ASSOCIAZIONE REGIONALE
GRUPPI COLTIVATORI
SVILUPPO del PIEMONTE
Supplemento a Coldiretti Informa n.
12
del
02/04/2011
Dir. Amm. B. Rivarossa - Dir. Resp. M. Pellegrino - Poste Italiane - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)1
art. 1, comma 2, DCB/CN Filiale di Cuneo Stampa in proprio Editore Federazione Provinciale Coltivatori Diretti di Cuneo
FEASR
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale:
L’Europa investe nelle zone rurali
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 – Misura 111.1
Sottoazione B) Informazione in campo agricolo
Le seguenti indicazioni tecniche fanno riferimento a quanto previsto dai regolamenti CE sull’agricoltura
biologica 834/2007 (obiettivi, principi e norme generali) e 889/2008 (norme tecniche di applicazione) e
successive integrazioni e modifiche.
1
Bollettino Frutticolo BIO n. 1 – 2011
"nutrire il terreno per nutrire la
pianta".
L’Associazione
Produttori
Biologici
Terramica intende iniziare un servizio di
invio di informazioni tecniche specifiche
per il settore Frutticolo Biologico.
Nella pratica agricola una presenza
significativa di S.O. nel terreno, oltre a
migliori condizioni di abitabilità per le
colture, determina risposte più efficienti
agli interventi meccanici, consentendo
anche tempi di intervento più ampi.
Quando si affronta la questione
fertilizzazione, si parte dall'obbiettivo di
mantenere
ma,
più
spesso,
incrementare la sostanza organica per
migliorare, tramite questa, la fertilità
fisica, chimica e microbiologica del
suolo. Si creano, cioè, le condizioni
affinché ci sia la possibilità per i
microrganismi terricoli di attaccare e
trasformare la sostanza organica
presente ed immessa nel suolo che, con
la mineralizzazione, libererà elementi
nutritivi per le colture. Si creano cioè le
condizioni affinché l'apparato radicale
delle piante riesca anche a svolgere un
ruolo attivo nella mobilizzazione degli
elementi.
Operando sistematicamente sulla cura
della fertilità organica nel breve periodo
ci si potrà meglio concentrare sulla
soddisfazione dei fabbisogni specifici
delle colture sia a fini produttivi, sia per il
miglioramento
delle
caratteristiche
nutrizionali ed
organolettiche
del
prodotto finale.
Per raggiungere questi obiettivi sarà
possibile intervenire mediante:
Si riportano informazioni relative a:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Gestione
del
terreno
e
fertilizzazione
Confusione/disorientamento
sessuale
Criteri generale per controllo afidi
Uso del Rame
Modalità d’uso dei prodotti per la
difesa
Utilizzo di prodotti a base di
Bacillus thuringiensis
Difesa fitosanitaria del melo
Difesa fitosanitaria del pero
Difesa
fitosanitaria
delle
drupacee
GESTIONE DEL TERRENO E
FERTILIZZAZIONE
Il modo migliore per comprendere i
motivi per cui il metodo di agricoltura
biologica non può prescindere dalla cura
e l'incremento della fertilità organica del
terreno, è ricordare l'importanza delle
molteplici funzioni che la sostanza
organica
svolge
nel
suolo,
caratterizzandosi per l'influenza che ha
su tutti gli aspetti della vita del suolo,
della sua evoluzione e degli organismi
che nel terreno vivono e per lui
lavorano.
si
possono
FERTILIZZAZIONE:
distribuire ammendanti come compost,
letame (con dichiarazione di conformità),
stallatici commerciali, oppure concimi
azotati (es. pellami, pelli e crini) oppure
azoto fosfatici (es. pollina, letame, pelli,
crini in miscela a fosforiti) oppure azotofosforo-potassici (es. prodotti precedenti
con aggiunta di solfato di potassio).
Un concetto che molto bene sintetizza
l’approccio della gestione del terreno
nell’agricoltura biologica è il seguente:
2
FERTILIZZANTI COMMERCIALI: la
gestione del registro dei fertilizzanti è
passata
dall’isnp
al
Ministero.
