Stagione 2014/2015
tradizione (e) tradimenti
STAGIONE 2014/2015
tradizione (e) tradimenti
il teatro è fatto di…
Con l‟apertura di questa nuova stagione sono passati tre anni da quando
l‟Accademia dei Filodrammatici ha deciso di gestire direttamente, oltre alla scuola, anche il
teatro di sua proprietà, confermando e ampliando il sostegno al progetto Tradizione e
Tradimenti iniziato qualche anno prima. Questo lavoro di consolidamento interno è servito
a sostenere una proposta di spettacoli sempre più riconoscibile e vicina all‟idea di sala
teatrale che immaginavamo. Una proposta che aveva come primo obiettivo quello di
reinventare una direzione e vocazione artistica per questa storica sala teatrale, costruendo
un cartellone incentrato sulla drammaturgia contemporanea, principalmente inedita, e
sull‟adattamento di testi classici a uso del contemporaneo.
Siamo partiti dalla convinzione che il Teatro Filodrammatici non dovesse essere un
semplice contenitore di spettacoli ma dovesse assumersi il ruolo di cassa di risonanza di
un percorso artistico che combinasse intrattenimento e approfondimento.
Dato che l‟Accademia ha saputo innovare la sua bi-centenaria tradizione
pedagogica, diventando, tra le tante iniziative, uno dei fondatori del network europeo
École des Écoles (ecoledesecoles.eu), il Teatro doveva seguire lo stesso processo di
crescita. Ecco allora la necessità di una proposta creativa che offrisse al pubblico
spettacoli incentrati sull‟oggi, con un linguaggio innovativo ma allo stesso tempo
accessibile, e un‟attenzione privilegiata alle nuove generazioni.
In quest‟ottica le linee guida che hanno visto nascere Tradizione e Tradimenti sono
diventate la nuova identità del Teatro Filodrammatici.
Approfondimento e intrattenimento sono infatti i principi cui si riferisce una continua
attività di produzione di TESTI CONTEMPORANEI STRANIERI E ITALIANI, in molti casi
inediti, grazie anche alla presenza di un drammaturgo interno di riferimento. Oggi alcuni di
quei testi, oltre a essere messi in scena dalla nostra compagnia, iniziano un loro percorso
indipendente anche in produzioni estere.
L‟energia e la creatività di nuovi gruppi trova spazio nel PROGETTO RESIDENZA,
grazie al quale promuoviamo un approccio creativo e imprenditoriale al fare teatro,
scegliendo una giovane compagnia cui affidare uno spazio in stagione dove far
esperienza sia artistica che organizzativa.
Mentre l‟attenzione che dedichiamo nel costruire un dialogo col pubblico che sia
sempre più diretto e fattivo, ha preso forma nel progetto FRESH EYES, inedito per l‟Italia,
che anche quest‟anno vedrà un gruppo scelto di persone partecipare alla fase finale di
allestimento di una nostra produzione, fornendo un punto di vista “fresh” sul lavoro svolto,
così da facilitare la finalizzazione dello spettacolo.
Sempre sulla scia di una programmazione aperta alle contaminazioni e al
confronto, siamo felici di confermare per la terza stagione consecutiva il festival ideato e
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organizzato in collaborazione con CIG Centro d‟Iniziativa Gay – Comitato Provinciale
Arcigay Milano: ILLECITE VISIONI, con la direzione artistica di Mario Cervio Gualersi.
Infine, la vocazione alla contemporaneità trova anche in questa stagione la sua
massima sintesi col progetto CON_TESTO che nel 2015, tra le proposte di ExpoinCittà,
vedrà, per la nottata di delirio organizzato più sorprendente degli ultimi anni, la presenza di
5 drammaturghi provenienti da 5 diversi paesi stranieri.
Questo è quello che facciamo grazie a tutte le professionalità che a vari livelli, ogni
giorno, lavorano per rendere possibile questo progetto. Ora se voltate pagina potrete
scoprire quello che succederà in Tradizione e Tradimenti 2014/15 grazie anche alla
collaborazione di tutti gli artisti che animeranno insieme a noi la prossima stagione.
Buon proseguimento e fatevi il Filo!
La Direzione Artistica
Tommaso Amadio e Bruno Fornasari
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CALENDARIO DEGLI SPETTACOLI
23 OTT. / 02 NOV. 2014 [progetto residenza]
IL GIARDINO
DEI CILIEGI
di Anton P. Cechov
regia Benedetto Sicca / Teatro Ma
06 / 09 novembre 2014
FESTIVAL ILLECITE//VISIONI
direzione artistica Mario Cervio Gualersi
11/16 NOV. 2014 [prima nazionale]
COCK
di Mike Bartlett
regia Silvio Peroni
20/30 NOV. 2014
BRUTTO
di Marius von Mayenburg
regia Bruno Fornasari
02/07 DIC. 2014
DUE DONNE
CHE BALLANO
di Josep M. Benet i Jornet
regia Francesco Brandi
11/18 DIC. 2014 [prima nazionale]
PICCOLE CATASTROFI
con Paolo Nani
regia Valentino Dragano
19/21 DIC. 2014
LA LETTERA
con Paolo Nani
regia Nullo Facchini
27 DIC. 2014 / 04 GEN. 2015
MATTIA: A LIFE-CHANGING
EXPERIENCE
di Bruno Fornasari
ispirato a Il fu Mattia Pascal di Luigi
Pirandello
13/18 GEN. 2015
NOTTURNO
LA RAGIONE AL SONNO
drammaturgia e regia Filippo Renda
liberamente tratto da La casa del sonno
di Jonathan Coe
27 GEN. / 01 FEB. 2015 [prima nazionale]
ALBANAIA
mise en espace Bruno Fornasari
da un testo di Augusto Bianchi Rizzi
con Tommaso Amadio
scene e costumi Erika Carretta
03/08 FEB. 2015
[spettacolo vincitore del Premio Sonia
Bonacina di teatro in-folio]
QUESTA IMMENSA NOTTE
di Chloë Moss
regia Laura Sicignano
05/08 MAR. 2015
CE NE ANDIAMO PER NON DARVI ALTRE
PREOCCUPAZIONI
regia Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
da un‟immagine di L’esattore
di Petros Markaris
08 MAR. - 12 APR. e 17 MAG. 2015
IRA IN OTTAVO
MUSIC SHOW
con Ottavo Richter e Ira Rubini
10/15 MAR. 2015
REALITY
regia Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
dal reportage Reality di Mariusz Szczygiel
24/29 MAR. 2015
VA PENSIERO CHE IO
ANCORA TI COPRO LE SPALLE
Atto unico in 6 quadri e canzoni
di Giuseppe Vincenzi
regia Dario De Luca
07/24 MAG. 2015 [prima nazionale]
N.E.R.D.S.
di Bruno Fornasari
con Tommaso Amadio
(cast in via di definizione)
scene e costumi Erika Carretta
08 GIU. 2015
CON_TESTO
TEATRO IN TEMPO REALE
ideato da Bruno Fornasari
in collaborazione con Tommaso Amadio
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[progetto residenza]
prima nazionale
23 ottobre / 2 novembre 2014
IL GIARDINO DEI CILIEGI
di Anton Cechov | regia Benedetto Sicca
con Riccardo Buffonini, Sonia Maria Teresa Burgarello, Sara Drago, Mauro
Lamantia, Giancarlo Latina, Luigi Maria Rausa, Beppe Salmetti, Carla Stara
produzione Teatro Ma / Ludvig con il sostegno di Teatro Filodrammatici
"Il giardino dei ciliegi", la più lirica delle opere teatrali di Cechov, nacque tra il 1902 e il
1903. La vicenda di Ljubov' Andreevna Ranevskaja e della sua famiglia rispecchia la crisi
di una società, la decadenza di una classe, l'affermazione di un'altra, quindi una
trasformazione di mentalità e il delinearsi di un nuovo sistema di valori. La pièce attraversa
con precisione maniacale quelle estreme condizioni umane, tanto care allo scrittore,
pregne di idealismo, di frustrazione, di sacrificio in funzione di un benessere avvenire, e
ancora "la sofferenza del mutamento", qualcosa che fatalmente accomuna tutti, giacché al
fondo di ogni trasformazione si affaccia per ognuno di noi, inevitabile, l'interrogativo sul
senso ultimo delle cose. Uno dei testi più rappresentati di A. Cechov merita oggi un
percorso di riscoperta che giustifichi la stessa messa in scena. Temi importanti come
l‟emancipazione dei servi, il tracollo della borghesia e la consequenziale perdita di
proprietà, che emergono lampanti ad una prima lettura del Giardino dei ciliegi, aprono
anche ad un‟indagine su tutte quelle che sono le dinamiche umane che avvengono tra i
personaggi dell‟opera che li subiscono. Pare infatti, che ogni personaggio abbia come
obiettivo per l‟intera durata dell‟opera, quello di non accettare li cambiamento. Tema
centrale del lavoro, diventa quindi il “non detto”. Ogni personaggio, in difesa del proprio
passato, attua, quasi naturalmente, una sorta di trasfigurazione della realtà che gli
permetterà di rinviare più possibile l‟imminente discesa nella scala gerarchica della vita.
