cuc. sr cordr - Allarme Scientology

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©Camera-Eye, Paolo Miguel Baquiano deviantart
CUC. S R CORDR
N
o, Elsie, tu non capisci. Ho già scritto su di
A.N.T. Farm. Ne è sicuro Rutger Hauer, l'attore che interpre-
te... una dozzina di volte. Quella tua buffa pie-
tava il celeberrimo monologo nel film Biade
ga del labbro, da coniglietto, l'ho m e s s a in un
«Non mi ricordo un solo volto tra i miei insegnanti, ma degli
racconto sei anni fa; il modo in cui l'espressione del tuo viso
uomini che mi hanno offerto un lavoro o delle città incontrate
cambia quando stai per ridere... è un tratto che ho attribuito
per raggiungerlo, ho una perfetta memoria fotografica» (//
a una delle prime ragazze di cui abbia mai scritto; il modo
Fatto Quotidiano,
in cui mi attardavo a darti buonanotte, sapendo che sare-
com Pagani e Federico Pontiggia).
Runner^982),
12.08.2013, p. 9, intervista a firma di Mal-
sti corsa al telefono non appena ti fossi chiusa la porta alle
Ne parla il regista Gabriele Muccino sul suo profilo fa-
spalle... tutto questo l'ho messo in un mio libro che ho già
cebook: «24 fotogrammi al secondo. La retina non riesce
scritto una volta» (p.124). È Francis Scott Fitzgerald in un
a scorgere la differenza tra un fotogramma e il successivo
incontro con una sua vecchia fiamma riportato nel libro Good
per la memoria fotografica che vi resta impressa per micro
luck and Goodbye (Donzelli Editore, 2013). Elsie gli rispon-
istanti e permette la magia dello scorrimento veloce di im-
de; «Capisco. Solo perché non ti ho corrisposto, mi hai fatta
magini apparentemente unite tra loro ma che di fatto non
a pezzi, un po' alla volta» (p.124). E invece no, Elsie proprio
lo sono». M a lo scrive anche Italo Calvino in Se una notte
non capisce. C h e lei lo a v e s s e corrisposto o no, Scott Fitzge-
d'inverno un viaggiatore
rald l'avrebbe comunque fatta a pezzi. Perché è così che si
passare inosservato sono stato scrutato, fotografato da oc-
ricordano le cose. Il cervello non scatta fotografie. Gli eventi
chi cui non posso illudermi di esser sfuggito, occhi che non
sono vissuti nella loro totalità, ma memorizzati a pezzettini.
dimenticano nulla e nessuno che si riferisca all'oggetto della
(1994), «Ecco che io che dovevo
gelosia e del dolore» (Oscar Mondadori, p. 24).
lo ho memorizzato cose che voi umani
non potreste immaginarvi
L'idea che esista la memoria fotografica è molto diffusa.
Nel libro La società della mente (1989), lo scienziato
Marvin Lee Minsky spiega che quello della memoria fotografica è un mito senza fondamento. Non ricordiamo mai
Viene attribuita a personaggi di fantasia, come Olive Doyle,
molte cose riguardo un'esperienza particolare. Di volta in
interpretata da Sierra McCormick nella serie televisiva
volta, il nostro cervello decide selettivamente di trasferire.
spesso senza che ce ne rendiamo conto, solo determinati
elementi nella memoria a lungo termine (dove possono restare per anni).
Memoria fuori dal comune
>
La fotografia è una riproduzione fedele di un momento.
Nel confronto tra una foto e la scena originale, non potrem-
Questi dettagli devono essere classificati, perché sono
mo mai notare la m a n c a n z a di un dettaglio, né la presenza
utili, pericolosi, insoliti o importanti per altri motivi. E c c o
di elementi difformi. Al contrario, la memoria si basa su rico-
perché i ricordi vengono scomposti. Non rivestirebbe alcun
struzioni. Questa osservazione è divenuta palmare quando
interesse per la specie umana conservare enormi quantità
si è scoperto che, a differenza delle fotografie, i ricordi non
di ricordi non classificati. Pensate che fatica se, per trova-
combaciano con l'evento che si vuole ritenere. L'inaffidabi-
re l'evento che vogliamo richiamare alla mente, dovessimo
lità del ricordo è stata dimostrata da numerosi scienziati col
passare ogni volta in rassegna miliardi di fotografie di tutti i
perfezionamento di variegate modalità di creazione di falsi
momenti vissuti.
