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“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione,
la paura e l’omertà.
All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore,
da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre,
le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa,
per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre.
È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne
non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano
sempre vivi la curiosità e lo stupore.”
Peppino Impastato
Andrea Ravo Mattoni
A
ndrea Ravo Mattoni nasce
a Varese nel 1981 in una
famiglia legata al mondo dell’arte.
Il padre, Carlo Mattoni, è stato
un artista di arte concettuale e
comportamentale, illustratore e
grafico; lo zio Alberto, noto come
Matal, è stato illustratore e creatore
del personaggio Lillibeth; il nonno
Giovanni Italo, pittore, è stato
l’illustratore delle figurine Liebig e
Lavazza.
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Inizia a dipingere con le bombolette
nel 1995, fonda la Crew HBM assieme
a Vine e in seguito inizia a collaborare
con Seacreative, Refreshink, Borse e
Kraser.
Nel 2003 fonda a Milano la factory
the BAG, collettivo di artisti con sede
in Bovisa. In quegli anni frequenta il
corso di pittura all’Accademia di Belle
Arti di Brera. Nel 2008 si stacca dal
collettivo e lavora come assistente
della curatrice Manuela Gandini, nella
galleria Artandgallery. Nel 2010 inizia
la collaborazione con la galleria d’arte
Silbernagl Undergallery di Milano e con
la galleria Square23 di Torino.
Esposizioni personali
2014 Paper Lovers, Galleria Silbernagl Undergallery, Milano, a cura di Raffella
Silbernagl
2012 Guardami, Galleria Silbernagl Undergallery, Milano, a cura di Raffaella
Silbernagl
2011 Reblogging, Galleria Square 23, Torino, a cura di Davide Dal Sasso (Cat.)
2010 Documentare il presente, Galleria Silbernagl Undergallery, Daverio, a cura
di Davide Dal Sasso (Cat.)
2008 News e Human Trash, Comune di Varese Sale Nicolini, Varese, a cura di
Manuela Gandini (Cat.)
2006 Presa di coscienza, The bag artfactory, Milano, a cura di Davide Dal
Sasso
Esposizioni collettive
2015 AAF Affordable Art Fair, Galleria Silbernagl Undergallery, Milano
2014 Archivio/014 omaggio a Elio Vittorini, Galleria Fabbric/A, Siracusa, a cura
di Giuseppe Bombaci e Arturo Schwarz
2013 Stroke Urban Art Fair, Galleria Studio D’ars, Milano, a cura di Daniele
Decia
2012 AAM Arte Accessibile Milano, Galleria Silbernagl Undergallery, Milano
2011 AAF Affordable Art Fair, Galleria Silbernagl Undergallery, Milano
2009 Nuovi orizzonti, Galleria Accademia Contemporanea, Milano, a cura di
Andrea Del Guercio
2008 Le ragioni dell’utopia, G.A.M., Gallarate, a cura di Marcello Morandini (Cat.)
2007 Premio Ghiggini arte giovane, Galleria Ghiggini, Varese a cura di Eileen
Ghiggini
2004 Bagdead, The bag art factory, Milano Bagarre, The bag art factory, Milano
(Cat.)
2003 Premio Ghiggini arte giovane, Galleria Ghiggini, Varese, a cura di Chiara
Palumbo
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UN PONTE TRA CLASSICISMO E CONTEMPORANEO
L
’urgenza principale di questo progetto è quella di unire. Unire il passato
al presente, unire arte classica e arte contemporanea. Unire, dal punto
di vista metodologico e personale, le tecniche apprese durante gli studi
accademici a quelle sviluppate con lo studio dell’uso dello spray.
Il progetto si può riassumere così: riprodurre su grandi muri, visibili da
chiunque, i dipinti dell’arte classica.
Il gesto del pittore, così, diviene un gesto che fa da tramite tra lo spazio
urbano odierno e la pittura classica. Nessuna aggiunta, nessuna “creazione”,
nessuna nuova immagine. Il performer, in questo senso, è più simile a un
direttore di orchestra che non a un compositore, a un amanuense che non a un
autore.