Il regista Benedetto Sicca ha lavorato con la compagnia attraverso una serie di tappe laboratoriali
con l‟intento di raccontare il classico chechoviano in rapporto alla crisi di valori della società
odierna.
Con “Il giardino dei ciliegi” oggi noi vogliamo raccontare la condizione di migliaia di famiglie, di
nuovi e vecchi poveri, che per vergogna, per indole e per ignoranza, sprofondano nelle mani di chi,
senza scrupoli, approfitta del disagio economico prodotto dalla crisi. I personaggi del Giardino
sembrano sordi che cercano di dialogare tra loro. Sembra che Cechov stesso voglia dire, gridare,
ai personaggi di fare qualcosa per salvarsi, salvo gettarli da una rupe di eventi e lasciarli ruzzolare,
senza dignità, verso il fondo delle proprie miserie. Lo stare cechoviano è lo stare di un‟intera
società, che, depressa e ansiosa, non può permettersi il pane, ma gioca alla lotteria. Con “Il
giardino dei ciliegi” vogliamo raccontare di famiglie che spesso non sono in grado di proteggersi
dagli agenti esterni, specialmente se colpite da tragedie inaudite, come la perdita di un figlio.
Famiglie che sembrano togliere ogni concretezza allo sguardo sulle cose concrete della vita per
involvere fino al fallimento economico e all'implosione affettiva. (Benedetto Sicca)
L‟Associazione Culturale Teatro Ma nasce a Milano nel 2011, fondata da dieci soci, tutti attori
diplomati all‟Accademia dei Filodrammatici. Uniti dalla passione, dalla formazione comune e dalle
soddisfazioni ottenute dal lavoro d‟insieme all‟interno dell‟Accademia, decidono di formare
un‟associazione per utilizzare a pieno il loro affiatamento e per dar vita a un progetto teatrale
indipendente che abbia come scopo la diffusione della cultura anche attraverso la sperimentazione
e la ricerca di nuovi linguaggi. Supportati dal Teatro Filodrammatici che li accoglie, da questa
stagione, in una residenza biennale fornendo loro gli spazi e il supporto per la realizzazione delle
loro produzioni, presentano lo spettacolo Il Giardino dei ciliegi.
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[prima nazionale]
11 / 16 novembre 2014
COCK
di Mike Bartlett | traduzione Noemi Abe
con Margot Sikabonyi, Enrico Di Troia, Fabrizio Falco, Jacopo Venturiero
regia Silvio Peroni | produzione Mobilità delle arti
John è in pausa di riflessione con il suo compagno, con cui convive da molti anni,quando
incontra per caso la ragazza dei suoi sogni…
La pièce di Mike Bartlett presenta uno sguardo candido e scanzonato sulla sessualità di
un uomo e sulle difficoltà che emergono quando questi improvvisamente si rende conto di
dover affrontare una scelta. Cock esamina la natura ambivalente delle emozioni, dei
sentimenti, delle relazioni, e il conflitto fondamentale tra naturalità e possibilità di scelta.
Spogliando la scena di qualsiasi elemento descrittivo, la regia si concentra sul dialogo
incalzante e provocatorio dei personaggi, mettendo in luce questioni e conflitti sociali, di
classe, di genere e tra diverse generazioni. Quello che interessa non è la tormentata
bisessualità che fa da sfondo al dramma, quanto l'indecisione paralizzante che deriva dal
non sapere chi si è veramente; ironia della sorte, il protagonista John, è l'unico
personaggio ad avere un nome, ma è la sua mancanza di identità precisa a mandare tutti
in testacoda: il risultato è dolorosamente forte e molto spesso comico.
L‟anteprima di Cock, sotto forma di mise en espace è stata presentata a TREND nuove
frontiere della scena britannica – XI edizione, rassegna a cura di Rodolfo Di Giammarco
Mike Bartlett é nato il 7 Ottobre 1980 a Oxford.
Cock è stato messo in scena la prima volta nel novembre 2009 al Royal Court Theatre di Londra e
nel 2010 ha vinto l'Olivier Award per l'eccezionale successo ottenuto. Bartlett ha vinto, inoltre, il
premio Old Vic Nuove Voci con “Artefacts ”, i premi Guild Tiniswodd e Imoson per "Not Talking" ed
è stato il "Pearson Playwright" al Royal Court Theatre nel 2007. La sua opera “Earthquackes In
London” è stata messa in scena per la prima volta al National Theatre.
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20 / 30 novembre 2014
BRUTTO
di Marius von Mayenburg traduzione Umberto Gandini
regia Bruno Fornasari
con Tommaso Amadio, Mirko Ciotta, Michele Radice, Cinzia Spanò
scene e costumi Erika Carretta
produzione Teatro Filodrammatici
SPETTACOLO INSERITO IN INVITO A TEATRO
BRUTTO di Marius von Mayenburg è una satira feroce sullo straniamento che si vive oggi
in rapporto al proprio aspetto e al proprio corpo.
Lette lavora per Scheffler come inventore. Sicuro di partecipare a una convention per la
presentazione di un suo brevetto, scopre invece di essere stato sostituito da Karlmann, il
suo assistente, per il semplice fatto di essere troppo brutto.
Perché nessuno gliel‟ha mai detto prima? Perfino sua moglie Fanny è costretta ad
ammettere d‟averlo sempre considerato orrendo, ma d‟averlo amato comunque,
nonostante questo.
L‟unica scelta possibile, per rimediare a un aspetto così disastroso, sembra essere quella
di un radicale intervento chirurgico. L‟operazione riesce, ed ecco che, inaspettatamente,
Lette diventa bellissimo. Il chirurgo che l‟ha operato lo usa come testimonial del proprio
talento plastico e il suo capo ne fa un‟icona aziendale per attrarre donne ricche e disposte
a diventare solide azioniste. Ma la cosa non dura a lungo.
Marius von Mayenburg, spingendosi fino al grottesco, mette la società davanti ad uno
specchio che ne mostra vanità e superficialità delle relazioni. Il tutto amplificato
teatralmente dal fatto che quattro attori recitano otto ruoli diversi, senza sostanziali
cambiamenti nei loro volti.
Il risultato finale è quello di una brillante commedia degli equivoci, un‟efficace satira
sociale intorno a temi come quelli dell‟identità, del conformismo e della relatività del
successo.
Marius von Mayenburg è uno degli autori tedeschi più rappresentati al momento, e non solo in
Germania. Autore in residenza e dramaturg alla Schaubühne di Berlino, ha una modalità di
scrittura poetica ma asciutta, permeata di un realismo portato alle sue estreme conseguenze, che
gli ha assicurato un posto tra i drammaturghi più interessanti a livello europeo.
“Un testo scivoloso e affascinante che Bruno Fornasari orchestra come una secca
partitura antinaturalistica[…]. Ai quattro protagonisti il complesso compito d‟interpretare
ruoli diversi senza trucchi né cambi costume. Chapeau al Teatro Filodrammatici per la
coerenza del lavoro sulla drammaturgia contemporanea.” Sara Chiappori – la Repubblica
“Tommaso Amadio e gli altri attori danno vita ad un perfetto meccanismo scenico con
enorme aderenza, tempi perfetti, massima intensità in ogni istante, fino al paradossale
finale.” Ilaria Angelone – Hystrio
“Uno spettacolo che rapisce e che come sempre, alla maniera “fornasariana”, fa ridere
amaramente.” Patrizia Pertuso – Metro
“Un lavoro di grande sottigliezza pur raccontato in modo brillante con momenti nei quali si
ride con gusto.” Ilaria Guidantoni - saltinaria.it
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02 / 07 dicembre 2014
DUE DONNE CHE BALLANO
di Josep M. Benet i Jornet
con Maria Grazia Sughi, Eleonora Giua | regia Francesco Brandi
costumi Adriana Geraldo |luci Loïc François Hamelin
allestimento a cura di Equipe tecnica del Teatro Stabile della Sardegna
produzione Teatro Stabile della Sardegna
Una donna anziana e una giovane chiamata a farle da badante. Tutte e due schive,
energiche, sarcastiche ed eroiche. Si odiano e si detestano perché sono simili, perché
ognuna ha bisogno dell'altra, e, nella solitudine delle rispettive vite, sono l'una per l'altra
l'unica presenza confortevole. Consumano le poche ore alla settimana che passano
insieme becchettandosi, pungendosi e confessando di sé quello che solo a un estraneo si
riesce a confessare.
