PERIODICO TRIMESTRALE
Registrazione n. 203/2008 del 01/02/2008 Tribunale di Venezia
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN% VE
L’amministratore:
Maurizio Vian
p. 09
Area Amministrativa
p. 10
Intervista al Sindaco di Scorzè
p. 17
Giovanni Battista Mestriner
Il Socio:
Giannantonio De Vincenzo
p. 18
Eventi della Fondazione
p. 23
0.3 settembre 2012
il sommario
25
. La Fondazione
03
. Editoriale
Banca e cliente
un rapporto da ricreare
04
. Attualità
Presso Banca Santo Stefano
Piazza Vittoria, 11
30030 Martellago (VE)
tel. 041 54 04 044
[email protected]
Direttore Responsabile
Federica Zanata
Notizie e Curiosità
05
. La Banca
Convegno
patto di stabilità
07
. La Banca
Direttore Editoriale
Banca Santo Stefano
Hanno collaborato
Guiliana Barbiero
Francesco Beninato
Giuseppe Carraro
Claudio Marchiori
Roberto Pandolfo
Gloria Tosetto
Progetto Grafico
Collettivo Sumo
www.sumodp.com
Stampa
Svet s.r.l.
www.svetsrl.net
intervista al
direttore generale
09
. La Banca
L’amMinistratore
Maurizio Vian
17
. Il personaggio
Il sindaco di Scorzè
Giovanni battista Mestriner
Ravioli ricotta e grana
20
30
Crediper
alla scoperta del montello
21
31
Socio in salute
Gara di disegno
22
32
L’esperto risponde
L’AUTUNNO MESTRINO
23
34
concerto di fine estate
il territorio
. Prodotti e servizi
. Prodotti e servizi
. La Banca
. La Fondazione
iniziative a favore dei soci
Gli uffici di direzione
tour dell’armenia
GiannAntonio de vincenzo
Area
amministrativa
. La Banca
. La Fondazione
29
. Il socio
24
14
26
18
10
. La Banca
Prossime gite
. La Fondazione
. La ricetta
. Itinerari
. Sponsorizzazioni
. Manifestazioni
. Appuntamenti
B ANCA S ANTO S TE FANO
l’editor iale
Banca e C liente
un rapporto da ricreare
di Onorato Zanata
Presidente di Banca Santo Stefano
il recupero
di una
relazione
Non è un gran momento questo per le banche, e
non è un gran momento soprattutto per il rapporto
fra banche e clienti.
Sono diversi i fattori che hanno concorso a deteriorare questa relazione. Innanzitutto il comportamento di alcune banche: i recenti scandali sulla
determinazione dei tassi di riferimento (Libor – Euribor) a danno dei clienti hanno interessato i vertici
di alcune fra i più importanti istituti europei; una
scorrettezza che si aggiunge ad altri scandali che già
nel passato avevano coinvolto altre banche – soprattutto d’oltreoceano.
Poi c’è l’informazione - non sempre accurata che talvolta predilige il sensazionalismo all’analisi
attenta. Le banche sono un bersaglio facile, ed è sufficiente accusarle di qualche scorrettezza per avere il
favore dell’opinione pubblica a poco prezzo.
Anche la ristrutturazione dei grandi gruppi bancari italiani sta contribuendo a creare
confusione: nel personale ma anche nei clienti. La
riduzione di personale, del numero di sportelli, dei
costi in generale si riflette sulla qualità del servizio,
ed il cliente si sente sempre meno seguito dalla
propria banca. E si tratta di un cliente che per anni
è stato in tutti i modi corteggiato dal sistema con
offerte allettanti, che si considera forte della propria
conoscenza del funzionamento della finanza e che
spesso si è costruito aspettative irrealistiche su quanto il consulente bancario possa fare rispetto ai propri
investimenti. Pochi risparmiatori sanno che non è
possibile guadagnare sempre e mai perdere.
Ed infine c’è la crisi, che accentua i problemi e non
consente pause di riflessione né il tempo per il recupero delle relazioni.
Non voglio fare il difensore d’ufficio del sistema
bancario anche perché alcune banche errori ne hanno commessi: però è vero che c’è banca e banca. C’è
chi ha puntato sulla finanza per fare utili facilmente e
chi invece, come molte banche di credito cooperativo, ha continuato – pur fra mille difficoltà – a “fare” la
banca e quindi a lavorare a sostegno dell’economia e
si è sforzato di guardare oltre il risultato immediato
per mirare agli obiettivi di lungo periodo.
Anche il cliente deve però fare la propria parte. Deve
capire che un buon servizio bancario, essere seguito
e consigliato nei propri interessi, è molto più importante (ed alla lunga redditizio) di un mezzo punto
in più o in meno di tasso d’interesse. Un servizio di
qualità ha un costo: ridurre i costi per una banca è
fondamentale ma ridurli a scapito della qualità del
servizio per Banca Santo Stefano non è accettabile,
perché sarebbe andare contro la propria missione, e
per il cliente rappresenterebbe un piccolo vantaggio
temporaneo ma una sicura perdita nel tempo.
Su questa consapevolezza reciproca penso che sia
possibile rinsaldare un rapporto - fra banca e cliente
- che noi non abbiamo mai visto come necessariamente in conflitto di interessi, anzi.
Ed abbiamo la nostra storia a dimostrarlo.
03
attualità
NOTIZIE e
Curiosità
B ANCA S ANTO S TE FANO
TASSE:
PER UNO SU CINQUE
SONO OPPRESSIONE STATALE
11.682:
L’Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per
Il Gazzettino, evidenzia come la popolazione del
LE DONNE CHE LAVORANO
nordest sia equamente divisa fra coloro che consiNELLE BCC
derano le imposte un dovere civico e quanti, inveSono 11.682 le donne occupate nelle Banche ce, le vedono come un mezzo per garantire i servizi
di Credito Cooperativo e Casse Rurali. Ovvero (entrambi 41%).
il 36,2% degli occupati totali. Dal punto di vista Una minoranza (seppur non trascurabile) le giudelle percentuali sono le Bcc delle regioni Abruz- dica uno strumento di oppressione dello Stato
zo e Molise ad ottenere il risultato migliore con il (18%). Tra le tasse che vorrebbero abolire i nor59,3%. Seguono le Bcc marchigiane e quelle di destini troviamo al primo posto il Canone Rai
Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria.
(39%), seguito dall’ultima arrivata, l’Imu (36%).
Troviamo poi, molto distanziate, Iva e Bollo Auto
(entrambi 5%), mentre appaiono residuali le indicazioni relative a Irpef ed Irap. Infine, quasi il 7%,
preferirebbe fossero abolite tutte le tasse, mentre il
3% non ne cancellerebbe neanche una.
PIL:
Convegno Patto di Stabilità - Imu
FLESSIONE IN VENETO.
NEL 2012 SARA’ RECESSIONE
Successo del dibattito promosso
Il Pil del Veneto nel 2011 è cresciuto dello 0,6%,
ma per il 2012 si attende una flessione dell’1,5%,
il che pone la regione tecnicamente in stato di recessione. È uno dei dati che emergono dal rapporto
annuale di Unioncamere Veneto. Il dato è da porre
in relazione essenzialmente con una forte flessione degli investimenti delle imprese (-3,8%) e da
una decisa contrazione dei consumi delle famiglie
(-2,4%), sulla quale pesa la previsione di un’ulteriore aumento dei prezzi al consumo. Contemporaneamente, nell’anno in corso, si dovrebbero
osservare riflessi in campo occupazionale, con una
caduta delle unità del lavoro dell’1,2% ed un tasso di disoccupazione che, dal 5% stimato a
fine 2011, si assesterà al 6%.
Uno sguardo alla dinamica delle imprese attive
evidenzia, per il primo trimestre del 2012, un calo
dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2011,
quindi doppio rispetto al -0,3% dell’ultimo trimestre dell’anno scorso, mentre le esportazioni,
pur mantenendo un andamento crescente, con il
2,1% rilevato a fine marzo, sono ben lontane dal
17,7% di appena dodici mesi fa. Gli elementi positivi giungono dal turismo. A fine 2011 arrivi e
presenze erano cresciute su base annua rispettivamente dell’8,1% e 4,2%, mentre il primo trimestre 2012 vede incrementi, rispetto a dodici mesi
prima, del 3% e 0,7%. L’analisi sugli altri settori
rileva comunque cifre in profondo rosso. Nell’industria, la produzione nel periodo gennaio-marzo
2012 è scesa del 3,6%, il fatturato del 2,5% e gli
ordini interni ed esteri, rispettivamente, del 6,6%
e dello 0,5%. Nel commercio al dettaglio il fatturato segna un -1,5%, gli ordini un -3,3% mentre
l’occupazione appare in crescita del 2,7%.
04
da Banca Santo Stefano e Fondazione Pellicani
Oltre un centinaio le persone
che hanno partecipato venerdì
6 luglio al convegno su Patto di
Stabilità e Imu promosso dalla
nostra Banca e dalla Fondazione
Gianni Pellicani di Mestre.
S
ul palco erano presenti Giovanni Brunello, sindaco di Martellago, il direttore
della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi, Gilberto Muraro, ex rettore dell’Univer-
sità di Padova e docente di Scienza delle finanze, il
vicesindaco di Venezia Sandro Simionato e la
segretaria regionale della Cisl Franca Porto. A
moderare il giornalista della Nuova Venezia Nicola Pellicani.
Dai relatori, è emersa la preoccupazione per il difficile momento economico che stiamo vivendo,
acuita dallo spending review che comporterà altri
sacrifici. «La gente - ha affermato il sindaco Bru-
nello - ci chiede marciapiedi percorribili, strade
asfaltate. Dall’Imu, Martellago raccoglierebbe 2
milioni e 400 mila euro, ne dovrebbe incassare la
metà ma mi hanno già detto che ne riceverò 930
mila. Il resto chi me li darà?».