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L’intenzione è quella di portare all’attenzione di tutti dipinti che hanno fatto la
storia dell’arte, per riscoprire il classicismo in tutte le sue espressioni. Ogni
autore e ogni opera scelta ha un preciso legame con il territorio dove viene
riprodotta. La performance diventa così occasione di dialogo diretto con il
territorio. Il luogo diventa parte integrante del progetto e elemento capace di
attribuire nuovi significati all’esperienza della visione di quelle opere.
Obiettivo è incuriosire e avvicinare più gente possibile alla forza e alla bellezza
dell’arte classica: portare i dipinti in strada e all’attenzione della strada,
facendo al tempo stesso un’operazione tipica dell’arte contemporanea e
postmoderna.
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UNa pinacoteca a cielo aperto:
IL MUSEO PIÙ GRANDE DEL MONDO
I
l progetto intende proporre una sorta di collezione d’arte, fino ad oggi
esposta e “rinchiusa” nelle sale dei più grandi musei del mondo. Non per
sostituire ma anzi per esaltare il ruolo dei musei, per dar loro nuova visibilità.
Ovunque compare la riproduzione viene infatti indicato il museo o il luogo dove
si trova l’opera originale.
Al tempo stesso l’obiettivo è quello risvegliare interesse culturale verso i
territori dove i dipinti vengono riprodotti. Il territorio, le istituzioni e i privati
interagiscono con l’artista proponendogli le location e scegliendo, tra una rosa
di possibilità, l’opera da realizzare.
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Porzioni di territorio come sale di un enorme museo: Emilia, Messina, Sassari,
Varese, Verona, il Canton Ticino, sono le sale attualmente in allestimento. Ogni
territorio diventa una sala museale facilmente visitabile, con una semplice
automobile o una bicicletta in una sola giornata, seguendo un fil rouge
concepito dall’artista e dalle circostanze.
Un progetto potenzialmente infinito.
Prende forma così un’utopia: un’esposizione a cielo aperto: il museo più grande
del mondo. Porta di ingresso verso i musei dove le opere originarie sono
esposte e per un “recupero del classicismo nel contemporaneo”.
UN’OCCASIONE UNICA:
PORTARE BELLEZZA NEI PROPRI SPAZI E NEL PROPRIO TERRITORIO
Una strada trafficata, il muro enorme laterale di una grande palazzo, il lato di una casa in mezzo al paese o ancora un muro grigio di una zona industriale, l’atrio
pubblico di una grande azienda. Le possibilità sono innumerevoli. Un enorme museo a cielo aperto, è un progetto utopico ma al tempo stesso molto concreto. Un
progetto che nasce per il territorio e che gli attori del territorio possono aiutare a realizzare.
Per questo ci rivolgiamo ad aziende e a istituzioni territoriali: per partecipare ad un’occasione unica, per aggiungere, grazie ai capolavori dei grandi maestri dei
secoli passati e al talento tecnico di un artista di oggi, bellezza ai propri luoghi.
COSA PUOI FARE?
DIVENTA MECENATE. La tua azienda o la tua istituzione può diventare lo sponsor e il committente di una delle opere presentate nella sala del tuo territorio e non
ancora realizzate. Come? Prendi contatto con chi segue il progetto scrivendo a [email protected].
IDENTIFICA UNO SPAZIO. Se già hai la possibilità, identifica uno spazio, un muro, una superficie.
In questa brochure per ogni sala sono riportati alcuni dipinti ancora da realizzare, puoi sceglierne uno che ti colpisce particolarmente.
La superficie su cui andrà riprodotto il dipinto deve essere della stessa forma del dipinto (verticale o orizzontale), deve avere il lato lungo almeno 4/5 metri. Deve
essere situata in un luogo accessibile al pubblico, può anche trovarsi all’interno di una struttura ma il progetto prevede che questa debba essere accessibile a
chi volesse prendere visione dell’opera e auspicabilmente essere un luogo di grande passaggio.
VISIBILITÀ DEL MECENATE
Il mecenate ha la possibilità di legare per sempre il suo nome all’opera.