Ballano. Ballano la danza dell'esistenza dura e difficile di chi porta dentro una sofferenza
ma fuori esibisce un‟ immagine di forza e autosufficienza. E per questo ballo non ci sono
cavalieri, non ci sono uomini possibili, non ci sono mariti, padri o figli ad accompagnarle.
Ma solo due donne che ballano. Una minuscola storia come tante ne accadono nei grandi
condomini di qualsiasi città, un microcosmo, un ecosistema esistenziale, che attraverso la
scrittura di Benet I Jornet diventa un modo gentile, amaro e profondamente ironico di
raccontare un' intera società, in cui le persone difficili e scomode sono estromesse e
confinate ai margini, ad affrontare in solitudine la pista da ballo del proprio destino.
(Francesco Brandi)
Maria Grazia Sughi, attrice e Presidente del Teatro Stabile della Sardegna, inizia la sua carriera
al Piccolo di Milano. Giorgio Strehler la sceglie per lo spettacolo Estate e fumo con Lilla Brignone,
Gianni Santuccio e Valeria Moricone. Nel 1982 viene chiamata dal Teatro Stabile della Sardegna
per lo spettacolo I Dattilografi e Notte di Pinter, regia di Marco Parodi. Negli ultimi anni ha recitato
in Assemble condominiale, regia di Francesco Brandi e Riccardo III, regia di Stefano Massini.
Eleonora Giua, attrice, figlia d‟arte, nata e cresciuta artisticamente grazie alla costante
collaborazione con il Teatro Stabile della Sardegna, ha lavorato con diversi registi tra cui
Francesco Brandi, Enzo Vetrano e Stefano Randisi.
Francesco Brandi, autore e regista, da 20 anni collabora con compagnie italiane ed estere.
Josep Maria Benet i Jornet, nato nel 1940, è considerato uno dei massimi autori del teatro
spagnolo contemporaneo e il padre del teatro catalano. Ha influenzato almeno due generazioni di
autori catalani, ha ricevuto numerosi riconoscimenti e le sue opere sono state rappresentate in
Europa, in Argentina e negli Stati Uniti.
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[prima nazionale]
11 / 17 dicembre 2014
PICCOLE CATASTROFI
con Paolo Nani
ideazione Paolo Nani, Valentino Dragano | regia Valentino Dragano
consulenza creativa Nullo Facchini | musiche ed editing del suono Oliver Nani,
Valentino Dragano, Thomas Dinesen |scenografia e costumi Julie Forchhammer
consulenza scenografica Sara Topsøe-Jensen | tecnica e costruzioni Per Aagaard
co-produzione Paolo Nani Teater e Carte Blance
Il Teatro Filodrammatici ospita, per il quarto anno consecutivo, Paolo Nani. Il comico
italiano di origine ferrarese, è considerato uno dei maestri contemporanei a livello
mondiale del teatro fisico o non-verbale.
La vita è una strada disseminata di Piccole catastrofi, di imprevisti. Il teatro invece è
controllo totale della scena, del corpo, della voce... Il punto di contatto tra vita e teatro
diventano allora proprio gli incidenti, ciò che sfugge al calcolo ed alla premeditazione e
che può volgere tutto in disastro o in liberazione dai limiti della noia quotidiana. L‟attore in
scena diventa allora oggetto di tutte le sciagure che possono affliggere uno spettacolo
teatrale, la distruzione del mixer, la perdita dei trucchi di scena, la ribellione dei microfoni...
dando vita così per contrasto ad un pezzo di bravura attoriale irresistibile... Questo metateatro brillante e sagace, crea, come spesso nel lavoro di Paolo Nani, una maschera
difficile da dimenticare, in miracoloso equilibrio tra divertimento, commozione, intelligenza
e puro virtuosismo.
18 / 21 dicembre 2014
LA LETTERA
con Paolo Nani | regia Nullo Facchini
La Lettera è un piccolo miracolo di precisione scenica e talento, un vero e proprio
“Bignami” del teatro comico, è in tour da 20 anni in tutto il mondo: l‟hanno vista in
Groenlandia, in Argentina, in Spagna, in Norvegia e in Italia. Lo spettacolo, realizzato da
Nani del 1992, ha vinto il 1° Premio United Slapstick di Francoforte e il 1° Premio Roner
SurPris 2005 di Carambolage, Bolzano. È un tema con 15 variazioni, ispirato a “Esercizi di
stile” di Raymond Queneau. Solo sul palco, con un tavolo e una valigia di oggetti, riesce a
dare vita a delle microstorie tutte con la medesima trama ma interpretate ogni volta in
modo diverso.
Il tema de “La Lettera” è molto semplice: un uomo entra in scena, si siede a un tavolo,
beve un sorso di vino che però sputa, chissà perché, contempla la foto della nonna e
scrive una lettera. La imbusta, la affranca e sta per uscire quando gli viene il dubbio che
nella penna non ci sia inchiostro. controlla e constata che non ha scritto niente. Deluso,
esce. Tutto qui. (Paolo Nani)
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27 dicembre 2014 / 4 gennaio 2015
MATTIA: A LIFE-CHANGING EXPERIENCE
ispirato a Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello
drammaturgia e regia Bruno Fornasari
con Tommaso Amadio, Marta Belloni, Matthieu Pastore,
Valeria Perdonò, Michele Radice
movimenti/vocals Marta Belloni | scene e costumi Erika Carretta
produzione Teatro Filodrammatici
SPETTACOLO INSERITO IN INVITO A TEATRO
Se all'inizio del secolo scorso Pirandello ci raccontava la storia di un uomo che, grazie a
una serie di coincidenze, ritrovava una nuova identità e una nuova vita, oggi le cose
sembrano molto diverse. Il tema del ricostruirsi un'esistenza nuova di zecca resta attuale
come allora, ma i Mattia Pascal di oggi scompaiono senza lasciare tracce, pianificando
con cura la propria fuga e creandosi una nuova identità. Gli esperti li chiamano runaway,
un fenomeno in crescita anche nel nostro paese. Nel 2012 il Commissario Straordinario
del Governo per le persone scomparse dichiarava che “Gli allontanamenti volontari
acclarati, legati ai più disparati motivi, costituiscono tuttora la categoria di scomparsa più
ricorrente”.
Perché qualcuno decide di scomparire? Forse i MATTIA sentono la propria vita come una
gabbia soffocante in cui la loro identità, fragile a causa delle etichette cui deve sottostare,
decide di ribellarsi e reagire con un‟azione radicale.
Ma come fare a scomparire e crearsi una nuova vita nell‟era digitale?
Per Mattia Pascal, oggi, le cose sarebbero un po‟ più complicate: programmi televisivi,
social network, acquisti online, dati fiscali, bancomat, anche le carte punti al supermercato
dicono tutto di noi e la nostra tracciabilità diventa totale nell‟era del mercato delle identità.
Se un MATTIA volesse cambiare vita oggi, sapendo che qualcuno potrebbe mettersi a
dargli la caccia, sparire diventerebbe un‟impresa da preparare con cura.
MATTIA: A LIFE CHANGING EXPERIENCE ci racconta il tentativo di questa impresa, un
viaggio di sola andata, una sfida epica in cui la posta in palio è cercare di trasformare chi
siamo in chi vorremmo essere.
“Ricercato nella struttura drammaturgica, efficace nel risultato a incastro che costringe il
pubblico ad assecondare il crescendo di tensione. Agile il bel quintetto di attori con
Tommaso Amadio nel ruolo del protagonista. Uno spettacolo intelligente.” Sara Chiappori
– la Repubblica
“Spettacolo inconsueto e sorprendente, scritto e diretto da Bruno Fornasari, molto ben
reso sulla scena dalla compagnia del Teatro Filodrammatici.” Ilaria Angelone – Hystrio
“Lo spettacolo punta tutto sull‟opposizione „nascita – rinascita‟[…]. Gli attori „giocano‟ con
gli spettatori passando senza alcun problema da registri basati sull‟ironia a toni più intimisti
creando un ottimo lavoro di gruppo.” Patrizia Pertuso – Metro
“Ci sono molti motivi per suggerire uno spettacolo. Alcuni si riferiscono allo spettacolo
stesso, altri a riflessioni che possono scaturire dalla visione. In questo caso entrambi,
perché si tratta di uno spettacolo ben architettato.” Renzo Francabandera paneacquaculture.net
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13 / 18 gennaio 2015
NOTTURNO
La ragione al sonno
liberamente tratto da La casa del sonno di Jonathan Coe
drammaturgia e regia Filippo Renda
con Alice Redini, Filippo Renda, Irene Serini
scene, grafica e costumi Eleonora Rossi
musiche originali Patrizia Rossi | disegno luci Marco Giusti
produzione CRASC con il sostegno di Ludwig e Idiot Savant
La Dottoressa Cleo Madison è una psicologa e lavora in un centro specializzato in
patologie del sonno. Sarah T. è un‟ex insegnante, narcolettica, allontanata dal suo istituto
perché sorpresa a dormire durante una lezione che, durante gli attacchi di sonno, non
distingue il sogno dalla realtà. In cura da un analista scopre che questo problema è
riconducibile a una “reazione biologica alla repressione di un desiderio”.
