VIA FRANCESCO CRISPI, 85/A - 70123 BARI COD. FISC. 00267390722 COMUNE DI BITONTO PROGETTO ESECUTIVO PIRP COMUNE DI BITONTO - FONDI P.O. FESR 2007 - 2013 LAVORI DI COSTRUZIONE DI N.1 FABBRICATO PER COMPLESSIVI N.14 ALLOGGI E.R.P. Il Responsabile del Procedimento: Ing. Corrado PISANI (Ufficio Tecnico A.R.C.A. Bari) Progettisti architettonici: Arch. Maria Francesca ARENA Ing. Maddalena CILIBERTI (Ufficio Tecnico A.R.C.A. Bari) Collaboratori: Ing. Michele CONESE Ing. Cecilia PESOLA Ing. Margherita STUFANO Geom. Giammaria MANCINO (Ufficio Tecnico A.R.C.A. Bari) Progettista delle strutture: Arch. Laura RUBINO Collaboratori: Arch. Ileana BARBONI Arch. Floriana RUBINO Ing. Antonio ROMANO Arch. Anna LAGONIGRO ProgettistI Impianti, Protocollo ITACA: Collaboratori: Arch. Salvatore PATERNO Arch. Antonio STRAGAPEDE Ing. Massimiliano CARDANO (Impianti Elettrici) P. Ind. Carmine SCARCIOLLA (Impianti Termici) E IMPIANTO ELETTRICO TITOLO RELAZIONE SPECIALISTICA Scala - - TAVOLA E.1 Data: 2016 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA INDICE 1. Premessa................................................................................................................. 3 2. Norme tecniche e leggi di riferimento ................................................................... 4 3. Classificazione dei locali ........................................................................................ 5 4. Prescrizioni tecniche generali ................................................................................ 6 4.1 Tubi protettivi e cassette di derivazione ............................................................... 6 4.2 Protezione delle condutture elettriche .................................................................. 7 4.3 Impianto di terra..................................................................................................... 8 4.3 Protezione contro i contatti diretti ...................................................................... 10 4.4 Protezione contro i contatti indiretti .................................................................... 11 4.5 Selettività: .............................................................................................................. 11 5. Elenco delle opere ................................................................................................ 12 5.1 Quadri centralizzati gruppi di misura E.E. e protezioni generali ....................... 13 5.2 Quadri di distribuzione generale condominiale .................................................. 13 5.3 Quadri di distribuzione unità abitative................................................................. 14 5.4 Linee montanti di alimentazione e dorsali di distribuzione di energia in BT .... 15 5.5 Impianti di illuminazione normale ........................................................................ 16 5.6 Impianti di illuminazione di sicurezza ................................................................. 18 5.7 Impianti di distribuzione prese di energia ........................................................... 19 5.8 Derivazioni alle utenze ......................................................................................... 20 5.9 Cassette di derivazione ........................................................................................ 21 5.10 Condutture portacavi ............................................................................................ 21 5.11 Installazione delle apparecchiature elettriche in luoghi particolari ................... 21 5.12 Impianti di alimentazione utilizzatori fissi f.m. .................................................... 22 5.13 Impianto telefonico. .............................................................................................. 23 5.14 Impianto citofonico. .............................................................................................. 24 5.15 Impianto di ricezione segnale TV terrestre e satellitare. .................................... 25 5.16 Provvedimenti per la sicurezza antincendio ....................................................... 26 1 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA 5.17 Impianto fotovoltaico ............................................................................................ 27 5.18 Impianto di protezione dalle scariche atmosferiche. ......................................... 28 6. Verifiche periodiche .............................................................................................. 28 7. Prescrizioni del datore di lavoro .......................................................................... 29 2 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA 1. Premessa La presente relazione tecnica specialistica descrive i principali criteri adottati ai fini della stesura del progetto esecutivo inerente le opere di carattere secondo le vigenti normative di sicurezza nell’ambito dell’esecuzione dell’impianti elettrici e impianti speciali a servizio del costruendo edificio di Edilizia Residenziale Popolare, per un totale complessivo di n° 14 alloggi adibiti a civile abitazione con annesse le relative pertinenze e n° 3 locali commerciali situati a piano terra. La costruzione sarà realizzata dallo ARCA (Istituto Autonomo delle Case Popolari) della provincia di Bari nel comune di Bitonto in Via Pietro Nenni – 70032 - Bitonto ( BA ). Tale documento descrive inoltre le scelte progettuali effettuate, in relazione alle caratteristiche degli ambienti. L’intervento ricade nell’ambito del D.M. N° 37 del 22 Gennaio 2008 e CEI 0-2. Sono esclusi dal progetto gli impianti a monte dei Quadri Generali punti di consegna dell’energia elettrica e gli apparecchi utilizzatori collegati all’impianto elettrico di distribuzione mediante prese a spina (apparecchi trasportabili e portatili) e/o fissi (centralini, automatismi, impianti di bordo macchina, ecc.). Le linee guida della progettazione dell’impianto elettrico da realizzare sono state influenzate dai seguenti dati: Classificazione e destinazione delle singole aree; Dati relativi alla rete elettrica di alimentazione; Dati relativi alla tipologia degli impianti e delle utenze da alimentare. 3 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA 2. Norme tecniche e leggi di riferimento Nella valutazione delle caratteristiche degli impianti elettrici atti alla destinazione del costruendo complesso di fabbricati e delle unità immobiliari che in esso sono previste, si è fatto riferimento alla normativa giuridica e tecnica vigente, della quale si ritiene opportuno ricordare le fonti principali, di seguito elencate. La destinazione d’uso degli edifici in questione puo’ essere assimilata ad immobile ad uso privato destinato ad uso abitativo, non soggetto a Norma CEI specifica. Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, sono in linea con le regola di buona tecnica suggerite da criteri oggettivi di progettazione e corrispondono alle Norme di Legge ed ai regolamenti vigenti alla data di presentazione del presente progetto ed in particolare sono conformi: -Alle prescrizioni ed alle indicazioni dell’E.N.E.L. per quanto di competenza per il punto di consegna e per i parametri elettrici di fornitura. -Alle prescrizioni ed indicazioni dei V.V.F.. -Alle prescrizioni ed indicazioni dell’ISPESL. -Alle prescrizioni del Capitolato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. -Alle seguenti disposizioni di Legge, Normative, Unificazioni e Raccomandazioni: -CEI 11-17 (Impianti di produzione,trasmissione e distribuzione e.e.-Linee in cavo) -CEI 11-18 (Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione e.e.