L’aggiornamento del registro è tuttavia
in fase di attuazione, per cui per sapere
se i prodotti commerciali sono consentiti
in agricoltura biologica si deve verificare
che sul prodotto ci sia l’indicazione
“Consentito in agricoltura biologica”.
Quando si acquista il fertilizzante
verificare
la
presenza,
all'interno
dell'elenco dell'Allegato I del Reg.
889/2008, delle materie prime che
compongono il prodotto.
PRODOTTI A BASE DI DEIEZIONI
ANIMALI (LETAME, POLLINA, ECC.)
NON COMMERCIALI: per l’utilizzo di tali
prodotti è necessaria la dichiarazione di
conformità
effettuata
dal
titolare
dell'azienda produttrice.
La quantità totale di effluenti di
allevamento impiegati nell’azienda
non può superare i 170 kg di azoto
per anno/ettaro di superficie agricola
utilizzata. Tale limite si applica
esclusivamente all’impiego di letame,
letame essiccato e pollina, effluenti di
allevamento compostati inclusa la
pollina, letame compostato ed effluenti
di allevamento liquidi.
CONFUSIONE/DISORIENTAMENTO SESSUALE
PRODOTTI PER LA CONFUSIONE/DISORIENTAMENTO CARPOCAPSA
MODELLO
DITTA
NUMERO
DISPENSER/Ha
Rak 3
Basf
600-700
Isomate c plus
Shin-Etsu
1000
Isomate ctt
Shin-Etsu
500
Check mate CM
Ecodian star
(carpocapsa+cidia)
Ecodian carpocapsa
Exosex CM
Suterra
Isagro
300
2.000-3.000 x 3
applicazioni
2.000-3.000 x 3
applicazioni
25-30 trappole
Isagro
Intrachem
NOTE
Idoneo per frutteti con
superfici superiori a 5- 6
ha.
Disorientamento
sessuale
Disorientamento
sessuale
Metodo di
autoconfusione
PRODOTTI PER LA CONFUSIONE/DISORIENTAMENTO CIDIA MOLESTA, CIDIA FUNEBRANA E
ANARSIA
MODELLO
DITTA
NUMERO
NOTE
DISPENSER/Ha
Rak
5-6
(Cidia
–
Basf
600-700
Anarsia)
Rak 5 (Cidia molesta)
Basf
600-700
Isomate OFM rosso
CBC/Shin-Etsu
600
(Cidia molesta)
Isomate A/OFM (Cidia,
CBC/Shin-Etsu
1000
Anarsia)
Check mate OFM (Cidia
Suterra
270
molesta)
Check mate SF (Cidia,
Suterra
375
Anarsia)
Check
mate
PTB
Suterra
375
(Anarsia)
Ecodian Cidia funebrana
Isagro
2000-3000 x 3
Disorientamento
applicazioni
sessuale
Ecodian Cidia molesta
Isagro
2000-3000 x 3
Disorientamento
applicazioni
sessuale
3
CRITERI GENERALI PER IL
CONTROLLO DEGLI AFIDI
Il controllo di questo fitofago si può
ottenere
con
l'applicazione
di
accorgimenti
agronomici
di
tipo
preventivo: potature equilibrate, non
eccedere con le irrigazioni e con le
concimazioni azotate organiche, fattori
che possono provocare un eccessivo
rigoglio vegetativo. Anche interventi volti
a
tutelare
la
complessità
dell'agroecosistema possono contribuire
al controllo degli afidi, come il
mantenimento dell'inerbimento e delle
siepi per il rifugio degli insetti
antagonisti. Nei casi di necessità
utilizzare piretro naturale, rotenone o
azadiractina (è fitotossica su alcune
cultivar pero), tenendo conto che un
trattamento in primavera avanzata può
avere un impatto maggiore sugli insetti
utili.
- Non utilizzare Ampelomyces quisqualis
in miscela a zolfo.
Temperature:
- I prodotti a base di rame ed il
polisolfuro di calcio possono diventare
fitotossici in caso di abbassamenti
termici.
- Ampelomyces quisqualis agisce a
temperature più basse (12°C) dello
zolfo.