Infine c‟è Robert, un ragazzo innamorato pronto a fare qualsiasi cosa per amore.
Notturno ha tra i suoi principali desideri, quello di creare un‟interazione tra palco e platea
leggermente inconsueta; infatti una delle caratteristiche della messa in scena sarà che
raramente la platea verrà completamente oscurata; questo perché oltre che vedere e
sentire il pubblico possa anche scrivere: all‟ingresso gli spettatori riceveranno, insieme al
biglietto d‟entrata, dei fogli e una penna; sui fogli un invito a prendere appunti, a segnare
qualunque indizio si riesca a carpire per provare a ricostruire il giallo prima che questo si
consumi. Così la platea diverrà un‟assemblea di investigatori, stimolati nel loro spirito
analitico e invogliati a divorare la trama in tutti i suoi tasselli e quindi ad avere un
atteggiamento attivo ma divertito verso la messa in scena.
Alla lettura del romanzo di Jonathan Coe il primo dato che ha stuzzicato la mia fantasia è lo
straordinario e sapiente utilizzo dell‟intreccio narrativo: in un‟epoca di reiterata (e ormai obsoleta)
decostruzione delle drammaturgie e delle narrative, la scoperta di un autore in grado di modellare
il capitolo a proprio piacimento pur conservandone la natura intrinseca è quantomeno attraente.
Per questo il primo desiderio di questa messinscena è di rispettare la struttura narrativa del testo di
ispirazione, creando un percorso spettacolare che punti alla suspense come elemento di
attrazione empatica tra palco e platea. (…) Altro tema fondamentale di analisi è quello del
linguaggio: “in questa storia si parlerà di linguaggio, dei tranelli che esso ci tende” esordisce il
caustico personaggio dell‟analista. In effetti il linguaggio è una delle cause scatenanti della
disperazione delle due protagoniste; perché l‟utilizzo delle singole parole che organizzano un
discorso non è mai casuale e a volte sono piccoli segnali inconsci di un discorso che verte su altri
temi e vuole rivelare verità che il linguaggio conscio non avrebbe mai il coraggio di rivelare.
(Filippo Renda)
Filippo Renda consegue il diploma d‟attore presso la scuola del Piccolo Teatro di Milano. Affianca
come regista assistente Luca Ronconi, Roberto Rustioni e Bruno Fornasari in Push-up. È inoltre
regista assistente per le ultime produzioni del teatro Elfo Puccini. Da due anni ha intrapreso un
percorso di progettazione culturale con Benedetto Sicca, culminato con gli spettacoli Idiots Lab e Il
Silenzio dei Cassetti. Con Teatro Ma firma regia e drammaturgia dello spettacolo Lucifer‟s Show.
Con la compagnia Idiot Savant da lui fondata firma regia e drammaturgia di Il Marito Smarrito,
Alice Cara Grazia e Shitz Pane, amore e… salame. Quest‟ultimo è vincitore del premio della giuria
Scintille del Festival di Asti, del premio come miglior spettacolo di prosa allo Spoletopen e del
Premio Mariangela Melato per la migliore attrice emergente a Valentina Picello.
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[prima nazionale]
27 gennaio / 1 febbraio 2015
ALBANAIA
da un testo originale di Augusto Bianchi Rizzi
con Tommaso Amadio
mise en espace Bruno Fornasari | scene e costumi Erika Carretta
produzione Teatro Filodrammatici
SPETTACOLO INSERITO IN INVITO A TEATRO
“…ho un figlio che appena si regge ai primi passi. Per lui voglio scrivere questo mio diario
di guerra intessuto fedelmente sui pochi appunti presi quasi ogni giorno nella Campagna
italo-greca (28 ottobre 1940 - 22 aprile 1941), cui io partecipai in qualità di medico di
Compagnia alpina. Per mio figlio vinco quel senso di pudore che ogni combattente prova
al ricordo in pubblico, per lui tento descrivere ciò che spesso è indescrivibile, per lui metto
in pubblico ciò che non può essere del tutto compreso da chi non lo ha vissuto.
A mio figlio vadano queste pagine”.
La guerra d‟Albania – AlbaNaia, come la chiamavano gli alpini – appare una guerra finita
nel dimenticatoio e, il romanzo di Augusto Bianchi Rizzi, nasce dalla necessità di colmare
questa lacuna. Se da una parte però
il suo racconto è un‟appassionata e appassionante cronistoria, di ampio respiro, della
guerra in Albania, dall‟altra è un profondo ed intimo viaggio alla scoperta delle proprie
radici famigliari.
Vittorio Bellei, tenente medico del Battaglione Edolo del 5° Alpini Vittorio, autore del diario
di guerra da cui Augusto Bianchi ha tratto il suo romanzo, era in realtà suo padre. Un
padre mai conosciuto perché sei mesi dopo il suo rientro dall‟Albania, fedele ai suoi ideali,
con suo figlio ancora in fasce, ripartì volontario per il fronte russo da cui non fece più
ritorno.
Questo spettacolo rappresenta un‟occasione di approfondimento storico ma soprattutto
ideologico e morale, dedicato a tutti quei figli che, in modo diverso, si sono fatti carico della
memoria dei padri, soppesandone con rispetto e amore errori e slanci.
Augusto Bianchi Rizzi è commediografo, scrittore e attore. Oltre a svolgere l‟attività di avvocato
specializzato in diritto amministrativo, informatico e dello spettacolo, fin da giovane si esprime nel
teatro e nel cabaret, come interprete e drammaturgo. Con il passare degli anni la scrittura diventa
sempre più la sua attività preponderante, sia in ambito teatrale sia narrativo. Tra i suoi romanzi,
oltre ad Albanaia vi sono Figlio unico di madre vedova, La guerra di Nene e Tre storie quasi
d‟amore, testi nei quali l‟autore ha raccolto parte della sua biografia.
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03 / 08 febbraio 2015
QUESTA IMMENSA NOTTE
di Chloë Moss | traduzione di Eliana Amadio e Laura Sicignano
regia di Laura Sicignano | con Orietta Notari, Raffaella Tagliabue
scene di Laura Benzi | costumi Maria Grazia Bisio
produzione Teatro Cargo
Primo classificato Premio Sonia Bonacina 2014 | Prima edizione
promosso da teatro in - folio
Il ritratto di due donne che provano a ricominciare. Quando Loredana è rilasciata dal
carcere, va alla ricerca della sua amica Mary. Se le due donne in prigione condividevano
ogni cosa, ora la loro amicizia, che un tempo le proteggeva, rischia di soffocare quella
fragile libertà che hanno ritrovato. Anche se sono “fuori”, hanno il carcere nella testa. Due
fragilità che cercano di sostenersi falliranno. Sanno solo mentire per nascondere il lato
peggiore di sé o per proteggerlo. Riescono solo a scannarsi. O forse due donne insieme
riescono a ritagliarsi un piccolo angolo di giardino, dove per un‟ora al giorno batte anche il
sole.
Il carcere nella testa. Anche quando sei fuori, sei marchiata: hai il carcere nella testa. Queste due
donne hanno storie comuni alla maggior parte delle carcerate. Sono vittime assassine, madri
tossicomani o alcoliste; hanno storie infantili di abbandono. Dentro, in prigione, gli è scivolata via la
femminilità: sono diventate fantocci. Nonostante ciò non hanno perso dignità.
Quando escono il mondo le respinge. Per loro il carcere assume una dimensione uterina,
protettiva: è un richiamo, una possibilità di fuga. Non sanno affrontare il mondo perché per loro è
un incomprensibile meccanismo che le stritola. Un mondo insopportabile perché è pieno di
McDonald dove ci sono vecchiette con mani incartapecorite come zampe di passeri che mangiano
un hamburger da sole. E viene voglia di morire. Il monolocale nella periferia della grande città
senza nome dove le due donne si sono rifugiate, uscite di prigione, in realtà non ha pareti. Lì
dentro non sanno far altro che rivivere le relazioni carcerarie. Sono amiche, madre e figlia, amanti,
sorelle, nemiche... il carcere lo hanno nella testa. I loro ritratti sono iper-realistici. Sotto una
spietata lente di ingrandimento appaiono squadernate le loro fragilità. Quelle fragilità che sono
l‟origine delle loro colpe. Unghie tinte da smalto sbrecciato che grattano contro i muri. Muri mentali.
