IL MENSILE AL SERVIZIO DEI CITTADINI DI
anno
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numero 02 / Febbraio 09
REZZO
Emiliano Cecchini
Un fisico da innovazione
SALUTE
Paura, depressione e stress
Un terzo degli adulti ha disturbi mentali nel corso della sua vita. Il Dipartimento Asl di
“La salute mentale e il benessere mentale di una persona sono
fondamentali per la qualità della sua vita. Incidono sulla
produttività degli individui, delle famiglie, delle comunità
e delle nazioni. Rendono le persone capaci di sperimentare
il vero significato della vita. Permettono loro di esprimere la
propria creatività e di essere dei cittadini partecipi e attivi”.
Questa è la dichiarazione sottoscritta da 52 paesi europei
membri dell'OMS nel gennaio 2005 ad Helsinki. Principi
che chiariscono una volta per tutte le ragioni che inducono
i paesi civili ad adoperarsi in ogni modo per garantire ad
ogni cittadino quel benessere mentale fondamento per la
qualità della vita. Ormai è certo che nella vita tra il 25 e
il 40% degli individui arriva un momento, più o meno
lungo, di sofferenza di natura psicologica. Una malattia
dalle mille facce ma dalla quale oggi si può guarire o con
la quale si può dignitosamente convivere. Non più il male
oscuro che fino all'800 faceva pensare a soggetti colpiti da
azioni demoniache o da fulminazioni di natura magica o
stregonerie. Fino alla apertura dei cancelli dei manicomi
(battaglia di civiltà e cultura nella quale Arezzo è stata
protagonista d’avanguardia in mezzo a mille reticenze ed
ostacoli), chi soffriva di qualunque disturbo mentale o di
natura psichica, rischiava di finire chiuso per tutta la vita in
una struttura psichiatrica.
30 anni dopo quella esperienza unica e forse irripetibile,
la conoscenza scientifica, ma anche la cultura nella società,
hanno compiuto passi da gigante. Oggi sono circa 2.300 le
persone che nell’area aretina sono curate dal Dipartimento
della salute mentale (6.800 nell’intera provincia). Tutte
persone dai 18 anni in su (dei minori, questione delicatissima
e complessa, parleremo in un prossimo numero di Aerre).
Di questi quasi il 40% hanno frequenti accessi al servizio.
Soggetti che con i farmaci e le tecniche psicologiche di
oggi, hanno bisogno di mantenere un rapporto di cura per
non avere nuovi episodi di crisi. Ma anche per loro c’è una
grande speranza di ulteriori progressi visti i passi da gigante
che la scienza in questo settore ha operato e sta operando in
tutto il mondo. E la speranza di guarire è a volte anche la
prima medicina, il miglior aiuto che le persone, ma anche i
loro familiari, devono ragionevolmente curare.
Ma chi sono questo malati? Sono gli uomini e le donne
della porta accanto. Siamo noi. Perché non si tratta
di malattie lontane, sconosciute e misteriose. Si va dai
disturbi del comportamento alimentare (di cui Aerre si è
già ampiamente occupato), alla depressione, dall’ansia, ai
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disturbi della personalità, dalla schizofrenia alle fobie al
panico: tutte con un minimo comune denominatore, lo
stress.
Stress determinato da molti fattori, che colpisce in modo
non uguale anche le classi sociali, stress da cui si fanno
curare più le donne rispetto agli uomini, meno inclini ad
ammettere le proprie sofferenze, a volte con conseguenze
anche gravi per sé e per i propri familiari.
Stress, panico e depressione interessano in primo luogo
le fasce più deboli della società. Chi vive in povertà, i
disoccupati e i licenziati, i cassintegrati, chi subisce lutti gravi,
sono adesso mali curabili
Salute Mentale ha in cura 6.800 persone nella provincia e 2.300 nella sola area aretina
chi si separa, chi ha un livello basso di scolarità e culturale,
chi vive nelle periferie “brutte”, chi per lunghi periodi assiste
disabili e ammalati, chi è per qualsiasi ragione emarginato
dalla società, chi ha improvvisi crolli del benessere. Ma anche
chi ha una vita sregolata o disturbata da fattori esterni, chi
dorme poco per scelta e chi dorme poco perchè disturbato
da troppi rumori e luci. Chi fa uso di sostanze stupefacenti.
