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EDIZIONI
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Gruppo Editoriale Esselibri - Simone
Estratto della pubblicazione
Copyright © 2004 Esselibri S.p.A.
Via F. Russo 33/D
80123 Napoli
Tutti i diritti riservati
È vietata la riproduzione anche parziale
e con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazione
scritta dell’editore.
Per citazioni e illustrazioni di competenza altrui, riprodotte in questo libro,
l’editore è a disposizione degli aventi diritto. L’editore provvederà, altresì, alle
opportune correzioni nel caso di errori e/o omissioni a seguito della
segnalazione degli interessati.
Prima edizione:febbraio 2004
PK 31
ISBN 88-244-8771-8
Ristampe
8 7 6 5 4 3 2 1
2004
2005
2006
2007
Questo volume è stato stampato presso
Officina grafica IRIDE
Via Prov.le Arzano-Casandrino, VII Traversa, 24 Arzano (NA)
Per informazioni, suggerimenti, proposte: [email protected]
A cura di:
Grazia Sammartino
Grafica e copertina:
Gianfranco De Angelis
Impaginazione
Susy Grosso
Presentazione
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Il volume, Psicologia generale e dello sviluppo, si presenta come
uno strumento efficace per la comprensione e il rapido apprendimento degli argomenti fondamentali della disciplina, attraverso un percorso chiaro ed essenziale che tiene comunque presenti le posizioni teoriche dei vari studiosi.
Il testo è articolato in capitoli, arricchiti con schemi, rubriche di approfondimento e conclusi da una serie di test di verifica con soluzioni e
brevi commenti, che consentono di valutare il livello di preparazione
acquisito.
Allo scopo di fornire un’esemplificazione pratica delle teorie più complesse, nella rubrica di approfondimento sono il più delle volte riportati dei casi sperimentali che facilitano la comprensione della stretta
interconnessione in psicologia tra teoria e ricerca sperimentale.
Estratto della pubblicazione
Estratto della pubblicazione
1. Psicologia generale
e suo campo d’indagine
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1) Che cos’è la psicologia
La psicologia è la scienza che studia i comportamenti, la personalità e i processi mentali degli individui. Per processi mentali si intendono tutte quelle attività del cervello che permettono ai soggetti di interagire con il mondo circostante e di adattarvisi in modo intelligente (ad
esempio: emozione, percezione, intelligenza, apprendimento ecc.). La
psicologia studia quindi il modo in cui tali processi influenzano le
esperienze soggettive e i comportamenti esteriori.
Naturalmente, lo psicologo nelle sue indagini non può basarsi su
esperienze personali, sempre incomplete e spesso unilaterali, né tenere conto del «sentito dire», degli stereotipi e dei pregiudizi più diffusi
oppure delle credenze, ma deve ricorrere a un metodo scientifico,
che gli permetta di giungere a delle conclusioni generalizzabili.
La psicologia, come le altre scienze, procede per ipotesi e per verifiche: la ricerca su un determinato fenomeno viene effettuata raccogliendo sistematicamente prove empiriche (fondate sull’esperienza) che
confermino o meno l’ipotesi e che potranno essere accertate anche da
altri studiosi dando sempre i medesimi risultati.
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
Percorso di ricerca:
— ipotesi = risposta provvisoria a un determinato problema;
— verifica = raccolta empirica dei dati;
— analisi dei dati = individuazioni delle variabili;
— spiegazione teorica = conclusione che avvalora o nega l’ipotesi iniziale.
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Estratto della pubblicazione
2) La nascita della psicologia scientifica
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
Il bisogno dell’uomo di dare delle spiegazioni a fenomeni psichici,
come il sogno, il ricordo, l’emozione ecc., è nato con il pensiero stesso
dell’uomo.
Le origini della psicologia coincidono, quindi, con gli inizi della
riflessione filosofica in Grecia. Due opere del filosofo greco Aristotele
(384-322 a.C.) sono da considerare tra i primi trattati sulla psiche umana e sul suo funzionamento: il De anima, che prende in esame l’anima
considerandola forma, sostanza del corpo e come tale non del tutto
separabile da esso; i Parva naturalia, che analizzano alcuni processi
psichici, come la percezione e la memoria, in base a intuizioni non
lontane dalle moderne concezioni.
Etimologicamente la parola «psicologia» deriva dai termini greci
psyché e logos che, combinati, significano letteralmente discorso sull’anima, la parola però non risale all’antica Grecia ma fu coniata in
epoca rinascimentale dallo studioso tedesco Filippo Melantone.
A segnare il cammino della psicologia verso la conquista dello
statuto di scienza contribuirà, nel Settecento, il filosofo tedesco Christian Wolff, che in contrapposizione alla psicologia razionale aristotelica, fondata esclusivamente sulla riflessione filosofica, diede vita a
una psicologia empirica, secondo cui lo studio dell’anima andava effettuato attraverso verifiche basate sull’esperienza.
