Diapositiva 1 - Ufficio Ed. Fisica Toscana

EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA:
PERSONALIZZAZIONE E INDIVIDUALIZZAZIONE
PER INCLUDERE GLI ALUNNI SPECIALI
Stefania Cazzoli
Università degli studi di Torino
Docente a c.
[email protected]
[email protected]
1
Premessa
SCUOLA
ITALIANA
INCLUSIVA
EDUCAZIONE FISICA
SCUOLA PRIMARIA
Disciplina del curriculo
obbligatorio
Indicazioni Nazionali per la
scuola primaria,
Pubblicazione Gazzetta Ufficiale
5 febbraio 2013
(Studenti con Disabilità:
Legge 104/1992:
Legge Marzo 2009,
ratifica Convenzione ONU
Della Carta dei Diritti
delle persone con disabilità
(Studenti con Bisogni Educativi
Speciali:
L170/2010, CM 27/12/2012, DM
6/3/2013)
PROGETTO DI VITA E
CONTINUITA’
ORIZZONTALE
SCUOLA - SPORT
(protocollo CONI-MIUR,
Progetto Attività Motoria
nella scuola Primaria
Centri sportivi scolastici
Giochi Sportivi studenteschi)
2
Premessa
EDUCAZIONE
FISICA
SCUOLA PRIMARIA
CONTINUITA’ VERTICALE
SCUOLA
ITALIANA
INCLUSIVA
Studenti con:
- Disabilità
(L. 104/1992; L18/2009)
Disciplina del curriculo
- Disturbi Specifici Apprendimento :
obbligatorio quinquennale
(L170/2010)
Indicazioni Nazionali
- Bisogni Educativi Speciali
Del Primo Ciclo d’Istruzione (Scuola Primaria)
(CM 27/12/2012, DM 6/3/2013)
Pubblicazione Gazzetta Ufficiale
5 febbraio 2013
PROGETTO DI VITA
E
CONTINUITA’
ORIZZONTALE
SCUOLA - SPORT
Protocollo CONI-MIUR,
Progetto Attività Motoria Scuola Primaria
Centri sportivi scolastici
Giochi Sportivi studenteschi)
3
Premessa Modelli di inclusione a confronto 1/5
SPECIALTRACK
ONE
TRACK
Tipi di approccio
all’ INCLUSIONE
TWOTRACK
MULTITRACK
4
Modelli di inclusione a confronto 2/5
ONE TRACK - APPROCCIO UNICA VIA D’INCLUSIONE
-
tutti i bambini/ragazzi sono inclusi
nel percorso principale dell’ educazione regolare
-
presuppone un grande supporto di servizi
alla scuola regolare
e agli studenti con Disabilità/DSA/BES
-
gli studenti sono inclusi in tutti:
. processi
. leggi
. certificazioni
come i propri pari (senza disabilità) nella scuola regolare
e nelle classi regolari di educazione fisica
-
classi regolari di educazione fisica sono organizzate sulla base
del criterio dell’inclusione eterogenea di tutte le differenze di tutti gli studenti
5
Modelli di inclusione a confronto 3/5
MULTI-TRACK - APPROCCIO A MULTI- VIE D’INCLUSIONE
Presenta
molteplicità di approcci d’inclusione
Offre
varietà di servizi tra due diversi percorsi di formazione:
- scuola regolare
- scuola speciale
per studenti con DISABILITA’/DSA/BES
6
Modelli di inclusione a confronto 4/5
TWO TRACK
APPROCCIO A DUE VIE D’INCLUSIONE
-
2 sistemi educativi
regolati con differente legislazione e norme separate
-
studenti con DISABILITA’/DSA/BES
. formati in scuole speciali e/o classi speciali.
. non seguono percorso del curriculum scolastico dei pari
- classi di educazione fisica sono differenziate
(European Agency Education, 2003,FIEP APA section, 2013)
7
Modelli di inclusione a confronto 5/5
SPECIAL TRACK APPROCCIO CON PERCORSO SPECIALE
I bambini sono inclusi nel percorso dello sport.