Con il logo sulla targa presso il luogo della riproduzione
Con il logo sulla pagina del sito www.adrearavomattoni.com che descrive e riproduce l’opera
Con tutti i progetti di comunicazione che intende sviluppare. Ravo Mattoni e il suo staff sono disponibili per quanto possibile a dare un supporto.
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LE OPERE
Caravaggio, La cattura di Cristo
spray a muro, Varese, Aprile 2016
Q
uesto lavoro è stato realizzato a Varese in Viale Belforte n. 250,
nell’aprile 2016 a spray su muro.
Rappresenta La cattura di Cristo di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio
dipinto nel 1602 e conservato alla National Gallery of Ireland di Dublino.
Questo murales riproduce uno dei dipinti più affascinanti del più
rappresentativo pittore lombardo (Caravaggio nacque a Milano il 29 settembre
1571), per questo motivo si è scelto di realizzarlo in Lombardia.
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Caravaggio, Riposo durante la fuga in Egitto
spray a muro, Malpensa, Maggio 2016
Q
uesto lavoro riproduce Riposo durante la fuga in Egitto di Michelangelo
Merisi detto Caravaggio. La riproduzione è stata realizzata a Malpensa
presso ParkinGo T1 T2 nel maggio del 2016, a spray su muro.
Il dipinto originale, realizzato dal Merisi nel 1595, è conservato nella Galleria
Doria Pamphilj di Roma. Si tratta di un cosiddetto “quadro da stanza”, cioè
un’opera realizzata per essere posta a ornamento di una dimora privata.
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Per realizzare questo murales sono stati impiegati cinque giorni di lavoro con
lo spray. L’opera è stata realizzata su commissione di PakingGO. La scelta di
riprodurre qui un’opera del Caravaggio è dovuta al forte legame dell’artista con
il territorio lombardo. Caravaggio, nato a Milano nel 1571, è infatti considerato
uno dei massimi esponenti della pittura, nell’intera storia dell’arte lombarda.
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Maestro di Ozieri, La prova della vera croce
spary a muro, Olbia, Giugno 2016
Q
uest’opera è stata realizzata a Olbia presso ParkinGo aereoporto OlbiaCosta Smeralda nel giugno 2016.
Riproduce un particolare del quadro del Maestro di Ozieri (Sassari, fine XV
secolo – Sassari, 1554) La prova della vera croce, facente parte di un polittico
del maestro.
Questo pittore, nato a Sassari, ha un fortissimo legame con la terra sarda.
Il quadro originale è collocato a Benetutti, paese a qualche decina di
chilometri da Olbia, all’interno della chiesa di Sant’Elena Imperatrice. Il dipinto
rappresenta Sant’Elena nel momento in cui ritrova le tre croci sepolte in terra
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Caravaggio, La cena in EmmauS
spray a muro, San Salvatore di Fitalia, Luglio 2016
Q
uesto lavoro, realizzato nel luglio 2016, fa parte del progetto “Un
recupero del classicismo nel contemporaneo” e si trova a San Salvatore
di Fitalia in provincia di Messina.
Riproduce La cena in Emmaus di Michelangelo Merisi detto Caravaggio, quadro
del 1602, conservato alla National Gallery di Londra. La cena in Emmaus di
Londra è contemporanea al San Giovanni Battista, ed è stata riconosciuta
come quella commissionata da Ciriaco Mattei nel 1601 e pagata 150 scudi il
7 gennaio 1602. Nel 1606 Caravaggio dipinse una seconda versione del tema,
oggi alla Pinacoteca di Brera, dal tono molto più sommesso.
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La collocazione di quest’opera in Sicilia è dovuta al fatto che Caravaggio visse
per breve tempo in terra siciliana restando legato in particolar modo con
Messina dove dipinse la Resurrezione di Lazzaro.
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Caravaggio, Fanciullo con canestra di frutta
spray a muro, Angera, Settembre 2016
Q
uest’opera, quinto lavoro del progetto “Un recupero del Classicismo nel
Contemporaneo”, è stata realizzata ad Angera in provincia di Varese nel
settembre 2016. Rappresenta Fanciullo con canestra di frutta di
Michelangelo Merisi detto Caravaggio. Il dipinto, realizzato nel 1593 è
conservato alla Galleria Borghese di Roma.