La nascita della psicologia come scienza autonoma dalla filosofia si
verificherà soltanto un secolo dopo, nella seconda metà del XIX
secolo, quando l’indagine psicologica aprendosi alla metodologia
delle scienze naturali adotterà criteri di osservazione e sperimentazione.
Da allora sino ad oggi la storia della psicologia è stata caratterizzata dallo sviluppo di varie scuole di pensiero, ognuna con i propri
concetti fondamentali e le proprie metodologie e con diversi momenti
di preminenza. Vediamo quali.
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Estratto della pubblicazione
3) Wundt e lo strutturalismo
Wilhelm Wundt è considerato universalmente il padre della psicologia moderna per l’importante contributo dato alla costruzione sistematica di una psicologia sperimentale basata su esperienze dirette e su
rigorose misure matematiche. Lo psicologo tedesco fonda, infatti, nel
1879 a Lipsia, in Germania, il primo Laboratorio di Psicologia Sperimentale all’interno della facoltà di filosofia.
Oggetto di studio della psicologia per Wundt è l’esperienza diretta o
immediata così come si presenta alla coscienza del soggetto. Compito
dello psicologo è individuare le strutture di base della mente, proprio
come il chimico analizza le più piccole parti della materia. Per questo
motivo il suo modo di procedere è stato definito chimica mentale.
Wundt individua tre stati elementari dei processi coscienti:
— le sensazioni, cioè gli elementi fondamentali della percezione (ad
esempio colore, odore, suono ecc.);
— le immagini mentali, che sono le rappresentazioni di un’esperienza del passato nella coscienza e costituiscono i fondamenti
della conoscenza;
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1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
1832 - Nasce a Neckarau, in Germania, prima di dedicarsi alla psicologia
mostra particolare interesse soprattutto per la fisiologia che studia a Tubinga, poi a Heidelberg e infine a Berlino.
1856. - Ritornato a Heidelberg consegue il dottorato in medicina e la libera
docenza in fisiologia.
1858 - Pubblica la prima parte dell’opera Contributi alla teoria della percezione sensoriale.
1873-74 - Pubblica l’opera Fondamenti di psicologia fisiologica.
1875 - Ottiene la cattedra di filosofia all’università di Lipsia.
1879 - Fonda il primo Laboratorio di Psicologia Sperimentale.
1890 - Si dedica allo studio delle manifestazioni psicologiche e sociali delle
varie popolazioni, confrontandone il linguaggio, i miti e i costumi. Da questi
studi nascerà l’opera La psicologia dei popoli in dieci volumi.
1920 - Anno della sua morte.
— gli stati affettivi, cioè i componenti elementari delle emozioni e
dei sentimenti.
Questi stati di coscienza devono essere
indagati attraverso il metodo dell’introspezione, cioè uno sforzo volontario da parte
del soggetto per metterli allo scoperto.
Le ricerche che si svolgono nel laboratorio tendono a offrire una quantificazione
delle variabili psichiche: il soggetto, sottoposto a uno stimolo controllabile e misurabile provocato dallo sperimentatore (ad esempio, un
suono, la vista di un oggetto ecc.), deve descrivere dettagliatamente le
sue sensazioni, le immagini e i sentimenti. Da questi processi elementari si formano poi gli stati di coscienza più complessi per associazione. Wundt afferma quindi la similarità di tutti i processi psichici dalle
più semplici sensazioni ai concetti astratti.
Lo studioso ha avuto numerosissimi allievi, provenienti da diversi
paesi del mondo. Uno di questi, Edward Bradford Titchener (18671927), ha divulgato le idee di Wundt negli Stati Uniti, e coniato il
termine strutturalismo per questa scuola di psicologia, per sottolineare che si proponeva di studiare le strutture e non le funzioni della
mente.
Introspezione: metodo che
consiste nella registrazione da
parte del soggetto delle proprie esperienze attraverso
l’autoanalisi.
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
4) James e il funzionalismo
1842 - Nasce a New York.
1869 - Si laurea in medicina all’università di Harvard, ma successivamente
si dedica allo studio della filosofia e della psicologia
1873 - Fonda ad Harvard il primo laboratorio di psicologia sperimentale.
1890 - Pubblica i Principi di psicologia, in due volumi, e ottiene ad Harvard
la cattedra in filosofia.
1910 - Muore a Chocorua nel New Hampshire.
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Il funzionalismo si sviluppa in America a partire dal 1890 grazie
all’opera di William James Principi di Psicologia, che sarà per molte
generazioni il fondamentale testo di psicologia su cui si formeranno la
maggior parte degli psicologi americani.