-Dimensionamenti) -CEI 11-25 (Calcolo delle correnti di corto circuito nelle reti trifasi in c.a.) -CEI 11-37 (Guida all’esecuzione degli impianti di messa a terra) -CEI 17-13 (Apparecchiature assiemate di protezione e manovra BT-Quadri ANS) -CEI 20-20 (Cavi isolati in PVC con tensione nominale fino a 450/750V) -CEI 20-22 (Cavi non propaganti l’incendio) -CEI 20-40 (Guida per l’uso dei cavi a bassa tensione) -CEI 23-9 (Apparecchi di comando per installazione fissa) -CEI 23-12 (Spine e prese per uso industriale) -CEI 23-31 (Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche) -CEI 34-21 (Apparecchi di illuminazione) -CEI 64-8 (Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in c.a. e a 1500 V in c.c.) -CEI 64-8/7 (Impianti elettrici utilizzatori- Ambienti ed applicazioni particolari) -CEI 64-12 (Guida al dimensionamento degli impianti di messa a terra) -CEI 64-50 (Guida per gli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici) 4 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA -CEI 79-3 (Impianti elettrici antintrusione e similari) -CEI EN 62305 (Protezione delle strutture contro i fulmini) -CEI 110-10 (Compatibilità elettromagnetica) -UNI 12464-1 (Illuminazione di interni con luce artificiale) -UNI 9795 (Impianti di rivelazione incendi) -D.M. 236/89 (Eliminazione barriere architettoniche) -Legge n° 296 del 27/12/06 art.4 (Obbligo di predisposizione impianto fotovoltaico) -Legge n° 406 del 18/07/80 (Impianti di illuminazione di sicurezza) -Legge 791 del 18/10/77 (Garanzie di sicurezza del materiale elettrico) -Legge 186 del 01/03/68 (Disposizioni circa la produzione di materiali ed apparecchiature) -D.M. 37 del 27/03/08 (Installazione degli impianti all'interno degli edifici) -D.P.R. 547 del 15/04/55 (Norme di prevenzione infortuni sul lavoro) -Legge Regionale N°13 del 2008 (Norme per l’abitare sostenibile) Tutta la suddetta bibliografia, insieme alle norme di buona tecnica, oltre a rappresentare l’indispensabile supporto per la redazione del presente progetto, costituiranno inderogabilmente l’insieme delle regole da osservare nell’esecuzione degli impianti progettati. I componenti e le apparecchiature costituenti gli impianti saranno conformi alle corrispondenti norme CEI di prodotto. Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici, saranno adatti all’ambiente in sui verranno installati e avranno caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o all’umidità. Altre norme e/o disposizioni legislative inerenti l'esecuzione degli impianti oggetto del presente progetto saranno comunque rispettate, anche se non espressamente richiamate. 3. Classificazione dei locali I dati di progetto necessari, forniti dallo ARCA, sono di seguito riassunti e sono finalizzati all’individuazione delle caratteristiche che dovranno possedere gli impianti elettrici in relazione agli scopi cui sono destinati. Si declina pertanto qualunque responsabilità per danni a persone, animali o cose, ovvero la mancata rispondenza degli impianti realizzati alle aspettative dello ARCA, se direttamente o indirettamente correlabili a scelte progettuali effettuate in base a dati di progetto carenti, errati e/o imprecisi. 5 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA In base alle indicazioni fornite dell’Ente risulta che gli ambienti sono adibiti a unità abitative ad uso civile. Facendo riferimento alla 64-8-V3, gli impianti progettati corrispondono al Livello 1 . Gli impianti elettrici sono stati progettati (e devono essere realizzati) in base alla suddetta classificazione. Le destinazioni d’uso di tutti i locali sono indicati nei disegni di progetto. Non sono state fornite dall’ente particolari prescrizioni, sulle caratteristiche che dovranno possedere gli impianti elettrici oggetto del presente progetto in relazione alla presenza di sostanze pericolose, a rischi di esplosione ed a qualunque altro tipo di rischio o condizionamento. 4. Prescrizioni tecniche generali 4.1 Tubi protettivi e cassette di derivazione Nell’impianto previsto, per la realizzazione sotto traccia, i tubi protettivi devono essere in materiale termoplastico serie leggera per i percorsi sotto intonaco, in materiale termoplastico serie pesante per gli attraversamenti a pavimento. Il diametro interno dei tubi deve essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti; il diametro del tubo deve essere sufficientemente grande da permettere di sfilare e reinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi. Ad ogni modo, il diametro interno non deve essere inferiore a 16 mm. Il tracciato dei tubi protettivi deve consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale. Le curve devono essere effettuate con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi. Ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni derivazione da linea principale a secondaria ed in ogni locale servito, la tubazione deve essere interrotta con cassette di derivazione. Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione, impiegando opportuni morsetti o morsettiere. Dette cassette devono essere costruite in modo che, nelle condizioni di installazione, non sia possibile introdurre corpi estranei; inoltre, deve risultare agevole la dispersione del calore in esse prodotto. Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo. Qualora si preveda l’esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi (circuiti elettrici, telefonici, dati, TV, ecc…), questi devono essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate. Tuttavia è ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette, purché essi siano isolati per la tensione più elevata fra i circuiti e le singole cassette siano internamente munite di diaframmi, non amovibili, se non a mezzo di attrezzo, posti tra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi. 6 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli, che ospitano altre canalizzazioni, devono essere disposti in modo da non essere soggetti ad influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa, ecc. 4.2 Protezione delle condutture elettriche I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corto circuiti. La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in ottemperanza alle prescrizioni della norma CEI 64-8. In particolare, i conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente). Gli interruttori automatici magnetotermici, da installare a loro protezione, devono avere una corrente nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz) ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz). In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni: Ib <In <Iz If < 1,45 Iz La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate è automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5. Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto circuito che possono verificarsi nell’impianto, in modo tale da garantire che, nel conduttore protetto, non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione: 2 I t <(KS) 2 Dove: S è la sezione in mm²; t è la durata in secondi del corto circuito; I è la corrente effettiva di corto circuito in Ampere espressa in valore efficace; K è una costante pari a : -115 per i cavi in rame isolati in PVC (160°C) -135 per i cavi in rame isolati in gomma (220°C) 7 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA -143 per i cavi in rame isolati in gomma G7 (250°C) Essi devono avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. È tuttavia ammesso l’impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore, a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione. In questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l’energia 2 specifica I t che viene lasciata passare dal dispositivo a monte, non risulti superiore a quella che può essere sopportata, senza danno, dal dispositivo a valle e dalle condutture protette. 