la cellula vegetale

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ISTITUTO PROFESSIONALE
PER L’AGRICOLTURA E L’AMBIENTE
PRINCIPI DI AGRICOLTURA
E TECNICHE DELLE PRODUZIONI
APPUNTI DI BOTANICA
APPUNTI DI FLORICOLTURA
GIOVANNI NALIN
INTRODUZIONE
Le piante sono organismi viventi, così come gli animali. A differenza degli animali
presentano però caratteristiche ben precise, che vedremo di seguito.
Le piante sono organismi definiti autotrofi, sono cioè in grado di produrre da se la materia di
cui sono fatti, a partire da semplici sostanze.
Le piante sono organismi fotosintetici, sono cioè in grado di svolgere quell'attività chiamata
fotosintesi clorofilliana, che permette loro di fissare semplici sostanze come l'acqua e
l'anidride carbonica e trasformarle in sostanze più complesse (glucosio), grazie all'energia
fornita dal sole. Inoltre, con questa attività producono ossigeno, indispensabile per la
respirazione di ogni vivente.
Le piante sono per questo chiamate produttori, in quanto producono le sostanze di cui tutti i
viventi sono costituiti.
La pianta: com'è fatta? Di quali parti è costituita?
Esistono milliaia di specie di piante, con una grande varietà di forme e sistemi di vita e per
questo adattate a vivere a condizioni ambientali più diverse. Ve ne sono che completano il
loro ciclo vitale in un anno, altre possono vivere per milliaia di anni. Queste diversità
giustificano la loro grande adattabilità.
Ma nonostante le loro diversità, le piante presentano alcune caratteristiche comuni:
generalmente sono verdi e si procurano il nutrimento attraverso la fotosintesi clorofilliana;
la maggior parte vive in un substrato (terreno) e non sono capaci di muoversi attivamente.
Molti vegetali, considerati primitivi in quanto presenti sul pianeta da molte decine di milioni di
anni, sono di struttura relativamente semplice. Spesso sono costituite da una sola cellula.
Altri, considerati più evoluti, sono quelli che siamo più portati a considerare piante, in quanto
presentano delle parti ben riconoscibili, come la radice, il fusto, le foglie. Quelli ancor più
evoluti presentano un organo specializzato per la riproduzione che è il fiore, il quale
fecondato darà il frutto e i semi.
I PROCARIOTI
Gli organismi più antichi e più semplici fra tutti i viventi sono costituiti da una sola cellula. La
semplicità con cui è costituita la loro cellula li rende capaci di vivere anche in ambienti ostili o
certamente inospitali per altri viventi. Alcuni di questi organismi sono temibili agenti di
malattie, molti svolgono ruoli di fondamentale importanza per il mondo vivente e per
l'agricoltura.
Al gruppo dei procarioti appartengono i batteri e le cianoficee. Si tratta di organismi
unicellulari, cioè costituiti di una sola cellula, relativamente semplice. Le dimensioni di un
batterio si possono misurare in micron (), la millesima parte di un millimetro.
La maggior parte degli organismi viventi possiede una cellula nella quale è evidente la
compartimentazione delle varie funzioni entro particolari strutture, dette organuli, mentre il
materiale genetico, definito nucleo cellulare, è racchiuso in un involucro.
La cellula vegetale tipica possiede una forma approssimativamente rettangolare, e in realtà
assomiglia ad un parallelepipedo, le cui dimensioni possono essere variabili.
LA CELLULA
Il nostro corpo e quello di tutti gli esseri viventi è formato da innumerevoli unità chiamate
cellule. Non si tratta di semplici mattoncini, ma di unità funzionali capaci di innumerevoli
funzioni vitali.
Le cellule di tutti gli organismi presentano molte strutture e funzioni simili; tuttavia le cellule di
un batterio sono diverse dalle cellule di un grosso animale, ed entrambe sono diverse da
quelle delle piante.
La cellula è l'unità fondamentale della vita. Tutti gli esseri viventi sono formati da cellule: molti
microorganismi sono unicellulari, costituiti cioè da un'unica cellula, mentre la maggior parte
delle piante e degli animali è pluricellulare, ovverosia composta da molte cellule.
Le cellule presentano diversità di forme e dimensioni in relazione alla funzione che svolgono.
Lo studio e l'osservazione delle cellule (citologia), ha portato alla formulazione della teoria
cellulare, che si può così articolare:
1- la cellula è l'unità strutturale fondamentale degli organismi. Tutto ciò che vive è costituito
da cellule o da prodotti di cellule.
2- la cellula è l'unità funzionale fondamentale degli organismi.
3- Tutte le cellule provengono da altre cellule mediante il processo di divisione cellulare.
Le funzioni della cellula
Negli organismi pluricellulari le cellule possono svolgere funzioni specializzate. Tutte le cellule
ricavano energia dagli alimenti.
La nutrizione: si definisce nutrizione il processo mediante il quale gli organismi si procurano
il cibo e lo utilizzano.
La respirazione cellulare: le cellule ricavano energia dalla trasformazione di molecole
contenute negli alimenti, come il glucosio. Nel processo della respirazione cellulare le
cellule convertono l'energia delle molecole degli alimenti in una forma di energia da loro
utilizzabile.
L'assorbimento: le cellule assorbono acqua, sali minerali ed altri materiali essenziali alla vita
dal loro ambiente con un processo detto assorbimento.
L'escrezione. Come risultato di questi processi, che costituiscono il metabolismo, si
accumulano nelle cellule sostanze chimiche di rifiuto che devono essere eliminate, o escrete,
nell'ambiente. Se si accumulano in eccesso, le sostanze di rifiuto possono divenire tossiche
per la cellula perciò l'escrezione è necessaria alla vita.
La biosintesi. Tutte le cellule sintetizzano sostanze chimiche complesse a partire da sostanze
più semplici in un processo chiamato biosintesi. Per esempio, tutte le cellule viventi
sintetizzano proteine a partire da amminoacidi.
Tutte le cellule sono in grado di reagire all'ambiente che le circonda modificando le loro
funzioni in risposta a cambiamenti esterni.
Ogni cellula proviene da un'altra cellula; riproducendosi le cellule originano nuove cellule.
Negli organismi pluricellulari nuove cellule vanno a sostituire quelle morte. L'aumento del
numero di cellule comporta l'accrescimento dell'organismo: un adulto è più grande di un
neonato perché possiede più cellule.
LE PARTI DELLA CELLULA VEGETALE
All'interno di ogni cellula sono presenti numerose strutture minute chiamate organelli o
organuli, cioè "piccoli organi". Non tutte le cellule però contengono tutti i diversi tipi di
organuli, infatti le funzioni di una cellula dipendono proprio dal tipo e dal numero degli
organuli presenti.
Le membrane
Una pellicola sottile, detta membrana plasmatica, circonda tutte le cellule. Essa non
costituisce un semplice involucro, ma una membrana selettiva in grado di determinare le
sostanze che devono entrare e uscire dalla cellula. Essa è costituita da un doppio strato di
fosfolipidi nel quale sono incorporate proteine.
La membrana plasmatica non è l'unica membrana presente nella cellula, infatti membrane
analoghe racchiudono molti organuli cellulari.
La parete cellulare
Le cellule delle piante, dei funghi e di alcuni organismi unicellulari sono protette da una rigida
struttura detta parete cellulare, che si trova all'esterno della membrana plasmatica. Nei
vegetali il costituente principale della parete cellulare è la cellulosa, che conferisce maggiore
rigidità alle cellule e consente il mantenimento della forma caratteristica.
Fra loro le cellule sono separate da una lamina sottile, la lamella mediana, composta di una
sostanza gelatinosa detta pectina. La parete cellulare rimane spesso intatta anche dopo la
morte della cellula. Il legno degli alberi è, per esempio, costituito da pareti ispessite dalle
cellule morte.
Il nucleo
Il nucleo dirige la sintesi delle proteine e controlla l'attività della cellula. E' delimitato da una
doppia membrana, la membrana nucleare. All'interno del nucleo è presente la cromatina e
altre sostanze. La cromatina contiene l'informazione ereditaria della cellula e nel corso della
riproduzione cellulare essa diventa visibile sotto forma di lunghi filamenti chiamati
cromosomi. Una parte della cromatina è addensata in un'area più scura del nucleo detta
nucleolo. Il nucleolo è coinvolto nella produzione di ribosomi, altri organuli che partecipano
alla sintesi delle proteine.
Citoplasma e organuli.
Molti organuli si trovano in sospensione in una sostanza gelatinosa detta citoplasma che
occupa lo spazio compreso tra la membrana plasmatica ed il nucleo. Il citoplasma contiene
inoltre proteine ed altre macromolecole.
Mitocondri
Sono considerati la centrale energetica della cellula. In essi, infatti, avviene gran parte del
processo della respirazione cellulare, attraverso il quale si ricava energia dalle sostanze
nutritive. Le cellule di parti che richiedono grandi quantità di energia possiedono perciò un
gran numero di mitocondri. Essi, di forma vagamente di fagiolo, sono costituiti da una doppia
membrana che presenta ripiegamenti interni chiamati cristae.
Ribosomi
Sono minuscoli organuli tondeggianti composti da RNA e proteine. Essi sono la sede dei
processi citoplasmatici della sintesi proteica.
Reticolo endoplasmatico
E' una fitta rete di sottilissimi canali che attraversano tutta la cellula e che collegano la
membrana nucleare a quella plasmatica. Quando il reticolo endoplasmatico è privo di
ribosomi è detto liscio e non è coinvolto nella sintesi proteica.
Plastidi
Le piante e alcuni organismi unicellulari autotrofi contengono organuli rivestiti da membrane
detti plastidi. Essi possono servire da deposito per le cellula o svolgere funzioni
specializzate: i cloroplasti contengono un pigmento verde, la clorofilla, indispensabile per
catturare l'energia solare e trasformarla in energia chimica dei legami dei carboidrati; i
cromoplasti contengono pigmenti rossi, arancioni, gialli, che danno a molti fiori e frutti i loro
colori caratteristici; i leucoplasti sono plastidi incolori in cui vengono sintetizzate e
immagazzinate grandi quantità di amido, prodotte a partire da molecole di glucosio.
Corpi e complesso di Golgi
Il complesso di Golgi è costituito da un insieme di piccoli sacchetti membranosi appiattiti,
associati al reticolo endoplasmatico. Questi predispongono per la secrezione le proteine
rilasciate dal reticolo endoplasmatico; funziona, cioè, come una centrale di stoccaggio e
spedizione delle proteine.
Vacuoli
Il citoplasma di molte cellule vegetali contiene delle vescicole piene di liquido e delimitate da
una membrana, i vacuoli. Essi contengono per lo più acqua. I vacuoli possono contenere
anche sostanze nutritizie, sali e pigmenti. Nelle cellule vegetali adulte i vacuoli possono
divenire così grandi da costringere il nucleo e gli organuli a ridosso della membrana.
Lisosomi
Sono organuli contenenti enzimi in grado di digerire le proteine della cellula o le sostanze
inglobate dall'esterno. Certi enzimi scindono queste sostanze nei loro costituenti (gli
amminoacidi) che la cellula riciclerà utilizzandoli per fabbricare altre proteine.
LA CELLULA VEGETALE
Gli organelli di una cellula vegetale tipica
Le cellule vegetali generalmente contengono gli stessi organelli delle cellule animali. Oltre a questi sono presenti i plastidi,
un grosso vacuolo centrale e una parete cellulare.
I plastidi sono interessati all'assorbimento e all'accumulo di energia del sole. Ci sono tre tipi di plastidi di cui i cloroplasti
sono i più comuni. Contengono una sostanza chimica verde, la clorofilla che è capace di assorbire l'energia solare o di altre
fonti luminose. L'energia è usata per produrre carboidrati. Altri plastidi, i leucoplasti , incolori, servono per accumulare amido
e, a volte, proteine. I plastidi detti cromoplasti contengono altre sostanze chimiche colorate. (i colori brillanti delle piante
sono dovuti alla presenza di sostanze colorate nei plastidi.
Il colore delle foglie autunnali dipende dalla scissione della clorofilla che rende visibili gli altri pigmenti.
I vacuoli sono sacchi delimitati da una membrana, bene evidenti nelle cellule vegetali. Le cellule vegetali mature
contengono un singolo vacuolo centrale ripieno di una soluzione acquosa di sali minerali, zuccheri, pigmenti, grassi, ecc.
(succo cellulare); le cellule più giovani hanno vacuoli piccoli e numerosi. I vacuoli hanno un ruolo importante nel trasporto di
acqua in molte piante. Oltre a svolgere funzioni digestive e di accumulo di sostanze di riserva o dannose, variando la
concentrazione del loro succo, permettono l'entrata o l'uscita delle soluzioni e quindi la nutrizione delle cellule. Il loro
turgore, inoltre, spinge i cloroplasti contro la parete cellulare, ponendoli in una posizione più adatta per la fotosintesi. Gli
antociani disciolti nei vacuoli, danno il colore ai fiori e a molti frutti.
La parete cellulare è la membrana rigida che si trova all'esterno della membrana cellulare. E' costituita da parecchi strati di
cellulosa, che costituiscono un supporto rigido ma poroso per la cellula. La parete cellulare delle cellule vegetali contiene
anche lignina. Attraverso i pori della parete cellulare (porocanali), la cellula comunica con le confinanti tramite ponti
citoplasmatici. A volte nella parete avvengono infiltrazioni di altre sostanze quali la suberina, la cutina, sostanze minerali,
ecc.. In tal modo essa può diventare impermeabile ai liquidi e ai gas.
La membrana citoplasmatica costituisce il confine della parte vivente di una cellula, separandone il contenuto
dall'ambiente circostante. Contribuisce a mantenere stabile l'ambiente interno alla cellula, comunicando con l'esterno. La
maggior parte delle menmbrane sono formate da circa un 60% di proteine e un 40% di lipidi.