ricordi. Il più famoso è il paradigma D R M , dal nome dei suoi
Al contrario, esistono dettagli eterogenei che conservia-
creatori, Deese-Roediger e McDermott (1995).
mo in diverse aree del cervello e ricostruiamo al momento
Leggere una lista di sostantivi semanticamente correlati
opportuno. È come s e al momento di conservare una pizza,
alla parola ésca leone (es., tigre, circo, giungla, domatore,
piuttosto che riporla in frigo tutta intera, avessimo la pos-
tana, cucciolo. Africa, criniera, gabbia, felino, ruggito, fero-
sibilità di scomporla per estrapolarne farina, lievito, sale,
cia, orso, caccia, fierezza) induce erroneamente a ricordare
mozzarella, pomodoro e acqua, in modo da servircene in
che anche leone fosse presente. Inoltre, domande voluta-
seguito come preferiamo. Per rifare la stessa Margherita o
mente deviami insufflano in molti casi persino il ricordo di
per comporre altre pietanze. Elementi relativi ad un unico
una s e q u e n z a inesistente nei filmati dei telegiornali. C o n
momento passato possono essere richiamati per ricostruire
questa tecnica, i video fantasma dell'incidente della princi-
una precisa traccia di memoria.
Oppure, combiniamo insieme per la prima volta pezzi
p e s s a Diana o dell'assassinio del politico olandese Pim Fortuyn sono tipicamente "ricordati" da due terzi delle persone.
sparsi di ricordi diversi, nella simulazione di un episodio fu-
I ricercatori avevano finora studiato questi fenomeni soltanto
turo (per chi volesse approfondire i meccanismi alla base
in persone con una memoria nella media.
dell'immaginazione del futuro, rimandiamo al n. 90 di Mente
e Cervello, pp. 94-101, "Il futuro non sarà com'era").
Tuttavia, recentemente è stato identificato un modesto
numero di individui con una memoria di eventi passati au-
O ancora, particolari singoli sono rimestati in dipinti, ro-
tobiografici altamente superiore, in grado di ricordare che
manzi, sculture, sceneggiature. Dunque, non solo non esi-
giorno della settimana fosse il 29 aprile 2010 o cosa fosse
ste la memoria fotografica, ma un sistema di questo tipo non
s u c c e s s o in un giorno qualsiasi della loro vita dalla tarda
sarebbe neanche funzionale. Non consentirebbe la creazio-
infanzia in poi. C o m e Mister Memory, l'uomo dalla memoria
ne di opere d'arte, la predizione del futuro, né tantomeno
prodigiosa che imparava ogni giorno 50 fatti nuovi, riuscen-
l'invenzione di storie ( B O X 1).
do a ritenerli tutti. «Storia, geografia, articoli di giornale, libri
BOXI
LQ
persistenza dello memorio nell'immoginozione
L'intuizione che l'immaginazione non prescinda dalla realtà a c c o m u n a molti scrittori. Intervistati d a Caterina Bonvicini per // Fatto Quotidiano, diversi autori si sono confrontati sul tema del rapporto tra c o s e vissute e immaginate. L a
scrittrice statunitense Elisabeth Strout spiega che i personaggi non sono altro che un'unione dei tratti di tante persone
reali. «A volte, quando sono nella metro, mi capita di osservare una faccia per quaranta minuti e di dirmi: A h , che faccia
interessante. Poi però queste persone le mescolo, le costruisco» (9.12.13, p. 12). L'autrice, J h u m p a Lahiri, parlando
della protagonista del suo ultimo romanzo. La Moglie, dice: «Mi chiedo ancora adesso: M a chi è? D a dove è venuta?
