La professione di avvocato
Prima di illustrare brevemente le poche regole che governano
l’accesso
alla
professione,
mi
soffermerei,
altrettanto
brevemente, a parlare con parole semplici di questa
professione, dal momento che il compito affidato al
sottoscritto è quello di aiutarvi ad esplorare il mondo della
professione forense.
In tale percorso le prime domande che ci possiamo porre
sono: chi è l’avvocato e quali compiti svolge in concreto? E
prima ancora: quale ruolo ha nella nostra società?
L’art. 24 della nostra Costituzione, che è la legge sulla
quale tutte le altre leggi si devono conformare ed adeguare,
dispone che la difesa è un diritto inviolabile ed irrinunciabile,
così come il diritto alla salute.
Ne discende che queste due professioni, quella dell’avvocato
e quella del medico, hanno un rilievo particolare, una tutela
costituzione che nessuna altra professione ha nel nostro
ordinamento.
Diritto alla difesa che tutti, quindi, devono avere;
anche coloro che non lo vogliono, attraverso le
cosiddette difese d’ufficio
o coloro che non hanno soldi per pagarlo, (lo paga lo
Stato attraverso un apposito Istituto che si chiama
“Patrocinio a spese dello Stato”.
L’avvocato, dunque, è colui che avendo le conoscenze
tecniche (conosce il diritto, le regole del processo e la
giurisprudenza, cioè le sentenze che i giudici hanno già
emesso per casi simili), tutela i diritti dei cittadini nei giudizi
– o cause, come correntemente si dice – e tutela gli interessi
dei suoi clienti.
E’ dunque una parte, non è super partes come il magistrato.
Questa professione, questa funzione, può essere svolta
dall’avvocato nei diversi settori in cui le attività umane si
esplicano.
C’è l’avvocato che si occupa prevalentemente di
questioni penali, ovvero di fatti e processi in cui i cittadini
sono sottoposti ad indagini e giudizi che possono portare a
privarli della loro libertà personale (carcere).
Il campo penale offre poi diverse - chiamiamole così specializzazioni:
nell’ambito criminale (omicidi, spaccio, furti, ecc)
nell’ambito economico (reati societari e fallimentari,
reati tributari, ecc)
L’avvocato, che opera nel campo civile, invece, tratta
tutti gli aspetti concreti e quotidiani del nostro vivere
ordinario, nei rapporti, in questo caso, tra i cittadini stessi e
non più, come nel penale tra lo Stato e un determinato
cittadino o un gruppo di cittadini (bande armate o associazioni
a delinquere) che hanno violato un determinato precetto.
Anche qui, poi, i settori in cui l’avvocato può specializzarsi
sono diversissimi:
- diritto familiare (separazioni, divorzi, affidamento minori
ecc.);
- diritto commerciale
(tutela degli interessi delle aziende
(marchi, brevetti, contratti, ecc.)
- responsabilità civile, e cioè il risarcimento danni (sia a
persone o a cose, ecc.);
- diritto delle successioni (e cioè i conflitti che sorgono tra
più parti interessate all’eredità di un soggetto che, morendo,
ha disposto dei propri beni (cioè ha fatto testamento) o non ha
disposto (ha lasciato beni sui quali gli eredi non trovano un
d’accordo per la loro divisione);
- diritto amministrativo (rapporti del cittadino con la pubblica
amministrazione);
- e poi ancora diritto del lavoro, diritto tributario, diritto
internazionale e così via.
Compito dell’avvocato è quello di ricondurre, attraverso
le sue conoscenze tecniche, la fattispecie astratta prevista dal
codice, alla fattispecie concreta e cioè al caso concreto
oggetto di esame.
La professione dell’Avvocato è poi caratterizzata dal
rapporto fiduciario con il Cliente, dal segreto professionale e
dall’autonomia e indipendenza dell’avvocatura dagli altri
organi giurisdizionali (l’Avvocato non può essere giudicato
per il suo comportamento professionale da un Giudice, ma da
altri Avvocati).