Un elenco lunghissimo che potrebbe continuare per pagine
e pagine. E la prima cura resta la prevenzione. Medica,
ma anche sociale. Nel caso del sonno si pensi solo a cosa
rappresenta il rumore provocato a chi non rispetta le regole
(e forse qualcuno dovrebbe provvedere a far rispettare). E
poi la grande “famiglia” di chi è in difficoltà economiche
perché non ha lavoro o perché l’ha perso. Tra le persone più
esposte a soffrire di ansia e stress sono i cassaintegrati che
non “accettano” per la loro dignità di ricevere un stipendio
senza lavorare: la depressione li colpisce con grandissima
facilità.
Ovviamente non esiste una regola uguale per tutti. Ci sono
condizioni soggettive che rendono ognuno diverso dall’altro
di fronte alle difficoltà della vita. Ma la certezza che una
persona ogni tre nella sua vita attraverserà momenti difficili,
fa comprendere quanto siano irrinunciabili adeguate e
attente politiche di intervento. La “precocità” con cui viene
avviato un soggetto sofferente alla attenzione degli specialisti
è fondamentale. In altri campi della medicina questo è
ormai patrimonio comune: si pensi alla prevenzione con
gli screening nel campo dei tumori o ai vaccini di fronte ai
virus influenzali. Il paragone può sembrare forte, ma una
attenzione forte ai problemi psicologici e alle alterazioni
delle funzioni mentali è un compito al quale sono chiamati
tutti gli operatori della sanità, ad iniziare dai medici di
famiglia, con i quali il Dipartimento di salute mentale di
Arezzo ha avviato un percorso di grande qualità e di risultati
tangibili. Se escludiamo le situazioni di patologie acute,
in cui l’intervento è spesso quello del 118 o della guardia
medica o del pronto soccorso (attacchi di panico, tentativi
di suicidio, atteggiamenti violenti), il medico di famiglia
è colui che meglio di altri riesce a valutare, conoscendo il
quadro clinico del paziente. Sarà proprio lui, nel maggior
numero dei casi, ad inviare il paziente al DSM per la presa
in caso della persona che avrà una prima valutazione, una
risposta sulle forme di cura, l’adozione delle stesse e secondo
le scelte terapeutiche individuate, ogni forma di assistenza
continua, breve o lunga che sia la cura stessa.
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SALUTE
DSM: un gruppo di esperti
I professionisti che ad Arezzo si occupano della salute mentale dei cittadini
Il servizio per la Salute Mentale Adulti di Arezzo fa parte
del Dipartimento Aziendale della Salute Mentale, diretto dal
dr. Aldo D’Arco. Dieci medici, 40 infermieri specializzati,
cinque educatori o terapisti, tre assistenti sociali e una serie
di associazioni di volontariato: sono queste le “truppe”,
coordinate dal dr. Giampiero Cesari responsabile del servizio
di Arezzo, che seguono le migliaia di aretini che accedono al
servizio. Gli infermieri rappresentano il gruppo di operatori
numericamente più importante e che negli anni, grazie
all’impegno del loro direttore Mauro Faralli e del capo sala
Marco Noveri, ha fatto registrare un’importante crescita
professionale. Tanto è che gli infermieri, così come gli
assistenti sociali, i terapisti e gli educatori, pur lavorando in
équipe hanno una piena autonomia professionale che li porta
ad assumere quotidianamente la responsabilità di interventi di
notevole valore tecnico professionale.
Un’attività assicurata 24 ore su 24, con la sede principale in
Via Guido Monaco n. 13, con medici e infermieri presenti
dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 14 del sabato.