Eppure dentro a queste vite slabbrate, sbandate, sconce e disperatamente perdenti, c‟è ancora
ironia. La capacità di vedersi dall‟esterno, di comprendere il proprio fallimento, ma di riderci su, di
far le pagliacce tra sorrisi e lacrime che colano di rimmel da pochi soldi, ridere a squarciagola,
anche se hai perso un dente per un pugno.
Due fragilità che cercano di sostenersi l‟una con l‟altra non possono che fallire. Due fragilità chiuse
in una stanza fanno solo emergere il lato egoista di sé, per difendersi. Sanno solo mentire per
nascondere il lato peggiore di sé o per proteggerlo. Riescono solo a scannarsi.
O forse no.
O forse due donne insieme riescono a ritagliarsi un piccolo angolo di giardino, in quel monolocale
di periferia, dove per un‟ora al giorno batte anche il sole. (Laura Sicignano)
Chloë Moss è una drammaturga inglese nata nel 1976 a Liverpool. Lo spettacolo Questa
immensa notte (This Wide Night) è stato rappresentato per la prima volta a Londra nel 2008 e in
quest‟occasione la scrittrice ha vinto Susan Smith Blackburn Prize.
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05 / 08 marzo 2015
CE NE ANDIAMO PER NON DARVI ALTRE PREOCCUPAZIONI
ispirato a un‟immagine del romanzo di Petros Markaris L‟esattore
un progetto di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
con Daria Deflorian, Monica Piseddu, Antonio Tagliarini e Valentino Villa
una produzione Planet3 & dreamachine in coproduzione con Teatro di Roma /
Romaeuropa Festival 2013/ 369 gradi in collaborazione con Festival Castel dei Mondi
Punto di partenza e sfondo del lavoro è una immagine forte, tratta dalle pagine iniziali del
romanzo L‟esattore dello scrittore greco Petros Markaris, scritto nel 2011. Siamo nel pieno
della crisi economica greca quando vengono trovate le salme di quattro donne,
pensionate, che si sono tolte volontariamente la vita. “Abbiamo capito che siamo di peso
allo Stato, ai medici, ai farmacisti e a tutta la società – spiegano in un biglietto – Quindi ce
ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni. Risparmierete sulle nostre pensioni e
vivrete meglio”. Come hanno ordito queste quattro donne anziane questo singolare
complotto contro la loro società in crisi? Abbiamo circoscritto il nostro immaginario tra il
momento in cui prendono i sonniferi e quello in cui una ad una lasciano la vita
nell‟immacolato piccolo appartamento di periferia. “Ma chi ce l‟ha fatto fare?” dice una
delle nostre figure alle sue amiche e complici e scoppia in una fragorosa risata mentre è
già distesa sul letto aspettando l‟effetto delle pasticche ingoiate con della vodka, “uno dei
modi più sicuri di fare una morte tranquilla nel sonno”.
10 / 15 marzo 2015
REALITY
ideazione e performance Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
a partire dal reportage di Mariusz Szczygieł Reality | consulenza per la lingua polacca
Stefano Deflorian, Marzena Borejczuk e Agnieszka Kurzeya
produzione Planet3/Dreamachine, ZTL-Pro, Armunia/Festival Inequilibrio con il
contributo di Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali
in collaborazione con Fondazione Romaeuropa / Palladium, Teatro di Roma
Realtà, reality senza show, senza pubblico. Essere anonimi e unici. Speciali e banali.
Avere il quotidiano come orizzonte. Come Janina Turek, donna polacca che per oltre
cinquant‟anni ha annotato minuziosamente „i dati‟ della sua vita: quante telefonate a casa
aveva ricevuto e chi aveva chiamato (38.196); dove e chi aveva incontrato per caso e
salutato con un “buongiorno” (23.397); quanti appuntamenti aveva fissato (1.922); quanti
regali aveva fatto, a chi e di che genere (5.817); quante volte aveva giocato a domino (19);
quante volte era andata a teatro (110); quanti programmi televisivi aveva visto (70.042).
748 quaderni trovati alla sua morte nel 2000 dalla figlia ignara ed esterrefatta.
Mariusz Szczygieł (autore di uno dei più sorprendenti libri di storia degli ultimi anni,
„Gottland‟) scrive nel reportage che ci ha fatto scoprire questa storia “Nella routine
quotidiana succede sempre qualcosa. Sbrighiamo un‟infinità di piccole incombenze senza
aspettarci che lascino traccia nella nostra memoria, e ancor meno in quella degli altri. Le
nostre azioni non vengono infatti svolte per restare nel ricordo, ma per necessità. Col
tempo ogni fatica intrapresa in questo nostro quotidiano affaccendarsi viene consegnata
all‟ oblio. Janina Turek aveva scelto come oggetto delle sue osservazioni proprio ciò che è
quotidiano, e che pertanto passa inosservato.”
Daria Deflorian e Antonio Tagliarini che collaborano dal 2008, hanno dato vita a
importanti progetti teatrali. Daria Deflorian ha vinto il Premio Hystrio 2013 e il premio Ubu 2012
come miglior attrice per L‟origine del mondo di Lucia Calamaro e per Reality.
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24 / 29 marzo 2015
VA PENSIERO
CHE IO ANCORA TI COPRO LE SPALLE
atto unico in 6 quadri e canzoni
di Giuseppe Vincenzi | regia e interpretazione Dario De Luca
alle tastiere Paolo Chiaia | costumi, oggetti di scena e assistenza Rita Zangari
luci e suono Gaetano Bonofiglio | organizzazione e distribuzione Settimio Pisano
produzione Scena Verticale, Progetto More
La PlayStation3 è senza fili, la Wii pure, il decoder è integrato nella TV e non ha nemmeno un
cavo scart, internet è WiFi.... ed io con che mi impicco stasera?!?
Un uomo entra in scena raccontando al pubblico i propri fallimenti. Senza volerlo, parlando
e cantando, con le sue cronache così profondamente e tragicamente comiche, inventa
una morale che evidenzia bisogni e desideri di una società oramai in mutande e oltretutto
sporche.
Parla con ironia del mondo di cui fa parte. Racconta di un paese fondato sul reality, di
individui che hanno rapporti virtuali, avatar superiori a loro stessi che li rappresentano non
solo nel mondo online, ma anche nella vita reale; di uomini e donne che esprimono al
meglio le loro emozioni con le faccine nei messaggi su WhatsApp.
Va pensiero che io ti copro le spalle, fortunato progetto musicale di Giuseppe Vincenzi,
rinasce oggi remixato grazie alla complicità di Dario De Luca, per consolidare, innanzitutto,
un sodalizio artistico che si è manifestato al pubblico con lo spettacolo Morir sì giovane e
in andropausa; ma anche per segnare il primo movimento, una sorta di prequel, di un
progetto più vasto che vede i due impegnati nel rinnovamento del genere teatro-canzone.
Scena Verticale nasce nel 1992 a Castrovillari (CS) per opera di Saverio La Ruina e Dario De
Luca. Saverio La Ruina riceve il Premio UBU come “Migliore attore” nel 2007 e nel 2012 (per
Dissonorata e Italianesi) e il Premio UBU per il “Migliore testo italiano” nel 2007 (Dissonorata) e
nel 2010 (la Borto). Riceve, inoltre, il Premio Hystrio alla Drammaturgia 2010.
Dal 1997 Scena Verticale è riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Nel 2003
ottiene il Premio della Critica Teatrale, assegnato dall‟Associazione Nazionale dei Critici di
Teatro e nel 2010 riceve il Premio Speciale UBU per il festival “Primavera dei Teatri” di cui è
ideatrice e organizzatrice.
Dal 2013 la compagnia è impegnata nel progetto di residenza teatrale “More” presso il Teatro
Morelli di Cosenza.
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[prima nazionale]
07 / 24 maggio 2015
N.E.R.D.S.
drammaturgia e regia Bruno Fornasari
con Tommaso Amadio (cast in via di definizione) | scene e costumi Erika Carretta
produzione Teatro Filodrammatici
SPETTACOLO INSERITO IN INVITO A TEATRO
Per inaugurare l‟inizio di Expo 2015, abbiamo deciso di occuparci, dopo i quarantenni in
fuga dello spettacolo Mattia - a life changing experience, di un‟altra tematica tutta
contemporanea: le ragioni, i disagi e le paure che si nascondono dietro al salutismo e alla
dipendenza da farmaci.
Come il resto del mondo anche gli italiani sono sempre più “appassionati” di farmaci, con il
consumo che continua a crescere ed è arrivato, nei primi nove mesi del 2013, a un totale
di 1.398 milioni di confezioni di medicinali, per una media di circa 23 confezioni a testa. Le
diete più disparate sono ora le protagoniste assolute in tavola: dalla paleodieta fino alla
Dukan, passando per varie zone, facciamo di tutto perché il nostro corpo sia sano e in
forma, perché sia pulito dentro e pulito fuori.