Percorso è supportato con ampi servizi
focalizzati verso la pratica sportiva
a tutti i livelli
e lungo l’arco della vita
mediante Organizzazioni Sportive e le Federazioni Sportive
(per esempio Comitato Paralimpico/CIP; Special Olympics…)
Gli atleti con disabilità prendono parte a:
. programmi di allenamento e competizione adattati.
. sport speciali, organizzati in base al criterio della classificazione
per omogeneità delle disabilità e per livello di severità.
Possono essere presenti pratiche e competizioni unificate con i propri pari (senza
disabilità
La Governance prevede separati sistemi legislativi (con differenti norme e regole)
e differenti mega-eventi sportivi (es. Olimpiadi versus Paralimpiadi)
(FIEP APA section, Cazzoli S. 2013)
8
INTEGRAZIONE ed INCLUSIONE SCOLASTICA ITALIANA
L’inclusione e integrazione nella scuola italiana
degli studenti con disabilità/DSA/BES
sono di tipo “one track approach”,
nelle scuole e classi regolari/normali
L’inclusione nella classi normali
ha una lunga tradizione a partire dagli anni ’70
coinvolgendo tutti gli ordini e gradi della scuola italiana
(Primo Ciclo – scuola infanzia, primaria, media; Secondo Ciclo 2° grado)
in seguito all’affermazione della cultura pedagogica inclusiva delle
differenze
e
al supporto normativo
9
EDUCAZIONE FISICA ADATTATA DEGLI ALLIEVI CON DISABILITA’/DSA/BES
INCLUSI NELLA SCUOLA PRIMARIA ITALIANA
(APE INCLUSIVA)
a. ASPETTI NORMATIVI
ISTITUZIONALI
c. ASPETTI
ORGANIZZATIVI
b. ASPETTI
METODOLOGICI- DIDATTICI
10
A.
ASPETTIVI NORMATIVI ISTITUZIONALI NAZIONALI
ALUNNI CON DISABILITA’
Legge 104 del 1992 “Legge quadro per l’assistenza, integrazione sociale e i diritti
delle persone handicappate”:
Art.1 Finalità; art 2 Principi generali; art. 3 Soggetti aventi diritto ; art. 4 Accertamento dell’handicap; art. 5 Principi generali
per i diritti della persona handicappata; art. 6 –7 Prevenzione e cura; art 8 Forme di intervento finalizzate all’integrazione;
art 12-17 Diritto all’istruzione; art. 18-22 Diritto al lavoro;
art 23 Diritto alle attività sportive; art 24 Eliminazione barriere architettoniche; art 25 Diritto all’informazione;
art 26-29 Diritto alla mobilità; art 31 Diritto all’abitazione; art 32 Agevolazioni fiscali; art 33 Agevolazioni familiari; art 34
Protesi ed ausili; art 35 Tutela dell’infanzia abbandonata; art 36-37 Aggravamento delle sanzioni penali e diritti della persona
handicappata imputata, art 38-42 Ruolo dello Stato e degli enti locali, compiti delle Regioni, Comuni
Ratifica della Repubblica Italiana Convenzione ONU per i diritti delle persone con
disabilità,( Legge 18 del 3 marzo 2009)
L’accessibilità e l’inclusione devono divenire diritto e lo Stato Italiano dovrà
assicurare ai soggetti con disabilità:
. educazione (articolo 24)
. salute (articolo 25)
. abilitazione e riabilitazione (articolo 26)
. partecipazione alla vita culturale, ricreazione, tempo libero e sport (articolo 30)
11
B. ASPETTIVI NORMATIVI ISTITUZIONALI NAZIONALI
ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Gazzetta Ufficiale N. 244 del 18 Ottobre 2010
LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170
Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento
in ambito scolastico.
(10G0192)
Art. 1 Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e
discalculia…
di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive
adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono
costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.