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Prima di passare alla parte finale che ricomprende: come si fa
a diventare avvocato dopo la laurea e come si presenta il
panorama nazionale e locale della professione forense, per
terminare l’illustrazione di “chi è l’avvocato e cosa fa”,
vorrei leggervi una frase di un notissimo Principe del Foro
che è vissuto nei primi decenni di questo secolo, Piero
Calamandrei: “l’avvocato è una professione di comprensione,
di dedizione, di carità. Nel suo cuore l’avvocato deve mettere
da parte i suoi dolori, per far entrare i dolori degli altri. Un
imputato alla vigilia della sentenza può avere rimesso il suo
destino nelle mani del suo difensore; ma l’avvocato in quella
vigilia non può essere tranquillo: la tragedia dell’imputato si
è trasfusa in lui, lo logora, lo agita, lo lacera”.
Vediamo ora quali sono le fasi post universitarie per
l’accesso.
La pratica: dura due anni che iniziano a decorrere dalla
iscrizione al Registro praticanti.
- Iscrizione al Registro dei praticanti.
Requisiti. Oltre alla laurea in giurisprudenza è richiesta:
la cittadinanza italiana
la residenza o un domicilio nella Provincia di Bologna,
mancanza di carichi pendenti o condanne penali;
dichiarazione dell’avvocato che attesti l’accoglimento
del praticante presso il proprio Studio per l’inizio del
tirocinio.
-Patrocinio. Alla fine del 1° anno il praticante può chiedere il
patrocinio, che gli consentirà di assumere mandati da clienti,
presenziare e interloquire personalmente con il Giudice in
udienza, svolgendo comunque, sempre nell’interesse dei
clienti, attività di consulenza legale.
Requisiti per ottenere il patrocinio:
avere la residenza o un domicilio nella Provincia di
Bologna;
avere una condotta specchiatissima ed illibata,
mancanza di carichi pendenti o condanne penali;
non esercitare attività di commercio, essere soci di
società di persone o altre situazioni incompatibili (es.
essere notaio, giornalista professionista, ministro di
culto, ecc..)
aver giurato.
Il patrocinio ha una durata massima di sei anni.
Al termine del biennio, il praticante, ottenuta la cosiddetta
“compiuta pratica” che rilascia il Consiglio dell’Ordine, può
sostenere l’esame di abilitazione che si svolge una volta
all’anno nel Distretto della Corte d’Appello (per l’Emilia
Romagna è Bologna) e consiste in due prove scritte e in un
esame orale su varie materie.
Se non supera l’esame, il praticante lo potrà ripetere l’anno
successivo.
Superato l’esame di abilitazione, il praticante si potrà
iscrivere all’Albo degli avvocati presso un Consiglio
dell’Ordine.
Il panorama
In Italia gli Avvocati sono 200.000 circa.
A Bologna, lunedì scorso, abbiamo iscritto all’albo Avvocati
il n.4008.
I Praticanti iscritti al Registro al 31/12/2007 erano 595, mentre
i Praticanti iscritti con patrocinio, sempre al 31/12/2007,
erano 522.
Ora, poiché secondo i dati ufficiali il numero degli abitanti
della provincia di Bologna al 31/12/2006 era di 954.682,
(diciamo un 1 milione ?!), il rapporto tra cittadini e avvocati a
Bologna è di un avvocato ogni 244 abitanti.
Il dato và poi corretto considerando le attività produttive e
commerciali (aziende, banche, assicurazioni, enti pubblici,
ecc..).
Ieri a Roma, all’inaugurazione dell’Anno Forense, alla
presenza del Ministro della Giustizia, il Presidente del
Consiglio Nazionale Forense ha concluso la sua relazione
programmatica con “L’auspicio per il futuro è che i giovani
che si avviano alla professione forense possano entrare non
in una giungla, ma in un settore di lavoro efficiente ancorché
complesso”.
A tutti Voi, qualunque scelta facciate, formulo i miei più
sinceri auguri.
In Bologna, il 13/03/2008, al Liceo Galvani.
Avv. Sandro Callegaro.
Praticanti iscritti al Registro al 31/12/2004
Praticanti iscritti al Registro al 31/12/2005
Praticanti iscritti al Registro al 31/12/2006