Il reticolo endoplasmatico è un sistema di membrane collegate tra loro che si estende per tutta la cellula. Provvede
all'accumulo e al trasporto delle molecole sintetizzate nella cellula stessa.
L'apparato del Golgi è il luogo di deposito, rielaborazione e secrezione della cellula. E' formato da tuboli appiattiti, arcuati e
disposti uno sull'altro.
I ribosomi sono le sedi di sintesi delle proteine. Maggiore è la sisntesi proteica e maggiore è il numero di ribosomi presenti
nella cellula. Appaiono come granuli dispersi nel citoplasma, soprattutto in prossimità del reticolo endoplasmatico.
I mitocondri sono i generatori di energia della cellula. Appaiono come piccoli organelli, numerosissimi, di forma allungata,
con una membrana esterna liscia e una interna ripiegata. L'energia prodotta da enzimi presenti nella membrana interna,
viene accumulata in una molecola, l'ATP, che può essere scambiata fra le cellule.
Il nucleo : è circondato da una doppia membrana (membrana nucleare), continua con il reticolo endoplasmatico e porosa,
in modo da consentire il passaggio di sostanze tra nucleo e citoplasma. All'interno vi è il nucleolo, contenente grandi
quantità di RNA, e sede dell'assemblaggio dei ribosomi. All'interno del nucleo si trovano poi i cromosomi, formati da proteine
e DNA. Ogni cellula normalmente ha un numero specifico di cromosomi. Segmenti di DNA, detti geni, contengono le
informazioni ereditarie necessarie per lo sviluppo dell'organismo.
Il citoplasma è formato in massima parte di acqua (75-95%), nella quale sono sospesi o disciolti proteine, grassi e
zuccheri. Nella parte semifluida (sostanza fondamentale) che costituisce il citoplasma sono contenuti i corpuscoli cellulari
visti in precedenza : il nucleo, il reticolo endoplasmatico, l'apparato del Golgi, i mitocondri, i plastidi, i ribosomi.
1 – I carboidrati sono molecole: organiche/inorganiche, costituite da: carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto,
fosforo, magnesio, zolfo (cancella quello che no è giusto).
2 – Il glucosio è un: (metti una crocetta a fianco della risposta che ritieni giusta)
- polisaccaride
- monosaccaride
- disaccaride
- una macromolecola di natura lipidica
3 – ATP significa: ………………………………………………………………………….. Ogni ATP è formato da:
- un gruppo lipidico
- una base azotata (adenina)
- un gruppo carbossilico
- un gruppo amminico
- un gruppo trifosfato
- uno zucchero (ribosio)
4 – Qual è il compito dell’ATP?
………………………………………………………………………………………………………………………………..
5 – Quale polisaccaride costituisce la parete cellulare nei vegetali?
………………………………………………………………..
6 – Quali organuli caratterizzano la cellula vegetale (rispetto quella animale)?……………………………………...
...…………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………..
7 – Dai la definizione di tessuto vegetale
……………………………………………………………………………………………………………….
……………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………
8 – Come si chiama il processo in cui le molecole tendono a spostarsi da un’area di maggiore ad una di minore
concentrazione?
- omeostasi
- diffusione
- osmosi
- trasporto attivo
9 – La glicolisi è una fase della: respirazione cellulare/fotosintesi, che avviene: nel nucleo/ nel
citoplasma/nel mitocondrio della cellula, in presenza di ossigeno/in assenza di ossigeno (cancella le
risposte errate).
10 – Dalla glicolisi si ottengono 2 molecole di un composto a:
- 2 atomi di carbonio
- 3 atomi di carbonio
- 4 atomi di carbonio
Si tratta di:
- acido acetico
- acido citrico
- acido piruvico
11 – Scrivi l’equazione generale della respirazione cellulare (e indica quali sono i prodotti di reazione).
……………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………….
12 – Cos’è precisamente il NAD?
- un enzima
- un accettore di H+ ed elettroni
- un trasportatore di energia
- un acido ribonucleico
13 – Il ciclo di Krebs è una fase: aerobica/anaerobica della respirazione cellulare che avviene nel
citoplasma/nel mitocondrio,che inizia e finisce con un composto a 6 atomi di carbonio:
- l’acido acetico
- l’acetil CoA
- l’acido citrico
- l’acido malico
14 – Scrivi l’equazione generale della fotosintesi
…………………………………………………………………………………………………….
15 – Qual è il più importante pigmento fotosintetico?
……………………………………………………………………………………………
16 – I pigmenti fotosisntetici dei vegetali sono contenuti:
- nei cloroplasti
- nei cromosomi
- nel citoplasma
- nei mitocondri
17 – Il ciclo di Calvin consiste in una serie di reazioni che portano alla conversione della CO2 in glucosio
(VERO/FALSO). In questa “fase oscura” la luce non è necessaria (VERO/FALSO).
18 – La respirazione cellulare avviene alla luce o al
buio?………………………………………………………………………………………..
19 – Elenca i vari tipi di tessuti vegetali presenti in una foglia
……………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………
20 – Cos’è un culmo?
……………………………………………………………………………………………………………………………………
………………..
21 – disegna una foglia intera, ellittica, sessile, con nervature penninervie e il margine dentato.
22 – Disegna una radice affastellata.
3 – Il rizoma è: una radice aerea/un fusto aereo/un fusto sotterraneo/una foglia modificata/un frutto.
(cancella le risposte errate)
2.4 – Le biomolecole
Tutti i viventi sono costituiti dagli stessi tipi di biomolecole: glucidi, lipidi, proteine e acidi nucleici.
(Alcuni composti sono tipici dei vegetali (es.. cellulosa, amido, cere), altri di organismi animali, ma tutti sono
però appartenenti alle categorie prima elencate).
(ricordare le funzioni delle proteine: enzimi, anticorpi, emoglobina, ecc.; degli zuccheri, dei lipidi, degli acidi
nucl. : DNA e RNA).
Tutti sono costituiti da C, H e O, alcuni poi presentano nelle loro molecole l’N, il P, lo S …
Le molecole organiche sono strutture ordinate e complesse, hanno un contenuto energetico molto più elevato
rispetto ai composti inorganici.
2.5 – Fotosintesi e Respirazione.
Piante verdi e alghe hanno messo a punto un sistema in grado di catturare l’energia radiante del sole, grazie
alla clorofilla, capace di trasformare semplici molecole inorganiche (acqua e anidride carbonica), in molecole
organiche (glucosio), più complesse ed energetiche (fotosintesi):
6CO2 + 6H2O + energia luminosa  C6 H12O6 + 6O2
(reazione generale della fotosintesi)
L’energia ricavata con la respirazione cellulare “bruciando” alcune molecole di glucosio, viene utilizzata per
modificare la struttura di altre molecole di glucosio, addizionando N, S, P e trasformandole in altre
biomolecole: proteine, lipidi, acidi nucleici.
C6 H12O6 + 6O2  6CO2 + 6H2O + energia
(reazione generale della respirazione cellulare)
La respirazione cellulare necessita di ossigeno e restituisce molecole inorganiche all’ambiente (CO 2 + H2O).
DOMANDE
1
– In quali importanti biomolecole è presente l’azoto? (1 punto)
2
– In quali importanti biomolecole è presente il fosforo? (1 punto)
3
– In quali importanti biomolecole è presente lo zolfo? (1 punto)
(DOMANDE IN PREPARAZIONE AL COMPITO; ARGOMENTO: LA CELLULA VEGETALE)
DOMANDE:
1- Le piante sono organismi: (metti delle crocette davanti alle risposte corrette)
a- autotrofi
b- eterotrofi
c- consumatori
d- produttori
2- Quali organi sono presenti in una pianta evoluta?
3- Da dove le piante traggono l'energia che utilizzano per la fotosintesi?
4- Quali sostanze utilizzano le piante per la fotosintesi? (metti le crocette al posto giusto)
a- acqua
b- sali minerali
c- anidride carbonica
d- zuccheri
e- proteine
5- La cellula è . . . . . . . .
6- Un tessuto vegetale è . . . . . . . . .
7- Perché le cellule vegetali sono generalmente più grandi delle cellule animali?
8- Quali parti o componenti di una cellula vegetale sono facilmente osservabili al microscopio ottico?
9- A cosa è dovuta la forma e la rigidità di una cellula vegetale?
10- Funzioni prevalenti delle membrane cellulari: . . . . . . . . . .
11- Cos'è il citoplasma?
12- Cosa possiamo trovare nel citoplasma? (quali corpuscoli?)
13- I mitocondri sono coinvolti nel processo della: (metti la crocetta al posto giusto)
a- sintesi proteica
b- fotosintesi
c- respirazione cellulare
d- secrezione
e- escrezione
14- Funzioni del nucleo: . . . . . .
15- In quali organuli avviene la "digestione" delle proteine? (metti la crocetta al posto giusto)
a- nei ribosomi
b- nei lisosomi
c- nei cloroplasti
d- nel reticolo endoplasmatico
e- nei vacuoli
16- A cosa possono servire i plastidi? (metti le crocette al posto giusto)
a- ad accelerare le reazioni chimiche
b- a sintetizzare e immagazzinare amido
c- a catturare e trasformare l'energia solare
d- ad immagazzinare acqua e sali minerali
e- a predisporre per la secrezione delle proteine
17- I vacuoli generalmente contengono . . . . . .
18- Cos'è la cromatina?
19- Una cellula specializzata è tipica di un organismo (metti le crocette al posto giusto)
a- unicellulare
b- pluricellulare
c- evoluto
d- primitivo
e- di un batterio
20- . . . ed è in grado di:
a- svolgere tutte le funzioni vitali
b- svolgere bene solo determinate funzioni
21- Quali sono le funzioni che la cellula può esplicare?
22- La respirazione cellulare è un processo con cui le cellule . . . (metti la crocetta al posto giusto)
a- convertono l'energia luminosa in energia chimica
b- assorbono acqua e sali minerali dal loro ambiente
c- sintetizzano sostanze chimiche complesse a partire da sostanze più semplici
d- convertono l'energia alimentare in energia utilizzabile
23- La biosintesi è . . .
24- Qual è il costituente principale della parete cellulare?
25- Elenca le parti meccaniche di un microscopio ottico
26- Qual è il potere di ingrandimento di un microscopio con un oculare 10x e un obiettivo 40x?
27- A cosa serve la vite micrometrica?
28- Il preparato (vetrino) va appoggiato sul . . .
29- A cosa serve il "diaframma ad iride"?
30- Il tubo ottico è costituito da . . .
DOMANDE:
1- Le piante sono organismi: (metti delle crocette davanti alle risposte corrette)
a- autotrofi
b- eterotrofi
c- consumatori
d- produttori
2- Quali sostanze utilizzano le piante per la fotosintesi? (metti le crocette al posto giusto)
a- acqua
b- sali minerali
c- anidride carbonica
d- zuccheri
e- proteine
3- … e traggono l'energia per la fotosintesi da:
a- proteine
b- zuccheri
c- alimenti
d- sole
e- citoplasma
4- Dai la definizione di cellula . . . . . . . .
5- Quali parti o componenti di una cellula vegetale sono facilmente osservabili al microscopio ottico?
6- Caratteristiche e funzioni del nucleo: . . . . . .
7- I ribosomi sono coinvolti nel processo della . . . . . (metti la crocetta al posto giusto)
a- sintesi proteica
c- fotosintesi
d- respirazione cellulare
e- secrezione
f- escrezione
8- In quali organuli avviene la "digestione" delle proteine? (metti la crocetta al posto giusto)
a- nei ribosomi
b- nei lisosomi
c- nei cloroplasti
d- nel reticolo endoplasmatico
e- nei vacuoli
9- A cosa possono servire i plastidi? (metti le crocette al posto giusto)
a- ad accelerare le reazioni chimiche
b- a sintetizzare e immagazzinare amido
c- a catturare e trasformare l'energia solare
d- ad immagazzinare acqua e sali minerali
e- a predisporre per la secrezione delle proteine
10- Con la biosintesi le cellule . . . (metti la crocetta al posto giusto)
a- convertono l'energia luminosa in energia chimica
b- assorbono acqua e sali minerali dal loro ambiente
c- sintetizzano sostanze chimiche complesse a partire da sostanze più semplici
d- convertono l'energia alimentare in energia utilizzabile
11- Qual è il costituente principale della parete cellulare? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
12- di quali parti essenziali è costituito il microscopio ottico?
13- Usando un oculare con potere di ingrandimento 10x e un obiettivo con potere di ingrandimento 25x, quale
sarà l'ingrandimento totale? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14- Osserva il disegno e metti il nome corrispondente alle varie componenti indicate della cellula vegetale
rappresentata. (domanda da doppio punteggio)
I TESSUTI VEGETALI
Con l'evoluzione si è avuta una progressiva complessità dell'organizzazione del corpo dei vegetali.
Le cellule, riunite in gruppi, si sono specializzate in determinate funzioni, dando origine ai
TESSUTI.
Vengono definiti tessuti vegetali quegli insiemi di cellule simili fra loro per caratteristiche
morfologiche e funzionali che hanno determinate e precise dislocazioni all'interno del corpo della
pianta.
Da tessuti embrionali, detti meristemi, hanno origine tutti i tessuti di una pianta, comunemente
chiamati definitivi.
I TESSUTI MERISTEMATICI
Negli apici vegetativi, punti estremi del fusto o delle radici, sono localizzati alcuni tessuti
meristematici che provvedono all'accrescimento in lunghezza della pianta. Essi vengono chiamati
meristemi apicali. In questi tessuti non esistono spazi fra cellula e cellula, le cellule sono
abbastanza piccole e poco differenziate, con parete sottile, citoplasma denso e manca il vacuolo.