Il funzionalismo si è opposto allo strut- Coscienza: grado di consapeturalismo wundtiano soprattutto per il modo volezza delle proprie condiziodi studiare e analizzare la coscienza. Per ni. Esistono diversi gradi di
che vanno dall’asJames la coscienza è un flusso continuo e coscienza,
senza totale di consapevolezogni tentativo di «fermarne» un istante rap- za delle proprie azioni (coma
presenta una forzatura, uno snaturamento. e torpore) alla sonnolenza, alLa coscienza viene indagata da James non l’attività e all’eccitabilità.
più nei suoi elementi strutturali, ma come un insieme di processi mentali che mirano all’adattamento dell’organismo all’ambiente e quindi
alla sua sopravvivenza.
Secondo James, per conoscere la mente è necessario studiarla nella sua globalità, in quanto non si possono ridurre le azioni umane al
prodotto di singole e frammentarie esperienze consce.
I funzionalisti sono stati tra i primi a dedicarsi alla psicologia dell’età evolutiva, in particolare G. Stanley Hall (1844-1924), il quale ha
compiuto le sue ricerche insieme al gruppo della Clark University,
servendosi sia dell’osservazione diretta sia dell’analisi dei dati raccolti
per via indiretta. Stanley Hall grazie alla collaborazione di amici e
insegnanti, i quali, servendosi di questionari, riferivano i dati delle
osservazioni sui propri figli e alunni e sui ricordi della propria infanzia,
ha indagato su numerosi aspetti della mente del bambino, come le
paure, gli istinti e gli affetti, le attività ludiche, le capacità cognitive, lo
sviluppo psichico e motorio.
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1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
Per i funzionalisti è importante quindi analizzare come i processi
mentali organizzano e dirigono i pensieri e le azioni in funzione dell’adattamento dell’individuo all’ambiente.
5) Freud e la psicoanalisi
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
1856 - Nasce a Freiberg, in Moravia.
1860 - Si trasferisce con la famiglia a Vienna.
1881 - Si laurea in medicina.
1885 - Acquisisce la libera docenza in neuropatologia. In questo stesso anno
si reca a Parigi, dove segue i corsi sull’isteria e sull’ipnosi del neurologo JeanMartin Charcot alla Salpetriere.
1886 - Dirige il reparto neurologico dell’Istituto pediatrico pubblico di Vienna.
1899 - Pubblica l’opera L’interpretazione dei sogni, in cui le nuove idee
freudiane trovano formulazione.
1908 - Viene fondato il periodico «Annali della ricerca psicoanalitica e psicopatologica» del quale Freud è direttore e Jung redattore.
1910 - Viene costituita l’Associazione psicoanalitica internazionale con Jung
come presidente.
1915 - Pubblica una serie di saggi raccolti in Metapsicologia.
1920 - 21 - Escono le opere: Al di là del principio di piacere, Psicologia
delle masse e analisi dell’Io, L’Io e l’Es.
1938 - A causa dell’invasione nazista in Austria è costretto a riparare a
Londra dove muore l’anno successivo, all’età di 82 anni.
Padre della psicoanalisi è stato Sigmund Freud, che viene considerato come uno dei pensatori più profondi e originali degli ultimi cento
anni e le sue teorie, sviluppate in varie versioni, esercitano ancor oggi
una grande influenza.
Freud parte dal presupposto che non tutto quello che avviene nella mente sia trasparente alla coscienza. C’è una parte della psiche,
irrazionale, che influenza il comportamento all’insaputa dell’individuo:
l’inconscio.
L’apparato psichico è descritto da Freud in termini di opposizione
conscio-inconscio; ciò di cui siamo coscienti costituisce soltanto la
punta di un iceberg, mentre la parte immersa nell’acqua e non visibile
corrisponde all’inconscio.
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Estratto della pubblicazione
Il livello cosciente contiene tutto ciò di cui siamo consapevoli; il
livello preconscio è formato da esperienze che possono affiorare
alla consapevolezza in particolari circostanze; il livello inconscio è
costituito da esperienze generalmente risalenti all’infanzia, spesso accompagnate da sensi di colpa, che non possono riaffiorare alla coscienza, perché susciterebbero nell’individuo un’angoscia intollerabile. Successivamente Freud ha maturato una concezione definitiva dell’apparato psichico. Secondo questo modello il sistema psichico è costituito da tre componenti.
— Es, dominio delle tendenze irrazionali e dell’inconscio, «serbatoio
della vita psichica», costituito da istinti e fattori ereditari;
— Io, dominio della vita cosciente, costituito dall’interazione fra Es e
ambiente;
— Super Io, che comprende norme, leggi, divieti e precetti provenienti dai genitori e, in genere, dalla società, che il bambino interiorizza dai tre ai sei anni; svolge la funzione di censura morale.
Negli stessi anni in cui nasce e si sviluppa in America la psicologia
come scienza autonoma sperimentale, anche in Russia viene dato un
notevole impulso alla ricerca scientifica grazie alla corrente della riflessologia.