4.3 Impianto di terra L’impianto di messa a terra a servizio di tutto il costruendo complesso sarà realizzato in unica soluzione secondo quanto prescritto dalla Norma CEI 64-8 per impianti con tensione non superiore a 1 KV e con sistema di messa a terra del neutro modo T-T, contemporaneamente perciò a servizio sia dell’impianto intercondominiale, sia di ognuno degli impianti condominiali di scala che degli impianti di ognuna delle singole unità abitative, sarà realizzato in modo da poter effettuare le verifiche periodiche di efficienza e ed avrà le seguenti caratteristiche: a) Il dispersore generale sarà realizzato in corda di rame nudo della sezione di 35 mmq, interrato ad una profondità di mt 0,50 circa nello scavo di fondazione, si svilupperà ad anello chiuso nelle stesse trincee di posa dei cavidotti previsti per gli impianti esterni intercondominiali, per una lunghezza complessiva di mt 75 circa. Esso sarà potenziato da n° 6 dispersori verticali in profilato di acciaio zincato, infissi in opportuni pozzetti in corrispondenza dei ferri di armatura dei pilastri i quali saranno collegati alla rete di terra stessa. In corrispondenza della montante di terra condominiale e in corrispondenza dei punti terminali delle linee interrate di distribuzione degli impianti di illuminazione esterna saranno posizionati dei pozzetti; b) Mediante un opportuno conduttore di terra, in cavo N07V-K gialloverde della sezione minima di 25 mmq, protetto da corrosione e da danneggiamenti meccanici con tubazione in PVC autoestinguente incassato nella muratura, sarà collegato all’anello dispersore così composto il collettore generale di messa a terra predisposto nel quadro di distribuzione generale condominiale. 8 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA c) il conduttore di protezione che parte dal collettore di terra: deve essere collegato a tutte le prese a spina (destinate ad alimentare utilizzatori per i quali è prevista la protezione contro i contatti indiretti mediante messa a terra) o direttamente alle masse di tutti gli apparecchi da proteggere, compresi gli apparecchi di illuminazione con parti metalliche comunque accessibili. Nei sistemi TT il conduttore di neutro non può essere utilizzato come conduttore di protezione; d) il collettore (o nodo) principale di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra, di protezione e di equipotenzialità; e) il conduttore equipotenziale, avente lo scopo di assicurare l’equipotenzialità fra le masse e/o le masse estranee, cioè le parti conduttrici non facenti parte dell’impianto elettrico e suscettibili di introdurre il potenziale di terra. I conduttori di protezione ed i conduttori equipotenziali devono confluire direttamente al nodo equipotenziale. Tale nodo dovrà essere collegato a terra con un conduttore di sezione almeno uguale a quella del conduttore di sezione più elevata connessa al nodo. E’ consentito inserire un solo sub-nodo (nodo intermedio) tra una massa, o massa estranea, e il nodo equipotenziale. Il dimensionamento del suddetto impianto dispersore porta al seguente risultato teorico, calcolato secondo le norme CEI 11-37: - Resistività del terreno (misurata con metodo strumentale alla profondità media di mt 10 circa): ρ = 500 Ω*mt. - Lunghezza del dispersore orizzontale ( corda Cu nuda 35 mmq): L = 75 mt. - Diametro equivalente dispersore orizzontale : D = L/=75/3,14=23,89 mt - Diametro dispersore orizzontale: d= 0,0067 mt - Lunghezza di ogni dispersore verticale ( profilato mm1000*50*50*5): Lv = 1,00 mt - Quantità di dispersori verticali interconnessi: N = 6. - Resistenza del dispersore orizzontale : Ro = ρ/(π2*D)*ln(2 D/d) =500/(3,142*23,89)*ln(2*3,14*23,89/0,0067) = 21,2 Ω. - Resistenza complessiva dei dispersori verticali : Rv = (ρ /(2πLv)*ln(4Lv/d))/N = (500/(2*3,14*1)*ln(4*1/0,05))/6 = 58,33 Ω. - Resistenza totale: Rt = Ro*Rv/Ro+Rv = 21,2*58,33/21,2+58,33 = 15,5 Ω. 9 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA La massima corrente di terra ammissibile in seguito a contatto indiretto risulterebbe quindi: Ig= 50/15,5 = 3,2 A Si ritiene quindi opportuno scegliere la corrente di soglia di ogni interruttore differenziale posto come protezione generale sia degli impianti condominiali che di ognuno degli impianti a servizio delle singole unità immobiliari , del valore massimo di 0,3 A, con tempo di intervento inferiore a 0,5 secondi. 4.3 Protezione contro i contatti diretti La protezione contro i contatti diretti deve essere ottenuta applicando in modo appropriato le seguenti misure: • protezione mediante isolamento delle parti attive: le parti attive devono essere ricoperte con un isolamento che possa essere rimosso solo mediante distruzione. L’isolamento dei componenti elettrici costruiti in fabbrica deve soddisfare le relative Norme. • protezione mediante involucri o barriere: le parti attive devono essere poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare almeno il grado di protezione IP40B; le superfici superiori orizzontali delle barriere o degli involucri che sono a portata di mano devono avere un grado di protezione non inferiore a IP40D. • protezione mediante ostacoli: gli ostacoli devono impedire l’avvicinamento non intenzionale del corpo a parti attive, oppure il contatto non intenzionale con parti attive durante lavori sotto tensione nel funzionamento ordinario. • protezione mediante distanziamento: è destinato solo ad impedire il contatto non intenzionale con parti attive. • protezione addizionale mediante interruttori differenziali: la protezione avviene mediante l’uso di interruttori differenziali con corrente di intervento non superiore a 30mA; l’uso di tali dispositivi non è riconosciuto quale unico mezzo di protezione contro i contatti diretti e non dispensa dall’applicazione di una delle misure di protezione sopra specificate. 10 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA 4.4 Protezione contro i contatti indiretti In generale la protezione dai contatti indiretti sarà realizzata in conformità alle Norme CEI 64-8. Per tutti i circuiti sarà verificato che: Rt*Ig ≤ 50 V Dove: Rt è La resistenza globale dell’impianto di terra Ig è la corrente di guasto che provoca l’intervento della rispettiva protezione Per la protezione dai contatti diretti saranno utilizzati, in genere su ognuna delle apparecchiature di protezione magnetotermica già previste per la protezione dai sovraccarichi e dai corto-circuiti, opportuni relè differenziali ad alta sensibilità (corrente differenziale massima Id = 0,03A) ad intervento istantaneo per i circuiti terminali. Tale ultima protezione è però omessa per circuiti preferenziali in cui non è reale il rischio di contatto diretto con le parti attive dell’impianto e quindi diventa prioritaria la scelta orientata alla continuità di funzionamento di tali circuiti. La protezione contro i contatti indiretti si ottiene inoltre applicando in modo appropriato le seguenti misure: protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione; protezione mediante componenti elettrici di Classe II o con isolamento equivalente; protezione per mezzo di luoghi non conduttori; protezione per separazione elettrica. 4.5 Selettività: La selettività relativa alle protezioni termiche (contro il sovraccarico) e magnetica (contro il c.c.) fra i vari livelli di distribuzione previsti è verificata tramite il confronto fra le curve di intervento delle varie apparecchiature in modo che le regolazioni amperometriche e cronometriche di quelle a valle risultino, in ogni caso e ad ogni condizione, di valore inferiore a quelle corrispondenti delle apparecchiature a monte. 