Vengono dal cervello, i personaggi, o dalle suggestioni. Magari conosco una persona, scambio due parole, mi dice
qualcosa che rimane con me e questo diventa uno spunto. Quella persona poverina non è consapevole di avermi
regalato una c o s a che mi interessa, ma s p e s s o è così» (12.01.14, p. 12).Yasmina R e z a , drammaturga francese, parla
degli avvenimenti passati come della "luce delle stelle morte" (23.12.13, p. 12), ossia cose viste e sentite in un certo
momento, la cui luce persiste. Ed è proprio grazie alla persistenza di quella luce che nascono le sue opere. «Joyce
dice che l'immaginazione è ricordo e cerca di eliminare la distinzione fra le due cose. E Shelley, nella Difesa della poesia, dice che nella poesia noi dobbiamo immaginare quello che già sappiamo. Quindi ha una linea analoga a quella di
Joyce, cioè la memoria e l'immaginazione sono strettamente connesse. Secondo me, bisogna immaginare delle cose
di cui però si ha avuto esperienza» (6.01.14, p. 12). Questa la riflessione dello scrittore e giornalista britannico Edward
St. Aubyn. Si può opinare che per un artista sia meglio immaginare attingendo dalla memoria episodica (le cose di cui
abbiamo avuto esperienza) o piuttosto dalla memoria semantica (le c o s e che sappiamo), m a (almeno per il momento)
è certo che non si può immaginare ciò che non si conosce.
Queoi - numero 18 - Estete ZOm
BOX 2 IpertimesiQ: fTloderni Pico dello fTìirondolo
HK è un ragazzo di vent'anni, cieco dalla nascita, s e -
logy of Learning
and Memory, 2012). Inaspettatamente,
condo c a s o di ipermnesia autobiografica (dopo una don-
anche il nucleo caudato e altre aree implicate nel distur-
na sulla quarantina, A J ; Parker et al., Neurocase, 2006) ri-
bo ossessivo-compulsivo erano più grandi negli 11 adulti
portato nella letteratura scientifica (Ally et al..
Neurocase,
rispetto alla media. J a m e s McGaugh, il neuroscienziato
2012). Le prestazioni di H K in compiti di memoria classici,
che ha condotto la ricerca, affermò che queste persone
che prevedono il ricordo di liste di parole, sono perfetta-
mostravano, in effetti, tendenze ossessive o compulsive,
mente nella media. Tuttavia, H K ricorda in modo insolita-
sebbene non avesse diagnosticato a nessuna di loro un
mente efficace le sue esperienze autobiografiche. HK e
disturbo ossessivo-compulsivo vero e proprio. A d e s e m -
A J pensano in continuazione ai propri ricordi. A J racconta
pio, esibivano comportamenti pronunciati di evitamento
che ha cominciato a forzarsi a ricordare le sue esperienze
dei germi (lavavano le chiavi prima di riporle in tasca, s e
dall'età di 8 anni.
queste erano cadute sul pavimento). LePort sospettava
I ricercatori hanno riscontrato nel cervello di H K un'i-
che qualche forma anche inconsapevole di ripetizione
pertrofia dell'amigdala, con un volume del 20% superiore
subvocalica del ricordo, legata a tali tendenze, potesse
alla media (Figura 1). Inoltre, le connessioni cerebrali tra
rafforzare in queste persone la capacità di conservare i
amigdala e ippocampo sono più pronunciate in H K che
ricordi a lungo termine. In effetti, la loro memoria è stra-
nei controlli sani. Ciò vuol dire che l'amigdala, struttura
ordinaria solo per ricordi autobiografici, per il resto è del
sottocorticale importante nella codifica dei ricordi auto-
tutto normale, e anzi non sono persone particolarmente
biografici più emotivi, non solo è più grande, m a è an-
dotate in altri domini cognitivi.
che iperattiva nel cervello di HK. Brandon Ally, autore
dello studio, spiega che l'amigdala ipertrofica potrebbe
sovraccaricare emotivamente
le informazioni, renden-
dole dunque più rilevanti e più facili d a ricordare. Questi
Q
48
risultati sono conformi a quelli di un altro studio che individuava in 11 adulti dotati di una memoria straordinaria
una rete di 9 regioni cerebrali (incluso il giro temporale e
il fascicolo uncinato sinistro, che connette l'ippocampo e
l'amigdala alla corteccia frontale), d'importanza cruciale
per la memoria autobiografica, morfologicamente diverse
per forma e misura rispetto alle stesse regioni presenti
nel cervello di coetanei normali (LePort et al.,
Neurobio-
Figura 1. L'analisi volumetrica dei cerveiio di HK riveia ctie il volume
dell'amigdala destra (mostrata sulla destra in tre diverse prospettive)
è più grande rispetto a quello dell amigdala del controlli normali. In blu
le aree dell'amigdala più significativamente voluminose (Ally et al., 2012).
