Schweizerischer Feuerwehrverband Fédération suisse des sapeurs-pompiers Federazione svizzera dei pompieri Federaziun svizra dals pumpiers In intervento 95 Foto: Heizplan AG, www.heizplan.ch; Achim Grochowski (Wikipedia), Feuerwehr Stans e Nicole Seitz 118 swissfire.ch 9|2011 Impianti fotovoltaici La paura, cattiva consigliera! Il tema del fotovoltaico è fonte di intense discussioni in seno ai corpi pompieri in Svizzera, così come a livello internazionale. Le mezze ve­ rità che circolano continuano tuttavia a impressionare molti pompieri. Anche nelle organizzazioni rinomate spesso non si sa con chiarezza quello che è vero e quello che è falso. Appare evidente quindi che è urgente chiarire la situazione, poiché il modo d’intervento non è in fondo diverso da quello da utilizzare per altre installazioni elettriche. Zurigo, 28 maggio 2011: una bambina che gioca in giro alla fermata del tram della Bahnhofstrasse tocca un supporto della li­ nea di contatto del tram, la cui isolazione è difettosa, così come una panchina vicina, e viene investita da una scarica di 600 volt. Fortunatamente la bambina se la cava con solo delle scottature alle mani. Quale rap­ porto c’è tra questo episodio e il fotovol­ taico? Nel caso del tram, come in quello de­ gli impianti fotovoltaici, ci troviamo di fronte a delle tensioni a tre cifre molto ele­ vate e entrambi i sistemi lavorano con la corrente continua. I pericoli per i pompieri sono quindi paragonabili. Quanto è pericolosa la corrente continua? La corrente continua è sensibilmente meno pericolosa della corrente alternativa, quella che si trova nelle comuni prese elettriche. La corrente continua è effettivamente Le installazioni fotovoltaiche sono sempre più nu­ merose, soprattutto in seguito agli eventi di questi ultimi mesi. Anche se presentano delle caratteris­ tiche delle quali i pompieri devono tener conto, non c’è assolutamente alcun motivo di cedere al panico. anch’essa mortale in caso di contatto pro­ lungato, ma non esiste un limite a partire dal quale non è più possibile lasciare il con­ duttore. Non vi si resta quindi «incollati», contrariamente a quanto si sente invece dire regolarmente a proposito della corrente al­ ternativa. Le ferite riportate sono quindi spesso superficiali, nonostante le tensioni elevate. Anche la corrente continua può tut­ tavia uccidere! La ragione è da ricercare in un’eccessiva stimolazione del muscolo car­ diaco, elemento che scatena una fibrilla­ zione ventricolare. Ma contrariamente alla 96 In intervento corrente alternativa, che scatena la fibrilla­ zione ventricolare direttamente, l’impulso della corrente continua defluisce diversa­ mente prima di agire. In questo modo, a volte, si guadagna il tempo necessario per lasciare il conduttore. Le tenute d’inter­ vento offrono una buona protezione in caso di contatto involontario con un conduttore di corrente continua di un’installazione fo­ tovoltaica. Le tenute dei pompieri devono essere conformi a norme severe, le quali prescrivono inoltre anche l’uso di scarpe che offrono un’isolamento elettrico suffi­ Gli archi elettrici sono delle scariche elettriche ad alta temperatura che sprigionano una luce violenta. In caso di scollegamento della rete, gli ondulatori più recenti si disinseriscono automaticamente. Un allagamento dei locali può provocare la forma­ zione di idrogeno misurabile per mezzo di un esplo­ simetro. Giornale dei pompieri svizzeri ciente. Sempre secondo la norma, gli abiti di protezione devono anche offrire una certa sicurezza in caso di arco elettrico. L’arco elettrico, un vero pericolo In caso di corto circuito, la corrente conti­ nua genera degli archi elettrici di lunga du­ rata. Essi emettono una luce particolar­ mente intensa e, contrariamente alle scin­ ! Arco elettrico = disinserire la condotta sotto tensione! tille generate dalla corrente alternativa, possono durare minuti o addirittura ore. Vi­ sta l’intensità dell’irradiamento, l’osserva­ zione diretta di un arco elettrico può dan­ neggiare la vista e la sua temperatura ele­ vata può infiammare dei materiali quali l’isolazione o il legno e causare ustioni alla pelle in caso di contatto. Gli archi elettrici dovrebbero essere interrotti esclusivamente staccando la condotta elettrica sotto ten­ sione, poiché effettuare delle manipolazioni su una condotta già