Dall'osservazione di un apice radicale, dall'esterno verso l'interno troviamo un primo strato di
cellule meristematiche chiamate dermatogeno, che darà origine ai tessuti di rivestimento. Più
internamente troviamo altri strati di cellule più ampie, il periblema, da cui si origineranno i tessuti
fondamentali. Al centro sono disposti molti strati di cellule allungate, il pleroma, che darà origine ai
fasci conduttori.
I tessuti che derivano dalla differenziazione di un meristema apicale sono chiamati tessuti primari.
Da tessuti primari, una volta che sono maturati, l'ispessimento laterale del fusto e della radice
avviene per divisione di cellule di meristemi secondari: il fellogeno e il cambio.
Il fellogeno, posto nello strato sotto l'epidermide, produce verso l'esterno sughero e verso l'interno
un tessuto parenchimatico chiamato felloderma.
Il cambio, formato da cellule allungate con pareti sottili, forma legno (xilema) verso l'interno e
floema (o cribro) verso l'esterno.
I TESSUTI DEFINITIVI
Sono formati da cellule che hanno perduto la capacità di dividersi e si sono specializzate in
funzioni definitive. Essi sono presenti in tutte gli organi fondamentali (radice, fusto e foglia),
formando sistemi unitari:
1- il sistema dei tessuti fondamentali, che comprende parenchima, collenchima e
sclerenchima;
2 - il sistema dei tessuti conduttori formato da xilema e floema;
3 - il sistema dei tessuti tegumentali, dato da epidermide, periderma e tessuti secretori.
I TESSUTI PARENCHIMATICI
Nei vegetali i tessuti parenchimatici sono molto diffusi e vengono considerati tessuti fondamentali,
sia per le funzioni che svolgono che per le strutture che formano. Sono presenti in tutti gli organi e
possono essere combinati con altri tessuti. Sono costituiti da cellule piuttosto voluminose che sono
vive anche a maturità, con grande vacuolo e con nucleo evidente. La parete cellulare, formata da
cellulosa e pectina, è sottile. Tra cellula e cellula vi sono spazi cellulari di varia grandezza.
In base alle funzioni espletate all'interno degli organi vengono distinti in: parenchimi clorofilliani,
parenchimi aeriferi, parenchimi acquiferi, parenchimi di riserva.
Parenchima clorofilliano
E' presente nel mesofillo della foglia e in tutte le parti verdi della pianta. Prende il nome dalla
presenza di cloroplasti nelle cellule in cui avviene la fotosintesi.
Parenchima aerifero
E' tipico delle piante palustri e di specie che hanno scarso ricambio d'aria. Ha la funzione di
favorire il trasporto di ossigeno in profondità. Questo tessuto è presente al di sotto dell'epidermide
e presenta una rete di cellule con maglie molto ampie entro cui circola l'aria.
Parenchima acquifero
E' presente nel fusto o nelle foglie di piante che vivono in ambienti aridi, quale riserva idrica da
utilizzare nei periodi di siccità. Le cellule sono provviste di un grosso vacuolo ricco di acqua.
Parenchimi di riserva
In organi della pianta, come semi, fusti, radici, che accumulano sostanze di riserva contengono
parenchimi specializzati a questo scopo. Le cellule sono grandi, con parete sottile e contengono oli
o amidi all'interno dei vacuoli.
TESSUTI MECCANICI O DI SOSTEGNO
Per sostenere il corpo vegetale la pianta ha bisogno di strutture particolari. Ci sono, infatti, due
tessuti, il collenchima e lo sclerenchima, che sono in grado di assicurare il sostegno e la
protezione degli organi.
Entrambi sono caratterizzati da cellule con pareti ispessite.
Il collenchima è formato da cellule vive con citoplasma ricco di cloroplasti e con un grosso vacuolo
centrale.
Lo sclerenchima, invece, l'ispessimento delle pareti arriva ad occupare tutto lo spazio
citoplasmatico. Entrambi i tessuti derivano dal progressivo ispessimento delle pareti cellulari del
tessuto parenchimatico iniziale.
Nel collenchima le pareti cellulari sono ispessite esclusivamente di cellulosa;
nello sclerenchima oltre alla cellulosa troviamo anche la lignina.
Il collenchima si trova in prevalenza nei giovani fusti e nelle foglie.
Lo sclerenchima è presente in punti della pianta che hanno terminato l'accrescimento. I vari strati
di lignina, al termine, occupano tutto lo spazio citoplasmatico, per cui le cellule risultano morte.
L'ispessimento avviene in tutte le dimensioni dello spazio. In piante particolari lo sviluppo della
lignina avviene in un'unica direzione formando fibre allungate che possono venire utilizzate
nell'industria tessile.
I TESSUTI TEGUMENTALI
Tutte le parti di una pianta sono rivestite da uno strato di cellule derivate dal dermatogeno che
hanno il compito di proteggere le parti più interne.
A seconda degli organi che devono essere protetti il rivestimento risulta diverso:
- nelle foglie, nei fiori e negli organi giovani della pianta il tessuto di rivestimento è l'epidermide;
- nei fusti e nelle radici con struttura secondaria, l'epidermide è sostituita dal periderma.
L'epidermide è un tessuto di protezione provvisto da uno strato impermeabile, la cuticola, che
impedisce la dispersione dell'acqua. Le cellule epidermiche sono sempre vive, di forma varia e
strettamente unite fra loro; sono dotate di poco citoplasma e grosso vacuolo.
Generalmente l'epidermide è formata da un unico strato di cellule (strato pavimentoso). In alcune
altre piante essa è pluristratificata, assumendo anche la funzione di riserva acquifera. In talune
piante tipiche di ambienti aridi, per ridurre la dispersione di acqua, si creano ispessimenti di cutina
e secrezioni di cera che aumentano la capacità protettiva e che conferiscono un colore argentato e
lucido alle foglie.
Le cellule epidermiche sono prive di cloroplasti e perciò trasparenti tranne alcune che sono
modificate allo scopo di consentire scambi gassosi: gli stomi.
Gli stomi sono aperture che consentono alla foglia (e ad altre parti verdi della pianta) gli scambi
gassosi con l'atmosfera. Sono costituiti da due cellule a forma di fagiolo e ricche di cloroplasti,
dette cellule di guardia (a volte vicine alle cellule di guardia si trovano altre due cellule dette
cellule compagne).
Nelle foglie bifacciali sono generalmente presenti in maggior quantità nella pagina inferiore.
Il meccanismo che determina l'apertura o la chiusura degli stomi è regolato dalla maggiore o
minore presenza di acqua nei tessuti e nell'aria.
I peli. Spesso l'epidermide presenta delle estroflessioni delle cellule stesse, che hanno
generalmente la funzione di limitare la traspirazione. Alcuni peli secernono oli essenziali, altri
svolgono azione protettiva di varia natura (ad es.: i peli urticanti dell'ortica).
Le cellule epidermiche vicino all'apice della radice presentano delle estroflessioni dette peli
radicali che hanno il compito di assorbire la soluzione nutritizia dal terreno.
Il tessuto epidermico delle radici, detto rizoderma, non ha cutina e funziona come tessuto
assorbente.
Periderma
L'epidermide non è in grado di moltiplicarsi in modo tanto rapido da poter seguire l'accrescimento
in spessore del fusto e della radice. Per questo motivo un altro tessuto, il periderma, sostituisce
l'epidermide in tutte le strutture secondarie (nelle parti adulte) della pianta.
Il periderma è costituito da uno strato di cellule morte, il sughero, da un meristema, il fellogeno,
e da un parenchima, il felloderma. Per assicurare gli scambi gassosi con l'ambiente esterno vi
sono alcune aperture rigide, le lenticelle. Queste, a differenza degli stomi, sono sempre aperte.
ALUNNO: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . .. . CLASSE 1 . . . DATA. .
. . . . . .. . . . . . .
PRINCIPI DI AGRICOLTURA - VERIFICA SCRITTA DI BOTANICA - DOMANDE:
1 – I tessuti definitivi hanno origine da: (metti la crocetta)
tessuti epidermici
tessuti giovani
tessuti fondamentali
tessuti embrionali detti meristematici
2 – Le cellule dei tessuti meristematici sono:
prive di vacuolo
con grosso vacuolo
ricche di cloroplasti
con pareti molto ispessite
differenziate
indifferenziate
più piccole delle altre
più grandi delle altre
con citoplasma denso
senza citoplasma
3
– Il cambio e il fellogeno sono:
meristemi primari
meristemi secondari
tessuti definitivi
tessuti adulti
4
– Dove possiamo trovare i tessuti fondamentali?
5
– Elenca i diversi tipi di tessuti parenchimatici che conosci.
6
– I tessuti sclerenchimatici sono formati da cellule ispessite da: (metti le crocette)
cellulosa
cellulosa e lignina
e l’ispessimento avviene:
in tutte le direzioni
negli spazi intercellulari
sono presenti:
nelle parti verdi della pianta
in parti di pianta che hanno terminato l’accrescimento
le cellule sono:
vive
morte
7
– Cos’è il collenchima?
8
- Dove si trova l’epidermide?
9
– Nell’epidermide possiamo trovare cellule di diversa forma e funzione: quali
possono svolgere? (domanda da doppio punteggio)
sono e quali funzioni
DOMANDE PER CASA - Argomento: I tessuti vegetali
1 1 - Elenca i vari tipi di tessuti definitivi.
2 Quali vantaggi derivano
organizzazione in tessuti?
dalla
specializzazione
delle
cellule
e
quindi
dalla
3 I tessuti meristematici sono ….
… e si trovano ….
… e si distinguono in …
4 Dove si trova il cambio?
5 Da quale tessuto meristematico si origina l'epidermide?
6 Cos'è il periderma?
7 Cos'è la cuticola?
8 Cosa sono gli stomi e quale funzione svolgono?
9 Quali funzioni svolgono i peli?
10 Descrivi la sequenza degli strati di cellule del periderma.
11 Cosa sono le lenticelle e quali caratteristiche presentano?
12 Le cellule epidermiche presentano o no la clorofilla?
13 Gli stomi presentano o no i cloroplasti?
14 Cos'è il fellogeno?
15 In quali parti della pianta troviamo il periderma?
16 Dove sono presenti i tessuti parenchimatici?
17 In quali organi sono presenti i parenchimi di riserva?
18 In quali tipi di piante sono presenti i parenchimi aeriferi?
19 Da quale sostanza sono ispessite le pareti delle cellule dei tessuti sclerenchimatici?
20 In quale tessuto di sostegno le cellule sono vive?
I TESSUTI CONDUTTORI
I tessuti conduttori hanno il compito di trasportare le soluzioni circolanti assorbite dal
terreno ed elaborate dalla pianta. Essi derivano dal pleroma nelle strutture giovani
(primarie) o dal cambio, nelle strutture secondarie.
La risalita dalle radici alle foglie è affidata ai vasi legnosi o xilema, mentre la distribuzione
delle sostanze elaborate a tutti gli organi della pianta avviene per mezzo dei vasi cribrosi o
floema.
I vasi legnosi
Sono formati da cellule morte, in quanto è stato assorbito il citoplasma; sono di forma
cilindrica e allungate e tra loro sovrapposte a formare dei tubi.
Tra le cellule sovrapposte può rimanere la parete cellulare (setto mediano divisorio); in
questo caso i vasi prendono il nome di tracheidi. Se, invece, il setto mediano scompare
totalmente i vasi prendono il nome di trachee.
Le tracheidi possono avere la parete variamente ispessita da lignina; a seconda
dell'aspetto che assumono in seguito agli ispessimenti esse prendono il nome di vasi
scalariformi, spiralati, punteggiati.
In piante quali le conifere (Gimnosperme), i vasi legnosi sono costituiti esclusivamente da
tracheidi e il legno è detto omoxilo. Nelle altre piante (Angiosperme e Pteridofite), sono
presenti sia trachee che tracheidi e il legno è detto eteroxilo.
Durante il riposo vegetativo (es.: inverno), i vasi legnosi vengono chiusi dai tilli,
estroflessioni delle cellule parenchimatiche che affiancano i vasi legnosi.
I vasi cribrosi
Sono formati da cellule che conservano il citoplasma e sono perciò vive. A maturità queste
cellule appaiono prive di nucleo. Il setto divisorio tra cellula e cellula è sempre presente
ma punteggiato da tanti forellini, chiamati cribri, che consentono il passaggio della linfa.
Quando la pianta entra in riposo vegetativo i cribri vengono chiusi da una sostanza
prodotta dalla cellula stessa, che verrà sciolta alla ripresa vegetativa.
I fasci cribrovascolari
I vasi conduttori sono tra loro riuniti in fasci che, a seconda della disposizione vengono
distinti in:
- fasci raggiati: quando xilema e floema si alternano formando una raggiera);
- fasci concentrici: quando xilema e floema formano due anelli concentrici;
- fasci collaterali: quando i vasi legnosi sono contrapposti a quelli cribrosi; (se sono
a diretto contatto si dicono chiusi, se si interpone uno strato di cambio i fasci si
dicono aperti);
- fasci bicollaterali: quando lo xilema è in mezzo a due fasci di floema.
ALUNNO: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . .. . CLASSE 1 . . . DATA. .
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PRINCIPI DI AGRICOLTURA - VERIFICA SCRITTA DI BOTANICA - DOMANDE:
1 - Quali sono i tessuti definitivi normalmente presenti in una pianta?
2 - Quali funzioni possono svolgere i tessuti parenchimatici? (domanda da doppio
punteggio)
3- I vasi legnosi conducono ……………… dalle ………………… alle ………………….
4 - Il floema è costituito da cellule: vive/morte, con citoplasma/senza citoplasma;
(cancella le risposte sbagliate).
