GOVERNO DEL CAVALLO (GROOMING) Con il termine "governo

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GOVERNO DEL CAVALLO (GROOMING)
Con il termine "governo" si indicano tutte le operazioni quotidiane grazie alle quali il
cavallo viene tenuto pulito ed in forma. Col governo infatti si provvede a salvaguardare il
cavallo secondo le regole dell'igiene e, al tempo stesso, a praticargli una forma di
massaggio, che secondo gli esperti, vale quanto un buon pasto. Il governo del cavallo si fa
la mattina, prima del lavoro, in modo più semplice e sbrigativo per esigenze di igiene. Sarà
sufficiente una pulizia superficiale con la brusca, lavargli gli occhi, le narici e pulire gli
zoccoli. La sera, prima di ricoverarlo in box è indispensabile una pulizia completa e molto
più accurata. Con il cavallo sudato, evitare di cospargerlo d'alcool per asciugare prima,
come molti usano: si provoca in questa maniera un repentino raffreddamento che può
portare ad uno shoc termico. Inoltre l'alcool asciuga in modo eccessivo la pelle
sgrassandola. Con le operazioni di grooming si toglie dal corpo del cavallo la sporcizia, si
facilita l'eliminazione delle scorie della pelle rendendola morbida e se ne agevola la
traspirazione e la circolazione tramite l'azione di massaggio esercitata da striglia e brusca
rendendo lucente il pelo. Le operazioni di grooming preservano il cavallo da un grande
numero di malattie sia interne che esterne perché danno la possibilità di ispezionare il
corpo dell'animale in modo accurato. Gli attrezzi per il governo sono: BRUSCA,
STRIGLIA, BRUSCONE, PETTINE, NETTAPIEDI, COLTELLO DA SUDORE,
SECCHIO, SPUGNA.
La striglia
Serve per separare i peli appiccicati dal sudore e per asportare la sporcizia che si è
accumulata tra la cute e i peli. Ve ne sono diversi modelli, in metallo e in plastica e si usa
con movimenti circolari sul corpo del cavallo partendo dalla spalla e andando giù verso la
groppa. E' bene evitare le parti delicate, i crini, la spina dorsale, le sporgenze ossee e le
gambe al di sotto del garretto e del ginocchio. Si deve evitare anche la testa, l'interno delle
cosce e gli organi genitali. La striglia deve essere adoperata con delicatezza e riguardo
perché può infastidire il cavallo.
La brusca
E' una spazzola grande e forte di crini o di setole di cinghiale. Serve per togliere dalla
superficie del corpo la polvere, residui di trucioli e le altre sostanze che sono state smosse
dall'azione della striglia.
Va usata nel senso del pelo per rimuovere la sporcizia sollevata dalla striglia. La brusca
reca benessere al cavallo perché esercita un piacevole massaggio e rimuove la pelle
morta aderente alla pelle lisciando il pelo.
Il bruscone
E' una brusca con setole lunghe e forti. Si utilizza generalmente in sostituzione della
striglia quando i cavalli hanno il pelo lungo, folto e ruvido oppure quando hanno una pelle
molto sensibile e sono infastiditi dall'azione della striglia.
Il pettine
Si adopera per riordinare la criniera e la coda ma va maneggiato con riguardo per non
strappare i crini. Si pettinano i crini del ciuffo, del collo e della coda solo usando molti
riguardi e prendendoli a piccoli ciuffi, dopo averli ammorbiditi con appositi prodotti
districanti.
Il nettapiedi
E' un' arnese ricurvo con la punta smussata che serve per togliere lo sporco e il fango
accumulato sotto il piede, tra la suola e il ferro. Alzando ciascun piede si toglie la sporcizia
depositata e si controlla che non vi sia materiale duro incastrato tra il ferro e lo zoccolo.
Il coltello da sudore (chiamato anche stecca o raschiatoio)
E' una lama di metallo molto flessibile ma non tagliente con due manici alle estremità.
Serve per asportare il sudore dal pelo rendendo più veloce l'asciugatura della pelle.
La spugna
Imbevuta di acqua tiepida e pulita serve a lavare gli occhi, il naso e le parti genitali
dell'animale. E' bene adoperare spugne diverse per le zone della faccia e quelle genitali,
inoltre è indispensabile utilizzare una spugna diversa per ogni cavallo.
Il governo del cavallo si fa la mattina ma soprattutto dopo il lavoro, la pulizia è importante
in quanto spazzolando il cavallo possono notarsi eventuali gonfiori, ferite o mancanza di
pelo. La pelle del cavallo secerne un grasso naturale che mantiene lubrificata la pelle
stessa ed il pelo, proteggendolo dalla pioggia e, in grado minore, dalle mosche. Nel pelo di
un’animale mal governato si vedono le squame di pelle staccate, sotto forma di forfora;
negli animali liberi in natura questo strato di grasso e forfora non diventa mai eccessivo in
quanto si “strigliano” l’un l’altro passandosi i denti superiori sul dorso, eliminando così
anche i parassiti, oppure sfregandosi contro siepi o alberi o rotolandosi sul terreno.
