SCHEDE ARTISTI DANIELE SEPE “IN VINO VERITAS” Il vino, l'alcool, il cibo, la fatica e l'allegria nelle canzoni popolari ed originali di ogni latitudine. Cosa beve il padrone? Champagne. E noi che gli daremo? ….. I tempi della benzina stentano a tornare, quelli dello champagne per chi è capitano di industria o amministratore delegato di banca abbondano. In questi tempi duri, però, noi non ci facciamo mancare il nostro aglianico o il nostro barbera. E' dai tempi che l'uomo ha cominciato a coltivare che il vino, o i suoi parenti, accompagnano le nostre storie. Dalla ciclopica coppa offerta da Ulisse a Polifemo ai bicchieri all'arsenico che si offrivano nemici poco accorti. Accompagna la colazione del muratore o del contadino, la festa campagnola e la riunione di collettivo, per non parlare della sua presenza dove si fa musica. "In vino veritas" attraversa le più diverse condizioni in cui l'uomo comune si confronta con il bisogno primario più essenziale, alimentarsi e bere. Dalla mensa operaia della Fiat in "Tempi Moderni", mensa spostata a fine turno dalla direzione per evitare quel momento di aggregazione, di scambio, di confronto che è il mangiare insieme. La mensa era più pericolosa di una riunione sindacale. Dallo scontro tra un immalinconito salutista e un inguaribile etilista in "Brinnese", dove ovviamente il veghianvegetarian-bevitore di acqua parla italiano e l'etilista risponde in dialetto. Dalle canzoni tradizionali che trattano di alcol come "Ouzo", "Drunk man song", "Black and Brown”. Quelle della tradizione d'autore napoletana, "Nu poco 'e sentimento", le canzoni e le serenate che si accompagnano alla notte, dove il vino è presenza essenziale. "In vino veritas" è vino senza solfiti, non filtrato, con molto residuo, un album nato sulle tovaglie a quadri di trattorie, lontano da sommelier e gourmet, da Sassicaie e simili. "In vino veritas" attraversa le più diverse condizioni in cui l'uomo comune si confronta con il bisogno primario più essenziale, alimentarsi e bere. La band è composta da: Daniele Sepe (sax e voce); Floriana Cangiano (voce e percussioni); Franco Giacoia (chitarra elettrica); Tommy De Paola (tastiere); Davide Costagliola (basso elettrico); Paolo Forlini (batteria). MININO GARAY Y LOS TAMBORES DEL SUL "L'animale", con il suo sguardo saturnino, arriva sul palco con i suoi musicisti. Da solo è Minino Garay, insieme, sono i "Los Tambores del Sur" (i percussionisti del Sud). I Cajon peruviani risuonano, e il ritmo aumenta. La voce di Minino comincia a salire per raccontare al suo pubblico tutta la dolcezza e il fervore del popolo argentino. Tutto ebbe inizio a Cordoba, nel centro del paese, quando a sette anni Minino scopre le danze popolari attraverso lo zio. Il ragazzo subisce una grande fascinazione da quel calore straripante generato dal folclore nazionale. Dietro le quinte, quella volta, ebbe l’occasione di suonare le percussioni: la sua educazione musicale ebbe inizio. Successivamente frequentò il Conservatorio di Cordoba con Eleutorio Campo, un'eminenza nel suo paese. Pochi anni dopo, quando decise di fare musica per vivere, si rese presto conto che il contesto argentino non gli avrebbe permesso di placare i suoi impulsi musicali e suoi desideri di apertura verso altri mondi sonori. Per raggiungere l’obiettivo decise di trasferirsi a Parigi, alla fine degli anni '80, un momento storico in cui nella capitale francese c’era un gran fervore artistico. Dal quel momento tutto accadde velocemente: ricercato per la sua specificità argentina, ha moltiplicato le collaborazioni nel campo del jazz (Raphael Fays, Pierre Blanchard), ha collaborato con musicisti espatriati argentini (Raul Barbosa, Tata Cedron, Caratini), ma si è fatto conoscere dal grande pubblico anche grazie Richard Bona, Dee Dee Bridgewater e Michel Portal e Jacky Terrasson.Nel 2002 è uscito il suo primo album "Les Tambours