Thè e tisane agli alcaloidi, batteri fecali in alcune carni Bere thè e tisane è come assumere alcaloidi secondo l'Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR). Gli alcaloidi pirrolizidinici (PA) sono sostanze vegetali secondarie, prodotte da un gran numero di varietà di piante di tutto il mondo come protezione contro i predatori. La presenza di alcaloidi pirrolizidinici nelle piante varia fortemente a seconda della varietà di pianta ed è influenzata anche da altri fattori (ad esempio clima e composizione del suolo). A causa del loro potenziale dannoso per la salute, gli alcaloidi pirrolizidinici non sono desiderati negli alimenti perchè possono provocare danni al fegato se consumati in dosi elevate. Alcuni alcaloidi pirrolizidinici hanno dimostrato di essere cancerogeni genotossici negli esperimenti su animali. Il BfR effettuerà ulteriori controlli, in particolare nei thè alla menta, al finocchio, alla melissa, all'ortica e per la camomilla. Il problema si pone, ovviamente, per i consumatori di grandi quantità di queste bevande. Fuori pericolo, invece, il thè verde e nero Che fare? Come regola generale si consiglia alternanza e varietà nella scelta delle bevande per evitare un carico eccessivo di sostanze potenzialmente dannose per la salute. Ma l’allarme thè non è l’unico in questo periodo per i prodotti alimentari. Il Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi comunica, infatti, un quadro non proprio rassicurante. Batteri fecali in carne di cervo austriaca e in carne bovina argentina, salmonella nei pistacchi e solfiti in albicocche secche provenienti dalla Turchia. Anche se questi prodotti non sono in commercio perché respinti alle frontiere rimane sempre il dubbio sugli alimenti che, per motivi statistici, non possono essere controllati (non si possono fare analisi a tutti gli alimenti nelle varie forme merceologiche). Per non destare allarme possiamo dire che i livelli di igiene degli alimenti che circolano nella UE sono tranquillizzanti per i consumatori. Con le debite eccezioni. Giovanni Coviello