danneggiata significa mettersi inutilmente in pericolo. Pericolo di esplosione dell’idrogeno (gas tonante) Una delle caratteristiche negative della cor­ rente continua è la sua capacità elettrolitica a scomporre l’acqua in idrogeno e ossigeno. D Nell’ondulatore (W), la corrente continua (DC) pro­ dotta dai pannelli fotovoltaici è trasformata in cor­ rente alternativa (AC). I disgiuntori (D) permettono di disaccoppiare l’installazione dalla rete. Il pericolo è reale specialmente nel corso d’intemperie, quando il locale in cui si tro­ vano gli ondulatori è inondato da acqua sporca che ha la proprietà di condurre l’elettricità molto meglio dell’acqua pulita. Gli ondulatori sono degli apparecchi che trasformano la corrente continua generata dall’installazione fotovoltaica in corrente alternativa, in modo che questa energia possa essere immessa nella rete elettrica. Quando il sole riappare dopo il cattivo tempo, può essere prodotta un’importante quantità di idrogeno. Una ventilazione suf­ ficiente, effettuata in tempo utile, impedi­ sce alla concentrazione di idrogeno di rag­ giungere la soglia d’esplosione. La solu­ zione più semplice resta quella di aprire le porte e le finestre. Siccome l’idrogeno si volatilizza con estrema rapidità, questa mi­ sura dovrebbe bastare nella gran maggio­ ranza dei casi. Bisogna ricordarsi che alcuni In intervento 97 118 swissfire.ch 9|2011 apparecchi di misura EX non permettono di misurare la concentrazione di idrogeno. Tuttavia la maggior parte degli apparecchi è in grado di effettuare questa misura, vale quindi la pena di prendersi il tempo di stu­ diarne il funzionamento prima di essere chiamati a intervenire. ! Gas tonante = ventilare, ventilare e ancora ventilare! Ondulatore: lo scollegamento della rete disinserisce l’apparecchio Nel passato, i pompieri hanno spesso ri­ chiesto di equipaggiare tutte le installazioni fotovoltaiche con un disgiuntore di corrente continuo separato, in modo da poter scolle­ gare i pannelli solari dall’apparecchio. I re­ centi ondulatori sono concepiti in modo tale che in caso di scollegamento della rete elet­ trica, si disinseriscono automaticamente e interrompono il contatto galvanico dal lato della corrente continua. Gli ondulatori di installazioni che non sono raccordate alla rete (per esempio nelle casette da giardino, le case di vacanza e le capanne di monta­ gna senza raccordo alla rete elettrica) non si disconnettono automaticamente e devono essere disconnessi azionando un interrut­ tore manuale. È solo dopo questa sconnes­ sione che il lato della corrente alternativa non è più sotto tensione. Questi ondulatori sono generalmente equipaggiati con un di­ sgiuntore manuale della corrente continua per risparmiare elettricità. Zona di proiezione dei detriti? Niente di nuovo! I moduli fotovoltaici possono effettiva­ mente cadere, ma l’esistenza di una zona di proiezione dei detriti sotto un tetto in pen­ denza non costituisce una novità per i pom­ pieri. I comignoli, le tegole e le antenne possono anche loro cadere ed è per questo motivo che lo spazio che si trova sotto il tetto deve essere evitato o, ancora meglio, sbarrato. Nessun pericolo nelle piccole installazioni isolate Le installazioni isolate, non raccordate alla rete elettrica, sono spesso concepite per for­ nire una potenza molto debole. Esse pos­ sono, per esempio, alimentare in elettricità una colonnina telefonica di soccorso, una casa di vacanze o una capanna di montagna senza accesso alla rete elettrica. L’elettri­ cità, prodotta con una tensione di 12 volt, alimenta una batteria. L’elettricità utilizzata W Leggende e verità Affermazione Commento La luna e l’illuminazione del luogo del Luna: no, è escluso. sinistro possono provocare una produ­ Illuminazione del luogo del sinistro: è molto inverosimile. zione di elettricità mortale. I moduli fotovoltaici in fiamme sprigionano dei gas molto tossici. Questo è vero solo per i moduli foto­ voltaici ad altissima performance uti­ lizzati per la navigazione spaziale. Tali moduli non vengono montati sui tetti. La produzione di elettricità può essere La schiuma impedisce il passaggio dell’irradiamento diretto, ma non quel­ interrotta ricoprendo i pannelli di lo dell’irradiamento diffuso. L’installa­ schiuma. zione continua a produrre elettricità. Inoltre, la schiuma scivola via