du Sud", dove la sua personalità si svela completamente. Minino Garay è figlio del folklore ed ama essere circondato da molti musicisti di qualità sul palco, come gli insegnò lo zio (tra gli altri Lalo Zanelli, già Gotan Project e Carlos Canzani, musista dei Los Jaivas). Scelti per i loro talenti, ogni musicista che sale con lui sul palco partecipa al folklore "made in Minino", un universo alimentato da tutti i colori musicali del mondo: latino america, africa, jazz o rock. Ma il folclore, come Gustavo Beytelmann diceva, risponde anche alla necessità di "dare risposte alle assurdità del mondo". Minino Garay con la sua musica onora questa promessa, raccontando attraverso i testi delle sue canzoni tutte le disillusioni dell’Argentina e del mondo in generale. La corruzione, la guerra, la miseria, l'ingiustizia sociale... Minino è un indignato. Per calmarsi condivide con il pubblico le sue risposte, nate dall'incontro tra le radici del suo paese e le altre culture, risposte di un cittadino globale. La band è composta da: Minino Garay (voice, drums); Carlos "Pajaro" Canzani (voice, guitar); Lalo Zanelli (piano); Carlos "Tero" Buschini (bass); Eduardo Tomassi, Miguel Ballumbrosio (percussion); Leandro Guffanti (tenor sax); Bobby Rangel (alto sax, flute) CANZONIERE GRECANICO SALENTINO Fondato nel 1975 dalla scrittrice Rina Durante, il Canzoniere Grecanico Salentino è il più importante gruppo di musica popolare salentina, il primo ad essersi formato in Puglia. L'affascinante dicotomia tra tradizione e modernità caratterizza la musica del CGS: il gruppo è composto dai principali protagonisti dell'attuale scena pugliese, che reinterpretano in chiave moderna le tradizioni che ruotano attorno alla celebre pizzica tarantata rituale, che aveva il potere di curare attraverso la musica, la trance e la danza il morso della leggendaria Taranta. Gli spettacoli del CGS sono un'esplosione di energia, passione, ritmo e magia, che trascinano in un viaggio dal passato al presente sul battito del tamburello, cuore pulsante della tradizione salentina. Guidato dal tamburellista e violinista Mauro Durante, che ha ereditato la leadership dal padre Daniele nel 2007, il CGS continua a innovare e a rappresentare la musica italiana nel mondo, collaborando con artisti del calibro di Ludovico Einaudi, Piers Faccini, Ballake Sissoko, Ibrahim Maalouf, Fanfara Tirana, Stewart Copeland dei Police, e portando la voce di un territorio musicale che con la pizzica ha sempre manifestato la propria identità. A soli 26 anni Mauro Durante è assistente musicale del maestro concertatore della Notte della Taranta Ludovico Einaudi, lavorando alla creazione e alla produzione artistica dello spettacolo al fianco del celebre maestro. Il Canzoniere apre il Concertone della Notte della Taranta a Melpignano, esibendosi di fronte ad oltre centomila persone. Acclamato da pubblico e critica con 17 album e innumerevoli spettacoli tra Stati Uniti, Canada, Europa e Medio Oriente, il gruppo ha fatto la storia della world music italiana, venendo riconosciuto nel 2010 dal MEI come Miglior Gruppo Italiano di Musica Popolare La band è composta da Mauro Durante (voce, percussioni, violino), Maria Mazzotta (voce), Silvia Perrone (danza), Giulio Bianco (zampogna, armonica, flauti e fiati popolari, basso), Massimiliano Morabito (organetto), Emanuele Licci (voce, chitarra, bouzouki), Giancarlo Paglialunga (voce, tamburieddhu). FUNK OFF special guest SIMONE CRISTICCHI Con 15 anni di attività e più di 600 concerti i FUNK OFF non solo sono stati la prima funky marchin’ band italiana, ma che hanno letteralmente dato un senso nuovo alla parola Marchin’ Band in Italia. Hanno infatti legato a quest’accezione un tipo di musica che unisce il groove della black music ad arrangiamenti di tipo jazzistico, ad uno stile e ad una melodia italiana, a movimenti e coreografie di grande impatto