UTILIZZO DI PRODOTTI A BASE DI
Bacillus thuringiensis
Indicazioni per l’uso ed efficacia
dei formulati sui diversi fitofagi
Al fine di ottimizzare l’utilizzo di prodotti
a base di Bacillus thuringiensis in
relazione all’efficacia dei diversi ceppi
nei confronti delle diverse avversità si
consiglia di seguire le indicazioni
riportate nella tabella seguente.
RAME
Modalità d'impiego:
- Bacillus thuringiensis agisce per
ingestione ed esplica la massima attività
se applicato quando le larve sono nei
primi stadi di sviluppo.
Si
raccomanda
di
ripetere
l’applicazione e di utilizzare formulati di
recente produzione e ben conservati.
- In presenza di acque con pH superiore
ad
8
è
necessario
acidificare
preventivamente l'acqua prima di
preparare la miscela.
- Non miscelare con prodotti a reazione
alcalina (calce e poltiglia Bordolese).
- Bacillus thuringiensis non è efficace a
basse temperature perché l’attività
trofica sulle larve dei fitofagi è ridotta.
Assicurare una completa e uniforme
bagnatura
della
vegetazione
da
proteggere.
Utilizzare dosi non elevate poiché la
quantità massima di rame metallo
consentita è di 6 Kg/ha/anno. SOLO per
VITE, PERO e MELO è possibile
calcolare questo quantitativo su una
media quinquennale di 30 Kg di rame
metallico per ettaro.
MODALITÀ D’USO DEI PRODOTTI
PER LA DIFESA
Compatibilità:
- I trattamenti con prodotti a base di
zolfo devono essere distanziati di 21
giorni da quelli a base di olio utilizzato
ad alte dosi.
- Non utilizzare i prodotti a reazione
alcalina (poltiglia bordolese, polisolfuro
di calcio) in miscela ad altri (piretro,
rotenone, Bacillus thuringiensis, virus
della granulosi).
4
Ceppo
Prodotto
Commerciale
% a.i.
Attività
(UL/mg)
B.t.
kurstaki
HD1
- DIPEL DFPRIMIAL
-BIOBIT
6,4
32.000
- DELFIN- ABLE
6,4
53.000
2
US
- COSTAR
18
90.000
- LEPINOX
PLUS
15
- AGREE
- TUREX
- XENTARI FLORBAC
B.t.
kurstaki
SA11
B.t.
kurstaki
SA12
B.t.
kurstaki
EG2348
B.t.
aizawai /
kurstaki
GC91
B.t.
aizawai
H7
Lobesia
botrana
Pandemis
cerasana
Anarsia
lineatella
Mamestra
brassicae
Autographa
gamma
Helicoverpa
armigera
+++
+++
+++
++
++
++
+++
+++
+++
++
++
+++
1
+++
+++
+++
++
++
++
32.000
1
+++
+++
+
++
++
++
3,8
25.000
1
++
++
++
+++
+++
+++
10,3
35,000
3
UP
++
++
++
+++
+++
+++
1
+ sufficiente; ++ discreto; +++ buono
1. Unità internazionali basate su prove biologiche sulle larve di Trichoplusia ni. Il valore di riferimento è stato ottenuto
tramite un saggio biologico nei confronti di uno standard di riferimento fornito dall’Istituto Pasteur (ceppo E61) il cui
titolo è stato fissato in 1.000 Unità di Attività per mg.
2. Unità internazionali basate su prove biologiche sulle larve di Spodptera exigua
3. Unità internazionali basate sulle larve di Plutella xylostella
Disciplinari Produzione Integrata – anno 2011
DIFESA FITOSANITARIA DEL MELO
evento piovoso verranno rilasciate
nell’ambiente esterno e si depositeranno
sui tessuti suscettibili di melo.
In condizioni climatiche idonee di
bagnatura e temperatura, queste
germineranno e penetreranno nei tessuti
vegetali infettandoli. Trascorso un
periodo di incubazione variante in
funzione della temperatura, sulle aree
infette si produrranno le fruttificazioni
conidiche (Fusicladium dendriticum)
responsabili della ulteriore diffusione
della malattia.
Le infezioni secondarie si protraggono
per tutta la stagione. La fase primaria
della malattia dura circa poco meno di
due mesi (dalla fine di marzo-inizio
aprile alla metà di maggio), per cui le
fasi di maggiore suscettibilità sono
quelle che vanno dalla ripresa
vegetativa a frutto noce.