rapida­ mente. Nelle installazioni senza interruttore di corrente continua, l’ondulatore è in permanenza sotto tensione. Gli ondulatori che servono all’immis­ sione dell’elettricità nella rete smet­ tono automaticamente di funzionare quando sono disaccoppiati dalla rete. Gli ondulatori sommersi dall’acqua rappresentano un grandissimo pericolo. La quantità di idrogeno che si forma è generalmente debole. L’idrogeno si volatilizza molto rapidamente, esiste quindi un pericolo principalmente nei locali senza aerazione attiva. Le installazioni fotovoltaiche lavorano a tensioni elevate, è escluso spegner­ le. Falso: le istallazioni fotovoltaiche lavo­ rano con della corrente continua fino a 1000 volt al massimo. La corrente continua di meno di 1500 volt è della bassa tensione. Lo spegnimento è quindi possibile con un getto diffuso rispettando una distanza di minimo 1 metro. Per il getto pieno osservare una distanza di minimo 5 metri! I tetti con installazione fotovoltaica presentano un gran rischio di crollo. I moduli fotovoltaici sono leggeri e rappresentano un debole carico sup­ plementare. Non causano in sostanza alcuna modifica della statica, tranne che nel caso di tetti industriali o di costruzioni leggere. ha ugualmente una tensione di 12 volt e può, in condizioni sfavorevoli, causare un’elettrocuzione. Il rischio di formazione di un arco elettrico è ridotto se la tensione è bassa, ma non è comunque escluso a ! Piccola installazione solare = poco idrogeno; grande installazione = molto idrogeno. 12 volt. La letteratura specializzata indica tuttavia che non c’è pericolo di morte in presenza di una tale tensione. Nel caso in cui c’è un ondulatore installato, la corrente alternativa generata è di 230 volt. Questa corrente è identica a quella della rete, quindi altrettanto pericolosa. Evitare a tutti i costi le distruzioni meccaniche! In caso di incendio, un’installazione foto­ voltaica intatta non presenta alcun pericolo per i pompieri, e per fare in modo che la situazione non cambi, bisogna evitare as­ solutamente di danneggiarla meccanica­ mente. Anche nel caso in cui i focolai di brace devono essere cercati nella carpente­ ria situata sotto i pannelli fotovoltaici e se diventa necessario praticare un’apertura nel tetto, l’installazione dovrebbe essere smon­ tata unicamente con l’aiuto di uno specia­ lista. Un tetto può inoltre spesso essere aperto sul versante nord, privo di pannelli, evitando quindi in questo caso di danneg­ 98 In intervento Giornale dei pompieri svizzeri W Incendio dell’installazione fotovoltaica del Länderpark a Stans Martedì 13 luglio 2010, verso mezzo­ giorno, l’installazione solare montata sul tetto del centro commerciale Länderpark, a Stans, prende fuoco. Dei cavi si erano infiammati all’in­ terno di una delle scatole che rag­ gruppavano le condotte dei pannelli solari. In collaborazione con il perso­ nale delle Aziende elettriche di Nid­ valdo, i pompieri hanno scollegato la scatola delle condotte d’alimen­ giare l’installazione fotovoltaica. La super­ ficie dei moduli fotovoltaici non è pratica­ Le indicazioni che figurano nella letteratura a pro­ posito del momento dal quale l’elettricità rappre­ senta un pericolo mortale, sono valide per le per­ sone non protette. Una tenuta d’intervento pulita e asciutta offre una buona protezione anche contro le elettrocuzioni. Costume da bagno Dopo aver aperto la scatola, i pompieri hanno soffocato le fiamme con l’ausilio di un estintore al CO2. I lavori di spegnimento si sono svolti in colla­ borazione con le aziende elettriche. tazione e spento l’incendio. L’installa­ zione, che conta 3150 pannelli solari montati sul tetto del centro commer­ ciale, è una realizzazione comune del­ bile e non offre alcuna aderenza. Visto che possono cedere in qualsiasi momento, non bisogna in nessun caso avventurarsi su que­ sto tipo di pannelli. La leggenda della luna piena Persino alcuni documenti di formazione dei pompieri mettono in guardia contro i peri­ coli mortali rappresentati dalla corrente delle installazioni fotovoltaiche durante le notti di Abiti Edi Ettlin, corrispondente NW luna piena. Il professor Häberlin, della Haute école spécialisée bernese, ha mostrato in modo sperimentale che questa affermazione può essere classificata tra le leggende ur­ bane. I dati di un’installazione nella valle del