Il progetto Madagascar

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Il progetto Madagascar
Il contesto
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Città costiera del nord
Clima tropicale monsonico
250000 abitanti, molti vivono in quartieri marginali o abusivi
In molti quartieri non vi è un’efficace evacuazione e depurazione delle acque reflue
(civili e industriali)
Problemi sanitari e ambientali specie nella stagione umida
Obiettivi
Scopi e obiettivi generali
• Partner locali: Facoltà di Scienze, Comune,
ONG locali e non, azienda SIB (oli-saponi)
• Individuazione strategie specifiche per il
risanamento
• Trasferimento tecnologico: formazione e
strategie
• Comunità ed enti locali: coinvolgimento,
partecipazione
• Strategie “full scale”
Obiettivi specifici
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Riabilitazione laboratorio facoltà
Formazione; scelta del sistema
Individuazione di un sito idoneo di studio
(saponificio SIB e quartiere adiacente)
Analisi critica delle problematiche del sito
Analisi acque e sperimentazione (UASB)
Analisi fattori socio – economici del quartiere
limitrofo
Passaggio di scala (strategie)
Coinvolgimento popolazione, enti e impresa
Multidisciplinarità
Finanziamento PAT 2006
Evoluzione del progetto
attività
primi contatti
2000 2001
X
2002, I
sem
2002, II
sem
2003, II
sem
2004, I
sem
2004, II
sem
X
X
scelta tecnologia
X
X
X
X
X
X
X
missione esplorativa e I finanziamento
X
II tesi: sperimentazione
X
missione a Trento formaz. Partner
X
X
X
scelta sito e studio
X
X
terza tesi: fattori econ-energ
III missione: studio sito SIB
2005, II
sem
2006, I
sem
2006, II
sem
X
X
X
…..
Nuovo progetto
X
X
…..
X
X
X
org. Progetto successivo (PAT)
X
studio riab. Laboratorio (quadro elettrico)
X
coinvolgim. Ist. Tecnico (riabilit.lab.)
X
finanziamento PAT
X
missione sociologhe
X
riabilitazione lab., inizio sperimentazione
X
sperimentazione e analisi in fase
stazionaria
X
formazione in loco
att.
Future
X
II missione: trasporto sistema e test in
loco
2 tesi sociologia: fattori socio-econ,
culturali
2005, I
sem
X
prima tesi isf
progettaz-sperimentazione a Tn
2003, I
sem
X
X
X
risultati e strategie da proporre
X
X
implementazione progetto eventuale
X
…..
Attività precedentemente svolte
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Studio preliminare della stuazione
Individuazione di metodologie di
depurazione
(anaerobico→UASB→utilizzo
energia)
• Sperimentazione a Trento
• Trasporto in loco reattore pilota
• Formazione e missioni di vario tipo
• Individuazione quartiere di
intervento (scarichi urbani e
industriali)
• Studio situazione refluo industriale
(Sib) e proposta (valutazione
tecnico-economica)
Lavoro basato su un finanziamento
precedente;
• 3 missioni in loco; 2 missioni di
personale locale
Richiesta successivo finanziamento e
riformulazione progetto (2005-06)
Attività svolte nel progetto 2006
Missione sociologica (maggio-giugno 2006)
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Scopi
–
–
–
–
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Valutare conoscenza, interesse e conseguenze dei problemi sanitari generali
nel quartiere scelto (Ambalamanga)
Comprendere come possano essere accolti interventi volti al miglioramento
delle condizioni sanitarie
Quali possano essere le metodologie e gli spazi di intervento
Quale sia il contorno (principali problemi della comunità e contesto)
Metodologie: racconto della storia, rappresentazione della situazione.
Indagine su attori principali; 5 fasi del lavoro:
–
un periodo di osservazione,
–
una serie di interviste,
–
una riunione con gli attori contattati,
–
un ulteriore momento di osservazione,
–
una riunione conclusiva.
Metodi utilizzati per le riunioni: Brainstorming, Open Space Technology e SWOT
nell’ultima riunione (strengths, weaknesses, opportunities, threats: evidenzia
pro e contro delle opzioni) .