Domanda che si è fatto pure Simionato, assessore al Bilancio di un comune per nulla facile come
Venezia.«Stiamo lavorando - ha spiegato - a una
faticosa approvazione del rendiconto. Di base, il
patto di stabilità è una buona idea ma non ha scatenato quel virtuosismo che ci si aspettava. Anzi, nel
frattempo il debito pubblico è aumentato. Significa che qualcosa non funziona. Solo gli enti locali
lo stanno rispettando».
Franca Porto ha parlato di una riorganizzazione
generale. «è necessario risolvere la questione del
Sud Italia, - ha spiegato - e si devono muovere le
risorse per far ripartire quelle attività, in grado poi
di creare nuova ricchezza». Non serve essere solo
rigidi, dunque, ma anche creare quella spinta per
avere nuove opportunità.
«Tenere i conti in ordine è inevitabile» ha spiegato
Muraro «ma l’economia deve essere rilanciata. Già
prima della crisi della fine dello scorso decennio,
l’Italia stava attraversando un periodo di difficoltà».
Per muovere l’economia, Bortolussi ha invitato ad
iniziare dai Comuni più virtuosi. «Questa è la politica da fare» ha affermato il direttore della Cgia di
Mestre «perché il solo rigore non basta».
05
B ANCA S ANTO S TE FANO
INTERVISTA AL DIRETTORE GENERALE
FRANCESCO BENINATO
Un poderoso taglio dei costi, una ridefinizione del modello organizzativo e una strategia
commerciale con meno credito e più servizi
sono i punti chiave del nuovo piano industriale messo a punto in questi giorni da diversi istituti di credito. Direttore Beninato,
pensa che anche per le Bcc queste siano le soluzioni più opportune per affrontatre la crisi
economica in atto?
Senza dubbio questa è la strada più corretta che oggi
tutti gli istituti di credito dovrebbero percorrere per
superare questo difficile momento di congiuntura economica. Anche per le Banche di Credito Cooperativo
è necessario trovare un sistema migliore per qualificare
i propri servizi in modo da ottenere un’offerta di prodotti sempre più articolata. La gestione attiva dei portafogli e una relazione fidelizzata con i clienti risultano
indispensabili per ottenere questi risultati. Per le Bcc
è pertanto di primaria importanza un cambiamento
radicale. Il definitivo passaggio da un rapporto bancacliente tuttora focalizzato quasi esclusivamente su
prezzi e prodotti, ad un rapporto banca-cliente incentrato maggiormente sulla conoscenza, sulla relazione e
sulla qualità del servizio. Si tratta di un cambiamento
culturale importante, un modo diverso di fare banca
che richiede impegno e determinazione. La conoscenza del cliente, la capacità di comprendere le sue esigenze è la premessa indispensabile per poter garantire un
servizio adeguato e qualificato.
E Banca Santo Stefano come si sta
organizzando?
La nostra banca si è organizzata ormai da qualche anno
con una struttura commerciale in rete imperniata sulla
segmentazione (Retail ed Aziende) e sulla gestione attiva di portafogli clienti gestiti nelle filiali. Come abbiamo evidenziato, l’obiettivo è quello di permettere al gestore di fornire un servizio adeguato che risponda alle
esigenze ed alle aspettative del singolo cliente nella logica di costruire una relazione fidelizzante con i propri
clienti. Banca Santo Stefano è molto impegnata su questo fronte ed i risultati raggiunti sia in termini economici che qualitativi sono stati importanti. A dimostrarlo
i nostri indici di efficienza e di redditività che sono
tra i migliori del Veneto. Risultati che, in questi ultimi
anni segnati da una crisi economica senza precedenti,
hanno consentito alla nostra Banca di poter assorbire
senza danni patrimoniali i costi pesanti del deterioramento della qualità del credito, qualità del credito che
comunque vede la nostra Banca posizionata nella fascia
“virtuosa” delle medie regionali.
E per quanto riguarda il credito?
La crisi ci obbliga ad una attenta selezione delle operazioni e ad un costante monitoraggio dei rischi in essere.
E’ indispensabile perseguire la logica del frazionamento dei rischi, evitare concentrazioni, ridurre le operazioni di tipo finanziario e destinare le risorse a sostegno
delle Pmi, le imprese del nostro territorio che producono, commerciano e danno lavoro, oltre naturalmente a
sostenere le famiglie. Abbiamo abbassato, per esempio,
gli spread sui mutui prima casa ottenendo un buon livello di risposta nonostante la crisi.
Il futuro come lo vede?
Il futuro dipende molto da noi. Prima di tutto dobbiamo aver fiducia nel cambiamento. Oggi viviamo in un
contesto di instabilità assoluta: la crisi dell’euro, la crisi
dell’Italia come Paese, l’economia che dopo quattro
anni non accenna a migliorare e anche psicologicamente stiamo attraversando un momento di grande
difficoltà; le aziende non investono e le famiglie hanno
sempre meno risorse. C’è molta preoccupazione ed
una totale incertezza. Dobbiamo imparare a sostenere
le nostre attività in un clima incerto e difficile. Per fare
questo è fondamentale acquisire e diffondere informazioni, capire ad analizzare le situazioni, cercare il confronto a tutti i livelli, imparare a lavorare in una logica
di squadra, coinvolgere i collaboratori sui problemi, tenere conto dei loro contributi, e soprattutto diffondere
questa cultura di apertura al cambiamento.
E le Banche ?
Anche la Banca è un’impresa e come tutte le imprese
sta soffrendo. Ci sono problemi di raccolta e di liquidità. La capacità di risparmio di famiglie ed imprese è
molto diminuita. La crisi rende sempre più problematico l’incasso dei crediti. Come ho già spiegato è indispensabile lavorare in modo innovativo. Lo vediamo
anche nelle nostre aziende clienti: si sviluppano esclusivamente quelle che hanno investito sulla tecnologia,
qualità ed innovazione. Dobbiamo fare altrettanto,
investire sulla qualità per poter interpretare il futuro.
Chi si illude di poter lavorare come si faceva qualche
anno fa, corre dei rischi enormi. Le nostre Banche devono migliorare la loro capacità di comunicare. Oggi
c’è una disinformazione molto forte sui problemi degli
Istituti di credito. Le Banche locali vanno sostenute e
premiate. La loro funzione di sostegno all’economia
del territorio è preziosa e necessaria.
Essere una banca giovane aiuta ad affrontare
questo passaggio culturale?
Siamo una banca giovane, con un grande potenziale
di capitale umano che in questi anni è stato messo a
dura prova da questa crisi economica senza precedenti.
Credo molto nella potenzialità del nostro personale e
ho enorme fiducia nei giovani. Sono convinto che, in
ogni caso, anche le peggiori difficoltà debbano essere
viste come grandi opportunità di crescita. Le nostre
persone sono cresciute molto in autorevolezza e senso
di responsabilità. Sono cresciute nella capacità di lavorare insieme, nella capacità di comprendere che il cambiamento è inevitabile, che l’intelligenza, il coraggio,
la passione devono essere i tratti distintivi del nostro
lavoro. Lo sforzo costante di migliorare.
Questo è il nostro orgoglio.
7
B ANCA S ANTO S TE FANO
MAURIZIO VIAN:
EDILIZIA E VINO - UN BINOMIO DI PASSIONE
di Federica Zanata
Entusiasmo, tanta voglia di fare
ed energia da vendere, uniti
ad una buona dose di solarità
ed ottimismo. E’ tutto questo
Maurizio
Vian,
imprenditore
52enne di Salzano che da oltre
trent’anni opera nel settore
edile e che, dallo scorso
maggio, è entrato a far parte del
Consiglio di Amministrazione di
Banca Santo Stefano.
In questa intervista ci racconta un po’ della sua vita fatta di sacrifici ma anche di tante soddisfazioni e ci svela
il suo particolare hobby: produrre buon vino nella sua
tenuta di campagna.
Maurizio, come è iniziata la sua professione di imprenditore edile ?
Era il 1980 quando, giovane ventenne, dopo aver
lavorato per qualche tempo alle dipendenze dei
fratelli Pavanello di Maerne, decisi di mettermi in
proprio. Inizialmente cominciai facendo piccole
cose e negli anni ho ampliato sempre più la mia
attività. Con grande soddisfazione posso dire che
oggi la mia azienda conta una quarantina di dipendenti tra professionisti e lavoratori di cantiere.
Una passione, quella per le case, che dura
da oltre 30 anni...
Una passione che in realtà dura da una vita. Già alle
elementari, infatti, quando mi chiedevano di disegnare qualcosa liberamente, il soggetto era sempre una
casa. Tuttora quando mi muovo in macchina, spesso
mi rimproverano perché mi distraggo facilmente sof-
fermandomi a guardare gli edifici circostanti.
Qual è la soddisfazione più grande che
ha avuto in tutti questi anni di attività?
La fiducia e la stima che sono riuscito ad ottenere
dalle persone che mi conoscono. E questo è anche
uno dei motivi che mi ha portato a candidarmi a
consigliere della Banca.
Che aiuto pensa di poter dare al Cda di
Banca Santo Stefano?
Sento una grande responsabilità soprattutto verso chi mi ha votato. Il mio impegno è quello di
confrontarmi sempre con gli altri amministratori
e prendere le decisioni più giuste per il bene della
banca.
In questo momento di difficile congiuntura economica anche il settore edilizio
sta attraversando un periodo particolarmente duro. Come pensa si possa fronteggiare questa situazione per chi lavora
nel campo delle costruzioni?