di scienza. Milioni e milioni di fatti» (Il club dei39, Hitchcock,
Nel test dei filmati, lo sperimentatore dava falsamente
1935). Queste persone conoscono gli eventi pubblici meglio
per scontato che esistesse un video (mai esistito nella real-
delle persone "normali" e, per ricordare c o s a sia successo
tà) dell'aereo United 93 caduto in Pennsylvania ri1 Settem-
loro un giorno a caso di dieci anni fa, impiegano meno tem-
bre 2001 e sollecitava i partecipanti a ricordare i dettagli di
po di quello che serve a noi per ricordare c o s a abbiamo fatto
quel video "visto" anni prima. In realtà, il tentativo era quello
l'altro ieri sera ( B O X 2). Generalmente ricordano non solo
di innestare un falso ricordo e di verificare se questa tecni-
la data, ma anche dove si trovavano quando sono venuti a
c a funzionasse anche in persone che ricordano tutto quasi
conoscenza di un determinato evento pubblico. Ritengono
perfettamente. Alla richiesta dello sperimentatore, «Ricorda
le informazioni pubbliche associandole a quelle personali. E
quanto durava il video?», ad esempio, uno dei partecipanti
gli errori? Rispetto ai dettagli che possono essere verificati, i
rispondeva: «Durava pochi secondi. Non era lungo. S e m -
nostri Mister Memory si sbagliano solo nel 3% dei casi.
brava come se qualcosa stesse cadendo dal cielo. Probabil-
Elizabeth Loftus e i suoi colleghi dell'Università della C a lifornia hanno reclutato nel 2013 venti persone con una memoria autobiografica eccezionale e pubblicato i risultati delle loro valutazioni sulla rivista Proceedings
Academy
of Sciences
of ttie National
mente era molto veloce, ma io ero semplicemente attonito
nel vedere quella cosa venire giù» (p. 2).
Il tentativo era, dunque, riuscito. Il falso ricordo era stato
innestato. Questo vuol dire che il meccanismo di memoria
( P N A S ) . Lo studio ha mostrato che
ricostruttivo, e potenzialmente proclive ad errori, è peculiare
anche questi individui sono suscettibili, proprio come noi co-
degli umani. U n a memoria di gran lunga superiore alla nor-
muni mortali, al falso ricordo della parola ésca (in 14 liste
ma non immunizza da errori, perché funziona sempre sulla
D R M su 20), 0 al falso ricordo di filmati inesistenti in risposta
base dello stesso meccanismo che accomuna tutti, smemo-
a suggerimenti devianti o ad esercizi di immaginazione.
rati e individui più dotati.
com/watch?v=HaYwTxDfmHU). M a sono casi rari, riscontrati in persone estremamente focalizzate sui propri ricordi
visivi. Non esistono nella realtà persone affette da autismo
con le prodigiose abilità di ricombinazione visiva di Lisbeth
Salander, hacker nata dalla penna di Stieg Larsson.
Nel 1970 Stromeyer e Potska pubblicarono sulla rivista
Nature uno studio su un caso singolo. Il caso era quello della moglie ventitreenne di Stromeyer, artista molto dotata,
nonché insegnante all'università di Harvard, che mostrava
un'eccezionale memoria visiva. Un giorno la signora ascoltò
una conversazione tra il marito e un suo collega a proposito
di test di memoria ritenuti mediamente molto complessi.
La signora chiese di poter visionare il test e lo trovò "di
una facilità ridicola" (p. 347). Il marito valutò le sue abilità
su una serie di compiti della stessa natura ed effettivamente le prestazioni del suo c a s o singolo furono sbalorditive.
In seguito, John Merritt volle replicare questi risultati su un
campione più vasto, usando un test simile a quello somministrato alla signora Stromeyer (Figura 2). Pubblicò una serie
di annunci su riviste, giornali, libri con tutte le indicazioni per
svolgere il test comodamente da casa. Milioni di persone
lessero quegli annunci. Trenta persone contattarono Merritt con la soluzione esatta. Merritt invitò quindici di queste
persone (quelle che abitavano nell'area di Philadelphia)
per una valutazione vis-à-vis
Cristofano dell'Altissimo • portrait ol Giovanni Pico della Mirandola (copy of an
unknown originai), Uffizi, Gioviana Coliectio
in laboratorio. Sorprenden-
temente, nessuno fu in grado di rispondere correttamente
neanche una volta. Tutti sbagliarono persino nel fornire la
soluzione del medesimo test presentato sull'annuncio, di cui
Nella maggior parte delle situazioni questi processi ri-
conoscevano già la risposta.
costruttivi possono essere più accurati per i Mister Memory.