Questo murales, sempre realizzato con la tecnica dello spray su muro, è
inserito in pieno centro storico di Angera ed è collocato ai piedi della Rocca di
Angera, possedimento dei Borromeo dal 1449.
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LE SALE
A
ndrea Ravo Mattoni ha un legame particolare con il territorio svizzero. Sua madre è originaria della Val Bedretto lì proprio dove nasce il fiume Ticino. Il
Canton Ticino nel corso dei secoli ha dato i natali a pittori di straordinario talento. Il più noto ai nostri giorni è forse Antonio Ciseri, di cui sono proposti
qui i tre tra i suoi dipinti più noti. In questa sala si trovano opere di altri autori ticinesi, risalenti andando a ritroso al 600, Pier Francesco Mola, al 500 Giovanni
Serodine e al 400, Bernardino Luini.
SALA TICINO
OPERE IN PROGETTO
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1. Antonio Ciseri, Trasporto di Cristo al Sepolcro
Il pittore è nato a Ronco sopra Ascona in Canton Ticino il 25 ottobre 1821.
Quest’opera dipinta nel 1883 è tuttora conservata nel Santuario della Madonna
del Sasso ad Orselina
2. Antonio Ciseri, Ecce Homo
Il dipinto raffigura Ponzio Pilato mentre presenta Gesù nella corte pretoria di
Gerusalemme.
È conservato a Firenze presso Palazzo Pitti
6. Giovanni Serodine, Cristo deriso
Questo pittore, nato ad Ascona nel 1594, si formò sugli esempi del Caravaggio,
del Borgianni e dei caravaggeschi olandesi. Quest’opera, dipinta a olio su tela di
115 x 155 cm, realizzata nel 1625, è conservata presso una collezione privata.
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3. Antonio Ciseri, Il Martirio dei Maccabei
Il dipinto è situato all’intenro della chiesa di Santa Felicita a Firenze
(realizzato tra il 1853 e il1863), Ciseri per questo lavoro fu premiato con la
medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Vienna nel 1873. Si tratta della
sua opera più celebre.
4. Bernardino Luini, Madonna con bambino con Santa Caterina e Barbara
(Particolare).
Pittore del rinascimento di scuola Leonardesca, nasce nel 1481 fra la Provincia
di Varese e il Canton Ticino.
5. Pier Francesco Mola, St. Jerome
Pier Francesco Mola, detto il Ticinese, nasce a Coldrerio il 9 febbraio 1612.
Questo dipinto, olio su tela, è conservato presso i Musei Vaticani.
7. Andrea Solari detto Solario, La Madonna del cuscino verde
Solari (Milano, 1470 -1524) fu uno dei pittori più apprezzati e utilizzati dai
Francesi durante gli anni in cui Milano fu sotto il dominio del Regno di Francia.
Questo dipinto venne realizzato durante gli anni in cui l’artista visse in Francia.
Oggi è conservato al Louvre.
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V
arese è il luogo di nascita di Andrea Ravo Mattoni, che con questo territorio ha quindi un legame consueto e forte. In questa “sala” cinque opere delle
nove opere proposte sono di uno dei maggiori artisti lombardi della storia dell’arte, il Caravaggio. La sua forza straordinaria, l’uso della luce e del nero così
profondo si prestano in particolar modo alla tecnica dello spray a muro utilizzata da Ravo Mattoni, la profondità e la dinamincità dei piani viene evidenziata dalle
riproduzioni su grande scala. Della sala Varese fanno parte anche due opere del Morazzone e di Manfredi, entrambi di origine lombarda, il primo originario della
provincia di Varese, il Manfredi appartenente alla corrente pittorica legata a Caravaggio.
SALA VARESE
OPERE REALIZZATE
1. Caravaggio, La cattura di Cristo,
spray a muro, Varese, Aprile 2016
Questo lavoro è stato realizzato
a Varese in Viale Belforte n. 250,
nell’aprile 2016 a spray su muro.