11 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA Per facilitare la selettività amperometrica fra i diversi livelli, è stata prevista l’adozione di interruttori magnetotermici differenziali tipo AC-S con curva di tipo C per l’alimentazione delle montanti afferenti i sottoquadri e l’utilizzazione di interruttori generali di tipo non automatico negli stessi sottoquadri. In tal modo verrebbe ad essere totalmente scongiurata ogni eventualità di intervento indesiderato delle protezioni non immediatamente a monte dell’eventuale guasto, che metterebbero fuori servizio anche parti di impianto non interessate dallo stesso guasto. Il potere di interruzione delle apparecchiature di protezione è calcolato in base alla Norma CEI EN 60898, con riferimento a quello di corto circuito nominale (Icn), ed è considerata la protezione di “back-up” di ogni apparecchiatura con I2t della rispettiva protezione a monte. La massima caduta di tensione prevista al termine di ogni linea di distribuzione è inferiore al 4% di quella nominale ad eccezione di quella al termine degli impianti di alimentazione degli elevatori e della centrale idrica antincendio che è del 3%. La sovratemperatura prevista nei quadri di distribuzione è di 20 °C. La temperatura ambiente di riferimento è di 30° C. Le protezioni differenziali installate nei quadri di distribuzione saranno tutte di classe “AC”, ad eccezione di quelle preposte alle protezioni generali, che saranno anche cronometricamente selettive ed a quelle di protezione dei circuiti di distribuzione per l’alimentazione di apparecchiature o centrali per impianti speciali e di sicurezza e quelle a protezione degli impianti delle unità abitative. 5. Elenco delle opere Gli interventi previsti nel seguente progetto sono: 1. Quadri centralizzati gruppi di misura E.E. e protezioni generali. 2. Quadri di distribuzione generale condominiale. 3. Quadri di distribuzione unità abitative. 4. Linee montanti di alimentazione e dorsali di distribuzione di energia in BT 5. Impianti di illuminazione normale 6. Impianti di illuminazione di sicurezza. 7. Impianti di distribuzione prese di energia 8. Derivazione delle utenze 9. Cassette di derivazione 12 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA 10. Condutture portacavi 11. Installazione delle apparecchiature elettriche in luoghi particolari 12. Impianti di alimentazione utilizzatori fissi f.m. 13. Impianto telefonico. 14. Impianto citofonico. 15. Impianto di ricezione segnale TV terrestre e satellitare. 16. Impianti fotovoltaici 17. Impianto di protezione dalle scariche atmosferiche. 5.1 Quadri centralizzati gruppi di misura E.E. e protezioni generali I gruppi di misura dell’energia elettrica ENEL saranno installati in formazione centralizzata, dalla stessa Società distributrice, su apposito pannelli modulari prefabbricati da predisporre al piano terra dell’edificio in oggetto, sulla parete esterna del rispettivo vano scala. Appena a valle di ogni gruppo di misura suddetto, sarà installato il rispettivo interruttore di protezione generale al servizio di ogni impianto condominiale (QC) e di ognuno degli impianti al servizio delle unità abitative [QAp(S/D)x], costituito da un interruttore automatico magnetotermico di idonea taratura termica e magnetica con curva di intervento C e con opportuno potere di interruzione, completo di modulo differenziale selettivo con soglia 0,3 A e di classe AC-S . Sia i quadri centralizzati di misura suddetti che i relativi sottoquadri di protezione generale saranno realizzati a totale isolamento al fine di evitare contatti indiretti eventualmente pericolosi anche a monte delle protezioni differenziali dove la tensione totale di terra potrebbe assumere valori superiori al limite ammesso di 50 V. 5.2 Quadri di distribuzione generale condominiale Il quadro di distribuzione generale condominiale, sarà ubicato a parete nel vano scala a piano terra in adiacenza al suddetto rispettivo quadro centralizzato di misura E.E. e protezione generale e sarà realizzato in armadio modulare metallico con grado di protezione IP 40, completo di porta frontale trasparente con chiusura a chiave. Esso assolverà alle seguenti principali funzioni: 13 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA - Sezionamento generale della linea montante di arrivo dal suddetto quadro di consegna ed ulteriore controllo locale della presenza tensione di alimentazione tramite apposite lampade spia. - Protezione delle linee montanti in uscita per l’alimentazione dei rispettivi quadri di distribuzione di zona, mediante opportuni interruttori automatici magnetotermici modulari di tipologia tale da permetterne la selettività totale con gli interruttori automatici dei quadri a valle. - Protezione degli impianti al servizio di tutta la zona a piano terra, del vano scala e delle aree esterne, direttamente alimentati dal quadro stesso, mediante opportuni interruttori magnetotermici modulari con protezione differenziale istantanea. La protezione differenziale di cui saranno equipaggiati tali interruttori distributori avrà soglia di intervento 0,03 A per quei circuiti in cui potrà essere possibile il contatto diretto accidentale con parti attive in conseguenza di guasti, mentre avrà soglia 0,3 A per quei circuiti, per i quali, per le loro caratteristiche di sicurezza, tale possibilità accidentale viene considerata remota. - Il dimensionamento di tutte le apparecchiature componenti il quadro in questione, in considerazione dei carichi alimentati e delle rispettive linee di allacciamento, sono rappresentati nell’apposito allegato E.10, e le relative verifiche di selettività e di protezione dai sovraccarichi, corto-circuiti e contatti indiretti sono invece rappresentate in elaborato E.11. 5.3 Quadri di distribuzione unità abitative Il quadro di distribuzione dell'energia al servizio degli impianti interni ad ogni singola unità immobiliare (QAp(S/D)x) dove per “p” si intende il numero di piano, per “S” sinistra e per “D” destra, sarà idoneo alla realizzazione di un impianto utilizzatore di livello 1 secondo quanto previsto dalla variante V3 della vigente Norma CEI 64-8 in cui, inoltre, sono indicati i relativi criteri costruttivi minimi da osservare. Esso sarà quindi derivato dal rispettivo interruttore di protezione generale immediatamente a valle del corrispondente gruppo di misura E.E. ENEL, mediante opportuna linea montante in conduttori N07V-K, con guaina non propagante 14 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA l’incendio, alloggiati in idonea tubazione flessibile in PVC autoestinguente installata all’interno del cavedio servizi adiacente il vano ascensore. Tali quadri di distribuzione saranno realizzati in centralini in materiale isolante ed autoestinguente, in esecuzione da incasso con grado di protezione IP 40 e con portella frontale trasparente, ubicati in immediata adiacenza, all’interno, al portoncino di ingresso ad ognuna delle unità immobiliari private. L’interruttore generale di ognuno di tali quadri sarà di tipo sezionatore di idonea taratura (potenza minima contemporanea 6 kW) ed a valle di esso saranno installati almeno n° 4 interruttori magnetotermico differenziali , di portata adeguata al carico massimo contemporaneo presunto e ad alta sensibilità di classe AC per la protezione dai contatti sia diretti che indiretti su tutti i circuiti derivati. Gli interruttori derivati da tali differenziali, a monte di ognuno dei circuiti derivati e distinti per la tipologia delle utenze alimentate, saranno di tipo automatico magnetotermico con adeguato potere di interruzione e caratteristica di intervento “C”. 