2. … si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà
nell'imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero
nella correttezza e nella rapidità della lettura.
3. … si intende per disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in
difficoltà nella realizzazione grafica.
4. … si intende per disortografia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in
difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.
5. … si intende per discalculia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà
negli automatismi del calcolo e dell'elaborazione dei numeri.
6. La dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia possono sussistere
separatamente o insieme. (co-morbilità)
12
C. ASPETTIVI NORMATIVI ISTITUZIONALI NAZIONALI
ALUNNI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 8 Prot. 561
Roma, 6 marzo 2013
Oggetto: Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con
bisognieducativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”.
Indicazioni operative
Il 27 dicembre scorso è stata firmata dall’On.le Ministro l’unita Direttiva recante
Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusione scolastica, che delinea e precisa la strategia inclusiva
della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti
gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà.
La Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica,
basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di
responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi
Speciali (BES), comprendente: “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di
apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non
conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture
diverse”. La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla
personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi
enunciati dalla Legge 53/2003.
13
Scuola inclusiva italiana: Basata sulla personalizzazione ed individualizzazione del processo di
insegnamento ed apprendimento.
ALLIEVI
INDICATI CON BISOGNI
EDUCATIVI SPECIALI
Osservazioni Team
Insegnanti
CERTIFICATI
DISTURBI SPECIFICI
APPRENDIMENTO
(ICD9; ICD10; ICF; DSMIV)
CERTIFICATI
CON DISABILITA’
(ICD9; ICD10; ICF; DSMIV)
14
ALLIEVI
INDICATI CON BISOGNI
EDUCATIVI SPECIALI
CERTIFICATI
CON DISTURBI
SPECIFICI
APPRENDIMENTO
CERTIFICATI
CON DISABILITA
PDP
Piano Didattico
Personalizzato
(CM 27/12/2012; CM
6/3/2013)
PDP
Piano Didattico
Personalizzato
(L170/2010)
PDF/PEI
(L. 104/1992)
15
b. ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
A.P.A. 5
Adapted Physical Activity ‐ Activitè Physique Adaptee
Attività Fisica Adattata
“Attività Fisica Adattata
"focus"
differenze individuali nell’attività fisica
che richiedono attenzioni speciali. 16
ADATTAMENTO NELLE SCIENZE MOTORIE è…
L’arte e la scienza del saper controllare
le variabili
in modo da ottenere i risultati voluti (Sherill C., 1997)
L'adattamento significa cambiare/modificare
in relazione ai dati osservati
e alle potenzialità della persona
Le differenze individuali possono essere:
- ritardi,
- disturbi
- disabilità
- Bisogni Educativi Speciali
come stabilito dai vari enti e normativa governativi.
17
A.P.E Adapted Physical Education ‐ Educazione Fisica Adattata
Nello specifico della disciplina scolastica Educazione
Fisica/Scienze Motorie Sportive del curricolo obbligatorio si
parla a livello internazionale di Adapted Physical Education
(APE)
Alcuni autori l’intendono come:
- una specializzazione dell’Educazione Fisica, per gli studenti
con disabilità “ (Block, 2000).
Oppure
- una sottodisciplina dell’Educazione Fisica che permette le
esperienze di sicurezza personale, soddisfazione e successo
agli studenti con differenti abilità”. (Winnick, 2005).
