Impianto di allarme incendio Impianto di allarme incendio a due zone OBIETTIVO Realizzare un impianto di allarme incendio a due zone; zona 1 con rivelatore fotoelettronico di fumo; zona 2 con rivelatore di calore; pulsante per attivazione manuale d’allarme; sirena per indicazione di allarme. MATERIALE NECESSARIO Pannello per impianti di rilevazione d’incendio mod. L-IA/EV. Alimentazione monofase fissa 220-230 Vca. Serie di cavetti con spinotti di sicurezza diametro 4 mm. DISCUSSIONE Questa esercitazione ha il compito di istruire sulla modalità di collegamento e funzionamento dei sensori per il rilevamento dell’incendio, del comando manuale e del segnalatore acustico di allarme. PREPARAZIONE ALLA ESERCITAZIONE Collegare i vari componenti elettrici seguendo lo schema elettrico di figura 3 oppure realizzare le connessioni come da lay-out di figura 4. La rappresentazione a blocchi, con l’utilizzo di simboli grafici, è riportata nella figura 1. Figura 1 Schema a blocchi di un impianto di allarme incendio a due zone. Figura 2 Particolari di collegamento dei rivelatori a variazione di assorbimento. Si noti che la resistenza di bilanciamento va posta a “chiusura della linea” sull’ultimo rivelatore. Dei morsetti predisposti sulle basi dei sensori permettono l’entra – esci della linea (filo L+). La rimozione di un sensore dalla base comporta l’apertura della linea, la centrale reagisce all’evento con una specifica indicazione acustica e ottica. SCHEDA 3C Pagina 1 di 4 Impianto di allarme incendio Figura 3 Schema elettrico di un impianto di allarme incendio a due zone. Attenzione che sia le linee di ingresso (Z1 e Z2) che le uscite per sirena devono essere opportunamente bilanciate con resistenze da 4,7 k poste a fine linea. SCHEDA 3C Pagina 2 di 4 Impianto di allarme incendio Collegare prima la tensione di rete e poi le batterie interne con interruttore predisposto. Figura 4 Collegamenti sul pannello per un impianto di allarme incendio a due zone. Le zone Z1 e Z2 comunicano alla centrale i diversi stati operativi con la variazione dell’assorbimento. Il cambio di assorbimento da parte dei sensori, quando rilevano l’allarme (fumo o calore), da come conseguenza che, ai morsetti di zona la tensione assume un valore caratteristico che la centrale è programmata a discriminare. Come indicato di seguito, il cambio di assorbimento, implicito nei dispositivi o ottenuto con delle resistenze, permette alla centrale di discriminare il tipo di informazione. Pertanto su una stessa linea si possono collegare non solo sensori ma anche comandi manuali di allarme. Da misure elettriche realizzate sul pannello si sono ricavati i seguenti valori caratteristici della tensione “vista” in ingesso e il relativo dispositivo che la induce. Tensione Dispositivo che la induce Stato Tra 12 e 22,7 V Zona bilanciata R = 4,7 k 27 V Zona interrotta (linea aperta) Nessuna R 0V Linea in cortocircuito R prossima a 0 4,85 V Pulsante manuale R 4,7 k + parallelo con R 220 4,9 V Sensore fumo in allarme 2,85 V Sensore termovelocimetrico in allarme SCHEDA 3C Pagina 3 di 4 Impianto di allarme incendio MODO OPERATIVO Collegare prima la tensione di rete e poi le batterie interne con interruttore predisposto. Configurazione dei dip-switch sulla scheda principale della centrale. Con il dip-switch 4 in ON, un pulsante normalmente aperto, collegato ai morsetti 19 e 20 della centrale, permette il ripristino da remoto dell’allarme. Con il dip-switch 5 in ON, si attiva il ritardo minimo 30 s con allarme provocato dai rivelatori termici AF/89. Con il dip-switch 6 in ON, si attiva il ritardo minimo 30 s con allarme provocato dai rivelatori di fumo AF/87. Con i 3 dip-switch 1, 2 .3 si aggiunge rispettivamente 30, 60 , 120 s ai ritardi minimo se selezionati sopra. Per garantire il comando istantaneo in una linea con anche o soli pulsanti manuali, è necessario che il dip-switch 5 sia in posizione OFF. I dip-switch 7, 8 devono restare in OFF Per la funzionalità della centrale consultare la parte 4 GUIDA UTENTE fornita assieme alla centrale. SCHEDA 3C Pagina 4 di 4