Inaugurata dal fisiologo russo Ivan Pavlov (1849-1936), la riflessologia tende a dimostrare che ogni processo psichico, per quanto complesso, può essere ricondotto agli elementi semplici che lo hanno determinato. Il riflesso è una reazione involontaria e automatica provocata da uno stimolo esterno. Ad esempio, sono dei riflessi stendere la
gamba quando la rotula viene percossa, la salivazione e la produzione
di succo gastrico alla vista del cibo quando si ha fame.
Pavlov ha dedicato molti dei suoi studi ai riflessi innati (incondizionati) approdando alla scoperta dei riflessi condizionati, che considera gli elementi più semplici dell’apparato mentale.
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1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
6) La riflessologia e la scuola storico-culturale russa
La scuola storico-culturale di Lëv S. Vygotskij (1896-1934), pur
ispirandosi ai lavori pavloviani sulle attività nervose superiori, non è di
derivazione fisiologica, ma di impostazione materialistica. Secondo
questa impostazione i processi psichici superiori (percezione, memoria, attenzione ecc.) sono determinati da fattori biologici e da fattori
culturali.
Per Vygotskij il soggetto non esiste se non in una situazione storicamente determinata. Pensare, ricordare, percepire non sono, in questa prospettiva, frutto dell’esperienza del singolo, ma il risultato della mediazione
culturale che caratterizza e contraddistingue ciascuna comunità.
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
7) La psicologia della Gestalt
La corrente psicologica della Gestalt (in italiano «forma» o «configurazione») ha rappresentato indubbiamente una delle più importanti
scuole psicologiche europee. Gli psicologi gestaltisti si sono contrapposti soprattutto alla concezione strutturalista e associazionista della
mente divisa in vari elementi, affermando che per la coscienza sono
più significative delle configurazioni organizzate e strutturate che le
singole sensazioni.
La psicologia della Gestalt si diffonde in Germania intorno al 1912
con la pubblicazione di un articolo di Max Wertheimer (1880-1943)
sul movimento stroboscopico o apparente. Lo psicologo tedesco sperimentò, infatti, che nell’accendere e spegnere due lampadine in rapida successione l’osservatore non percepisce diversi punti luminosi, ma
una sola luce che si sposta da una lampadina all’altra. Dimostrò quindi
che la successione di immagini statiche può produrre la percezione di
un movimento continuo.
Quest’effetto contraddiceva le teorie degli strutturalisti perché dimostrava che la percezione si configura sempre come un tutto organizzato, come un’unità, una totalità dotata di forma non scomponibile
nelle sue singole parti. Ad esempio, quando ascoltiamo una melodia
non percepiamo le singole note, ma una «forma melodica» dotata di
una struttura che nasce dall’insieme dei rapporti fra i suoni.
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Estratto della pubblicazione
I gestaltisti hanno affermato quindi che in ogni esperienza psichica
il tutto è diverso dalla somma delle parti che lo costituiscono. Dal punto
di vista psicologico perciò l’esperienza non si può scomporre nei suoi
elementi fisici, perché altrimenti si trasforma in qualcos’altro.
Principali esponenti di questa scuola sono stati oltre a Wertheimer,
Kurt Koffka, Wolfgang Koehler e Kurt Lewin.
8) Il comportamentismo
Nel 1913 lo psicologo americano John Watson (1887-1958) pubblica
un articolo dal titolo Psychology as the Behaviorist views it («La psicologia
vista dal comportamentista»), dando origine al movimento comportamentista e introducendo il termine «behaviorismo» (comportamentismo) per
indicare il nuovo atteggiamento che la psicologia doveva assumere.
Secondo la sua concezione bisogna tenere conto solo del comportamento osservabile, escludendo dall’indagine il problema della
coscienza e il metodo introspettivo. Watson non nega l’esistenza della
coscienza, ma ne prende le distanze non considerandola oggetto di
studio per le sue componenti troppo soggettive.
— il metodo dell’introspezione deve essere sostituito dall’osservazione obiettiva del comportamento,
— la coscienza, anche se esiste, è del tutto irrilevante ai fini della
spiegazione del comportamento, perché non suscettibile di trattamento scientifico;
— le cause che determinano i comportamenti umani vanno ricercate
nell’ambiente;
— il comportamento è determinato da una serie di risposte apprese
attraverso i processi di condizionamento studiati da Pavlov.
La psicologia deve limitarsi, perciò, a studiare il comportamento,
inteso come un’associazione tra uno stimolo (S) e una risposta (R).
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1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
La teoria di Watson è centrata intorno ai seguenti punti chiave:
L’apprendimento risulta quindi, dipendente dalle reazioni dell’organismo a tali stimoli.