Tuttavia, paradigmi stringenti che, conoscendone il tallone
Mister memory si diventa
d'Achille, disvelano l'inaccuratezza del meccanismo nella
Negli anni '20 il direttore di un giornale moscovita osser-
popolazione normale, ne mostrano le medesime imperfe-
va che uno dei suoi giornalisti non prende mai appunti quan-
zioni anche in persone solitamente fuori dalla norma.
do lui al mattino detta le lunghissime liste di indirizzi, numeri
Istanze di memoria fotografica sono state osservate in
persone affette d a autismo, come Stephen Wiltshire, o Kim
di telefono, nomi e cognomi a cui i suoi redattori dovranno
fare riferimento nel corso della giornata.
Peek, impersonificato cinematograficamente da Rain M a n ,
Sta per redarguire il giovane, ma prima gli chiede di
che, nel film, riesce a "contare" 246 fiammiferi caduti per ter-
ripetere tutte le informazioni di cui non aveva preso nota.
ra soltanto guardandoli per un istante (https://www.youtube.
Il giovane le ripete tutte parola per parola. Il direttore, s b a -
Flgura 2. Il test che John Merritt (1979) proponeva ai suoi partecipanti. Le due figure apparivano su due pagine diverse. Le istruzioni richiedevano di esaminare con
attenzione il pannello sulla sinistra per qualche minuto, di chiudere poi gli occhi, cercando di ritenere la disposizione dei punti, e di voltare pagina. Nella pagina se
si trovava il pannello qui riportato a destra, sul quale doveva essere proiettato il ricordo della prima rappresentazione, in modo che 1 bordi delle due immagini (una
l'altra ricordata^ coincidessero esattamente. La sovrapposizione delle due figure avrebbe permesso di Identificare chiaramente un numero o una lettera.
Quenj - numero 18 - Estate 20m
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Figura 3. A sinistra, Solomon Seresevsidj in una fotografia tratta dal film
documentarlo Zagadky Pamyatiflmisteri della memoria; scritto da Lyudmila
Malkhozova e diretto da Dmitry Grachev per TV Channel 1 in Russia.
A destra, un manifesto che annuncia lo show di Seresevskij: "Lo specialista
dell'arte del ricordo • L'artista di varietà - S. V. Seresevskij - Immediata memorizzazione su richiesta del pubblico di nomi di famiglia, lettere, numeri, testi di libri,
versi, insiemi senza senso di parole e frasi pronunciate da tutte le persone del
mondo" (Le foto sono tratte da Mecacci L. (2013). Solomon V. Shereshevsky:
The great Russian mnemonist, Cortex, 49, 2260-2263)
lordilo, gli consiglia di sottoporre quelle prestazioni così
una tale capacità di memoria. Ricorda facilmente qualsi-
insolite ad una valutazione medica. Nel luglio del 1926,
voglia quantità di parole e cifre e intere pagine di libri su
il neurologo Aleksandr Lurija riceve nel suo laboratorio
qualsiasi argomento e in qualsiasi lingua per molto tempo.
dell'Istituto di Psicologia di M o s c a la visita del giornalista
Seresevskij può citare verbatim qualsiasi c o s a gli sia stata
trentenne, Solomon Seresevskij (Figura 3), con la richiesta
riferita dieci o dodici anni prima», riferì Lurija alla stampa
imbarazzata di un e s a m e di memoria. Medico e pazien-
russa, come riportato nel 2013 d a Luciano M e c a c c i sulla
te cominciano una relazione trentennale. «Molto proba-
rivista Cortex (p. 2260-61).
bilmente Solomon è l'unico uomo al mondo a possedere
B0X3
C o m e fa? Solomon ha una spiccata sensibilità sinesteti-
metodo dei loci
La memoria funziona allo stesso modo per tutti. Alcuni, tuttavia, ne fanno un uso migliore servendosi di tec-
re sinistro, solitamente coinvolto nelle strategie dell'apprendimento associativo.