visivo ed emotivo. Sulla loro scia decine e decine di gruppi simili sono nati in Italia, ma la loro energia, la loro grinta, il loro affiatamento e l’originalità della loro musica, scritta e arrangiata da Dario Cecchini, fondatore e leader della band, sono uniche ed inimitabili! Nati nell’inverno del 1998, dopo un’intensa attività live arrivano all’attenzione di Umbria Jazz. Voluti nel 2003 come ospiti in occasione del trentennale del festival, hanno colorato e riempito le strade di Perugia, approdando poi sul palco di un entusiasta James Brown. Da allora la band è stata sempre presente in tutte le altre edizioni del celebre festival perugino. I Funk Off in questi anni hanno collaborato con Paolo Fresu, David Liebman, Horacio “El Negro” Hernandez, Stefano Bollani, Gegè Telesforo, Maurizio Giammarco, Fabrizio Bosso, Marco Tamburini, Gianluca Petrella, Antonello Salis, Bengi Benati, Crystal Whyte. Hanno inoltre suonato assieme a Zucchero sul palco dello Sugar Night 2000, hanno aperto cinque concerti del tour “Il Quinto Mondo” di Jovanotti. Fuori dall’Italia hanno suonato in Grecia, in Francia, in Portogallo, Turchia, Stati Uniti, Australia, Spagna, Brasile. Hanno inoltre partecipato allo show di Renzo Arbore su RAI 1, ‘Speciale per Me’, e sono saliti sul Palco di Sanremo con Alexia durante il 55° Festival della canzone italiana. Nel 2007 esce , Jazz On, edito Blue Note. Nel 2008 sono stati band resident in due puntate di “SCALO 76” su RAI2. Nel 2010 per la My Favorite Records esce “Una Banda Così” album che vede la presenza di ospiti prestigiosi come Horacio “El Negro” Hernandez, Antonello Salis, Gianluca Petrella e Fabrizio Bosso. Sempre nel 2010 hanno partecipato alla trasmissione televisiva “Barbareschi Sciock” su La7 e hanno suonato al grande concerto del 1° Maggio a Roma di fronte a 500.000 persone in diretta su Rai 3 e RadioRai 2. Nel settembre 2010 è stata pubblicata, all’interno della collana JAZZCarish, la raccolta degli spartiti dei brani contenuti nel loro CD “Una banda così”. Nel Giugno 2011 sono stati l’unico gruppo italiano a partecipare al “BMW Jazz Festival” a San Paolo del Brasile e a Settembre sono stati ospiti della trasmissione televisiva “Sostiene Bollani” su Rai3. Ad aprile di quest’anno è uscito il nuovo album “Power To The Music” edito dalla Emarcy/Universal. La band è composta da: Dario Cecchini (bariton sax, direction); Paolo Bini, Mirco Rubegni, Emiliano Bassi (trumpet); Sergio Santelli, Tiziano Panchetti (alto sax); Andrea Pasi, Claudio Giovagnoli (tenor sax); Giacomo Bassi, Nicola Cipriani (bariton sax); Giordano Geroni (sousaphone); Francesco Bassi (snare drum, corrd. rhythmic section); Alessandro Suggelli: (bass drum); Luca Bassani (cymbals); Daniele Bassi (percussion). VENTI LIBRISTI Reading –Incontro Da circa un anno a Firenze alcuni giornalisti-scrittori hanno deciso di fare gruppo e di unirsi in associazione, si sono dati il nome forse un po’ curioso de “ I Libristi” in omaggio a una grande passione che li lega: quella per il libro e per tutto quello che rappresenta. L’obiettivo è quello di valorizzare e di promuovere l’attività di chi come loro opera nel mondo della cultura e dell’editoria. Provengono da esperienze diverse, dalla carta stampata, dall'online, dagli uffici stampa pubblici e privati, dall'editoria, dalla radio e dalla televisione. Un’iniziativa che nasce proprio in una fase difficile, come quella che stiamo attraversando in cui sono tante le difficoltà causate da una crisi economica sempre più drammatica e a cui fa da sottofondo uno smarrimento “culturale” senza precedenti. Giornalisti e scrittori insieme, un’assoluta novità, hanno già dato vita a un’opera collettiva, una raccolta di racconti dal titolo “Il panettone”. Giornalisti e scrittori toscani, un patrimonio territoriale di creatività da valorizzare e da far conoscere. Ecco i nominativi dei partecipanti : Giovanni Agnoloni, Bruno Casini,Sebastiana Gangemi, Maria Giovanna Grifi, Silvana Grippi, Luca Martinelli, Riccardo Michelucci, Duccio Moschella, Marcello Lazzerini, Lorenzo Sandiford, Stefania Valbonesi, Enrico Zoi ALESSANDRO GIGLI IN “TANTESTORIE” Alessandro Gigli, con i suoi allestimenti e la sua esperienza trentennale, non propone spettacoli, bensì un programma teatrale di grande qualità. Monta la pedana con il telo del contastorie ed eccolo esibirsi con grande energia e qualità raccontando ora "La Bella e la Bestia", ora "L'Uccello Grifone", o “Pinocchio”. Accanto ecco la baracca dei burattini dove le durissime teste di legno si muoveranno con ritmo perfetto nei tempi di apparizione/sparizione, nell'alternarsi di rincorse e bastonate, nei ritmi narrativi. Azioni che magicamente sanno integrare la tradizione burattinesca toscana (più impostata sul racconto) con quella napoletana (più impostata sull’azione) per un risultato davvero esilarante e sorprendente. I protagonisti potranno essere indifferentemente “L’angelo e il Diavolo”, “Gianni e il coccodrillo”, o grandi amori con contendenti in lotta. Ed ecco ancora l’organetto di Barberia e la sua musica meccanica interrotta soltanto dal fluire delle rime e dalle filastrocche inventate da Gigli. E ancora un omaggio dolcissimo, lo zucchero filato gratuito per tutti i bambini, sempre accompagnato da giochi di parole, storie inedite e dolci. Premio “Torototela” 2009 della Regione Piemonte ad Alessandro Gigli con la seguente motivazione: “ (...) contastorie insuperabile, maestro nell’animazione di burattini e oggetti, dotato di una sensibilità e di un’intelligenza teatrale fuori dal comune, è capace di fare poesia affettando una cipolla, conquistando qualsiasi tipo di pubblico in qualsiasi circostanza. Uomo schivo e spigoloso fuori dalla scena, ha impresso la sua stessa vita nei quadri dei suoi cartelloni, confondendosi con i suoi indimenticabili e paradossali personaggi.” DALL’ANNO 2000, LE PRODUZIONI DI TERZOSTUDIO, HANNO RICEVUTO IL RICONOSCIMENTO MINISTERIALE DI TEATRO DI FIGURA DI RILEVANZA NAZIONALE ART. 15 “TEATRO DI FIGURA E ARTISTI DI STRADA” (D.M. 27/07/2003 – SPETTACOLO DAL VIVO) Poetica 2013: Confabulazioni poetiche Marilena Renda (Erice, 1976) vive a Milano, dove insegna, scrive e traduce. Ha pubblicato in rivista e in volume diversi saggi su Bassani, Primo Levi, Annamaria Ortese, Jolanda Insana e Amelia Rosselli. Collabora a doppiozero e Alfabeta2. Nel 2010 ha pubblicato la monografia Bassani, Giorgio. Un ebreo italiano (Gaffi) e nel 2012 il poema Ruggine (dot.com press). Marco Simonelli Poeta, traduttore e performer. È nato nel 1979 a Firenze, dove vive. Ha esordito col racconto in versi Memorie di un casamento ferroviere del ’66. Del 2004 è il poemetto drammatico Sesto Sebastian – Trittico per scampata peste riscrittura omoerotica del martirio di San Sebastiano: dal testo è stata tratta una performance vocale. Nel 2007 è uscito Palinsesti – Canzoniere Catodico. Nel 2009 vince il premio Russo – Mazzacurati con Will – 24 sonetti. Per Massimo e Pierce di Black Sun Productions ha scritto i testi di Hotel Oriente, poema per voce ed elettronica. Nel 2011 è uscito L’estate sta finendo e nel 2012 Firenze Mare è apparso in Poesia Contemporanea. Undicesimo Quaderno Italiano. Mariagiorgia Ulbar è nata a Teramo nel 1981 è vi è vissuta fino ai 18 anni. In seguito si è trasferita a Bologna. Ha studiato germanistica e anglistica e si occupa di didattica delle lingue e traduzione. Ha pubblicato testi su riviste letterarie e le raccolte Arance di mezzanotte (ElitEdizioni, 1999), I fiori dolci e le foglie velenose (Maremmi, 2012) e Su pietre tagliate e smosse all’interno dell’Undicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2012). Ha pubblicato in edizioni tipografiche limitate il poemetto illustrato Osnabrück e le prime sei cartoline del progetto Poste.