Per quanto riguarda l’apprendimento l’esponente di maggior peso
di questa corrente è stato lo psicologo statunitense Burrhus Frederick
Skinner (1904-1987), che ha introdotto la distinzione tra il condizionamento operante e il condizionamento classico di Pavlov. Nella teoria
classica il comportamento nasce in risposta a uno stimolo esterno, la
mente è perciò un vaso da riempire di conoscenze provenienti dall’ambiente, nella teoria skinneriana viene, invece, data importanza alle potenzialità, alle risorse psichiche del soggetto che è in grado, tra una
gamma di comportamenti possibili, di riprodurre quel comportamento
per il quale ha provato o ricevuto una gratificazione, o una ricompensa
psicologica.
9) L’epistemologia genetica di Piaget
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
1896 - Nasce a Neuchâtel in Svizzera.
1918 - Si laurea in biologia.
1921 - Viene invitato da Edouard Claparede all’Istituto J.J. Rousseau di Ginevra, con un incarico di insegnamento e ricerca.
1926 - Pubblica le sue prime opere: Il linguaggio e il pensiero del bambino;
La rappresentazione del mondo del bambino.
1929 - Ottiene la nomina di docente di Storia del pensiero scientifico presso l’Università di Ginevra.
1932 - Diventa direttore dell’Istituto J.J. Rousseau di Ginevra.
1936 - Pubblica il libro La nascita dell’intelligenza nel bambino.
1940 - Diventa direttore del Laboratorio di psicologia dell’Università di Ginevra.
1952 - Pubblica La psicologia dell’intelligenza.
1964 - Pubblica Lo sviluppo mentale del bambino.
1968 - Pubblica La psicologia del bambino.
1980 - Muore a Ginevra.
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Estratto della pubblicazione
Lo psicologo svizzero Jean Piaget è considerato un precursore del
cognitivismo per la sua teoria sull’intelligenza e rappresenta una delle
figure più prestigiose della psicologia contemporanea.
Per Piaget l’intelligenza non è influenzata dall’ambiente esterno né
preesiste fin dalla nascita alle varie esperienze: si autocostruisce attraverso un processo di adattamento tra l’individuo e l’ambiente.
Questo adattamento consiste nell’equilibrio mobile tra assimilazione, cioè la tendenza a inserire ogni dato proveniente dall’ambiente
esterno in schemi mentali già posseduti dall’individuo, e accomodamento, cioè il processo inverso all’assimilazione, per cui i dati dell’esperienza nuova modificano gli schemi già posseduti.
L’adattamento continuo tra questi due processi determina sempre
nuovi equilibri nello sviluppo dell’intelligenza. Le fasi di questo equilibrio sono identificabili in stadi, tramite cui si sviluppa l’intelligenza,
secondo un ordine di successione e di complessità che va dal bambino all’adulto.
Più che uno psicologo quindi Piaget può Epistemologia: studio critico
essere considerato un epistemologo. L’epi- della natura e dei limiti della
stemologia genetica è lo studio del passag- conoscenza scientifica, riferito in particolar modo alla megio dagli stadi di minore conoscenza a quel- todologia della scienza.
li più avanzati.
Il cognitivismo nasce all’inizio degli anni sessanta e, più che rappresentare una vera e propria scuola di pensiero, può essere considerato un orientamento culturale che ha accomunato, e accomuna tuttora, ricercatori di idee e tendenze diverse.
Il cognitivismo si sviluppa in contrapposizione al comportamentismo, anche se, in parte, può essere interpretato come un’evoluzione
delle teorie behavioristiche. Infatti, alcuni comportamentisti, tra cui
Edward Tolman (1886-1959), hanno sostenuto che il comportamento
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Estratto della pubblicazione
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
10) Il cognitivismo
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
non può essere analizzato semplicemente osservando le reazioni del
soggetto verso stimoli misurabili: intervengono numerosi fattori che
presuppongono l’esistenza della mente. Questi studiosi hanno assegnato alla psicologia il compito non solo di studiare il comportamento,
ma anche di indagarne i meccanismi sottostanti, ossia il loro funzionamento interno, anche se non direttamente osservabile.
La nascita ufficiale della corrente cognitivista e della sua divulgazione viene di solito fatta risalire al 1967, anno di pubblicazione del testo
Cognitive Psychology di Ulrich Neisser
Cibernetica: scienza che si
(1928). In questo periodo entravano in funoccupa dello studio e della rezione i primi computer e si affermava la cializzazione di macchine capaci
di riprodurre le funzioni del
bernetica, i cui influssi sono piuttosto evicervello umano.
denti nella concezione di Neisser: la mente è
come un processore che elabora le informazioni, attribuisce loro un significato, ne trattiene le rappresentazioni,
registra le caratteristiche principali, le confronta, le integra, le utilizza sia
per risolvere problemi consueti, sia per affrontare situazioni nuove.
All’inizio degli anni settanta all’interno degli studi cognitivi, si è
imposta una corrente di ispirazione ecologica, che ha avversato la
prospettiva dell’uomo concepito come un computer che elabora dati,
perché questi ultimi sono già presenti nel contesto ambientale ed è
possibile coglierli direttamente. Tra l’individuo e l’ambiente esiste un
rapporto di interdipendenza che influenza il processo evolutivo del
soggetto nelle diverse tappe e lo sviluppo della sua personalità.