5 - Le trachee sono generalmente presenti: (metti la crocetta al posto giusto)
nelle conifere (gimnosperme)
nelle angiosperme
in tutte le piante
6 - E' più rapido il flusso della linfa nel floema o nello xilema? Spiega anche il perché.
(doppio punteggio).
7 - Cosa sono i fasci cribrovascolari?
8 - Qual è il tessuto meristematico presente nei fasci cribrovascolari che produce le
cellule dello xilema e del floema?
LA FOGLIA
La foglia è il principale organo della pianta in cui avviene la fotosintesi clorofilliana e altre importanti
funzioni, quali la respirazione, e la traspirazione.
E' formata da una parte espansa, la lamina, sottile e piatta, sostenuta da una rete di nervature, e
da un picciolo alla base che si collega al ramo in punti che prendono il nome di nodi.
Per poter svolgere al meglio queste funzioni la foglia si è evoluta in modo da:
1
2
3
4
avere una superficie abbastanza larga per poter captare più luce possibile;
avere una struttura sottile poiché l'energia luminosa non può attraversare strati spessi;
avere una fitta rete di vasi conduttori che la riforniscano continuamente di acqua;
avere dispositivi di regolazione delle aperture, che consentono gli scambi gassosi con
l'atmosfera e che si chiudono per no perdere troppa acqua in momenti di emergenza.
A volte il picciolo può anche mancare; in tal caso la foglia si dice sessile (quando c'è il picciolo la
foglia si dice picciolata o peduncolata). Alla base del picciolo possono esserci due piccole
espansioni laminari, dette stipole. Altre volte il picciolo o la foglia si avvolge al ramo tramite una
guaina.
Sulla lamina, più o meno espansa, si riconoscono una pagina superiore e una pagina inferiore. Se
le due pagine presentano una differente struttura, la foglia viene definita bifacciale. Al contrario,
quando entrambe le pagine sono uguali, la foglia è detta isofacciale.
La forma della lamina può assomigliare vagamente a strutture geometriche semplici (cerchio,
triangolo, ellisse), o ad oggetti conosciuti (punta di lancia, uovo, ruota).
Se il lembo è intero la foglia si dice semplice, se è suddivisa in parti che possono essere a loro
volta scambiate per foglie, si dice composta.
Per riconoscere una foglia è necessario tener conto anche di altri caratteri distintivi:
1 la disposizione delle nervature,
2 la forma dell'apice,
3 il disegno del margine.
Disposizione delle nervature. Le nervature costituiscono lo scheletro della foglia e sono la via di
passaggio delle sostanze nutritizie. In base alla loro disposizione le foglie si distinguono in:
- foglie penninervie: le nervature si dipartono da una nervatura centrale come le barbe di
una penna;
- foglie palminervie: le nervature si dipartono da un punto di inserzione come il palmo di una
mano;
- foglie peltinervie: le nervature sono disposte come i raggi di una ruota;
- foglie parallelinervie: le nervature sono parallele;
- foglie uninervie: vi è una sola nervatura.
Forma dell'apice. L'apice della foglia può presentarsi arrotondato, ad angolo acuto, troncato, ecc.
Altrettanto si può dire della base della foglia.
Disegno del margine. Il margine può essere intero, oppure variamente disegnato: seghettato,
dentato, crenato, lobato, partito, pennato, composto, palmato-composto.
I colori delle foglie. Nelle zone temperate le foglie degli alberi col sopraggiungere dell'autunno cambiano
colore: le temperature autunnali, la brevità del giorno, la mancanza d'acqua, arrestano infatti la produzione di
clorofilla. La clorofilla presente nelle cellule del mesofillo viene demolita e riassorbita; così sulla foglia
appaiono colorazioni che variano dal giallo al rosso, particolarmente evidenti in certe piante e con determinate
condizioni climatiche. Queste colorazioni sono dovute a pigmenti gialli, come le xantofille, o arancioni, come i
carotenoidi, presenti normalmente ma mascherati dal verde della clorofilla. In alcune specie, oltre a questi
pigmenti ne esistono altri, come gli antociani, con colorazioni che variano dal rosso al violetto.
Le foglie di alcune piante hanno di norma colorazione diversa dal verde: si tratta di mutanti presenti anche in
natura, e vengono utilizzati a scopo ornamentale. Alcuni aceri, alcuni faggi, querce, ecc., hanno colorazioni
rossastre per la notevole quantità di pigmenti cromogeni, che mascherano il verde della clorofilla. In altri casi
si possono notare macchie giallastre (striature, maculature, marginature), per l'assenza di clorofilla causata
da una virosi.
Le piante che in autunno perdono le foglie vengono chiamate piante decidue o caducifolie. Quelle che
conservano il fogliame tutto l'anno, pur avendo un ricambio ciclico, sono dette piante a foglie perenni o
sempreverdi.
Eterofillia. Una stessa pianta possiede generalmente foglie simili tra loro; esistono però molte specie in cui le
foglie, anche se appartengono allo stesso individuo, presentano forma diversa. Questo fenomeno prende il
nome di eterofillia. Ad esempio, l'edera possiede foglie palmate nei rami che si trovano all'ombra e foglie
cuoriformi sui rami fioriferi esposti alla luce.
Fillotassi. Le foglie non sono distribuite a caso sui rami, ma seguono una precisa disposizione che permette
loro di essere esposte il più possibile alla luce. La disposizione delle foglie sul ramo viene detta fillotassi.
Se su ogni nodo c'è una sola foglia, si parla di foglie sparse. Se vi sono due foglie, vengono dette opposte,
mentre se sono raggruppate in numero vario si dicono verticillate. Per non farsi ombra a vicenda, le foglie a
disposizione sparsa, sono inserite sul ramo seguendo una linea a spirale che viene chiamata ciclo fogliare.
Modificazioni delle foglie. Le foglie possono subire modificazioni nella forma e nella funzione, come ad
esempio:
le spine, (come nelle piante grasse), formazione indurita e pungente, allo scopo di limitare la traspirazione e
di difesa;
i cotiledoni, foglie speciali, presente nel seme con funzione di riserva di nutrimento per l'embrione;
i cirri o viticci: (come nella vite o nel pisello), servono alla pianta per aggrapparsi ai sostegni;
gli antofilli sono foglie trasformate in parti del fiore, a scopo riproduttivo;
le brattee o squame, sono foglie trasformate per funzioni diverse: per protezione, riserva, vessillare, ecc.;
le foglie di piante carnivore, presentano trasformazioni allo scopo di catturare e digerire gli insetti.
ANATOMIA DELLA FOGLIA
Se tagliamo una foglia in senso trasversale, dall'osservazione al microscopio possiamo distinguere:
l'epidermide superiore, formata da uno o più strati di cellule trasparenti e protetta da uno strato di cutina
(cuticola); in alcune foglie sono presenti anche cere o peli, che contribuiscono a limitare la traspirazione;
l'epidermide inferiore, spesso ricca di peli e in cui sono più frequenti le aperture che consentono gli scambi
gassosi: gli stomi;
Il mesofillo, è l'interno della foglia, fra le due epidermidi; è costituito da un parenchima clorofilliano con cellule
di varia forma: verso la pagina superiore si osservano più starti di cellule allungate e ordinate che prendono il
nome di parenchima a palizzata. Nella parte sottostante il tessuto a palizzata si trovano cellule di forma varia
con ampi spazi intercellulari a cui si dà il nome di parenchima lacunoso. In corrispondenza di uno stoma vi è
un più ampio spazio intercellulare chiamato camera sottostomatica;
le nervature sono costituite da fasci di vasi legnosi e cribrosi, avvolti da un tessuto parenchimatico compatto
(sclerenchima), che viene detto guaina del fascio.
DOMANDE PER CASA (PER LE VACANZE)
1- Le principali funzioni che la foglia svolge sono …
2- In una foglia si distinguono le seguenti parti …
3- Se una foglia è senza picciolo si dice …
4- Se, invece, c'è il picciolo si dice…
5- Se una foglia ha la pagina superiore diversa da quella inferiore la foglia si dice …
6- Se, invece, le due pagine sono uguali si dice …
7- Perché generalmente le foglie sono di forma allargata e sottile?
8- Quale compito hanno le nervature?
9- Di cosa sono fatte le nervature (di quali tessuti)?
10- In base a quali caratteri distintivi è possibile riconoscere una foglia?
11- A cosa è dovuta la colorazione autunnale delle foglie degli alberi nelle regioni temperate?
12- A cosa è dovuta la variegatura o la maculatura di alcune foglie di piante ornamentali?
13- Cos'è l'eterofillia?
14- Cos'è la fillotassi?
15- Descrivi l'epidermide inferiore.
16- Descrivi il mesofillo.
17- Cos'è il parenchima lacunoso?
18- In quali cellule del mesofillo è presente la clorofilla?
(RIPASSO)
19 - Gli organuli di una cellula vegetale sono:
20 - La respirazione cellulare avviene nei …
21 - La sintesi proteica avviene nei …
22 - La parete cellulare è ispessita da …
23 - I lisosomi sono …
24 - Cos'è il tessuto meristematico?
25 - Dove possiamo trovare tessuti meristematici?
26 - Il collenchima è un tessuto …
27 - lo sclerenchima è fatto di cellule vive o morte?
28 - Cos'è lo Xilema?
29 - cosa sono le tracheidi?
30 - dove troviamo le trachee?
31 - quali sono i tessuti definitivi di una pianta?
32 - dove possiamo trovare tessuti di riserva?
33 - in quali piante è possibile trovare il parenchima aerifero?
34 - Cos'è il periderma?
35 - cosa sono i fasci cribrovascolari?
(farle sul quaderno, le correggiamo e metto il voto al ritorno dalle vacanze)
ALUNNO: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . CLASSE 1 . . . DATA. . . . . . . .. . . . . . .
PRINCIPI DI AGRICOLTURA - VERIFICA SCRITTA DI BOTANICA - DOMANDE:
1 - Nella foglia avvengono alcune importante funzioni vitali della pianta: ….
2 - Una foglia senza picciolo si dice ………………….; invece, con picciolo si dice …………………………….
3 - Una foglia è isofacciale quando ……………………………………………………………………………………
4 - Per quale motivo le foglie sono generalmente di forma allargata e di spessore sottile?
5
- Qual è la sostanza che determina la colorazione verde delle foglie? …………………………………………
6
Per quale motivo nell'edera possiamo trovare foglie di forma diversa nella stessa pianta e come si chiama
questo fenomeno?
7
Cosa sono i cotiledoni?
8 - Fai l'esempio di una pianta che possiede delle foglie modificate e spiega a quale scopo.
9 - Anatomia della foglia: osserva il disegno della sezione di una foglia bifacciale raffigurata qui sotto, e metti il
nome alle parti indicate.
10 - Metti il nome e le caratteristiche delle parti indicate della foglia qui raffigurata.
DOMANDE
1
Nella foglia avvengono alcune importante funzioni vitali della pianta: ….
2
Una foglia sessile è una foglia……………………………………………………….. …………………………….
3
Una foglia è bifacciale quando …………………………………………………………………………………
4
Per quale motivo le foglie sono generalmente di forma allargata e di spessore sottile?
5
Quali sono i pigmenti presenti nelle cellule del mesofillo che determinano la colorazione verde delle foglie,
e i quali organuli sono contenuti? (doppio punteggio)
6
Cos'è l'eterofillia?
7
Cosa sono i cotiledoni?
8
Quali altri esempi di modificazioni delle foglie conosci?
9
Anatomia della foglia: osserva il disegno della sezione di una foglia raffigurata qui sotto, e metti il nome
alle parti indicate. (triplo punteggio)
10 Metti il nome e le caratteristiche delle parti indicate della foglia qui raffigurata. (triplo punteggio)
LA RADICE
E' un organo generalmente sotterraneo (ipogeo). Svolge funzioni di primaria importanza: ancora la
pianta al terreno, assorbe acqua e sostanze nutritive dal terreno; è parte del sistema di trasporto
della pianta: lo xilema porta l'acqua e i sali minerali dalle radici al fusto e alle foglie, e il floema
porta nutrimento dalle foglie a tutte le parti della radice. Inoltre, alcune radici (per esempio quelle
delle carote, delle rape, delle barbabietole funzionano anche come organi di riserva di sostanze
nutritive.
Quando un seme germina, la prima parte che si sviluppa è una radice (radichetta o radice
primaria). Essa può accrescersi e persistere per tutta la vita oppure morire e venire sostituita da
altre radici accessorie o caulinari, come nel mais. Nel primo caso si possono riconoscere radici di
due tipi fondamentali: a fittone e fascicolato (o affastellato). Il fittone ha l'aspetto di un cono con
l'apice rivolto verso il basso; su di esso si inseriscono radici secondarie di diametro molto più
ridotto, che a loro volta portano radici terziarie, ecc. Hanno radici a fittone (anche detto apparato
radicale fittonante ), la carota, la rapa, la cicoria. La radice affastellata è formata da tanti filamenti,
simili per diametro e per lunghezza, originatisi in seguito a precoce arresto di sviluppo della radice
principale. Hanno radice affastellata il peperone, il fagiolo, il frumento.