Reno sangallese (vedere il diagramma) per­ mettono di mostrare che la potenza è nulla ancora dopo il sorgere del sole e già prima del suo tramonto. In questo momento, l’in­ stallazione non presenta più alcun pericolo. Tenuta di protezione Norme di sicurezza Nessuna DIN EN 443, 469, 659, 15090 Protezione contro l’elettricità Nessuna Buona Protezione contro il calore (arco elettrico) Nessuna Grafici: Nicole Seitz e Edi Ettlin la cooperativa Migros Lucerna e delle Aziende elettriche cantonali di Nid­ valdo (EWN). Al momento della mes­ sa in servizio, all’inizio del mese di aprile 2010, è diventata proprietà in­ tegrale della EWN. Quando è soleg­ giato, questa installazione immette circa 570 kilowatt nella rete elettrica della EWN. Buona Resistenza corporea Debole Grande Flusso di corrente Molto elevato Debole In intervento 99 118 swissfire.ch 9|2011 Produzione di un’installazione fotovoltaica a Gams (SG) 3 giugno 2011 Rendimento in Kilowatt Pile a combustibile: quasi gli stessi pericoli Una pila a combustibile produce corrente continua, esattamente come un’installa­ zione fotovoltaica. Delle cellule producono una debole tensione e sono accoppiate in serie per ottenere diverse centinaia di volt. Anche in questo caso l’elettricità prodotta è trasformata in corrente alternativa per mezzo di un ondulatore per poter essere im­ messa nella rete. I pericoli quindi sono molto simili, con la differenza tuttavia che è fondamentalmente possibile interrompere l’alimentazione della pila e che quest’ul­ tima lavora a temperature molto elevate. Sebbene le pile a combustibile siano ancora poco diffuse, occuperanno un posto sempre Ora W L’essenziale in breve • Le installazioni fotovoltaiche non costituiscono fondamentalmente una problematica nuova per i pom­ pieri. • In caso di incendio, le installazioni non danneggiate non rappresen­ tano alcun pericolo. • In caso di allagamento dell’instal­ lazione si può formare del gas tonante. La situazione può essere padroneggiata con l’aiuto di un esposimetro e ventilando. Solo i ventilatori protetti EX possono essere utilizzati. Durante gli inter­ venti in seguito a intemperie, la semplice apertura delle porte e delle finestre basta generalmente per evacuare l’idrogeno che si è formato. • Dei rivelatori di tensione idonei indicano la presenza di corrente pericolosa nell’acqua. Visto il pericolo di esplosione, verificare il funzionamento degli apparecchi all’aria aperta e non in vicinanza dell’ondulatore! • Tutto quello che si sente o si legge a proposito delle installazioni foto­ voltaiche non è necessariamente veridico. • Durante il loro scollegamento dalla rete, gli ondulatori recenti si disin­ seriscono automaticamente. Quin­ di: disinserire sempre il fusibile/il disgiuntore dal lato della corrente alternativa. • Nessuna manipolazione delle condotte o dei cavi. Se questo dovesse essere indispensabile, far venire un elettricista. • Mai toccare dei fili o dei cavi scoperti. • Spegnere con un getto diffuso (distanza minima: 1 metro) o un getto pieno (distanza minima: 5 metri). • Mai avventurarsi sui moduli foto­ voltaici. Non danneggiare i moduli. 118 swissfire.ch www.swissfire.ch maggiore nei veicoli e per la produzione di elettricità. Conclusione Le installazioni fotovoltaiche non presen­ tano nessun pericolo al quale i pompieri non sono già stati confrontati nel passato. Le installazioni d’alimentazione ininter­ rotta in elettricità che sono in servizio in un gran numero di aziende, di ospedali e d’in­ stallazioni tecniche sono paragonabili alle installazioni fotovoltaiche per quanto con­ cerne i pericoli, tranne che l’elettricità di origine fotovoltaica viene dal sole e non dalle batterie. Non esiste dunque nessun motivo di aver paura delle installazioni fo­ tovoltaiche: la loro tecnica è padroneggia­ bile. Se sono rispettate le prescrizioni di si­ curezza abituali, il fotovoltaico diventerà un’energia come un’altra per i pompieri in intervento. f Nicole J. Seitz, studentessa in master Scienze ambientali EPF, capo sezione, Corpo pompieri di Zurigo, compagnia di Limmattal Leggere il 118 swissfire.ch sull’Internet W Afferrare velocemente articoli e foto tramite l’apparecchio rivelatore W Eseguire documenti di formazione e documentazione Ordinate il Vostro abonnamento GPS online direttamente tramite Internet: www.swissfire.ch