Le cultivar di melo più sensibili sono:
Imperatore, Red Delicious, Gravenstein,
Ticchiolatura
Ciclo biologico:
il patogeno (Venturia inaequalis) sverna
come pseudotecio sulle foglie infette
cadute a terra l’anno precedente.
All’interno di questi, una volta trascorso
il
processo
di
maturazione
si
differenziano
gli
aschi
ognuno
contenente 8 ascospore che, ad ogni
5
Rome Beaty, Mutsu, Rubra; altamente
tolleranti invece sono: Freedom, Florina,
Golden Mira, Golden Lara, Golden
Orange, Primiera, Priscilla, Liberty, Gold
Rush.
È importante limitare il più possibile
l’impiego di rame perché, in base al
Reg. CE 473/2002, la quantità massima
di rame metallo consentita è di 6 Kg/ha/
anno.
Prevenzione:
per prevenire la ticchiolatura è
opportuno
garantire
un
buon
arieggiamento
e
una
buona
illuminazione della chioma mediante
l’adozione di sesti d’impianto adeguati e
il ricorso alla potatura verde.
Eulia
Difesa fitosanitaria:
nelle prime fasi vegetative si effettuano
trattamenti preventivi con sali di rame
(80 g/hl di rame metallo) o polisolfuro di
calcio (2000 g/hl); dopo il volo delle
ascospore si interviene ogni 6-8 gg con
40-50 g/hl di rame metallo (in miscela a
300 g/hl di zolfo bagnabile) o 1000-1800
g/hl di polisolfuro di calcio, in relazione
alle temperature, ripetendo il trattamento
se le precipitazioni possono avere
dilavato il prodotto (15-20 mm); in
assenza di precipitazioni si può
allungare il turno di interventi. Dopo la
fase di frutto noce si sospendono i
trattamenti se non sono presenti
infezioni secondarie.
È preferibile utilizzare prodotti a base di
zolfo sulle cultivar sensibili a rugginosità
(Golden) da caduta petali a frutto noce.
Lo zolfo ha una buona efficacia ed
un’azione in parte eradicante nei
confronti della ticchiolatura.
Le previsioni meteo a breve termine
indicano un debole peggioramento delle
condizioni climatiche con precipitazioni a
partire da venerdì sera/sabato mattina.
In considerazione della vegetazione
ormai
scoperta,
dell’accrescimento
fogliare e l’abbondanza di spore mature
presenti in campo si consiglia di
rinnovare la copertura (giovedì –
venerdì) con polisolfuro di calcio (Es.
Polisolfuro di calcio polisenio ecc: 1500
g/hl).
Ciclo biologico:
sverna come crisalide, riparata sotto le
foglie cadute a terra. I primi adulti
compaiono a fine marzo primi di aprile e
lo sfarfallamento dura circa un mese.
A
circa
una
settimana
dall´accoppiamento,
le
femmine
depongono le uova in ooplacche di
colore giallastro sulla pagina superiore
delle foglie. Le larve della prima
generazione compaiono a partire dal
mese di maggio e si accrescono
dapprima a spese del parenchima
fogliare e poi dei frutticini.
Completato il loro sviluppo, le larve si
incrisalidano all´interno di un bozzolo
sericeo dove avviene la metamorfosi
che darà origine agli adulti a partire dalla
seconda metà di giugno. L´ultima
generazione di adulti compare nel mese
di agosto ed è seguita dalle larve di
terza generazione che hanno un
accrescimento molto lento e sono
presenti fino a tutto il mese di ottobre,
per poi incrisalidarsi.
Danni:
danneggia anche il melo e il susino. Le
cultivar più sensibili sono quelle con
fruttificazione a grappolo (S. Maria, B.P.
Morettini, Dr. Guyot e William) difficili da
colpire con i trattamenti. Le larve
provocano
caratteristiche
erosioni,
danneggiando inizialmente le foglie e in
6
Pandemis
seguito, anche i frutti. Sulle foglie
l´attacco è localizzato alla pagina
inferiore, sono risparmiate le nervature e
la pagina superiore del lembo fogliare.