E’ fondamentale cercare di variare la propria attività mettendoci un impegno doppio rispetto
al passato. La mia azienda per esempio, edificava
soltanto in proprio, mentre oggi ha dovuto indirizzarsi anche sui lavori per conto terzi. Fino a qualche tempo fa, inoltre, costruivo esclusivamente nel
comprensorio del Miranese, mentre adesso lavoro
tantissimo anche nella provincia di Venezia.
Come vede il futuro?
Negli anni ‘70 e ‘80 abbiamo superato altre crisi
ma sinceramente, una di questa portata, non l’avevo ancora vissuta. Per dare qualche numero dico
soltanto che il 90% delle imprese edili della mia dimensione hanno dichiarato fallimento. Se non ci
sarà un cambiamento radicale sono convinto che
la situazione sia destinata a peggiorare ulteriormente.
Parlando invece di cose belle so che lei ha
un hobby che la impegna molto...
Dieci anni fa ho acquistato una tenuta in campagna dove mi trasferisco tutti i fine settimana. In
questi terreni ho piantato un bel numero di vitigni
e oggi produco cinque tipi di vino: il Prosecco, un
incrocio Manzoni Bianco, lo Chardonnay, il Cabernet Sauvignon e il Merlot.
Un’ altra passione, un po’ meno impegnativa, è
quella dell’equitazione. Un hobby che ho ereditato da mio padre e che, a mia volta, ho trasmesso ad
uno dei miei figli, che è stato campione nel salto
ostacoli. Mi piace molto il contatto con la natura e
il rapporto di complicità che si riesce ad instaurare
con questo meraviglioso animale.
9
B ANCA S ANTO S TE FANO
B ANCA S ANTO S TE FANO
CI PR ESENTIA MO
i nostri uffici
AREA am m ini s trati Va
DIRETTORE
Ufficio Organizzazione
G i us e ppe C a r r a r o
Tesoreria Enti
Presidio sulla regolamentazione interna:
qualsiasi realtà produttiva aziendale deve dotarsi
di un ordinamento normativo interno attraverso il
quale organizza l’attività, esegue i controlli e produce le segnalazioni dovute al pubblico e alle autorità di vigilanza. L’ufficio Organizzazione si preoccupa di allestire e tener aggiornato l’insieme di
regole che consentono alla Banca di eseguire ogni
giorno la propria attività, a garanzia della corretta e
sistematica applicazione delle migliori procedure
di lavoro previste, nell’ambito della Legge e delle
disposizioni provenienti dalle autorità di controllo
cui la Banca è sottoposta.
Assistenza e supporto informatico: sempre più spesso assistiamo alla presenza dell’informatica nei processi produttivi aziendali. Anche
la Banca non fa differenza: la quasi totalità delle
attività eseguite è di fatto assistita da computer e
reti di connessione dati che consentono di trasferire informazioni di qualsiasi genere, in particolare
di tipo finanziario, in tempo reale. Tale ambito e
tutte le sue implicazioni applicative costituiscono
di fatto l’altro versante operativo di cui si occupa
l’ufficio Organizzazione, garantendo la continuità
operativa della Banca dei suoi processi produttivi,
ormai interconnessi in un sistema di comunicazioni globalmente integrato.
Incassi e Pagamenti
Ufficio Organizzazione
N ic ol a C a zzi n
Responsabile
Lor eda na De Paoli
Responsabile
Opp ortun i Robe rto
Ba r b a r a Za mb ianc h i
M a r a S pol aor e
Responsabile Presidio
sulla regolamentazione interna
Viceresponsabile
P i e r A l b e rto Bus e t t i
An dre a Da ri si
Pat ri zi a Lo Gi udic e
R obe rto Pa n d olfo
Contabilità e Bilancio
Servizi Ausiliari e Logistici
Paol o Vi s e n t i n
Responsabile assistenza e supporto informatico
Da niel e S imionato
M at t eo P i z z ato
M at t eo Z u i n
T i zi a na De An ton i
Responsabile
Responsabile
Paol o B on so
Ezio Ch inellato
Mass imo Dus o
Magda T r en t inag lia
Paol o P i n ese
Tesoreria Enti
Viceresponsabile
En ric o Gi ra rdi
C r i sti na C os ta n t i n i
10
Quando c’è da pagare una sanzione per violazione
del codice della strada, oppure versare degli oneri per la costruzione della casa, ma anche versare
una retta scolastica, o compiere altri pagamenti a
favore di Comuni ed Istituti Scolastici, è sempre
presente una Banca che fornisce un servizio di tesoreria in nome e per conto dell’Ente affidatario.
L’ufficio Tesoreria Enti, pertanto, svolge il compito
essenziale di interfaccia tra l’utente e l’amministrazione pubblica, adempiendo a tutte le incombenze relative agli incassi e ai pagamenti di quest’ultima oltre che alla tenuta, dei rapporti finanziari a
credito e a debito.
incassi e pagamenti
Molti momenti della nostra giornata sono contraddistinti dalla necessità di effettuare dei pagamenti o di incassare delle somme, e ciò in ragione
della fruizione di servizi e della compravendita di
beni. Naturalmente, ciascuno di tali beni e servizi
ha differenti caratteristiche di utilizzo che ha indotto alla proliferazione di mezzi di incasso e pagamento congruenti. Per questo, oltre alle forme
tradizionali di pagamento costituite dall’accettazione di titoli di credito (assegni, cambiali), hanno
preso piede altre tipologie di strumenti sempre
più improntati alla transazione elettronica (RIBA,
RID, Bonifici, Monetica, ecc.). Ciascuno di questi,
però, necessità di procedure gestionali che consentano la circolazione dei flussi finanziari in maniera
sicura e tempestiva, in particolare per gli strumenti
dematerializzati. L’ufficio Incassi e Pagamenti cura
la gestione di tali procedure assecondando di fatto,
quotidianamente, la necessità di regolare nel sistema dei pagamenti domestico ed internazionale le
operazioni finanziarie compiute da ciascun cliente.
Servizi ausiliari e logistici
gli approvvigionamenti nei materiali di consumo e
pianificazione delle manutenzioni degli apparati e
delle strutture in dotazione, la gestione degli archivi, rappresentano le innumerevoli circostanze di
intervento e di assistenza forniti dall’ufficio Servizi
Ausiliari e Logistici alle diverse strutture di sede.
Da esso, infatti, dipende sovente l’efficace gestione di una relazione commerciale, poiché ad esso
vanno ricondotte le molteplici, recondite attività
di conclusione di processo operativo che rendono
esecutivi gli effetti dell’operazione avviata dagli altri uffici o filiali.
Contabilità e bilancio
Non sempre viene chiaramente valorizzato il ruolo che un sistema contabile assume nell’ambito di
una organizzazione. In tal senso potremmo dire
che, paradossalmente, fintanto che un fatto gestionale non viene rilevato contabilmente e registrato
quale fatto amministrativo, tale fatto non esiste.
Fuori da eventuali metafore, è importante osservare che la puntuale e tempestiva rilevazione contabile dei fatti gestionali ne consente la loro misurazione – sia in termini patrimoniali che reddituali
– permettendo di rilevare la consistenza della produzione e l’impiego delle risorse utilizzate. L’ufficio Contabilità e Bilancio permette, pertanto, di
“certificare” la consistenza della produzione all’interno di un sistema economico interconnesso, curando conseguentemente tutti gli adempimenti di
pubblicità (segnaletici ed informativi) e fiscali che
il sistema stesso richiede.
Il tempestivo smistamento delle comunicazioni, la
gestione delle spedizioni, la programmazione de11
B ANCA S ANTO S TE FANO
Gli uffici di direzione: funzione ed evoluzione
di Giuseppe Carraro
Giuseppe Carraro dirige l’area
Amministrativa di Banca Santo
Stefano. In questo articolo ci
spiega quali sono le funzioni
degli uffici di direzione di una
banca e come la loro operatività si è evoluta in questi anni.
L
a spinta commerciale generata dall’evoluzione di prodotti e servizi erogati alla
clientela ed il potenziamento dei sistemi
informativi derivante dallo sviluppo delle tecnologie telematiche, possono essere considerati tra i
principali fattori che hanno contribuito a modificare radicalmente il ruolo dei servizi di direzione
di una banca.
In particolare, lo sviluppo dei sistemi di offerta
rivolti alla clientela ha elevato il livello qualitativo
delle performance richieste agli intermediari finanziari, soprattutto dal lato dei servizi destinati
all’investimento ed al risparmio. Ciò ha di fatto
richiesto al personale della rete commerciale di effettuare una continua rincorsa all’aggiornamento
delle proprie competenze tecnico-giuridiche, per
fornire al cliente un servizio adeguato alle sue esigenze.
Nondimeno, i servizi di direzione si sono dovuti
evolvere divenendo veri e propri presìdi specialistici in grado di fornire assistenza ai propri “clienti
interni” della rete commerciale, assecondando le
richieste di supporto alla fase di vendita e collocamento dei prodotti e servizi offerti alla clientela.
Il sostanziale mutamento del contesto operativo
su cui i servizi di direzione si sono trovati a lavo-
rare ha comportato un’iniziale “crisi d’identità”:
fino a poco tempo fa, infatti, la maggior parte delle
elaborazioni massive - derivanti dall’operatività
prodotta dagli sportelli - giungeva presso gli uffici centrali per essere trattata attraverso processi di
lavorazione caratterizzati da interventi anche manuali (lavorazioni su assegni, caricamento di effetti
e fatture, ecc.), richiedendo per lo più tempistiche
di esecuzione e competenze standardizzate.
Oggi, tali interventi sono per la maggior parte gestiti attraverso processi di elaborazione altamente
automatizzati, demandando la parte rimanente a
soggetti specializzati in tali lavorazioni e, quindi,
esternalizzando tutte quelle attività ritenute a basso valore aggiunto.