Hutzler Y., Sherrill C. (2007.) Defining Adapted Physical Activity : International Perspectives. Adapted
Physical Activity Quaternaly, 24, 1-20
18
APE in Italia …
E’ UNA SPECIALIZZAZIONE DELL’EDUCAZIONE FISICA,
PER GLI STUDENTI CON
ESIGENZE EDUCATIVE SPECIALI / DISABILITÀ / DSA
BASATA SU:
. ADATTAMENTO
. PERSONALIZZAZIONE
. INCLUSIONE
(1) Hutzler Y., Sherrill C. (2007.) Defining Adapted Physical Activity : International Perspectives. Adapted
Physical Activity Quaternaly, 24, 1-20
19
APE in Italia …
CHE PERMETTE A TUTTI GLI STUDENTI DI ACQUISIRE:
. AUTONOMIA
. SICUREZZA
. SODDISFAZIONE
. SUCCESSO
(1) Hutzler Y., Sherrill C. (2007.) Defining Adapted Physical Activity : International Perspectives. Adapted
Physical Activity Quaternaly, 24, 1-20
20
Integrazione/inclusione a scuola1 Con prassi didattiche di “speciale normalità”
Privilegiare le soluzioni più vicine alla normalità rispetto
a soluzioni speciali separate-separanti arricchendo di
aspetti tecnici le abituali prassi della normalità
senza questi innesti tecnici non sarebbe in grado di
rispondere adeguatamente alla specialità dei bisogni
(Ianes, 2005) (1)
Dario Ianes, Fabio Celi; Sofia Cramerotti, Il Piano educativo individualizzato. Progetto di vita
2003-2005 ,Edizioni Erickson Trento
21
La didattica inclusiva
La scuola come può rispondere?
Con la didattica inclusiva basata su:
‐ Individualizzazione
‐ Personalizzazzione
intese come partecipazione al processo di
insegnamento/apprendimento
da parte di tutto il gruppo classe
e tenendo conto delle potenzialità di ogni singolo allievo.
22
Ianes D., Celi F., Cramerotti S. (2003),, Il piano educativo individualizzato. Progetto di vita. Guida 2003-2005,
Trento Erickson
La didattica inclusiva
PERSONALIZZARE
Introdotta dalla riforma Moratti (L.53/2003) è
la risposta pedagogica alle esigenze dell’individuo
inteso come persona in tutte le sue dimensioni della personalità,
realizzando percorsi di apprendimento rispettosi di:
-
Abilità
Stili di apprendimento
Attitudini
Inclinazioni
Esperienze di vita
Motivazioni
Interessi
Secondo il MODELLO SISTEMICO,
INTERPRETATIVO
della NEGOZIAZIONE DEI SIGNIFICATI (Martinelli, 2004)
23
INTEGRAZIONE/INCLUSIONE IN EF/SMS 1
LE SCIENZE MOTORIE SPORTIVE /EF
&
PERSONE DISABILI
Le attività motorie sono espressione della globalità delle persona
nelle sue componenti:
corporeità, cognitività, emozionalità, relazionalità.
Nel gesto motorio ogni persona esprime esplicitamente
le personali attitudini (conoscenze, competenze) e difficoltà.
Nel processo di insegnamento-apprendimento
delle scienze motorie sportive
ogni allievo esprime Bisogni Educativi Speciali
24
INTEGRAZIONE/INCLUSIONE IN EF/SMS 1
LA PERSONALIZZAZIONE ED INDIVIDUALIZZAZIONE
POSSONO ESSERE RELIZZATE
ATTRAVERSO
A. LA CULTURA DEL COMPITO
B. L’ANALISI DEL COMPITO (task analysis)
25
INTEGRAZIONE/INCLUSIONE IN EF/SMS 3
CULTURA DEL COMPITO vs ANALISI DEL COMPITO
La didattica inclusiva si realizza mediante
la cultura del compito e
l"analisi del compito" (task analysis)
y La cultura del compito prevede che tutto il gruppo in
apprendimento partecipa al processo di insegnamentoapprendimento .
