Leggere interamente il brano e svolgere i seguenti esercizi sulle prime 15 righe (fino a «nulla di
anormale»):
1) Fare la parafrasi per dimostrare la comprensione letterale del testo.
2) Fare il riassunto per dimostrare la chiara comprensione del tema trattato.
Scrivere con grafia chiara sul foglio protocollo, lasciando un margine per le correzioni. Non consegnare
la brutta (da scrivere su fogli propri), compilare non più delle quattro facciate del foglio protocollo;
numerare le pagine. Segnare la data, il proprio nome e cognome, il numero di matricola, la scuola
superiore di provenienza (solo per questioni statistiche). Conservare il testo presente.
Roberto Longhi (Alba 1890 - Firenze 1970)
Da Caravaggio
Non può sorprendere che, per una vicenda tormentosa e sciagurata come quella del
Caravaggio, gli storiografi del Seicento più romanzevole 1 e del più romantico Ottocento
si industriassero a trasformarne ogni passo, fin dai princìpi, ad uso di un ritratto
spiccatamente popolare2 (ciò che per essi suonava «plebeo») e cioè adatto a spiegare la
spregiudicata e, si diceva, «indecorosa» naturalezza3 dell’artista.
Fu così che il Caravaggio, già da ragazzo, in Lombardia, si tramutò 4 in figlio di muratore,
in rimestatore di calcine e preparatore di colle per gli imbianchini milanesi. Il resto della
sua vita, soprattutto negli anni di Roma, Napoli e Malta, non aveva certo bisogno di
esser rinforzato nelle tinte5, ma pure non si mancò di farlo e persin la sua morte, per
ragioni di corrispondenza simbolica, si amò fissare un anno prima del vero6.
La critica moderna ha fatto giustizia di questi aberramenti 7 e anche di quei pregiudizi che
quasi si potrebbero definire «classistici»8 nella loro intenzione di presentarci un
Caravaggio lercio e irregolare a buon riscontro del giudizio negativo sull’arte; anzi,
risalendo alle testimonianze più antiche e meno prevenute, ha potuto ristabilire una
consecuzione di fatti che, soprattutto per i primi tempi, non presenta nulla di anormale.
Michelangelo Merisi nacque infatti da una delle migliori famiglie del borgo di Caravaggio
il 28 settembre 1573, dal «signor» Fermo, «maestro di case», e cioè pratico architetto, dei
marchesi del luogo. Il 6 aprile 1584, mortogli già il padre e avendo a fideiussore il fratello
«unico» Battista (il medesimo dunque che più tardi, a Roma, ci appare in veste di «prete e
sacerdote, huomo di lettere e buon costume»), veniva allogato [collocato/avviato] a
studiar l’arte per quattro anni a Milano presso un pittore in buona considerazione a quei
tempi, il bergamasco Simone Peterzano. […]
Da ROBERTO LONGHI, Da Cimabue a Morandi. Saggi di storia della pittura italiana scelti e ordinati da Gianfranco Contini,
Mondadori «I Meridiani», Milano 1973, pp. 801-802.
1
«romanzevole»: propenso a romanzare le biografie alterandole.
«un ritratto spiccatamente popolare»: sottinteso «di Caravaggio».
3
«naturalezza»: nel senso di conformità al vero, realismo.
4
«si tramutò»: sottinteso «per mano dei biografi».
5
«essere rinforzato nelle tinte»: esagerato negli aspetti più forti e appariscenti.
6
Michelangelo Merisi («Caravaggio») morì nel 1610.
7
«aberramento»: vedi sul vocabolario «aberrazione»
8
«classistici»: vedi sul vocabolario «classisti».
2