5.4 Linee montanti di alimentazione e dorsali di distribuzione di energia in BT Le linee in partenza da ogni singolo quadro di distribuzione generale condominiale o dai quadri di zona e/o di appartamento per l’alimentazione dei rispettivi impianti privati, saranno tutte realizzate con cavi isolati in PVC tipo N07V-K con grado di isolamento 3, alloggiati in idonee tubazioni in PVC pesante autoestinguente. Le modalità di posa di tali linee saranno distinte, a loro volta, in due diverse tipologie. Negli ambienti ordinari saranno utilizzate tubazioni flessibili poste sotto incasso con cassette ed accessori del grado di protezione IP40 mentre nei locali tecnici, in quelli di servizio ed all’esterno saranno utilizzate tubazioni rigide installate a vista con cassette ed accessori di raccordo con grado di protezione IP 55. In ogni caso i cavi previsti saranno tutti non propaganti l’incendio ed a ridotta emissione di gas corrosivi secondo Norme CEI 20-22 II. Unicamente per i circuiti di disattivazione totale di sicurezza dei quadri di distribuzione a servizio delle autorimesse condominiali in caso di incendio o altro effettivo pericolo, saranno utilizzati cavi resistenti al fuoco e a bassissima emissione di fumi e gas tossici e corrosivi, tipo FTG10OM1, a norme CEI 20-45 che, , mediante appositi pulsanti in corrispondenza delle vie d’esodo, andranno ad eccitare la bobina di sgancio a lancio 15 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA di corrente installata sull’ interruttore in partenza dal rispettivo quadro di distribuzione generale condominiale. Lungo lo sviluppo delle tubazioni, le cassette installate saranno in resina autoestinguente, complete di appositi morsetti volanti preisolati e delle dimensioni coordinate con la quantità e le dimensioni dei tubi transitanti, per permettere la realizzazione delle derivazioni ed il corretto infilaggio delle linee contenute. Il percorso delle montanti e delle dorsali di energia, insieme ai rispettivi conduttori di terra, sarà parallelo e strettamente adiacente a quello delle tubazioni contenenti i cavi montanti dedicati agli impianti speciali (telefonia, videocitofono, ricezione TV etc), ma assolutamente distinto e con proprie cassette. Il calcolo di dimensionamento allegato fornisce anche i dati relativi alla loro utilizzazione in rapporto alla portata al limite termico (che non supera, in genere, il 70%) ed alla caduta di tensione, che non raggiunge il 4%. 5.5 Impianti di illuminazione normale I calcoli illuminotecnici effettuati e di cui in allegato sono rappresentati quelli relativi agli ambienti piu’ importanti, sono basati sulla utilizzazione di tipologie di apparecchi illuminanti diverse a seconda dei casi e scelte anche in considerazione delle caratteristiche degli ambienti, al fine di ottenere i requisiti indicati nei dati di progetto e le prerogative prescritte dalle Norme UNI 12464-1. Si distinguono cosi’ le seguenti tipologie: a) Atrio di ingresso coperto e vano scala: Plafoniera a soffitto di forma quadrata con in policarbonato metallizzato e lampade fluorescenti compatte 2x18W, reattore rifasato a basse perdite, grado di protezione minimo IP40. b) Zona pilotis condominiali a piano terra: Plafoniera da incasso in controsoffitto di forma tonda con in policarbonato metallizzato e lampade fluorescenti compatte 2x18W, reattore rifasato a basse perdite, grado di protezione minimo IP40. c) Autorimessa, locali tecnici, piano copertura: 16 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA Plafoniera sporgente in policarbonato autoestinguente con grado di protezione IP65, reattore rifasato e lampade fluorescenti tubolari T5, fissaggio a soffitto o a parete. d) Aiuole area a verde intercondominiale: Organo illuminante con fissaggio a pavimento su supporto in vetroresina con altezza utile mt 3,00, apparecchio in policarbonato con grado di protezione IP65, ottica circolare simmetrica con emissione di flusso nulla verso l’alto, completa di lampada a ioduri metallici 70 W con alimentatore rifasato a basse perdite. Il comando delle apparecchiature indicate in a), c) sarà in genere locale tramite appositi apparecchi componibili a parete con idoneo grado di protezione, mentre l’illuminazione delle aree indicate in pos. b), d) , e), f) sarà gestita tramite apposito interruttore crepuscolare e relativi teleruttori. Il comando dell’illuminazione lungo le scale e le altre parti comuni, sarà attuato con pulsanti dotati di lampade di localizzazione in modo da poter essere facilmente individuabili anche da persone disabili come prescritto dal D.M. 236/89. L’illuminazione dell’autorimessa automaticamente, con sistema verrà gestita di fotocellule con comandi all’ingresso a dalla pulsante o, rampa e temporizzazione regolabile. Il coefficiente di contemporaneità previsto per tutti gli apparecchi di illuminazione, per ovvi motivi di sicurezza, è pari a 1. Ovviamente tale criterio di scelta e dimensionamento non è stato esteso all’illuminazione degli ambienti interni alle unità abitative private essendo esso di assoluta competenza dell’effettivo utilizzatore e quindi escluse dalla presente progettazione. Il criterio di calcolo adottato per tale ultimo caso solamente per valutare la potenza elettrica presunta totale è basato sull’ipotesi di un illuminamento medio di circa 100 lux in tutto l’ambiente, di circa 80 mq, realizzato con lampade fluorescenti compatte con efficienza luminosa di circa 80 lumen/W e con un coefficiente di utilizzazione medio pari a 0,4 circa. Tale calcolo porta ad una potenza totale presunta di circa 1 KW per ogni appartamento. L’unica scelta imponibile per l’illuminazione degli impianti privati potrà essere quella relativa agli apparecchi illuminanti al servizio dei terrazzi per evidenti problemi di 17 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA uniformità condominiale. Essi dovranno essere tutti del tipo a parete, con lampada fluorescente compatta e con grado di protezione minimo IP 44. 5.6 Impianti di illuminazione di sicurezza Non essendo prevista alcuna fonte di alimentazione di emergenza, si ritiene opportuno provvedere a realizzare, almeno per i vani scala e l’autorimessa, un sistema di sicurezza distribuita, anche se parziale, in ossequio alle prescrizioni del D.M. 246/87 e in conseguenza degli obblighi ricorrenti in presenza di edifici che potrebbero essere “accessibili” a disabili e, comunque nel caso dell’autorimessa considerata a maggior rischio di incendio che, in caso di disattivazione elettrica di emergenza, rimarrebbe senza alcuna fonte luminosa. Tale sistema, come previsto nel presente progetto, è costituito da appositi gruppi di emergenza, con accumulatori ricaricabili ed autonomia minima di 1 ora, di cui dotare gli apparecchi illuminanti di base previsti nell’autorimessa e da plafoniere autonome dotate già di tali gruppi ed ubicate lungo le vie d’esodo e in corrispondenza degli appositi pulsanti di sgancio di emergenza. In tal modo si potrà realizzare, nelle suddette zone, un illuminamento medio in condizioni di emergenza, di almeno 5 lux (10 lux in corrispondenza delle vie d’esodo) per poter garantire il deflusso delle persone presenti. In condizioni di alimentazione normale da rete, gli alimentatori di tali gruppi autonomi saranno mantenuti in tensione, e quindi con le batterie sotto carica, da un’altra apposita linea, sempre attiva, posata lungo lo stesso sviluppo della linea comandata principale. L’alimentazione delle lampade dotate di tali gruppi autonomi e della plafoniere per le uscite di sicurezza, avverrà dagli stessi circuiti di illuminazione normale della zona in cui esse sono installate in modo da potersi attivare, in modo selettivo, solo per le zone necessarie. Il grado di protezione di tali apparecchi sarà idoneo alle caratteristiche dell’ambiente in cui verranno installati. In ogni unità abitativa, di superficie non superiore a 100 mq, sarà previsto almeno un apparecchio di illuminazione di sicurezza del tipo suddetto. Pur non essendo prescritto da specifiche normative, al fine di rendere almeno “visitabili” tutti gli ambienti di uso comune e almeno facilmente “adattibili” tutti gli ambienti privati, anche lungo il vano scala di ogni fabbricato sarà prevista l’installazione di una plafoniera autonoma di emergenza in ogni pianerottolo, dello stesso tipo precedentemente descritto e nelle unità abitative private, predisponendo la sola 18 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA derivazione delle eventuali plafoniere autonome di emergenza, come quelle già indicate, dalla rispettiva dorsale di distribuzione luce relativa all’ambiente interessato. 