Per prima cosa eliminare con la striglia il fango o il letame secchi, la striglia va usata sul
collo, sul petto, sui fianchi, sulle cosce, mai sulle parti delicate come la testa, la colonna
vertebrale e le parti ossee degli arti. Va utilizzata con un movimento rotatorio regolare, lo
sporco che si accumula si toglie battendola leggermente su una superficie dura
(pavimento o muro). Dopo la striglia si passa al bruscone, il suo compito è di togliere i
residui volatili e di pulire anche le parti ossee, ponendo attenzione a non andare
“contropelo” e sempre verso il basso. Il bruscone di pulisce sfregandone con vigore contro
la striglia che viene tenuta nell’altra mano. Usare infine la brusca a setole morbide su tutto
il corpo e sulla faccia. Per La pulizia degli occhi, delle narici e labbra, porre attenzione che
la spugna sia sempre pulita e umida, usando un atteggiamento sempre tranquillo per non
impaurire il nostro amico; porre particolare attenzione per la pulizia tra le natiche e dei
genitali, da non sottovalutare il maschio in quanto la mancanza di igiene può portare a
delle fastidiose infezioni al prepuzio alle femmine pulire le mammelle, ed infine il sottocoda
e tra le natiche. Il nettapiedi, per la pulizia dei piedi, non deve avere una punta molto
aguzza perchè potrebbe inavvertitamente ferire il piede del cavallo; tale pulizia va
effettuata anche dopo il lavoro per impedire che sassolini o grumi di sabbia incastrati
all’interno del ferro provochino problemi anche gravi.
Il grasso viene adoperato per proteggere lo zoccolo e favorirne la crescita, viene messo dopo aver
rimosso accuratamente la sporcizia dal fettone e dallo zoccolo: per poterlo stendere si fa uso di un
pennello, cospargere quindi la corona e la muraglia se il cavallo vive in terreni aridi. Scegliere il
prodotto in base allo zoccolo del cavallo, alcuni cavalli hanno degli zoccoli particolarmente asciutti
o aridi, altri troppo molli, a volte usare il grasso sbagliato può creare dei problemi. Una buona
soluzione per preparare il grasso da sé in un modo naturale e benefico per la salute dell’equino:
dal macellaio richiedere 500 grammi di grasso bovino e suino, in un recipiente sciogliere il grasso
con mezzo litro di olio di oliva a fuoco lento; versare la miscela in un barattolo capiente e far
raffreddare.
Per una corretta pettinatura spostare la criniera dal lato solito del collo a quello opposto quindi, una
ciocca alla volta, riportarla sul lato giusto con la brusca, a partire dalle radici per togliere il grasso.
Per pulire la coda afferrarla all’estremità e tenerla orizzontale, parallela al suolo; lasciar cadere una
ciocca alla volta, spazzolandola prima all’estremità e poi risalire a poco a poco fino alle radici per
ripulirla meglio. Si consiglia di usare il pettine quando, dopo il lavaggio con acqua e sapone neutro,
viene applicato alla criniera e coda il balsamo che rende più morbidi i crini, in questo modo si evita
di strappare e rovinare la criniera e la coda del cavallo. Il coltello da sudore o stecca è una banda
di metallo leggero, flessibile, lunga circa cinquanta centimetri con le due estremità coperte da
impugnature di plastica dura. Passata sopra il pelo del cavallo dopo la doccia, serve a dare al
mantello la prima asciugata, togliendo il grosso dell’acqua. Stesso principio per togliere il sudore.
Nell’acquistare la stecca controllare che il bordo non sia tagliente, ma perfettamente liscio. Si può
infine dar lucentezza al mantello con un semplice panno di lana.
Nella stagione calda si può lavare il cavallo, soprattutto dopo il lavoro, l’importante che abbia
ripreso il ritmo normale della respirazione e che l’acqua non sia freddissima, in caso contrario
faremmo subire al nostro amico un vero e proprio collasso. E’ sconsigliabile tentare di asciugare il
cavallo usando una pioggia di alcool nella convinzione di accellerarne il processo, non c’è nulla di
più sbagliato in quanto l’alcool provoca, a livello cutaneo, un raffreddamento così improvviso da
poter provocare uno shock termico, inoltre elimina dalla pelle il naturale grasso di difesa. Si ricorda
che un cavallo accaldato o sudato va sempre asciugato. un’altra regola è quella di farlo
passeggiare coperto da un accappatoio di spugna per cavalli. Anche la posizione del cavaliere
nello svolgere la pulizia delle varie parti del corpo del cavallo è molto importante: porsi sempre in
posizione laterale rispetto al cavallo, mai posizionarsi davanti agli arti anteriori, e quando si pettina
la coda non porsi proprio dietro i posteriori dell’equino. La prudenza non va mai sottovalutata in
quanto il nostro amico potrebbe spaventarsi improvvisamente per cause esterne, non create
direttamente da noi, ed un suo movimento involontario potrebbe arrecarci, vista la sua mole, un
danno spesso molto doloroso. Inoltre nel nostro spostamento intorno al cavallo prendiamo
l’abitudine di farci “sentire”, con la voce e con il contatto diretto con il suo corpo.
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