Ma di che cosa ci stiamo davvero prendendo cura? Primi in classifica per bisogno di
terapia pare siano il nostro cuore, seguito a ruota dalla pancia e al terzo posto, quasi a
tirare le fila del tutto, troviamo le nostre ansie. Un esercito di insicurezze, appetiti e
passioni che cerchiamo di sconfiggere e da cui cerchiamo sollievo attraverso la scienza
medica, la palestra e il mantra contemporaneo della prevenzione.
La trama ci racconta di una famiglia quasi perfetta e di un festeggiamento per le nozze
d‟oro dei nonni, che forse non accadrà mai, perché all‟organizzazione sono delegati i figli e
i nipoti. Tanti preparativi, tante, forse troppe, scelte da negoziare su menù, location, invitati
e stili di vita.
La generazione dei padri e delle madri, o meglio dei nonni e delle nonne, che festeggia
una vita insieme mentre la generazione dei figli paga il conto con violenza e frustrazione.
La promessa del paradiso che diventa lotta per la conquista del paradiso qui e adesso,
senza mezze misure, a qualunque costo. L‟Italia, o forse il mondo, visto come una grande
famiglia, dove parentele naturali e parentele acquisite hanno punti di vista inconciliabili
sotto la facciata di un‟unità globale che è metafora di
un paese ormai inesistente.
Ansiolitici, cardioaspirine, alimenti biologici e spinning danno forza ai nostri N.E.R.D.S.,
che in inglese vuol dire “sfigati” ma che in medicina indica la Non Erosive Reflux Desease
Syndrome: acronimo per la malattia da reflusso non erosiva, in un certo senso quindi più
reversibile di quanto si immagini, si spera, anche se non meno reale. NERDS parlerà
allora e soprattutto di reflussi emotivi e sarà la storia di un Quarto Stato post moderno, che
lotta con dipendenze e insoddisfazioni tutte contemporanee, nel tentativo di bilanciare
bisogni impalpabili con la rassicurante stabilità di un blister a lunga scadenza.
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8 giugno 2015
CON_TESTO
Teatro in tempo reale
ideato da Bruno Fornasari in collaborazione con Tommaso Amadio
Uno spostamento del punto di vista:
la lettura della notizia sotto la lente provocatoria della messa in scena.
CON_TESTO incontrerà la Milano di Expo in Città con una festa internazionale del teatro
contemporaneo.
Il grande successo delle edizioni precedenti ha già visto partecipare all‟iniziativa anche
registi e drammaturghi di altri paesi, nel creare ciascuno 10 minuti di spettacolo, per
l‟inedita prima pagina teatrale di un‟ora che ogni anno corona la vocazione alla
contemporaneità del Teatro Filodrammatici.
Per l‟edizione 2015, legata a EXPO in città, abbiamo però deciso di osare di più e
cambiare radicalmente punto di vista.
Per la prima volta in CON_TESTO i drammaturghi saranno soltanto artisti invitati
dall‟estero a raccontare ciò che di noi si pensa nel resto d‟Europa.
Ma le novità non finiscono qui, perché questa volta le notizie scelte per la
rappresentazione saranno tutte riferite alla realtà italiana e sarà un piccolo gruppo di
stranieri che vivono in Italia, provenienti dai più diversi contesti, a fare le scelte che più
rappresentano la loro esperienza di italianità.
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ILLECITE//VISIONI
festival di teatro omosessuale
direzione artistica Mario Cervio Gualersi
in collaborazione con CIG Centro d‟Iniziativa Gay – Comitato Provinciale Arcigay Milano
con il sostegno di Comune di Milano / Assessorato alla Cultura e Casa dei Diritti /
Assessorato alle Politiche Sociali e Regione Lombardia / Assessorato alle Culture, Identità
e Autonomie
con il patrocinio di U.N.A.R. Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e Presidenza del
Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità
di teatro omosessuale
Torna dopo il grande successo delle precedenti edizioni ILLECITE//VISIONI, la rassegna
di teatro omosessuale organizzata da Teatro Filodrammatici. Il direttore artistico Mario
Cervio Gualersi, giornalista, critico e studioso di teatro omosessuale, ha selezionato 5
spettacoli a tematica LGBT e appuntamenti di taglio culturale e di intrattenimento. Oltre
agli incontri pomeridiani, per tutta la manifestazione sarà presente dj set con aperitivo nel
Teatrino dell‟Accademia dei Filodrammatici.
La rassegna quest‟anno si estende anche all‟interno della stagione regolare del Teatro
Filodrammatici, con lo spettacolo Cock, in scena oltre che domenica 9, anche dall‟11 al 16
novembre e con il progetto di teatro omosessuale per le scuole Comuni Marziani, condotto
dal collettivo torinese Tecnologia Filosofica e sostenuto da A.Ge.D.O. e Casa dei Diritti /
Assessorato alle politiche Sociali del Comune di Milano.
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Giovedì 6 novembre ore 21.00
IL SENSO NASCOSTO
scritto e diretto da Fortunato Calvino | con Pietro Juliano e Antimo Casertano
musiche Paolo Coletta | scene Paolo Foti | costumi di Rosa Della Rosa
disegno luci Renato Esposito | produzione Metastudio ’89
Il senso nascosto è la storia di un uomo sposato, che non ha avuto il coraggio di rivelare
alla propria moglie la sua omosessualità. Non è il solito incontro, tra un marchettaro e il
suo cliente, ma è lo specchio di una realtà poco conosciuta, come sono le chat gay e il
cinema a luci rosse.
In un freddo Natale, in una stanza-zattera, le storie di quest'uomo e di questo giovane
saranno scandite dalla vita che pulsa forte intorno a loro, dalle voci dei vicini, dalle risate
che involontariamente interverranno come un orologio a segnare il tempo e che spezzerà
le loro parole forti, i loro gesti fermandoli, un attimo prima del precipizio.
Nudi non solo fisicamente, ma, soprattutto, nella loro interiorità, le due vite si scontrano
dopo un atto sessuale a pagamento, generando uno scontro generazionale violento, con
due opposti modi di vivere la sessualità, di concepire la vita. Sono storie molto diverse fra
loro, ma accomunate da rinunce e rabbia, che divengono dolore, mancanza, solitudine.
«Da anni – spiega Fortunato Calvino - porto in scena tematiche che parlano del mondo
LGBT, fin dal 1976 quando ero filmaker di corti in Super8, che hanno partecipato a
prestigiosi festival internazionali. E stato, poi, così naturale passare dalle immagini al
palcoscenico dove ho raccontato molte storie borderline. Questo testo, oltre ad essere un
viaggio nel ricordo dei due protagonisti, affronta un altro tema scottante e poco indagato,
come quello dei tanti mariti che conducono una vita famigliare esemplare, ma, poi,
cercano il piacere in altri uomini».
Il senso di colpa che affronta l'uomo protagonista della pièce, è, naturalmente, la
conseguenza di una “castrante” educazione cattolica, dove l'uomo, per motivi di pacifica
convivenza familiare, sceglie una vita apparentemente eterosessuale, soffocando, in
parte, il suo reale desiderio.
Il senso nascosto è anche lo specchio di un altro mondo, quello della prostituzione
maschile, dello sfruttamento sul lavoro e della crisi stessa, che spinge l'altro protagonista,
il giovane, a usare il suo corpo per aumentare i suoi introiti. Contraddizioni di un mondo
sempre più lacerato dai conflitti sociali e da un vivere sempre più virtuale: negazione
dell'amore e del desiderio vissuto in prima persona.
Venerdì 7 novembre ore 21.00
[prima nazionale]
DIARIO DI UNA DONNA DIVERSAMENTE ETERO
con Annagaia Marchioro e Roberta Lidia De Stefano
testi di Giovanna Donini | regia di Paola Galassi | produzione Le Brugole
Da un'idea coraggiosa ed irriverente di Giovanna Donini, giornalista e autrice televisiva,
nasce la rubrica "Diversamente Etero" che ha spopolato (e spopola) sul web. Lo
spettacolo interpretato dalle Brugole (Annagaia Marchioro e Roberta Lidia De Stefano)
con la regia di Paola Galassi è tratto da questa rubrica e racconta le vicende tragicomiche
(più comiche che tragiche) di una donna che ama le donne. Uno spettacolo di racconti,
situazioni e cabaret sulla vita e sull'amore. Uno spettacolo senza veli né fronzoli né
foruncoli sulla testa, uno spettacolo ad altissimo rischio d'innamoramento.
Come fanno l'amore due donne? Guardate lo spettacolo.