niche efficaci e strategie di apprendimento. Questa è la
Maguire si aspettava di trovare nel cervello dei suoi
tecnica impiegata per esempio da Dominio O'Brien, otto
partecipanti anche un cambiamento della struttura dell'ip-
volte campione del mondo di memoria. In uno studio pub-
pocampo posteriore destro, dovuto all'uso frequente del-
nel 2003, Elea-
la memoria spaziale. Lo stesso cambiamento che aveva
nor Maguire e i suoi colleghi testarono le dieci persone
osservato nel 2000 (in uno studio pubblicato su PNAS) in
che si erano piazzate ai livelli più alti in una graduatoria
un gruppo di tassisti inglesi. E, invece, le aspettative del-
blicato sulla rivista Nature Neuroscience
nel World Memory Championships, gara di memoria che
la ricercatrice furono deluse. La differenza probabilmen-
si svolge a Londra. I ricercatori dimostrarono che 9 c a m -
te è dovuta al fatto che i tassisti inglesi conservano una
pioni su 10 ritenevano le informazioni grazie al "metodo
rappresentazione spaziale di Londra molto c o m p l e s s a
dei loci". L'invenzione di questo antico metodo, chiamato
e vasta, mentre i campioni di memoria usavano sempre
anche tecnica della "passeggiata mentale" è attribuita al
la stessa gamma ristretta di percorsi, cioè una strategia.
poeta greco Simonide.
Queste strategie si possono imparare, seppur con fatica.
Nel 477 a.C. Simonide visualizzava gli elementi da ri-
J o s h u a Foer, un giornalista scientifico, per s c o m m e s s a
cordare lungo un percorso immaginario. Al momento del
con se stesso, è arrivato alla finale dei campionati U S A
richiamo, ripercorreva mentalmente la strada e "rivedeva"
di memoria dopo un anno di esercizi {L'arte di
tutti gli elementi precedentemente associati ai punti s a -
tutto, Longanesi). C o m e sottolinea Ericsson, "mnemonisti
lienti del percorso. Durante i compiti di memoria, i parte-
eccezionali non si nasce, si diventa". È così che perso-
cipanti di Maguire riferirono di adottare la stessa tecnica.
naggi come Gianni Golfera assurgono alla notorietà e si
ricordare
E, infatti, la risonanza magnetica funzionale mostrava una
arricchiscono con corsi che, a fronte di costi esosi, non
maggiore attivazione del solco frontale inferiore posterio-
offrono alcunché di speciale né originale.
ca, ossia una capacità di associare automaticamente stimoli
si comprenderà e si ricorderà un testo che fa riferimento a
ad altre vie percettive, che gli permette di collegare spon-
quello stesso ambito. E questo vale per le competenze più
taneamente ogni elemento elencato ad un'immagine visiva
disparate. I giocatori esperti di scacchi sono estremamente
molto nitida. «Reagisce immediatamente con tutti i suoi sen-
abili nel ricordare le posizioni di più di venti pezzi estratte
si a ogni cosa che sente o vede. Dunque, qualsiasi suono
da un contesto realistico di gioco. M a se i pezzi vengono di-
0 cosa ha per lui un colore, una temperatura, un peso, una
sposti casualmente sulla scacchiera il ricordo degli esperti
forma e così via», per citare ancora le parole di Lurija.
non si distingue da quello dei principianti che abborraccia-
Un giorno Solomon disse al famoso psicologo sovietico
no le m o s s e .
Vygotskij: «La vostra voce è gialla e friabile. Ci sono per-
Una memoria superiore in attività quotidiane riflette le
sone che parlano con più voci come in una vera sinfonia,
capacità di memoria e le conoscenze acquisite durante un
un bouquet...», o ancora, parlando della voce del regista
esteso periodo di vita al fine di padroneggiare un ambito
Éjzenstejn, disse: «La s u a voce mi ricorda una fiamma con
specifico. Non esistono persone con memoria eccezionale
fibre che avanzano verso di me... comincio ad interessarmi
in ogni dominio. Tant'è vero che nello studio di Maguire e
a tal punto alla s u a voce da non capire più quello che dice»
colleghi (2003, B O X 3) la memoria dei campioni, valutata in
riferimento a diversi stimoli (cifre, volti, o immagini ingrandi-
(Lurija, 1968, p. 29).