Se esaminiamo una radice a fittone o una branca di una radice fascicolata notiamo, procedendo
dal basso verso l'alto:
-
-
l'apice radicale, delle dimensioni di una capocchia di spillo, protetto da un involucro chiamato cuffia
(l'apice radicale è formato da un tessuto meristematico, quindi molto delicato, e dovendosi fare
strada fra le particelle di terreno ha bisogno di una protezione);
una zona liscia, di accrescimento per distensione: varia da 1 a 10 mm;
zona dei peli radicali: è la parte assorbente della radice, perciò di fondamentale importanza;
zona calva o suberosa, spesso ingrossata, nella quale i peli radicali sono già caduti, e quindi con
funzioni principalmente di riserva, ancoraggio del germoglio e conduzione;
zona delle radici laterali: zona in cui sono presenti le radici secondarie laterali le quali, a loro volta,
presentano i peli assorbenti e le altre strutture della giovane radice principale;
colletto: è la zona di passaggio fra la radice ed il fusto;
Le radici avventizie
Nella maggior parte delle piante, oltre all'apparato radicale che si sviluppa sotto il colletto, possono
originarsi radici su altri organi. Queste radici vengono chiamate radici avventizie ed hanno la
stessa forma e la stessa struttura di quelle normali. Il fusto, in particolare, ha maggiore tendenza a
produrre radici avventizie specialmente a livello dei nodi. Tale caratteristica viene sfruttata in
vivaismo per moltiplicare la pianta senza ricorrere al seme ed è detta propagazione vegetativa.
Pratiche di propagazione vegetativa sono la talea, la margotta e la propaggine.
Adattamento all'ambiente e metamorfosi delle radici.
In qualche caso la forma della radice, ed anche la sua funzione, sono diverse da quelle fino ad ora
descritte. Esistono, ad esempio, le cosiddette radici aeree, le quali presentano un'ampia superficie
ma sono prive di peli assorbenti. Esse assorbono l'umidità dell'aria; per questo sono tipiche di
piante di ambienti caldo-umidi, come la foresta equatoriale. Ne sono un esempio le orchidee
epifite, le quali vivono sopra gli alberi.
Esistono, poi, radici avventizie che scendono dagli alberi fino a raggiungere il suolo, per contribuire
al sostegno della pianta o dei rami: prendono il nome di radici colonnari, e l'esempio più conosciuto
è il Fico delle Pagode (Ficus religiosa).
Alcune piante, tipiche di ambienti paludosi presentano particolari radici che, uscendo dal terreno o
dall'acqua crescono verso l'alto: queste sono dette radici respiratorie o pneumatofori. La loro
funzione è quella di procurare ossigeno per la respirazione della parte sommersa della pianta. Un
esempio tipico è dato dal Taxodium disticum.
Nelle piante acquatiche non ancorate al terreno le radici sono sprovviste di peli assorbenti; infatti
tutte le parti immerse possono compiere la funzione di assorbimento.
Anatomia della radice
Se tagliamo trasversalmente (= come una fetta di salame), una radice nella zona dei peli radicali,
potremo osservare al microscopio la cosiddetta struttura primaria, cioè una struttura ancora
semplice (perché ancora giovane), in cui le cellule sono distribuite in diversi strati. Procedendo
dall'esterno verso l'interno notiamo:
1- il rizoderma, strato epidermico dei peli assorbenti, in cui, alle cellule normali disposte in un
unico strato, si alternano cellule provviste di un prolungamento che serve ad aumentare la
superficie assorbente. Sono cellule vive, provviste di nucleo, con potere selettivo sulle sostanze
nutritive presenti nel terreno;
2- il parenchima corticale, costituito da un numero variabile di strati di cellule;
3- l'endoderma è uno strato di cellule provviste di ispessimenti suberosi; assieme al rizoderma e
al
parenchima corticale costituisce la corteccia, cioè lo strato più esterno della radice.
4- il periciclo è uno strato di cellule che separa la corteccia dal cilindro centrale, cioè dalla parte
più interna della radice in cui sono presenti i tessuti conduttori.
5- i tessuti conduttori, caratterizzati dalla disposizione alterna dei fasci legnosi e di quelli
cribrosi.
6- raggi midollari e il midollo: i primi sono costituiti da cellule parenchimatiche inserite fra i fasci
conduttori; il midollo, invece, occupa la parte interna del cilindro centrale.
Questa struttura la ritroviamo nelle piante più evolute; cioè nelle Gimnosperme, nelle Dicotiledoni e
nelle Monocotiledoni. Crescendo la radice subisce delle modificazioni. Nelle Monocotiledoni, però,
(es.: mais, frumento, riso, palme, ecc.), la struttura descritta rimane sostanzialmente la stessa,
aumentando solamente il numero dei tubi cribrosi e delle trachee che invadono così il midollo.
Nelle altre piante, invece:
- i peli radicali si atrofizzano e cadono;
- nel parenchima corticale compare un meristema secondario detto fellogeno, il quale
produce verso l'esterno tessuto suberoso e verso l'interno felloderma;
- tra i fasci legnosi e quelli cribrosi si inserisce l'altro meristema secondario, il cambio. Esso
produrrà nuovo floema verso l'esterno e nuovo xilema verso l'interno.
DOMANDE per CASA
1 Cosa significa: "la radice è un organo generalmente ipogeo"?
2 Elenca le normali funzioni svolte dalla radice.
3 Quali piante hanno apparato radicale fittonante?
4 Quali zone si possono distinguere in una radice?
5 Cos'è il colletto?
6 Cosa sono le radici avventizie?
7 A cosa servono le radici aeree?
8…E le radici dell'edera come si possono definire?
9 Cosa sono i pneumatofori?
10 Cos'è la struttura primaria?
11 Da quali starti di cellule è costituita la corteccia?
12 Cos'è il periciclo?
13 In quali piante troviamo la struttura primaria?
14 In quali piante la struttura primaria rimane per tutta la vita della pianta?
15 Cosa produce il cambio e dove lo troviamo?
16 Quali strutture troviamo nel cilindro centrale?
17 Lo strato di cellule più esterno di questa struttura, quello a contatto con il terreno, si chiama:
- endoderma
- rizoderma
- periciclo
- corteccia
(metti la crocetta al posto giusto)
COGNOME E NOME…………………………………………………. CLASSE 1…. DATA………..
VERIFICA DI BOTANICA: LA RADICE
DOMANDE
1 Quali funzioni svolge generalmente una radice?
2 Metti il nome ai due tipi di radice rappresentati qui in modo schematico
3 Conosci qualche pianta con le radici come il tipo B ?
4 Metti il nome alle diverse parti o zone della radice qui rappresentata.
5 Quali tipi di radici "strane" conosci?
6 La struttura primaria è la struttura
anatomica:
- della radice giovane
- della radice vecchia,
nella zona:
- del colletto
- dell'apice vegetativo
- dei peli radicali
IL FUSTO
- delle radici secondarie
ed è presente nelle
- piante più evolute
- piante primitive
- in tutte le piante
(metti le crocette al posto giusto)
E' un organo che generalmente è epigeo (cioè si sviluppa al disopra del terreno) e che cresce
verso l'alto. Esso svolge le seguenti funzioni:
- sostegno della parte aerea della pianta
- trasporto delle sostanze nutritive fra le radici e le foglie.
I fusti giovani sono provvisti di cellule con clorofilla e compiono la fotosintesi. Successivamente,
soprattutto nelle specie di maggiori dimensioni, perdono tale capacità e svolgono funzione di
sostegno.
Alcuni fusti possono trasformarsi in organi di riserva o svolgere altre funzioni.
Come è fatto (morfologia)
Alla base del fusto il punto di passaggio con le radici si chiama colletto, che è anche il punto di
passaggio fra parte sotterranea e parte aerea della pianta. Sul fusto si distinguono zone
ingrossate in cui sono inserite le foglie e i germogli, che prendono il nome di nodi. Le porzioni
comprese fra i nodi si chiamano internodi. Quando un fusto si accresce, di solito si ramifica.
L'aspetto di una pianta dipende, in buona parte, dalla disposizione dei rami e dal tipo di
ramificazione, cioè dal portamento. Il portamento di una pianta è un importante elemento di
riconoscimento e classificazione.
In base alla loro consistenza i fusti vengono distinti in:
- fusti erbacei
- fusti legnosi
Essi differiscono non solo per la consistenza e per la forma, ma anche per l'anatomia. Infatti,
mentre nei fusti erbacei rimane la struttura primaria, nei fusti legnosi essa si evolve in struttura
secondaria.
I fusti erbacei sono teneri e verdi perché svolgono la fotosintesi. Si distinguono tre tipi di fusto
erbaceo: stelo, culmo e scapo.
Lo stelo è un fusto che porta fiori e foglie, che al suo interno presenta il midollo (es.
margherita).
Il culmo è un fusto cavo per la mancanza di midollo, ma molto resistente perché ricco di fibre e
membrane mineralizzate. Esso è pieno solo in corrispondenza dei nodi sui quali si inseriscono
le foglie e i fiori (es. frumento).
Lo scapo è un fusto senza rami che porta le foglie alla base e i fiori all'estremità (come nel
tulipano).
Certe piante erbacee sono dette acauli perché presentano un fusto molto breve, tanto da
sembrarne prive. Così le foglie appaiono ravvicinate a livello del suolo per formare una rosetta.
Fra i fusti legnosi, in cui sono presenti strati di lignina, si distinguono: l'arbusto (o frutice) il
cespuglio (o suffrutice) e l'albero.
L'arbusto è una pianta con il fusto ramificato dalla base, che porta i rami legnosi (es.:
biancospino, nocciolo, bosso)
Il cespuglio o suffrutice è simile al primo ma ha i rami che sono lignificati alla base, mentre
sono di consistenza erbacea nella parte superiore, più giovane (es.: lavanda, rosmarino,
violaciocca)
L'albero è formato da un tronco sul quale sono inseriti i rami, a vario modo e a diverse altezze.
La ramificazione può essere di diverso tipo: monopodiale, simpodiale e dicotomica.
Nel monopodio, caratteristico dell'abete e di molte altre conifere, il fusto si sviluppa sempre più
dei rami laterali; le branche principali sono più lunghe delle secondarie, e così via .
Nel simpodio, tipico del tiglio, dell'olmo e di molte altre latifoglie, l'asse principale ad un certo
punto arresta il suo sviluppo e viene superato dalle branche principali che, a loro volta, si
ramificano e vengono superate dai rami secondari.
Nella ramificazione dicotomica il fusto si divide in due rami uguali, ciascuno dei quali si divide
a sua volta in altri due rami della stessa lunghezza, e così via (es.: Lillà).
A seconda del portamento i fusti si distinguono in: eretti, striscianti, volubili e rampicanti.
Sia i fusti volubili che quelli rampicanti hanno bisogno di sostegno: i fusti volubili si avvolgono ad
esso, mentre i rampicanti presentano specifici organi di attacco, come radici avventizie, cirri o
ventose.
La gemma
Tutti i fusti, se anche molto diversi nella struttura, hanno in comune il fatto di possedere
gemme. La gemma è una piantina in miniatura, formata da un fusticino e da foglioline agli
stadi iniziali del loro sviluppo. Nelle piante più evolute, all'ascella di ogni foglia si forma una
gemma ascellare o laterale, mentre la gemma che continua l'accrescimento del fusto in
lunghezza prende il nome di gemma terminale o apicale.
Le gemme che si formano d'estate sono ricoperte da squame dette perule, che le proteggono
dal freddo invernale. In base al loro contenuto le gemme possono essere classificate in:
- gemme a legno, se contengono i primordi di un nuovo germoglio;
- gemme a fiore, se contengono gli abbozzi di fiori;
- gemme miste, se contengono un germoglio nel quale è presente anche il fiore.
Metamorfosi e adattamenti all'ambiente
Il fusto può presentare notevoli modificazioni nelle sue parti, che si possono considerare forme
di adattamento all'ambiente. I fusti trasformati prendono così forma e caratteristiche specifiche,
come ad esempio:
rizoma. E' il fusto tipico della gramigna; è un fusto sotterraneo che assomiglia ad una radice ma
presenta foglie, gemme e radici avventizie; ha funzioni di riserva e di propagazione.
Tubero. E' un fusto sotterraneo, tipico della patata e di altre specie, che presenta numerose
gemme chiamate occhi; ha anch'esso funzioni di riserva e propagazione.
Bulbo. E' un fusto sotterraneo dalla forma caratteristica, formato da foglie carnose, ricche di
sostanze di riserva, avvolte una sull'altra. Dalla parte basale partono le radici, mentre in alto si
sviluppano le foglie e lo scapo che porterà i fiori. Sono bulbi quelli della cipolla, del giglio, del
giacinto.
Bulbo-tubero. Assomiglia al bulbo ma non presenta le foglie carnose (es.: tulipano, gladiolo).
Stolone. E' un fusto strisciante sulla superficie del suolo; dai nodi si sviluppano radici che
consentono il propagarsi di nuove piante. Si osserva frequentemente nella fragola.
Cladodi. E' una formazione del fusto appiattita e verde da sembrare una foglia, tipica del
pungitopo. Al centro di questa finta foglia si inseriscono il fiore e poi il frutto.
Fusti sferici e fusti colonnari. Sono tipici della piante succulente, come i cactus. La superficie
verde permette la fotosintesi, il parenchima acquifero e le foglie trasformate in spine riducono la
superficie traspirante. Ciò consente a queste piante l'adattamento agli ambienti aridi.
Viticci. Sono fusti trasformati in organi di presa e servono per il sostegno della pianta (es.: vite).
Spine. In alcune piante i rami assumono l'aspetto di spine in funzione di difesa (es.:
biancospino, prugnolo).
Anatomia del fusto
L'apice dei fusti, costituito dalla cosiddetta gemma apicale, è anche chiamato zona
embrionale. In questa parte troviamo infatti un tessuto meristematico, protetto da un cappuccio
di foglioline appressate.
Spesso le cellule del meristema apicale secernono sostanze inibitrici (ormoni), che bloccano lo sviluppo
delle gemme laterali. Questo fenomeno prende il nome di dominanza apicale. Questa dominanza
diminuisce man mano che ci si allontana dall'apice stesso. Nel fusto monopodiale la gemma apicale
rimane costantemente attiva, per cui l'asse principale si allunga per tutta la vita, dominando sui rami
laterali. Nel fusto simpodiale, invece, dopo un certo tempo la gemma apicale rallenta o interrompe il suo
accrescimento; l'allungamento prosegue attraverso le gemme laterali che hanno così il sopravvento.
