Luisa Biaggi - Ufficio IRC Diocesi di Crema - Cl. Quinta - UdA n. 3 “La Chiesa si diffonde nel mondo” - Percorso Azzurro
Valenza
educativa
- L’alunno conosce
le vicende di alcuni
testimoni cristiani e
il loro impegno e
sacrificio per
realizzare
l’insegnamento
evangelico della
carità e dell’amore
fraterno.
- L’alunno
ricostruisce gli
sviluppi e le tappe
storiche del
cristianesimo delle
origini.
- L’alunno
comprende la
portata storica
dell’Editto di
Costantino.
OA
Percorsi di
Apprendimento
Proposte
operative
Classe Quinta
a) Sottolineare l’importanza della testimonianza
UdA completa
UdA n. 3:
Riconoscere
avvenimenti,
persone e
strutture
fondamentali
della Chiesa
cattolica sin
dalle origini.
Decodificare i
principali
significati
dell’iconografia
cristiana.
LA CHIESA SI DIFFONDE
NEL MONDO
a) La Chiesa è perseguitata
- Stefano primo martire
- Paolo, l’apostolo delle
genti:
- la vita, la chiamata
e la morte
- i viaggi, le prime
comunità e le lettere
- Gli imperatori romani e
il Cristianesimo
Tempi
del “martire”.
- Leggere il racconto del martirio di Stefano in
Atti 7.
- Presentare la figura di S. Paolo come
testimone, missionario e martire.
- Introdurre storicamente la civiltà romana e
l’atteggiamento verso il cristianesimo.
c) Raccontare l’origine delle catacombe e
decodificare i simboli del cristianesimo delle
origini anche attraverso immagini.
Per l’approfondimento personale, consiglio,
tra i moltissimi testi pubblicati specialmente in
b) L’imperatore Costantino
occasione del recente anno paolino, per la
loro accessibilità:
c) Le catacombe e i simboli del  G. PULCINELLI, Per conoscere l’apostolo
Cristianesimo
Paolo, (= Collana ABC) Edizioni San Paolo,
2008 (€ 2,50);
 F. FERRARIO, Paolo di Tarso, Il realizzatore
del progetto di Cristo, Ellenici, Torino 2008
(€ 7,00).
Verifica delle
Competenze
Verifica orale
e/o scritta a
risposte aperte
per osservare
se:
b) Sottolineare la svolta avvenuta con Costantino
In genere, i testi in uso non trascurano mai la
figura di S. Paolo, inoltre potrebbe essere un
valido sussidio la visione del film omonimo
del 2004 in dvd, distribuito dalle Edizioni S.
Paolo.
1
2°
Bim.
10
ore
l’alunno sa
valutare
l’importanza
dell’impatto
storico del
cristianesimo;
l’alunno sa
ricostruire
approssimativamente i primi
secoli della
storia della
Chiesa.
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diffonde nel mondo” - Percorso Azzurro
2
Al tempo di Gesù, la Palestina faceva parte dell’Impero Romano e il suo territorio
era controllato da governatori mandati da Roma.
Nel corso dei secoli, i ritrovamenti archeologici hanno permesso di risalire a vere e
proprie testimonianze storiche che parlano sia della presenza di Gesù in Palestina sia
delle vicende delle prime comunità cristiane. Queste testimonianze provano l’esistenza del
cristianesimo delle origini e la sua espansione.
La Chiesa è perseguitata
Fin dagli inizi della predicazione del Vangelo e in seguito alle numerose
conversioni, la diffusione del cristianesimo fu ostacolata da violente persecuzioni, prima a
Gerusalemme e poi fino a Roma. Durante le persecuzioni furono arrestati, torturati e uccisi
molti cristiani, diventati “martiri”. Il martire (dalla lingua greca: testimone) è colui che
testimonia coraggiosamente la propria fede anche con il sacrificio della vita.