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Sabato 8 novembre ore 16.00
[spettacolo per bambini dai 5 ai 10 anni]
PICCOLO UOVO
con Valeria Battaini | progetto e drammaturgia Francesca Mainetti
suoni e luci Carlo dall’Asta | oggetti scenici Francesco Levi
produzione TEATRO19 | in collaborazione con Famiglie Arcobaleno
Una bambina è arrabbiata con la sua famiglia. Si chiude in camera sua come dentro al
guscio di un piccolo uovo, da lì non vuole uscire e gioca con il suo amico immaginario,
gioca con le ombre, gioca a viaggiare alla scoperta di tante famiglie diverse, fino a scoprire
qual è quella giusta per lei.
Lo spettacolo con delicatezza racconta di famiglie diverse da quella tradizionale. Famiglie
come quelle di molti dei piccoli spettatori, famiglie allargate, famiglie con un genitore solo,
famiglie con figli adottati, ma anche famiglie con due mamme o due papà. Famiglie
diverse, ma diversamente felici. Perché la felicità non è a senso unico.
Sabato 8 novembre ore 21.00
SISSY BOY
di Franca De Angelis | con Galliano Mariani | regia Anna Cianca
scene Claudio Lopez | video Leonardo Ottaviani | produzione Carro dell’Orsa
Un uomo, solo sulla scena, racconta, rivivendole, le tappe della propria vita in una
tragicomica conferenza.
Il signor S. B., Sergio Bello, da bambino, ha subito una terapia correttiva a causa del suo
amore per le Barbie e per Maga Maghella, l‟allora popolare personaggio televisivo
interpretato da una giovane Raffaella Carrà. Da quel momento in poi, la sua esistenza
diventa una costante e faticosa lotta per riappropriarsi della propria personalità e dei propri
desideri. Fra pesanti sconfitte e qualche piccola vittoria, ora il signor S. B. pensa di essere
guarito dagli effetti della devastante terapia e la conferenza dovrebbe esserne la
dimostrazione. Ma, ripercorrendo con il pubblico la propria vita, S.B. scivolerà in trappole
emotive e la sua storia approderà verso un esito inaspettato.
Il testo è liberamente ispirato alla storia vera di Kirk Andrew Murphy, il quale nel 1974 fu
sottoposto ad un esperimento condotto dallo psicologo George Rekers dell‟Università di
Los Angeles, California. Tale esperimento era volto a correggere i comportamenti
effeminati nei bambini maschi prevenendo la loro eventuale omosessualità.
Lo spettacolo esplora il tema della manipolazione e del soffocamento di sogni e desideri in
una versione, però, tutta italiana.
Il termine inglese sissy deriva da sister (sorella) e, associato a boy (ragazzo), sta ad
indicare, con una connotazione negativa, un bambino o ragazzo che si pone in contrasto
alle tradizionali regole di condotta del sesso di appartenenza. Il termine, sissyphobia
denota una reazione culturale negativa verso i "sissy boys".
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Domenica 9 novembre ore 21.00
[prima nazionale]
COCK
di Mike Bartlett | traduzione Noemi Abe
con Margot Sikabonyi, Enrico Di Troia, Fabrizio Falco, Jacopo Venturiero
regia Silvio Peroni | produzione Mobilità delle arti
La pièce di Mike Bartlett presenta uno sguardo candido e scanzonato sulla sessualità di
un uomo e sulle difficoltà che emergono quando questi improvvisamente si rende conto di
dover affrontare una scelta. Cock esamina la natura ambivalente delle emozioni, dei
sentimenti, delle relazioni, e il conflitto fondamentale tra naturalità e possibilità di scelta.
Spogliando la scena di qualsiasi elemento descrittivo, la regia si concentra sul dialogo
incalzante e provocatorio dei personaggi, mettendo in luce questioni e conflitti sociali, di
classe, di genere e tra diverse generazioni. Quello che interessa non è la tormentata
bisessualità che fa da sfondo al dramma, quanto l'indecisione paralizzante che deriva dal
non sapere chi si è veramente; ironia della sorte, il protagonista John, è l'unico
personaggio ad avere un nome, ma è la sua mancanza di identità precisa a mandare tutti
in testacoda: il risultato è dolorosamente forte e molto spesso comico.
Martedì 25 e mercoledì 26 novembre ore 10.00
COMUNI MARZIANI
Ovvero dell’omosessualità e dell’affettività
spettacolo di teatro-danza di Stefano Botti e Aldo Torta | con Stefano Botti, Francesca
Cinalli, Riccardo Maffiotti, Rebecca Rossetti, Aldo Torta, Elena Valente | musiche di
Paolo De Santis produzione Tecnologia filosofica
Lo spettacolo ha come tema l‟omosessualità, intesa come uno dei modi di vivere la sfera
affettiva. In una società e in un‟epoca storica che preme sull‟individuo per farlo rientrare in
categorie predeterminate, la persona che ama un individuo dello stesso sesso si trova a
vivere, fin dall‟adolescenza, enormi conflitti. Quello che è vissuto come inevitabilmente
naturale e spontaneo diventa agli occhi degli altri una forma di devianza che viene
condannata.
Lo spettacolo si propone di affrontare quella sottile linea d‟ombra che non ha età e che
costituisce il passaggio dell‟individuo da una fase di non accettazione e spesso di
solitudine – in cui ci si sente “sbagliati”, “marziani” appunto – ad una fase di
riconoscimento di se stessi, di apertura al mondo, di confronto, di accettazione che i propri
sentimenti hanno gli stessi sapori, le stesse dinamiche e gli stessi profumi di quelli vissuti
dagli altri, con la differenza che sono indirizzati ad un compagno dello stesso sesso.
Attraverso situazioni teatrali che prediligono il linguaggio della danza, la vita reale ispirata
a racconti, storie ed esperienze personali si colora in scena di tinte surreali, a volte
comiche, spesso grottesche.
Il mito dell‟Androgino del Convito di Platone, ad esempio, prende vita in una improbabile
balera a ritmo di una vorticosa mazurca tradizionale con incursioni coreografiche di gusto
contemporaneo, le miss televisive la discoteca, il letto luogo della finalmente ritrovata
intimità e ancora…la relazione con la famiglia e il percorso del coming out sono tradotti in
scena dalla figura della madre e del padre interpretata da un unico personaggio.
Comuni Marziani vuole essere uno strumento di riflessione, in grado di raccontare tante
storie, a volte con dinamiche in contraddizione tra loro, sapendo che la realtà
dell‟omosessualità è sfaccettata, mai univoca e profondamente poco conosciuta.
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EVENTI SPECIALI
IRA IN OTTAVO
MUSIC SHOW
08 marzo 2015
I COMPOSITORI RUSSI PRESENTATI DAGLI “OTTAVIJ RICHTEREVICH”
Viaggio pubblico e privato nella grande musica russa
con Ottavo Richter e Ira Rubini
“... lotterò fino all‟ultimo respiro per raggiungere la perfezione senza mai riuscirvi.”
Pyotr Ilyich Tchaikovsky
Il filo conduttore del nuovo lavoro degli Ottavo Richter è la Russia: compositori come
Tchaikovsky, Prokofiev, Borodin hanno saputo dare freschezza e modernità alla musica
sinfonica, al balletto e all‟opera, senza trascurare un certo innato tocco esotico. Gli Ottavo
Richter e Ira Rubini, dopo aver interpretato celeberrime arie di Giuseppe Verdi, affrontano
ora altri mostri sacri della musica classica, come sempre con ironia e libertà.
12 aprile 2015
OTTAVO RICHTER “X ANNIVERSARIO”
con Ottavo Richter
Un riassunto musicale di dieci anni di musica degli Ottavo Richter dall‟uscita del loro primo
disco MOLLY MALONES.
L‟unione tra una sezione fiati “sinfonica” e una ritmica “turbo power”, motivata da una
chitarrina “indisciplinata” genera movimenti sussultori in platea, trasforma teatri in sale da
ballo e strade cittadine in auditorium. Senza pudori gli Ottavo Richter si avventurano in
viaggi musicali in balìa di loro stessi, dimenticando meta e bussola.
17 maggio 2015
VERDI AS WE LIKE IT
(spettacolo in lingua inglese)
con Ottavo Richter e Ira Rubini
Chi era Verdi? Come sarebbe stato il suo profilo Facebook? E quali video avrebbe
caricato su YouTube?
Gli Ottavo Richter rivisitano con la consueta disinvoltura arie e cabalette che hanno fatto la
storia d‟Italia, accompagnati dalla voce narrante di Ira Rubini, inedita melomane dal piglio
risorgimentale.
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… E INOLTRE
EIGENGRAU
di Penelope Skinner traduzione Marco M. Casazza
versione per la scena Gabriele Di Luca e Bruno Fornasari
con Tommaso Amadio, Valeria Barreca, Federica Castellini, Massimiliano Setti
musica di scena Massimiliano Setti | scene e costumi Erika Carretta
regia Gabriele Di Luca e Bruno Fornasari
produzione Carrozzeria Orfeo e Teatro Filodrammatici di Milano
Spettacolo commissionato da TREND Nuove frontiere della scena britannica – Rassegna
a cura di Rodolfo Di Giammarco.