Appena sotto l'apice troviamo una zona caratterizzata da cellule in rapida crescita, chiamata
zona di differenziazione.
A circa due centimetri dall'apice troviamo cellule che hanno completato la differenziazione. E'
questa la zona di struttura primaria. Analogamente alla radice distinguiamo, dall'esterno verso
l'interno: l'epidermide, il cilindro corticale e il cilindro centrale.
L'epidermide è costituita da un unico strato di cellule e protegge i tessuti più interni
dall'eccessiva traspirazione e dalle lesioni. Il cilindro corticale è costituito da strati di cellule
parenchimatiche che svolgono la fotosintesi (parenchima clorofilliano), la riserva e il sostegno
(collenchima e sclerenchima). In molti fusti è presente l'endoderma, un tessuto che come una
guaina ha il compito di controllare l'ingresso della soluzione nutritizia.
Il cilindro centrale (o stele), delimitato dal periciclo è la parte più interna e ampia del fusto, in
cui si trovano midollo, raggi midollari e fasci cribro vascolari. Nelle monocotiledoni (es.:
graminacee), non è presente il cambio. La distribuzione dei fasci è uniforme in tutto il cilindro
centrale per cui non è possibile distinguere il midollo e i raggi midollari.
Proseguendo troviamo la zona della struttura secondaria, caratteristica del tronco e dei grossi
rami di Gimnosperme (Conifere) e Dicotiledoni. In queste piante i fusti si accrescono
diametralmente grazie a due tessuti meristematici: il cambio cribro-legnoso, presente nel
cilindro centrale, e il cambio subero-fellodermico (o fellogeno), posto nel cilindro corticale,
responsabile della formazione della scorza dei fusti. La scorza tende a staccarsi in squame e
prende il nome di ritidoma.
Il legno secondario
E' costituito da cellule con pareti lignificate ed è formato da vasi legnosi, da tessuti di sostegno
e da tessuti parenchimatici, variamente combinati fra loro in modo da determinare
configurazioni differenti, a seconda del tipo di pianta.
Il legno secondario delle Gimnosperme presenta una struttura anatomica piuttosto omogenea e
pertanto viene definito omoxilo. Nelle Dicotiledoni, invece, il legno secondario è caratterizzato
da una maggiore complessità; per questo viene definito eteroxilo.
Quando il legno invecchia, va soggetto ad alcuni cambiamenti. In un primo momento perde le
sostanze di riserva e accumula oli, tannini, gomme o resine, che lo rendono aromatico, più
compatto e resistente e di colore scuro. Successivamente perde la sua capacità di conduzione
e quindi la sua funzionalità. Il legno così modificato prende il nome di duramen, mentre quello
non modificato prende il nome di alburno.
DOMANDE di VERIFICA
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Cos'è il fusto e quali funzioni prevalenti svolge?
Cosa sono i nodi?
Da cosa dipende il portamento di una pianta?
Cosa sono e quali sono i fusti erbacei?
Descrivi le caratteristiche di un frutice, rispetto ad un albero?
quali specie "suffruticose" conosci?
Elenca almeno due specie che presentano il culmo.
Cos'è lo scapo e di quali specie è caratteristico?
Disegna un albero a ramificazione monopodiale.
Disegna un ramo con ramificazione dicotomica.
Quali sono i fusti volubili?
In che modo i fusti rampicanti si aggrappano ai sostegni?
Descrivi una gemma.
Cos'è il rizoma e quali caratteristiche presenta?
Quali fusti sotterranei esistono oltre al rizoma?
Qual è la differenza fra il bulbo e il bulbo-tubero?
A cosa servono i viticci?
Di quale pianta sono caratteristici gli stoloni?
Cos'è la dominanza apicale?
Elenca le varie zone anatomiche distinguibili in un fusto.
Quali funzioni possono svolgere le cellule parenchimatiche del cilindro corticale?
Di quali parti e di quali piante è caratteristica la struttura secondaria?
Cos'è il ritidoma?
Di quali piante è caratteristico il legno omoxilo?
Cos'è il duramen?
Quali caratteristiche presenta il duramen?
A quali meristemi secondari è dovuto l'accrescimento in larghezza dei fusti in
struttura secondaria?
28 Gli alberi possono avere forme o portamento particolari: …
29 Di quali alberi è caratteristica la forma espansa od ellissoidale?
30 Il cipresso ha chioma a forma …………………, mentre l'abete ha chioma a forma
……
VERIFICA SCRITTA. DOMANDE:
1 Elenca tutte le possibili funzioni che il fusto svolge.
2 Qual è la principale differenza tra fusto e radice?
3 Descrivi il portamento degli alberi qui raffigurati.
4 Qual è la differenza fra i fusti volubili e i fusti rampicanti?
5 Distingui i vari tipi di fusto erbaceo qui raffigurati
6 Un suffrutice è: (metti la crocetta alla risposta giusta)
- un fusto erbaceo
- un fusto legnoso
- un fusto semilegnoso
Una tipica pianta suffruticosa è … (scrivi il nome di una specie) …………………………….
7
Come si chiama il tipo di ramificazione tipica delle conifere?
8
Elenca i diversi tipi di fusto sotterraneo che conosci.
9 Come si chiamano i meristemi secondari responsabili dell'accrescimento in larghezza del fusto?
IL FIORE
E' un germoglio (insieme di ramo e foglie) modificato per la riproduzione e per questo
considerato tipico delle piante più evolute: le fanerogame.
Dei fiori esiste una grandissima varietà di forme e colori, di profumazioni e altre particolarità
talora straordinarie, che rappresentano esempi di evoluzione e di massimo adattamento
all'ambiente.
Struttura del fiore
I fiori sono generalmente costituiti da parti che rappresentano i verticilli fiorali, inseriti su un
peduncolo (se il peduncolo dovesse mancare il fiore si dice sessile). Il peduncolo all'estremità
presenta un ingrossamento chiamato talamo o ricettacolo.
In modo schematico, un fiore presenta le seguenti parti (verticilli fiorali):
- il calice: è formato dall'insieme dei sepali, generalmente verdi, che hanno la principale
funzione di proteggere gli organi più delicati del fiore;
- la corolla: è formata dai petali, generalmente colorati, che svolgono la funzione di
richiamo (con la loro forma, con il colore o profumo attirano gli insetti impollinatori).
- l'androceo: è la parte riproduttiva maschile del fiore, costituito dagli stami; ogni stame
consta di un peduncolo chiamato filamento e una parte apicale, chiamata antera;
l'antera è a sua volta formata da due sacche polliniche che a maturità permettono la
fuoriuscita del polline;
- il gineceo: è la parte riproduttiva femminile del fiore, costituita dal pistillo. Il pistillo è
formato da una parte superiore detta stigma, una intermedia, stilo, ed una basale,
ingrossata, detta ovario. Il pistillo è formato da uno o più carpelli che, nell'ovario
racchiudono gli ovuli.
Un fiore come questo descritto, che presenta cioè gli organi maschili e quelli femminili
contemporaneamente, si dice ermafrodita. Sono fiori ermafroditi quelli del melo, del ciliegio, del
pesco, del frumento, del fagiolo, ecc. Esistono fiori che presentano o solo il pistillo o solo gli
stami: questi fiori si dicono unisessuali. Per questi ultimi saranno indispensabili entrambi i tipi di
fiore (quello maschile e quello femminile), perché avvenga la fecondazione: i fiori maschili
forniscono il polline, i fiori femminili, se fecondati, diverranno frutti e conterranno i semi.
Fiori unisessuali maschili e femminili possono trovarsi sulla stessa pianta, come nel mais. Il
"pennacchio" che sta all'apice del fusto porta i fiori maschili; quella che noi chiamiamo
"pannocchia" (ma che in realtà è una spiga!) porta i fiori femminili, con lunghi stili che
fuoriescono dalle brattee, per catturare il polline che andrà a fecondare gli ovuli all'interno.
Piante così si dicono monoiche. Anche molte altre specie presentano fiori unisessuali maschili
e femminili sulla stessa pianta: il nocciolo, la noce, le querce, i castagni, le zucche, ecc.
Altre specie, invece, portano fiori unisessuali maschili e femminili su piante diverse.
Nell'Actinidia, ad esempio (il "Kiwi"), esistono piante con solo fiori maschili (dette piante
maschili) che forniranno il polline, e piante con fiori femminili (piante "femmina"), da cui si
svilupperanno i frutti. Queste piante si dicono dioiche. Sono specie dioiche anche il pioppo e il
salice, il Ginkgo biloba, l'agrifoglio, ecc.
La forma del fiore
Un fiore che, diviso da un qualunque piano che passi per il suo centro, presenta sempre due
parti uguali (come l'immagine allo specchio), si dice attinomorfo. Questi fiori hanno quindi i
petali, i sepali, ecc. distribuiti regolarmente in tutta la circonferenza. Sono fiori attinomorfi quelli
del ranuncolo, del ciliegio, della rosa, del tulipano, ecc. Quando, invece, solo in un caso il fiore
può essere diviso in due parti specularmente uguali, si dice zigomorfo. Hanno fiori zigomorfi il
caprifoglio, le orchidee, le viole, la lavanda, i fagioli, ecc.
All'insieme di calice e corolla (cioè di sepali e petali) viene dato il nome di perianzio. A volte i
sepali non sono distinguibili dai petali, come nel caso del tulipano o del giglio. Si parla perciò di
perigonio e sepali e petali vengono complessivamente chiamati tepali.
Quando il calice ha i sepali separati si dice dialisepalo; se sono uniti fra loro si dice
gamosepalo. Per lo stesso motivo si parla di corolla dialipetala (se ha i petali separati, come la
rosa), e gamopetala (se ha i petali uniti, come la petunia).
Le corolle possono avere forme diverse e per questo prendere vari nomi, ad esempio:
- la corolla crucifera è quella che presenta quattro petali in croce (come nella
violacciocca, nella senape, ecc.);
- la corolla rosacea è quella che presenta cinque petali uguali (come la rosa canina, il
melo, ecc.);
- la corolla papilionacea ha cinque petali che ricordano la forma di una farfalla (come
nelle leguminose).
- la corolla labiata, che presenta cinque petali che formano un tubo che all'estremità si
divide in due "labbra" (Lamium, "bocca di leone", ecc.);
- La corolla imbutiforme, in cui i cinque petali saldati formano un imbuto (genziana,
primula).
- La corolla campanulata, in cui i cinque petali formano una campanella (Campanula,
Digitalis, ecc.).
- Ecc.
La formula fiorale
Poiché può risultare complicato descrivere le caratteristiche di un fiore procedendo per ogni
singola parte, si può ricorrere alla "formula fiorale". In questa formula i verticilli vengono così
indicati:
calice = K
corolla = C
androceo = A
gineceo = G
Alla base di ogni lettera va messo un indice che specifica il numero delle parti componenti, ad
esempio:
K5 C5 A10 G1
E cioè: questo fiore presenta un calice formato da cinque sepali, una corolla di cinque petali,
dieci stami e un pistillo.
Il ricettacolo, l'Ovario supero, semisupero e infero.
Il talamo o ricettacolo su cui sono inseriti i vari organi fiorali può essere piatto, convesso o
incavato in modo più o meno profondo. Per questo motivo l'ovario può trovarsi sotto il piano di
inserzione dei petali, o sopra, o a metà. Nel primo caso si parla di ovario infero, nel secondo di
ovario infero, nel terzo di ovario semisupero o medio.
LE INFIORESCENZE
I fiori possono trovarsi isolati sui rami o, spesso, essere raccolti in gruppi che prendono il nome
di infiorescenze. Se l'asse principale termina con un fiore, tali infiorescenze si dicono definite;
se l'asse principale può allungarsi e produrre fiori in modo illimitato, tali infiorescenze si dicono
indefinite.
L'aggregazione dei fiori migliora l'efficienza riproduttiva della pianta, che con lo stesso dispendio
di energie produce un maggior numero di semi. Spesso l'effetto estetico delle infiorescenze è
accresciuto dalla presenza di strutture accessorie molto appariscenti o di brattee piuttosto
colorate (come nella "Stella di Natale").
Infiorescenze indefinite
- Spiga: è costituita da un asse che porta fiori sessili (gladiolo, orzo, Loietto, ecc.);
quando la spiga è pendula (es.:pioppo, betulla), si dice amento;
- Spadice: è una spiga con asse ingrossato (mais, Arum, ecc.);
- Grappolo (o racemo): è come una spiga che porta fiori peduncolati (grappolo
semplice); quando l'asse principale porta più grappoli semplici si dice grappolo
composto (vite, ecc.);
- Corimbo: può essere semplice o composto; i fiori formano un'ombrella i cui peduncoli
partono in punti diversi dell'asse principale (es.: melo);
- Ombrella (semplice o composta): simile al corimbo, con peduncoli fiorali che partono
dallo stesso punto dell'asse principale (es.: carota);
- Capolino: l'asse dilatato e appiattito porta tanti piccoli fiori sessili (es.:margherite);
- Pannocchia: è come un grappolo le cui ramificazioni portano a loro volta ramificazioni
monopodiali, con i rami superiori progressivamente più corti (es.:riso, avena).
Infiorescenze definite (dette anche cimose)
- Dicasio: la cimetta è costituita da tre fiori: uno apicale e due laterali (Cerastium
arvense);
- Dicasio composto: i rami laterali a loro volta producono un fiore terminale e due fiori
laterali (Stellaria holostea);
- Monocasio: la cima termina con un fiore apicale e un solo fiore laterale (Iris);
- Cima simpodiale: l'asse principale si ramifica a simpodio, con corte ramificazioni
laterali.