Stefano, primo martire
Dal libro degli Atti degli Apostoli (Atti 6, 8-19; 7, 1-60), sappiamo che il primo
martire fu il diacono Stefano: alcuni ebrei, invidiosi dei miracoli che Stefano faceva e
della stima di cui godeva, lo accusarono di essere un bestemmiatore, perché predicava
che Gesù di Nazaret era il Figlio di Dio. Perciò lo trascinarono davanti al tribunale ebraico,
nel Sinedrio, dove fu condannato alla lapidazione: Stefano morì sotto i colpi delle pietre nel
34 dC circa, alla presenza di Saulo di Tarso, allora persecutore dei cristiani.
Il discorso che Stefano tenne davanti ai suoi accusatori è uno splendido esempio di
conoscenza delle Sacre Scritture e di continuità con l’AT.
La sua predicazione, l’arresto, il processo, la condanna a morte e le sue ultime parole lo
rendono simile a Cristo stesso. Stefano, infatti, prima di morire, disse:
“Signore, non imputare loro
questo peccato!”
(Atti 7, 60)
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Paolo, l’Apostolo delle genti
San Paolo è chiamato apostolo per il suo grande valore, nonostante non abbia
conosciuto personalmente Gesù. Insieme a Pietro è considerato il grande fondatore della
Chiesa cristiana. Le notizie sulla sua vita sono contenute nel libro degli Atti degli Apostoli.
Egli nacque a Tarso, in Cilicia (tra la Turchia e la Siria) forse nell’8 dC, si chiamava Saulo
ed era di religione ebraica. Tarso godeva della cittadinanza romana e per questo egli ebbe
diritto ad una buona istruzione e ad essere processato a Roma.
Dal padre, fariseo, ricevette una rigida educazione religiosa e apprese il mestiere di
conciatore e fabbricante di tende, che continuò a praticare per tutta la vita.
Con l’avvento del cristianesimo, Saulo diventò un persecutore dei cristiani, fino alla
“chiamata” che avvenne improvvisamente sulla via per Damasco (At 9, 1-30 e 22, 1-21).
Da quel momento, Paolo (come preferì essere chiamato) fu il più grande diffusore
del cristianesimo: viaggiò moltissimo, anche insieme all’evangelista Luca, e fondò molte
comunità con le quali mantenne rapporti epistolari.
Le sue lettere, i primi documenti scritti tra gli anni 50 e 60 del NT, ci permettono di
conoscere le abitudini delle prime comunità cristiane e le riflessioni teologiche sul
cristianesimo che andava affermandosi nel mondo.
A sua volta, Paolo fu perseguitato fino alla morte che avvenne a Roma per
decapitazione, a cui Paolo “aveva diritto” perché era un cittadino romano a differenza di
Pietro che invece era stato crocifisso.
Nel Nuovo Testamento, dopo il libro degli Atti, troviamo 13 lettere indirizzate a varie
comunità cristiane da lui fondate o visitate durante i suoi 4 viaggi. In ordine cronologico:
 Prima Lett. ai Tessalonicesi **
 Lettera ai Romani *
 Seconda Lett. ai Tessalonicesi
 Lettera ai Colossesi
 Prima Lettera ai Corinzi *
 Lettera a Filemone *
 Seconda Lettera ai Corinzi *
 Lettera agli Efesini
 Lettera ai Filippesi *
 Prima Lettera a Timoteo
 Lettera ai Galati *
 Seconda Lettera a Timoteo
 Lettera a Tito
* Lettere “Protopaoline”, ossia lettere
sicuramente scritte da Paolo.
** Questa lettera è considerata lo scritto
più antico del NT: 50 dC circa
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Il personaggio di San Paolo ha, da sempre, affascinato gli artisti. Di grande rilievo e di
grande impatto emotivo è La conversione di San Paolo del Caravaggio (1571-1610)
esposta nella cappella Cerasi nella chiesa di S. Maria del Popolo a Roma, insieme alla
Crocifissione di S. Pietro: due capolavori ispirati a due tra i più importanti testimoni e
martiri del cristianesimo.