Allo stesso modo, una serie di numeri diventa per S o lomon una lunga passeggiata tra tante figure. Il 3 assume
la fisionomia di un uomo triste, l'I diventa un uomo svelto e
te di fiocchi di neve), eccelleva solo nel ricordo di cifre, più
facilmente associabili ad informazioni significative.
I campioni non ricordavano meglio le forme dei cristalli di
neve rispetto ai controlli. È stato dimostrato che, se ci si alle-
orgoglioso e il 7 porta i baffi ( B O X 3).
Per Solomon le associazioni visive (eidotecniche) sono
na per centinaia di ore a ritenere sequenze di numeri, le pro-
così naturali che a un certo punto della s u a vita è costretto
prie prestazioni di memoria possono superare di gran lunga
ad apprendere come dimenticare. «A volte mi capita di non
quelle dei Mister Memory riportate in letteratura (Ericsson,
riconoscere una voce al telefono, perché la voce di quella
1980, Science). Non esiste un'entità monolitica che possia-
persona cambia 20, 30 volte nel corso della giornata. Gli
mo definire memoria. «Ma tu come vuoi essere chiamata?
altri non se ne rendono conto ma io sì» (Lurija, 1968, p.
Ogni volta è diversa la parola che ti invoca», diceva l'Esiodo
29). Impara allora ad usare alcune "lethotecniche", tra cui
immaginato d a P a v e s e a Mnemosine {Dialoglii con Leucò,
quella di tirare (mentalmente) una tendina opaca sulla parte
p.163). Disponiamo di diversi tipi di memoria, che ci servo-
da dimenticare. Ricordare tutto non ci consentirebbe, infatti,
no in diversi domini. Nessuno ha una memoria eccezionale
alcuna flessibilità mentale. Pensare implica dimenticare le
valida per tutto e tutti siamo potenziali Mister Memory in un
differenze, generalizzare, astrarre, come scrive Borges in
dominio di nostra competenza.
un suo racconto del 1942, a proposito del protagonista, Ireneo Funés, che ricordava tutte le forme delle nuvole,
-ui Sulla rivista T I C S {Trends in Cognitive Sciences)
lo stu-
dioso Anders Ericsson (2003) rimarca che le tecniche di
memoria sono efficaci esclusivamente nel generare associazioni tra informazioni altrimenti senza significato, come
date, nomi o cifre. Tuttavia, se leggiamo un bel libro, non
abbiamo bisogno di ricorrere a tecniche associative per ritenere le informazioni rilevanti, dal momento che la trama è di
In più
per sé significativa.
- ALLYB.A.,
Nelle attività quotidiane le persone codificano le informazioni collegandole a repertori di conoscenze specifiche
(come quello della comprensione testuale). In questo modo,
possono usare la memoria a lungo termine (dove conservano le competenze pregresse) per espandere la memoria
HUSSEYE.R,
iiypertiiymesia:
graphical
DONAHUEM.J.
(2012).
rethinking the mie of the amygdala
memory».
Neurocase,
19,
- r^ERRITTJ.O.
•
the
.fe ów^
ning for eidetic ability using objective tests published
Di conseguenza, meglio si conosce un argomento, meglio
pers and magazines».
STEFANIA DE VITO: svolge attualmente un post-dottorato
in Neuroscienze Cognitive al Centra de Recherche de
rinstitut du Cerveau et de la Moelle èpinière (Hòpital de
la Salpètrière) presso l'Inserm a Parigi. È dottore di ricerca
in Human Cognitive Neuroscience presso l'Università di
Edimburgo e l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
future».
' s ir.--.v;ri«
(1979). «None in a million: resuits of mass
di lavoro (che c o n s e r v a le informazioni per pochi minuti).
Behavioral
-,
166-181.
- de VITO S., DELLA SALA S. (2011). «Predicting
Cortex, 47, 1018-1022.
«Acaseof
in autobio-
scree-
in newspa-
and Brain Sciences, 2, 612.
SERGIO DELLA SALA: è professore di Human Cognitive
Neuroscience all'Università di Edimburgo.
Il suo ambito di ricerca sono le neuroscienze cognitive,
in particolare i deficit di memoria connessi a lesioni
cerebrali e all'invecchiamento patologico.
È editor di Cortex e Presidente del CICAP.
Queaj - numero 18 - Estote ZOli.
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