2. Caravaggio, Riposo durante la fuga
in Egitto, spray a muro, Malpensa,
Maggio 2016
La riproduzione è stata realizzata a
Malpensa presso ParkinGo T1 T2 nel
maggio del 2016, spray su muro.
3. Caravaggio, Fanciullo con canestra
di frutta, spray a muro, Angera,
Settembre 2016
Quest’opera è stata realizzata ad
Angera in provincia di Varese.
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OPERE IN PROGETTO
6. Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone, Strage degli innocenti
Olio su tela, il dipinto è conservato presso il museo Diocesano di Milano. Si
tratta di esempio della maestria raffinata di questo autore.
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4. P. Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone, Lotta di Giacobbe con l’Angelo
Il Morazzone (Morazzone, 29 luglio 1573) è noto anche per aver realizzato
un importante ciclo di affreschi nella cappella del Rosario in San Vittore a
Varese nel 1598. Questo dipinto invece è su tela e proviene dalla Quadreria
Arcivescovile, collezione del Cardinale Monti.
5. Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, La conversione di San Paolo
Questo dipinto è stato realizzato tra il 1600 e il 1601. Di proprietà della
famiglia romana Odescalchi, è chiamato anche Caravaggio Odescalchi, si tratta
di uno dei dipinti piu grandiosi del maestro lombardo.
8. Bartolomeo Manfredi, La guardia
La guardia è uno dei capolavori dell’autore. Il dipinto, attraverso i giochi
di luce e le penombre, lascia percepire in maniera trasparente “lo spirito
caravaggiesco” dell’opera di Manfredi.
7. Bartolomeo Manfredi, La zingara indovina
Manfredi, nato nel 1582 ad Ostiano, è un importantissimo pittore lombardo.
Appartenne alla corrente dei pittori “caravaggeschi della prima ora”, a cui
aderirono quei pittori che conobbero il Caravaggio quando viveva a Roma.
9. Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, Incoronazione di spine
Si tratta di una delle massime opere del Caravaggio, questa incoronazione di
spine, è un dipinto a olio su tela (127x165 cm) realizzato probabilmente nel
1603 circa. È conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna.
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L
a sala Verona ospita murales realizzati a partire da opere di pittori originari della città di Verona.
Caliari detto il veronese con la potente Deposizione di Cristo; due opere dell’Orbetto pittore di grande fortuna i cui quadri vennero assai apprezzati
all’estero; un dipinto di Bassetti e un particolare di un’affresco di Altichiero, uno dei pittori italiani del Trecento, più apprezzati.
SALA VERONA
OPERE IN PROGETTO
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1. Alessandro Turchi, detto l’Orbetto, Cristo e l’adultera
Nato a Verona nel 1578, Alessandro Turchi ebbe la sua formazione pittorica
presso la bottega di Felice Brusasorci, nella sua città natale. L’opera qui
riprodotta fu dipinta nel 1619, lo spazio ristretto e la presenza di soli tre
personaggi è tipica della pittura veneta rinascimentale.
2. Alessandro Turchi, detto l’Orbetto, Sant’Agata visitata in prigione da San
Pietro e l’angelo
Dipinto Olio su tela del Maestro Turchi databile intorno al 1640, conservato
presso il Walters Art Museum nel Maryland.
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3. Paolo Caliari, detto il Veronese, Deposizione di Cristo
Questo magnifico quadro del Veronese (Verona,1528) dipinto a olio su tela è
del 1548-49. L’autore in questo dipinto riesce a raggiungere l’apice della sua
arte esprimendo una forza e una drammaticità incredibilmente realistiche.
4. Altichiero da Zevio, Crocefissione
Nato nel 1330, Altichiero ha lavorato principalmente su Verona e Padova
ed è indicato da alcuni critici come uno dei pittori più geniali del Trecento.
Crocefissione, realizzato tra il 1376 e il 1379, è affresco entro tre arcate e si
trova presso la cappella di S. Giacomo della Basilica di Sant’Antonio di Padova.
