rifugio O lperer, zillertal | A
Costruire un rifugio a 2.400 ca. di altezza nel
cuore delle Alpi non è un lavoro di tutti i giorni
– e non solo perché tutti i materiali necessari
per la costruzione devono essere portati con
l’elicottero. Ogni intervento in un paesaggio alpino così suggestivo è una sfida.
Descrizione del progetto
Il principio compatto e strutturato con chiarezza armonizza le
esigenze statiche con il principio dello spazio. A piano terra è
alloggiata l’infrastruttura necessaria per il lavoro quotidiano –
cucina centrale, dispensa, locali accessori e sala per gli ospiti
con una grande finestra panoramica aperta sulla valle. Al primo
piano camere dall’arredo semplice per gli ospiti che pernottano.
Leggermente sfalsato un secondo corpo di edificio più piccolo
con locale invernale, che con il sistema di pareti intelaiate si
riscalda molto rapidamente. Indipendente nella forma e nella
costruzione, questo elemento solitario forma il contrappunto
all’edificio principale sporgente.
Una forma di edificio compatta, su misura delle condizioni atmosferiche di alta quota per chi è abituato a costruire in montagna non è nulla di nuovo. Anche l’orientamento ottimale verso
il sole è una conseguenza logica.
Per la costruzione del rifugio sono stati necessari 913 voli di elicottero
Rifugio Olperer
Architettura
Architekten Hermann Kaufmann
ZT GmbH
www.hermann-kaufmann.at
Committente
Deutscher Alpenverein
www.alpenverein.de
Progettazione struttura portanet
merz kley partner ZT GmbH
www.mkp-ing.com
Costruttore
Holzbautechnik Sohm GmbH
www.sohm-holzbau.at
Consegna 2007
03
La costruzione
La costruzione – binderholz X-LAM BBS di 14 – 17 cm di spessore - permette un alto grado di prefabbricazione e tempi brevi
di montaggio. La casa con il tetto spiovente semplice e funzionale è stata costruita in prevalenza con binderholz X-LAM BBS.
Tetto e facciata sono rivestiti con scandole in legno, un rivestimento che nel corso del tempo si “stagiona” e si accosta cromaticamente al grigio delle rocce. Un muro in pietra naturale, che in
quanto muro di sostegno contiene il cantiere a valle, forma contemporaneamente la terrazza e funge da supporto per l’edificio
in legno che sporge di 2,5 m ca. sul pendio. Obiettivo massimo
nella nuova costruzione del rifugio Olperer era sviluppare un edificio possibilmente semplice in cui sia la quantità che il numero
di materiali da costruzione necessari fossero ridotti al minimo.
Il muro naturale è stato costruito con pietre prelevate diretta-
mente nei dintorni del rifugio e con materiali della demolizione
dell’edificio precedente e riempito con terra scavata. Così è stato possibile evitare un’operazione complessa di asporto e conferimento in discarica. Per le pareti e i pavimenti nonché per le
scandole del rivestimento esterno è stato lavorato legno locale.
All’interno le qualità estetiche delle superfici in legno portanti
producono un’atmosfera calda e accogliente.
Rifugio Olperer
Progetti
Immagine: Architekten Hermann Kaufmann ZT GmbH
Proiezioni orizzontali del pianterreno e del primo piano
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05
Immagine: Architekten Hermann Kaufmann ZT GmbH
Sezione
Sezione longitudinale
Rifugio Olperer
Principio energetico, protezione termica e
tecnica degli impianti
A 2.400 m sul livello del mare l’energia deve essere gestita bene.
Non solo per lo scalatore l’aria è sempre più rarefatta, anche
nella costruzione nuova e nell’adattamento dei punti di appoggio alpini, da 150 anni noti come rifugi, la gestione dell’energia
rappresenta una sfida. Innovativo è il concetto energetico che
prevede nel funzionamento una riduzione estrema del consumo
energetico e che nella costruzione impiega la materia prima legno sulla base di conoscenze e in modo differenziato. Il legno,
materiale dotato di buoni valori energetici “grigi”, è quell’energia
che serve per la realizzazione e il trasporto – di lunga durata,
riutilizzabile, e smaltibile nel rispetto dell’ambiente.
Dato che il legno stesso dispone di eccellenti caratteristiche isolanti, si può rinunciare ad un isolamento aggiuntivo per l’edificio
principale, che è gestito solo nei mesi estivi. Solo all’edificio
invernale di dimensioni ridotte è stato applicato un rivestimento termico. La temperatura ambiente nelle costruzioni in legno
viene percepita fino a due gradi Celsius di più che in edifici in
altri materiali. Così si possono risparmiare ulteriori spese di riscaldamento.
Gli elementi di binderholz X-LAM BBS di abete rosso con spessori da 14 a 17 cm offrono sufficiente protezione termica per il
rifugio estivo gestito dalla metà di giugno alla metà di ottobre.
Seguendo il principio di un edificio “low tech”, dove l’innovazione
sta nella riduzione e che vuole offrire un’alternativa alla tecnicizzazione eccessiva spesso praticata, la tecnica degli impianti
è ridotta ad un minimo: il riscaldamento autonomo dell’edificio
energeticamente autarchico è prodotto da una stufa a legna che
nei prossimi anni potrà essere fatta funzionare con cippato di
legno e dal calore residuo dell’impianto di cogenerazione alimentato con olio di colza e necessario per la pulizia dell’acqua
mentre le finestre e i boccaporti di aerazione forniscono un cambio naturale dell’aria. Il rifugio Olpererhütte dispone di una “gestione attiva del carico di corrente” cioè tutte le utenze elettriche
rilevanti e disattivabili si possono comandare nel funzionamento
regolare e si possono accendere o spegnere a seconda del loro
utilizzo.
In questo modo si intende indurre un profilo di carico che aumenti l’efficienza della centrale elettrica di cogestione e contemporaneamente la durata di vita degli accumulatori al piombo.
Il fabbisogno energetico giornaliero tenuto estremamente basso
ammonta per l’edificio con 60 posti letto a 29 kWh, di cui il 14 %
energia solare acquisita tramite un impianto fotovoltaico e l’86 %
energia solare accumulata tramite una centrale elettrica di cogenerazione azionata con olio di colza. La centrale elettrica di
cogenerazione integrata appositamente nel progetto energetico fornisce per 1 kWh di corrente 2 kWh di calore residuo. Ne
risulta esattamente quel calore che basta per doccia, cucina,
asciugatoio e sala degli ospiti. Grazie ad una ben ponderata
“gestione attiva del carico” la centrale elettrica di cogenerazione
non funziona tutto il giorno.
Le acque di scarico vengono depurate in un impianto di depurazione completamente biologico con filtrazione a membrana fino
ad una qualità dell’acqua per uso domestico riutilizzabile igienizzata. Questo impianto di depurazione delle acque di scarico
è il primo nel suo genere nella regione alpina. L’intero sistema
energetico è assistito scientificamente e dimostrato da uno speciale rilevamento dati.
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I 08-2014
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