La conseguente riqualificazione delle risorse in
organico alle strutture centrali, tuttavia, non è stata immediata, tanto più che – all’evoluzione delle
esigenze di mercato – è venuta ad accompagnarsi
una produzione normativa civilistico-fiscale senza
pari, tale da richiedere un costante processo di aggiornamento delle conoscenze, finalizzato al mantenimento di un adeguato livello qualitativo del
supporto rivolto alla rete commerciale e, quindi, in
ultima analisi del servizio offerto al cliente.
La “metamorfosi silenziosa” operata in questi anni
dai servizi di direzione non si può certo dire compiuta, soprattutto con l’avvento delle tecnologie di
comunicazione a distanza, innescate dallo sviluppo degli applicativi di internet banking. E’ difficile
dire oggi dove potrà condurre un tipo di rapporto improntato alla “relazione virtuale”, consentito
dall’integrazione di sistemi informativi in grado di
colloquiare tra loro per l’esecuzione di operazioni
anche complesse. Ciononostante, la nostra banca
è fermamente convinta che il valore aggiunto nella
relazione con il cliente si concretizzi “mettendoci
la faccia”, senza peraltro rinunciare a varcare coraggiosamente la frontiera dell’innovazione. Ed è in
questa sfida che diviene fondamentale organizzare
un “sistema di servizi centralizzati”, presidiato presso gli uffici di direzione, che sia in grado di garantire alla rete vendita:
· assistenza specializzata per tipologia di servizio
erogato;
· tempestività nella risposta connaturata alle esigenze della clientela;
· valore aggiunto nell’attività di gestione del cliente.
La funzionalità di un modello di supporto ed assistenza che soddisfi gli obiettivi anzidetti viene
peraltro a dipendere da una serie di fattori affatto
scontati.
Essi presuppongono adeguati livelli qualitativi delle risorse assegnate, ma dipendono altresì dal grado di efficienza ed integrazione dei flussi informativi scambiati bidirezionalmente tra uffici centrali e
funzioni periferiche. Non è di fatto possibile poter
garantire tempestività di risposta se l’accesso alle
competenze specialistiche prescinde dalla priorità oggettivata da criteri di criticità ed urgenza;
come pure, non è ragionevole attendersi coerente
valore aggiunto nelle soluzioni fornite se le relative
richieste di assistenza non sono preliminarmente
selezionate da regole di prevalenza.
Implementare un sistema che sia in grado di interpretare tali esigenze, richiede protocolli di comunicazione e regole di fruizione ragionevolmente
rigorose, poiché – diversamente – il sistema implo14
derebbe degenerando nei livelli di qualità erogata.
E’ peraltro evidente che ciò diviene possibile
quando l’azienda è in grado di far convergere gli
“utenti” su un sistema diffuso e ordinato di norme
e disposizioni, tale da informare, documentare ed
indirizzare l’operatività svolta nell’ambito dei diversi processi di lavoro.
A tale insieme organizzato di istruzioni, l’operatore dovrebbe accedere con sistematicità, ricorrendo
eventualmente alla segnalazione delle carenze in
esso rilevate, poiché ciò contribuirebbe a migliorare notevolmente la qualità e la quantità delle informazioni in esso organizzate.
D’altro canto, al di là di qualsiasi alchimia organizzativa, esiste un fattore che si gioca prevalentemente sul piano relazionale e che è di fondamentale importanza considerare. Esso è radicato nelle
tradizionali rigidità che vedono spesso privilegiare
inutili contrapposizioni tra aree funzionali diverse,
a volte causa di sterili dialettiche, che inesorabilmente finiscono per aver ricadute negative sui livelli di soddisfazione del servizio percepito dal cliente
e, pertanto, sui risultati della gestione aziendale.
E’ sempre un incontro di forze ciò che può generare le migliori opportunità, naturalmente quando
esse sono in grado di fondersi e non si annientano
in dispendiose contrapposizioni.
Fuor di metafora, c’è dunque la costante necessità
di competere con intelligenza ma nel perseguire il
comune obiettivo di garantire un servizio al cliente d’eccellenza. Perché questo è il nostro lavoro,
perché questo c’è da fare.
15
B ANCA S ANTO S TE FANO
GIOVANNI BATTISTA MESTRINER
UN GIOVANE AVVOCATO PRIMO CITTADINO DI SCORZè
di Federica Zanata
Giovanni Battista Mestriner,
37 anni, avvocato dal 2005, è
originario di Treviso ma risiede da qualche anno a Cappella di Scorzè. Entra in politica
giovanissimo. Dopo un anno
come consigliere comunale all’opposizione e quattro
come Presidente comunale,
dal 2009 è Sindaco di Scorzè. In
questa intervista ci racconta
questi primi tre anni da primo
cittadino del suo Paese.
Sindaco Mestriner, può fare un bilancio
di questi suoi primi tre anni di amministrazione comunale?
Il bilancio è sicuramente positivo. Fare il sindaco è
un’esperienza impagabile anche se molto faticosa.
Ti devi confrontare costantemente con persone
diverse, con culture e modi di pensiero differenti e
questo non è sempre facile, ma proprio per questo
è una professione interessante e stimolante.
Qual è il principale problema da risolvere oggi nel settore della Pubblica Amministrazione?
E’ sicuramente quello della burocrazia. Ci siamo
riempiti di costi che con la diminuzione delle risorse non riusciamo più a contenere. 20 anni fa per
fare un lavoro servivano meno carte, meno dichiarazioni, meno certificazioni e lo stesso lavoro si riusciva a fare con meno risorse. Oggi, soltanto per
fare una manifestazione il procedimento da seguire è davvero estenuante: ci sono numerose regole
da rispettare e tantissime strutture che devono essere coinvolte. Questa mentalità burocratica deve
essere assolutamente rivista perché è impensabile
oggi continuare a reggere questa situazione.
Banca Santo Stefano può fare qualcosa di concreto per aiutare il Comune
di Scorzè?
A mio avviso la vostra banca dovrebbe spingere
maggiormente le proprie iniziative nel nostro
Comune. Scorzè è una realtà particolare, una federazione di comuni, cinque paesi ognuno con
la propria identità e il proprio orgoglio. Ad oggi
manca forse una strategia precisa, una politica del
territorio che la banca dovrebbe perseguire. Perché se Banca Santo Stefano si caratterizzasse come
banca dei comuni in cui è insediata, riuscirebbe
anche ad incanalare delle risorse e qui di risorse ce
ne sono ancora molte. Ed è un peccato che queste
vengano invece dirette su banche che non hanno
nessuna caratteristica territoriale.
Tra i suoi Assessorati c’è anche quello
dell’edilizia privata. Com’è la situazione
in questo settore in questo momento di
crisi?
Abbiamo un’ edilizia che negli ultimi tempi è
stata completamente stravolta. Attualmente non
ci sono più piani di lottizzazione e lo sfogo di
questo settore è lasciato per lo più al Piano Casa.
Questo significa che c’è meno programmazione
territoriale. Quindi paradossalmente l’apertura del
Piano Casa dà delle risposte agli utenti, ma mette
in difficoltà nel medio e lungo periodo il mercato
immobiliare vero e proprio.
E’ da poco stata costruita la nuova caserma dei carabinieri a Martellago.
Cosa ne pensa? Si poteva potenziare
quella di Scorzè?
Secondo me è stato un errore grosso a cui però
non attribuisco responsabilità al Sindaco Brunello.
Scorzè ha una caserma che serviva due comuni ed
era una struttura vecchia che abbiamo dovuto riammodernare a nostre spese mentre era in costruzione quella nuova di Martellago. A mio avviso
questo è uno spreco di denaro. Il pericolo adesso è
quello che ci siano più carabinieri fermi in caserma
per tenere aperta la struttura e meno sulle strade.
Quali sono i prossimi obiettivi della sua
Amministrazione?
Dobbiamo cercare di governare questa enorme
trasformazione iniziata come cambiamento economico e che poi è diventato sociale e politico.
In questa situazione è necessario cercare di mantenere i servizi essenziali e allo stesso tempo avere
il coraggio di ridurre tutte le spese possibili perchè
oggi l’obiettivo principale è quello di far risparmiare il più possibile i cittadini. E per fare questo
bisogna trovare delle soluzioni, qualsiasi esse siano.
17
BANCA S ANTO S TE FANO
il socio
G iannantonio De Vincenzo:
la mia grande passione per la mus ica
di Federica Zanata
Un’amore che dura ormai da 50 anni quello della musica. Giannantonio DE VINCENZO, classe 1954, socio di
Banca Stefano, è un jazzista di professione e suona da quando di anni ne aveva appena dieci. Ama profondamente Venezia che definisce “un palcoscenico unico che deve però essere ben riempito”. Il suo
primo obiettivo, infatti, è quello di fare cultura dando alla sua città un prodotto di qualità.
Giannantonio, come nasce questo suo
amore per la musica?
Nasce quando ero bambino. A 10 anni ho iniziato
a suonare la chitarra che a fine anni ‘60 e ‘70 era il
simbolo della modernità nella musica. Ho sempre amato il genere creativo che in qualche modo
mi rappresenta e racconta il mio modo di vedere
il mondo. All’età di 20 anni mi sono appassionato al jazz e ho cominciato a suonare il sassofono.
All’epoca in Italia era uno strumento quasi sconosciuto e così mi sono trasferito all’estero dove inizialmente, per mantenermi, ho suonato nei night
club. Qualche anno dopo, mi sono diplomato da
privatista al conservatorio di Verona e successivamente mi sono dedicato all’insegnamento. Ma
sentivo che quella non era la mia strada, avevo bisogno di fare altre esperienze e così ho abbandonto la scuola e mi sono trasferito a Parigi.
Perché proprio in Francia?
