presentazione-comunicazione-interpersonale

Dott. Francesco D’Andrea
Psicologo
iscr. Albo Psicologi Regione Puglia n.2833
[email protected]
www.francescodandrea.eu
Mi presento…
A cosa serve la comunicazione

Svolge molte funzioni, tra le quali

Permette la sopravvivenza
(e la convivenza)


ci identifica
Ci permette di sviluppare relazioni
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Il feedback ci permette di capire se la
nostra comunicazione è stata efficace
Cosa voglio (e riesco a) comunicare
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I tre livelli della
comunicazione
VERBALE
PARAVERBALE
NON VERBALE
COSA
Gestualità
60%
10%
30%
Contenuto
Relazione
COME
Tono voce
La comunicazione è influenzata:
• per il 60% dal non verbale
•per il 30% dal paraverbale
•per il 10% dal verbale (contenuto)
Comunicazione verbale
Parole
La scelta delle parole e delle frasi
deve tenere conto:
-del registro linguistico da
adottare: familiare, informale,
colloquiale, formale, ufficiale,
tecnico, generico, specialistico,
gergale, burocratico
- della funzione che si intende
assolvere: informativa,
emotiva, legata al ruolo
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Comunicazione paraverbale
Tono
Timbro
Tempo
Volume
Chiarezza
Espressioni sonore
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Comunicazione paraverbale






Tono, intonazione, l’intenzione emozionale del dire
Timbro, colore del suono
Tempo, velocità dell’eloquio; pause per cercare la
parola, per sottolineare un concetto
Volume, intensità sonora per farsi ascoltare
Chiarezza, scansione delle parole per farsi
comprendere
Espressioni sonore intenzionali o automatiche:
sospirare, sbuffare, tossire ecc.
Comunicazione non verbale
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Comunicazione non verbale





-
-
Orientamento e distanza (prossemica): zona intima,
personale, sociale, e pubblica
Postura e movimento: posizione eretta, tesa, protesa,
distesa, scomposta; andatura
Direzione dello sguardo, contatto e movimenti oculari
Mimica facciale
Gesti
emblematici: sostituiscono la parola
descrittivi: arricchiscono di senso la parola
di adattamento: consentono di adattarsi alla situazione
e di gestire le emozioni
di manifestazione affettiva: abbracci, carezze, ecc
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La postura:segnali di apertura e chiusura
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Mimica facciale
Nell’uomo la mimica facciale
svolge diverse importanti
funzioni comunicative:

l’espressione delle emozioni e degli atteggiamenti interpersonali

l’invio dei segnali inerenti l’interazione in corso
36 muscoli facciali
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Movimenti e gesti
Fra i vari movimenti alcuni risultano essere particolarmente
espressivi, quali gesti delle mani ed i cenni del capo

I cenni del capo sono segnali non verbali molto rapidi ed
importanti indicatori relativi al procedere dell’interazione.

I movimenti delle mani sono altamente espressivi, possono
essere collegati a stati emotivi ed aiutano la comprensione
della comunicazione

…
adesso in segno di amicizia SCAMBIAMO
UNA STRETTA DI MANO CON I VICINI!
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Uso degli occhi

Comunica atteggiamenti
interpersonali

Esprime emozioni

Regola la
sincronizzazione di un
dialogo
Esempi di comunicazione non verbale:
gli occhi
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COERENZA TRA COMUNICAZIONE
VERBALE E NON VERBALE
Comunicazione verbale e non verbale incoerenti
(es.: pronunciare una frase gentile con
freddezza, oppure un frase critica sorridendo)
Distorsione totale o parziale del messaggio
Incomprensione tra individui
PERCIÒ
Prestare massima attenzione alla risposta
(feed-back)
La vera competenza
comunicativa
Consiste nel sapere analizzare i dati
del contesto e nel sapere adottare
lo stile più opportuno per il
conseguimento degli obiettivi
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Fattori di efficacia della comunicazione
interpersonale
Consapevolezza della propria identità in
relazione all’interlocutore
 Correttezza e compiutezza del contenuto
 Congruenza tra gli aspetti verbali e non verbali
 Corretto uso del canale utilizzato
 Uso appropriato del contesto
 Pertinenza dell’obiettivo
 Efficacia dello stile adottato

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Per comunicare con efficacia
occorre………..
1)
Divenire più coscienti dell’intera dinamica
della comunicazione, in modo da cogliere
messaggi da parte degli interlocutori che
spesso avvengono in pochissimi secondi
2) Ottenere la la massima congruenza nella
nostra comunicazione, stando attenti che i
tre livelli siano in armonia tra loro,
rafforzandosi l’un l’altro.
LO SPAZIO INTERPERSONALE
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Quali spazi…

La distanza in base a cui l’uomo regola i rapporti
interpersonali é detta Spazio Vitale o Prossemico:
potremmo rappresentarcela come una bolla di
sapone che ci avvolga; ogni violazione dello spazio
vitale, che nella nostra cultura si estende in ogni
direzione per circa 70 cm. – 1 metro, porta ad un
aumento dello stato di tensione; come dire che
ogni tentativo di entrare nella bolla, provoca una
pressione che viene avvertita come fastidiosa o
sgradevole; questo possiamo verificarlo, quando
siamo in ambienti affollati, in cui lo spazio
prossemico si riduce, al punto di arrivare al
contatto fisico; in quel caso, sopportiamo di essere
messi “al muro”; non così se qualcuno ci si avvicina
troppo quando c’è “spazio da vendere”!
GLI STILI COMUNICATIVI
STILE COMUNICATIVO ASSERTIVO:

"l'assertività è la capacità del soggetto di utilizzare in ogni contesto relazionale,
modalità di comunicazione che rendano altamente probabili reazioni positive
dell'ambiente e annullino o riducano la possibilità di reazioni negative". (Libet e
Lewinsohn)
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Adesso un bel cortometraggio…buona
visione e poi due chiacchiere insieme