creato una serie di soluzioni
ingegnerizzate per la protezione dei sistemi di automazione industriale e in particolare degli Scada che,
essendo nativamente aperti alla rete, rappresentano
anche i punti di maggiore vulnerabilità. Il principio sul
quale si basano le nuove soluzioni è significativamente diverso, e quindi molto più efficace, rispetto alle
protezioni tradizionali. Si tratta, in pratica, di speciali
sonde, posizionate nei punti strategici della rete, che
non interferiscono con il normale traffico dei sistemi di
automazione e non sono individuabili dai criminali ma
analizzano il traffico stesso.
Grazie alla loro intelligenza sono quindi in grado
di individuare la presenza di traffico anomalo, così
come di attività mirate a installare attacchi di genere
APT(Advanced Persistent Threats). Proprio attraverso
una conoscenza perfetta di quanto avviene sulla rete
di automazione industriale, siamo in grado di individuare un tentativo di violazione e di attivare una serie di
contromisure che impediscono ai criminali di raggiungere il proprio obiettivo. In particolare, la soluzione
Trend Micro Deep Discovery consente di analizzare e
rilevare le minacce in tempo reale e di adattare rapidamente i sistemi di protezione, garantendo la visibilità e
l’intelligence necessarie a identificare e rispondere agli
attacchi, prima che l’azienda subisca un danno.
Trend Micro è presente a:
SPS IPC Drives Italia, la manifestazione di riferimento
dell’automazione industriale, che si svolge presso
il quartiere fieristico di Parma dal 20 al 22 maggio.
Stand D052 padiglione 3
www.spsitalia.it
www.trendmicro.it
Scarica