La Francia assieme alla Svezia era il luogo in cui il
jazz era più all’avanguardia. Avevo inoltre un mio
carissimo amico che già viveva lì e lavorava con
Sophie Marceau in una compagnia di teatro. In
quel periodo, infatti, più che musica jazz, ho composto musica per teatro partecipando anche alla
parte scenica e questo mi ha permesso di fare amicizia e conoscenza con parecchi artisti famosi.
Dopo alcuni anni però è tornato in Italia…
Come dicevo Parigi era una città all’avanguardia
nell’ambito musicale, ma c’era una competizione
esasperante. Ogni giorno ero angosciato dalla
sopravvivenza e mi sono trovato a non aver nemmeno i soldi per comprare un pacchetto di pasta.
Così sono tornato a Venezia con la consapevolezza che era una città in cui in ambito musicale era
necessario inventarsi qualcosa. Il conservatorio
non dava le risposte adeguate e quindi in un certo
senso c’era un vuoto istituzionale. La mia idea è
stata pertanto quella di creare un centro di produzione musicale che riassumeva la mia esperienza
della musica improvvisata. 29 anni fa è nato così
Suono Improvviso .
Un centro musicale dunque, non una scuola…
Esattamente. Non è una delle tante scuole che
organizzano corsi di musica classica. Il Suono Improvviso è tutto fuorché questo. Già dagli esordi
si discostava dai canali convenzionali. L’idea era
quella di creare musica da fare insieme, perché la
musica in fondo è un gioco, è un modo d’esprimersi, un tracimare di passione da condividere. Il
primo anno non esistevano nemmeno i corsi di
musica. Solo dall’84 sono state avviate le lezioni,
con l’intento di accrescere lo spessore musicale
degli appartenenti al circolo. Negli anni la ricetta
è rimasta sempre la stessa: promuovere una qualità didattica altissima. Ancora oggi organizziamo
corsi di pianoforte e tastiere, sax, canto, chitarra
moderna e jazz, batteria, basso elettrico e percussioni. I docenti sono tra i migliori musicisti contemporanei nel panorama italiano. I corsi di tecnica strumentale sono inoltre affiancati da diverse
attività come laboratori e stage. Proponiamo inol-
tre una ricca offerta concertistica, produciamo
CD e organizziamo numerose manifestazioni.
Tra le manifestazioni organizzate, Venezia
Suona, è un esempio di un evento che ha
riscosso molto successo.
Venezia Suona nasce da una mia intenzione di
trasformare Venezia, l’unica città al mondo senza
inquinamento acustico, in una grande cassa armonica. Ne sono state fatte ben 10 edizioni: dal 1999
al 2009. Dal primo pomeriggio e fino a sera inoltrata ogni angolo della città accoglieva cori, bande, gruppi, scuole di musica e complessi di ogni
genere musicale, con la partecipazione di migliaia
di interpreti che si esibivano in centinaia di concerti. Niente biglietti o palchi ma solo artisti per
strada e spettatori che a piacimento si spostavano
da un genere all’altro, da uno scenario all’altro.
E oggi, quali sono i suoi obiettivi futuri?
Innanzitutto trovare un minimo contributo per
far sopravvivere il circolo. Sto inoltre organizzando due eventi: uno per la città di Venezia e uno
per Mogliano Veneto, paese in cui mi sono trasferito da pochi mesi. Sto inoltre pensando assieme
ad un amico alla produzione di un nuovo disco
“In Preghiera” ovvero una serie di musiche da suonare dal vivo in alcune chiese di Venezia. Da credente, riuscire a “rompere” il silenzio di un luogo
sacro ritengo sia una prova davvero importante.
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B ANCA S ANTO S TE FANO
BANCA S ANTO S TE FANO
Il prestito personale che si adatta a te
Socio In Salute
CREDIPER
PRESTITO FLESSIBILE
Da sempre il risparmio
è in cima ai pensieri
delle famiglie
Famiglia prodotto:
Finanziamenti - Prestiti Personali.
Che Cos’è:
Crediper Prestito Flessibile è la soluzione di finanziamento
Crediper che offre la massima flessibilità nella gestione del
piano di rimborso attraverso la possibilità di saltare il pagamento di una rata all’anno per ben tre volte nel corso del prestito, accodando il pagamento alla fine del piano di rimborso
scelto; modificare l’importo della rata una volta l’anno e fino
a tre volte nel corso del prestito, aumentandola o diminuendola in base alle esigenze; estinguere anticipatamente il prestito senza pagare alcuna penale.
Chi lo fa:
Crediper è il marchio che identifica l’offerta di credito al
consumo di Bcc CreditoConsumo.
A chi è destinato
Le soluzioni di finanziamento Crediper sono dedicate alle
famiglie ed alla clientela privata delle Banche di Credito Cooperativo.
Che esigenza risolve:
Accesso al credito. Finanziare progetti di spesa con un prestito personale che permette, attraverso le opzioni “Salta la
Rata”, “Modifichi la Rata” e “Zero penali per l’estinzione anticipata”, di usufruire della massima flessibilità nella gestione
del piano di rimborso.
Caratteristiche Principali:
Crediper Prestito Flessibile è il prestito personale, dedicato
alle famiglie ed alla clientela privata delle Banche di Credito
Cooperativo, veloce da ottenere e semplice da gestire.
Questa particolare soluzione permette di realizzare ogni
tipo di progetto attraverso un finanziamento che offre la
massima flessibilità nella gestione del piano di rimborso.
E’ possibile richiedere fino a
30.000 euro
Rimborsabili in comode rate mensili
fino a 100 mesi
Crediper Prestito Flessibile offre tutta la semplicità e la tranquillità di un prestito personale Crediper, con in più la possibilità di usufruire dei seguenti vantaggi:
Salto della Rata
E’ possibile saltare il pagamento di una rata all’anno per ben
tre volte nel corso del prestito, accodando il pagamento alla
fine del piano di rimborso scelto.
Modifica della Rata
E’ possibile modificare l’importo della rata del rimborso una
volta l’anno e fino a tre volte nel corso del prestito, aumentandola o diminuendola in base alle esigenze.
Zero penali per l’estinzione
anticipata
E’ possibile estinguere anticipatamente il finanziamento senza pagare alcuna penale.
20
R
isparmiare è importante per assicurarsi
un futuro più sereno, tranquillo, ricco di
progetti da realizzare, al riparo da incertezze che potrebbero destabilizzare l’esistenza. In
un momento come quello attuale, però, riuscire
ad accantonare una porzione più o meno grande
di reddito si fa sempre più ardua e sempre spesso
capita di sentire dire “il denaro non è tutto, l’importante è la salute”.
La salute, infatti, è più di un pensiero, più di un concetto astratto, poiché va ad interessare diverse sfere
della vita delle persone, sia dal punto di vista fisico che dal lato emotivo.
Essere in salute significa
poter condurre una vita in
totale serenità, limitando
le conseguenze negative,
anche dal punto di vista
patrimoniale, rispetto a
situazioni inattese.
Per rispondere a questo
bisogno di sicurezza, in
esclusiva per i Soci del
Credito Cooperativo,
BCC Assicurazioni ha
creato Socio In Salute, una polizza in grado
di farsi carico di diverse
gradazioni della protezione personale, limitando al
massimo i costi economici ed emotivi.
Socio In Salute permette, in un’unica soluzione, di
usufruire di diverse garanzie rispetto a:
- grandi interventi chirurgici in strutture
scelte direttamente dal Socio, con il rimborso di
rette di degenza, onorari di chirurghi ed equipe
medica, diritti di sala, assistenza medico-infermieristica, cure e trattamenti fisioterapici, medicinali
ed altre spese accessorie rispetto all’intervento;
- tutela legale, in riferimento ad eventi legati
all’ambito dei grandi interventi chirurgici, hai a tua
disposizione un professionista esperto nelle richieste di risarcimento danni e cause contrattuali con
case di cura ed ospedali;
-responsabilità civile della vita privata,
andando a risarcire i danni cagionati conseguentemente a fatti accidentali a terzi, persone o cose, per
cui si deve rispondere civilmente.
Questa polizza assicurativa, alla formula di sottoscrizione semplice e trasparente, affianca il vantaggio di un costo annuale minimo: dai 18 ai 34 anni
ci si può assicurare per soli 160 Euro, dai 35 ai 59
anni a 186 Euro, mentre dai 60 ai 75 anni l’importo arriva ad un massimo di 262 Euro.
Il valore aggiunto di Socio In Salute sta proprio nel
fatto che, a fronte di una spesa decisamente irrisoria, riesce a proteggere gli interessi primari dei Soci,
offrendo un beneficio impagabile: la tranquillità.
Socio In Salute è solo una delle polizze di BCC
Assicurazioni, Compagnia Danni nata per offrire
a Clienti e Soci delle Banche di Credito Cooperativo la possibilità di accrescere la propria tranquillità
di oggi e di domani, con prodotti sicuri ed affidabili.
21
fon da z ione
B ANCA S ANTO S TE FANO
L’ESPERTO RISPONDE
GRANDE S UCC E S SO P ER IL C ONC ERTO DI FINE ES TATE
di Claudio Marchiori
Sono un imprenditore del miranese che
opera nel settore artigiano. Ho sentito
parlare di finanziamenti regionali concessi da Veneto Sviluppo alle Pmi.
E’ vero? Di che cosa si tratta?
Fausto
La Giunta Regionale del Veneto, con DGR n.
676 e 1280 del 2012, ha definito un nuovo Piano
Straordinario Anticrisi per gli esercizi 2012 e 2013,
individuando nuove modalità operative che interessano i fondi di rotazione per la concessione di finanziamenti agevolati destinati
a fornire nuova liquidità alle PMI della
Regione del Veneto nei seguenti casi:
1. a fronte di crediti insoluti sorti nei 18 mesi antecedenti alla data di presentazione della domanda;
2. a fronte di crediti maturati verso la Pubblica
Amministrazione;
3. a fronte di rimborsi di finanziamenti a m/l termine attivati per investimenti aziendali, per un
importo non superiore all’ammontare delle rate
pagate negli ultimi 24 mesi antecedenti la data della domanda di agevolazione;
4. per anticipazioni a fronte di uno o più ordini accettati e/o contratti di fornitura di beni e/o servizi.