5. Marcantonio Bassetti, Sant’Irene medica San Sebastiano
Marcantonio Bassetti (Verona, 1586) discendeva da famiglia notarile. Fu
allievo per un breve periodo di Felice Brusasorci, che ebbe una bottega
popolosa e morì nel 1605. Il dipinto Sant’Irene medica San Sebastiano, è una
delle massime espressioni pittoriche dell’autore.
D
ue opere di Antonello da Messina e quattro opere di Caravaggio. Alcune tra le massime espressioni della Storia dell’Arte italiana. Caravaggio in fuga
da Malta si rifugia per qualche tempo in Sicilia, prima di tornare nuovamente a Napoli. Qui dipinge Adorazione dei pastori e altre opere che lo legano al
territorio dell’Isola. Antonello da Messina dipinge Ecce Homo durante il periodo veneziano, mentre il secondo dipinto qui proposto è stato realizzatto in Sicilia,
dove tornò negli anni che precedettero la sua morte.
SALA MESSINA
OPERE REALIZZATE
1. Caravaggio, La cena in Emmaus,
spray a muro, San Salvatore di Fitalia,
Luglio 2016
Questo lavoro, quarto nel luglio
2016, realizzato nell’ambito del
progetto “Un ponte tra classicismo
e contemporaneo” si trova a San
Salvatore di Fitalia in provincia di
Messina.
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OPERE IN PROGETTO
5. Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, Adorazione dei pastori (particolare)
Uno dei quadri “siciliani” più celebri del Caravaggio, tutt’ora conservato in
Sicilia. Si tratta di un quadro di grandi dimensioni che lascia emergere in tutto
il suo splendore quello che si può definire il realismo caravaggiesco.
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2. Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina, Ecce Homo
Nato a Messina nel 1429, fu il principale pittore siciliano del’400. Il suo lavoro
raggiunse il difficile equilibrio di fondere la luce, l’atmosfera e l’attenzione
al dettaglio. Il dipinto Ecce Homo, è conservato presso il Collegio Alberoni di
Piacenza.
3. Antonio di Giovanni de Antonio, detto Antonello Da Messina, L’Annunciata di
Palermo
Si tratta di un dipinto a olio su tavola di dimensioni ridotte che ritrae Maria
mentre, distratta dalla lettura, alza la mano destra verso un interlocutore.
Datato attorno al 1476 è conservato presso Palazzo Abatellis a Palermo.
4. Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, Crocifissione di S.Andrea
È un dipinto a olio su tela realizzato dal Caravaggio nel 1607, conservato
presso il Museo d’arte di Cleveland. La scena, ricavata dalla Legenda Aurea,
raffigura il Santo appena legato alla croce, mentre il Proconsole Egeas, ai suoi
piedi, gli offre di scegliere se abiurare la fede cristiana, o subire il martirio.
6. Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, Natività
Si tratta di un quadro che si trovava presso la Chiesa di San Lorenzo a Palermo
e che è stato trafugato nel 1964 e mai ritrovato. In questo caso si tratta di un
progetto che vuole restituire agli abitanti di Palermo la possibilità di tornare a
vedere almeno l’immagine di un dipinto non più visibile.
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U
SALA SARDEGNA
na sala dedicata a due artisti dall’identità incerta. Artisti defilati che hanno realizzato opere spesso in luoghi periferici. Eppure nelle loro opere
confluiscono influenze provenienti da scuole di tutta Europa, spagnole così come fiamminghe, dando vita a una proposta di marcata originalità.
OPERE REALIZZATE
1. Maestro di Ozzieri, La prova della
vera croce, spary a muro, Olbia,
Giugno 2016
Quest’opera è stata realizzata ad
Olbia presso ParkinGo aereoporto
Olbia-Costa Smeralda nel giugno
2016.
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OPERE IN PROGETTO
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2. Maestro di Castelsardo, Arcangelo Michele (particolare)
Autore la cui identità è ancora oggi in discussione è stato un esponente della
corrente pittorica sardo-iberica. Si pone come mediatore in terra sarda tra la
pittura gotica di ispirazione iberica e le novità sia del rinascimento italiano e
sia di quelle fiamminghe.