Di notte e nei festivi sono sempre presenti gli infermieri,
mentre il medico garantisce la propria reperibilità telefonica
(0575/255921, attivo 24 ore su 24).
Il servizio per la Salute Mentale Adulti gestisce:
il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (S.P.D.C.) per il
ricovero ospedaliero di pazienti in fase acuta del disturbo con 7
posti letto di cui è responsabile il dr. Michele Travi coadiuvato
dalla dr.ssa Annalisa Giannelli. Nel reparto ospedaliero è
possibile accedere a ricoveri in day-hospital;
due residenze “case famiglia” per persone con grave disabilità
psichiatrica e assistenza continuativa nell’arco delle 24 ore in
Viale Cittadini, 33/5 (0575/255848) e in Viale Cittadini, 33/9
(0575/255845) sotto la responsabilità della dr.ssa Marcella
Provenza;
una residenza Comunitaria con quindici posti letto per giovani
con problemi di grave disturbo psichico in Via Curtatone, 56
(0575/255849 – 0575/254948) seguita dal dr. Giampiero
Cesari e sei appartamenti assistiti in diverse zone di Arezzo;
il Centro per il trattamento dei Disturbi del Comportamento
Alimentare di cui è responsabile la dr.ssa Alessandra
Pennacchioni, coadiuvata dalla dr.ssa Chiara Mela e dalla dr.ssa
Daniela Garzi. Ambulatorio presso l’ospedale San Donato, 2°
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piano. Per prenotazioni: Accoglienza Salute Mentale Via G.
Monaco n. 13, tel. 0575/255921;
gli ambulatori per il trattamento dei Disturbi d’Ansia e
Depressivi, di cui è responsabile la dr.ssa Donatella Mazzi,
coadiuvata dalla dr.ssa Rossana Vitale e dal dr. Angelo Bianchi.
Ambulatorio Arezzo presso l’ospedale San Donato, 2° piano,
aperto lunedì e giovedì pomeriggio. Ci sono poi gli ambulatori
a Monte San Savino, dr.ssa Lorenza Guidelli, e Subbiano,
dr.ssa Chiara Mela, e la collaborazione con U.C.P. Civitella
in cui viene svolto anche un trattamento di gruppo per l’ansia
da parte dr. Paolo Martini, precedente Direttore del DSM
coadiuvato da infermiere specializzate in questo trattamento;
una rete di Centri Diurni con diverse attività: cucito
(0575/23520),ceramicaepiccolafalegnameria(0575/254944),
giardinaggio, orticoltura e manutenzione verde (0575/255921)
e riabilitazione interpersonale (0575/254944).
Il “gruppo adulti” collabora infine in modo sistematici con
il servizio per l’Infanzia e Adolescenza (con la partecipazione
della dr.ssa Alessandra Paionni e della dr.ssa Loredana Betti)
per migliorare i passaggi dal servizio per infanzia e adolescenza
a quello per gli adulti e per cercare di fornire risposte più
adeguate alle problematiche dell’adolescenza.
come si
accede
al
servizio
Tutti gli interessati possono rivolgersi
alla Accettazione del Dsm, senza
passare dal Cup: direttamente o su
richiesta motivata del medico di
medicina generale. In condizioni
ordinarie la prima visita viene svolta
da uno psichiatra o da uno psicologo
entro due settimane dalla richiesta.
In condizioni di urgenza, la persona
che richiede l’intervento viene visitata
immediatamente dallo psichiatra in
servizio di “pronta disponibilità” nelle
ore diurne feriali o di “reperibilità” nei
giorni festivi e nelle ore notturne Se si
è di fronte ad un caso grave o in stato
di patologia acuta, la richiesta arriverà
dal medico di medicina generale, ma
assai più spesso dal 118 o dal Pronto
Soccorso.
