Via Adua, 4 – Bra (CN) Disturbo dello Spettro Autistico (DSA): concetti base teorici e pratici per migliorare l’intervento scolastico Alessio Vitiello - Coop. Soc. “Progetto Emmaus” L’insegnante che lavora con un bambino con D.S.A. deve: 1. conoscere, osservare e valutare - che cos’è? Come si riconosce? 2. programmare e agire - strategie e interventi concreti 3. riflettere e comprendere - cosa è meglio fare? Come? 4. allearsi e condividere - azione costantemente condivisa Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus INTRODUZIONE GENERALE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus DEFINIZIONE DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita. Le aree prevalentemente interessate sono: - l’interazione sociale reciproca; - le abilità comunicative; - capacità di stabilire relazioni con gli altri. L’autismo è una disabilità “permanente” anche se le caratteristiche dei deficit assumo un’espressività variabile nel tempo. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LA DIAGNOSI La diagnosi di autismo viene solitamente formulata facendo riferimento alle due principali classificazioni internazionali dei disturbi mentali: 1. il DSM - Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) DSM-IV (1994), DSM-IV-R (2000), DSM-V (2013) 2. l’ICD - International Classification of Diseases (Classificazione Internazionale dei Disturbi e delle Malattie) dell’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità ICD-10 (1994). Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LE DIFFERENZE La prima sostanziale differenza tra le due edizioni del DSM è che nel DSM-IV-TR (2000) si parlava di “Disturbi Pervasivi dello Sviluppo” che si distinguevano in: 1. 2. 3. 4. 5. disturbo autistico disturbo di Asperger disturbo disintegrativo della fanciullezza (o disturbo di Heller) disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato sindrome di Rett Ora con il DSM-V questi sottotipi sono stati riuniti in un’unica categoria denominata “Disturbi dello Spettro Autistico” (ASD – Autism Spectrum Disorders), ad eccezione della sindrome di Rett che è stata posta tra i disturbi neurologici. Il DSM-V introduce inoltre il “disturbo della comunicazione sociale”. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus D.S.A. nel DSM-V (2013) Con il DSM-V le categorie di sintomi sono due: - Deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale (che comprende sia le difficoltà sociali che quelle di comunicazione); - Comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitive. La diagnosi di “disturbo dello spettro autistico” richiede la presenza di almeno tre sintomi nella categoria dei “deficit della comunicazione sociale” e di almeno due in quella dei “comportamenti ripetitivi”. Il “disturbo dello spettro autistico”, a sua volta, può essere suddiviso in tre categorie, per gravità. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus GRAVITA’: livello 1 - Comunicazione sociale: senza supporto i deficit nella comunicazione sociale causano impedimenti che possono essere notati. Il soggetto ha difficoltà a iniziare le interazioni sociali e mostra chiari esempi di atipicità o insuccesso nella risposta alle iniziative altrui. Può sembrare che abbia un ridotto interesse nell´interazione sociale. - Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi: rituali e comportamenti ripetitivi causano un´interferenza significativa in uno o più contesti. Resiste ai tentativi da parte degli altri di interromperli. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus GRAVITA’: livello 2 - Comunicazione sociale: Deficit marcati nella comunicazione sociale, verbale e non verbale, l´impedimento sociale appare evidente anche quando è presente supporto; iniziativa limitata nell´interazione sociale e ridotta o anormale risposta all´iniziativa degli altri. - Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi: preoccupazioni, rituali fissi e/o comportamenti ripetitivi appaiono abbastanza di frequente da essere evidenti per l´osservatore casuale e interferiscono con il funzionamento in diversi contesti. Stress o frustrazione appaiono quando sono interrotti ed è difficile ridirigere l´attenzione. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus GRAVITA’: livello 3 - Comunicazione sociale: i gravi deficit nella comunicazione sociale, verbale e non verbale, causano una grave difficoltà nel funzionamento; iniziativa molto limitata nell´interazione sociale e minima risposta all´iniziativa altrui. - Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi: preoccupazioni, rituali fissi e/o comportamenti ripetitivi che interferiscono marcatamente con il funzionamento in tutte le sfere. Stress marcato quando i rituali o le routine sono interrotti; è molto difficile distogliere il soggetto dal suo focus di interesse, e se ciò avviene egli ritorna rapidamente ad esso. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LE CAUSE L’autismo è un disturbo multifattoriale le cui cause, tutte di natura neurobiologica (come la genetica, la neuroanatomia, i fattori neurofunzionali, le neurochimiche, ecc), sono implicate e correlate tra loro in maniera diversificata e non del tutto conosciuta. Dagli studi genetici fino ad ora realizzati, l’evidenza più forte è che non esiste “il gene” dell’autismo, ma esistono piuttosto una serie di geni che contribuiscono a conferire una vulnerabilità alla comparsa del disturbo. “L’autismo lo si sta studiando ORA” Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus EPIDEMIOLOGIA L’autismo non presenta prevalenze geografiche e/o etniche ma presenta invece una prevalenza di genere: I MASCHI SONO MAGGIORMENTE COLPITI IN RAPPORTO 1:4 In Italia la stima è 1:270 Negli Stati Uniti: 1975 = 1:5000 1985 = 1:2500 1995 = 1:500 2001 = 1:250 2009 = 1:110 2015 = 1:68 Perché aumenta? - maggiore definizione dei criteri diagnostici con inclusione delle forme più lievi - diffusione di procedure diagnostiche standardizzate - maggior sensibilizzazione della popolazione in generale Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus PROGNOSI Il bambino con diagnosi certa di autismo cresce con il suo disturbo, col tempo acquisisce nuove competenza che avranno, molto probabilmente, una “qualità autistica”. A qualunque età la prognosi risulta fortemente condizionata dal grado di funzionamento cognitivo (non è infatti detto che i bambini con D.S.A. abbiano anche un ritardo mentale). I bambini che sviluppano il linguaggio entro i primi 5 anni sembrano avere una prognosi minore. Dal 60 al 90% diventano adulti non autosufficienti; dal 15 al 20% sono in gradi di vivere e lavorare in comunità con vari gradi di indipendenza. Alcune persone con autismo possono arrivare a condurre una vita normale o “quasi normale”. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus COSA NON E’… Per lavorare con l’autismo è necessario avere la mente sgombra da falsi miti e pregiudizi: - Assenza di emozioni (non provare emozioni in se stessi e negli altri) - Crisi “senza motivo” (pensavamo fosse tutto tranquillo) - Mancanza di affettività (non capaci di costruire legami affettivi) - Mancanza di socialità (non amano stare con gli altri) L’autismo non può essere “adattato” alle condizioni della normale società… e semmai il mondo che deve adattarsi a tale modo di essere rispettandone le singole caratteristiche… Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus L’INTERVENTO NELLA SCUOLA Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus L’ETA’ PRESCOLARE MOMENTO IN CUI ABITUALMENTE VIENE FORMULATA LA DIAGNOSI DI AUTISMO - impatto emotivo fortissimo sui genitori (perché? Che cos’è? Da grande?) - i comportamenti cambiano da bambino a bambino ma in genere risulta essere difficile: - l’aggancio relazionale; - l’aderenza alle proposte dell’altro; - la percezione dell’altro (che spesso è strumentale) L’INTERVENTO DEVE ESSERE PRECOCE, INTENSIVO, CURRICOLARE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus PRECOCE La precocità permette una più adeguata sistematizzazione e riorganizzazione interna delle esperienze percettive in quanto si “opera” in un periodo in cui le strutture encefaliche sono ancora in fase di attiva maturazione e differenziazione. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus INTENSIVO Necessità di attivare una nuova dimensione di vita per il bambino, ma anche per la famiglia. Bambino: - osservare, stilare un progetto - organizzare situazioni strutturate - non meno di 18 ore a settimana Famiglia: - lavorare sul disorientamento - coinvolgimento nei processi INTENSIVO non è solo questione di TEMPO: si riferisce anche al fatto che ogni situazione “naturale” e quotidiana può assumere valore terapeutico e di apprendimento. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus CURRICOLARE Per curricolare si intendono i contenuti della progettazione: - avvicinarsi quanto più possibile allo sviluppo “tipico”; - ordine sequenziale a tappe; - definizione chiara degli obiettivi; - monitoraggio del percorso Nello specifico: 1. Individuare, fra gli obiettivi, quelli che si riferiscono a competenze osservabili e misurabili; 2. Stabilire un punto di partenza e prefissare tappe sequenziali; 3. Prefissare un sistema di raccolta dati per facilitare la verifica Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus E LA SCUOLA? Asilo nido e scuola per l’infanzia rappresentano uno spazio particolarmente utile per “completare” il progetto. Consente di: - lavorare in un contesto diverso da quello di casa; - confrontarsi con i coetanei; - lavorare su comunicazione e stati emotivi. Valenza terapeutica se: - operatori della scuola coinvolti nel progetto; - strutturazione del contesto; - incontri periodici con gli specialisti; - definizione di obiettivi specifici condivisi. La risorsa più preziosa: I COETANEI Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus I COMPAGNI/COETANEI Perché sono così preziosi? - naturalezza; - spontaneità; - sintonizzazione empatica; - possono facilitare l’interazione e la crescita sociale del bambino con autismo; QUESTO RUOLO E’ OVVIAMENTE SOLO POTENZIALE SI CHIEDERA’ LORO UN COINVOLGIMENTO ATTIVO ATTRAVERSO MODALITA’ E STRUMENTI ADEGUATI AL LORO LIVELLO DI SVILUPPO Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus L’ETA’ SCOLARE 6-7 anni: momento decisivo nella storia del bambino con autismo Passaggio da AMBIENTE POCO STRUTTURATO E FLESSIBILE A AMBIENTE MOLTO STRUTTURATO E ORGANIZZATO Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus NUOVA SCUOLA – NUOVA REALTA’ COMPORTA PER FORZA UNA RIVALUTAZIONE DEL QUADRO GENERALE - propone nuovi elementi di confronto; - stimola bilanci su tutto il lavoro svolto nella scuola dell’infanzia; - fornisce elementi per aumentare la consapevolezza delle reali capacità del bambino; - destabilizza equilibri precari. SI PUO’ INTUIRE MAGGIORMENTE IL PROFILO DEL BAMBINO Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus IL BAMBINO A 6-7 ANNI Il bambino con autismo dovrebbe uscire dalla fase di disorientamento tipica dell’età prescolare (il “classico” non vedo, non sento, non parlo) ed emergono indicazioni relative a: - aspetti temperamentali; - grado di compromissione relazionale; - livello comunicativo; - competenze cognitive; - eventuale presenza di co-morbilità. Vengono dunque messi in evidenza, per ciascun bambino, una serie di caratteristiche del tutto ORIGINALI che rendono estremamente diversificato il comportamento e la tipologia di programmazione. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus COME AGIRE? Prima dei 6 anni l’intervento è molto più “centrato sul bambino” e sulle sue abilità emergenti -> dopo i 6 anni l’intervento diventa “centrato sulla famiglia” e più in generale al contesto ambientale. Resta la connotazione abilitativa (far emergere abilità) ma in condizioni sempre più adattive in base al contesto. Per stilare un programma di intervento è dunque necessario prendere in considerazione: - i genitori; - il bambino; - la scuola. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus IL PRIMO PASSO Prima di pensare a qualsiasi piano di intervento è però necessario: INDIVIDUARE LE MODALITA’ AFFETTIVO-RELAZIONALI PIU’ IDONEE PER FAVORIRE L’APPRENDIMENTO (Il buon senso) Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus GESTIRE IL PASSAGGIO 1. Pensare a come lavorare sulle debolezze 2. Pensare a come mantenere e migliorare le abilità Pensare agli ostacoli (che possono essere una sorta di sfida): - ACCOGLIENZA - APPRENDIMENTO - SOCIALIZZAZIONE - PROBLEMI DI COMPORTAMENTO Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus ACCOGLIENZA Parlare con tutte le figure “attive” sul bambino. Pianificare visite preventive a: - ambienti esterni - ambienti interni - figure adulte …ma senza sovraccaricare! Bastano i luoghi che verranno percorsi durante il primo giorno di scuola, tutto il resto potrebbe generare inutili attese, aspettative e/o incognite. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus VALUTARE LA FREQUENZA FIN DAL PRIMO GIORNO DI SCUOLA. ORIENTARE L’ACCESSO A SCUOLA MEDIANTE IL RITROVAMENTO DEI LUOGHI E DEI VISI NOTI RISPETTO ALLE VISITE PREVENTIVE ATTIVATE. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus APPRENDIMENTO Potrà dipendere principalmente da due fattori: - il bambino - livello cognitivo - capacità attentive - comprensione della comunicazione V e NV - capacità a tollerare determinati stimoli - la scuola - adeguatezza dei contenuti “tarati” sul bambino - presenza (o assenza) di determinati stimoli nell’aula - organizzazione dello spazio - accuratezza del PEI (Confronto e valutazione) - competenze specifiche sull’autismo - consapevolezza dei compagni Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus SOCIALIZZAZIONE Rappresenta uno dei problemi principali: - potrà isolarsi - cercare insistentemente l’altro - mettere in atto comportamenti bizzarri - evitare il contatto Potrebbe però variare in base al contesto: nel rapporto 1:1 o in un piccolissimo gruppo rispetto allo stare in classe o con tutti i bambini nell’intervallo. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus I problemi SENSORIALI possono rendere difficoltosa la SOCIALIZZAZIONE: -Fastidio per i rumori - fastidio per la confusione - per il troppo movimento - per la temperatura - per la luminosita’ - ecc………. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus L’ESPRESSIONE DELLE COMPETENZE SOCIALI DIPENDERA’ QUINDI, OLTRE CHE DALLE CARATTERISTICHE DEL BAMBINO E DEL DISTURBO, ANCHE DA QUANTO SARA’ STRUTTURATA LA SITUAZIONE IN CUI SI TROVA, DALLA DIMENSIONE DEL GRUPPO DI LAVORO, E IN GENERALE, DAGLI STIMOLI PRESENTI NELL’AMBIENTE. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus PROBLEMI DI COMPORTAMENTO La più importante delle “sfide”, può proporsi come: - oppositività al lavoro proposto - mancato rispetto delle regole - crisi di collera - aggressività - autolesionismo - comportamento distruttivo - stereotipie - ecc Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Nella quasi totalità HANNO UN SIGNIFICATO e UNA FUNZIONE e possono essere determinati da: - risposte sensoriali anomale a determinati stimoli ambientali (rumore, luminosità, calore, confusione, ecc) - proposte didattiche non adeguate alle caratteristiche del bambino (attività troppo difficili, troppo facili o legate istruzioni poco chiare e di sola CV) - difficoltà nella comunicazione (sia in comprensione che in espressione) LI VEDREMO PIU’ TARDI NEL LABORATORIO DI ANALISI FUNZIONALE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus OBIETTIVI DA PERSEGUIRE NEL CONTESTO SCOLASTICO: IL LINGUAGGIO Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Facilitare la consapevolezza delle intenzioni, delle preferenze, delle esperienze altrui: Provare a far capire sempre: 1) COSA E’ SUCCESSO 2) COSA STA ACCADENDO 3) COSA ACCADRA’ Lavorare su questo aspetto sia in ENTRATA che in USCITA ASCOLTO -> RACCONTO Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Per permettere al bambino di relazionarsi con il resto della classe (ma anche con gli adulti) è necessario: LAVORARE SULL’USO DEL LINGUAGGIO PER INTERAGIRE IN MODO ADEGUATO E PER ESPRIMERE SENTIMENTI ED EMPATIA Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Incoraggiare l’acquisizione dei segnali non verbali e paralinguistici per rinforzare le intenzioni sociali: - lo sguardo - la posizione del corpo - il volume della voce Lavorare sul linguaggio anche in base al CONTESTO. (es. biblioteca, classe, corridoio, cortile,…) Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Sviluppare l’uso del linguaggio per mediare e risolvere conflitti e/o divergenze di opinioni: I COMPORTAMENTI PROBLEMA SONO UNA “MANCATA COMUNICAZIONE ADEGUATA” (Lo diremo spesso) Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus I COMPORTAMENTI PROBLEMA Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus DEFINIZIONE Comportamenti di intensità, frequenza o durata tali da mettere in pericolo la sicurezza fisica della persona o degli altri, o comportamenti che limitano seriamente l’accesso della persona a setting, attività, servizi ed esperienze comuni. (Gavidia-Payne, Hudson 2003) Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus ELEMENTI CARATTERESTICI • possono essere caratterizzati da autolesionismo • le persone che li mettono in atto sono valutate socialmente in modo negativo DECISIONE DI REALE PROBLEMATICITA’ DANNO OSTACOLO STIGMA SOCIALE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus IL COMPORTAMENTO • è una minaccia per l’incolumità fisica della persona? • è una minaccia per l’incolumità fisica di terzi? • interferisce con il suo processo di apprendimento? • interferisce con il processo di apprendimento di terzi? • danneggia o distrugge oggetti? • produce stigma sociale? Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus DARE UN ORDINE E NON ETICHETTARE In consulto con tutte le figure coinvolte si deciderà un ordine di importanza rispetto ai comportamenti problema. ATTENZIONE a NON ETICHETTARE Dire: - Luca è un bambino molto timido E MOLTO diverso dal dire: - Luca, durante l’intervallo, sta in un posto a guardarsi le mani, se qualcuno prova a conversare con lui risponde a monoparole. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus ANALISI FUNZIONALE DEL COMPORTAMENTO Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus I PASSI DELL’ANALISI FUNZIONALE 1) INDIVIDUARE IL COMPORTAMENTO IN OGGETTO (B) 2) OSSERVARE (E REGISTRARE) L’EPISODIO COMPORTAMENTALE 3) INDIVIDUARE I COMPORTAMENTI EMESSI 4) INDIVIDUARE GLI ANTECEDENTI (A) 5) INDIVIDUARE LE CONSEGUENZE (C) Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus L’ANTECEDENTE (A) PER VALUTARE E DESCRIVERE BENE L’(A) SERVE SAPER RICONOSCERE ALCUNI ELEMENTI: - STATO FISICO DELL’INDIVIDUO - STATO AFFETTIVO-EMOTIVO DELL’INDIVIDUO - STATO COGNITIVO DELL’INDIVIDUO - RELAZIONI SIGNIFICATIVE ATTIVE IN QUEL MOMENTO - RELAZIONE RISPETTO AL GRUPPO - CONTESTO Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LA CONSEGUENZA (C) PER VALUTARE E DESCRIVERE BENE LA CONSEGUENZA SERVE SAPER RICONOSCERE GLI STESSI ELEMENTI DI (A): - STATO FISICO DELL’INDIVIDUO - STATO AFFETTIVO-EMOTIVO DELL’INDIVIDUO - STATO COGNITIVO DELL’INDIVIDUO - RELAZIONI SIGNIFICATIVE ATTIVE IN QUEL MOMENTO - RELAZIONE RISPETTO AL GRUPPO - CONTESTO Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus COSA CAMBIA ALLORA? LA LORO FUNZIONE! ANTECEDENTE: elicitano, scatenano, favoriscono l’emissione del comportamento (lavorare su A = gestire) CONSEGUENZE: aumentano, mantengono o diminuiscono la frequenza di emissione (lavorare C = educare) Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus COSA COMUNICA UN COMPORTAMENTO PROBLEMA - OTTENERE ATTENZIONE - OTTENERE OGGETTI O ATTIVITA’ - EVITARE STIMOLAZIONI INTERNE - EVITARE ATTENZIONE - EVITARE ATTIVITA’ - OTTENERE STIMOLAZIONE INTERNA - FUGA Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LAVORIAMO Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LE STEREOTIPIE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus DEFINIZIONE Per stereotipie si intende la ripetizione di una sequenza invariata e costante di comportamento. Esistono pertanto molti tipi di stereotipie: motorie, nella comunicazione scritta o parlata, nei giochi, nel disegno e nei comportamenti, e così via. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus STEREOTIPIE MOTORIE Consistono in movimenti ritmati nei quali il bambino sembra concentrato. Possono interessare le mani, il tronco, il viso o il capo. Quando interessano le mani queste sono come torte, mosse su una superficie, sventolate in aria o davanti agli occhi, strofinate o battute l’una sull’altra. Quando interessano il tronco questo può subire dei movimenti di dondolamento avanti – indietro o da un lato all’altro. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus STEREOTIPIE NEGLI INTERESSI Quando queste sono presenti i bambini si dedicano in maniera assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti anomali o per intensità o per focalizzazione e appaiono sottomessi ad inutili abitudini o rituali specifici. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus STEREOTIPIE NELLA COMUNICAZIONE Possono riguardare il linguaggio o anche la scrittura. Alcuni bambini con Disturbo Autistico emettono continui suoni e gridolini con la voce, o amano fare sempre le stesse domande, anche se sanno benissimo le risposte. Altri scrivono lunghi elenchi di parole, frasi o nomi o richiedono di vedere sempre lo stesso film o lo stesso cartone animato. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus STEREOTIPIE NEI COMPORTAMENTI Sono spesso caratterizzate da richieste sempre uguali. Ad esempio di premere il bottone dell’ascensore, di bagnarsi le mani, di guardare la luce o anche di battere la testa sul muro. Possono rientrare nelle stereotipie, quindi, anche dei comportamenti di apparente autolesionismo. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus STEREOTIPIE NEI GIOCHI Il bambino tende ad usare lo stesso giocattolo sempre allo stesso modo per un tempo infinito. Il bambino fa girare una trottolina, un pezzetto di cartone o di plastica. Oppure fa passare davanti agli occhi un oggetto come su uno scanner. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus STEREOTIPIE NEL DISEGNO Sono anch’esse molto evidenti. I bambini che ne soffrono tendono a disegnare sempre lo stesso elemento che, per qualche motivo, in quel momento è predominante nel loro animo, senza che le capacità logiche o razionali riescano a fare da filtro a quanto disegnato. Pertanto questi bambini possono rappresentare una serie notevole di pali uno dopo l’altro, una casetta con tante, troppe finestre e porte, un cielo con più soli o più lune, un mare costellato da un numero notevole di boe e così via. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Temple Grandin descrive molto bene la necessità delle stereotipie per placare l’ansia quando dice: ‹‹Dondolarmi e girare su me stessa erano altri modi per escludere il mondo quando ero sovraccaricata da troppo rumore. Dondolare serviva a calmarmi. Era come prendere una droga che dà assuefazione: più lo facevo più avevo voglia di farlo››. Prova di ciò si ha che quando l’ansia e la sofferenza del bambino diminuiscono questo tipo di sintomo si attenua molto o scompare totalmente. Per tale motivo è assolutamente inutile e controproducente lottare per limitare o cercare di estinguere questi segnali di sofferenza, mediante rimproveri o peggio con l’uso di punizioni. Molto meglio è impegnarsi nell’offrire al bambino un ambiente più sereno, gioioso e dialogante. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus MODIFICA/SOSTITUZIONE Molto spesso le stereotipie si manifestano in momenti poco strutturati e/o interessanti per il bambino. Cosa fare: - Imparare a “leggere” la stereotipia - Attenzione all’ambiente (troppi stimoli? Troppo pochi?) - Capire se è un bisogno di aiuto, pausa, gioco, ecc - Aiutare a fornire metodi diversi/sostitutivi per soddisfare il bisogno del momento PER TUTTI QUESTI MOTIVI, BISOGNA FARE MOLTA ATTENZIONE E RISULTA PARTICOLARMENTE DIFFICILE PARLARE DI: ELIMINARE UNA STEREOTIPIA Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus IL METODO A.B.A. Applied Behavior Analysis (Analisi del comportamento applicata) Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LA STORIA – SKINNER BOX La storia dell’Analisi del Comportamento inizia quando nel 1938 B.F. Skinner, il più grande scienziato del comportamento al mondo, pubblica i risultati delle sue ricerche in “The behavior of organism: an experimental analisys”. Egli dimostra in modo scientifico che un comportamento, se seguito da conseguenze positive, in futuro è piu’ probabile che si manifesti in situazioni simili. Egli costruisce una situazione sperimentale all’interno della quale un topo in una gabbia (la famosa “Skinner BOX”) preme casualmente una leva. Questo comportamento aziona un erogatore di formaggio. Skinner registra un aumento di frequenza di quel comportamento (il numero delle volte in cui il topo preme la leva). In altre parole il topo impara che il comportamento “premere la leva” è funzionale per raggiungere una conseguenza positiva: mangiare il formaggio. Questo è il PRINCIPIO DEL RINFORZO POSITIVO. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus La conseguenza RINFORZATORE. positiva (ricevere il formaggio) è definita Così come una caramella, un cioccolatino, la possibilità di giocare alcuni minuti con il tablet o di guardare la TV sono definibili come “rinforzatori” se aumentano la probabilità di emissione del comportamento del bimbo che li ha preceduti. ESEMPIO: se un bimbo che ha sete dice alla mamma “acqua!” e la mamma immediatamente gli da un bicchiere di acqua, in futuro è più probabile che il bimbo metta in atto lo stesso comportamento (dire “acqua”) in una situazione simile. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus ESEMPIO “OPPOSTO”: se un bimbo ha sete, ma non ha ancora imparato a comunicare i suoi bisogni, e quindi comincia a piangere e gridare e la mamma immediatamente gli versa un bicchiere d’acqua, ecco che in futuro è molto probabile che quando questo bimbo avrà sete metterà in atto lo stesso comportamento (piangere, gridare) che per lui è stato funzionale in passato per il raggiungimento del suo scopo. Dunque molti comportamenti, desiderabili o non desiderabili, possono essere appresi con il principio del rinforzo positivo. IL RINFORZO PUO’ ESSERE POSITIVO O NEGATIVO MA IN ENTRAMBI I CASI AUMENTANO LE PROBABILITA’ CHE UN COMPORTAMENTO ADEGUATO SI VERIFICHI…. ….QUAL E’ ALLORA LA DIFFERENZA? Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Rinforzo positivo: “aggiungiamo” qualcosa di positivo Rinforzo negativo: “togliamo” qualcosa di negativo per il bimbo Entrambe le conseguenze sono positive per il bimbo. L’effetto è il medesimo, un aumento di probabilità di emissione del comportamento! ESEMPIO: un bimbo fa tutti i compiti e la mamma per premiarlo gli dice: “sei stato così bravo che per oggi non occorre che tu metta in ordine la tua cameretta”. Come si può notare la conseguenza del comportamento “fare tutti i compiti” per il bimbo è qualcosa di positivo “non occorre che metti a posto la cameretta”. L’effetto di questa conseguenza dunque sarà sempre un aumento della probabilità di emissione del comportamento “fare tutti i compiti”. La differenza dunque sta nel fatto che nel rinforzo negativo vi è l’eliminazione di qualcosa di negativo. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Non bisogna confondere il rinforzo negativo con la PUNIZIONE! I comportamenti che sono seguiti da rinforzatori si “rafforzano” mentre quelli seguiti da stimoli o eventi punitivi si “indeboliscono”. DOBBIAMO IMPARARE A GESTIRE: il comportamento non è influenzato soltanto dalle conseguenze. Il comportamento, come abbiamo visto, può essere anche sotto il controllo di variabili antecedenti. Manipolare la motivazione di un bimbo per insegnargli qualcosa è fondamentale. Una volta individuati i rinforzatori da utilizzare per insegnare qualcosa al bimbo è importante che l’insegnante non li faccia andare in saturazione. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus In generale motivare un bimbo con autismo, insegnargli qualcosa facendolo divertire è una condizione necessaria per il suo apprendimento. Questo perché il suo particolare “modo di funzionare”, le sue difficoltà ad “agganciare” il mondo che lo circonda ,riducono le “naturali” occasioni di apprendimento preziose per sviluppare spontaneamente diverse abilità rispetto ad un bimbo a sviluppo “tipico”. Un bimbo motivato infatti è attento e collaborativo: non mette in atto comportamenti problema di fuga o evitamento perché gli piace quello che sta facendo insieme a noi. Non manifesta comportamenti stereotipati perché “giocare” insieme a noi è molto più divertente che auto stimolarsi. E quando un bimbo si diverte ci divertiamo anche noi. Pertanto, quando un bimbo collabora poco o non collabora affatto chiediamoci se quello che sta facendo con noi è per lui divertente. Questo è un antecedente da analizzare con l’analisi funzionale ABC! Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus DEFINIZIONE L’analisi del comportamento applicata (Applied Behavior Analysis = ABA) è l’area di ricerca finalizzata ad applicare i dati che derivano dall’analisi del comportamento per comprendere le relazioni che intercorrono fra determinati comportamenti e le condizioni esterne. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus E' una terapia di intervento usata con bambini con autismo, con disturbo pervasivo dello sviluppo e altre problematiche comportamentali. Anche se ancora non molto conosciuta in Italia, negli Stati Uniti la legge sui diritti delle persone disabili (l’Individuals with Disabilities Education.Act) stabilisce che le scuole pubbliche debbano garantire interventi comportamentali a tutti i bambini che ne abbiano necessità (gli interventi intensivi implementati sono fatti con la terapia ABA). Gli studi e le ricerche scientifiche fatte negli ultimi 50 anni hanno provato che l'ABA è in grado di ridurre i comportamenti problematici e inadeguati e migliorare quelli desiderati, le tecniche ABA possono essere applicate senza limitazioni di età o patologie. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus CONCETTI BASE 1. Creare la relazione (pairing) 2. Decidere su quali comportamenti/abilità intervenire 3. L’ambiente (DTT Discrete Trial Training o NET Natural Environment Teaching, cioè, strutturato o naturale) 4. Preparare in anticipo il materiale 5. Iniziare sempre con un rinforzo già solo per la collaborazione 6. Minimizzare gli errori, non più di 3 feedback negativi consecutivi (presa dati) 7. Prompting, fading, shaping, modeling, task analysis 8. Individuare e rendere utilizzabili i rinforzatori (alimentari, materiali, sociali, token economy) 9. Posizionarsi fisicamente nel modo più coerente rispetto all’attività 10. Poche parole, concordate con l’equipe, che siano chiare e dirette Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus PAIRING Ѐ fondamentale costruire una buona relazione con il bimbo tramite il PAIRING, ovvero una procedura in cui l’insegnante, presentandosi insieme a giochi e attività molto gradite al bimbo, diventa uno stimolo molto positivo. Se il bimbo è contento quando arriva il suo insegnante significa che c’è stato un buon pairing. Pertanto è fondamentale fare una valutazione dei rinforzatori insieme ai genitori. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus COMPORTAMENTI SU CUI INTERVENIRE DA RICORDARE: mai etichettare! Esempio: piuttosto che dire “stai attento” è più utile specificare le azioni specifiche “stai seduto, guarda negli occhi l’insegnante, ecc.” SCEGLIERE IN BASE ALLE PRIORITA’ E ALL’ANALISI FUNZIONALE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus L’AMBIENTE DTT - Strutturato NET - Ecologico - Rende chiaro ciò che si sta insegnando e fa si che il comportamento capisca chiaramente quando il comportamento è corretto o sbagliato - Simile alla modalità d’insegnamento dei pari - Facilita la socializzazione - Applicabile in tutti i contesti - Aiuta l’insegnante a essere coerente - Maggior attenzione agli antecedenti - Facilita la verifica - Maggior attenzione alle conseguenze - La generalizzazione è nell’insegnamento stesso - La generalizzazione avviene in seguito Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus IL MATERIALE - Scelto in base agli obiettivi da raggiungere - Preparato in anticipo - Preferibilmente “povero” - Deve “rendere semplice” la generalizzazione - Immediatamente utilizzabile - Fare in modo che ogni attività permetta chiaramente di capire INIZIO, SVOLGIMENTO e FINE - Posizionato in modo da non interferire con l’attività proposta Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus RINFORZARE - NON è sinonimo di premiare, motivare, incentivare o RICATTARE - Si parla di rinforzo se aumenta la FREQUENZA, INTENSITA’ o DURATA - Scelta di rinforzatori efficaci (sono diversi per tutti) - Selezionati in precedenza ed immediatamente utilizzabili - Individuare il maggior numero di rinforzatori e “classificarli” - Deve essere somministrato IMMEDIATAMENTE dopo il comportamento desiderato (15/20 secondi) – (video) - Il rinforzatore non deve essere accessibile dal bambino ma sempre erogato dall’adulto - il bambino non deve allontanarsi con il rinforzatore - (video) Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus TIPI DI RINFORZATORI MATERIALI ALIMENTARI SOCIALI TOKEN ECONOMY Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus PRESA DATI La parte più importante del lavoro, per noi! Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus NOI CHIEDIAMO E IL BAMBINO… 1. Risposta corretta RINFORZO 2. Risposta sbagliata FEEDBACK INFORMATIVO 3. Non risponde ATTESA (da individuare) poi FEEDBACK INFORMATIVO Minimizzare l’errore: agire al fine di evitare il più possibile la replica dell’errore (mai più di 3 feedback negativi consecutivi) Cosa si può fare per aumentare la comparsa di nuove abilità? - prompting (aiuto) e fading (sfumo) - shaping (modellaggio) - tecnica dell’alternanza (Premack) - modeling - task analysis - concatenamento Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LA NOSTRA POSIZIONE Varia al variare dell’attività proposta e a “quanto conosciamo il bambino” DI FRONTE DI FIANCO DIETRO CON OPERATORE OMBRA (quando possibile) L’ideale è la posizione FRONTALE per la facilità del contatto oculare Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus COME CI COMPORTIAMO? Siamo il PRIMO rinforzatore Poche parole ma CHIARE “Luca scrivi” ≠ ”Dai Luca prendi la penna che devi scrivere” Dobbiamo concordare la terminologia con l’intera equipe e tutti devono usare le stesse parole (almeno all’inizio) Evitare il NO usarlo, anche con convinzione, per “motivi importanti” Cercare il più possibile di avere “in mano” la situazione. CERCARE DI CAPIRE DOVE SBAGLIAMO! USARE IL BUON SENSO! Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LA METODOLOGIA TEACCH (Treatment and Education of Autistic and related Communication Handicapped Children) Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus IL LAVORO INDIPENDENTE - Insegnamento strutturato - Valutazione dei punti di forza e debolezza - Organizzazione dell’ambiente - Scansione precisa delle attività e del tempo - Lavoro maggiormente su abilità emergenti (e acquisite, mantenimento) - Valorizzazione degli ausili visivi - Coinvolgimento della famiglia - Potenziamento delle autonomie Differenze con ABA? Non modifico il comportamento ma l’ambiente Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus TRE PRINCIPI FONDAMENTALI - INDIVIDUALIZZAZIONE: approfondite valutazioni individuali, i bambini con autismo sono TUTTI diversi - FLESSIBILITA’: modalità e strumenti si modificano in base alle necessità e alle abilità dell’individuo - INDIPENDENZA: l’obiettivo è l’equilibrio tra le abilità del bambino e la capacità dell’ambiente di rendersi adatto al bambino stesso al fine di favorire il LAVORO INDIPENDENTE, senza aiuti o guida, delle abilità possedute ed emergenti. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LE AREE DI SVILUPPO DEI BAMBINI 1. IMITAZIONE MOTORIA 2. PERCEZIONE 3. ABILITA’ FINI-MOTORIE 4. INTEGRAZIONE OCULO-MANUALE 5. AREA COGNITIVA 6. LE AUTONOMIE 1. NUTRIRSI 2. VESTIRSI 3. LAVARSI ABILITA’ PER ADOLESCENTI E ADULTI 1. 2. 3. ABILITA’ DOMESTICHE ABILITA’ PROFESSIONALI ABILITA’ PER IL TEMPO LIBERO Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus ESEMPI DI ATTIVITA’ Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus IMITAZIONE MOTORIA Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus PERCEZIONE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus ABILITA’ FINI-MOTORIE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus INTEGRAZIONE OCULO-MANUALE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus AREA COGNITIVA Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LE AUTONOMIE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus NUTRIRSI Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus VESTIRSI Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LAVARSI Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus PAUSA… …LABORATORI! Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus -CAACOMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus COMUNICAZIONE La parola comunicazione deriva dal latino communico («mettere in comune») e da communicatio («partecipazione»). Quando si comunica, infatti, si mettono in comune messaggi e informazioni con altre persone. NON SI PUO’ NON COMUNICARE: in qualsiasi situazione ci troviamo i nostri comportamenti esprimono sempre qualche cosa, indipendentemente dalla nostra volontà, e a questo fenomeno non possiamo sottrarci. Possiamo eliminare una forma o un’altra di comunicazione, ma non la comunicazione stessa. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Dare informazioni Ricevere informazioni Esprimere intenzioni, pareri e sentimenti Ottenere che l’ascoltatore: faccia, senta, immagini qualcosa Risolvere problemi Descrivere eventi Intrattenere Imparare comportamenti nuovi Interagire Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus AUMENTATIVA L’aggettivo AUMENTATIVA sta ad indicare come le modalità utilizzate siano tese non a sostituire ma ad accrescere la comunicazione naturale. Oltre a questo significato, ne va aggiunto un secondo, che riguarda l’uso che il partner comunicativo del bambino (genitore, educatore, insegnante, ecc) fa di codici di comunicazione non verbale: non è solo il bambino che usa un “codice aumentativo” a supporto del proprio linguaggio, ma lo fa anche il partner comunicativo affiancandolo al proprio linguaggio allo scopo di farsi comprendere meglio. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus ALTERNATIVA Il termine ALTERNATIVA si riferisce invece all’uso di un certo codice come “alternativa” al linguaggio. Offrire un metodo alternativo per farsi capire ha implicazioni non solo sulla comunicazione, ma anche sull’interazione sociale, sull’apprendimento e sulla gestione dei problemi di comportamento. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LA CAA Ogni comunicazione che sostituisce o aumenta il linguaggio verbale. La CAA rappresenta un’area della pratica clinica, che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di individui con bisogni comunicativi complessi attraverso l’uso di componenti comunicativi speciali e standard. Essa utilizza tutte le competenze comunicative dell’individuo, includendo le vocalizzazioni o il linguaggio verbale residuo, i gesti, i segni e la comunicazione con ausili. (ASHA, 2005) Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus PER CHI E’? I potenziali utilizzatori sono le persone con disabilità cognitiva che possono utilmente utilizzarne le strategie come veicolo per lo sviluppo di un'esperienza significativa di comunicazione, verso lo sviluppo di una competenza verbale o come modalità principale con cui la persona esprime le sue scelte e i suoi sentimenti. Ci sono poi le diverse situazioni di disabilita sviluppata in età adulta, in seguito a traumi, sclerosi laterale amiotrofica, Alzheiemer, afasia grave, ictus, sclerosi multipla. Infine la CAA è una proposta interessante per le situazioni in cui la comunicazione è temporaneamente preclusa lungo i canali tradizionali: in terapia intensiva, in pronto soccorso, per i primi approcci con la lingua locale da parte di persone straniere. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus NEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO? La compromissione della comunicazione, come abbiamo visto, è una delle caratteristiche principali dei DSA. Ci possono essere vari gradi di compromissione: - non parla e non comprende il linguaggio; - non parla ma comprende il linguaggio; - parla ma comprende poco ciò che dice e ciò che sente; - parla bene e comprende bene. Nella maggior parte dei bambini con autismo il linguaggio non rappresenta un codice condiviso (come lo è per i bambini a sviluppo tipico). La CAA interviene proprio a supporto di queste difficoltà. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus CONTROINDICAZIONI? Ci sono molte evidenze che la CAA non interferisca ma anzi possa stimolare la naturale abilità del bambino a sviluppare una comunicazione verbale, se possibile. Per comunicare i loro bisogni e i loro desideri i bambini, ma anche gli adulti, tendono ad utilizzare la modalità più veloce, più efficace, e più immediatamente disponibile. Se la comunicazione verbale può svilupparsi troverà subito il suo spazio. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus STRUTTURARE UN AMBIENTE FACILITANTE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus CONTROLLO E PREVEDIBILITA’ I bambini sono facilitati e tranquillizzati se l’ambiente consente di prevedere quello che accadrà attraverso la strutturazione di routines, aiuta: - la comprensione - l’anticipazione di ciò che accadrà - la possibilità delle scelte più consapevoli - la comunicazione - fornisce spunti su possibili variazioni nel tempo. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Riporre i giochi e materiali in posti non direttamente accessibili al bambino, ma identificabili attraverso il simbolo che invece va posto ad altezza occhi ed accessibile per l’indicazione (favorisce la richiesta). Categorizzare i giochi in scatole, scaffali, armadi (bambole, costruzioni, animali..) che verranno a loro volta etichettati. Favorisce l’individuazione dei giochi, la scelta, l’organizzazione del pensiero, l’autonomia ed il riordino (anche per gli altri bambini). Etichettatura degli ambienti di vita (simboli o foto posti sulle ante degli armadi, vicino ai luoghi delle attività (es. bagno), che indichino il contenuto o le possibili attività in quel determinato ambiente) Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus A SCUOLA - agenda giornaliera - striscia delle attività - agenda settimanale - quaderno dei resti - tabelle a tema - passaporto - regole - ecc Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus AGENDA GIORNALIERA Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus STRISCIA DELLE ATTIVITA’ Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus AGENDA SETTIMANALE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus DIDATTICA Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus SIMBOLI E SOFTWARE Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Pictures Communications Symbols PCS è forse il più diffuso insieme di simboli in uso nel mondo. Non ha regole esplicite di rappresentazione dei significati. Dispone di un’amplissima raccolta di più di 10000 simboli. I PCS sono nati negli USA, che restano il contesto nel quale sono maggiormente utilizzati. Esistono in 42 lingue, con rappresentazioni adattate a differenti contesti culturali. Software di riferimento: BOARDMAKER Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus PUNTI DI FORZA Principale punto di forza del PCS è la trasparenza della grafica che, pur con qualche stilizzazione, mantiene una buona riconoscibilità immediata. Ciò vale in particolar modo per gli oggetti e alcuni verbi, mentre i simboli relativi a concetti astratti risultano comunque poco trasparenti. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus PUNTI DI DEBOLEZZA Evolvendosi nel tempo, i PCS si sono focalizzati soprattutto sulla facilità di apprendimento immediato dei simboli da parte di bambini piccoli o con significative difficoltà cognitive. Il vocabolario in simboli è quindi molto ricco per quanto riguarda nomi e termini legati al concreto, mentre risulta decisamente meno fornito di concetti astratti. Manca di elementi morfosintattici quali il plurale, molti pronomi e altri elementi della morfologia libera, comparativi e superlativi, alcuni avverbi e congiunzioni significativi e di modalità per rappresentare i tempi dei verbi. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus Widgit Literacy Symbols WLS è un sistema di simboli nato nel Regno Unito. Lo stile grafico ha una maggiore adultità rispetto a PCS e la rappresentazione simbolica ha una buona coerenza interna. I simboli di oggetti concreti mantengono lo stesso livello di trasparenza dei PCS, mentre la presenza di elementi per la rappresentazione delle componenti morfosintattiche la rende più completa. Il software di riferimento è: SYMWRITER Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LE REGOLE DEI WLS Oltre a un ampio vocabolario di simboli, oltre 10000, il sistema simbolico WLS ha precise regole interne che aiutano a identificare categorie linguistiche omogenee: ad es. il profilo della casa per tutti gli edifici, il profilo allungato per gli edifici di dimensione e complessità organizzativa maggiore, il contenitore quadrato per tutte le stanze, la presenza del “cassiere” in tutti i simboli dei negozi, la presenza del quadrato bianco e della palla nei simboli dei concetti spaziali. Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus LA TECNOLOGIA VOCA COMUNICATORI TABLET E APP - Tools for autism - Let me talk - AAC talking tabs - IziOzi - ecc Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI - Autismo a scuola, Strategie efficaci per gli insegnanti – Erickson (2013) - Il manuale ABA-VB – Erickson (2014) - Manuale di Comunicazione Aumentativa Alternativa – Erickson (2014) - Verso l’autonomia – Vannini Editrice (2001) - L’apprendimento visivo nell’autismo – Erickson (2007) - Storie sociali per l’autismo – Erickson (2003) - Pensare in immagini – Temple Grandin – Erikson (1995) - Il cervello autistico – Temple Grandin – Adelphi (2013) - Teoria delle mente e autismo – Erickson (1999) - Il problema di comportamento è un messaggio – Erickson (2002) Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus CONTATTI Per informazioni, consulenze, corsi, parent training e supervisioni relative al Disturbo dello Spettro Autistico: Coop. Soc. Progetto Emmaus – AREA CLINICA Referente: Michela Sperone Tel: 3893425026 e-mail: [email protected] Alessio Vitiello - Coop. Progetto Emmaus