La riabilitazione possibile Il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Parma vanta una storia lunga e ricca di progetti, che ne fanno un servizio modello con una peculiarità: l’attenzione particolare rivolta specificamente al recupero sociale dei pazienti DI DANIELE PATERLINI È un patrimonio comune, ormai, ma a volte vale la pena di ricordare che Parma è stata uno dei capisaldi della rivoluzione nella psichiatria, in particolare del rapporto tra paziente e struttura, nei lontani anni Settanta. Di quella esperienza, che ha visto qui le sperimentazioni mediche, sociali e anche politiche di tante figure, a partire da Basaglia per arrivare a Tommasini, oggi rimane ancora molto. In particolare è il percorso riabilitativo che continua ad essere una fucina di idee per la ricerca, in grado di spostare sempre più avanti il limite delle azioni possibili. Ed è il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl locale a seguire e coordinare i vari progetti che sono stati e sono attivi in provincia. Un’attività immane che coinvolge una media annuale di 4-5 mila persone che afferiscono, in vario modo, ai servizi territoriali del Dipartimento e di questi ben un terzo presenta patologie serie, dove occorre prestare un’attenzione particolare e in taluni casi ricorrere anche a fasi di ricovero. Organizzato in due aree disciplinari distinte, una rivolta agli adulti e una all’infanzia e all’età evolutiva, il Dipartimento, nella sua attività complessiva si pone come obiettivo l’esecuzione di tre compi- 22 ti, la prevenzione dei disturbi, il trattamento e la riabilitazione. “Il primo si esplica sostanzialmente in un’attività di prevenzione rispetto ai fattori di rischio – spiega il direttore Franco Giubilini – gli altri due compiti invece sono svolti dalla rete di servizi, attraverso una serie di strutture ad hoc, che vanno dagli ambulatori, alle residenze, ai centri diurni, oltre all’assistenza domiciliare. Lo staff che l’azienda mette a disposizione del servizio è di circa 240 persone per l’area adulti, cui vanno aggiunti altri 60 addetti per l’area minori. Un totale, quindi, di circa 300 persone che fanno del Dipartimento di Salute Mentale, una delle realtà più importanti anche a livello di dimensioni, dell’azienda sanitaria locale“. L’alto livello dei servizi offerti, pone la struttura all’avanguardia ed è dunque uno dei fiori all’occhiello di quel welfare locale, sostenuto non solo dall’Ausl, ma anche dagli enti locali e dalla Fondazione Cariparma (che da anni manifesta una forte vocazione al sociale). “Occorre sempre un grande sforzo per mantenere gli standard raggiunti – spiega Giubilini – e fa quindi piacere quando una iniziativa innovativa, quale il treno speciale per Pechino, balza agli onori della cronaca, poiché l’attenzione ricade su tutto il sistema, un’idea buona è infatti il frutto del lavoro di tanti, non un’illuminazione improvvisa! Maggior attenzione significa anche riuscire a comunicare meglio e aiuta di conseguenza La sede del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Parma l’attività di prevenzione delle patologie e dei disturbi mentali, stiamo infatti attraversando un periodo molto delicato e accanto alle casistiche tradizionali, stanno emergendo tutta una serie di difficoltà di vario genere che riguardano i giovani e anche gli adolescenti, sempre più spesso causati dall’abuso di alcool e sostanze stupefacenti”. Prevenzione oggi significa operare immersi nella realtà. Come spiega Andrea Panizzi, operatore Ausl e consigliere della Polisportiva Va Pensiero, che opera nel campo della riabilitazione “prevenire oggi significa contattare e avvicinare le persone giovani, individuare i problemi e affrontarli prima che abbiano conseguenze serie. Si tratta di un vero e proprio servizio di prossimità, faticoso e complesso, ma che sta dando importanti ri- il mese luglio 2007 sultati, grazie anche all’aiuto di tanti volontari. È infatti molto più efficace fare un intervento nei luoghi di vita, che in ambito sanitario”. La riabilitazione è uno snodo cruciale tra le attività del Dipartimento di Salute Mentale. Se la cura affronta la crisi e i problemi dal punto di vista clinico, la riabilitazione è invece il lungo percorso che ha come obiettivo il reinserimento sociale del paziente e il recupero dell’autonomia, perchè il disagio e l’emarginazione, infatti, vanificherebbero tutti gli sforzi effettuati in precedenza. “La scelta di investire e sostenere forme di riabilitazione basate sull’inserimento in società è frutto della spinta ideale che si determinò con la chiusura dei manicomi”, spiega Giubilini. Rossella Cocconi, responsabile dei percorsi riabilitativi del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl, spiega che “il successo di un iter riabilitativo è determinato spesso dal contesto entro cui viene realizzato. Le esperienze riabilitative effettuate in luoghi diversi da quelli di vita sono meno efficaci, perciò si cercano di prediligere un percorso che portino il paziente ad affrontare problemi veri, come il lavoro, la gestione di una casa o le relazioni sociali. Non va però tralasciata la collaborazione del paziente: la consapevolezza della propria malattia è un perno fondamentale su cui poggiano le chance di successo di un percorso riabilitativo”. La continuità tra cura e riabilitazione è un