Risultati dell’analisi sociologica
I risultati sono ancora in fase di analisi; è emerso che:
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Il problema sanitario è sentito
Altri problemi: scuola e proprietà (cessione) dei terreni: contrasti con
ditte locali per la proprietà
Non è particolarmente percepito il problema degli scarichi industriali
rispetto a quello degli scarichi civili
Le latrine sono poche ed inutilizzate
La costruzione di un sistema fognario avanzato presenterebbe
problemi di fattibilità
La popolazione, le associazioni locali e le istituzioni sono
consapevoli del problema e sarebbero disponibili a collaborare a
trovare soluzioni
Si è poi sviluppata una buona rete di contatti (Voirie, GTZ, catasto,
ass.pescatori, capo Fukuntany, giornalisti TV…)
Necessario mantenere i contatti e creare collaborazioni (istituzioni –
enti – università – popolazione)
Missioni successive: riabilitazione laboratorio
L’impianto elettrico
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Sbalzi di tensione ed interruzione hanno
comportato l’inserimento di un sistema di
alimentazione alternativo per il laboratorio
Attuale sistema: bassa sicurezza, poca
affidabilità
Idea: alimentare il sistema
(apparecchiature) e impedire
danneggiamenti da sbalzi di tensione
(gruppo di continuità)
Siistema semplice, con batterie (12 da 150
Ah, si caricano quando c’è corrente)
Il sistema è stato installato e funziona
Sistema atipico: buona visibilità e
interesse (intervista TV)
Previsione: redazione di un manuale d’uso
Alcuni aggiustamenti (possibili modifiche e
implementazioni)
Necessità di mantenere e caricare gli
accumulatori (monitoraggio abituale)
Missioni successive: riabilitazione laboratorio
La sperimentazione
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Acquisto reagenti e materiali
(sicurezza, etc…) per la
sperimentazione
Riabiliazione layout sperimentale
(pilota per depurazione)
Fase di formazione (studenti/docenti)
Pianificazione attività e inizio analisi
Attesa per arrivo nuovi reagenti
(sperimentazione e analisi)
Fasi successive
• Ultima missione (richiesta proroga 2007?)
• Nuovi reagenti: sperimentazione stato stazionario su
refluo Sib; analisi risultati e proposte; completamento di
alcune attività di riabilitazione del laboratorio
• Ulteriore fase di formazione e ampliamento contatti
(“rete”)
• Proposte per soluzioni refluo civile
• Bilancio e integrazione delle diverse attività
• Pianificazione attività future; proposte sostenibili
• Conclusione progetto
Idee per prosecuzione
“Restituzione” dei risultati di questo progetto: popolazione,
enti, Università, e presentazione lavoro a Trento
• Intanto: realizzato un capitolo per la collana dei libri
sull’acqua (Isf Napoli, prossima uscita)
• Presentazione seminario Cetamb (dic. 2005) sul lavoro
passato
Risultati parziali
Punti forti:
• Risposte positive di popolazione ed enti
• Buona conoscenza del lavoro (popolazione del quartiere, ditta Sib, enti e Facoltà),
anche all’esterno (interviste TV)
• Laboratorio riabilitato e strumentazione in grado id funzionare
• Attivazione studenti della facoltà e alcuni professori
• Formazione su diversi livelli in parte attuata
• Attenzione generale all’idea del lavoro (sanitation + recupero energetico)
• Il gruppo a Tn lavora con continuità; coinvolto ist.tecnico di Trento e studenti nel
lavoro a Mahajanga
Punti deboli:
• Situazione generale di degrado, problemi per la sperimentazione (elettricità, fondi,
interrelazioni docenti-studenti, etc…)
• Non tutti i problemi sanitari sono recepiti interamente (a tutti i livelli)
• Alcune difficoltà nella gestione di un progetto “tecnico”: comunicazioni difficili,
parziale incuria laboratorio, discontinuità, ecc…
• Molti nel gruppo non sono a Tn hanno poco tempo
Possibili soluzioni:
• Necessaria una formazione suppletiva a livello tecnico
• Personale locale (facoltà) poco numeroso: necessario coordinare – ampliare!
Ampliamento anche a Tn?
• Necessità di legare maggiormente il lavoro alla comunità; la “rete” è ancora sulla
carta
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