Gli psicologi ecologici studiano, quindi, i contesti di comportamento immediatamente circostanti e che direttamente influenzano l’individuo (la casa, il quartiere, la classe, il terreno di gioco, il gruppo dei
pari). Tuttavia, sapendo che le influenze sociali sul comportamento si
estendono all’esterno del sistema dal più piccolo (micro) al più grande (macro) sistema, la loro ricerca si spinge al di là dell’ambiente
prossimo per considerare le più ampie forze sociali, culturali, economiche e politiche che influenzano gli individui e che guidano i contesti del comportamento dove questi agiscono.
Il cognitivismo è caratterizzato, quindi, da un’elevata eterogeneità
di concezioni; ciò che avvicina questo gruppo di studiosi è la scelta
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dell’oggetto della ricerca, cioè i processi cognitivi e il funzionamento
della mente.
Negli ultimi decenni del XX secolo il cognitivismo ha sviluppato
un’organizzazione dottrinale unitaria grazie all’opera di alcuni studiosi, tra questi ricordiamo lo psicologo americano Howard Gardner
(1943), che in La nuova scienza della mente ha fissato in cinque punti
i confini e le prospettive della scienza cognitiva. Vediamoli in schema.
CONFINI E PROSPETTIVE
DELLA SCIENZA COGNITIVA IN CINQUE PUNTI
1) Rappresentazione mentale: si trova in una posizione intermedia tra dati in entrata e in uscita. È alla base
dello studio delle operazioni di sintesi, trasformazione, ricerca e scelta del materiale rappresentato.
2) Computer: costituisce la prova della capacità dell’uomo di compiere operazioni mentali simili e superiori a
quelle svolte dalla macchina da lui stesso creata.
3) Ridimensionamento delle emozioni: la scienza cognitiva tende deliberatamente a mettere da parte i
fattori affettivi o emozionali, non perché questi siano considerati irrilevanti, ma in quanto affrontarli rende più
difficile l’impresa di fondare una scienza cognitiva.
4) Interdisciplinarità: la scienza cognitiva nasce dall’apporto di varie discipline quali: filosofia, psicologia,
linguistica, antropologia, neuroscienza ecc.; la sfida futura sarà il superamento dei confini tra queste singole
discipline per creare una scienza cognitiva unificata.
Gardner è giunto recentemente alla notorietà anche in Europa dando
vita a una nuova concezione dell’intelligenza: esistono una pluralità di
intelligenze, separate verticalmente, relativamente indipendenti una
rispetto all’altra (intelligenza logico-matematica, linguistica, musicale,
spaziale, corporeo-cinestetica, personale, interpersonale).
11) Dal cognitivismo alla psicologia culturale
Un cenno a parte merita lo psicologo americano Jerome Seymour
Bruner (1915), sia per l’importante ruolo assunto come teorico della
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Estratto della pubblicazione
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
5) Filosofia classica: considerata da Gardner: «logico punto di partenza per investigazioni nel campo della
scienza cognitiva».
psicologia cognitiva, sia per il suo notevole impegno in campo pedagogico. Fin dagli anni sessanta con la fondazione, ad Harvard, del
Centro degli Studi Cognitivi, di cui sarà direttore fino al 1972, Bruner è
promotore di un nuovo modo di concepire la mente e l’intelligenza.
Egli sostiene che lo sviluppo dell’intelligenza non è altro che sviluppo delle strategie adottate via via dall’uomo per ordinare e semplificare i dati che provengono dall’ambiente esterno. Queste strategie
non sono, come riteneva Piaget, universali e valide per tutto il genere
umano, ma variano da cultura a cultura e da individuo a individuo.
Bruner ha recentemente denunciato la crisi in cui versa la psicologia cognitiva, che ha abbandonato i suoi interessi originari per dedicarsi ai processi mentali senza tenere in considerazione la cultura nella
quale l’individuo è immerso. Lo psicologo si è attivato, quindi, per la
fondazione di una psicologia culturale volta a studiare come ogni
individuo, all’interno di un determinato contesto culturale, ricerchi il
significato delle proprie esperienze.
Il modo più naturale e precoce di organizzare l’esperienza è per
Bruner il narrare. Raccontando storie su noi stessi e sugli altri diamo
un significato alla realtà.
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
La narrazione autobiografica permette di costruire il nostro Sé. La
memoria non conserva semplicemente una copia del passato ma la storia che ogni volta inventiamo di noi stessi: il ricordo è un atto creativo.
12) Campi di applicazione della psicologia
La ricerca psicologica non mira soltanto alla conoscenza dei fatti e
all’individuazione delle leggi che governano il comportamento umano,
ma presenta una finalità pratica: migliorare le condizioni di vita dell’uomo
e orientarlo verso quelle attività per cui mostra maggiori inclinazioni.