Sui giovani frutti le larve provocano
erosioni superficiali, su quelli prossimi
alla maturazione le erosioni si
estendono alla cavità peduncolare,
rendendoli incommerciabili e facilmente
soggetti a processi di marciume.
Ciclo biologico:
compie due generazioni all´anno e
sverna come larva giovane all´interno di
un bozzolo nascosto nelle anfrattuosità
della corteccia del tronco o dei rami. Alla
ripresa vegetativa, le larve escono dai
bozzoli in modo scalare e attaccano la
vegetazione. L´incrisalidamento avviene
alla fine di aprile-inizi di maggio
all´interno di foglie accartocciate o unite
tra loro, oppure nei punti di contatto tra
diversi organi vegetativi. La prima
generazione di adulti compare da metà
maggio ai primi di giugno; la seconda
generazione dalla fine di luglio a tutto
agosto. Le uova sono deposte in
ooplacche sulla pagina inferiore delle
foglie; le larvette appena sgusciate
erodono il lembo fogliare per poi
spostarsi poi in una fase più avanzata di
sviluppo all´apice dei germogli della
parte alta della pianta e sui frutti. Le
larve della seconda generazione si
accrescono lentamente e ai primi freddi
entrano in diapausa.
Prevenzione:
nei frutteti biologici viene generalmente
ben controllata dai numerosi antagonisti
naturali, altrimenti risultano molto
efficaci
interventi
con
Bacillus
thuringiensis.
Difesa fitosanitaria:
il modello matematico indica la presenza
delle uova in tutte le zone monitorate e
in
quelle
più
anticipate
(Nizza
Monferrato, Saluzzo reg Bronda ecc) la
presenza delle prime larve.
Installare le trappole a ferormoni per
seguire l’andamento dei voli e
intervenire al superamento della soglia
d’intervento a con trattamenti a base di
Bacillus thuringiensis (100-150 g/hl).
Correggere il pH a 6-6,5 per l’impiego
del Bacillus. E’ importante effettuare una
buona bagnatura della vegetazione e
ripetere il trattamento dopo 6-7 giorni
specialmente in caso di forte presenza
di larve o di catture di adulti prolungate
nel tempo. Il momento per intervenire è
indicato dai Bollettini tecnici provinciali
anche sulla base delle indicazioni del
modello previsionale MRV-Eulia.
La prima generazione dovrà essere
trattata solamente in quei meleti dove
storicamente sono rilevati danni alla
raccolta; di norma non sono necessari
interventi specifici in quanto la
generazione da tenere sotto controllo
sarà la seconda!!
Prevenzione:
nei
frutteti
biologici
vengono
generalmente
ben
controllati
dai
numerosi antagonisti naturali.
Danni:
il danno è dovuto all´attività trofica delle
larve che attaccano le foglie e i mazzetti
fiorali e successivamente i frutti, sui
quali
provocano
tipiche
erosioni
(ricamature) che ne causano il
deprezzamento commerciale.
Difesa fitosanitaria:
È importante verificare la presenza di
larve svernanti in pre-fioritura sui
mazzetti fiorali, a fine aprile è
necessario installare le trappole a
ferormone per l’andamento dei voli e la
verifica del superamento della soglia
d’intervento, è importante effettuare una
7
buona bagnatura della vegetazione e
ripetere il trattamento dopo 7-8 giorni.
I trattamenti devono essere ripetuti in
caso di forte presenza di larve o di
catture di adulti prolungate nel tempo e
per il periodo di nascita delle larve
indicato
dai
modelli
revisionali.
Correggere il pH a 6-6,5 per l’impiego
del Bacillus.
degli afidi: potature equilibrate, non
eccedere con le irrigazioni e con le
concimazioni azotate organiche, che
possono provocare un eccessivo
rigoglio vegetativo. La tutela della
complessità dell’agroecosistema può
contribuire al controllo degli afidi:
mantenere l’inerbimento e le siepi per il
rifugio degli insetti antagonisti.
I principali antagonisti sono i Coleotteri
Coccinellidi e i Ditteri Sirfidi, meno
efficaci invece gli Imenotteri.
