La prima competenza è l’io Daniela Notarbartolo Torino 24 gennaio 2012 1. Lavorare per competenze È È È È un modo di lavorare un modo di guardare alla materia un modo di guardare a sé e agli studenti un’occasione! Dall’aridità del dato alla realtà La necessità dello sguardo sintetico Che rapporto c’è fra grado di bellezza della compratrice e numero dei prodotti cosmetici acquistati? (ipotesi: le brutte ne comprano di più?) Dalla «realtà» ad altri orizzonti Superare l’approccio naïf (> cultura) La dieta: dall’estetica e dal tormentone > agli aspetti nutrizionali (lo scorbuto) e medici (il colesterolo) I soldi: dalla paghetta settimanale > al dinamismo domanda/offerta oppure produzione/smercio Il vino: dalla bevuta > al riconoscimento del vitigno e alle condizioni della sua produzione La parola tecnica permette allo studente di incontrare un mondo più ampio che non conosce e di impossessarsene Il «sacrificio» delle grammatiche Per portare a termine il «compito» servono anche strumenti molto specifici Per capire approfonditamente servono i dettagli, il linguaggio tecnico, le procedure Da qui la necessità dei passaggi singoli (cfr. «test fattoriali») «vedere» le competenze Le competenze «crescono» in ordine di difficoltà (come gli alunni si collocano dal meno al più bravo) La condizione è valutare non in termini di carenza (es. gli errori in uno scritto) ma in termini di acquisizione progressiva (es. gli aspetti positivi in un compito). Spesso invece si valuta solo quello che non c’è. Questo incoraggia e valorizza l’io dei ragazzi 7 Le due questioni A. A che cosa porta quello che faccio normalmente ? Come contribuisce al raggiungimento dello scopo, cioè la competenza? Procedere in ordine di difficoltà Capitalizzare le esperienze B. Come arrivo al traguardo? Come è possibile scalettare la competenza in passi progressivi e in compiti specifici? Utilizzare tutte le occasioni Creare nuove occasioni È programmatico e intenzionale ? A. dal contenuto scolastico allo scopo Ma le materie scolastiche sono adatte a far fare questo cammino? O meglio … Gli “algoritmi” tipici del prof.: spiegointerrogo, assegno-correggo-restituisco, … Gli “algoritmi” tipici dello stud.: studio-ripetosono interrogato, produco 4 colonne come-sisia Rimettere al centro lo scopo 9 competente: è la persona In parte è questione di metodi didattici (metodo induttivolaboratoriale, scoperta, …) contro gli “algoritmi” automatici di cui sopra Richiede allo studente di investire su di sé, mettersi in gioco, lasciarsi sfidare (nessuno può farlo al suo posto), cioè un atteggiamento positivo Richiede al prof. di avere coscienza della importanza di quello che propone e di suggerire i passi del percorso di mostrare dal vivo il dinamismo della sua materia (è lui il “competente”) ( contro le verifiche “pronte” !) di valorizzare l’iniziativa degli studenti: domande, errori, procedure, inventiva … 10 Evidenze da PISA La vera negatività degli studenti italiani non è la lezione trasmissiva ma gli esercizi meccanici, gli automatismi (risposta “giusta”) È necessario saper dare le ragioni (v. domande aperte) Una possibilità è valorizzare le procedure: come si fa a farlo, cosa hai imparato facendolo, perché hai fatto così, dove hai sbagliato 11 un’antropologia più che un metodo La persona ha un dinamismo positivoaffettivo nei confronti della realtà (per esempio sa porre domande) La ragione è adeguata all’oggetto e ne coglie almeno alcuni aspetti Imparare vale la pena: sapere è meglio che non sapere B. dallo scopo ai passi alla competenza piena si arriva attraverso compiti specifici parziali es. brevi scritti su consegna vincolate per dominare la sintassi Approfittare delle occasioni e capitalizzare le esperienze I passaggi hanno livelli