y L’analisi del compito prevede che i compiti d’appprendimento
complessi vengono destrutturalizzati e scomposti in compiti di
apprendimento più semplici
ES. PROCESSO DI DESTRUTTURAZIONE
ATTIVITA’ SPORTIVA - ABILITA’ TECNICA - ABILITA’ MOTORIA
26
DIDATTICA INCLUSIVA:
DALLA CULTURA DEL COMPITO
ALL’ANALISI DEL COMPITO
E L’APPRENDIMENTO MOTORIO
Per CULTURA DEL COMPITO si intende che tutto il gruppo in apprendimento
partecipa al compito del processo di insegnamento-apprendimento, senza
alcuna esclusione e quindi con particolar attenzione ai bisogni educativi
speciali, come deriva dal pensiero pedagogico degli autori Vygotskij e Bruner
ANALISI
del
COMPITO
CULTURA
del
COMPITO
ABILITA’
MOTORIA
27
Didattica inclusiva 3
ANALISI DEL COMPITO
O “TASK ANALYSIS”
(Gardner, Murphy, Crawford 1985)
prevede:
1- situazioni stimolo facilitate
2- frazionamento del compito di apprendimento motorio complesso in
sotto-compiti motori più semplici,
secondo il criterio della consequenzialità
3- utilizzo dei risultati positivi per rinforzare e motivare l’apprendimento
L’ apprendimento motorio è acquisizione dell’abilità motoria,
vista come compito motorio,
che diviene competenza motoria quando risolve un problema motorio
reale e in situazione
28
Didattica inclusiva 4
Gli adattamenti vanno considerati partendo dalle potenzialità
dell’allievo speciale
in relazione a:
. caratteristiche bio-meccaniche del gesto motorio,
. complessità coordinativa, delle capacità cognitive e di attenzione che
richiede
. componente affettiva-emotiva del piacere senso-motorio che genera.
(Cazzoli, 2007)
Cazzoli S. Attività fisica adattata (APA) e l’educazione fisica adattata (APE): includere ed integrare i bisogni educativi speciali
nella scuola primaria e secondaria da pag 53 a pag. 85 in Drabeni M., Eid L., L’attività fisica adattata per i disabili.
Prospettive della realtà italiana ed europea, Libreria dello Sport, Milano 2008 ISBN 978-88-6127-009
29
Didattica inclusiva 5
L’adattamento
ADATTAMENTO
Modello generale
Prevede cambimenti/modificarsi di:
1- Curricolo e obiettivi
(aggiuntivi, semplificati, alternativi)
1.
CURRICULO
E
OBIETTIVI
2.
STRATEGIE
DI
INSEGNAMENTO
2- Strategie di insegnamento
3- Contesti in cui avviene
l’apprendimento
Si basa su:
flessibilità,
semplificazione,
mediazione
3.
CONTESTI
APPRENDIMENTO
(Janney e Snell, 2000)
30
Didattica inclusiva 6
ADATTAMENTO INEDUCAZIONE FISICA
L’arte e la scienza del saper controllare le variabili
in modo da ottenere i risultati voluti (Sherill C., 1997)
Può essere:
1- Educativo - metodologico
(riguarda la didattica, la metodologia di approccio e di lavoro)
2- Tecnico (riguarda regole e regolamenti)
3- Strutturale (attività motoria specifica creata per una specifica tipologia di
disabilità)
(“Carta europea dello sport”,Consiglio d’Europa, Strasburgo 1987)
EDUCATIVO
(didattico-metodologico)
STRUTTURALE
(att.motoria
specifica disabilità)
ADATTAMENTO
EDUCAZIONE FISICA
TECNICO
(regole-regolamenti)
31
Didattica inclusiva 7
1.
INTENSITA’ DELLE
MODIFICAZIONI
(De Potter, 2003)
MODIFICAZIONI
MINIME
3.
MODIFICAZIONI
CONSIDEREVOLI
(adattamenti ambienti,
guide o segnali,
potenziamento stimoli
sensoriali
(Task analysis)
2.
