Close window to return to IVIS in collaborazione con RICHIESTO ACCREDITAMENTO SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI organizzato da certificata ISO 9001:2000 INFORMATION SCIVAC Secretary Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 Cremona Tel. (0039) 0372-403504 - Fax (0039) 0372-457091 [email protected] www.scivac.it Close window to return to IVIS 50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC L’utilizzo di Ginkgo Biloba ed Echinacea nell’alimentazione quotidiana del cane Giovanni Cardini Med Vet, Pisa Anna Pasquini Med Vet, Pisa Da molti secoli l’uomo ricorre all’uso di estratti vegetali, per le numerose attività biologiche che questi possiedono, sia a scopo curativo che come prevenzione nei confronti delle malattie ma anche per la salvaguardia del benessere in stati fisiologici o parafisiologici, come l’accrescimento, la senescenza ecc.1,4,9. In questo senso, l’utilizzo di tali sostanze non deve essere inteso come rimedio alternativo alla medicina ufficiale, deve essere piuttosto ritenuto un ausilio complementare ad essa9,10. Le sostanze attive vegetali si distinguono per essere delle miscele complesse di prodotti chimici, i fitocomplessi, che sono caratterizzati dalla contemporanea presenza di composti con attività biologiche individuali distinte e dalle interazioni che possono avvenire tra questi composti. In questo modo il fitocomplesso esercita un’attività diversa da quella svolta da ciascuna delle molecole che lo compongono, venendosi spesso a creare un’azione sinergica tra loro9,10. La possibilità di impiego di estratti naturali, ampiamente usati nell’uomo e con provati benefici effetti sulla salute è da considerarsi estremamente interessante anche in ambito veterinario6,8. Gli estratti vegetali, in titolazioni e formulazioni standardizzate e approvate, possiedono un’elevata biodisponibililità ed un basso rischio di tossicità, caratteristiche che ne permettono un’assunzione prolungata nel tempo e che può facilitare il raggiungimento di effetti benefici duraturi9,10. La crescente attenzione che viene posta all’alimentazione del cane come momento di prevenzione, fondamentale per il mantenimento di un ottimale stato di salute, anche al fine di migliorare le sue prestazioni o per facilitare il superamento di alcune situazioni stressanti, costituisce il presupposto per l’introduzione di composti naturali che possono contribuire efficacemente al raggiungimento di tali obiettivi. Particolarmente interessante è la possibilità di aggiungere direttamente al mangime gli estratti vegetali che, possedendo peculiari proprietà, migliorano le caratteristiche qualitative dell’alimento e rendono specifico il suo impiego. Inoltre, questo tipo di formulazione garantisce un’assunzione regolare, controllata e duratura nel tempo del composto vegetale5,8. L’estratto secco delle foglie di Ginkgo biloba è molto utilizzato nell’uomo, soprattutto nella senescenza. Le foglie di Ginkgo contengono infatti un’ampia varietà di sostanze tra cui flavonoidi e terpenoidi. L’uso di questo estratto riguarda primariamente i problemi legati all’insufficienza cerebrale quali deficit di memoria o di concentrazione, vertigini o ronzii alle orecchie legati a disturbi vascolari e patologie vascolari periferiche tra cui la zoppia intermittente1. La quercetina, che costituisce il principale metabolita della frazione flavonoidica, ha mostrato una significativa attività antinfiammatoria dovuta alla diretta inibizione di diversi processi iniziali dell’infiammazione. Inibisce, per esempio, sia la produzione che il rilascio di istamina e di altri fattori allergicoinfiammatori4,10. La quercetina è anche un forte inibitore dell’aldosoreduttasi, l’enzima responsabile della trasformazione del glucosio in sorbitolo, glucide strettamente implicato nell’insorgenza delle complicanze diabetiche4,10. Numerosi studi in vitro ed in vivo, testimoniano l’efficacia dell’estratto di Ginkgo biloba nei confronti di patologie secondarie ad insufficienza vascolare sia a livello cerebrale che periferico. È stata anche dimostrata un’azione protettiva contro i danni da ipossia cerebrale1,10. I flavonoidi sono inoltre caratterizzati da una potente attività antiossidante che si oppone efficacemente alla produzione di radicali liberi. I ginkgolidi, ed in particolare il ginkgolide B, sono noti antagonisti del PAF (Platelet Aggregating Factor) che è un potente attivatore dell’aggregazione piastrinica, della degranulazione dei neutrofili e della produzione dei radicali dell’ossigeno. È stato dimostrato che i flavonoidi possono indurre nell’uomo una netta diminuzione della colesterolemia, della trigliceridemia e dei livelli plasmatici di beta lipoproteine. Sono stati osservati, in animali da laboratorio, effetti positivi sulla coclea, sul nervo acustico e sulla compensazione vestibolare1,9. L’impiego del Ginkgo biloba assume un particolare interesse nell’alimentazione del cane anziano per le sue attività sulla circolazione e per la sua marcata azione antiossidante. Per valutare l’impiego del Ginkgo biloba nell’alimentazione del cane anziano, è stato somministrato ad un gruppo di cani anziani di proprietà per un periodo di due mesi, un mangime secco Senior contenente l’estratto della pianta. Sono state effettuate in primo luogo prove di assorbimento tramite cromatografia liquida, misurando la quantità di quercetina presente nel plasma prima e dopo l’assunzione del mangime, che hanno dato un esito positivo. Inoltre, tramite Close window to return to IVIS 50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC il monitoraggio clinico degli animali con visite ed esami ripetuti a distanze predeterminate, sono