di difficoltà progressiva e accompagnano il progredire delle abilità es. il rispetto di un vincolo di sintassi è più semplice dell’organizzazione tematica di una successione di capoversi Procedere in ordine di difficoltà 13 «Che cosa guardo?» Bisogna riuscire a passare dai verbi ai nomi, cioè dalle azioni “sa interloquire opportunamente” (cfr. assi o modello di certificazione), agli oggetti il cui dominio è essere competenti: per esempio per l’orale l’articolazione del discorso, la capacità di strutturarlo ecc. per la comprensione l’inferenza, i legami logici entro e oltre la frase, ecc. Siamo sicuri di sapere che cosa è un discorso? La predicazione (cosa succede) Il bambino!! Il bambino!!! – che cosa il bambino?? La progressione (dove va a parare) Domani arriva Luigi / è un sacco che non lo vedo Domani arriva Luigi / *ho tutto il tempo di preparare la stanza La focalizzazione (cosa preme sottolineare) Il paziente è fuori pericolo, anche se c’è sempre il rischio di una ricaduta Anche se il paziente è fuori pericolo, c’è sempre il rischio di una ricaduta è corretto ≠ funziona Salta lo scopo Paolo: “Ciao, sono Paolo. E tu?”; Francesca: “Io no” Paolo: “Hai da accendere?”; Francesca: “Sì” È incoerente Piove a dirotto, eppure prendo l’ombrello Si accasciò e subito dopo si udì uno sparo 16 Scrivere è riscrivere (un luogo) Valorizzare il processo non solo il prodotto (uso di word) Esorcizzare il contenuto: scritture con vincoli formali o strutturali, libere nell’argomento, variando le tipologie dello scritto (brevi scritti su consegna, riscritture e parafrasi) Mettere sotto la lente di ingrandimento i fenomeni necessari alla formulazione delle frasi 17 Nei due articoli è trattato il problema dell’educazione prima e dopo gli anni cinquanta. Prima dell’avvento del Dott. Spock, un giovane riceveva dal proprio padre e dalla propria madre un’educazione ferrea, si aveva cioè una conformità nei caratteri, nei propri modi e nel pensiero. Lo scopo dell’educazione degli anni cinquanta era quello di adattare a regole generali, alla società e alle norme i ragazzi. Questa educazione garantiva nei giovani una sicurezza ed un appoggio per il futuro, poiché il padre esponeva i propri valori, i successi e le sue “vittorie”, il figlio riusciva a cogliere tutti quegli aspetti positivi che gli potevano servire durante la vita. Nei due articoli è trattato il problema dell’educazione prima e dopo gli anni Cinquanta. Prima delle tesi del Dott. Spock, un giovane riceveva dal proprio padre e dalla propria madre un’educazione ferrea, si aveva (…) una conformità nei caratteri, nei modi di agire e nel pensiero. Lo scopo dell’educazione negli anni cinquanta era quello di far adattare i ragazzi alle regole generali, alla società e alle norme comunemente in uso. Questa educazione garantiva ai giovani una sicurezza ed un appoggio per il futuro, poiché il padre esponeva ai propri figli i valori, i successi e le sue “vittorie”, in modo che il figlio riuscisse a cogliere tutti quegli aspetti positivi che gli sarebbero potuti servire durante la vita. 18 Rendersi conto e crescere (esercizi GrammaticaNuova) Un caso esemplificativo: l’ambiguità Desiderava un cane per fargli compagnia. Per farmi un’opinione precisa, raccontami tutto dall’inizio. Il nonno diede al nipotino un palloncino per divertirsi. 19 2. Parlato e scritto come competenze trasversali Il parlato Per l’interazione comunicativa: turni verbali, pertinenza, riformulazione in base agli interlocutori, modi di argomentare … Per il discorso (specialmente se pianificato): ordine, articolazione e organizzazione testuale Lo scritto Modo di conoscenza cognitivamente diverso che lavora sulla vista, per questo richiede una struttura organizzativa (non è la trascrizione grafica del parlato!) Opera “in absentia”, per questo richiede esplicitezza e controllo 20 Sottodimensioni della scrittura (quadro Crusca-Invalsi) 1. testuale (la coerenza, l’impaginazione) 2. morfo-sintattica (la varietà, la punteggiatura) 3. lessicale -semantica (l’adeguatezza, la profondità) 4. ideativa (lo scopo, l’unitarietà) 21 …che diventano criteri di valutazione 1. costruisce o affastella i contenuti? 