Afide grigio del melo
Difesa fitosanitaria:
considerata la velocità di riproduzione
degli afidi ed i precoci danni diretti
provocati
si
rende
necessaria
l’esecuzione di interventi specifici.
Si può intervenire con azadiractina (dosi
in
relazione
al
formulato),
eventualmente in miscela a olio bianco
(0,5-1 Kg/hl), in pre-fioritura. In alcuni
casi può essere utile ripetere l’intervento
in post fioritura (olio bianco dose 250500 g/hl).
In caso di reinfestazioni si può rallentare
lo sviluppo degli afidi mediante lavaggi
con prodotti a base di sapone di
potassio.
In caso di infestazioni, intervenire da
caduta petali con azadiractina. In
alternativa utilizzare rotenone o piretro. I
tre prodotti si possono impiegare in
miscela ad olio bianco.
Ciclo biologico:
sverna come uovo durevole deposto sui
rami giovani nel tardo autunno. Le
fondatrici compaiono all’inizio di aprile
poi,
dopo
4-5
generazioni
di
fondatrigenie, l’afide migra sugli ospiti
secondari.
Danni:
può causare deformazioni non solo alla
vegetazione, ma anche ai frutticini
allegati. In genere le varietà che si
defogliano precocemente sono meno
infestate per la minore deposizione di
uova svernanti. Le cultivar più sensibili
sono: gruppo Fuji Golden, Red Delicious
e Imperatore; molto tolleranti invece la
varietà Florina, Golden Orange, Golden
Mira, Primiera.
Di solito dopo alcuni anni di conduzione
biologica, le piante risultano meno
suscettibili agli afidi, sia per l’accresciuta
presenza dei predatori, sia per il migliore
equilibrio nutrizionale.
DIFESA FITOSANITARIA DEL PERO
Ticchiolatura vedi melo
Afide grigio vedi melo
Tentredine del pero
Ciclo biologico:
sverna nel terreno e compie una
generazione all’anno.
Gli adulti compaiono in campo
immediatamente prima della fioritura e
depongono all’interno del calice fiorale.
L’ovideposizione si protrae per tutta la
Prevenzione:
adottare alcuni accorgimenti agronomici
di tipo preventivo per il contenimento
8
durata della fioritura e prosegue anche
dopo la caduta petali.
Cydia molesta
Danni:
le larve penetrano direttamente nei
frutticini
e
spostandosi,
possono
danneggiarne più di uno.
Le situazioni di maggior rischio si
verificano in annate di scarica e in caso
di
scarsa
allegagione
(problema
riscontrabile sulle cultivar di Abate Fetel
e Decana del
Comizio); i danni provocati sono legati
alla fertilità della cultivar, alla quantità
della fioritura e all’allegagione dell’anno.
Ciclo biologico:
sverna come larva matura in diapausa
nelle anfrattuosità della corteccia, nel
terreno o nei magazzini e compie 4-5
generazioni all´anno.
A primavera si ha l´incrisalidamento,
seguito dal primo sfarfallamento di adulti
durante il mese di aprile. L´epoca dei
primi voli può variare da un anno
all´altro, essendo molto influenzata dalle
condizioni ambientali.
Gli sfarfallamenti e gli accoppiamenti
hanno luogo nelle ore crepuscolari (con
temperature superiori a 16°) e notturne.
Dopo l´accoppiamento, ogni femmina
depone alcune decine di uova in modo
isolato sui tessuti vegetali a superficie
liscia. Il numero complessivo di uova
deposto per ciascun individuo è inferiore
in prima generazione rispetto alle
ovideposizioni
delle
generazioni
successive.
Ogni
uovo
dà
origine
dopo
un´incubazione di 1-2 settimane ad una
larvetta di colore giallo-rosato che inizia
rapidamente la sua attività trofica
all´interno degli organi vegetali. Dopo 34 mute, la larva raggiunge la piena
maturità e si imbozzola sulla pianta o nel
terreno, per incrisalidarsi e mutare in
adulto. L´intero processo ha una durata
variabile in funzione delle condizioni
ambientali, in genere comunque il
secondo volo di adulti ha inizio i primi di
giugno con un massimo di presenza
Prevenzione:
in caso di popolazioni elevate si può
cercare di limitarne lo sviluppo mediante
una lavorazione del terreno, in quanto le
larve svernano nel suolo.