stati verificati eventuali effetti riconducibili all’assunzione della suddetta dieta. In particolare sono stati tenuti sotto osservazione alcuni parametri che hanno evidenziato un lieve aumento del colesterolo HDL ed una diminuzione dei trigliceridi oltre ad un aumento del potenziale antiossidante biologico (BAP) in modo statisticamente significativo (p<0,05). L’estratto di Echinacea (E. angustifolia, E. purpurea e E. pallida) è stato proposto per lungo tempo come panacea per moltissime patologie; gli studi clinici più recenti indicano invece un suo utilizzo nella prevenzione e nella coterapia delle malattie da raffreddamento, in particolar modo delle vie aeree superiori, delle infezioni urinarie e, come topico, nelle affezioni della cute3,9. Le molecole coinvolte nella costituzione di questo fitocomplesso sono numerose e comprendono oli essenziali, alcamidi, polialcheni, echinacosidi e polisaccaridi, tra cui gli arabinogalattani, oltre a molti flavonoidi. La principale attività riconosciuta all’estratto di Echinacea è quella immunomodulatrice, in particolare provoca un incremento della fagocitosi, un aumento dei leucociti totali e dei neutrofili, la differenziazione dei granulociti immaturi in granulociti maturi, un aumento del numero e dell’attività dei macrofagi e della produzione di interferone, interleuchine e TNF (Tumor Necrosis Factor) oltre ad un’incrementata attività dei linfociti, soprattutto dei linfociti T, con stimolazione dell’immunità cellulomediata2,5,6,10. È stata dimostrata un’attività antibatterica e antimicotica da parte degli echinacosidi attraverso un’azione batteriostatica e fungistatica diretta con un completo arresto della crescita di alcuni batteri, tra cui Staphilococcus aureus ed Escherichia coli, e funghi, come Epidermophyton interdigitale2,5. Sia gli arabinogalattani che gli echinacosidi esplicano un’azione antivirale provocando un notevole aumento dell’interferone e della produzione di anticorpi3,5,10. La frazione polisaccaridica e alchilammidica sono capaci di inibire l’enzima jaluronidasi e di stimolare la proliferazione e l’attività dei fibroblasti, svolgendo un’efficace azione cicattrizzante9,10. Gli echinacosidi si sono inoltre dimostrati efficaci nel neutralizzare i radicali liberi, in particolare i radicali liberi dell’ossigeno (ROS)5. Infine la somiglianza strutturale delle alchilamidi con l’acido arachidonico sarebbe alla base della spiegazione dell’attività inibente, da parte di questi composti, nei confronti della ciclossigenasi e della lipoossigenasi, con conseguente azione antiflogistica5. L’impiego di un mangime contenente estratto di echinacee, per le attività immunomodulatrici, l’azione antinfiammatoria e la potenziale capacità di ostacolare la formazione di radicali liberi, si rivolge principalmente ai soggetti che possono trovarsi in condizioni climatiche sfavorevoli, che sono sottoposti a cambiamenti ambientali o che, comunque, devono superare situazioni di stress come i cani da lavoro o che vivono in canili. L’assorbimento dell’estratto di Echinacea da parte del cane è stato verificato somministrando ad un gruppo di cani da lavoro di proprietà un mangime secco per cani adulti al quale era stato aggiunto il composto e misurando i livelli di echinacosidi, tramite cromatografia liquida, nel plasma prima e dopo l’assunzione di detto mangime. Esiste ad oggi, per la specie canina, uno studio clinico multicentrico nel quale la polvere di echinacea è stata somministrata con il cibo una volta al giorno per otto settimane ad un gruppo di cani con manifestazioni di infezione al tratto respiratorio superiore, per i quali è stato evidenziato esclusivamente in base alle evidenze cliniche, un miglioramento significativo nel 92% dei casi8. Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Christen Y., (2004), Ginkgo biloba and neurodegenerative disorders, Front Biosci, Sep,01;9:3091-104. Goel V, Chang C, Slama J et al, (2002), Echinacea stimulates macrophage function in the lung and spleen of normal rats, J Nutr Biochem, Aug;13(8):487. Goel V, Ovlin R, Barton R et al., (2004), Efficacy of a standardized echinacea preparation (Echinilin) for the treatment of the common cold: a randomized, double-blind, placebo-controlled trial, J Clin Pharm Ther, Feb;29(1):75-83. Hollman PC, Katan MB, (1999), Health effects and bioavailability of dietary flavonols, Free Radic Res, Dec;31 Suppl:S75-80. Mishima S, Saito K, Maruyama H et al., (2004), Antioxidant and immuno-enhancing effects of echinacea purpurea, Biol Pharm Bull, Jul; 27(7):1004-9. O’Neill W, Mc Kee S, Clarke AF, (2002) Immunological and haematinic consequences of feeding a standardized Echinacea (Echinacea angustifolia) extract to healthy horses, Equine Vet J, May;34(3):222-7. Pietta PG, (2000) Flavonoids as antioxidants, J Nat Prod, Jul;63(7):1035-42. Reichling J, Fitzi J, Fürst-Jucker J, et al., (2003), Echinacea powder: Treatment for canine chronic and seasonal upper respiratory tract infections. Schweiz Arch Tierheilk, 145(5),223-231. Sannia A. (2004) Fitoterapia moderna: teoria e pratica, SET Ed. Cassina dei Pecchi (MI), 4,5. World Health Organization, (1999) WHO monograph on selected medicinal plants. 125-135,154-166. Indirizzo per la corrispondenza: Giovanni Cardini Professore Ordinario di Clinica Medica Veterinaria Dipartimento di ClinicaVeterinaria Università di Pisa Viale delle Piagge,2 E-mail: [email protected] Anna Pasquini, Dottoranda di Ricerca in Medicina Veterinaria Dipartimento di Clinica Veterinaria Università di Pisa Viale delle Piagge, 2 E-mail: [email protected] This manuscript is reproduced in the IVIS website with the permission of the Congress Organizing Committee