5.7 Impianti di distribuzione prese di energia Per ogni ambiente interessato dal presente progetto è ipotizzata la previsione di un certo numero di prese in genere corrispondente, sia per quanto riguarda le rispettive quantità che le caratteristiche e l’ubicazione, a quanto prescritto dalla variante V3 della Norma CEI 64-8. In particolare le tipologie di prese previste saranno le seguenti: a) Ambienti ordinari di uso condominiale e nelle unità abitative: -Tipo componibile, serie civile, tipo bivalente 2x10/16 A+T, singole o in coppia, alloggiate in incasso a parete, con grado di protezione IP 40. b) Ambienti umidi e/o esterni di uso condominiale e nelle unità abitative: -Tipo componibile, serie civile, tipo bivalente 2x10/16 A+T ,singole o in coppia, alloggiate in incasso o sporgenti a parete, con grado di protezione IP 55. c) Ambienti particolari delle unità abitative (circuito prese elettrodomestici in cucina): -Tipo componibile, serie civile UNEL 2x16 A+T, singole o in coppia, in incasso a parete presso le rispettive postazioni ed altri utilizzatori speciali, con grado di protezione IP 40 d) Autorimessa, piano copertura, locali tecnici: -Tipo industriale CEE con interruttore di blocco e fusibili, 2x16 A+T con grado di protezione minimo IP44 per gli ambienti ordinari e IP55 per quelli umidi o a rischio d’incendio all’altezza di mt 1,25 da terra. La quantità di prese previste in ogni ambiente interno ad ogni unità abitativa sarà congrua con quella indicata dalla variante V3 suddetta. Le caratteristiche delle linee di derivazione di tali prese sono le stesse indicate per le dorsali di distribuzione e per le altre linee di derivazione. Anch’esse quindi saranno realizzate con cavi N07V-K alloggiate in tubazioni in PVC autoestinguente con grado di protezione IP40 in incasso negli ambienti normali ed in tubazioni in PVC rigide con grado di protezione IP55 negli ambienti umidi o con pericolo d’incendio. La protezione dal c.c. sarà realizzata nei quadri di distribuzione suddividendo tali prese in piu’ circuiti dotati, in partenza di opportuno interruttore magnetotermico, 19 di 29 con RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA taratura non superiore (16 A) alla portata delle stesse e delle rispettive derivazioni, di sezione 2,5 mmq. Il fattore di contemporaneità considerato per tali prese sulle rispettive dorsali è variabile in funzione della loro quantità sulla stessa linea e comunque in accordo alle indicazioni delle Norme CEI 64-8. 5.8 Derivazioni alle utenze Le derivazioni di alimentazione alle singole utenze saranno derivate dalle dorsali e saranno realizzate con cavi unipolari senza guaina N07V-K all’interno di tubi flessibili in PVC serie leggera, qualora posti sotto intonaco, oppure in tubazioni PVC flessibili serie pesante, se sotto pavimento. Saranno utilizzate le seguenti sezioni minime: − 1,5 mmq per le alimentazioni dei punti luce (ordinari e di emergenza); − 2,5 mmq per alimentare le prese fino a 16A. In congruenza con gli schemi unifilari, alcune utenze saranno alimentate direttamente dai quadri elettrici delle relative zone La corda di terra verrà collegato all’impianto di terra esistente. Sarà, inoltre, realizzato il collegamento equipotenziale supplementare all’interno dei locali bagno dotati di doccia e/o vasca da bagno, mediante cavi unipolari senza guaina del tipo N07V-K di sezione pari a 6 mmq. I conduttori di protezione saranno realizzati con cavi di sezione pari alla sezione del corrispondente conduttore di fase. Conduttore di fase e conduttore di protezione corrispondente faranno sempre parte della medesima conduttura. Tutti i conduttori di protezione faranno capo al collettore di terra del quadro generale di distribuzione. L’ impianto avrà le seguenti funzioni: Messa a terra di protezione di tutte le masse metalliche delle apparecchiature; Messa a terra dei poli delle prese installate nell’intera struttura; Collegamento equipotenziale delle masse metalliche del locale, quali tubazioni metalliche di adduzione dei fluidi, acqua, gas, ecc. 20 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA 5.9 Cassette di derivazione Le cassette di derivazione saranno dimensionate in modo che le giunzioni ed i cavi in esse contenute non occupino uno spazio superiore al 50% del volume interno della cassetta stessa. Si utilizzeranno i seguenti tipi di cassette di derivazione: in materiale plastico autoestinguente IP44 se installate in vista in poliestere da incasso con fissaggio del coperchio a vite IP 40 se incassate a parete. Le connessioni saranno eseguite esclusivamente all’interno delle cassette di derivazione. 5.10 Condutture portacavi Il sistema tubazioni più accessori (curva, manicotto, ingresso scatola, ecc.) sarà conforme alla norma CEI - EN 50086 parte prima e parti seconde. I conduttori saranno sempre protetti meccanicamente. Dette protezioni saranno eseguite con: tubo ed accessori rigidi in PVC autoestinguente, installazione per posa in vista; canale in metallo IP40 con accessori, per posa a soffitto e a parete; passerella in metallo con accessori, per posa a soffitto e a parete; tubo flessibile in PVC per installazione sottotraccia. I tubi protettivi ed i canali portacavi avranno un grado di riempimento tale da facilitare le operazioni d’infilaggio ed eventuale sfilaggio dei conduttori. In particolare sarà fatto in modo che il diametro interno delle canalizzazioni sia pari almeno a 1,4 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi che esse sono destinate a contenere. Comunque le tubazioni avranno un diametro interno minimo di 16 mm. I tubi protettivi saranno posati in modo da consentire un andamento rettilineo orizzontale o verticale; le curve saranno realizzate con gli appositi raccordi o scatole. Per i cavi di energia, il coefficiente di riempimento dei canali metallici non supererà il 50%, cioè la sezione occupata dai cavi non supererà la metà della sezione del canale 5.11 Installazione delle apparecchiature elettriche in luoghi particolari In presenza di vasche fisse o di docce bisogna rispettare le seguenti distanze asseconda delle zone di classificazione ossia Zona 0, 1, 2, 3. 