Eigengrau debutterà il 4 novembre a Roma (Teatro Belli) dopo l‟anteprima del 25 ottobre
al Teatro Consorziale di Budrio.
EIGENGRAU di Penelope Skinner è una divertentissima tragicommedia sui temi della
solitudine e del bisogno di relazioni autentiche. Ma la ricerca dell‟amore procede su terreni
difficili.
Rose, un‟inguaribile romantica, divide l‟appartamento con Cassie, femminista e attivista
politica. Le due si sono conosciute su internet ed è chiaro fin da subito che non siano
coinquiline ideali. Rose, convinta di aver trovato l‟amore, va a letto con Mark che, al
contrario, ha solo bisogno di sesso e si presenta come il tipico metrosessuale anaffettivo,
disposto a qualunque cosa pur di sedurre una donna. Anche lui ha qualche problema col
proprio coinquilino: Tim, un vecchio compagno di università che non riesce a trovare
lavoro, custodisce in casa le ceneri della nonna appena morta e, forse, cerca soltanto
qualcuno da accudire e da amare.
Un testo affascinante e misterioso come il suo titolo originale, EIGENGRAU, termine
tedesco, che si riferisce al grigio di fondo percepito dagli occhi quando sono immersi nella
totale oscurità.
SPETTACOLI PER LE SCUOLE
ANTIGONE, non solo una tragedia
ispirato ad Antigone di Sofocle
adattamento e regia Tommaso Amadio
ILIADE: cronache di una guerra
da un‟idea di Tommaso Amadio | testo Nicola Baldoni e Tommaso Amadio
ALBANAIA
da un testo originale di Augusto Bianchi Rizzi
.
COMUNI MARZIANI
Ovvero dell’omosessualità e dell’affettività
spettacolo di teatro-danza di Stefano Botti e Aldo Torta
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PREMIO RICCARDO PRADELLA
Il Premio Pradella è il riconoscimento istituito dall‟Accademia dei Filodrammatici per
ricordare una delle figure portanti della storia dell‟Accademia dei Filodrammatici: Riccardo
Pradella, attore e regista, promotore della riapertura del Teatro Filodrammatici negli anni
settanta e, per moltissimi anni, tutor del corso di recitazione della scuola per attori,
scomparso nell‟agosto del 2012.
Il Premio, rivolto alle giovani compagnie, composte in maggioranza da ex allievi
dell‟Accademia dei Filodrammatici, dà la possibilità ai vincitori di mettere in scena il proprio
spettacolo all‟interno del cartellone autunnale del Teatro Filodrammatici.
Per la prima edizione del Premio Pradella è stato riconosciuto un ex aequo alle compagnie
Eco di Fondo e Epos Teatro. La commissione ha riconosciuto al primo gruppo la
sensibilità di confrontarsi con il contemporaneo e di svolgere una continuativa ricerca su
temi etico-sociali e al secondo un‟efficace capacità organizzativa e un‟autentica passione
a diffondere l‟attenzione al teatro.
lunedì 23 febbraio 2015
Epos Teatro
A QUALCUNO PIACE…FRED!
di e con Maurizio Pellegrini
con la partecipazione della Chamber Swing Orchestra
musiche Fred Buscaglione
produzione Epos Teatro
lunedì 02 marzo 2015
Eco di Fondo
LE ROTAIE DELLA MEMORIA
di Giulia Viana e Giacomo Ferraù
regia Giacomo Ferraù
assistenti alla regia Valentina Mandruzzato e Riccardo Buffonini
con Giulia Viana | scene e luci Giuliano Almerighi
produzione Eco di Fondo
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Workshop Per Attori
Nella stagione 2014/2015 il Teatro Filodrammatici mette a disposizione dei giovani attori la
possibilità di conoscere a livello pratico il lavoro di alcune compagnie che si susseguiranno
sul palco del teatro. Un‟occasione unica per sperimentare nuove tecniche di approccio
all‟arte scenica e per conoscere da vicino compagnie in tournée sui maggiori palchi italiani
e stranieri.
OTT. 2014
Workshop per N.E.R.D.S., la nuova produzione del Teatro Filodrammatici a cura di Bruno
Fornasari e Tommaso Amadio.
Come ogni anno, il Teatro Filodrammatici lancia un workshop conoscitivo e di selezione
per la nuova produzione della stagione 2014/2015. Quest‟anno il workshop è posticipato
nel periodo autunnale: tre giorni di laboratorio finalizzati alla ricerca di attori/attrici ai quali
si richiede la preparazione di due monologhi e una canzone che possa mettere in
evidenza la propria intonazione.
DIC. 2014
Alla scoperta di un’arte a cura di Paolo Nani
Paolo Nani ha imparato a stupire il pubblico del nostro teatro con la sua arte quasi magica,
in grado di strappare risate a chiunque e quest‟anno torna al Teatro Filodrammatici con
una nuova produzione “Piccole Catastrofi” e con un grande ritorno “La lettera”. Anche
nella stagione 2014/2015 l‟artista modenese propone due workshop (base e avanzato)
sulle tecniche della clownerie e del teatro muto.
MAR. 2015
Il cielo non è un fondale un laboratorio di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
Per la prima volta sul palco del Teatro Filodrammatici, la compagnia Deflorian/ Tagliarini
propone due spettacoli “Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni” e “Reality” che
stanno girando sui maggiori palchi italiani e stranieri. In contemporanea propongono un
laboratorio indirizzato a tutti coloro che vogliano allenare quegli aspetti del lavoro che
permettono di essere dei creatori consapevoli del proprio stare in scena.
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INFO E PRENOTAZIONI
PREZZI
intero/ 20 EURO
ridotto convenzionati/ 16 EURO | ridotto under 25/ 13 EURO | ridotto over 65/ 10 EURO
ridotto scuole/ 8 EURO
COMIC COLLECTION (Piccole Catastrofi, La Lettera)
intero/ 24 EURO
ridotto convenzionati/ 20 EURO | ridotto under 25/ 18 EURO | ridotto over 65/ 12 EURO
ridotto scuole/ 8 EURO
ABBONAMENTI
TRADIZIONE E TRADIMENTI
14 spettacoli / 110 EURO (7,86 EURO a ingresso - Promozione valida fino al 30 settembre 2014)
ABBONAMENTO FUCSIA (Questa immensa notte, Due donne che ballano, Notturno, Ce ne
andiamo per non darvi altre preoccupazioni, Reality)
3 ingressi / 33 EURO (11 EURO a ingresso)
Carnet Blu 12 ingressi / 130 EURO (10,80 EURO a ingresso)
Carnet arancione 8 ingressi / 96 EURO (12,00 EURO a ingresso)
Carnet rosso 6 ingressi/ 80 EURO (13,30 EURO a ingresso)
Carnet giallo 4 ingressi / 56 EURO (14,00 EURO a ingresso)
Carta regalo 2 ingressi/ 40 EURO (20,00 EURO a ingresso)
Tutti gli abbonamenti e i carnet non sono validi per la replica di Capodanno e per gli eventi
speciali.
Per i prezzi degli eventi speciali visitate il sito www.teatrofilodrammatici.eu
Il programma può subire variazioni. Per informazioni e verifiche fare riferimento al nostro sito
www.teatrofilodrammatici.eu
I biglietti prenotati vanno ritirati entro 30 minuti dall‟inizio dello spettacolo.
ORARI SPETTACOLI:
lunedì/ CHIUSURA | martedì/ 21.00 | mercoledì/ 19.30 | giovedì/ 21.00
venerdì/ 19.30 | sabato/ 21.00 | domenica/ 16.00
ORARI BIGLIETTERIA:
Nei giorni di spettacolo: dalle 15.00 a inizio spettacolo
Nei giorni di riposo: dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.00
CONTATTI BIGLIETTERIA
Via Filodrammatici, 1 - 20121 Milano - Tel. 02.36727550
[email protected]
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stagione 2014/2015
CONTATTI
DIREZIONE ARTISTICA: Tommaso Amadio e Bruno Fornasari
[email protected]
DIREZIONE ORGANIZZATIVA: Marina Gualandi
[email protected]
AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE: Pinuccia Foti
[email protected]
PROMOZIONE:
RELAZIONI ESTERNE e UFFICIO SCUOLE: Valentina Ludovico
[email protected] [email protected]
WEB EDITOR: Arianna Carone
[email protected]
ORGANIZZAZIONE: Luigi Caramia
[email protected]
UFFICIO STAMPA: Antonietta Magli
[email protected]
DIREZIONE TECNICA: Enrico Fiorentino
[email protected]
Ente promotore
Con il sostegno
Sponsor tecnico
Con il patrocinio
Si ringraziano
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