MODIFICAZIONI
MODERATE
(adattamenti attrezzature,
regole, ruoli…)
32
Didattica inclusiva 8
FACILITAZIONI E AIUTI
La facilitazione è qualsiasi fattore capace di favorire nell’allievo l’apprendimento
proposto (Vertecchi, 1999)
CHAINING
Concatenamento
Antero/retrogrado
GUIDA
FISICA
GENERALIZZAZIONE
AIUTO
VERBALE
Apprendimento
Trasferito In altre situazioni
SHAPING
FACILITAZIONE
AIUTI
Rinforzare
Comportamenti
+ vicini obiettivo
INDICAZIONE
GESTUALE
MODELING
SEMPLIFIFICAZIONE
INPUT
PREVENZIONE
ERRORI
Imitazione
modello
FADING
Attenuazione
Degli aiuti
MATERIALE
APPRENDIMENTO
FACILITANYE
DISCIMINATIVO
Senza errori
33
Didattica inclusiva 9
LA DIDATTICA INTEGRATA NELL’ EDUCAZIONE FISICA
La didattica inclusiva si realizza individuando il
“punto di contatto”
tra disabile vs classe
e viceversa:
‐ FISICO
‐ (Linguaggio non corporeo)
‐ CULTURALE
‐ (la differenza come risorsa e cambiamento per tutti)
‐ DIDATTICO-EDUCATIVO
‐ (progettazione ob disabile VS classe e viceversa)
34
Didattica inclusiva 10
ABILITA’, CONOSCENZE, COMPETENZE DISABILE
PUNTO DI CONTATTO
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO MOTORIO
Semplificati,e ridotti
Esempio: Gioco di pallacanestro
Fondamentali individuali (palleggiare, lanciare, passare)
1c1 campo ridotto
2c2 tempo breve
3c3 canestro facilitato (più baso, rete e anello più grande…)
4c4
5c5
35
Didattica inclusiva 11
Si basa su:
DIDATTICA
INTEGRATA
1) analisi bisogni educativi e
modalità di lavoro dell’alunno
(mediante Diagnosi
funzionale, Profilo dinamico
funzionale, Piano educativo
individualizzato)
2) analisi degli obiettivi
educativi, formativi e
disciplinari della classe
3) analisi dei contenuti
disciplinari
ANALISI
BISOGNI
EDUCATIVI
E MODALITA’
DI LAVORO
Diagnosi
Funzionale,
Profilo dinamico
funzionale,
Piano educativo
individualizzato
ANALISI
OBIETTIVI
EDUCATIVI
FORMATIVI
DISCIPLINARI
CLASSE
ANALISI
CONTENUTI
DISCIPLINARI
Adattamento,
Flessibilità,
semplificazione
Punto di
contatto
36
Didattica inclusiva 12
FINALITA’ APE NELLA SCUOLA ITALIANA
L’INCLUSIONE SCOLASTICA BES/DSA/DISABILITA’
nelle ore curricolari di EDUCAZIONE FISICA è finalizzata a:
- sviluppo delle abilità (Schmidt R. Wrisberg C.A. 2000) e capacità motorie (Mainel, Schnabel, 1977)
attraverso la cultura del compito e la ricerca del punto di contatto
- sviluppo stile di vita attivo e miglioramento della qualità di vita
trasferibile dal contesto scolastico a tutto il ciclo della vita.
