Una rete integrata Obiettivi : per tutti i detenuti : a) l’accesso on line al nostro catalogo collettivo (OPAC), e quindi b) l’accesso ai servizi interbibliotecari del sistema cittadino, per i detenuti bibliotecari, e tutti quelli che hanno partecipato ai corsi di formazione : c) la formazione nell’uso del software di catalogazione Sebina, e quindi d) la catalogazione informatizzata del patrimonio librario degli istituti, anche mediante recupero delle notizie dal nostro catalogo collettivo e) l’affidamento (retribuito) ai detenuti della catalogazione del retrospettivo per il sistema bibliotecario cittadino. Installazioni HW e SW : Presso il CED della DAP, su di un server riservato alle “Biblioteche in carcere”, sono installati: una copia del Sebina multiutenza una copia del database collettivo delle Biblioteche di Roma in sola lettura (DB virtuale), una copia dell’OPAC nove (o più) unità gestionali del Sebina, ognuna con proprio database, per ciascuna delle biblioteche in carcere, con accesso in lettura/scrittura esclusiva. In ogni biblioteca in carcere sarà sufficiente un emulatore di terminale (es.: net-term) e un browser (es.: Explorer) Procedura : Le biblioteche delle carceri sono collegate al server “Biblioteche in Carcere” tramite la “Rete Giustizia”. Sul Server “Biblioteche in Carcere” viene creato anche un Database riservato per ogni biblioteca in carcere, con accesso regolato da una “User ID” ed una password utilizzabile solo in associazione con l’IP di provenienza che identifica univocamente la Biblioteca carceraria. Da ogni biblioteca in carcere, tramite apposita configurazione del router, è permesso collegarsi esclusivamente al Server “Biblioteche in Carcere, con accesso in sola lettura (consultazione) al DB virtuale e alla copia OPAC, ed in scrittura solo al proprio database, senza che ci sia nessuna possibile comunicazione fra le postazioni di lavoro delle diverse biblioteche degli Istituti Penitenziari, né tra i rispettivi database. Periodicamente, tramite la funzione di “Export” delle notizie bibliografiche, viene eseguito lo scarico periodico incrementale (per data di aggiornamento) dei dati catalogati nei vari DB “riservati”. Per consentire i necessari controlli, una modifica appositamente realizzata produce anche un file in formato testo (che si può quindi leggere in video, stampare, salvare, inviare …) con l’esame bibliografico analitico di tutte le notizie scaricate, comprese le eventuali note ai legami, sugli autori, soggetti, classificazioni, inventari, ecc. Solo a questo punto i dati già verificati possono essere trasmessi via FTP al server delle Biblioteche di Roma, per l’aggiornamento del catalogo collettivo del sistema bibliotecario cittadino. Analogamente (funzione di export, trasmissione FTP) si procede in direzione inversa, per l’aggiornamento periodico incrementale del Sebina Virtuale e della copia OPAC. Vantaggi : La soluzione concordata offre alcuni notevoli vantaggi, sia economici che tecnici ed organizzativi: le biblioteche in carcere saranno collegate alla rete cittadina attraverso la “rete giustizia”, già esistente e collaudata, che offre tutte le garanzie di sicurezza necessarie; le postazioni in carcere lavorano soltanto in emulazione di terminale, e dunque saranno sufficienti anche macchine piuttosto “leggere” tutti i pacchetti applicativi, database, procedure risiedono sul server collocato presso il CED del DAP, e dunque sotto il pieno controllo dei tecnici dell’Amministrazione Penitenziaria centrale vengono così centralizzate, unificate e semplificate sia tutte le necessarie procedure di controllo, che i rapporti di collaborazione tecnica tra il personale delle due amministrazioni coinvolte (Biblioteche di Roma e DAP) ne consegue una notevole semplificazione anche dei rapporti col personale interno degli istituti, sollevati da responsabilità estranee alle loro competenze alla rete giustizia sono già collegati tutti gli istituti penitenziari del paese, cui il sistema potrebbe essere facilmente esteso, o riprodotto, con notevoli economie di scala. Presso il DAP è già da tempo allo studio la possibilità di offrire ai detenuti l’accesso a Internet. La messa on-line delle biblioteche in carcere con il nostro catalogo collettivo, attraverso la retegiustizia e con le modalità e le garanzie di sicurezza già concordate presso il CED del DAP, potranno rappresentare un buon test per sperimentare successivamente, con analoghe modalità, l’accesso dei detenuti anche ad altri siti. ( Biblioteche di Roma / Ministero Giustizia – DAP / AKROS Informatica )