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DIALOGO STRUTTURATO EUROPEO
CON I GIOVANI
Uno strumento per la partecipazione
DOCUMENTO DI SINTESI
APRILE 2016
DIALOGO STRUTTURATO EUROPEO
CON I GIOVANI
UNO STRUMENTO PER LA PARTECIPAZIONE
Il processo
Il Dialogo Strutturato europeo è uno strumento per il coinvolgimento dei giovani nello sviluppo delle
politiche dell'Unione europea.
Ogni 18 mesi il Trio di Presidenza del Consiglio dell’Unione europea individua una priorità tematica,
oggetto del processo di consultazione dei giovani in ogni singolo Stato membro. I giovani hanno
quindi l’opportunità di esprimere la propria opinione sull’argomento e contribuire a promuovere
concrete raccomandazioni su possibili strategie e azioni politiche, presentate in un documento
politico alle istituzioni europee per la successiva adozione.
Responsabili dei processi di consultazione a livello nazionale sono i Gruppi di Lavoro Nazionale,
composti da rappresentanti del Ministero competente, dei Consigli/Forum Nazionali dei Giovani e
delle Agenzie Nazionali Erasmus+: Gioventù.
A livello europeo è stato istituito il Comitato Direttivo europeo per il Dialogo Strutturato, composto
da rappresentanti della Commissione europea, il Forum Europeo dei Giovani ed il Trio di Presidenza
in carica, con il compito di coordinare l’intero processo, dalla definizione del questionario di
consultazione fino alle raccomandazioni comuni e la presentazione della risoluzione al Consiglio
dell’UE.
I risultati del IV Ciclo
DIALOGO STRUTTURATO EUROPEO CON I GIOVANI | APRILE 2016
luglio 2014-dicembre 2015
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I risultati delle consultazioni con i giovani durante il IV Ciclo di lavori sulla priorità tematica
«conferimento di responsabilità ai giovani, affrontando l'accesso ai diritti e l'importanza della
partecipazione politica dei giovani», nel corso delle presidenze italiana, lettone e lussemburghese,
hanno dato vita ad una Risoluzione del Consiglio sull'incoraggiamento della partecipazione politica
dei giovani alla vita democratica dell'Europa (2015/C 417/02).
Il Consiglio e i rappresentanti degli Stati Membri sostengono che:
la politica dovrebbe rispondere ai bisogni e alle aspirazioni dei giovani, essere trasparente e
comunicata a tutti i cittadini, inclusi i giovani;
i responsabili delle politiche dei diversi settori programmatici dovrebbero fornire ai giovani
opportunità effettive di partecipazione ai processi decisionali più significativi.
Nel rispetto del principio di sussidiarietà, gli Stati Membri e la Commissione dovrebbero definire,
attuare, sviluppare le seguenti strategie, programmi, strutture o altri meccanismi pertinenti a livello
nazionale, regionale e/o locale, al fine di incoraggiare la partecipazione politica di tutti i giovani, in
particolare di quelli con minori opportunità.
Istruzione formale e apprendimento non formale
Promuovere la cooperazione intersettoriale, partenariati e programmi tra i settori di istruzione
formale e apprendimento non formale, al fine di sviluppare approcci integrati e promuovere lo
sviluppo di competenze e capacità.
Opportunità di partecipazione a livello locale e regionale
Facilitare lo sviluppo di processi e opportunità di partecipazione a livello locale e regionale,
affinché i giovani abbiano voce in capitolo nei processi decisionali locali e regionali; fornire
opportunità di informazione e formazione per i responsabili politici su metodi e strumenti di
comunicazione e partecipazione adeguati; valutare l'opportunità di abbassare a 16 anni l'età
prestabilita per l'esercizio del voto nelle elezioni locali e regionali.
Forme alternative e partecipazione online
Sostenere i giovani, l'animazione socio-educativa e le organizzazioni giovanili nello sviluppo di
forme alternative di partecipazione politica e di partecipazione online.
Dialogo con i responsabili politici
Ampliare le opportunità di dialogo a livello locale, regionale e nazionale tra i giovani e i
responsabili politici di tutti i settori programmatici che incidono sulla vita dei giovani; sostenere
i processi partecipativi dal basso verso l'alto; promuovere i programmi dell'UE a sostegno dei
giovani; sviluppare piattaforme di sostegno per i giovani e le organizzazioni giovanili che
rappresentino e difendano gli interessi dei giovani; coinvolgere le strutture e le piattaforme
d'informazione dei giovani.
Animazione socio-educativa e organizzazioni giovanili
Sviluppare ulteriormente iniziative di animazione socio-educativa per l'educazione alla
cittadinanza e ai diritti umani, l'educazione interculturale e interreligiosa, utilizzando metodi di
apprendimento non formale; utilizzare le buone prassi risultanti dalle reti di cooperazione
esistenti nel settore della politica per la gioventù.
Obiettivi e priorità del V Ciclo
La tematica prioritaria del Trio di Presidenza di Paesi Bassi, Slovacchia, Malta, da gennaio 2016 a
giugno 2017, ha l’obiettivo di consentire ai giovani di impegnarsi in un’Europa diversa, connessa e
inclusiva: “Enabling all young people to engage in a diverse, connected and inclusive Europe Ready for life, Ready for society”.
L’attenzione sarà rivolta all’inclusione dei giovani, ai cambiamenti dinamici delle società europee,
alle sfide attuali, all’integrazione dei rifugiati. I giovani, in particolare quelli provenienti da ambienti
marginalizzati, sono esposti a sfide economiche e sociali senza precedenti, che accrescono il
rischio di emarginazione e ostacolano la loro transizione verso l’autonomia e l’esercizio dei diritti.