21 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA - La zona 1 è delimitata: a) dal livello del pavimento finito e dal piano orizzontale posto a 2,25 m al di sopra del livello del pavimento finito; se tuttavia il fondo della vasca da bagno o del piatto doccia si trova a più di 15 cm al di sopra del pavimento, il piano orizzontale viene situato a 2,25 m al di sopra di questo fondo. b) dalla superficie verticale circoscritta alla vasca da bagno o al piatto doccia, oppure, per le docce senza piatto, dalla superficie verticale posta a 1,20 m dal punto centrale del soffione agganciato posto sulla parete o sul soffitto La zona 1 non include la zona 0. Lo spazio sotto la vasca da bagno o la doccia è considerato zona 1. - La zona 2 è delimitata: a) dal livello del pavimento finito e dal piano orizzontale situato a 2,25 m al di sopra del livello del pavimento finito. b) dalla superficie verticale al bordo della zona 1 e dalla superficie verticale posta alla distanza di 0,60 m dalla superficie verticale precedente e parallela ad essa Per le docce senza piatto, non esiste una zona 2 ma una zona 1 aumentata a 1,20 m - La zona 3 è delimitata: a) dal livello del pavimento finito e dal piano situato a 2,25 m sopra il pavimento. b) dalla superficie verticale al bordo della zona 2, o della zona 1 in caso di mancanza del piatto doccia, e dalla superficie verticale posta alla distanza di 2,40 m dalla superficie verticale precedente e parallela ad essa; Le dimensioni sono misurate tenendo conto della presenza di pareti e di ripari fissi 5.12 Impianti di alimentazione utilizzatori fissi f.m. Gli utilizzatori fissi e gli impianti utilizzatori di f.m. da allacciare alle rispettive reti di di distribuzione o alimentazione dedicata in partenza dal relativo quadro di distribuzione di zona, delle caratteristiche già indicate per le linee di distribuzione dorsale e per le derivazioni prese, sono suddivisi nelle seguenti tipologie con le caratteristiche costruttive indicate: a) Motorizzazione per movimentazione cancello carrabile condominiale a monte della rampa di accesso alla rispettiva autorimessa, allacciata a propria linea dedicata in partenza dal relativo quadro di distribuzione autorimessa, con interruttore automatico magnetotermico differenziale in partenza, ,linea di 22 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA derivazione in cavo FG7OR/4+T in tubo PVC e allacciamento diretto alla stessa centralina di comando in dotazione all’ impianto. b) Apparecchiature delle centrali tecnologiche (idriche e termica): allacciate direttamente al rispettivo interruttore di protezione nel relativo quadro di distribuzione , con conduttori N07VK di idonea formazione,sezione e colorazione, con proprio conduttore di protezione ed alloggiati in idonee tubazioni in PVC pesante autoestinguente posate a vista con grado di protezione IP 55. c) Quadri impianti di F.M. ascensore: derivati direttamente dal rispettivo quadro di distribuzione nel locale macchina in copertura, a sua volta derivato con propria linea dedicata in partenza dal relativo interruttore magnetotermico posto a monte, nel rispettivo quadro di distribuzione generale condominiale. A tale quadro è annessa la sezione di distribuzione delle luci e delle prese di servizio per lo stesso impianto elevatore. Il coefficiente di utilizzazione e di contemporaneità considerato per tali impianti è pari a 1. 5.13 Impianto telefonico. L’impianto telefonico previsto nel presente progetto avrà origine dal box telefonico incassato, di fornitura TELECOM, che verrà ubicato all’esterno dell’atrio di accesso alla rispettiva scala sulla stessa parete in cui verrà installato il relativo quadro di distribuzione generale condominiale, ma da questi assolutamente distinto. Per tale box verrà comunque predisposto anche il collegamento all’esterno all’armadio stradale che la suddetta società potrà installare per il collegamento alla rete urbana e che sarà costituito da idonea doppia tubazione in polietilene flessibile a doppia parete di colore blù fino al corrispondente pozzetto già predisposto, con altro progetto, lungo la strada perimetrale esterna di uso pubblico. La rete montante in uscita dal suddetto box sarà anch’essa costituita dalla sola coppia di tubazioni in PVC autoestinguente del diametro minimo di 32 mm, incassata lungo tutto il vano scala per raggiungere, ad ogni piano gli impianti predisposti per ogni unità abitativa e la presa telefonica di servizio prevista per ogni impianto ascensore nell’apposito vano di servizio all’ottavo piano. Nelle suddette tubazioni montanti predisposte la TELECOM installerà le proprie linee fino ad ognuno dei punti di consegna degli impianti suddetti. 23 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA In ogni unità abitativa la rete di distribuzione telefonica farà capo ad una apposita scatola telefonica a 1 linea esterna presso cui la suddetta Società provvederà ad installare l’apposita borchia con presa principale di tipo normalizzato Telecom con apposita protezione di linea dalla quale è prevista la predisposizione di un numero congruo di ulteriori prese telefoniche per ogni unità abitative da ubicarsi nei vari ambienti interni in funzione delle effettive esigenze dei rispettivi utlizzatori finali, seconda la già indicata Norma CEI 64-8 variante V3. Tale rete sarà realizzata con sistema a stella con un cavo in rame a 1 cp con guaina non propagante la fiamma HR/TR per interno, alloggiata in idonea tubazione incassata in PVC autoestinguente per ogni utenza e presa terminale tipo RJ45, cat.6 di tipo modulare componibile della stessa serie utilizzata per le altre apparecchiature elettriche civili da incasso. 5.14 Impianto citofonico. L’impianto citofonico previsto al servizio di tutto il complesso in questione sarà realizzato in considerazione delle caratteristiche dei sistemi di accesso ai fabbricati ed alle unità abitative, con sistema modulare digitale bifilare. E’previsto un impianto configurato come segue: n° 1 posto citofonico generale esterno, in esecuzione antivandalo, all’esterno del portone di accesso al singolo fabbricato, con pulsantiera da n° 14 a n°16 tasti da incasso, completo di modulo audio, gruppo fonico, illuminazione pulsantiera ed allacciamento elettroserratura predisposta con comando tramite apposito pulsante interno. n° 1 gruppo alimentatore di idonea potenza e opportuni relè di scambio automatico attuatore di comando cancello carrabile, da installarsi in apposito centralino modulare in resina autoestinguente in adiacenza al quadro di distribuzione generale intercondominiale da cui sarà alimentato. n° 1 citofono a parete per ogni unità abitativa, nella rispettiva zona d’ingresso , completi di gruppo fonico interno con microtelefono, suoneria regolabile, n° 2 tasti per apertura portone e riserva per eventuale accensione luce scala con linea da inserire in parallelo con la linea pulsanti luce già predisposta nel vano scala. 24 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA n° 2 derivatori di piano, ad ogni pianerottolo dei vani scala del fabbricato, con collegamento della derivazione interna alla montante, entrambe realizzate con cavo schermato alloggiato in idonea tubazione in PVC autoestinguente incassata. 5.15 Impianto di ricezione segnale TV terrestre e satellitare. L’impianto di ricezione TV in progetto sarà di tipo centralizzato e distinto per ognuno dei n° 12 fabbricati previsti , al servizio delle reti interne di servizio per ogni unità abitativa e sarà ognuno composto con sistema doppio (terrestre e satellitare distinti) come segue: n° 2 complesso di antenne terrestri (n° 1 VHF e n° 2 UHF l.b.) opportunamente orientate e installate su apposito palo telescopico zincato, opportunamente controventato, e convogliate su opportuno centralino amplificato completamente schermato, completo di idonei attenuatori sugli ingressi e con unica uscita miscelata. n° 1 antenna parabolica circolare in alluminio 100 mm con apposito supporto da palo e convertitore singolo universale collegato a multiswitch a 16 uscite completo di apposito alimentatore, per la ricezione dei segnali da un satellite prefissato. n° 2 montanti di discesa da antenne terrestri alle utenze, in cavo coassiale a basse perdite, SAT 501, in partenza dal relativo centralino al piano copertura e transitante negli appositi partitori di piano da cui sono derivate le rispettive reti interne di appartamento. n° 16 discese da multiswitch sotto parabola satellitare con cavi coassiali a basse perdite, DG703, in partenza dalla c.s. dalla centrale satellitare di testa al piano copertura e collegate le singole prese TV SAT della rete interna di ogni unità abitativa. Tutta la rete di cavi sarà alloggiata in idonee tubazioni in PVC autoestinguente incassate in muratura, complete delle necessarie cassette di smistamento e derivazione da incasso in materiale plastico ed opportunamente distinte dalle altre condutture. 