elemento fondante del metodo utilizzato dal Dipartimento di Salute Mentale. I risultati e gli obiettivi finali derivano dalla combinazione delle due attività di cui è investita la struttura sanitaria e non può quindi esserci separazione. “Durante il processo di riabilitazione e recupero della persona la somministrazione di farmaci non viene interrotta, l’obiettivo è quello della progressiva riduzione, conquistata con gradualità – spiega Giubilini – e i ricoveri non vanno visti come una sconfitta, ma come momenti più critici di un percorso di recupero. Va tuttavia sottolineato però, che l’esperienza e il confronto con altre realtà che hanno seguito strade diverse, ci permettono di dire che i risultati sulla riabilitazione ottenuti tramite l’inserimento sociale e lavorativo degli assistiti, sono assolutamente positivi e fanno di Parma un modello che non teme il confronto con le realtà più avanzate”. il mese luglio 2007 Treno speciale alla partenza: destinazione Pechino! L’8 agosto partirà da Venezia un treno veramente “speciale” che raggiungerà, dopo un tragitto lungo circa 20 giorni, Pechino capitale olimpica del 2008. Si tratta di un viaggio straordinario già di per sé, che potrà contare però su qualcosa di ancor più eccezionale dei fantastici luoghi che saranno attraversati: i turisti. Il viaggio a Pechino è infatti un’iniziativa nata per favorire l’attenzione al mondo della salute mentale, ed è stato promosso direttamente dal ministero della Salute e dall’associazione “Le parole ritrovate” in collaborazione con l’associazione Anpis (Polisportive per l’integrazione sociale). Saranno 250 i passeggeri che arriveranno da tutta Italia e saliranno sul treno. Tra questi vi saranno anche 12 ragazzi della “Polisportiva Và pensiero”, che dal 1995, con il sostegno dell’Azienda USL di Parma, si occupa di riabilitazione e reinserimento sociale. “Questo viaggio non è altro che un percorso contro il pregiudizio; il treno è una carovana che porta attraverso due continenti un pezzo della parte migliore dell’Italia, dell’umanità più vera”, spiegano Andrea Panizzi e Massimo Costa, operatori dell’azienda Usl, in partenza per Pechino con Antonella Palmetti della Cooperativa Cabiria. Luca e Luigi, due ragazzi di Va’ Pensiero, illustrano con gli occhi colmi di felicità il viaggio che li vedrà a bordo della Transiberiana e della Transmongolica, che li condurrà fino a Pechino: “Là dove ci fermeremo cercheremo un team locale da sfidare a calcio. Nel viaggio avremo modo di incontrare Syusy Blady e Patrizio Roversi che faranno uno speciale per la Tv”. “La Và Pensiero – commentano Franco Giubilini , direttore del dipartimento di salute mentale e Rossella Cocconi , responsabile dell’Unità di riabilitazione dell’AUSL - è un fiore all’occhiello del dipartimento, con la finalità di facilitare l’integrazione delle persone con disagio mentale, di sensibilizzare l’opinione pubblica e di supportare le famiglie, attraverso lo sport, attività ludiche e ricreative, progetti riabilitativi individuali”. Gli organizzatori locali hanno potuto contare sull’aiuto fondamentale del Comune di Parma, della Provincia e della Fondazione Cariparma, che hanno donato i 36 mila euro, necessari alla partenza dei 12 ragazzi. ‘Va Pensiero’, quando lo sport aiuta l’autonomia L’iniziativa del treno speciale per Pechino è gestita, a livello locale, dalla Polisportiva Va Pensiero. Nata nel 1995 con il sostegno dell’Azienda USL di Parma, come associazione per la promozione della salute mentale, è composta da utenti, familiari, volontari ed operatori ed ha lo scopo di facilitare l’integrazione dei malati psichiatrici, sensibilizzando l’opinione pubblica e sostenendo le famiglie. Aderisce all’Anpis, Associazione Nazionale Polisportive per l’Integrazione Sociale. Nel 1996, grazie alla disponibilità di alcuni operatori medici, si è formato un gruppo sportivo con lo scopo di coinvolgere alcuni pazienti in attività motorie specializzanti ed utili anche a livello fisico. Si è costituito così un primo gruppo appassionato di calcio, che attraverso un preciso programma di allenamenti ha cominciato a giocare partite, affrontando altre squadre rappresentative di Servizi di Salute Mentale. Attraverso il gioco, la condivisione di momenti collettivi e delle emozioni che lo sport è in grado di suscitare, sono stati raggiunti importanti risultati sul coordinamento fisico e sull’autonomia. Da qui è nata l’idea di estendere l’attività sportiva, ampliando il ventaglio delle attività e rendendo più organica l’integrazione con l’esterno e con i normali circuiti sportivi.‘“Con questa scelta – spiega Andrea Panizzi – si è spostata l’attenzione dalla patologia alle capacità e potenzialità dei nostri utenti”. In questi dieci anni si sono susseguite così le partecipazioni ai campionati UISP, i tornei estivi e svariate amichevoli di lusso, per quanto riguarda il calcio, mentre sono nate le rappresentative di pallavolo e beach volley e di sci. È poi notevole come esperienza quella della vela, che ha portato un gruppo di quindici ragazzi della “Va Pensiero” a vincere due edizioni (2005 e 2006) del trofeo “Fuori di Vento” a Trieste e a partecipare ad una manifestazione della durata di una settimana a Marsiglia. La Polisportiva “Va Pensiero” ha la sua sede a Parma in via Reggio, 43. Per contatti tel. 0521 393677. 23