L’agevolazione consiste nella concessione di un
mutuo della durata massima di 60 mesi, comprensivo di un periodo di preammortamento di max
12 mesi, per far fronte ai fabbisogni finanziari di liquidità. Tale intervento straordinario si aggiunge e
si integra con le ulteriori forme di utilizzo dei fondi di rotazione tra le quali quelle per il riequilibrio
finanziario e per la ricapitalizzazione. Il finanzia-
mento è regolato a tasso zero per la quota relativa
al Fondo di Rotazione.
Siamo una coppia di giovani trentenni
con un forte desiderio di andare a vivere assieme e comprare casa. Siamo un
po’ indecisi, però, se rinviare l’acquisto
a tempi migliori. Esitono in questo momento condizioni favorevoli per chi accende un mutuo?
Anna e Giorgio
Banca Santo Stefano cerca di venire incontro alle
esigenze di chi si appresta ad accendere un mutuo
per l’acquisto, la ristrutturazione e la costruzione
della prima casa – soprattutto famiglie e giovani - e propone condizioni estremamente
favorevoli: finanziamenti fino all’ 80% del valore
del bene. La nostra banca, ha inoltre aderito all’accordo tra ABI e Associazione dei Consumatori
per la sospensione delle rate del mutuo nell’am-
bito del più ampio programma di intervento a
sostegno del mercato del credito retail denominato “PIANO FAMIGLIE”. L’accordo, che rappresenta una misura straordinaria di sostegno alle
famiglie in difficoltà, prevede la sospensione del
rimborso delle rate di mutuo verso soggetti che,
per motivi contingenti, si trovano in difficoltà.
AVETE QUALCHE DUBBIO
DI NATURA FINANZIARIA?
VOLETE QUALCHE
CHIARIMENTO DAI NOSTRI ESPERTI?
Fate come i nostri soci
Scrivete a
Io [email protected]
22
M a x G a z z è, R ob e rto G at to
e R ita M a r c ot u l l i
IN OVER TOUR
Fondazione Banca Santo Stefano ha organizzato il 9 settembre un
concerto con tre artisti di grande calibro: Max Gazzè accompagnato da
due partner d’eccezione, estratti dal miglior panorama del jazz italiano, Rita
Marcotulli al pianoforte e Roberto Gatto alla batteria.
Il progetto si chiama Over Tour ed è nato dalla curiosità reciproca di tre
artisti di sperimentarsi in un concerto dove si abbattono i confini della musica
e dove la contaminazione tra il pop e le sonorità jazz si sono fusi fino a trovare
un terreno comune.
I brani più famosi di Max Gazzè sono diventati un motivo e un pretesto su
cui improvvisare; standard jazz che appartengono all’immaginario collettivo sono stati reinterpretati dalla voce di Gazzè, dal pianismo libero di Rita
Marcotulli e dall’energica batteria di Roberto Gatto.
Max Gazzè è una delle maggiori firme della canzone d’autore italiana: ha
collaborato con Franco Battiato, Niccolò Fabi, Paola Turci, Carmen Consoli, Francesco Magnelli, Stephan Eicher, Marina Rei.
Rita Marcotulli, pianista e compositrice, vanta collaborazioni importanti
sia con musicisti come Chet Baker, Enrico Rava e Pat Metheny sia con scrittori
ed attori della scena italiana.
Roberto Gatto, romano, è un batterista, compositore, prevalentemente di
ambito jazz ma che negli oltre 30 anni di attività può vantare collaborazioni
prestigiosissime a livello internazionale in tutti i campi della musica con nomi
come Steve Lacy e John Scofield ma anche Mina, Lucio Dalla, ed Ennio Morricone.
23
fon da z ion e
FONDAZIONE
Si r i nnova no le in iz iat iv e a favore
del l e fa mig lie e de lle giovan i c oppie
Pro ss ime G ite p er i s o ci
Con la ripresa dell’anno scolastico, Fondazione Banca Santo Stefano rinnova
le iniziative a sostegno delle famiglie.
In particolare:
Bonus Scuola Materna: un contributo di 100 euro ad ogni figlio di
socio iscritto alla scuola materna nell’anno 2012 -2013.
Bonus Scolari: l’omaggio di uno zaino per gli alunni delle scuole elementari e di un buono libri di 100 euro per gli studenti delle scuole medie
inferiori.
La consegna degli zaini e del buono libri
è prevista il 14 settembre 2012.
Ricordiamo inoltre:
Continuano, con successo, le gite organizzate da Fondazione Banca Santo
Stefano per i propri soci e clienti.
Bonus Bebè: un contributo di 500 euro o un prestito per ogni nuovo nato
figlio di socio.
I prossimi appuntamenti sono:
· Tour della Sicilia, dal 22 al 28 settembre 2012. Un viaggio di sette
giorni, che prevede il trasferimento all’aeroporto di Venezia, il viaggio in aereo
fino a Catania e quindi il tour della splendida isola, a bordo di un confortevole pullman. Si visiteranno Cefalù, con la possente Cattedrale, Palermo,
ricchissima di un patrimonio artistico che risente delle dominazioni, arabe,
normanne, sveve e spagnole ed il Duomo di Monreale. Quindi Segesta,
Erice, Selinunte, Agrigento, Piazza Armerina,Taormina, Siracusa, Noto, Catania……Un’immersione nella cultura e “nella cucina” di questa
regione significativa della nostra bella Italia.
Contributi allo studio: per soci e figli di soci che nel corso dell’ultimo
anno abbiano superato l’esame di scuola secondaria di I° grado (ex scuola media inferiore) o di II° grado (ex scuola media superiore) o l’esame di laurea (di
I° livello o specialistica), con il massimo dei voti.
Le borse variano da 200 a 1.000 euro.
Per ottenere i vari contributi è sufficiente compilare le relative
domande dopo aver consultato il regolamento. I documenti sono
disponibili sul sito internet di Banca Santo Stefano – Fondazione www.bancasantostefano.it/fondazione o possono essere richiesti alla Fondazione Banca Santo Stefano scrivendo a: fondazione@bancasantostefano.
it, oppure telefonando allo 041. 5404072.
· Visita di Trieste, sabato 20 ottobre 2012, con la visita del Castello di Miramare.
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· Capodanno a Budapest, dal 30 dicembre al 2 gennaio. Il viaggio comprende la visita della Capitale ungherese, situata sulle rive
del Danubio, con otto splendidi ponti che collegano le due parti della città,
un’escursione esterna sull’Ansa del Danubio, con “pranzo medioevale”,
altre interessanti visite, oltre naturalmente al “Veglione di San Silvestro”.
Il programma completo è consultabile su
www.bancasantostefano.it/fondazione
E’ necessario prenotare al più presto, per poter confermare le prenotazioni dei
voli aerei, degli alberghi e dei ristoranti, per tutte le destinazioni.
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Scrivi a [email protected]
o chiama dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì
il numero 041/540.40.73
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fon da z ion e
Tou r de ll’A rme n ia:
un viag gio c he c ommuove, una terra che to cc a il cuore.
di Giuliana Barbiero
Mentre attraversavamo le
vallate, mentre il nostro confortevole pullman si inerpicava su strade dissestate dal
ghiaccio del lungo inverno e
ci permetteva di raggiungere
Monasteri e Chiese di straziante bellezza ed incuria
desolante, confrontavamo il
nostro status di “privilegiati” con le condizioni di vita di
un popolo, che, nel corso dei
secoli, ha pagato un prezzo
altissimo alla posizione strategica del proprio territorio.
L
’Armenia, un tempo crocevia di passaggio
delle carovane commerciali, lungo la Via della Seta, è stretta attualmente tra Iran, Turchia,
Arzebaigian, Georgia e deve trovare costantemente
un equilibrio politico e commerciale con ognuno di
quelli che la nostra guida Kristina definiva “vicini un
po’ particolari”.
L’Armenia ha un territorio di circa trentamila chilometri quadrati, abitato da 3 milioni di abitanti, concentrati, per la maggior parte, nella capitale Yerevan.
La frontiera con la Turchia è chiusa ed i rapporti difficili, non volendo riconoscere questo paese il Genocidio degli Armeni del 1915; con la Russia, attraverso la
Georgia, le relazioni commerciali e politiche sono, per
così dire, necessitate ( l’Armenia faceva parte, fino alla
proclamazione dell’indipendenza nel 1991, dell’exUnione Sovietica); l’Arzebaigian divide l’antico paese
di religione cristiana dal Nagorno Karabakh, teatro
di una recente guerra dal 1991 al 1994, e rivendicato
ancora dall’Armenia come territorio appartenente alla
propria nazione.
La Georgia, infine, alla frontiera settentrionale, è un
Paese con le sue inquietudini, anche se lo unisce all’Ar-
menia la comune identità cristiana, in una regione prevalentemente musulmana.
Le persone che si incontrano lungo il percorso, nonostante un’eredità storica di invasioni e sopraffazioni
storia del proprio Paese, di antica tradizione cristiana:
l’Armenia è la prima Nazione in cui, nel 301, il cristianesimo è divenuto religione di Stato.
Vi è un amore smisurato per la cultura, una tradizione
di conoscenza e studio, fin dalla più tenera età delle
lingue – esiste perfino una festa nazionale dedicata ai
traduttori – un orgoglio per il proprio alfabeto, defini-
ed un vissuto attuale estremamente difficile (il Paese
è poverissimo, anche se ci sono, anche qui “i nuovi ricchi” ) sono gentili ed accoglienti, sanno ancora sorridere con semplicità al visitatore ed augurargli ogni bene.