25 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA 5.16 Provvedimenti per la sicurezza antincendio Al fine di ottemperare alle prescrizioni di legge per gli impianti al servizio di edifici in cui esistono ambienti (autorimesse) classificati dalle Norme CEI 64-8/7 come luoghi a maggior rischio d’incendio, sono previsti, limitatamente a tali ambienti, i seguenti accorgimenti, che hanno validità assolutamente inderogabile: a) Saranno utilizzati cavi non propaganti l’incendio ed a bassa emissione di fumi e gas corrosivi, conformi alle Norme CEI 20-22, alloggiati in tubazioni in PVC incassate in murature incombustibili o in canalizzazioni metalliche IP4X (autorimesse) e complete di proprio conduttore di protezione (PE). b) Gli apparecchi illuminanti e le custodie delle altre apparecchiature elettriche saranno realizzati in materiale autoestinguente con grado di protezione minimo IP4X , con prova al filo incandescente a 850*C e saranno installati ad una distanza non inferiore a mt 1 da eventuali oggetti in materiale combustibile. c) Tutte le linee elettriche transitanti nei luoghi a maggior rischio d’incendio indicati in a), saranno protette da interruttori automatici con protezione differenziale con soglia di intervento non superiore a 0,3A. d) Negli attraversamenti di murature di compartimentazione, le linee elettriche transitanti negli stessi luoghi suddetti saranno dotati di appositi sistemi di sbarramento della fiamma REI 120. e) E’ previsto un sistema di disattivazione di emergenza di tutto l’impianto interno in caso di incendio, realizzato mediante appositi pulsanti di sgancio in custodia sotto vetro frangibile posto in adiacenza alle vie d’esodo principali (rampa carrabile di accesso) e ad ogni accesso dalle n° 12 scale condominiali e collegamento alla bobina di sgancio a lancio di corrente del rispettivo interruttore di alimentazione generale autorimessa nel rispettivo quadro di distribuzione generale condominiale. f) E’ previsto un sistema di illuminazione di emergenza che possa assistere le persone in fuga, in caso di incendio, anche dopo che sia stata azionata la disattivazione totale dell’impianto della rispettiva autorimessa. 26 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA Oltre a tali accorgimenti, anche se non esplicitamente obbligatorio in termini normativi, il vano scala di ogni fabbricato sarà dotato di apparecchi di illuminazione di emergenza nell’atrio di ingresso e in ogni pianerottolo, come del resto già descritto in precedenza. 5.17 Impianto fotovoltaico Al fine di ottemperare ai requisiti indicati dalla Legge Regionale N°13 del 2008 (Norme per l’abitare sostenibile), il complesso edilizio in progetto sarà dotato di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabili di opportuna potenza in modo da poter sopperire al fabbisogno energetico di natura elettrica relativo all’impianto condominiale. Tale impianto sarà di tipo fotovoltaico e sarà realizzato sul del fabbricato in questione, connesso alla rete di distribuzione BT di ENEL in corrispondenza del punto di consegna e misura della rispettiva utenza passiva condominiale in modo da poter realizzare un opportuno scambio di energia e bilanciare, alla fine di ogni anno, l’energia consumata con quella prodotta, anche se in orari e periodi diversi. Il dimensionamento degli impianti fotovoltaici a servizio dell’edificio è stato sviluppato quindi in funzione dell’energia elettrica presumibilmente consumata complessivamente, in un anno, dall’ impianto condominiale, come segue: a) Edificio a n° 14 appartamenti: Superfici utile riscaldata: 1176 mq Produzione annua per unità di superficie: 14 kWh / mq Fabbisogno annuo presunto di energia elettrica: 1176 x 14= 16464 kWh Gli impianti dovranno quindi essere opportunamente dimensionati per ottenere, l’energia annua di 16.464 kWh circa. I moduli fotovoltaici previsti, saranno installati su apposita struttura in acciaio zincato da realizzare sullo stesso piano copertura, poggiati sul piano copertura con un’inclinazione pari a 10°. 27 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA La relazione tecnica specifica degli impianti fotovoltaici previsti nel presente progetto è sviluppata nell’allegato elaborato E.13 mentre il piano di installazione di essi è rappresentato nell’allegato elaborato E.8. 5.18 Impianto di protezione dalle scariche atmosferiche. Per la determinazione della effettiva necessità di un impianto di protezione dell’intero edificio dalle scariche atmosferiche, è stato elaborato un apposito calcolo di verifica per la preventiva valutazione del relativo rischio in base alle Norme CEI 62305 e rappresentato in allegato E.14. Premessa per tale verifica è che sia resa elettricamente continua tutta la struttura in c.a. mediante i relativi ferri principali e che si provveda al collegamento di essi alla rete di dispersione di terra come anche di tutti i conduttori equipotenziali predisposti al servizio di tutte le masse metalliche fisse esistenti nel costruendo complesso, al fine di annullare le scariche laterali di sovratensione conseguenti alla eventuale sovratensione. In tali condizioni tutto il complesso edilizio in progetto risulta essere auto protetto e quindi non necessitano specifici provvedimenti finalizzati a limitare ulteriormente il rischio da fulmine mediante LPS, SPD o altro 6. Verifiche periodiche L’impianto elettrico dovrà essere mantenuto in perfetto stato di efficienza con particolare riferimento ai dispositivi per la sicurezza. Gli impianti elettrici in generale devono essere controllati regolarmente, agli intervalli di tempo sotto precisati, da un tecnico qualificato. Si consiglia di eseguire le seguenti verifiche: a) Mensilmente: prova degli interruttori differenziali mediante tasto dedicato posto sugli stessi; b) Ogni 6 mesi: verifica dell’autonomia delle lampade di emergenza e di segnalazione; verifica dell’efficienza del funzionamento dei dispositivi a corrente differenziale; c) Ogni due anni Misura della resistenza di terra; 28 di 29 RELAZIONE TECNICO – SPECIALISTICA Misura di isolamento dei circuiti. Si fa presente inoltre che nel caso di cambiamento di destinazione d’uso o modifiche e/o potenziamento dell’impianto ci si dovrà rivolgere, prima di iniziare i lavori, a questo o altro studio tecnico per le verifiche del caso. 7. Prescrizioni del datore di lavoro Nel caso in cui siano impegnati lavoratori dipendenti (o equiparati) in base al D. L al DPR 462/01 il datore di lavoro, entro 30 giorni dalla messa in esercizio dell’impianto, deve inviare copia della dichiarazione di conformità all’ISPESL e all’ARPA. Le suddette dichiarazioni, nel caso sia stato attivato nel comune di appartenenza, devono essere inviate tramite lo sportello unico. Il datore di lavoro è inoltre tenuto a mantenere in perfetta efficienza l’impianto elettrico ed i dispositivi di protezione mediante idonea manutenzione. Ogni cinque anni dovrà far sottoporre l’impianto di terra a verifica da parte dell’ARPA oppure rivolgendosi a organismi individuati dal ministero delle attività produttive. Il Committente ARCA BARI Il Progettista 29 di 29