RIFASAMENTO CARICO MONOFASE A V B I Carico Z P, Q ϕ V I In genere, la tensione di alimentazione V =V dell’utenza è assegnata, e la maggior parte dei carichi sono di tipo resistivo-induttivo (corrente in ritardo rispetto alla tensione). L’utente paga una somma legata all’energia assorbita che è legata all’integrale nel tempo della potenza attiva P=VIcosϕ impegnata dal suo carico. A parità di tensione di alimentazione V, una data potenza attiva assorbita è compatibile con una infinità di valori della corrente: basta che i diversi fasori I presentino una identica proiezione Icosϕ sulla tensione V . Per angoli di sfasamento ampi, la corrente può diventare elevata in misura inaccettabile: al crescere del valore efficace della corrente aumentano infatti le perdite per effetto Joule e la caduta di tensione sui conduttori della linea di alimentazione, diventa cioè più gravosa la condizione di fornitura dell’ente erogatore. In questi casi si può ricorrere al rifasamento del carico inserendo un condensatore in parallelo al carico. Normativa per carichi con P>15 kW cosϕ≥0.9 nessuna penale 0.7≤cosϕ≤0.9 l’utente può scegliere se pagare una penale per basso fattore di potenza o rifasare il carico. cosϕ≤0.7 l’utente è obbligato a rifasare il carico. Carico Rifasato: A I’ V IC I C I’ Carico Z P, Q ϕ I B Corrente di linea: ϕ’ V IC I ' = I + I C = I + j ωC V NOTA: Si osservi che si rifasa la corrente della linea di alimentazione e non quella del carico elettrico elettrico che rimane invariata. Sfasamento iniziale: Sfasamento in condizioni di rifasamento: Q P Q' Q − | Q C | = tan ϕ' = P P tan ϕ = P tan ϕ − ω CV 2 = P C= P(tan ϕ − tan ϕ' ) ω V2