Kristina, guida di rara competenza e disponibilità,
ci ha fatto comprendere con pazienza e passione, la
26
to “dono di Dio”, con lettere che sembrano parti di un
ricamo.
Profonda è la consapevolezza del valore del proprio
patrimonio di testi rari (17.000 i libri antichi custoditi
nella biblioteca dei manoscritti Matenadaran) salvati,
in alcuni casi miracolosamente, dalla furia iconoclasta
degli invasori ottomani o dalla sopraffazione ideologica sovietica e restaurati anche grazie agli “Armeni della
diaspora”, presenti in tutto il mondo.
Molti i templi visitati, nelle varie escursioni effettuate
partendo dalla capitale, ed impossibile citarli tutti : ricordiamo solo (con la consapevolezza di tralasciare comunque dei veri tesori) nella regione di Alaverdi le due
“perle” dei monasteri di Sanahin e Hagghpat, dichiarati
Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco; ancora a 1400
metri la Fortezza di Ambert, definita “Fortezza tra le
nuvole”e a Noraduz, il suggestivo Cimitero delle croci,
che ospita circa 900 khatchkar (le tradizionali stele di
tufo intarsiato con simboli cristiani, in primis la croce)
del X-XVII secolo .
Un regalo inconsueto, al di fuori dei circuiti turistici, è
quello che la nostra guida ci ha fatto ad Arenì: la visita
di scavi archeologici con alcuni resti che risalgono al
III° secolo a.C. per giungere poi fino al 1300: 16 secoli di reperti sovrapposti, scoperti per caso, all’interno
delle grotte.
Una sede incredibile che, in assenza di finanziamenti,
verrà ricoperta, per non danneggiare gli oggetti ritrovati, al contatto con l’aria.
Il momento più intenso dell’intero viaggio è stato
però, senza dubbio, la visita al Museo e al Monumento
del Genocidio, che ricorda “il Grande Male”: così gli
Armeni chiamano il genocidio del loro popolo (morirono un milione e mezzo di persone, su due milioni
di abitanti), perpetrato dal governo dei Giovani Turchi,
nel 1915/17.
Fra le innumerevoli foto, che documentano l’indicibile, quella che mostra probabilmente gli ultimi giorni
di vita di una madre, nuda e scheletrica, seduta a terra
sfinita, con accanto il proprio bambino, è quella che
maggiormente ci colpisce. Uno sguardo attonito e
disperato, una domanda muta, a quasi cent’anni di distanza, ancora ci strazia. Contempliamo l’orrore e ne
rimaniamo a lungo turbati.
Dal Museo alcuni escono in fretta, altri quasi riluttanti, ammutoliti, sentendo su di sé il peso di appartenere
allo stesso genere umano capace di simili nefandezze.
Eppure, nei pressi dell’uscita, la sorte offre a tutti un
motivo di consolazione: seduta non molto lontano
dall’immagine di questa maternità dolorosa, una ragazza, gli stessi tratti somatici della madre morente, attende di finire il proprio lavoro di custode, uno sguardo
di controllo ai visitatori ed un altro sfuggente al proprio
cellulare, per leggere o scrivere qualche messaggio.
La sua mano si posa delicatamente sul ventre, ad accarezzare la rotondità che svela un parto ormai prossimo.
Un’immagine di forza e dolcezza, forse inconsapevole,
che ci riconcilia in parte con la vita, capace di superare il
dolore e di guardare avanti con coraggio, come questo
popolo forte e gentile continua tenacemente a fare.
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B ANCA S ANTO S TE FANO
La r icet ta
R aviol i ric ot ta e g r a na
c onditi c on burro e salvia
Vi proponiamo in questo numero una ricetta semplice e veloce. Anna, moglie del
nostro socio Luciano Benvegnù ci ha ospitato nella sua casa e ci ha preparato un primo
piatto che solitamente ama cucinare per i
suoi ospiti: i ravioli ripieni di ricotta e
grana conditi con burro e salvia
Vediamo insieme quali sono gli ingredienti per una porzione
da sei persone:
Ripieno
300 gr. di ricotta
100 gr. di grana grattuggiato
una spolverata di noce moscata
un pizzico di sale
Impasto
400 gr. di farina di semola di grano duro
un pizzico di sale
2 uova intere e due tuorli d’uovo
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
Condimento
8 foglie di salvia
40 gr. di burro
parmigiano Reggiano grattugiato
Il ripieno:
In una ciotola versare la ricotta, un po’ di grana, una
spolverata di noce moscata, un pizzico di sale e amalgamare tutti gli ingredienti insieme fino ad ottenere un
bell’impasto che ci servirà poi da ripieno per i nostri
ravioli.
L’impasto:
In un altro recipiente versare la farina, un pizzico di sale,
aggiungere due uova intere più due tuorli e infine tre
cucchiai di olio extravergine di oliva. Impastare energicamente fino a che non ci ottiene una pasta liscia e
compatta. Dalla pagnotta di pasta ottenuta, tagliarne
un pezzo alla volta e lavorarlo con la macchina per la
pasta, dapprima con uno spessore alto, poi stringendo
fino a che la sfoglia risulti finissima. Sulla sfoglia ottenuta, tagliare dei piccoli pezzi, su ciascuno aggiungere
un po’ di ripieno e poi richiudere la pasta con la forma
desiderata: ripiegata su se stessa come i tortellini, oppure a forma quadrata, rotonda o a mezzaluna, tipo
ravioli.
circa 2 minuti. Scolate la pasta e saltatela nella padella
con il burro e la salvia.
Condite i ravioli con abbondante parmigiano e serviteli caldi.
Un consiglio:
“Preferisco usare la farina di semola di grano duro, rispetto a quella di tipo 00 – spiega Anna – perché mi
consente di fare un impasto più morbido. Anche la
scelta di adoperare solo due uova intere più due tuorli
e utilizzare l’olio extra vergine di oliva permette alla
pasta di diventare più tenera e delicata.
Per quanto riguarda il ripieno ci si può sbizzarrire a seconda delle voglie e della fantasia.
Oltre alla ricotta e al grana, si può mettere il prosciutto,
lo speck, verdura a piacimento oppure addirittura la
frutta: il ripieno con le prugne, per esempio, è davvero
buonissimo”.
Il condimento:
Il condimento, è molto semplice da preparare: sciogliete il burro in una padella, aggiungete la salvia già
lavata, asciugata e tritata. Fate cuocere per qualche
minuto.
Grazie all’odore intenso della salvia, questo piatto assumerà un sapore gradevole senza l’aggiunta di molti
altri ingredienti.
Preparazione:
Portate ad ebollizione una pentola con abbondante
acqua salata e versatevi i ravioli. Lasciateli cucinare per
SEI UN SOCIO?
TI PIACE CUCINARE?
FAI COME LA SIGNORA ANNA:
INVIA LA TUA RICETTA A
[email protected]
LA PUBBLICHEREMO
NEI PROSSIMI NUMERI
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B ANCA S ANTO S TE FANO
FONDAZIONE
S P ON S ORIZZAZIONI
U na gar a di di s egno c he dur a da 2 7 an n i
ITINERARI
Alla scoperta del Montello
settembre ed ottobre sono
mesi ideali per trascorrere
una piacevole giornata sul
Montello.
C
on i suoi 35 km di perimetro, il Montello è un
parco naturale che offre diverse possibilità di
escursione. Per chi desidera fare una passeggiata oppure un giro in bicicletta, ci sono percorsi adatti a tutte le esigenze: dal giro più semplice e distensivo
con una magnifica vista sulla valle del Piave, alle varie
difficoltà proposte dalle 21 prese, le salite che tagliano
in senso longitudinale nord/sud il territorio collinare.
Passeggiare all’interno di questo ambiente semiselvaggio può riservare la sorpresa della visione di diversi
animali che popolano tutti i livelli della vegetazione. E’
possibile inoltre visitare i luoghi della grande guerra
come il monumento-ossario di Nervesa, il cimitero degli inglesi a Giavera, il monumento a Francesco Baracca
e l’osservatorio del Re.
Ma il Montello è comunque e soprattutto il regno dei
ciclisti. Per gli amanti delle due ruote molto conosciuta
è la Presa V, meglio nota come “la Salita dei Mondiali”.
Qui si sono svolte le prove su strada dei Campionati del
Mondo di Ciclismo del 1985. La Presa V è stata percorsa anche in occasione dei Campionati del Mondo
del 1999, nella prova a cronometro, che partiva ed arrivava a Treviso. Oggi qui si svolgono anche alcune fra le
di Federica Zanata
più importanti gare ciclistiche dilettantistiche, come il
Trofeo G.Bianchin, blasonata corsa internazionale, che
ha partenza ed arrivo a Paderno di Ponzano Veneto; la
Popolarissima, gara nazionale, che ha partenza ed arrivo a Treviso, chiamata anche la “Piccola Milano – San
Remo dei giovani”, in quanto si svolge in concomitanza
con l’importante corsa professionistica di primavera.
La zona è luogo ideale anche per gli appassionati speleologi che accompagnati da guide esperte possono
visitare ben 91 grotte rilevate, alcune delle quali ebbero
un ruolo fondamentale come trincee durante il primo
conflitto mondiale.
Non mancano infine i maneggi per piacevoli passeggiate a cavallo e il campo da golf nella vicina Montebelluna.
Ed anche la cucina sul Montello ha un suo perché.
Dopo una giornata trascorsa all’insegna dello sport
non si può rinunciare ad un meritato ristoro in uno
dei caratteristici ristoranti ed agriturismi che offrono
tipicita’ e qualita’. A Crocetta, per esempio, c’è la Casa
Brusada che fu bruciata dai tedeschi nel 1944, da qui il
nome. A Giavera potrete assaggiare i piatti della tradizione a La Baita, a La Cucina di Crema o da Vettorel.