Le competenze, le capacità personali, interpersonali e interculturali diventano quindi essenziali per
responsabilizzare i giovani, riconoscerli come attori positivi di cambiamento e consentire loro di
trovare un terreno comune tra le diverse credenze e culture.
Nel suo Rapporto ombra del 2015 sulle politiche dell’UE per i giovani, il Forum Europeo dei
Giovani considera le seguenti competenze come fondamentali per i giovani:
• La capacità di condurre una vita autodeterminata, modellandola secondo le proprie
competenze, opportunità e aspirazioni.
• Le competenze interculturali e la capacità di pensiero critico, vivendo con altre persone nel
rispetto reciproco, riflettendo criticamente sulla vita, l'ambiente e l'umanità.
• La capacità di imparare in modo globale: in un ambiente in continua evoluzione, i giovani hanno
bisogno di strumenti per imparare ad imparare, sviluppare il pensiero critico e la capacità di
adattarsi ad ambienti diversi.
DIALOGO STRUTTURATO EUROPEO CON I GIOVANI | APRILE 2016
gennaio 2016-giugno 2017
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Il sistema di istruzione svolge un ruolo essenziale nello sviluppo di tutte le potenzialità dei giovani;
pertanto, necessita di un approccio ancor più centrato sugli studenti, sull’acquisizione di
conoscenze, abilità, attitudini e valori, che consenta loro di sfruttare appieno le opportunità
imparando a vivere insieme in modo positivo, in un ambiente libero, sicuro e inclusivo. L'istruzione
formale dovrebbe concentrarsi maggiormente sulle competenze trasversali e sullo sviluppo
personale, utilizzando strumenti e metodi complementari e approcci pedagogici innovativi ispirati
all’educazione non formale.
Si raccomanda anche il riconoscimento del ruolo educativo delle organizzazioni giovanili,
dell’animazione socio-educativa e del volontariato da parte degli istituti di istruzione formale, oltre
che dai responsabili politici e dalla società in generale. Le organizzazioni giovanili offrono uno
spazio in cui i giovani possono acquisire abilità e competenze interpersonali, organizzative, di
risoluzione di conflitti e problemi, la consapevolezza interculturale, il lavoro di squadra, le capacità
di leadership, la fiducia in se stessi e un senso di iniziativa e responsabilità. Competenze utili per
la loro vita personale e professionale, per diventare gruppo o comunità, consapevoli e responsabili
del suo sviluppo, dello sviluppo del Paese e dell’Europa attraverso azioni positive.
DIALOGO STRUTTURATO EUROPEO CON I GIOVANI | APRILE 2016
Gli approcci necessari a produrre questi cambiamenti riguardano:
• Le riforme strutturali dei sistemi d'istruzione: un’educazione più olistica concentrata sullo
sviluppo di individui come persone, valorizzando i loro punti di forza e capacità; una maggiore
attenzione da parte degli Stati membri alle politiche di istruzione che sviluppano competenze
personali e trasversali; programmi scolastici maggiormente incentrati sullo sviluppo delle
competenze attraverso i metodi utilizzati nell’educazione non formale; ambienti di
apprendimento liberi, sicuri, inclusivi e solidali per tutti i giovani.
3
•
Il sostegno e riconoscimento del valore delle organizzazioni giovanili e dell’animazione socioeducativa attraverso: finanziamenti e offerta di spazi a livello locale, regionale, nazionale,
europeo per lo sviluppo di competenze e per la creazione di relazioni positive tra persone di
diversa provenienza; coinvolgimento delle organizzazioni nei processi decisionali e sostegno
alla partecipazione politica a tutti i livelli della sfera pubblica; riconoscimento da parte della
società, tra cui i datori di lavoro, delle competenze acquisite attraverso il volontariato e
l’animazione socio-educativa, anche integrandole in Europass - Passaporto europeo delle
competenze e nei sistemi di validazione nazionali.
•
L’educazione alla cittadinanza, l’apprendimento interculturale e l’inclusione sociale:
l'educazione alla cittadinanza dovrebbe far parte dei programmi di studio nelle scuole e di
educazione nelle organizzazioni giovanili, concentrarsi sullo sviluppo di conoscenze,
competenze, valori e atteggiamenti per società inclusive, pacifiche e democratiche;
l’educazione alla cittadinanza risulta più efficace se acquisita in ambienti partecipativi,
obiettivo che necessita della collaborazione dei settori dell’educazione formale e non formale;
in tutti i settori educativi dovrebbe esserci un focus sullo sviluppo di competenze e
sull’apprendimento interculturale; le autorità pubbliche dovrebbero riconoscere il ruolo della
mobilità per l’apprendimento per lo sviluppo di capacità interpersonali e interculturali, offrendo
maggiori opportunità di mobilità in Europa e oltre l’Europa anche ai giovani di differenti
background; il settore privato dovrebbe svolgere un ruolo e fornire supporto alle attività di
mobilità; le autorità pubbliche nazionali ed europee dovrebbero assicurare un forte sostegno a
politiche e iniziative incentrate sull’inclusione dei giovani marginalizzati che favoriscono la
creazione di connessioni e partenariati nella società; dovrebbero essere sostenuti cambiamenti
strutturali nei sistemi di protezione e previdenza sociale e di sostegno al reddito, assicurando
così il riconoscimento dell’inclusione sociale come processo di garanzia per tutti i giovani di
accesso ad opportunità e risorse necessarie per la piena partecipazione alla vita.
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