APA-SCIENZE MOTORIE
Nella scuola italiana
Finalità e sviluppare:
ABILITA’
MOTORIE
STILE DI VITA ATTIVO
(miglioramento qualità lungo
tutto il ciclo della vita)
37
I DOCUMENTI DI INCLUSIONE STUDENTI CON BES PDP
(L. 170/210; LINEE GUIDA LUGLIO 2012;
CM. 06/03/2013)
PIANO
DIDATTICO
PERSONALIZZATO
38
INCLUSIONE
UNA FORMAZIONE “SPECIALE”
CONDIVISA
TRA DOCENTI DI SOSTEGNO
E CURRICULARI
PRASSI DIDATTICHE IN CUI SI INTEGRANO
CONOSCENZE E COMPETENZE
DEI PROCESSI INTEGRATIVI
E
DELLE DISCIPLINE
INCLUSIONE
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Si realizza con integrazione:
CONOSCENZE
COMPETENZE
Docente sostegno
CONOSCENZE
COMPETENZE
Docente Curricolare
39
L’ INCLUSIONE
- UNA FORMAZIONE “SPECIALE”
CONDIVISA
DAI DOCENTI DI SOSTEGNO
E DAI DOCENTI CURRICULARI
- PRASSI DIDATTICHE IN CUI SI INTEGRANO
CONOSCENZE E COMPETENZE
DEI PROCESSI INTEGRATIVI E DELLE DISCIPLINE
INCLUSIONE
BES/DSA/DISABILITA’
Si realizza con l’ integrazione
conoscenze competenze
PROCESSI INCLUSIVI
DOCENTE SOSTEGNO
DISCIPLINARI
DOCENTE CURRICULARE
40
… dall’Educazione Fisica possono provenire le informazioni
rispetto:
O sviluppo senso percettivo
O sviluppo delle abilità motorie e della condizione fisica
O autonomia e senso di autoefficacia ed autoefficienza
O sviluppo delle abilità relazionali e delle regole della convivenza
civile
41
Didattica inclusiva 15
STILE DI
VITA
ATTIVO
MOTORIO
RELAZIONALE
EMOTIVO
PDP
(Bes/DSA)
ATTIVITA’
MOTORIA
SCOLASTICA
ADATTATA
Pdf –Pei
(Disabili)
PROGETTO
DI VITA
ATTIVITA’
SPORTIVA
EXTRASCOLASTICA
42
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!
43
Bibligrafia
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
12)
Ianes D., Celi F., Cramerotti S., Il piano educativo individualizzato. Progetto di vita. Guida 20032005, Erickson, 2003, Trento
Janney R., Snell M., Modifying schoolwork, Paul H. Brooker, Baltimora, 2000
Canevaro A,. Ianes D, Buone prassi di integrazione didattica, Erickson Trento, 2001
Gardner, Murphy;Crawford, Programmazione educativa individualizzata per l’alunno
handicappato. Guida all’analisi del compito ed all costruzione del curricolo di insegnamento,
Erickson, Trento, 1985
Pavone M.;Tortello ; Handicap e scuola media superiore. Una lettura pedagogica della
normativa vigente, Utet, Torino, 1992
Cazzoli S. “Integrazione, individualizzazione , adattamento e i bisogni educativi speciali in
Scienze Motorie” in AAVV “Le attività fisiche adattate”, Edizioni La Lontra, Busalla (Ge), giugno
2005 ISBN 88-901505-7-2 Cazzoli Cazzoli S. (2008) L’attività fisica adattata (APA) e
l’educazione fisica adattata (APE): includere ed integrare i bisogni educativi speciali nella scuola
primaria e secondaria in Drabeni M. Eid Luca, (2008), L’attività fisica adattata per i disabili.
Prespettive della realtà italiana ed europea, Libreria dello Sport Milano
Cazzoli ; Rosa R.A. L’inclusione degli alunni disabili: indagine sull’opinione dei docenti di
educazione fisica nella scuola secondaria di secondo grado italiana, Atti del 7° Convegno
Internazionale La qualità dell’integrazione è la qualità della scuola , Centro Studi EricksonUniversità degli Studi di Bologna, novembre 2009, Rimini (Italia) consultazione on line:
www.erickson.it/erickson/repository/attach/StefaniaCazzoli.pdf
www.edusport.it/c/document_library/ge Linee guida APA
Meinel K. Teoria del moviment, Società Stampa Sportiva, Roma 1984
Schmidt R. A. e Wrisberg C.A, Apprendimento motorio e prestazione, Società Stampa Sportiva,
Roma, 2000
Stainback W and S. (1990) Support networks for inclusive schooling, Paul H. Brookes
Pubblishing
Cazzoli S. Antala B. (2010) Integration and inclusion in physical education, Federation
44
Internationale d’Education Physique ISBN: 978-80-89324-05-7
44