Tra le principali aree di differenziazione della psicologia applicata
abbiamo: la psicologia clinica, la psicologia dell’educazione, la psicologia del lavoro, la psicologia giudiziaria.
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Estratto della pubblicazione
La psicologia clinica si occupa delle strutture della personalità
individuale, indagando soprattutto sui disturbi psichici, sulla loro diagnosi e sul loro trattamento (psicoterapia). Le tecniche impiegate in
psicologia clinica sono essenzialmente: l’osservazione dei comportamenti, spontanei o provocati attraverso test, e il colloquio tra lo psicologo o lo psichiatra e il paziente.
La psicologia dell’educazione studia i problemi relativi all’apprendimento scolastico, alla sua valutazione e alle difficoltà di adattamento in età scolare. I metodi più utilizzati sono l’osservazione, la
sperimentazione e i test.
La psicologia del lavoro si occupa dell’addestramento del personale analizzandone le dinamiche psicologiche individuali e di gruppo.
Si propone soprattutto di facilitare l’inserimento dell’individuo nel campo
lavorativo che gli consente di esprimere e di valorizzare nel modo più
efficace le sue potenzialità e le sue attitudini. Tra i vari settori di ricerca
e di applicazione della psicologia del lavoro ricordiamo la psicologia
industriale e la psicologia commerciale (pubblicità e marketing).
La psicologia sociale studia le interazioni tra gli individui e gli
altri membri della società, ossia il comportamento effettivamente posto in essere dall’individuo nelle situazioni che la vita gli prospetta di
volta in volta, contrapposto al comportamento esibito in condizioni
create artificialmente da uno psicologo.
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Estratto della pubblicazione
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
La psicologia giudiziaria studia le condizioni sociali, culturali,
etiche e politiche che governano il comportamento umano; indaga
soprattutto sul comportamento criminale e su quello decisionale dei
giudici.
Test di verifica
1. La psicologia è la scienza che studia:
❏
❏
❏
❏
❏
a)
b)
c)
d)
e)
La realtà sociale.
Il corso oggettivo degli eventi umani attraverso il tempo.
La cultura dei vari popoli.
Il modo in cui gli uomini producono beni e servizi.
I comportamenti degli uomini e i processi mentali.
2. Il primo laboratorio di psicologia fu fondato:
❏
❏
❏
❏
❏
a)
b)
c)
d)
e)
Nel
Nel
Nel
Nel
Nel
1789.
1899.
1879.
1913.
1889.
3. Chi definì la dottrina di Wundt strutturalismo?
❏
❏
❏
❏
❏
a)
b)
c)
d)
e)
E. B. Titchener.
J. Dewey.
W. James.
J. Cattel.
G. S. Hall.
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
4. Il funzionalismo si è dedicato soprattutto:
❏
❏
❏
❏
❏
a)
b)
c)
d)
e)
Al comportamento osservabile.
Ai desideri inconsci.
Agli stati elementari dei processi coscienti.
Alle funzioni della mente.
Ai riflessi condizionati.
5. Per gli psicologi della Gestalt:
❏ a) La percezione non è la somma delle singole parti.
❏ b) La percezione è la somma delle singole parti.
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❏ c) La percezione precede la sensazione.
❏ d) La percezione va scomposta nei suoi elementi semplici.
❏ e) La percezione è il risultato di un’associazione di elementi.
6. Su quale aspetto della vita psichica si concentra in particolare modo
la teoria freudiana?
❏
❏
❏
❏
❏
a)
b)
c)
d)
e)
La percezione.
L’intelligenza.
Il linguaggio.
L’inconscio.
L’apprendimento.
7. Chi si è dedicato in particolare modo allo studio dei riflessi?
❏
❏
❏
❏
❏
a)
b)
c)
d)
e)
Jean Piaget.
Lev S. Vygotsky.
Ivan Pavlov.
Kurt Levin.
John Watson.
❏
❏
❏
❏
❏
a)
b)
c)
d)
e)
Il pensiero cosciente.
Il pensiero inconscio.
Il pensiero creativo.
Il comportamento manifesto.
I processi cognitivi.
9. Per Piaget lo sviluppo cognitivo avviene attraverso un processo di:
❏
❏
❏
❏
❏
a)
b)
c)
d)
e)
Acquisizione della fiducia di base.
Rievocazione di capacità innate.
Autoconsapevolezza.
Interazione tra dati soggettivi e oggettivi.
Assimilazione e accomodamento.
21
Estratto della pubblicazione
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
8. Per i comportamentisti la psicologia deve limitarsi a studiare:
10. Quale tipo di condizionamento ha studiato Skinner?
❏
❏
❏
❏
❏
a)
b)
c)
d)
e)
Condizionamento
Condizionamento
Condizionamento
Condizionamento
Condizionamento
classico.
stimolo-risposta.
operante.
passivo.
riflessivo.