Ci sono poi Alla Pergoletta, La Panoramica e Dametto
a Nervesa della Battaglia, mentre Casa Marseille e Sbeghen si trovano a Volpago. Da Celeste a Venegazzù, oltre ad un a buona cucina, troverete oltre 300 etichette
di vini italiani e internazionali.
Approfittate dunque di questi weekend per trascorrere una piacevole giornata all’aria aperta in un luogo
privilegiato dove la natura suscita ancora emozioni e
sorpresa. (F.Z.)
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A portare avanti questo bel progetto sono tre insegnanti native di
Martellago - Clorinda (oggi in pensione), Fausta e Marina.
Per la prima volta, domenica 29 settembre, circa
200 ragazzi si riuniranno all’interno della nostra
corte e con cartoncini e colori si confronteranno
su un tema ancora sconosciuto.
La partecipazione è sempre altissima – continua
Clorinda – sia da parte dei ragazzi sia da parte del
paese. Ci teniamo a ringraziare in particolare i
commercianti di Martellago che ci hanno spesso
aiutato contribuendo alla fornitura del materiale
L
a forte predisposizione per il volontariato di Clorinda e del marito Fabio, hanno
infatti portato 27 anni fa all’ideazione di
una gara di disegno che di anno in anno ancora
insegnanti di educazione artistica, alla quale si è
aggiunto nel corso degli anni un pubblico popolare composto da genitori, nonni e zii.
La gara ha sempre visto una forte collaborazione
fra scuola, parrocchia e comunità e questo – sostiene Clorinda – è stato a mio avviso il motivo
del suo successo.
Banca Santo Stefano appoggia da tempo questa
si ripete in occasione della Sagra del Rosario a
Martellago.
Si tratta di una gara come “madonari” – spiega
Clorinda – che vede partecipare ragazzi del nostro paese di età compresa tra i sei e i tredici anni
(dalla prima elementare alla terza media) e che
ogni anno si confrontano su un tema diverso.
A premiare i migliori disegni che vengono esposti nel capannone durante tutto il periodo della
sagra - spiega Fausta- è stata inizialmente una
giuria di esperti, solitamente pittori della zona e
bella iniziativa. E anche quest’anno la nostra Fondazione ha deciso di non mancare all’appuntamento.
necessario alla realizzazione del progetto.
Le premiazioni si svolgeranno durante una delle
serate conclusive della sagra del Rosario.
A tutti i partecipanti verrà distribuito un gettone
per una giostra a loro scelta, più un giro gratuito
nel “tagadà”. Soprattutto quest’ultima attrazione
– spiega Marina - è ormai un rito che si ripete da
27 anni, grazie alla generosità del proprietario che
ringraziamo di cuore.
Verrà poi premiato con un “dono particolare” il
miglior disegno per ogni classe.
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fon da z ion e
MANIFE S TAZIONI
L’Aut unno M e s tr ino
Dal 1 settembre al 27 ottobre in occasione della Festa di San Michele.
Si dice spesso che Mestre non abbia un’identità o che sia ancora alla ricerca di
una in cui riconoscersi. Può darsi, ma forse il problema e le discussioni nascono dal fatto che vorremmo che ne avesse una mentre invece ne ha già molte.
Quello che possiamo dire con certezza è che Mestre è una città viva, che ha in
sé un grande desiderio di esprimere le sue molte potenzialità.
Una delle vetrine ideali è rappresentata dal periodo che va da settembre
a ottobre, mesi nei quali la città fa festa in corrispondenza del suo Patrono, San Michele Arcangelo. Una festa diffusa e popolare che coinvolge
decine di migliaia di persone tra fiere, dibattiti, cultura, musica e celebrazioni religiose. Quest’anno si è deciso di concentrare le iniziative nel centro di
Mestre, in un periodo definito che va dal 1° settembre al 27 ottobre.
Cinquantasette giorni di iniziative che verranno proposte tra piazza Ferretto,
piazzetta Pellicani, piazzetta Coin, via Palazzo, il Centro Candiani, via Allegri
e le zone più prossime al centro di Mestre e che vedranno la partecipazione
delle associazioni dei commercianti, delle Fondazioni cittadine (in particolare
la Fondazione Venezia, la Fondazione Pellicani e la Fondazione del Duomo) e
alcuni importanti soggetti economici che operano sul territorio.
Tra i principali appuntamenti di settembre ricordiamo:
16 settembre
La Maratonina di Mestre
Partenza alle 8.30 da Piazza Ferretto
18,19,20,21 settembre ore 20.30
Concerti Sotto la Torre
Piazzetta Pellicani ospiterà 4 serate musicali ,4 occasioni per vivere un luogo
suggestivo della città con atmosfere diverse.
19-23 settembre
Fiera di San Michele
“Gusto e sapori a Mestre” è una mostra-mercato di prodotti tipici regionali
dedicata a tutti i golosi ed amanti del prodotto tipico di qualità promossa da
Confesercenti Venezia e Confcommercio.
Protagonisti della manifestazione saranno i numerosi espositori che trasformeranno le strade del centro di Mestre in una golosa “Mappa del Gusto”, che
avrà come specialità le più rinomate produzioni alimentari tipiche delle regioni italiane.
29 settembre
ore 11.00 - Alzabandiera in Piazza Ferretto
ore 18.30 Messa in Duomo presieduta dal Patriarca di Venezia
Mons. Francesco Moraglia
30 settembre
Musica , spettacoli e animazione per tutti
p.zza Ferretto, via Palazzo, via S.Girolamo, P.le Altinate, via Fapanni,
P.tta Coin, via Allegri …
Dalle 10 alle 22 il centro di Mestre sarà animato da numerosi eventi tra cui
concerti, performances teatrali, artisti di strada, marching band. Una giornata dedicata a Mestre e ai mestrini, un momento di festa per tutte le età che
consentirà a tutti di vivere la città in modo nuovo creando un momento che
potenzialmente possa radicarsi negli anni diventando un appuntamento fisso
dell’Autunno Mestrino.
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BANCA S ANTO S TE FANO
A PP UNTAMENTI
San Donà di Piave
Salzano
· 7/8 ottobre: Fiera del Rosario
· 8 dicembre: Accensione dell’albero e mercatini di Natale
· 19 ottobre/4 novembre: 19ª Festa della Zucca
· 8 dic./6 gennaio 2013: Natale insieme
MUSILE DI PIAVE
Scorzè
Portogruaro
· 9/11 novembre: San Martin - sulle orme degli antichi Veneti
· 5 gennaio 2013: Pan e Vin
21-22-23-28-29-30 settembre: Rievocazione Borgata Palù
· dicembre: Concerti di Natale
Jesolo
· 21/28 ottobre: Rassegna organistica internazionale
· 9/25 novembre: Festa e mostra del radicchio
· 9 dicembre: Botteghe e sapori in piazza a Natale
· 5 gennaio 2013: Pan e Vin
· 14-15 settembre: Festa dell’Uva
· 19/21 ottobre: Festa d’Autunno
Noale
DECUMANO
TERRA DEI TIEPOLO
· 22 sett/7 ottobre: A Tavola con l’Anatra
· 8-9-12 dicembre: Mercatini di Natale
· 5 gennaio 2013: Panevin de’a Pifania
PORTOGRUARESE
VENETO ORIENTALE
Torre di Mosto
· 3/11 novembre: Fiera di S. Martino
· 2 dicembre: Natale Insieme - Mercatino di Natale
S. Stino di Livenza
· 14/23 settembre: Festeggiamenti settembrini - mostra dei vini
· 23 settembre: Fiera di Sant’Antonio – Corbolone
· 21 ottobre: Fiera dei colori e dei sapori autunnali
· 8-9-16-23 dicembre: Natale in piazza
DAL SILE AL PIAVE
Quarto d’Altino
· 9 dicembre: Corsa dei Babbo Natale
· 24 dicembre: Arriva Babbo Natale
· 31 dicembre: Cin cin insieme
FOSSALTA DI PIAVE
· 19/21 ottobre: Profumi d’autunno
· dicembre: Marcia della pace
Noventa di Piave
· 14/18 settembre: Festeggiamenti di settembre
· dicembre: Natale noventano
· 6 gennaio 2013: Pane Vin
martellago
· 30 sett./10 ottobre: Mostra di arte sacra a Martellago
· 6 Ottobre: Gara di Ginkana
· 7 Ottobre: Trofeo Madonna del Rosario
· 1/10 Dicembre: XXV Mostra del Radicchio
· 8 dicembre: Passeggiata di Natale Olmo
· 8/9 dicembre: Festa di Natale Maerne
· 24 dic./6 gennaio 2013: Presepio vivente a Maerne
Spinea
· 11 novembre : Castagnata in piazza
· dicembre : Manifestazioni natalizie
Mirano
·
·
·
·
·
29 settembre: A piedi in centro
10/11 novembre: Fiera dell’oca con zogo dell’oca in piazza
2 dicembre: Mercatino della fantasia
8/9 dicembre: Festa della cioccolata
13 gennaio 2013: Festa del radicchio
VENEZIA, ISOLE
e terraferma
Venezia-Mestre
· 6 ottobre:
Presentazione libro “iconografia fungina”
prodotto dal G.M , Mestre·
· 6/7 ottobre:
59° Mostra Micologica Mestrina,
presso Villa Toniolo, Mestre
21 novembre: Festa della Madonna della Salute
· fino al 25 novembre:
Biennale Architettura
Lido-PellestrinA
· novembre: Spettacoli di Mistero – Lido e Pellestrina
· 1 gennaio 2013: Capodanno Ibernisti – Lido
· 6 gennaio 2013: Corsa dea Befana a Malamocco – Lido
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