Gli imperatori romani e il Cristianesimo
I pagani, pur essendo impreparati e lontani dal concetto di un unico Dio, furono più
aperti al Vangelo degli ebrei stessi, infatti la “buona notizia” su Gesù suscitava in loro un
grande interesse.
Il cristianesimo si diffondeva perché offriva un nuovo modo di credere nella divinità
e specialmente un nuovo modo di stare gli uni con gli altri: il Vangelo era un messaggio
d’amore, di misericordia, di perdono e di uguaglianza.
A Roma, però, i cristiani, si rifiutavano di adorare gli dei e la persona
dell’imperatore, un culto introdotto da Ottaviano Augusto, e per questo venivano accusati
di provocare le ire degli dei e quindi di non propiziare il successo militare e la prosperità di
Roma.
I cristiani, però diventavano sempre più numerosi ed erano temuti dai capi, perché
denunciavano le ingiustizie di una società basata sulla schiavitù e sulla corruzione e
perché rifiutavano di arruolarsi nell’esercito, essendo contrari ad ogni tipo di violenza.
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Il primo imperatore a scatenare una persecuzione contro i cristiani a Roma fu
l’imperatore Nerone nel 64 dC, il quale attribuì a loro la responsabilità di un grande
incendio avvenuto in città: egli fece arrestare e condannare a morte un gran numero di
cristiani, costretti a subire crudelissime torture.
Dopo Nerone, altri 7 imperatori
furono responsabili di gravi persecuzioni:
Domiziano nel 90 dC, Traiano nel 107, Marco Aurelio tra il 165 e il 177, Settimio
Severo nel 202, Decio nel 250, Valeriano nel 258 e infine Diocleziano tra il 303 e il 305.
Nonostante le persecuzioni, che durarono per circa 200 anni, il numero dei cristiani
continuò a crescere e il cristianesimo a diffondersi sempre di più tra tutti i ceti sociali.
Tertulliano (155-220 dC), uno scrittore cristiano di Cartagine scrisse:
“Ogni volta che ci uccidete noi diventiamo di più.
Il sangue dei cristiani è un seme.”
L’imperatore Costantino
Con il passare del tempo, gli imperatori romani cominciarono a riconoscere
l’importanza della nuova religione cristiana: fu così che l’imperatore Costantino, nel 313
dC, concesse la libertà di professare qualsiasi religione.
Con l’Editto di Milano del 313 molte cose cambiarono: furono costruite chiese,
ospedali e orfanotrofi, gli schiavi acquisirono alcuni diritti, la domenica divenne il giorno di
festa e di riposo e furono aboliti i sanguinari combattimenti tra gladiatori.
Costantino si era avvicinato a poco a poco alla Chiesa cristiana e, specialmente
grazie all’influenza di sua madre Elena, molte sue leggi furono ispirate ai principi della
morale cristiana; sulle monete e sugli scudi dei soldati era incisa una sigla formata da una
x e una p incrociate: le prime due lettere del nome Cristo in greco.
Nel 320 l’imperatore fece erigere la prima basilica di San Pietro, nel 326 spostò la
capitale dell’impero a Costantinopoli (l’antica Bisanzio, oggi Istanbul in Turchia) dove
l’anno prima, nel 325, Costantino aveva indetto e presieduto il Concilio di Nicea,
importante per la formulazione del Credo (detto anche Simbolo o Professione di fede).
Costantino fu battezzato appena prima della sua morte che avvenne nel 337.
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Nel 380, l’imperatore Teodosio, con l’Editto di Tessalonica, proclamò il Cristianesimo
religione di stato.
Dall’Editto di Costantino del 313 dC:
“Riteniamo necessario concedere ai cristiani e a tutti gli altri
la facoltà di seguire la religione che hanno scelto. Ciascuno è
libero di praticare la religione che più gli piace.”