IMPOLLINAZIONE
L'impollinazione è il trasferimento del polline (che contiene le cellule sessuali maschili)
dall'antera allo stigma. Questo processo precede la fecondazione.
L'impollinazione può verificarsi nello stesso fiore (autoimpollinazione) o, comunque,
nell'ambito della stessa pianta (impollinazione autogama), o tra fiori di piante diverse della
stessa specie (impollinazione incrociata o allogama).
In molte piante l'impollinazione viene realizzata da insetti (impollinazione entomofila) o dal
vento (impollinazione anemofila). Meno frequente è l'impollinazione favorita da uccelli,
pipistrelli, lumache o dall'acqua.
I fiori impollinati dagli insetti sono colorati in modo particolarmente vivace, profumano e
producono nettare, di cui gli insetti si cibano. Queste caratteristiche attraggono gli insetti che si
"sporcano" di granuli pollinici che poi trasferiscono al fiore visitato successivamente.
I fiori a impollinazione anemofila sono generalmente piccoli, relativamente insignificanti e senza
profumo. Producono una grande quantità di granuli pollinici leggeri che vengono facilmente
trasportati dal vento e vanno a raggiungere gli altri fiori (es.: graminacee).
Verifica scritta di botanica (Principi di Agricoltura)
Domande:
1
Quale funzione svolgono i petali in un fiore?
2
Tutte le specie vegetali attualmente esistenti presentano fiori (vero o falso?)
3
L’androceo è la parte (femminile/maschile) del fiore ed è costituito da (pistillo/stami)
(sottolinea le risposte esatte)
4
Le piante che presentano fiori unisessuali possono essere monoiche o dioiche (vero o
falso?).
Le specie dioiche sono quelle che presentano fiori maschili e femminili sullo stesso
individuo
(vero/falso). (sottolinea le risposte corrette)
5
Disegna in modo schematico una infiorescenza ad ombrella semplice.
6
Il fiore: schema in sezione: metti i nomi corrispondenti alle lettere.
7
L’ovario: schema in sezione: metti il nome corrispondente ad ogni lettera.
8
L’impollinazione può essere allogama o autogama. Quale dei disegni rapresenta
allogama? (lettera a o lettera b ?)
l’impollinazione
DOMANDE DI VERIFICA SUL FIORE
1 Cos'è il fiore?
2 Quali sono i verticilli fiorali riconoscibili in una pianta evoluta?
3 Il calice è …
4 La corolla è …
5 La parte maschile del fiore si chiama ………………. , ed è rappresentata dall'insieme di
…………………….. (stami o pistilli?).
6 Lo stame è formato da …
7 Il pistillo è la parte ♀ o ♂ del fiore?
8 Il pistillo ha di solito una forma che ricorda vagamente …
9 Lo stigma ha la funzione di …
10 Un fiore ermafrodita è un fiore che presenta …
11 Cos'è un fiore unisessuale?
12 Cos'è una pianta dioica?
13 Fai l'esempio di una pianta monoica.
14 L'ovario, rispetto al talamo, può essere inserito a diverse altezze; come si chiama un ovario
"ben protetto" dal talamo?
15 Fai l'esempio di u n fiore attinomorfo.
16 Fai l'esempio di una pianta con fiori zigomorfi.
17 L'insieme di calice e corolla si dice …
18 Quando i petali sono un tutt'uno con i sepali si dicono …
19 Prendi un fiore a tua scelta e trovane la formula fiorale.
20 Elenca i principali tipi di corolla diffusi in natura.
21 Di quali piante è tipica l'infiorescenza a capolino?
22 Di quale famiglia di piante è tipica l'infiorescenza ad ombrella?
23 La pianta del Mais presenta due diversi tipi di infiorescenza: quali?
24 Cos'è un amento?
25 Qual è la differenza tra l'infiorescenza a corimbo e quella ad ombrella?
26 Cos'è l'impollinazione?
27 Cos'è l'autoimpollinazione?
28 Quando l'impollinazione si dice autogama?
29 Quando l'impollinazione è effettuata dagli insetti si dice ………………………… , mentre
quando è opera del vento si dice …………………………….
30 Come si riconosce un fiore impollinato dagli insetti?
ALUNNO ……………………………………………… CLASSE …………… DATA…………………
VERIFICA SCRITTA DI BOTANICA SU: FIORE E INFIORESCENZE
DOMANDE
1- Metti i nomi corrispondenti ad ognuna delle parti indicate, nel fiore qui rappresentato.
2- Il fiore sopra raffigurato è: (metti le crocette dove ritieni corretto)
-
ermafrodita
unisessuale
attinomorfo
zigomorfo
gamopetalo
-
dialipetalo
con corolla crucifera
con corolla rosacea
con corolla labiata
con corolla papillionacea
3 - Cosa sono i tepali? Conosci una pianta che possiede i tepali?
4 - Una specie dioica è: (metti le crocette al posto giusto)
- una specie in cui le piante hanno fiori ermafroditi;
- una specie con fiori unisessuali, maschili e femminili, sullo stesso individuo;
- una specie con fiori unisessuali, maschili e femminili, portati da piante diverse;
- una specie con fiori ancora poco evoluti.
5 - Metti il nome corrispondente alle diverse infiorescenze raffigurate
6 - L'impollinazione operata dagli insetti si dice …
VERIFICA DI BOTANICA
DOMANDE:
1. Quali sono le funzioni del frutto?
2. Quali frutti carnosi conosci?
3. Disegna in modo schematico una drupa e indicane le varie parti (con i rispettivi nomi).
4. Cosa sono gli antocarpi?
5. I frutti-semi del grano, del riso, dell’orzo, del mais, ecc., sono deiescenti/indeiescenti e prendono il
nome di ................................
6. Frutti secchi : indicane il nome di ognuno e precisa se si tratta di frutto deiescente o indeiescente.
DOMANDE
1
Le piante sono organismi: (metti le crocette davanti alle risposte corrette)
autotrofi
consumatori
produttori
eterotrofi
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
Dai la definizione corretta e completa di cellula.
Quali parti componenti la cellula vegetale sono facilmente osservabili al microscopio ottico?
Quali sono le funzioni vitali generalmente svolte dalle cellule?
Come si calcola il potere d'ingrandimento di un microscopio ottico?
Quali organuli cellulari sono coinvolti nel processo di respirazione cellulare?
Quali tessuti definitivi sono presenti in una pianta?
Dove sono generalmente presenti i tessuti meristematici?
In quali piante è possibile trovare il parenchima aerifero?
Cos'è il collenchima?
Quali sono le principali funzioni svolte dalla foglia?
Quali tessuti sono in essa presenti?
A cosa è dovuta la caratteristica colorazione autunnale delle foglie di molti alberi?
Cos'è l'eterofillia?
Descrivi il mesofillo.
Cosa sono gli stomi?
Cosa sono i cotiledoni?
Da quali caratteristiche è possibile distinguere le foglie?
Disegna una foglia lobata.
Quali funzioni svolge generalmente una radice?
Quali zone si possono distinguere in una radice?
Disegna una radice fittonante.
Cos'è il rizoderma?
Cos'è il fusto e quali funzioni generalmente svolge?
Elenca i fusti erbacei che conosci.
Il fusto del frumento si dice …
In che modo i fusti rampicanti si aggrappano ai sostegni?
Elenca i diversi tipi di fusti sotterranei che conosci.
Cos'è il duramen?
Disegna un albero con chioma fastigiata ed uno con chioma decombente.
Elenca i verticilli fiorali che conosci.
Da quali organi è costituito l'androceo?
Fai l'esempio di una pianta monoica.
Disegna, in modo schematico, un fiore con corolla crucifera.
Disegna un'infiorescenza a corimbo semplice.
L'impollinazione operata dagli insetti si dice …
Quale funzioni può svolgere generalmente il frutto?
Elenca i diversi frutti carnosi che conosci
Qual è la differenza fra un frutto secco deiescente e un frutto secco indeiescente?
Cos'è una disamara? E una siliqua?
Quali sostanze sono contenute nell'endosperma di un seme?
Quali specie floricole sono state coltivate durante l'anno scolastico nella serra della Scuola?
Quali sono state le principali operazioni colturali operate?
IL MICROSCOPIO OTTICO
Molti organismi e loro strutture sono generalmente più piccoli di quello che noi posiamo vedere ad
occhio nudo.
La lente d'ingrandimento consente l'aumento delle dimensioni dell'immagine di un oggetto
osservato, a seconda del suo potere d'ingrandimento, che di solito varia da 2 a 20 volte.
Utilizzando due lenti l'immagine ingrandita dalla prima lente può essere ulteriormente ingrandita
dalla seconda. Questo rappresenta il principio di funzionamento del microscopio ottico.
Il microscopio ottico è costituito da 2 sistemi di lenti inserite in un tubo ottico: l'oculare, in cui si
guarda, e l'obiettivo, situato in prossimità dell'oggetto da osservare.
Nel microscopio ottico gli oggetti da osservare devono essere attraversati dalla luce.
La distanza minima al di sotto della quale non è possibile percepire due punti tra loro distanti è
detto potere di risoluzione, che nel microscopio ottico è di 400 volte superiore a quello dell'occhio
umano.
Struttura del microscopio ottico a luce trasmessa.
E' costituito da una parte meccanica e da una parte ottica.
La parte meccanica è costituita da:
- uno stativo, che costituisce un sostegno centrale metallico su cui sono inseriti gli altri
pezzi.; lo stativo poggia su una pesante base;
- un tavolino porta oggetti, con apertura al centro per consentire alla luce di passare e
attraversare il vetrino;
- il tubo ottico: in cui sono inseriti i due sistemi di lenti (oculare e obiettivo);
La messa a fuoco dell'immagine viene effettuata mediante:
- una vite macrometrica, che consente gli spostamenti verticali del tubo ottico;
- una vite micrometrica, che consente solo minimi movimenti verticali del tubo ottico.
La parte ottica è costituita da:
- 2 sistemi di lenti: obiettivo e oculare; l'obiettivo è inserito nella parte più bassa del tubo
ottico, in prossimità del preparato; l'oculare è alla sommità del tubo ottico; i microscopi
ottici possono essere dotati di 1 o 2 oculari (si diranno per questo: monoculari o
binoculari); possono poi essere presenti vari obiettivi, inseriti in un supporto a revolver,
che può essere ruotato (si usa un obiettivo per volta);
- apparato di illuminazione: può essere costituito da una semplice lampada inserita
direttamente alla base, o da uno specchietto a due facce, orientabile, per convogliare i
raggi luminosi verso il preparato da osservare. Il preparato da osservare deve essere
sottile per poter essere attraversato dalla luce e quindi osservato;
- un condensatore di luce, regolabile in altezza, che concentra la luce sul preparato;
- un diaframma ad iride (tra condensatore e fonte luminosa), che regola l'intensità di luce a
seconda delle esigenze;
- un'eventuale lente che funge da filtro.
Su oculari e obiettivi sono riportati degli indici che informano sulle caratteristiche delle lenti e il loro
potere di ingrandimento. Esistono oculari con diverso potere d'ingrandimento; di solito si utilizza
il 10x (che significa che l'immagine è ingrandita 10 volte), ma possono essere impiegati anche
oculari diversi.
Anche gli obiettivi possono avere diverso potere di ingrandimento, per esempio: 4x, 10x, 40x, 100x.
La capacità di ingrandimento di un microscopio dipende dai sistemi di lenti impiegati e si ottiene
moltiplicando il potere di ingrandimento dell'obiettivo per quello dell'oculare. Es.:
oculare 10x
obiettivo 40x = potere di ingrandimento 400x (questo significa che le dimensioni
reali dell'oggetto appariranno ingrandite di 400 volte).
USO DEL MICROSCOPIO OTTICO E ALLESTIMENTO DI UN PREPARATO
Materiali e strumenti
- materiali da sottoporre ad esame microscopico (es.: spore di funghi, di felci e di muschi,
polline, ife di muffe, peli di piante, epidermide di foglie, di bulbi di cipolla, ecc.)
- acqua distillata
- alcool etilico
- vetrini portaoggetto e coprioggetto
- pinzette
- ago manicato
- carta velina per lenti
Metodologia
A - Allestimento di un preparato
I materiali da sottoporre ad esame devono essere sufficientemente sottili in spessore perché la
luce possa passare attraverso di essi, altrimenti occorre farne sezioni sottili.
Si prestano all'osservazione, così come sono, diverse spore, ife fungine, peli di foglie e
fusti. Possono inoltre essere osservate direttamente le cellule dell'epidermide di certe foglie, come
per esempio quelle del geranio, la cui epidermide si preleva facilmente.
Il materiale ottenuto può essere posto in acqua distillata, al centro del vetrino portaoggetti, steso
con cura ed eventualmente trattato.
Il vetrino coprioggetto consente di ottenere una maggiore uniformità dei preparati. Esso va posto
con cura su un lato, lasciandolo lentamente abbassare, in modo che non si formino bolle d'aria.
Con un pezzetto di carta da filtro si asciuga l'eccesso di acqua.
I vetrini prima dell'uso devono essere sempre puliti con alcool in modo che vengano sgrassati.
B - Osservazione dei preparati
Disposto il vetrino sul tavolino del microscopio si procede all'osservazione, iniziando da un basso
ingrandimento.
Per la messa a fuoco si abbassa il tubo ottico azionando la vite macrometrica fino a che il vetrino
sia vicino all'obiettivo, facendo attenzione a non danneggiare il preparato. Per mettere a fuoco si
sposta l'obiettivo dal basso verso l'alto, azionando successivamente con la vite micrometrica.