Difesa fitosanitaria:
la presenza degli adulti va monitorata
con 2-4 trappole cromotropiche bianche
per appezzamento prima che compaia il
bottone bianco del fiore.
La soglia è di 15 adulti per trappola. La
difesa si basa su trattamenti pre e post
fiorali con rotenone, eventualmente in
miscela ad olio bianco.
Dalla
completa
caduta
petali,
limitatamente
agli
appezzamenti
interessati dall’avversità, intervenire con
rotenone o piretro.
9
nella metà del mese. Da luglio a ottobre
il volo degli adulti è praticamente
continuo
per
l´accavallarsi
delle
generazioni estive e autunnali.
Cidia funebrana
Danni:
attacca il pesco e le pomacee. Quando
le pere sono ancora acerbe la larva
danneggia solo gli strati epidermici e
non penetra l´interno della polpa; sui
frutti maturi la larva penetra invece
direttamente nel meso- carpo. A
differenza della carpocapsa, le gallerie
scavate dalle larve di cidia nelle mele e
nelle pere non raggiungono la zona
carpellare. Risulta dannosa soprattutto
per le cultivar tardive (Abate, Kaiser).
Ciclo biologico:
compie 2-3 generazioni all’anno e
sverna come larva matura riparata in
anfratti della corteccia. I primi adulti
compaiono verso la fine di aprile con un
picco di volo nella prima metà di
maggio.
La seconda generazione appare in
estate, a partire da luglio, e prosegue
per tutto agosto ed oltre.
Difesa fitosanitaria:
occorre effettuare il monitoraggio
mediante trappole a feromoni, anche se
non è dimostrata una correlazione fra
catture e rischio di danno; risulta più
sicura, anche se meno agevole, è
l’individuazione dell’ovodeposizione sui
frutti.
La difesa si può realizzare con il metodo
della
confusione/
disorientamento
sessuale.
I migliori risultati si ottengono quando la
confusione/
disorientamento
viene
applicato all’inizio del volo. Interventi
con formulati a base di Bacillus
thuringiensis (100-150 g/hl) possono
essere fatti come interventi di soccorso.
Il modello previsionale indica la
presenza delle larve in tutte le zone ad
esclusione di Savigliano e Barge. Dove
sono segnalate le larve, limitatamente
agli appezzamenti in cui nello scorso
anno si siano registrati dei danni (> al 2
%)
intervenire
con
bacillus
thuringensis.
Danni:
Cydia funebrana depone le uova
direttamente sui frutti. Le larve
neosgusciate penetrano rapidamente
nella drupa aprendosi un piccolo foro dal
quale fuoriesce un grumo di gomma
trasparente. Il frutto colpito assume una
colorazione violacea e spesso cade
precocemente.
Prevenzione:
le cultivar precoci e medio precoci di
solito sfuggono, almeno in parte, agli
attacchi di Cydia funebrana. Nelle
varietà più tardive il suo controllo è
estremamente
difficile
e
può
rappresentare un limite all’applicazione
della difesa biologica.
Difesa fitosanitaria:
da fine aprile applicare le trappole a
feromoni per il monitoraggio del volo
degli adulti. La prima generazione
larvale (metà maggio) non richiede,
generalmente,
interventi
specifici,
maggiore attenzione deve essere
prestata per la seconda (metà giugno) e
la terza generazione (da inizio agosto).
In base alle varietà presenti e alla
densità di popolazione, si può installare
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la confusione/disorientamento sessuale
all’inizio di aprile. Se non è presente la
confusione/ disorientamento, per la
difesa si possono impiegare formulati a
base di Bacillus thuringiensis, che ha
però una efficacia limitata. Correggere il
pH a 6-6,5 per l’impiego del Bacillus
thuringiensis. La soglia d’intervento è di
10 catture settimanali per trappola.
e temperatura media del periodo di
incubazione inferiore ai 18°C. La sola
bagnatura è sufficiente a garantire
l’infezione solo nelle prime fasi di
crescita del germoglio; nelle fasi
successive l’allontanamento dell’apice
del germoglio dalle perule della gemma
rende indispensabile la presenza della
pioggia come veicolo d’inoculo. Il
periodo di incubazione varia da tre
settimane a 10°C a dieci giorni a 18°C.