3. Maestro di Ozieri, Retablo di Nostra Signora di Loreto: particolare della
Visitazione
Il particolare della Visitazione di questo retabolo è un’importante
testimonianza della pittura del Maestro di Ozieri, è conservato a Ozieri,
nell’aula capitolare della cattedrale dell’Immacolata.
4. Maestro di Castelsardo, San Michele (particolare del Retabolo)
Retabolo significa “retro tabula” cioè “dietro l’altare”, si tratta di dipinti che
vengono posti dietro la mensa in cui si officiava il rito eucaristico. Questo
retabolo si trova a Tiuli, all’interno della chiesa parrocchiale dedicata a
S. Pietro Apostolo.
5. Maestro di Ozieri, Discendimento o Deposizione
Il dipinto, parte di un’opera divisa, è custodito nel Museo Diocesano di Ozieri.
Il Maestro di Ozieri, attivo nel nord Sardegna, è esponente di una pittura
che mostra di aver ampiamente appreso la lezione del Manierismo italiano
riuscendo anche a dar vita a un linguaggio originale ed insolito.
L
e prime due opere di questa sala sono di Guido Reni, tra i maggiori pittori del ‘600 italiano, formatosi alla scuola dei Caracci.
È proprio di Annibale Caracci la terza opera qui proposta. Secondo un aneddoto Annibale, intuendo il talento di Reni suggerisce al cugino Ludovico di non
insegnar troppo a Reni perché un giorno lo farà “sospirare”.
Gaetano Gandolfi è un pittore bolognese fortemente legato al capoluogo emiliano dove realizza la maggior parte delle sue opere. Sebastiano Ricci, veneto di
origine, opera a Bologna, Parma e Piacenza e realizza un gruppo di dipinti per Palazzo Farnese a Piacenza. Infine, la presenza in questa sala del dipinto di Carlo
Francesco Nuvolone, pittore lombardo, è dovuta al fatto che il dipinto qui proposto è conservato presso lo stesso Palazzo Farnese.
SALA EMILIA
OPERE IN PROGETTO
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3. Annibale Caracci, Il battesimo di Cristo (Particolare)
In antitesi con gli esiti ormai sterili del tardo manierismo, Caracci si propose
il recupero della grande tradizione della pittura italiana del Cinquecento,
riuscendo in un’originale sintesi delle molteplici scuole . Quest’opera è stata
realizzata intorno al 1585.
6. Carlo Francesco Nuvolone, La purificazione
Carlo Francesco Nuvolone, come il fratello Giuseppe Nuvolone, è stato un
esponente della scuola lombarda del XVII secolo. Questo dipinto del 1645 è
conservato nella pinacoteca di Palazzo Farnese a Piacenza.
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3. Guido Reni, Davide e Golia
Influenzato dai pittori fiamminghi, studioso di Raffaello e di Durer, si forma
all’Accademia degli Incamminati fondata dai Caracci. Quest’opera tra le più
rappresentative del suo lavoro è conservata al Louvre
4. Guido Reni, St. Cecilia
Questo dipinto è stato realizzato nel 1606, durante il periodo in cui Reni
lasciata Bologna, si trasferì a Roma. Il dipinto è oggi conservato presso il
Norton Simon Museum di Pasadena, negli Stati Uniti.
5. Sebastiano Ricci, Paolo III approva il progetto del Castello di Piacenza
Dal 1687 al 1688 l’autore decora gli appartamenti della duchessa Farnese,
nell’omonimo palazzo di Piacenza, realizzando un gruppo di dipinti ad olio
rappresentanti i Fasti di Paolo III; questo lo ritrae mentre approva e osserva
favorevolmente la pianta del castello di Piacenza, costruito nel 1547.
6. Gaetano Gandolfi, Ulisse e Circe
Gaetano Gandolfi nasce il 31 agosto nel 1734 a San Matteo della Decima.
Questo dipinto rappresenta un celebre episodio dell’Odissea: il momento
successivo all’incontro tra Ulisse e Circe, quando i compagni dell’eroe omerico
iniziano a trasformarsi in maiali, mentre Ulisse viene salvato dal dio Mercurio.
CONTATTI
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