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SALUTE
Dai Tetti Rossi ad oggi
La lunga storia della psichiatria aretina: dalla fine del manicomio ai servizi sul territorio
Se la scienza medica ha compiuto e compie ogni giorno passi
da gigante nella cura delle malattie mentali, l’esperienza dei
Tetti Rossi, la stagione culturale che portò all’abbattimento dei
manicomi partendo anche da Arezzo, ha lasciato una traccia
indelebile nel lavoro di oggi. Nell’affrontare i casi dei pazienti,
ognuno con la sua storia clinica, ma spesso sociale per il
contesto in cui si è manifestato il disagio, medici, infermieri e
loro collaboratori lavorano in equipe ed ogni giorno dedicano
un’ora al lavoro in gruppo per una valutazione dei casi delle
persone prese in carico, una discussione sulle cause della
malattia sulla migliore terapia e sulle modalità di applicazione
e attuazione. La terapia è farmacologica e psicologica, non
raramente accompagnata da una valutazione degli assistenti
sociali, dei terapisti ed educatori e degli psicologi.
Forte il legame del Dsm con il Sert, avendo non raramente
pazienti a “doppia diagnosi”, in cura in entrambi i
dipartimenti, o che al termine della “disintossicazione” da
sostanze necessitano di terapie anche lunghe nel tempo per i
provocati disagi mentali. Le droghe, cocaina in testa, specie se
assunte in giovane età, provocano danni enormi.
Medici e infermieri intervengono frequentemente al Pronto
Soccorso, in geriatria, in medicina e negli altri reparti ospedalieri.
Ma resta una attività “territoriale”, per la quale sono avviate
interessanti esperienze come quella di Civitella, fortemente
voluta dal direttore storico del servizio, il dr. Paolo Martini,
dove l’ambulatorio e i gruppi sono seguiti in collaborazione
nella struttura con i medici di famiglia: una esperienza riuscita
e adesso da attivare anche in altre località.
Ciò che è previsto nel Pal e ciò che chiede il Dipartimento,
è la diffusione nel territorio della cultura della prevenzione e
della individuazione precoce del disturbo, evitando il fai da
te che spesso provoca danni maggiori dei benefici: assumere
benzodiazepine, cioè i comuni tranquillanti, per più di 20-25
giorni provoca infatti dipendenza.
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La mappa
del volontariato
Il volontariato anche in questo caso gioca un ruolo da
protagonista. Sono quattro le associazioni nate e sviluppatesi
ad Arezzo con attività diverse fra loro:
Associazione Vivere Insieme Onlus, Via Campo dei
Marte, 20 - 52100 Arezzo - Tel. 335 1474395 e 0575
1786314, www.vivereinsieme.net. È formata da persone
con disagio psichico, da familiari, da sostenitori esterni e
da simpatizzanti. Cura iniziative di sensibilizzazione al
problema della salute mentale, partecipa a progetti per
favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità
psichica, gestisce un gruppo di auto-aiuto e un telefono
verde.
Associazione L’Ancora, Via Cavour, 97 - 52100 Arezzo - Tel.
0575 351.380 e 0575 299.687, www.associazionelancora.
org. È costituita come gruppo di auto-aiuto indipendente
per il sostegno a persone sofferenti di sindromi depressive;
fare educazione sanitaria sulla depressione; favorire
l’inserimento sociale e lavorativo degli associati e di ogni
avente bisogno.
Associazione L’Equilibrista, Via Campo di Marte, 20 52100 Arezzo - Tel. 329 8933482, www.lequilibrista.it. Ha
lo scopo di sensibilizzare i giovani, le famiglie e l’opinione
pubblica in generale ai problemi legati ai Disturbi del
Comportamento Alimentare (D.C.A.).
Associazione Dumbo D.A.P., c/o D.S.M., Via G. Monaco
- 52100 Arezzo - Tel. 0575 255921, www.dumbodap.
it. È un gruppo di auto-aiuto formato da persone che
condividono i medesimi problemi di ansia e attacchi
di panico per il superamento di alcune difficoltà che
ostacolano queste persone nella vita quotidiana.
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