Occorre verificare che il preparato sia sufficientemente illuminato: una luce troppo intensa
impedisce una buona definizione delle immagini. Agendo su condensatore e sul diaframma è
possibile evidenziare meglio i particolari.
Si procede quindi con obiettivi via via a maggiore potere di ingrandimento, ruotando il portaobiettivi
a revolver e facendo attenzione a non urtare il vetrino. Passando ad obiettivi con maggiore potere
di ingrandimento il campo visivo apparirà più limitato.
Le immagini appariranno capovolte e quindi i movimenti del tavolino appaiono contrari.
(DOMANDE IN PREPARAZIONE AL COMPITO)
DOMANDE:
1
Le piante sono organismi: (metti delle crocette davanti alle risposte corrette)
e- autotrofi
f- eterotrofi
g- consumatori
h- produttori
2
Quali sono gli organi principali sono presenti in una pianta evoluta?
3
Da dove le piante traggono l'energia che utilizzano per la fotosintesi?
4
Quali sostanze utilizzano le piante per la fotosintesi? (metti le crocette al posto giusto)
f- acqua
g- sali minerali
h- anidride carbonica
i- zuccheri
j- proteine
5
La cellula è . . . . . . . .
6
Quali parti o componenti di una cellula vegetale sono facilmente osservabili al microscopio ottico?
7
A cosa è dovuta la forma e la rigidità di una cellula vegetale?
8
I mitocondri sono coinvolti nel processo della: (metti la crocetta al posto giusto)
f- sintesi proteica
g- fotosintesi
h- respirazione cellulare
i- secrezione
j- escrezione
9
Funzioni del nucleo: . . . . . .
10- In quali organuli avviene la "digestione" delle proteine? (metti la crocetta al posto giusto)
f- nei ribosomi
g- nei lisosomi
h- nei cloroplasti
i- nel reticolo endoplasmatico
j- nei vacuoli
11- A cosa possono servire i plastidi? (metti le crocette al posto giusto)
a - ad accelerare le reazioni chimiche
b - a sintetizzare e immagazzinare amido
c - a catturare e trasformare l'energia solare
d - ad immagazzinare acqua e sali minerali
e - a predisporre per la secrezione delle proteine
12- I vacuoli generalmente contengono . . . . . .
13- Cos'è la cromatina?
14- Quali sono le funzioni che la cellula può esplicare?
15- La respirazione cellulare è un processo con cui le cellule . . . (metti la crocetta al posto giusto)
e- convertono l'energia luminosa in energia chimica
f- assorbono acqua e sali minerali dal loro ambiente
g- sintetizzano sostanze chimiche complesse a partire da sostanze più semplici
h- convertono l'energia alimentare in energia utilizzabile
16- La biosintesi è . . .
17- Qual è il costituente principale della parete cellulare?
18- Elenca le parti meccaniche di un microscopio ottico
19- Qual è il potere di ingrandimento di un microscopio con un oculare 10x e un obiettivo 40x?
20- A cosa serve la vite micrometrica?
21- Il preparato (vetrino) va appoggiato sul . . .
22- A cosa serve il "diaframma ad iride"?
23- Il tubo ottico è costituito da . . .
(le risposte che non ci stanno trascrivile nel quaderno; tutte verranno valutate in seguito)
ALUNNO: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . CLASSE 1 A DATA. . . . . . . .. . . . . . .
PRINCIPI DI AGRICOLTURA
VERIFICA SCRITTA DI BOTANICA; ARGOMENTO: i vegetali (generalità), la cellula vegetale, il microscopio
ottico.
DOMANDE:
1- Le piante sono organismi: (metti delle crocette davanti alle risposte corrette)
e- autotrofi
f- eterotrofi
g- consumatori
h- produttori
(= 1 PUNTO)
2- Quali sostanze utilizzano le piante per la fotosintesi? (metti le crocette al posto giusto) (= 1 PUNTO)
a- acqua
b- sali minerali
c- anidride carbonica
d- zuccheri
e- proteine
3- … e traggono l'energia per la fotosintesi da:
a- proteine
b- zuccheri
c- alimenti
d- sole
e- citoplasma
(= 1 PUNTO)
4- Quali parti o componenti di una cellula vegetale sono facilmente osservabili al microscopio ottico?
(= 2 PUNTI)
5- I ribosomi sono coinvolti nel processo della . . . . . (metti la crocetta al posto giusto)
a- sintesi proteica
b- fotosintesi
c- respirazione cellulare
d- secrezione
e- escrezione
(= 1 PUNTO)
6-
A cosa possono servire i plastidi? (metti le crocette al posto giusto)
a- ad accelerare le reazioni chimiche
b- a sintetizzare e immagazzinare amido
c- a catturare e trasformare l'energia solare
d- ad immagazzinare acqua e sali minerali
e- a predisporre per la secrezione delle proteine
(= 1,5 PUNTI)
7-
Con la biosintesi le cellule . . . (metti la crocetta al posto giusto)
(= 1 PUNTO)
a- convertono l'energia luminosa in energia chimica
b- assorbono acqua e sali minerali dal loro ambiente
c- sintetizzano sostanze chimiche complesse a partire da sostanze più semplici
d- convertono l'energia alimentare in energia utilizzabile
8-
Qual è il costituente principale della parete cellulare? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (= 1 PUNTO)
9-
Di quali parti essenziali è costituito il microscopio ottico?
(= 2 PUNTI)
10- Usando un oculare con potere di ingrandimento 10x e un obiettivo con potere di ingrandimento 25x,
quale sarà l'ingrandimento totale? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ( =1,5 PUNTI)
11- Osserva il disegno e metti il nome corrispondente alle varie componenti indicate della cellula vegetale
rappresentata. (= 2 PUNTI)
N.B.: per la sufficienza è necessario totalizzare almeno 9 punti;
ALUNNO: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . .. CLASSE 1 A
DATA. . . . . . . .. . .
PRINCIPI DI AGRICOLTURA - VERIFICA SCRITTA DI BOTANICA - DOMANDE:
1 – I tessuti definitivi hanno origine da: (metti la crocetta)
tessuti epidermici
tessuti giovani
tessuti fondamentali
tessuti
meristematici
embrionali
detti
2 – Le cellule dei tessuti meristematici sono:
prive di vacuolo
con grosso vacuolo
ricche di cloroplasti
con pareti molto ispessite
differenziate
indifferenziate
più piccole delle altre
più grandi delle altre
con citoplasma denso
senza citoplasma
3
– In quali organi della pianta possiamo trovare i tessuti fondamentali?
4
– Elenca i diversi tipi di tessuti parenchimatici che conosci.
5
– Nell’epidermide possiamo trovare cellule di diversa forma e funzione: quali sono e quali
funzioni possono svolgere? (domanda da doppio punteggio)
6
Cos'è la cuticola?
7
Cosa sono gli stomi e quale funzione svolgono?
8
– I tessuti sclerenchimatici sono formati da cellule ispessite da: (metti le crocette)
cellulosa
cellulosa e lignina
e l’ispessimento avviene:
in tutte le direzioni
negli spazi intercellulari
sono presenti:
nelle parti verdi della pianta
in parti di pianta che hanno terminato l’accrescimento
le cellule sono:
vive
morte
9
In quali tipi di piante sono presenti i parenchimi aeriferi?
ALUNNO: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..
.
CLASSE 1 . .
DATA. . . . . .
PRINCIPI DI AGRICOLTURA - VERIFICA SCRITTA DI BOTANICA
- DOMANDE:
1. Nella foglia avvengono alcune importante funzioni vitali per la pianta: ….
2. Quali sono i pigmenti presenti nelle cellule del mesofillo che determinano la colorazione
verde delle foglie, e in quali organuli sono contenuti? (doppio punteggio)
3. Per quale motivo nell'edera possiamo trovare foglie di forma diversa nella stessa pianta e
come si chiama questo fenomeno?
4. Cosa sono i cotiledoni?
5. Fai l'esempio di piante che possiedono foglie che non sembrano foglie (foglie modificate), e
spiega il motivo di tale modificazione.
6. Spiega cos'è una latifoglia decidua.
7. Anatomia della foglia: osserva il disegno della sezione di una foglia bifacciale raffigurata qui
sotto, e metti il nome alle parti indicate.
8. Metti il nome delle parti indicate della foglia qui raffigurata.
9. Fai la descrizione della foglia sopra raffigurata (doppio punteggio)
ALUNNO: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..
..
CLASSE 1 . . . .
DATA. .
PRINCIPI DI AGRICOLTURA - VERIFICA SCRITTA DI BOTANICA - DOMANDE:
1 Quali funzioni svolge generalmente una radice?
2 Metti il nome ai due tipi di radice rappresentati qui in modo schematico
3 Conosci qualche pianta con le radici come il tipo B ?
4 Metti il nome alle diverse parti o zone della radice qui rappresentata.
5 Elenca tutte le possibili funzioni che il fusto può svolgere
6 Qual è la principale differenza tra fusto e radice?
7 Descrivi la forma o il portamento degli alberi qui raffigurati.
8 Un suffrutice è: (metti la crocetta alla risposta giusta)
- un fusto erbaceo
- un fusto legnoso
- un fusto semilegnoso
- un fusto semierbaceo
- un fusto sotterraneo
9
Come si chiama il tipo di ramificazione caratteristica delle conifere?
10 Elenca i diversi tipi di fusto sotterraneo che conosci.
11 Distingui i vari tipi di fusto erbaceo qui raffigurati.
2 Metti il nome ai due tipi di radice rappresentati qui in modo schematico
3 Conosci qualche pianta con le radici come il tipo B ?
4 Metti il nome alle diverse parti o zone della radice qui rappresentata.
5 Elenca tutte le possibili funzioni che il fusto può svolgere
6 Qual è la principale differenza tra fusto e radice?
7 Descrivi la forma o il portamento degli alberi qui raffigurati.
8 Un suffrutice è: (metti la crocetta alla risposta giusta)
- un fusto erbaceo
- un fusto legnoso
- un fusto semilegnoso
- un fusto semierbaceo
- un fusto sotterraneo
11 Come si chiama il tipo di ramificazione caratteristica delle conifere?
12 Elenca i diversi tipi di fusto sotterraneo che conosci.
11 Distingui i vari tipi di fusto erbaceo qui raffigurati.
ALUNNO ………………………………………………..…… CLASSE …… DATA…………………
VERIFICA SCRITTA DI BOTANICA SU: FIORE E INFIORESCENZE: DOMANDE
1.
Il fiore: schema in sezione; metti i nomi corrispondenti alle lettere.
2. La parte femminile del fiore si chiama ………………. , si indica con il simbolo…… (♀ o ♂),
ed è rappresentata da …………………….. (stami o pistilli?).
3. Un fiore ermafrodita è un fiore che presenta:
- Solo organi maschili
- solo l'organo femminile
- parti maschili e femminili
- nessun organo sessuale
4. La pianta del Mais presenta due diversi tipi di infiorescenza: quali?
5. Cos'è l'impollinazione?
6. Quando l'impollinazione è effettuata dagli insetti si dice ………………………… , mentre
quando è opera del vento si dice …………………………….
7. Il fiore sopra raffigurato è: (metti le crocette dove ritieni corretto)
-
ermafrodita
unisessuale
attinomorfo
zigomorfo
gamopetalo
-
dialipetalo
con corolla crucifera
con corolla rosacea
con corolla labiata
con corolla papillionacea
8. Cosa sono i tepali? Conosci una pianta che possiede i tepali?
9. Una specie dioica è: (metti le crocette al posto giusto)
- una specie in cui le piante hanno fiori ermafroditi;
- una specie con fiori unisessuali, maschili e femminili, sullo stesso individuo;
- una specie con fiori unisessuali, maschili e femminili, portati da piante diverse;
- una specie con fiori ancora poco evoluti.
10. Metti il nome corrispondente alle diverse infiorescenze raffigurate:
A
B
C
D
E
F
G
H
ALUNNO ………………………………………………..…… CLASSE 1A
DATA…………………
VERIFICA SCRITTA DI BOTANICA SU: FRUTTO E SEME - DOMANDE
1. Cosa avviene normalmente quando un fiore è stato fecondato?
2. Ad ogni lettera metti il nome del tipo di frutto corrispondente.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
3. Che tipo di frutto carnoso è la pesca?
4. Che tipo di frutto è la perà?
5. Che tipo di frutto è la zucca?
6. Frutti secchi: indica per ognuno il nome corrispondente e distingui i frutti secchi deiescenti da quelli
indeiescenti.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
l.
deiescenti:
_______________________________________________________________________
indeiescenti:___________________________________________________________________
___
7. Che tipo di frutto è la castagna? E la ghianda?
8. Cosa sono gli antocarpi?
9. Da cosa è costituito l'embrione?
10. Da quali sostanze è generalmente costituita la parte interna dei semi (endosperma o albume)?
ALUNNO:
CLASSE 1 AG
DATA
PRINCIPI DI AGRICOLTURA - VERIFICA SCRITTA DI BOTANICA - DOMANDE:
1. Elenca tutte le possibili funzioni che il fusto può svolgere
2. Quali differenze vi sono fra il fusto e la radice?
3 Disegna in modo schematico un albero a portamento piramidale o fastigiato (sul retro del
foglio).
4. Un frutice è: (metti la crocetta alla risposta giusta)
- un fusto erbaceo
- un fusto legnoso
- un fusto semilegnoso
- un fusto semierbaceo
- un fusto sotterraneo
5. La ramificazione tipica delle conifere (gimnosperme) si chiama …
6. Elenca i diversi tipi di fusto sotterraneo che conosci.
7. Il fusto erbaceo tipico del frumento e di altri cereali a paglia si chiama...
8. Quali differenze vi sono fra i fusti rampicanti e quelli volubili?
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