1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
Soluzioni e commento
1. Risposta esatta: e). La psicologia è la scienza che studia i comportamenti, la personalità e i processi mentali degli individui. Per processi mentali
si intendono tutte quelle attività del cervello che permettono ai soggetti
di interagire con il mondo circostante e di adattarvisi in modo intelligente (ad esempio: emozione, percezione, intelligenza, apprendimento ecc.).
2. Risposta esatta: c). Wundt è considerato il padre della psicologia
moderna perché fu uno dei primi studiosi ad applicare alla psicologia il metodo sperimentale. Fondò, infatti, il primo Laboratorio di
Psicologia Sperimentale a Lipsia nel 1879.
3. Risposta esatta: a). Il termine strutturalismo fu coniato dallo psicologo
di origine inglese Edward B. Titchner, il quale è stato uno dei più
fedeli allievo di Wundt e propugnatore delle sue idee negli Stati Uniti.
4. Risposta esatta: d). La psicologia funzionalista è stata caratterizzata
da un forte pragmatismo, infatti era interessata soprattutto alle funzioni della mente più che alla sua struttura.
5. Risposta esatta: a). Secondo gli psicologi della Gestalt la percezione non
equivale alla somma dei singoli elementi di cui è composta. La configurazione unitaria, la «forma» è ciò che rende possibile alle parti di prendere quel particolare aspetto. Esistono quindi dei processi mentali innati
che ci fanno cogliere la totalità e non le parti disarticolate fra loro.
6. Risposta esatta: d). Per Freud la psiche è una struttura composta da
istanze ben differenziate: coscienza, preconscio e inconscio. Sull’inconscio si concentra in particolare modo la teoria freudiana:
luogo della psiche in cui sono stati rimossi desideri di natura fondamentalmente sessuale, inaccettabili per la coscienza.
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1. Psicologia generale e suo campo d’indagine
7. Risposta esatta: c). Secondo il fisiologo russo Ivan Pavlov ogni
comportamento deriva dall’interazione individuo-ambiente e il
riflesso rappresenta il punto nodale di questa relazione. A Pavlov
si deve la scoperta dei riflessi condizionati.
8. Risposta esatta: d). Per il comportamentismo l’oggetto della ricerca psicologica è esclusivamente il comportamento manifesto, osservabile.
9. Risposta esatta: e). Per Piaget l’intelligenza si sviluppa attraverso
un processo di adattamento dell’individuo all’ambiente, che si
articola in due momenti fondamentali: assimilazione e accomodamento.
10. Risposta esatta: c). Skinner studia il condizionamento operante
distinguendolo dal condizionamento classico di Pavlov. Nella sua
teoria assumono notevole importanza le potenzialità, le risorse
psichiche del soggetto, mentre in quella classica la mente non è
altro che un vaso da riempire di conoscenze provenienti dall’ambiente esterno.
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Estratto della pubblicazione
2. Psicologia dello sviluppo e teorie
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1) La crescita dell’individuo
Lo sviluppo umano è un processo che
Interazione: influenza recidura tutta la vita e implica una serie di
proca di due variabili, in cui
ciascuna modifica i propri
adattamenti che si realizzano attraverso l’incomportamenti in rapporto a
terazione continua tra organismo e amquelli dell’altra, anticipandoli
biente. La psicologia dello sviluppo si oco rispondendovi.
cupa delle modificazioni che subisce la
persona nelle diverse età della vita, con particolare riferimento allo
sviluppo cognitivo, affettivo e sociale.
Nella psicologia dello sviluppo esistono attualmente tre approcci
che si interessano a differenti trasformazioni psichiche cui va incontro
l’individuo nel tempo. Queste tre distinte psicologie dello sviluppo
sono: la psicologia dell’età evolutiva; la psicologia del ciclo di vita; la
psicologia dell’arco di vita.
2) La psicologia dell’età evolutiva
2. Psicologia dello sviluppo e teorie
La psicologia dell’età evolutiva studia particolarmente le fasi dell’età preadulta, in cui l’individuo porta a compimento la sua maturità:
— infanzia: divisa in prima infanzia fino a 3 anni, seconda infanzia
fino ai 6 e terza infanzia dai 6 ai 12;
— adolescenza: divisa in preadolescenza fino a 15 anni e adolescenza, che alcuni fanno arrivare ai 18 altri prolungano fino ai 25.
Queste suddivisioni si fondano sul presupposto che da un periodo
all’altro si verificano cambiamenti molto importanti (camminare, parlare, ragionare ecc.), tuttavia tengono conto anche dei cambiamenti
ambientali, ad esempio il passaggio dal mondo familiare alla scuola, e
della posizione che gli individui in quella determinata età occupano
nella società.
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Estratto della pubblicazione
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