2. domina il linguaggio o procede per approssimazione? 3. sceglie e seleziona le parole o mette tra virgolette? 4. dice qualcosa? Arriva da qualche parte? 22 Testualità: l’orale “strutturato” (lineare > argomentato) NO: parole in libertà ! Lezione strutturata: foglio d’appoggio, schemi espositivi, riepiloghi Interrogazione strutturata: organizzazione della risposta (foglio in mano) tipi di domanda: catena logica, confronto, “finestre”, ecc. 23 L’argomentazione a scuola Con il prof. Ragionare a scuola: la spiegazione Ragionare a scuola: la dimostrazione Le procedure e i passaggi metodologici Fra compagni discutere sul compito: il “laboratorio” in classe dimensione dialogica dell’apprendere (Platone docet) non solo individuale = da solo non solo personale = per me uso della LIM, del pc, del blog … 24 Es. di catena logica (De Bernardi-Guarracino 1, 1989) Dall’età dei metalli alla società organizzata scoperta dei metalli > attrezzi > aumento della produzione > eccedenze > persone libere dal lavoro dei campi + prodotti da vendere > divisione del lavoro > specializzazioni (fabbri ecc) commercio > città nb. comunità prive/fornite di acqua comunità prive/fornite di metalli 25 Nessi logici Lo schema serve a imparare il “principio” dell’ordine logico, non a essere schematici! 26 Imparare ad “articolare” il discorso 1. Un concetto con un’altra cosa un esempio, conseguenza, un paragone, … 2. Un concetto con un paragrafo strutturato: una causa una conseguenza un esempio un collegamento di qualche tipo 27 ES. di “FINESTRA”: L’impersonalità come scelta stilistica in Verga Finestra maggiore : Positivismo e concezione della letteratura – link = romanzo sperimentale Finestra minore : la regressione al livello dei personaggi – link = paragoni interni al mondo contadino costruisci un percorso che partendo da un concetto centrale apra una finestra più grande – iperonima – e una più ristretta – iponima – ognuna con un esempio o link Positivismo e letteratura r.sper. impersonalità regressione paragoni 28 29 Per i gruppi di lavoro: es. di protocollo comune per l’interrogazione 1. 2. 3. 4. 5. Pertinenza rispetto alla consegna e/o della interlocuzione (saper selezionare i dati: pertinenti / ridondanti / inutili) Grado di autonomia (es. predisposizione di una scaletta) Articolazione della risposta e sua scansione (accumulo/frammentarietà – proporzione/struttura gerarchica – fondatezza) Capacità di argomentare e giustificare una risposta o un procedimento: da quali elementi l’hai capito? Che strategia hai usato per risolvere il problema? Qualità del lessico e del linguaggio in generale (anche passare da un sistema simbolico all’altro: testo / tabella, problema / formula) 30 Per i gruppi di lavoro: rinforzare l’ideazione Data un’idea, pensare due premesse e due conseguenze (successione di idee) Trarre da un testo dato un’idea o un problema che possa essere ulteriormente articolato (es. nota di agenzia) Dato un problema, individuare i dati e le informazioni necessari a risolverlo Da una serie di testi tirare fuori un filo rosso che li unisca tralasciando ciò che li divide Fare l’abstract di un proprio testo! Bibliografia: D.Notarbartolo-D.Graffigna, GrammaticaNuova, Bulgarini 2010 D.Notarbartolo. La padronanza linguistica. Grammatica discorsiva della lingua italiana, Academia Universa Press 2011 32