CENNI SULLA REGIONE CALABRIA La Calabria è la regione più meridionale dell’Italia peninsulare. Amministrativamente è divisa nelle cinque province di Catanzaro (capoluogo di regione), Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia. Anticamente in età classica, allorché la regione era denominata Brutium, il nome Calabria designava il Salento o Penisola Salentina, cioè la parte sud-orientale dell’attuale Puglia. Nel VII sec., durante la dominazione bizantina, il termine Calabria fu trasferito dal Salento al Bruzio e designò dapprima l’intera penisola calabra a Sud del corso del fiume Sinni, poi il territorio a mezzogiorno del massiccio centrale del Pollino. In età medievale fu divisa amministrativamente in Citerione e Ulteriore, a loro volta variamente suddivise nei vari momenti storici. I termini Citerione (Cosenza) e Ulteriore (Catanzaro e Reggio) restarono in uso fino all’inizio del nostro secolo. La Calabria dal punto di vista storico-culturale può essere assimilata ad un laboratorio vivente di etnie, di stratificazioni storiche di miti e leggende succedutesi nel corso dei secoli. Da questa diversità deriva la straordinarietà di questa regione, non solo geografica, ma anche e soprattutto umana. La struttura morfologica della Calabria è piuttosto complessa. I rilievi, quasi sempre separati da valloni, sono molto antichi, se si esclude il gruppo calcareo mesozoico del Pollino, e costituiti da formazioni rocciose in massima parte intrusive o sedimentarie, spesso metamorfosate. Al confine con la Basilicata si erge il massiccio del Pollino, che culmina a 2267 m nella Serra Dolcedorme, spingendo a SW le sue propaggini fino all’insellatura del Passo dello Scalone (740 m). Qui si chiude l’Appennino Lucano ed inizia quello Calabro. Per la forma allungata della penisola e la disposizione dei rilievi, i fiumi non hanno generalmente un notevole sviluppo se si accentuano il Crati e il Neto dalla parte Ionica e il Savuto e il Lamato dalla parte Tirrenica. Gli altri corsi d’acqua sono assai più brevi, hanno regime torrentizio e scorrono entro alvei ciottolosi, per gran parte dell’anno asciutti. I laghi principali sono quelli di sbarramento artificiale di Cecita, Arvo, Ariamacina e Ampollino, sull’altopiano della Sila. Il clima è mediterraneo nelle fasce costiere, con inverni miti e piovosi ed estati calde e asciutte. Le precipitazioni sono abbondanti nelle aree più elevate, specialmente in quelle del versante tirrenico, ma si riducono sensibilmente fino a valori modesti nelle pianure e nelle costiere cimose. La popolazione vive in prevalenza (85%) accentrata nelle aree pianeggianti e di mezza montagna, dove sono più favorevoli le condizioni di vita, specialmente nel Vallo del Crati, sul versante tirrenico della Catena Costiera, nell’istmo tra la Sila e le Serre, nella Piana di Gioia Tauro, sulla cimosa costiera dello Stretto di Messina e ai margini del Poro e delle Serre. L’ingente flusso migratorio diretto verso le regioni più industrializzate del nord Italia e verso quelle dell’Europa Centrale è cessato negli ultimi anni e dal 1983 si registra un rientro, specie dall’estero, come segno di crisi e perdita di lavoro là dove era diretta l’emigrazione. Complessi fattori storici e geografici hanno ostacolato in passato e rallentato tuttora lo sviluppo armonico dell’economia calabrese. L’emigrazione è insieme conseguenza di una situazione di pesante stasi produttiva e anche causa delle difficoltà in cui si dibatte l’economia regionale. Nel quadro dell’economia calabrese l’agricoltura, favorita anche dalla riforma agraria, dall’introduzione di colture più redditizie e dall’impiego sempre maggiore di macchine e di fertilizzanti chimici, ha un ruolo di primaria importanza. Si producono in prevalenza cereali, ortaggi, uva da vino, olive, olio d’oliva, agrumi (fra cui il bergamotto), patate, barbabietole da zucchero. Un certo interesse ha lo sfruttamento del bosco, mentre la pesca e l’allevamento del bestiame hanno un’importanza secondaria. L’industria è presente principalmente nel settore alimentare e in minor misura in quello chimico, metalmeccanico e cartario con impianti ubicati per lo più nei centri maggiori. Il turismo presenta ottime prospettive di sviluppo, ma è ostacolato seriamente dalla posizione periferica della regione e dall’insufficienza delle vie di comunicazione stradali e ferroviarie. Nonostante ciò, la Calabria è una regione in cui il turismo si manifesta in tutte le sue forme, data la contemporanea presenza di diversificazioni territoriali, culturali ed artistiche. Negli ultimi anni si sta diffondendo in Calabria l’agriturismo legato alle ricchezze ambientali del territorio e alla valorizzazione delle aree interne, diffondendo in modo più efficace la conoscenza dei prodotti agricoli calabresi.