I germogli sono molto suscettibili dalle
prime punte verdi fino all’arresto
dell’accrescimento degli apici vegetativi.
La gemma a fiore ferma e fino alla fase
di inizio fioritura non è particolarmente
sensibile, il fiore aperto e i frutticini sono
molto suscettibili. I frutti sono recettivi
dalla caduta dei petali per 3-4 settimane.
Perché avvenga l’infezione sui frutti è
necessario si verifichi una pioggia
consistente (almeno 15 mm) e una
bagnatura di almeno 24 ore.
DIFESA FITOSANITARIA DELLE
DRUPACEE
PESCO scamiciatura (H)
Bolla
Prevenzione:
e’
importante
intervenire
preventivamente all’evento infettante.
Da rilevare che i prodotti rameici e il
polisolfuro di calcio possono essere
fitotossici con abbassamenti termici e
sulle parti verdi della pianta, pertanto il
loro impiego deve essere controllato
durante e dopo la fioritura, periodo in cui
il rischio di infezioni sui frutticini appena
allegati è particolarmente elevato.
Ciclo biologico:
durante il periodo invernale il fungo è
presente sulla superficie della pianta,
sulla corteccia e fra le perule delle
gemme sottoforma di blastospore (spore
agamiche). Queste sono in grado di
moltiplicarsi per gemmazione anche a
temperature relativamente basse e di
ridistribuirsi tramite gli schizzi di pioggia.
Per cui con inverni miti e umidi la
quantità di spore presenti sulla pianta
può aumentare.
Gli attacchi si manifestano a partire dalla
rottura delle gemme.
Le condizioni per avere infezioni gravi si
verificano con bagnatura continua per
almeno 24 ore (periodi asciutti inferiori a
4 ore non sono considerabili come
interruzioni), temperatura media durante
il periodo di bagnatura inferiore ai 15°C
Difesa fitosanitaria:
si utilizzano sali di rame. Si interviene
alla completa caduta delle foglie con 1-2
trattamenti (150-250 g/hl di ione rame).
E’ preferibile utilizzare una dose più
bassa ed eseguire 2 interventi. A rottura
gemme intervenire con sali di rame (250
g/ hl di ione rame), facendo attenzione a
cali di temperatura.
Effettuare un intervento dopo 15-20
giorni, da punte verdi a bottoni rosa con
sali di rame o polisolfuro di calcio (7%),
trattando in previsione di piogge.
Aumentando la dose del polisolfuro di
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calcio (20%) l’intervento è efficace per
cocciniglia. I trattamenti effettuati dopo
la penetrazione del fungo all’interno del
germoglio non consentono di contenere
lo sviluppo della malattia. Nel periodo
post fiorale se si prevedono possibilità di
condizioni che favoriscano ulteriormente
l’infezione, intervenire con basse dosi di
polisolfuro di calcio (2%) fino a fine
aprile. In caso di presenza del patogeno,
inizia ad essere presente in alcune zone
della provincia soprattutto sulla varieta
Big Top, si consiglia d’intervenire con
formulati a base di polisolfuro di calcio
(600 – 700 g/hl) oppure con zolfo
bagnabile (Thiopron, Heliosoufre ecc: di
250-300 ml/hl). Questo
trattamento risulta altresì attivo contro la
monilia.
SUSINO allegagione (H)
Il
modello
Cydia
funebrana:
previsionale indica l’inizio del volo per
tutte le stazioni ad eccezione di quelle
più posticipate (Barge, Savigliano). Per
eventuali trattamenti con bacillus
thuringensis attendere le prossime
indicazioni. PROCEDERE IN TUTTE LE
ZONE CON L’APPLICAZIONE DEI
DISPENSER DELLA CONFUSIONE
SESSUALE (ANCHE IN QUELLE PIU’
POSTICIPATE)!!
Piazza Foro Boario 18 – 12100 CUNEO
Tel 0171.447349 – Fax 0171.447300
[email protected]
Pellegrino dr.Marcello: 366.6392624
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