Dall’Editto di Teodosio del 380 dC:
“Tutti devono seguire la religione che l’apostolo Pietro ha
insegnato ai Romani. Chi segue questa norma sarà chiamato
Cristiano; gli altri incorreranno nei castighi divini e nelle
nostre punizioni.”
Le catacombe e i simboli del Cristianesimo
A differenza di una convinzione molto diffusa che
riteneva che le catacombe romane fossero luoghi segreti
di rifugio e di preghiera dei primi cristiani perseguitati, è
oggi provato, da fonti storiche documentate che, fin dal
loro primo apparire, le catacombe furono semplicemente
luoghi di sepoltura.
L’amministrazione romana voleva, per motivi igienici
ed organizzativi, che i cimiteri fossero situati fuori dalle
mura della città, extra pomerion, e che i proprietari dei
terreni fossero registrati.
I cristiani, generalmente appartenenti a ceti sociali
umili, non potendo acquistare grandi appezzamenti di terreno, potevano però, come tutti i
cittadini romani, dopo aver dichiarato i loro nomi, scavare in profondità ed aumentare così
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i “posti” a disposizione per le salme. Le catacombe, quindi, non avrebbero potuto essere
luoghi segreti, anche perché i grandi cumuli di terra degli scavi erano certamente visibili e
comunque nessuno avrebbe potuto soggiornarvi a lungo per nascondersi o per pregare a
causa della mancanza di luce e di ossigeno oltre che per l’odore di decomposizione.
Solo in alcuni casi e in alcune occasioni, le catacombe divennero luogo di riunione e di
culto e forse anche di rifugio.
Sulle pareti delle catacombe, ancora oggi, si possono
vedere e decifrare i molti simboli del cristianesimo delle origini, tra i quali il “pesce” simbolo
di Gesù Cristo.
Nella lingua greca, le lettere che compongono la parola “pesce”, Jchthys, corrispondono
all’acronimo, ossia alle iniziali delle parole della frase in greco che, tradotta in italiano,
significa “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore”:
Jesus (Gesù),
Christos (Cristo),
Theou (di Dio),
Yios (Figlio),
Soter (Salvatore)
L’ancora: è simbolo di speranza, ricorda
L’agnello: ricorda il sacrificio di Gesù
la croce.
morto innocente.
La nave: è simbolo della Chiesa di Cristo.
La croce: ricorda che Gesù ha donato la
vita per gli uomini.
Il monogramma: sono le prime lettere
della parola Cristo in greco, X e P
incrociate (Χριστός = Xristós)
α e Ω: l’alfa e l’omega, la prima e l’ultima
lettera dell’alfabeto greco, indicano che
tutto inizia e finisce in Cristo.
L’uva: è simbolo del vino e del sangue di
Gesù.
Il buon pastore: è Gesù che si prende
cura del gregge che è il suo popolo.
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mondo” - Percorso Azzurro
VERIFICA DI RELIGIONE
del..........................
“La Chiesa si diffonde nel mondo”
Classe Quinta .......... di ...............................................
Cognome.....................................................
Nome......................................
1. Che cosa significa la parola “martire”? Chi è un “martire”?
2. Chi fu e come morì il primo martire cristiano?
3. In quali libri del NT troviamo informazioni sulla vita e sul pensiero di San
Paolo?
4. Racconta, in breve, i fatti determinanti della vita di San Paolo.
5. Perché gli imperatori romani perseguitarono i cristiani?
6. Ricordi il nome di qualche imperatore che perseguitò i cristiani?
7. Quanto durarono le persecuzioni contro i cristiani?
8. Perché ad un certo punto della storia, i cristiani non furono più
perseguitati?
9. Che cosa erano le catacombe?
10. Ricordi qualche simbolo del cristianesimo delle origini e il loro significato?
11. Domanda facoltativa:
Perché il “pesce” è simbolo di Gesù Cristo e del Cristianesimo?
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